2022 - Costruire il futuro n°1 - gennaio - febbraio

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ISSN 2612-5595

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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Editoriale / 1

La filiera edile italiana può ancora guidare la digitalizzazione europea Il 2022 si apre con una profonda ferita per la nostra associazione, che lascia un improvviso e incalcolabile vuoto. Abbiamo perso due amici, nonché stimati colleghi, due imprenditori che, con perseverante dedizione al lavoro, hanno testimoniato un impegno professionale e una cordialità umana che ricordiamo con grande apprezzamento e sincero affetto. Ci uniamo al dolore delle famiglie di Giorgio e Alberto, un senior che molto ha dato all’associazione e il presidente del Gruppo Giovani, ancor più determinati a portare avanti l’obiettivo di valorizzazione del comparto edile in cui credevano fermamente.Una valorizzazione che parte da un costruito al passo con i tempi. La nostra associazione ha sottolineato proprio in questi mesi i ritardi da parte della politica nella predisposizione di risorse per la realizzazione della piattaforma digitale italiana delle costruzioni, che si collegherà in un successivo momento a quella europea, in fase di pianificazione. Nel continente, l’Italia è capofila per il comparto nella corsa alla digitalizzazione, tuttavia rischia ora di perderne le redini e ulteriori tentennamenti da parte del Governo potrebbero danneggiare la competitività dell’intera filiera a livello mondiale. Sarebbe paradossale se da fautori del progetto arrivassimo dopo gli altri Stati membri. Soprattutto se teniamo conto che si tratta di uno strumento del quale l’intera filiera sente la necessità. Senza parlare delle pubbliche amministrazioni, impegnate nel marasma di progetti del Pnrr, alle quali si sta negando un valido aiuto e supporto alla realizzazione di opere decisive per lo sviluppo del Paese. Ance assieme a prestigiose realtà del mondo accademico, istituzionale e associativo, ha con NEL CONTINENTE, L’ITALIA È previdenza presentato il progetto al Mise al fine CAPOFILA PER IL COMPARTO NELLA CORSA ALLA di inserirlo nel programma di riforme e di inveDIGITALIZZAZIONE, TUTTAVIA stimenti 2021-2023 previsti nella legge di BiRISCHIA ORA DI PERDERNE LE lancio e nel Piano europeo Next Generation EU. REDINI E ULTERIORI La filiera si è mossa dunque tempestivamente TENTENNAMENTI DA PARTE e all’unisono per delineare le basi di una piattaDEL GOVERNO POTREBBERO DANNEGGIARE LA forma italiana dell’Aec (Architecture, EngineeCOMPETITIVITÀ DELL’INTERA ring and Construction). L’iniziativa si inserisce FILIERA A LIVELLO MONDIALE nell’ambito del progetto Digiplace, promosso da Ance e Federcostruzioni, e messo in pratica dalla Commissione europea, che ha l’obiettivo di realizzare una piattaforma digitale comunitaria interamente dedicata al settore delle costruzioni. Per due anni i ministeri delle Infrastrutture italiani, francesi e tedeschi, le associazioni di categoria, università, numerosi stakeholder e più di seicento organizzazioni mondiali hanno definito le direttive che gli Stati dovranno seguire per creare la propria piattaforma digitale. Ognuna di esse si collegherà a sua volta a quella europea, che si chiamerà Eu Construction Data Space e metterà a disposizione i dati e la conoscenza dell’intero mercato al servizio delle pubbliche amministrazioni, delle imprese, dei produttori e dei professionisti. Ma se il talento e la lungimiranza italiani sono stati determinanti nell’ideazione dell’intero programma, all’atto pratico di realizzare lo strumento è ancora indietro rispetto agli altri Stati membri dell’Unione. La Francia ha già realizzato la propria versione, come anche l’Inghilterra, mentre Germania e Spagna si stanno muovendo ora per tempo. In Italia i fondi necessari a costruire la piattaforma non si trovano. E l’emendamento presentato al Governo per la seconda volta rischia ancora di non giungere in aula. Il progetto servirà da stimolo alla digitalizzazione del settore, oltre che all’innovazione e allo sviluppo delle pubbliche amministrazioni. Non siamo ancora fuori dai giochi, ma occorre muoversi in fretta. Ogni ritardo vanificherà gli sforzi e le energie spese sino ad ora. Il momento decisivo è arrivato. Abbiamo l’opportunità di dare vita al primo strumento di gestione digitale europeo, pronto per essere sfruttato già per le opere del Pnrr. Questa è un’occasione di sviluppo da non perdere per l’intero Paese. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia

gennaio/dicembre/2021

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Editoriale / 2

L’anno che verrà...

Il nuovo anno ci ha accolti con due terribili notizie. Abbiamo perso delle persone a noi care, due membri fondamentali della nostra grande famiglia. L’inattesa scomparsa di Giorgio e Alberto ci ha lasciato attoniti. Ognuno di noi ha avuto la fortuna di condividere con loro momenti felici che conserverà gelosamente come un caro ricordo delle persone che erano e di quello che hanno fatto per l’associazione. La loro memoria resterà indelebile nei nostri cuori, accompagnandoci lungo il percorso in ogni passo. Non vi dimenticheremo mai. Buon viaggio. Dopo aver aperto con i dolorosi accadimenti che hanno dato inizio al nuovo anno, tornerei a ritroso a quello trascorso per parlare di bilanci. Nel 2021 abbiamo assistito alla piena ripresa del settore edilizio. Il mercato ha realizzato nel 2021 lavori per 51,2 miliardi di euro con un incremento dell’82% dell’importo rispetto all’anno precedente. A ottobre 2021 l’indice della produzione delle costruzioni, secondo i dati Istat, è salito sino a livelli che non si registravano da agosto 2012. In molti hanno assegnato il beneficio di questa ripresa al Superbonus. In parte è vero, la norma ha dato uno slancio significativo, ma non ne è l’artefice, ha solo accelerato un processo già iniziato prima della pandemia e che le circostanze hanno poi frenato. La legge di Bilancio ha in parte risposto alle esigenze del mercato prolungando sino al 2025 la possibilità di sfruttare il Superbonus con aliquote a scalare per i condomini e con tempistiche più ridotte per le altre tipologie di immobili, ma si basa comunque su un intervento a scadenza. L’incentivo, senza politiche di supporto, rischia di compromettere il mercato. La dinamica attivata della LE IMPRESE HANNO RISPOSTO normativa sta drogando un mercato non perCON PRONTEZZA ALLA CHIAMATA DELLA RIPRESA, mettendoci di vedere i reali progressi che avremLAVORANDO SODO PER mo avuto ad oggi senza di esso. Le commesse si COGLIERE AL VOLO concentreranno in questi anni a disposizione, L’OPPORTUNITÀ, MA NON senza permettere alle imprese di organizzare il BASTERÀ L’IMPEGNO PER lavoro e gestire le tempistiche con metodo in CONTINUARE SE NON SI RISPONDERÀ CON URGENZA base alle proprie risorse, basandosi sui reali prezA PROBLEMATICHE IGNORATE zi di mercato e, soprattutto, senza consentire di PER TROPPO TEMPO strutturare l’organizzazione aziendale. Ma quando l’incentivo sarà scaduto cosa ci resterà? Non può bastare basarsi su di un provvedimento che, per quanto giusto ed efficace, è già destinato a concludersi. Questo meccanismo ha in parte generato le pratiche scorrette che si sono presentate. Se l’obiettivo è rendere solido il settore, occorre pianificare un progetto a lungo termine che offra alle imprese gli strumenti per crescere e non solo la benzina per avviare il motore, perché una volta finito il poco carburante iniziale non si avrà altra energia per continuare. Le imprese hanno risposto con prontezza alla chiamata della ripresa, lavorando sodo per cogliere al volo l’opportunità, ma non basterà l’impegno se non si risponderà con urgenza a problematiche ignorate per troppo tempo come il caro materiali. Il settore edile è fra i più colpiti. Eppure, già dall’inizio della pandemia i segnali erano chiari. L’intervento richiesto a più riprese da Ance è stato accolto solo a fine dello scorso anno ma solo per i lavori pubblici. Mentre per il settore privato non è stata avanzata alcuna proposta. Intanto, come un effetto domino, la problematica è cresciuta, sino a colpire imprese e anche i cittadini con conti salati da pagare. Nel settore edile l’effetto si è ramificato addizionandosi a problematiche ormai note come la mancanza di manodopera, amplificata dalle numerose assenze, ormai ingestibili, causate dall’aumento dei contagi da Covid 19. Per parafrasare la canzone di Lucio Dalla “il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando”. Probabilmente aspetteremo ancora la “vera” trasformazione, che non è quella vissuta adesso, o, per lo meno, non lo sarà se non si delineerà una strategia per la crescita dell’economia, smettendola di tirare avanti un altro anno ancora e poi si vedrà… Alessandro Scalvi

Direttore Ance Brescia

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46 pnrr e territorio

La filiera edile italiana può ancora guidare la digitalizzazione europea di Massimo Angelo Deldossi

La ripartizione per regione dei progetti di interesse per il settore delle costruzioni

48 incontri

3 editoriale/2

Angelo Massimo Deldossi di Adriano Baffelli

L’anno che verrà di Alessandro Scalvi

30-37 / FOCUS Il mercato delle costruzioni nel 2022 10 copertine 2022 I volti dei giovani più che mai il presente dell’edilizia

12 in primo piano Legge di Bilancio 2022 Tra luci e ombre

16 capitale della cultura Il ponte tra Paratico e Sarnico

19 covid e cantieri

20 transizione ecologica

29 market inerti

Decarbonizzazione delle città

L’anagrafe online

22 economia Il Made in Brescia regge il colpo del Covid-19

24 storia per il domani Costruire in piccolo

Direttore responsabile ADRIANO BAFFELLI

@collegiocostruttori.ancebrescia @ancebrescia Ance Brescia

57 gruppo giovani Giovani costruttori, protagonisti del futuro

39 iot - internet of things

Sicurezza in cantiere e ruolo della bilateralità

42 il futuro dell’edilizia

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Houston, abbiamo un problema!

44 campus edilizia

Comitato di redazione STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI FRANCESCA SCOLARI Pubblicità: C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 - info@cerbrescia.it Progetto grafico e impaginazione

webinar

Durc di congruità, applicazione

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Teleriscaldamento e 110

Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs)

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L’espansione dell’Iot

Redazione e Direzione ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTOR EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Editore: C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

L’intensa attività di Eseb per un’edilizia altamente qualificata

a cura della Redazione

Covid-19: bloccati i cantieri bresciani

Rivista bimestrale del collegio costruttori edili di brescia e provincia anno 4 - numero 1

54 eseb

ance informa

Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54 Numero singolo anno 2022: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci: z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00. La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti.

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in ricordo

È scomparso prematuramente il geometra Alberto Bergomi Presidente del Gruppo Giovani di Ance Brescia

Un terribile incidente stradale, avvenuto a poche ore dalla chiusura del presente numero di Costruire il futuro, impone una revisione dello stesso. A distanza di pochi giorni un nuovo lutto ha colpito Ance Brescia. Vittima di un tremendo incidente stradale, è scomparso prematuramente il presidente del Gruppo Giovani di Ance Brescia, il geometra Alberto Bergomi, di Rovato. L’inaspettata notizia lascia ogni membro dell’associazione sgomento. Alberto era una persona allegra e gioviale. La sua capacità di fare squadra e mettere a proprio agio le persone sono state doti premianti per il suo incarico a capo dei giovani costruttori del Collegio. Da tredici anni guidava l’impresa edile di famiglia, la Bergomi Costruzioni, fondata dal padre nel 1970, che si occupava di costruzioni civili e industriali e appalti in gran parte del Nord Italia. Amava il settore edile e in un’intervista rilasciata alla nostra rivista dichiarava: “Non cambierei il mio lavoro con nessun altro, perché è pieno di sbocchi e di possibilità”. All’impegno nell’edilizia ha affiancato un’attività imprenditoriale di successo, legata al settore del food, una delle sue grandi passioni. Nel 2019, infatti, insieme allo chef Mauro Zacchetti e al bartender Lodovico Calabria, aveva dato vita al ristorante “Al Malò” e, successivamente aveva aperto il locale “Retroscena”, entrambi nel cuore di Rovato. Iscritto al Gruppo dal 2014 è entrato in seguito a far parte del Consiglio nel 2016, facendosi notare per l’impegno dedicato alle diverse attività, come il progetto Macroscuola, sino ad essere eletto presidente nel 2019. ‘Nel periodo più difficile della pandemia ha saputo infondere coraggio ai membri del Gruppo, senza mai far perdere la speranza in una ripresa. Ha svolto il suo incarico di presidente con gioia e operosità, intraprendendo un percorso lodevole che è stato interrotto però bruscamente. La scomparsa di Alberto lascia un vuoto incolmabile e un dolore per la perdita prematura e inaspettata di un giovane, collega e amico. La sua memoria resterà vivida nei cuori di tutti coloro che gli volevano bene e proprio nel suo ricordo il Gruppo Giovani di Ance Brescia porterà avanti con responsabilità il percorso iniziato dal dinamico presidente Alberto, scomparso troppo presto. Il suo insegnamento continuerà a vivere in tutti noi e nei giovani imprenditori di Ance Brescia.

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fotonotizia

Centro civico via Chiusure a Brescia È STATO INAUGURATO IL NUOVO CENTRO CIVICO DI VIA CHIUSURE, IN CITTÀ, INTITOLATO A ELENA LONATI, GIOVANE DONNA UCCISA NELL’ESTATE DEL 2006 A MOMPIANO. LA STRUTTURA OSPITA UNA BIBLIOTECA DI QUARTIERE, UNO SPAZIO PER L’ANAGRAFE DECENTRATA E UNA SALA POLIFUNZIONALE. L’EDIFICIO È COPERTO DA UN TETTO VERDE, UNA TIPOLOGIA COSTRUTTIVA DI ELEVATA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, IMPIEGATA PER LA PRIMA VOLTA SU UN EDIFICIO DEL COMUNE DI BRESCIA.

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CHRISTIAN PENOCCHIO

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copertine 2022

I volti dei giovani

più che mai il presente dell’edilizia di Adriano Baffelli

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er le copertine del 2022 di “Costruire il futuro”, dopo una serie di interessati ipotesi e valutazioni, la scelta è caduta sui giovani, ragazze e ragazzi, impegnati nel percorso formativo allestito dalla Scuola Edile Bresciana. Oltre che a rappresentare e a raccontare se stessi ci piace immaginare che siano i loro volti, i loro sguardi rivolti verso il futuro a rappresentare, anche, maestranze, tecnici, professionisti e imprenditori del settore edile e dei molti comparti affini. La nuova scelta d’immagine arriva dopo che negli anni precedenti erano state proposte per le copertine della rivista di Ance Brescia una serie di architetture, realistiche o immaginifiche, fotografie particolarmente suggestive del settore e lo scorso anno un’interpretazione grafica sulla copertina di ogni bimestrale, che al termine del percorso ha restituito il nome dell’associazione declinata per esigenze di sintesi in ANCE BS, con 10

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ognuna delle lettere protagonista dei rispettivi numeri. Il tutto in sintonia con la scelta di fondo di caratterizzare ogni anno la serie di pubblicazioni con copertine a tema. Siamo convinti che la scelta di quest’anno dia visibilità ai protagonisti della filiera, che contribuiscono con le proprie competenze ed esperienze a costruire il futuro. Proprio così, nei volti dei ragazzi possiamo scorgere l’immagine dei professionisti della filiera delle costruzioni, dinamico mondo che ha saputo riprendersi la centralità che le spetta.


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ISSN 2612-5595

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia

Rivista bimestrale di ANCE Brescia

Attenzione, non si tratta del libro dei sogni. Le altre novità per la rivista

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Che a maggior ragione nei prossimi anni sarà sempre più rilevante nella società civile ed economica. Non foss’altro che per il fatto di essere indispensabile nella delicata fase di: ricucitura dei tessuti urbani, rigenerazione di periferie e centri storici, riqualificazione di case, uffici e capannoni. Leggasi, azioni cuore del Pnrr. Un settore centrale per una migliore collettiva qualità della vita, raggiungibile passando per il ridisegno intelligente dell’ambiente costruito. Anche per tali rilevanti aspetti si comprende come siano fortunati le ragazze e i ragazzi impegnati a frequentare le classi e i cantieri della Scuola Edile Bresciana, attiva ormai da alcuni anni in seno all’Ente sistema edilizia Brescia, conosciuta con l’acronimo Eseb, una delle realtà del settore di maggior prestigio e rilievo dell’intera Italia. La buona notizia è che l’edilizia richiede, e soprattutto ancor più richiederà nei prossimi anni, un consistente numero di giovani professionalmente preparati. Meditate, ragazzi e famiglie!

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Si tratta di aspetti concreti, dimostrabili, ad esempio, dai dati del 2021, anno che ha visto l’edilizia fare da traino alla generale ripresa occupazionale e produttiva, rendendosi protagonista della realizzazione di lavori per oltre 51 miliardi di euro, registrando un incremento dell’82% rispetto all’anno precedente. E soprattutto guardando al futuro prossimo, a iniziare da un 2022 che si preannuncia — al netto delle incertezze legate al folle incremento delle materie prime, alla scarsità delle stesse, alla carenza di manodopera e al drammatico caro energia — particolarmente intenso e in grado di regalare nuove soddisfazioni agli operatori. Facile immaginare che molti cantieri aperti nel ‘21 continueranno le lavorazioni quest’anno. Inoltre, numerose richieste continuano a pervenire alle imprese e ai professionisti. D’altro canto, sono molti i cantieri all’insegna del Superbonus che potranno usufruire della detrazione sino al 2025. Ed ancora, si pensi alle opere del Pnrr, alcune delle quali non sono ancora iniziate. Facile comprendere come la ripresa del settore continui una positiva corsa, peraltro già in atto prima del manifestarsi dell’uragano Covid-19. Tornando agli aspetti strettamente legati alla realizzazione della rivista, in sintonia con l’impegno della filiera del costruito in tema di sostenibilità e adozione degli elementi fondamentali dell’economia circolare, abbiamo lavorato insieme, direzione ed editore, per offrire a lettori e inserzionisti una rivista ulteriormente migliorata. Anzitutto in termini di minore impatto ambientale, come si diceva, in coerenza con l’identico impegno che con convinzione sta coltivando il mondo bresciano del costruito, a iniziare da Ance Brescia e dalla sue imprese. Il risultato lo avete tra le mani: una rivista in brossura, con una nuova carta, uso mano, certificata FSC. Una carta ottenuta grazie al costante miglioramento degli standard qualitativi, con particolare attenzione all’ambiente. Grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili per la sua produzione, sono ampiamente ridotte le emissioni di CO2 nell’aria. Buona lettura, nel segno di un sempre più concreto rispetto per l’ambiente.

