Ottobre 2012

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ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • OTTOBRE 2012 • NUMERO 70 • ANNO VIII • www.abruzzoimpresa.it • COPIA OMAGGIO

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2° MEETING

FARE IMPRESA GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO

IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa

23 NOVEMBRE 2012

Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)

con il patrocinio con il patrocinio di di

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COMUNE DI MONTESILVANO

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Premio Aquila Reale

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2° MEETING 2° MEETING

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FARE IMPRESA

il meeting degli operatori economici abruzzesi

Promosso dalla redazione di Abruzzo Impresa e coordinato da ASSOIMPRESA. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 23 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.

un’immagine del meeting FARE IMPRESA 2011

L’EVENTO FARE IMPRESA

L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 5a edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.

IL PANORAMA ESPOSITIVO

All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.

DIVENTA PROTAGONISTA

Entra anche tu in ASSOIMPRESA, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione ad ASSOIMPRESA dell’anno 2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Scopri tutti i vantaggio su www.assoimpresaitaliana.it.

LA LOCATION

FARE IMPRESA si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.

COME ARRIVARE

Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.

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FARE IMPRESA PARTNERSHIP

L’evento prevede il supporto di due categorie di partner, la SILVER per dare visibilità alla vostra azienda e la GOLD per diventare parte dell’evento grazie ad un vostro desk point che potrete utilizzare a piacimento. Per informazioni e adesioni: tel. 085.9508164 _ email: info@assoimpresaitaliana.it

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Pubblicazione del logo aziendale sul backdrop delle interviste.

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Proiezione della durata di 20 sec. (in Loop) del logo aziendale sul mega schermo posto sul palco durante l’evento.

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Stampa del logo aziendale sulla copertina del block notes distribuito durante l’evento FARE IMPRESA.

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Partecipazione alla serata di Gala dell’evento FARE IMPRESA per 2 persone.

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MAS LEGNO

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RUBRICA DI INFORMAZIONE

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FARE IMPRESA, PRONTI PER LA SECONDA EDIZIONE

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orna anche quest’anno una nuova edizione del meeting FARE IMPRESA. Un appuntamento immancabile dove oltre 300 invitati, tra imprenditori, rappresentanti politici e mondo bancario, in un clima stimolante e proficuo si incontreranno per stringere nuove conoscenze e lungimiranti alleanze, nel corso di una elegante cena di gala piacevolmente intrattenuta da ospiti illustri. Questo e molto altro è il meeting FARE IMPRESA, che vi aspetta per la nuova edizione di novembre 2012, presso il Gran Hotel Adriatico di Montesilvano a soli 3 minuti dall’uscita del casello autostradale Pescara Nord nei pressi del complesso Grandi Alberghi. Anche quest’anno sarà un appuntamento da non perdere, dove i veri protagonisti dell’economia abruzzese si incontreranno per intraprendere dei nuovi percorsi di business grazie a questa nuova rete di collaborazioni. Organizzato dall’associazione ASSOIMPRESA e promosso dalla redazione del mensile Abruzzo Impresa, il meeting FARE IMPRESA è l’incontro principe dell’anno, al quale le aziende abruzzesi non possono mancare, perché esserci significa dare un volto al proprio business e creare sinergie importanti per tutti. Nel corso della serata di gala un volto noto del

giornalismo abruzzese, con l’ausilio di ospiti illustri, consegnerà il premio Aquila Reale, giunto alla sua V edizione, alle ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa, la rivista che ogni mese pone in evidenza i migliori manager e imprenditori d’Abruzzo, coloro che si distinguono per l’innovazione, il successo e l’onestà del loro operato. Dopo l’accredito alle ore 15.00, novità di quest’anno è l’apertura dell’incontro alle ore 16.00, con oltre 3 ore dedicate al matching tra le aziende partecipanti, per conoscersi e creare nuove prospettive di crescita. Dalle 19.30 in poi sarà servito un gustoso aperitivo mentre l’inizio della cena di gala è previsto per le 20.30. Nel corso della cena di gala, come di consueto, interverranno graditi e illustri ospiti che contribuiranno ad elevare lo spessore della serata grazie alle loro idee e riflessioni. Per l’edizione di novembre 2012 questo meeting promette inoltre un ospite d’eccezione di livello nazionale, che interverrà su argomenti di attualità economica, dando la sua preziosa chiave di lettura sui contemporanei e particolari scenari che stiamo attraversando. FARE IMPRESA vi aspetta il 23 novembre dalle ore 15.00 in poi, salvate la data!

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are Impresa si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati accogliente e confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord e situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.

LA LOCATION

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IL PANORAMA ESPOSITIVO

ll’interno della sala meeting verrà allestita una galleria espositiva dedicata ai partner dell’evento dove gli imprenditori e i protagonisti della giornata potranno relazionarsi direttamente creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.

PREMIO AQUILA REALE, L’ABRUZZO CHE VINCE

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’Annunzio definiva gli abruzzesi “I taciturni dalle spalle quadre” ricordando il carattere schivo ma forte dei suoi corregionali, da sempre grandi lavoratori, responsabili e onesti. È proprio a loro, agli abruzzesi che ogni giorno, di anno in anno, contribuiscono a tessere pazientemente la trama economica della nostra società è dedicato il Premio Aquila Reale. Questo ambito riconoscimento, giunto alla sua V edizione, è rivolto alle ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa, il mensile che ogni mese pone in evidenza i migliori manager e imprenditori d’Abruzzo, coloro che si distinguono per l’innovazione, il successo e l’onestà del loro operato. Sono ormai due anni consecutivi che il Premio Aquila Reale viene ospitato all’interno del meeting FARE IMPRESA, un evento promosso dalla redazione del mensile Abruzzo Impresa e coordinato da ASSOIM-

PRESA, che ha come obiettivo quello di far incontrare i protagonisti della realtà economica regionale, della politica e dell’associazionismo. L’edizione 2012 del meeting FARE IMPRESA si terrà a novembre presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano e come di consueto nel corso della cena di gala un volto noto del giornalismo abruzzese, con l’ausilio di ospiti illustri, consegnerà il premio Aquila Reale ai 12 imprenditori designati, dando loro un ufficiale riconoscimento e ringraziamento per l’operato svolto. In questo particolare e difficile momento della nostra economia, un premio che possa sancire l’importanza dell’impegno e dell’onestà in ambito professionale, rappresenta un forte sprone per tutti coloro che da sempre contribuiscono e far crescere e a rendere grande il nome della nostra regione. È per questo e per mille altri buoni motivi che il meeting FARE IMPRESA e il Premio Aquila Reale vi aspettano a novembre 2012 dalle ore 15:00 in poi, save the date!

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FARNESE VINI, UNA STORIA CHE VINCE

Situati nell’incantevole valle del fiume Moro, a poca distanza dalla Majella, i verdeggianti vigneti della cantina Farnese godono di un’ottima esposizione a sole, di un’aria salubre e del benefico influsso della brezza marina. E’ da loro che nasce, ormai da secoli, il grande vino Farnese, nome conservato in memoria e onore di Margherita D’Austria, figlia dell’Imperatore Carlo V e moglie di Ottavio Farnese, che nel lontano 1582 acquistò la città di Ortona. Da allora, innamorata di quell’atmosfera e di quelle splendide terre decise di edificarvi un palazzo sul mare, il palazzo Caldora, attuale sede della cantina, per trascorrervi lunghi periodi di riposo. Margherita D’Austria ebbe il grande merito di regalare un forte impulso alla produzione di pregiati vini sulle terre d’Abruzzo, facendo in modo che questi venissero apprezzati nelle principali corti europee. Oggi Farnese vini è una realtà leader nel suo settore e i suoi pregiati vini noti in molti paesi del mondo, rappresentano un fiore all’occhiello della produzione vitivinicola abruzzese.

COMMA, CHE IDEE!

Quando un’azienda ha voglia di crescere o un ente ha bisogno di essere seguito Comma srl è la risposta. Un’agenzia pubblicitaria di Vasto che coniuga il know how nell’ambito della comunicazione, con la rapidità, la qualità e la professionalità assoluta in tutti i suoi numerosi servizi, dalla comunicazione, all’organizzazione eventi, dalla formazione, alla gestione delle risorse umane e molto altro ancora… Comma srl è una costantemente proiettata verso l’innovazione, in modo da poter offrire il meglio ai propri clienti dando loro la possibilità di affidarsi ad esperti sempre aggiornati su ogni risvolto del mercato e su ogni nuova tendenza. L’agenzia Comma, grazie ad un’ampia rete di professionisti di alto livello sia in Abruzzo che fuori regione, segue lo sviluppo di ogni azienda in tutti i suoi numerosi passaggi, dalla nascita, alla crescita e consolidamento, grazie allo studio integrato di soluzioni create ad hoc per ogni genere di esigenza. Comma è un partner ideale che offre dialogo continuo per trovare la soluzione migliore ed efficace. Imprese e Istituzioni hanno un nuovo solido appoggio: Comma, creatività e concretezza, al servizio delle aziende e del territorio.

CTV, PARLANO I NUMERI

“Riduzione dei costi, ottimizzazione delle risorse e crescita dell’efficienza produttiva per tutti i suoi clienti”, non è un sogno, è la promessa dell’azienda CTV di San Giovanni Teatino (Ch). CTV Logistica Integrata è una società nata nel 1994 e specializzata nella gestione della logistica e dei trasporti industriali. La sua lunga esperienza alle spalle la porta ad essere leader del settore, con oltre 3.300.000 metri cubi di merce voluminosa, 90.000 tonnellate di merce pesante e circa 10.000.000 di pezzi promozionali, movimentati solo nell’anno 2011. Numeri da capogiro per una realtà ormai consolidata e ben nota nel territorio e non solo. Sono numerose e molto note le aziende che da tempo si avvalgono dei servizi della CTV, che offre un completo supporto tecnico e consulenziale orientato alla migliore ottimizzazione di costi e procedure. CTV può gestire tutto il ciclo delle merci, dallo stoccaggio all’ inventariazione, la catalogazione, l’etichettatura, il confezionamento, compresi l’imballaggio e la consegna, sia nei propri impianti che presso quelli del cliente. La sia collocazione geografica a San Giovanni Teatino è estremamente comoda e facilmente raggiungibile, poiché ben collegata alle principali arterie di comunicazione stradali, aeree e navali del medio Adriatico. CTV è una solida e affidabile realtà, un partner ideale per crescere ben organizzati.

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IN COPERTINA I soci dell’Aquila Calcio foto di Pietro Ferrante

OTTOBRE 2012 N°70 ANNO VIII NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 27 SETTEMBRE 2012

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI DENIA DI GIACOMO, LAURA TINARI, MARCELLA PACE EDITORIALISTI MAURO DI PIETRO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, LUCA DI VENANZIO, FILIPPO PAOLINI, ALESSIO PELUSI, ANDREA BONANNI, NEDA ACCILI, PIETRO CAMPANARO, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, ELENA PRIZZI, LORENZO PIERFELICE, LUCA PACE, MONICA CARUGNO, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, RAFFAELLA CORDISCO, MARCO SCIAME, CAROLINA PIERFELICE

ART DIRECTOR

MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT

UFFICIO GRAFICO

MARCO SAULLE

UFFICIO FOTOGRAFICO

PIETRO FERRANTE

COORDINATORE WEB-TV

GIANLUIGI TIBERI

STAMPA

PRINTERGROUP ITALIA SRL - NA

EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS _ F.DEVINCENTIIS@GRUPPOIMPRESA.EU

SITO WEB

WWW.ABRUZZOIMPRESA.IT

E-MAIL:

REDAZIONE@ABRUZZOIMPRESA.IT GRAFICA@ABRUZZOIMPRESA.IT COMMERCIALE@ABRUZZOIMPRESA.IT

INDIRIZZO

GRUPPO IMPRESA SRL CORSO VITTORIO EMANUELE, 408 65121 PESCARA

TELEFONO

085 9508161

FAX

085 9508157

SERVIZIO ABBONAMENTI E SERVIZIO ARRETRATI

TEL. 085 9508161 E-MAIL: ABBONAMENTI@ABRUZZOIMPRESA.IT E-MAIL: ARRETRATI@ABRUZZOIMPRESA.IT

Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2012 tutti i diritti riservati. GRUPPO IMPRESA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. GRUPPO IMPRESA S.r.l. P.IVA 01996590681 Sede legale: Corso Vittorio Emanuele, 408 - 65121 Pescara Sede operativa: SP. Lungofino complesso Ibisco B5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara GRUPPO IMPRESA S.r.l. è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n°22296 e iscritta in sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Pescara in data 13/01/2012 con il numero Repertorio Economico Amministrativo 145381.

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capitano d’impresa

Corrado Chiodi

Passione

L’Aquila Calcio naturalmente! È un’avventura davvero appassionante e coinvolgente e il mio auspicio è che tuti i cittadini tornino a riempire gli stadi e a tifare L’Aquila!

CORRADO CHIODI, VOGLIA DI VINCERE NELL’AZIENDA E NEL CALCIO È un entusiasmo travolgente quello di Corrado Chiodi, imprenditore e neo presidente dell’Aquila Calcio. Cinquantenne, aquilano doc, Chiodi ha deciso di rilevare la storica società calcistica a giugno di questo anno. Accanto a lui, una formidabile squadra di amici e colleghi imprenditori, tutti aquilani che hanno voluto prendere parte a questo importante progetto di rilancio della squadra. Imprenditore edile, il neo presidente fonda circa 30 anni fa la Corrado Chiodi Costruzioni, accanto a lui c’è il fratello minore Massimo, nel 2005 l’impresa cambia nome e diventa Fratelli Chiodi Costruzioni con sede all’Aquila. I fratelli Chiodi lavorano principalmente nel capoluogo di regione, sia per il settore privato che per quello pubblico; dal tragico 2009 sono molto impegnati nella ricostruzione, ma hanno dei cantieri anche a Roma. Riservato, molto risoluto e grande mediatore, Corrado ha due figli Erika di 24 anni che studia Fotografia a Roma e lavora nell’azienda di famiglia occupandosi del personale e il piccolo Alessandro di 4 anni. Insieme ai suoi amici imprenditori Antonio Brunamonti e Giuseppe Mililli, Chiodi ha costituito nel 2009 il consorzio ABC di cui è presidente che è impegnato principalmente nella ricostruzione dell’Aquila. L’avventura dei rossoblù è iniziata per la grande amicizia che lega Chiodi all’ex presidente dell’Aquila Calcio Elio Gizzi. Chiodi ha voluto cogliere questa sfida con tutto l’entusiamo che lo contraddistingue e soprattutto coinvolgendo un gruppo di amici aquilani. L’obiettivo calcistico è certamente quello di vincere e di salire di categoria, ma dietro a questo progetto c’è qualcosa di più importante, il forte legame per l’Aquila e la voglia di restituire ai cittadini qualcosa in cui credere. «La scelta di rilevare la squadra -ci spiega il numero uno rossoblù- è dettata solo dalla passione e dall’attaccamento per la mia città, sono convinto che assieme a questa nuova società, saremo in grado di raggiungere traguardi importanti». Oltre alla passione per il calcio, il neo presidente è un amante dello sci, è stato ad un passo da diventare maestro, e oggi ricopre la carica di vice presidente dello sci club di Roio.

Sport

Adoro sciare, ho iniziato all’età di 5 anni. Mi piacciono molto le nostre montagne, ma quando trovo il tempo, parto volentieri per le Alpi.

Tempo libero

Mi piace molto viaggiare, anche se il tempo libero è sempre poco. La mia città preferita resta Londra, un giusto connubio tra l’arte e la contemporaneità.

Famiglia

“Il mio credo” di Hermann Hesse. L’ho letto almeno 10 volte, e ogni volta imparo qualcosa di nuovo. E’ un romanzo molto intenso, un percorso per conoscere meglio se stessi.

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sommario _ anno VIII n°70_ ottobre 2012

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Associazione delle imprese italiane

opinioni&rubriche fuorionda

19

Laute strade

editoriale

21

Gocce d’inchiostro

ctrl s

22

Tendenze fatti persone

il punto

27

Quella B di troppo

lavoro in corso

63

sport management

65

messa in sicurezza

69

La casualità del primo contratto di lavoro a tempo determinato: prime riflessioni Consigli per l’uso: come massimizzare un’operazione di sponsorizzazione sportiva Valutazione del rischio elettrico: alcuni riferimenti normativi

in primo piano territorio

28

E dove c’era una collina ora c’è IKEA

economia

33

I conti d’Abruzzo finiscono sotto esame

territorio

35

Sicurezza, Il Sole 24 Ore boccia Pescara

in copertina l’aquila calcio

38

69

67

71

L’Aquila calcio vola per la vittoria

incarichi&carriere ragazzi / dal masi

45

Laboratori INFN - Banca dell’Adriatico

varrassi / desiati marotta

46

Asl - Grande sud - Pattinaggio

tordera / catino zappalorto

47

Banca dell’Aquila - Capitaneria - PD

76

storie&persone giuseppe lisciani

48

Giuseppe Lisciani un editore, una vita tra “fiaba”e realtà

tematiche d’impresa Gli aiuti alle imprese: il regime de minimis

fisco

50

ict

52

creatività

55

lombrichi nel cervello? niente paura sono solo micro-robot Smart city exibition: un luogo d’incontri dedicati al futuro

norme&leggi

59

Riforma del lavoro, cosa cambia

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

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Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374

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sommario _ anno VIII n°70_ ottobre 2012

credito&finan a 67

“La banca del denaro, crea valore”

aziende

71

La SEM di Chieti vince in America

aziende

74

Di Martile consulenza assicurativa, il cliente al primo posto

giornalismo

76

I giornalisti europei si incontrano a Bruxlles

formazione

78

Comunicare per convincere...

economia

82

La famiglia che impresa!

fondazione aria

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Territorio abruzzo appuntamento con gli autori

società

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Bambini senza freni

storie

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E l’aquila tornò... al nido

edilizia

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poloedilizia.it tra ricerca e innovazione

banca dell’aquila

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seminari&convegni economia

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Il settore del mobile ancora in affanno

internazionalizzazione

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Imprenditori under 40, missione Danimarca

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eventi aziende

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Gelco festeggia i suoi grandi successi

formazione

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Il teatro si fonde con l’impresa

salute

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“Nonno ascoltami”: la prevenzione diventa una grande festa

motori

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Barbuscia inaugura la nuova Classe A

segue a pagina

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la vita è bella

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

U

na buona notizia giunge dal nostro Consiglio regionale in un momento in cui l’indignazione dei cittadini nei riguardi della politica è in costante crescita. Il prossimo 2 ottobre andrà in aula il progetto di legge, che prevede la riduzione del numero dei consiglieri regionali dagli attuali 45 a 31, e del numero degli assessori regionali, che passano da 10 a 6. Verrà inoltre esteso anche agli atti della Giunta il controllo del Collegio dei revisori dei Conti, già operativo per i provvedimenti del Consiglio. Un risultato importante, raggiunto grazie alla collaborazione e al lavoro di tutti i gruppi politici sia di maggioranza che di opposizione. La dimostrazione del fatto che, quando si lavora insieme si possono raggiungere obiettivi fondamentali per disegnare il futuro della nostra regione.

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sito negativo per l’incontro sulla vertenza Sixty svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico. Ancora una volta l’azienda con sede a Chieti Scalo, non ha chiarito quale sarà il piano industriale della nuova proprietà asiatica, la Crescent Hyde Park e l’amministratore delegato del gruppo tessile, Pietro Bongiovanni, ha chiesto di avviare la procedura di concordato preventivo. La Sixty adesso dovrebbe passare nelle mani di un curatore fallimentare che deciderà se approvare il nuovo piano, quando verrà presentato, o decretare il fallimento della stessa. Rammaricati e arrabbiati i 414 lavoratori che vedono prolungata di un anno la cassa integrazione. A questo punto diventa fondamentale chiarire quale sia il progetto industriale e quali le garanzie occupazionali per i dipendenti di quello che era il fiore all’occhiello dell’industria tessile della nostre regione nota in tutto il mondo.

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l Trebbiano del 2007 è il miglior vino d’Italia. L’azienda Valentini di Loreto Aprutino, conquista l’ennesimo riconoscimento piazzandosi al primo posto tra i cinquanta migliori vini dello stivale. Gli oscar del nettare di Bacco sono stati assegnati da una giuria internazionale altamente qualificata. Il pregiato Trebbiano firmato Francesco Valentini, precede numerosi vini di altissimo livello tra i quali il Barolo, il Brunello, l’Amarone e il Sassicaia. Un successo straordinario per una realtà imprenditoriale che rappresenta un vanto per il nostro Abruzzo. Valentini è tra le cantine più antiche d’Italia, le sue origini risalgono al 1650. Oggi Francesco, figlio di Edoardo, ha raccolto l’eredità del padre e con gli stessi metodi tradizionali si dedica alla produzione limitatissima del Trebbiano, del Cerasuolo e del Montepulciano.

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ESPORTAZIONI, L’ABRUZZO CEDE IL 4,8% SL’Istat ha confermato il dato su una netta diminuzione delle esportazioni abruzzesi nel primo semestre del 2012 che si attesta al -4,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Scendono del 6,7% le esportazioni verso i Paesi dell’Unione Europea, mentre aumentano dello 0,6% quelle verso i Paesi al di fuori dell’Ue. In termini di valore, le esportazioni dei primi sei mesi hanno prodotto un fatturato di 3 miliardi 526 milioni di euro contro i 3 miliardi 739 milioni di euro dello stesso periodo del 2011. Tra i settori che fanno registrare i cali più consistenti vi sono quello del legno e dei prodotti in legno, della carta e dei prodotti di carta, del coke e dei prodotti petroliferi raffinati, mentre crescono le esportazioni di prodotti dell’agricoltura (che si conferma uno dei settori più vitali dell’economia abruzzese), della silvicoltura e della pesca, degli articoli farmaceutici e dei mobili. In termini assoluti è il settore dei mezzi di trasporto a tirare in basso l’export. Nel primo trimestre la Val di Sangro aveva sofferto soprattutto per il maltempo (molti i giorni di fermo nelle fabbriche dell’automotive) e per lo sciopero delle bisarche. Nel secondo trimestre ha influito chiaramente sull’export il calo della domanda dei mercati mondiali.

“LE RISORSE FINANZIARIE COMUNITARIE E NAZIONALI” IN UN WORKSHOP Organizzato dalla consigliera regionale di parità, Letizia Marinelli, nell’ambito del corso di perfezionamento in “Esperto in politiche di parità” - tenuto dall’Università telematica Leonardo Da Vinci, Ministero delle Pari Opportunità e Regione Abruzzo, il workshop “Le Risorse Finanziarie Comunitarie e Nazionali” si è tenuto nella sede della Camera di Commercio di Pescara. La Consigliera ha focalizzato il suo intervento sull’importanza delle reti per l’attrazione delle risorse finanziarie, mentre Cesare Di Martino, esperto di comunicazione e fund raising comunitario, ha introdotto i fondi comunitari di sostegno allo sviluppo socioeconomico. In conclusione, il dirigente della Regione Abruzzo, Antonio Sorgi, ha parlato dello stato dell’arte del fondo europeo di sviluppo regionale. Nella seconda giornata, i lavori sono proseguiti, oltre che con i relatori sopra citati, anche con l’intervento della vicepresidente del Comitato Nazionale di Parità, Santina Giorgio, che ha presentato il programma obiettivo 2012 nell’ambito della legge 125/91.

