Anpas Informa (n. 2 luglio 2012)

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Anno 12°, numero 2, luglio2012 - ANPAS INFORMA: Periodico mensile Dir. Responsabile Fausto Casini. Redazione: via Pio Fedi, 46/48 - Firenze Reg. Trib. Firenze n° 4395 del 13/07/1994 - Spedizione in abbonamento postale Legge 662/96 art.2 comma 20/c - Stampato da Litografia IP - Firenze

EMERGENZA EMILIA

L’INTERVENTO DEI VOLONTARI ANPAS

PROTEZIONE CIVILE

VIA AI CAMPI SCUOLA

SPENDING REVIEW

LA PROTESTA DI ANPAS

13°MEETING ANPAS

BARI 27-30 SETTEMBRE


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Diario dal terremoto Non credevo che il terremoto entrasse così fortemente negli equilibri e nel carattere di un individuo. Lo avevo vissuto a L’Aquila, come volontario, nei campi, ogni settimana dal terzo giorno dopo la scossa maledetta. L’avevo vissuto da volontario a Nocera Umbra vedendo crollare pezzo pezzo la torre ad ogni scossa dalla tendopoli Anpas. Ma ora ha colpito me. Abito nell’epicentro della prima scossa del terremoto che ha sconvolto la mia terra, quello (del 20 maggio a Finale E). Poi a Modena ho vissuto la seconda scossa, quella del 29, al quinto piano. Mentre l’ultima scossa che ha superato il 5 di magnitudo (quella del Novi) ero al piano terra ospite da un amico. Sono stato fortunato. I miei cari non hanno subito danni. Le mie proprietà non sono state danneggiate in modo irrimediabile e la mia famiglia non è stata danneggiata nell’attività lavorativa. Ma poi si deve riavviare la vita. Ho visto come ogni individuo reagisca diversamente: chi ha paura, chi cerca spiegazioni e vuole credere alle leggende, chi si sente perduto e chi si”rimbocca le maniche”. Per me l’energia immagazzinata in questo periodo è rimasta dentro, come se fossi un pezzo di crosta terrestre pronto a scatenare ira e insofferenza non appena si presenti l’occasione. E nonostante i 15 giorni di ferie che, per avevo programmato a partire dal 23 giugno, questa condizione permane.

Sto bene quando frequento i volontari dell’Anpas nei campi: li vedo lavorare nel caldo umido della pianura padana. Li vedo faticare per costruire i difficili equilibri che un campo con 300 ospiti deve trovare. Mi commuovo quando li vedo pronti a tornare alla fine del turno contenti di quello che hanno fatto e con la tristezza di allontanarsi da un luogo di emozioni forti e di comunità. Trovo grande piacere a svolgere il mio ruolo di presidente Anpas nonostante gli impegni si moltiplichino e nonostante il perfezionismo che ci fa spesso

cercare quello che non funziona in questa magnifica associazione. Ma siamo così. Siamo volontari che trovano piacere a migliorarsi in continuazione. Provo piacere e senso di riconoscenza verso il Dipartimento nazionale della protezione civile e li vedo affannarsi per fare funzionare un sistema complesso in corso di ristrutturazione e con poche risorse. Provo piacere a vedere le Fondazioni modenesi e gli industriali cercare di costruire

le condizioni per ripartire. E ancora di più quando vedo lo spirito di servizio e l’impegno dei tanti amministratori locali che stanno correndo contro il tempo per far ripartire le scuole, gli ospedali, i servizi e non dimenticarsi di nessuno. Sì provo piacere e l’elenco sarebbe davvero interminabile quando sento che l’energia e il pensiero s’incanalano verso la soluzione dei problemi. Ma in questi giorni non ce la faccio davvero più ad accettare le ipocrisie e le fandonie di chi sta distruggendo questa nostra Italia e che costruisce in continuazione le condizioni per uccidere la fiducia nel futuro. Non ho nostalgia per chi ha governato facendo i propri interessi costruendo false aspettative e educando i cittadini, con il cattivo esempio, a dimenticarsi dei beni comuni e della legalità. Ma mi pare che ora si stiano peggiorando le condizioni generali, senza usare il buon senso. Non si possono chiedere sacrifici se non si comincia a tagliare i privilegi e le super rendite di posizione. Non si può continuare a scrivere norme che avrebbero effetti devastanti senza rendersene conto. Nell’ultimo decreto, la famosa spending review, si chiudono gli osservatori e le consulte, si usa il 5 per mille per l’emergenza neve, si elimina la possibilità per il volontariato di partecipare ai servizi. Ora, probabilmente con fatica e sicuramente con qualche danno, riusciremo a far cambiare questo


