ADI Newsletter December 2017 (IT)

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Responsible editor: Autodistribution International, Kortenberg, Belgium

Edizione: 12/2017

news www.ad- europe.com

Collegamento al futuro Neil Pattemore (Figiefa) spiega COME e PERCHÉ “CONNETTERSI AL FUTURO”

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Cari partner, cari colleghi, cari amici, se consideriamo l’andamento degli indicatori economici nei primi tre trimestri del 2017, sembra proprio che si possa parlare di un anno positivo. Tutti i 28 Stati membri dell’UE registrano un andamento economico positivo - il che non si vedeva da molto tempo - e per l’anno in corso, il FMI prevede una decisa crescita dell’UE nel suo complesso, pari al 2,4 percento. I nostri 24 soci ADI, che sono rappresentati in 39 paesi, possono persino vantare una crescita di quasi il 14 percento: difficile che un esercizio chiuda in modo migliore. Non si devono però ignorare altri segnali. Per molti colleghi il fatturato raggiunto ha significato un impegno maggiore e una riduzione dei margini. Inoltre le sfide che ci attendono renderanno necessari enormi investimenti nella digitalizzazione e nell’ottimizzazione dei processi. Riteniamo quindi che gli influssi dirompenti sulla nostra tradizionale catena di creazione del valore siano decisamente ambivalenti, anche se dalla nostra posizione di forza possiamo sfruttare come un’autentica opportunità il cambiamento dei nostri modelli di business che ne conseguirà. La generazione dello smartphone ha fatto irruzione nel nostro settore alterando strutture consolidate: quello che ieri si faceva seguendo processi ben collaudati, domani si farà seguendo binari del tutto nuovi. Uno sviluppo dinamico affascinante, che si rivela pericoloso solo per chi non si prepara per tempo al cambiamento. Spesso a mettersi di traverso sulla via del cambiamento della propria impresa è una certa dose di fatalismo, non di rado caratterizzato da svariati fattori individuali motivati. Tuttavia, per quanto possa essere

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comprensibile il volersi ostinare su quanto ha avuto successo sinora, è necessario prepararsi in anticipo a imboccare la strada rivolta al futuro. Già da alcuni anni osserviamo questo orientamento in molti dei nostri partner fornitori, lasciatemi citare a titolo di esempio le imprese ZF, Mann & Hummel e Valeo che con le acquisizioni di TRW, Wix/Filtron e FTE si sono impegnate per essere all’altezza del cambiamento tecnologico già avviato. Anche all’interno della nostra famiglia ADI sono numerosi gli esempi che si sono messi in luce e davanti ai quali bisogna far tanto di cappello per lungimiranza e determinazione. E che si parli di “industria 4.0” oppure “trasformazione digitale”, alla fine si tratta sempre e comunque di accesso, elaborazione e utilizzo efficiente e in rete dei dati. Su questa scia devo naturalmente affrontare anche la questione della telematica e delle sfide politiche a essa correlate. Questo tema ci accompagna ormai da svariati anni e di anno in anno viene trattato con conoscenze sempre maggiori ma anche con emotività e a voce sempre più alta. Motivo sufficiente per occuparsene dettagliatamente anche in questa uscita della nostra newsletter con un contributo di Neil Pattemore. Spero vivamente che entro la data di pubblicazione di questa uscita si giunga a un chiarimento comune da parte di FIGIEFA e CLEPA sui requisiti legislativi dalla prospettiva IAM in senso globale. Già questo permetterebbe di sgombrare il campo dalle numerose controversie degli ultimi 12 mesi. Tuttavia, anche se in questo modo venissero formulate idee comuni circa l’accesso futuro ai dati con, ci si auspica, pari diritti, a oggi dobbiamo purtroppo rilevare che non è stato possibile unire tutti i gruppi commerciali internazionali e i costruttori di componenti su una piattaforma comune dove mettere a disposizione i dati standardizzati a tutti i possibili gruppi target e ai loro modelli commerciali. Così inevitabilmente si avrà una competizione fra le piattaforme, in cui nel corso degli anni il modello