LE IMPRESE STRANIERE IN ABRUZZO Secondo i dati Infocamere in Abruzzo al primo trimestre 2012 le imprese attive gestite da stranieri sono 10.916 e rappresentano l’8,3% delle imprese attive totali operanti nella regione. Esse costituiscono lo 0,3% in più rispetto a quanto rilevato in Italia (8,0%) e si avvicinano al dato registrato dalla circoscrizione settentrionale (9,0%). In ambito abruzzese spiccano le province di Teramo (11,5%) e di Pescara (9,0%), mentre quelle di Chieti e L’Aquila mostrano valori sensibilmente inferiori (rispettivamente 6,5% e 6,8%). In Abruzzo la presenza di imprese gestite da stranieri è maggiore nelle costruzioni (13,0%; in Italia 14,9%), nel commercio (12,1%; in Italia 10,9%) e nelle attività manifatturiere (9,9%; in Italia 7,1%), sempre più consistente però anche nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (8,1%) per le quali si allinea al valore nazionale.

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AGENZIA DELL’ENTRATE, UNA NUOVA SEDE PER LA DIREZIONE REGIONALE E LA DIREZIONE PROVINCIALE DI L’AQUILA Sono tornati in centro storico a L’Aquila, al civico n. 10/12 di via Zara, gli uffici della Direzione Regionale dell’Agenzia delle entrate, dislocati in periferia a seguito del sisma del 6 aprile 2009. Un edificio moderno e funzionale, ristrutturato secondo le vigenti norme antisismiche, che concilia le esigenze di dipendenti e cittadini. «É un segnale forte per la tutta la cittadinanza, -ha dichiarato Rossella Rotondo, direttore regionale- il risultato di un impegno assunto con forte senso di responsabilità nei confronti della città di L’Aquila che deve tornare a vivere nel suo tessuto economico e sociale». Ad una settimana di distanza anche la Direzione provinciale e l’Ufficio territoriale di L’Aquila dell’Agenzia delle entrate hanno percorso lo stesso cammino, riappropriandosi della propria sede ristrutturata di via Filomusi Guelfi. Sono, dunque, stati riattivati gli sportelli per le informazioni al pubblico e l’assistenza fiscale, per il rilascio del numero di partita iva, del codice fiscale, per la registrazione dei contratti di locazione, quelli addetti alle attività di contrasto all’evasione, l’ufficio legale e la segreteria del Direttore Provinciale.

EUGENIO COCCIA, EX DIRETTORE DEI LABORATORI DEL GRAN SASSO, VINCE IL PREMIO OCCHIALINI Il Premio e Medaglia Giuseppe Occhialini, istituito dalla Società Italiana di Fisica (SIF) e dall’Institute of Physics (IoP) di UK e Irlanda nel 2007, con lo scopo di ricordare il grande scienziato, che operò in Inghilterra e Italia, nonché di rafforzare i legami tra le due Società, è assegnato ad un fisico operante principalmente in Italia o nel Regno Unito o in Irlanda in riconoscimento di risultati rilevanti del suo lavoro di ricerca negli ultimi 10 anni. Quest’anno il vincitore, scelto dal Consiglio dell’IoP, è Eugenio Coccia, professore ordinario all’Università di Roma “Tor Vergata” e direttore del Laboratorio Nazionale del Gran Sasso dell’INFN dal 2003 al 2009, con la motivazione “per il suo fondamentale contributo alla realizzazione dei primi osservatori continui di onde gravitazionali tramite rivelatori criogenici e ultracriogenici, e per il suo ruolo nella comunità scientifica internazionale delle onde gravitazionali e nella più vasta comunità astroparticellare”. La cerimonia ufficiale della consegna del premio avverrà a Londra il 3 Ottobre nel corso dell’Award Dinner dell’IoP.

A CHIETI UN INCONTRO SULL’EVOLUZIONE GIURISPRUDENZIALE NEL’AMBITO DEL DECRETO 231/2001 La Si&T Srl organizzerà il prossimo 5 ottobre presso la Camera di Commercio di Chieti Scalo un convegno dal titolo: “Decreto Legislativo 231/2001 – Profili applicativi in materia di ambiente e sicurezza: Evoluzione giurisprudenziale”. L’obiettivo è quello di approfondire i principali aspetti teorico-pratici del Decreto nell’ambito dei reati ambientali e della sicurezza. Grazie anche all’intervento del dottor Pasquale Fimiani, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, saranno analizzati i principi giurisprudenziali di riferimento e proposte possibili soluzioni tecniche ed organizzative mirate a prevenire illeciti nell’attività aziendale e comunque idonee a supportare in maniera efficace la reale applicazione di un modello 231 all’interno dell’azienda. Informazioni ed iscrizione gratuita sul sito www.si-t.it/convegni. Altro importante appuntamento per la Si&T, la prossima “Convention Ambiente Lavoro” di Modena in programma 11 e il 12 ottobre, dove organizzerà alcuni incontri sul tema del Risk Management e dell’importanza dei sistemi di gestione integrata.

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PATOLOGIE OCULARI, PARTONO DA L’AQUILA NUOVE GRANDI SCOPERTE Arriva da L’Aquila, dal centro di ricerca della Dompé, una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia, lo Studio clinico di Fase I sull’impiego del Nerve Growth Factor ricombinante umano, la cui scoperta ha valso il premio Nobel a Rita Levi Montalcini, per la cura della Cheratite Neurotrofica, patologia oculare rara che può portare anche alla perdita della funzionalità visiva. L’NGF, studiata proprio nei laboratori aquilani, è una molecola “tutta Italiana”, analizzata in campo oftalmico dal prof. Stefano Bonini, direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Campus BioMedico di Roma e dal suo gruppo di ricercatori di Anabasis, azienda di ricerca italiana recentemente acquisita dal Gruppo Dompé. «E’ di straordinaria rilevanza il risultato che i ricercatori fondatori di Anabasis hanno conseguito, dimostrando in ambito clinico che l’NGF ha un potenziale terapeutico per le patologie della parte anteriore e posteriore dell’occhio. In un contesto in cui cresce sempre più la consapevolezza delle patologie oftalmiche, si avverte infatti la necessità di nuovi approcci terapeutici e l’NGF potrà segnare un significativo passo avanti rispetto alle soluzioni attualmente disponibili», ha affermato Eugenio Aringhieri, ad del Gruppo Dompé. «Oggi, dopo 10 anni di studio – ha commentato il prof. Boniti - sono particolarmente orgoglioso di vedere i frutti ottenuti dalla nostra ricerca e di poter seguire l’avvio del trial clinico di Fase I, con l’arruolamento dei primi pazienti volontari».

L’AZIENDA MARRAMIERO “UN’IMPRESA DI TALENTO” Anche l’Abruzzo compare nel viaggio italiano tra le imprese del talento. Porta bandiera per la nostra regione, l’azienda vinicola Marramiero che si inserisce tra le dieci raccontate nel volume della Nomos Edizioni “L’impresa del talento, i territori creativi delle aziende italiane” presentato alla fiera del Libro di Modena. Il libro, scritto da Francesco Morace, Giovanni Lanzone e Linda Gobbi rientra nel progetto intrapreso nel 2010, “Il Talento dell’impresa”, nato per mostrare «la vitalità e la tenacia delle imprese italiane». La ricerca è condotta attraverso lo strumento del dialogo con gli imprenditori, che raccontano la propria esperienza e le vicende aziendali da un punto di vista personale. E proprio nel dialogo con Antonio Chiavaroli, Enrico Marramiero, oggi titolare dell’azienda fondata dal padre Dante e presidente di Confindustria Pescara, racconta il metodo di lavoro appreso dal padre, fondato soprattutto sulla passione per il settore vinicolo. Quanto emerge dall’analisi, i vini Marramiero sono la perfetta sintesi tra tradizione e i processi di internazionalizzazione e innovazione.

IL PRESIDENTE NAPOLITANO PREMIA CITTA’ SANT’ANGELO Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito la Medaglia d’argento al Merito civile al Gonfalone di Città Sant’Angelo per l’ “ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà” dimostrata dalla popolazione durante la Seconda Guerra mondiale. La cerimonia si è svolta in Quirinale alla presenza di una delegazione del Comune, guidata dal sindaco Gabriele Florindi. “La cittadina abruzzese - si legge nella motivazione dell’onorificenza - fu sede, durante la II Guerra mondiale, di un campo di concentramento per confinati. La popolazione, animata da profonda fede negli ideali di libertà, offrì un’ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, prodigandosi nell’accogliere nelle proprie abitazioni sfollati, ex internati e quanti avevano bisogno di aiuto, esponendosi alle ritorsioni delle truppe nazifasciste. Oggetto di un violento bombardamento, sopportava la perdita di numerose vite umane e diversi feriti. Chiaro esempio di spirito di sacrificio ed elette virtù civiche. 1941-1944”. «E’ un riconoscimento che arriva con un certo ritardo -ha sottolineato il sindaco Florindi- ma forse ancora più bello perché è stato proprio Giorgio Napolitano, nostro concittadino onorario, a consegnarlo. Credo sia la prima volta che una Medaglia d’Argento al gonfalone viene consegnata in prima persona dal presidente».

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tenden e fatti persone IL SITO AQUILANO DEL GRUPPO SANOFI FESTEGGIA 40 ANNI Quarantesimo compleanno per il sito produttivo di Scoppito, in provincia de L’Aquila, del Gruppo Sanofi, la prima realtà industriale farmaceutica in Italia. Oltre 90 Paesi vengono raggiunti dai farmaci prodotti proprio a Scoppito. Solo nel 2011, sono stati realizzati 4,25 miliardi di compresse per 120 milioni di confezioni farmaceutiche con un export del valore di 61,5 milioni di euro, pari al 26%o delle esportazioni di Sanofi in Italia. Nello scorso anno sono stati investiti 3,2 milioni di euro in produzione e altri 26 sono già stanziati per i prossimi quattro anni, con l’obiettivo di migliorare la dotazione tecnologica della struttura. In occasione dell’importante compleanno, Philippe Luscan, Senior vice president and industrial affairs director del Gruppo Sanofi, Daniel Lapeyre, presidente di Sanofi Italia e Arturo Zanni, ad di Sanofi Italia, hanno consegnato allo stabilimento aquilano la medaglia di rappresentanza conferita dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Lo stabilimento è strategico per l’azienda - ha spiegato Philippe Luscan - nei prossimi anni puntiamo a consolidare ulteriormente la nostra presenza con investimenti orientati ad aumentare ancor di più la qualità e le possibilità produttive». «La nostra logica è quella di vivere direttamente la realtà del territorio in cui operiamo come cittadini responsabili con un impegno a 360 gradi, come abbiamo dimostrato in occasione del sisma che ha colpito L’Aquila nel 2009» ha aggiunto Arturo Zanni, riferendosi al complesso residenziale realizzato dal Gruppo per i dipendenti e le loro famiglie.

SIGLATA UN’INTESA TRA BNL E CONFIDI MUTUALCREDITO 10 milioni di euro per 6 mila aziende. È questa l’importante novità per le imprese di Abruzzo e Molise associate al Confidi Mutualcredito, introdotta dalla partnership siglata con BNL Gruppo BNP Paribas. Dall’altro lato Mutualcredito, iscritto all’“Albo degli Intermediari Finanziari Vigilati della Banca d’Italia”, è in grado di prestare garanzie dirette fino al 80%, anche grazie al “Fondo Centrale di Garanzia”. Le PMI potranno avvalersi, inoltre, di finanziamenti a breve termine per gestire i processi di internazionalizzazione, finanziamenti a medio-lungo termine per investimenti, sviluppo e reintegro del circolante e leasing strumentale e Immobiliare. «Questa partnership – ha dichiarato Carmine Pisano, direttore Retail e Private del Centro Sud e Sardegna della BNL – conferma il nostro concreto impegno a favore dell’economia reale, coniugando la conoscenza del mercato nazionale e locale da parte di BNL e la consolidata expertise del Gruppo BNP PARIBAS a livello internazionale». «Siamo soddisfatti di aver sottoscritto questo accordo -ha affermato il presidente di Mutualcredito Giorgio Di Rocco- perché le imprese, attraverso nuove risorse economiche, potranno sostenere e far crescere il proprio business, soprattutto in un momento economico particolarmente difficile come quello attuale». «Saluto con favore questa convenzione -ha dichiarato Luigi Di Giosaffatte, direttore della Confindustria di Pescara– che arriva in un momento economico cruciale in cui le imprese hanno sempre più necessità di credito».

PESCA, BOCCATA DI OSSIGENO PER LE IMPRESE DI ABRUZZO E MOLISE Federazione delle BCC di Abruzzo e Molise, Confidi Mutualcredito, Consorzio Nazionale Fidi Pesca. Sono questi i firmatari di una convenzione che prevede la costituzione di un “Fondo di garanzia Pesca” per l’erogazione di finanziamenti, compresi tra i 10.000 e i 100.000 euro, per le imprese del settore pesca. I fondi serviranno per operazioni di start-up, miglioramento dei luoghi di lavoro, reinvestimento attività produttiva, diversificazione attività, nuove tecnologie e liquidità. Con i finanziamenti sono previste anche operazioni a breve termine, come anticipo fatture, stipendi, o contributi concessi da Enti Comunitari, Nazionali, Regionali. «Sono molto soddisfatto dell’accordo – ha commentato Nunzio Stoppiello, presidente CO.NA.FI.PE. Puglia- le attività di pesca attraversano un momento di epocale trasformazione e questa boccata di ossigeno non mancherà di dare respiro ad un settore fortemente penalizzato da una serie di traversie economiche e normative».

AREA CAVUCCIO – TRAVAZZANO, NOVITA’ NEL PIANO REGOLATORE Il commissario regionale del Consorzio Industriale di Teramo, Raimondo Micheli, ha deliberato una variante parziale al Piano Regolatore Territoriale consortile relativamente al comparto di Cavuccio-Travazzano. Con il provvedimento, il commissario ha deciso di accogliere l’istanza dei proprietari terrieri di retrocessione della destinazione d’uso, vista la mancanza di interesse degli operatori economici all’insediamento nella zona. «Con tale scelta -spiega Micheli- il Consorzio ha inteso dare una boccata d’ossigeno ai proprietari dei terreni, consentendo loro di meglio sostenere la gravosità dell’IMU, attraverso la rinuncia a mantenere una destinazione d’uso, quella industriale, troppo ambiziosa e poco realistica per il momento storico attuale».

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

Quella B di troppo

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’incredibile errore della doppia “b” nell’ Abruzzo delle tessere sanitarie si spiega come portato psicologico dell’ibridismo che ci condanna ad essere primi nell’ordine alfabetico, ma ultimi nella capacità di pronunciarci. Se sia un nostro difetto o di certa blasonata lobby che da Roma muove il motore è difficile dirlo. Certo è che siamo in piena gara per l’affrancamento che comincia dalla “A” di Abruzzo, con una sola “b”. Ben venga, dunque, l’unanime coro della dirigenza nostrana che rivendica per l’Abruzzo (da far capire che è quello con una sola “b”) un ruolo trainante per le regioni del Mezzogiorno e di “collegamento” con quello del Centro-Nord. In sostanza la “macroregione adriatica”. Il convincimento della dirigenza abruzzese lascia presupporre che ci si appresta ad un cambio di passo, che sta tutto nell’abbandonare la fase dell’analisi per dirigersi, velocemente e senza esitazioni, verso il momento delle decisioni. Per decidere, però, ci sarà bisogno di visioni e coraggio politico. Tutto quanto questo è possibile che si verifichi nei prossimi mesi della campagna elettorale, quando tra gli slogan acchiappavoti dovremo cercare di tirar fuori qualche fatidica scelta. Se questa è la cornice, si può intuire su quali direttrici si muoveranno gli schieramenti politici e su quali scenari futuri intenderanno menare le numerose potenzialità dell’Abruzzo che questa volta non elencheremo per non ripeterci. Intanto resta l’oggi, e a tutt’og-

gi non è dato sapere a nessuno con quale visione si intenderanno affrontare le problematiche che attanagliano la regione. Il campanilismo di un Abruzzo parcellizzato come quei piccoli e piccolissimi appezzamenti di terra che non fanno crescere una nuova imprenditoria agricola, come la multiforme organizzazione territoriale del sistema sanitario, come il mare e la montagna, la città metropolitana e il borgo dimenticato che sta per essere acquistato dagli inglesi che lo giudicano “un affare”. Il nodo della burocrazia amministrativa e la contesa perenne con la classe politica. Quest’ultima si sente defraudata di ogni potere e dice sconsolata di non contare più nulla, salvo al momento di fare le nomine, che avvengono per contiguità partitica. La burocrazia recita il gioco delle parti: la finta guerra serve a giustificare errori, scelte sbagliate o, ancora peggio, mancate decisioni. Fa parte di questa partita l’ostinata propensione a non riconoscere le professionalità, fino alla negazione della pur tanto declamata meritocrazia. Così come l’altro nodo è legato al taglio delle spese: l’Abruzzo ha bisogno di una spesa di qualità per la caratterizzazione del suo territorio che esprime esigenze degne di grande attenzione e di risposte aderenti. Tre stagioni ci separano dal voto, forse. Tre stagioni in cui un po’ di audacia nelle scelte potrebbe giovare all’Abruzzo, e rendergli ragione di essere la prima in ordine alfabetico, ma senza quella “b” di troppo

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» di Denia Di Giacomo

E DOVE C’ERA

UNA COLLINA, ORA C’E’ IKEA La Grande Distribuzione in Abruzzo è ormai una realtà più che consolidata, dal 28 agosto si è aggiunta anche IKEA, il colosso svedese che ha riacceso dibattiti e proteste. Ascoltiamo l’opinione del Comitato Paese Comune e di due noti mobilieri di casa nostra

Ingvar Kamprad, patron della catena IKEA

L

a Regione Abruzzo è tra le prime in Italia come densità di strutture preposte alla grande distribuzione organizzata. Centri commerciali dunque, dove si può tranquillamente passeggiare o fare la spesa, in barba alle più avverse condizioni metereologiche esterne o alle fe-

stività più importanti, 7 giorni su 7, 12 ore al giorno, unica eccezione Natale e Santo Stefano. Non esistono domeniche in famiglia, lo shopping è l’unico punto potenzialmente fermo della nostra settimana. Quindi l’Abruzzo, sta passando da regione verde d’Europa a regione dei grandi capannoni colorati, dove tra

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aria condizionata e immensi parcheggi cementificati, ma saggiamente addobbati da striminziti alberelli, il turista potrà godere di aria pulita e portamonete piangente. Dove una volta esistevano colline, ora ci sono larghe spianate di cemento, dove passava una sola strada per permettere ai cittadini di tornare a casa la sera ora… ops…passa ancora una sola strada, ma con centinaia di macchine sopra! E a partire dallo scorso 28 agosto a San Giovanni TeTe atino, tra mille polemiche e una abbondante colazione svedese è arrivata anche IKEA. La multinazionale specializzata nella vendita di mobili low cost e accessori per la casa che, come ci si aspettava, ha letteralmente focalizzato tutte le attenzioni su di sé. A qualcuno magari tutto questo piacerà, ma non al Comitato Paese Comune di San Giovanni Teatino, che dal 2011 lotta affinché il proprio territorio subisca il meno possibile questa sorta di “cannibalizzazione” da parte della grande distribuzione, a suo avviso responsabile, ad una situazione con “più inquinamento, più traffico, lavoro precario e mercificazione della vita”, ovvero, niente di positivo. «Per quanto riguarda IKEA a San Giovanni Teatino, uno dei problemi principali è la mancanza di informazione al cittadino -dichiara dichiara Renato Di Nicola, portavoce del Comitato Paese Comune - nessuno ci ha mai spiegato cosa avrebbe potuto significare avere sul territorio una multinazionale di quel livello -e continua- in questi casi andrebbero scritte e rispettate delle regole per fare in modo che una realtà del genere si conformi al territorio e non il contrario!». E così, tra chi aspettava con ansia di poter passeggiare tra tavolinetti e divani in similpelle, c’era anche chi si preoccupava di emette-

re comunicati, dove concetti come salute, qualità della vita e rispetto per l’ambiente, si scontrano brutalmente con un capannone giallo e azzurro di 32 mila metri quadrati, quasi 22 miliardi di euro di fatturato annuo e un numero imprecisato di lavoratori a tempo determinato. “Dopo aver trasformato una collina da terreno agricolo in commerciale, si è attuata una speculazione bella e buona pregiudicando la qualità della vita e concedendo ad Ikea di studiare a proprio uso e consumo la regolazione del traffico nello snodo viario più importante dell’area metropolitana e d’Abruzzo. I profitti che realizzerà la multinazionale (il cui padrone è 7° uomo più ricco della Terra), sfruttando i nostri sogni, il nostro lavoro ed i nostri soldi, non verranno investiti sul nostro territorio e finiranno all’estero, nei bilanci di quella fondazione esentasse ... Sul fronte lavoro, supersfruttamento, posizione antisindacale ed inesistente ricaduta occupazionale…e inoltre staranno meglio i 13 mila cittadini che vedranno le loro strade invase da auto ed i loro polmoni inquinati dalle polveri sottili?”. Questa è solo una piccola parte della nota diffusa dal Comitato Paese Bene Comune in prossimità dell’apertura di IKEA. «Riteniamo sia possibile dare compimento al progetto di traslazione del casello -ha dichiarato al quotidiano Il Messaggero il sindaco di San Giovanni Teaino Luciano Marinucci - …questo garantirebbe un alleggerimento del traffico e un miglioramento della qualità della vita dei cittadini che vivono a ridosso del complesso IKEA, a cui tra poco si aggiungerà anche il punto vendita Decathlon con una superficie di 6.500 metri quadrati, che non farà altro che acuire i problemi di quell’area».Ma un Decathlon non è già a Sambuceto!?

