3 minute read

IL FUORI FOTOGRAFATO DAI GRANDI

Forse fuori posso correre e urlare, posso rincorrere i miei amici perché io sono il mostro e li mangio tutti. Forse posso fermarmi sul tronco e giocare a stare in equilibrio, poi posso cadere e rialzarmi, aggrappandomi al tronco. Poi possiamo fare la torta di fango, aspetta… vado a prendere i fiori per decorarla. Guarda che bella, te la faccio vedere. Aspetta che chiedo la macchina fotografica, così la faccio vedere alla mamma. Poi prendo dei sassolini, e li faccio vedere alla nonna. Guarda, ne ho trovato uno tutto colorato. Poi posso cucinare le foglie, insieme ai bastoncini, così faccio le patatine, assaggia maestra! Poi preparo il caffè, mischio la sabbia alla terra così creo un caffè molto profumato! Poi tocco la sabbia e creo castelli, ma aspetta… forse il secchiello serve anche ad altro… forse… può essere anche il nostro tamburo, senti che musica! Forse posso anche nascondermi dentro all’albero, al buio e da sola. Sono stanca di correre, ho bisogno di riposarmi. Vorrei stare da sola. Poi possiamo saltare sulla pozzanghera, tanto abbiamo le tute e gli stivali, guarda che bello il fango che schizza… sembra cioccolato! Poi guardate… venite a vedere! Ho scavato una buca grande, così grande che possiamo starci tutti. Guardate, l’ho scavata con la paletta. Vieni, andiamo a portare l’acqua alla pianta. Ma come facciamo a sapere se la pianta respira? Io le do da bere… poi vediamo. Possiamo dare il cibo agli uccellini, glielo lasciamo attaccato ai rami? Io ci lascio anche il verme, guarda che lungo! Vediamo

Advertisement

se gli uccellini si avvicinano a noi, vorrei accarezzarli. Guarda che arrivano sulla collinetta, corriamo! Ho fatto un salto enorme! Vuoi che lo rifaccia ? Provo a rotolare … che ridere, lo rifacciamo? 1… 2… 3... via! Che bello stare sdraiati sopra all’erba, potrei anche addormentarmi. Guarda come scivolo, e aspetta… facciamo scivolare anche la macchinina? Hey… parte il treno… venite dietro di me... però aspetta perché prima devo mettere la giacca, poi la tuta, aspetta che inizio dai piedi. Poi gli stivali, da dove inizio? Mi aiuti ? Adesso ti aiuto io.

Ci piace dare il tempo e la possibilità ai bambini di provare a mettersi la tuta da soli. Provare a fare, provare a far da soli, provare ad aiutare chi fa più fatica. Ci piace lasciar andare a giocare i bambini già pronti. Ci piace però lasciare che i bambini già pronti rimangano dentro ad aiutare gli amici ad infilarsi la tuta, o la giacca, o gli stivali.

Il momento della vestizione è un momento molto importante ed evocativo, è vissuto come un momento di trasformazione. Quando i bambini si mettono la tuta si trasformano, si proteggono dal freddo e dallo sporco. Quando i bambini si mettono la tuta diventano più forti, più grandi, come i supereroi. Possono sbagliare nell’indossarla, possono girarla dal verso sbagliato e poi in quello giusto. Abbiamo notato grande entusiasmo in questo momento, che abbiamo inaugurato fin da subito coinvolgendo le famiglie per avere tutto l’occorrente a disposizione. Abbiamo visto la voglia di imparare dei bambini, la loro voglia di ripetere questo momento tutti i giorni perché “guarda maestra, l’ho fatto da solo!” Abbiamo visto come viene vissuta con normalità la richiesta di andare in bagno da soli anche quando siamo fuori in giardino. Il momento del fuori viene vissuto con maggior tranquillità se hanno le tute, sono

come degli scudi che fanno, però, parte di loro. La sperimentazione del pranzo fuori, per il gruppo dei grandi, è cominciata con i pic- nic a base di panini e pizza, tutti insieme, seduti sopra i tronchi. Oppure un gruppo dentro e un altro gruppo nei tavolini fuori. Oppure tutti insieme sopra al telo. Ci piacerebbe aumentare la frequenza del pranzo fuori, tutti insieme o a gruppi, lasciando decidere a loro. Abbiamo il progetto di vivere anche il momento del rilassamento in giardino con l’arrivo della stagione più calda, con i tappetini o con il telo grande, sotto agli alberi.

This article is from: