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1 / 2017 AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - MILANO - Piazza Bertarelli, 13 - Tel. 02 617 55 79 - redazione@origini.info Newsletter trimestrale on line • Febbraio 2017 • N.ro 1 • Direttore AISO: Stefano Bertolini • Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo • Fax 02 612 47 896 • www.origini.info

NON SARÀ UN'AVVENTURA?

Con il titolo della canzone di Lucio Battisti «Non sarà un'avventura» abbiamo voluto aprire questo numero all'insegna di Donald Trump da poche settimane 45mo presidente degli Stati Uniti d'America. Gli americani hanno scelto bene o male il nuovo «padrone del mondo»? È troppo presto per dirlo!


COSA CI RISERVA IL FUTURO?

A IN QUESTO NUMERO COSA CI RISERVA IL FUTURO? pag. 2 NON SARÀ UN'AVVENTURA? pag. 3 DESMOND DOSS, EROE DI GUERRA DISARMATO pag. 4 TOLLERANZA E LIMITI DELLA TOLLERANZA pag. 5/6 PERCHÈ DICIAMO TANTE PAROLACCE?! pag. 7 GENITORI E FIGLI DEVONO RISCOPRIRE IL VALORE PREZIOSO DELL'EDUCAZIONE pag. 8 LA VERA EDUCAZIONE... pag. 8 LA MINISTRA DELL'EDUCAZIONE DI TRUMP FRA SCIMMIA DI DARWIN E REGNO DI DIO pag. 9 IL CASO DELL'ORANGO CHE RISCRIVEREBBE LA TEORIA DELL'EVOLUZIONE pag. 10 L'ANTENATO POLIGAMO pag. 10 IL MEDICO CHE SFIDA LE OPINIONI: LA SCIENZA NON È DEMOCRAZIA pag. 12 UN LIBRO PER TUTTI pag. 13 LA SESSUALITÀ UMANA pag. 14 DIO CI HA CREATO GRATIS pag. 15 DI TUTTO UN PO'

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ll'inizio di ogni nuovo anno ci si pone sempre la domanda su cosa ci riserva il «nostro» futuro. Ma c'è una risposta affidabile a questa domanda? Chi ce la può dare? Non sicuramente i sensistivi, gli astrologhi o gli oroscopi, perché le loro previsioni ogni anno devono essere miserevolmente rifatte. Sappiamo quanto possono essere esatte... anzi sono sempre sbagliate. Ma in generale all'inizio di ogni nuovo anno siamo sempre coinvolti con le domande sul futuro, forse per via delle varie situazioni politiche e economiche che ci coinvolgono. Nonostante ciò dovremmo chiederci se le domande importanti della vita possono avere delle risposte affidabili. Chi dice a noi quello che ci riserva il futuro? Solo leggendo nella Bibbia possiamo conoscere quello che Gesù ha riservato per l'uomo. Leggiamo di avvertimenti sulle bugie dei dittatori, sulle seduzioni raffinate dei falsi profeti e sulle ideologie, che purtroppo l'umanità ha sperimentato nel XX secolo dapprima con il nazismo e poi, molti anni più tardi, con il comunismo. E leggiamo, sebbene indirettamente, come queste «ideologie umane» possono offuscareo le menti di milioni di persone. Ed ancora nella Bibbia siamo in grado di leggere anche le «caratteristiche» del nostro tempo in cui il disprezzo dei diritti dell'uomo e l'affievolirsi della carità cristiana va crescendo. Possiamo leggere anche le vicende del ritorno degli Ebrei nella loro patria che ritornerà a rifiorire, così come l'annuncio di Gesù che l'evangelo dovrà raggiun2

gere tutte le popolazioni affinché possa adempiersi il Suo secondo avvento. Orientamento attraverso la Bibbia Qualche volta ci domandiamo, nella confusione del nostro tempo, quale sia oggi il bisogno più urgente per un giusto orientamento. Dopo tutto, chi non vorrebbe sapere cosa sta per succedere? Perlomeno per essere un po' preparati! Gesù ci parla anticipatamente del suo ritorno dandoci anche dei «segni» premonitori uno dei quali, sicuramente il più importante, è quello che si trova in Matteo: «Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il Diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo» (Matteo 24:37-39). Senza ombra di dubbi i tempi in cui viviamo sono quelli descritti. Ad essere sinceri fanno paura perché non ti senti più sicuro in nessun Paese del pianeta. Tuttavia al vero cristiano rimane una bella promessa: «Un nuovo cielo e una nuova terra... in cui Dio stesso sarà con noi e la morte non sarà più... poiché le cose di prima sono passate» (Apocalisse 21:1-8)! Ai nostri lettori un sincero augurio di un 2017 sotto la protezione del Signore. Renato Colmano


NON SARÀ UN'AVVENTURA? In questi ultimi mesi tutto il mondo ha assistito alla querelle delle elezioni americane per la nomina del 45° presidente degli Stati Uniti. Come risaputo ha vinto il candidato repubblicano Donald Trump, uomo ricchissimo che per i suoi atteggiamenti, ma soprattutto per i suoi pensieri, ha suscitato polemiche e contrarietà tanto da essere contestato da milioni di suoi concittadini. Potremmo dire un brutto inizio!

In effetti Donald Trump ha

emanato una serie di «provvedimenti» alquanto discutibili sui quali, nel momento in cui scriviamo, si sono scatenate forti reazioni, soprattutto sul decreto di bloccare l'entrata negli USA dei migranti provenienti da 7 Paesi considerati «pericolosi» in quanto «covi di terroristi». Probabilmente le reazioni sono dovute anche per il duro modo di porsi nei confronti dei Paesi coinvolti, avendo Trump escluso una serie di Stati arabi che, secondo i bene informati, ospiterebbero sue attività economiche. Qualcuno è arrivato persino a rinvangare che la recente corsa presidenziale di Trump (assieme alla Clinton) «rimane una vergogna per gli Stati Uniti»! (La Buona Notizia, n.ro 12, 2016). Ma come attesta l'Ecclesiaste «sotto il sole non c'è nulla di nuovo». «C'è una vanità che avviene sulla Terra; ed è che vi sono dei giusti i quali sono trattati come se avessero fatto l'opera degli empi, e ci sono degli empi i quali sono trattati come se avessero fatto l'opera dei giusti» (Ecclesiaste 8:14). Ormai non c'è più Paese nel quale non regni la corruzione. Stiamo assistendo ad una escalation di terrore, di malvagità inaudite, di ignoranze, di mala educazione, di giovani che non sanno più scrivere un tema in classe perché il loro cervello è vuoto di pensieri e di parole come non mai. Ma forse l'aspetto più inquietante è la mancanza di uomini di governo

Il presidente americano Donald Trump, 70 anni, mostra il documento che ordina il ritiro degli Stati Uniti dal Trattato del Pacifico. È uno dei primi atti ufficiali di Trump cui seguirà quello della limitazione ai migranti provenienti dai 7 Paesi del Medio Oriente ritenuti focolai del terrorismo ISIS: Iran, Siria, Iraq, Turchia, Yemen, Libia e Somalia. Provvedimento immediatamente bloccato da un tribunale californiano.

Donald Trump, 45º presidente degli Stati Uniti dal 20 gennaio 2017. Imprenditore, politico e personaggio televisivo statunitense. Data di nascita: 14 giugno 1946 (età 70) Patrimonio netto: 3,7 miliardi di dollari USA (2016) Partito: Partito Repubblicano Coniuge attuale: Melania Trump (dal 2005) Ex mogli: Marla Maples (19931999) e Ivana Trump (1977-1992) Figli: Ivanka, Tiffany, Eric, Donald Trump Jr., Barron 3

capaci di saper governare per il bene di tutti. Mancando ciò le nazioni si stanno sgretolando. Anche gli Stati Uniti, considerato il Paese più «democratico» del mondo, sta cambiando, ma in peggio. Che Trump voglia riportare la sua nazione a livelli accettabili perlomeno di ordine pubblico? Forse con il limitare i permessi ai migranti vuol raggiungere questo suo intento? Ne dubitiamo. Possiamo solo fare una considerazione-riflessione. Gli Stati Uniti non sono più il paese dei «Padri pellegrini» del 1607. I loro princìpi fondamentali si sono «diluiti» così tanto da non essere più «comprensibili». Come mai? Le ultime statistiche dicono che negli Usa la popolazione maggioritaria ora è quella spagnola (di indole cattolica), quindi, lontana da quei princìpi «protestanti» portati e diffusi dai Padri pellegrini. Il fatto poi che il protestantesimo americano (cui Obama ha regalato, tra l'altro, la simpatia per gli omosessuali... e la minimizzazione della minaccia terroristica) abbia perso lo smalto originale dei suoi fondatori, fa sì che si trovi in una situazione di incertezze morali, economiche e politiche. Trump pur essendo evangelico non ci sembra un «uomo di chiesa»... anzi è un repubblicano dai modi molto risoluti. A modo suo pensa di fare il bene degli Stati Uniti d'America. Gli auguriamo quindi che possa mantenere il giusto equilibrio in tutti i sensi e in tutti i campi. C'è in gioco la pace nel mondo!


