Airplanes 14 2017

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Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Editore Aviator Srl- via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano - web: www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di agosto 2017 presso LitografTodi - Todi - Anno 11 - numero 14 - settembre 2017. Fotografie Aeronautica Militare



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STAGIONE 2017

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artiti! Lo scorso 1° maggio è iniziata ufficialmente la 57esima stagione acrobatica delle “Frecce Tricolori”, dopo quella che, impropriamente, è detta la stagione invernale, ossia il periodo dedicato esclusivamente all’addestramento. Un periodo, questo, in cui si vola principalmente sui cieli di Rivolto, sede del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, con circa tre sortite al giorno che servono per affinare le evoluzioni acrobatiche del Team e, in particolare, per l’inserimento dei nuovi piloti in formazione. È ora di immergersi nella folla per dimostrare l’abilità e la professionalità della squadra. Una stagio-

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ne con molte novità, a cominciare da quella più rilevante del nuovo comandante, il magg. Mirco Caffelli; sarà lui che avrà l’onore e l’onore di “orchestrare” dalla biga i “magnifici 10” per far sì che le loro evoluzioni siano perfette. Il calendario della stagione estiva è come sempre molto fitto e la nostra amatissima Pattuglia Acrobatica Nazionale toccherà i litorali italiani da nord a sud; ma in programma ci sono anche tre tappe estere per stendere il tricolore più lungo del mondo anche fuori del nostro Paese ed esportare quel Made in Italy che solo le “Freccie Tricolori” sanno così ben incarnare. Come ogni anno i cambiamenti non sono pochi, né trascurabili: dal nuovo

“Pony 0”, come già accennato, il magg. Caffelli, al capoformazione, magg. Gaetano Farina, al quale proprio il comandante ha passato il testimone di “Pony 1”. Invariati, invece, “Pony 6” (leader della seconda sezione), il cap. Mattia Bortoluzzi, e il solista, “Pony 10”, il cap. Filippo Barbero. La new entry è il cap. Franco Paolo Marocco, proveniente dalla linea Eurofighter, dal X Gruppo Caccia del 36° Stormo, che volerà col numero “9”. Insomma, tutto è pronto per questo Air Show: i fans sono già schierati, le fotocamere sono già a fuoco e le bandierine italiane già sventolano: che altro dire? Forza ragazzi, fateci come sempre sognare!



Una STORIA

AVVINCENTE

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a lunga tradizione dell’acrobazia aerea in Italia ha origini sul finire degli anni 20 ed è strettamente legata alla base di Campoformido. Agli inizi degli anni 50 l’Aeronautica Militare valutò la possibilità di costituire un reparto espressamente dedicato all’addestramento acrobatico, con l’obiettivo di perfezionare la preparazione dei piloti e non disperdere le esperienze maturate in un campo del tutto particolare come quello dell’acrobazia aerea. Con queste premesse la Forza Armata decise di far nascere, a Rivolto (Udine), la cosiddetta “Unità Speciale”, la prima cellula delle odierne “Frecce Tricolori”. Era il primo marzo 1961. La scelta di Rivolto non fu affatto casuale: a pochi chilometri dall’aeroporto friulano, il campo di volo di Campoformido (Udine) era considerato da tutti come la culla dell’acrobazia ita-

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liana. Alla fine degli anni Venti del secolo scorso, infatti, Rino Corso Fougier, comandante del 1° Stormo Caccia, aveva introdotto l’acrobazia aerea come elemento fondamentale nell’iter formativo dei nuovi piloti. L’idea incontrò, in un primo periodo, l’ostilità dei vertici della Forza Armata ma in breve si guadagnò lo spazio che meritava riscontrando un forte entusiasmo in tutti i reparti della Regia Aeronautica: nel giro di qualche anno il volo acrobatico divenne uno dei mezzi più autorevoli per rappresentare l’Italia e la Forza Armata in Patria e all’estero. La guerra, purtroppo, interruppe questa tradizione che venne ripresa solo nel 1952 quando i Vampire del 4° Stormo di Capodichino decisero di formare la pattuglia del “Cavallino Rampante”. Iniziò, allora, una rotazione fra i reparti dell’A.M. in grado di garantire nel tempo una pattuglia acrobatica alla


tratto dal libro “55 anni di emozioni ...una bella storia che continua!”

Forza Armata: i “Getti Tonanti”, le “Tigri Bianche”, il “Cavallino Rampante”, i “Diavoli Rossi” e i “Lancieri Neri” furono le formazioni che meglio espressero negli anni Cinquanta lo sviluppo dell’acrobazia italiana. L’esigenza, adesso, era quella di razionalizzare sia l’impegno degli uomini che degli aeroplani: si decise, quindi, di costituire una pattuglia acrobatica “permanente”. Il 3 marzo del 1961 arrivarono, così, a Rivolto i primi sei piloti

a bordo dei CL.13 Sabre Mk.4, gli F-86E costruiti su licenza in Canada; sulle code degli aeroplani il “Cavallino Rampante” del 4° Stormo. Il primo maggio dello stesso anno venne organizzata la prima esibizione sull’aeroporto di Trento di quella che già allora veniva chiamata “Pattuglia Acrobatica Nazionale” e che, a distanza di due mesi, venne ufficialmente denominata 313° Gruppo Addestramento Acrobatico.