più efficiente forse si imporrà come modello per il settore. Indipendentemente da come si accede ai dati e da chi li raccoglie ed elabora, i destinatari sono svariati e qualcuno sicuramente beneficerà dell’utilizzo di questi dati: il partner tecnologico di ADI, Grup Eina Digital di Figueras! Come è noto, il Grup Eina Digital è molto professionale e, con il suo moderno centro di formazione e un call center, è attivo già da molti anni in svariati paesi europei, dove ormai è diventato irrinunciabile. Per assicurare queste competenze in modo durevole ai singoli clienti, e in ultima analisi ad ADI, i nostri colleghi AD Parts e AD France hanno acquisito la maggioranza del Grup Eina Digital. A loro vanno le mie più sentite congratulazioni. È un altro esempio di come si possa costruire il futuro con coraggio e dimostra che ci sono sempre vie ingegnose per affrontare le sfide descritte qui. In quest’ottica, consideriamo le questioni che ruotano intorno a mobilità elettrica, connected car, e-call, e-commerce, ecc. da un lato con grande rispetto, ma dall’altro anche con la consapevolezza che insieme possiamo dare le risposte giuste. Ciò vale in ugual misura anche per la crescente concentrazione del commercio e dell’industria, nonché per l’invasione di investitori finanziari o megaseller. Noi tutti, industria e commercio, siamo corresponsabili della buona prassi di mercato e di conseguire margini adeguati a tutti i livelli e confidiamo che il pensare e l’agire strategici prevalgano sull’orientamento a raggiungere fatturato a breve termine che può portare rapidamente a difficoltà e riduzioni dei ricavi. Con questo spirito, cari partner, colleghi e amici, auguro a tutti voi di cuore un sereno Natale, salute e tutto il meglio per il nuovo anno. Thomas Vollmar Presidente ADI

ARGOMENTI IN QUESTA NEWSLETTER 4

Connettersi al futuro: i modelli commerciali digitali

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Autodistribution (France): Fare rete a Equip’Auto

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I partner ADI investono nel futuro dei clienti autoriparatori

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AD Russia in costante crescita

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AD ITALIA – GIADI: L’unione che fa rete!

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CARAT Leistungsmesse 2017: fatturato in crescita

ultime notizie dal Gruppo AD 3


Connettersi al futuro: i modelli commerciali digitali I veicoli di oggi stanno cambiando il business di domani La velocità del cambiamento tecnologico vissuta dall’industria automobilistica è stata fenomenale ed è tuttora in aumento, e questo avrà un effetto sorprendente sui vostri modelli d’impresa così come li conosciamo oggi. Una volta, il veicolo entrava in officina e a quel punto iniziava il “processo di riparazione”, o per una manutenzione programmata, o per una diagnosi legata ad un guasto del veicolo che poi avrebbe dato luogo alla sostituzione di una parte per poterlo rimettere in strada. Uno dei cambiamenti più importanti nel nostro settore è legato alla capacità odierna di comunicare con il veicolo in remoto. Con l’installazione obbligatoria dei sistemi di chiamata d’emergenza eCall che pone le basi per la comunicazione “telematica” a distanza con il veicolo, assieme ai sistemi automatizzati e, in ultima analisi, i veicoli autonomi, si prevede che quasi tutte le nuove auto e i nuovi autocarri avranno funzionalità telematiche entro i prossimi 5 anni. Il potenziale è quindi sia il parco veicoli esistente basato sulla trasmissione wireless dei dati veicolo tramite ‘connessioni OBD’, sia i veicoli recentemente approvati che utilizzano sistemi telematici diretti integrati. Ciò cambierà il modo in cui viene condotto il “processo di riparazione” e con esso cambieranno i modelli aziendali dell’Aftermarket automobilistico. Invece di attendere che un veicoli arrivi in officina, la capacità di controllare in remoto il veicolo e prevedere i requisiti di assistenza e ricambi prima che questo arrivi in offici crea IL vantaggio competitivo. Per essere competitivi, però, questi nuovi “servizi a distanza” necessitano che una parte dell’Applicazione sia integrata diretta-

mente nel veicolo per consentire non solo l’accesso in tempo reale ai dati veicolo necessari per eseguire alcune delle applicazioni più “avide di dati e critiche dal punto di vista della tempistica”, ma anche garantire che questi servizi predittivi vengano offerti direttamente al conducente del veicolo attraverso il display a bordo veicolo (la nuova “vetrina” per i servizi a distanza) quando questi servizi diventano un’esigenza.

