QE-MAG@ZINE N° 14 - 2020 by AMP Monaco

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QE-MAGAZINE WEB #14 Anno 5 - 16 aprile 2020

Foto: credits AMP Monaco



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QE-MAGAZINE 16 aprile 2020 L' editoriale by Maria BOLOGNA

Non volevo infierire prima di Pasqua ma adesso non posso esimermi nell'elencare i principali eventi che periodicamente vengono organizzati nel Principato di Monaco ma che, uno dopo l'altro, sono annullati o rinviati a tempi migliori. E' una vera e propria ecatombe: il Rolex Monte Carlo Masters, Top Marques, Ever, il Gran Premio di Monte Carlo storico e quello di Formula Uno ed il Festival de Télévision de Monte-Carlo hanno già deposto le armi rinviando l'appuntamento al prossimo anno. Ma il ricco calendario di Monaco contempla molte altre cose come, ad esempio, il Jumping Monte Carlo, la Festa della Musica, l'esposizione dedicata alle macchine d'epoca allestita al Grimaldi Forum di Monaco, per i quali rimane il dubbio: saranno mantenuti nella loro configurazione originale? Ed il concerto di Celine Dion, la cui tappa a Monaco, il 18 luglio, sarebbe compresa nel suo Courage World Tour (mai titolo fu così profetico) oltre ad essere il primo grande evento musicale destinato ad inaugurare la neo piazza del Casinò privata del suo camenbert, si terrà ugualmente? La cosa incredibile è che il Governo di Monaco - che in questo caso è anche il socio di maggioranza dell'SBM, società titolata ad accogliere l'evento -decide di lasciare l'ultima parola agli organizzatori facendo appello sul buon senso: e le raccomandazioni sanitarie? Troppe domande senza risposta. Passiamo ora all'ultimo discorso del Presidente francese Emmanuel Macron, pronunciato lunedì di Pasquetta davanti a 36,7 milioni di telespettatori. L'u ficialità del prolungamento del lock down fino all'11 maggio ora un fatto. Da quella data, sempre secondo il capo di Stato francese, previste le aperture progressive degli asili e aule scolastiche. A Monaco, la notizia non è stata accolta con entusiasmo perché s'immagina un adeguamento alle regole imposte dai cugini d'oltralpe, anche se per ora nessuna comunicazione u ficiale è giunta dal Governo di Monaco. L'incertezza del futuro, nonostante le ultime disposizioni ministeriali, aleggia sul Principato di Monaco. E questo nonostante il confronto con il Consiglio Nazionale, nell'ambito della quarta riunione calendarizzata il 15 aprile in seno alla Commissione mista di Sorveglianza, si sono a finati gli strumenti per aiutare le aziende e sul buon andamento della gestione della crisi sanitaria. I risultati, decisamente incoraggianti, sono accessibili cliccando qui. Tuttavia, secondo le fonti della Gazette de Monaco, è in programma la nascita di un nuovo gruppo (un altro) interministeriale incaricato di lavorare sul deconfinamento sempre sulla direzione del Primo Ministro di Monaco. Confesso il mio smarrimento e mi chiedo: cosa dobbiamo dunque aspettarci nei prossimi giorni? Dal punto di vista amministrativo le attività dei neo-sottogruppi (sanità, educazione nazionale, forza lavoro e attività economiche) avranno il loro bel da fare a coordinare ulteriori commissioni incaricate a studiare problematiche e soluzioni, sempre in attesa delle precisioni che saranno fornite prossimamente dal Consigliere di Governo- Ministro della Sanità Didier Gamerdinger. Insomma, così come è l'evoluzione della malattia, anche la sua gestione è un working in progress... Fishow è la prima puntata di una serie di candid-camera realizzate a Monaco con lo scopo di educare, sorridendo, al rispetto dell'ambiente marino e dei suoi abitanti. Per accedere al video cliccare qui.

“Made in Italy” (www.madeinitalyradio.it) non è una stazione radiofonica e nemmeno una web radio: Diciamo che è un programma radiofonico in cui vengono presentati, con la formula del talk-show o infotainment, argomenti e tematiche raccontati da selezionati protagonisti delle eccellenze italiane del made in Italy. Ed è accessibile gratuitamente ma solo via web e sui profili social...

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Sommario PAG. 4 Monaco deserta: le strade del

Principato ai tempi del Covid 19 // Generose donazioni al Centro Ospedaliero Principessa Grace di Monaco

PAG. 10 INCONTRI Filippo Cosentino // PERSONAGGI STRAORDINARI Piero Chiesa // MOiTO, ingredienti di questa pozione: è tempo di...link parade!

PAG. 8: Le parole che curano: SMART SMART WORKING // WORKING // Essere Genitori PAG. 16: COVID19: il parere del do . Tiziano Gastaldi

PAG. 22 Monaco Mousetrap Car Grand Prix 2020: su Instagram una gara tu a virtuale SALUTE & BENESSERE

PAG.24 PHAM Monaco: ag iornamenti

QUALCHE NOTIZIA SU...QE-MAGAZINE

QE-MAGAZINE, propone anche post giornalieri accessibili cliccando su www.qe-magazine.com, ma nasce come unico e primo settimanale digitale sfogliabile in italiano del Principato di Monaco a cui, solo agli abbonati e gli inserzionisti, è offerta la versione integrale in PDF. Attualmente distribuito presso l'Ambasciata d'Italia a Monaco e al CREM, QE-MAGAZINE si è dotato anche di un canale video - YOUTUBE MonteCarloBlog, mentre i contenuti audio sono diffusi sulla pagina SoundCloud di AMP Monaco. Oltre ai profili aggiornati presenti sui diversi social media (Facebook, Instagram e Twitter) , tutti i numeri di QE-MAGAZINE.COM sono sfogliabili sulla piattaforma gratuita issuu.com/ampmonaco. Per maggiori informazioni scrivere a: ampmonaco@ampmonaco.com.

