Oltre Gli Orizzonti - Aprile-Maggio 2012

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magazine online di

cultura&sport

Aics Genova

oltregliorizzonti

n. 5 APR/MAG 2012

that’s poker! Assi,

chips, mazzieri e circoli: scopriamo il mondo del Texas hold’em

lo sport è gioia

al Porto Antico e finali al Fer ra ris

Festa

corri con giulia

di Vita e il mi ni-tr ail

Mi Nutro

trofei al cielo L’Aics

incorona le regine di coppa

i nostri circoli Le

novità da l mondo Aics


oltregliorizzonti IN COPERTINA Due assi svettano sul resto delle carte: questo mese ci occupiamo di poker sportivo [ foto di simone arveda ]

MAGAZINE DI CULTURA E SPORT DI AICS GENOVA | Pubblicazione online Redazione: Michele Cammarere / Federico Pastore Progetto grafico e impaginazione: Simone Arveda Aics Genova: Via Galata 33/6, 16121 Genova Mail: redazione@aics.liguria.it Internet: aics.liguria.it Chiuso in redazione il 18 mag 2012


editoriale

Usciamo a fare sport Con l’estate

che si avvicina si moltiplicano le iniziative targate testo di Federico Pastore

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aggio, il mese che riapre agli spazi esterni, celebra un momento importante per Aics Genova, che per la prima volta parteciperà alla Festa dello Sport. Evento che muove tutta la città, partendo dai più piccoli, per arrivare a genitori, nonni e perfino animali domestici. L’Area Porto Antico - che festeggia i suoi primi 20 anni -, si trasformerà in una sorta di parco olimpico dal 25 al 27, ospitando una serie lunghissima di manifestazioni da non perdere. Aics sarà presente, con l’allestimento di un campo di trisball, il calcio tre contro tre, ed il gazebo dedicato all’attività del Comitato Provinciale. Tocca al poker

Parliamo di Festa dello Sport in questo numero, ma anche e soprattutto di poker sportivo. Con un servizio sulla battaglia in cui si è trovato coinvolto il nostro circolo Nuova San Giuliano, una battaglia legale, poi vinta dai San Giuliano. Una battaglia che crea un precedente: il poker è uno skill game, gioco di abilità, online - quindi legale - e tale è considerato anche nella versione live. A determinate regole, ovviamente, ma la sentenza della Procura di Genova rappresenta un segnale che chiama a gran voce tutto il movimento pokeristico italiano. Le altre iniziative

Parliamo anche delle altre importanti attività che il Comitato promuove. Corri con Giulia, la manifestazione di trail per ragazzi organizzata da Mi Nutro di Vita. Il Dream Day di Giocanimando, che ha coinvolto scuole di ballo da tutto il nord Italia. Oppure la Granfondo di Casella, prima edizione di una corsa ciclistica subito inserita nel circuito Coppa Piemonte. Per concludere con l’inserto sulle finali di Coppa dei campionati di calcio Aics, sempre sentiti e vissuti con grandissime passione. Insomma, anche questo mese, Aics Genova c’è!

Aics

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4 aics liguria / oltre gli orizzonti

questo

CALDERONE Cosa fanno i nostri circoli: fatti, notizie, curiosità, eventi dal mondo Aics. La Coppa Bissolati di corsa, le vacanze di Pasqua a base di yoga, le iniziative del Gruppo Donne Bogliasco, la caccia ai relitti dell’Antica Storia del Mare e molto altro ancora...

LA GIOIA DI FARE SPORT La Festa dello Sport al Porto Antico e la doppia giornata allo stadio Ferraris, a fine giugno: l’estate si anima di attività sportive targate Aics

CORRERE INSIEME A GIULIA Grande successo per il mini-trail organizzato dall’associazione Aics Mi Nutro di Vita a Pieve Ligure per sensibilizzare bambini e adulti nella lotta ai disturbi del comportamento alimentare


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o mese

TEMPO DI FAR FESTA Vanno in archivio le coppe Aics 2012, con le finali di San Desiderio: commenti e foto per scoprire chi, con la stagione ancora in corso, ha già festeggiato un titolo

LE MOLTE FACCE DEL POKER Gioco d’abilità, e non gioco d’azzardo: un viaggio nel mondo genovese del poker sportivo, per capire chi, come e dove ci si siede ad un tavolo con carte e chips

LA FOTO DEL MESE Ogni mese uno scatto per guardare oltre: oltre il contorno, oltre l’immagine. Oltre gli orizzonti, insomma


6 aics liguria / oltre gli orizzonti

calde

Cosa fanno i Fatti,

notizie, curiosità, testi di Feder

Spettacoli > All’Eden

di

Pegli, Genova

In scena a teatro la resistenza delle donne liguri

G

iovedì 19 aprile al Teatro Eden di Pegli è andata in scena la prima di uno spettacolo mai rappresentato né a Genova, né in altre città. La regia è stata affidata a Carmela Minniti e Stefania Sbarbaro, con la direzione artistica di Ivano Malcotti. L’interpretazione invece ha visto protagonista Carla Peirolero, che si è avvalsa della collaborazione delle tre giovani attrici Beatrice Campanella, Eleonora Carpi e Paola Fossa. Tutte facenti parte della Compagnia del Suq, fondata (e diretta) dalla Peirolero nel 1999. Alla voce Roberta Alloisio e alla fisarmonica Patrizia Merciari. La resistenza attraverso gli occhi delle donne

Quello di Malcotti, poeta e consulente editoriale genovese, è l’unico nome maschile in un parco artisti interamente composto da donne. La cosa non sorprende, se si va a leggere il titolo dello spettacolo: La Resistenza delle Donne. Maggiori informazioni e dettagli sulla mattinata del 19 aprile le fornisce Walter Mereta, del Gruppo Città di Genova Onlus, che insieme alla Provincia, all’Anpi e ad Aics è stato il promotore di questa manifestazione, principalmente rivolta ai giovani ed agli studenti. Testimonianze

«Il progetto nasce da un’idea dell’Anpi (l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, ndr), sezione Pegli, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Il proposito è quello di mettere in scena testimonianze della resistenza da parte delle donne liguri, ovviamente negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Abbiamo registrato parecchie testimonianze, che saranno interpretate nel corso dello spettacolo all’Eden di Pegli. Un grazie particolare alla Provincia di Genova, all’Anpi, a Carla Peirolero e all’elaborazione di Ivano Malcotti. La messa in scena è dedicata principalmente alle scuole, da qui l’orario delle 10, per cercare di coinvolgere i più giovani e trasmettere loro i valori di chi ha sofferto per il nostro paese». Presenti nella sala pegliese, gramita per l’occasione, il presidente di Anpi Pegli Giselda Illione, il presidente dell’Anpi Provinciale di Genova Massimo Bisca e l’assessore alla cultura della Provincia di Genova Anna Maria Dagnino.

Il circolo La Mezzaluna celebra il Vesak La Mezzaluna ha invitato ancora una volta i propri soci e, più in generale, i praticanti di meditazione o i curiosi, ad un evento molto interessante e sentito nell’ambito delle discipline meditative. Si tratta dellla celebrazione del Vesak, antica festività della tradizione buddhista

gaycs, per annullare le differenze Il dipartimento Lgbt di Aics porta un messaggio di uguaglianza

Nel giugno 2011 nasce Gaycs, il dipartimento Lgbt (lesbian, gay, bisexual, transgender) di Aics, nuovo organo nazionale che coordina le attività per il settore Lgbt. Obiettivo primario della nuova struttura è soprattutto quello di costruire una rete che sia articolata su tutto il territorio italiano che, in primis, metta in correlazione tutte quelle realtà Lgbt che già operano nel settore sociale e sportivo di Aics. Particolarmente interessante il portale ufficiale del dipartimento (disponibile su internet all’indirizzo www.gaycs.it), sul quale si possono trovare i vantaggi riservati agli associati ed una lista di attività, locali, convenzioni e news interamente dedicate al mondo gay. Da segnalare anche l’istituzione di una friendly helpline telefonica, attiva 24 ore su 24, cui chiunque può rivolgersi per segnalare disagi, problemi, oppure attività di particolare rilevanza che meritino di essere portate a conoscenza della comunità. Questo il numero da chiamare: 39.250.53.438. «Siamo motivatissimi - dice il coordinatore nazionale di Gaycs Adriano Bartolucci Proietti -, il nostro obiettivo è portare il messaggio di uguaglianza sul territorio, attraverso la rete che Aics ha così ben sviluppato nei suoi 50 anni di attività. Siamo disposti a collaborare con strutture ed enti che fossero interessati a farsi conoscere, o ancor meglio con realtà che non vogliono più stare nell’ombra». Insomma, Aics ancora una volta c’è per quanto riguarda il sociale e l’impegno ad annullare le differenze.

celebrata ogni anno nel plenilunio del segno del Toro. Il Vesak ha poi acquisito un significato più vasto, trasformandosi in un messaggio di pace e fratellanza rivolto a tutta l’umanità. Si può associare alla Pasqua cristiana.

fiore senza spine ed una bottiglietta d’acqua. La meditazione è stata seguita dal suono dei tamburi sciamanici e da un piccolo rinfresco. Da segnalare i prossimi impegni di La Mezzaluna, che da metà giugno inizierà le sessioni meditative in spiaggia. Al tramonto, nelle ore meno calde e più suggestive della giornata, Silvia Canevaro condurrà I propri soci attraverso un’esperienza da non perdere.

benessere/1

La Mezzaluna ha organizzato per il Vesak 2012 una meditazione nella quale i partecipanti potevano portare con sé un fiore, possibilmente un iris (simbolo di questa festa), o un qualsiasi altro


erone

nostri circoli

,

eventi dal mondo

Aics

ico Pastore

Ciclismo > La Granfondo

Oltre mille in bici a Casella

A

l via più di 1000 partecipanti, per una giornata davvero importante nel panorama ciclistico genovese. La Granfondo di Casella, che ha visto la sua prima edizione assoluta il 22 aprile scorso, è stata affiancata al noto e - molto frequentato dai professionisti - circuito Coppa Piemonte, di cui la gara di Casella era la seconda tappa. Le classifiche (prime 5 posizioni) Granfondo maschile 1. Caddeo Manuele (Team X-Bionic - Lapierre); 03:40:41; 33,8 km/h 2. Paluan Andrea (Asd Cycling Center) 3. Camussa Piergiorgio (Bike Evolution Rodman Team) 4. Sala Stefano (Team Carimate Kuota) 5. Napolitano Roberto (Team Cinelli Glass’Ngo) Granfondo femminile 1. Cappiello Olga (Team Cinelli Glass’Ngo); 04:19:33; 28,7 km/h 2. Passalacqua Daniela (397353Promo Ciclo) 3. De Marchi Sabrina (Team Cinelli Glass’Ngo) 4. Nunia Anna Maria (Sc Vigor Cycling Team) 5. Polti Ylenia (Mt Bike Team) Mediofondo maschile 1. Bo Cristiano (Team Edilcase 05); 03:21:55; 29,1 km/h 2. Gallo Davide (Team Edilcase 05) 3. Aufiero Davide (Uc Ezio Borgna Hersh Bike Team) 4. Masetti Marco (A.S.D. Serravalle) 5. Natali Andrea (Uc Ezio Borgna Hersh Bike Team)

CASELLA | 22 apr 2012 Manuele Caddeo, del Team X-Bionic, vincitore della Granfondo di Casella

Corso di riflessologia al centro del Metodo Nel weekend del 5 e 6 maggio, il nostro circolo Centro del Metodo ha organizzato un corso dedicato alla riflessologia olistica del piede. Conosciuta e praticata in antichità, la riflessologia plantare ha, nel mondo occidentale, trovato nuovo impulso dopo gli studi, le ricerche e i successi

professionali di un medico, il dottor W. Fitzgerald, e di una fisioterapista, E. Ingham, che seppero coniugare la medicina tradizionale con una pratica olistica le cui radici affondavano nell’antico Egitto di 4000 anni fa e, sotto forma di agopuntura, nella medicina cinese.

Mediofondo femminile 1. Palombo Raffaella (Team Cinelli Glass’Ngo); 03:52:30; 25,3 km/h 2. Cabella Patrizia (Bike Evolution Rodman Team) 3. Rosset Lorenzina (Team Cinelli Glass’Ngo) 4. Nicod Solange (A.S. Dilettantistica Briko Squadra Corse) 5. Di Prima Daniela (Asd Pedale Godiaschese) dolore... ma talvolta il rimedio risulta peggiore del male, in quanto costituisce l’ennesima forzatura di quella che è, in effetti, la natura umana. L’uomo ha infatti dentro di sé infinite risorse che vengono sempre più trascurate per dare spazio agli interventi della medicina, della chimica. È invece proprio nell’interno del nostro corpo che si trovano le sostanze atte a colmare le carenze, le risorse naturali per preservare la salute.

benessere/2 La medicina moderna, la scienza, la tecnologia offrono molti strumenti per combattere la malattia, il decadimento fisico, la vecchiaia, il

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GENOVA | 21 apr 2012 La folla al circolo Giocanimando per il Dream Day (e un momento della gara)

Eventi > Il Dream Day,

la gara che ha fatto ballare oltre

250

persone

Giocanimando, una giornata da sogno

di f. past.

