STRADE Agenda 2014

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Strade Al Museo si intrecciano le strade del mondo

Agenda 2014


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in collaborazione con


Dopo l’esperienza di Choose the Piece e di This Land is your Land, il Museo Civico Archeologico di Modena ha pienamente acquisito la dimensione di luogo condiviso, in grado di intercettare gli interessi di una città in cui la componente di cittadini di origine straniera arricchisce le nostre relazioni e stimola la nostra progettualità. Per proseguire questo dialogo che è ormai diventato parte integrante dei compiti del Museo, così come delle vite delle persone che in esso operano, nel settembre 2012 ha preso avvio un nuovo progetto interculturale, che anche in questa occasione è confluito in una mostra accompagnata da un’agenda/catalogo. L’agenda interculturale è ormai diventata il veicolo di diffusione delle esperienze che il Museo condivide dal 2009 con gruppi di cittadini di diverse culture. Alle sue pagine ancora una volta vengono affidati quei frammenti di storie emersi da incontri partecipati che per vari mesi hanno visto dialogare nelle sale del Museo uomini e donne provenienti da quindici diversi paesi del mondo. Dopo LAND, la TERRA, ecco le STRADE dalle quali la terra viene percorsa, modellata, unita o separata. Il dialogo, come di consueto, si è sviluppato a partire dalle strade rappresentate e suggerite da materiali esposti in museo o da antichi luoghi della città e del territorio modenese: dalla strada recentemente scoperta al parco Novi Sad, ai cammini dei pellegrini etruschi lungo i valichi dell’Appennino, dalla “via dell’ambra” a quelle percorse dagli esploratori modenesi dell’800 o evocate dai materiali della Raccolta del lavoro contadino e artigiano di Villa Sorra.


Ai racconti di queste strade se ne sono aggiunti altri, generando un intreccio di testimonianze che ha arricchito di nuovi significati le strade del nostro più antico passato e quelle che percorriamo tutti i giorni. Per dieci mesi al museo si sono intrecciate le strade del mondo ed è questo il messaggio che abbiamo voluto veicolare attraverso la mostra e l’agenda augurandoci che possa essere anche un auspicio per il futuro. Chi visita la mostra o sfoglia le pagine dell’agenda percorrerà idealmente le strade che che hanno come protagonisti il viaggiatore e la sua meta, le strade dove ci si incontra, si impara, si cresce, quelle lungo le quali perdersi o ritrovarsi, quelle cariche di memorie condivise o personali. Ancora una volta data la vastità dei temi scaturiti dal dialogo, nessuna di queste testimonianze si propone di esaurire le problematiche che affronta, ma semplicemente di suggerire sguardi diversi e plurali con cui osservare la strada.

COLOMBIA

PERù

ARGENTINA


… da 15 diversi paesi del mondo…

ALBANIA ROMANIA

RUSSIA

UCRAINA

TURCHIA

BANGLADESH

MAROCCO COSTA D’AVORIO TOGO

CONGO CAMERUN

FILIPPINE


Progetto Ilaria Pulini Cristiana Zanasi Giorgio Cervetti Museo Civico Archeologico Etnologico Marco Maria Coltellacci Associazione Casa delle Culture di Modena Gino Satta Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Andrea Capucci Alessandra Lotti Centro Stranieri del Comune di Modena Insieme a Luisito Atienza (Filippine) Idris Bakkari (Marocco) Esmeralda Barjamaj (Albania) Lorena Cipriano (Filippine) Jack Foka (Camerun) Esra Gurbuz (Turchia) Halyna Hevco (Ucraina) Joachim Kagnedjatou Silue (Costa d’Avorio) Cécile Kashetu Kyenge (Rep. Dem. del Congo) Roksolana Movchan (Ucraina) Maria Elena Murcia (Argentina) Rodrigue Ngonga (Camerun) Sergej Pimsin (Russia) Nataliya Popovic (Ucraina) Irma Romero (Colombia) Esra Sahin (Turchia) Nora Sigman (Argentina) Edith Sob Mbami (Camerun) Kindi Taila (Rep. Dem. del Congo) Manuel Teatino (Perù) Benoit Toffa Zangbè (Togo) Anca Totolici (Romania) Charag Uddin (Bangladesh) Antonina Vasilenko (Russia)

ra La most a ata è dedic aruti le G Gabrie bblicità Pu o g o L i d iso condiv a h e h c o se u con il M rada ga st una lun ee di id tti. e proge

Direzione Ilaria Pulini Coordinamento Cristiana Zanasi Organizzazione Giorgio Cervetti Alessia Pelillo Maria Elena Righi Ricerche Simone Bardi Consulenze Milena Bertacchini Museo Universitario Gemma 1786 Progetto allestimento Filippo Partesotti Fausto Ferri Progetto grafico Filippo Partesotti www.partesotti.com Collaborazione all’allestimento e alla redazione dell’agenda Daniele Diracca Mariaelena Iotti Enrico Valbonesi Fotografie degli oggetti delle raccolte del Museo Paolo Terzi Disegni Riccardo Merlo Strutture e pannelli espositivi Logo Pubblicità Stampa agenda Nuova Grafica Impianti audiovisivi Lorri Media Service Comunicazione Alessia Pelillo Giorgio Cervetti Museo Archeologico Roberto Serio Ufficio Stampa Comune di Modena Segreteria organizzativa Camilla Benedetti Maria Grazia Lucchi Annalisa Lusetti Milvia Servadei Mediagroup98 Interviste e filmati

Un particolare ringraziamento a Attilio Angelo Aleotti per le sue fotografie di strade del mondo Giò Barbieri per il prestito dei suoi diari e delle sue fotografie di viaggio Mauro Terzi per le fotografie dei suoi reportage lungo la Via della Seta e in Patagonia Biblioteca civica d’arte L. Poletti e Fondazione BEIC per le fotografie del fondo Paolo Monti Fondazione Fotografia per le fotografie storiche modenesi Museo Civico d’Arte per il prestito di strumenti scientifici Museo della Figurina per la ricerca e il prestito di figurine di favole tradizionali Museo Universitario Gemma 1786 per il prestito di campioni di sale e inoltre Simona Bodo Silvana Mascheroni Fondazione ISMU Paola Corni Assessorato alla Cultura del Comune di Spilamberto Donato Labate Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna Silvia Pellegrini Gianluca Pellacani Museo Civico Archeologico Stefano Lugli Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, Unimore Paolo Mori per il prestito dell’asta di bilancia pakistana Giulia Righetti Andrea Tedeschi Istituto d’Arte A. Venturi per l’utilizzo di un elaborato grafico Ufficio Stampa Teatro Comunale per la fotografia di Cafelulè sulla Ghirlandina


A Laetoli, in Tanzania, sono state scoperte le impronte fossili di due ominidi adulti e un bambino. Risalgono a oltre 3,5 milioni di anni fa e sono le piĂš antiche orme di primati bipedi della storia. Ma i primi veri camminatori della storia appartengono al genere Homo e compaiono circa 2 milioni di anni fa. Si spostano in cerca di cibo, esplorano nuovi territori, si muovono incessantemente.

‌C’è qualcosa di loro in tutti noi, ancora oggi.


LUNGO LA STRADA


Tu che sei in viaggio, sono le tue orme la strada, nient’altro; tu che sei in viaggio, non sei su una strada, la strada la fai tu andando. Mentre vai si fa la strada e girandoti indietro vedrai il sentiero che mai più calpesterai… (Antonio Machado) Caminante, son tus huellas el camino, y nada más; caminante, no hay camino, se hace camino al andar. Al andar se hace camino, y al volver la vista atrás se ve la senda que nunca se ha de volver a pisar… (Antonio Machado)

Suole di sandali in legno da un sarcofago ritrovato in Piazza Matteotti (IV secolo d.C.). Raccolte del Museo Archeologico.


Scarpe dall’Africa e dall’Asia donate al Museo da esploratori modenesi dell’Ottocento. Raccolte del Museo Etnologico.

Scarpe “polacchine” da donna, Scarponi da lavoro da uomo Primi ‘900. Raccolta del lavoro artigiano e contadino di Villa Sorra.


201316 lunedì monday

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dicembre december

Festa della Vittoria

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Anniversario della Rivoluzione

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dicembre december

lunedì monday

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martedì tuesday

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mercoledì wednesday

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giovedì thursday

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Santo Stefano Vigilia di Natale Natale

sabato saturday

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domenica sunday

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lunedì monday

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martedì tuesday

3120141 mercoledì wednesday

giovedì thursday San Basilio

gennaio january

Capodanno

venerdì friday

3

sabato saturday Festa dei martiri dell’indipendenza

4

domenica sunday Festa dei Re Magi

5

note

2


20146

lunedì monday

martedì tuesday

7

mercoledì wednesday

8

giovedì thursday Processione del Nazareno nero

Natale Ortodosso

gennaio january

Epifania

venerdì friday

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sabato saturday Giorno dell’Indipendenza

11

domenica sunday

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9


lunedì monday

13

martedì tuesday

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mercoledì wednesday

15

Anniversario della nascita del Profeta

giovedì thursday

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Festa degli eroi (Laurent Kabila)

Capodanno Ortodosso

Annniversario della nascita del Profeta Giorno della liberazione Capodanno vecchio

venerdì friday

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Festa degli eroi (Patrice Lumumba)

sabato saturday

18

domenica sunday

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Kreshenie Epifania Ortodossa

note


20

martedì tuesday

21

venerdì friday

24

mercoledì wednesday

22

giovedì thursday

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Giorno dell’Unificazione

gennaio january

lunedì monday

sabato saturday

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martedì tuesday

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sabato saturday

1

domenica sunday

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Capodanno cinese

febbraio february

lunedì monday

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martedì tuesday

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sabato saturday

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febbraio february

lunedì monday

venerdì friday

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lunedì monday

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martedì tuesday

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domenica sunday

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giovedì thursday

Festa della gioventù

venerdì friday

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sabato saturday

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domenica sunday

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febbraio february

lunedì monday

venerdì friday

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Giornata della lingua madre

Giorno dei difensori della patria

note


lunedì monday

24

martedì tuesday

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mercoledì wednesday

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Rivoluzioone del popolo Edsa

28

sabato saturday

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Festa della Candelora

1

marzo march

venerdì friday

giovedì thursday

domenica sunday

2

note


lunedì monday

3

Lunedì di carnevale

4

mercoledì wednesday

5

domenica sunday

9

giovedì thursday

Martedì di carnevale

marzo march venerdì friday

martedì tuesday

7

Anniversario dell’accordo di Ouagadougou

sabato saturday

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Festa della donna

note

6


lunedì monday

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martedì tuesday

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mercoledì wednesday

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sabato saturday

15

domenica sunday

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giovedì thursday

Festa della donna

venerdì friday

14

Giorno di primavera Dita e verës

note

13


IL CAMMINO DEL MIGRANTE “Quando si intraprende una strada, quella strada nel bene o nel male influenza la tua vita” (Idris Bakkari, Marocco)

“La via del ritorno è difficile: quando torni al tuo paese sei comunque diverso e ti senti straniero” (Edith, Camerun)

“Una perdita di identità: dov’è ora la mia casa? Sono una cittadina del mondo?” (Roksolana, Ucraina)

“Se pensi che il percorso di studi fatto nel tuo paese ti apra una porta, sbagli: devi ricominciare” (Jack, Camerun)

“Una sfida: i miei genitori non volevano lasciarmi andare...ho fatto lo sciopero della fame per convincerli”. (Charag, Bangladesh)

“Coraggio e paura, avevo solo 18 anni…” (Joachim, Costa D’Avorio)

“Il ricongiungimento con mio marito, ma tanta paura…” (Anca, Romania)


“La curiosità e la scoperta: così il viaggio è diventato un’esperienza” (Edith, Camerun)

“Angoscia rispetto all’ignoto che mi attendeva” (Antonina, Russia)

“Ho cancellato ogni ricordo di quel viaggio, una vera e propria rimozione. Adesso le emozioni sono concentrate nei ritorni” (Nataliya, Ucraina)

“Guardando l’Italia in televisione avevo tante aspettative, ma l’arrivo è stato una grande delusione: sembrava tutto uguale a quello che avevo lasciato” (Esmeralda, Albania)

“Il ritorno nel proprio paese è un punto fermo per il migrante, ma che cosa si aspetta dal ritorno e che cosa si aspettano coloro che lo accolgono?” (Rodrigue, Camerun)

“La strada ti spinge a imparare e a dare valore a ciò che prima era scontato: la casa, la famiglia, il cibo…” (Manuel, Perù)


IL VIAGGIO DI BENOIT

Benoit Toffa Zangbè è partito dal Togo nel 1972 e ha intrapreso un viaggio “epico” durato due anni attraverso le strade del Nord Africa e dell’Italia. Aveva 21 anni quando ha deciso che doveva partire: la sua meta era la Francia, dove non è mai arrivato, il suo obiettivo era frequentare una scuola alberghiera. Innumerevoli i mezzi di trasporto che ha utilizzato, le scoperte di luoghi che assumono, nel racconto, una dimensione quasi fiabesca (il fiume Senegal, il porto di Nouadibou, le dune del deserto) e gli incontri con persone che lo hanno disinteressatamente aiutato. Dal 1982 Benoit è residente a Modena, è sposato con Paola ed è capocuoco della mensa Ghirlandina.


L’ADDIO DI SERGEJ Sergej Pimsin, a Modena dal 2002, racconta: “Nella cultura russa prima di partire e intraprendere un cammino, ci si congedava da tutti come se non si dovesse più tornare e si rimaneva per qualche minuto seduti sui bagagli prima di attraversare la soglia: era il rituale dell’addio. Lo spirito nomade mi è rimasto dentro: ho sempre la valigia pronta e prima di ogni partenza mi ci siedo sopra per qualche minuto… per pensare a quello che potrei avere dimenticato”.

Il nonno di Sergej gli raccontava che la sua famiglia, originaria della Russia settentrionale, partecipò all’esodo, lento ma continuo, di intere famiglie che non avevano accettato la riforma ortodossa del 1656. Si spostavano caricando la casa e tutti i propri beni sui carri e dirigendosi aldilà degli Urali, nell’immensa steppa asiatica alla fine della quale c’era la Siberia, dove Sergej è nato.

Scarpa di scorza d’albero. Regione di Viatka, Russia, a occidente degli Urali. Raccolte etnologiche.


SALENTO ALMERIA MALAGA ALGESIRAS Tangeri

LAMPEDUSA Sfax MAGHNIA

OUJDA

CALABRIA SICILIA MALTA Bengasi Misurata

CANARIE OUARGLA El Aioun

S

ALGERIA

A

LIBIA

H

A

SEBHA

R

DAKAR TAMANRASSET GAO

AGADEZ


Mappa dei principali flussi migratori attraverso il Mediterraneo

ISTANBUL

Antiochia DAMASCO Beirut EGITTO

SIRIA

IL CAIRO

A

ADDIS ABEBA

IRAQ


IL CAMMINO DEL PELLEGRINO “Non c’è strada troppo lunga per chi cammina lentamente e senza fretta; non ci sono mete troppo lontane per chi si prepara ad esse con la pazienza”. (Jean de La Bruyère, 1688) Dagli inizi del XXI secolo il numero di pellegrini di ogni fede è in continua crescita. I siti più popolari ricevono circa 200 milioni di visitatori ogni anno, alimentando la fiorente industria turistica del pellegrinaggio...


Arabia LA MECCA

“Chi va alla Mecca diventa pellegrino. La sosta alla Mecca deve durare un mese. Il pellegrino che decide di intraprendere il viaggio deve riuscire a garantire il sostegno economico alla famiglia durante la sua assenza”. (Esra, Turchia)

“Il PELLEGRINAGGIO ALLA MECCA, il luogo sacro più importante per i musulmani, è uno dei “cinque pilastri dell’Islam”: ogni fedele che ne abbia la possibilità è tenuto a compierlo, almeno una volta nella vita”.

Idris Bakkari (Marocco), a Modena dal 1999, si è recato in pellegrinaggio alla Mecca una prima volta nel 2003 e vi è ritornato nel 2006.


Il cammino di Santiago di Compostela è il percorso verso il santuario sorto, secondo la tradizione, sulla tomba dell’apostolo Giacomo (Santiago = San Giacomo). è uno dei pellegrinaggi più importanti della tradizione cristiana e viene percorso a piedi, attraversando la Francia e la Spagna. Le strade che compongono l’itinerario sono state dichiarate nel 1993 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.


A testimonianza del cammino compiuto, fin dal Medioevo il pellegrino appuntava sulla cappa del mantello una conchiglia (Pecten) che si trovava in abbondanza sulle spiagge presso il Santuario. Questa conchiglia, chiamata “Cappa santa” (o “Capasanta”) è diventata il simbolo del Camino de Santiago e la si ritrova lungo il percorso sui cippi stradali, nelle insegne ed anche incastonata nelle pavimentazioni.

SANTIAGO DE COMPOSTELA Ponferrada

Puente La Reina

Burgos León Logroño Astorga

Roncisvalle FRANCIA Pamplona Jaca

SPAGNA PORTOGALLO

Gli scavi condotti a Spilamberto (MO) fra il 2007 e il 2008 hanno riportato alla luce l’Ospitale di San Bartolomeo (XII-XIV secolo) collegato ad una chiesa e ad una necropoli con oltre 40 tombe. In una delle sepolture il defunto era deposto con un bordone (bastone da pellegrino, di cui è rimasta traccia nel terreno) a cui era appeso un “pecten jacoboeus”, la conchiglia di Santiago che verosimilmente identifica la sepoltura come quella di un pellegrino.


Nei santuari etruschi venivano deposti ex-voto raffiguranti devoti che vogliono ricordare alla divinità la loro presenza e chiederne l’aiuto, parti anatomiche del corpo umano per le quali si richiede la guarigione, statuette di animali in sostituzione del sacrificio cruento. Alcuni tipi possono avere un duplice significato come le gambe ed i piedi che possono evocare anche il pellegrinaggio, falli e uteri che rimandano alla sfera della fertilità, orecchie e occhi che possono significare la richiesta pressante di ascolto.

Ricostruzione dell’area sacra del laghetto di Bracciano, vicino a Montese (MO), dove forse si trovava un altare dedicato a una divinità femminile alla quale venivano offerti sacrifici e libagioni (disegno di R. Merlo).

Ex-voto fittili dal santuario di Uni (Giunone Regina) di Veio (Roma). IV-III secolo.a.C.

Bronzetti raffiguranti devoti dal laghetto di Bracciano. V secolo a.C.


A Ponte d’Ercole, o Ponte del Diavolo, nell’Appennino modenese, c’è un enorme e singolare ponte naturale in arenaria. Frequentata fin dall’età del bronzo, l’area, ricca di sorgenti, raggiunse in età romana un’importanza straordinaria come luogo di culto. Dal Settecento ad oggi sono state recuperate decine e decine di monete in argento e bronzo databili dal II secolo a.C., probabilmente offerte dai pellegrini come obolo alle divinità e ai sacerdoti officianti.

Monete in argento e in bronzo di età romana repubblicana e imperiale rinvenute nell’area di Ponte d’Ercole (Polinago, MO).


LE VIE DELLE MERCI Grandi vie commerciali si sono sviluppate fin dall’antichità . Assieme alle merci circolavano persone e idee.


Stadera a doppia portata per usi agricoli. XIX secolo. Raccolta del lavoro artigiano e contadino di Villa Sorra. Asta da stadera in legno dal nord del Pakistan. Inizi ‘900. Asta da stadera in bronzo di etĂ romana. Modena, Largo Garibaldi. Peso da stadera in bronzo a forma di testa di fanciullo. Seconda metĂ II secolo d.C. Baggiovara, Modena. Peso da stadera in bronzo raffigurante un cinghiale. I-II secolo d.C. Castelvetro (MO).


La via della Seta era la strada delle carovane che attraversando tutta l’Asia portavano la seta e altre merci preziose e esotiche dall’estremo oriente fino in occidente. è stata determinante per lo sviluppo delle antiche civiltà dell’Egitto, della Cina, dell’India e di Roma e contribuì a gettare le basi del mondo moderno.

Trattato di bachicoltura. Giappone, XIX secolo. Raccolte etnologiche.


Il fotografo modenese Mauro Terzi nel 2006 ha percorso 8000 km della Via della Seta, da Xi’an a Kashgar, ai margini del deserto del Taklamakan, realizzando un reportage che coniuga i paesaggi contemporanei all’evocazione delle antiche rotte.


Anche quando sono state costruite per scopi strategici e militari, le strade hanno sempre finito per svolgere una funzione commerciale. Per i Romani una rete stradale capillare ed efficiente era il presupposto per la conquista e il dominio dei territori dell’Impero. Alla fine del III secolo il sistema viario romano era esteso per circa 78.000 chilometri. Anfore in terracotta provenienti dagli scavi del 2008 al parco Novi Sad. I secolo d.C. Caricati sulle navi e sui carri, questi contenitori trasportavano vino e olio in tutto l’impero. Il continuo via vai dei carri lasciava profondi solchi sul selciato, ben visibili anche sulla strada messa in luce dagli scavi del Novi Sad.

La costruzione della via Emilia nel 187 a.C. fu il punto di partenza per il controllo del territorio padano. Mutina, l’antica Modena romana, era uno snodo stradale strategico: da qui partiva la via per Mantova e Verona, recentemente messa in luce negli scavi del parco Novi Sad.


Il treno ha avvicinato in modo straordinario i paesi attraversati dalle strade ferrate, ha “inventato” il turismo di massa e favorito gli spostamenti dei migranti, ma spesso ha costretto grandi quantità di uomini a lavorare in condizioni estreme. La Transiberiana, lunga quasi 10.000 chilometri, è la più lunga linea ferroviaria del mondo. Attraversa l’Asia da Mosca a Vladivostok, sull’Oceano Pacifico. La sua costruzione, fra fine Ottocento e inizi Novecento, produsse enormi cambiamenti per il commercio, l’industria e la vita della popolazione.

“Al di sotto della ferrovia che unisce San Pietroburgo a Mosca, che è la prima parte della cosiddetta Transiberiana, sono conservate le ossa degli operai che persero la vita durante i lavori”. (Sergej, Russia)

Google Maps, in collaborazione con le Ferrovie russe, ha proposto un viaggio virtuale on line lungo tutta la Transiberiana. La partenza dalla stazione Kurskaja di Mosca, accompagnata dallo sferragliare del treno, è solo l’inizio. In 27 ore si percorrono 9226 chilometri, si attraversano 7 fusi orari, 12 regioni, 87 città, osservando il paesaggio dal finestrino del treno accompagnati dal rumore delle rotaie, dal suono di una balalaika oppure dalla lettura di classici russi.


Il sale Elemento essenziale fin dalla preistoria per la conservazione degli alimenti, ma anche per la concia del pellame, il sale si ricava per evaporazione dell’acqua di mare nelle saline, o da miniere di salgemma. In alternativa il sale si poteva ottenere anche dalle acque di sorgenti salate o salse. Il sale ha profondamente influenzato le relazioni fra gli uomini fin dalla preistoria e ha segnato il pianeta con innumerevoli strade (mulattiere, carovane, percorsi nel deserto, vie fluviali...) che per secoli hanno trasportato il cosiddetto “oro bianco”. Questo vaso risale a circa 7000 anni fa ed era usato probabilmente per ottenere pani di sale. Proviene dal territorio di Savignano sul Panaro, dove è attestata la presenza del Rio Acquasalata. Il pane di sale si otteneva attraverso la cristallizzazione dell’acqua indotta da una fonte di calore. Per estrarre il blocco il vaso doveva essere frantumato.

Vaso per sale. Cultura di Fiorano, 4800 a.C. Campione di salgemma dalle miniere di Racalmuto (AG).


Kiev UCRAINA “Via Lattea è il nome di un’antica strada che collegava l’Ucraina al Mar Nero. I mercanti che la percorrevano per procurarsi il sale si orientavano con le stelle. Con il passare del tempo la strada diventò bianca a causa della grande quantità di sale che si perdeva durante il percorso. Nelle notti limpide il candore della strada si confondeva con la lucentezza delle stelle”. (Roksolana, Ucraina)

MAR D’AZOV

Crimea

MAR NERO

Fra il XVI e il XIX secolo il trasporto del sale dal Golfo di Crimea lungo la via Lattea veniva effettuato dai Chumaky, carrettieri ucraini, che barattavano sale del Mar Nero e pesce essiccato del Mar d’Azov con cereali, armi e bardature da cavallo. Erano viaggi molto pericolosi perché le carovane subivano spesso l’attacco dei tartari e di altri gruppi armati. I Chumaky hanno ispirato canti e poesie della tradizione ucraina. “Il Chumak è partito verso la Crimea Ma i suoi buoi si sono azzoppati sul cammino E il Chumak si è ammalato. è malato, tanto malato, ma nessuno gli viene in soccorso. Nessuno gli chiede cosa c’è che non va. La testa gli fa male, il cuore gli duole. è malato perché è in una terra straniera. Terra straniera, genti straniere. Chi lo seppellirà se muore?”

Moneta ucraina dedicata ai Chumaky

Tipico carro chumaky per il trasporto del sale


Le pietre

Durante il Neolitico (VI – metà IV millennio a.C.) alcune pietre, come la selce, l’ossidiana o la pietra verde, particolarmente apprezzate per le loro qualità di resistenza, attitudine ad essere scheggiate o levigate e talora pregio estetico, erano oggetto di scambi con zone anche molto distanti.