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DESMOND DOSS, EROE DI GUERRA DISARMATO I

Il sorprendente messaggio del film «La battaglia di Hacksaw Ridge»

n questi giorni nelle sale cinematografiche di mezzo mondo è possibile vedere un film dedicato ad un eore della Seconda guerra mondiale: Desmond Thomas Doss. Desmond Doss ha servito l'esercito americano nel reparto «sanità» durante la Seconda guerra Mondiale partecipando alle azioni di guerra per la conquista del Giappone. In questo modo è stato coinvolto nell'ultima terrificante battaglia degli americani contro l'esercito nipponico arroccato sull'isola di Okinawa, ultimo baluardo difensivo del Giappone. Un confronto immane nel quale gli americani (circa 182.000 uomini), furono contrapposti ai giapponesi (circa 100.000). Le sorti della battaglia combattuta dal 1° aprile al 22 giugno 1945 via mare e via terra furono favorevoli all'esercito americano, ma al prezzo di fortissime perdite per entrambe le parti. Si calcola che i giapponesi ebbero circa 100/140.000 morti compresi i civili, mentre gli ameriani furono circa 13.000 senza contare circa 36.000 feriti. Sembra che queste cifre impressionarono i comandi alleati americani e inglesi che sollecitarono lo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki per porre fine alla Seconda Guerra Mondiale. In questo marasma di obbrobri sorse la splendida figura di Desmond Doss che in mezzo all'infuriare della battaglia, disprezzando i pericoli, riuscì a portare il salvo, si calcola, circa 100 soldati americani (la medaglia conferitagli gliene assegna 77). «Desmond Thomas Doss era cresciuto a Lynchburg, in Virginia. Era un ragazzo sensibile, con una coscienza acuta, sempre attento a fare la cosa giusta. Vissuto nel periodo della de-

Il caporale Desmond Doss (1919-2006) con la Medaglia d'Onore concessagli dal Congresso americano e appuntatagli dal Presidente Harry Truman il 12 ottobre 1945. Desmond Doss passerà nella storia dell'obiezione di coscienza come il primo soldato americano ad aver rifiutato l'arma come strumento di offesa. Qui sotto Desmond Doss sulla cima dell'Hachsaw Ridgee, sull'isola di Okinawa. Si era offerto volontario per proteggere le reti di carico che permettevano di salire sull'altipiano di frone alle postazioni nemiche. Ed è proprio lì sopra che Desmond, sotto il fuoco nemico, riuscì a portare in salvo circa un centinaio di commilitoni.

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pressione, si accontentava delle cose semplici della vita. La sua robusta educazione religiosa aveva formato in lui fondamenta fatte di fede sincera e di dipendenza da Dio. Prendeva il messaggio biblico seriamente e a livello personale, se Dio diceva o chiedeva qualcosa nella Bibbia, lo credeva e si impegnava a realizzarlo nella sua vita. Una cosa che Desmond aveva preso di certo sul serio era la volontà di Dio come espressa nei Dieci Comandamenti» [ ... ] Il suo rispetto per la Bibbia lo portò a una vita di forte impegno verso Dio e verso la gente. Dio era al primo posto nelle sue scelte; altre cose o i suoi stessi bisogni, venivano dopo. Pur essendo giovane, capiva profondamente l’amore disinteressato illustrato dalla vita di Gesù Cristo» [ ... ] Desmond stava lavorando al cantiere navale Newport News quando venne a sapere che Pearl Harbour era stato attaccato. Lui che avrebbe anche potuto ottenere un rinvio dal servizio militare grazie al suo lavoro, sentì la chiamata a prestare servizio in base alle proprie competenze mediche, così scelse di arruolarsi» (John Bradshaw, La fede di Desmond Doss, Edizioni ADV, Firenze). In questo modo si trovò a partecipare a diverse missioni in cui mantenne fede all'impegno di «non impugnare le armi» e grazie all'aiuto di Dio seppe rimanere fedele al principio cristiano di non belligeranza. La dimostrazione data nella battaglia finale di Okinawa nè è la dimostrazione più eclatante. Il film di Gibson, sebbene punti molto sullo spettacolo violento della guerra (la visione non è consigliabile per soggetti «deboli») tuttavia gli rende onore e rende testimonianza anche a coloro che hanno scelto l'obiezione di coscienza al servizio militare.


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TOLLERANZA E LIMITI DELLA TOLLERANZA

Siete mai stati in un gruppo di persone, dove per ore si parla di Buddha, induismo, corsi di Yoga e forme di meditazione? Sicuramente vi sarete accorti che tutto ciò non crea dissensi. Ma appena osate dire che siete cristiano e che Gesù è l'unica via possibile verso Dio, l'umore dei presenti cambia e sparisce la «tolleranza». Questo è il cosiddetto «pluralismo della verità», che è diventato intollerante come poche altre cose. In fondo il «pluralismo della verità» è un controsenso che quasi nessuno riconosce. Come si deve comportare un cristiano nei confronti di questo? Può rimanere saldo nella sua convinzione o avere un atteggiamento «più tollerante»?

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ggi nelle relazioni con il vicinato tendiamo sempre più a mostrarci con una «facciata» che escluda il più possibile i nostri affari personali. Questo può essere visto come una reazione giustificata alle provocazioni di ogni genere di questi tempi, ma porta con sè delle conseguenze inaspettate. Chi sottolinea troppo questo tipo di approccio non dà più importanza a regole e norme. Ormai tutto è relativo! Così si è arrivati, per moltissime persone, a fare del pensiero di Nietzsche: «L'individuo è l'assoluto, perché l'asso-

Un uomo profondo ha bisogno di amici, a meno che abbia ancora Dio Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900 d.C.) - Filosofo, lirico e scrittore

luto (Dio), non esiste più» una bandiera, un vessillo. «Io sono il mio stesso Dio». Conta solo la mia opinione, e la soddisfazione dei miei desideri! L'Io per queste persone è sempre al primo posto. Purtroppo le conseguenze di questo modo di pensare sono disorientamento, sopraffazione, solitudine, inconsistenza e crisi d'identità.

Pluralismo della verità e relativismo Molte persone credono che non esista più una verità assoluta della quale ci si possa fidare. Tutto è relativo, nulla è generalmente valido. La conseguenza di questo è che ognuno si fa una propria immagine della verità. E ciò che viene fuori da questo genere di ricerca della verità, è l'impossibili5

tà che tutte le convinzioni siano vere contemporaneamente. Infatti per chi si costruisce da solo la sua propria verità, non esiste più alcun altra verità. Ma la maggior parte non arriva nemmeno a questi pensieri in quanto vivendo secondo la loro discrezione si costruiscono un'immagine del mondo molto contraddittoria. E se tutto è relativo ognuno si può illudere come gli pare e piace.

Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. Giovanni 8:12


Tolleranza religiosa Atteggiamento di rispetto dello Stato nei confronti delle varie professioni di fede. Tollerare Sopportare o indulgere nei confronti di situazioni o atteggiamenti spiacevoli o contrastanti con le proprie convinzioni. G.Devoto e G.C.Oli, Dizionario illustrato della lingua italiana, Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1967

Questo pensare «relativo» viene ovviamente applicato anche a Dio e alla fede. In fondo non si può dimostrare nulla in questo senso. E come scriveva Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781, filosofo e drammaturgo tedesco) siccome la verità la possiede solo Dio, a noi rimane la ricerca della verità. Per cui occorre essere tolleranti nei confronti anche delle altre religioni, perché tutte possiedono un po' di verità. È proprio questa la tendenza dei nostri tempi. E così è successo che siamo diventati tolleranti nei confronti di religioni discriminanti. Non è forse contro ogni logica e ogni buon senso? Come possono cristiani, musulmani, buddisti, induisti, esoterici... pregare lo stesso Dio, se partono da convinzioni religiose completamente differenti che si contraddicono completamente nei loro principi di fede? «L'importante è credere, non importa in che cosa! L'importante è che serva a qualcosa» Con frasi del genere si argomenta spesso ai giorni d'oggi. Ma questo sincretismo religioso, cioè questo mischiare di pareri religiosi così contrastanti, è sostenibile? Come può credere un cristiano che tutte le religioni portino a Dio ed essere allo stesso tempo convinto delle parole di Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giovanni 14:6)?

La tolleranza è l'ultima virtù di una società scadente Aristotele (384-322 a.C.), filosofo greco

Non avere altri dèi oltre a me. Esodo 20:3

Tolleranza e i confini della tolleranza Individualismo, pluralismo e sincretismo dominano il nostro agire e il pensare personale più di quanto pensiamo. Sarebbe utile se iniziassimo a indagare su questo «mix» religioso, che non vede alcun problema se la fede cristiana viene mescolata con contenuti religiosi dell'estremo Oriente ed elementi occulti o esoterici. Le avvertenze non sono mai abbastanza, perché questa non è una fede seria in Dio, il Creatore dell'universo. È piuttosto un politeismo nella sua forma più pura; il politeismo e la fede in Gesù sono due immagini della fede completamente diverse! Gesù Cristo non è venuto su questa Terra per portare un'altra offerta religiosa, ma per redimere questo mondo, riconciliando l'essere umano con Dio attraverso la Sua morte sulla croce, rendendo possibile il percorso verso Dio. Che tutto questo sia anche un distacco dalle altre religioni ce lo dice chiaramente la Bibbia. Proprio così: un cristiano non può cadere dal cavallo nè da un lato nè dall'altro lato! «Io sono cristiano, perché il cristianesimo, in confronto delle altre religioni, è l'assoluta e unica vera religione» (Günter Rohrmoser, 19272008, filosofo). Ma questo cosa significa in una società multiculturale e multietnica per un cristiano? Per un cristiano non esiste tolleranza senza verità, ma anche nessuna verità senza amore. Ciò significa che dobbiamo conoscere la verità, ma nell'amore (Efesini 4:15). La verità che Gesù Cristo ha portato nel mondo, non è tollerante. Per questo non possiamo scendere a compromessi come è «consuetudine» nel mondo attuale, soprattutto nel mondo della politica. Sono poche anzi rare le persone che non accettano compromessi! Essere cristiano in un mondo di molte religioni I cristiani devono spesso sopportare odi, scherni, persecuzioni e addirittura

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la morte a causa della loro fede. Si parla di circa 100 milioni di cristiani in oltre 50 paesi che vengono perseguiti e oppressi. È la più grande persecuzione di cristiani della storia. Non pochi di questi cristiani diventano martiri. Da questo riconosciamo quanto intollerante sia il mondo, soprattutto nei Paesi dove predomina l'islam. Finché viviamo in un paese, che ci garantisce la libertà religiosa, la tolleranza non rappresenta un problema. Ma vivere come cristiano in Iran, nell'Arabia Saudita, in Turchia o nella Corea del Nord è veramente difficile! In questi Paesi il «pluralismo della verità» spesso si dimentica dei cristiani! Si pretende dai cristiani la tolleranza verso gli altri, mentre in verità si nasconde l'intolleranza. Si pretende che rinuncino alla loro fede. Questo è l'aspetto di un mondo «bello di fuori, ma marcio di dentro», un mondo senza la Verità. La verità biblica è completamente diversa. Ci rende sicuri, diligenti e modesti e ci rende consapevoli della grande differenza tra la verità della fede cristiana e le verità delle fedi che l'uomo d'oggi accomuna in un unico «credo». Per il cristiano però solo Gesù Cristo è «la verità» (Giovanni 14:6)!

La tolleranza dovrebbe essere una fase transitoria. Deve portare al rispetto. Tollerare è offendere Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni

Malato di quell'insidiosa malattia moderna che è la tolleranza David Herbert Lawrence, Il serpente piumato


C O S T U M E E S O C I E T À 1

Non tutti saranno d'accordo, ma l'uso di parolacce è un fatto ormai acquisito! Che fare? Dobbiamo rassegnarci?

PERCHÉ DICIAMO TANTE PAROLACCE? D

i certo negli ambienti cristiani, soprattutto evangelici più propensi allo studio della Bibbia, non ci si sarebbe aspettato che nella corruzione estrema degli ultimi tempi ci fossero anche le «parolacce»! Non sappiamo se l'apostolo Paolo le avesse previste nel «catalogo» che invia all'amico Timoteo: «Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati!» (2 Timoteo 3:1-5). Fatto sta che le parolacce ormai hanno invaso tutto il mondo occidentale: dalla Toscana al Polo Nord, dalla Russia all'America... e anche negli scranni parlamentari dove si pensava albergasse la «buona educazione»... perlomeno il parlare bene... Ma non è così. Secondo uno studio condotto da Richard Stephens della Keele University, Regno Unito, la parolaccia è liberatoria, aiuta a sopportare il dolore come un'aspirina. Sarà anche per questo che se ne dicono tante? Troppe? Sempre più accumulate, anche nellle occasioni ufficiali. E ci fermiamo qui, ricordando che un certo «Movimento» ha fatto di una parolaccia il suo programma politico! Per Adriano Zamperini, docen-

te di Psicologia della violenza all'Università di Padova, la parolaccia sostituisce la violenza fisica del passato. In effetti basta salire su una metropolitana per ascoltare ogni giorno una specie di rosario pagano, con discorsi infarciti di parole inutili e di rimandi a signorine di dubbio mestiere. Più che nel passato. Perché? Sempre Adriano Zamperini, fa un'interessante osservazione: «Viviamo in una democrazia. Che è pur sempre un sistema non violento, però fondato sul conflitto. Nel momento in cui la violenza fisica viene condannata, non ci resta che la parola». La parolaccia come sostituto della spada? «Sì, basta guardare i talk show: c'è sempre un'escalation di aggressività parolaia fine a se stessa cosicché chi ascolta, quasi sempre, non capisce nulla». Chissà, forse nasce qui quella sensazione che hanno molti cittadini di non sentirsi mai pienamente informati su nulla. Ma la parolaccia è anche altro. «In un mondo – prosegue Zamperini – in cui tutti parlano e, soprattutto, scrivono, 7

la parolaccia è un carico simbolico che dà peso alla parola, altrimenti troppo leggera, incapace di imporsi nel magma dei discorsi infiniti». Un po' come, nei messaggi, usiamo sempre più spesso le email; provate a mandare un messaggio senza: verrebbe subito letto come freddo, grave, ostile. E molti in quest'epoca scurrile si consolano perché anche Dante nella Divina Commedia usa parole da scaricatori di porto... Ma per la persona sensata ed intelligente questo appellarsi al passato non è una scusante. Per il cristiano non dovrebbero esserci problemi benché possa esserci la tentazione di «infiorire» i suoi pensieri con paroline al limite dei limiti... «La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali» (Ebrei 3:16). Rielaborato da un articolo di Roberta Scorrarese, Corriere della Sera del 24 gennaio 2017


C O S T U M E E S O C I E T À 2

GENITORI E FIGLI DEVONO RISCOPRIRE IL VALORE PREZIOSO DALL'EDUCAZIONE Da anni ormai la si è confusa con

etichetta, con galateo, con bon ton, con cerimoniale, insomma, e perciò la si è derisa e gettata via, eppure, forse, l'educazione, anzi la mancanza di educazione è concausa non indifferente dei comportamenti oscuri, indecifrabili, narcisistici, violenti di parte della nostra gioventù, di sicuro minoritaria ma non per questa ragione di meno ansia, meno angoscia. Ogni famiglia sa quanto è difficile oggi educare, impresa che può apparire vana come il tentativo di scavare una galleria con un cucchiaio; e non soltanto perché si è costretti, di solito, a esercitarla in – quasi – perfetta solitudine, «contro» il vigente magistero generale che promuove un felice e vincente liberi tutti, ma anche perché dopo una giornata di lavoro, di pendolarismi e rientri faticosi, molto comprensibilmente può mancare ai genitori l'energia di ascoltare, rimproverare (o lodare), stabilire regole di comportamento, imporre eventuali limiti. La sera, insomma, si vorrebbe stare un po' in pace. In più si sono interrotte quelle alleanze, solide in passato, con altre istituzioni che un tempo presiedevano all'educazione: con la scuola in primo luogo che, tendenzialmente e per sua nuova debolezza e conseguente timidezza, è propensa a chiamarsi fuori («non