Perché è necessario l’accesso remoto Con un numero crescente di “veicoli connessi”, questo accesso remoto è sempre più importante per l’aftermarket automobilistico. L’accesso remoto infatti non solo consente di fare meglio ciò che viene fatto oggi in autofficina e aumenta ulteriormente l’efficienza della consegna di parti di ricambio, ma favorisce anche lo sviluppo di nuovi servizi, come ad esempio il monitoraggio preciso di componenti e modelli di guida (con il consenso del conducente) che consentono l’offerta di servizi su misura sia ai consumatori che ai clienti corporate, per soddisfare le loro esigenze commerciali relativamente a reti di autoriparatori, assicurazioni e filosofia di gestione del parco automezzi. Chiaramente, i dati generati dal veicolo mentre è utilizzato (tecnicamente, i “machine-generated data”, cioè i dati generati automaticamente da una macchina) possono non solo contribuire ad analizzare la corretta funzionalità del veicolo, ma sono preziosissimi anche per altri servizi di “digital trading” con altri service provider, come i fornitori di informazioni tecniche e le aziende e organizzazioni che forniscono diagnosi, gestiscono i guasti e molto altro. Questa è la nuova economia digitale e crea molte nuove opportunità per i nuovi modelli d’impresa dell’Aftermarket. L’auto diventerà il “Centro commerciale” del proprietario del mezzo e i link innovativi tra l’utilizzo dell’auto e il lifestyle dei suoi conducenti creeranno business model completamente nuovi, basati sui requisiti di mobilità di ciascuno.

Legalmente tuo? Molti credono che sia il conducente del veicolo il titolare dei dati, ma secondo la legislazione vigente attualmente nella UE i “machine-generated data” semplicemente esistono, un po’ come la temperatura dell’aria: sono un valore, che nessuno possiede. Similmente, se vengono usati per fornire un servizio e i dati dell’auto possono essere collegati a una persona reale, allora il fornitore del servizio deve naturalmente garantire l’utilizzo, la conservazione e la gestione corretti di tutti i dati che potrebbero essere considerati “dati personali”, in conformità ai requisiti di legge. 4


Il fatto che i dati a bordo veicolo generati automaticamente (dal calcolatore o dai sensori) non siano di proprietà di nessuno non significa necessariamente che qualcuno li debba vincolare, ed è precisamente qui che inizia il problema. I costruttori automobilistici hanno progettato i loro sistemi telematici di bordo in maniera chiusa, riservandosi un accesso tempestivo e privilegiato ai dati del veicolo. Inoltre, hanno la capacità di essere in diretto contatto con il conducente: il cruscotto diventa quindi la nuova vetrina per i nuovi servizi. Ora, il processo di riparazione inizia nel veicolo con la diagnostica e le funzionalità predittive che sono state spostate all’interno del veicolo stesso. L’autoriparazione ha “virato al digitale” e in maniera più critica pone il costruttore nella posizione di essere un concorrente significativo e previlegiato nel settore dell’Aftermarket. La questione di fondo è che chiunque controlli l’accesso al veicolo, ai suoi dati e alle sue risorse (con la successiva capacità sia di monitorare il veicolo sia di stabilire quali parti potrebbero essere necessarie), e la comunicazione con il conducente, di fatto controllerà il mercato.

Cosa offrono le case costruttrici? Mentre i costruttori beneficiano già e a pieno titolo dei loro sistemi telematici a bordo veicolo, alcuni di loro hanno già iniziato a offrire un sistema distinto per altri fornitori di servizi. Si tratta del cosiddetto concetto “Extended Vehicle”, in base al quale i dati veicolo vengono inviati prima al server del costruttore, e quindi solo successivamente sono resi disponibili a fornitori terzi. L’Extended Vehicle è stato ora ribattezzato “NEVADA Concept”, ma questo non lo rende più competitivo, giacché l’unico accesso ai dati di questo server cosiddetto “neutrale” avviene attraverso il back end “Extended Vehicle”. Oggi godiamo di un accesso indipendente al veicolo e ai suoi dati attraverso la connessione standard OBD, che stabilisce il principio base dell’accesso diretto al veicolo a supporto dell’imprenditoria indipendente. Con la crescente introduzione di sistemi telematici a bordo veicolo chiusi, però, noi operatori indipendenti diventeremo dipendenti dai nostri concorrenti! Dovremo dipendere dai server dei costruttori, ove avremo accesso solo a una serie (ristretta) di dati, definiti dal costruttore del veicolo, con limiti all’innovazione e ai servizi che possiamo offrire. Inoltre, l’Extended Vehicle fornisce ai costruttori di veicoli la capacità fondamentale di monitorare e profilare le attività delle nostre aziende, ottenendo informazioni sui nostri modelli commerciali.