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PASSIONE E FIDUCIA

Passione e fiducia permettono agli uomini e alle donne delle “Frecce Tricolori” di creare quella sinergia indispensabile per il volo della Pattuglia Acrobatica Nazionale. La passione è il motore che permette ai 10 Pony, così come a tutto a tutto il personale dell’Aeronautica Militare, di svolgere i propri compiti in maniera efficiente ed efficace. Efficace per raggiugere sempre l’obiettivo che ci si è prefissati, efficiente per aspirare ad esso con il minor utilizzo di risorse. Il volo dei 10 Pony si basa sull’assoluta certezza che chi sta volando al nostro fianco manterrà sempre la propria posizione, il proprio ruolo; alla base di questa cosnapevolezza, l’estrema fiducia nella professionalità e nella capacità degli altri componenti della squadra; valore senza il qiale il volo delle “Frecce Tricolori” non sarebbe possibile.

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PONY O MIRCO CAFFELLI Magg. Pil Comandante PONY 1 GAETANO FARINA Magg. Pil. Capoformazione PONY 2 LUCA GALLI Cap. Pil. 1° Gregario Sinistro PONY 3 EMANUELE SAVANI Cap. Pil. 1° Gregario Destro PONY 4 MASSIMILIANO SALVATORE Cap. Pil. 2° Gregario Sinistro PONY 5 STEFANO VIT Cap. Pil. 2° Gregario Destro PONY 6 MATTIA BORTOLUZZI Cap. Pil. 1° Fanalino PONY 7 PIERANGELO SEMPRONIEL Cap. Pil. 3° Gregario Sinistro PONY 8 GIULIO ZANLUNGO Cap. Pil. 3° Gregario destro PONY 9 FRANCO PAOLO MAROCCO Cap. Pil. 2° Fanalino PONY 10 FILIPPO BARBERO Cap. Pil. Solista

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Diventare

Piloti PAN

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uando ammiriamo l’“Alona” delle “Frecce Tricolori” o qualche passaggio in formazione stretta rimaniamo stupiti dalla precisione e dalla grazia delle manovre, il più delle volte compiute a velocità sostenuta. Nel corso di un’esibizione, sdraiati sulla spiaggia o sulle rive di un lago, ognuno di noi si sarà domandato, almeno una volta, a quale addestramento vengano

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sottoposti i “ragazzi” delle “Frecce” o quale sia la selezione necessaria per diventare un pilota della PAN. Per conoscere le tappe di un processo, ormai consolidato negli anni, in cui nulla viene lasciato al caso, bisogna, innanzitutto, dirigersi verso Rivolto (Udine), la sede del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. È nella base friulana che i piloti dell’Aeronautica Militare, che hanno maturato


tratto dal libro “55 anni di emozioni ...una bella storia che continua!”

molte ore di volo su aviogetti, si trasformano in “Pony”. Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla fase di selezione, il primo fondamentale step per far parte delle “Frecce”. Questo processo rientra nel normale turnover che caratterizza ogni reparto operativo della Forza Armata e che prevede, prima dell’inizio della stagione estiva, l’arrivo di uno o due nuovi piloti da inserire nelle posizioni che si rendono libere, per il naturale avvicendamento all’interno del Gruppo.

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Passione e Professionalità

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e “Frecce Tricolori” raccolgono l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Sintetizzano in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno non solo di un’istituzione militare ma di un intero Paese, l’Italia. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare è la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente

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che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido “continuum”. Circa mezz’ora da passare in “apnea” alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneau, le virate Schneider e la “Bomba”, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante Tricolore


tratto dal libro “55 anni di emozioni ...una bella storia che continua!”

finale dell’“Alona”. Ogni manovra si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono

quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, la Pattuglia Acrobatica Nazionale, capace di stendere in cielo il Tricolore più lungo del mondo.

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Reparto Sperimentale Volo

Eurofighter 2000 Apertura alare 10,95 m lunghezza 15,96 m altezza 5,28 m superficie alare 50 mq peso a vuoto 10.995 kg peso massimo al decollo 23.000 kg impianto propulsivo 2 turbofan Eurojet EJ200 da 60kN (13.490 lb) a secco e 90kN (20.000 lb) con postbruciatore velocità massima 2 mach tangenza operativa 13.000 m autonomia massima 3.600 km raggio d’azione oltre 1.350 km equipaggio 1/2 piloti armamento 1 cannone Mauser cal. 27 mm, fino a 6.500 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, missili aria-aria a guida radar e infrarossa, ecc.).