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siamo i babysitter dei vostri figli»), ma anche con la Chiesa che, per mancanza di vocazioni, ha chiuso un gran numero di oratori, per molti ragazzi unici presidi in qualche modo educativi rimasti (che, lo si sa da ieri, a Milano perderanno anche buona parte dei contributi pubblici: per la nota serie «sosteniamo i giovani»). Eppure i ragazzi all'educazione hanno sacrosanto diritto, essa spetta loro come una necessità primaria in quanto apprendisti della vita. Hanno bisogno di limiti, di regole, di divieti come fossero steccati che segnano il loro cammino, ai quali potersi appoggiare. Divieti, norme, correzioni sembreranno orribilmente codini, conservatori, di destra? Solo per un malinteso e, comunque, di certo non basta avere convinzioni politiche democratiche per rispettare adeguatamente se stessi e gli altri, che poi al-

tro non è se non la vera, profonda essenza della buona educazione. Buona educazione che – ecco un'altra difficoltà per le famiglie – al contrario della villania, della prepotenza, dell'arroganza, è assai poco contagiosa, mentre moltissimo lo sono le selvaggerie di ogni genere che subito si imitano, subito si fanno proprie. Se lui insulta posso insultare anch'io. Se lui offende io non sarò da meno. E non vedo perché non raddoppiare la dose. Uno dei risultati di questo grado alto di infettività è, per esempio, l'incubo sul quale si è affacciato alcuni giorni fa in un suo articolo Pierluigi Battista, fatto dell'impressionante raffica di sanguinosi insulti che il popolo del web, protetto dalla penombra dell'anonimato, è capace di lanciarsi addosso a vicenda oppure contro l'una o l'altra vittima designata del momento. Basta allora l'educazione per non ritrovarsi un giorno di fronte i figli come perfetti sconosciuti, resisi magari responsabili di qualche gesto incomprensibile, inimmaginabile? Neppure. Ci vorrebbe anche, su di loro, da parte dei genitori, uno sguardo costante, vigile, attento, come quello che corre tra gli innamorati, in grado di indovinare la minima ombra, il minimo segno di un qualche disagio o turbamento sul volto dell'altro. Isabella Rossi Fedrigotti

Corriere della Sera, 24 gennaio 2017

LA VERA EDUCAZIONE...

a vera educazione è più che la frequenza di un qualsiasi corso di studi; essa ha a che fare con l’intera persona per tutta la durata dell’esistenza umana: è lo sviluppo armonioso delle facoltà fisiche, mentali e spirituali. La sorgente di una simile educazione è rivelata in queste parole ispirate che si riferiscono all’Essere infinito; in Lui «… tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti» (Col 2:3). Il mondo ha avuto i suoi grandi maestri: uomini e donne dall’intelligenza sconfinata e dall’enorme capacità di ricerca, persone che hanno stimolato il pensiero e aperto vasti orizzonti alla conoscenza. C’è qualcuno, però, che sta più in alto di loro. Come la luna e i pianeti del nostro sistema solare risplendono per la luce riflessa del sole, così i grandi pensatori del mondo, finché il loro insegnamento risponde a verità, riflettono i raggi del Sole di giustizia. Ogni pensiero illuminato, ogni lampo d’intelli-

genza provengono dalla Luce del mondo. In questi giorni si parla molto della natura e dell’importanza di una «preparazione superiore», ma la vera «preparazione superiore» è quella impartita da colui dalla cui bocca «… provengono la scienza e l’intelligenza» (Prov 2:6). Ogni vera conoscenza e ogni reale sviluppo hanno sempre origine nella conoscenza di Dio. Ovunque ci volgiamo, nel campo fisico, mentale o spirituale, qualunque cosa osserviamo e studiamo, eccetto la macchia

del peccato, scopriamo questa conoscenza. Qualsiasi tipo di ricerca portata avanti con il sincero proposito di giungere alla verità, ci mette in contatto con l’invisibile e potente Intelligenza che agisce in tutti e per mezzo di tutti. La mente umana entra in comunione con la mente di Dio, il finito con l’Infinito. In questa comunione si attua l’educazione più elevata: si tratta del metodo di sviluppo usato da Dio stesso. «Orsù, prendi familiarità con Lui» (Giobbe 22:21 Concordata), è il suo messaggio alla famiglia umana. Il metodo delineato in queste parole è stato quello seguito nell’educazione di Adamo ed Eva. Per capire che cosa includa l’attività educativa, dobbiamo considerare sia la natura degli esseri umani sia il proposito di Dio nel crearli. Dobbiamo anche tenere presenti il camcontinua a pagina 9

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biamento avvenuto nella loro condizione a causa della sopraggiunta conoscenza del male, e il piano di Dio di realizzare il suo glorioso proposito nell’educazione della umanità. Quando Adamo ed Eva uscirono dalle mani del Creatore somigliavano, nella loro natura fisica, mentale e spirituale, al loro Padre. «Dio creò l’uomo a sua immagine» (Gen 1:27), ed era suo proposito che, quanto più a lungo l’uomo e la donna fossero vissuti, tanto più pienamente avrebbero dovuto manifestare questa immagine, cioè tanto più compiutamente avrebbero dovuto riflettere la gloria del Creatore. Tutte le loro facoltà erano suscettibili di sviluppo; le loro potenzialità e il loro vigore dovevano via via aumentare. Vasto era il raggio d’azione offerto per esercitarle; glorioso il campo che si apriva alla loro ricerca. I misteri dell’universo visibile, «le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta» (Gb 37:16), li invitavano allo studio. La comunione a faccia a faccia con Dio e in intimità di cuore era il loro alto privilegio. Se essi fossero rimasti fedeli a Dio, questa situazione sarebbe durata per sempre. Nel corso delle ere eterne essi avrebbero continuato ad acquisire nuovi tesori di conoscenza, a scoprire fresche sorgenti di felicità, a formarsi un concetto sempre più chiaro della saggezza, della potenza e dell’amore di Dio. Raggiungendo sempre più pienamente lo scopo per il quale erano stati creati, sempre di più avrebbero riflettuto la gloria del Creatore. Però, a causa della disubbidienza, tutto ciò è andato perduto. Per il peccato, la somiglianza divina fu deturpata e quasi cancellata; le forze fisiche degli esseri umani s’indebolirono, le loro capacità mentali diminuirono, la visione spirituale si offuscò: erano diventati soggetti alla morte. Tuttavia, la razza umana non fu lasciata senza speranza, con misericordia e amore infiniti fu concessa loro una vita di prova: restaurare nell’uomo e nella donna l’immagine del Creatore e ricondurli alla perfezione di quando erano stati creati. Questa doveva essere l’opera della redenzione. Questo è l’obiettivo dell’educazione». Testo tratto da «Principi di educazione cristiana», E.G.White, ADV Firenze. Pagine 9,10

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Donald Trump e Betsy DeVos, ministro dell'Educazione

LA MINISTRA DELL'EDUCAZIONE DI TRUMP FRA SCIMMIA DI DARWIN E REGNO DI DIO

Betsy DeVos, miliardaria e paladina delle scuole private e religiose, è stata recentemente eletta, nonostante le polemiche, segretaria del Dipartimaento Educazione degli Stati Uniti

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i erano fatte pesanti le proteste di chi non voleva Betsy DeVos come segretaria del Dipartimento americano dell'eduzione. Alla fine è stata eletta sebbene con 1 voto di differenza dato dal vice-presidente del governo Usa, Mike Pence. È la prima volta in tutta la storia degli Stati Uniti che vota un vicepresidente in quanto i voti erano in pareggio. Cosa impensabile nei governi europei. Perché tanta avversione per la DeVos? Il fatto principale è quello di essere una fervente sostenitrice delle scuole private e religiose, ma soprattutto perché è una potente lobbista della causa delle scuole private nello Stato del Michigan, dove lei e il marito hanno investito altri milioni di dollari. Cosa molto sgradita ai democratici favorevoli alle scuole pubbliche.