S

abato 24 aprile, sul campo sportivo dell’associazione Giocanimando, si è svolto l’attesissimo Dream Day, gara di ballo - prevalentemente hip-hop - che ha coinvolto scuole di danza da tutto il nord Italia. Presenti rappresentanti da Torino, Novara e Brescia, città quest’ultima che ha dato un significativo contributo alla giornata, con più di 250 persone intervenute, tra genitori e ragazzi. Affluenza super dunque ad Albaro, per un pomeriggio da ricordare che Giocanimando pensa già di replicare l’anno prossimo. Un sogno diventato realtà

«Tennis, danza, calcio, karate: avanti così, sempre in crescendo»

La scuola di Federica Limardo è molto cresciuta negli ultimi anni, specie da quando si è allargata alla danza e ad altri sport, partendo dal tennis, primo vero amore del nostro circolo. Oggi, Giocanimando è tennis, calcio giovanile, danza e funge da importante punto di riferimento per tutto il quartiere, grazie anche ai centri estivi per bambini organizzati nel periodo in cui le scuole sono chiuse. Insomma, una realtà in espansione, con un forte entusiasmo e con risposte importanti anche e non solo da Genova. Punta proprio su questo punto il presidente di Giocanimando, Andrea Sciutto. «Siamo diventati qualcosa di importante qui ad Albaro - comincia -, dopo gli inizi principalmente legati al tennis, che resta lo zoccolo duro della nostra associazione, siamo passati alla danza, al calcio e al karate, ampliando così l’offerta che proponiamo agli abitanti del quartiere. Non chiudiamo mai, nemmeno in estate, quando i centri estivi da noi organizzati diventano un importantissimo centro di appoggio per le famiglie. È un sogno aver potuto realizzare Dream Day, lo si capisce anche dal nome che abbiamo dato a questa fantastica giornata, che ha sancito la nostra credibilità anche a livello nazionale, vista l’affluenza di scuole da Novara, Torino, Brescia. Siamo felici, ma di certo non paghi. Continueremo su questa strada, cercando di ampliare ulteriormente i settori calcio e karate».


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i 50 anni della pesca alta vallescrivia Le mille attività dell’associazione genovese

Festa in Alta Valle Scrivia, per il cinquantesimo anniversario della Società Sportiva Pesca Alta Valle Scrivia, che ad inizio aprile ha festeggiato questo importante traguardo. Passione sportiva e legame col territorio, queste le motivazioni che nutrono l’associazione presieduta da Bruno Aportis. Il numero uno del sodalizio Aics ci ha raccontato i primi cinquant’anni di Spavs, che vive e sopravvive nonostante il periodo di difficoltà che ha colpito e sta colpendo l’intero paese. «C’è da lottare - spiega il presidente -, noi teniamo duro ovviamente, perché cinquant’anni non si buttano via in un momento, pur non facile come quello attuale. Diciamo che ci troviamo a battagliare un po’ di qua e un po’ di là, cercando di mantenere solida una associazione che al territorio di appartenenza non è legata, ma legatissima». Le attività di Spavs non si limitano infatti alla sola pesca sportiva. Salvaguardia delle specie animali, soccorsi, corsi per guardie volontarie, interventi faunistici, sorveglianza ad attività con i disabili. Esce dunque un quadro assai ben più vasto di quanto non possa sembrare da una prima occhiata, che indurrebbe ad immaginare un gruppo di amici e di appassionati uniti dalla canna da pesca. «Lo so che sembrano parole dette per abbellirsi - spiega Aportis -, so che sembra incredibile che un’associazione tutto sommato medio-piccola come la nostra possa sobbarcarsi una mole di lavoro, vi garantisco, così alta. Ma è tutto reale, grazie soprattutto alla passione e alla voglia di un sacco di persone, che hanno l’obiettivo comune di migliorare il territorio in cui amano vivere». Un po’ di numeri. La Società Pesca Sportiva dell’Alta Vallescrivia muove circa 400 tesserati, fra i muniti di tagliando Aics e quelli di Federpesca. Se si aggiungono le circa 2200 persone annuali che gravitano attorno alla riserva di pesca dell’Associazione, ecco che la situazione diventa ancora più meritevole di attenzioni. «Diciamo che grazie al patrocinio dell’Ente Provinciale riusciamo a tenere viva ed attiva la nostra riserva di pesca, molto frequentata da pescatori esperti e non. Cerchiamo di creare qualcosa di bello per la nostra zona». Come gli interventi sul ponte di Savignone, ad esempio, o la collaborazione coi canoisti per la pulizia e l’utilizzo dell’area del lago di Busalletta. «Sì, il lago di Busalletta è davvero un bellissimo posto, insieme ai canoisti riusciamo ad operare una sinergia che sta dando ottimi risultati. Per quanto riguarda il ponte di Savignone, posso dire che praticamente lo abbiamo riscoperto noi. È una costruzione del 1200, siamo stati lì tutto un inverno a metterlo a posto. Ora l’obiettivo è il lago di Valnoci, altra area particolarmente interessante che può unire tante discipline sportive diverse e che, storicamente, rappresenta anche uno dei luoghi più caldi della resistenza ligure». Infine, il tentativo di recupero di una specie di trota in via di estinzione. «È la trota faria forma mediterranea, un pesce che negli ultimi anni si è ibridato con altre trote e sta piano piano scomparendo. Cerchiamo di isolare gli esemplari puri rimasti e farli aumentare di numero». L’associazione di Bruno Aportis è stata celebrata dal trimestrale Le Voci dell’Antola: è tutto visibile direttamente online, accedendo al sito della società, all’indirizzo pescaaltavallescrivia.org.


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La gioia di fare sport É

festa al Porto Antico aspettando le finali Aics... testo di Federico Pastore foto di Simone Arveda

GENOVA | 12 giu 2011 L’esultanza dei piccoli calciatori della Polis al torneo Aics giocato a Marassi l’anno scorso


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iniziative

L’estate si anima con Aics: trisball alla Festa dello Sport, quindi le finali 2012


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on c’è molto da aggiungere, anche perchè il palcoscenico dice già tutto. Ma arriva l’ufficialità: anche le finali di quest’anno si giocheranno allo stadio Luigi Ferraris, in data 24 giugno, sotto le insegne del progetto “Tutti insieme par Ail”. Aics al fianco di Ail

Si torna a Marassi dunque, dopo le splendida giornata delle finali dello scorso anno “Tutti insieme per Ail”, che ci ha visto al fianco dell’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma con il Torneo “Piccoli Amici 2003”, tutte le finali dei campionati a 7 e a 11 e il Trofeo “Paese di Alice”, che ha visto trionfare la nostra Rappresentativa in un combattutissimo triangolare. Lo sforzo è raddoppiato

La vera novità è che quest’anno proveremo, come nostra abitudine, a fare di più e a fare meglio, raddoppiando i nostri sforzi, nel vero senso della parola. Lo stadio di Marassi, infatti, sarà “nostro” per due giorni, ossia anche per la giornata di sabato 23 giugno, una giornata che sarà utilizzata da noi per sviluppare in maniera ancora più ampia e divertente il Torneo dei “piccoli”, che saranno per un giorno protagonisti di un vero e proprio sogno, come quello di calcare il prato dove ogni domenica vedono correre e giocare i propri idoli di Genoa e Sampdoria. Aics in controtendenza

Momento strano per il calcio cittadino, squadre in difficoltà e passione sempre presente ma un po’ calante. Tutto il contrario del nostro e vostro movimento. Ancora tanto traffico per le iscrizioni per il prossimo anno e per il classico “Torneo Primavera”, stagione nel suo momento clou e ora questa notizia, che sicuramente potrà darvi quello stimolo in più per fare un cammino importante nei playoff, che magari potrà portarvi a giocarvi le vostre carte sul prato più famoso della città Noi ci mettiamo il nostro, adesso tocca a voi tutta la fatica: la strada per Marassi è lunga e tortuosa.

Novità > Festa

dello

Sport

al

Porto Antico: l’Aics

lancia il calcio

E intanto è tempo di... trisball!

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al 25 al 27 maggio prossimi, l’Area Porto Antico di Genova - che quest’anno festeggia i suoi primi 20 anni - ospita la Festa dello Sport. Occasione di incontro ed aggregazione importantissima per il movimento cittadino. La scorsa edizione chiamò in piazza niente meno che 60.000 partecipanti, comprese tutte le discipline. Discipline sportive - ma non solo - che saranno in campo anche quest’anno, per un weekend che si annuncia già un grandissimo evento. Lo sport in festa

La Festa dello Sport è la festa di chi ama gli sport e di chi vuole scoprire discipline nuove. È la festa che fa scendere in campo migliaia di persone di tutte le età, abilità e nazionalità. È la festa che ogni anno trasforma il Porto Antico di Genova in piccolo villaggio olimpico, perché lo spirito è quello. La Festa dello Sport è la festa di tutti: del tuo compagno di banco e della tua classe. Del tuo insegnante e dei tuoi genitori. Dei tuoi migliori amici e di quelli che potrai conoscere lì. È la festa di chi pratica lo sport, di chi lo organizza, di chi lo promuove, ma anche dei campioni, che potrai incontrare, come sempre, alla Notte Magica dello Sport. Le Olimpiadi genovesi

La Festa dello Sport coinvolge infatti tutte le federazioni sportive della nostra città, con l’appoggio dei più importanti enti di promozione e - naturalmente - delle istituzioni locali. La location ideale per queste piccole olimpiadi genovesi è il Porto Antico. Osservando la planimetria della manifestazione (nelle pagine successive), si nota

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vs

3 di f. past.

come saranno disponibili stand degli sport più diversi: vela, arti marziali, basket, volley, canottaggio, arrampicata, minimoto, fitness, ciclismo, danza, atletica, subacquea e calcio, con Aics in prima fila e unico promotore in quest’occasione del gioco più amato dagli italiani. L’Aics lancia il trisball

Saremo presenti in una forma particolarmente originale: il trisball. Trisball che già un anno fa era entrato nella lista delle “cose da fare” qui in Aics, ma che ha dovuto attendere questa stagione per prendere vita. Che cosa è il trisball? Si tratta di una disciplina a metà tra il calcio a 5, il calcio saponato, il calcio da piazzetta e quello a 7 giocatori, tanto amato dai nostri tesserati. Cos’è il trisball? In poche parole il trisball, come facilmente intuibile dal nome,

è calcio 3 contro 3. Alcune piccole differenze, nemmeno troppo piccole, rispetto al pallone ordinario. Non esistono portieri, le porte sono piccole, basse e incastrate in quella che più che altro si può chiamare gabbia. Non esistono falli laterali, la palla non esce né si ferma mai, salvo dopo un fallo, ravvisato da un direttore di gara che somiglia molto ad un giudice di linea tennistico. L’arbitro sta infatti fuori dal campo, seduto su una sedia e vigila sul corretto svolgimento della gara. Dicevamo, la palla non si ferma mai, nemmeno se viene calciata in alto, per via del tetto a rete che la riporta subito sul prato sintetico. Valgono le sponde, valgono i tiri di sponda. Addirittura in alcuni casi il gol di sponda frutta più di un punto.


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GENOVA | 12 giu 2011 Due immagini scattate lo scorso anno al torneo Piccoli Amici 2003 che aprĂŹ la giornata delle finali Aics allo stadio Luigi Ferraris: a giugno si raddoppia, con una giornata dedicata ai bambini e una al calcio degli adulti. Sempre, e comunque, combattendo al fianco di Ail


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MAPPA DELL’AREA 25/26/27 MAGGIO 2012 PORTO ANTICO DI GENOVA

FESTA DELLO SPORT. LA FESTA DI TUTTI!

VIA AL MA F. DE AND

MAGAZZINI DEL COTONE • ARTI MARZIALI • DISCIPLINE ORIENTALI • GIOCHI DA TAVOLO • MOSTRA “IL MONDO IN UN PUGNO: QUANDO LO SPORT DIVENTA MITO” • TIRO CON L’ARCO

CICLOT

TESTATA DI MOLO

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Aggiornamenti e info: www.portoantico.it - www.stellen


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I SC ata AM lev GR rae Sop

CALATA FALCONE BORSELLINO AIR TRACK

PIAZZA DELLE FESTE

MINIMOTO

PALESTRA DI ROCCIA

C.R.I. primo soccorso

ATTIVITÀ POLIZIA DI SCUOLA STATO SUB

BIGO

SPECCHIO ACQUEO VELA CANOTTAGGIO STAND: INFOPOINT American Pistachios, PORTO ANTICO Consorzio Panificatori, YCI

MINITENNIS

Latte Tigullio, Radio 19

BASKET

PALESTRA MANDRACCIO

VOLLEY GOLF

AREA PORTA SIBERIA

nellosport.com

VIA TUR ATI

Sop r a e leva ta

TAPPO

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ARE DRÉ

Po

TRISBALL RISCIÒ

AREA STELLE NELLO SPORT

PIAZZALE MANDRACCIO GIOCHI TRADIZIONALI

AREA STELLE NELLO SPORT KANGOO JUMPS

PIAZZA CAVOUR

Sconti e agevolazione nei locali dell’Area che espongono il logo della Festa.