Primi esempi di “Extended Vehicle”: la propaganda si scontra con la realtà! Le prime prove pratiche di un modello di Extended Vehicle “dal vivo” ha dimostrato chiaramente la differenza tra la strombazzata “equa condivisione di dati” e la realtà. La qualità dei dati offerti è scarsa: dalle diverse migliaia di “data point” disponibili oggigiorno, ad esempio per i produttori di attrezzature di test diagnostico, solo un’ottantina circa di punti “informativi” (cioè spesso non dati) sono resi disponibili dal server Extended Vehicle. Una gran parte delle informazioni è del tipo già disponibile al conducente quando si trova all’interno o in prossimità del veicolo (ad es. se la portiera è chiusa), o viene visualizzata sul cruscotto. Le informazioni si sono dimostrate molto limitate rispetto ai dati realmente necessari per creare servizi di aftermarket automobilistico concorrenziali. E anche se queste informazioni offerte tramite l’Extended Vehicle fossero considerate utili per i fornitori indipendenti di servizi, il processo di registrazione è molto laborioso: per ottenere le informazioni, il fornitore di servizi deve descrivere il proprio modello commerciale (inclusi i dati necessari e da rilasciare previo consenso del conducente) al costruttore e deve confermare gli estremi del suo cliente! Tutto ciò evidenzia chiaramente le gravi deficienze dell’Extended Vehicle e mostra quanto questa soluzione non sia sfruttabile dall’Aftermarket. Inoltre, collegando i mercati B2B di terze parti (cioè anche i cosiddetti “server neutrali”) ai server del costruttore del veicolo non si rimedia agli errori di base del sistema, che danno vantaggi limitati all’Aftermarket, ma a fronte di costi aggiuntivi, latenze e condizioni contrattuali.

Cosa suggerisce l’aftermarket indipendente? Moltissime associazioni europee del settore dell’Aftermarket, unitamente al settore assicurativo e alle società di leasing e noleggio che operano in Europa, stanno reclamando la creazione di una piattaforma telematica a bordo veicolo interoperabile, sicura e standardizzata (OTP), soluzione suggerita anche dal Parlamento Europeo. Ciò offre la capacità di sviluppare applicazioni indipendenti che - cosa molto importante - possono essere attuate in maniera sicura, e in particolare direttamente all’interno del veicolo, mentre si possono visualizzare questi servizi al conducente del veicolo. Sulla base della possibilità di comunicare direttamente con il PROPRIO cliente, in questo modo egli potrà semplicemen5


te autorizzare l’attuazione del servizio offerto selezionandolo sul display a bordo veicolo e premendo l’icona “sì” per confermare il proprio consenso.

suoi dati. Questo è già un requisito per alcuni nuovi modelli di veicoli che stanno per essere immessi sul mercato.

Quali prospettive per l’OTP? Grazie al lavoro svolto dalle associazioni europee quali la FIGIEFA e i suoi partner, vi è una sempre maggiore consapevolezza all’interno delle istituzioni europee “dell’esigenza di fare qualcosa” relativamente all’accesso ai dati veicolo. La Commissione Europea ha creato alla fine del 2014 un forum con lo scopo di valutare come affrontare l’accesso remoto al “veicolo, i suoi dati e le risorse” e ha studiato come potrebbe essere implementato l’obbligo dalla legislazione eCall per un “OTP”. Il consulente esterno TRL ha poi valutato varie possibili soluzioni tecniche inoltrate dal forum di stakeholder. Il Rapporto TRL ha concluso nell’estate 2017 che nonostante il concetto di Extended Vehicle fornisse la soluzione più rapida e dal costo più contenuto, questa soluzione si è rivelata come la peggiore in relazione al soddisfacimento dei cinque principi guida concordati dal forum e in particolare la “concorrenza senza distorsioni”. Al contrario, l’OTP era la sola soluzione che soddisfacesse tutti e cinque questi principi guida concordati. Il Rapporto TRL sottolineava anche il fatto che non solo le soluzioni tecniche che si occupano di sicurezza, tutela e privacy esistono già, ma che i vantaggi offerti da questa piattaforma applicativa a bordo veicolo superavano in maniera significativa i costi di implementazione. Inoltre, accennava che una tale piattaforma potrebbe essere regolarmente elaborata entro 5 anni, giacché primi esempi di piattaforme applicative a bordo veicolo di questo tipo esistono già, realizzate da alcuni costruttori come Toyota, GM e JLR, ma non sono ancora standardizzate o aperte a fornitori di servizi indipendenti e concorrenti.