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C-27J

foto Gabriele Pisicchio

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ll’Air Show di Terracina l’RSV dell’Aeronautica Militare sarà presente con l’Eurofighter 2000 e il C-27J. Nato nel lontano 1948, l’RSV, che ha sede a Pratica di Mare, nel corso dei suoi sessant’anni di storia ha subito grandi mutamenti: da organizzazione dedicata essenzialmente allo sviluppo e alla sperimentazione prototipica di mezzi, materiali e sistemi aeronautici, a supporto e di concerto con l’industria, il reparto è diventato un ente in grado di pensare, sviluppare, integrare e fornire agli organi competenti gli elementi necessari per certificare e impiegare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze operative che si presentano nel corso del tempo. È strutturato in quattro Gruppi: il 311° Gruppo Volo, che si occupa dell’esecuzione delle prove in volo; il Gruppo Tecnico, responsabile dell’ingegnerizzazione delle prove di volo; il Gruppo Gestione Software, responsabile dello sviluppo e della gestione dei software operativi di bordo dei velivoli della Forza Armata; il Gruppo Ingegneria per l’Aero-Spazio, che fornisce il supporto ingegneristico ai programmi spaziali di interesse dell’Aeronautica Militare. L’RSV ha in forza piloti e navigatori collaudatori sperimentatori, ingegneri, tecnici e meccanici sperimentatori la cui formazione avviene negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia presso le uniche “test pilot school” riconosciute. Il Reparto attualmente prosegue la propria attività nel testare i velivoli che entreranno in linea nei prossimi anni, soprattutto nel campo della Modeling e Simulation, degli Unmanned Air System e degli armamenti di precisione a bassissimi effetti collaterali, in collaborazione con l’Università e altri enti, tra i quali l’Agenzia Spaziale Italiana, ma anche in progetti finalizzati allo sviluppo di capacità estremamente innovative sui velivoli già in servizio. La partecipazione dell’RSV all’Air Show di Terracina rappresenta, come sempre, un’occasione unica per gli appassionati di velivoli militari di ogni età, per assistere alle emozionanti evoluzioni dei più avanzati sistemi d’arma dell’Aeronautica Militare.

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HH–139A

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AW.139, che nella versione per l’Aeronautica Militare prende la denominazione HH, Hospital Helicopter, è un biturbina di categoria media prodotto da AgustaWestland, individuato dalla Forza Armata per sostituire le linee HH-3F (radiata nel 2014) e HH-212. L’HH-139A è una soluzione individuata sul mercato per continuare ad assicurare con efficacia il servizio di Ricerca e Soccorso aereo, sia per i compiti istituzionali di eventuale recupero di equipaggi e personale militare in difficoltà, sia per le attività di concorso alla collettività in caso di voli sanitari d’urgenza, calamità naturali e grandi eventi nazionali. Trattandosi di un elicottero già collaudato e in servizio presso altre realtà civili e militari nazionali (Guardia di Finanza, Guardia Costiera, vari Enti locali), l’HH-139A permetterà di realizzare significative sinergie – addestrative, logistiche e, soprattutto, operative – in ambito interforze e interagenzia nel settore delicato e complesso del soccorso aereo, fondamentali per intervenire con successo quando viene richiesto, spesso in condizioni proibitive, di notte, con il maltempo, in zone partico-

larmente impervie e isolate. L’HH-139A è in grado di operare sia di giorno che di notte grazie all’utilizzo di visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), in aree particolarmente impegnative, anche da superfici non preparate, in ambienti polverosi, zone innevate o in ambiente marino. L’elicottero è una macchina particolarmente versatile; in massimo 30 minuti è possibile cambiare la configurazione interna, passando da quella per il soccorso aereo (versione primaria SAR – 5 passeggeri + 1 barella) a quella soccorso aereo e sanitario di urgenza (versione MEDEVAC – da 2 a 4 barelle) o trasporto passeggeri (versione UTILITY – fino a 14 passeggeri).

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Caratteristiche tecniche Diametro rotore 13,8 m lunghezza 16,66 m larghezza massima (pianetto orizz.) 4,22 m peso massimo al decollo 6.800 kg 2 turbine Pratt & Whitney PT6C-67C con FADEC velocità massima 306 km/h.


Equipaggio HH–139A di Terracina Magg. Pil. Marco Mascari (Comandante) Cap. Pil. Gianluca Papa (Secondo Pilota) 1° M.llo Mario Marconi (Operatore di Bordo) 1° M.llo Massimo Calderoni (Aerosoccorritore) 1° M.llo Eddy D’Elia (Aerosoccorritore) PM Lgt. Daniele RUFFILLI (Speaker)

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