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Correre insieme a Giulia Il

successo del mini-trail grazie a Mi Nutro di Vita testo e foto di Federico Pastore

L’estate si anima con Aics: trisball alla Festa dello Sport, quindi le finali 2012


iniziative

PIEVE LIGURE (Genova) | 21 apr 2012 I ragazzi che hanno preso parte alla gara di trail “Corri con Giulia� al momento della partenza, dal piazzale della chiesa di Pieve Alta: numerosi ed entusiasti

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GENOVA | 21 apr 2012 Nelle due foto piccole, sopra, la mostra “Liberi di...”, con i fumetti realizzati dai bambini delle scuole della circoscrizione di Levante Nello scatto a centro pagina, gli attimi prima della partenza (affollatissima) della seconda edizione di “Corri con Giulia”

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rande festa il 21 aprile scorso a Pieve Alta per la seconda edizione di Corri con Giulia, il mini-trail per bambini delle scuole medie ed elementari organizzato anche quest’anno dal nostro circolo Mi Nutro di Vita. Davvero importante, come testimoniano le immagini di queste pagine, la risposta dei ragazzi delle scuole della circoscrizione, invitate dall’organizzazione a presenziare ad un evento - lo ricordiamo - nato da una situazione di profondo dolore: la scomparsa di Giulia, la figlia di Stefano Tavilla, presidente

di Mi Nutro di Vita. Scomparsa legata ai disturbi del comportamento alimentare, per la lotta contro i quali l’associazione si dedica totalmente da più di un anno e della quale avevamo già parlato nello scorso numero di Oltre gli Orizzonti. Seconda edizione... in crescendo! Corri con Giulia è giunta alla seconda

edizione, quella corsa il 21 aprile, e ha smentito i dubbi sulle presenze. Dubbi che potevano essere legati alla estrema vicinanza - l’anno passato - tra la scomparsa di Giulia e la prima manifestazione in suo onore. Oggi, a distanza di circa dodici mesi, la risposta è stata la medesima, forse - secondo stime ancora non confermate addirittura superiore, segno che qualcosa si muove contro i Dca. Segno che Mi Nutro di Vita sta facendo un lavoro importante, forse


sensibilizzare divertendo

Doppio per

obiettivo (centrato) Mi Nutro di Vita [ f. past. ]

Stefano Tavilla è felice, la sua Corri con Giulia è arrivata alla seconda edizione ed è riuscita a mantenere l’entusiasmo di partecipanti dell’anno scorso. «Sono contento - dice lui, sempre molto schivo e razionale -, anche quest’anno la risposta è stata grandissima ed abbiamo avuto la possibilità di radunare tanti bambini e di farli divertire. In maniera semplice, facendo loro scoprire le bellezze naturali che ci sono dietro casa nostra e portando un messaggio di sensibilizzazione importante, che è poi il nostro obiettivo primario». Il messaggio parla forte e chiaro e parla contro i Dca, i disturbi del comportamento alimentare. «Stare all’aria aperta è un primo passo importante per prevenire certi tipi di patologia. Scoprire o riscoprire la bellezza del divertimento in con gli altri e nella natura è allontanare i ragazzi dagli stereotipi moderni di divertimento, quali videogiochi o compagnia statica. Noi non avevamo con Corri con Giulia l’obiettivo di generare un vincitore, ma di generarne molti. Speriamo di esserci riusciti». Cecile Rogè del Gruppo Donne Bogliasco è in linea con Tavilla. «Meraviglioso vedere così tanti bambini, secondo me c’è stata anche più partecipazione rispetto all’anno scorso forse per via del passaparola tra ragazzi, famiglie, insegnanti. Questo è ancora più bello. Credo che il messaggio che giunge da Corri con Giulia debba essere di vita semplice, in famiglia, a contatto con la natura. Ciò non esclude le mode, il mondo esterno, i divertimenti, ma diciamo che aiuta a trasmettere ai ragazzi i valori sani, quelli che aiutano parecchio - per esempio - ad allontanare i fantasmi dei disturbi alimentari, contro i quali l’associazione Mi Nutro di Vita si batte da più di un anno». Michele Picco della Federazione Italiana Escursionisti ha disegnato il tracciato della seconda edizione di Corri con Giulia, facendo anche da speaker e mettendo tutto ciò che poteva per realizzare una giornata da ricordare. «Mi ha fatto molto piacere esserci - dice - per dare una mano a Stefano e per sensibilizzare tutti sui problemi che affronta Mi Nutro di Vita, ma anche sul mini-trail in generale. Queste sono gare che i bambini possono affrontare, ne è dimostrazione quanto accaduto a Pieve. Su un tracciato di 5 chilometri, con quasi 300 metri di dislivello, non ho visto nessuno arrivare con la lingua in terra e il primo ha impiegato appena 25 minuti! Insomma, un’esperienza sicuramente positiva, sicura e sana. Che sarebbe bello ripetere anche in altri contesti».

lontano dai riflettori, ma molto intimo per chi lo ascolta. Un messaggio di valore, attraverso i valori

Seconda edizione di “Corri con Giulia” e successo più grande della prima volta

La maggior parte dei partecipanti, fossero essi ragazzi o genitori, non ha avuto in famiglia situazioni legate a disturbi alimentari e conduce una vita del tutto normale. È proprio qui che vuole arrivare la sensibilizzazione cominciata da Tavilla ormai un anno fa. Sensibilizzazione oggi trasformatasi in una giornata di grandissime festa e gioia. Nel sempre suggestivo contesto del piazzale di Pieve Alta, da cui si gode il solito fantastico panorama. Un sabato in famiglia, per portare alle famiglie un messaggio di semplicità ed estrema forza. Presenziando a Pieve, è parso di assistere alla festa di compleanno di un

bambino fortunatissimo, con un mucchio di invitati, i giochi durante la giornata e la merenda alla fine. Coi genitori che sorridono, anche se durante la settimana magari lo fanno poco, con gli amici che sono amici anche fuori dalla scuola. Una giornata che per molti ragazzi sarà da ricordare, anche perché i più giovani vivono il tempo in modo molto diverso dagli adulti. Un tempo più lento, più difficile da dimenticare. Liberi di...

Da segnalare anche la mostra Liberi di..., voluta dal Gruppo Donne Bogliasco e da Mi Nutro di Vita. Una mostra di fumetti, realizzati dai bambini delle scuole della circoscrizione levantina. Una mostra davvero interessante, dove sono uscite idee particolari e del tutto fuori dagli schemi tradizionali.

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poker

Gioco d’azzardo o gioco d’abilità? La seconda. Ecco cos’è oggi il poker sportivo


Il

boom del Texas Hold’em al tempo della crisi testi di Federico Pastore foto di Simone Arveda

CARTE Dalla cirulla in spiaggia si è passati alle serate di poker nei circoli

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Le molte facce del poker

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Non c’è poker senza denaro: ecco la differenza con la scopa

S

empre più giocato - si stima che lo pratichino dai 120 ai 150 milioni di persone in tutto il mondo - il texas hold’em è diventato negli ultimi dieci anni un vero e proprio movimento culturale. Forse a qualcuno non sta bene associare questo termine ad un gioco di carte, sebbene sia in fondo del tutto naturale. Chi non ricorda le partite con nonni, fratelli, genitori, amici, a giochi certamente più innocenti come scopa, ramino, scala quaranta, briscola? Associati a momenti familiari, qualche Natale, qualche ricorrenza, un semplice giorno in cui piove, e dunque più facilmente accettati da chi l’opinione pubblica in fondo la decide: la signora che va al supermercato. Non c’è poker senza denaro

Niente contro la signora, per carità. Ma questo è. Così come è evidente che il poker sportivo - e non - abbia fatto breccia nella testa e nelle dita di milioni di persone, nel mondo e dunque anche qui in Italia. Il poker è reso diverso dalla scopa da un fattore: il denaro. Non c’è poker senza denaro, sia esso finto o no. Gli altri giochi possono anche far senza, ma il poker senza non si può. Questo lo rende un pirata ed un signore, come cantava Julio Iglesias. Una sfida. Mettersi tutti dietro. E una specie di promessa, questa sì comune alle lotterie: la possibilità di vincere molto spendendo poco. Il grande sogno - molto americano, con tutto ciò che significa. Sarà una coincidenza, ma la crisi

internazionale il proliferare di fiches e flop l’ha aiutato parecchio. Il paradosso del gioco e dellla crisi

Qui è interessante soffermarsi. Sul controsenso assoluto che una dinamica simile genera. Soldi non ce n’è, si sente da praticamente tutte le parti, ma allora perché, quei pochi, giocarseli al Gratta e Vinci, al Lotto o - appunto - ai tavoli di poker, siano essi online o live? Bisognerebbe chiederlo a chi i soldi li gestisce. Non alla gente. Che li subisce. Un dato preciso arriva invece da Aams, che dichiara di aver mosso a marzo 2012 1.2 miliardi di euro solo con il poker. Sono tanti soldi in un solo mese, ma vale la pena ricordare questo. Dell’intera somma raccolta, il 3% va allo Stato, il 17% ai concessionari e l’80% - minimo - è ridistribuito ai giocatori, naturalmente se arrivano nelle posizioni pagate dei tornei freeze-out. Questo è importante, perché differenzia il poker ad esempio dalle lotterie o dai Gratta e Vinci. Che a parere di chi scrive, sono soldi buttati. Senza divertimento né sfida, né abilità. Solo smania. Qui sì che Aams si frega le mani. Su - ad esempio - 862 milioni raccolti, il Monopolio ne trattiene 240, circa un terzo. Ridistribuendo il resto. So quel che spendo Freeze-out. Una parola che in italiano può

essere tradotta: bruciato (l’italiano è molto diverso dall’inglese...), fatto fuori, eliminato gelidamente, a casa senza possibilità di rientrare. È un tipo di torneo, denominato così per il motivo seguente: esiste una tassa di iscrizione (buy-in) che una volta pagata va a finire nel montepremi generale. Chiuse le adesioni, l’organizzatore sistema al tavolo o ai


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GENOVA | 12 apr 2012 Circolo Santa Giuliana: un dealer con il mazzo pronto, le fiches sul tavolo, un giocatore in attesa e quattro carte già scese. Manca la quinta, il river, per capire come finirà la mano. È il brivido del Texas hold’em


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tutto ebbe inizio...

Le

controverse origini del poker [ f. past. ]

Radicato nel tempo e di difficile connotazione, il primo passo del poker sembra muovere in Europa. Terra francese, pare. Per altri, tedesca. Per altri ancora, italiana. Non è chiaro. Per altri ancora, è la Persia la prima mamma del poker. Chissà come è andata in realtà... Poque è il prozio d’oltralpe, Pochen il germanico, lo Zarro il nostrano e As-Nas il nonno persiano. Un po’ di informazioni più dettagliate. Cronologicamente, si comincia dalla Persia, dove l’As-Nas si sarebbe sviluppato nel XIV secolo: si utilizzavano 20 carte, con 4 giocatori. Coppia, tris e colore le tre combinazioni previste. A casa nostra, lo Zarro si diffuse in epoca rinascimentale, specialmente a Milano, dove Francesco Sforza fu costretto a proibirlo con un editto del 1531, tale era l’abuso dei giocatori del tempo. Per nulla scoraggiati dal no ufficiale del duca di Milano, i giocatori proseguirono imperterriti ed arrivarono fino in Francia, da dove il Poque partì poi per gli Stati Uniti. Siamo nel XVIII secolo. La Germania, sembra, avrebbe dato i natali al Pochen, che in tedesco significa bluff, inganno, caratteristica basilare del gioco. XVI secolo e anche qui le cronache narrano dell’esportazione in America da parte degli immigrati. Origine dunque discussa, ma non c’è discussione su chi il poker lo abbia reso effettivamente famoso. Gli americani. Che dal selvaggio West del 1829, anno in cui l’attore ed avventuriero George Cowell porta la prima sicura testimonianza del gioco, non hanno mai smesso di diffondere ed amare il poker. Nel 1858 si ha una prima rudimentale regolamentazione di combinazioni di carte e puntate, poi evolutasi nel corso degli anni successivi anche per via dell’influenza europea, dove il poker ritorna, successivamente alla contaminazione americana. Questa volta è l’Inghilterra ad accorgersi del suo aspetto ludico e romantico, tanto da stupire la regina Vittoria, il cui entusiasmo precede quello del popolo britannico. Naturalmente, la mentalità inglese - specialmente a quel tempo - non ama l’improvvisazione, quindi il poker viene passato al setaccio e regolamentato per iscritto. Da qui, il poi quasi impronosticabile successo moderno. Che oggi coinvolge milioni e milioni di giocatori in tutto il mondo anche grazie al supporto online. Le principali versioni del poker Draw poker In questo tipo di poker, ogni giocatore riceve cinque o più carte coperte e può cambiare una o più carte di quelle ricevute, per un numero di volte prefissato Stud poker I giocatori ricevono una carta alla volta. In questa forma di poker alcune carte vengono mostrate agli altri partecipanti e nessuna carta può essere cambiata o scartata dai giocatori Community card poker Un numero di carte viene distribuito scoperto ed è condiviso con gli altri giocatori. In seguito, i giocatori assimilano le carte ricevute con quelle condivise Texas hold’em Ogni giocatore riceve due o quattro carte individuali, da combinare con le cinque comuni, scoperte in tre momenti successivi Omaha hold’em Ogni giocatore riceve quattro carte. L’obiettivo è di fare la migliore mano usando solo due carte individuali oltre alle tre o cinque carte comuni disponibili

tavoli i partecipanti e stabilisce i premi e le percentuali per ogni posizione. Al primo tot, al secondo tot, al terzo tot, fino all’ultima posizione pagata. Temutissima, tra i giocatori, the bubble, la bolla, il primo posto non pagato. Se ad esempio vanno a premi in sei, la settima piazza è quella della bolla. Brutto finirci... Ma questo è un altro discorso. L’80% del buy-in è ridistribuito tra i giocatori. Si comincia con lo stesso numero di fiches, per ogni giocatore. Ognuno sa quanto ha speso, sa quanto può guadagnare e sa che parte alla pari degli altri. Poi, si gioca. Se finisci le fiches, vieni eliminato e in quel torneo non puoi più rientrare. Spesa bloccata. Alle prese con la scimmia