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Il mobiliere Mariano Monaco, di MoMa cucine

Luca Di Sante dell’Expo Arredamenti

LA PAROLA AI MOBILIERI…

lavoro degli artigiani e imprenditori locali, viene spesso penalizzato da queste grandi catene del consumo che fanno dei prezzi bassi la loro politica imperante e purtroppo, di questi tempi, non c’è modo migliore per ammazzare le realtà minori. «Non è tanto l’apertura di IKEA a preoccuparci -dichiara l’imprenditore Monaco- quanto la possibilità che il consumatore finale perda di vista la differenza tra i nostri prodotti, di ottima qualità e made in Italy e quelli che vende il colosso svedese, accecato magari dall’ottimo marketing e dalle impattanti campagne

I mobilieri di casa nostra non sono di certo rimasti a guardare, soprattutto Mariano Monaco, di MOMA Cucine, la cui famiglia lavora nel campo del mobile da oltre mezzo secolo. Monaco, ha addirittura pubblicato su alcuni quotidiani regionali delle inserzioni nelle quali la sua categoria nominata metaforicamente come “Orso Marsicano” accettava l’amicizia dell’Alce Svedese (ovvero IKEA), non senza evidenziare però che l’Orso Marsicano è una specie in via d’estinzione e andrebbe protetta. Messaggio esplicito in una situazione in cui il

Uno dei grandi centri IKEA

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promozionali»… Questa è la convinzione del mobiliere di Mosciano Sant’Angelo, che prosegue: «Il mio target non è certo quello di IKEA, dove si può acquistare un piccolo arredo o un accessorio… da me viene chi deve davvero arredare casa, con prodotti di qualità, con numerosi servizi accessori, con reali garanzie e con un design derivante da anni di esperienza, di studi e di buon gusto made in Italy». Dunque non si dice preoccupato Mariano Monaco, ma più che altro dispiaciuto della possibilità che IKEA possa aggiungere ulteriori danni ad una microeconomia già largamente sofferente. «Il messaggio che vorrei lanciare –conclude l’imprenditore- è che acquistare un prodotto made in Italy significa aiutare concretamente il proprio paese, spesso soprattutto la propria regione, sostenendo il lavoro di qualità, onesto e lungimirante». Anche Luca Di Sante dell’Expo Arredamenti di Silvi Marina, giovane rappresentante del Gruppo Di Sante, Sante mobilieri da 102 anni, si esprime in merito. «L’avanzata della grande distribuzione provoca l’indebolimento e la graduale scomparsa delle piccole imprese commerciali, già in difficoltà, quindi non in grado di riconvertirsi o di effettuare un salto di qualità in settori più speciali-

stici, inoltre assistiamo ad una ricaduta occupazionale precaria e irrisoria». Ma Di Sante prosegue con fiducia: «Il cliente è diventato molto attento alle numerose offerte del mercato, consapevole che l’arredamento di una casa è un investimento destinato a durare nel tempo, pertanto, cerca un prodotto non solo rispondente alle sue esigenze, ma di qualità e design ricercati, certificati dall’esperienza e professionalità del proprio mobiliere. Il cliente ci sceglie perché ci conosce, ha fiducia in noi e riconosce la nostra professionalità e la qualità dei prodotti, poi ci sono i servizi che fanno la differenza, consulenza gratuita, anche a domicilio, di esperti architetti ed arredatori, consegna e sistemazione del prodotto, insomma dal negozio a casa». Ma allora cosa possiamo prendere di buono dalla nascita di IKEA? Ci risponde ancora Luca Di Sante, con una considerazione che ha il buon sapore della speranza: «È senz’altro uno stimolo a qualificarsi di più, adeguarsi ai cambiamenti nel modo di vivere e nelle esigenze del cliente, alle tendenze del mercato sempre più competitivo e “globale”. La sfida è una forte spinta a mettere in campo tutte le potenzialità che ogni azienda ha saputo costruire nel tempo»

I NUMERI DELLE ASSUNZIONI IKEA Sul fronte occupazionale IKEA smentisce le aspettative del mondo politico e sindacale, sia quantitativamente che qualitativamente. Infatti un’alta percentuale di assunzioni,almeno per ora, risultano precarie, i numeri sono questi: 206 dipendenti di cui il 74% abruzzesi, questo 74% è part-time con contratti tutti a tempo determinato, da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 12 mesi. IKEA giustifica i contratti a tempo determinato dichiarando che ha bisogno di provare i dipendenti, di formarli e che ha bisogno di part-time per gestire il grosso flusso serale e del week-end. Tutti si augurano che questi precari possano diventare in futuro dipendenti in pianta stabile della grande realtà IKEA, sarebbe un passo importante per il problema occupazione. FONTE: www.abruzzo24ore.tv – articolo di Luca Di Giacomantonio

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» di Marcella Pace

I conti d’Abruzzo finiscono sotto esame L’economista Dominick Salvatore, intervenuto al convegno “Abruzzo tra risanamento e sviluppo”, promuove l’operato di Gianni Chiodi

I

l tema della cura dei conti delle casse regionali rischi assunti dal sistema bancario, l’eccessiva manè divenuto un vero e proprio cavallo di batta- canza di etica in favore del raggiungimento di profitti glia per il governatore Gianni Chiodi. Proprio a tutti i costi, gli eccessi delle bolle speculative nel per descrivere nel dettaglio lo stato di salute settore edilizio, secondo il professore, le cause di una dell’economia abruzzese, crisi iniziata negli Stati la Regione ha organizzaUniti, estesasi in Europa, to un convegno dal titolo per poi arrivare, un anno e “L’Abruzzo tra risanamento mezzo dopo, a coinvolgere e sviluppo” che ha visto la anche le economie emerpartecipazione di almeno genti. 400 tra esponenti del monSalvatore ha poi focalizdo politico, confindustriazato l’attenzione sulla le, sindacale e imprenditoquestione italiana, indiviriale della regione, riunitisi duando le cause della crisi a Pescara presso la sala in una eccessiva pressione congressi dell’Aeroporto fiscale, nell’inefficienza Internazionale d’Abruzzo, della pubblica amministralo scorso 15 settembre. zione, negli elevati costi Ospite illustre dell’inconnecessari per la creazione tro moderato dal direttore di un’attività economica, de “Il Centro”, Mauro Tee in un settore lavoratideschini, il professor Dovo troppo regolamentato. minick Salvatore, econo«Bisogna tornare all’Italia mista di origini abruzzesi, degli anni ‘60-’90, quando considerato uno tra i più si produceva e c’era effigrandi esperti mondiali di cienza – ha ammonito l’eEconomia Internazionale. conomista di Villa Santa Docente universitario a Maria, ormai in America da Fordham in America, a Pe56 anni. Non ci sono scorL’economista Dominick Salvatore chino, Pretoria e Shanghai, ciatoie: dobbiamo tornare «l’economista globalizzaa competere con gli altri to», così come lo ha definiPaesi». Di fronte ad un to Chiodi, ha delineato un quadro molto preoccupante contesto globale con il segno negativo, Salvatore ha, circa la situazione economica mondiale, rintracciando però, consacrato il processo di risanamento economitutte le cause alla base della recessione. Parola chiave co abruzzese. della sua analisi è stata “eccesso”. Sono gli eccessi dei «In tempi di crisi come quelli di oggi, mettere

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apposto i conti – ha dichiarato Salvatore – non è cosa tra ricetta per il rilancio abruzzese. «Una ricetta che da poco. Per questo faccio i miei complimenti a Gianni passa per la riduzione della tassazione e che nel 2016 Chiodi e alla sua squadra. L’Abruzzo, tra le regioni ita- potrà contare 60 milioni di euro in più da investire». E liane - ha proseguito- si posiziona abbastanza bene, intanto inizia a togliersi qualche sassolino dalla scarspecialmente adesso che è rientrato con i costi. Solo pa. che è molto difficile crescere in una situazione in cui Il numero uno della Regione ha infatti annunciato che tutto il mondo, l’Italia, l’Europa, gli Stati Uniti e an- spedirà due lettere per rimarcare il percorso di risache la Cina registrano una crescita molto ridotta». namento affrontato dall’Abruzzo. Destinatario della Eppure il presidente della Regione, Gianni Chiodi, alla prima missiva sarà l’ex presidente della Regione Tocrescita crede fortemenscana, Claudio Martini. te e parla di un “Abruz«Subito dopo le elezioni, zo, versione 2.0”. Mentre - ha raccontato Chiodi al piano inferiore della durante una delle prime sala congressi dell’AConferenze delle Regioeroporto d’Abruzzo, si ni alle quale partecipai, snodava la protesta dei l’approccio di Martini, allavoratori della Sixty e lora presidente della Todell’Airone Technic, il scana, nei miei confrongovernatore ha passato ti, in quanto presidente in rassegna i numeri deldella Regione Abruzzo, la crescita della regione non fu dei più teneri. che negli ultimi tre anni Dopo il fallimento del ha ridotto il debito del 2007, infatti, avevamo 14%, passando così dal Un momento del convegno, da sinistra Gianni Chiodi, Mauro perso autorevolezza e Tedeschini, Dominick Salvatore e Lucio Laureti primo al terzo posto nelcredibilità. Oggi la situala classifica delle regioni zione è molto cambiata italiane indebitate. «Tre ha rivendicato Chiodi - i anni fa l’Abruzzo era in conti dell’Abruzzo sono un vero e proprio stato in equilibrio. Così è stato di guerra – ha dichiaracertificato nel 2010 e nel to Chiodi. Era la regione 2011 e così sarà anche più indebitata d’Italia, nel 2012. La Toscana non aveva la più alta tassapuò dire altrettanto». zione pro capite, era la La seconda lettera verrà prima regione commisindirizzata all’esponente sariata. Tutto questo leghista Mario Borgheaveva prodotto un grave zio, che a qualche mese indebolimentoe dovudal tragico sisma che to alla pressoché totale Il pubblico intervenuto all’incontro colpi L’Aquila, il 6 aprile mancanza di risorse e di 2009, etichettò l’Abruzautorevolezza nei tavoli zo come un peso per l’Inazionali e internazionali. Oggi, dopo tre anni di le- talia. «Borghezio sarà messo a conoscenza del fatto gislatura – ha continuato il presidente - il debito è che non solo l’Abruzzo non è la regione più indebitata passato da 4 a 3,2 miliardi e per la fine del 2012 sarà d’Italia ma anche che, in questa poco invidiabile clasridotto di circa il 25%. Tuttavia, la nostra azione non sifica, è stata superata dal Lazio e dal Piemonte. Non è stata animata da una visione ragionieristica ma è so se Borghezio sia veneto o piemontese - ha aggiunstata indirizzata a far ripartire le leve dello sviluppo to il presidente - ma è certo che Veneto e Piemonte attraverso la riduzione della spesa pubblica e la con- non sono tra le quattro regioni in avanzo di bilancio testuale diminuzione della pressione fiscale». come invece è l’Abruzzo, insieme a Lombardia, Umbria Dopo la «cura da cavallo», Chiodi prescrive ora un’al- e Marche»

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» di Marcella Pace

SICUREZZA, IL SOLE 24 ORE BOCCIA PESCARA

Dati sconfortanti anche nel resto della regione. E intanto il prefetto D’Antuono promuove il Patto per la sicurezza

N

on sempre conquistare una delle prime cato di approfittarne. Diverso è il discorso per il territoposizioni in una classifica nazionale è po- rio pescarese. Quando un’area come Pescara -prosegue sitivo per una provincia italiana. E questa D’Andrea- fonda la sua economia, per l’80%, su commervolta è proprio quanto accaduto a Pescara. cio e servizi, diventa, con più facilità, terreno fertile Il capoluogo adriatico, infatti, si è aggiudicato la sedi- per reati come il riciclaggio. Pensiamo al proliferare di cesima posizione nella “hit delle province meno sicure”. centri commerciali concentrati a distanza ravvicinata Lo studio, realizzato e pubblicato da “Il Sole 24 ore” tali da risultare sproporzionati rispetto alla popolazioonline, in base ai dati del Ministero dell’Interno relativi ne stessa del territorio che li ospita. O pensiamo ancora al 2011, vede una metropoli come Milano dominare la ai numerosi paradossi -conclude il segretario regionaleclassifica con 7360 reati ogni 100 mila abitanti, mentre che vedono esponenti della vita politica o confinduPescara conta 5.233 denunce ogni striale ricoprire ruoli di rilievo pur 100 mila abitanti e un totale pari a se implicati in vicende giudiziarie». 16.912 reati, con un incremento del Dai dati del Ministero risultano for2,9% rispetto all’anno precedente. temente incrementati, forse a causa Sembrano andare meglio le cose per della crisi economica, i reati deriil resto della regione. La provincia vanti da furti in abitazione e in quedi Teramo si attesta al 35° posto sto caso è la Provincia di Teramo a con 4230 casi, più in basso nella portare la maglia nera in Abruzzo. classifica si ferma Chieti, al 64° poSono, infatti, 1264 i reati nel Testo e L’Aquila all’81° con, rispettiramano, 939 nell’Aquilano, 870 nel vamente, 3556 e 3200 denunce per Il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono Chietino e 801 nel Pescarese, ossia 100 mila abitanti. 247,8 ogni 100mila abitanti con un Ma i sonni sono solo apparentemente tranquilli. Sì aumento rispetto a un anno fa del 9,4 per cento. «I dati perché, L’Aquila conquista un altro triste “successo”. sulla Sicurezza pubblicati da “Il Sole 24 Ore” devono Il capoluogo di regione è al tredicesimo posto nella rappresentare sicuramente uno spunto di lavoro e di graduatoria delle Province che hanno fatto registrare riflessione per le Istituzioni -ha commentato il sindaco a distanza di un anno incrementi di reati a due cifre, di Pescara Luigi Albore MasciaMascia da un lato è evidente segnando un aumento del 10,4%. «Quando eventi ne- che Pescara è una città che sta crescendo, nonostangativi colpiscono un territorio -ha commentato Gio- te la crisi, divenendo sempre più “terra appetibile” per vanni D’Andrea, segretario regionale dell’associazione reati più sofisticati, addirittura ponendosi alle spalle dei consumatori “Codici” - è inevitabile che l’area in- di città come Milano, Torino o Roma, o l’intera regione teressata diventi più soggetta ad infiltrazioni crimino- Toscana. D’altro canto sapevamo che la crisi economica se. Questo è esattamente quanto accaduto all’Abruzzo, sempre più forte avrebbe fatto lievitare il numero dei nell’aquilano. Con il terremoto, e i conseguenti finan- reati, a partire dagli scippi, le rapine e i furti in casa. ziamenti messi a disposizione per la ricostruzione, tutti Proprio per questa ragione l’allerta è ai massimi livelquegli imprenditori ai margini della legalità hanno cer- li», conclude il primo cittadino. E proprio in questi

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giorni Mascia, insieme a Attilio Di Mattia, Luciano Di Lorito e Gabriele Florindi, sindaci rispettivamente di Montesilvano, Spoltore e Città Sant’Angelo e al prefetto Vincenzo D’Antuono ha firmato il “patto per la sicurezza”. L’intesa, della durata di due anni, e ad adesione volontaria, prevede la promozione di azioni e iniziative congiunte in materia di sicurezza urbana integrata su aree di intervento ritenute prioritarie per assicurare la vivibilità del territorio e la coesione sociale delle comunità. A tal fine verrà appositamente attivato, nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, un “Tavolo di lavoro sulla sicurezza urbana”, che sarà aperto non solo agli amministratori comunali e alle forze dell’ordine, ma anche a soggetti pubblici, come, ad esempio, rappresentanti di quartiere, mondo associativo e culturale. «I quattro Comuni interessati -ha spiegato D’Antuono- superano i 200 mila abitanti. Il tessuto sociale sta cambiando: ci sono nuove esigenze

dei più giovani, aumenta la popolazione anziana che chiaramente è la fascia più debole e la crisi economica spinge taluni a comportarsi in modo non coerente con il vivere civile. Questa sottoscrizione -ha aggiunto il prefetto- significa che anche i sindaci, in prima persona, si impegneranno a garantire la vivibilità del territorio, anche attraverso le forze di polizia municipale e tutti i componenti del sistema comunale». D’altra parte i cittadini non si sentono sicuri e lo conferma anche Daniele Pasquali, titolare Pasquali dell’Istituto di Vigilanza Metrosistemi srl. «Stiamo vivendo una situazione paradossale. Se da un lato i cittadini percepiscono, ad opera delle forze dell’ordine, uno scarsissimo livello di sicurezza, dall’altro lato il privato, complice anche la crisi, non ha né la disponibilità economica né la voglia di accettare questa mancanza da parte delle autoritàv. La sicurezza è un diritto -conclude Pasquali- e dunque il cliente che si rivolge ad un istituto di vigilanza privato lo fa con una certa riluttanza e un’altissima attenzione al costo del servizio»

Nella graduatoria delle Province meno sicure stilata con i dati del Ministero per l’interno, Pescara è al 16° posto, Teramo al 35°, Chieti al 64° posto e L’Aquila all’81°

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in copertina Âť di Eleonora Lopes

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L’AQUILA CALCIO,

VOLA PER LA VITTORIA

La nuova società dell’Aquila Calcio, guidata dal patron Corrado Chiodi, è composta da diversi imprenditori aquilani che hanno un unico obiettivo, vincere e contribuire alla rinascita della città anche partendo dallo sport

È

una storia coinvolgente quella dell’Aquila Calcio che rappresenta la città da 85 lunghi anni, esattamente dal 1927. L’Aquila deve rinascere anche dallo sport, è da questa convinzione che una cordata di amici imprenditori, guidata dal presidente Corrado Chiodi, nel giugno di quest’anno ha rilevato la società. LL’Aquila Calcio ha un nuovo volto, quello del patron Chiodi e dei suoi colleghi imprenditori, partendo da: Massimo Mancini, vice presidente, Elio Gizzi, amministratore delegato, Eliseo Iannini, presidente settore giovanile, e i soci del consiglio d’amministrazione, Antonio Brunamonti, Giuseppe Mililli e Stefano Cipriani. Intanto, si registra fermento nella tifoseria anche per le voci e le indiscrezioni che lasciano intravedere una società più forte e un futuro promettente. Ma andiamo a conoscere meglio gli imprenditori che hanno voluto intraprendere questa emozionante avventura.

LA NUOVA SOCIETÀ Corrado Chiodi, presidente Massimo Mancini, vice presidente Elio Gizzi, amministratore delegato Eliseo Iannini, presidente settore giovanile Antonio Brunamonti, Giuseppe Mililli e Stefano Cipriani, soci del consiglio d’amministrazione Giuseppe Taffo, Goffredo De Santis, TMC Impianti, Fabrizio Paolini, soci Fabio Guido Aureli, direttore generale Ercole di Nicola, responsabile dell’area tecnica Angelo Piccoli, team manager » foto di Pietro Ferrante

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in copertina

MASSIMO MANCINI VICE PRESIDENTE

Nato all’Aquila il 6 febbario 1959, Mancini dirige l’Impresa Mancini srl, azienda edile giunta alla terza generazione. Il gruppo opera in Abruzzo, Lazio, Liguria e Marche. Tre figli, Mancini vive a Roma, ma il lavoro lo porta ad essere sempre in giro per l’Italia. «Come azienda, -ci racconta- a causa del terremoto, stiamo investendo molto nel nostro territorio, ed è un dovere morale impegnarsi anche in quelle attività indispensabili alla rinascita sociale della città, ecco perché mi sono fatto coinvolgere in questa splendida avventura. Ci sto mettendo l’entusiasmo e la grinta di un ragazzo con un solo obiettivo quello di vedere le famiglie aquilane riempire lo stadio per divertirsi e sorridere durante le partite offrendo, di contorno, eventi che incontrino gli interessi dei giovani, delle mamme e degli anziani. Prima noi soci della società ci vedevamo come concorrenti, ora siamo un bel gruppo di amici con un obiettivo comune, contribuire alla rinascita di questa città anche stringendoci intorno ad un simbolo come quello della squadra di calcio cittadina».

ELIO GIZZI

AMMINISTRATORE DELEGATO Classe 1962, Gizzi è nato all’Aquila dove tutt’oggi vive con sua moglie e i loro 3 figli. Guida insieme al fratello Giuseppe l’azienda Domus srl dei Fratelli Gizzi, che è stata fondata dal padre nel 1978. La Domus fin dall’inizio, ha sviluppato la sua attività in tre principali settori: l’edilizia privata, gli appalti pubblici e le ristrutturazioni. L’avventura con l’Aquila Calcio per lui inizia nel 2007 quando diventa presidente, affiancato in quella stagione da Massimiliano Nurzia e Giuseppe Taffo. «Sono stati anni bellissimi, -ci dice- ma anche molto impegnativi, siamo riusciti dall’eccellenza ad entrare in seconda divisione, dando lustro alla squadra e alla città. Poi la scorsa estate ho chiesto una mano al mio amico Corrado il quale ha

accettato coinvolgendo subito altri amici. Con questa squadra e questa società sono convinto che l’Aquila possa tornare a sognare anche con il calcio. Quanto a me, credo di poter essere utile in società grazie alla mia esperienza trascorsa in questi anni».

ELISEO IANNINI

PRESIDENTE SETTORE GIOVANILE Nato all’Aquila l’11 gennaio di 53 anni fa, tre figli, Eliseo Iannini vive a Sassa. Nel 1984, fonda l’azienda edile Costruzioni Iannini srl, specializzata in edilizia civile, industriale e infrastrutturale. Ultima nata nel Gruppo Iannini è la ZIACA 2 srl, nell’anno 1997, operante nel settore della metalmeccanica. Iannini insieme a Gizzi, è l’unico ad avere esperienza in questo mondo. Calciatore fin da quando era ragazzino, a 27 anni era già vice presidente della società rossoblù, insieme come oggi ad una cordata aquilana, ultima presidenza nel 2003. È stato sponsor ufficiale sia nell’anno della promozione in C2 che nell’anno magico della promozione in C1. «Amo moltissimo questo sport, -dichiara- e sono innamorato di questa città. Con questa società le aspettative dei cittadini sono alte, ma sono convinto che saremo in grado di ripagarle. Il calcio è uno sport che unisce, aggrega e insieme faremo cose importanti come ad esempio creare, a L’Aquila, un centro sportivo per i ragazzi delle nostre giovanili». Per Iannini, non solo una parentesi calcistica, ma anche nel mondo della TV private, dal 2000 fino al 2007 è stato editore di Tele Abruzzo e socio dell’emittente RETE 8, oggi invece è editore di L’aqTv, unica emittente regionale della città.

ANTONIO BRUNAMONTI SOCIO DEL CDA

È nato a Roma il 19 aprile del 1953, ma la sua famiglia proviene da Capitignano, un piccolo paesino vicino L’Aquila. Laureato in Architettura, dopo varie esperienze maturate nei settori della progettazione e della costruzione di opere

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La squadra dell’Aquila Calcio

civili e impianti, nel 1993 fonda la Brunamonti Costruzioni srl con sede a Roma. La società oggi è in grado di assumere commesse che riguardano la costruzione, la manutenzione, la ristrutturazione di interventi di edilizia, di strutture portanti, di finiture per interni. All’Aquila invece l’achitetto opera con il consorzio ABC con gli amici Chiodi e Mililli. Sposato dal ’79, Brumamonti ha due figli e vive tra Roma e Capitignano. «E’ stato il mio amico Corrado –ci racconta- a coinvolgermi in questa avventura, credo che noi imprenditori abbiamo nei riguardi di questa città anche una responsabilità sociale. Prima del terremoto, il centro storico costituiva un’identità fondamentale per questa città, oggi invece che è completamente distrutto, lo sport può essere una valida alternativa nella quale identificarsi, un valore pulito in cui credere, per questo ho deciso di aderire a questo progetto».

GIUSEPPE MILILLI SOCIO DEL CDA

Giuseppe Mililli, per tutti Peppino, è nato a Capitignano il 10 gennio del 57 dove vive ancora oggi insieme ai suoi due figli. L’impresa edile che gestisce è l’Aterno Costruzioni srl che è stata fondata nel 2003 dopo sudati anni di attività avviati dal padre come impresa artigianle nel 1976. L’azienda opera nella provincia de L’Aquila dedicandosi a ogni tipo di costruzioni edili con particolare attenzione alle ristrutturazioni e nei lavori particolari, vere e proprie opere d’arte muraria. Ex calciatore del Montereale, oggi Mililli allena per passione la squadra del Capitignano. Molto amico di Chiodi e di Bru-

namonti con i quali gestisce il consorzio ABC, non ha voluto mancare questa bella occasione. «Ho vissuto il calcio in prima linea, -dichiara- come giocatore in passato e come allenatore oggi e sono convinto che questo sport possa trasmettere all’Aquila un entusiasmo e un emozione che mancano da quel tragico 2009. E inoltre costituisce una valida alternativa per i giovani».

STEFANO CIPRIANI SOCIO DEL CDA

Classe 1966, Cipriani è nato in Germania dove i genitori erano emigrati per lavoro, oggi vive ed opera all’Aquila con sua moglie e sua figlia Gaia. Ha iniziato la sua carriera lavorativa collaborando fin da piccolo con l’impresa di famiglia. Laureatosi in Architettura e forte dell’esperienza maturata nell’azienda paterna, l’architetto Cipriani nel 1998 ha deciso di mettersi in proprio iniziando con la ditta individuale e fondando nel 2002 la società Gaia Srl (che ha chiamato come sua figlia). Opera principalmente all’Aquila occupandosi di lavori di costruzione e restauro con un organico selezionato di 50 dipendenti. Sempre pronto ad affrontare nuove sfide, dopo il sisma del 2009 ha realizzato tempestivamente la sede provvisoria della cancelleria del tribunale dell’Aquila, riuscendo ad impiegare soli 25 giorni, per consegnare la prima struttura in cemento armato secondo le nuove normative tecniche delle costruzioni introdotte proprio a seguito del terremoto dell’Aquila. Tale opera è stata realizzata gratuitamente, insieme alle aziende fornitrici dei materiali, per offrire un contributo alla ricostruzione

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della città. «E’ stato Gizzi a coinvolgermi in questa avventura, -ci ha detto- la compagine che si è formata è molto unita e ci sta mettendo la faccia. In questa città, quello che manca è un’iniezione di fiducia nei cittadini, credo che per ripartire bisogna iniziare da qui, dal tessuto sociale, dalle coscienze che devono essere ricostruite ancor prima delle case». Oltre all’impegno con l’Aquila Calcio, Cipriani è sponsor dell’Aquila Rugby. L’architetto aquilano fa parte anche del Comitato Promotore Banca dell’Aquila in via di costituzione ed è vice presidente dell’Ance L’Aquila.