Cosa ci aspetta? Tutto il tema dell’accesso al veicolo, ai suoi dati e alle sue risorse è una questione multisfaccettata e dinamica, sia da un punto di vista tecnico che politico. Oggi godiamo di un accesso diretto al veicolo e ai suoi dati attraverso la connessione standard OBD, che stabilisce il principio base di un “accesso diretto al veicolo e ai suoi dati”. La base però per poter accedere ai dati necessari attraverso la porta OBD è sotto seria minaccia di chiusura dai costruttori automobilistici, poiché la legislazione attuale prevede l’obbligo per i soli dati relativi alle emissioni. L’introduzione di livelli più elevati di sicurezza del veicolo potrebbe includere il requisito di utilizzare una procedura con certificato elettronico per consentire l’accesso al veicolo e ai 6

La FIGIEFA e le organizzazioni partner si stanno attivando a Bruxelles per ottenere un procedimento indipendente e legislativamente supportato per definire e controllare l’utilizzo di certificati, ma sussiste un pericolo reale che l’Aftermarket continuerà a vedersi rifiutato un accesso “imparziale e senza distorsioni” al veicolo, ai suoi dati e funzioni, a meno che non ci sia un controllo normativo di questo processo di certificazione.

Prospettive per il futuro Per un periodo transitorio dovremo basarci sulla comunicazione con il veicolo tramite la connessione OBD e su soluzioni ponte, come ad es. i mercati B2B di terze parti quali il concept NEVADA. Se, però, l’aftermarket indipendente vorrà ancora contare su un’indipendenza futura, nell’ambito della quale possa innovare e competere su base paritaria, non c’è modo di evitare la normativa. Inoltre, negoziati bilaterali durati oltre un anno tra costruttori e fornitori di equipaggiamenti primari non hanno dato luogo, a nostro parere, a grandi avanzamenti in termini di diffusione dei dati da parte delle case automobilistiche. La soluzione deve basarsi su una normativa solida e dettagliata che definisca le caratteristiche di un accesso sicuro e diretto al veicolo, ai suoi dati e alle sue funzioni attraverso una piattaforma applicativa a bordo veicolo. Solo questa soluzione nel medio-lungo termine potrà realmente supportare l’Aftermarket indipendente con la possibilità di implementare applicazioni a bordo veicolo con accesso diretto a reti, dati e risorse di bordo. Ma bisogna iniziare il prima possibile a lavorare a questa soluzione, poiché le nuove tecnologie e i servizi per i veicoli continuano ad evolvere a una velocità sempre maggiore.


Bisognerà concentrarsi solo sulla normativa che fornirà le basi a questa soluzione da implementare e realizzare; non c’è infatti ragione di cercare di sistemare da un punto di vista giuridico delle soluzioni temporanee: sarebbe solo uno spreco di tempo e costituirebbe una distrazione dal concentrarsi sulla soluzione necessaria di una piattaforma applicativa di bordo. Vista la situazione delle continue sfide all’accesso remoto del veicolo, la FIGIEFA è sempre più attiva nella promozione della sua campagna “Accesso Diretto, Fattore trainante di Progresso” (www.direct-access.eu) atta a garantire la sopravvivenza di una concorrenza priva di distorsioni nella nuova era dei servizi digitali. FIGIEFA lavora attivamente per giungere a una soluzione che partendo dalla normativa eCall proponga una piattaforma a bordo veicolo “aperta, interoperabile, standardizzata e sicura” e che ora è supportata anche dal Rapporto TRL.

Neil Pattemore Technical Director Figiefa

Pertanto, per i nostri stessi business model futuri, vi invitiamo a sostenere gli sforzi di FIGIEFA e portare avanti la sua campagna di sensibilizzazione verso coloro che detengono il potere decisionale, sia direttamente presso i legislatori locali, sia a livello europeo attraverso il supporto di ADI e FIGIEFA.