Certo, detta così sembra abbastanza sicura. In realtà, sia vincere che uscire creano quella che viene comunemente chiamata the monkey: la scimmia. Perdere le dà molto più da mangiare di quanto non lo faccia vincere, ma anche vincere la nutre benissimo. Uscito da un torneo, ce n’è sempre un altro cui partecipare, magari non nel luogo dove si è perso. Magari in un altro circolo o a casa, online. Ma c’è sempre un torneo che parte. Questo è il problema per molti players. La scimmia. Che è difficile da controllare e che rende simili alle scimmie. È versione molto accreditata questa che segue: «Chi gioca tanto, difficilmente perde tanto. Alla fine vai in pari, anzi, guadagni. Perché prima o poi prendi». Lo abbiamo sentito dire da molti frequentatori di poker rooms. È un punto sul quale sarebbe interessante confrontarsi con dei professionisti. Chiacchiere da poker

È anche interessante un altro aspetto, che rende il poker così popolare. L’aspetto sociale. Ai tavoli si parla, prima, durante e dopo i tornei. Sia faccia a faccia che a distanza, lontano dal tappeto verde. E poi ci sono i personaggi. Le pokerface, quelli che giocano da poco e sembra che giochino da una vita. Quelli che sembra che giochino da una vita e giocano veramente da una vita. Ti raccontano delle cinque carte e di come mettevano in mezzo i polli. O dei tavoli nelle ville. O delle leggende di chi vinse milioni e poi li perse uno dopo l’altro. E tutti gli altri. Non è male ascoltare le chiacchiere dei giocatori con il/ la barista, prima di iniziare i tornei. Qualcuno alle 20 si è alzato da poco, si prepara per la sua giornata. Molto diversa dalla giornata della maggior parte degli altri. Questo o ci se lo può permettere perché si è bravi e quindi si guadagna, oppure perché si è ricchi. Dipende. Naturalmente, l’aspetto sociale non è solo fuori casa. Sono comunissime le serate poker da A., B., C. il martedì o il mercoledì o quando è. Indagare per credere. Appuntamenti fissi oppure improvvisate, con parecchi amici riuniti al tavolo, giocando a soldi. Ovviamente. Non si può? Diciamo che in questo caso lo Stato non becca una lira, anzi un euro. Quindi non è contento. Ma si fa, eccome. E il gioco vive anche e soprattutto di situazioni simili. Insomma, il poker ha una socialità importante, unita a dei rischi altrettanto importanti. E, come le sigarette e l’alcool, qui in Italia è del tutto legale. Non sono molto diversi in fondo. Tant’è vero che si uniscono spesso. Verso i cinque cerchi

Accettata l’aggregazione, ormai evidente, il poker si prepara alla sua personalissima evoluzione. L’ingresso in società, questa volta non dalle fumose porte a vento dei saloon, ma dall’ingresso principale: i giochi olimpici. Già, perché il Cio ha da poco riconosciuto l’hold’em come skill game, cioè gioco di abilità. Non d’azzardo. Al pari di scacchi, badminton, burraco. La federazione internazionale vuole trasformarlo in disciplina olimpica. Non ci riuscirà probabilmente a Londra 2012, dove è maggiormente plausibile un’esibizione senza medaglie in palio. Ma per Rio de Janeiro 2016 il momento sembra quello buono. Ancora quattro anni per scambiare un river (magari non bloody...) con i cinque cerchi olimpici.

GENOVA | 19 mag 2012 Coppia d’assi in cima al resto del mazzo: nel poker sportivo, il Texas hold’em, è la migliore combinazione possibile per affrontare una mano. Da lì ad avere la certezza di vincere, però, passano quattro giri di puntate, cinque carte e i bluff dei vostri avversari... Perché nel poker tutto può succedere


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Le

leggende

>I

giocatori che hanno fatto la storia del poker... e i milioni

Doyle Brunson (alias Texas Dolly)

Stu Ungar (alias The Kid)

Johnny Moss (alias Grand Old Man)

Th. Austin Preston, Jr. (alias Amarillo Slim)

Benny Binion (alias The Cowboy)

Brunson è stato il primo vincitore di un premio da milione di dollari ad un torneo di poker. Durante il corso della sua carriera professionale al tavolo da gioco, ha raccolto qualcosa come 9 bracciali alle Wsop. Brunson ha anche pubblicato uno dei libri didattici maggiormente autorevoli sul gioco del poker, intitolato Doyle Brunson’s Super System

Uno dei fanciulli prodigio del gioco, ha guadagnato la propria reputazione all’età di 14 anni. Talento naturale, le capacità di giocatore di Ungar gli hanno fatto vincere 5 bracciali Wsop e qualcosa come 30 milioni nel corso della propria carriera. Li sprecò per sostenere la sua tossicodipendenza, che lo portò ad una morte prematura all’età di 45 anni

Dai giorni della giovinezza, quando si procurava da vivere monitorando partite di poker in una sala da gioco della sua città natale, Odessas, Texas, Moss era un patito del fair-play, al punto da sparare e ferire un uomo che sorprese a spiare le sue carte. Moss vinse 8 bracciali nel corso di 25 Wsop consecutive, tra gli anni 1970 e 1995

Una personalità controversa sia nel poker che nella vita. La sua storia comprende avventure memorabili, eccessi nel linguaggio divenuti celeberrimi ed anche, tra i primi, una carriera di moderato successo nel dorato mondo dello showbusiness. Ha anche vinto 4 braccialetti Wsop ed è ricordato nella Poker Hall of Fame

In quanto fondatore delle World Series of Poker, Binion ha rivoluzionato il gioco ed ha giocato un ruolo chiave nel trasformarlo in un fenomeno di massa. La sua visione pionieristica ha lanciato poi Las Vegas come città del gioco a livello mondiale, ed è considerato una delle figure maggiormente influenti nella storia della città


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Intervista > L’esperienza

dello storico circolo genovese

Il boom del San Giuliano

di Federico Pastore

D

a pochi anni Riccardo Di Rella insieme ai suoi soci - ha rilevato il circolo San Giuliano di Albaro, storica sede della petanque genovese, oggi rinnovato ed adeguato ai tempi dalla dirigenza entrante. Adeguato - soprattutto attraverso il Texas Hold’em ed il Bridge, di cui i San Giuliano sono profeti assoluti in Liguria e tra i rappresentanti più influenti a livello nazionale. La petanque delle origini oggi se n’è praticamente andata, insieme alla generazione che la giocava. Restano solo pochi appassionati - tra i quali l’ex blucerchiato Domenico Arnuzzo, socio frequentatore dei San Giuliano - e qualche veterano, decorato nel passato nientemeno che con la medaglia di campione del mondo. Di Rella racconta. «Abbiamo due campioni iridati tra i nostri soci - dice il presidente del circolo albarino -, due dei quattro che l’Italia ha avuto nella propria storia. Si tratta per noi di una grandissima motivazione d’orgoglio. Oggi entrambi hanno superato la settantina, ma è ancora difficilissimo batterli... E poi sono pezzi di storia dei San Giuliano, che dagli anni ’50 è uno dei principali ed oggi più antichi circoli di Genova». In principio furono... le bocce

La storia dunque parte dalle bocce, detto all’italiana, per svilupparsi attraverso il gioco delle carte. «Il nome iniziale era Bocciofila San Giuliano Lido - dice ancora Di Rella -, poi il movimento qui si è evoluto con bridge, burraco ed ora l’hold’em. Narra la leggenda, anche se nessuno è disposto a confermarlo, che metà della struttura dei San Giuliano sia stata costruita giocando a poker, quello all’italiana, con le cinque

carte in mano». Un segno del destino, visto che il sodalizio di Di Rella attualmente vive principalmente di tavoli verdi e players. «Qui transitano più di 1.500 giocatori al mese sorride il pres. -, limitandoci al poker. Quasi altrettanti per quanto riguarda il bridge, che rappresenta per noi una risorsa al pari importante. Organizziamo anche tornei di scacchi e subbuteo, attività che dalla passata gestione non venivano nemmeno prese in considerazione e che invece ci stanno dando grandi risposte». Nulla è lasciato al caso

Un impegno radicato dunque, non solo per quanto riguarda la multilateralità delle discipline trattate, ma anche per l’orario di apertura. «Stando al regolamento comunale, potremmo cominciare le attività alle 9 del mattino e chiuderle alle 6 del mattino successivo. Siamo in un parco di 3.000 metri quadrati e non diamo fastidio a nessuno. In realtà, si apre alle 14 e si chiude per le 3-4. Ovviamente, quando ci sono tornei che lo richiedono, restiamo aperti anche fino alle 6». Con servizio bar e ristorante compresi, nonché pay-tv per vedere le partite di calcio e gli spettacoli sportivi più seguiti. «Siamo organizzati con un bar sociale, un ristorante e la possibilità di consumare guardando la pay-tv. Direi che per quanto riguarda le attività ricreative non abbiamo lasciato nulla al caso». Formazione e problemi superati

In più, la formazione. Questo riguarda il poker. I San Giuliano indicono corsi da dealer, tra le altre infinite attività. «Credo che sia uno dei lavori del futuro - dice Di Rella -,

abbiamo gente importante che insegna e c’è sempre bisogno di qualcuno che dia le carte, vista la mole di tornei che promuoviamo. Il nostro obiettivo è creare professionisti, aspettando che le autorità competenti inizino a regolare una posizione in sicuro sviluppo».

a levante si gioca al buena suerte Apre

i battenti un nuovo circolo

Aics

a

Casarza Ligure

[ f. past. ] Apre i battenti Buena Suerte, il nostro nuovo circolo di Casarza Ligure, tutto dedicato ai giochi. Siano essi da tavolo, o di abilità. Biliardo, freccette, l’evoluzione dei grandi classici (Monopoli, Risiko...) in touch screen, slot machines e il tanto amato-odiato poker, naturalmente versione Texas hold’em. Buena Suerte nasce da un’idea del tesoriere Mauro Baratta, che insieme agli amici Giovanna Adelfio, Andrea e Marcella Perego ha tirato su una struttura non da poco, completamente nuova e prontissima a ricevere i propri soci. Proprio Baratta, il pomeriggio della presentazione ufficiale del circolo, ci ha raccontato qualche cosa in più sulla gestazione di Buena Suerte. «Diciamo che è stata, almeno inizialmente, soprattutto una mia idea - racconta - volevo che non si disperdesse la gente di Casarza, che non andasse a giocare nella realtà circostanti, ma rimanesse qui. Un piccolo sogno che si sta avverando, almeno per me. Una sorta di dichiarazione d’appartenenza al territorio, che devo dire ha riscontrato parecchi consensi nell’amministrazione comunale. Ringrazio infatti il Sindaco e tutti coloro che ci hanno aiutati». Ma non sono stati tutti, ad aiutare Buena Suerte. Sempre Baratta racconta le difficoltà che il circolo ha dovuto affrontare prima di poter vivere il suo primo grande giorno. «Beh, diciamo che i giornali e i media locali non ci hanno per nulla dato una mano. Sono usciti alcuni articoli sul Secolo del Levante e sul Corriere Mercantile, articoli che in qualche modo cercavano si screditare la nostra attività, puntando il dito sull’aspetto-bisca del nostro circolo che invece si rifà a valori del tutto sportivi, ci tengo particolarmente a sottolinearlo». Il problema principale non lo hanno creato le freccette, il biliardo oppure i giochi classici in touch screen. È stato il poker, a far storcere il naso alla gente locale e successivamente ai mezzi di informazione. «Questo è un ambiente sano - precisa Baratta -, i nostri tornei sono regolamentati e ben lontani dal negativismo che spesso purtroppo sento attorno al gioco del poker. C’è stata anche una sentenza a riguardo: il poker è un gioco sportivo, di abilità, non di azzardo. Non abbiamo il cash game che è illegale in Italia, soltanto tornei freeze-out, che hanno l’ingresso definito e i premi stabiliti. Noi puntiamo all’aggregazione, anche perché se una famiglia viene qui da