Rivista bimestrale di ANCE Brescia

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in primo piano La legge di Bilancio 2022 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e conferma la tanto attesa proroga del maxi-bonus fiscale al 110%. Per le unifamiliari la scadenza è fissata al 31 dicembre 2022, senza ulteriori vincoli rispetto a quelli 2021, per i condomini al 2025, con una progressiva riduzione dell’agevolazione a partire dal 2024. La proroga è estesa anche agli interventi trainati e ai lavori di installazione di impianti solari fotovoltaici, che seguono l’orizzonte temporale degli interventi trainanti

Legge di Bilancio 2022 Tra luci e ombre la Manovra modifica scadenze e regole per la detrazione al 110% e per gli altri bonus edilizi

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Il calendario delle scadenze

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Superbonus

Scadenza

Condomini ed edifici plurifamiliari 110%

31/12/2023

Condomini ed edifici plurifamiliari 70%

31/12/2024

Condomini ed edifici plurifamiliari 65%

31/12/2025

Persone fisiche 110% (SAL 30% al 30/06/2022)

31/12/2022

IACP e cooperative a proprietà indivisa 110% (SAL 60% al 30/06/2023)

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er tutto il 2022 si potrà ancora beneficiare del Superbonus in “forma piena”, così come lo abbiamo conosciuto con la sua introduzione con il decreto Rilancio. Le abitazioni unifamiliari, per le quali sono state cancellate il tetto Isee di 25mila euro e le scadenze differenziate in base al soggetto beneficiario, devono però aver effettuato almeno il 30% dei lavori previsti alla data del 30 giugno 2022. Dopo quest’anno la maxi-agevolazione sarà valida sino a fine 2025 per interventi effettuati dai condomini e dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arte o professione su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate anche se posseduti da un unico proprietario. La proroga è confermata anche per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte negli appositi registri. Dopo il 2023, però, l’importo della detrazione sarà rimodulato: resta al 110% fino al 2023, scende al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Analogamente a quanto già previsto per gli istituti autonomi case popolari (Iacp), anche per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa (forma societaria che prevede l’assegnazione a un socio di un alloggio esclu-

sivamente in godimento, cioè in uso, senza che ne diventi proprietario) gli interventi possono rientrare nella maxi detrazione fino al 31 dicembre 2023, purché venga effettuato almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno dello stesso anno. La Manovra 2022, per interventi rientranti nell’ambito del Superbonus, proroga fino al 31 dicembre 2025 la possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura al posto della detrazione fiscale in dichiarazione. Agevolazioni “minori” Per le altre agevolazioni edilizie “minori”, inferiori cioè al 110%, resta valida l’opportunità di sconto in fattura e cessione del credito, mentre l’estensione delle detrazioni è fino al 31 dicembre 2024, compreso il nuovo bonus del 75% per il superamento delle barriere architettoniche. Prorogata così per un altro triennio la scadenza dell’ecobonus ordinario (normalmente al 65%), della detrazione Irpef al 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia, del sismabonus ordinario e del bonus verde. Valido sino alla fine del 2024 anche il bonus mobili, per il quale viene innalzato il tetto massimo di spese a 10mila euro per il 2022. Si passerà a 5.000 euro per i successivi due anni. Il bonus mobili resta però escluso dal meccanismo dello

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sconto in fattura o della cessione del credito. Come preannunciato, il bonus facciate sarà prorogato fino al 31 dicembre 2022, ma l’aliquota scenderà dal 90% al 60%. Le spese agevolabili sono quelle per interventi, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura, che hanno come obiettivo il recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B. Per tutti i comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, la legge di Bilancio indica la proroga incentivi fiscali del 110% al 31 dicembre 2025 per consentire interventi edilizi strutturali. La conferma di quattro anni è finalizzata a favorire la ricostruzione del Centro Italia, mantenendo la detrazione invariata per gli edifici uni e bifamiliari resi inagibili dopo il sisma. Il bonus per eliminare le barriere architettoniche A fianco del Superbonus, che nel 2021 ha alimentato lavori per oltre 16 miliardi, e agli altri bonus edilizi “minori”, arrivano nuovi incentivi per interventi volti ad abbattere le barriere architettoniche, ovvero a eliminare gli ostacoli fisici che impediscono la fruibilità degli spazi di un edificio ad una persona con ridotte o limitate capacità motorie. La detrazione è pari al 75% su un tetto di spesa da 50mila euro per gli edifici unifamiliari o per unità immobiliari in edifici plurifamiliari. Per i condomini, invece, la soglia massima di spesa risulta variabile a seconda delle unità immobiliari che compongono li compongono: fino a 40mila euro da due a otto unità, oppure 30mila euro per edifici composti da più di otto unità. Fruibile sotto forma di detrazione in cinque rate annuali, oppure attraverso sconto in fattura e cessione del credito, la detrazione spetta per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari per l’eliminazione delle barriere architettoniche e in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

La stretta sui bonus Aumenta la stretta sui bonus fiscali. La bozza introdotta del decreto sostegni-ter, entrata quasi di soppiatto in Consiglio dei ministri, ha riservato non poche sorprese. Prima fra tutti il blocco della cessione dei crediti che ha provocato la disapprovazione delle associazioni di categoria e delle imprese. La norma prevede la possibilità di cedere una sola volta il credito, individuando un transitorio per i crediti già oggetto di cessione fino al 7 febbraio 2022, pena la nullità del contratto. Una mossa che il Governo ha introdotto per stroncare in corsa il fenomeno delle frodi e dei crediti fittizi che sono stati prodotti. Ma tale ennesima modifica alle misure in corso, rischia di bloccare le imprese, di penalizzare le famiglie e di mettere in difficoltà le Aler e gli altri Enti che si occupano di edilizia residenziale sociale, i quali solo in questi ultimi mesi sono riusciti ad avviare i primi interventi. Inoltre, la formulazione lascia spazio a dubbi e incertezze, ad esempio nel caso dello sconto in fattura, per il quale la cessione alle banche, in tal caso, dovrebbe essere comunque ammessa. Nella sala di montaggio del Governo non si finisce di introdurre nuove variazioni ai bonus edilizi. Il Mite (Ministero della transizione ecologica) sta valutando di modificare l’allegato 1 al decreto nel quale sono indicati i requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli immobili. Nel decreto si individuano i valori massimi che sono considerati congrui per la realizzazione dei lavori. Un elenco di circa 35 voci, che rappresentano un riferimento per gli interventi che accedono al 110% ma anche agli altri bonus edilizi. La modifica, secondo le indiscreziozioni, ridurrebbe sensibilmente i massimali degli interventi di riqualificazione energetica globale degli edifici, generando dubbi e incertezze. L’applicazione dei nuovi tetti, qualora confermati, potrebbe portare problemi a chi ha già dei computi metrici definiti, ma non ha ancora chiuso i lavori. Infine, la riduzione dei massimali va in controtendenza con la crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime, rischiando così di negare l’accesso ai bonus e di bloccare le lavorazioni.

Decreto legge Antifrodi Le misure del decreto antifrodi, nello specifico i vincoli relativi a visto di conformità e asseverazione, confluiscono nella legge di Bilancio 2022. La Manovra conferma l’obbligo del visto di conformità anche in caso di opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, nonché l’obbligo di asseverazione della congruità di prezzi per i bonus minori. Diventa necessario, inoltre, nell’ipotesi di fruizione della detrazione nella dichiarazione dei redditi, tranne quando questa è presentata direttamente dal contribuente, attraverso l’utilizzo della dichiarazione precompilata predisposta dall’Agenzia delle entrate, ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale. Restano esonerati tutti gli interventi di “edilizia libera” e quelli d’importo complessivo non superiore a 10mila euro, eseguiti sulle singole unità immobiliari o sulle parti comuni del14

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l’edificio. Resta l’obbligo per gli interventi relativi al bonus facciate, per i quali, in presenza di cessione del credito o sconto in fattura, il visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei prezzi sono sempre necessari, a prescindere dall’importo. Per la congruità dei prezzi si deve fare riferimento ai prezzari individuati dal decreto Mise del 6 agosto 2020 (prezzari regionali e DEI) e ai valori massimi stabiliti per ciascuna categoria di beni con decreto del Mite (Ministero della Transizione ecologica). I prezzari Dei sono utilizzabili per asseverare la congruità dei prezzi anche per i bonus minori. Tra le spese detraibili rientrano anche quelle sostenute per il rilascio del visto di conformità, delle asseverazioni e delle attestazioni.

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in primo piano


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Tutti i bonus ECOBONUS ORDINARIO fino a dicembre 2024 valida la detrazione al 65% con tetti di spesa variabili a seconda dei lavori. SISMABONUS ORDINARIO proroga al 31 dicembre 2024 dell’agevolazione per interventi finalizzati ad adottare misure antisismiche. Proroga invece sino fino al 2025 anche per il cosiddetto Super sismabonus 110%, destinato a tutti gli interventi di messa in sicurezza ed efficientamento su edifici situati in comuni dei territori colpiti da eventi sismici a partire dal 1° aprile 2009. BONUS RISTRUTTURAZIONI proroga sino a fine 2024 della detrazione al 50% fino a un tetto di spesa di 96mila euro. BONUS FACCIATE confermato nel 2022 cala dal 90 al 60%, senza tetto di spesa. BARRIERE ARCHITETTONICHE nuova detrazione al 75% per l’istallazione di ascensori o montacarichi. BONUS MOBILI l’importo detraibile è di 10mila euro nel 2022 e scende a 5mila nel 2023 e 2024. BONUS VERDE prorogato fino al 2024 per sistemare terrazzi e giardini di immobili privati a uso abitativo. La detrazione dall’imposta lorda è del 36% della spesa sostenuta, nel limite di spesa di 5mila euro annui: la somma massima detraibile è, quindi, pari a 1.800 euro. AGEVOLAZIONE GIOVANI prorogato lo sconto sulle tasse per l’acquisto di case per i giovani sotto i 36 anni, ma anche la detrazione al 20% per l’affitto per i giovani under 31 (con redditi fino 15.493 euro). BONUS ACQUA POTABILE esteso il credito d’imposta del 50% sulle spese sostenute, fino al 31 dicembre 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica all’acqua.

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Terzo appuntamento con le infrastrutture che uniscono i territori bresciano e bergamasco, dedicato al ponte adagiato tra Paratico e Sarnico. La struttura, nella fase iniziale della pandemia, assunse la plastica funzione di un laico altare davanti al quale idealmente si inginocchiavano le due comunità attonite e impaurite, trafitte da un dolore senza fine. Due comunità rimaste senza respiro, proprio come le migliaia di loro figlie e figli strappati alla vita anelando impotenti e smarriti, aria.

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#BSBG23 percorso dalle strutture alle culture

Terza tappa:

il ponte tra Paratico e Sarnico

una struttura ottocentesca oberata dal traffico Serve un’alternativa per rendere più agevole il passaggio di cittadini, lavoratori, turisti

di Adriano Baffelli

el marzo 2020 Sarnico e Paratico si sentirono più vicine che mai. Lago e fiume non dividevano più ma univano. Ulteriore collante prese forma nello striscione apparso all’improvviso. Uno striscione calcistico, che univa il diavolo e l’acquasanta o viceversa: Brescia e Bergamo, storicamente sul terreno della calcistica tensione Brescia e Atalanta, appunto: qualcosa di inconciliabile. La sola pronuncia insieme considerata una sorta di sacrilega attività. Eppure, accadde. Proprio dai discepoli più intransigenti ed oppositivi di Eupalla nacque la spinta profonda, sincera, convinta, efficace a un abbraccio senza limiti, sena precedenti e chissà con quale futuro davanti a sé. Sotto l’effetto tragico, traumatico e taumaturgico del dolore distribuito senza sosta in ogni contrada, quasi in ogni famiglia delle due laboriose province, dalla Nera signora, sbocciò, luminoso e intelligente fiore bagnato da immensa sensibilità, il semplicemente rivoluzionario messaggio: “Divisi sugli spalti, uniti nel dolore”, impresso su uno striscione che all’improvviso campeggiava sul ponte in esame. Uno striscione con i colori del Brescia e dell’Atalanta. Auspicando tali propositi di fratellanza non vengano meno negli anni fugennaio/febbraio/2022

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capitale della cultura

turi, o almeno non lascino a breve nuovamente spazio alle intemperanze e alla profonda avversione tra alcune parti delle due tifoserie, focalizziamoci sull’infrastruttura che ha fatto da quinta al positivo messaggio. Il ponte tra Paratico e Sarnico ha oltre due secoli di vita, più di 205 per la precisione, dato che la struttura lignea originaria fu portata a compimento a fine agosto del 1816. Servirono due anni di progettazione, impegno burocratico e intervento vero e proprio per dare corpo al visionario progetto dell’allora sindaco della cittadina bergamasca, Pierantonio Parigi, che nel 1814 immaginò: “Un ponte sopra di questo lago, che offra una comoda e immediata comunicazione alle diverse popolazioni dei due limitrofi dipartimenti Mella e Serio”, impegnandosi in ogni modo per la sua realizzazione. Poco dopo l’inizio del 2016 aprì il cantiere che fu celermente chiuso il 25 agosto dello stesso anno. Ha un cuore d’ariete, essendo dell’aprile 1888, il progetto del nuovo ponte in acciaio, che fece sino in fondo la sua parte sino all’estate del 1982, allorquando il vecchio lasciò spazio a un nuovo manufatto, sostenuto da piloni in cemento armato, come scriviamo nell’apposito box che accompagna questo articolo. Alcune considerazioni sulla struttura e sul traffico che la caratterizza. Chi conosce il ponte, lo utilizza, vi transita regolarmente, ne conosce le misure contenute e, soprattutto, sa quanto sia trafficato. Nella stagione estiva, durante i fine settimana, ma talvolta pure in molte altre contingenze, si forma un lungo interminabile biscione d’acciaio che strozza per alcuni chilometri l’unica arteria che consente un agevole passaggio tra terra Bresciana e Bergamasca e viceversa. Quanto potrà reggere tale situazione? Esistono progetti alternativi? Ufficialmente non ne abbiamo notizia. Cercando e ricercando abbiamo trovato indicazione, risalente a circa quattro anni fa, di un progetto preliminare per una variante che dovrebbe unire Capriolo a Sarnico. Si parla di alcune decine di milioni, nulla di sconvolgente, e del valzer, indovinate, tra enti. Si tratterebbe di un progetto che sarebbe nato dalle esigenze del territorio, espresse almeno da una trentina d’anni. Chi parla di responsabilità bresciane e chi di quelle bergamasche. Non ci interessa la polemica e meno ancora fomentarla. Ci piacerebbe registrare dopo questo articolo una presa di posizione matura e unitaria, che facesse compiere un grande balzo in avanti, verso la definitiva soluzione del problema. Gradiremmo conoscere il parere degli enti locali, degli esponenti politici che, pare sempre più teoricamente, dovrebbero essere espressione, ma soprattutto occhi e cuore — che pure un poco di cervello non guasterebbe — del territorio. Un’opera come questa, un nuovo funzionale e sicuro collegamento tra Bergamo e Brescia in quest’area, oggettivamente molto complessa per situazione morfologica e orografica, meriterebbe una particolare attenzione in questa fase di investimenti e di sguardo al futuro, sostanzialmente garantito da Next Generation Eu. Per non parlare della rilevanza culturale di un efficace e tempestivo progetto. Iniziativa che ben si adatterebbe a rappresentare in modo concreto, come lo siamo noi bergamaschi e bresciani, la celebrazione della Capitale italiana della Cultura “Bergamo e Brescia 2023”. Che ne pensate? Attendiamo news. 18

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1982 Un ponte “Bailey” allestito in 15 giorni dai militari L’estate del 1982, quella dell’Italia Campione del Mondo di calcio ai mondiali di Spagna, dei compianti Paolo Rossi, Enzo Bearzot e del coinvoltissimo presidente Sandro Pertini, primo tifoso, quasi avesse dimenticato di essere l’inquilino, con la signora Carla Voltolina, delle felpate stanze del Quirinale, in quest’angolo, stupendo, di Lombardia fu anche l’estate dei due ponti. Un ponte Bailey, tipologia classica allestita dai militari, fu allestito in 15 giorni. Era necessario per consentire il fluire del traffico automobilistico mentre si poneva poderosamente mano al manufatto ottocentesco. Il ponte provvisorio misurava oltre cento metri, con un peso che sfiorava le 120 tonnellate, completamente sostenuto da elementi galleggianti. Lo allestirono circa centodieci militari del Battaglione Bolsena, all’epoca ubicato a Udine. Ponte sull’Oglio fra Paratico e Sarnico, croce e delizia di tutti coloro che abitano, transitano, e fanno la spola fra le due sponde del lago d’Iseo. Un intervento efficace, così come quello più complesso che diede nuova vita all’anziana struttura, con il passaggio dall’acciaio al cemento armato.

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covid e cantieri

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ono ormai trascorsi due anni dall’inizio della pandemia, eppure il Covid-19 minaccia ancora l’economia italiana. Varianti sibilline del virus, persone in quarantena, lavori che procedono a rilento frenano la ripresa. Le imprese edili bresciane sono in forte difficoltà e, come riportato nelle segnalazioni giunte da numerose aziende associate al sistema Ance, le stesse si dicono costrette in corsa a chiudere cantieri a causa delle frequenti e sempre più numerose assenze degli operatori della filiera costretti a casa per la quarantena o per un contatto stretto con persone positive. “La situazione è grave e sta pregiudicando consegne improrogabili dei lavori”, allerta con urgenza il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. Da un veloce e partecipato sondaggio tra le imprese associate all’organizzazione di via Foscolo

Covid-19: bloccati i cantieri bresciani Circa il 24% di assenze. La situazione sta pregiudicando consegne improrogabili dei lavori

emerge che la nuova ondata di contagi sta bloccando diverse opere sul territorio e le aziende registrano la perdita di circa il 24% della propria forza lavoro. Mancanze che impattano pesantemente nel periodo di forte attività vissuto dall’edilizia e favorito anche dalle agevolazioni fiscali per la casa. Le imprese aprono nuovi cantieri, la domanda aumenta, ma la carenza di manodopera compromette i lavori.