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decreto. Ma la domanda dal terremotato carico di energia e di insofferenza è questa: Ma perché? Perché non vedo la spesa pubblica orientata in direzione di costruire lavoro per i ceti medi diminuendo i super stipendi e le spese folli? Perché non si tassano le rendite finanziarie o non si creano le condizioni per rendere svantaggioso il processo di speculazione sulla volatilità dei mercati?E allora diciamolo con forza: uno stato moderno, e quindi anche il mercato e il sistema produttivo, funzionano se c’è un sistema di welfare che funziona. Se il sistema educativo è attrezzato per costruire cittadini attenti ai beni comuni e alla legalità. Se la sanità è per tutti. E se il sistema fiscale è equo, se c’è un sistema sanzionatorio che colpisce chi danneggia realmente gli altri, e un sistema di pena che riabiliti chi sbaglia. E così. Ma nei provvedimenti che vedo negli ultimi tempi queste direzioni sono costantemente evitate. Credo che l’art 52 della Costituzione in cui si parla di difesa della patria oggi debba essere visto in modo completamente diverso. E ciò implica anche una diversa funzione dell’esercito: la protezione civile, il sistema di welfare e sanitario, la messa in sicurezza del territorio, e la costruzione di coesione sociale sono ciò che si deve difendere. Il concetto di difesa dei confini si svuota e diventa molto meno importante. E quindi non servono

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cacciabombardieri, ma aerei ed elicotteri per spegnere gli incendi. Non servono portaerei, ma motovedette per presidiare i territori e controllare gli scarichi in mare. Non servono sistemi di puntamento, ma aerofotogrammetrie per rilevare le discariche e le costruzioni abusive. Non servono cecchini, ma ingegneri. Non servono truppe d’assalto, ma carabinieri e guardie carcerarie. Ma soprattutto serve un intervento di emergenza che riporti il lavoro (anche quello della truppa) al centro: meno generali e più soldati. E quindi per quest’anno non inizieranno nuovi giovani in servizio civile.... Qualcuno mi ascriverà tra i populisti, lo so già. Ma consentitemelo almeno oggi, da insofferente terremotato: il mio è uno sfogo. Ma poi, esaurita questa energia, tornerò l’obiettore di coscienza pacifista (anche nei toni) che sono. Ma attenti che le fonti di energia non sono solo i terremoti, ma sono spesso la forza della disperazione e la semina di odio e di partigianerie. Attenti... Il tempo è qui e ora prendete esempio dai volontari. Siate parte della soluzione. E soprattutto immaginate un futuro possibile verso cui tendere. E accettate il fatto che per raggiungerlo non è obbligatorio percorrere le vecchie strade. Fausto Casini, Presidente nazionale Anpas.


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INDICE

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Spending review: a rischio il sistema dell’emergenza sanitaria

Anpas esprime il proprio sconcerto per le misure contenute nella spending review adottate dal Governo e si associa alla protesta del Forum del Terzo Settore e delle altre Associazioni nazionali. Non c’è solo la cancellazione degli osservatori nazionali del volontariato e dell’associazionismo sociale e di altri strumenti di partecipazione della società civile alle scelte del Governo. Non c’è solo la cancellazione degli osservatori nazionali del volontariato e dell’associazionismo sociale e di altri strumenti di partecipazione della società civile alle scelte del Governo. Il comma

che impedisce agli enti del servizio privato che svolgono per le amministrazioni servizi, a titolo oneroso o gratuito, di ricevere altri contributi pubblici e dell’art 23 che usurpa nuovamente il 5 per il mille utilizzando una parte dei contributi come risorsa dello stato. Secondo il Presidente nazionale Fausto Casini «E’ evidente che la decretazione d’urgenza presenta una serie di errori che sono frutto di un’autosufficienza di un Governo incapace di dialogare con le forze sociali. Si adottano delle misure senza valutarne gli effetti sui cittadini a cui vengono fatti pagare i costi della

8 dell’art. 4 del DL n. 95 del 6 luglio 2012, nella sua attuale formulazione, vieta l’affidamento diretto dei servizi a soggetti del privato, comprese quindi le associazioni di volontariato, imponendo alle amministrazioni pubbliche di effettuare gare d’appalto. Questa misura, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2014, mette in ginocchio il sistema di ANPAS online emergenza sanitaria nel nostro Paese facebook/ anpasinforma che viene garantito per il per il 70% dal youtube/ anpasnazionale twitter/ anpasnazionale volontariato. Nessun riconoscimento, flickr/ anpasnazionale quindi, al valore sociale del volontariato, issuu/ anpas a chi interviene per primo nel caso di emergenze nazionali, come il recente terremoto in Emilia, e a chi contribuisce Segui ANPAS INFORMA su alla coesione sociale delle comunità Facebook! locali e alla tutela e la salvaguardia dei Tutte le attività, gli eventi e le beni comuni. notizie aggiornate di ANPAS e delle Pubbliche Assistenze sul Ma il volontariato è colpito anche dal nuovo profilo www.facebook. comma 6 dell’art. 4 del provvedimento

crisi. Si attivi quindi immediatamente un luogo di confronto con le associazioni». Anpas chiede al Governo di rivedere le proprie scelte ed a tutte le forze politiche di adoperarsi per modificarle in occasione della discussione parlamentare e si prepara alla mobilitazione e all’informazione dei cittadini italiani. Inoltre Anpas condivide e sostiene il ritiro del Forum del Terzo settore da tutti i luoghi di partecipazione istituzionale. In un momento in cui dovrebbe creare le condizioni per rinnovare la capacità di rappresentanza del Terzo settore, il Governo sceglie di far da sé sottraendosi dal confronto. In un momento di difficoltà nella coesione sociale del paese, isolandosi nel Palazzo, il Governo riduce ulteriormente la capacità di lettura della situazione reale nei territori.

Diario dal terremoto

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Spending review TERREMOTO: i numeri dell’intervento. Conoscere per non tremare. Storie dai campi La risposta delle Pubbliche Assistenze Come sostenere le Pubbliche Assistenze colpite Protezione civile: via ai campi scuola L’assemblea nazionale e il bilancio sociale 2011

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IN COPERTINA

L’abbraccio di Elena e Michela al Campo Costa di Mirandola.

COMITATO DI REDAZIONE

Fausto Casini (Direttore Responsabile), Fabrizio Pregliasco, Luciano Dematteis, Moreno Milighetti, Annalisa Bergantini, Benedetta Brugagnoni, Lucia Calandra, Andrea Cardoni, Sergio Giusti, Monica Rocchi, Enzo Susini, Mirco Zanaboni. Foto di Andrea Cavazzuti, Luigi Regondi, Riccardo Valsecchi, Paolo Quadrini, Marco Di Giampietro

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Via Pio Fedi, 46/48 50142 - Firenze Telefono 055/30.38.21 Fax 055/37.50.02 Email segreteria@anpas.org Web www.anpas.org

com/anpasinforma.


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I numeri dell’emergenza e l’intervento di Anpas

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CONOSCERE PER NON TREMARE

Anpas nazionale è attiva presso: - Campo di Mirandola - Campo di Novi di Modena - Sala Operativa Nazionale Anpas nazionale è stata attiva dal 13 al 15 giugno presso i Magazzini del Dipartimento di Protezione Civile a Roma Campo di Mirandola: è stato allestito dal 20 maggio presso il piazzale Costa. Al 20 luglio si sono avvicendati nel campo: 106 mezzi, 435 volontari, 135 Associazioni 20 luglio: al campo sono presenti 280 persone, 34 volontari, con 49 tende montate. Campo di Novi di Modena: allestito dal 29 maggio presso il campo sportivo. Al 20 luglio si sono avvicendati nel campo: 134 mezzi 517 volontari, 151 Associazioni 20 luglio: al campo sono presenti 294 persone, 38 volontari, con 61 tende montate. Sala Operativa Nazionale: aperta dal 20 maggio. Al 20 luglio si sono avvicendati in sala: 54 volontari, 24 Associazioni I volontari Anpas sono impegnati anche nei seguenti campi regionali: - Cavezzo Anpas Abruzzo - San Possidonio Anpas Lazio e Anpas Toscana - Finale Emilia Anpas Marche e Anpas Emilia Romagna - Mirandola Frazione San Giacomo Anpas Piemonte - San Giacomo delle Segnate Anpas Lombardia - Moglia Anpas Lombardia - Mirandola Anpas Emilia Romagna - Rolo Anpas Emilia Romagna - Rovereto di Novi Anpas Emilia Romagna - Crevalcore Anpas Emilia Romagna