noi ha diverse aree dedicate, quindi sia gli adulti che i bambini possono divertirsi in maniera del tutto sana e senza il demone del gioco che tanto spaventa le persone che ancora non ci conoscono». Giovanna Adelfio ha fatto nottata sia il 3 che il 4 maggio, per la serata preinaugurale e per quella inaugurale. «Beh sì, sono andata a letto tardi sia il 3 che il 4, ma si sapeva... Il primo giorno è sempre una battaglia! Speriamo che ce ne siano tanti altri così, anche perché è bello avere tanti amici nel circolo, tante persone che vengono qui a divertirsi e a svagarsi. Buena Suerte nasce soprattutto in quest’ottica: dare la possibilità alla gente del posto di trovare un punto di aggregazione, specialmente durante l’inverno quando qui a Casarza e dintorni c’è davvero poco... Abbiamo pensato: serve una novità, un ritrovo. Ed eccoci qui allora ad augurare buona fortuna ai nostri soci, il nome è stato scelto anche per questo motivo. Un augurio generale, non solo per quanto riguarda le carte». L’ultima battuta la Adelfio la dedica al gioco, che negli ultimi anni ha visto un’impennata esagerata. «Penso a quando uno torna a casa e guarda la tv: si parla sempre della crisi, della politica, di cosa non va, che l’Italia è un paese a rischio. I telegiornali e i giornali ti fanno dire: non voglio vedere nè leggere niente... Così uno cerca di distrarsi un po’, trovare una sfida e si butta sul gioco, almeno molti fanno così. E’ un modo anche per socializzare e non pensare, per fortuna». L’area dove Buena Suerte sorge, è la base di un capannone anch’esso di recente costruzione, capannone che ospita altre attività oltre il circolo casarzino. Lo spazio è ampio, ogni cosa profuma di fabbrica, i muri appena dipinti offrono un’accoglienza fresca. All’ingresso, superato il dehor completo di tavolini e posacenere, tre tavoli da biliardo nuovi di zecca, con un calcio balilla di fronte ed alcune postazioni per il gioco online. Pochi passi ed ecco il bancone del bar, ad L, fornito di ogni vezzo. Proseguendo, una specie di garitta incuriosisce la vista: è il box iscrizioni, dove gli addetti di Buena Suerteraccolglieranno le adesioni ai tavoli in partenza. Infine, la sala da poker, il fiore all’occhiello del circolo, decorata a muro con quattro mazzetti di carte, uno per ogni seme. Buena Suerte!


di gioco d’azzardo perché la quota di ingresso è fissa, si sa quanto si gioca e si sa quanto si andrà a vincere potenzialmente. E non è solo fortuna. C’è letteratura in questo senso, ci sono esperienze, dimostrazioni, testimonianze. Non è un caso che nei grandi tornei arrivino in fondo sempre gli stessi campioni. L’abilità alla lunga fa la differenza, pur rimanendo un gioco di carte e dunque legato al fattore sorte. Ma sul lungo termine non c’è nulla da fare: chi è più bravo vince». Socializzare al tavolo da gioco

Qualche problemino con le istituzioni - per via del poker -, però, Di Rella lo ha avuto. Ecco quale. «Sono stato denunciato insieme ad altri 19 giocatori, io non giocavo, in quanto presidente. L’accusa era gioco d’azzardo, accusa assurda che ovviamente è stata poi

Curiosità > Matteo

ritirata. Esiste una sentenza che dichiara in modo inequivocabile che il Texas hold’em è un gioco di abilità, non a caso sarà inserito tra le discipline olimpiche in futuro (sembra a Rio 2016, mentre a Londra 2012 si terrà solo un’esibizione, ndr). Non si può parlare

lavora al

San Giuliano:

Sull’aspetto sociale del gioco, Di Rella è abbastanza chiaro. «Io ho visto giocatori discutere sul trofeo simbolico che andava al primo, più che sui premi in denaro. Lo spirito è: battere gli avversari, non vincere i soldi. E poi ai tavoli si parla, si scherza, prima, durante e dopo. Non c’è l’ambiente negativo che spesso si sente descrivere da chi non gioca o da chi ha una visione distorta del mondo poker sportivo. Lo ripeto: poker sportivo. Non è una bisca questa, assolutamente». Resta però una domanda, piuttosto spontanea. Perché in un momento di crisi come questo, le persone sono così attratte dal gioco? «Credo che faccia molto effetto la possibilità di vincere molto con un investimento piuttosto ridotto. Con magari 20, 30 euro di iscrizione, te ne puoi portare a casa anche 1.000. In più, conosci gente, socializzi, senti la sfida. Ho sentito molti ragazzi dirmi che sono sponsorizzati direttamente dai genitori, che preferiscono sapere che giocano a poker piuttosto di vederli andare in giro a bere». Discorso difficile, in cui è difficile entrare.

è l’uomo dietro le quinte di ogni torneo

Floorman, il signore della sala da gioco

I

l floorman - per chi non vive le sale da gioco - questo sconosciuto. Per chi le vive, una sorta di arbitro, ma di solito meno antipatico ai giocatori. Matteo, floorman del nostro circolo Nuova San Giuliano, racconta chi è e che cosa fa il floorman. «Gestisce la sala». In poche parole. In più parole: «Si tratta di una figura nuova per il panorama lavorativo italiano - prosegue Matteo -, che non è ancora regolamentata ma che si sta sviluppando con l’avvento di molti club sul territorio. In altri paesi il floorman esiste da tempo e sostanzialmente si occupa di moderare il gioco, in tutti i suoi aspetti. Parlo in prima persona: raccolgo le iscrizioni, effettuo il sorteggio delle postazioni, sistemo i partecipanti ai tornei nei tavoli e poi riequilibro gli stessi quando i players cominciano ad essere eliminati. C’è anche la funzione arbitro, che scatta quando si viene a creare una disputa su un punto oppure un errore da parte di dealer o giocatori. Qui è importantissimo conoscere a memoria il regolamento, per dissipare subito eventuali alterchi o dubbi. Sono 6 anni ormai che faccio questo lavoro e devo dire che mi piace sempre di più». I soldi e l’aspetto sociale del poker sportivo

Matteo dunque non crede a chi sostiene che le sale da gioco siano in realtà bische legalizzate. «Si dimentica troppo in fretta l’aspetto sociale, che è invece preponderante. Il contatto con la gente è continuo, sia per me che per i frequentatori della sala: si parla, ci si scambia opinioni, si commentano le partite e si finisce per conoscersi tutti prima o poi». Capitolo soldi. Quello che spaventa di più. «Beh, l’Italia è un paese così: quando siamo in difficoltà, è accaduto anche in altri periodi storici, ci mettiamo a giocare. Il fenomeno negli ultimi anni è cresciuto in una maniera assurda. Ricordo quando ero piccolo io e andavo a comprare il Gratta e Vinci a mio padre, roba da poco. Un euro, due. Adesso ci sono anche quelli da 50 euro... Insomma, mi pare che sia lì il vero problema. Il poker sportivo richiede una tassa di iscrizione, che può anche essere alta, fermo restando che esistono dei limiti imposti dallo Stato. La differenza però è notevole rispetto ad altri giochi legali. Qui sai quanto spendi, sai quanto puoi guadagnare e una volta eliminato, è finito il gioco. Non ti puoi rovinare con il poker sportivo, anche perchè poi uno che gioca spesso alla fine rientra sempre. L’abilità alla lunga viene premiata, non a caso il Texas hold’em è stato inserito tra gli skill games, per questo motivo è legale in Italia». La freddezza dei tavoli più importanti Un altro aspetto che fa del floorman un mestiere interessante, sono... le ragazze! «Beh, nel nostro circolo ne

passano parecchie. Segno che l’ambiente è sano, dove gli ambienti non sono sani, le ragazze difficilmente le trovi». E la televisione. «Una bella esperienza, che ho avuto la fortuna di vivere quando ancora non lavoravo a Genova. Ho commentato diversi tornei per una rete locale lombarda, una delle prime che si sono occupate di poker in Italia: tornei importanti che ho avuto l’onore di poter vedere anche dal vivo, come dealer. Chi si sta giocando centinaia di migliaia di euro ha davvero una freddezza incredibile: sono ragazzi che dal lunedì al venerdì vanno in ditta e poi nel weekend si giocano un torneo con montepremi di un milione di euro. Hanno una naturalezza impressionante, di sicuro l’aria che si respira a quei tavoli è qualcosa di speciale».

«La mia è una figura nuova nel panorama lavorativo»

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GENOVA | 12 apr 2012 Riccardo Di Rella, presidente del circolo Aics San Giuliano, insieme al suo floorman Matteo: ogni mese passano ai tavoli della sede di Albaro oltre 1.500 giocatori di poker


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il poker sullo schermo: romantico, dram Cinque

film da non perdere a base d

1986

Pupi Avati “Regalo di Natale” (Italia) Cast Carlo Dellepiane, Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Gianni Cavina, George Eastman, Luigi Montefiori, Kristina Sevieri, Francesco D’Ambra Regia Pupi Avati Sceneggiatura Pupi Avati Genere Drammatico Un fantastico dipinto all’italiana, firmato Pupi Avati. La risposta al poker commerciale americano - facile dirlo ora... -, sul tavolo verde di una villa, la notte di Natale. Romanticismo assoluto, con alcuni amici che si sfidano mostrando tutti i lati peggiori dell’animo umano, tra finta misericordia e la conferma di quello storicamente innegabile uomo mangia uomo che tanto fa parte della natura. Avati realizzerà anche il seguito, La Rivincita di Natale, nel 2003. Stessi attori, meno leggendario. Ma ugualmente meritevole 2007

Curtis Hanson “Le regole del gioco” (Usa) Cast Drew Barrymore, Eric Bana, Maya Hazen, Matt Savage, Robert Duvall, Debra Messing Regia Curtis Hanson Sceneggiatura Curtis Hanson, Eric Roth Genere Drammatico Recente, ma già pellicola di riferimento per quanto riguarda gli appassionati del poker. Anche del lato romantico di questo gioco, così amato, non solo per la sua declinazione venale. È la storia di un figlio d’arte, che si trova a combattere per entrare nelle Wsop, senza passare per l’aiuto del padre, due volte campione del mondo e leggenda dei tavoli (interpretato dalla solita grande maschera di un mostro sacro del cinema come Robert Duvall). Una volta dentro al torneo, il protagonista (Eric Bana) si troverà di fronte ad una imprevedibile scelta


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mmatico, avventuroso, disperato, comico

di carte, fiches, turcchi e tanti bluff 1945

1974

Norman Jewison “The Cincinnati Kid” (Usa)

Robert Altman “California split” (Usa)

Cast Steve McQueen, Edward G. Robinson, AnnMargret, Karl Malden, Tuesday Weld, Joan Blondell, Rip Torn, Jack Weston, Cab Calloway

Cast George Segal, Elliott Gould, Ann Prentiss, Gwen Welles, Edward Walsh, Joseph Walsh, Thomas Austin Preston Jr.

Regia Norman Jewison

Regia Robert Altman

Sceneggiatura Richard Jessup, Ring Lardner Jr., Terry Southern

Sceneggiatura Joseph Walsh

Genere Drammatico L’immaginario collettivo intorno al poker è stato a lungo legato all’iconografia cinematografica, e in questo sia Cincinnati Kid che il suo protagonista Steve McQueen hanno incarnato dei veri e propri archetipi. In un’America depressa, il giovane e determinato Eric The Kid Stoner sfida a poker Lancey The Man Howard: solo uno, alla fine, potrà dirsi il migliore. Il tutto è inoltre arricchito da una suggestiva colonna sonora, a cui collaborò anche il grande Ray Charles

Genere Drammatico Altman tira fuori un altro dei suoi lavori un po’ di nicchia, un po’ ironici e un po’ no. E fa breccia nei cuori degli appassionati di gioco, scommesse, e di poker. Il viaggio di due amici, Bill e Charlie, che cercano il colpo che cambi il futuro e per lasciarsi dietro i colpi presi nella vita: li porterà a Reno, Nevada, per giocarsi tutto quel che hanno (debiti compresi) in una storica partita di poker a cui prende parte anche il pro Amarillo Slim. Celebre la frase: «Oggi mi sento un vincente, anche se so di sembrare un perdente»

1971

Enzo Barboni “...Continuavano a chiamarlo Trinità” (Italia) Cast Terence Hill, Bud Spencer, Yanti Sommer, Enzo Tarascio, Harry Carey Jr., Pupo De Luca, Jessica Dublin Regia Enzo Barboni Sceneggiatura Enzo Barboni Genere Spaghetti-western Non è un film interamente dedicato al poker (la storia racconta dell’iniziazione alla vita da fuorilegge di Bambino, fratello di Trinità, e della loro avventura in difesa di una missione di religiosi da un signorotto locale), ma la scena in cui Terence Hill/Trinità sfida il professionista - più di furbizia che di abilità - Wild Cat Hendricks passa alla storia. E gira in tutte le sale da gioco italiane da quarant’anni. Curiosità: le mani inquadrate durante la scena erano sempre quelle del prestigiatore italiano Tony Binarelli, truccate diversamente a seconda del personaggio


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Glossario > L’esplosione

del

Texas

hold’em ha portato con sé un’infinita quantità di termini ed esp

American Airlines come pocket cards under th A-Game Partita di alto livello. Abc player Stile di gioco prevedibile. Ace high Mano che fa vincere uno showdown in cui nessuno dei giocatori ha ottenuto un punteggio. In questo caso vince l’asso come carta alta. Act Tell intenzionale dato col fine di fornire false informazioni all’avversario. Action Checkare, puntare, rilanciare, ovvero azione. Add-on Possibilità di ricreare lo stack iniziale durante alcuni tornei, indipendentemente dalla disponibilità di chips che ogni giocatore possiede. Aggressive Un giocatore che raramente vede, preferendo rilanciare. All-in Giocare in una mano tutte le chips residue. American Airlines Soprannome della mano asso-asso. Anna Kournikova Soprannome della mano asso-kappa che, a detta di molti giocatori, come la tennista, «è bella da vedere, ma vince raramente». Ante (o invito) Puntata obbligatoria per tutti i giocatori presenti al tavolo, precedente al f lop. Apertura Tipico del draw poker, è la combinazione necessaria da possedere per iniziare la mano. Average Possibilità di sapere se il proprio stack o quello degli avversari si trovi sopra, sotto o in media.