“Abbiamo sostenuto l’obbligo vaccinale come unica soluzione per risolvere il paradosso, ma andando avanti di questo passo si vanifica di fatto per le imprese l’intento del legislatore di promuovere la terza dose. Le restrizioni non fanno che inasprire la situazione già grave, mentre occorre dare più fiducia e permettere di gestire con maggiore flessibilità il controllo dei dipendenti, garantendo la continuazione delle opere”,

conclude il leader dei costruttori bresciani. Frequenti le assenze anche di coloro che sono nella condizione di poter lavorare. Secondo le attuali misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica, chi ha ricevuto la dose booster, così come chi ha completato il ciclo vaccinale oppure è guarito da infezione da Sars-cov-2 nei centoventi giorni precedenti, potrebbe continuare ad operare indossando la mascherina Ffp2. In queste ipotesi è previsto che il soggetto venga sottoposto ad auto-sorveglianza, senza isolamento domiciliare, per cinque giorni, con vigilanza sulla comparsa di sintomi sospetti e l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie per almeno dieci giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo. Eppure, si registrano con frequenza assenze dal lavoro giustificate con l’esibizione di certificazioni mediche. L’aumento delle assenze aggrava anche il problema del caro materiali, una piaga inarrestabile che mette in difficoltà le imprese soprattutto quelle del comparto edile. I prezzi continuano a salire senza intravedere alcun intervento per la risoluzione da parte del Governo. Il problema è urgente e l’Ance chiede già da tempo una revisione prezzi strutturale sul modello di quella adottata in altri Paesi europei, un meccanismo di revisione che funzioni sia al rialzo sia al ribasso secondo l’andamento dei costi dei materiali e che impedisca il fallimento delle imprese.

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transizione ecologica

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a crisi climatica è un problema urgente da risolvere al più presto. I dati emersi dalla ventiseiesima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop26), che si è tenuta a Glasgow lo scorso anno, ha delineato un quadro critico dagli effetti devastanti che mettono a rischio l’ambiente e l’incolumità della popolazione mondiale. Le aree urbane sono state le più colpite dall’emergenza, con effetti come l’aumento delle temperature, l’inquinamento dell’atmosfera o i disastri inferti dalle attività metereologiche come inondazioni e precipitazioni. Gli stati membri partecipanti alla conferenza hanno fissato gli obiettivi da conseguire per combattere la crisi climatica, i quali sono stati definiti un enorme passo avanti nella lotta al cambiamento. Primo fra tutti, collaborare in sinergia per accelerare il processo di fuoriuscita dal carbone, dimezzando le emissioni nette a livello globale entro il 2030 e azzerandole del tutto entro il 2050. Verso le metropoli “Net zero” Il rimedio all’emergenza è la decarbonizzazione, la quale deve partire innanzitutto delle città che sono ad oggi i principali consumatori di energia nel mondo. Ben il 75% di tutta l’energia consumata nel mondo, infatti, è utilizzata dagli abitanti delle città, che producono l’80% del Pil globale, ma anche tre quarti delle emissioni dell’effetto serra. E con l’ottica di un inurbamento in forte sviluppo destinato a crescere dai 4 miliardi attuali a circa 6 miliardi e mezzo di persone entro il 2050, contando che la popolazione globale consiste in oltre 9 miliardi, le previsioni future non sono rosee. Attraverso la decarbonizzazione si dà inizio alla lotta a difesa del clima. Si tratta di un processo di riduzione delle emissioni di CO2, che avviene utilizzando fonti energetiche prive di car20

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Decarbonizzazione delle città

La sfida per il futuro sono le città “Net zero”, metropoli urbane a zero emissioni. Un obiettivo da raggiungere entro il 2050 per risolvere l’emergenza climatica


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Quartieri “green” europei

 Da sinistra a destra: una centrale a carbone; panneli solari per una energia pulita; una nuova costruzione eco-sostenibile e coltivazioni in verticale.

bonio, come ad esempio le rinnovabili, che non rilasciano anidride carbonica in atmosfera. Il processo presuppone una strategia che coinvolga la vita quotidiana di ognuno, incluso il sistema produttivo ed economico di ogni stato, con lo scopo di preservare l’ambiente e favorire lo sviluppo sostenibile. Servono un’agenda urbana e l’impegno delle istituzioni per agire su aree cittadine, coinvolgendo enti locali e developer. Fra le azioni possibili da praticare per la buona riuscita possiamo includere gli sforzi messi in campo per la riqualificazione energetica degli edifici attraverso l’agevo-

lazione del Superbonus, ma non solo. Le comunità urbane negli ultimi periodi hanno aumentato le zone pedonali non accessibili al traffico facendo anche riferimento alla città dei 15 minuti, con tutti i servizi a breve distanza, a piedi e in bicicletta. E ancora restituire alla cittadinanza aree verdi con la costruzione di parchi, includendo la rigenerazione urbana di zone dismesse. Oppure incrementando la rapida sostituzione delle fonti fossili con l’energia rinnovabile Azioni che vedono come orizzonte ideale l’applicazione reale della metropoli “Net zero”, una città a zero emissioni.

Sono diversi i progetti di decarbonizzazione messi in pratica dalle città europee. Tra i casi virtuosi si può citare l’esempio di Parigi e del quartiere Clichy Batignolles. Si tratta di un eco-quartiere da 54 ettari, ex scalo ferroviario riconvertito, che darà casa a 7.200 abitanti e occupazione a 12 mila persone. Un progetto di rigenerazione urbana in chiave sostenibile che si avvarrà di soluzioni ambientali ad impatto zero come la scelta dell’utilizzo dell’energia geotermica per riscaldare le case. Nel progetto, ancora in fase di realizzazione, è incluso un parco di dieci ettari, piste ciclabili, percorsi pedonali e limiti per la circolazione delle auto. Fra i più grandi progetti già realizzati di sviluppo urbano ad impartire lezioni è il modello nordico di Stoccolma. Lo Stockholm Royal Seaport è un distretto green nato nel 2009

Brescia verso la decarbonizzazione Anche Brescia ha dato inizio ad un progetto di decarbonizzazione urbana grazie al supporto di a2a. Nel 2019 la multiutility di fornitura energetica, ha messo in campo un

dalla riconversione di un’ex area industriale. Il caso è esemplificativo anche per la definizione degli obiettivi di sostenibilità a cui gli sviluppatori si devono attenere. Infatti, i developer inviano costantemente dei report per il monitoraggio continuativo della trasformazione, in modo da attuare delle misure correttive in corso d’opera. Dopo due anni di occupazione la riduzione del consumo energetico è arrivata all’8 per cento. Ad Heidenberg in Germania, la costruzione di Bahnstadt, un sito dismesso di 100 ettari, è ormai nella fase finale di rigenerazione. Un pezzo di città che ospita 6.500 abitanti realizzato considerando la riduzione della domanda di energia e studiando un approvvigionamento sostenibile, con l’aiuto di un sistema di riscaldamento a legno cippato. I collegamenti sono massimizzati con una linea tranviaria e piste ciclabili che raggiungono il centro città.

piano di investimenti da 70 milioni di euro, atto a sostituire progressivamente il calore prodotto nella centrale Lamarmora da combustibili fossili (carbone e gas) con fonti più “green”. Nel 2020 è stato raggiunto l’obiettivo e abbandonato del tutto l’utilizzo del carbone per la produzione dell’energia nella centrale bresciana.

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economia

Il Made in Brescia

regge il colpo del Covid-19 Previsioni positive, bene l’export, ma continuano a mancare le figure professionali richieste dalle imprese

In attesa del bilancio definitivo del 2021, aspettando di conoscere fino in fondo l’impatto dei rincari (di energia e materie prime), il Made in Brescia ha salutato lo scorso esercizio nel complesso all’insegna delle soddisfazioni

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lla fine del terzo trimestre dell’anno da poco concluso l’industria manifatturiera territoriale ha ulteriormente riavvicinato i livelli pre-Covid, nonostante una ripresa rallentata: nel periodo luglio-settembre la variazione della produzione ha registrato un +13,7% su base annua. Pur in una fase di attenuazione della crescita, si tratta del secondo valore positivo più elevato (dopo quello del trimestre precedente) di tutta la serie storica, cioè dal primo trimestre 1997, come testimoniato dall’indagine congiunturale del Centro studi di Confindustria Brescia. «L’incremento così alto, oltre alla fase espansiva dell’attività, è dovuto al confronto con i livelli relativamente bassi del terzo trimestre 2020 - è stato spiegato -. Rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia, l’attività è in calo del 2,2%: ciò denota che l’industria Made in Brescia ha quasi del tutto recuperato quanto perso l’anno precedente». Le previsioni espresse a breve termine sono risultate moderatamente positive. Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se l’indice della produzione non subisse variazioni fino a fine anno, è stato quantificato in +13,6%.

Altri segnali incoraggianti, sulla forza e la capacità di reazione del sistema produttivo bresciano, sono emersi dall’export, che ha fatto segnare nuovi record. Le dinamiche positive del commercio mondiale hanno inciso positivamente sull’economia territoriale: nel terzo trimestre del 2021 le vendite all’estero targate «Bs» sono state pari a 4,554 miliardi di euro, il dato più elevato relativamente ai mesi estivi. Ma è massimo storico anche per gli scambi oltre confine nel periodo gennaio-settembre, che hanno raggiunto la cifra da primato di 13,862 miliardi di euro (+29,7% su base annua), superando il precedente massimo registrato nel 2018 (12,65 miliardi di euro). Analoghe considerazioni valgono per le importazioni, che si sono attestate a 8,271 mld di euro nei nove mesi, con un incremento di 862 milioni sui massimi del 2018 (7,409 miliardi di euro). Il saldo si posiziona a 5,591 miliardi, anche in questo caso segnando un record. Brescia, con Milano, Torino, Firenze, Roma, Vicenza e Bergamo, è nel gruppo delle province italiane che, nel terzo trimestre, ha offerto il contributo più significativo all’export Made in Italy. In questo contesto si inserisce anche l’andamento,


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La mancanza di figure professionali

Export gennaio-settembre 2021

+29,7% su base annua

in generale, del comparto delle costruzioni testimoniano dagli ultimi dati aggiornati. A ottobre 2021 l’indice destagionalizzato della produzione nel settore ha registrato il livello più alto da agosto 2012, segnando per il terzo mese consecutivo una crescita congiunturale. Anche su base trimestrale - come ha spiegato l’Istat - si è riscontrato un aumento nel confronto con i tre mesi precedenti. In termini tendenziali, la produzione nelle costruzioni segna un’ampia variazione positiva, sia rispetto a ottobre 2020, che nella media dei dieci mesi dell’anno. A ottobre dell’anno da poco concluso si stima che l’indice destagionalizzato sia cresciuto dello 0,8% su settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2021 la produzione ha registrato un incremento del 2,8% su base congiunturale. Su base tendenziale, l’indice grezzo aumenta del 10%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario cresce del 13,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di ottobre 2020). Nella media dei dieci mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, l’indice grezzo cresce del 25,5% e l’indice corretto per gli effetti di calendario del 26%.

Ulteriori indicazioni confortanti emergono da altri indicatori e danno testimonianza della capacità del Made di Brescia di resistere anche all’impatto del Covid-19. Sul fronte dei fallimenti il 2021 ha mostrato una sostanziale stabilità, smentendo (almeno in parte) i timori legati agli effetti che la pandemia avrebbe potuto avere sul sistema imprenditoriale territoriale. Nel 2020 - anche se l’attività del Tribunale è stata a sua volta condizionata dall’emergenza sanitaria - le realtà arrivate al capolinea erano state 198, con un calo del 24,42% rispetto alle 262 di dodici mesi prima. Nel 2021 si è registrato una flessione su base annua, ma di una sola unità: le procedure definite sono state 197. Considerando la serie storica a partire dal 1988, il numero di fallimenti registrati nell’esercizio appena concluso è il quinto miglior dato degli ultimi 33 anni. Riguardo la Cassa integrazione, in attesa del dato complessivo dell’anno, fino a novembre le ore autorizzate alle imprese bresciane dall’Inps in provincia ammontano a 40 milioni, contro gli 88,1 milioni di ore degli undici mesi del 2020 con un calo del 54,5%.

Altre luci per Brescia accompagnate comunque dalle consuete ombre - dal mercato del lavoro, che ha iniziato il 2022 con prospettive incoraggianti. Come emerge dalle elaborazioni del Servizio studi della Camera di commercio territoriale, basate sui dati provinciali del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, entro febbraio le imprese del territorio del settore industriale e dei servizi hanno programmato 44.570 assunzioni: questo significa 14.590 in più sullo stesso periodo a cavallo tra 2019 e 2020 e quasi 25mila in più del trimestre dicembre 2020-febbraio scorso. Tra i profili professionali più richiesti ci sono gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici (10.740 ingressi); a seguire cuochi, camerieri e addetti dei servizi turistici (3.740), operai specializzati nell’edilizia (2.360 ingressi), autotrasportatori e conducenti di mezzi pesanti e autobus (2.220 entrate), commessi (1.450 entrate); ed ancora, i tecnici informatici e ingegneri della produzione (2.010 assunzioni). Ma aumenta sensibilmente il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: nel trimestre dicembre 2021 - febbraio 2022 le imprese bresciane hanno dichiarato di trovare difficoltà a reperire le figure richieste in 41 casi su 100 (il 31% nello stesso periodo del 2019). La principale difficoltà segnalata è la mancanza di candidati. A incontrare le maggiori difficoltà sono le aziende della metallurgia (il 48% dei profili ricercati è di difficile reperimento).

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storia per il domani


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Il costruire in edilizia e nel vasto panorama delle infrastrutture è spesso caratterizzato dalle grandi dimensioni

Costruire in piccolo L’antico Egitto può ritenersi il capostipite della costruzione in piccolo in ogni campo, non solo nell’edilizia. Costruttori dei più grandi edifici della storia, contemporaneamente erano appassionati del modellismo: dal grandissimo al piccolissimo

di Franco Robecchi ingegnere e autore

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Una scena domestica in un laboratorio in miniatura dell’antico Egitto.

e costruzioni sono, quantomeno, calibrate sulla dimensione del corpo umano. Il 90% delle opere edificate si è sempre proposto di accogliere l’uomo, per la residenza, soprattutto, ma anche per strutture parallele, come le strade, le recinzioni, persino le fortificazioni. Anche le grandi mura urbane furono edificate per opporsi all’invasione di uomini, alti, storicamente, non più 1,60-1,70 metri. Pur mettendo in conto scale o macchine d’assedio, era poi alla dimensione del corpo umano che erano rapportati gli spazi fra i merli, i portoni, le finestre. Semmai si eccedeva in dimensione per la resistenza di muri a forti spinte di masse di uomini o per la rappresentazione simbolica di spazi sovrumani, adatti ai concetti del valore politico (saloni reali o principeschi) o religioso. Pensiamo alle piramidi, alle grandi cattedrali, a palazzi come Versailles. Il riferimento alle dimensioni del corpo umano non fu tuttavia l’unico riferimento. Le costruzioni (non parliamo di quelle meccaniche o degli oggetti) furono spesso realizzate per contrastare forze naturali che prescindevano dal corpo umano. Si trattava, ad

esempio, di contrastare le forti e alte onde ai limiti di un porto, di scavalcare un fiume con un ponte, di contenere un lago con una diga o di sovrapporre un grande numero di piani per appartamenti. Naturalmente è sempre esistito anche un filone, di gran lunga minoritario, che curava le costruzioni più piccole, come gli alloggi per certi animali, i ripostigli per attrezzi, le cantine per pochi oggetti o bottiglie, i box per auto. Molto tempo fa si costruivano anche volumi molto piccoli, per volontà punitiva, come le celle di prigioni (si pensi ai Piombi di Venezia) dove la dimensione del vano era rapportata, ma in difetto, alle dimensioni di un corpo umano contratto e costretto. Spazi ancora minori non sono competenza dei costruttori intesi nel senso ovvio dei costruttori edili. Tuttavia, è sempre esistito anche un costruire in piccolo, talvolta molto in piccolo. È un settore che è solo imparentato con quello delle normali costruzioni, ma è molto interessante. Pensiamo ai modellini di automobili. Costruire case in piccolo è un’attività antica, che risale a migliaia di anni avanti Cristo. Il gennaio/febbraio/2022

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storia per il domani

Costruire in piccolo vuol dire possedere. Con il modello in miniatura ci si impossessa di una realtà altrimenti sfuggente nella sua dimensione e nella sua forma, che esige spostamenti per la conoscenza di ogni faccia, difficile poi da ricomporre mentalmente per un quadro completo

modo più scontato è quello di costruire con i disegni. Anche questo è una modalità di costruzione, perché esiste anche la costruzione visiva, di rappresentazione. Noi bresciani abbiamo il famosissimo esempio delle incisioni rupestri della Valcamonica, fra le quali le più antiche risalgono a 9000 anni fa. Ricordiamo, per inciso, che quei graffiti costituirono, nel 1979, il primo patrimonio Unesco in Italia. Ebbene già in quei disegni si vedono le “case piccole”, i disegni di capanne, insomma la costruzione in formato ridotto. Ma veniamo a forme più esplicite ed elaborate del costruire in pic-

colo quando, 6000 anni fa, agli albori della civiltà egizia, già si producevano piccole case in modello con creta, legno e paglia. Il manufatto rientrava nella sconfinata, preziosa e interessantissima pratica della confezione di piccole scene, soprattutto in terracotta, che raffigurano la vita quotidiana in una grande quantità di lavori, di situazioni, che sono fondamentali, come i simili affreschi o bassorilievi, per la ricostruzione storica della vita di quella splendida civiltà. Proprio l’antico Egitto può ritenersi il capostipite della costruzione in piccolo in ogni campo, non solo nell’edi-

lizia. Costruttori dei più grandi edifici della storia, contemporaneamente erano appassionati del modellismo: dal grandissimo al piccolissimo. Né si trattava di un gioco o di giocattoli. Si rappresentavano, con figurine alte cinque centimetri, in creta dipinta, scene religiose, imbarcazioni con rematori all’opera, cantieri con scultori e carpentieri, processioni con portatori di omaggi, soldati in formazione, cacciatori all’opera. Proprio osservando gli Egizi possiamo iniziare a considerare che significato abbia questa voglia di rappresentare in miniatura, ma in tre dimensioni, il mondo rea-

le. Costruire in piccolo vuol dire possedere. Con il modello in miniatura ci si impossessa di una realtà altrimenti sfuggente nella sua dimensione e nella sua forma, che esige spostamenti per la conoscenza di ogni faccia, difficile poi da ricomporre mentalmente per un quadro completo. È la stessa motivazione per cui in molte città e anche in molti luoghi di alta montagna, le persone decantano la possibilità di essere così in alto — sia il grattacielo che la Tour Eiffel, la torre di Pisa o il campanile di S. Marco — da poter vedere le forme complessive di tutta la città che sta ai loro piedi o dell’oriz-


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Parte del grande plastico in gesso della Roma antica (in alto). Il grande plastico in legno di Pompei conservato a Napoli (a destra).

