anno 1 numero 1

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la baita de Lugagnan Gruppo Alpini Lugagnano - Associazione Museo Storico Baita Monte Baldo

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Sezione di Verona

Anno 1 - Numero 1

Notiziario Bimensile Gennaio/ Febbraio 2012

Zaino in spalla!

Parte da qui il progetto di portare nelle case di tutti gli associati, l’informazione sulle attività e la vita del nostro gruppo.

C

arissimi alpini ed amici, per il gruppo di Lugagnano si realizza un bellissimo sogno nato ancora nel lontano 2005 in occasione dell’anniversario dell’80°: il notiziario del gruppo. Purtroppo, per una serie di vicissitudini, il progetto venne accantonato. Ora ripartiamo in questo meraviglioso progetto che vedrà impegnato tutto il gruppo; qualcuno mi ha chiesto il perché di questo notiziario, visto che in sezione a Verona abbiamo già il Monte Baldo e sta per partire il nuovo sito web (che tra l’altro condivido pienamente). Abbiamo capito, che il gruppo di Lugagnano ha bisogno di un punto di riferimento per sentirsi vivo e per far capire alla comunità cosa fanno gli alpini! Si tratta, da un lato, di tenere il passo con il ritmo incalzante dell’evoluzione dell’informatica e della tecnologia e dall’altro di non perdere i valori originali

di questa grande famiglia, che trae esempio e motivazioni della nostra associazione e della nostra storia. Negli ultimi anni il gruppo, con la partecipazione direi quasi totale dei soci, è riuscito a realizzare due progetti: restauro della chiesetta della Madonna del Carmine e l’operazione museo. All’inizio sembravano cose impossibili, ma grazie allo spirito di abnegazione che ci contraddistingue, siamo riusciti in queste imprese, che sicuramente resteranno nella storia della comunità di Lugagnano. Forti di questi due lavori e con la vitalità che è nel nostro DNA,

zaino in spalla, siamo partiti in questa nuova avventura. Ovviamente ci attendiamo un contributo importante in termini di idee, indicazioni e suggerimenti da parte di tutti i soci. Io cercherò di non deludere nessuno, di ascoltare critiche costruttive e di rappresentare i 235 soci del gruppo di Lugagnano, chiedendo a tutti di collaborare, perché credo fortemente nella squadra e nei contatti umani e sono sicuro che gli alpini, ancora una volta, daranno prova di grande maturità e di unione. Desidero inoltre ringraziare tutti i componenti il consiglio del museo che hanno fortemente voluto questa iniziativa e tutti i volontari che si sono attivati perché questa potesse iniziare. Non da ultimo, il mio plauso, anche per i componenti del numeroso direttivo del gruppo alpini di Lugagnano, sempre impegnati in varie attività con grande disponibilità. Il capogruppo Fausto Mazzi

Il prossimo numero sarà disponibile, presso la Baita di Lugagnano a partire dal 15 marzo 2012, o sul nostro sito www.analugagnanovr.it. Vi invitiamo a ritirarlo e diffonderlo, grazie.


U

n museo è una zona d’incontro e di comunicazione, dove avvengono scambi di esperienze, appartenenze ad identità e nuovi assaggi di cultura. Non è chiuso nelle sue quattro mura, ma si apre al territorio che lo circonda. La nostra grande caratteristica è di essere un museo A.N.A, ovvero di concentrarsi su un periodo di tempo molto recente e inoltre diffondere lo “Spirito Alpino” che caratterizza da sempre l’associazione. I reperti da noi raccolti, grazie alla generosità di molti paesani e al lavoro dei volontari, hanno reso questo luogo come l’accoglienza della memoria non solo locale del paese di Lugagnano, ma anche provinciale e cittadino che arricchisce tutta Verona, di cui dobbiamo esserne orgogliosi. Che significa essere un museo contemporaneo, soprattutto in ambito Alpino? Vuol dire raccontare la storia di ieri, di oggi e di domani. E chi è il soldato l’Alpino? Per prima cosa è un Uomo. E’ un contadino, un fabbro, un “scarpolin”, un allevatore, un marito, un padre, uno zio, un fratello che a suo tempo è partito per guerre non volute, poi in tempi successivi per la leva obbligatoria e ora per il professionismo. Ma sempre con i suoi grandi intenti di pace. Infatti uno dei motti principali dell’associazione, nata nel 1919, proprio a seguito della fine del primo

grande conflitto mondiale, è che: CHI HA FATTO LA GUERRA NON LA VUOLE. Allora cosa significa ricordare la memoria, le tradizioni e questi momenti difficili? Significa non dimenticare!, per non rifare gli stessi errori. Esattamente come ci hanno insegnato i