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Monaco deserta: le strade del Principato ai tempi del Covid 19 Detto, fatto! I controlli alle frontiere

monegasche, intensificati durante il weekend pasquale, hanno disincentivato i visitatori non autorizzati, ad entrare nel Principato. Secondo quanto riportato sulla pagina social del Governo, trasformata in piattaforma ufficiale su cui sono diffusi i comunicati stampa, il corpo di polizia locale, dal 19 marzo, hanno controllato i documenti ed le autorizzazioni per circolare dei conduttori di ben 28518 ŠManuel Vitali - Direction de la Communication

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veicoli, 5547 due ruote, 6413 pedoni e collezionato in totale 140 sanzioni pecuniarie. Il dato è aggiornato al 14 aprile. Il risultato finale di questi misure è l'aver reso praticamente deserta la città di Monaco come raramente accade. A dimostrazione, come avevamo promesso, ecco alcune immagini del quartiere della Condamine. (Foto, copyright AMP Monaco)

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Generose donazioni al Centro Ospedaliero Principessa Grace di Monaco

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La scritta che compare sulle mascherine solo recentemente offerte da varie associazioni e dallo stesso Comune di Monaco, è la stessa che svetta sulla bandiera dai colori monegaschi. Si tratta dell'hashtag #Strongtogether che caratterizza la campagna solidale di Monaco che, stranamente, è espressa in lingua inglese. Forse perché vuole essere un messaggio alquanto internazionale e non solo monegasco, in questo periodo di © Michela Terzi confinamento obbligato a causa del Covid19. Ecco allora che #Strongtogether viene impiegato da chi desideri identificarsi sotto questa unica insegna firmata da Anthony Alberti, in arte Mr One Teas, che poi è stesso autore delle vari collage 'monumentali' composto da foto formato tessera ideati per promuovere varie campagne di comunicazione istituzionali del Governo di Monaco. La bandiera #Strongtogether, da qualche settimana è issata sia sulla facciata del Casinò di Monaco che sull'immobile di una nota banca monegasca, la Compagnie Monégasque de Banque (CMB). Quest'ultima, in particolare, si è distinta per aver organizzato, in accordo con il Centro Ospedaliero Princess Grace (CHPG) di Monaco, una campagna per la raccolta fondi solidale nella lotta del coronavirus. Infatti, come si legge nella nota, la CMB rafforza il suo impegno nella lotta contro la Covid-19 dopo aver già erogato la somma di 100.000 euro a favore del Ospedale Principessa Grace di Monaco(CHPG) contribuendo al 'finanziamento dei mezzi .....................................................................................................................................................................................................

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di protezione del personale medico e assistenziale dedicato alla pandemia'. In realtà l'iniziativa si aggiunge ad altre azioni concrete, sempre organizzate a favore dell'ospedale di Monaco che ha già ricevuto dal gruppo bancario 800 litri di gel idroalcolico e 11.000 maschere fornite dall'inizio del contenimento. "Più che mai, la CMB agisce come attore impegnato a sostegno di chi è in prima linea contro questa pandemia", ha affermato Francesco Grosoli, amministratore delegato della CMB che ha aggiunto: "Desideriamo solo una cosa: che l'azione di tutti sia esemplare e solidale. In questo modo partecipiamo in modo concreto alla creazione delle migliori condizioni per un ritorno alla vita normale il più presto possibile". Benoîte de Sevelinges, direttore del CHPG, in risposta a questo ulteriore donazione, ha sottolineato che "in questo periodo tanto complicato quanto eccezionale, l'energia, il know-how e l'immancabile determinazione di tutti i professionisti ospedalieri sono una grande opportunità e risorsa" e che grazie alla loro presenza la principale struttura sanitaria pubblica di Monaco è in grado di compiere con successo la propria missione. Per notizia e completezza d'informazione, anche in altre sedi si sono moltiplicate iniziative private che, sia per tramite dei social (quello più attivo su Facebook è accessibile cliccando qui ) che via email, hanno sollecitato donazioni. Sul fronte italiano, ad esempio, sempre nel Principato di Monaco si è attivata, d’intesa con l’Ambasciata d’Italia ed in coordinamento con le associazioni italiane AIC, AIIM, DANTE, OdP-TRIF e OFP, l'associazione OASIS FOR PEACE che, alla data dell'8 aprile, con l'operazione Movimento ITALIAvsCOVID-19 ha raccolto 65.000 € indirizzati a favore dell'Ospedale Niguarda di Milano (20.000€); Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (10.000€); Fondazione Ospedali Legnano Magenta (5.000€); ASL3 Villa Scassi di Genova (10.000€); AOU Maggiore di Novara (10.000€); Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Immagine: copyright Michela Terzi Negri di Milano (10.000€)