Nella pagina precedente: Una delle più antiche raffigurazioni di una casa, nelle incisioni rupestri della Valcamonica. Piccolo modello antico di una casa nell’Isola di Creta, del 1700 a.C. Il piccolo e il grande nel racconto di Gulliver e i Lillipuziani.

zonte di catene montuose con vette nominabili una ad una. Il grande ridotto al piccolo ci fa sentire dominatori e addirittura manipolatori potenziali, quasi potessimo spostare con una mano, a piacere, interi palazzi o grandi cattedrali. È il concetto del “plastico”, cioè di quella riproduzione in scala di una realtà molto grande, non percepibile da un occhio umano a terra. Pensiamo ai grandi plastici come quello dell’intera Roma imperiale, conservato nella capitale e realizzato in gesso fra la metà degli anni Trenta e gli anni Cinquanta del secolo scorso, o al bellissimo plastico in legno

Almeno sino al Settecento il modello in legno dell’edificio in progetto era normalmente richiesto ad ogni autore prima ancora dei disegni, spesso non altrettanto comprensibili

della città di Pompei conservato nel Museo nazionale di archeologia di Napoli. Per la costruzione di queste case in miniatura si formò, almeno dal Quattrocento, una categoria di artigiani di altissima specializzazione, cugini dei veri costruttori di edifici, che guardavano alle grandi opere con competenze non del tutto diverse da quelle di architetti e muratori. La modellistica era inoltre non solo frutto del piacere di possedere in qualche modo il grande manufatto come oggetto poggiato sul mobile di casa. Ricordiamo che i procedimenti progettuali, appunto dal XV secolo, preve-

devano come tappa essenziale la confezione del modello in scala, generalmente in legno. Su quello ragionavano i progettisti, valutavano i committenti e criticavano i cittadini. Almeno sino al Settecento il modello in legno dell’edificio in progetto era normalmente richiesto ad ogni autore prima ancora dei disegni, spesso non altrettanto comprensibili. La pratica non si è mai estinta e, anzi, si è sempre più perfezionata, grazie a tecniche manuali, ma sino a quelle digitali, per la immutata esigenza di conoscere le forme complessive di una costruzione non ancora esistente. Di alcuni im-


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storia per il domani

portanti edifici dei secoli passati abbiamo oggi solo il modello progettuale in legno, sia perché il fabbricato è andato distrutto, sia perché fu realizzato in modo completamente diverso. Esistono inoltre i modelli scientifici, costruiti perché su di essi possano essere eseguite verifiche strutturali, e non si tratta solo di ponti, grattacieli o dighe, ma anche di automobili o barche. La costruzione in piccolo risponde tuttavia soprattutto a un desiderio intimo e infantile. Non a caso sono così gradite le narrazioni con giganti e grandi mostri che dominano, per statura, le case, potendole abbattere con un gesto o scavalcare con un passo: si va da Gulliver nel paese dei Lillipuziani a Godzilla o ai transformers. Infantile, ma con risvolti anche per ampliamenti agli adulti, è la grande invenzione dei prismi in plastica montabili, come piccoli mattoni: i famosi Lego, dell’omonima ditta danese, dal 1958 con le forme attuali. Ma possiamo trascurare il mondo inglese delle case di bambola? Pare che la loro origine sia nella Prussia del XVI secolo, ma quando ancora erano chiamate “baby house”, fu nell’ambiente britannico che ebbero maggiore fama i modellini di case sezionate in verticale, con ogni arredo riprodotto all’interno delle stanze, costruite in miniatura, fino a pochi decimetri di altezza. Si narra di case di bambole di finissima fattura e dai prezzi altissimi, tanto da costituire oggetti da dono regale. A parte il titolo del dramma di Ibsen, le case di bambole costituirono un’attrattiva molto sentita soprattutto per le bambine, che, come Ibsen non voleva, si immedesimavano, di fronte al modellino, come piccole mogli e mamme amorose, tutte dedite alla famiglia e spesso anche oppresse da quelle famiglie e da quei mariti.

 Due esempi di case di bambole, di diverse dimensioni.


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market inerti MARKET INERTI

L’anagrafe online degli aggregati riciclati Ance Lombardia e Regione Lombardia lanciano la piattaforma web “Market Inerti” per la diffusione delle informazioni relative ai prodotti disponibili sul mercato, nello specifico gli aggregati riciclati, che possono essere utilizzati in sostituzione del materiale inerte di cava, per la realizzazione di opere pubbliche e private

Dopo una fase di sperimentazione condotta in collaborazione con ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati), la piattaforma "Market inerti", dedicata a questa particolare tipologia di "End of Waste" – i materiali recuperati dal riciclaggio dei rifiuti, in questo caso quelli da costruzione e demolizione – da lunedì 25 ottobre sarà completamente operativa e disponibile nella sezione dedicata del sito di Arpa

n un contesto quale quello attuale, in cui, da un lato viene chiesto alla filiera dell’edilizia di adottare modelli di economia circolare (anche in virtù dell’elevato quantitativo di rifiuti prodotti annualmente) e dall’altro vi è diffidenza nell’utilizzo di materiali che provengono da processi di recupero, l’obbiettivo che ci si pone tramite questa piattaforma è quello di influenzare positivamente il mercato degli aggregati riciclati, contribuendo alla migliore conoscenza di questi prodotti da parte di tutti i soggetti che, a diverso titolo, intervengono nella realizzazione delle opere edili e infrastrutturali, limitando, di conseguenza, l’utilizzo di nuove risorse naturali. La piattaforma collegata al sistema informativo O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) ha già raccolto l’interesse di molti soggetti. Uno degli aspetti

che renderà interessante l’utilizzo del Market Inerti per gli utenti, consisterà nell’avere a disposizione un catalogo on-line di soli prodotti dotati di Marcature Ce, Certificazione di Prestazione Dop, Test di cessione, ed eventuali ulteriori certificazioni ambientali. D’altra parte, i produttori di aggregati riciclati potranno usufruire di uno strumento pubblico e di una vetrina commerciale attendibile, utile a rafforzare la credibilità dei propri prodotti e della propria azienda sul mercato. Il prototipo è stato sperimentato da diversi soggetti (impianti e “utilizzatori”) grazie anche al-

la collaborazione di Ance Lombardia, Anepla, Anpar, Arrr Toscana, raccogliendo e implementando già alcune proposte e migliorie, e la messa in produzione ufficiale avverrà ad ottobre 2021. Il progetto presentato nel 2020 in occasione della fiera Ecomondo rientra nell’ambito del Protocollo d’Intesa per lo svolgimento di attività utili al miglioramento della gestione dei rifiuti prodotti da attività di costruzione e demolizione e dei prodotti da essi recuperati, siglato nel 2017 e proseguito gli anni successivi. gennaio/febbraio/2022

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Il mercato delle costruzioni nel 2022

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C. DUSTIN-UNSPLASH

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L’edilizia continua a spingere il Pil italiano, ma non sono poche le criticità che restano da affrontare per garantire una costante crescita della filiera delle costruzioni e dell’economia del Paese nel 2022. Alcuni dei principali centri ed enti di ricerca italiani – quali Cresme, Istat ed Enea – hanno analizzato l’andamento del comparto edile nel 2021, permettendo di ipotizzare uno scenario positivo per l’anno nuovo appena iniziato

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GUILHERME CUNHA-UNSPLASH

focus il mercato delle costruzioni nel 2022

Un futuro più roseo per l’edilizia? Forse! Nel 2021 il comparto delle costruzioni ha ripreso la sua corsa, temporaneamente frenata dalla buia parentesi pandemica del 2020. Le nuove opere e il rinnovo del comparto residenziale, quest’ultimo sostenuto dai bonus fiscali e dal Superbonus, cercano di delineare un 2022 più sereno, anche se restano irrisolte ancora molte questioni critiche, che compromettono un consistente rilancio del settore edile e dell’economia italiana.

anno che lasciamo alle spalle è senz’altro positivo. I dati Enea registrano 11,9 miliardi di investimento ammessi a detrazione con aliquota al 110%, di cui conclusi 8,28 miliardi e più di 69mila asseverazioni. Se si considerano invece tutte le detrazioni fiscali, i rapporti Enea evidenziano che, negli ultimi 15 anni, l’importo ha superato i 53 miliardi, di cui 45 miliardi garantiti dall’ecobonus 65%. Il mercato dell’edilizia ne ha giovato realizzando nel 2021 lavori per 51,2 miliardi di euro con un incremento dell’82% dell’importo rispetto allo scorso anno. Inoltre, a ottobre, l’indice della produzione delle costruzioni, secondo i dati Istat, rileva il livello di produzione più alto mai registrato da agosto 2012. L’edilizia bresciana non è da meno. La piattaforma My Bonus Now, dedicata ai bonus edilizi e rea-

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lizzata da Ance Brescia, Ance Cremona e Ance Pavia, conta per la sola provincia bresciana oltre 1.100 iscritti fra utenti e imprese, con quasi 900 progetti inseriti, per un valore di mercato potenziale che si aggira attorno ai 43 milioni di euro. Ad alimentare il mercato in questo momento, oltre all’edilizia di nuova costruzione, è soprattutto quella di rigenerazione, incentivata dalle agevolazioni fiscali in essere e da una più diffusa sensibilità sul recupero e l’efficientamento dell’esistente. Come attesta il Cresme, anche le opere pubbliche stanno vivendo una crescita eccezionale. La fase espansiva delle opere pubbliche ha radici nelle risorse messe a disposizione del settore dal 2014 al 2016, che hanno impiegato del tempo per diventare mercato reale, ma ora la fase delle aggiudicazioni e delle realizzazioni è avviata, e ancora prima dell’arrivo delle risorse del Pnrr. Il comparto della riqualificazione del patrimonio edilizio, in particolare residenziale, è stato spronato fra il 2020 e il 2021 da una serie di accadimenti che hanno alimentato ulteriormente il mercato creando una forte impennata della curva degli interventi: il Bonus facciate al 90% contenuto nella legge di Bilancio 2020; lo snellimento procedurale favorito dal decreto Semplificazioni e Semplificazioni-bis; l’introduzione, con il decreto Rilancio, di un’aliquota di detrazione del 110% per alcune tipologie di interventi, e la possibilità di cedere i crediti d’imposta (cessione del credito e sconto in fattura) per quasi tutti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione incentivati. A contribuire è stato infine il lockdown del 2020 che ha portato gli italiani a notare i difetti tecnologici, estetici e distributivi delle proprie case e ha contratto i consumi delle famiglie italiane molto più dei redditi, portando a una rapida crescita dei risparmi.

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focus il mercato delle costruzioni nel 2022

Investimenti in riqualificazione di edilizia residenziale - milioni di euro a prezzi 2015 65.000 60.000 55.000 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022

20.000

FONTE: ELABORAZIONI E STIME CRESME

Spesa in riqualificazione edilizia per interventi incentivati 55.000

51,2 MILIARDI €

50.000 45.000 40.000

28 MILIARDI €

35.000 30.000 25.000 13,4 MILIARDI €

20.000 15.000

5,1 MILIARDI €

10.000 5.000

2021

2020

2019

2017

2018

2016

2015

2013

2014

2011

2012

2010

2009

2007

2008

2006

2005

2003

2004

2001

2002

2000

1999

1998

0

FONTE: ELABORAZIONI E STIME CRESME

Investimenti nelle costruzioni

2019

2020

2021

2022

Investimenti in nuove costruzioni

5,2%

-4,4%

12,4%

7,7%

Residenziali

3,8%

-9,0%

14,8%

3,7%

Non residenziali private

5,1%

-13,6%

7,7%

3,0%

Non residenziali pubbliche

2,4%

4,3%

7,1%

14,1%

Genio civile

7,9%

7,8%

15,4%

13,7%

Investimenti in rinnovo

3,9%

-5,7%

20,2%

6,0%

Residenziali

1,8%

-6,8%

25,2%

6,0%

Non residenziali private

1,6%

-12,4%

15,2%

3,0%

Non residenziali pubbliche

7,3%

10,9%

14,3%

11,4%

Genio civile

16,4%

2,7%

11,9%

8,1%

Totale investimenti

4,3%

-5,3%

17,6%

6,6%

FONTE XXXI RAPPORTO CRESME - VARIAZIONI% SU ANNO PRECEDENTE CALCOLATE SU VALORI COSTANTI 2005

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Il Cresme, nel presentare il suo XXXI rapporto congiunturale e previsionale sul mondo delle costruzioni, avverte però che “La sfida che abbiamo davanti è quella di saper cogliere il momento favorevole per porre il settore delle costruzioni alla guida del processo di innovazione, aumentare il valore aggiunto e stabilizzare il mercato”. “Il comparto edile - si legge sul sito del Centro di ricerca romano - sta crescendo con forza e i numeri in alcuni settori sono sorprendenti. La crescita sembra verticale. Non si recupera solo il 2020, si va di molto sopra il 2019.


SAMS SOLUTIONS QSK-UNSPLASH

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La sfida che abbiamo davanti è quella di saper cogliere il momento favorevole per porre il settore delle costruzioni alla guida del processo di innovazione, aumentare il valore aggiunto e stabilizzare il mercato

In questo momento la domanda supera l’offerta. I prezzi stanno crescendo, si fa fatica a trovare i materiali, non si riescono a mantenere i tempi delle consegne. Vi sono molte questioni sul tappeto, la prima riguarda proprio le dimensioni della crescita e cosa succederà allo scadere delle agevolazioni fiscali, quando gli incentivi cambieranno dimensioni e forse natura”. Riflessioni e perplessità per le quali serve spendere del tempo. Nel 2021 il mercato degli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio è accelerato velocemente: l’Istat segnala che

la capacità di risparmio (che continua a crescere del +13,8% nel 1° trimestre e del +9,4% nel 2° trimestre) si trasforma in capacità di investimento: +19% nel 1° trimestre e +57% nel 2° trimestre. Molti degli interventi che precedentemente venivano svolti senza agevolazioni fiscali, con gli strumenti di cessione del credito e sconti in fattura, vengono assorbiti nell’ambito dei lavori incentivati. Per le stime del Cresme gli investimenti complessivi in riqualificazione edilizia, sommando edilizia residenziale e non residenziale, nel 2021 raggiungono quasi 100

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focus il mercato delle costruzioni nel 2022

Molti degli interventi che precedentemente venivano svolti senza agevolazioni fiscali, con gli strumenti di cessione del credito e sconti in fattura, vengono assorbiti nell’ambito dei lavori incentivati

Alcuni dei nodi che restano da sbrogliare

Non solo bonus a scadenza. Ance chiede una visione strategica di medio-lungo termine L’incremento delle detrazioni fiscali per l’edilizia e l’introduzione del Superbonus hanno favorito la ripresa del settore delle costruzioni, in atto già prima dello scoppio della pandemia da Sars-Cov-2. A fronte di numeri incoraggianti e di ricadute positive sull’economia legate agli investimenti agevolati, Ance Brescia ricorda però alcune criticità persistenti e sottolinea la penalizzante mancanza di un piano d’azione di medio-lungo termine che lasci alle imprese edili uno spiraglio di costante crescita anche dopo l’esaurirsi dei bonus. Nel quadro generale della situazione, nonostante i dati postivi facciano ben sperare per il 2022, al Paese continua a mancare una visione strategica che vada oltre la crisi economica e le altre difficoltà legate all’ondata epidemiologica. Per questo motivo Ance Brescia, insieme con il sistema edile, riporta all’attenzione degli organi decisori le criticità generate dalla misura fiscale stessa e le

problematiche indirette ad essa correlate per trovare risposte concrete agli ostacoli che intralciano un decisivo rilancio del settore, prima leva della ripresa economica italiana. Sebbene la Manovra 2022 sia riuscita in parte a rispondere alle esigenze del mercato prolungando sino al 2025 la possibilità di sfruttare il Superbonus, con aliquote a scalare per i condomini e con tempistiche più ridotte per le altre tipologie di immobili, resta il fatto che la misura si basa su un intervento estemporaneo a scadenza e non su un piano strutturale strategico in grado di dare solidità al mercato in un’ottica imprenditoriale competitiva. Le conseguenze di questa azione a breve termine le si percepiscono negli effetti negativi del Superbonus, i quali hanno incentivato l’ingresso nel mercato di imprese improvvisate che non danno garanzie né di qualità né di sicurezza.