“l’iniziativa merita attenzione perché è tempestiva. Perché ogni video dice quel che deve dire: niente di meno né di più. Perché il linguaggio è semplice e onesto e il tono è pacato e pragmatico. E, non così paradossalmente, perché in quanto viene mostrato non c’è nessun abbellimento o compiacimento estetico (aaaah… l’estetica della tragedia: anche no, almeno stavolta). - Annamaria Testa (Nuovo e Utile) Che differenza c’è tra un terremoto e una catastrofe? È vero che il terreno si è alzato? Cos’è la liquefazione del terreno? Quali sono gli effetti del terremoto su un ospedale? Esiste un vulcano sotterraneo nella Pianura Padana? I terremoti si possono prevedere? Anpas ha tentato di dare una risposta a queste domande con una serie di video-tutorial (disponibili su youtube) girati nelle zone del terremoto insieme a Marco Mucciarelli, geofisico (emiliano) che insegna all’Università della Basilicata e in Germania. Collabora con Anpas e il dipartimento di Protezione Civile per la campagna di comunicazione “Terremoto: io non rischio”. In particolare sono stati filmati: - gli effetti della liquefazione, - le fratture nel terreno, - un esempio di resilienza, - gli effetti del terremoto sulla chiesa di Buonacompra, sull’ospedale e la scuola di Mirandola. I video hanno riscosso un notevole successo (oltre 15mila visite solo per il primo video): da condividere per non tremare!


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UNA STORIA DAL CAMPO COSTA Elena e Fabio, maestri di umanità “Non caricate sulla vostra schiena tutto il dolore che incontrerete: non cercate di strafare ma siate soltanto voi stessi: sarà più che sufficiente. Tornate con la divisa sporca e l’anima pulita”. Con queste parole un collega, un amico, un volontario ci aveva augurato buon servizio alla vigilia della nostra partenza per il Campo di Mirandola. Noi, Fabio ed Elena, marito e moglie e volontari ANPAS da Aprile 2009, da quando, ancora individualmente, abbiamo sentito l’irrefrenabile istinto di correre in soccorso dei terremotati Aquilani. Noi, che quell’istinto non lo abbiamo mai perso e ci ha permesso di crescere come individui, come soccorritori ed ultimo, non per importanza, ci ha anche fatti conoscere ed innamorare. Noi e quell’istinto che non si può spiegare: quello che solo un volontario sa cosa sia e cosa intimamente rappresenti. Siamo rientrati dal campo Costa di Mirandola dove abbiamo trascorso sette indimenticabili giorni: una settimana intensa che lascia nel cuore e nell’anima un ricordo dolce ed amaro allo stesso tempo. Dolce come lo sguardo dei bimbi del campo, dolce come il suono di un “grazie”. Amaro come la polvere che respiri nell’aria, amaro come la paura che leggi negli sguardi degli ospiti del campo. Abbiamo cercato di essere un pezzetto di ognuno dei volontari che conosciamo e con i quali affrontiamo ogni giorno la vita associativa. Ne abbiamo conosciuti altri da tutta Italia, persone genuine, volontari veri, Maestri di