Sposato con un figlio, Zanetti lavora molto in Abruzzo e in particolare con le imprese edili aquilane e quando il suo amico e cliente Corrado Chiodi gli ha chiesto di partecipare come main sponsor della squadra, Mauro ha accettato con coraggio ed entusiasmo. «Per me è una bella scomessa –ci dice- che intendo vincere con tutto il gruppo ed inoltre sono orgoglioso nel mio piccolo, con la presenza della mia azienda, di contribuire alla ricostruzione sociale dell’Aquila che passa anche dal rilancio di una squadra di calcio».

MASSIMO CHIODI SOCIO

Quarantuno anni, nato all’Aquila, Massimo è il più giovane della società. Ovviamente è stato il fratello Corrado a coinvolgerlo e lui non si è potuto tirare indietro. Due figli, Massimo lavora nell’azienda di famiglia Fratelli Chiodi Costruzioni con sede all’Aquila. «In realtà mi piaciono tutti gli sport, -ci racconta- non ho una preferenza spiccata per il calcio, ma è stato l’entusiamo e la grinta dei miei colleghi a catturarmi e il coinvolgimento è stato immediato. Il gruppo è molto unito, affiatato e isieme condividiamo un progetto e una sfida che intendiamo vincere, in primis per questa città che si merita anche dei momenti di svago e di divertimento allo stadio».

La tifoseria de L’Aquila Calcio

MAURO ZANETTI

TITOLARE DELLA GIEMME, SPONSOR DELL’AQUILA CALCIO Nato a Predappio il 1 settembre del 1965, Mauro Zanetti è il titolare e fondatore dell’azienda di Forlì la Giemme Overles. Nata nel 1982 come piccola realtà artigiana, sul finire degli anni 90 la Giemme amplia la produzione di infissi e serramenti acquisendo un’importante azienda con oltre 50 anni di esperienza nel settore e una clientela consolidata in vari paesi europei.

Lo staff tecnico della squadra rossoblù

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a tu per tu con Corrado Chiodi raggiungere questo obettivo». Quali obiettivi vi siete posti come società? «Il mister Archimede Graziani ha nella mani una buona squadra e sono convinto che insieme possiamo raggiungere importanti risultati. Oltre alla crescita in classifica, un altro nostro progetto è il nuovo stadio per L’Aquila. Ridare normalità a questa città vuol dire anche riportare la gente allo stadio. Ci piacerebbe che questa squadra crescesse come il rugby di cui siamo tutti tifosi e con il quale abbiamo già stretto una partenership con la realizzazione di una maglia con i colori del rugby e loro con quelli rossoblù. Passando dal passato al futuro estrema importanza la nuova società la sta dando al settore giovanile, la cui presidenza è stata affidata ad Eliseo Iannini. In rappresentanza dei tanti che si stanno adoperando per dare la giusta formazione ai ragazzi che vestono la casacca rossoblù».

Come è nata l’idea di rilevare l’Aquila Calcio? «Sono nato lo stesso giorno e lo stesso anno di Elio Gizzi, siamo amici da sempre e sono anche il suo testimone di nozze. Quando Elio mi ha chiesto di prendere le redini della squadra rossoblù non ho voluto tirarmi indietro. Sono nato e vivo all’Aquila da sempre e dopo il terremoto l’attaccamento e il legame per questa città si sono rafforzati. A giugno quando ho

rilevato la società ho voluto che Elio rimanesse nella squadra, la sua esperienza è fondamentale per noi e inoltre la sua gestione dal punto di vista economico è stata esemplare. Quanto alla cordata di imprenditori, nel nostro piccolo, ho seguito le orme del Pescara Calcio. Il gruppo si è fidato di me, siamo in primis amici, colleghi imprenditori ed oggi anche soci, tutti insieme vogliamo che l’Aquila ricominci anche dallo sport e stiamo lavorando tutti insieme per

Che tipo di squadra dirigenziale è quella targata Corrado Chiodi? «All’insegna del rinnovamento, ma comunque perseguendo una continuità con quello che è stato fatto negli scorsi anni. Come società abbiamo formato un gruppo affiatato che ha fatto investimenti importanti sia economici che di tempo, quindi è giusto che la squadra ci dia i risultati che ci siamo posti a giugno. L’Aquila Calcio ha iniziato un nuovo ciclo e per questo c’è bisogno di tranquillità e del sostegno di tutti, in primis dei tifosi. Ci siamo presi un impegno nei confronti di questa città e lo porteremo avanti con grinta e ai tifosi chiediamo di riempire gli stadi riportando così tutto alla normalità»

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incarichi&carriere

STEFANO RAGAZZI NUOVO DIRETTORE DEI LABORATORI INFN DEL GRAN SASSO

”Intendo mantenere l’altissimo livello di ricerca e di partecipazione internazionale conseguito fino ad oggi dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, ponendo anche la massima attenzione agli aspetti di trasferimento tecnologico e alta formazione, con particolare riguardo al contesto locale”. E’ questa la prima dichiarazione del prof. Stefano Ragazzi, nominato ieri prossimo direttore dei Laboratori del Gran Sasso. Il professor Stefano Ragazzi comincerà il suo mandato quadriennale il 15 ottobre prossimo, sostituendo l’attuale direttore, Lucia Votano, giunta al termine del suo mandato (2009-2012). Stefano Ragazzi, 57 anni, è professore all’Università di Milano Bicocca e presidente del corso di studi in fisica della stessa università. Stefano Ragazzi ha iniziato la sua attività scientifica nella fisica dei neutrini, con apparati di ricerca atmosferici e sotterranei (Monte Bianco). Ha poi sviluppato le sue competenze nella fisica delle alte energie con responsabilità di coordinamento di gruppi di ricerca al laboratorio europeo del CERN di Ginevra. In particolare, si è dedicato alla realizzazione di calorimetri per i grandi rivelatori dell’esperimento CMS, uno dei due apparati che ha osservato il bosone di Higgs. Ha pubblicato 394 paper su giornali con referee. E’ attualmente direttore della sezione INFN Milano Bicocca.

BANCA DELL’ADRIATICO: ROBERTO DAL MAS NOMINATO DIRETTORE GENERALE

Roberto Dal Mas è il nuovo direttore generale di Banca dell’Adriatico, la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo che opera con 194 sportelli lungo la dorsale adriatica nel territorio di Marche, Abruzzo e Molise. Lo ha deciso il cda di Banca dell’Adriatico presieduto da Giandomenico Di Sante. Il nuovo direttore generale sostituisce nell’incarico Salvatore Immordino che lascia il Gruppo Intesa Sanpaolo per raggiunti limiti di età. Roberto Dal Mas, 53 anni, ha sviluppato la sua esperienza professionale interamente all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo con diversi incarichi di responsabilità nella rete commerciale, dove ha ricoperto ruoli direttivi via via sempre più rilevanti fino ad assumere la guida ed il coordinamento di reti territoriali di sportelli e di banche del gruppo. L’ultimo incarico ricoperto è stato quello di responsabile della Direzione Marketing Imprese della Capogruppo Intesa Sanpaolo. «Il nuovo direttore -ha dichiarato Giandomenico Di Sante, presidente di Banca dell’Adriatico- punterà all’integrazione delle diverse realtà del Gruppo presenti sul territorio e a rafforzare il ruolo che Banca dell’Adriatico già oggi svolge come banca del territorio della dorsale adriatica, consolidando il radicamento nelle tre regioni Marche, Abruzzo e Molise».

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incarichi&carriere

TERAMO, VARRASSI DIRETTORE GENERALE DELLA ASL PER ALTRI 15 MESI

Il professor Giustino Varrassi è stato rinominato direttore generale della Asl di Teramo. A riconfermare l’incarico per altri 15 mesi, dopo i 18 già trascorsi, è stata la Giunta regionale, all’unanimità. Il direttore generale ha ringraziato l’assise per la fiducia accordatagli. Varrassi in un comunicato ricorda che «sono stati riconosciuti i risultati raggiunti e l’intera Giunta, approvando l’operato dei primi 18 mesi di gestione all’unanimità e confermando la fiducia per altri 15 mesi, si è ricompattata. Il riconoscimento tecnico dei risultati raggiunti sulla quasi totalità degli obiettivi stabiliti -prosegue la nota- è motivo di soddisfazione per chi nell’attività sanitaria locale ha lavorato e sta lavorando così tanto». Unico rimpianto per il direttore generale è il non aver potuto raggiungere il 100% dei risultati, «ma per alcuni obiettivi ciò era decisamente impossibile» puntualizza Varrassi, riferendosi alle liste d’attesa e alla mobilità passiva.

MASSIMO DESIATI SARA’ VICECOORDINATORE REGIONALE DI GRANDE SUD

Il consigliere comunale di Vasto ed ex consigliere regionale Massimo Desiati è stato nominato vice coordinatore di Grande Sud. Il partito di Gianfranco Miccichè punta molto sull’Abruzzo e sul rilancio del territorio, abbinato alla crescita. A presentare gli obiettivi del movimento arancione sono stati la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Grande Sud, e la coordinatrice regionale del partito Barbara Mazzali, nel corso di un incontro durante il quale è stata ufficializzata anche la nomina di Desiati. «Grande Sud - ha detto la senatrice Poli Bortone - con molta pazienza, già negli anni passati, ha iniziato una capillare attività in tutto quanto il Mezzogiorno d’Italia. Stiamo cercando - ha proseguito - di radicarci sempre di più e siamo sempre più convinti della validità del progetto». «In Abruzzo - ha sostenuto Mazzali - c’è il futuro del nostro Paese e questa regione merita attenzione da Roma, anche se purtroppo è poco rappresentata a livello nazionale». Da parte sua Desiati ha spiegato di aver aderito al movimento arancione in quanto può «coniugare la passione per la politica con la possibilità di porsi al servizio del territorio».

PATTINAGGIO, ROBERTO MAROTTA PRESIDENTE DEL COMITATO CORSA INTERNAZIONALE

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Roberto Marotta, è stato rieletto presidente del Comitato Corsa della Federazione Internazionale di Pattinaggio per il prossimo quadriennio. Le elezioni che hanno visto trionfare Marotta sull’americano Richard Howkins, si sono svolte in occasione dei Campionati Mondiali di velocità. A dare sostegno alla candidatura e alla vittoria del presidente il suo impegno, iniziato con il primo mandato alla guida del Comitato Corsa della Federazione Internazionale di Pattinaggio, affinché il pattinaggio di velocità diventi disciplina olimpica.

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BANCA DELL’AQUILA, TORDERA SARA’ IL PRESIDENTE

L’ex direttore della Carispaq, Rinaldo Tordera è stato nominato presidente della costituenda Banca dell’Aquila - Credito Cooperativo. L’istituto di credito cooperativo aquilano, che promette di reinvestire le risorse sul territorio, fino a questo momento ha raccolto le adesioni di circa 600 soci ed è a circa due terzi dei 4 milioni di capitale sociale necessari per la sua costituzione. Entusiasta dell’incarico affidatogli l’ex manager della Carispaq ha dichiarato: «Ci metto tutto il mio entusiasmo. Il nostro obiettivo sarà sin da ora raggiungere la chiusura delle sottoscrizioni. Subito dopo mi impegnerò ad allargare il numero delle persone che lavoreranno insieme a me nel comitato».

PESCARA, CATINO E’ IL NUOVO VICECOMANDANTE DELLA CAPITANERIA

Antonio Catino ha assunto l’incarico di vice comandante della Capitaneria di Porto di Pescara. Il comandante Catino, coniugato con due figli, laureato in Scienze Politiche - indirizzo economico internazionale - è in servizio presso la Capitaneria di Pescara, sede di Direzione Marittima dell’Abruzzo e Molise, dal Settembre 2011, con l’incarico di capo reparto Tecnico- Amministrativo. Tra i precedenti incarichi il Comandante Catino ha ricoperto quelli di Comandante del Porto di Monopoli, del Porto di Portoferraio e del Pattugliatore d’Altura della Guardia Costiera “Luigi Dattilo”. Il nuovo vice comandante si avvicenda al capitano di Vascello Salvatore Minervino che ha lasciato Pescara per assumere altro importante incarico presso lo Stato Maggiore Marina a Roma.

CHIARA ZAPPALORTO ANDRA’ NEL DIPARTIMENTO NAZIONALE ENTI LOCALI DEL PD

È una delle prime abruzzesi ad essere chiamate a collaborare per uno dei dipartimenti nazionali del Pd. Si tratta della giovane Chiara Zappalorto, nominata nel dipartimento nazionale Enti locali del Partito Democratico. «In vista del voto si tratterà di lavorare duramente -ha dichiarato la Zappalorto, attualmente vicesegretaria provinciale del Partito Democratico di Chieti- ma sarà un impegno appassionante, perché è proprio negli enti locali che nascono le energie migliori del partito, è lì che si fanno le esperienze di governo più avanzate. Ho già avuto modo di collaborare con Davide Zoggia, responsabile del dipartimento, e di vedere quanta dose di innovazione, spirito civico, volontariato il Pd è in grado di mettere in campo nelle tante esperienze di governo delle amministrazioni locali: ringrazio il partito - ha concluso - per avermi dato questa opportunità».

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storie&persone

C di Marcella Pace foto concesse da Gruppo Lisciani

Giuseppe Lisciani con i suoi cavalli Rugantino e Futuro e il suo cane da pastore Zeus

“Trascorro il mio tempo libero con un paio di cavalli, Rugantino e Futuro e il mio maestoso cane da pastore di nome Zeus, non poche lucertole di passaggio, vespe e calabroni. Io scrivo lunghe storie di animali, che ho deciso di chiamare “romanzifavola”. Non mi mancano motivi di ispirazione”

hiunque, che sia bambino o di età più adulta, vorrebbe perdersi tra le mura teramane del “Gruppo Lisciani”, una casa editrice che, da più di 40 anni, si occupa di ricerca e sperimentazione sulle strategie di apprendimento dei bambini. In questa “isola che non c’è” vengono creati prodotti capaci di intrattenere e insegnare. La felice intuizione di una realtà più che affermata nell’editoria italiana, non poteva che appartenere ad una persona eclettica come Giuseppe Lisciani. Classe 1940, teramano doc, è lui il fondatore e presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo Lisciani. Per anni assistente di Pedagogia alla cattedra del professor Mauro Laeng, presso l’Università “La Sapienza” di Roma, e docente presso la Scuola Superiore per Educatori di Comunità annessa alla stessa Università, è stato per circa un decennio direttore della rivista «La vita scolastica», edita da Giunti, e ha diretto per Giunti & Lisciani Editori diverse collane di pedagogia e didattica. Dalla scuola primaria fino all’Università, Giuseppe Lisciani ha conosciuto in presa diretta il mondo dell’istruzione in tutte le sue fasi. Quando ha deciso di fondare una casa editrice? «Tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta. Ero collaboratore di Mauro Laeng presso l’Istituto di Pedagogia – allora così si chiamava – dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ed ero collaboratore del più vivace e innovativo editore italiano di pedagogia, Armando di nome e Armando di cognome. Con lui ho fatto molto lavoro di editing e ho pubblicato un paio di volumi in collane prestigiose. Ero anche amico ed ex compagno di scuola di Ennio Firmini, agente di vendita per conto di Mondadori. C’erano tutti gli ingredienti per dare vita ad una casa editrice. E così fu. Abbiamo avuto autori di primo piano, a livello nazionale e internazionale». Lei è stato insignito della medaglia al Merito Educativo dal presidente della Repubblica ed è anche fondatore del Centro di ricerca Lisciani, dove si studia come educare divertendo. In cosa consiste la “Ludattica”? «Dai libri di pedagogia e didattica ai giochi educativi il passo è breve. È nata, così, la Liscianigiochi, che agli inizi degli anni ‘90 si affiancò alla casa editrice. “La via della Ludattica”, nome registrato, sta ad indicare, appunto, che il nostro gruppo editoriale si è dato, come mission d’azienda, la produzione e diffusione di giochi, libri, mezzi elettronici e multimediali, capaci di offrire, contemporaneamente, occasioni per apprendere e per giocare. Il nome è stato inventato da mio figlio Franco, che, assieme al fratello Davide, si occupa del management dell’azienda. Mia figlia Alessandra si occupa, invece, di attività redazionale». Dopo la collaborazione con l’editore Armando di Roma, la sua attività di editore ha proseguito nella Giunti, dove fu direttore della rivista “la Vita Scolastica” e responsabile editoriale nei settori scuola primaria e scuola dell’infanzia. Lei, oltre a curare numerosi testi scolastici di successo nella scuola elementare, ha scritto anche alcuni libri di narrativa per ragazzi, tra cui “Il Pinguino e la Gallina”, edito da Gallucci di Roma. Come arriva l’ispirazione per i suoi testi? «Presso il gruppo editoriale Giunti ho vissuto un’esperienza molto interessante, anche per i numerosi intellettuali, docenti, ricercatori con cui ho avuto modo di lavorare. Alcuni, e tra questi Zoltan P. Dienes,

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L’azienda Lisciani, con sede a Teramo

GIUSEPPE LISCIANI, UN EDITORE, UNA VITA TRA “FIABA” E REALTÀ I segreti della ludattica: educare, divertendosi l’inventore dei blocchi logici, sono poi venuti a trovarmi a Teramo, dove, da molti anni ormai, risiedo in una casa di campagna, con rarissimi allontanamenti, da quasi “perfetto animale stanziale”. Sono in compagnia di un paio di cavalli, il più anziano ha il nome fascinoso di Rugantino, l’altro ha un nome color verde speranza, si chiama Futuro. E mi trovo spesso a ragionare con il mio maestoso cane da pastore dell’Asia Centrale, che ha preteso, credo giustamente, di chiamarsi Zeus. Non le dico, poi, quante lucertole sfrecciano nel mio prato, quanti porcellini di sant’Antonio si riuniscono a convegno, quante vespe e calabroni. E quanti banchetti esagerati organizzano le chiocciole con la lattuga del mio orto. Io scrivo lunghe storie di animali, che ho deciso di chiamare “romanzi-favola”: come vede, non mi mancano motivi di ispirazione, né mi manca la compagnia!» Come sono cambiate nel tempo le aspettative dei suoi lettori? «L’editoria scolastica è cambiata molto, si serve sempre più di strepitosi strumenti multimediali. Resta, però, il concetto di fondo, che io cercai di mettere in chiaro ai miei tempi, negli anni Ottanta: il libro di testo non è un vero libro, è uno strumento didattico in forma di libro. Che ora, con la multimedialità, rende sempre più palese la sua natura di non-libro». Prossimi progetti narrativi? «Da qualche anno sono alle prese con un grosso volume, credo di circa 600 pagine, che promisi a

me stesso oltre 30 anni fa. Compiuta questa faticadovere, riprenderò a scrivere romanzi-fiaba». Oltre ad essere pedagogista e scrittore, Lei è un importante industriale abruzzese e fondatore dell’associazione imprenditoriale AIMPA, di cui ora è presidente onorario. Quanto è importante per le aziende fare rete e cosa si può fare davvero per uscire dalla crisi? «Fare rete, soprattutto in un’economia di piccole aziende, come è quella abruzzese, significa moltiplicare forza e potere. Possibilità di vincere, insomma. Ma l’idea, bella e ardimentosa, è più facile da pensare che non da realizzare. Comunque, se dipendesse da me, io vorrei incentivare il ritorno alla coltivazione della terra, che è la madre di tutte le economie. Quelle reali, ovviamente, non quelle cartacee, furbe, contorte e disoneste. Ma non ci faccia caso, ad una certa età cresce l’amore per la terra!»

Da sinistra Franco, Alessandra e Davide Lisciani

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fisco » di Luigi Carunchio

GLI AIUTI ALLE IMPRESE:

IL REGIME DE MINIMIS

I

Permette di erogare contributi di importo ridotto alle imprese con modalità veloci, in assenza di procedure amministrative e di notifica alla Commissione europea

l regolamento “de minimis” è uno strumento che consente agli Stati membri della Comunità Europea di erogare contributi di importo ridotto alle imprese con modalità veloci, in assenza di procedure amministrative e di notifica alla Commissione europea. L’attuale normativa fa riferimento al Regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d’importanza minore (de minimis). Ci si ispira ad un principio secondo il quale le sovvenzioni di importo minimo non dovrebbero influenzare gli scambi commerciali e la libera concorrenza tra Stati membri e pertanto non costituiscono Aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1 del tratta CE. Le misure di aiuto rientranti in tale ambito non devono superare la cosiddetta “soglia de minimis” dei 200.000 euro (la soglia iniziale di 100 000 euro prevista dal regolamento (CE) n. 69/2001 è stata raddoppiata dal successivo Regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006) per ciascuna impresa nell’arco di tre esercizi finanziari. Ciò significa che ciascun Stato membro può erogare ad una impresa operante sul proprio territorio contributi fino ad un massimo di 200.000 euro nell’ambito di tre esercizi finanziari. Il calcolo deve essere effettuato considerando l’esercizio finanziario (leggasi periodo di imposta) di concessione del contributo in particolare e i due precedenti. La soglia, di conseguenza, è da considerarsi mobile. Tale massimale si applica a qualsiasi tipo di aiuto, a prescindere dalla forma che assume o dall’obiettivo perseguito. In via temporanea nel triennio 2008-2010 la soglia minima dei 200.000 euro fu innalzata a 500.000,00 euro. In realtà non è stato un vero e proprio innalzamento della soglia “de minimis” bensì una autorizzazione agli Stati membri a concedere, a determinate condizioni e in relazione alla situazione di crisi finanziaria ed economica del periodo, un aiuto di Stato di importo

forfettario sino a 500.000 euro. Gli aiuti de minimis non sono cumulabili con gli aiuti relativi agli stessi costi ammissibili se tale cumulo dà luogo ad una intensità di aiuto superiore a quella fissata. Ulteriore criterio per poter beneficiare di aiuti de minimis è che l’aiuto, nel caso specifico, sia considerato “trasparente” e cioè sia possibile calcolarne con precisione il valore espresso in ESL (Equivalente Sovvenzione Lordo) ex ante, senza che sia necessaria un’analisi del rischio. Ad esempio non sono considerati “trasparenti” gli aiuti concessi sotto forma di conferimento di capitali o altre misure a favore del capitale di rischio, a meno che, ovviamente, l’apporto non superi la soglia de minimis per ogni impresa destinataria. Altro esempio è rappresentato dagli aiuti a titolo di garanzia. In tal caso sono considerati all’interno della soglia de minimis e trasparenti se la parte garantita dal prestito sotteso concesso in regime di garanzia non supera 1,5 milioni di euro per impresa beneficiaria (750.000 euro per le imprese di trasporto merci su strada). La garanzia non deve superare l’80% del prestito sotteso. In caso di aiuti erogati ad alcuni settori, tuttavia, la regola de minimis non si applica oppure si prevedono limiti diversi. Nel primo caso, sono esclusi dalla regola de minimis gli aiuti concessi a: • imprese attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura; • imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli (esclusi prodotti della pesca) di cui all’allegato I del Trattato CE; • imprese attive nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli (escluse le trasformazioni e commercializzazioni dei prodotti della pesca) elencati nell’allegato I del trattato, quando l’aiuto è fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistato da produttori primari o immessi sul mercato dalle aziende interessate oppure quando l’aiuto è subordinato al fatto

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di venire interamente o parzialmente trasferito al produttore primario; • imprese con attività connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri, oppure nel caso di aiuti direttamente collegati ai quantitativi esportati, alle spese correnti collegate all’esportazione alla costituzione e gestione di reti distributive; • sostegno dell’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione; • imprese attive nel settore carboniero; • imprese di autotrasporto merci su strada conto terzi per l’acquisto di veicoli per lo stesso trasporto; • imprese non in grado, con le proprie risorse o con quelle ottenibili da azionisti/proprietari e creditori, di contenere perdite che, in assenza di intervento pubblico esterno, le condurrebbero al collasso economico (definite imprese in difficoltà). Nel caso delle imprese di trasporti su strada, per aiuti diversi da quanto già indicato in precedenza in tema di esclusione, l’importo massimo di aiuto erogabile a titolo di de minimis è di 100.000 euro sempre nell’arco di tre esercizi finanziari. Al fine di accertare che ogni beneficiario di aiuti de minimis resti entro il limite di euro 200.000 (100.000 per le aziende di trasporto su strada) nell’arco di tre esercizi finanziari gli Stati membri possono istituire un Registro centrale degli aiuti de minimis che dovrà contenere le informazioni complete su tutti gli aiuti de minimis concessi. Tra gli aiuti a titolo de minimis maggiormente ricorrenti ricordiamo la deduzione irap forfettaria di cui al num. 3) della lettera a) del comma 1) dell’art. 11 del D.Lgs 446/97. Tale disposizione prevede che le imprese con dipendenti impiegati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (escluse le imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti) beneficino di una deduzione dalla base imponibile irap di 9.200,00 euro per ogni lavoratore a tempo indeterminato. E’ opportuno, quindi, che ciascuna azienda tenga costantemente sotto controllo l’utilizzo degli aiuti a titolo de minimis in quanto in caso di superamento eventuale dei limiti di soglia (200.000 euro ordinarie e 100.000 per le aziende di trasporto su strada) è prevista la restituzione dell’aiuto complessivamente beneficiato e non della sola maggiore differenza rispetto ai limiti di soglia

e-mail: info@valoreassociati.it

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ict » di Antonio Teti

LOMBRICHI NEL CERVELLO?