Lame di ossidiana. Pescale - Prignano (MO). V millennio a.C. L’ossidiana è un vetro vulcanico usato per ottenere strumenti particolarmente taglienti. I giacimenti sono attestati a Lipari, Palmarola e in Sardegna.

Nucleo, lame e raschiatoi in selce Fiorano (MO), Fornace Carani. 5600-4800 a.C. Punte di frecce in selce. Pescale - Prignano (MO). 4300 - 4000 a.C. La selce utilizzata nel Modenese era di provenienza locale o importata dall’area alpina.

Ascia in pietra verde. Formigine (MO). 4500-4200 a.C. Frammento di bracciale in pietra levigata. Fiorano (MO), Fornace Carani. 5600-4800 a.C. I giacimenti di metaofioliti (pietra verde) sono localizzati in alcune aree delle Alpi occidentali.


In età romana la materia prima per la costruzione di monumenti proveniva da tutto l’Impero. La Ghirlandina e il Duomo vennero costruiti utilizzando anche materiali recuperati dai monumenti di età romana. Uno studio sulle pietre della Ghirlandina ha identificato le numerose provenienze degli elementi lapidei. Aree di provenienza delle pietre della Ghirlandina

rosso ammonitico scaglia rossa arenaria pietra di Aurisina pietra d’Istria pietra di Vicenza pietra di Chiampo trachite bronzetto marmo travertino


L’ambra e lo stagno Nell’età del bronzo (fine III - II millennio a.C) si assiste in tutta Europa a un incremento dei traffici a lunga distanza per l’approvvigionamento dei metalli, a cui si accompagnano beni di prestigio come oro e ambra. Dall’Europa nordoccidentale e dai territori dell’odierna Slovacchia proveniva lo stagno, metallo che, fuso insieme al rame, permetteva di ottenere il bronzo.

L’ambra, preziosa resina fossile usata insieme al bronzo per gli ornamenti femminili, raggiungeva le terramare padane dalla penisola dello Jutland (Danimarca) e dalle coste del Mar Baltico. Vaghi d’ambra dalla Terramara di Montale. 1600 -1400 a.C.

Rasoio, spilloni e pugnale in bronzo dalle terramare modenesi 1400-1200 a.C.

Ruota in miniatura e finimenti equini dalla Terramara di Montale. Questi oggetti, realizzati in corno di cervo, costituiscono una prova dell’esistenza di strade e dell’ utilizzo di carri e cavalli come mezzi di trasporto per merci e persone. 1600 – 1300 a.C.


Le conchiglie Fin dalla preistoria sono presenti fra le offerte funerarie tanto nel Vecchio quanto nel Nuovo Mondo valve o piccole parti di conchiglia Spondylus provenienti da mari lontani.

Alcuni popoli hanno attribuito alle conchiglie un significato magico e rituale, altri le hanno usate per secoli come moneta. Spesso per procurarsele era necessario stabilire contatti con territori anche molto lontani.

Valve di Spondylus da sepolture della costa peruviana (epoca precolombiana). Lo Spondylus, non vive lungo la costa del Perù ma soltanto parecchie miglia più a nord, nelle acque dell’Ecuador.

Elemento di collana ottenuto da un esemplare di Spondylus. Formigine (MO) - Cave Gazzuoli. 4500-4200 a.C. Le conchiglie Spondylus provenivano dal Mediterraneo o dall’Egeo e nel Neolitico furono oggetto di una vasta circolazione in tutta l’Europa.

Il cauri, piccola conchiglia della famiglia delle Cipree, per secoli venne usato come moneta in varie parti del mondo, dalla Cina al Sud Est Asiatico, all’Africa occidentale, al punto da assumere la denominazione di Ciprea moneta. In Africa i cauri vennero introdotti attorno al XIII secolo dai mercanti arabi che se li procuravano alle isole Maldive, dove si trovavano in grande quantità.

Cauri (Cipree) dalle Maldive e monete da 1 e 20 cedis dal Ghana. In Africa occidentale i cauri erano utilizzati nel commercio degli schiavi e in alcuni paesi sono rimasti in uso come monete fino a poco più di cento anni fa. In Ghana la valuta corrente si chiama Cedi che significa “conchiglia cauri”.

“Alcuni veggenti usano i cauri per leggere l’oroscopo e prevedere il futuro a seconda della posizione che assumono dopo averli lanciati per terra”. (Jack, Camerun; Benoit, Togo)


17 2014

lunedì monday

18

martedì tuesday

mercoledì wednesday

19

domenica sunday

23

giovedì thursday

20

Maslenitsa

marzo march

Anniversario della nascita dello sceicco Mujibur Rahman

venerdì friday

21

sabato saturday

22

Sultan Nevruz

note


lunedì monday

24

martedì tuesday

25

Giornata nazionale della verità e della giustizia

mercoledì wednesday

26

giovedì thursday

27

Festa dell’Indipendenza

San Giuseppe

venerdì friday

28

sabato saturday

29

domenica sunday

30

note


31

martedì tuesday

1

marzo march aprile april

lunedì monday

venerdì friday

4

sabato saturday

5

mercoledì wednesday

2

giovedì thursday

Giornata dei veterani e dei caduti nella battaglia delle Malvine

domenica sunday

6

note

3


lunedì monday

7

martedì tuesday

8

9

mercoledì wednesday

giovedì thursday

Giornata del valore

venerdì friday

11

sabato saturday

12

domenica sunday

13

note

10


14 2014 lunedì monday

martedì tuesday

15

mercoledì wednesday

16

Inizio della Pasqua ebraica

giovedì thursday Giovedì Santo

aprile april

Capodanno Bangla

venerdì friday Venerdì Santo

18

sabato saturday

19

domenica sunday

20

Pasqua Pasqua Ortodossa

note

17


lunedì monday

21

martedì tuesday

22

Fine della Pasqua ebraica

mercoledì wednesday

23

Festa dell’indipendenza e dei bambini

Lunedì di Pasqua

venerdì friday

25

Festa della liberazione

giovedì thursday

24

Giorno di azione per la tolleranza e il rispetto tra i popoli (festa armena) Nuovo anno ebraico

sabato saturday

26

domenica sunday

27

Festa dell’indipendenza

note


28

martedì tuesday

29

mercoledì wednesday

aprile april

lunedì monday

venerdì friday

2

30

giovedì thursday

1

maggio may

Festa del Lavoro

sabato saturday

3

domenica sunday

4

note


lunedì monday

5

6

mercoledì wednesday

7

10

domenica sunday

11

martedì tuesday

giovedì thursday

Buddha Purnima

venerdì friday

9

Festa della Vittoria

sabato saturday

note

8


12

martedì tuesday

13

mercoledì wednesday

14

sabato saturday

17

domenica sunday

18

giovedì thursday

maggio may

lunedì monday

venerdì friday

16

Festa della Liberazione

note

15


lunedì monday

19

Commemorazione di Atatürk e Giornata dello sport

venerdì friday

23

martedì tuesday

20

mercoledì wednesday

21

giovedì thursday

22

Giorno dell’unificazione

sabato saturday

24

domenica sunday

25

Anniversario della rivoluzione di maggio Giorno dell’unità africana

note


lunedì monday

26

martedì tuesday

27

mercoledì wednesday

28

Shab-e-meraj

giovedì thursday

29

maggio may

Ascensione

30

sabato saturday

31

domenica sunday

1

Festa del bambino

giugno june

venerdì friday

note


lunedì monday

2

martedì tuesday

3

mercoledì wednesday

4

sabato saturday

7

domenica sunday

8

giovedì thursday

Festa della Repubblica Ascensione

venerdì friday

6

Pentecoste Pentecoste Ortodossa

note

5


“C’è solo la strada su cui puoi contare la strada è l’unica salvezza c’è solo la voglia, il bisogno di uscire, di esporsi nella strada, nella piazza”. (Giorgio Gaber)


IN STRADA


MEMORIE E SAPERI In strada si impara, si cresce, si sperimenta e ci si confronta con il mondo. “Il gioco più diffuso nel mio paese era il Sotron o gioco della campana, conosciuto in Italia anche come gioco della settimana, a cui partecipavano indifferentemente maschi e femmine, mentre le sole femmine facevano il gioco dell’elastico” (Anca, Romania).

“La strada è una sfida con gli adulti, per riuscire a correre fuori dalle case anche quando è proibito, come di notte, e con i coetanei, con cui ci si misura nelle innumerevoli competizioni e conquiste collettive di spazi e abilità” (Edith, Camerun).