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I partner ADI investono nel futuro dei clienti autoriparatori

Eure!Car in cifre (2017):

• 1512 sessioni organizzate di training tecnico • 17 435 meccanici formati

Finland: The delegation was hosted by Eero Broman

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AD Hessumobiili in Klaukkala


® Il programma di formazione Eure!Car offre ai Partner ADI accesso a contenuti formativi e know-how tecnico curati da fornitori e partner industriali di Eure!Car. A complemento di questo programma vengono messe a disposizione degli autoriparatori pubblicazioni tecniche (EureTechFlash) e il blog tecnico online “EureTechBlog” (www.euretechblog.com).

Visit of AD Bosch in Spain


CARAT Leistungsmesse 2017: fatturato in crescita • numero di visitatori costante • aumento del fatturato del 12 percento • introduzione all’e-commerce accoglienza. Grande consenso è stato riservato ai prodotti al centro della campagna legata all’anniversario. Anche il FORUM sull’E-MOBILITY ha suscitato l’interesse dei visitatori della fiera. Per completare il quadro, l’officina live ha dimostrato l’impiego pratico di numerosi dei prodotti esposti.

Dal 13 al 15 ottobre, Kassel ha nuovamente ospitato la CARAT Leistungsmesse. Quasi 21.000 visitatori si sono recati nella metropoli dell’Assia settentrionale per informarsi sulle novità del mondo dell’officina. 220 espositori hanno presentato ai visitatori i propri prodotti e servizi. Un dato su tutti ha fatto la gioia di organizzatori ed espositori: il fatturato della fiera è aumentato di un fantastico dodici per cento. Nel corso della fiera, l’Amministratore di CARAT, Thomas Vollmar, ha dato il calcio d’inizio al nuovo progetto che porta il nome di MECANTO25 e che per CARAT segnerà l’inizio del commercio online. L’umore alla fiera è stato decisamente positivo. Oltre alle informazioni e alla vendita non poteva mancare il momento del divertimento. Il concerto di Sarah Connor al sabato sera ha mandato in visibilio il traboccante padiglione della fiera. I nuovi prodotti e servizi di CARAT hanno incontrato un’ottima

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Inizio dell’e-commerce L’ “umore nel settore è buono”, ha affermato l’Amministratore di CARAT Thomas Vollmar durante la fiera. “Nonostante tutto ci troviamo alle prese con grandi rivoluzioni e mi riferisco all’intera catena di creazione del valore, dall’industria passando per il commercio fino alle officine. Dobbiamo porci nuovi traguardi”. Il Gruppo CARAT intende affrontarli con un approccio del tutto nuovo a cominciare dall’e-commerce. Dice Vollmar: “CARAT diventa omnichannel”.

L’online shop MECANTO25 si propone di introdurre con forza il commercio dei componenti su internet. CARAT dà particolare rilievo al prezzo e alla disponibilità. La novità di MECANTO25 consiste nell’autentico valore aggiunto che ne deriva ai clienti che possono acquistare i ricambi a prezzi convenienti e che in più hanno la possibilità di prenotare allo stesso tempo il relativo servizio in officina. E tutto questo a prezzo fisso. L’inizio del progetto è previsto per la primavera 2018. Grande interesse per l’elettromobilità Un altro momento clou della fiera è stata la campagna d’informazione sull’e-mobility. CARAT ha sorteggiato un totale di 1.000 posti per un corso di formazione online su sistemi ad alta


tensione e tre posti per un corso di formazione di livello 2 “Elettricisti di impianti ad alta tensione nei veicoli”. L’interesse è stato enorme. Numerosi sono stati i visitatori della fiera che nel loro modulo di partecipazione compilato hanno indicato il desiderio di essere all’avanguardia nel campo dell’elettromobilità. Nuovo catalogo componenti e molto altro ancora Novità presentata alla CARAT è stato il catalogo componenti elettronico Masterbrain. Basato sui dati DVSE, è vantaggioso per tutte le officine che preferiscono questo tipo di elaborazione dei dati e che quindi potranno orientarsi sin da subito in un mondo di dati a loro abituale. Questo renderà ancora più facile l’acquisto dai rivenditori CARAT. All’edizione della fiera di quest’anno, grande favore è stato riservato al marchio interno di componenti COREXX. Nel 2015 CARAT ha iniziato con questo marchio di qualità che ha visto un’ottima accoglienza nel periodo intercor-