umanità. Siamo stati felici ma anche profondamente tristi: tristi per chi, alle tre e mezzo di notte, usciva per andare a lavorare e, passando davanti alla porta carraia, sorridendo, ci dava il buongiorno, cercando di riprendere una normalità che è ancora un traguardo lontanissimo. Tristi per chi ci chiedeva una bottiglietta di acqua fresca ma i frigoriferi non facevano in tempo a fare il loro lavoro. Tristi per chi, all’inizio, ci guardava con diffidenza e, alla fine, ci ha abbracciato piangendo: in un abbraccio pieno di gratitudine, in un abbraccio che voleva dire speranza, amore, comprensione. Ci sentiamo però, sopra ogni cosa, dei privilegiati. Privilegiati nel poter essere stati d’aiuto ma, soprattutto, privilegiati nell’aver toccato con mano cosa significhino le parole “ forza” , “determinazione”, “coraggio”. La forza, la determinazione ed il coraggio che solo gli ospiti del campo potevano insegnarci. Un insegnamento che vale più di mille teorie. Privilegiati nelle lacrime che scendevano quando, alla partenza dal campo, abbiamo salutato gli ospiti con le nostre sirene. Privilegiati nel rientrare alle nostre attività quotidiane con una consapevolezza in più: quella di credere fermamente nelle persone e nel loro valore. La nostra divisa è tornata sporca ma, per mille altre volte ancora, vogliamo pulirci l’anima Elena e Fabio Radio e non Solo Roma


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UNA STORIA DAL CAMPO DI NOVI Enzo e l’imbuto di una settimana in segreteria Sette giorni vissuti intensamente, consapevole del fatto che la segreteria è il cuore dell’attività e l’imbuto verso il quale converge ogni richiesta, ogni necessità ogni esigenza del campo. Sabato 23 al mio arrivo, insieme a Nello e Silvia, abbiamo ricevuto le consegne dai volontari che ci hanno preceduto. Eravamo spaventati dalla grande mole di cose che ci sono state dette e temevamo di non essere all’altezza. Con Nello e Silvia ci siamo intesi subito e senza bisogno di parlarci ci siamo divisi i compiti in modo naturale: Nello agli ordini e al protocollo, Silvia e io al programma che gestisce la colonna mobile e tutto quello che gli ruota intorno. L’intesa è stata subito perfetta e questo è stato il nostro punto di forza Da subito abbiamo iniziato a far fronte alle esigenze quotidiane: c’è da ordinare il pane, i pasti per i celiaci… Poi bisogna fare una scheda di intervento per la squadra che esce per un servizio esterno. Nel frattempo l’ambulanza deve uscire per una emergenza, prendi i nomi dell’equipaggio. Squilla il telefono: è il COC richiede i dati dei presenti e dei volontari. È necessario imparare in fretta dove sono i raccoglitori con i documenti di registrazione e archiviazione, la rubrica con i nomi, gli appunti delle procedure.. Entra Sabrina l’infermiera del Posto Medico Avanzato (PMA): ci porta l’elenco delle medicine da ordinare, dobbiamo scrivere i nomi di tutti i referenti del campo, bisogna inserire tutte le schede dei volontari registrati in ingresso ed i loro mezzi. Dove è il modulo per la distribuzione delle radio? Ci chiamano da fuori. Vieni c’è una donazione da registrare. Il caldo aumenta il ritmo diventa vertiginoso. Il campo e i cittadini che lo

vivono non possono attendere. Anche Laura e Simona, alla segreteria della popolazione, lavorano a ritmi serrati Quando pensi di aver fatto tutto, ti accorgi che bisogna ordinare le bombole del gas. Poi domani c’è la ditta della disinfestazione. C’è da fare i turni per la sorveglianza: bene abbiamo fatto anche questo. Non è finita: i bagni sono intasati e bisogna chiamare l’autospurgo. Inviare l’elettricista alla tenda numero 3. Mercoledì bisogna ritirare tutta la biancheria da letto e portarla a lavare. Poi arriva la AUSL per il controllo della cucina. Incaricare i volontari deputati di fare il carico e scarico quotidiano dei magazzini. Orario non stop dalle 7,00 alle 24,00 con turni alternati tra di noi per colazione pranzo e cena. Qualche numero della nostra settimana: oltre 40 interventi inseriti, 80 protocolli registrati, innumerevoli messaggi di chiamata via radio alla logistica, all’elettricista, alla cucina, al magazzino e al capocampo. Tutto questo sempre con tanta voglia di fare e sempre col sorriso sulle labbra, al servizio di tutti. Abbiamo cercato anche di prevenire le necessità e le richieste in maniera tale che quando sorgeva il bisogno effettivo c’erano già le condizioni per soddisfarlo. Insomma si è fatto di tutto e di più: il miglior corso di formazione che ci poteva capitare. Ringrazio per la esperienza condivisa Nello e Silvia ma in generale tutto il 5° contingente che ha operato al Campo di Novi del quale serberò un ricordo indelebile. A presto Vincenzo Carlini - AVPC Praesidium.


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La risposta delle Pubbliche Assistenze emiliane Un mese dopo il terremoto erano già 7.728 ore di ambulanza, 18.000 ore di volontariato nel trasporto di emergenza urgenza e sanitario ordinario. Tre ospedali evacuati. Sono solo alcuni dei numeri delle attività delle pubbliche assistenze della Provincia di Modena che hanno operato nel corso dell’emergenza terremoto. Un impegno iniziato alle 4.19 del 20 maggio con l’attivazione, da parte della Centrale operativa Modena Soccorso, del Coordinamento Proviciale dell’Anpas, e che non si è ancora fermato. L’evacuazione dell’Ospedale di Mirandola è stato il primo intervento effettuato dalle pubbliche assistenze modenesi. Alle ore 5 il Posto Medico Avanzato (PMA) era già stato montato dalla Croce Blu di Mirandola e i sanitari dell’Ospedale hanno allestito un Pronto soccorso. Successivamente sono giunte sul posto 33 ambulanze delle Pubbliche Assistenze della provincia, 13 pulmini, 6 automobili e un furgone radiomonbile per la gestione dell’intervento. Sempre su richiesta del 118, è stato potenziato il servizio di emergenza dell’area Nord di Modena che, dal 21 maggio, hanno garantito 10 ambulanze h24 (dislocate a Mirandola, Massa Finalese, San Felice sul Panaro, Medolla, Camposanto e Cavezzo). Le 6 pubbliche assistenze dell’Area Nord (5 delle quali con le sedi lesionate dalle scosse), oltre a collaborare al potenziamento dell’emergenza territoriale, hanno assistito la popolazione e hanno continuato a garantire tutti i servizi per le loro comunità. Anche dopo la seconda scossa, quella del 29 maggio, la risposta della rete delle pubbliche assistenze dell’Emilia Romagna, ha consentito, anche insieme alle altre componenti del soccorso, di procedere all’evacuazione dell’ospedale di Carpi.

Nella foto (scattata da Paolo Quadrini/S4C), da sinistra, i presidenti della Croce Blu di Mirandola, Luigi Casetta, e della Croce Blu di San Prospero, Andrea Cavazzuti.

La Blu di Mirandola e il dono da Bolzano

È arrivata da Bressanone, con sei moduli smontati giovedì 31 maggio da Bressanone, trasportati e rimontati dai volontari della Croce a Mirandola nei due giorni successivi: è la nuova sede-container della Croce Blu di Mirandola. Undici sono i volontari della Croce Bianca di Bolzano che hanno montato la nuova casa della Croce Blu: «La situazione a Mirandola è abbastanza triste e caotica, ma non sono mancati i bei momenti, alcuni anche commoventi», ha dichiaratao Norbert Redolfi della Croce Bianca di Bolzano.«Già all’andata c’era chi ci superava con segnali di solidarietà lampeggiando o mostrandoci il pollice in su in segno di vittoria. Quando, domenica sera abbiamo smontato la vecchia insegna dalla sede distrutta della Croce Blu qualcuno di noi ha pianto. Siamo stati contenti di aver potuto aiutare i nostri amici soccorritori in modo così immediato».


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COME SOSTENERE LE PUBBLICHE ASSISTENZE COLPITE Nel corso della sequenza sismica che ha colpito l’Emilia Romagna, molte delle Pubbliche Assistenze Anpas sono state danneggiate: alcune hanno perso la loro sede associativa. Sono 5 le pubbliche assistenze le cui sedi sono inagibili. Ciò nonostante sono centinaia i volontari che continuano a prestare servizio nelle associazioni: - Croce Blu Mirandola - Croce Blu San Prospero - Croce Blu Cavezzo - Croce Blu Concordia - Croce Blu San Felice sul Panaro I conti correnti Supporto ai campi di accoglienza e alle sedi delle pubbliche assistenze danneggiate dal sisma: Intestazione del c/c: A.N.P.AS. Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze Causale: sostegno alle zone terremotate dell’Emilia Romagna IBAN: IT 98 M 03359 01600 100 000 067 651 Comitato regionale Anpas Emilia Romagna: conto corrente aperto presso il Credito cooperativo Reggiano, IBAN IT67P0809512801000080126017, i cui fondi saranno devoluti alle opere di ricostruzione e messa in sicurezza delle sedi Anpas colpite dal sisma. Comitato regionale Anpas Toscana: A.n.p.as Toscana Solidarietà Iban IT 51 T 01030 02854 00000 1500047 Monte dei Paschi di Siena. BIC (per donazioni dall’estero) PASCITM1W08