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Le parole che curano

SMART WORKING

a cura di Salvatore Dimaggio

Immagine: copyright Michela Terzi

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L’attuale emergenza legata alla pandemia ha fatto emergere la notevole fragilità del nostro tessuto produttivo. Ad un contesto nel quale quasi tutti sono abituati ad utilizzare il web per le relazioni più ludiche e leggere, fa da paradossale contraltare una lentezza straordinaria nello sviluppare la stessa attitudine sul piano lavorativo. La School of management del Politecnico di Milano ha messo in luce un marcato divide che separa i contesti lavorativi per nazione e per dimensione. Le aziende italiane sono piuttosto indietro nell’adozione dello smart working rispetto alla media degli altri paesi occidentali. Le stesse aziende italiane tra loro sono estremamente differenziate riguardo l’adozione di progetti di smart working. Se si lavora per una multinazionale o in una sede del nord Italia o per una grande azienda, si avranno molte più possibilità di prestare la propria opera anche online. Ma essere dalla parte sbagliata della classifica, significa rassegnarsi ad un ruolo di dinosauro del lavoro, pronto ad essere spazzato via dall’imprevedibile asteroide di passaggio? Proprio no. Appunto per questo, ho deciso di ascoltare il punto di vista di un’azienda del sud Italia e di piccole dimensioni, ma che da tempo è preparata per le sfide del lavoro contemporaneo. In particolare mi sono confrontato con Gisella Spampinato, Chief Marketing & Communications Officer di BCAME S.r.l, un'azienda digital innovativa che opera a Catania. Come mai, durante questa emergenza, sembriamo così impreparati a smart working e smart schooling? E quali consigli si sente di dare a chi affronta o deve affrontare per la prima volta l'esperienza dello smart working?

Gisella Spampinato: "L’emergenza COVID-19 dopo aver debilitato il Sistema Cinese, che oggi si rialza lentamente e con prudenza, ha travolto anche quello italiano, sotto il profilo economico e sociale, mettendo l’Italia a dura prova e facendo di © Michela Terzi quest’ultima, capofila di un modello preventivo e disciplinare da seguire per tutti gli Stati che si trovano oggi ad affrontare in modo sempre più impattante questo nemico invisibile che ormai indossa l’abito scuro di una pandemia. Sembra che questa emergenza abbia messo in luce, da un punto di vista psicologico e attitudinale, l’impreparazione di molti professionisti italiani sulla modalità di interazione data dallo smart working, quantomeno di lunga durata. Difficoltà, tuttavia, non di natura tecnologica, quanto culturale. L’Italia ha un popolo di relazioni, contatto, calore umano e per quanto tutti abbiamo già da tempo sposato la Digital Transformation come un must aziendale necessario, filtrare le relazioni nel lungo termine sta mostrando un’evidente insofferenza, anche se, ovviamente, questa è una visione parziale, vi sono molte aziende che hanno dovuto interrompere le operation a causa di questa emergenza e a quest’ultime auguro una pronta ripresa quanto prima. Ciononostante il popolo italiano nell’arco di questo periodo sta mostrando una grande forza e spirito di adattamento. Una raccomandazione al riguardo che sento di dire a tutte quelle realtà in grande difficoltà e scoraggiate dall’emergenza, è di affrontare questa crisi sociale in modo lucido e propositivo, investendo in innovazione e guardando al domani, è necessario più che mai proiettarsi sin da subito in un'ottica di ripresa, in modo da essere pronti, quando tutto ciò sarà un duro ricordo, a rispondere alle nuove esigenze di mercato.. Anche noi di Bcame abbiamo adottato lo smart working, continuando a garantire a l’erogazione dei nostri servizi, il supporto e la presenza costante a tutti i nostri clienti. Nella stessa modalità abbiamo effettuato anche il lancio del primo corso della nostra Academy aziendale, erogando le lezioni in smart learning, rimanendo fedeli agli obiettivi preposti; investire sulla formazione dei giovani, offrendo opportunità di crescita professionale sul territorio siciliano". ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020


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Essere Genitori

a cura di Michela Terzi

"Incoraggiare e lodare i bambini sono modi molto efficaci per aumentare la loro autostima e le loro potenzialitĂ . Soprattutto va riconosciuto il loro impegno e lo sforzo nel fare una determinata attivitĂ e non solo il risultato".

Immagine: copyright Michela Terzi

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INCONTRI Filippo Cosentino

di Silvia Giordanino

Ci troviamo virtualmente nelle Langhe ad incontrare Filippo Cosentino, praticamente... il jazz!!! Siamo abituati a considerare il jazz come attribuibile ad un Tempo passato che sa un po' di polvere come quella della soffitta dove Walt Disney fa ballate e suonare i gatti de Gli Aristogatti che si nascondono dai

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malvagi. Il jazz porta allegria ai gatti, il jazz porta il sorriso su tutti noi. Ăˆ un po' malinconico il jazz, ma,in fondo, queste terre sono nate come canta l'iconico, inimitabile, Paolo Conte "sotto le stelle del jazz".