NIENTE PAURA SONO SOLO DEI MICRO-ROBOT La notizia risale a giugno scorso ed ha acceso le speranze di tutti coloro che sono affetti da particolari patologie che richiedono interventi complessi e di difficile attuazione. Si chiama MINIR e apre le porte a una nuova chirurgia che si affida all’utilizzo di piccoli robot tuttofare

S

embrano dei lombrichi, in funzione della loro particolare forma che tanto ricorda quella di esserini striscianti dall’aspetto non molto invitante, ma come questi ultimi, si possono rivelare risolutivi se non addirittura vitali per la vita dell’uomo. Autentici gioielli della robotica, questi mini–robot dalla lunghezza di 13 millimetri, sono in grado di entrare nel cervello senza creare alcun trauma, e possono effettuare interventi di microchirurgia ritenuti fino ad oggi impossibili o ad alto rischio. Una delle possibili applicazioni di questi micro-robot può essere quella dei tumori cerebrali, che si verificano nel 20-40% dei pazienti oncologici adulti e che si traduce, nella maggior parte dei casi, in prognosi che stimano una sopravvivenza che va da 4 a 8 mesi. La maggiore problematicità di questi interventi risiede nella complessità della zona d’intervento: il tessuto tumorale allocato nel cervello, risulta difficile da asportare in funzione delle limitazioni spaziali in cui ci si trova ad operare. Presentato al BioRob 2012, il congresso mondiale che ogni due anni raduna i massimi esperti di bioingegneria proventi da ogni angolo del pianeta e che quest’anno si è tenuto al Campus Bio-Medico di Roma dal 24 al 27 giugno, il MINIR (Minimally Invasive Neurosurgical Intracranial Robot) ha

suscitato lo stupore di tutto il pubblico presente. Illustrato da Jean-Marc Simard, neurochirurgo e docente all’Università del Maryland, il dispositivo ha prodotto molto interesse soprattutto per la sua facilità di utilizzo nel rimuovere i tumori nelle zone più profonde e delicate del cervello, riducendo i rischi per eventuali danni motori, cognitivi e di linguaggio che potrebbero inficiare enormemente sulla vita del paziente. Dopo tre anni di sperimentazioni, il professor Simard ha asserito: «Grazie ad un minuscolo foro praticato sul cranio, MINIR può intervenire sulle profonde neoplasie del cervello senza danneggiare la parte sana. La sua elevata snodabilità e i supporti tubolari di cui è dotato gli agevolano notevolmente il movimento all’interno dell’organo». L’utilizzo del sistema è relativamente semplice: dopo l’inserimento del robot-lombrico nella testa del paziente (mediante un piccolo foro praticato nel cranio), quest’ultimo viene sottoposto ad una risonanza magnetica che ha il compito di fornire al chirurgo la mappa completa del cervello e la posizione esatta del tumore. A questo punto, mediante l’utilizzo di un monitor e un joystick, il chirurgo manovra il piccolo robot, dotato di 9 giunti snodati, e lo guida all’asportazione del tessuto tumorale. Il dispositivo di pilotaggio

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del robot, compatibile MRI (Magnetic Resonance Imaging), rappresenta il meccanismo di guida del MINIR, che è realizzato con le shape memory alloys (SMA’s) particolarissime leghe metalliche che hanno la peculiarità di memorizzare la loro forma originaria dopo essere state piegate o distorte. Sono particolarmente indicate per la penetrazione non invasiva dei corpi, in funzione delle loro caratteristiche molecolari. Molteplici sono state le innovazioni presentate al BioRob 2012 nel settore della robotica applicata alla Medicina. Un gruppo di ricercatori statunitensi dell’Università del Massachusetts Institute of Technology (MIT), hanno presentato delle sperimentazioni che mirano alla creazione di robot con materiali morbidi e capaci di movimenti molto simili a quelli umani. L’obiettivo è di realizzare, ad esempio, dei fisioterapisti robot, che possano sostituire le attuali piattaforme di riabilitazione che ancora oggi rappresentano le soluzioni innovative nel recupero dei pazienti colpiti da ictus, ma che di certo potrebbero essere considerate “preistoriche” se paragonate ad un robot dalle sembianze umane capace di adattarsi a tutte le esigenze

e fabbisogni di ogni singolo paziente. La presenza di una macchina apparentemente “umana”, aiuterebbe il paziente a trovarsi maggiormente a suo agio durante i trattamenti, grazie alla possibilità di attivare un “rapporto personale” con il robot con il quale dovrebbe interagire. Non sono mancate poi le capsule robot, in grado di navigare all’interno dello stomaco dell’uomo fornendo le medesime informazioni di una gastroscopia, senza il travaglio del passaggio dell’endoscopio attraverso l’esofago e il tubo digerente. Queste capsule sono state testate in Germania su oltre 50 pazienti, consentendo di fatto l’apertura di una nuova era che porterà all’abbandono della tradizionale gastroscopia. Lo sviluppo delle tecnologie applicate al settore sanitario, può e deve rappresentare un obiettivo fondamentale per l’individuo e per tutti i settori della ricerca avanzata. Ridurre o eliminare la pericolosità di alcune patologie consentirebbe anche un risparmio enorme di costi per il servizio sanitario nazionale. Chissà quanti sono al mondo i governanti che riescono a comprendere questa semplice e lapalissiana considerazione…

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creatività » di Simone D’Alessandro

SMART CITY EXHIBITION: UN LUOGO D’INCONTRI DEDICATI AL FUTURO Si tratta di un nuovo evento di respiro internazionale che si terrà a Bologna dal 29 al 31 ottobre 2012. Un punto d’incontro tra scienziati, ricercatori e imprenditori provenienti da varie parti del mondo

È

nata una nuova manifestazione: Smart City Exhibition, che si terrà a Bologna dal 29 al 31 ottobre 2012. L’evento, di respiro internazionale, è il risultato di una collaborazione strategica tra FORUM PA e BOLOGNA FIERE. Sarà un luogo d’incontro tra scienziati, ricercatori e imprenditori provenienti da varie parti del mondo. Tra gli ospiti spiccano: Carlo Ratti, ingegnere e professore al MIT di Boston, fondatore del gruppo di ricerca SENSEable City Lab; Iñigo de la Serna, presidente della Rete Spagnola delle Città Intelligenti, il quale, a soli 41 anni, è già al suo secondo mandato come sindaco di Santander; l’urbanista inglese Charles Landry, ispiratore del movimento globale della “città creativa” (si veda il suo testo “The Creative City: A Toolkit for urban innovators”); Ger Baron, cluster manager ICT dell’organizzazione pubblica non profit Amsterdam Innovation Motor (AIM) e deus ex machina del programma Amsterdam Smart City (AMS). Questi sono solo alcuni dei personaggi che potranno essere ascoltati a Bologna. Ma cosa si intende per “Smart City”? Come dice la parola stessa

stiamo parlando di una città “intelligente” dotata di tecnologie capaci di “decidere” sul traffico, l’illuminazione, l’impatto ambientale, le telecomunicazioni etc. Città che hanno la capacità di “autoregolarsi”. Ovviamente ogni smart city ha delle sue peculiarità geografiche e culturali che influenzano i dispositivi tecnologici da utilizzare. Per chiarire meglio questo concetto è opportuno fare un esempio paradigmatico: la città di Masdar che si trova a 15 chilometri da Abu Dhabi e che sarà una Smart City a zero emissioni. Questa città sarà interamente costruita entro il 2025 e ospiterà 40.000 residenti. Essa nasce in un posto caldo e intende posizionarsi come luogo di sperimentazione di nuove tecnologie da testare sul campo in condizioni difficili in termini di clima. In un paese con un’economia fondata sul petrolio un progetto così “alternativo”, basato sull’energia pulita, persegue l’intento di creare nuove economie, spostando dentro la città stessa un buon numero di aziende knowledge-intensive che operano nel settore dell’energia pulita attraverso la ricerca applica-

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creatività

ta. La città prende il nome da una società, Masdar, istituita nel 2006, che opera nel settore delle energie rinnovabili attraverso cinque unità di settore e che include un centro di ricerca universitario indipendente. L’organizzazione cerca di inserire le energie rinnovabili nell’economia reale, farle diventare un business per le città e trasformare Abu Dhabi in un centro di eccellenza di livello mondiale. Nella città di Masdar si sta assistendo ad un’integrazione tra architettura, ingegneria, design, energie pulite e intelligenza artificiale. Integrazione sistemica che permetterà di realizzare edifici altamente performanti in grado di prendere calore ed erogare energia. La città è stata, inoltre, concepita in modo da favorire l’integrazione tra la vita lavorativa e il tempo libero, creando un giusto mix di usi del perimetro urbano e minimizzando gli spostamenti. Sarà una città pedonale, con strade strette, passerelle ombreggiate e una serie di percorsi che incoraggiano il passeggio. Ad oggi il primo complesso completato è il Masdar Institute Campus. Composto da sei edifici, viene considerato il modello di sostenibilità per eccellenza. Ci sono altri esempi di città Smart, ognuna delle quali presente caratteristiche differenti. Anche in Abruzzo sono previsti progetti di ricerca che dovrebbero creare le premesse per la realizzazione di Smart City. La città di L’Aquila, in particolare, sarà oggetto di un ripensamento di alcune aree:

almeno questo è l’obiettivo di medio lungo termine. Ovviamente in questa città, come in molte altre d’Europa, si dovranno fare i conti con una serie di vincoli che sono inesistenti in altre aree del globo. In primo luogo non sarà possibile costruire dal niente una città; in secondo luogo non sarà sempre possibile concepire delle integrazioni interdisciplinari che permettano ad architetti, ingegneri ed esperti di sistemi intelligenti di ripensare l’accessibilità, perché tali soggetti incapperebbero in una serie di “muri di gomma” burocratici che disattiverebbero, fin da subito, qualsiasi entusiasmo partecipativo. Allora la questione vera da affrontare, in Europa e in Italia in particolare, è la seguente: prima di rendere una città “Smart” in termini tecnologici, occorrerebbe renderla “Smart” e “Lean” in termini amministrativi

Anche in Abruzzo sono previsti progetti di ricerca che dovrebbero creare le premesse per la realizzazione di Smart City. La città di L’Aquila, in particolare, sarà oggetto di un ripensamento di alcune aree: almeno questo è l’obiettivo di medio lungo termine

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norme&leggi » di Filippo Paolini

LA RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE

Tra le novità, nel tentativo di accorciare i tempi della macchina giudiziaria, è stato previsto che, per accedere al grado d’appello, bisognerà superare un vaglio preliminare

R

iforma del processo civile. Ancora una volta il legislatore è intervenuto per incidere significativamente sulle modalità di svolgimento delle cause civili. Lo scorso settembre, infatti, dopo la sua conversione in legge ad agosto, è entrato in vigore il decreto sviluppo (83/2012) che, da un lato, introduce significative novità, quali il così detto filtro di ammissibilità per accedere al giudizio di secondo grado e una procedura completamente nuova per ottenere il risarcimento dei danni da ingiustificata durata dei processi, mentre dall’altro rende operativi i nuovi strumenti già introdotti per gestire le crisi d’impresa. Sempre in un ottica deflattiva, nel tentativo ormai

disperato di accorciare i tempi della macchina giudiziaria, è stato previsto che, per accedere al grado d’appello, bisognerà superare un vaglio preliminare. I giudici di secondo grado, in pratica, dovranno operare una valutazione preliminare dell’impugnazione avendo cura di sentire le parti in causa in una apposita udienza. Solo le impugnazioni che avranno una “ragionevole probabilità di essere accolte” potranno trasformarsi un processo d’appello, mentre le altre saranno dichiarate inammissibili, ma rimarrà comunque salva la facoltà di ricorrere in Cassazione. Ovviamente, la norma ha scatenato reazioni contrastanti tra coloro che plaudono ad un filtro che è previsto anche in Germania e che finalmente mo-

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norme&leggi

difica un sistema ipergarantista, da un lato, e coloro che, dall’altro lato, temono che in nome del risparmio (di costi, di tempi) vengano nuovamente immolate le garanzie difensive. Una cosa, tuttavia, è certa: questa misura non sarà la panacea della lentezza dei processi e questo sia perché non incide minimamente sul primo grado di giudizio, dove spesso si accumulano i maggiori ritardi, sia perché le impugnazioni nella prima fase andranno comunque esaminate approfonditamente e dovrà in ogni caso tenersi un’udienza e sia perché, infine, non si può escludere che la “falcidia” del secondo grado non aumenti il carico della Corte di Cassazione. Sempre rimanendo ai giudizi di appello, è stata eliminata la facoltà dei giudici di ammettere nuove prove ritenute indispensabili ai fini della decisione: quindi nessuna nuova istruttoria, almeno che le parti non dimostrino di non aver potuto richiedere in primo grado quei mezzi di prova. Per quanto concerne i processi inerenti i risarcimenti per l’eccessiva durata delle cause - anche questi trattati solo dalle Corti d’Appello – la procedura viene snellita. In pratica, il tutto sarà molto simile ad un ricorso per decreto ingiuntivo avverso il quale, ovviamente, il Ministero interessato potrà eventual-

mente proporre opposizione entro giorni trenta dalla notifica. La nuova norma delimita anche la misura del risarcimento, che potrà essere liquidato dal giudice in non meno di 500,00 euro e non più di 1.500,00 euro per ogni anno che supera il termine di ragionevole durata dei processi (tre anni per il primo grado, due per il secondo ed uno per il terzo). Infine, diventano operativi gli interventi sulla legge fallimentare ed, in particolare, sulla procedura di concordato preventivo, che avevamo anticipato nel numero 67 di Abruzzo Impresa e che hanno come scopo quello di offrire agli imprenditori qualche arma in più per fronteggiare, almeno inizialmente, una crisi aziendale. In quest’ottica, l’imprenditore potrà presentare il ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato senza documentazione a supporto ed ottenere comunque un blocco delle azioni esecutive per qualche mese; successivamente, dovrà depositare la proposta di concordato, il piano e la documentazione. Rilevante è, inoltre, la possibilità di richiedere un concordato che preveda la continuità aziendale, cioè l’opportunità di proseguire l’attività di impresa, così come la facoltà di richiedere lo scioglimento dai contratti in corso di esecuzione

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lavoro in corso » di Andrea Bonanni Caione*

LA CAUSALITÀ DEL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO: PRIME RIFLESSIONI

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a utile fruizione delle recenti novità in tema di contratto di lavoro a tempo determinato presuppone la soluzione di taluni nodi interpretativi di non facile comprensione: primo tra questi la individuazione della nozione di primo rapporto, che la norma pone quale requisito indefettibile, insieme a quello della durata non superiore a 12 mesi, per la stipula di un contratto a tempo determinato privo di causale. La risposta a questa domanda presuppone la condivisione della funzione che l’ordinamento assegna all’istituto, dovendosi optare tra una impostazione che vede nel primo contratto acausale una sorta di patto di prova prolungato nel tempo (in questo senso si è già espressa la circolare n. 18/2012 del 18 luglio 2012 del Ministero del lavoro) ed un’altra che vede nella previsione normativa la necessaria flessibilità della quale le aziende devono poter fruire per far fronte alle mutevoli condizioni del mercato, a prescindere dalla esistenza di una specifica causale. Optare per la prima impostazione implica la conclusione che possa essere qualificato come primo rapporto esclusivamente quello stipulato con un lavoratore sconosciuto all’azienda, posto che può aver senso la sola prova di un lavoratore che non si conosca. Far propria la seconda opzione, al contrario, esclude dalla platea dei soggetti interessati i soli lavoratori con i quali l’azienda abbia già avuto, per l’appunto, un rapporto di lavoro a tempo determinato. Ne resterebbero, dunque,

fuori tutti coloro con i quali l’azienda abbia stipulato contratti di natura diversa. Pur con tutte le cautele del caso, pare preferibile accogliere la seconda tesi argomentativa, ove si consideri che dall’esame della legge di riforma, e degli stessi lavori preparatori, non si evince alcuna traccia di una presunta funzione del contratto a tempo determinato quale strumento di verifica delle attitudini e capacità professionali del lavoratore. Risulta al contrario evidente come l’istituto venga disciplinato nell’ambito della c.d. flessibilità in entrata, e non certo in riferimento alla necessità di assicurare un più ampio periodo di prova al datore di lavoro. In luogo dell’ipotesi in esame la contrattazione collettiva – in via diretta a livello interconfederale e di categoria ovvero in via delegata a livelli decentrati - può pattuire un utilizzo flessibile della forza lavoro, nella misura del 6 per cento del totale dei lavoratori impiegati nell’ambito di ogni singola unità produttiva, qualora l’impiego di lavoratori sia finalizzato al perseguimento di un processo organizzativo legato a specifiche esigenze individuate dal medesimo Legislatore. La speranza è che in sede di contrattazione collettiva le parti datoriali esercitino con parsimonia la delega indicata, posto che risulta evidente come tale seconda ipotesi altro non sia se non una diversa applicazione del contratto a tempo determinato causale, con tutto il corollario di criticità applicative che l’intervento riformatore mira a risolvere

*Avvocato - managing partner LabLaw

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sport management » di Luca Pace* “Il buon manager, sportivo o d’azienda, deve mirare alla massimizzazione delle entrate ed alla minimizzazione delle uscite, nel rispetto della legalità”

Consigli per l’uso:

come massimizzare un’operazione di sponsorizzazione sportiva

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n un’operazione di sponsorizzazione sportiva i soggetti coinvolti sono almeno due: lo sponsor (soggetto economico profit) e lo sponsee (sodalizio sportivo no profit). Affinché l’operazione sia gestita correttamente a livello manageriale è necessario un contratto, preciserei un buon contratto, che incornici e contenga gli accordi economici tra le parti. In dottrina la maggior parte delle volte si analizza questo rapporto dal lato dello sponsee in quanto, a seconda di come viene redatto il contratto aumenta (in caso di sponsorizzazione) o diminuisce (in caso di pubblicità) la pressione fiscale in capo al sodalizio sportivo. In questa occasione, però, sposteremo il focus sullo v che, può capitare, subisca un accertamento fiscale in conseguenza di un analogo accertamento già avviato in capo al sodalizio sportivo dallo stesso sponsorizzato. Di regola, infatti, i controlli, dopo una prima fase in cui l’indagine si concentra sul sodalizio sportivo relativamente alla verifica della presenza dei requisiti di accesso ai benefici fiscali riconosciuti alla categoria, si soffermano sui limiti di deducibilità dell’operazione di sponsorizzazione in capo al soggetto erogante. Sul punto è interessante riportare quanto sostiene l’Agenzia delle Entrate che, periodicamente1 2 tornando sull’argomento, chiarisce come debbano essere considerati, ai fini della deducibilità dal reddito dell’erogante, i corrispettivi eccedenti l’importo annuo di E 200.000,00 (Euro duecentomila/00) erogati a fronte di contratti stipulati con società e associazioni sportive dilettantistiche. Il problema si pone, infatti, per quanto eccede il limite suddetto, dal momento che esiste una presunzione assoluta di legge3 in base alla quale le somme che gli sponsor erogano annualmente a sodalizi sportivi dilettantistici, purché al di sotto del “tetto dei duecentomila”, sono qualificabili come spese di pubblicità4 ed in quanto tali deducibili integralmente nell’anno in cui sono state sostenute o, a scelta dello sponsor, in cinque quote annuali di pari importo nell’anno

in cui sono state sostenute e nei quattro successivi. Ovviamente la scelta viene fatta in base a calcoli aritmetici e di convenienza: se ho ricavi capienti mi converrà imputare una quota di costo più alta, e quindi utilizzerò tutto l’importo a disposizione, altrimenti spalmerò il costo su un orizzonte più lungo. Nel ricordare che la ratio dell’art. 90 della L. n. 289 del 2002 era ed è agevolare il settore delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche, che trae la maggiore fonte di finanziamento dall’attività di sponsorizzazione, l’Agenzia ribadisce che non siamo in presenza della previsione di un limite massimo all’integrale deducibilità dal reddito di impresa delle somme corrisposte ai suddetti enti, ma dell’individuazione di un limite entro il quale le somme erogate costituiscono per presunzione assoluta spese di pubblicità. Ciò significa, in parole povere, che le eventuali somme erogate in eccesso saranno eventualmente deducibili in base alle ordinarie regole previste dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi; a condizione, cioè, che “la natura del rapporto contrattuale presenti tutti i requisiti formali e sostanziali riscontrabili in un rapporto di sponsorizzazione”, o promo- pubblicitario in genere, e che siano altresì rispettati i requisiti della competenza, della certezza e dell’oggettiva determinabilità del costo e dell’inerenza della spesa. Si capisce dunque quanto sia importante l’esistenza di un contratto di sponsorizzazione, dal momento che dinanzi agli organi accertatori questo rimane l’unica arma a disposizione per dimostrare tutti i requisiti di cui sopra. A maggior ragione quando l’onere della prova è invertito5, infatti, l’esistenza di un buon contratto farà la differenza in sede di accertamento fiscale. Si chiude allora il cerchio per quei sodalizi sportivi che, magari dotati di un unico e munifico6 sponsor, ricevevano “solo” duecentomila euro, perdendo la possibilità di sfruttare il limite consentito dalla legge speciale del 1991 – “la 398” – che consente importanti agevolazioni fiscali laddove il fatturato commerciale non superi un quarto di milione di Euro

1. Risoluzione n. 57/E del 23 Giugno 2010 (http://www.agenziaentrate.it/wps/ wcm/connect/32f0668042f558fa9bf7fb7270217a71/ris+n+57E+del +23+giugno+2010.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=32f0668042f558fa9b f7fb7270217a71). 2. L’Agenzia delle Entrate in realtà si era già pronunciata sul punto qualche anno fa con la Circolare n. 21/E del 22 Aprile 2003. 3. Art. 90, comma 8, L. n. 289/2002. 4. È l’art. 108, comma 2, primo periodo, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (d.P.R. n. 917/1986) a regolare la deducibilità delle spese di pubblicità. 5. È il caso dei sodalizi sportivi, sempre, e dei soggetti sponsor in presenza di operazioni eccedenti il limite di € 200.000,00 (Euro duecentomila/00). 6. È frequente il caso, soprattutto in presenza di cospicue operazioni di sponsorizzazione, che sia un unico grande sponsor a finanziare i sodalizi sportivi.