COMICS4EMILIA le aste dei fumettisti per Anpas Un fumetto, un’opera d’arte da mettere all’asta per sostenere le sedi delle Pubbliche Assistenze Anpas colpite dal sisma in Emilia. Sono molti, e alcuni mooolto famosi, i disegnatori che hanno deciso di dedicare una loro opera alle popolazioni colpite dal sisma su Comics4Emilia: un’asta benefica il cui ricavato sarà devoluto alle case delle associazioni Anpas colpite dal terremoto. Tra gli artisti già coinvolti: David Lloyd (con una tavola di V per Vendetta appositamente creata per l’occasione) e i fumettisti del Vernacoliere. Al 13 luglio sono stati raccolti oltre 5000 euro. Artisti volontari in favore di altri volontari per ricostruire dopo il terremoto. Le opere su http://comics4emilia.org Le aste ricominceranno a settembre: tenetevi pronti!

ANDREA DOVIZIOSO PILOTA MOTOGP al Sachsenring, GP di Germania 8 luglio 2012

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LA PROTEZIONE CIVILE SONO ANCH’IO al via i campi scuola

Sono oltre 400 i giovani di età compresa tra i tra 10 e i 15 anni che frequenteranno i 14 campi scuola di Protezione Civile organizzati dalle pubbliche Assistenze Anpas nel prossimo mese. Sette giorni in cui ragazzi e ragazze si confronteranno con le attività dei volontari Anpas che, nelle rispettive associazioni, si occupano di Protezione Civile. La finalità di questo progetto è quella di stimolare nei giovani il senso di responsabilità e di cittadinanza attiva attraverso la condivisione delle buone pratiche di protezione civile. «Stiamo coltivando i volontari della protezione civile di domani, ma soprattutto i cittadini che si prenderanno cura delle nostre comunità, dei nostri territori e dei beni comuni del futuro», dice Carmine Lizza, responsabile nazionale Anpas di Protezione Civile. «Come ha testimoniato l’ultimo intervento in Emilia, la cultura del volontariato di protezione civile è l’elemento principale per uscire dall’emergenza e per affrontarla attraverso l’impegno di cittadini consapevoli e formati. Oltre 1900 volontari Anpas sono stati impegnati, e ancora operano, nei territori colpiti dal sisma e questo lo

dobbiamo a ciò che si fa tutti i giorni nelle nostre associazioni. Questi ragazzi», conclude Lizza «hanno la fortuna di poter costruire il loro percorso di cittadinanza attiva e di responsabilità: in bocca al lupo a tutti loro» Di seguito il calendario dei campi scuola Liguria, Genova, 1-8 luglio Valle d’Aosta, Verrayes, 8-15 luglio Campania, Pagani, 8-15 luglio Sicilia, Cammarata, 8 luglio – 15 luglio Campania, Corbara, 16-22 luglio Campania, Mirabella Eclano, 22-29 luglio Campania, Siano, 23 - 29 luglio Abruzzo, Civitella Roveto, 16 -23 luglio Puglia, Castellana Grotte, 23-29 luglio Sardegna, Piscine Manna di Pula, 29 luglio-4 agosto Campania, Amalfi, 30 luglio – 5 agosto Basilicata, Picerno, 6-12 agosto Campania, Solofra, 18-25 agosto Sicilia, Niscemi, 19-26 agosto