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miliardi di euro (99,3): 30 miliardi in più rispetto al 2020 e 24 miliardi in più rispetto al 2019. I lavori di riqualificazione nella sola edilizia residenziale, secondo l’analisi del Cresme, ammontano a fine 2021 a 75 miliardi di euro (25 miliardi oltre il 2020 e 21 miliardi oltre il 2019). Questo è quanto riporta il “Rapporto annuale sull’impatto degli incentivi fiscali in edilizia” realizzato dal Servizio studi della Camera in collaborazione con il Cresme. Le analisi svolte hanno determinato per il 2021 una spesa per investimenti incentivati pari a 51.242 milioni di euro. Un incremento considerevole rispetto ai periodi precedenti: il dato annuo dell’intero periodo 2013-2020 si aggirava intorno ai 28 miliardi, comprensivi di Iva (ad eccezione del 2015, anno in cui la spesa si ferma a 25,1 miliardi). Nei 51,2 mi-

Continua la preoccupazione del caro materiali. Ance segnala al Governo i rincari dei prezzi Negli ultimi quindici mesi i prezzi delle materie prime, dell’energia e del gas, aumentano di giorno in giorno generando instabilità per le imprese edili. E il trend non si arresterà almeno fino al terzo trimestre del 2022. La rinascita vissuta dal settore rischia, a causa di tali problematiche, un forte rallentamento. Le imprese di costruzioni, per i contratti in corso si trovano a sopportare un importante aggravio economico nella realizzazione delle opere. I rialzi dei prezzi delle materie prime, infatti, andranno a ridurre ulteriormente i margini delle imprese, già fortemente compressi nel 2020, oltre al rischio concreto di un blocco generalizzato dei cantieri, nonostante gli sforzi profusi dalle imprese per far fronte agli impegni assunti. La questione, se non risolta in tempo, potrebbe avere una forte ricaduta anche sulle opere del Pnrr, le quali se non terminate in tempo segneranno la disfatta della classe imprenditoriale e politica del Paese. Ance ha più volte segnalato agli organi decisionali la necessità di trovare il prima possibile una soluzione al problema, attivandosi sin da subito per trovare, con il coinvolgimento dell’intero sistema edile associativo, una strada da intraprendere. Da parte sua, l’Associazione bresciana ha dato un considerevole contributo, in particolare individuando le principali percentuali di incremento

liardi si contano tutti gli incentivi fiscali, compresi il Sismabonus, le agevolazioni ordinarie per singole unità immobiliari del 50% per le ristrutturazioni semplici e l’ecobonus al 65% e all’85%. Il documento calcola infatti 36.817 milioni di lavori arrivati da “bonifici parlanti”, cui si aggiungono 14.425 milioni di lavori stimati come frutto della cessione dei crediti di imposta e dello sconto in fattura. Nel 2021 gli investimenti in edilizia sono cresciuti secondo il Cresme del 17,6% in valori costanti grazie soprattutto ai lavori di rinnovo nel comparto residenziale (+25,2%), incentivati dal Superbonus e dagli altri bonus fiscali, e dalle nuove opere pubbliche (+15,4%). Uno slancio significativo che non si arresterà nel 2022, anno per il quale il Centro di ricerche prevede un aumento degli investimenti stimato del 6,6%.

Nel 2021 gli investimenti in edilizia sono cresciuti secondo il Cresme del 17,6% in valori costanti grazie soprattutto ai lavori di rinnovo nel comparto residenziale (+25,2%), incentivati dal Superbonus e dagli altri bonus fiscali

rilevate, all’elaborazione del documento presentato al Governo, frutto di un lavoro di due mesi di ricerca. Si è ottenuta così una specifica norma che prevede un meccanismo di compensazione a favore delle imprese per aumenti di prezzo, registrati nel primo semestre 2021, superiori all’8% per i lavori pubblici aggiudicati nel 2020, ed eccedenti il 10% se riferiti agli anni precedenti. In attuazione della norma è stato pubblicato un decreto in cui sono indicati i 36 materiali che hanno subito forti aumenti di prezzo nel primo semestre 2021, per i quali saranno conosciute le compensazioni. Il decreto ministeriale che è stato emanato, avendo in realtà operato una media tra i valori forniti da diverse fonti (Ance, Provveditorati, Unioncamere e Istat) non ha recepito completamente i rincari del mercato. Una conquista che lascia l’amaro in bocca e che mantiene ancora irrisolto il caso “caro materiali”, mentre le risposte tardano ad arrivare.


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iot - Internet of things

L’espansione dell’Iot Gli oggetti prendono vita per rivoluzionare digitalmente le abitudini e gli spazi di città, case e anche cantieri

N

el rapporto annuale del McKinsey Global Institute, settore di ricerca dell’omonima società internazionale di consulenza strategica manageriale, si conferma la crescita esponenziale del business dell’Iot (Internet of things). Entro il 2030 il mercato potrebbe arrivare a generare introiti per un valore che oscilla dai 5.500 e i 12.600 miliardi di dollari a livello globale. Numeri da capogiro per uno strumento che, senza accorgercene, è presente in ogni momento delle nostre vite quotidiane. Con l’Internet delle cose si indicano un insieme di tecnologie che permettono di collegare in rete qualunque tipo di apparato. Lo scopo è sostanzialmente quello di monitorare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti. L’assistente di Amazon Alexa, così gentile da selezionare la musica che più aggrada attraverso un semplice comando vocale ne è un banale esempio.

Una rete intangibile di strumenti, in grado di conversare anche fra di loro, che permettono di trasmettere i dati raccolti per cucire su misura l’esperienza di ogni utente, basandosi su di un database di informazioni, preferenze e necessità. Collegandosi a software di analisi dei dati si è in grado così di tradurre le informazioni della vita reale in numeri misurabili. Gli ambiti di applicazione Ogni strumento, se connesso alla rete può diventare IoT. Sensori di movimento, termostati, oggetti da indossare come braccialetti, orologi e occhiali 3D. Nel mondo del lavoro sono spesso utilizzati per incrementare la produttività del personale, ma anche per migliorare la qualità del tempo trascorso in ufficio, oppure la sicurezza e il benessere dei dipendenti. Sono un esempio i sensori applicati alla postazione del pc, i quali rilevano il tempo trascorso difronte allo

Le origini dell’Iot Il termine IoT (“Internet of Things”, o letteralmente “internet delle cose”) viene utilizzato la prima volta da Kevin Ashton nel 1999, ricercatore presso il Mit, Massachussets Institute of Technology, dove è stato scoperto l’Rfid, tecnologia di riconoscimento e validazione e/o memorizzazione automatica di informazioni a distanza, e altri sensori. Ma anche se il termine è nuovo, si parla di questi concetti già da molto tempo, in sostanza dalla nascita di internet e del web semantico (un web fatto di “cose”, non di righe di codice: “things, not strings”). Il mercato italiano. Il mercato IoT italiano è cresciuto del 24% nell’ultimo anno e i protagonisti di questo sviluppo sono sia le applicazioni più consolidate, sia quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione.

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iot - Internet of things

Il settore delle costruzioni si è interessato tardi al processo di digitalizzazione e deve ancora sfruttare molti dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie

schermo e suggeriscono al dipendente, attraverso una notifica, di fare una pausa per riposare gli occhi. O ancora i sensori che rilevano la presenza di un collega in postazione o meno, in modo da avvisare, in caso di mancanza, che la persona non è al momento disponibile. Abbinando la tecnologia di riconoscimento delle persone agli impianti di videosorveglianza gia � presenti, infine, è possibile sfruttare le telecamere come veri e propri sensori virtuali, evitando l’installazione di nuovi sensori e garantendo all’azienda un sensibile risparmio economico e di tempo. Sono innumerevoli gli ambiti di applicazione: dalla casa, alle città, inclusi i cantieri.

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L’internet delle cose è ormai una tecnologia diffusa e questo ne ha abbattuto i costi. Non si parla più di sistemi complessi, ma anzi di prodotti facili da usare ed estremamente intuitivi, perché rivolti ad un pubblico di consumatori molto ampio

L’Iot nei cantieri Il settore delle costruzioni si è interessato tardi al processo di digitalizzazione e deve ancora sfruttare molti dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie. Sono infatti poche le imprese che conoscono le potenzialità dell’Iot, ad eccezione delle grandi realtà, più evolute sotto tale aspetto per essere competitive sul mercato. Secondo il rapporto McKinsey gli stessi principi, applicati sui cantieri, potrebbero aumentare la produttività del 510% e ridurre il costo delle materie prime del 5-9%. L’Internet of things nei cantieri potrebbe essere applicato in diversi modi, come spiega il coordinatore dell’area ricerca e innovazione di Eseb Davide Diotti: “Si tratta di un valido strumento per l’ottimizzazione dei processi produttivi, della gestione, del controllo e delle manutenzioni. Per quanto riguarda l’ambito del processo, ad esempio, l’interconnessione aiuterebbe la gestione dell’approvvigionamento delle risorse e dei tempi di tutta l’organizzazione. Oppure permette di accedere a software gestionali in ogni istante e caricare o visualizzare documenti e progetti. Può essere impiegato anche per la manutenzione “predditiva” delle attrezzature attraverso la sensorizzazione delle macchine in modo tale che eventuali problemi vengano segnalati con sufficiente anticipo per la riparazione. Rispetto al controllo, invece, possiamo individuare dispostivi per l’incremento della sicurezza degli operatori, come sensoristica di collisione, monitoraggio delle condizioni di salute, valutazione della salubrità degli ambienti e tanto altro”. L’ambito in cui l’Internet of things si è maggiormente sviluppato all’interno dei cantieri è proprio quello della sicurezza. Con l’aiuto di strumenti smart si possono identificare i rischi ancora prima che si presentino. Rischi come una bassa qualità dell’aria sul piano di un edificio o di eccessiva vicinanza di un operaio a un’attrezzatura. L’IoT può davvero migliorare la sicurezza. E può farlo, per esempio, individuando la posizione esatta dei singoli operai, dei materiali o delle attrezzature attraverso dei sensori di tracciamento. Questo potrebbe determinare un aumento della consapevolezza individuale dello spazio e rappresentare un valido aiuto per i direttori tecnici dei cantieri o i responsabili della sicurezza, i quali godranno di un quadro completo della situazione generale dell’area di lavoro. I materiali stessi possono diventare interconnessi. Sono stati sperimentati sul mercato sensori inseriti direttamente nel cemento gettato in opera, i quali, collegati ad un trasmettitore, raccolgono dati continui sulle temperature del materiale inviandoli in modalità wireless alla piattaforma cloud abbinata, per prevedere un processo di essiccazione di maggiore qualità, con una conseguente riduzione delle tempistiche di lavoro. Un modo rapido e accurato per valutarne le prestazioni e migliorarne così la resa. “In Eseb siamo da sempre impegnati nella diffusione della cultura legata all’innovazione. Divulghiamo e informiamo le imprese e i professionisti del settore su temi quali la digitalizzazione. Inoltre, abbiamo realizzato progetti legati proprio all’Iot. Sono tre in particolare: Smart Safety che riguarda la sensorizzazione delle macchine movimento terra per evitare gli incidenti dovuti alla collisione fra operatore e macchina, Cwd circle che funziona attraverso sistemi digitali ed interconnessi per il recupero dei materiali da demolizione e il loro riutilizzo nel processo edile e I-Eseb un QR code al quale sono associate procedure di sicurezza per gli operatori a fianco dello stesso Check cruscotto di cantiere” racconta Diotti. L’internet delle cose è ormai una tecnologia diffusa e questo ne ha abbattuto notevolmente i costi. Non si parla più di sistemi complessi, ma anzi di prodotti facili da usare ed estremamente intuitivi, perché rivolti ad un pubblico di consumatori molto ampio. Una tecnologia alla portata di ogni utente che potrebbe velocizzare e semplificare i processi, facendo guadagnare tempo e denaro alle imprese.


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il futuro dell’edilizia

Houston, abbiamo un problema! La Cultura del Servizio di Angelo Luigi Camillo Ciribini, Università degli Studi di Brescia

nostro Paese dispone, in questa congiuntura, di risorse dedicate a investimenti infrastrutturali rivolte al prossimo decennio, cosicché è possibile, dopo molto tempo, ipotizzare programmi di medio e di lungo periodo. Al contempo, vi sono pure ingenti risorse pubbliche indirizzate verso gli investimenti immobiliari pubblici e privati, ma la parte più rilevante di essi dovrebbe essere quella in grado di fungere da leva per attivare superiori risorse economico-finanziarie e tecnico-gestionali, provenienti da soggetti privati attraverso il partenariato pubblico-privato. Il settore è, inoltre, impegnato nella transizione ecologica, che richiederebbe di interiorizzare i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale e della economia circolare, abilitati dalla trasformazione digitale. Si tratta del racconto tradizionale, direi stereotipato, che è ormai divenuto obbligato in qualunque evento o simposio che dir si voglia. In realtà, il comparto è sollecitato da due sfide convergenti: l’una ereditata dal passato, l’altra protesa al futuro. Nel primo caso, la difficilmente sostenibile frammentazione e disintegrazione degli operatori professionali e imprenditoriali tipici del mercato, la progressiva scomparsa di manodopera qualificata e le nuove metodologie della gestione delle catene di fornitura inducono a ipotizzare l’avvento definitivo, dopo un secolo di controversie, della cultura e della prassi industriale, supportato da piattaforme digitali di prodotto. In altre parole, sia per le (residuali?) nuove costruzioni sia per gli interventi sul costruito esi42

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stente, la riconfigurazione della catena del valore sollecita straordinariamente i consolidati assetti del settore che, per quanto rivisitati dalle recenti crisi strutturali, si sono dimostrati restìi a un confronto esaustivo con gli esiti delle evoluzioni in corso. Il potenziale grande ritorno dell’industrializzazione edilizia rappresenta, tuttavia, solo il versante più conosciuto e dibattuto della questione, a proposito del quale sono immaginabili compromessi e conflitti tra identità forti e attitudini antagonistiche. Il maggiore ostacolo a processi autenticamente trasformativi, non disgiunto peraltro dal tema precedentemente evocato, è offerto, tuttavia, dalla crescente servitizzazione del prodotto immobiliare e infrastrutturale. Di ciò si hanno diverse testimonianze efficaci ed emblematiche: la proposta, formulata da grandi gruppi delle costruzioni, di porre in essere un sistema globale di monitoraggio e di gestione delle infrastrutture interconnesse della mobilità; la ristrutturazione del sistema degli incentivi fiscali legati alle condizioni reddituali, accennata da Public Utility; i programmi di rigenerazione urbana divisati da sviluppatori e da promotori immobiliari che si focalizzano, non solo per il social housing, sulla creazione di comunità e sulla contrattualizzazione di progetti e di stili di vita, supportati da flussi informativi capillari. La prima argomentazione sollevata cerca, perciò, di intervenire sugli apparati mentali degli attori convenzionali del sistema delle costruzioni, di agire sulle loro identità al fine di rintracciare la possibilità di istituire ecosistemi


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Il potenziale grande ritorno dell’industrializzazione edilizia rappresenta solo il versante più conosciuto e dibattuto della questione, a proposito del quale sono immaginabili compromessi e conflitti tra identità forti e attitudini antagonistiche

capaci di sostenere interazioni e coordinazioni sempre più stringenti, così da incrementare i livelli prestazionali dei cespiti immobiliari e infrastrutturali nel corso del ciclo della loro vita utile di servizio. L’eventualità del conseguimento di questo obiettivo si scontra, ovviamente, con le attitudini e le convenienze radicate del versante dell’offerta, attualmente, invero, distratto da una improvvisa ed eccezionale, almeno temporanea, crescita impetuosa del versante della domanda, che potrebbe procurare ampie legittimazioni e notevoli alibi per svicolare dalla sfida. Oltre a tutto, nonostante la disponibilità di modelli organizzativi e produttivi d’industrializzazione edilizia assai più versatili e diversificati che non nel passato novecentesco, la relazione che intercorre tra processi manifatturieri nelle fabbriche e attività assemblatorie nei cantieri non è così scontata come potrebbe apparire. Benché tali obiezioni abbiano non banali motivazioni, è comunque supponibile che, dopo più di un secolo di difficoltà, la disfida del prodotto possa essere infine risolta, per quanto ciò possa comportare trasformazioni in parte significativamente traumatiche. Quello che, al contrario, sembra essere davvero critico è l’af-

frontare la sfida del servizio, poiché essa assume, anzitutto, vesti intangibili e, di conseguenza, scarsamente intellegibili a un contesto aduso alla concretezza di ciò che si vede e, in particolare, appunto, di quello che si tocca con mano. L’immaterialità del servizio si focalizza, del resto, sul ciclo della vita dei cittadini, sul contributo attivo che un edificio, un isolato o un distretto urbano può dare ai suoi utenti (fruitori, occupanti, visitatori, ecc.) attraverso gli spazi confinati e gli spazi aperti, sempre più sensibili, come la pandemìa ha enfatizzato oltre ogni limite, a partire dal fabbisogno funzionale sino alla libertà di movimento. Nel bene e nel male, infatti, i cespiti fisici interconnessi a livello urbano e territoriale stanno diventando oggetto e soggetto di un progetto e di un programma politico e sociale, proprio perché essi si profilano quali dispositivi di inclusione o di esclusione sociale. Alla luce di queste considerazioni, emergono prepotentemente tutte le dualità tra professionalismo e imprenditorialità, tra produzione fuori opera e in sito, tra scale micro e macro, tra piani tecnico-gestionali ed economico-finanziari, e via dicendo. Da questo punto di vista, la ricomposizione della filiera al livello del prodotto appare un’istanza tanto urgente quanto impegnativa, ma, parimenti, una volta faticosamente ottenuta una sua rivisitazione accettabilmente identitaria e coerente, per così dire nell’universo delle cose tangibili e riconoscibili, il confronto con gruppi imprenditoriali multidimensionali, con società che erogano forniture in qualche modo impalpabili, con immobiliaristi che costruiscono ormai progetti di vita, ibridando, ad esempio, le categorie della residenza, del lavoro, della formazione, dell’assistenza e dello svago, implica una rivoluzione, nel senso letterale, all’interno di un rivolgimento. È una contesa affascinante, ma improba, che richiede l’elaborazione di una strategia incrementale di lungo termine, tesa a facilitare un approccio graduale per riorganizzare gli assetti del mercato. È questa la ragione per cui il settore, specie sul versante dell’offerta, potrebbe ora contrapporre agli ingenti flussi economico-finanziari attesi una visione proattiva costituita da policy originali, per acquisire credibilità e reputazione di fronte ai decisori politici e alle istituzioni finanziarie. La nuova società, coi suoi valori, promette infatti obiettivi ambiziosi, utilità rilevanti, marginalità superiori, ma cela numerose insidie. gennaio/febbraio/2022

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campus edilizia

Risolto il paradosso teleriscaldamento e 110

Un emendamento rende possibili gli interventi agevolati

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È

con grande soddisfazione, ringraziando le figure e forze politiche che si sono impegnate per la risoluzione dell’evidente paradosso, che Campus Edilizia Brescia, insieme alle realtà associative che nella circostanza l’hanno sostenuto nella specifica iniziativa, porta a casa un risultato di grande rilievo, utile per la città di Brescia. Il riferimento è ai condomini del comune capoluogo serviti da teleriscaldamento che, in seguito alla normativa che nei mesi scorsi introduceva i nuovi fattori di conversione in energia primaria, per la quasi totalità erano impossibilitati a migliorare il passaggio nominale di classe energetica e di conseguenza a poter beneficiare delle agevolazioni previste dal Superbonus. Ora, grazie a un emendamento alla legge di Bilancio, per le abitazioni teleriscaldate di Brescia e di tutta Italia si riporta l’indice di conversione in energia primaria a quello del luglio 2020, come recita il comma 3-bis: “Ai soli fini della predisposizione degli attestati di prestazione

energetica convenzionali di cui al paragrafo 12, dell’Allegato A, al Decreto del ministro dello Sviluppo economico del 6 agosto 2020, recante ‘Requisiti tecnici per l’accesso alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, per i vettori energetici si applicano sempre i fattori di conversione in energia primaria validi al 19 luglio 2020, anche nel caso di eventuali successivi aggiornamenti degli stessi”. I coefficienti da utilizzare saranno dunque quelli precedenti rispetto alle ultime indicazioni fornite nel corso di questa annualità. L’evidente paradosso che frenava i lavori detraibili al 110% per gli edifici allacciati al teleriscaldamento è stato quindi sanato. A dicembre, prima delle festività natalizie, la città di Brescia ha accolto con entusiasmo e grande sollievo questa lieta notizia, che congeda l’indice di conversione di 0,12 e sblocca investimenti su centinaia di appartamenti in città con potenziali finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.