Baby pair Coppia piccola, generalmente sotto i 7. Backdoor Mano che necessita che scenda più di una carta per essere completata. Bankroll I soldi a disposizione di un giocatore. Bad beat Una mano molto forte che perde in una maniera statisticamente improbabile. Bear Un giocatore molto conservativo. Belly buster Progetto di scala ad incastro (vedi gutshot; definito anche come inside straight draw). Bet La puntata. Big blind (o grande buio, o controbuio) Si mette nel piatto prima della distribuzione, con importo doppio del blind. Lo punta il giocatore due posti a sinistra del dealer. Blind (o buio) Puntata obbligatoria da mettere nel piatto prima della distribuzione. Blocking bet Tipo di puntata molto bassa, effettuata da un giocatore fuori posizione, effettuata con il fine di anticipare e bloccare una puntata presumibilmente molto più alta di un avversario. Bluff Fingere una mano migliore di quella effettivamente posseduta per ingannare gli avversari. Board Le carte in comune, utilizzabili da tutti i giocatori, dette anche community cards. Per estensione, anche la superficie sulla quale le carte vengono disposte. Bolla I giocatori che riusciranno a

piazzarsi in posizioni utili per vincere dei premi. Il termine può anche essere utilizzato per indicare la posizione subito fuori dai premi. Bottom pair La coppia realizzata con una delle proprie carte e la carta dal valore più basso uscita al f lop. Bottom two-pair La doppia coppia realizzata con le due carte dal valore più basso uscite al f lop. Bounty Opzione presente in alcuni tornei che garantisce una somma di denaro a chi elimina i giocatore. Button Il dischetto che indica la posizione del dealer. Buy-in La somma di denaro da versare per prendere parte ad un torneo.

Ept European Poker Tour: una serie di tornei. Ev Expected Value: può essere positivo e sta ad indicare quanto sia corretta o meno quella giocata nel lungo periodo.

Wild Bill Hickok venne ucciso con una doppia coppia in mano quindi penultimo a parlare.

Call Vedere/chiamare una puntata. Calling station Giocatore passivo che gioca esclusivamente in call, senza rilanciare o passare. Case card Una o pochissime carte che possono salvare un giocatore sfavorito per vincere la mano. Cash game Poker giocato con denaro reale o - più frequentemente - con gettoni che hanno valore di denaro reale. Check Restare in gioco senza puntare. Check-raise Fare check e poi, sul rilancio dell’avversario, controrilanciare. Mossa atta a far sbilanciare prima l’avversario, e solitamente indica un buon punto in mano. Chicken Giocatore che si spaventa facilmente per i rilanci degli avversari. Chip Il dischetto rotondo usato per rappresentare una certa somma di denaro. Tipiche dei casinò americani; in Europa è frequente trovare chips quadrate o rettangolari. Chip leader Il giocatore che ha più chips in un tavolo o in un torneo. Clubs Il seme di fiori. Coin flip Letteralmente “lancio della moneta”. Quando le probabilità fra due giocatori sono poco distanti dal 50%. Colore (o flush) Un colore è composto da cinque carte di uno stesso seme. È diverso dalla scala colore perché si può comporre anche con carte di diverso valore non consecutive. Committed Si definisce così un giocatore ormai costretto ad effettuare un call, poiché il rapporto tra ciò che ha investito nella puntata fino a quel momento e ciò che ancora gli resta è sproporzionato. Connectors Si dice di due carte in sequenza. Se le carte sono dello stesso seme, si parla di suited connectors. Continuation bet Giocata effettuata dopo il f lop, anche senza aver legato il punto, da un giocatore che aveva precedentemente puntato. Cooler Scontro inevitabile tra due mani molto forti. Cowboys Soprannome della mano kappa-kappa. Crying call Chiamata al river, generalmente bassa, effettuata con la convinzione di essere battuti. Cut-off Posizione al tavolo immediatamente alla destra del bottone,

Dead man’s hand Letteralmente “Mano dell’uomo morto”. Così è soprannominata la mano asso-8. Questo nome è dovuto al fatto che il celebre pistolero Wild Bill Hickok avesse una doppia coppia di assi e otto in mano quando fu ucciso. Dead money Chips già investite nel piatto da giocatori ormai usciti dalla mano. Deal Accordo, generalmente preso al tavolo finale di un torneo, per dividere i premi in denaro. Dealer Il mazziere. Dealer’s position Colui che si trova nella posizione del mazziere, anche se non distribuisce effettivamente le carte. Dopo il f lop parla per ultimo. Deep stack Giocatore in possesso di uno stack di chips molto più alto rispetto alla media. Defensive bet Puntata effettuata con lo scopo di acquisire informazioni non dando la possibilità agli avversari di agire liberamente. Diamonds Il seme di quadri. Donk Giocatore che effettua delle giocate molto discutibili che spesso finiscono male. Double-up Quando un giocatore raddoppia il proprio stack dopo aver vinto una mano in cui era andato all-in. Double barrell La continuation bet effettuata anche al turn. Double chance Doppia possibilità. Il giocatore ha la possibilità di aggiungere altre chips pagando una seconda quota entro un certo periodo. Draw Il progetto, cioè quando ancora non si è chiuso il punto ma sono ancora necessarie una o più carte. Draw poker Poker classico, con cinque carte in mano. Drawing dead La situazione di un giocatore che non ha più probabilità di battere il punto dell’avversario.

Early position Posizione di chi deve parlare tra i primi nel giro di puntate. Rappresenta uno svantaggio.

Family pot Piatto al quale prendono parte quasi tutti i componenti del tavolo. Fixed limit Variante del Texas Hold’em nella quale le puntate sono bloccate, così pure gli eventuali rilanci che possono essere solo tre per giro di scommessa, tranne quando sono rimasti al tavolo solo due persone. Flop Le prime tre carte comuni poste sul tavolo. Flush draw Il progetto di colore. Fold Passare. Forced bet Puntata obbligata dalle regole. Four of a kind Quattro carte identiche, cioè un poker. Anche detto quads. Free card Carta successiva a un turno in cui non ci sono state puntate. Freeroll Un torneo che prevede iscrizione gratuita. Full ring Un tavolo composto da 7 o più giocatori.

Grinding Giocare con uno stile che prevede il minimo rischio e piccoli guadagni per un lungo periodo di tempo. Gutshot straight Il progetto di scala ad incastro per il quale restano solo quattro carte nel mazzo.

Hand Termine che indica un giro di scommesse (mano), le pocket cards in mano ad ogni giocatore oppure il punto ottenuto da un giocatore. Hand history Il resoconto dettagliato dell’andamento di una mano giocata. Heads-up Scontro testa a testa (uno contro uno). Hearts Il seme di cuori. High stakes Si intendono quei tavoli di torneo o cash game in cui la quota di buy-in e le cifre in gioco sono molto elevate. Hijack Posizione al tavolo alla destra del cut-off. Hole card Una carta che è data al giocatore a faccia in giù, in modo che nessun altro possa vederla.

Ignorant end La parte inferiore di una scala che rappresenta un punto rischioso da giocare. In the zone Momento in cui si riesce


he gun, checkare e andare allo showdown a leggere le mosse degli avversari e ad azzeccare le proprie.

Kicker In tutte le mani che prevedono un punto costituito da 2, 3 o 4 carte (quindi coppia, doppia coppia, tris, poker), è la carta che, in caso di mano pareggiata, decide il piatto, che va al giocatore con la carta più alta in mano.

Late position Posizione di chi deve parlare tra gli ultimi nel giro di puntate. Rappresenta un vantaggio. Legittimate play Puntare esattamente in relazione alla forza della propria mano. Limp Equivale a fare solamente call pref lop. Long shot Vincere una mano a dispetto di scarse probabilità iniziali. Loose Particolare tipo di giocatore che ha la tendenza a giocare molti piatti pref lop. È il contrario del giocatore tight. Tale distinzione si basa esclusivamente sul gioco preflop. Loose cannon In un cash game è un giocatore entrato senza pagare il buy-in e che quindi non può rifare buy-in laddove fosse consentito. Lowball Tipo di poker in cui il punto più basso vince.

Main event (World Series of Poker) Evento principale delle Wsop, dai premi milionari. Consuetudine vuole che il vincitore possa fregiarsi del titolo di campione del mondo. Middle pair La coppia realizzata con una delle proprie carte e la seconda carta dal valore più alto uscita al f lop. Middle position Trovarsi tra la early e la late position. Monster hand Punto fortissimo, magari ottenuto già al f lop. Multi table tournament Un torneo in cui è prevista la creazione di più tavoli. Muck Quando, in seguito allo showdown di un avversario che mostra carte migliori, non si mostrano le proprie. Per estensione, indica la zona del tavolo in cui gettare le carte.

No limit Tipo di gioco nel quale non sono fissati limiti alle puntate. Nut hand La miglior mano ottenibile in rapporto alle carte già uscite.

Odds Rapporto tra la probabilità a

Le World Series? Vero e proprio campionato del mondo favore e quella contro l’ottenimento di un punto ritenuto vincente. Il loro calcolo è fondamentale per decidere l’entità delle puntate. Off-suited Sono due carte in mano di seme diverso. On tilt Giocatore che gioca in modo pessimo a causa di rabbia, frustrazione, perdite sfortunate e/o eccessive. Open ended straight draw Scala bilaterale, ossia completabile con una quinta carta in basso o in alto. Option Possibilità da parte del giocatore sul grande buio di fare check o rilanciare prima del f lop. Outs Numero di carte rimaste nel mazzo che possono migliorare la mano. Overbet Puntata di valore più alto in modo sproporzionato rispetto al piatto. Overcard Carta del valore superiore rispetto a quelle sul board. Overpair Coppia del valore superiore rispetto a tutte le carte presenti sul board.

Paperelle Soprannome della mano 2-2. Passive Tipo di giocatore che raramente punta per primo, preferendo limitarsi al call. Pocket cards Le due carte personali di ogni giocatore. Pocket pair Coppia servita. Poker face Faccia da poker, impassibilità. Posizione L’ordine con cui il giocatore è chiamato a parlare. Ha notevoli implicazioni nella strategia di gioco, tanto da risultarne uno dei fattori principali e più importanti. Pot Il piatto. Pot odds Rapporto tra il denaro nel piatto e la somma da chiamare per rimanere in gioco. Pre-flop Fase di gioco tra la distribuzione delle carte e la scopertura del f lop. Premium hand Mano molto forte come coppia alta o asso-kappa.

Rabbit hunting Richiesta di vedere le restanti community cards che

sarebbero state distribuite, in caso di mano già conclusa. Rainbow Flop composto da tre carte di semi differenti. Rag Una carta inutile. Raise Rilanciare. Read Leggere, ovvero capire la mano di un avversario. Re-raise Controrilanciare sul rilancio di un avversario. Re-buy Opzione che, in alcuni tornei, permette di comprare altre chips, solitamente ad un prezzo inferiore a quello del buy-in. Nei tornei più importanti è un’opzione prevista molto raramente. River La quinta e ultima community card. Rock Giocatore estremamente tight. Royal flush Scala reale. Run Una serie fortunata di un giocatore che vince diverse mani consecutive.