*Dottore commercialista, docente universitario, consulente C.O.N.I., pubblicista

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Inviate commenti o quesiti all’indirizzo lucapace@studiopace.net

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credito&finan a » a cura della redazione

“LA BANCA NON CREA DENARO, CREA VALORE”

Analizzare il ruolo delle banche locali in prossimità dell’entrata in vigore della nuova Regolamentazione di Basilea III, questo il tema del convegno promosso dal Comitato Promotore Banca dell’Aquila. L’iniziativa ora può contare anche sull’adesione del Comune di L’Aquila e di alcune aziende partecipate

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l centro del dibattito il rapporto fiduciario tra istituto di credito e cliente come prospettiva futura da conciliare proprio con le nuove regole di Basilea III. A parlarne, insieme al giornalista aquilano Alberto Orsini, istituzioni, professionisti e docenti universitari riuniti in occasione del convegno “La banca non crea denaro, crea valore”. Ad aprire i lavori è stato il sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, ma l’importante annuncio è stato dato dall’assessore al Bilancio, Lelio De Santis: il Comune di L’Aquila ha aderito alla costituzione della Banca dell’Aquila di Credito Cooperativo acquistando quote per un importo di € 10.000,00 «L’Aquila -ha detto- non può più essere territorio di conquista di banche nazionali che raccolgono i capitali sul territorio, reinvestendoli in altri luoghi a maggior redditività. Bisogna formare un Istituto locale, autonomo, che consenta agli aquilani di crescere e lavorare con le proprio risorse». Sulla stessa linea Americo Di Benedetto,

presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili L’Aquila-Sulmona e presidente della Gran Sasso Acqua Spa, ha comunicato che «dopo un’approfondita valutazione sullo stato di reale fattibilità dell’adesione, il cda della GSA ha deliberato la sottoscrizione di € 7.500,00». Il vescovo ausiliare, mons. Giovanni D’Ercole, dopo aver spiegato le motivazioni della sua adesione, si è soffermato sul senso di comunità che questa iniziativa ha saputo esprimere nella capacità di aggregare soggetti eterogenei. A seguire Bruno Presidente, direttore generale Banca Caripe e presidente della Commissione Regionale ABI Abruzzo, ha affermato «in questo contesto cittadino, è di fondamentale importanza l’impegno dei promotori nella condivisione dell’iniziativa. Fare una Banca a L’Aquila ha, in questo momento, un particolare significato e va garantito il giusto assetto di governance unitamente alle capacità di analisi e di gestione degli amministratori». Infine, il prof.

Fabrizio Politi, ordinario di Diritto Costituzionale all’Università dell’Aquila, si è soffermato sul valore costituzionale del risparmio, «Secondo la nostra Costituzione la Repubblica deve incentivare e sostenere le politiche di risparmio per i cittadini, questo tipo di banca, come molte altre, sicuramente va intesa in questa direzione»

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente insieme a Rinaldo Tordera

I relatori che sono intervenuti al convegno

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messa in sicure

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» di Alessio Pelusi

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO: ALCUNI RIFERIMENTI NORMATIVI

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’impianto elettrico è un insieme di costruzioni e di installazioni che hanno il fine di: produrre, convertire, trasformare, regolare, smistare, trasportare e distribuire l’energia elettrica. I suoi componenti principali sono: il quadro elettrico, i tubi, i canali portacavi, i cavi elettrici, le prese a spina, gli apparecchi di manovra e comando, le lampade, i sistemi e gli apparecchi di protezione. Gli organismi di normazione di settore sono: a livello italiano il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano); poi a livello comunitario il CENELEC (European Committee for ElectrotechnicalStandardization); infine, a livello mondiale l’IEC (International ElectrotechnicalCommission). Il contrassegno CEI è applicato dal costruttore ai prodotti che, secondo il suo parere, corrispondono alle norme della medesima organizzazione. Si tratta quindi di un’autocertificazione. Su alcuni prodotti di grande serie, soprattutto ad uso domestico, il costruttore può richiedere la concessione del marchio IMQ (Istituto del Marchio di Qualità). Il marchio IMQ fornisce più garanzie all’utente che non il contrassegno CEI. Per avere un impianto elettrico in regola è necessario rispettare una serie di norme tecniche e norme di legge. Vediamo quali sono quest’ultime. La Legge 186/68, per esempio, che tratta delle disposizioni concernenti la produzione di: materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici. Di fondamentale importanza il DM 37/08 sicurezza impianti, che sostituiscela legge

46/90. Il decreto si applica all’installazione di tutti gli impianti. Esso modifica i requisiti tecnico professionali dei responsabili tecnici. Ci dice che il progetto è sempre obbligatorio e che quelli più complessi devono essere redatti da professionisti. Il DM 37/08, inoltre, chiarisce i concetti e le differenze fra la Dichiarazione di Conformità e la Dichiarazione di Rispondenza; infine, si occupa dell’obbligo di manutenzione dell’impianto. Da considerare c’è anche il DPR 462/01, per la parte relativa agli impianti di terra, alle scariche atmosferiche e agli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. Per quanto riguarda i materiali e gli apparecchi elettrici, oltre alla Legge 186/68, già citata, si fa riferimento anche alla 791/77 e al D.Lgs 626/96. La prima è l’attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità europee 73/23/CEE, relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico, destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. Mentre il Decreto 626/96 è l’attuazione della direttiva 93/68/ CEE, in materia di marcatura CE del materiale elettrico, destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione. Arriviamo, dunque al Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro. Il Titolo III, Capo III recita: “Impianti e apparecchiature elettriche”. Attraverso i suoi articoli segnala: gli obblighi del datore di lavoro; i requisiti di sicurezza degli impianti e come effettuare i lavori sotto tensione o in prossimità di parti attive. Non dimentica, inoltre, la protezione dai fulmini e quella degli edificidai pericoli dell’innesco elettrico di atmosfere potenzialmente esplosive. Le specifiche tecniche sono riportate nell’Allegato IX del T.U.ti

pelusi.alessio@gmail.com

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La nuova sede della SEM srl a Chieti Scalo

» di Denia Di Giacomo

LA SEM DI CHIETI VINCE IN AMERICA L’azienda SEM srl di Chieti Scalo ha intrapreso una partnership con la Ingersoll Machine Tools il colosso statunitense leader nella progettazione di macchine del settore aeronautico

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Una nuova vittoria per il know how dei tecnici italiani, in particolar modo per la nostra regione. Parliamo della partnership nata tra l’azienda SEM srl di Chieti Scalo e la statunitense Ingersoll Machine Tools, realtà leader nella costruzione di macchine in ambito aeronautico.La SEM srl, il cui core business riguarda soprattutto l’automazione industriale e il controllo di processo relativo alle produzioni industriali, si occuperà infatti della progettazione dei sofisticatissimi software dei controlli numerici Siemens, che gestiscono la movimentazione e il corretto funzionamento delle macchine targate Ingersoll. Un felice traguardo che pone in luce non solo le grandi potenzialità della tecnologica azienda teatina, giunta proprio nel 2012 al suo 25esimo anno di attività, ma anche di tutte quelle aziende locali che, come la SEM, credono da sempre nella formazione continua dei propri collaboratori, nella loro motivazione e soprattutto nella professionalità dei servizi offerti, che devono rimanere sempre al passo con le più moderne soluzioni proposte dal

» Foto concesse da SEM S.r.l.

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mercato. Soprattutto in un periodo come questo, dove numerose certezze sembrano vacillare sotto le incessanti difficoltà della grande crisi economica, le aziende devono continuare a puntare sulla ricerca e innovazione, mai dimentiche del fatto che la prima vera battaglia da affrontare ogni giorno è la competitività dei prodotti e dei servizi offerti, solo grazie a questo atteggiamento è possibile affrontare le sfide del futuro, e ricominciare a vincere anche all’estero, proprio come è successo alla SEM srl.

La famiglia D’Arcangelo alla guida della SEM srl, da sinistra: Cristina, il patron Nicola, Marco e Luca

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SEM, UNA CRESCITA CONTINUA L’azienda SEM, nasce nel 1987 grazie all’incontro tra Sergio Schaffer e Nicola D’Arcangelo, un connubio che vede fiorire sin da subito un’azienda dinamica e altamente preparata a livello tecnico. Oggi, in seguito all’inevitabile passaggio generazionale che caratterizza ogni realtà, la SEM srl è guidata dai fratelli Luca, Cristina e Marco D’Arcangelo, rispettivamente impegnati come amministratore, responsabile dell’amministrazione e responsabile settore acquisti e logistica. Ancora una volta una famiglia a guidare una delle aziende più floride del nostro tessuto economico, una famiglia dietro cui si celano i tipici valori che fanno ancora più grande il senso di un’impresa e alla quale si accompagna uno staff tecnico guidato da Marco Marascia e Christian Carafa. A loro il doveroso compito di mantenere le competenze tecniche del gruppo ad altissimi livelli. «Sono davvero orgoglioso di questa partnership con l’azienda Ingersoll, penso sia una piccola vittoria per tutti gli italiani, che si vedono nuovamente protagonisti del panorama tecnologico internazionale. Per la nostra azienda è il giusto riconoscimento dopo 25 anni di attività, incentrati sulla continua formazione e aggiornamento dei nostri tecnici, un’esperienza acquisita nel tempo che ci rende altamente professionali e quindi competitivi». Sono queste le parole di Luca D’Arcangelo, amministratore della SEM srl, che continua: «Il 2012 è un anno importante per la SEM, perché abbiamo anche inaugurato la nostra nuova sede e questo ci rende particolarmente fieri dei risultati raggiunti. Colgo quindi l’occasione di ringraziare ufficialmente nostro padre Nicola, facendomi portavoce anche di mio fratello Marco e mia sorella Cristina, senza il suo operato infatti, il suo duro lavoro e l’impegno che ha dimostrato negli anni, non avremmo mai raggiunto questi obiettivi, a lui va tutto il nostro affetto e riconoscimento». E’ infatti un anno di grande nota per la SEM, che si è spostata presso la nuova e moderna sede di Chieti Scalo, in Via Marvin Gelber, in un capannone di ben 1000 metri quadrati, divisi equamente tra uffici tecnici ed officina sempre brulicante dei suoi numerosi ingegneri e tecnici softweristi. Una sede congrua con le attuali esigenze di quest’azienda fortemente in crescita che trova la sua mission nella ferma volontà di continuare a migliorare le proprie tecnologie all’insegna della formazione e dell’alta specializzazione del suo personale. La parola formazione è particolarmente cara alla SEM, che, per stare al passo con le continue evoluzioni tecnologiche offre anche consulenza, progettazione ed erogazione di piani formativi ad alto contenuto tecnologico mirati alla crescita professionale di manutentori, programmatori e progettisti di PLC e controlli numerici. Da evidenziare che SEM è un centro di formazione ufficiale della Scuola Automazione Industriale Siemens

Nicola D’Arcangelo a lavoro

Una riunione organizzativa

L’officina della nuova sede SEM

Una parte degli uffici tecnici

Lo staff della SEM srl al completo

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» di Marcella Pace

DI MARTILE

CONSULENZA ASSICURATIVA,

IL CLIENTE AL PRIMO POSTO Francesco Di Martile racconta la sua agenzia, da 45 anni nel settore assicurativo

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n’agenzia dinamica, sostenuta da un gruppo di giovani motivati e speranzosi, pronti ad affrontare questo periodo. Un team di successo, in una grande azienda». È così che Francesco Di Martile racconta la “Di Martile, consulenza assicurativa”, l’agenzia di assicurazioni della compagnia Unipol, della quale è titolare insieme al fratello Alessandro. Nata dall’iniziativa imprenditoriale del padre Gabriele, oggi l’azienda può vantare un’esperienza quarantennale. «Ho iniziato a lavorare qui quando avevo 20 anni e dunque è stato il mio primo e unico lavoro. Quest’agenzia è attiva sul territorio da ormai 45 anni, e abbiamo sempre rappresentato la stessa compagnia assicurativa. Già questo aspetto -spiega Di Martile- dovrebbe sottintendere un’alta professionalità e affidabilità nei confronti dei nostri clienti». E infatti l’agenzia “Di Martile” punta molto sull’onestà, sull’efficienza e sulla puntualità dei suoi undici giovani intermediari, tra dipendenti e subagenti, per garantire sicurezza, fiducia e serenità alla sua clientela. «La qualità del servizio fornito alla clientela deve restare lo scopo principale della nostra attività, per questo -spiega- abbiamo attuato un sistema che, nella costante ricerca del miglioramento, ha approntato al suo interno un meccanismo di monitoraggio che permette di utilizzare standard qualitativi sempre più elevati». Partendo da questi valori, l’agenzia di via Milano, a Pescara, sta lavorando duramente per consolidare la sua posizione nella fascia medio/alta di mercato, cucendo addosso ai clienti le formule più adeguate. «Siamo una delle agenzie migliori del gruppo Unipol -sottolinea con orgoglio Francesco Di Martile- tuttavia il periodo è tutt’altro che roseo. Anzi, purtroppo sono convinto che la vera crisi per il settore stia iniziando solo adesso. Non c’è

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liquidità e quindi i clienti cercano sempre di tagliare, limare all’osso e anche di eliminare tutti quei costi che ai loro occhi possono sembrare superflui. E proprio da questa situazione scaturisce il fatto di aver dovuto triplicare il nostro impegno per fornire la massima consulenza che, specialmente oggi, significa rendere palese quel bisogno di sicurezza insito in ognuno di noi e quindi trasformarlo in prodotti assicurativi indispensabili per ciascuno dei nostri clienti». Un impegno che fino ad oggi ha portato numerosi successi all’agenzia. Sono molti, infatti, i riconoscimenti ottenuti dalla Di Martile. Prima classificata nella “Gara Nazionale Fly”, più volte Miglior Agenzia nella Produzione Vita nella “Master Vita TOP”,

Francesco Di Martile

» Foto concesse da “Di Martile, consulenza assicurativa”

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L’agenzia Di Martile assicurazioni, gruppo Unipol

per quattro anni consecutivi, dal 2002 al 2005, prima classificata nella “Gara Nazionale - Tempo impresa”, il fiore all’occhiello per questa agenzia è arrivato nel 2006. «Il più grande successo per la mia azienda è arrivato con il riconoscimento “Agente dell’anno” a Porto Cervo, sei anni fa. È senza dubbio il premio più ambito che la nostra compagnia assegna di anno in anno ai propri agenti». Ora la “Di Martile Assicurazioni” punta ad accrescere la propria competitività sul mercato, mettendo come sempre al primo posto il soddisfacimento delle esigenze dei clienti, instaurando con loro un rapporto di trasparenza e fiducia. Celestino V tenuta nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano proprio dal prefetto Pagano e moderata da Massimiliano Niccoli, giornalista di Tv2000. Diversi gli attori di questo successo: il giornalista e saggista Salvatore Santangelo, ideatore dell’iniziativa, Massimo Cialente, sindaco di L’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo di L’Aquila, e Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo e L’Aquila, insieme a illuminati imprenditori del tessuto aquilano. «Il carattere speciale dell’iniziativa, che ha preso il nome di “Roma incontra L’Aquila” -afferma Santangelo- le conferirà una cadenza annuale,

finalizzata alla valorizzazione di eventi o opere d’arte che leghino le due città. L’Aquila deve ripartire dalla cultura, per questo bisogna lavorare tutti insieme per valorizzare la nostra Perdonanza anche a livello internazionale. Questo evento assume una caratterizzazione ancora maggiore poiché oggi il valore più importante su cui lavorare è l’identità, il solo che potrà permetterci di trovare il punto di equilibrio tra la ricostruzione materiale, sociale ed economica». Il vescovo Molinari si è, invece, soffermato sulla necessità di recuperare il vero spirito del Papa eremita e della Perdonanza «Solo cinque i mesi di pontificato, ma Celestino V ha lasciato un segno indelebile nella cristianità e a noi aquilani il dono della Perdonanza. Dopo la tragedia del terremoto siamo stati quasi “costretti” a cercare una maggiore sobrietà, recuperando a pieno lo spirito del Santo eremita». Dell’importanza della storia e di quanta ne racconti questo documento ha parlato il sindaco Cialente, mentre Angelo Taffo, parlando a nome di tutti gli sponsor, ha lanciato un segno di speranza verso il futuro: «Gli artigiani e le piccole imprese porteranno l’Italia fuori dalla crisi»

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» di Eleonora Lopes

I GIORNALISTI EUROPEI SI INCONTRANO A BRUXELLES

La manifestazione organizzata dal Partito Popolare Europeo, ha visto tra i protagonisti italiani, anche il giornalista RAI Nino Germano

È

la manifestazione più grande che mette a confronto giornalisti provienienti da tutta l’Europa. Il Partito Popolare Europeo, EPP, organizza a Bruxeless due eventi importanti riservati ai professionisti della stampa. Obiettivo: capire come viene percepito dalle emittenti locali l’operato dell’Unione Europea. Alla sesta edizione, l’iniziativa è stata divisa in due sezioni: quella estiva, la Summer University e quella invernale, la Winter University. Tra i giornalisti italiani selezionati, anche un abruzzese: il noto giornalista Rai Nino Germano che in anteprima per Abruzzo Impresa ci racconta questa splendida esperienza professionale.

 Partiamo dall’inizio, (tra colleghi ci diamo del tu), come sei stato selezionato? «Un iter semplicissimo, -ci spiega Germano- ho presentato la domanda con il mio cv allegato e dopo pochi giorni, l’organizzazione mi ha scritto, naturalmente in inglese, per comunicarmi che ero stato selezionato! Ti ricordo che nella Winter School -che era incentrata sul tema delle radio - hanno preso parte 50 giornalisti di cui 3 italiani tra i quali il sottoscritto, invece per la Summer School, incentrata sulle tv locali, hanno partecipato 65 giornalisti, di cui 6 italiani, anche questa volta sono stato ammesso». Entrambe le University sono durate tre giorni, momenti di formazione rigorosamente in inglese o francese, convegni, visite e gruppi di lavoro. Coordinatore di tutti gli eventi è stato Rick Thompson, giornalista della BBC, responsabile della formazione della tv nazionale inglese.

Come e dove si svolgevano gli incontri? «Tutti gli incontri, organizzati (ci tiene a sottolinearlo) in maniera impeccabile, -continua- si svolgevano a Bruxelles, soprattutto presso il Committee of the Regions, Il Comitato delle Regioni. Altri incontri si sono svolti nella sede della Commissione Europea ed in quella del Parlamento Europeo, nel palazzo dedicato ad Altiero Spinelli. Le giornate si dividevano tra convegni e gruppi di lavoro per favorire l’iterazione e la comunicazione tra noi giornalisti».

Il palazzo del Committee of the Regions

 Nei vari convegni che si sono susseguti, sei riuscito ad intervenire e a riportare la voce della nostra regione? «Si. Con molto piacere ho potuto constatare che l’Abruzzo è una regione molto considerata in Unione Europea e il mio intervento, avendo seguito le varie vicende di persona per la Rai, non poteva che essere sull’Aquila. L’UE, ho ricordato, ha fatto tanto per questa città martoriata dal sisma, ma sono più di tre anni che

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Il giornalisra Rai Nino Germano durante la sua esperienza a Bruxelles

gli aquilani attendono invano che venga deliberata la Zona franca, ad oggi però, come ho ricordato nel mio intervento, nulla si è mosso. Non potevo immaginare, che tre giorni dopo, una bella coincidenza, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente si recasse a Bruxelles per affrontare proprio questo tema e proprio nella sala del Parlamento delle Regioni dove si svolgevano i nostri incontri».

 Durante la Winter School è emerso che l’Italia, sia come radio che come tv ha un ruolo significativo in Europa, in particolare per il ruolo svolto dalla Rai. Ho potuto constatare che la nostra tv pubblica è conosciuta veramente da tutti in Europa. Durante la sessione della Summer invece, quello che è apparso è che c’è una scarsa comunicazione dell’Unione Europea nei riguardi delle comunità locali, sia da parte del Parlamento stesso che dal Comitato delle Regioni. È questo il gap più grande che è l’UE e il Parlamento dovranno colmare. Cosa che stanno cercando di fare promuovendo

» Foto concesse da Nino Germano

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questi incontri con i giornalisti che operano nei vari territori delle regioni europee, per capire come i temi comunitari vengono affrontati. «L’obiettivo di questi incontri –ci spiega il giornalista Rai- è proprio sapere come l’operato sia politico che amministrativo dell’UE viene percepito dai singoli popoli e di conseguenza dalle emittenti locali e attraverso le nostre testimonianze e le nostre relazioni, questo è quello che è risultato. Duranti gli incontri, si è parlato naturalmente anche di digitale terrestre che concluderà lo switch off nel 2014 e delle nuove frontiere tecnologiche ai cui i media sono soggetti, a partire da Internet».

 Un’esperienza dunque da consigliare a tutti i professionisti di questo settore. «Certamente, dal punto di vista –conclude Germano- professionale e umano, è stata una bellissima esperienza che mi ha permesso di aricchirmi e di confrontarmi con illustri colleghi provenienti da tutta l’Europa»

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» di Denia Di Giacomo

COMUNICARE PER CONVINCERE… È il nome di un interessante seminario tenuto presso Confindustria Pescara dal professor Felix B. Lecce, lo abbiamo intervistato per carpire qualche segreto di una buona ed efficace comunicazione

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I

n una sala gremita di partecipanti, presso la sede di Confindustria Pescara, si è svolto il seminario intensivo gratuito “Comunicare per convincere anche con il non detto”, una iniziativa proposta dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara nell’ambito delle attività formative tese a sviluppare le abilità trasversali per affrontare le complesse sfide imprenditoriali attuali. Il corso è stato offerto dalla Performance Strategies (www.performancestrategies.it) e tenuto da un relatore di fama nazionale, il prof. Felix B. Lecce, docente presso l’università La Sapienza di Roma in Comunicazione non verbale, esperto di analisi psicoverbale, nonché consulente delle forze dell’ordine italiane e delle autorità giudiziarie. Noi lo abbiamo intervistato.

 Quanto incide nei nostri scambi comunicativi il linguaggio extraverbale? «Il “linguaggio” extraverbale, che più semplicemente possiamo definire il “come” si parla (e il “come” ci si esprime per iscritto), incide sulla nostra efficacia comunicazionale interpersonale per il 93%, così come ha dimostrato la ricerca scientifica svolta dal prof. Albert Meharabian della University of California di Los Angeles, famoso in tutto il mondo per il suo paradigma del “7% - 38% - 55%”. Va detto inoltre che da tale “linguaggio” dipende anche la maggior parte della nostra capacità di convincere gli altri, il

nostro carisma e, di conseguenza, anche la nostra reputazione personale e professionale».

 Qual è a suo avviso la formazione di base che lo staff di ogni azienda dovrebbe possedere? «L’errore principale che commettono molte aziende è quello di considerare la formazione sulla comunicazione una mera erudizione “una tantum”. Certamente i membri dello staff aziendale devono possedere almeno le basiliari competenze di autocomunicazione motivazionale, di autocontrollo comunicazionale e di intelligenza extraverbale, se ci si vuole assicurare soprattutto un duraturo clima collaborativo e di sana competizione professionale, oltre che un efficace e fidelizzante rapporto con la clientela. Tali competenze risultano spesso anche la più efficace risorsa per prevenire quelle particolari forme di conflittualità interne ai team manageriali e commerciali».