nostri padri prima di noi, quelli che quando sono stati strappati alle loro case e alle loro mansioni, per indossare la divisa si sono accorti che in realtà ciò che hanno vissuto, seppur doloroso, ha creato un “patto umano” di condivisione e comunità da tramandare di Vecio in Bocia. Questo, come disse lo stesso Giulio Bedeschi, reduce e scrittore della ritirata di Russia, è il vero segreto degli Alpini. Ed è anche la base con cui si presenta questo nostro museo. Inaugurato all’interno di un progetto nazionale più ampio dal titolo “Diamo un futuro al nostro passato”, il nostro museo, si trova ad essere un grande passo, che riesce a concretizzare i grandi valori che da sempre caratterizzano gli Alpini fin dalla loro nascita, confermati poi nello statuto associativo dell’A.N.A.. Dopo questa premessa, ecco un’anteprima di alcuni degli argomenti presenti nell’esposizione museale: in primo piano mettiamo la grande raccolta di oggetti di ogni tipo riguardanti la vita quotidiana nell’epoca passata, come ad esempio: il lavoro dei campi, quella delle prime fabbriche pastifice, la cultura del baco da seta, i mestieri del calzolaio, ed infine gli arredi di casa, in un tempo dove mancavano molte modernità, come il

riscaldamento, l’acqua corrente e per la luce si usavano candele o lampade accompagnate dalle prime forme di elettricità. Successivamente si passa alla nostra “chicca”, un piccolo reparto di numerose radiotrasmittenti che riguardano la seconda guerra mondiale, grazie all’attento lavoro di Giovanni Laorno. Numerosi poi sono gli oggetti che richiamano le due guerre mondiali e la leva obbligatoria, che

rappresentano l’esperienza fisica e mentale degli Alpini e dei soldati di ogni nazione. Si possono vedere in ordine tutto quello che caratterizza il campo di battaglia: dagli indumenti personali, agli strumenti di lavoro, fino agli armamenti. Che fanno un chiaro riferimento, alle sofferenze patite dai nostri uomini lontani e insegnano a capire dagli errori commessi quello che i nostri “veci” dicono sempre “BASTA GUERRE, PARLATE TRA DI VOI”. Infine, grazie all’attenta raccolta di cartoline militari, unica conosciuta in Italia, fatta dal nostro Alpino Gigi Sala, possiamo addentrarci nella storia dei Battaglioni Alpini dal 1911.Attualmente gli Alpini della Leva e non, sono impegnati nel sociale con la PROTEZIONE CIVILE, che ha già un ampio spazio parlato nel nostro museo e presto avrà anche una esposizione specifica. Concludo questa breve presentazione, invitandovi di venire a trovarci negli orari di apertura, di portare i ragazzi delle scuole o altri enti di educazione, per fare un viaggio nella nostra storia recente e riscoprire antichi valori di affetto e condivisione. E perché no, magari aggiungendo qualcosa anche di vostro. (A cura dei Museanti)


Lugagnano è un gruppo molto affiatato, numerose sono le iniziative che lo contraddistinguono, soprattutto nel campo della solidarietà e dello stare insieme tra gli Alpini e il paese. Quest’anno è trascorso in maniera davvero positiva, portando avanti ancora confermate iniziative e facendone nascere di nuove, come il museo, questo giornalino e tanto altro ancora. La storia del gruppo ha aggiunto un altro tassello in questo 2011, con tutta una serie di appuntamenti che ricordiamo in questo primo numero: la primavera risveglia le gambe e la voglia di pedalare e il 10 aprile è stata fatta la gara di mountain bike a Sona. Lo stesso giorno, chi non saliva in sella, gagliardetto alla mano è andato all’adunata di zona Val d’Illasi, presso Castelvero. Indimenticabile anche quest’anno l’adunata nazionale, per l’occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, fatta a Torino il 5-6-7-8-9 maggio in cui il nostro gruppo si è organizzato con dei camper e l’aggiunta di un pullman. Il 3-4-5 giugno c’è stata la gita tradizionale, quest’anno in Slovenia (Caporetto, Foibe di Tarnova) e in Friuli a Gorizia, Oslavia e Buja, per incontrare i vecchi amici con cui siamo gemellati da oltre 30 anni. Sempre vivo è il ricordo dell’ormai lontano 1976, allorché le forti scosse di terremoto di maggio e settembre misero in ginocchio il Friuli. Allora, e per un paio d’anni, una squadra di soci fu presente, a turno, nel cantiere operativo n° 3, situato a Buja, contribuendo alla costruzione delle 33 casette che, grazie agli Alpini di Verona, Trento e Bolzano, videro la luce. Fu in ricordo di quella esaltante esperienza che i Gruppi Alpini di Lugagnano e Buja si gemellarono fra loro. Il 19 giugno annuale raduno triveneto, quest’anno presso la città di Belluno. Il gruppo ha organizzato un pullman con il gruppo di Sona. Il 3 luglio sono iniziati i pellegrinaggi sezionali estivi, con Costabella. Il 10 luglio, in ricordo dei caduti, pellegrinaggio sull’ Ortigara, è stato anche qui organizzato un pullman. Il 15 luglio grande evento “Inaugurazione del Museo Storico Baita MONTE BALDO” con la presenza straordinaria del nostro presidente nazionale Corrado Perona, che ringraziamo ancora per l’affetto con cui ci ha onorato.