“In Turchia si giocava al chiodo nel fango. Un chiodo doveva essere gettato nel fango in modo che mantenesse la posizione eretta”. (Esra, Turchia)


“Un gioco tradizionale del mio paese è quello della “taba” con vertebre di mucca. Ma il gioco di strada più diffuso è la bicicletta: imparare ad andare in bicicletta era un passo avanti nella crescita”. (Marilena, Argentina)

Pedine da gioco in pasta vitrea e osso, dal Modenese.

“In Marocco, come in tutta l’Africa, i bambini giocano sempre in strada. Uno dei giochi più diffusi era quello, di tradizione antichissima, che si faceva usando come dadi piccole ossa di pecore e di montoni, gli aliossi o astragali”. (Idris, Marocco)

Pesciolino e nocciola in osso, probabili pedine da gioco. Modena, area di Piazza Grande. Età imperiale.

Dado in osso, da un corredo di sepoltura altoimperiale. Scavi Parco Novi Sad, Modena.


L’uso culturale degli spazi pubblici consente alla strada di essere vissuta come luogo di aggregazione e apprendimento per la comunità. A Ferrandina, in Basilicata, Antonio La Cava, maestro in pensione, gira tra i piccoli comuni dell’entroterra con il Bibliomotocarro, con l’intento di diffondere la passione per la lettura, soprattutto tra i più piccoli.

La Piazza Grande di Modena affolata per le lezioni del Festivalfilosofia

“Lungo una strada di Manila una giovane maestra insegna ai bambini”. (Luisito, Filippine)


“In Africa la strada è una biblioteca di saperi. Chi vive sulla strada ha maggiori opportunità di crescita, soprattutto in una società in cui la principale fonte di conoscenza è quella orale” (Kindi, Congo)

Poeta e mediatore culturale, presenza consueta nelle strade e nelle piazze di città e villaggi, il cantastorie assolveva al compito di tradurre in forma narrativa la memoria e la contemporaneità, convertendole in bagaglio culturale di intere comunità.

Nella cultura a sud del Sahara il griot occupa un posto di rilievo. Il griot è il menestrello, il cantastorie, il depositario della memoria storica dell’intero clan ed ha il compito di trasmettere, con la narrazione, l’identità di un popolo e tramandarla attraverso le generazioni. “Ogni griot che muore è come una biblioteca che brucia” scriveva negli anni ’60 lo storico maliano Amadou Hampáté Bá.

“Da noi erano i Kobzar a tramandare le tradizioni. Spesso erano ciechi e accompagnavano il canto con la Kobza, strumento musicale simile a un liuto” (Roksolana, Ucraina)


OZIO E NEGOZIO

Di fronte al movimento incessante delle strade si può essere spettatori o protagonisti, mettendo in gioco relazioni e abilitĂ


Joachim K. Silue Le Dialogue tecnica mista, 2009 170 x 58 cm Joachim Silue, uno dei partecipanti al progetto, è un artista ivoriano/ italiano, ormai profondamente intessuto di entrambe le culture, come è evidenziato nel linguaggio e nella tecnica di questo “dialogo”.


Le strade e le piazze sono la cornice di scambi, vendite, improvvisazioni di mestieri.

Attilio A. Aleotti, fotografo professionista, ha documentato con i suoi scatti gesti e segni di settanta paesi del mondo. La scelta che viene presentata in mostra riflette l’attenzione dedicata dal fotografo alle innumerevoli declinazioni dei lavori di strada.


“Per strada circolano ambulanti con le bilance per chi si vuole pesare e ambulanti che riparano al momento scarpe e vestiti” (Edith, Camerun)

“In Italia occorrono permessi per tutto. In Africa se sai fare una cosa, la fai. Solo recentemente si cominciano ad applicare le tasse per l’occupazione di suolo pubblico” (Benoit, Togo)

“Nelle ore serali, quando chiudono i negozi, le strade di Buenos Aires sono invase dai cartoneros: cercano fra la spazzatura la carta e la caricano su dei carretti. (Nora, Argentina)

“Una volta si andava a caccia e subito dopo si vendevano per strada gli animali” (Edith, Camerun)

In età romana nel territorio modenese si sviluppò una delle più fiorenti produzioni di ceramica e laterizi. Il più noto “imprenditore” modenese era Lucius Aemilius Fortis, che fabbricava lucerne e le esportava in tutto l’impero romano. Una delle sue fornaci, inserita nel complesso di una grande villa, si trovava a Savignano sul Panaro (MO).

Frammento di mattone con bollo, probabile insegna “pubblicitaria”, di Lucius Aemilius Fortis. I - II secolo d.C. Savignano sul Panaro (MO).

Fino agli anni ’50 del Novecento le strade erano percorse da ambulanti che andavano di casa in casa per vendere o riparare oggetti di uso quotidiano. Sedia impagliata e strumenti del seggiolaio. Paiolo e martelli del calderaio. Raccolta del lavoro contadino e artigiano di Villa Sorra


Il cibo di strada coniuga commercio e aggregazione a costi contenuti valorizzando le tradizioni gastronomiche “In Africa è diffusa l’abitudine di cibarsi di insetti, ricchi di proteine. Sulle strade si cucinano veri e propri “hamburger di moscerini” catturati senza fatica da nugoli fittissimi. L’hamburger si ottiene mischiando i moscerini con burro di Karitè e friggendoli nell’olio”. (Joachim, Costa d’Avorio).

“Lungo le strade dell’Argentina si serve il mate, rituale che ha origine tra i popoli indigeni Guarany che abitavano gli attuali territori del Paraguay e delle vicine province argentine” (Nora e Marilena, Argentina). Zucchette per il mate con cannucce d'argento e di canna. Indios Guaranì Raccolte etnologiche. Il recipiente era realizzato con una specie di zucca (calabaza) che in lingua Quechua viene chiamato “mait”.

Contenitore attuale per mate in alluminio

“In Africa si cucina ovunque lungo le strade: riso o pane servito su carta o foglie di banano”. (Benoit, Togo)


“Una volta la strada era essa stessa fonte di nutrimento: le strade erano affiancate da filari di alberi da frutto a disposizione di tutti. Un vecchio governatore del Congo aveva deliberato di far piantare alberi di mango, arancio e mandarino lungo le strade principali perché tutta la popolazione ne potesse usufruire.” (Kindi, Congo).

A San Francisco è nato il movimento dei Guerrilla Grafters: una guerriglia non violenta con l’obiettivo di dotare di frutti commestibili gli alberi che crescono lungo i viali: piante potenzialmente fruttifere, come ciliegi e meli, ma utilizzati al solo scopo ornamentale. Ecco dunque che nasce l’idea del graft, ovvero dell’innesto di rami fruttiferi affinché la strada assolva anche il compito di nutrire chi la percorre.


LA STRADA IN SCENA La strada svolge una straordinaria funzione di medium e amplificatore di cerimonie e rituali che coinvolgono la collettivitĂ


Da una tomba della necropoli etrusca della Galassina di Castelvetro (MO) proviene uno specchio in bronzo che reca sul dorso una decorazione figurata riconducibile al rito nuziale: in successione si leggono due scene di colloquio tra personaggi maschili e femminili, una processione di tre cavalli condotti per le redini da uomini a piedi e infine una scena di amore coniugale.


“Nei villaggi dei Carpazi i cimiteri e le chiese si trovano sempre in posizioni centrali, dove convergono tutte le strade, perché ogni grande festa comincia dai cimiteri. Durante la festa di Pasqua si allestiscono tavoli accanto alle tombe con cibi tradizionali e uova colorate. Attorno a questi tavoli si mangia, si fa conversazione, si ricordano i defunti” (Halyna, Ucraina).

“Anche in Congo ci sono sepolture davanti alle case, ma solo delle persone più importanti. Le altre trovano spazio dietro alla casa”. (Kindi, Congo).

“In città, a Douala, le sepolture si trovano spesso davanti alle case, visibili dalla strada”. (Edith, Camerun)

“Chi muore lontano dal suo villaggio deve essere riportato “a casa” accompagnato da un corteo di parenti e amici e la cerimonia dura parecchi giorni” (Benoit, Togo).

Nel mondo romano, durante l’età imperiale, ampie necropoli si estendevano lungo le principali strade di accesso alle città. Per i Romani la tomba non era soltanto l’ultima dimora ma rappresentava un efficace strumento per comunicare la propria posizione sociale: il messaggio era affidato alla forma e all’apparato decorativo del monumento ma soprattutto all’epigrafe.