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Filippo Cosentino classe 1983, è un musicista compositore e docente italiano. Ha all'attivo pubblicati 26 album di cui 21 in studio e 5 in live. Ha composto, inoltre, colonne sonore ed ha vinto tantissimi premi nel panorama del jazz. È direttore artistico di diverse rassegne musicali italiane. L'incontro con Cosentino ha un buon sapore, "sa di buono" come le Langhe, dove la Natura è schiva come la Luna dei racconti di Pavese, preziosa come i vini e i prodotti di quelle terre. Filippo Cosentino, sei il volto giovane un certo genere musicale. Come hai fatto ad arrivare così giovane al successo? Beh, coronare il sogno di lavorare nella musica è anche questione di fortuna ed è certamente un privilegio, visti i numerosi imprevisti in cui ci si può imbattere. Sicuramente è frutto di tanta applicazione costante, ma, anche, una sana dose di curiosità non guasta! Da dove è partito il tuo input nel mondo del Jazz? Posso dire di essere sempre stato curioso di tutto ma il jazz ha avuto e ha tuttora un ruolo importante nel mio percorso musicale perché per me rappresenta un linguaggio universale, che riguarda e unisce tutti noi. Partiamo da una serie di considerazioni: la musica è perfezione, è intuizione, arte, ma anche matematica, è il ritmo perfetto, il ritmo del cuore. In fondo siamo tutti alla ricerca di qualcosa. Io, musicalmente parlando, ho sempre voluto confrontarmi con i suoni che più avevano a che fare con l’anima, con i sentimenti e se è vero che la musica si sente con la pancia allora è anche vero che sono le frequenze basse che ti entrano dentro fino alle ossa. E’ così che mi sono innamorato di questo strumento eccezionale che è la chitarra baritona. .................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020

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Parlaci del tuo magico strumento. E’ una chitarra, come dire, extra large. Baritona appunto, ovvero ha una estensione di note che si avvicina a quella del basso elettrico e al tempo stesso mantiene le caratteristiche principali della chitarra tradizionale. Insomma, per me è il mix perfetto. Acustico, classico o elettrico che sia. La prima volta che ho sentito questo strumento è stata con One quiet night di Pat Metheny; inizi anni 2000. Poi nel 2013 ho avuto la possibilità di comprarne una e ho iniziato a scrivere per questo strumento al pari di cosa stavo facendo con le chitarre standard e ho quindi inciso anche con la chitarra baritona nei dischi con formazioni dal duo al quartetto Human Being, Come hell or high water, Andromeda e in solo nei dischi Tre - baritone guitar solo e Spirituals. Nel mentre c’è stata anche la pubblicazione del Metodo completo per chitarra baritona edito da Volontè&Co. Dove siamo arrivati quindi nel nostro viaggio temporale? Siamo arrivati quindi a Baritune - a baritone guitar journey, inciso per la prestigiosa Incipit/EgeaMusic. Pubblicato il 10 gennaio 2020, è un disco per me molto importante che arriva dopo un percorso di anni nei quali oltre a suonare le chitarre classica, elettrica, acustica (il JazzJournal UK scrive “a master in an arsenal of guitars”) ho cercato di divulgare la conoscenza della baritona. Un disco importante perché è importante l’etichetta per cui è inciso che ringrazio ancora tantissimo per avermi dato questa opportunità.

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Un disco importante, per me, perché c’è un lavoro diverso rispetto al passato sulle composizioni: non mi sono concentrato su un solo genere bensì ho lasciato che la musica fluisse come in un continuum musicale e così si può ascoltare dal brano più cameristico al funk, dal jazz al r’n’b alla canzone d’autore sino all’Aria d’Opera. Questo che stai dicendo è molto curioso, racconta ai nostri lettori in cosa consiste. Sono 52 minuti di musica che scorrono fra colori e atmosfere che rappresentano il mio mondo musicale. Ci sono anche i dovuti omaggi a brani che hanno fatto la storia di questo strumento come One quite night di Pat Metheny che ho risuonato adattandolo al mio stile. I brani inoltre sono incisi sia in chitarra sola che con la sovra-incisione della chitarra elettrica baritona. Ci sono tanti colori inoltre: c’è l’Italia in Fields of wheat e Estate, gli Stati Uniti con Salinger e il Messico con Antes de decir adiós e CDMX, c’è il nostro passato culturale con l’Aria d’Opera Lascia ch’io pianga e c’è la mia famiglia in tanti brani: Family, One quiet night. C’è l’amore per la vita e la musica in Love. Per i fan del genere, segnaliamo che su Amazon ITALIA, su IBS è possibile acquistare fisicamente il CD o il disco in vinile. Per chi invece preferisce scaricare la traccia audio dei brani in formato mp3 si rimanda alle applicazioni Apple Music/iTunes, Amazon o Sporify. Ricordiamo infine che il disco, quest'anno è 'Best seller' sia su Amazon CD&Vinili (gennaio/febbraio), su Amazon Musica Digitale (marzo) e segnalato tra i Top100 su iTunes (febbraio) ....................................................................................................................................................................................................

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Ingredienti di questa pozione: è tempo di...link parade! Cari Fruitori del nostro/vostro MO i TO, cosa sarebbe la vita, soprattutto in questo periodo di reclusione forzata, senza i libri, i film, la musica e l'arte? A questo proposito vi presentiamo una bella iniziativa organizzata dai musei di Torino, il suo nome è Link Parade. Niente assembramenti, niente luoghi chiusi, ma tutta la preziosa arte racchiusa nei musei torinesi a portata di link!

