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A COSA SERVE IL TEMPO

Alice: “Per quanto tempo è per sempre?” Bianconiglio: “A volte, solo un secondo!” Lewis Carroll

Ci piace seguire il tempo, rincorrerlo, scoprirlo e riscoprirlo di nuovo, anche il tempo può essere un gioco. Un gioco di attese, perché vorrei tanto accarezzare la coccinella ma lei vola via ogni volta che mi avvicino, quindi devo trovare il momento giusto. Un gioco veloce, perché se facciamo i rotoloni giù per la collinetta andiamo forte. Ci piace cercare la foglia che cambia colore, scoprire perché si trasforma. Ognuno ha i suoi tempi, tempi che vanno sentiti, non per forza riempiti. Prendersi il tempo. Il tempo vissuto come un’occasione per accrescere le autonomie. Imparare a togliersi le scarpe, a infilare gli stivaletti, oppure attendere che anche gli amici siano pronti. Una giornata fredda d’inverno serve per far conoscere la brina. Osservare le foglie fredde sul prato, ricoperte da piccoli ghiacciolini. Aiutare l’adulto ad asciugare con la carta un gioco rimasto fuori, che adesso è tutto bagnato. Prendere le palettine e scavare nel fango per creare un fiumiciattolo dove far bere gli animali di gomma. Trovare un lombrico vero. Posizionare dei listelli di legno sulla terra bagnata e creare marciapiedi, percorsi dove l’equilibrio si consolida. Trovare una pozzanghera e saltarci dentro, o usarla come specchio. Riempire una pentola di erba e di rami. Una giornata calda serve per giocare con l’acqua, spruzzarci, riempire le vasche e farci galleggiare dentro i giochi. Raccogliere fiori, riempirci le tasche, metterli in vasetti di vetro e rendere più bello il nostro dentro. Giocare a lungo con le palle, fare merenda seduti sul prato, bere l’acqua all’ombra degli alberi. Il tempo trascorso in outdoor è tutto esperienza, un’esperienza senza i confini delle pareti e del soffitto, liberi di sperimentare la molteplicità di interessi che in giardino possono svilupparsi.

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