“Nelle nostre campagne era diffusa l’usanza di recarsi al cimitero dopo la celebrazione del matrimonio per rendere omaggio ai defunti e invocare la benedizione degli avi sugli sposi” (Giorgio, Italia)

Ricostruzione della necropoli orientale della città, attuale via Emilia Est, affiancata da monumenti funerari (disegno R. Merlo)


La strada è la cornice di forme artistiche e di intrattenimento che trovano nella comunicazione e condivisione la loro stessa ragion d’essere

“In Argentina, dopo un’iniziale diffusione, i murales scompaiono durante il regime militare e vengono catalogati come forma d’arte maledetta che, ufficialmente, danneggia i muri imbrattandoli. Gli artisti vengono esiliati e richiamati solo negli anni ’80-’90 quando nascono vere e proprie scuole”. (Nora, Argentina)

“Anche a Buenos Aires nelle strade c’è sempre musica, soprattutto tango, In una strada del centro c’è un gigantesco murale che raffigura Astor Piazzola che suona il tango” (Marilena, Argentina)

Arte di strada a Modena tra passato e presente

“ La strada è musica: in Africa c’è una colonna sonora continua. Se da una casa proviene una musica, nel giro di poco tempo si forma un gruppo di persone che ascolta e balla”. (Joachim, Costa d’Avorio)


!

Take a walk on the wild side… Ai margini delle strade c’è un universo parallelo: a volte è visibile, a volte no, spesso non lo si vuole vedere.


!

Fra le testimonianze riportate nella mostra e nell’agenda nessuna si propone di esaurire le problematiche che affronta, ma semplicemente di suggerire sguardi diversi e plurali con cui osservare la strada. Nel corso degli incontri proseguiti per 10 mesi con i cittadini di altre culture che hanno scelto di intraprendere questo percorso sono stati molteplici i riferimenti a quello che c’è ai margini delle strade: uomini e donne costretti a mendicare, “bambini di strada”, simbolo devastante di un’infanzia negata che non potrà mai più essere risarcita, il mercato di esseri umani, i traffici illeciti che sfruttano ogni canale per diffondere morte e distruzione. Per condividere questo universo parallelo attraverso la mostra e l’agenda, non poteva essere sufficiente “suggerire” attraverso le testimonianze raccolte. Per questo abbiamo scelto di non riportarle ma di lasciare aperta ad ogni visitatore la riflessione su quel lato oscuro della strada e di sollecitare uno sguardo che includa anche coloro che in quel lato oscuro si celano o vengono celati.


lunedì monday

9

martedì tuesday

10

mercoledì wednesday

11

giovedì thursday

12

Festa dell’indipendenza Giornata nazionale

giugno june

Lunedì di Pentecoste

venerdì friday

13

sabato saturday

14

domenica sunday Sab - e - barat

15

note


lunedì monday

16

martedì tuesday

17

mercoledì wednesday

18

giovedì thursday Corpus Domini

venerdì friday

20

Anniversario della morte del Generale Belgrano

sabato saturday

21

Giorno dei martiri Festa della musica

domenica sunday

22

note

19


lunedì monday

23

martedì tuesday

24

mercoledì wednesday

25

domenica sunday

29

giovedì thursday

26

Inti Raymi / Fiesta inca del sol / San Juan / Dia del indio

giugno june

Corpus Christi

venerdì friday

27

sabato saturday

28

Festa della Costituzione Inizio del Ramadan

Inizio del Ramadan SS. Pietro e Paolo

note


30

Festa dell’indipendenza SS. Pietro e Paolo e Sagrado Corazon

venerdì friday

martedì tuesday

1

mercoledì wednesday

2

domenica sunday

6

giovedì thursday

luglio july

lunedì monday

4

sabato saturday

5

note

3


7

lunedì monday

martedì tuesday

8

Festa di San Giovanni / Ivan Kupala

9

mercoledì wednesday

giovedì thursday

luglio july

Giorno dell’indipendenza

venerdì friday

11

sabato saturday

12

domenica sunday

13

note

10


lunedì monday

14

martedì tuesday

15

mercoledì wednesday

16

giovedì thursday

Virgen del Carmen

venerdì friday

18

sabato saturday

19

domenica sunday

20

Giorno dell’indipendenza

note

17


21

martedì tuesday

22

mercoledì wednesday

23

sabato saturday

26

domenica sunday

27

giovedì thursday

24

luglio july

lunedì monday

venerdì friday Jumatul Bidah

25

note


lunedì monday

28

martedì tuesday

29

mercoledì wednesday

30

giovedì thursday

Festa del Trono

Fine del Ramadan Festa dell’indipendenza

Flamme de la Paix

Fine del Ramadan Festa dell’indipendenza

1

agosto august

venerdì friday

sabato saturday

2

domenica sunday

3

note

31


4

martedì tuesday

5

mercoledì wednesday

6

venerdì friday

8

giovedì thursday

7

Commemorazione della battaglia di Bayocà

agosto august

lunedì monday

Festa dell’indipendenza

sabato saturday

9

domenica sunday

10

note


lunedì monday

11

martedì tuesday

12

mercoledì wednesday

13

giovedì thursday

14

Giornata dell’Oued Eddahab

venerdì friday

15

sabato saturday

16

domenica sunday

17

Krishna Janmashtami Ferragosto / Assunzione Festa di Arequipa

Mourning day

note


PERDERSI E TROVARSI “Esistono cammini senza viaggiatori. Ma vi sono ancor più viaggiatori che hanno perso i loro sentieri”. (Gustave Flaubert)



Creando le strade l’uomo sfida la natura piegandola ai propri bisogni, ma rischia di perdersi

In Congo c’è un profondo rispetto per la natura. Un tempo gli uomini si spostavano utilizzando le vie d’acqua o quelle create dal passaggio degli animali. Nel periodo coloniale la costruzione di una vera e propria rete stradale ha snaturato il rapporto fra uomo e animali e ha fatto perdere il ricordo degli antichi tracciati. Gli elefanti però, che hanno una memoria prodigiosa, hanno continuato a percorrere quei sentieri ma quando hanno incontrato sulla loro strada villaggi prima inesistenti, hanno travolto tutto quello che trovavano sul loro passaggio”. (Cécile, Congo)

“Una volta le piante lungo i sentieri erano un elemento di riconoscimento della strada. Adesso le strade sono tutte uguali”. (Edith, Camerun)

“Nel mio paese non c’erano veri e propri villaggi ma agglomerati di case uniti da sentieri non illuminati. I colonizzatori li trasformarono in strade che furono percorse anche dagli animali e… i caimani arrivarono in città”. (Benoit, Togo)


“Quando ero piccola a volte dovevo percorrere da sola la strada che portava alla nostra casa di campagna. Il sentiero attraversava un bosco ed era sull’orlo di un burrone. Un giorno incontrai una signora anziana che mi disse: Se vuoi arrivare in fondo al sentiero cammina con l’occhio verso il cielo e riuscii ad arrivare (Lorena, Filippine).

Codici, segni e linguaggi aiutano l’uomo a non perdere la strada


Orologi solari con bussola. Secoli XVII e XVIII. Museo Civico d’Arte


“La tecnologia ci ha abituato a un modo diverso di percorrere le strade, ha modificato la nostra capacità di orientamento, è come se ci affidassimo a un pilota automatico”. (Idris, Marocco)

Particolare della Tavola Peutingeriana, copia del XII-XIII secolo di un'antica carta romana che mostrava le vie militari dell'Impero.


L’immagine simbolica che più di qualunque altra si associa all’idea di smarrimento è il labirinto

L’immagine del labirinto, trasversale a tutti i continenti, compare fin dalla preistoria in innumerevoli varianti. Dalle leggendarie costruzioni dell’antichità classica alle rappresentazioni liturgiche del medioevo, dalla sua evocazione nella letteratura e nelle arti grafiche fino al recupero del modello nell’architettura contemporanea, infinite sono state le interpretazioni simboliche affidate all’utilizzo del labirinto.


Qualunque sia la valenza simbolica di volta in volta attribuita al labirinto, non si può prescindere dal suo profondo significato iniziatico. In questo senso il labirinto è stato associato da Joachim (Costa d’Avorio) e Kindi (Congo) al ricordo del percorso tortuoso che i giovani africani affrontano nella foresta per diventare adulti.

I loro racconti, in gran parte coincidenti, riflettono una profonda consapevolezza dell’importanza di questi rituali per far transitare il ragazzo dall’adolescenza all’età adulta, anche a rischio della vita. Chi supera questa prova accede a una vera e propria élite, diventa una figura di riferimento all’interno della propria comunità e spesso entra a far parte della classe dirigente del proprio paese.