so e di cui in futuro è prevista un’ulteriore crescita. La fiera è stata visitata anche da professionisti dei veicoli commerciali, venuti a proprie spese. Truckdrive ha presentato il Future Truck che ha mostrato come potrebbero essere i camion che transiteranno sulle nostre strade in futuro. Per i fan della categoria rustica c’è stata una ripresa in trattore che ha scatenato risate e buon umore, proprio come gli spezzoni “Witz vom Olli”

della star di YouTube Olli. La novità per le officine è il mezzo sostitutivo per i clienti a condizioni estremamente interessanti. Concerto finale di Sarah Connor Il secondo giorno della fiera si è concluso con il concerto di Sarah Connor che ha mantenuto lo spirito allegro della fiera fino al sabato sera. 5.000 spettatori del concerto hanno fatto festa divertendosi nel padiglione della fiera.

Nuovo accordo ADI: Liqui Moly Con oltre 4.000 articoli a catalogo, LIQUI MOLY offre un assortimento globale e particolarmente ampio di prodotti chimici per l’industria automobilistica: oli e additivi per motori, grassi e paste, spray e prodotti per la cura dell’auto, colle e sigillanti. Fondata nel 1957, LIQUI MOLY sviluppa e produce esclusivamente in Germania, ove è leader indiscussa nel campo degli additivi ed è stata più volte insignita dell’onorificenza di miglior brand di olio. L’azienda, guidata da Ernst Prost, distribuisce i propri prodotti in oltre 120 paesi e nel 2016 ha registrato un fatturato di 489 milioni di euro.

LIQUI MOLY vanta una collaborazione di lunga data con il gruppo Carat e nel 2017 la società è nominata ‘top supplier’ del gruppo. In Austria, Irlanda e Russia, invece, LIQUI MOLY fornisce già i partner ADI. Dal 2018 LIQUI MOLY sarà fornitore ufficiale ADI e si auspica un incremento dell’attività per tutti i partner ADI di tutto il mondo. La filosofia aziendale è quella di instaurare rapporti di partnership a lungo termine, per non essere un mero fornitore ma un vero e proprio partner, per uno sviluppo e successo reciproci.

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Autodistribution (France): Fare rete a Equip’Auto Per l’edizione 2017, la fiera dell’aftermarket automobilistico Equip’Auto è tornata alle origini, lungo il Boulevard Périférique, a Paris Expo - Porta di Versailles. Come di consueto, l’azienda leader in Francia dell’aftermarket automobilistico, Autodistribution, ha sfruttato appieno l’opportunità che ogni due anni le si offre di esporre il suo intero portafoglio di servizi richiesti dall’aftermarket indipendente di oggi... e di domani! Nel corso delle 5 giornate della manifestazione, oltre 7000 sono stati i visitatori passati dallo stand AD, attratti dalle numerose dimostrazioni e dagli svariati punti di interessi, quali: • ISOTECH, l’esclusivo brand di parti e attrezzature. • Un tour virtuale in 3D del nuovo magazzino Logistéo, a Réau, in Francia. • La nuova versione “V3” di Autossimo, il catalogo elettronico di Autodistribution. • AD AutoConnect, soluzione telematica e strumento di fidelizzazione per le autofficine che collega il veicolo al centro di riparazioni. Il tool AD AutoConnect è stato insignito da Equip’Auto del prestigioso premio Grand Prix de l’Innovation.

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All’edizione di quest’anno della manifestazione Equip’Auto era presente una delegazione di National Pronto Association e Federated Auto Parts che ha colto l’occasione per visitare il nuovo magazzino di Autodistribution France Logistéo, a Réau. Sia Pronto che Federated sono membri di 1Parts, l’organizzazione globale di ADI (www.1parts.net). • ID Garages (www.idgarages.com), una piattaforma online che offre ulteriori opportunità commerciali alle autofficine registrate. • Diag’issimo, con la dimostrazione su un veicolo per la formazione di Eure!Car di quanto sia efficace il collegamento tra gli strumenti diagnostici e le risorse online: catalogo e database tecnico. Yannick Savina, Direttore Marketing di Autodistribution France, conclude così: “La coerenza dell’offerta di Autodistribution e lo slogan dello stand “Creating Links”, che si può liberamente tradurre come “fare rete”, interpretano appieno l’impegno profuso nella manifestazione parigina di Equip’Auto. Torneremo senz’altro nel 2019!”