Il giorno successivo, 16 luglio, grande pellegrinaggio al Passo Fittanze, con la presenza del presidente nazionale. Il 18 luglio abbiamo partecipato alla Santa Messa serale presso la chiesetta Messedaglia, fatta tornare a vivere dopo anni di abbandono dal nostro gruppo. Stessa cerimonia ripetuta il 16 agosto. Pellegrinaggio sezionale, Il 31 luglio, alla Conca dei Parpari in Lessinia centrale, dove c’è la chiesetta del Crocefisso e il cippo dedicato a Don Gnocchi. Si conclude l’estate il 28 agosto presso il rifugio Scalorbi, nel gruppo del Carega. L’autunno inizia in casa, con la magnalonga l’11 settembre in collaborazione con altre associazioni del paese e lo stesso giorno siamo stati anche a Dossobuono, per il raduno zona Mincio. Il 18 settembre raduno sezionale presso San Martino Buon Albergo. Il 4 ottobre, insieme ai gruppi di Sona, San Giorgio, Palazzolo e alcuni Bersaglieri, abbiamo accolto il maratoneta Michele Maddalena. Il 9 ottobre 139° anniversario delle truppe alpine presso Nogarole Rocca. Il 16 ottobre corsa podistica organizzata dal nostro gruppo, ricordando in questa occasione il caro amico e socio Roberto Chiesara, andato avanti. Il 4 novembre annuale ricordo della fine della prima guerra mondiale presso il monumento ai caduti con i Reduci e le altre associazioni d’arma del paese e la presenza di docenti e alunni delle scuole elementari. Il 13 novembre grande marronata presso la baita con visite accompagnate al museo e musica. Il 4 dicembre mercatini in piazza della chiesa, in collaborazione con AVIS e Negozi Associati Lugagnano, con cioccolata e vin brulè e raccolta fondi per gli alluvionati. L’11 dicembre, a Milano, Messa annuale di Natale degli Alpini, è stato organizzato un pullman in collaborazione con i gruppi di San Massimo, Borgo Nuovo e Stadio e la partecipazione del presidente sezionale Ilario Peraro. L’8 dicembre, festa del tesseramento e pranzo sociale. Sabato 17 dicembre visita agli ammalati, per portare a loro il nostro conforto. Notte della vigilia di Natale, il 24 dicembre, in collaborazione con la tenda della fraternità, cioccolata e vin brulè con raccolta fondi per il gruppo missionario. Si riparte col 2012!!!! Seguiteci....

Inaugurazione museo storico, taglio del nastro alla presenza delle autorità e del presidente nazionale Corrado Perona.

Cerimonia del 4 Novembre in onore dei caduti, con reduci, docenti e alunni delle scuole elementari.


La Storia dei battaglioni alpini.. attraverso le cartoline militari

La Posta Militare in “FRANCHIGIA” IL servizio di P O S TA MILITARE per l’invio della corrispondenza in “FRANCHIGIA”, esente dalle spese postali, ad uso dei combattenti, fu istituito durante la Guerra Italo Turca e le operazioni Militari in LIBIA. Ha visto la luce il 3 dicembre 1911 con Regio Decreto n° 1293, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 dicembre

1911 n°287. Il supporto cartaceo di tali cartoline ha subito nel tempo diversi cambiamenti: dal formato ai caratteri, dal colore ai disegni, diciture ed altro. Il servizio della franchigia postale ha cessato con la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il collezionismo ha fatto sì che una buona parte di tutta questa enorme quantità di corrispondenza venisse salvata, vuoi per lo studio dei servizi postali militari che hanno funzionato egregiamente, nonostante le enormi difficoltà del momento o per le caratteristiche dei supporti cartacei (molto ambiti dai collezionisti). Altra parte che ha giocato

a favore del recupero, è stata la famiglia, che in quel periodo ha conservato gli scritti in arrivo dal fronte dai propri cari, che portavano notizie sulle condizioni di vita e sul loro stato di salute. Leggendo alcune di queste corrispondenze, traspare l’angoscia e l’ansia del momento, tale da far accapponare la pelle. Aldilà di tutto ciò, non intendiamo dilungarci sui sentimenti e lo stato d’animo di quei momenti, vogliamo solo ricomporre, per quanto possibile, alcuni momenti di storia e di vita d ei n o s t r i g l o r i o s i repa r ti “A L P INI.” Luigi Sala

Vediamo qui presentate due Cartoline Postali Militari delle prime edite, scritte e spedite da “TRIPOLI” (LIBIA), nel primo periodo d’uso, durante la Guerra “ITALO TURCA” e spedite con destinazione ITALIA. La prima con le scritte “CARTOLINA POSTALE MILITARE“ e aquila SABAUDA, la seconda con le scritte “CARTOLINA POSTALE MILITARE” e aquila SABAUDA più le scritte “AVVERTENZE PER IL MITTENTE” e da compilare da parte dello stesso.

grafica: M.Masotto - stampa: Fotoliber

Una terza cartolina che ci riguarda in particolare, perché trattasi di “CARTOLINA POSTALE MILITARE” figurata del “2° REGGIMENTO ALPINI”, in quanto ha partecipato alla Guerra di Libia con il Battaglione “SALUZZO” (più altri reparti compreso il Battaglione “VERONA”, dove militò e combattè mio Padre, nel 1912/1913.


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