“Nessuno sa che cosa accade nella foresta. I ragazzi, seguiti da un tutor, devono imparare a vivere a contatto con la natura riconoscendone pericoli e opportunità.” (Kindi, Congo) “Durante l’iniziazione i ragazzi escono una sola volta dalla foresta: sono coperti da una maschera per non farsi riconoscere, procedono in fila indiana muovendo continuamente la testa, poi danzano e infine ritornano nella foresta”. (Joachim, Costa d’Avorio)


La matrice simbolica dell’iniziazione è alla base delle numerose favole della tradizione letteraria popolare nelle quali le vicende dei protagonisti ruotano attorno alla perdita della strada come metafora di un rito Biancaneve di passaggio dall’infanzia (1895) all’adolescenza. … ora la povera bambina

era tutta sola nel gran bosco e aveva tanta paura…

Museo della Figurina Le fIAbe della perdita

Fratellino e sorellina (1906-7) … la sera giunsero in un garn bosco, ed erano così stanchi per il pianto, la fame e il lungo cammino, che si sedettero dentro un albero cavo e si addormentarono… Pollicino (1904-1905) … Il mattino seguente tutta la famiglia si incamminò nel bosco e Pollicino sbriciolò il suo pane lungo il percorso. Ancora una volta i bambini vennero abbandonati e ancora una volta giunse la notte…

Cappuccetto Rosso (1877-92) … così abbandonò il sentiero maestro che portava nella foresta, per chinarsi a raccogliere i fiori…


“Una fiaba popolare russa narra di un guerriero che, in cerca di fortuna, arriva all’incrocio fra tre strade dove c’è una lapide che riporta la scritta: Se vai a sinistra perderai la testa, se vai a destra perderai il cavallo, se vai avanti perderai te stesso”. (Sergej, Russia)

In molte culture gli incroci sono considerati luoghi di sinistri fenomeni soprannaturali, infestati da entità - streghe, demoni, folletti – che si divertono a sviare i viaggiatori confusi. Proprio la forma a croce di un incrocio rappresenta in alcune tradizioni una protezione contro gli spiriti che albergano in questi luoghi, ma frequenti sono i simboli che vengono aggiunti ai margini della strade per scongiurare le maledizioni, come falò, croci di rami, erbe aromatiche, edicole votive.

“ Nella cultura africana si ha molta fiducia nella natura e non ci sono favole che raccontano la perdita della strada nell’ambiente naturale. Nella foresta, prima o poi, qualcuno arriva. La perdita della strada in Africa corrisponde invece alla perdita dell’identità: non avere un proprio percorso di vita equivale a perdersi. In questo senso la strada è fonte di vita e di morte”. (Kindi, Congo)

“Nel nostro paese c’è un detto: quando cammini da solo nella foresta non devi avere paura di nulla. Ai bambini si insegna che se di fronte a un leone si pronuncia il nome della propria famiglia, il leone se ne va”. (Jack, Camerun)


Anche l’esperienza di viaggio se intesa come mezzo di crescita e di apprendimento culturale può avere un significato iniziatico: dal Grand Tour del XVIII secolo ai viaggi in India degli anni ’60.

Il Grand Tour era una tappa fondamentale nella formazione culturale della giovane aristocrazia inglese, francese e tedesca a partire dalla fine del 1600: un viaggio formativo, in cui il percorso attraverso i luoghi della cultura classica e rinascimentale aiutava il viaggiatore a scoprire le radici della propria cultura.


MODENA

Il 20 luglio del 1969 l’uomo sbarcò sulla luna. Quel giorno Giò Barbieri, partito da Modena l’11 giugno, era appena arrivato a Katmandu con la Cinquecento e da lì avrebbe raggiunto Bali. Fu un viaggio di sei mesi fatto di scoperta, stupore, esperienza, formazione e sfida del pericolo, testimoniato dai diari che Giò ha scritto on the road e conservato gelosamente.

BALI

Giò Barbieri, nato a Modena nel 1947, viaggiatore per vocazione, nel 1982 entra nel Guinness dei primati per il numero di paesi visitati. Instancabile esploratore del pianeta, scrive per le più prestigiose guide turistiche e riviste di viaggi.


lunedì monday

18

martedì tuesday

19

mercoledì wednesday

20

Festa della rivoluzione e della gioventù

Anniversario della morte del Generale San Martin Assunzione

giovedì thursday Compleanno di Re Mohammed VI

Commemorazione di Ninoy Aquino

agosto august venerdì friday

21

22

sabato saturday

23

domenica sunday

24

Festa dell’indipendenza

note


25

martedì tuesday

26

mercoledì wednesday

27

29

sabato saturday

30

domenica sunday

31

lunedì monday

giovedì thursday

28

Festa nazionale degli eroi

venerdì friday

Santa Rosa patrona di Lima e delle americhe Festa della vittoria

note


lunedì monday

1

martedì tuesday

2

mercoledì wednesday

3

sabato saturday

6

domenica sunday

7

giovedì thursday

settembre september

Festa del sapere

venerdì friday

5

note

4


lunedì monday

8

martedì tuesday

9

mercoledì wednesday

10

venerdì friday

12

sabato saturday

13

domenica sunday

14

giovedì thursday

note

11


15

martedì tuesday

16

mercoledì wednesday

17

sabato saturday

20

domenica sunday

21

giovedì thursday

settembre september

lunedì monday

venerdì friday

19

note

18


lunedì monday

22

martedì tuesday

23

26

sabato saturday

24

giovedì thursday

25

Giorno del perdono (festa ebraica)

Mahalaya

venerdì friday

mercoledì wednesday

27

domenica sunday

28

note


29

martedì tuesday

30

sabato saturday

4

venerdì friday Darga Puja

3

mercoledì wednesday

1

giovedì thursday

ottobre october

settembre september

lunedì monday

domenica sunday

Festa del sacrificio / Id-al-adha Festa del sacrificio

5

note

2


lunedì monday

6

martedì tuesday

7

8

mercoledì wednesday

giovedì thursday

Battaglia navale di Angamos

venerdì friday

10

sabato saturday

11

domenica sunday

12

note

9


lunedì monday

13

martedì tuesday

14

mercoledì wednesday

15

sabato saturday

18

domenica sunday

19

giovedì thursday

ottobre october

Dia de Respeto a la Diversidad Cultural

venerdì friday

17

Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta

note

16


lunedì monday

20

martedì tuesday

21

mercoledì wednesday

22

venerdì friday

24

sabato saturday

25

domenica sunday

26

Capodanno islamico

giovedì thursday

23

note


27

ottobre october

lunedì monday

31

28

Signore dei miracoli

sabato saturday

mercoledì wednesday

29

giovedì thursday

30

Festa della Repubblica

1

domenica sunday Giorno dei morti

Ognissanti

novembre november

venerdì friday

martedì tuesday

2

note


3

lunedì monday

martedì tuesday

4

Giorno dell’unità nazionale

Ashura San Martin de Porres

mercoledì wednesday

5

giovedì thursday Anniversario della Marcia Verde

Festa di Puno

Ashura

Ognissanti

venerdì friday Festa della Rivoluzione

7

sabato saturday

8

domenica sunday

9

note

6


LE NOSTRE STRADE Nelle strade si sedimenta la memoria pubblica ma anche quella privata degli individui. Spesso i nomi che vengono attribuiti alle strade ne racchiudono il significato.


prima…

PIAZZA DUCALE poi…

PIAZZA REALE e infine…

PIAZZA ROMA


Memorie collettive LA STRADA DELLA VITA (Leningrado/ San Pietroburgo, Russia)

“La Strada della vita di Leningrado (ora San Pietroburgo) fu chiamata così perché consentiva di rifornire la città attraverso il passaggio sul Lago Ladoga ghiacciato durante l’assedio dei nazisti, durato 11 mesi”. (Antonina, Russia)

“La costruzione della Strada dell’Unità segna l’inizio dell’indipendenza del Marocco (1956). La strada rappresenta simbolicamente il paese finalmente unito ed è frutto del lavoro del popolo che combatteva contro il colonialismo”. (Idris, Marocco)

LA STRADA DELLE OSSA (Yacuzia, Siberia)

“Negli anni ’50 del ’900 per congiungere le miniere della Yacuzia alla costa, una lunga strada è stata scavata tra le montagne da squadre di detenuti dei gulag staliniani. Il nome con il quale è nota, Strada delle Ossa, sta ad indicare che sotto di essa riposano le ossa delle migliaia di prigionieri morti nel realizzarla”. (Antonina, Russia)

“Ceausescu utilizzò le strade come cornice della CEAUSHIMA rappresentazione del potere (Bucarest, per parate ed esposizioni, ma ne creò anche di nuove Romania) a scapito del paesaggio e dei monumenti storici esistenti. La gente di Bucarest chiama Ceaushima il quartiere che il regime fece sventrare per fare posto a abitazioni popolari e edifici governativi”. (Anca, Romania)


e individuali “Le strade di Buenos Aires sono magiche, hanno visto la mia storia, hanno visto i miei amori. Ma quelle stesse strade, ai tempi della dittatura, non si potevano più percorrere”. (Nora, Argentina)