Camminarci dentro non è l’unico modo per godere delle meraviglie di un museo. È vero, siamo costretti a stare a casa e spesso ci sentiamo privati della Bellezza. La bellezza di passeggiare, la bellezza di guardare un tramonto all’aperto, la bellezza di un quadro. Bisogna però tenere bene a mente che la bellezza è mutevole e si manifesta in moltissime forme differenti. Per questo motivo, grazie al progetto Google Arts & Culture, al quale i musei di Fondazione hanno aderito, la bellezza muta forma e diventa digitale. A

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disposizione degli utenti tante mostre e singole opere d’arte, tutte visitabili tramite dispositivo dotato di connessione internet. Come fare? Ci sono diversi modi per rimanere in contatto con i tuoi musei preferiti e con quelli che hai ancora da scoprire. Ad esempio, Su Youtube le Fondazioni hanno preparato delle play list alla scoperta delle collezioni. Con ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020

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#Appuntiscano, approfittando anche della chiusura delle università, i professori dell'Università degli Studi di Torino sono stati invitati a scegliere e raccontare i loro pezzi preferiti dalle collezioni del MAO. Nella play list #StoriedaPalazzo sono invece i conservatori di Palazzo Madama che portano alla scoperta di opere e spazi del museo nel cuore della città. #GAMconTE propone invece una serie di clip su opere e temi legati alle mostre temporanee "Pittura Spazio Scultura" e "Helmut Newton. Works". Se invece preferite godervi con tutta calma la vostra opera preferita o la collezione di un’artista che vi incuriosisce, basterà cercare il catalogo online del museo di riferimento. È disponibile quello di Palazzo Madama, della GAM e del MAO. A disposizione dei cittadini è possibile trovare anche delle intere mostre, ricche collezioni d’arte tutte completamente online. Sarà insolito e particolare vedere un’opera da un punto di vista differente da quello usuale.

Ad aderire al progetto ancora una volta Palazzo Madama, GAM e MAO. Basterà collegarsi al sito del museo e cercare le mostre virtuali messe a disposizione. Le Fondazioni hanno pensato ad un modo di farsi sentire ancora più vicini al visitatore, quasi fossero a casa sua. E in un certo senso lo sono, perché GAM, MAO e Palazzo Madama hanno dato vita ad una newsletters. Si tratta di una serie di consigli di lettura, visione e ascolto che possono interessare il pubblico. Alcuni più seri, di approfondimento su diversi temi legati al museo, e altri più divertenti e giocosi. Per ricevere la comunicazione settimanale bisogna iscriversi qui. Sentirsi vicini non è solo un bisogno. Si può trasformare in intenso piacere. https://www.palazzomadamatorino.it/it/news/guarda-cerca-scopri ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020

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COVID19: il parere del do . Tiziano Gastaldi

Tiziano Gastaldi dal 2005 lavora nel Canton Ticino, in Svizzera e vanta un curriculum di tutto rispetto. Laureato nel 1982 in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Genova, è Specialista in Reumatologia e abilitato in Ortopedia e Traumatologia. Alla sua regolare attività medica ha intervallato docenze universitarie, partecipazioni a congressi mondiali. Oltre ad avere anche avuto una esperienza in telemedicina, è stato provider accreditato al Ministero della Salute in Italia, facendo parte della SNAMID (Società di Aggiornamento Medico Interdisciplinare per Medici di Famiglia), accreditandoli primo convegno sulla medicina quantica. Alla fine del 2018 è stato ricevuto al Senato della Repubblica Italiana per parlare come esperto sull’argomento “Fibromialgia” davanti alla Commissione Sanità diretto dall’attuale vice ministro Prof. Sileri ma che nella precedente legislatura ne era presidente. E’ anche socio fondatore e membro del consiglio direttivo dell' AMBB (Associazione Medicina integrata tra Biochimica e Biofisica). Tuttavia il dottor Gastaldi non concepisce la scienza medica senza la mediazione di concetti filosofici di cui è appassionato studioso, con particolare riferimento a Kierkegaard ed il suo “AutAut” , per lui trasfigurazione del rapporto materia/energia, estensione del noto binomio Etica/estetica. Tralasciando l’aspetto troppo tecnico o puramente didattico, abbiamo chiesto al dott. Gastaldi un parere sulla gestione sanitaria di questa insolita quanto drammatica pandemia COVID19 e, all’istante, abbiamo capito che oltre ai luoghi comuni, ci sono delle verità scientifiche che meritano di essere 16

raccontate ed esposte come si conviene ad un approfondimento giornalistico.

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Allora dott. Gastaldi, come sta, innanzitutto? "Cosa vuole che le dica? Continuo la mia missione come medico, nonostante i miei 67 anni ed un solo polmone funzionante. Sono un soggetto a rischio, ne sono ben cosciente, ma ho comunque dato la mia completa disponibilità in caso d’urgenza così pure mia moglie, farmacista, che deve andare al lavoro senza avere l'obbligo d'indossare la mascherina". Ah, vedo che il problema delle mascherine, anche da voi in Svizzera, non è solo un approccio concettuale tra chi è pro, chi contro e chi preferisce senza. Pensi, fa discutere anche qui, nel Principato di Monaco…"Guardi, la questione secondo me è più complessa di quello che si legge in giro. Non vorrei allarmare i suoi lettori ma se si sapesse davvero come funzione la propagazione del virus all’origine della malattia Covid19 sicuramente si prenderebbero decisioni più mirate…" Ce lo vuole spiegare lei? "Volentieri, ma prima vorrei precisare una cosa: quello che stiamo cercando di combattere, noi medici ma anche le