I processi di comunicazione aziendale seguono le stesse regole di ogni altro genere di comunicazione interpersonale? Come possono essere migliorati? «I processi di comunicazione aziendale interna dovrebbero seguire soprattutto le stesse regole di una buona ed efficace comunicazione interpersonale. Troppo spesso, però, non seguono delle regole precise, ma risentono marcatamente di emotività individuale, incontrollata e situazionale. Manca una vera cultura

da sinistra - Alessandro Addari, presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Pescara; Professor Felix B. Lecce relatore della giornata; Luigi De Seneen responsabile marketing della Performance Strategies

» Foto concesse da Confindustria Pescara e da Performance Strategies

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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.

Strada Vecchia Fontanelle, 84/6 · 65129 Pescara Uff. Amm.: Tel. 085.4465554 · Fax 085.4409935 Uff. Traff.: Tel. 085.4462666 · Fax 085.4464075 e-mail: amministrazione@mazzocchettitrasporti.it

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Il professor Lecce durante il suo intervento

dell’autocontrollo comunicazionale. Si investe molto per formare le persone sulla comprensione ed influenza dell’altrui comunicazione e ben poco per colmare il vero deficit dei processi comunicazionali d’azienda. Il modo più efficace per migliorare i processi di comunicazione aziendali, è quello di coinvolgere il top management, i manager ed i collaboratori in specifici programmi di formazione “continua” che prevedano frequenti incontri formativi, sia indoor che outdoor, di breve durata, ma ad alto impatto esperenziale. Seguiti da periodici incontri di verifica delle effettive competenze acquisite, e incontri di follow-up di abituazione alle nuova mentalità ed alle nuove prassi di comunicazione aziendale».

 Uno dei temi formativi che lei affronta è relativo al “Lie to me” nella vendita. Quante bugie intervengono in una normale comunicazione tra venditore e potenziale cliente? «In una normale comunicazione tra venditore e potenziale cliente intervengono spesso “bugie di ruolo” e “bugie difensive”. Le “bugie di ruolo” vengono dette “strategicamente” ed in abbondanza da taluni venditori nel tentativo di recitare capziosamente l’immedesimazione con il cliente e per instaurare con un rapido feeling relazionale con lo stesso. Anche il cliente dice “bugie di ruolo” per prendere tempo e per ottenere sconti. Le bugie dei clienti, cosiccome le loro obiezioni, dovrebbero essere prese dai venditori come un utile feedback di mancata instaurazione o di perdita di feeling relazionale, anziché essere combattute strenuamente con tattiche verbali che finiscono soltanto per fare sentire chi compra costretto ad acquistare, in un primo momento, recedendo, però, successivamente, per effetto del “rimorso del compratore”».

bisogna rivolgerle un’attenzione molto mirata e specifica. E’ facile, anche per il più esperto psicologo o investigatore, cadere negli stereotipi o, peggio ancora, rimanere vittima dell’umana tentazione di voler aver ragione a tutti i costi. Un bravo “Lie to me Analyst” o un investigatore di bugie, deve anche essere un bravissimo e flessibile comunicatore in modo da instaurare un feeling inconscio tale da far venire la voglia all’indiziato di confidarsi, perché sanno bene che le persone mentono soprattutto nei confronti di coloro di cui diffidano. Mentire è facile. Mentire in maniera credibile è molto difficile, se non sai mentire anche con il corpo e con la voce. A volte bisogna saper mentire in maniera credibile per motivare, incosciamente, alla sincerità chi mente! Questo ho imparato, in estrema sintesi, dalla mia “esperienza sul campo”»

I CONSIGLI DEL PROFESSOR LECCE AD UN GIOVANE CHE VUOLE INTRAPRENDERE L’ATTIVITA’ DEL COMMERCIALE •

 Un famoso telefilm americano ha come tema centrale uno scienziato che riesce a smascherare le bugie a colpo d’occhio. Ma è davvero così semplice scoprire chi mente? «Scoprire chi mente è molto più difficile di quanto sembri nella serie di telefilm “Lie to me”, perché ogni individuo è diverso da tutti gli altri, ragion per cui, per capire se una persona mente

Accertati di voler intraprendere convintamente l’attività del “commerciale” e di essere disposto ad accettarne anche gli inconvenienti; Investi tempo e denaro per imparare sia da docenti che da formatori e da commerciali di successo, come diventare vincente, con le loro strategie, ma a modo tuo; Investi molto in formazione che ti permetta di migliorare la tua flessibilità mentale, la tua efficacia comunicazionale, soprattutto quella del corpo e della voce. Più sarai flessibile ed efficace con il linguaggio del corpo e della voce, e maggiori saranno le tue possibilità di successo; Mai commettere l’errore di credere che “sapere” equivalga a “saper insegnare” ed a “saper fare”. Un bravo commerciale potrebbe essere bravissimo a vendere, ma incapace di insegnarti a vendere. Un bravo docente o formatore potrebbe essere bravissimo ad insegnarti le tecniche di vendita, ma incapace di vendere. Rivolgiti ad ognuno per riceverne ciò che può offriti effettivamente in base alle relative capacità.

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» di Denia Di Giacomo

LA FAMIGLIA: CHE IMPRESA! L’Italia è uno dei paesi al mondo con il maggior numero di imprese familiari, un tessuto di fondamentale importanza per la nostra economia. Abbiamo intervistato il professor Sergio Cimino, esperto del family business

È

la famiglia è il più grande patrimonio italiano, lo dicono i numeri. Secondo l’Aidaf, Associazione italiana delle aziende familiari, si possono definire tali circa l’80% di tutte le aziende italiane e il 90% delle imprese tuttora operanti, quindi 9 imprese su 10 sono familiari e sviluppano ben l’80% del PIL, occupando il 75% della forza lavoro…cifre che rendono subito l’idea di quanto la famiglia rappresenti il vero cuore pulsante della nostra penisola. Abbiamo intervistato il dottor Sergio Cimino, specialista in gestione strategica dell’impresa familiare nonché docente di Strategia e di Organizzazione presso gli atenei di Perugia e Siena, un esperto del family business che da oltre 25 anni grazie alla sua RCE Consulting, di cui è presidente, assiste, prevalentemente, piccole e medie imprese familiari. Cosa si intende per “family business”? «Il family business rappresenta l’articolato sistema di relazioni tra famiglia - impresa-patrimonio dell’impresa. Un meccanismo a tre ingranaggi il cui movimento deve essere necessariamente sincronizzato: se aumenta o diminuisce il numero di giri di uno solo dei tre e gli altri non si adeguano, il meccanismo si rompe». Quali i punti di forza di un’impresa familiare rispetto ad altri modelli aziendali? «Nella stragrande maggioranza, i titolari di un impresa familiare condividono l’orientamento a lungo termine, la visione, i valori chiave dell’impresa, manifestano un elevato spirito di appartenenza, disponibilità a capitalizzare il lavoro e reinvestire i profit-

Sergio Cimino

ti, presidiano i processi di generazione del valore, garantiscono maggiore flessibilità, resistenza e resilienza ovvero capacità di resistere ad urti violenti e improvvisi. Sono doti particolarmente importanti in momenti di cambiamento profondo e nelle fasi di stagnazione e recessione». Quali allora le più grandi debolezze? «In queste imprese spesso l’organizzazione è scarsamente forma-

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lizzata, il parentogramma sostituisce l’organigramma, le comunicazioni sono informali, il sistema di deleghe non è ben definito, insorgono atteggiamenti autoreferenziali; talvolta, non sempre, la fedeltà è più apprezzata della competenza. Però, mi consenta di aggiungere, che la mia esperienza di quasi quaranta anni di consulenza, mi conduce alla convinta conclusione che i punti di forza sono di gran lunga superiori a quelli di debolezza». Questa superiorità è sufficiente in un contesto economico complesso come quello attuale? «Io sono ottimista. Penso che le nostre piccole e medie imprese posseggano tutti i requisiti per resistere all’uragano che da anni le sta investendo. Un vecchio proverbio cinese sostiene che “Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”. In questo momento, conosco moltissimi imprenditori che stanno costruendo mulini a vento». Dunque per lei, l’impresa familiare può rappresentare, ancora oggi, il futuro della nostra economia? «I numeri che sviluppano le imprese familiari in Italia non trovano riscontro in nessun altro Paese del mondo. Occorre vivere la struttura e l’articolazione del nostro sistema imprenditoriale come un elemento distintivo che conferisce flessibilità e aumenta i gradi di libertà per implementare strategie di filiera, di rete e di allean-

Da sinistra: i fratelli Incoronata, Simone e Paolo D’amico, dell’azienda casearia Reginella D’Abruzzo

za in Italia e all’estero individuando opportunità e spazi di riposizionamento strategico, talvolta preclusi ad imprese appesantite da maggiore massa inerziale. Sia ben chiaro non sto trascurando il peso competitivo delle economie di scala che solo le grandi aziende possono attuare. Sto solo dicendo che nessuna strategia vincente può prescindere dalla consapevolezza della propria condizione. Vanno, però, garantite le condizioni al contorno per lo sviluppo della p.m.i.: i tempi della macchina pubblica e della giustizia debbono necessariamente cambiare».

Giovanni Bosco con i figli Stefania e Nestore

Per le imprese familiari c’è spesso un problema di continuità, e in una precedente intervista, nel parlare di “passaggio generazionale”, lei invita a “coniugare lo sviluppo dell’impresa con l’armonia familiare”… «Si c’è un problema di continuità! Nel nostro, come in altri Paesi, solo un’impresa su sei raggiunge la terza generazione con una dispersione enorme di risorse imprenditoriali. Indubbiamente una delle motivazioni è legata, proprio, alla logica del passaggio generazionale, quasi fosse un momento magico, in cui il senior passa il testimone allo junior. Occorre avere il coraggio di sostituire il termine passaggio con sinergia, alleanza, armonia tra generazioni imprenditoriali e manageriali. Occorre innescare processi di crescita e di educazione dei giovani che facciano leva sull’esperienza e la disponibilità dei “vecchi” i quali, anche in tarda età, possono continuare a svolgere il ruolo di mentore defilandosi progressivamente dalla gestione operati va»

Info: www.rceconsulting.it Dal 16 novembre 2012 alle 09:00 al 17 novembre 2012 alle 14:00 presso il Palazzo della Regione a Verona si terrà l’ottavo Convegno Nazionale delle Aziende Familiari dal titolo: “Evoluzione dell’impresa familiare: mutamento culturale e nuove strategie”.

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» a cura della redazione / In collaborazione con Fondazione ARIA

TERRITORIO ABRUZZO APPUNTAMENTO CON GLI AUTORI La ricca serie di convegni promossi da ARIA, in tutta la regione

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opo le fasi espositive di “Territorio Abruzzo Premio Fondazione ARIA” che hanno animato l’estate della regione, e che ha portato la vincitrice Flavia Di Bartolomeo, a trascorrere un mese di stage, finanziato da ARIA, presso lo studio fotografico di Oliviero Toscani, autore di riferimento della prima edizione, è ora il momento della riflessione. Dal 17 al 19 ottobre, tre giornate di intensi incontri attendono la Fondazione Industriale Adriatica. Tutta la regione sarà coinvolta negli incontri con gli autori promossi da ARIA. Si tratta di una ricca serie di convegni, ospitati nelle università abruzzesi, che vedranno come protagonisti i giurati del concorso fotografico. Si inizia il 17 ottobre, alle 10:30, con Silvia Evangelisti ed Elio Fiorucci che parleranno di “Immagini contemporanee”, presso l’università di Scienze della Comunicazione di Teramo. Si prosegue il 18 ottobre, sempre alle 10:30, ma questa volta a L’Aquila, presso la facoltà di Ingegneria con i “Nuovi Design” di Marisa Galbiati e Carmen Andriani. Ci si sposta a Pescara, il 19 ottobre, nella facoltà di Architettura dell’Università d’Annunzio con le “Forme Futuribili” di Mario Botta e Silvia Evangelisti e poi nel pomeriggio alle 16, a Chieti, nella facoltà di Scienze della Formazione, il direttore artistico del Premio Achille Bonito Oliva incontrerà l’autore di riferimento della nuova edizione di “Territorio Abruzzo”, Gabriele Basilico. Tutti questi importanti autori del panorama italiano parteciperanno, inoltre, il 18 ottobre alle 18:30, presso l’Auditorium “Luigi Petruzzi” a Pescara, alla premiazione dei 30 finalisti del concorso fotografico. Nell’adiacente Museo delle Genti d’Abruzzo, in via delle Caserme, sarà possibile ammirare, inoltre, tutte le foto partecipanti al concorso e quelle dei fotografi professionisti realizzate nelle aziende partner, dall’11 ottobre all’11 novembre 2012 , tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13:30 e dalle 16 alle 19 sabato e domenica.

GLI AUTORI ELIO FIORUCCI Nato a Milano nel 1935, Fiorucci inizia a seguire, già a 17 anni, il piccolo negozio di pantofole del padre, nel centro di Milano. Nel 1967 apre il suo primo negozio nel capoluogo lombardo. Nel ‘70 il suo nome diventa un marchio con una propria produzione industriale, distribuita in Europa, Sud America e Giappone e il negozio in Galleria Passerella diventa punto d’incontro dei giovani che si ribellano alle convenzioni. Nasce lo “Stile Fiorucci” e il concetto di lifestyle, che diviene subito culto tra i giovani di tutto il mondo. Dopo Milano nuovi negozi a Londra, New York, Manhattan, Los Angeles. Alla fine degli anni ‘70, gli store Fiorucci sono punto di riferimento per le comunità intellettuali di tutto il mondo, con prestigiose collaborazioni con gli artisti più autorevoli del tempo da Warhol a Haring, allo “Studio 54”, Oliviero Toscani, Ettore Sottsass, Andrea Branzi e molti altri. Da allora, ogni sua intuizione diventerà un must per la moda di tutto il mondo. Nel 2003 lo stilista crea un nuovo progetto, “Love Therapy”, proponendo abiti e accessori che offrono divertimento e allegria. Il 10 febbraio 2012 lo Spazio Filologico di Milano gli dedica un premio alla carriera e lo stilista Joshua Fenu gli organizza un party Maison Rouge per i suoi 45 anni di vita nella moda.

MARIO BOTTA Una della maggiori figure dell’architettura contemporanea, Mario Botta nasce a Mendrisio, in Svizzera, nel 1943. Dopo la scuola dell’obbligo, entra a 15 anni come apprendista disegnatore presso lo studio di architettura di Luigi Camenisch e Tita Carloni a Lugano e all’età di 18 anni realizza la sua prima costruzione. Concluso il Liceo Artistico a Milano, prosegue gli studi all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia tra il 1964 e il 1969. Nel 1965 collabora con l’architetto Le Corbusier alla realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo veneto e successivamente allestisce, insieme a Louis Kahn, la mostra dedicata al progetto per il nuovo Palazzo dei Congressi della città. A partire dal 1970, al lavoro di progettazione nel suo studio privato, aperto a Lugano, affianca un’intensa attività d’insegnamento e di ricerca, tenendo conferenze, seminari e corsi di architettura in

varie scuole europee, asiatiche e americane. Nel 1976 Botta è nominato professore invitato presso il Politecnico di Losanna e nel 1987 presso la Yale School of Architecture a New Haven; dal 1982 al 1987 è membro della Commissione Federale Svizzera delle Belle Arti; dal 1983 è professore titolare della Scuola Politecnica Federale di Losanna in Svizzera. Nel corso degli ultimi anni l’architetto svizzero si è impegnato come ideatore e fondatore della nuova Accademia di Architettura di Mendrisio, dove attualmente è professore ordinario. Numerosi sono i riconoscimenti internazionali che hanno premiato la sua prolifica attività.

SILVIA EVANGELISTI Dopo la laurea in Lettere Moderne all’Università di Bologna, con tesi in Storia dell’arte contemporanea, frequenta la Scuola di Perfezionamento in Storia dell’arte medievale e moderna dell’ateneo bolognese che lascia vincendo il primo Concorso nazionale per il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso il Dipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna. Ospite attenta e promotrice presso il vasto pubblico dell’arte, nelle fiere, musei e università, dei più autorevoli esponenti dell’arte contemporanea, Silvia Evangelisti è consulente per l’organizzazione e la promozione della mostra mercato Arte Fiera, oggi Bologna Art First, della quale è stata direttore artistico dal 2003 fino ad aprile 2012. Al suo attivo percorsi di studi guidati nelle più autorevoli istituzioni mondiali: dall’università di Bologna, Milano, Urbino, alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Bilbao, alla Brown University di Providence (RI,USA). Evangelisti è anche promotrice e responsabile del progetto Didart che mette insieme Galleria d’Arte Moderna di Bologna, il Louisiana Museum of Modern Art di Copenaghen, la Facoltà di Belle Arti di Barcellona, la Neue Nationalgalerie di Berlino, la Fundaciò La Caixa di Barcellona, Comune di Reggio Emilia – musei civici – biblioteca Panizzi, Cooperativa libraria Giannino Stoppani di Bologna.

ANNA MATTIROLO Nata a Torino, si laurea in Lettere con lode presso l’Università della sua città nel 1979, con una tesi in storia e critica d’arte contemporanea, perfezionandosi presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Direttore

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INCONTRI CON GLI AUTORI 17/19 ottobre 2012 17 ore 10.30 Università Teramo - Immagini Contemporanee incontro con Elio Fiorucci, Silvia Evangelisti 18 ore 10.30 Università, L’Aquila - Nuovi Design incontro con Marisa Galbiati, Carmen Andriani 18 ore 18.00 Auditorium Petruzzi Pescara Premiazione edizione 2011/12 Achille Bonito Oliva, Oliviero Toscani, Mario Botta, Elio Fiorucci, Silvia Evangelisti, Anna Mattirolo, Marisa Galbiati, Carmen Andriani 19 ore 10.30 Università Pescara - Forme Futuribili incontro con Mario Botta, Anna Mattirolo 19 ore 16.00 Università Chieti Presentazione edizione 2012/13 Achille Bonito Oliva incontra Gabriele Basilico Dal 11 ottobre al 11 novembre Museo delle Genti d’Abruzzo in mostra 252 lavori di studenti eccezionale sconto del 50% sul biglietto per la visita Museo

RAZZA UMANA

di Oliviero Toscani a cura di Achille Bonito Oliva

dal 11 ottobre al 11 novembre Piazza della Rinascita Pescara

storico dell’arte, Responsabile del servizio arte della DARC dal 2003, è attualmente direttore del MAXXI arte. Membro del Collegio di Direzione e responsabile scientifico per la ricerca, documentazione e servizi educativi del museo, tra gli incarichi speciali annovera, inoltre, la curatela della Sezione Arte Contemporanea della collana editoriale Opera DARC. Ha curato diverse mostre, tra cui Alighiero Boetti. L’opera ultima; Maurizio Mochetti; Picasso. Gli anni dell’apogeo in Italia 1937/1953; Ricordo di Gino De Dominicis; Paesaggi. Nuova arte in Gran Bretagna; Migrazioni e multiculturalità. Primo premio per la giovane arte italiana; Jannis Kounellis. Atto unico; L’atelier di Miquel Barcelò; Anish Kapoor. La montagna incantata; Stefano Arienti; Lo sguardo italiano. Fotografie italiane di moda dal 1951 ad oggi; Ugo Mulas la scena dell’arte. E’ stata Commissario aggiunto del Padiglione italiano alla LII Biennale internazionale d’arte di Venezia.

MARISA GALBIATI Marisa Galbiati è professore straordinario e vice preside presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano dove insegna Comunicazione Multimediale e audiovisiva. Si occupa dello studio dei fenomeni e delle strategie comunicative dal design alla città, con particolare attenzione ai modelli estetici che i linguaggi iconici hanno sviluppato nelle diverse epoche storiche, e del loro uso in differenti contesti, dall’ambito urbano-territoriale, all’arte, alla comunicazione d’impresa. Molte pubblicazioni al suo attivo: “Design per la WebTv. Teorie e tecniche per la televisione digitale (Serie di architettura e design)”; “Letture dinamiche dell’arte con le tecnologie digitali. Elementi di regia per la produzione di film d’arte”; “Dopo Metropolis. Rivoluzione scientifico-tecnica, nuovi modelli di organizzazione del lavoro e uso del territorio. Un contributo per il progetto della città”; “Proiezioni urbane. La realtà dell’immaginario”; “Movie design. Scenari progettuali per il design della comunicazione audiovisiva e multimediale”; “Lo sguardo discreto. Habitat e fotografia”.

CARMEN ANDRIANI Architetto, professore di Progettazione architettonica e urbana della facoltà di Architettura di Pescara, svolge attività di ricerca teorica e progettuale. Ha coordinato negli anni 2004-2009 il dottorato di ricerca di Architettura urbanistica e Design della Scuola Superiore G. D’Annunzio. È stata visiting professor presso facoltà canadesi e nordamericane e nel 2005 presso la Tongji University di Shanghai. Numerose le sue pubblicazioni, sia degli scritti che dei progetti. Ha diretto la rivista “Piano Progetto Città”, coordina uno dei laboratori della Rete InterLab - Sistema Abruzzo ed è responsabile del Piano di ricostruzione post-sisma del Comune di Goriano Sicoli. Dirige la collana Le Forme del Cemento; nel 2008 ha curato il convegno internazionale “Ricordo al futuro: patrimonio dell’esistente e paesaggi urbani contemporanei” e nel 2010 il volume “Il patrimonio e l’abitare”. Suoi scritti e progetti sono pubblicati su cataloghi e riviste d’architettura nazionali e internazionali

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» di Luca Veneziano

BAMBINI SENZA FRENI Tra i disturbi dell’età evolutiva c’è il deficit dell’attenzione ed iperattività, approfondiamolo insieme tentando di capire come si può intervenire modificando l’approccio dei genitori

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on l’etichetta diagnostica “disturbo da deficit di attenzione/iperattività”(DDAI) si fa riferimento ad un quadro con un ventaglio sintomatologico piuttosto ampio: i sintomi cardine come impulsività, iperattività, disattenzione e op positività, possono essere presenti in quantità e qualità variabili. Ad essi, poi, si associano una serie

di problematiche secondarie legate all’apprendimento, all’emotività, alle relazioni interpersonali, all’incolumità fisica del bambino stesso e dei coetanei, che sono il risultato dell’interazione tra le caratteristiche primarie del disturbo e l’ambiente. I bambini con diagnosi ADHD (questo è l’acronimo usato da tutta la letteratura scientifica) vivono infatti disagi quotidiani nell’interazione con ge-

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o pigrizia del bambino. Questa particolarità, purtroppo, non fa che aggravare la situazione del bambino stesso che molte volte viene messo in disparte per evitare “problemi”, ed è per queste motivazioni che è importante una diagnosi accurata e preventiva ed un intervento immediato. Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività venne descritto per la prima volta agli inizi del 1900, quando G.F. Still pubblicò alcune osservazioni su un gruppo di bambini fortemente disturbati, ipercinetici, irrefrenabili, affetti, secondo lui, da una turba neuropsichiatrica organica. In realtà, i sintomi tipici dell’ADHD esistevano molto tempo prima ed erano enormemente diffusi. Trecento mila anni fa, i nostri antenati iperattivi e impulsivi furono i decisi e instancabili trascinatori dei movimenti di massa che favorirono la localizzazione dell’uomo in aree terrestri idonee per la sua migliore sopravvivenza. Oggi, però, queste caratteristiche di impulsività e sfrenatezza, volute e selezionate dalla natura, risultano non conciliabili con i modelli della vita moderna all’interno di società sempre più strutturate. L’intervento terapeutico sull’ADHD si basa su un approccio di tipo multi-modale che prevede il coinvolgimento sia del bambino che di genitori ed insegnanti. L’efficacia del parent training (intervento sui genitori) è dimostrata scientificamente da numerose ricerche e consiste in un programma individualizzato volto all’insegnamento dell’attuazione di metodi d’intervento che sottendono sostanzialmente quelli della psicologia cognitivo-comportamentale. Il principio di base è, infatti, quello di ridurre i sintomi e gli atteggiamenti negativi aumentando quelli positivi, stabilendo e producendo delle opportune conseguenze ai comportamenti del bambino in termini di rinforzi o punizioni. Non deve mancare, accanto all’insegnamento delle strategie di gestione del comportamento, un lavoro volto a riformulare le attribuzioni cognitive che i genitori, più o meno consapevolmente, mettono in atto per spiegare i comportamenti del figlio. Il parent training, altresì, oltre a dare un sostegno rivolto alle frustrazioni dei genitori, insegna loro l’utilizzo delle autoistruzioni verbali e delle tecniche di problem solving (risoluzione dei problemi) per far fronte, in collaborazione con il bambino, alle situazioni problematiche nitori, insegnanti e coetanei; il percorso di apprendimento risulta notevolmente ostacolato dalle loro caratteristiche cliniche, che li predispongono all’insuccesso scolastico e ad una costruzione del sé come incapace o “cattivo”. Questa incomprensione ed incapacità a risolvere il problema deriva innanzi tutto dalla mancanza di un rapporto di collaborazione tra contesto sociale extra-famigliare e famigliare. In altre parole in Italia si fa ancora molta fatica a considerare l’ADHD come una vera e propria patologia e molte volte viene vista solo come semplice mancanza di educazione

Dr. Luca Di Venanzio Psicologo Via Chiarini 116 Pescara Tel: 339/8760814 email: luca.divenanzio@hotmail.it sito web: www.studiopsicologiapescara.it/ ELP. S.A.S.