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L’ASSEMBLEA NAZIONALE: 19 MAGGIO 2012, CAMPI BISENZIO Si è conclusa sabato 19 maggio l’Assemblea Nazionale Anpas 2012. Alla presenza del sindaco di Campi Bisenzio, Adriano Chini, 104 delegati provenienti da tutta Italia hanno riempito la Limonaia di Villa Montalvo (Campi Bisenzio). «Campi Bisenzio è un comune che ospita 240 associazioni di volontariato, circa una ogni 150 cittadini», ha dichiarato il sindaco Chini. «Questo vuol dire che siamo abituati a confrontarci e a risolvere i problemi insieme al volontariato, soprattutto in un territorio multiculturale. Se abbiamo cittadini attivi possiamo risolvere i problemi e, come dimostra la nostra collaborazione con la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio e San Donnino, le associazioni di volontariato sono elementi tattici per far crescere la comunità. Quello dove siete oggi è uno degli spazi che possiamo mettere a vostra disposizione sempre: quando avrete bisogno, saremo sempre disponibili», ha concluso Chini.

SCARICA IL BILANCIO SOCIALE E IL BILANCIO ECONOMICO SU su www.anpas.org

UN ANNO DI ANPAS Presentato il bilancio sociale 2011

882 associazioni. 89.401 volontari attivi e oltre 380mila soci in ogni regione d’Italia. Sono solo alcuni dei numeri contenuti nella sesta edizione del bilancio sociale Anpas 2011 approvato dall’Assemblea nazionale delle Pubbliche Assistenze a Campi Bisenzio, sabato 19 maggio. «Questo bilancio sociale racconta la nostra vita di un anno ed è il nostro biglietto da visita, conoscendolo e promuovendone la conoscenza tra i volontari, dirigenti e non, tra tutti i portatori di interesse di Anpas e delle Pubbliche Assistenze e nelle nostre comunità potremo svolgere un importante ruolo di mobilitazione che la collettività ci chiede con la continua indicazione di fiducia che ripone in noi – dichiara Fausto Casini, Presidente di Anpas Nazionale –Donne e uomini che hanno a cuore il benessere e la coesione, donne e uomini che sanno che esiste un’alternativa individuale

alla decadenza individualista, comprendono che la crisi e l’imposizione di sobrietà data dall’impoverimento sta mettendo a nudo le ingiustizie e le nefandezze derivanti dall’esercizio del potere non connesso allo spirito di servizio e al senso di responsabilità; queste donne e uomini riescono a scansare il cono d’ombra che i “visibili mediatici” costruiscono attraverso la stupida contrapposizione tra crescita sociale e l’aumento delle dotazioni di beni comuni». Anche per la sesta edizione, il bilancio sociale Anpas è un documento sostenibile, ecologico e online. In nome della tutela dei beni comuni e dell’ambiente, nel 2010 Anpas ha aderito al modello Rifiuti Zero: per questo, oltre ad aver prodotto un documento stampato su carta riciclata certificata, è stato ridotto il numero di copie cartacee stampate e il numero di pagine del documento.


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13°MEETING NAZIONALE DELLA SOLIDARIETÀ BARI 2012

Quest’anno il Meeting nazionale della solidarietà si terrà a Bari, presso la Fiera del Levante, dal 27 al 30 settembre. Il programma Giovedì 27 settembre 2012 ore 12, Conferenza Stampa presso la Sala Consiliare Provincia di Bari Apertura del campo ore 16: Prima assemblea dei giovani delle Pubbliche Assistenze... verso il Congresso dei Giovani Anpas In serata: Orchestra Lepore Venerdì 28 settembre 2012 ore 10, convegno “Volontariato e lavoro in Sanità” presso la sala Convegni Tridente, Fiera del Levante ore 15, convegno “L’intervento sanitario nelle emergenze di protezione civile. Il ruolo delle colonne nazionali, le necessità del sistema”. In serata: Tammorra felice Sabato 29 settembre 2012 ore 10, Incontro internazionale GIOVANI ED EUROMEDITERRANEO: “8 idee per cambiare il mondo” Ore 14 Consiglio nazionale Anpas Ore 18 MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI VOLONTARI DELLE PUBBLICHE ASSISTENZE Conclusione della manifestazione e concerto in Piazza Mercantile Domenica 30 settembre 2012 Disallestimento del campo

Da spedire a: ANPAS Nazionale - Via Pio Fedi, 46/48 50142 - Firenze Fax 055.37.50.02 via email a comunicazione@anpas.org

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