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amministrazioni che con il confinamento prendono le loro precauzioni, è un virus instabile che in gergo chiamiamo vestito. Ciò significa che ha una capsula costituita da proteine, ed alcune di queste contenute anche al suo interno. Per quanto i virus in genere non sono realmente organismi viventi di per sé, bisogna sapere che, come bio-molecole complesse, hanno bisogno di una cellula vivente per attivarsi. Per cui, solo se ingerito, assorbito dalla pelle, introdotto nel cavo orofaringeo o respirato, una volta recepito dalle cellule dell’uomo inizia ad interagire producendo danni diversi e riproducendosi. Ma se non è vivo. A questo punto c’è da domandarsi come faccia a riprodursi oppure se è la cellula che l'accoglie a questo punto lo replica. E’ più logica questa ultima ipotesi ma, al momento, è un problema secondario". E quindi? "Attualmente siamo tutti d’accordo quanto sia fondamentale individuare il genoma ossia la sua formula, perché questo permetterebbe di trovare un vaccino. Quest’ultimo, semplicisticamente, altro non è che la produzione di pezzi del virus in grado di stimolare simultaneamente la risposta anticorpale secondaria senza che ci siano effetti collaterali". A volte anche con un vaccino, però, il contagio avviene egualmente..."Esatto, soprattutto se non sono stati costruiti anticorpi contro tutti gli antigeni che compongono il virus. E non sapendo esattamente quali siano le componenti patogene, se sia tutto il virus, o semplicemente alcune delle proteine che lo compongono, il lavoro si complica. A volte è sufficiente indebolirlo anche parzialmente per renderlo meno patogeno sino a sua completa eliminazione o distruzione da parte del sistema immunocompetente dell’organismo, tenendo conto che il vaccino non risponde in tutti i soggetti allo stesso modo". Un esempio? "Il più classico è quello dell’influenza che ha antigeni di superficie, cioè solo quelli della capsula H ed N e a seconda dei numeri presenti in essi si contraddistinguono i vari virus. Oltre a queste proteine di cui è formata la capsula, sono presenti le proteine presenti dentro il “vestito virale” che, una volta infiltrate ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020

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nelle cellule bersaglio - che possono appartenere a strutture anatomiche diverse - i 'veleni virali' iniziano la loro opera replicandosi e danneggiando i tessuto e causando alterazioni metaboliche. Come in questo caso, oltre alle lesioni immediatamente individuate e considerate le sole, anche altre modifiche sono presenti, soprattutto a livello della coagulazione. Vorrei usare una metafora invertendone il senso: quando il dito indica la LUNA, tutti guardano la luna che brilla quando, invece, qui avrebbero tutto dovuto guardare il dito". Dunque rendere inerme questo virus Sars-CoV-2 richiede tempo, immagino…"Assolutamente, anche se quanto prodotto con la sperimentazione Covid19 all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine (clicca qui per leggere l’articolo) si aprono altri spiragli e nuove speranze. Per la mia esperienza penso che si possa agire a due livelli di cui uno più superficiale. In questo caso ci si occuperebbe di rendere innocuo il virus da subito: questo lavoro diventerebbe fondamentale per la ripresa delle attività che

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potenzialmente ci esporranno al contagio in quanto, come immaginate, siamo tutti potenzialmente contagianti e contagiabili se già non contagiati. E poi, ovviamente, è necessario concentrarsi su come neutralizzare le proteine del virus liberatesi all’interno della cellula ospite". Cosa sappiamo ad oggi? "Dal punto di vista anatomo/patologico, i vari specialisti ospedalieri hanno individuato come causa “base” del danno anatomico, una microvasculite. Questa patologia può comportare, oltre ai fenomeni classici dell’infiammazione con edema - ovvero i tessuti trattengono acqua gonfiandosi, riducono gli spazi dove passa aria e sangue - anche una degenerazione fino alla coagulazione intravasale disseminata (CID). Quest'ultima, anche se è meno diffusa, può localizzarsi in particolare in singoli organi più che in altri. Facilmente sarà il cardiologo ad individuare il trombo nel cuore senza pensare, spesso, che possa essere presente anche nel rene o nel polmone o nel sistema nervoso. In fondo ogni specialista vede la sua 'luna' per quanto il dito che indica tutte le lune sia sempre lo stesso. La DIC o CID, è una delle evenienze note ai chirurghi, agli anestesisti, ed a tutti i medici in genere: vi sono molteplici cause in grado di causarla ma le più frequenti sono alcune patologie ostetriche, tumorali, traumatiche massive o settiche batteriche e virali. E poi ci sono altre cause descritte sui classici testi come le ustioni, la malaria e l' inoculazione di veleni di serpenti". E' quindi possibile, secondo lei, che la CID si manifesti per la presenza di concause in soggetti predisposti? "Sì, perché la perversione di questa forma virale è che se da una parte c’è la trombosi, dall’altra c’è anche il sanguinamento di difficile controllo, e questo dipende dalla fase della CID. Abbiamo quindi, per la stessa forma, due fenomeni opposti che però non sono contemporanei nello stesso livello. In questa disgraziata evenienza, la CID si può presentare anche dopo interventi da poco conto oppure nel caso di trombosi 18

meno gravi. Per questa ragione, nei pazienti affetti da Covid19 è opportuno somministrare ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020


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eparinoidi o antiaggreganti piastrinici preventivi e post intervento, verificando e ricordando il problema emorragico e verificando i parametri ematici". Ci sono novità al San Matteo di Pavia?.."Sì, per fortuna: nel reparto COVID19 stanno utilizzando la plasmaferesi (filtraggio del sangue) e la reintegrazione dei prodotti della coagulazione". Allora non