“Vivevo accanto a una città attraversata da piccoli corsi d’acqua. I bambini potevano raggiungere la scuola solo con improvvisate zattere di bambù. La gente si organizzò e costruì due ponti di barche che i bambini potevano attraversare in sicurezza per andare a scuola”. (Charag, Bangladesh)

“Abitavo a Cordova in Calle Belgrano, una strada affiancata da alberi di arance. Il profumo dei fiori avvolgeva tutta la strada. Quando pioveva la strada si trasformava in un fiume: i bambini costruivano barchette con la carta di giornale e le facevano scorrere sull’acqua”. (Marilena, Argentina)

Foto Mauro Terzi

“Kiev è la città dei castagni. Nel periodo della fioritura, di notte, i viali dei castagni, al contatto con la luce lunare, sembrano decorati da infinite piccole candele”. (Roksolana, Ucraina)

La casa del mio bisnonno si trovava su un incrocio davanti ad un grande albero, simbolo della mia famiglia. Quando i colonialisti decisero di abbatterlo per costruire una strada, il mio bisnonno si legò all’albero. Venne frustato, torturato e rinchiuso in carcere. Adesso, al posto dell’albero c’è una grande casa, priva di alberi”. (Kindi, Congo)


Esplorando a piedi i canali sotto la città

C’è un forte legame fra Modena e l’acqua e numerosi sono i nomi delle strade che ricordano il reticolo di canali che si cela sotto la città. Per condividere con i partecipanti al progetto un inedito sguardo sulle nostre strade, abbiamo proposto una passeggiata nel sottosuolo, lungo un’antica via d’acqua…


Ca na le Na vig lio

Palazzo Ducale

Can alch iaro

a erc C a ell d le na a C

Cana le Modo nella Cana le S. Pietr o (Cana lgran de)

Piazza Grande

Ca na lin o

“Camera delle Acque”

CORSO CANALCHIARO VIA CANALINO VIA DELLA CERCA CORSO CANALGRANDE VIA MODONELLA VIA CANALETTO


I nomi delle strade “Spesso nei villaggi argentini si usano riferimenti legati alla tradizione, alla storia o alla natura, come la strada dell’indiano morto, la strada della quercia...” (Marilena, Argentina)

La città ha una toponomastica alternativa, frutto della sedimentazione di eventi, frequentazioni, richiami al contesto. Anche alle strade di Modena sono state attribuite denominazioni non ufficiali usate abitualmente dai modenesi e nomi introdotti dai cittadini di altri paesi che la abitano, come ci raccontano Esra (Turchia) e Lorena e Luisito (Filippine).

“A Lomé, la capitale del Togo le strade hanno i nomi che le identificano, ma non hanno i numeri civici, quindi è molto difficile individuare un luogo se non si hanno altri riferimenti, come un bar, il colore di un palazzo, una particolare architettura…” (Benoit, Togo) Io, come altri africani, ho scoperto il nome della strada in cui abitavo quando ho dovuto compilare i documenti per l’espatrio. Molti congolesi, non conoscendo il nome della loro strada, hanno dichiarato di abitare nell’unica strada di cui conoscono il nome, che è quella in cui si svolgono le parate a Kinshasa. Ma in quella strada non ci sono edifici residenziali…” (Kindi, Congo)

“In Africa, o almeno nei paesi dell’equatore, la denominazione della strada corrisponde al luogo da raggiungere: la strada del fiume, la strada della scuola, la strada del sindaco…” (Kindi, Congo)


* Kelle era il soprannome di un muratore turco che viveva vicino al centro commerciale. Anche se Kelle è morto da tempo, quel supermercato continua ad essere identificato con il suo nome.


10

martedì tuesday

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mercoledì wednesday

sabato saturday

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domenica sunday

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giovedì thursday

novembre november

lunedì monday

venerdì friday

14

Giorno della Pace

16

note

13


lunedì monday

17

Commemorazione dell’indipendenza di Cartagena

venerdì friday

21

martedì tuesday

18

mercoledì wednesday

19

domenica sunday

23

giovedì thursday

20

Festa dell’indipendenza

sabato saturday

22

note


lunedì monday

24

martedì tuesday

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26

sabato saturday

29

domenica sunday

30

giovedì thursday

novembre november

Giorno della sovranità nazionale

venerdì friday

28

Festa dell’indipendenza

Festa della liberazione

Giornata di Bonifacio

note

27


lunedì monday

1

martedì tuesday

2

mercoledì wednesday

3

sabato saturday

6

domenica sunday

7

giovedì thursday

dicembre december

Giornata della grande unione

venerdì friday

5

Anniversario della morte di Félix Houphouet Boigny

note

4


lunedì monday

8

martedì tuesday

9

mercoledì wednesday

10

sabato saturday

13

domenica sunday

14

giovedì thursday

dicembre december

Festa dell’Immacolata Concezione

venerdì friday

12

Giorno della Costituzione

note

11


lunedì monday

15

martedì tuesday

16

mercoledì wednesday

17

domenica sunday

21

giovedì thursday

Festa della Vittoria

venerdì friday

19

sabato saturday

20

note

18


lunedì monday

22

martedì tuesday

23

mercoledì wednesday

24

giovedì thursday

25

Anniversario della Rivoluzione

dicembre december

Vigilia di Natale

venerdì friday

26 Santo Stefano

Natale

sabato saturday

27

domenica sunday

28

note


lunedì monday

29

martedì tuesday

30

mercoledì wednesday

31 20151 giovedì thursday

gennaio january

Capodanno

venerdì friday

2

sabato saturday

3

domenica sunday Giorno dei martiri dell’indipendenza

San Basilio Anniversario della nascita del Profeta

4

note


lunedì monday

5

martedì tuesday

6

gennaio january Processione del Nazareno nero

7

giovedì thursday

Natale Ortodosso

Festa dei Re Magi

venerdì friday

mercoledì wednesday

9

Epifania

sabato saturday

10

domenica sunday Giorno dell’Indipendenza

11

note

8


lunedì monday

12

martedì tuesday

13

Giorno della liberazione

mercoledì wednesday

14

giovedì thursday

15

Capodanno Ortodosso

Capodanno vecchio

venerdì friday Festa degli eroi (Laurent Kabila)

16

sabato saturday

17

domenica sunday

18

note

Festa degli eroi (Patrice Lumumba)

… e così via!

… and so on!


... una strada che ci ha svelato una storia inedita a partire dal NOME DEL SUO PUNTO DI ARRIVO. è la TROCHITA, una strada ferrata quasi alla fine del mondo che fa parte dei ricordi di Marilena (Argentina). La località capolinea si chiama Ingeniero Jacobacci, un nome insolito che ci ha indotto ad approfondire la ricerca e abbiamo scoperto che… La cittadina Ingeniero Jacobacci prende il nome da Guido Amedeo Jacobacci, INGEGNERE MODENESE che emigrò nel 1890 in Argentina dove progettò la costruzione di linee ferroviarie fra cui la Trochita. Nel 2004 le spoglie dell’ingegnere modenese, su richiesta della comunità jacobaccina, sono state trasferite nel cimitero della cittadina che ha così celebrato il recupero delle sue radici storiche.

Foto Mauro Terzi

E infine…


MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO ETNOLOGICO Palazzo dei Musei Largo Porta S. Agostino, 337 - 41121 MODENA tel. 059 203 3100 / 203 3122 - fax 059 203 3110 museo.archeologico@comune.modena.it

www.comune.modena.it/museoarcheologico Il Museo Civico Archeologico Etnologico è situato, assieme al Museo Civico d’Arte, nel settecentesco Palazzo dei Musei che ospita anche altre raccolte e istituti statali e civici: Galleria, Biblioteca e Lapidario Estensi; Archivio Storico Comunale; Biblioteca Civica d'Arte Luigi Poletti; Gipsoteca Graziosi. Info Point, biglietteria, bookshop, caffetteria, area wi-fi e laboratorio didattico nell’atrio al piano terra del Palazzo. Ingresso gratuito - Audioguida in quattro lingue gratuita Orari: da martedì a venerdì: 9,00 - 12,00; sabato, domenica e festivi: 10,00 - 13,00 e 15,00 - 18,00 (1 ottobre - 31 maggio), 16,00 - 19,00 (1 giugno - 30 settembre). Chiuso i lunedì non festivi e le mattine del 25 dicembre e 1 gennaio. Possibilità di aperture pomeridiane per gruppi (min. 20 persone) su prenotazione.

museoarcheologico


www.comune.modena.it/museoarcheologico Comune di Modena

Museo Civico Archeologico Etnologico


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