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La stretta UE sulla certificazione energetica

“Registriamo con immensa soddisfazione l’approvazione dell’emendamento che permette di utilizzare il Superbonus anche nel comune di Brescia per gli edifici dotati di teleriscaldamento — commenta il coordinatore del Campus Edilizia Brescia, Massimo Angelo Deldossi, presidente di Ance Brescia — un provvedimento che nasce da una nostra iniziativa. Un risultato di grande rilevanza sociale ed economica per la nostra città, per il quale ringrazio tutti i partner del Campus, le altre organizzazioni che nella circostanza hanno condiviso tale impegno, così come le figure e le forze politiche che hanno risposto al circostanziato appello e che hanno lavorato con determinazione per il bene collettivo: i senatori Adriano Paroli, Forza Italia; Vito Crimi, Movimento 5 Stelle; Antonio Misiani (di Bergamo), PD; Stefano Borghesi e Paolo Arrigoni (di Lecco), Lega”. Campus Edilizia Brescia, al quale tra gli altri partecipano Ance Brescia, Cassa edile, Eseb, Or-

15%

Parco immobiliare meno efficiente da rinnovare almeno da Classe G a F

2027

Termine ultimo per la riqualificazione degli edifici non residenziali

2030

Termine ultimo per la riqualificazione degli edifici residenziali

dini professionali di Architetti, Geometri e Ingegneri, Comune e Provincia di Brescia, Università degli Studi, Confindustria, con Camera di Commercio di Brescia, si è impegnato con tenacia per la risoluzione dell’intricata questione. Impegno risultato vincente e che ha visto partecipi anche: A2A Calore e Servizi, Acap, Aler, Anaci, Apindustria, Associazione Artigiani, Assopadana, Cna, Confartigianato Imprese, Confedilizia e Uppi.

La stretta UE sulla certificazione energetica Intanto, la Commissione europea ha presentato la proposta di revisione della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. Tutti gli immobili di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2030, mentre tutti gli edifici pubblici nuovi dovranno esserlo già dal 2027. Dovranno dunque consumare poca energia, essere alimentati per quanto possibile da rinnovabili, non rilasciare emissioni di carbonio in loco da combustibili fossili e avere un attestato di prestazione energetica che ne indica il potenziale di riscaldamento globale basato sulle emissioni del loro intero ciclo di vita. Per quanto riguarda le ristrutturazioni, sono proposte nuove norme minime di prestazione energetica a livello dell’UE, in base alle quali si dovrà riqualificare il 15% del parco immobiliare meno efficiente di ciascuno Stato membro, cioè quello con attestato di prestazione energetica di classe G, per farlo rientrare almeno nella classe F, in due tappe: entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per quelli residenziali. L’obbligo di disporre di un attestato di prestazione energetica è esteso agli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, agli edifici di cui si rinnova il contratto di affitto e a tutti gli edifici pubblici. Gli immobili o le unità immobiliari messi in vendita o in affitto dovranno anch’essi esserne provvisti e la classe di prestazione energetica dovrà figurare in tutti gli annunci. Entro il 2025 tutti i certificati dovranno basarsi su una scala armonizzata da A a G. La proposta introduce il “passaporto di ristrutturazione”, uno strumento concepito per aiutare i proprietari a pianificare e realizzare interventi graduali fino ad azzerare le emissioni dell’edificio.

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pnrr e territorio La ripartizione per regione dei progetti di interesse per il settore delle costruzioni

49% 51%

A

nce è tra i partecipanti al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale nell’ambito dell’attuazione del Piano nazionale ripresa resilienza. Insieme ai rappresentanti delle parti sociali, del Governo, degli Enti territoriali, di Roma capitale e delle categorie produttive e sociali, l’Associazione è chiamata a svolgere funzioni consultive nelle materie e per le questioni connesse all’attuazione del Pnrr e può segnalare collaborativamente alla Cabina di regia e al Servizio centrale per il Pnrr ogni profilo ritenuto rilevante per la realizzazione del Piano anche al fine di favorire il superamento di circostanze ostative e agevolare l’efficace e celere attuazione degli interventi. Attenta ai progetti del Pnrr di interesse per il settore delle costruzioni, prima dell’insediamento del Tavolo permanente, Ance aveva indagato con un’approfondita analisi l’effettiva ripartizione delle risorse del Pnrr per opere edilizie. All’inizio dell’ultimo trimestre 2021, dai primi decreti di ripartizione e dall’analisi dei principali documenti ufficiali, più della metà dei 108 miliari di euro di investimenti nelle costruzioni è risultato “territorializzato”, ovvero per 55,7 miliardi di euro è stato possibile

individuare i territori nei quali le risorse europee produrranno effetti in termini di investimenti realizzati. Al Sud il 43%, al Centro il 15%, al Nord il 42% delle risorse è stato distribuito a regioni e comuni. Restavano da assegnare 52 miliardi dei 108 per infrastrutture. In merito alla distribuzione geografica dei 55,7 miliardi di euro territorializzati, emergono dunque le regioni del Mezzogiorno e del Nord, rispettivamente con 24,2 miliardi e 23,3 miliardi di euro di investimenti, seguite da quelle del Centro con soli 8,2 miliardi. Le regioni che ospitano i maggiori investimenti sono la Campania con 7,4 miliardi di euro, la Lombardia con 6 miliardi di euro e Veneto e Sicilia, ciascuna con oltre 5 miliardi di euro. Il 49% delle risorse territorializzate, pari a 27 miliardi di euro, è risultato allocato alle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, che contiene importanti collegamenti ferroviari che si trovano a una fase avanzata di programmazione. Il 31% delle risorse, pari a 17 miliardi di euro, riguarda la “Rivoluzione verde e transizione digitale”. La quasi totalità (98%) delle risorse per l’edilizia destinato alle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” è stato territorializzato, segue la missione “Digitalizzazione, in-

Quasi la totalità delle risorse per l’edilizia della Missione 3 risultano “territorializzate” 100%

Risorse per l’edilizia “territorializzate”

TOTALE

108,2 mld FONTE: ELABORAZIONE ANCE, OTTOBRE 2021

novazione, competitività e cultura” con il 45% delle risorse e la missione “Rivoluzione verde e transizione digitale” con il 41%. Ragionando in termini di Ministeri competenti, si è evidenziata l’accelerazione compiuta dal Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili nella programmazione delle risorse. Risulta, infatti, territorializzato il 92% delle risorse di interesse per il settore delle costruzioni di competenza del Mims (37 mld€ su 40 mld€ totali). Un buon risultato perché accorciare il più possibile la fase di programmazione e distribuzione delle risorse, che è da sempre uno dei punti deboli della catena degli investimenti, è prioritario per rispettare le tempistiche molto stringenti previste per la realizzazione del Pnrr.

Le risorse “territorializzate” dai principali Ministeri competenti delle risorse per l’edilizia - inc. %

2%

100% 90%

80%

80% 55%

70%

59%

61%

60%

8%

49%

70% 70% 100%

98%

60%

61% 72%

60%

40%

50%

100%

40%

30%

76% 100%

92%

30% 45%

20%

41%

39%

10%

51%

20% 30%

40%

39%

10%

0%

28%

24%

Ministero del Turismo

Ministero della Transizione Ecologica

0% M3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile

M1 Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura

M2 Rivoluzione verde e transizione ecologica

M4 Istruzione e ricerca

FONTE: ELABORAZIONE ANCE, OTTOBRE 2021

46

Risorse per l’edilizia da “territorializzare”

Forte accelerazione nella programmazione del MIMS

90%

50%

52,5 mld 55,7 mld

gennaio/febbraio/2022

M5 Inclusione e coesione

M6 Salute

Ministero della Giustizia

Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili

Ministero della Cultura

Ministero dell’Interno

Ministero dell’Istruzione

 Risorse per l’edilizia “territorializzate”

Ministero della Salute

 Risorse per l’edilizia da “territorializzare”


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2%

2%

1.266

0%

1.284

135

11%

9%

6.044

5.131

7% 3.941

4%

6%

Il quadro di interventi del MIMS a fine 2021

2.436

3.078

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili svolge un ruolo di rilievo nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano complementare (Pc). Complessivamente, il quadro di interventi di competenza diretta e indiretta del Mims è pari a 61,4 miliardi di euro, di cui 40,4 miliardi di euro finanziati dal Next Generation EU. Al 16 dicembre 2021, il Mims ha 3% provveduto a emanare atti di ripartizione e assegnazione delle risorse per 1.405 complessivi 60,1 miliardi di euro (di cui 59,2 miliardi di euro di competenza 2% diretta del Mims), pari al 98% del totale. Nel dettaglio, queste risorse si 960 riferiscono, oltre a investimenti Pc e d.l. 59/2021, a investimenti Pnrr: per questi ultimi, sono stati emanati gli atti di ripartizione e 5% assegnazione delle risorse per complessivi 39,6 miliardi 2.659 di euro di diretta competenza diretta e indiretta del 7% Mims (95,8% del totale) e i restanti 0,78 miliardi di 3.850 1% euro (che riguardano la sperimentazione 591 7% dell’idrogeno nel settore stradale e 3.858 ferroviario e la digitalizzazione dei sistemi logistici) saranno ripartiti 13% entro i primi mesi del 2022. 7.364

4% 1.978

PNRR: le risorse territorializzate Ripartizione Regionale

3% 1.469

1% 762

NORD

CENTRO

SUD

42%

15%

43%

23.315

8.193

24.180

4% 2.350

FONTE: ELABORAZIONE ANCE SU DATI PUBBLICI

9% 5.126

Regione o Provincia Autonoma

Linee ferroviarie regionali

Ciclovie turistiche

Ciclovie urbane

Rinnovo autobus urbani

Interventi RFI*

Rinnovo treni TPL

Cittadelle giudiziarie

Infr. idriche primarie

PINQUA

TRM

TRM a legislazione vigente

ZES

Non prevista l’intesa con gli enti territoriali

Sancita intesa Conf. Unif. 02/12/2021

Sancita intesa Conf. Unif. 02/12/2021

Sancita intesa Conf. Unif. 16/12/2021

Aggiornamento CdP RFI

Sancita intesa Conf. Stato Regioni 04/08/2021

Sancita intesa Conf. Unif. 03/11/2021

Sancita intesa Conf. Unif. 02/12/2021

Com. Conf. Unificata il 13/10/2021

Sancita intesa Conf. Unif. 03/11/2021

Sancita intesa Conf. Unif. 03/11/2021

Comx. Conf. Unificata il 18/11/2021

24,48

13,90

13,18

Abruzzo

8,82

Basilicata P.A. Bolzano Calabria

60,00

7,72

€ mln

%

16,98

84,91

66,59

62,90

282,94

1,8%

7,35

50,00

9,14

68,75

15,00

50,00

209,06

1,3%

3,46

14,00

6,41

46,22

300,00

21,03

111,70

23,87

0,1%

785,82

4,9%

14,16

18,22

173,44

251,17

163,66

347,52

136,00

1.363,92

8,5%

11,36

226,18

161,58

222,14

200,00

1.044,89

6,5%

16,06

44,88

48,77

214,70

1,3%

4,51

12,12

185,80

60,00

94,15

22,88

14,18

143,05

22,09

21,42

20,01

3,21

10,41

24,48

5,48

Lazio

21,77

15,81

297,98

6,40

41,01

169,07

160,11

202,50

120,00

100,00

1.134,65

7,1%

Liguria

19,29

3,43

51,45

5,60

16,75

8,88

27,50

176,80

43,90

173,73

527,33

3,3%

Lombardia

39,54

13,18

312,17

442,05

64,60

10,28

141,57

392,72

236,47

50,00

1.702,57

10,6%

1,57

3,84

24,50

7,05

30,25

194,84

3,98

210,00

6,75

36,21

60,00

Campania

109,00

33,33

Totale

Emilia-Romagna Friuli V.G.

41,40

Marche 22,57

Molise Piemonte

140,90

9,33

5,64

196,42

114,14

23,13

25,31

144,85

163,84

Puglia

422,41

51,10

14,63

95,78

469,00

53,73

13,48

105,10

394,19

732,56

4,6%

2.428,85

15,2%

300,00

15,19

11,06

203,24

42,18

222,89

590,99

33,05

32,55

239,62

215,62

340,21

596,27

Toscana

22,89

5,51

64,00

45,60

27,96

1,41

57,36

162,19

222,49

150,00

6,97

1,73

4,72

2,63

14,92

163,00

1,12

Veneto Totale

936,71

83,60

6,39

48,47

2,74

58,85

5,1% 13,5%

10,00

108,51

17,26

Valle d’Aosta

823,56 2.159,99

118,21

9,37

22,18

Umbria

2,3%

116,84

33,00

13,37

363,85

130,00

Sicilia

5,15

1,6%

24,35

293,73

Sardegna

P.A. Trento

262,05

86,71

14,96

37,32

8,10

127,77

2,00

21,90

4,12

126,10

116,81

238,06

400,00

150,00

1.915,00

2.764,45

500,00

301,67

1.999,02

2.820,66

2.200,00

1.400,00

630,00

759,40

4,7%

31,93

0,2%

380,97

2,4%

102,41

0,6%

682,17

4,3%

16.017,51

100%

FONTE: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILI, DICEMBRE 2021

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FOTOLIVE

incontri

Massimo Deldossi GRAZIE A UN’EFFICACE PROGRAMMAZIONE E A MOLTISSIMA DISPONIBILITÀ E VOLONTÀ, IL VICEPRESIDENTE DI FEDERCOSTRUZIONI, MASSIMO ANGELO DELDOSSI, ABBINA AGLI IMPEGNI AZIENDALI, LA PRESIDENZA DI ANCE BRESCIA, LA VICEPRESIDENZA DI FEDERCOSTRUZIONI, IL RUOLO DI DELEGATO ALL’INNOVAZIONE DI ANCE NAZIONALE E QUELLO DI CONSIGLIERE DI UNI. UN PATRIMONIO D’ESPERIENZA SEMPRE PIÙ RICONOSCIUTO E APPREZZATO TRASVERSALMENTE.

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Conosciamo il vicepresidente di Federcostruzioni

Segmenti della filiera edile lavorano uniti per il futuro, anche digitale, delle imprese di Adriano Baffelli

L’atto costitutivo di Federcostruzioni è stato firmato a Roma nel marzo del 2009. La Federazione rappresenta il mondo italiano delle costruzioni in tutte le sue componenti. Federcostruzioni fa parte di Confindustria e riunisce le cinque categorie produttive più significative di tutto il mercato edile e delle infrastrutture (costruzioni edili e infrastrutturali; tecnologie, impianti e macchinari afferenti alle costruzioni civili; materiali per le costruzioni; progettazione; servizi innovativi e tecnologici), per evidenziare a vari livelli le istanze e gli interessi comuni del settore

il settore delle costruzioni. Un luogo di scambio comune in cui attraverso il dialogo si può dar voce alle esigenze dell’intero sistema edile, per raggiungere insieme un obiettivo condiviso di miglioramento e di crescita del settore. Un’organizzazione dinamica, oggi più che mai utile al settore, considerando la necessità di lavorare insieme e di condividere le maggiori esperienze possibili tra operatori e imprese. Qual è lo stato del costruito italiano, visto dal livello nazionale? È un settore che non è del tutto maturo e deve fare ancora tanta strada. Il tessuto imprenditoriale non è omogeneo e sono presenti per la maggior parte piccole, a volte addirittura piccoIngegner Deldossi, oltre a ricolissime, realtà che generano un prire la presidenza di Ance Bredivario enorme rispetto alle imscia lei rappresenta la categoria prese più grandi e strutturate. in altre realtà nazionali, ad iniManca ancora quella capacità ziare da Federcostruzioni, della strategica imprenditoriale che quale è vicepresidente. Quali invece è più sensibile in altri sono i tratti distintivi di tale settori. composita realtà? Che ricaduta è prevista per il settore dall’applicazione del Pnrr, declinazionale nazionale Federcostruzioni del Next Generation rappresenta una grande Eu e come ve ne starealtà in grado di mettere in te occupando in Fesinergia tutte le componenti dercostruzioni? Sappiamo come l’ediche costituiscono il settore lizia ricopra un ruolo delle costruzioni decisivo nell’applicazione del Pnrr. Sul Federcostruzioni rappresenta settore sono riposte le speranze una grande realtà in grado di di un piano ambizioso con mettere in sinergia tutte le obiettivi chiave per il progresso componenti che costituiscono dell’Italia. Ora il nostro compito

è raggiungere i risultati prefissanti e non lasciare che restino solo buoni propositi. Federcostruzioni in accordo con il sistema edile ha presentato un’articolata proposta al Mise per la digitalizzazione della filiera. Un progetto che si integra perfettamente nelle priorità sostenute dal Next Generation Eu per supportare la transizione digitale delle impese edili italiane ed europee. Presidente Deldossi, tra le responsabilità che gravano sulla sua persona c’è anche il non facile, né semplice, incarico di Delegato nazionale di Ance per la Digitalizzazione. A che punto è il cammino innovativo nel nostro Paese e in particolare nel settore dell’edilizia e affini? L’impegno per questo frangente è totale. Ritengo che la digitalizzazione sia la chiave per permettere al settore edile di crescere in un’ottica totalizzante. L’Ance continua a promuovere il cammino presso le proprie imprese associate attraverso la realizzazione di progetti sia livello territoriale che a livello nazionale. In particolare, poniamo grande impegno nel garantire una formazione continua sui temi dell’innovazione e della digitalizzazione alle imprese associate e a tutto il sistema, per infondere una cultura che parta dalle basi per radicarsi nella costruzione organizzativa di ogni realtà. Quali sono le maggiori differenze tra le imprese edili del Sud, del Centro e del Nord Italia? gennaio/febbraio/2022

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incontri

Federcostruzioni inizia il suo percorso nell’attività politicoassociativa. Il suo è un lungo cursus honorum che lo ha visto prima attivo nel consiglio del Gruppo Giovani imprenditori edili della provincia di Brescia, per poi approdare al consiglio direttivo e al comitato di presidenza dei senior. Ricopre, poi, due mandati di presidente dell’Eseb (Ente sistema edilizia Brescia), dando un decisivo impulso a progetti di filiera innovativi come Campus Edilizia Brescia e Brescia Next. A livello nazionale il suo impegno viene notato e premiato con tre incarichi di prestigio come vicepresidente nazionale di Federcostruzioni, responsabile della commissione

referente Tecnologia e Innovazione sia di Ance Lombardia sia di Ance nazionale e delegato alla digitalizzazione sempre per Ance nazionale. Dal 2019 è presidente di Ance Brescia offrendo un apporto significativo a progetti di sviluppo del territorio, ma anche di digitalizzazione della filiera edile, innovando il settore.