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esiste un solo modo per sconfiggere la malattia del Covid19..."Non esiste il farmaco

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che guarisca la malattia perché, di solito, è un percorso terapeutico integrato ben progettato, adattato ad ogni paziente. Affinché sia un successo terapeutico, per il mio modo di ragionare, vedo due strade perseguibili; da una parte combattere il germe con gli antivirali o con l’ozono prima che inizi a fare i danni destruenti. Per quanto riguarda gli antivirali non se ne conosce ad oggi nessuno davvero efficace e totalmente innocuo. E' altresì impossibile generalizzare perché la presenza di parecchie molecole attive sui vari virus. E' quasi come voler eseguire l’antibiogramma e vedere quale antibiotico impedisca alla cultura batterica di svilupparsi. Poi, solo dove la cultura non si sviluppa quello è l’antibiotico da usare. Ma il virus si replica nelle cellule viventi, per cui la prova “antivirogramma”, andrebbe fatta e viene fatta sui pazienti. Per questo capire quale sia il farmaco antivirale adatto è un grosso problema, nonostante qualcuno ci stia provando". E poi c'è l'ozono..."Ecco, se somministrato secondo determinati protocolli soprattutto nelle fasi iniziali, sappiamo che l'ozono è sia virus statico che virucida. Ha un effetto sul 'vestito' del virus per cui lo aggredisce prima che entri nella cellula ma anche penetrandolo. Ha una azione diretta sulle proteine, stimola il sistema immunitario del paziente, e agisce anche sulla coagulazione, permettendo di non ricorrere ad un antitrombotico in fase emorragica della CID. Personalmente da anni uso l'azoto per il virus erpetico nel “fuoco di Sant’ Antonio” e nelle verruche: in merito ho scritto anche una relazione circa 10 anni fa, pubblicata sul giornale internazionale di Ozonoterapia". Altre strade? "Quando non si parla più di azione diretta sul virus, che va eliminato o bloccato in ogni caso, ma occorre intervenire sui danni anatomopatologici

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provocati dalle proteine virali e sui sintomi che questi danni generano, sarebbe opportuno somministrare antiaggreganti anche eparina, con un occhio ai parametri della coagulazione, e degli antibiotici. Perché nelle mucose ci sono anche batteri, e ossigenare e ozonizzare il sangue è importante. Recentissimamente la FDA americana ha approvato l’utilizzo di un apparecchio per PLASMAFERESI (filtraggio) del sangue della Terumo®, di facile utilizzo, proprio per i malati COVID19. Essendoci tra l’altro anche una forte infiammazione, sono utili antiinfiammatori, al limite anche il cortisone non associato all’antibiotico. Ci sono poi anche farmaci che si usano in reumatologia come la clorochina Plaquenil® che agiscono sulla Interleuchina-6. Probabilmente si arriverà anche a provare l’ultima categoria di farmaci, gli inibitori della Janus chinasi noti anche come inibitori JAK o jakinibs. In particolare qualche scienziato ha posto l’accento sulla Interleuchina-6 che viene considerata responsabile del processo infiammatorio in malattie note come la

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malattia infiammatoria intestinale (IBD) - che comprende la colite ulcerosa (UC) e la malattia di Crohn (CD) - dove si sta dimostrando che la produzione di citochine svolge un ruolo importante nell'IBD". Secondo lei, come possiamo proteggerci pur rispettando le regole di confinamento imposte dai nostri governi? "La segregazione in luoghi protetti è fondamentale, benché la certezza del luogo protetto non esista a meno che le stanze in cui soggiorniamo non siano regolarmente sanificate. Il solo fatto di uscire a fare la spesa, ad esempio, ci espone al contagio perché ovunque andiamo potremmo toccare superfici infette, magari a causa di persone che, seppur apparentemente sane, possono essere portatori del virus. In questo momento, potenzialmente, chiunque è un “untore”. Essendo la via di contagio quella respiratoria, diventa importante la mascherina o altri presidi come lo ionizzatore con ozono nei luoghi chiusi. In quelli aperti, invece, la sola mascherina non fornisce la certezza matematica di non venire contagiati. Basta anche lo starnuto di una persona asintomatica per mettere a repentaglio la vita delle persone che passano nelle vicinanze. È il principio delle gocciole di Flugge…" Potrebbe essere più chiaro? "Per capire il principio di diffusione delle gocciole di Flugge sarebbe interessante leggere qualche libro di storia, in particolare i resoconti che narrano della diffusione della tubercolosi, quando ancora non si capiva come ci si contagiasse; per i non più giovani, invece si rimanda al cartello “vietato sputare per terra”. Per semplicità diciamo che le “goccioline di Flugge” sono formate dalla saliva nebulizzata e dalle secrezioni nasali, che si diffondono con uno starnuto, micronizzandosi in particelle di dimensioni tali che ne permettono la sospensione nell’aria per diverse ore anche in assenza di persone". Cosa di auspica per il futuro? "Penso che si dovrebbe discutere tra vari specialisti, soprattutto con i medici di famiglia che sono i primi a vedere i pazienti per programmare una terapia 20

preventiva e non solo terapeutica. Considerando che il COVID19 è una malattia che ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020