STAND DI AUTODISTRIBUTION: • 650 m² (nella zona centrale del padiglione principale) • Personale: 60. Prossima edizione: 15-19 ottobre 2019 EQUIP AUTO 2017 (17-21/10/2017): • 1.200 espositori e brand da 40 paesi • 95.000 professionisti provenienti da Europa, Medio Oriente e Africa • Spazio espositivo: 100.000 m² su 3 padiglioni

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AD Russia in costante crescita AD RUSSIA prosegue nel suo percorso di sviluppo con l’apertura nel 2017 di 10 nuove filiali in tutto l’immenso territorio della Federazione Russa. L’ultima crisi economica ha colpito duramente l’economia russa, come dimostrano tutti gli indicatori, incluso il potere d’acquisto dei consumatori. Alla fine del 2017 il Paese non è riuscito a riconquistare i livelli del 2012, sia per quanto riguarda gli investimenti che per il fatturato del commercio al dettaglio o i redditi delle famiglie. Nel corso degli ultimi anni, il mercato russo dell’aftermarket ha dovuto confrontarsi con la situazione economica molto difficile del Paese ed ha incassato diversi seri colpi. A causa della grave riduzione dell’attività economica, il mercato ha iniziato a consolidarsi rapidamente, modificando l’equilibrio di potere nel settore. Le soglie e i limiti dei prezzi sono cambiati sotto la pressione della crisi. Abbiamo osservato una ridistribuzione della domanda del consumatore verso il limite inferiore dei segmenti di prezzo e i più colpiti da questo fenomeno sono i segmenti medio e medio/alto. L’acquirente una volta “emozionale” è diventato razionale ed esigente, con una strategia di acquisto chiaramente definita e orientata all’economicità. I partner di AD Russia restano però ottimisti rispetto al futuro e proseguono la loro strategia di investimento attivo, reagendo velocemente a questo mercato in rapido cambiamento e

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ponendo solide basi per una crescita futura. Stiamo ampliando la gamma di prodotti, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sviluppiamo programmi orientati al cliente e all’assistenza, e soprattutto stiamo espandendo la nostra copertura territoriale, aprendo costantemente nuove filiali, migliorando la disponibilità dei prodotti e rendendo il servizio di consegne ai clienti sempre più tempestivo. Solo nel 2017 sono state aperte ben 10 nuove filiali in diverse regioni della Russia, nelle città di: Belgorod, Vologda, Ekaterinburg, Kaluga, Krasnodar, Murmansk, Novosibirsk, Petrozavodsk, Rostov sul Don e Yaroslavl. Piani simili sono previsti anche per il 2018. Investimenti, efficienza, persone e fiducia sono i pilastri del nostro sviluppo futuro.


AD ITALIA – GIADI: L’unione che fa rete!

Il presidente Ugo Carini con Manuel Van Royen (AD International) e i Soci di AD Italia / Giadi “L’unione che fa rete” è il claim della Convention AD Italia/GIADI che si è tenuta dal 10 al 17 settembre di quest’anno al Veraclub Suneva Club di Costa Rei, nella costa sudorientale della Sardegna. Oltre 300 partecipanti, tra affiliati della rete AD Italia/Giadi, fornitori e autoriparatori provenienti da tutta Italia, si sono uniti al Presidente Ugo Carini e al Direttore Generale Renato Zerbini e a tutto il loro team per parlare di affari e... godere della piacevole atmosfera dell’isola. Durante il meeting nella serata di mercoledì il team di AD Italia/Giadi ha presentato i tool ed i servizi che consentiranno ai professionisti di affrontare le sfide presenti e future del mercato. Per far ciò si basano sul supporto ai clienti autoriparatori offerto da • tool online quali i due portali Autossimo (per le Officine AD) e MyService (per le officine G-Service) • la app per tablet “Service for you” (integrata in Autossimo e MyService) che coadiuva i meccanici nel ricevimento del veicolo presso le loro officine di riparazione • formazione tecnica con tecnologia in realtà aumentata e corsi online • la soluzione telematica TexaCare che consente di trasmettere i dati del veicolo direttamente all’autofficina

AD ITALIA/GIADI IN CIFRE: • 13 membri • 20 piattaforme • 181 Officine AD • 595 G-Service

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