Il Disegno Intelligente e la scimmia

Ma c’è di peggio! Il fatto è che appartiene per nascita e per matrimonio a due famiglie che rappresentano altrettante pietre angolari del fondamentalismo cristiano americano. Suo padre, Edgar Prince nel 1983 contribuì alla fondazione del Family Research Council, organizzazione cristiana che si è distinta per i suoi hate-speech contro il movimento LGBT.

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Quanto al suocero, Richard DeVos, 60esimo uomo più ricco d’America, ha promosso e finanziato negli anni svariate cause e fondazioni della destra religiosa americana. Betsy ne ha sposato il figlio Dick che fu travolto dalle polemiche per aver sostenuto la necessità di introdurre nelle scuole la teoria del «Disegno intelligente» come alternativa all’evoluzionismo darwiniano. Nella storia contemporanea americana, il creazionismo ha l’andamento di un fiume carsico. Dagli anni Venti a oggi vi sono stati ripetuti tentativi soprattutto negli Stati della cosiddetta Bible Belt di bandire «la scimmia» dalle scuole, nonostante una sentenza della Corte Suprema nel 1987 abbia stabilito una volta per tutte che il Creazionismo non essendo una teoria scientifica, ma una tesi religiosa, non può essere insegnato a scuola. Ancora con George Bush (43° spresidente Usa 2001-2009) la destra religiosa ha tentato di tornare all’attacco. E lo stesso Donald Trump, in prima battuta, aveva scelto come futuro ministro dell’Educazione Jerry Falwell, ardente creazionista, il quale poi ha declinato. Naturalmente per i creazionisti in genere questa può essere una buona notizia. Vedremo cosa succederà!


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IL CASO DELL'ORANGO CHE RISCRIVEREBBE LA TEORIA DELL'EVOLUZIONE L'esperimento di un gruppo di etologi su Samboja, una scimmia dello zoo di Apeldoorn, in Olanda

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amboja ha undici anni ed è su Tinder ma, prima di allarmarvi e chiamare la polizia, considerate le attenuanti specifiche. Anzitutto, Samboja è una femmina di orango, e il fatto di essere ancora nubile oltre i dieci l'avvicina pericolosamente all’età sinodale. In secondo luogo, non correte il rischio di imbattervi in Samboja mentre scartabellate fra foto di signorine che più o meno le somigliano: lei vive allo zoo di Apeldoorn, in Olanda, dove un gruppo di etologi le ha approntato un catalogo virtuale di possibili partner fra i quali farle scegliere il preferito. Il progetto si chiama, appunto, Tinder per oranghi e si basa sull’illusione che la foto di un bello scimmione tenebroso possa causare in Samboja

un’aspettativa che la renda più propensa all’accoppiamento e più fortunata rispetto ai precedenti tentativi con la tradizionale presentazione dal vivo di oranghi scapoli; esattamente come accade a qualsiasi donna che confidi nell’online dating. «Le emozioni hanno un ruolo chiave nella teoria dell’evoluzione», ha dichiarato infatti uno degli etologi, e non posso darle torto: pensate al caso di quell’altra femmina di orango che prendeva la pillola perché i suoi guardiani australiani la reputavano «una donna del nuovo millennio, forte e indipendente». O al macaco indonesiano che una regolare sentenza ha reso titolare dei diritti d’immagine per un selfie che si è scattato accidentalmente. O agli scimpanzé della Guinea che, a

furia di essere osservati, si sono dati all’alcol e ora bevono regolarmente dalle sette del mattino. O alla scimmia cappuccino brasiliana che è andata al bar, s’è ubriacata e ha ingaggiato una rissa coltello alla mano. O alla scimpanzé coreana che fuma un pacchetto di sigarette al giorno. O a quel giudice di New York (scimmione in senso lato) che ha riconosciuto pieni diritti umani a due scimpanzé (scimmioni in senso stretto). Tutti questi casi di primati su cui abbiamo proiettato le nostre emozioni – rendendoli romantici e tabagisti, sbevazzatori e nevrotici, creativi e farmaceutici – provano inoppugnabilmente che la scimmia discende dall’uomo. Antonio Gurrado, il Foglio No comment!

L'antenato poligamo

Nel sito di Laetoli, nord della Tanzania, alcuni mesi or sono sono state rivenute impronte attribuibili a due ominidi: due grandi e due più piccole. Gli studiosi hanno «sentenziato» che trattasi impronte di un maschio e di una femmina e che confermano l'avvento precoce del bipedismo; in sostanza sarebbero le prime impronte sicure di individui camminanti. Da qui l'ipotesi del maschio dominante su due, tre femmine e uno o due piccoli. La zona è famosa perché nel 1974 furono scoperti i resti dell'esemplare femminile di «Australophicetus afarensis» di oltre 3 milioni di anni fa: la famosa Lucy.

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O F F E R T I S S I M A !

Il film documentario sui difetti dell'evoluzionismo, tanto temuto dagli scettici, in edizione speciale italiana!

L'EVOLUZIONISMO ED IL SUO TALLONE D'ACHILLE

Il film documentario della Creation Ministries International intitolato «Evolution’s Achilles’ Heels», tanto temuto dagli evoluzionisti scettici, ora sta per essere rilasciato nell’edizione AISO doppiato in italiano: «I talloni di Achille dell’evoluzionismo». Ci sarà pure un motivo perché gli evoluzionisti hanno cercato in ogni modo di ostacolare il successo di questo film. Quando 15 importanti scienziati con dottorato di ricerca, come il rinomato genetista John Sanford ex-evoluzionista, con una lunga carriera alla Cornell University, dichiarano che la teoria dell’evoluzione ha delle falle fatali, è ora di rizzare le orecchie e preoccuparsi. Come un’animale con le spalle al muro gli evoluzionisti hanno reagito mettendosi sull’offensiva con una tattica sleale e diversiva. Ma non ha funzionato e il film è stato lanciato con diverse anteprime in tutto il mondo. Il documentario di 96 minuti intervista i suddetti 15 scienziati sulle debolezze più importanti della teoria dell’evoluzione. Questi esperti in campi diversi di specializzazione hanno ricevuto i loro attestati dalle stesse università secolari dei loro corrispettivi colleghi evoluzionisti; con storie e tempi diversi si sono accorti che la teoria dell’evoluzione semplicemente non regge all’indagine scientifica. Al grande pubblico viene praticamente presentata solo una faccia del dibattito sulle origini, ma con stupende animazioni ed un filmato drammatico, «I talloni di Achille dell’evoluzionismo» presenta una potente critica alla classica teoria dell'evoluzione da manuale. La teoria dell’evoluzione presenta errori madornali ed è ora che questi vengano smascherati. Questi talloni di Achille dell’evoluzione spesso si trovano nelle aree considerate fortezze inespugnabili di questo sistema di pensiero, come: - La selezione naturale - La colonna geologica - La genetica - La datazione radiometrica - L’origine della vita - La cosmologia - La storia dei fossili - Le implicazioni etiche Scoprirai quanto questo dibattito impatterà il modo in cui vedi te stesso ed il mondo che ti circonda. Non possiamo rimanere indifferenti una volta sentite queste importanti verità che ci sono state nascoste da tanto tempo. Tra poco anche tu potrai vedere il film che gli evoluzionisti non volevano che tu vedessi. Stefano Bertolini, Presidente AISO 11


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IL MEDICO CHE SFIDA LE OPINIONI: «LA SCIENZA NON È DEMOCRATICA» La protesta via web del virologo Burioni: «Non è un dibattito. Parli solo chi ha studiato»

La scienza si può anche divulgare – e con successo – a suon di schiaffi: «Perché le bugie e i ragli dei somari che affollano la Rete valgono meno di zero». È il mantra di Roberto Burioni, 54 anni, il virologo dell'ospedale San Raffaele diventato una star grazie al coraggio di stroncare i fabbricanti di bufale. Soprattutto sui vaccini. In uno dei suoi ultimi post su Facebook, letto da oltre 2 milioni e 400 mila lettori, il medico ristabilisce le (giuste) distanze tra chi sa e chi no: «Preciso che questa pagina non è un luogo dove della gente che non sa nulla può avere un "civile dibattito" per discutere alla pari con me». Così Burioni, innervosito da interventi a sproposito, alle 15.02 del 31 dicembre decide di cancellare i commenti che stavano arrivando sul suo post e di non pubblicarne più. La motivazione: «Qui ha diritto di parola solo chi ha studiato, e non il cittadino comune. La scienza non è democratica». È una sfida alla Rete in cui tutti pretendono di avere diritto di narola. E Iui, Roberto Burioni medico, come s'intitola la pagina Facebook (135 mila follower) non ci sta. Il post che ha scatenato le polemiche è su una delle bugie che più lo infastidiscono, quella secondo cui i casi di meningite che riempiono le cronache sarebbero dovuti all'afflusso di migranti dal continente africano. «Tanto per cambiare – scrive il virologo – è una menzogna senza senso». Il modo di comunicare è semplice e diretto, ma in fondo ai testi non manca mai la citazione delle fonti scientifiche a sostegno delle affermazioni: «In Europa i tipi predominanti di meningococco sono B e C, ed in particolare i recenti casi sono stati dovuti al meningococco di tipo C; al contrario, in Africa i tipi di meningococco più diffusi sono A, W-135 ed X. Per cui è impossibile che gli immigrati abbiano qualcosa a che fare con l'aumento di meningiti in Toscana. Per cui chi racconta queste bugie è certamente un somaro ignorante». Ma c'è sempre chi non vuole capire,

Roberto Burioni, virologo, 54 anni, direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia e virologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano

IL POST SU FACEBOOK Preciso che questa pagina non è un luogo dove della gente che non sa nulla può avere un «civile dibattito» per discutere alla pari con me. È una pagina dove io, che studio questi argomenti da trentacinque anni, tento di spiegare in maniera accessibile come stanno le cose impiegando a questo scopo in maniera gratuita il mio tempo che in generale viene retribuito in quantità estremamente generosa. Il rendere accessibili i concetti richiede semplificazione: ma tutto quello che scrivo è corretto e, inserendo io immancabilmente le fonti, chi vuole può controllare di persona la veridicità di quanto riportato. Però non può mettersi a discutere con me. Spero di avere chiarito la questione: qui ha diritto di parola solo chi ha studiato, e non il cittadino comune. La scienza non è democratica. 12

anche per sostenere tesi xenofobe: «Qualche lettore ha iniziato a inserire link di diversi documenti nei quali veniva descritta la presenza del ceppo C in Africa, avendo esso causato un'epidemia in Niger, spiega Burioni. Purtroppo, però, questi lettori avevano forse letto il contenuto del link, ma non lo avevano capito». Di qui la decisione di porre fine a un chiacchiericcio antiscientifico: «Anche se il 99 per cento della popolazione mondiale pensa che due più due fa cinque, due più due continuerà sempre a fare quattro, insiste il medico. La scienza non va a maggioranza». Del resto chi ascolterebbe una telecronaca di basket da qualcuno che non conosce le regole del gioco? E una di calcio senza sapere che cos'è il fuorigioco? «Lo stesso, a maggior ragione, deve valere per la scienza». L'idea di parlare su Facebook di vaccini gli è venuta lo scorso maggio, dopo avere assistito a una discussione tra genitori a scuola sull'opportunità di vaccinare i figli. Così Burioni, papà di Caterina Maria, 5 anni, pubblica la foto di Faye Burdett, una bimba di due anni bellissima e in perfetta salute; di fianco posta l'immagine choc di lei in ospedale in fin di vita: «La vedete poco prima della festa di San Valentino – spiega ai lettori – giorno in cui è morta uccisa da una meningite causata dal meningococco di tipo B. Le lesioni che vedete nella sua cute sono provocate da questa terribile infezione. È una foto molto cruda, ma - come ho detto - questa è la malattia terribile che causa il meningococco e questa è una bambina che se fosse stata vaccinata verosimilmente sarebbe ancora viva». E, allora, basta bufale. Del resto, lo diceva anche Umberto Eco: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività». Simona Ravizza Corriere della Sera del 5 gennaio 2017


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C'è un libro per tutti!

Titolo: L'Ultimo uomo Malthus, Darwin, Huxlet e l'invenzione dell'uomo antropologico Autori: Enzo Pennetta Editore: Circolo Proudhon Pagine: 000 Prezzo: € 00,00 Formato: 15x21

Per ordinazioni: redazione@origini.info.

La storia della modernità deve essere ancora scritta. Se è vero come diceva Orwell che chi controlla il passato controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il passato, per poter leggere gli avvenimenti di cui siamo spettatori e capire in quale direzione stiamo camminando è necessario conoscere il passato. E non è sufficiente lo studio dei testi scolastici che anche quando non riportano la versione dei vincitori e fanno analisi degli avvenimenti raccontano al massimo gli epifenomeni storici, per conoscere il passato è necessario andare ad un livello più profondo, quello dove i fenomeni hanno avuto origine, nelle «retrovie storiche, filosofiche, antropologiche, scientifiche di un grande apparato ideologico di cui oggi non si ha più la cognizione». Un lavoro in questo senso è stato svolto da Enzo Pennetta prima con Inchiesta sul darwinismo del 2011 dove ha indagato sulla nascita di una scienza al servizio del potere nell’Inghilterra elisabettiana e sul suo sviluppo avvenuto nei secoli seguenti fino all’affermarsi del darwinismo come massima teoria interpretativa del mondo, non solo quello naturale, ma anche di quello socio-antropologico; una visione alla luce della quale hanno trovato giustificazione le politiche coloniali e di dominio non solo inglesi, ma dell’intero Occidente post illuminista. Ma una volta documentata la nascita di quell’apparato ideologico del quale «non si ha più cognizione» il passo successivo è quello di analizzare come esso si sia potuto affermare quasi del tutto inavvertitamente. Siamo qui nel campo delle dinamiche dei cambiamenti di paradigma dove l’impiego strumentale dei mezzi di informazione si somma all’azione di Organizzazioni non governative (ONG), di «testimonial» e all’uso di tecniche raffinate di persuasione e propaganda. Il passaggio dalla fase di teoria scientifica a quella di riferimento sociale e antropologico di quell’ideologia occulta che si può identificare con quella della modernità liquida descritta da Zygmunt Bauman nei suoi scritti, è stato affrontato da Pennetta in questo libro dal titolo eloquente: L'ultimo uomo. Un’espressione usata da Nietzsche per indicare in modo dispregiativo il tipo umano abitante dei nostri tempi. L'ultimo uomo di cui parla il libro, che è poi l’uomo contemporaneo, è il risultato di un’operazione di ingegneria antropologica che ha operato nella direzione della prometeica chimera di un’esistenza libera da ogni vincolo, un’azione promossa con mezzi di diffusione «scientifici» dalla quale per imparare a difendersi è necessario prima di tutto essere consapevoli. Fabrizio Fratus

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LA SESSUALITÀ UMANA Se la sopravvivenza di una singola persona non dipende dalla riproduzione, la continuazione della vita umana sarebbe impossibile senza la riproduzione. La riproduzione degli organismi pluricellulari è quasi sempre sessuata, cioè esiste un maschio ed una femmina che posseggono organi riproduttivi tali che il maschio si unisca alla femmina e dia la possibilità allo spermatozoo maschile di unirsi all'ovulo femminile all'interno degli organi riproduttivi. In questo modo abbiamo un nuovo individuo chiamato zigote diverso geneticamente dal padre e dalla madre. Gli organismi unicellulari invece si riproducono in modo asessuato e dalla divisione della cellula ne derivano due nuove geneticamente identiche alla cellula madre. Ciò rappresenta un punto scabroso per i biologi evoluzionisti che dovrebbero spiegare come è potuto avvenire che si sviluppassero contemporaneamente i vari organi riproduttivi del maschio e della femmina, giacchè con lo sviluppo del solo maschio o della sola femmina, non sarebbe mai potuto avvenire la riproduzione. Inoltre tutto questo rappresenta un vero e proprio enigma per il neodarwinismo. Come si sviluppano gli organi sessuali umani La riproduzione umana richiede che ognuna delle 23 coppie di cromosomi umani si separino gli uni dagli altri e vengano collocati nei gameti maschili (spermatozoi) e nei gameti femminili (ovuli). Il modo naturale in cui avviene l'unione dei gameti (maschili e femminili) è il rapporto sessuale. Il maschio deposita il seme maschile nella vagina femminile in modo che gli spermatozoi possano viaggiare attraverso la cervice nel corpo dell'utero e uno solo dei tantissimi spermatozoi prodotti si possa unire con l'ovulo femminile. Per produrre questa operazione il maschio è dotato di testicoli che producono lo sperma e di un sistema di canali genitali come l'epididimo, il dotto deferente, le vescicole seminali e i genitali esterni come lo scroto, pene e prostata, dotati di meccanismi per spostare lo sperma fuori dal corpo. La femmina è dotata di genitali esterni

(le labbra, il clitoride), della vagina e di un sistema di canali genitali; e la parte superiore è composta da: utero e tube di Falloppio (per aiutare lo sperma ad arrivare verso l'uovo che è stato rilasciato dalle sue ovaie). L'incontro tra lo spermatozoo e l'ovulo avviene di solito nella tuba di Falloppio, dove si ha la penetrazione di uno spermatozoo nell'ovulo; si forma così lo zigote, cioè una nuova vita umana. Lo zigote comincia presto a dividersi diventando un embrione che migra nel corpo dell'utero e si impianta nell'endometrio uterino che permette all'embrione di crescere, di svilupparsi e diventare neonato dopo nove mesi. Come si sviluppano sesso mascile e femminile Dei 23 paia di cromosomi dell'uomo, 22 sono cromosomi somatici, cioè posseggono tutta l'informazione per lo sviluppo del corpo; un paio di cromosomi sono i cromosomi sessuali ed hanno l'informazione per lo sviluppo del sesso. Nella femmina i cromosomi sessuali sono di tipo XX, cioè le due paia di cromosomi omologhi sono molto simili tra loro. Nel maschio invece le due paia di cromosomi sessuali sono di tipo X Y, cioè uno dei due cromosomi omologhi, quello y, è differente da quello x, è un pò più piccolo e contiene informazioni differenti. Per le prime settimane di vita l'embrione è asessuato, cioè non esiste differenza tra maschio e femmina perchè non esistono ancora le gonadi maschili e femminili.

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Le gonadi indifferenziate sono destinate a diventare ovaie, ma se l'embrione è destinato a diventare maschio, ben presto si sviluppa una molecola chiamata «testicolo», fattore determinante (TDF). L'informazione genetica per il TDF è presente in una regione del cromosoma Y chiamata SRY. Ecco perchè un maschio deve avere un cromosoma Y. Rare volte si può avere una traslocazione dei geni che codificano per la TDF ed essi si spostano nel cromosoma X; si ha allora un maschio XX che a causa della TDF presente nella X forma testicoli invece di ovaie, ma che comunque è sterile e incapace di riprodursi. Quindi la TDF è l'interruttore principale che induce l'embrione a diventare maschio anzicchè femmina. Ma per diventare maschio ci vuole molto di più. Quando si formano i testicoli essi producono testosterone, un ormone steroideo derivato dal colesterolo attraverso molti passaggi enzimatici. Ogni embrione umano inizia la vita con due sistemi primordiali genitali, i dotti di Wolf e i dotti di Muller. Se le gonadi non diventano testicoli i dotti di Wolf degenerano e scompaiono, mentre i dotti di Muller si sviluppano nel sistema genitale femminile. Tuttavia se le gonadi diventano testicoli, attraverso il testosterone i dotti di Wolf si sviluppano nel condotto dell'apparato genitale maschile, mentre i dotti di Muller degenerano. Il testosterone, per agire, si unisce ai suoi recettori, ma se i recettori degli androgeni non ci sono o sono difettosi si sviluppa una sindrome chiamata sindrome da insensibilità completa agli androgeni (CAIS). In questa sindrome i testicoli funzionano normalmente ma, mancando i ricettori degli androgeni (i dotti di Wolf), non si trasformano correttamente nei canali genitali maschili e non creano un sistema di canalizzazione genitale maschile. Ciò avviene in uno su 20.000 nati maschi; queste persone sono note come femmine XY. Hanno testicoli che possono migrare nell'inguine o nelle grandi labbra; apparentemente appaiono femmine a tutti gli effetti, ma non hanno le mestruazioni all'età appropriata. Allora ci si accorge che non hanno sviluppato gli organi interni femminili pur avendo una vagina a fondo cieco oltre a non avere gli organi sessuali maschili. Ma come può avvenire questo? Si deve tener presente che i testicoli, oltre a secernere il testosterone, secerno-


no un altro ormone antimulleriano (AMH), codificato nel cromosoma 19. L'AMH si unisce a specifici recettori AMH codificati nel cromosoma 12 e induce le cellule di Muller a degenerare e scomparire. Ciò spiega perchè la femmina XY sembra una femmina ma, avendo i condotti di Muller degenerati non può sviluppare gli organi genitali interni femminili. Anche qui si vede che l'embrione è destinato a diventare femmina, se non ci fossero le sostanze specifiche androgeniche che fanno sviluppare i dotti di Wolf e degenerare i dotti di Muller. Per lo sviluppo poi degli organi genitali esterni maschili avviene un altro meccanismo: nel seno uro-genitale embrionale esistono dei tubercoli, delle escrescenze che producono un enzima chiamato 5-alfa-reduttasi (codificato nel secondo cromosoma) che converte il testosterone in diidrotestosterone (DHT) che è un forte stimolatore del recettore degli androgeni. Quando il DHT si attacca ai recettori degli androgeni li stimola in modo notevole a produrre gli organi maschili esterni: pene, scroto, prostata. Ancora una volta si vede che l'embrione umano è destinato a diventare femmina, se non ci fossero molecole specifiche che inducono i caratteri maschili. In conclusione, per diventare maschi sono necessari: innanzi tutto il TDF; i ricettori del TDF; gli enzimi che trasformano il colesterolo in testosterone e infine i ricettori del testosterone, senza i quali i dotti di Wolf degenerano. Infine si richiede un enzima specifico per trasformare il testosterone in diidrotestosterone per formare normalmente gli organi genitali maschili esterni; per concludere serve anche l'AMH che si lega ai recettori AMH sui dotti mulleriani facendoli degenerare. Se uno solo di questi fattori è assente o non funziona correttamente il maschio non funziona come maschio e non funzionano nemmeno gli organi genitali femminili. La conseguenza è la sterilità. Quindi, nel DNA, sono necessarie le informazioni che abbiano le istruzioni geneticamente codificate. La logica delle sequenze anche in questa particolare funzionalità degli organi sessuali ci fa comprendere che le informazioni insite nel DNA hanno richiesto che per la loro «progettazione» ci fosse una Intelligenza, una Mente! L'assenza di uno solo dei fattori descritti metterebbe in bilico l'esistenza della specie umana. Dr. Nunzio Nobile Migliore Continua sul p. numero con «La fase sessuale durante la pubertà»

Sono ormai trascorsi quasi trent'anni quando il maestro D'Orta ebbe la bellissima idea di far pubblicare una serie di pensieri dei suoi scolari delle elementari. Uscì un libro, «Io speriamo che me la cavo», che ebbe un notevole successo. Parecchi anni dopo, sull'onda di quella grande soddisfazione, pubblicò, in collaborazione con altri maestri, il libro riprodotto qui a fianco, «Dio ci ha creato gratis». Dal libro riportiamo tre brani inerenti alla creazione del mondo. Un momento distensivo, riteniamo, che ci farà sicuramente sorridere, ma anche riflettere...

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io creò il creato in sette giorni, come la settimana. Per prima cosa fece i pesci, poi creò il cielo, la terra, gli animali volanti, il mare, le razze bestiali, le stelle e l'uomo a sua immagine e somiglianza. Il primo uomo preistorico lo chiamò Adamo, e gli domandava se era felice che lo aveva messo nel Paradiso Terrestre, e se gli mancava niente. Adamo disse no no, sto benissimo, felice come sono. Ma Dio gli creò la donna. La donna si chiamava Eva, perché aveva i capelli lunghissimi. Dio gridò: «Potete assaggiare tutti i frutti degli alberi, pere, uva, ciliegie, melloni, ma solo la mela no, che se mangiate la mela avrete il peccato originale». Un giorno Eva fu tentata dal serpente che gli diceva: diventerai più grande di Gesù se mangi quella mela. Così Eva la mangia e quando torna Adamo ne offre un pezzetto pure lui. Come Dio vide questo si infuriò e gridò: «Tu Eva partorirai con dolore i tuoi figli Caino e Abele, e d'ora in poi tutti conoscerete il sudore». E infatti Eva partorì sudando.