Sandbagging Letteralmente, “mettere sabbia nella borsa”. Avere un buon punto ma non rilanciare per tenere più giocatori possibile nel piatto ed eventualmente provocare bluff. Satellite Torneo minore che ha come premio l’ingresso ad un ulteriore torneo più costoso e importante. Set Così è definito il tris ottenuto grazie alla propria pocket pair e ad una carta sul board. Short stack Giocatore con uno stack di molto inferiore rispetto alla media degli avversari. Shoot-out Forma di torneo in cui il vincitore di ciascun tavolo gioca al tavolo finale con i vincitori degli altri tavoli. Showdown Fase nella quale i giocatori mostrano il proprio punto, dopo tutte le puntate o in casi di all-in senza possibilità di gioco per gli avversari. Showdown value Valore di una mano che, nonostante sia piuttosto debole, potrebbe vincere in caso di showdown. Sit ‘n’ go Tipo di torneo che inizia quando viene raggiunto un numero prestabilito di giocatori. Sit-out Assentarsi momentaneamente dal tavolo non prendendo parte alle giocate. Il giocatore pagherà comunque i bui e gli inviti, e le sue mani saranno automaticamente passate. Slowplay Con un punto forte in mano, ingannare gli avversari, non rilanciando in maniera eccessiva per tenere più giocatori possibile nella mano. Small blind (o piccolo buio) Il più piccolo dei due bui messi nel pref lop. Lo punta il giocatore all’immediata sinistra del mazziere. Spades Il seme di picche. Split pot Piatto diviso tra due punti equivalenti. Stack Totale delle chips a disposizione di un giocatore. Steal Il rilancio sui bui da parte di un giocatore con una giocata in bluff, ovvero senza avere una mano tale da giustificare un rilancio se non per “rubare” i bui. Straddle Azione tipica del cash

game per la quale il giocatore dopo il grande buio prima di vedere le carte raddoppia la puntata. Avrà poi la possibilità di parlare per ultimo, a carte viste. Single table tournament Un torneo in cui è prevista la creazione di un solo tavolo. Suck out Vincere una mano nonostante le basse probabilità al f lop. Suited Si dice di due pocket cards dello stesso seme. Suited connectors Si dice di due pocket cards dello stesso seme e di valore vicino. Super system Manuale sul gioco scritto dal celebre giocatore Doyle Brunson, considerato la bibbia del poker.

Tell Indizio di un altro giocatore che permette di intuirne le carte. Può esser un movimento inconsulto, l’intonazione della voce, l’espressione del viso o altro. Tight Giocatore che seleziona accuratamente pre-f lop le mani da giocare e fa fold facilmente. Opposto a loose. Three of a kind Un tris. Three-bet La terza puntata, ovvero il contro-rilancio. Tight Giocatore che seleziona accuratamente le mani da giocare e abbandona facilmente la mano a fronte di rilanci. Top pair Indica sia la coppia realizzata con una delle proprie carte e la carta dal valore più alto uscita al f lop. Top two pair La doppia coppia realizzata con le due carte dal valore più alto uscite al f lop. Trips Tris ottenuto grazie ad una delle carte in mano e due identiche sul board. Turbo Tipologia di torneo, soprattutto online, dalla durata dei livelli molto bassa, generalmente sotto i 10 minuti. Turn La quarta community card scoperta.

Underdog Il giocatore sfavorito. Under the gun Il giocatore seduto subito dopo il grande buio (cioè alla sua sinistra). In quanto tale, è il primo giocatore a parlare ad inizio mano.

Walk Situazione in cui tutti i giocatori foldano prima del big blind. World Series of Poker La più prestigiosa serie di eventi di poker sportivo. Si svolgono annualmente a Las Vegas e si disputano tornei in tutte le specialità e varianti del poker. Wsope Sezione europea delle Wsop. Wpt Circuito del World Poker Tour.

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pressioni mutuati dall’inglese: e allora, ecco una piccola guida per capire di cosa si sta parlando


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Tempo di far festa Le

coppe Aics trovano i loro nuovi padroni testi di Federico Pastore foto di Simone Arveda

GENOVA | 25 apr 2012 Coppa alzata al cielo e festa tricolore: è tempo di finali Aics


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Real Campetto, Asla, Alcool Team e Cantera: poker di trionfi nel cielo di San Desiderio

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Albo d’oro > Trofeo Campioni Non sono molte le elette del calcio Aics ad essersi aggiudicate il Trofeo Campioni, titolo riservato inizialmente alle formazioni vincitrici delle varie Divisioni e dei vari campionati e poi, via via, allargato fino all’attuale formula che coinvolge le migliori classificate e mette in palio, oltre alla gloria, un posto nelle finali nazionali dell’anno successivo. Dopo i due successi di Rampa Aeroporto e Vagabonds, era toccato a Resto del Mondo, Tre Ponti e Marsiglia spartirsi in maniera equa i successi tra il 2001 e il 2006, mentre cominciò l’anno seguente il dominio del Viale Gambaro: tre coppe in fila, senza perdere una partita, per la formazione guidata in campo dal capitano Delucchi e in panchina dal presidente Pellini. Poi il colpo isolato della Real Polis, e un nuovo ciclo targato Real Campetto - alla seconda coppa consecutiva: tra dodici mesi, l’assalto al triplo trono del Viale.


T Prove di dominio

L’Aurora prova dunque ad instaurare un dominio, dopo il successo dell’anno scorso, che porta a due le Champions Aics nella bacheca di Alessio Manzoni e soci. Si chiama storia, leggendo l’albo d’oro. Soltanto due mostri sacri della Coppa Quartieri Marsiglia e Resto del Mondo - hanno vinto due volte il Campioni, titoli intervallati dai due consecutivi dei Tre Ponti, che oggi non partecipano più ai campionati Aics. Resta però ancora saldo il primato del Viale Gambaro, nobile decaduta, ma detentrice del record assoluto fino ad oggi: tre Trofei - di fila - per il presidente Pellini. L’Aurora andrà dunque alle finali nazionali anche l’anno prossimo, non solo quest’estate, quando Di Molfetta e compagni proveranno un’impresa mai riuscita a nessuno in 14 anni: conquistare lo scudetto a 7. La partita

La gara è stata maschia, ma corretta, tra due avversarie che sul campo hanno dimostrato di equivalersi. La differenza l’ha fatta la concretezza sottoporta dell’Aurora, sicuramente più cinica davanti. Pesa, e non poco, un puntero come Doga sul fronte offensivo. Il numero 9 ha fatto vedere qualche tocco di ben altra categoria, dimostrandosi presenza solida, che fa rifiatare la squadra. E’ servita una grande prestazione della difesa bonardese, in particolare di Ficeli: il numero 13 le ha date e le ha prese, nel contesto di una battaglia sportiva molto accesa con gli attaccanti avversari. L’occasione sciupata

Sua anche la discesa nel finale, quando il Real ha avuto l’occasione più ghiotta di tutto l’incontro. Incredibile però l’errore di D’Alessandra, entrato da pochi minuti, che si è divorato l’1-1 da due metri, forse meno, con la porta spalancata dopo la ribattuta del portiere Aversano. Marcaccini c’è

Primo tempo di lotta, con due opportunità per l’Aurora e una per il Real. Di Molfetta non sfrutta l’ottima triangolazione con Doga e spreca da distanza favorevole (16’), un minuto dopo ancora Di Molfetta tenta un pallonetto su Marcaccini, attentissimo. All’8’, era stato Mascia a dar pensieri ad Aversano, con un gran tiro di poco alto. Verso fine parziale, infortunio per Musicco, che fa posto a Nicora, tra i migliori alla fine. Nella ripresa, è ancora l’Aurora a farsi vedere, ma ancora Marcaccini è decisivo prima su Di Molfetta e poi su Pastore, nel giro di pochi secondi (siamo al 10’). Il gol-partita

GENOVA | 25 apr 2012 Finisce così il pomeriggio (glorioso) di Daniele Di Molfetta: numero 10 sulle spalle, fascia di capitano al braccio e due gol per consegnare all’Aurora Real Campetto il secondo titolo consecutivo - come alcune tra le più grandi di sempre, in Aics - nel Trofeo Campioni: inevitabile che i compagni lo portino in trionfo

Al 12’, su una punizione contestata dal Real, arriva il vantaggio dei bianchi. Missile preciso e potente di Di Molfetta, Marcaccini non può nulla: 1-0. Finale sbloccata su piazzato, come era lecito attendersi, visto l’equilibrio in campo. Il Real incassa, ma non molla. Stanchi, i blu provano ugualmente a raddrizzare il match, costruendo proprio all’ultimo minuto l’occasione più pericolosa, quella fallita clamorosamente da D’Alessandra. Calcio spietato

Il calcio in questo è spietato. Ripartenza e 2-0, con un tap-in comodo di Di Molfetta, servito da Doga. 2-0 e Trofeo Campioni in mano all’Aurora.

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trofeo campioni

occa all’Aurora Real Campetto conquistare la quattordicesima edizione del Trofeo Campioni (la coppa più ambita in casa Aics), al termine della inedita finale contro il Real Bonarda, conclusasi sul 2-0 per i bianchi, grazie a due reti del capitano Di Molfetta.


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GENOVA | 25 apr 12 | Trofeo Campioni | Real Bonarda-Aurora 1945 Campetto 1 | Alessio Manzoni attacca Daniele Nicora, che prova a difender palla: duelli da finale 2 | Di Molfetta, gioia e grinta: è la sua doppietta a valere il titolo 4 | L’arbitro Massarino spiega una decisione a Pastore 4 | Aurora Real Campetto campione tra i campioni per la seconda volta consecutiva: è il momento di godersi la coppa 5 | La clamorosa occasione fallita da D’Alessandra sull’1-0 Campetto

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GENOVA | 25 apr 12 | Coppa Liguria | Pegli Team-Alcool Team Fc 1 | Matteo Ghirlanda e Michael Wilhelm, la coppa e lo spumante (o la birra?): l’Alcool Team festeggia a modo suo 2 | Il capitano del Pegli Team, Giordano, alle prese con la difesa gialloblu: giornata difficile, per lui 3 | Il momento più bello per il tecnico dell’Alcool, Michele Patané: i suoi ragazzi lo sollevano in trionfo dopo la seconda vittoria della loro avventura in Aics


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C

i si attendeva uno spettacolo ben diverso da Pegli Team-Alcool Team, la finale dei Team, valida per la conquista della Coppa Liguria 2011/12. Alla fine si è visto quasi solo l’Alcool, con un Pegli troppo diverso da quello ammirato fino a questo punto della stagione e certamente penalizzato da qualche assenza importante.

coppa liguria

I rimpianti del Pegli

Assenze pesanti, insomma, per il Pegli. In primis quella tra i pali, dove il titolare Gallina non era in campo, rimpiazzato da un Parodi che ha lasciato non pochi rimpianti ai pegliesi. L’Alcool, dal canto suo, è squadra organizzata e tecnica, fresca padrone del proprio girone di Divisione A: una formazione, trascinata dai fratelli Ghirlanda, cui non si possono concedere vantaggi a cuor leggero. Wilhelm ringrazia

Come sull’episodio del primo gol della squadra di Chesi. Regalo di Parodi, con rimessa in gioco consegnata sui piedi di Wilhelm, che è lì e fa 1-0, quasi incredulo. Il raddoppio arriva verso la fine del primo tempo, grazie ad un bel siluro di Cretella, contrastato inutilmente da Denaro, trascinatore assoluto del Pegli, : la palla sbatte sul legno e si infila per il 2-0 Alcool. Denaro non fa la felicità

È una brutta botta per un Pegli che non riesce a far gioco. Il numero 10 Denaro, autore di qualcosa come una sessantina di reti soltanto nello Zonale, è troppo isolato e non è adeguatamente aiutato dai compagni di reparto. In particolare, è là davanti che i giallorossi sembrano patire di più. Non una grande prestazione per il numero 9 Giordano, spaesato e quasi sempre anticipato dagli avversari. Insomma, Pegli spuntato e con poche idee. Mentre l’Alcool va secco su ogni pallone e costruisce a poco a poco il suo successo. Avvio di ripresa con autogol

Ci si mette anche la sorte, nei primi minuti della ripresa, a dar manforte ai blu. Un tiro senza grosse pretese di Luca Ghirlanda si trasforma in una decisamente non fortunata autorete, realizzata controvoglia dalla testa di Freschi. 3-0 e in pratica è tutto finito. Chesi non molla un centimetro

Il Pegli però non vuole uscire senza aver combattuto e nel giro di pochi minuti becca un palo con Di Martino - bravissimo però il portiere dell’Alcool Chesi a dirgli di no - e costringe ancora l’estremo difensore avversario agli straordinari, su punizione di Munteggi. Il sigillo di Ghirlanda

Pure il nuovo entrato Andreallo va vicino al 3-1, ma è invece Matteo Ghirlanda a chiudere baracca e burattini con un sinistro che manda controtempo Parodi per il 4-0 Alcool. Reazione d’orgoglio

Gli ultimi istanti della partita regalano ai giallorossi un po’ di orgoglio: punizione di Di Martino, toccata da Andreallo, e 4-1. Passa un attimo e Denaro con una puntata precisa ed intelligente frega Chesi. È troppo tardi, però, perché il Pegli la finale l’ha già persa da un pezzo. Il secondo successo dell’Alcool

Onore allora all’Alcool Team, che conquista così il suo secondo trofeo Aics dopo la Divisione B conquistata, sempre sull’erba amica di San Desiderio, nel 2009/10. Stavolta è la Coppa Liguria ad alzarsi al cielo, ma la sensazione è che Marco Chesi e compagni vista la stagione portata avanti in Divisione A - stiano preparando l’assalto ad una preda ben più succosa...