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determina questa vasculite, anche gli infettivologi ed i virologi forse non sono gli specialisti indicati per monopolizzare questi malati. Una volta dichiarato positivo, del paziente si dovrebbero preoccupare cardiologi, nefrologi, neurologi, pneumologi, ematologi e anche coloro che conoscono gli effetti metabolici ed immunologi dell’ozono". Esiste l'ozonoterapia? "Guardi, sono socio di una associazione di ozonoterapia e, per quanto mi riguarda, non penso esista l'ozonoterapia. Ci sono invece medici che conoscono la fisiopatologia umana, la biofisica e la biochimica, sanno visitare i pazienti, sanno richiedere i corretti esami, e leggere le lastre. E' importante ascoltare per bene i pazienti chiedendo loro quello che serve per stilare una diagnosi che si presume la piĂš corretta possibile, a cui seguono le migliori terapie secondo scienza e coscienza. L'ozono, come sostanza chimica sotto forma gassosa, è utilizzabile terapeuticamente: conoscendo i diversi effetti alle varie concentrazioni, può essere integrato con altre terapie, al modo da fornire al paziente un trattamento personalizzato e efficace al suo stato di salute".

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Monaco Mousetrap Car Grand Prix 2020: su Instagram una gara tu a virtuale

C'è chi rimanda e chi si trasforma. Il caso esemplare della competizione Mouse

Trap rappresenta la sintesi perfetta di come un evento destinato a stimolare la creatività di giovani studenti delle scuole superiori possa passare al virtuale durante l'ormai lungo e noto periodo di confinamento a causa della pandemia di Covid-19. In questo modo con la cancellazione del Gran Premio di Monaco di Formula 1 il Comitato del Gran Premio di Monaco Mousetrapcar passa in modalità digitale creando un evento social impartendo regole ben precise. Allora, partiamo dall'iscrizione: dalla nota inviata dal comitato organizzatore, apprendiamo che per aderire al 7° Gran Premio di Monaco Mousetrap Car Grand Prix, Edizione virtuale 2020, gli studenti devono caricare un breve video di 30 secondi al massimo sulla loro pagina di Instagram. Queste immagini devono mostrare il movimento della macchinina alimentata dal meccanismo della loro trappola per topi. Ma attenzione: il video deve iniziare con un'iscrizione che mostri il nome dello studente, il nome dell'insegnante, il nome della scuola e l'indicazione "Monaco Mousetrap Grand Prix 2020 Virtual Edition". Una volta montato deve essere taggato dal candidato indicando @monaco.mousetrapcar.gp, che è la pagina Instagram della competizione monegasca, ed aggiungere, nei commenti, i seguenti hashtag: #(nome e cognome dello studente) #(nome della scuola #monacomousetrap #monacomousetrap2020 #monacomousetrapvirtualedition . Termine ultimo che caricare il video è il 31 maggio 2020. Una volta ricevuti tutti i girati dei concorrenti, questi saranno caricati sui feed Instagram della Monaco Mousetrap entro il 7 giugno 2020. Le votazioni, aperte al pubblico che dispongono di profili social, si apriranno l'8 giugno 2020 e chiuderanno a mezzanotte del 15 giugno 2020. Le immagini

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con il maggior numero di "Mi piace" vinceranno. Ai progetti classificati al 1°, 2° e 3° posto saranno destinate una polo con il logo della competizione ed una somma fino a 100,00 euro, erogata sotto forma di carta regalo Amazon! ..................................................................................................................................................................................................... 16 aprile 2020


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SALUTE & BENESSERE

PHAM Monaco: ag iornamenti...

Cari lettori, in questo difficile periodo di confinamento domestico sappiamo bene che l'attività sportiva e fisica in generale rischia di diminuire d'intensità e di regolarità. Se poi aggiungiamo alla sedentarietà un pizzico di eccesso alimentare, la nostra

forma fisica è compromessa senza quasi accorgercene. Cerchiamo pertanto di non dimenticare alcuni principi di base nella prevenzione dell'Insufficienza Venosa degli arti Inferiori. Un po' antipaticamente, lo ammetto, mi permetto di ricordarveli. Per iniziare attenzione al sovrappeso, alle bevande zuccherate, all'eccesso di sale nei manicaretti. Inoltre, mai scordare che una corretta idratazione è estremamente importante. Cercate di potenziare e favorire il ritorno venoso, vale a dire la risalita del sangue dai piedi verso il cuore. Come fare? Ebbene, tre elementi sono importanti a tale scopo. : l'esercizio fisico in grado di attivare la pompa muscolare piedegamba, la contenzione elastica o elastocompressione e il drenaggio manuale (quando indicati). Anche una corretta e regolare idratazione della pelle è la benvenuta. Chi di voi ha l'opportunità di continuare a praticare sport a domicilio non sprechi questo "privilegio". Alcuni video tutorial diffusi anche sui social potranno essere d'aiuto. Un incitamento e un incoraggiamento affettuoso la nostra Associazione PHAM Monaco lo rivolge in particolare a tutti I Lettori e a tutti gli Amici che ci seguono e che presentano, per diverse ragioni cliniche, un rischio aumentato di sviluppare una flebite. A loro diciamo che non è il momento di abbassare la guardia. Medici e mezzi diagnostici sono e restano comunque al vostro servizio. Un esame su tutti, l'ecodoppler, quando necessario e anche in urgenza, permette l'identificazione di una eventuale trombosi, un suo tempestivo trattamento nonché la riduzione del rischio di embolia. Pensateci... 24

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