Nel periodo attuale ogni settore, attività e progetto, deve essere realizzato tenendo ben presente il concetto della sostenibilità. E il settore dell’edilizia non è da meno. Il costruito 4.0 offre alla filiera edile gli strumenti utili a definire le strategie per lo sviluppo urbano e la crescita industriale del settore delle costruzioni in ottica totalmente sostenibile

Noto che le imprese devono combattere con insistenza contro un sistema lento e che spesso è colpito dall’eccessiva burocratizzazione. Tale tendenza genera rallentamenti e impedisce la crescita del settore. Non solo, manca anche una mentalità imprenditoriale che si basa su piani strategici con obiettivi a lungo termine. Le grandi realtà sono poche e spesso ten50

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dono a prevaricare sul mercato, generando verso i piccoli una guerra al ribasso, che non serve a nulla se non a svalutare il proprio lavoro. È recente un suo appello nei confronti delle istituzioni, Governo in primis, affinché sia rimesso al centro dell’attenzione la piattaforma digitale nazionale. Ci può spiegare meglio di cosa si tratta?

FOTOLIVE

La dedizione per l’edilizia nutrita sin da giovane, l’attitudine innata per la tecnologia, un impegno politicoassociativo segnato dal conferimento di ruoli significativi sia a livello territoriale sia nazionale, sono aspetti che ben definiscono il vicepresidente di Federcostruzioni Massimo Angelo Deldossi. La passione per l’edilizia è radicata sin dall’infanzia e coltivata nell’impresa di famiglia. Conseguita la laurea in Ingegneria all’Università degli studi di Brescia, Deldossi diventa il legale rappresentante e amministratore unico della Deldossi Costruzioni. Spinto dal desiderio di dare un contributo significativo, il vicepresidente di

È un Progetto promosso in sinergia da Ance e Federcostruzioni alla Commissione europea dal nome Digiplace. L’obiettivo è realizzare una piattaforma digitale comunitaria interamente dedicata al settore delle costruzioni. Al progetto hanno collaborato ministeri, associazioni di categoria e numerosi stakeholder, i quali hanno comunicato agli Stati membri le linee guida sulla base delle quali realizzare la propria piattaforma digitale. Ognuna di esse si collegherà a sua volta a quella centrale europea, la quale raccoglierà tutte le informazioni contenute nei database per metterle a disposizione dell’intero mercato al servizio del sistema globale. Un progetto ambizioso ma necessario perché rafforzerà il mercato edile europeo e anche quello italiano rendendolo più competitivo a livello mondiale. Costruito 4.0 e Sostenibilità. Quali sono, se ve ne sono, i tratti comuni?

Nel periodo attuale ogni settore, attività e progetto, deve essere realizzato tenendo ben presente il concetto della sostenibilità. E il settore dell’edilizia non è da meno, anzi ad esso è assegnata la responsabilità di garantire la miglior qualità della vita non solo alla nostra generazione ma anche a quelle future. Il costruito 4.0 offre alla filiera edile gli strumenti utili a definire le strategie per lo sviluppo urbano e la crescita industriale del settore delle costruzioni in ottica totalmente sostenibile. Il devastante “caro prezzi” potrebbe interrompere la ripresa che nei mesi scorsi ha stupito per la sua consistenza e vivacità? Il caro prezzi è il problema del momento. Le ripercussioni sono visibili in ogni settore e nell’edilizia in primis. Non è previsto almeno per il primo trimestre di quest’anno un arresto della tendenza che sta mettendo in crisi l’intera economia italiana. Il


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Il caro prezzi è il problema del momento. Le ripercussioni sono visibili in ogni settore e nell’edilizia in primis. Non è previsto almeno per il primo trimestre di quest’anno un arresto della tendenza che sta mettendo in crisi l’intera economia italiana

comparto del costruito ha risposto con energia alla chiamata della ripresa e in un anno ha dato la forza necessaria al sistema produttivo nazionale per uscire dalle difficoltà generate dalla pandemia. Occorre impegnarsi e mettere in campo ogni risorsa che abbiamo a nostra disposizione per risolvere il problema del caro materiali, altrimenti rischieremmo di vanificare gli sforzi fatti sino ad ora. Deldossi, lei è anche consigliere di Uni, l’ente nazionale italiano di unificazione, che ha la sede principale a Milano e un’altra a Roma. Qual è il ruolo di tale realtà e come è utile all’attività edile? L’Uni è un punto di riferimento nel campo della normazione per ogni settore. La normazione, soprattutto nell’edilizia, ricopre un ruolo chiave perché è alla base di ogni buon progetto e contribuisce positivamente alla sua crescita. Viene adoperata nel quotidiano da ogni addetto del campo come verifica della

corretta posa e utilizzo dei prodotti a regola dell’arte. Per questo è importante che sia declinata a ogni soggetto dell’ingranaggio lavorativo, a partire dal tecnico fino all’operatore. Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2022, qual è il bilancio per il settore edile? Direi positivo, ma con riserve. Sono state accolte alcune richieste avanzate dal sistema gennaio/febbraio/2022

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incontri

edile quali l’emendamento “salva Brescia” per permettere agli edifici con teleriscaldamento di usufruire dei bonus edilizi, la proroga del Superbonus per alcune tipologie di immobili, oltre agli sforzi per mettere in pratica misure di controllo come la congruità. Ma ci sono troppe questioni in sospeso e ancora poco chiare, in primis la pesante burocratizzazione del sistema. Lei è stato anche presidente di Eseb, all’interno del quale è attiva la Scuola Edile. Come ritiene sia possibile interessare i giovani all’edilizia? L’edilizia ha vissuto per anni adagiata negli allori dei periodi di forte attività in cui la proposta di manodopera era più alta della stessa richiesta. Non si è preoccupata nel tempo di aggiornarsi attuando percorsi per

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diventare più attrattiva verso i nuovi giovani. Nel tempo questo ha penalizzato il settore che si è trovato a gestire una crisi di

i canali digitali, più vicini alle nuove generazioni. Occorre informare e far presente il volto della nuova edilizia, che non si apre e conclude nel cantiere, ma è un concetto più ampio e strutturato che Il mio lavoro è anche la mia coinvolge le passione, dunque nel tempo nuove tecnololibero leggo, studio e mi informo gie a supporto sulle novità riguardanti l’edilizia del progresso. Le opportunità e soprattutto quelle relative di impiego sono all’ambito digital trasversali e vanno dall’ambito progettuale al tecnico con possibilità di sbocchi increcarenza di manodopera. Ad ogdibili. Inoltre, si ha l’opportunità gi è in corso un rebranding. Il di crescere lavorativamente e comparto si sta svecchiando e si avvicina ai giovani comunidi fare carriera più che negli altri settori. Se siamo in grado di cando con loro anche attraverso

comunicare al meglio queste qualità i giovani potranno comprendere il vero valore del nostro lavoro. Anche una persona molto impegnata e sotto pressione come lei vivrà delle giornate di relax. Quali sono le sue passioni e come trascorre il suo tempo libero? Il mio lavoro è anche la mia passione, dunque nel tempo libero leggo, studio e mi informo, sulle novità riguardanti l’edilizia e soprattutto quelle relative all’ambito digital. Testo e provo ogni nuovo strumento digitale dal tablet sino ai visori 3D. Inoltre, ho una meravigliosa famiglia ed essendo spesso impegnato fra le varie occupazioni, appena ho del tempo a disposizione lo dedico a mia moglie e alle mie bellissime figlie.


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Superbonus 110% «senza pensieri» Network & Knowledge, società tra professionisti iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, stringe una partnership con Ance Brescia per aiutare, insieme all’Associazione costruttori, le imprese edili meno strutturate a gestire, per conto dei loro Committenti, contratti di appalto aventi ad oggetto interventi associati alle agevolazioni edilizie (Superbonus 110% per efficientamento energetico e interventi antisismici, recupero del patrimonio al 50%, bonus facciate al 90% e interventi di riqualificazione energetica al 50-65%). NK affianca le Imprese curando gli aspetti fiscali, legali e finanziari dell’intera operazione, partendo dall’analisi dell’intervento fino alla pratica di cessione del credito, il tutto in stretta collaborazione con i tecnici incaricati del progetto. NK si propone infatti come soggetto di riferimento unico, d’intesa con Ance Brescia, per le Imprese meno strutturate assistendole in tutto il processo: 1) nell’analisi di pre-fattibilità iniziale per la verifica dell’esistenza delle condizioni richieste dalla normativa in vigore per accedere ad una o più agevolazioni edilizie, con la conseguente stima del risparmio fiscale potenziale; 2) nella predisposizione della contrattualistica con i Committenti e le Imprese subappaltatrici; 3) nella richiesta di affidamenti bancari per soddisfare le esigenze finanziarie del cantiere; 4) nella gestione dello sconto in fattura (modalità tecniche e fatturazione); 5) nella richiesta a Istituti Bancari o a Poste Italiane di plafond per l’acquisto del credito originato dalla sconto in fattura; 6) nell’assistenza al caricamento di tutta

la documentazione sulla piattaforma dell’Istituto Bancario; 7) nella pratica di cessione del credito successiva allo sconto in fattura e al rilascio del visto di conformità. Nella sostanza, NK ha l’obiettivo di permettere all’impresa, che non è strutturata con un proprio apparato tecnico e amministrativo, di concentrarsi su quello che meglio sa fare, ovvero la realizzazione dell’intervento, potendo contare su un Partner “a portata di mano” che si occupa per lei di tutti gli aspetti burocratici legali allo sconto in fattura e alla successiva cessione del credito, mettendola così nelle condizioni di accettare lavori che, altrimenti, andrebbero ad appannaggio delle società concorrenti più strutturate. Tutte le competenze integrate della nostra Società sono infatti messe al servizio delle Imprese per governare a 360 gradi le procedure di ottenimento del beneficio fiscale e per assisterle in ogni problematica che potrebbe emergere nelle varie fasi dell’intervento, evitando future e spiacevoli contestazioni, e consentendo all’Impresa di lavorare serenamente “senza pensieri”.

Chi fosse interessato ai servizi NK può fin da ora contattare in Ance Brescia il Rag. Enrico Massardi (enrico.massardi@ancebrescia.it - 030 399133), oppure il Dott. Nicolò Marini, responsabile del Team Superbonus in NK (info@n-k.it - 030 983333)


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eseb L’intensa attività di Eseb per un’edilizia altamente qualificata

Scuola professionale, corsi post-diploma e formazione continua per rispondere all’urgenza delle imprese di inserire lavoratori specializzati

A

l settore edile nazionale “servono almeno 265 mila unità tra operai, impiegati, professionisti e tecnici specializzati, da immettere velocemente nel settore se non si vogliono fermare i cantieri”. È questo l’appello che il sistema Ance Brescia ha lanciato per sottolineare l’allarme sulla carenza di manodopera per il comparto delle costruzioni, che rischia di ripercuotersi negativamente sulla realizzazione degli interventi agevolati, dai bonus edilizi e delle opere previste dal Pnrr. La mancanza di operatori del settore, sommata alle grandi difficoltà dovute al rincaro dei prezzi e alle difficoltà di reperimento delle materie prime e di alcuni prodotti intermedi, rischiano infatti di trasformare la grande opportunità di crescita post-pandemica in un collasso. L’edilizia sta ottenendo ottimi spiragli di crescita, anche per effetto del Superbonus, ma la situazione è seria, servono operai specializzati e bisogna trovare soluzioni che tengano conto di un orizzonte più ampio, se si vuole evitare che il settore vada in sofferenza. Per rispondere all’impellente necessità delle imprese di assumere lavoratori preparati e qualificati per operare nel settore, acutizzata in questa fase dall’attivazione sul territorio nazionale di diverse detrazioni fiscali per la casa, l’Ente sistema edilizia Brescia negli ultimi anni ha raccolto e gestito 80 richieste di personale per l’anno 2020 e 120 richieste

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FOTOLIVE

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per il 2021. Numeri destinati a crescere nel 2022 con il rinnovo dei bonus fiscali in vigore. Le figure maggiormente ricercate restano muratori e operai, ma le imprese hanno espresso l’urgenza di inserire nel proprio organico anche gruisti, cartongessisti, posatori, operai specializzati, tecnici, ingegneri, architetti e geometri di cantiere. Per venire incontro alle richieste delle aziende l’ente, alla qualificata offerta formativa destinata ai ragazzi dai 14 ai 18 anni e ai percorsi di specializzazione post-diploma, questi ultimi organizzati in sinergia con Fondazione Its Cantieri dell’Arte, per prepararli al mondo del lavoro, offre una serie di servizi integrati e personalizzati per la ricerca di un’occupazione nel settore edile, il più possibile corrispondente a quanto auspicato a livello professionale da ciascun cittadino. Vista la mancanza di personale da inserire nel comparto, Eseb ha anche creato un percorso d’inserimento al lavoro specifico per la filiera edile che coinvolge dieci rifugiati politici. Il corso è erogato in presenza nelle aule e nei laboratori dell’ente. Per fornire un continuo supporto al settore, l’ente ogni anno organizza corsi di formazione per imprenditori e lavoratori del mondo delle costruzioni, offrendo un aggiornamento continuo sulle tematiche d’interesse per il comparto. Rispondendo alle esigenze reali delle imprese e alle richieste di operatori e professionisti, l’Ente sistema edilizia Brescia organizza incontri di approfondimento anche sulle principali questioni sollevate negli ultimi anni dai bonus fiscali per l’edilizia, a partire dalla maxi-agevolazione al 110%. Sono ripartiti in questo contesto, i seminari di Campus Edilizia Brescia ospitati da Eseb e gestiti telematicamente per fornire agli interessati — imprese, pubbliche amministrazioni e professionisti — indicazioni utili a superare gli ostacoli normativi e procedurali che frenano l’avanzamento dei lavori. Con Campus Edilizia Brescia, Eseb sviluppa, quindi, una rassegna di incontri, coinvolgendo i protagonisti del settore edile bresciano, per fare luce sulle mancanze e suggerire i miglioramenti in grado di risolvere le criticità dei processi di pianificazione delle opere.

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gruppo giovani

Giovani costruttori, protagonisti del futuro Assemblea 2021 Gruppo Giovani Ance Brescia

Iniziativa cofinanziata e patrocinata da Camera di Commercio di Brescia

I

l Bim (Building Information Modeling) ha rivoluzionato il settore delle costruzioni e il modo non solo di progettare, ma anche di concepire l’edificio. Rappresenta a tutti gli effetti l’evoluzione dell’edilizia moderna, inserendosi di diritto fra gli strumenti essenziali che ogni impresa dovrebbe saper gestire al meglio. Uno strumento dalle enormi potenzialità il quale, se adottato con criterio, può migliorare i processi, rendere più efficienti le lavorazioni, anticipando le problematiche e le risoluzioni. Il Gruppo Giovani di Ance Brescia, in occasione dell’Assemblea annuale supportata dal Pid della Camera di commercio di Brescia, ha approfondito l’argomento, grazie all’esperienza dei due relatori di prestigio invitati partecipare all’evento: l’architetto Matteo Defendini e l’ingegnere Marzia Bolpagni. I giovani ospiti hanno messo al servizio dei presenti la propria esperienza sul campo, sia nazionale che internazionale, per raccontare le potenzialità del Bim e soprattutto le nuove frontiere della digitalizzazione che attendono il settore delle costruzioni. Avvalorati da un curriculum lodevole, che convoglia la teoria appresa in istituti avanguardistici, la conquista di riconoscimenti prestigiosi e la messa in pratica di progetti di caratura mondiale, i due talenti bresciani hanno lanciato un messaggio chiaro e univoco cioè che: il futuro delle costruzioni è

la digitalizzazione, ma il cambiamento è già in atto. Le imprese devono fare presto il salto di qualità per essere competitive e stare al passo con il progresso. Una vision che accompagna il Gruppo Giovani verso un 2022 pieno di attività e nuove sfide, dichiarato anche nel discorso del Presidente Alberto Bergomi: “La modernizzazione del settore è sicuramente legata anche a noi giovani, il cui ruolo nelle imprese è sempre maggiore. Abbiamo il compito di far capire che l’edilizia è un settore che, forse più degli altri, ha subito negli ultimi anni un forte cambiamento. Un cambiamento dovuto all’attenzione verso la digitalizzazione, l’ambiente, l’economia circolare, il riciclo, lo studio di nuovi materiali, che lo ha portato ad essere un settore innovativo ed attento alle logiche green, senza dimenticare una nuova visione e concezione dello spazio di vita delle persone che passa attraverso lo sviluppo di una città sempre più sostenibile”. Il presidente ha aggiunto in conclusione alcune note in merito all’anno positivo vissuto dal gruppo che ha accolto con piacere i nuovi ingressi: “Posso dire con orgoglio che negli ultimi due anni il numero dei nostri iscritti è tornato a crescere. Segno che i giovani credono ancora nel futuro dell’edilizia, e che per questo motivo scelgono di investire il proprio impegno e tempo nell’attività associativa”. gennaio/febbraio/2022