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damo, mentre la sua costola dormiva, creò a Eva. Adamo e Deva vivevano sempre nel Paradiso terresto anche nei giorni feriali. Erano molto felici e ridevano sempre, come Al Bano e Romina Pauer. Adamo e Deva disobbedirono all'ordine di Dio di non mangiare una mela, e per questo Dio li cacciò dal Paradiso. E disse: «Per prima cosa vi scaccio a tutte due, per seconda morirete. In quanto a Eva tu farai due fi-

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gli gemelli ma molto diversi nel carattere». Abele era un ragazzo molto socievole, molto odierno; Caino no, era un ciuccio e un fetente. A questi figli, come nacquero, Eva ci disse: «Adesso dovete lavorare subito la terra con grande dolore perché avete addosso pure voi un po' di peccato originale». Abele pascolava con le pecore. Caino praticava l'agricoltore. Ma Dio gradiva più i regali di Abele e i due fratelli si appiccicavano sempre come matti. Un giorno Caino prese un bastone e lo picchiò sulla testa di Abele, e Abele morì. Questo è il primo omicidio del Terzo mondo, in seguito ne vennero moltissimi altri.

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io produsse prima il cielo il sole le nuvole le stelle la terra il mare gli animali e poi inventò all'intrasatto l'uomo. E disse all'uomo ti chiamo Adamo, e la tua costola la chiamo Eva. Siete mariti e mogli. Adamo ed Eva erano una bellissima coppia, ma furono sfortunati con i figli. Due che ne fecero, uno fu un assassino e un altro morto. Essi si chiamavano Caino e Abele. Caino e Abele erano due bambini buoni, ma con il passare degli anni non si riconoscevano più. Facevano la sfida a chi era più simpatico a Dio, e vinceva sempre Abele. Allora Caino che era mmeriuso di Abele lo ammazzò e andò a nascondersi dentro una grotta del Paradiso Terrestro. Ma Dio, che lo vedeva benissimo, lo chiamò e gli fece fare una figura davanti a tutti.


DI TUTTO UN PO'!

Spettacoli

A SAN REMO VINCE LA CANZONE CON IL GORILLA

Citazioni citabili

«Ogni santo ha un passato, mentre ogni peccatore ha un futuro» Oscar Wilde (1854-1900). Filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e saggista francese. «L'idealismo è la nobile toga che i signori della politica indossano sopra il desiderio di potere» Aldous Huxley (1894-1963). Scrittore britannico. «Quelle che conducono e trascinano il mondo non sono le locomotive, ma le idee» Victor Hugo (1802-1885). Poeta, drammaturgo e politico francese. «Se un uomo non è disposto ad affrontare qualche rischio per le sue opinioni, o le sue opinioni non valgono niente o non vale niente lui» Ezra Pound (1885-1972). Poeta, saggista e traduttore statunitense.

Cavoli

LA PROTESTA AD ATENE CONTRO LA UE Il primo premio del Festival della canzone italiana che ogni anno si tiene a San Remo (Savona) quest'anno è stato assegnato alla canzone «Occidentali's Karma» cantata da Francesco Gabbani il quale si è avvalso durante l'esibizione canora di una coreografia nella quale ballava un «gorilla» sotto il cui costume si celava il coreografo Filippo Ranaldi. La messa in scena con il «gorilla» voleva sdrammatizzare il testo della canzone. Intervistato Francesco Gabbani dice: «Mi aveva colpito la lettura di La scimmia nuda di Desmond Morris. Siamo abituati a pensare all'essere umano come specie superiore, ma dietro al nostro sviluppo intellettuale c'è la soddisfazione delle nostre esigenze animali». Un testo di estrema povertà intellettuale che farebbe rivoltare nella tomba non solo Dante Alighieri, matante persone di buon senso! Povera Italia! Lezioni di Nirvana c’è il Buddha in fila indiana per tutti un’ora d’aria, di gloria la folla grida un mantra, l’evoluzione inciampa, la scimmia nuda balla, occidentali’s karma occidentali’s karma, la scimmia nuda balla, occidentali’s karma

Volare

«A 60 ANNI TORNO NELLO SPAZIO!»

«Sono pronto a volare» Così Paolo Nespoli che a 60 anni ritorna per la terza volta a «volare» nello spazio. Il 29 maggio dovrebbe salire sulla navicella russa Soyuz per rimanere in orbita ben 6 mesi con il compito di effettuare oltre 600 esperimenti. Nespoli nel tempo libero, quando si ritirerà nella sua minuscola cabina penserà alla Terra.«In pochi minuti girando attorno ad essa sorvolo stagioni diverse, luoghi desertici e grandi città, le meraviglie azzure dell'oceano o le campagne. Lassù mi sento un extraterrestre e quando guardo il nostro pianeta colgo la sua bellezza e fragilità che cercherò di comunicare con le immagini».

Protesta anti-austerità ad Atene con gli agricoltori in piazza. Il Pil elllenico si è contratto dello 0,4% nel quarto tromestre 2016. La Grecia e i creditori internazionali (Bce, Ue Fmi) stanno rivedendo il programma di salvataggio per l'esborso di nuovi aiuti. Atene ritiene che la conclusione della revisione del piano sia molto probabile il 20 febbraio 2017 se tutte le parti mostreranno un approccio costruttivo e punta ad un accordo che non includa ulteriore austerità. Nel frattempo gli agricoltori greci hanno portato cassette di cavoli in piazza ad Atene per prostestare conto l'austerity e nuove tasse. Un'Europa che stenta ad avere vera un'identità comunitaria.

Inquinamento FOSSA DELLE MARIANNE

La zona più profonda di tutti i mari, la Fossa delle Marianne, lungi dall'essere incontaminata, è altamente inquinata. A 10mila metri negli abissi del Pacifico, in uno dei luoghi più inaccessibili, vivono piccoli crostacei simili a gamberetti con una concentrazione record di inquinanti, a volte più alta che nei fiumi cinesi. Lo rivela uno studio della rivista Nature Ecology and Evolution. Com'è possibile? Rifiuti e resti di pesce contaminati si inabissano, come attraverso un imbuto, nella Fossa, divenendo cibo per i crostacei.

Ridere, ridere!

GIANNI, IL MANAGER DEL SORRISO

Libri

ANGELICA E I SUOI 212 LIBRI

Angelica, 7 anni, di Bassano del Grappa (VI) in un anno ha chiesto in prestito nella biblioteca del suo paese ben 212 libri. In un Paese (l'Italia) dove il 9,1% delle famiglie non ha neppure un libro (Istat 2015) e quasi la metà della popolazione non va oltre i 3 libri letti in un anno, Angelica, è davvero una bambina eccezionale. Evviva Angelica!

Stranezze

A S. VALENTINO UNA PIANTA DI ROSMARINO

Al bancone di un caffè tale Zio Vincenzo al barista: «Per San Valentino a mia moglie gli ho regalato una piantina di rosmarino. I fiori no, i fiori sono per i morti non per gli innamorati». Ciascun a suo modo!

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Abbonderà anche sulla bocca degli stolti, ma il riso fa bene al cuore: parola di Gianni Ferrario, di professione «giullare» e «felicitatore». Uno che, dopo 25 anni passati a spulciare conti e bilanci in società multinazionali, ha deciso di cambiare vita per insegnare agli altri il potere terapeutico della risata. Così Ferrario ha fatto della sua passione, del talento e dello studio un mestiere che lo ha portato in giro per l'Italia e nel mondo. Le chiamano aziende, ma anche organizzazioni di settore che siano i cardiologi o gli amministratori di condominio. Le convention si concludono con risate collettive e abbracci di gruppo: «Il cuore è la più potente risorsa dell'uomo per pensare in modo efficace, assumere decisioni valide e agire con coerenza ed efficienza. E poi bisogna esercitarsi fin da quando ci si sveglia: lo stretching del sorriso, la doccia canticchiando, la risata anche senza motivo. Che sia chiaro, non è roba da stolti». Provare per credere!


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