GENOVA | 25 apr 2012 Falcidiati dalle assenze, i ragazzi del Pegli Team lasciano il campo, sullo sfondo, delusi: dopo il trionfo dell’Interzone 2011, non è arrivato il successo in Coppa Liguria. Quello, per quest’anno, è affare dell’Alcool Team di Michele Patané, che festeggia in cerchio insieme ai suoi ragazzi il secondo titolo Aics della squadra


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Venti edizioni, quest’anno, per la coppa più antica del panorama Aics. E diciannove nomi iscritti all’albo d’oro di questa manifestazione, a conferma che la formula ad eliminazione diretta sin dal primo turno premia l’imprevedibilità e il ricambio al vertice. Un solo bis, insomma, e non stupisce che sia stata una grande nobile come il Marsiglia a riuscire nell’impresa: primo successo nel 2002, bis otto anni più tardi: e così, dal trionfo del Calcinara Via Acciaio nel 1993, è stato un succedersi di nuovi campioni che, questa volta, ha premiato l’ascesa dell’Alcool Team.

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Albo d’oro > Coppa Liguria

AA CR CCI OC AIO AM E V IC ERD CO I GA E P RÀ BY RO N SP OR ATA C. TIN CHT G CE P VO NTR RÀ O LT S CI AGG TOR BO IO IC N A V A.C O RA . M OL P TR GR A A I ER .A O AL M. M PO LF AR RTO R S M OR IEND IGL IA A NE S VO GO LT CI RI 8 7 NQ BO UAN TA YS PE TOW DUE RÙ RO N SS WE STR O RD UP P A GR ER ZE .A RE M. M NA ST A AL O DE RSIG CO L M LI OL ON A TE AM DO

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Albo d’oro > Coppa Genova Sei su dieci, sui banchi di scuola, equivale a un’onesta sufficienza: per alcuni un traguardo raggiunto con impegno e sudore, per altri un semplice compitino. Ma se guardi l’albo d’oro di una coppa giunta alla decima edizione, e sei volte su dieci trovi la stessa squadra, allora devi trovare qualche giudizio che vada anche sopra l’ottimo. Trattandosi di calcio a 11, stiamo ovviamente parlando del Sud Ovest di Borrone, per anni dominatore incontrastato con cinque titoli in campionato e sei, per l’appunto, in Coppa: le prime due edizioni, quindi un passaggio a vuoto con il successo dell’Olimpic, nuovo allungo con un tris di successi in fila prima di conquistare, l’anno scorso, la sesta coccarda; tra il 2009 e il 2010 prima volta per il Marsiglia di Ricci e per l’Asla di Gattulli, che pochi giorni fa si è concesso il lusso di festeggiare una storica seconda volta.


A

Sorpresa contro conferma

Squadre completamente diverse tra loro, le antagoniste CulmvPolis e Asla Genova. I primi grande sorpresa della manifestazione, con vittime illustri mietute durante i turni precedenti, per i secondi ruolo di favorita da rispettare, e imbattibilità (sia in campionato che in coppa) da mantenere. La gara è stata sicuramente aspra, dura, molto più fisica che tecnica, anche se l’Asla ha messo in mostra un tasso tecnico più elevato. La partita

Tasso tecnico messo in campo fin dalle battute iniziali, l’Asla prova a schiacciare subito gli avversari che rispondono nei primi minuti con rapidi capovolgimenti di fronte affidati alle sgroppate di Erebowale. Al 6’ la prima svolta della gara: punizione dalla trequarti sinistra del terreno di gioco pennellata in area sulla testa di Ferraro, che con un imperioso stacco di testa spedisce la palla sul palo prima di vederla entrare in rete. Una rete strepitosa, che Ferraro celebra correndo verso i compagni in panchina, per la gioia dei sostenitori dei nero-oro. Gioco duro

La gara non scorre, gli interventi sono ruvidi e spezzano tutto il primo tempo. Pallino del gioco in mano all’Asla, che al 21’ ottiene una punizione da posizione analoga a quella dell’azione del primo gol. La traiettoria sorprende De Francesco, la palla colpisce la traversa, cadendo forse in rete, forse no: poco importa, perché al primo rimbalzo Piccardo insacca con un tap-in repentino che porta al raddoppio. La Culmv questa volta accusa il colpo, e i ragazzi di Luccherino nonostante la buona volontà non riescono ad impensierire seriamente Gardella da lì alla fine della prima frazione. In controllo

La ripresa continua sotto il profilo fisico più che tecnico, mentre la Culmv tenta di organizzare qualche manovra che non riesce però a sfondare la doppia linea di difesa Asla. I ragazzi di Scarcella controllano senza affanni, sfoderando un pressing che asfissia in ragazzi in blu, e Ferrando si danna l’anima per tenere su ogni pallone. Le occasioni più ghiotte per il tris arrivano quindi nel finale, senza successo, mentre per la CulmvPolis solo tanta buona volontà ma scollamento tra i reparti. Balla ed Erebowale faticano a reperire palle giocabili, e le poche conclusioni che arrivano nella ripresa sono per lo più velleitarie. La festa può cominciare

GENOVA | 25 apr 2012 Alessandro De Gaetano, il capitano, corre felice verso i compagni in festa: con i gol firmati nel primo tempo da Ivano Piccardo e Alessio Ferraro l’Asla del presidentissimo Sergio Gattulli ha sconfitto in finale la CulmvPolis e ha messo le mani, per la seconda volta, sulla Coppa Genova

Al fischio finale per l’Asla grandissima festa, i ragazzi di Scarcella conquistano un titolo meritatissimo chiudendo la competizione senza aver subito nemmeno una rete. Un dato che dice molto sulla compattezza e sulla forza di una formazione che forse, quest’anno, non ha ancora smesso di stupire. La premiazione dell’Assessore

La premiazione della Coppa Genova è stata fatta dall’Assessore allo Sport Stefano Anzalone, che una volta di più ha voluto dimostrare la sua vicinanza alla nostra associazione, come già ampiamente dimostrato negli ultimi anni. Un ringraziamento a lui è doveroso da parte dell’Associazione tutta.

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sla Genova campione di Coppa Genova per la seconda volta nella sua storia. È questo il verdetto della finale di San Desiderio dell’ultimo atto della classica manifestazione riservata alle formazioni partecipanti al campionato Provinciale a 11, giunta ormai alla decima edizione.


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GENOVA | 25 apr 12 | Coppa Genova | CulmvPolis Genova-Asla 1 | Il meritato trionfo del tecnico Alessandro Scarcella, da sempre all’Asla, sollevato al cielo di San Desiderio, insieme alla coppa, dai suoi giocatori 2 | Un momento della finale: controllo aereo di Alessandro Ferrando, professione centravanti 3 | Triplice fischio, e l’Asla può far festa: l’abbraccio tra Sergio Gattulli, il presidente, e Ivano Piccardo, centrocampista, decisivo nella finalissima con la CulmvPolis

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3 GENOVA | 25 apr 12 | Trofeo Interzone | Erbavoglio-Cantera Fc 1 | Daniele Pastini e Daniel Soresina si abbracciano, sventolando una sciarpa del Barcellona: i blaugrana dell’Aics hanno appena conquistato il loro primo titolo 2 | La rete che decide la finale: Salvatore Carrubba mette a sedere un difensore, batte il portiere e firma la sua doppietta con il gol del 3-2 3 | Tutti in cerchio a esultare: la Cantera Fc è campione


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ltro che matricola! La Cantera Fc, al suo primo anno in Aics, sbanca il Trofeo Interzone portandosi a casa il suo primissimo titolo. La gara di apertura delle finali di coppa 2012 finisce 3-2 ai danni di un’Erbavoglio che perde la sua seconda finale in pochi mesi, dopo la sconfitta patita nella finale del campionato Zonale 2010/11.

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La gara del pubblico

Grande colore sugli spalti di San Desiderio grazie agli (ma soprattutto alle) ultras dei Blues, rumorose e grintosissime nel sostenere la banda di Mario Palermo, pubblico numeroso anche per quanto riguarda la Cantera Fc, meno organizzati ma altrettanto appassionato. Sprint Cantera

Scontro inedito tra le due formazioni, ma al primo affondo la Cantera passa subito in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla tre quarti la palla finisce sui piedi di Carrubba, che a due passi dalla porta fa subito secco Francalanza, impotente nell’occasione. L’Erbavoglio non ci sta, i Blues tentano di rimettere subito le cose a posto, ma le conclusioni che scaturiscono nei minuti seguenti lo svantaggio dai piedi di Piombino, Finelli e Baiamonte non sono precise, mentre la Cantera crea pericoli principalmente da calci piazzati. Contropiede micidiale

Al 13’ un attacco dell’Erbavoglio non andato a buon fine fa scattare il micidiale contropiede della Cantera che con Ariotti, servito da Vito, raddoppia. Il 2-0 rischia di compromettere definitivamente la gara per l’Erbavoglio, che nei minuti seguenti il gol patisce ancora la pressione avversaria. Il Toro riapre i conti

Velocissima e precisa la ripartenza dei Blues al 15’, che in quattro tocchi porta la palla sui piedi di Baiamonte che, decentrato, scocca un tiro sul quale Soresina può solo toccare la palla prima di vederla entrare in rete. Esplode la fetta di pubblico biancoblu e l’Erbavoglio torna in gara. Conseguenza della rete dell’1-2 è il successivo atteggiamento: l’Erbavoglio fa possesso, la Cantera tenta di sfruttare le sue micidiali ripartenze. Astuzia vincente

La Cantera inizia il secondo tempo portandosi in grande pressione, mentre l’Erbavoglio reagisce portando i pericoli sui calci piazzati. Passano i minuti, si arriva al finale, ma il risultato non si sblocca fino al 19’. L’Erbavoglio si conquista una discussa punizione dalla trequarti, molti giocatori blaugrana si avvicinano all’arbitro per chiedere spiagazioni. Nello stesso momento Baiamonte con astuzia batte a rete a sorpresa, prendendo in contropiede anche un distratto Soresina che non può far altro che accompagnare la palla in rete. Il colpo del singolo

Il 2-2 accende gli animi, la gara vive 5’ intensissimi, la sensazione che possa finire in qualsiasi modo è palpabile. Alla fine la spunterà la Cantera ad 1’ dal termine ancora con Carrubba, che con una pregevole azione personale segna la rete del definitivo 3-2. Una Cantera vincente

La festa inizia 3’ dopo, lasciando nell’amarezza più totale i ragazzi di Palermo e tutto il pubblico biancoblu. Per la Cantera primo titolo: la squadra liberamente ispirata al Barcellona fa meglio di quella vera, ed il resto del campionato Zonale è ancora da giocare. Chissà che il destino non riservi una rivincita tra queste due squadre... magari in un’altra finale, quella di Marassi del 24 giugno.

GENOVA | 25 apr 2012 Un’altra finale amara, per l’Erbavoglio, dopo lo Zonale sfuggito nell’ultimo atto di Marassi, lo scorso giugno. Questa volta, sulla strada dei biancazzurri, ci sono i seguaci di quel Barcellona che Pep Guardiola ha consegnato alla leggenda: la Cantera Fc festeggia il gol che vale il trionfo nell’Interzone 2012


2011

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L’ultima nata nelle coppe di casa Aics (prima edizione nel 2009) è dedicata alle formazioni del campionato Zonale: trentadue le squadre al via, con un criterio di ammissione misto tra piazzamento dell’anno precedente e ordine d’iscrizione, e formula ad eliminazione diretta fin dai primi incontri. Nessuna formazione, e visti i grandissimi numeri del campionato è anche logico, ha ancora concesso il bis sul trono: si va dal primo trionfo, che ha premiato i ragazzi del Piazza Piombino’s Friends, all’ultimo, quello che a San Desiderio ha eletto campioni i blaugrana della Cantera Fc (chiara l’ispirazione al Barcellona di Guardiola); nel mezzo, la gioia del Circolo dei Trenta e quella di una nuova grande come il Pegli Team.

2009

Albo d’oro > Trofeo Interzone

P. P IO CI MB IN RC O PE OLO ’S F GL DE RIE ND I CA I TE S AM TRE NT N ER TA AF C

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la foto del mese di Simone Arveda

GENOVA | 25 apr 2012 La festa e la delusione: finali Aics, vittoria della Cantera sull’Erbavoglio

basso e chitarra

A pagina 32 il servizio sulle finali di coppa Aics

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Vittoria e sconfitta: dove stanno la nobiltà e l’insegnamento?

a vittoria ha sempre due facce: una spesso più nobile, certo più ricca, interessante, istruttiva, l’altra da copertina, buona nel tempo. Sconfitta e vittoria, legate da un’unica storia come luna e sole, come un sottofondo di basso dietro al ritmo di una chitarra, indissolubili quanto, per molti, caffé e sigaretta, o la sigaretta dopo aver fatto l’amore. Non c’è vittoria senza che qualcuno ci arrivi soltanto a un passo, così vicino, ti meriteresti anche la coppa però no, qualcuno perde e qualcun altro, già, vince. E quello conta, nel calcio e nella vita, perché una partita, un torneo, un campionato, beh, in effetti sono una discreta parodia di quel che significa vivere. Domani, che la vittoria sia piccola come una caramella o abbracci tutto il mondo, verrà ricordata. Della sconfitta, sicuro, si ricorderanno in pochi. Nemmeno chi l’ha vissuta, nemmeno lui vuol sprecare tempo a pensarci. Dimenticando insieme che vincere sì, va bene, aiuta a vincere; perdere, però, ecco, perdere aiuta a crescere.




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