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in ricordo

Il ricordo del compianto geometra Giorgio Cadeo Un uomo apprezzato e un imprenditore stimato Sorpreso dall’inaspettato abbraccio finale che lo ha accompagnato verso l’eterno, Giorgio Cadeo ci ha lasciato proprio mentre si chiudeva questo numero di Costruire il futuro, che lo vedeva impegnato nel Comitato di redazione. Per pochi giorni non ha potuto partecipare alla riunione del Comitato stesso, necessaria per approvare la bozza finale della pubblicazione e per porre le basi del numero successivo. Una presenza intelligente quanto discreta, che già ci manca. Come manca, oltre che ai propri cari, ai quali rivolgiamo le più sentite condoglianze, ai colleghi e a quanti non solo in seno ad Ance Brescia, hanno apprezzato per decenni la correttezza dell’uomo e la serietà del professionista e dell’imprenditore Giorgio. L’attività edilizia è stata per lui ben più di un lavoro, un compito da svolgere con passione. Ebbe modo di formarsi seguendo per 19 anni le orme di un nome prestigioso dell’edilizia, Franco Donati, a lungo presidente della Scuola edile bresciana. Nell’impresa Donati, Cadeo mosse i primi passi, apprendendo i segreti della coinvolgente attività edile, offrendo alla stessa la capacità e l’ingegno di trovare soluzioni sempre efficaci. Nel 1981, insieme ad altri soci, fondò l’impresa Coriedil, iscritta al Collegio dei costruttori edili di Brescia, specializzata in costruzioni e ri-

ANCE Brescia Collegio dei Costruttori Edili di Brescia e provincia

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via Ugo Foscolo, 6 | 25128 Brescia tel. 030 399133 | fax 030 381798

strutturazioni edilizie. Negli anni ha affinato la sua tecnica, specializzandosi nelle ristrutturazioni, sino al 1993, l’anno in cui l’impresa chiuse i battenti dopo la morte degli altri due soci fondatori. Cadeo decise di continuare il suo percorso in autonomia, costituendo la Cadeo Costruzioni Srl, azienda di famiglia, oggi gestita dal figlio. In realtà, anche dopo aver lasciato le redini dell’impresa, non l’ha mai abbandonata, tanto forte è sempre stato il suo legame per la professione e l’attività imprenditoriale edile. Ha sempre manifestato il desidero di contribuire alla preservazione della storia, restaurando con orgoglio manufatti e immobili. Nella sua carriera talvolta, effettuando scelte in controtendenza rispetto al pensiero comune, è riuscito a salvaguardare reperti carichi di storia, preziosi in alcuni casi. Ricco di un notevole bagaglio d’esperienza, è sempre stato apprezzato per la volontà e capacità di condividerla con i colleghi delle vecchie e delle nuove generazioni. Un professionista impegnato anche nell’attività associativa in qualità di componente del Consiglio e di altri ruoli: è stato un membro della Commissione edilizia cittadina sin dalla sua costituzione nell’anno 1975 e, come ricordato all’inizio, componente del Comitato di redazione della rivista Costruire il futuro. Certi di interpretare il sentimento di cordoglio di tutti i colleghi imprenditori e delle figure interne ed esterne di Ance Brescia che hanno apprezzato il geometra Cadeo, lo salutiamo nel ricordo del suo sorriso bonario augurandogli di riposare per sempre in pace. Che la terra ti sia lieve, caro Giorgio. Adriano Baffelli

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Rivista_ANCE_1-2022_ANCE_1-2022 31/01/2022 10:05 Pagina 60

cape Sicurezza in cantiere e ruolo della bilateralità L’impegno della Cassa edile a favore di formazione, prevenzione e di una più attenta verifica delle condizioni di regolarità delle imprese

Le nuove disposizioni per la prevenzione

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È in vigore dal 21 dicembre scorso il disegno di legge di conversione del DL 146/2021 recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. Sono state approvate due norme richieste da Ance presso le Commissioni riunite Finanze e Lavoro del Senato in tema di notifica preliminare e coinvolgimento delle parti sociali nella definizione dei criteri identificativi ai fini dell’istituzione del Repertorio degli organismi paritetici. In particolare, è stato modificato l’articolo 99 del D.Lgs 81/2008 (Testo unico salute e sicurezza sul lavoro), prevedendo che il committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei lavori, trasmettano la notifica preliminare, oltreché all’azienda unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro, alla cassa edile territorialmente competente (nonché, limitatamente ai lavori pubblici, al prefetto territorialmente competente). Con la modifica all’articolo 99 le notifiche alimenteranno un’apposita banca


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I

n accordo con quanto svolto dal sistema Ance a livello locale e nazionale, la Cassa edile di Brescia pone al centro delle proprie azioni sul territorio un’intensa attività di prevenzione degli infortuni, di tutela della salute dei lavoratori e di lotta al lavoro sommerso. In questo contesto, la Cape s’impegna a valorizzare e premiare il lodevole comportamento delle imprese del comparto delle costruzioni che operano in sicurezza, contrastando condotte illecite e deplorevoli, che danneggiano gravemente un settore in costante sviluppo, motore della crescita italiana. Promuovendo un’attenta e capillare verifica delle condizioni di regolarità delle azien-

de edili, stimolando l’adozione di valide misure anticorruzione e l’utilizzo di supporti digitali per una più rapida ed efficace standardizzazione delle procedure di gara e di aggiudicazione, la Cape si riconosce nell’obiettivo perseguito dal comparto delle costruzioni di lavorare ad una maggiore interoperabilità tra le banche dati esistenti per incrociare le informazioni in possesso delle Casse edili territoriali. Per favorire sicurezza in cantiere e trasparenza, contro qualsiasi forma di sfruttamento delle maestranze, la Cape di Brescia è tra le realtà protagoniste della stesura del Protocollo d’intesa per il rafforzamento della legalità nell’edilizia pubblica e privata,

firmato dalle Parti sociali del settore del costruito e alcune istituzioni. Il documento impegna, fra il resto, ad attuare forme di scambio di informazioni e dati, al fine di garantire la correttezza dei soggetti operanti sul mercato, di intervenire nel contrasto del dumping contrattuale e di tutelare imprese e lavoratori coinvolti. In questo senso, la Cassa edile fornisce un completo e puntuale riscontro della regolarità contributiva delle imprese, accertata per mezzo del Durc (Documento unico di regolarità contributiva). Rafforzare il ruolo degli organismi paritetici è dunque priorità necessaria per operare in un tessuto sano e competitivo, favorire un costruito virtuoso e promuovere la cultura della sicurezza presso imprenditori, lavoratori e futuri operatori della filiera, azione che la Cape porta avanti in sinergia con Eseb, ente del territorio che fa capo alla Scuola edile bresciana. Fare sicurezza in edilizia è sicuramente più difficile che in altri settori industriali: nelle costruzioni ogni prodotto è un prototipo con i suoi problemi specifici. La conseguenza immediata di questa situazione oggettiva è che l’impegno nella lotta ad infortuni e tecnopatie deve essere sempre più forte. La battaglia contro il fenomeno infortunistico non può essere combattuta esclusivamente inasprendo l’apparato sanzionatorio esistente, ma devono essere individuate nuove strategie di intervento sul fronte della prevenzione, che siano in grado di agire a un livello profondo, aggredendo alle radici un problema che ha ancora dimensioni inaccettabili per un Paese moderno.

dati, istituita presso l’Ispettorato nazionale del lavoro, per la quale è prevista una interoperabilità con le banche dati esistenti. Alla luce di tale modifica, andrebbe data immediata attuazione all’estensione, a tutto il territorio nazionale, del sistema online di trasmissione della notifica preliminare che coinvolga anche le Casse edili. L’incrocio dei dati in possesso di queste ultime con quelli della notifica preliminare permetterebbe una più attenta verifica delle condizioni di regolarità delle imprese. L’altra norma approvata, relativa all’articolo 51 del D.Lgs 81/2008 (organismi paritetici), dispone che per la definizione dei criteri identificativi ai fini dell’istituzione del Repertorio degli organismi paritetici, siano sentite le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale per il settore di appartenenza.

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webinar

Durc di congruità e applicazione Dal 1° novembre è entrato in vigore l’obbligo della verifica di congruità della manodopera per i cantieri sia pubblici che privati. Uno strumento strategico che porta con sé una finalità precisa: contrastare e arginare il fenomeno del lavoro irregolare in edilizia

L Esito verifica di congruità Se l’esito della verifica di congruità è positivo viene concesso il pagamento del saldo dei lavori edili e rilasciato il Durc. In caso di risultato negativo si attiva un meccanismo di regolarizzazione, per il quale la Cassa edile di competenza evidenzia le difformità riscontrate e invita l’impresa a regolarizzare la propria posizione entro quindici giorni, attraverso il versamento della quota corrispondente la differenza di costo del lavoro necessaria per raggiungere la percentuale stabilita. L’impresa affidataria può, comunque, dimostrare il raggiungimento della percentuale di incidenza della manodopera mediante esibizione di documentazione idonea ad attestare costi non registrati. Se entro il termine della scadenza, l’impresa non avrà versato la quota, Cassa Edile procederà all’iscrizione dell’impresa affidataria nella Banca nazionale delle imprese irregolari (BNI). La segnalazione inciderà poi negativamente anche sulle prossime verifiche di regolarità contributiva.

a congruità è volta a verificare che l’incidenza della manodopera relativa allo specifico intervento realizzato nel settore edile, sia nei lavori pubblici che privati, eseguiti da parte di imprese affidatarie, in appalto o in subappalto, non sia inferiore rispetto a quella che realmente servirebbe per eseguirli secondo gli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori, riportati nella tabella dell’Accordo collettivo del 10 settembre 2020, sottoscritto dalle organizzazioni più rappresentative del settore edile in primis Ance. La norma applicata è infatti figlia della proposta presentata dall’Associazione e ripresa in mano dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in una stagione calda per la realizzazione delle grandi opere inserite nel Pnrr.La norma interessa tutte le attività edili, comprese quelle affini, direttamente e funzionalmente connesse a quella resa dall’impresa affidataria dei lavori, per le quali trova applicazione la contrattazione collettiva edile nazionale e territoriale. Rientrano nell’obbligo di presentazione della verifica tutti i lavori di natura pubblica iniziati dopo il 1° novembre 2021, mentre per i privati riguardano solo le opere iniziate dopo il 1° novembre il cui valore complessivo risulti pari o superiore a euro 70.000. Come richiedere l’attestazione I soggetti designati che possono svolgere tale operazione sono l’impresa affidataria, il consulente dell’impresa affidataria e il committente. L’attestazione va richiesta accedendo alla pagina del cantiere presente su Cnce - EdilConnect, la

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piattaforma apposita dedicata. Una volta in possesso del codice univoco di congruità del cantiere e del codice di autorizzazione, può avviare la procedura collegandosi al portale www.congruitanazionale.it e premendo il pulsante richiedi attestazione di congruità, presente nella homepage. Terminata la compilazione della richiesta, il committente riceve, all’indirizzo mail indicato, la conferma di invio dell’attestazione, mentre all’impresa principale viene inoltrata al proprio indirizzo Pec una copia della ricevuta. Il documento è scaricabile anche sul portale nell’area dedicata. Sarà poi compito della Cassa edile territoriale competente rilasciare l’attestazione entro i dieci giorni lavorativi previsti dal decreto. Le tempistiche di richiesta sono differenti a seconda che si tratti di lavori pubblici o privati. Infatti, in caso dei lavori pubblici il documento deve essere richiesto in occasione della presentazione dell’ultimo stato di avanzamento da parte dell’impresa, prima di procedere al saldo finale, mentre per i privati prima dell’erogazione del saldo finale. Come si calcola la congruità La verifica, almeno nella prima fase di applicazione, viene effettuata in relazione agli indici minimi di congruità riferiti alle singole categorie di lavori, riportati nella tabella dell’Accordo collettivo del 10 settembre 2020, tenendo conto delle informazioni dichiarate dall’impresa principale alla Cassa Edile territorialmente competente, con riferimento al valore complessivo dell’opera, al valore dei lavori edili previsti per la realizzazione della stessa, alla committenza, nonché alle

La congruità nasce come rimedio per arginare le forme di dumping contrattuale limitando l’accesso nei cantieri delle imprese che non applicano il Ccnl Edilizia e, soprattutto, quel che è peggio, usano spesso contratti collettivi, formalmente validi, ma che, in realtà, si traducono in condizioni contrattuali minori per gli operai (minori retribuzioni, minore o zero sicurezza, minore o zero formazione). Pertanto, un possibile rimedio è la verifica dei costi per le imprese, richiedendo che l’affidataria attesti, tramite la Cassa Edile, la congruità dei trattamenti economici praticati rispetto a standard decisi. Questo a salvaguardia, quantomeno, della concorrenza, in quanto se tutti hanno gli stessi costi minimi, la dinamica di mercato è pari, dato che le imprese partirebbero dalle stesse condizioni.

 Per supportare le imprese nella fase di inizio della nuova normativa, Ance Brescia e Cape hanno organizzato degli incontri on line pratici sull’utilizzo della piattaforma per la presentazione della congruità. Inoltre, l’associazione dei costruttori bresciani ha sottoscritto un accordo con l’Ordine dei Consulenti per veicolare il messaggio tecnico e politico anche attraverso i professionisti più vicini al tema.

eventuali imprese subappaltatrici e subaffidatarie. In caso di variazioni da parte del committente riferite ai lavori oggetto di verifica, l’impresa è tenuta a dimostrare la congruità in relazione al nuovo valore determinato dalle varianti apportate. Per effettuare un calcolo corretto occorre avere riguardo alla categoria prevalente, che è determinante ai fini dell’applicazione della percentuale da attribuire.


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ance brescia

Dai notiziari mensili di gennaio e febbraio 2022, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, lavori pubblici, sindacale, trasporti e rifiuti. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

intervenuta entro tale data”. Sul sito dell’Associazione sono disponibili maggiori informazioni ed è riportato il link per scaricare i volumi che compongono il nuovo prezzario.

TRIBUTI

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SU P P L E M E N T O N. 1 AL N. 12 / 2018 DEL NOT IZ I A RIO DEL COL L EGIO COS T RU T TORI

ISSN 24 65 -3101

V ia U. F oscolo, 6 - 25128 Brescia Registr azione del Tr ibunale di Brescia del 5 set tembre 1951 n. 5 4 Diret tore responsabile: Adr iano B a f felli P o s t e I t a l i a n e S . p. A . - S p e d . i n a b b. p o s t . D.L . 35 3/ 20 0 3 ar t. 1, comma 1, DCB Brescia (Conv. L . 27/ 02 / 20 0 4 n. 4 6)

gennaio / Legge di Bilancio 2022: commento alle principali disposizioni fiscali Sul sito dell’Associazione è riportato il commento dell’Ance alle principali misure fiscali relative alla Legge 30 dicembre 2021 n. 234 (legge di Bilancio 2022). Gli uffici di Ance Brescia sono a disposizione per ogni necessità di analisi e approfondimento.

gennaio / Dl Recovery: accolta la richiesta Ance sugli avvisi nelle procedure negoziate Pnrr

LAVORI PUBBLICI

gennaio / Pubblicata l’edizione 2022 del prezziario per le opere pubbliche di Regione Lombardia È stato pubblicato l’aggiornamento annuale 2022 del prezzario regionale delle opere pubbliche di

Regione Lombardia. In particolare, ai sensi dell’art. 23, comma 16 del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs n. 50/2016) “per i contratti relativi a lavori il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni è determinato sulla base dei prezzari regionali

aggiornati annualmente. Tali prezzari cessano di avere validità il 31 dicembre di ogni anno e possono essere transitoriamente utilizzati fino al 30 giugno dell’anno successivo, per i progetti a base di gara la cui approvazione sia

Il Senato esamina per l’approvazione definitiva il Dl 152/2021 recante “disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose” (Ddl 2483/S). In prima lettura alla Camera è stata accolta la proposta Ance, già illustrata in audizione, sugli avvisi nelle procedure negoziate Pnrr per consentire agli operatori di manifestare il proprio interesse a

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ance brescia

partecipare alle gare Pnrr e di ricorrere alle Ati. Tale istanza rappresenta una “battaglia” che l’Associazione ha più volte portato all’attenzione di Governo e Parlamento e che, finalmente, ha trovato accoglimento. Maggiori informazioni su www.ancebrescia.it.

SINDACALE

gennaio / Inps: riduzione contributiva 11,50% ex art. 29, Legge 341/95. Istruzioni applicative per l’anno 2021 Il ministero del Lavoro, con decreto del 30 64

settembre 2021, emanato di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, registrato dalla Corte dei Conti in data 8 novembre 2021 e pubblicato l’11 novembre 2021 nella sezione “Pubblicità legale” del sito internet www.lavoro.gov.it, ha confermato nella misura dell’11,50% la riduzione contributiva, riferita all’anno 2021, a favore delle imprese edili. L’Inps, con la circolare commentata sul sito Ance Brescia, ha diramato le indicazioni operative, necessarie ai datori di lavoro per procedere all’immediata applicazione della riduzione contributiva.

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TRASPORTI

gennaio / Calendario 2022 dei giorni vietati alla circolazione Il ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili ha reso disponibile il decreto 14 dicembre 2021, contenente il Calendario per le limitazioni alla circolazione stradale dei mezzi pesanti fuori dai centri abitati per l’anno 2022. I divieti riguardano i veicoli, adibiti al trasporto di cose, aventi massa complessiva autorizzata superiore a 7,5 t, inclusi i veicoli e trasporti eccezionali (anche se non adibiti al trasporto di cose) per i quali è

altresì necessario verificare eventuali ulteriori limitazioni nelle autorizzazioni rilasciate dall’ente proprietario o concessionario della strada. La circolazione è vietata nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’anno 2022, elencati nell’allegato scaricabile sul sito di Ance Brescia.

RIFIUTI

gennaio / Albo gestori ambientali: ulteriore proroga di validità delle iscrizioni Si segnala che con decreto legge 24

dicembre 2021, n. 221 (Gazzetta Ufficiale n. 305 del 24 dicembre 2021) è stato prorogato lo stato di emergenza al 31 marzo 2022. Ciò ha comportato modifiche in tema di validità delle iscrizioni all’Albo nazionale Gestori ambientali, ivi incluse quelle in categoria 2-bis (trasporto propri rifiuti). In particolare, le iscrizioni in scadenza nell’arco temporale compreso tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022, conservano la loro validità fino al 29 giugno 2022; ferma restando l’efficacia dei rinnovi deliberati nel periodo suddetto.


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1 / 2022

Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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