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APPROFONDIMENTO

LA VALENZA PEDAGOGICA DELL’EDUCAZIONE ALL’APERTO.

Con Outdoor education (OE) ci si riferisce a pratiche educative che puntano alla valorizzazione dell’ambiente esterno nelle sue diverse configurazioni, inteso come ambiente educativo. La moderna educazione all’aria aperta deve i suoi inizi ad una serie di iniziative distinte: il movimento scout, fondato nel 1907 da Baden-Powell. Venne inaugurato come campeggio sperimentale in Inghilterra nel 1907 con 20 ragazzi. Ha poi avuto una crescente espansione anche con l’inaugurazione della sezione femminile delle guide scout da parte della sorella di Baden-Powell. L’OE trae inoltre le sue origini da autori come John Dewey, Rousseau, Steiner o anche Alexander Neil, in cui l’esperienza, l’ambiente esterno, il legame con la natura erano considerati concetti chiave dell’educazione. L’orientamento pedagogico dell’OE non definisce né prescrive quali attività o percorsi didattici debbano essere attuati o quali obiettivi si debbano raggiungere. L’OE pone “semplicemente” l’accento su un punto di vista che valorizza al massimo le opportunità dello star fuori (out-door) e del concepire l’ambiente esterno in sé come luogo di formazione. Le esperienze che si svolgono in natura offrono benefici psicofisici, tra cui la promozione della salute, la riduzione di malattie da raffreddamento, l’aumento della concentrazione, la diminuzione dello stress da apprendimento. Inoltre i benefici si espandono a tutte le aree disciplinari e investono globalmente il processo di apprendimento, tra cui il potenziamento del problem- solving, lo stimolo dell’intelligenza naturalistica e del pensiero divergente, nonché dell’esperienza estetica, ma anche l’aumento della capacità di gestione del tempo libero. A livello sociale, i bambini e le bambine e tutti gli apprendenti, grazie all’OE, ampliano efficacemente lo spettro sociale, proprio perché l’Outdoor Education mira allo sviluppo della persona, basandosi su un approccio sensoriale ed esperienziale, e offre la possibilità di vivere l’apprendimento in un contesto di relazioni, con le altre persone e con l’ambiente. In particolare per i più piccoli, la fascia 0 – 6 viene beneficiata dalle attività outdoor: i bambini e le bambine hanno maggiori possibilità di agire il movimento, di utilizzare e quindi sviluppare i sensi, di esprimere emozioni e sentimenti, dovuti alla scoperta e all’esplorazione e al tempo stesso possono dare naturalmente spazio allo stupore e alla fantasia.

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Inoltre, è bene ricordare che in natura si matura spontaneamente l’utilizzo di materiali poveri in modo creativo, ma si potenzia anche il senso dell’orientamento e quindi ci si misura con il rischio e la paura, prevenendo i pericoli. Il valore dell’apprendimento all’aperto è indiscusso: stare all’aperto educa il corpo, la mente, il senso sociale, accresce la conoscenza e il rispetto dell’ambiente naturale. L’OE funziona tutte le volte che sviluppa la curiosità e l’esplorazione del bambino, che lo fa essere attivo lungo linee di “ricerca” appena suggerite dall’adulto. L’avventura formativa è il clima che anima l’OE, che non vuol dire improvvisazione, ma predisposizione minima di ciò che è indispensabile, lasciando poi alla libertà esplorativa la ricerca di soluzione dei problemi. L’OE richiede una programmazione debole, un tempo lungo per dare ai bambini la possibilità di muoversi, osservare, esplorare. L’educazione all’aperto stimola anche domande che i bambini pongono e risposte che essi stessi elaborano nel confronto reciproco. Ecco perché ci piace portare fuori carta e penna: per segnare e registrare i pensieri che i bambini elaborano, le domande che ci e si pongono, per ricordare i momenti e i giochi che li caratterizzano.

“L’ACQUA CHE TOCCHI DE’ FIUMI È L’ULTIMA DI QUELLE CHE ANDÒ E LA PRIMA DI QUELLE CHE VIENE. COSÌ IL TEMPO PRESENTE.”

LEONARDO DA VINCI

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