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» di Neda Accili

E L’AQUILA TORNO’… AL NIDO Raccontiamo una storia di speranza, una piccola commerciante aquilana che contro le molte vicissitudini della vita, tra le quali il terribile sisma, continua a credere e lavorare nel nostro capoluogo

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’era una volta, alcuni anni fa, una coppia di aquile reali che disponeva di un habitat nel capoluogo. Era un enorme antro roccioso, chiuso da una grossa rete metallica che permetteva la vista degli splendidi uccelli. L’aquila, simbolo della città fin dal periodo svevo del XIII secolo, rappresenta un po’ il carattere dell’abruzzese di montagna: dignitoso, burbero e schivo. Quando la piccola Rita passava in via Delle Aquile, nei pressi della piscina comunale, restava affascinata, come tutti, dai magnifici esemplari e fantasticava sulla loro insolita presenza. Le vicende familiari la portarono a Roma ma quando, completati gli studi la vita le impose una scelta, decise di tornare all’Aquila che aveva sempre portato nel cuore. Aprì “Il nido delle aquile” (forse quelle della sua infanzia?), un piccolo atelier dove eseguiva pittura su vetro, decoupage, ceramica, tombolo aquilano. In particolare quest’ultimo,che costituisce la tradizione dell’artigianato nobile della città, dove la tecnica di lavorazione comporta l’utilizzo contemporaneo di centinaia di fuselli, a differenza di altre che ne prevedono al massimo poche decine. Si racconta che la regina Margherita di Savoia, durante un soggiorno all’Aquila visitando la Mostra del Merletto, ne rimase così entusiasta che ne commissionò uno che richiese l’impiego di 7.000 fuselli. Il coraggio e la speranza, intervista a Rita Vittorini Come ha vissuto il sisma di tre anni fa? «Dopo il terremoto ho vissuto per 6 mesi in roulotte, ma sarebbe più esatto dire che ho vegetato, troppo traumatizzata per reagire, poi un’amica mi ha convinta a esaminare la possibilità di aprire un “negozio di fortuna”. Mi ha praticamente trascinata perché io per paura di una delusione mi rifiutavo persino di tentare. E’ stata invece la mia salvezza. Recuperare una vecchia edicola di metallo

In queste immagini alcune creazioni de Il Nido delle Aquile

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dismessa, sistemarla e attrezzarla a mo’ di piccolo shoow room mi ha dato la forza di ripartire. Ho fatto un modesto investimento acquistando una macchina per cucire elettrica, eseguo riparazioni di capi d’abbigliamento e biancheria perché forse a causa della crisi o di un consumo più consapevole, ho molte richieste. Naturalmente mi dedico sempre all’artigianato artistico che è la mia passione. In 6 metri quadri di superficie non posso lavorare ma solo esporre i lavori, in compenso il mio attuale alloggio, un MAP (modulo abitativo provvisorio) di 40 metri quadri mi permette una certa libertà di movimento». Certo ci è voluto del coraggio, come quando ha affrontato e vinto la battaglia contro il tumore al seno… «Se non avessi avuto questa attività non avrei reagito così bene alla malattia. Il negozio mi ha tenuto la mente occupata. La mattina facevo la chemio e il pomeriggio aprivo il mio atelier. Sono riuscita a ironizzare anche sul mio “nuovo taglio di capelli”, non voluto, naturalmente. Il fatto di parlarne con le clienti mi ha dato modo di confrontarmi con esperienze simili alle mie vissute da altri, perché ognuno ha qualche persona colpita nell’ambito delle proprie conoscenze». E domani? «Spero in un futuro migliore, come tutti. La vita continua»

Il piccolo show room de Il nido delle Aquile

Rita Vittorini, titolare de Il Nido delle Aquile

Rita svela una tecnica per effettuare il decoupage con gusci d’uovo macinati, un metodo originale per decorare oggetti in legno, terracotta e mdf (cartone pressato). Si parte con acrilico bianco, poi si mette la missione alcolica e quindi si applicano i gusci d’uovo, il tovagliolo, si ritocca col colore e si rifinisce con il lucido. Per contatti: Rita Vittorini - Il Nido Delle Aquile S.S. 17 Sassa Scalo – L’Aquila e.m. rita55@live.it - cell. 3471078323

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» di Mauro Di Cola

“POLOEDILIZIA.IT”, TRA RICERCA E INNOVAZIONE Il Polo dell’Edilizia abruzzese promuove quattro progetti d’avanguardia dedicati alla ricerca, sviluppo e innovazione

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A pochi mesi dal suo “battesimo” ufficiale, il Polo dell’edilizia sostenibile abruzzese, “poloedilizia.it” promosso da Apiedil Abruzzo e Cna Costruzioni -, finanziato dalla Regione Abruzzo con fondi dedicati ai Poli d’innovazione, di cui il 50% cofinanziati in fase di start up - ha già conseguito importanti risultati in merito ai progetti di ricerca presentati nel corso della prima “call”. È lo stesso presidente del Polo, Domenico Tronca, ad illustrarceli, con una panoramica sui progetti posti in essere, sui “protagonisti” degli stessi, e sugli “obiettivi” a cui questi si prefiggono. «La commissione valutatrice dei progetti ha fatto le proprie valutazioni, ha emesso i propri giudizi, e devo dire che i risultati ottenuti hanno rimarcato il buon lavoro posto in essere dall’intero team di progettazione» sottolinea Domenico Tronca. Si tratta di

quattro progetti molto complessi, che hanno visto la partecipazione di numerose aziende “poliste”. Uno di questi progetti di ricerca, denominato SviluppoSistemi - “Sviluppo di tecnologie e

Il presidente del Polo, Domenico Tronca

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protocolli operativi di intervento sul costruito e sul patrimonio architettonico e storico-artistico”, prevede l’implementazione delle tecniche di intervento e dei protocolli operativi relativi ad interventi di recupero sia su singoli edifici, sia su interi quartieri, aree dismesse o infrastrutture di carattere storico-culturale con particolare riferimento a situazioni post-sisma come nel caso dell’Aquila. Il progetto è rivolto anche a edifici o gruppi di edifici con una storia più breve ma che hanno esaurito la funzione per la quale erano stati progettati e che meritano, per la loro posizione territoriale e per il rapporto con gli abitanti della zona, di essere riqualificati e reinseriti nel contesto urbano. Un secondo progetto, chiamato SistemaSostenibile - “Miglioramento prestazionale di materiali e Sistemi costruttivi per il costruire sostenibile”, prevede 4 differenti linee di attività che vanno a coinvolgere il lavoro di vari settori e gli aspetti di tipo strutturale, edile ed impiantistico (la cosiddetta integrazione prodotto) migliorandone gli aspetti legati alla sostenibilità nei loro processi e nella loro integrazione. Il progetto raggruppa aziende edili che operano nei 4 settori principali: calcestruzzo armato, muratura, legno ed acciaio. Questo permette il coinvolgimento di un ampio spettro di aziende di varia natura e di varia dimensione sensibili alla problematica della sostenibilità ed un numero elevato di università e di centri di ricerca. Un terzo progetto, chiamato “AbitAbile” - Tecnologie d’innovazione dell’ambiente domestico per l’utenza reale, vuole contribuire ad avviare innovazioni di processo e di prodotto in ambito industriale attraverso il potenziamento della capacità sperimentale delle aziende per lo sviluppo di componenti e tecnologie rivolte a persone con ridotta funzionalità: anziani e disabili. Lo scopo è quello di migliorare ed agevolare le funzioni svolte all’interno della propria abitazione. L’indirizzo sperimentale indicato dal Polo è legato ai concetti di confort abitativo e sicurezza, visti come requisiti fondamentali dell’ idea di abitabilità residenziale. Le aziende coinvolte provengo dal settore degli arredamenti per gli interni, della domotica e dell’informatica applicata al settore edile per il terziario e l’abitazione. Questo permette il coinvolgimento di un ampio spettro di aziende di varia

Il coordinatore generale di “poloedilizia.it” Ernesto Petricca

natura e di varia dimensione sensibili alla problematica della sostenibilità ed un numero elevato di università e di centri di ricerca . Il quarto progetto, “Innovation 1” - “Gestione dei rischi e compliance aziendale: applicazione sistemica in raggruppamento di imprese”, ha come obiettivo quello di acquisire servizi ad elevato valore aggiunto che abbiano la finalità di definire principi, meccanismi e regole da adottare nei processi di gestione delle stesse, volti a consentire un’adeguata gestione dei rischi aziendali e della sicurezza sui luoghi di lavoro, della qualità, della logistica, dell’ambiente, attraverso innovazioni di tipo organizzativo e procedurale. Il presente intervento, mira al miglioramento sia della sicurezza per tutti i dipendenti che operano nei settori interessati dal progetto sia dei requisiti del sistema di gestione ambientale e dell’ organizzazione aziendale. «Il finanziamento di questi progetti segna l’inizio della fase di cosiddetta “piena operatività”, -rimarca Ernesto Petricca, coordinatore generale di “poloedilizia.it”- infatti da questo momento potremo concentrarci per porre in essere, in rete con gli altri portatori di interessi, tutti gli “strumenti” che istituzionalmente sono a disposizione per “entità complesse”, quali sono i Poli di Innovazione. Lo “strumento” Polo di innovazione, permette anche ad aziende dell’intero territorio nazionale - e non solo quindi abruzzesi - di poter partecipare alle azioni progettuali che si andranno a porre in essere, a condizione che abbiano una sede operativa nel territorio della regione Abruzzo»

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seminari&convegni » di Denia Di Giacomo

IL SETTORE DEL MOBILE

ANCORA IN AFFANNO Organizzato dall’imprenditore Mariano Monaco, il convegno ha messo al centro dell’attenzione tutte le problematiche del commercio del mobile. Ospite d’onore, il vice presidente nazionale di Federmobili Mauro Mamoli L’imprenditore Mariano Monaco durante il suo intervento

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na tavola rotonda per discutere della grande crisi del mobile. E’ stato questo l’obiettivo dell’incontro organizzato dall’imprenditore Mariano Monaco, presidente dell’associazione Mo’Art, tenutosi presso la sala consiliare del Comune di Mosciano Sant’Angelo. Illustri e numerosi gli ospiti intervenuti nel dibattito: Dario Pilla, direttore generale di Banca Tercas, l’assessore regionale alle Attività Produttive Alfredo Castiglione, Gloriano Lanciotti direttore della CNA di Teramo, il presidente della Confcommercio Abruzzo Giandomenico Di Sante, Antonio Topitti presidente della Con-

» Foto di Denia Di Giacomo

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fesercenti di Teramo, l’economista, nonché presidente della Banca Caripe, Pino Mauro, il presidente della Confartigianato Teramo Luciano Di Marzio, l’assessore provinciale Ezio Vannucci, il sindaco di Mosciano Sant’Angelo Orazio Di

Marcello, il rappresentante del Polo Palm Lorenzo Spinosi, e naturalmente l’organizzatore dell’incontro Mariano Monaco. Ospite d’nore, il vicepresidente della Federmobili Mauro Mamoli. A moderare gli interventi, il capo redattore de Il Centro

Da sinistra, Lorenzo Spinosi, Gloriano Lanciotti, Dario Pilla e Alfredo Castiglione

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seminari&convegni

Lorenzo Colantonio. L’evento è stato programmato con il preciso intento di analizzare e chiarire la drammatica situazione di crisi in cui versa ormai da tempo il settore del commercio e dell’artigianato del mobile nella provincia di Teramo e, in particolar modo a Mosciano Sant’Angelo, cittadina che da sempre detiene il primato per numero di aziende impegnate in questo comparto. Si calcola che la crisi del settore abbia prodotto percentuali di calo in alcune aziende fino al 50 per cento, dati disastrosi che si accompagnano naturalmente ad un calo dell’occupazione che solo nella cittadina di Mosciano negli ultimi anni è pari a 500 posti di lavoro. Numerose sono state le richiesta che Monaco ha fatto davanti a degli ospiti così rilevanti, tra queste: il rilancio del centro fieristico, incentivi per i giovani che vogliano operare nel settore dell’artigianato, sostegni agevolati alle famiglie da parte delle banche che devono arredare casa, capacità di fare dalle associazioni di categoria, e maggior importanza da parte della Provincia di Teramo a questo settore anche in termini di marketing. Purtroppo, il dato ancor più sconfortante emerso dal dibat-

tito è che i soldi per rilanciare il settore del mobile non ci sono affatto e anche le banche, rappresentate da Pilla, hanno ammesso tale deficit che potrebbe essere superato solo da un eventuale consorzio di fidi

Il vice presidente nazionale di Federmobili Mauro Mamoli

che permetterebbe l’erogazione di maggior credito. In tal senso si è espresso l’assessore regionale Castiglione annunciando la pubblicazione di bandi per il microcredito e facendo presente che entro il 2013 verranno distribuiti ben 7,5 milioni di euro. Una lucida e attenta analisi dell’attuale condizione è arrivata dal noto economista Mauro, che ha evidenziato: «Ci si trova dinnanzi ad un bivio che ci ob-

Da sinistra, Giandomenico Di Sante, Mauro Mamoli, Luciano Di Marzio, Antonio Topitti e Pino Mauro

bliga a prendere una decisione al più presto: cerchiamo di far ripartire la macchina attirando investitori esteri oppure attraverso uno sviluppo endogeno che parta dai nostri territori. A mio parere questa seconda ricetta è la più adatta». Anche il presidente Giandomenico Di Sante ha stilato una personale ricetta per tentare di risolvere la crisi «C’è bisogno di affrontare tre passaggi: la crescita dimensionale delle aziende, l’innovazione e l’internazionalizzazione». Non sono mancate polemiche dai toni accesi, come quella dell’assessore provinciale Vannucci che ha espresso il suo fermo disappunto contro la delocalizzazione o la colpevolezza della Regione, secondo Lanciotti della Cna relativa ai ritardi nella erogazione dei finanziamenti. Anche Di Marzio, presidente Confartigianato, ha lanciato una forte critica questa volta contro i consorzi industriali rei, a suo avviso, di sperperare milioni di euro inutilmente lasciando poi senza risorse altri ambiti che potrebbero giovarne maggiormente. Il vice presidente della Federmobili, Mauro Mamoli ha parlato invece di interventi concreti: «Abbiamo lottato per l’approvazione di un emendamento per l’equiparazione dell’Iva dei mobili con quella di bagni e porte», ha detto, «ma per ora è tutto fermo». La tavola rotonda di Monaco è stata senza dubbio un’ importante occasione di confronto tra attori di rilievo nel panorama economico, finanziario e politico regionale, ma purtroppo, nonostante gli sforzi, il settore del mobile continua la sua inesorabile discesa

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seminari&convegni » a cura della redazione

IMPRENDITORI UNDER 40, MISSIONE DANIMARCA Due giorni di visite ed approfondimento per conoscere le imprese danesi e la loro “Simbiosi Industriale”

Alcune immagini della visita dei giovani imprenditori

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i è conclusa con successo la missione in Danimarca dei Giovani Imprenditori di Chieti guidata dal presidente Riccardo D’Alessandro. Una delegazione di giovani di Confindustria Chieti ha partecipato ad una due giorni di visite ed approfondimento per conoscere il modello di “Simbiosi Industriale” avviato da oltre un ventennio nel distretto produttivo di Kalundborg, una città ubicata nella regione del Sealands in Danimarca. Di fondamentale importanza è stato comprendere come varie realtà industriali, pur con un diverso approccio alla produzione e al business, possano

» Foto concesse da GI Confindustria Chieti

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interagire tra loro in maniera virtuosa generando un impatto sull’ambiente pressoché nullo e risparmiando notevolmente le risorse energetiche.

La Simbiosi Industriale è la denominazione utilizzata per indicare una vera e propria “rete ambientale” sviluppatasi durante gli ultimi decenni nel-

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seminari&convegni

la città danese (100 chilometri ad ovest di Copenhagen) basata sul riciclaggio delle acque, il trasferimento di energia da stabilimento a stabilimento ed il riciclaggio dei rifiuti tra i vari siti produttivi. L’amministrazione locale assieme a cinque aziende del luogo (tra cui anche multinazionali) si scambiano sottoprodotti al fine di ottenere vantaggi ambientali ed economici e la chiave del successo alla base di questo progetto innovativo di sviluppo ecosostenibile consiste nel fatto che il sottoprodotto di un’azienda appartenente alla rete funge da materia prima per una o più delle industrie della medesima rete facendo così risparmiare risorse naturali ed economiche. La creazione di questo modello di sviluppo ecocompatibile nasce non solo dalla sua intrinseca redditività, ovvero dall’intento di fare investimenti intelligenti al fine di risparmiare sui costi, ma soprattutto da una visione innovativa di sviluppo ecosostenibile. Nato inizialmente come singoli progetti indipendenti l’uno dall’altro nel corso degli anni il progetto di Simbiosi a Kalundborg si è sviluppato fino ad arrivare ai giorni nostri in cui il sistema coinvolge 19 progetti, di cui 9 relativi all’acqua, 6 all’energia e 6 ai rifiuti. Attualmente tale sistema è integrato, dinamico e “idealistico” ma per assumere tale dimensione ha impiegato più di 25 anni. Molti progetti sono infatti partiti agli inizi degli anni Ottanta e Novanta senza avere una regolarità nel loro sviluppo: tutto ciò a dimostrare il fatto che ciascun progetto è nato spontaneamente e solo gradualmente si

è evoluto per arrivare all’attuale sistema di simbiosi. Tale modello dunque sta ad indicare che è possibile attuare una buona gestione e migliorare l’impatto sull’ambiente, e proprio questa rappresenta la forza dell’approccio di Kalundborg: le aziende leader del settore hanno fatto la “cosa giusta” per l’ambiente, pur perseguendo i loro interessi commerciali. In questo senso il

L’articolo sulla visita dei GI pubblicato in una rivista danese

progetto di Simbiosi Industriale ha così dimostrato che le preoccupazioni per la salvaguardia dell’ambiente e le iniziative economiche possono andare di pari passo. La trasferta danese, la cui organizzazione è stata curata dal consigliere del gruppo Domenico Melchiorre, ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione di giovani imprenditori della provincia di Chieti in rappresentanza delle varie aree industriali della stessa provincia: Alessio Lorenzi (Taumat

Srl), Domenico Melchiorre (Taim Srl), Leonardo Mastrangelo (Ecologica Valtrigno Srl), Manuela Antenucci (Imisca Srl), Katia Di Vito (Di Vito olearia), Lorenzo Moscato (Fondam) Srl), Riccardo D’Alessandro (Gruppo Galeno). I giovani imprenditori nella due giorni danese hanno così avuto modo di poter osservare e studiare il modello messo in atto a Kalundborg attraverso visite guidate presso il più grande impianto di riciclo delle acque della municipalità, una visita alla multinazionale Novo Nordisk (azienda leader nella produzione di insulina) e la partecipazione attiva a dei seminari workshop volti alla spiegazione della costruzione della rete ambientale. «Questa missione è un segnale importante che abbiamo voluto dare come Giovani Imprenditori di Chieti, proprio in questo momento di crisi, dimostrando che è possibile uno sviluppo ecocompatibile - ha affermato Riccardo D’Alessandro –. L’esempio della Danimarca ci dimostra che questo è possibile mediante azioni collaborative e mediante il superamento delle barriere campanilistiche. Sarebbe molto interessante e al tempo stesso innovativo poter replicare questo modello di sviluppo industriale anche nel nostro territorio. Il nostro auspicio è che nel breve futuro questi progetti possano svilupparsi anche nelle nostre aree. La realizzazione di un sistema di Simbiosi Industriale non è un problema tecnico né giuridico né umano. E’ solo una questione di comunicazione e di cooperazione»

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eventi » di Paola Cimini

GELCO FESTEGGIA I SUOI GRANDI SUCCESSI

Il Work & Family Day 2012 oltre ad essere una festa per i 300 dipendenti, si è rivelato un’occasione per far conoscere alle famiglie l’area produttiva di questa grande azienda dolciaria

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vanta circa 300 dipendenti. entazioni e golosità: questa la Nuovi marchi quali ad esempio GOLIA, MOsintesi dei prodotti dell’azienda ROSITAS, VIVIDENT, MENTA FREDDA, GOLIA Gelco che ha sede a CastelnuoBIANCA si sono affiancati agli storici GOvo Vomano, nel comune di CaLEADOR, LUPO ALBERTO, CIUCCIO FRIZZ, stellalto in provincia di Teramo. CRAZY WEST, COLA EXPLOSION, CHERRY L’azienda è nata nel 1980 per volontà di un EXPLOSION, NEW YORK BLACK, TENTAGOimprenditore lombardo che all’epoca acquiLOSI, FRUITTELLA, BENEGUM. stò nel piccolissimo centro (e ancora scarsamente abitato) di Castelnuovo uno stabilimento che già allora produceva caramelle. Negli anni l’azienda è cresciuta molto fino all’acquisizione nel 1987 da parte del gruppo Perfetti, una delle più grandi aziende dolciarie. Le maggiori esigenze qualitative, la necessità di garantire il migliore servizio al cliente così come la razionalizzazione dei costi, richiedono un coinvolgimento diretto di tutti i collaboratori ed una presa di coscienza dell’importanza del contributo e dell’iniziativa del singolo. Da tali presupposti ha preso vita negli ultimi anni il progetto “SUNRISE”, una nuova alba per l’azienda, un rinnovato entusiasmo che proietta Gelco in un futuro meno incerto e ricco di soddisfazioni. Ampliato il sito produttivo, introdotte attrezzature all’avanguardia, costru- Il dg della Gelco Salvatore Di Paolo iti nuovi reparti e magazzini, rivoluCaramelle dai colori sempre più vivi, dal zionato il modo di approvvigionare l’energia, gusto sempre più ricercato e dal packaging Gelco oggi è più moderna ed efficiente e

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accattivante e adatto ad ogni uso: questi gli obiettivi che Gelco si pone per lo sviluppo del prodotto. Lo scorso 29 settembre Gelco ha voluto festeggiare i propri successi: il “Work & Family Day 2012” è stato anche un’occasione per conoscere da vicino e dall’interno la nuova e più moderna area produttiva dell’azienda. Spettatori sono stati gli stessi famigliari dei dipendenti Gelco: adulti e bambini organizzati in gruppi sono stati guidati in un “viaggio” all’interno dello stabilimento, percorrendo così le fasi più importanti del processo produttivo, dalla preparazione degli impasti alla produzione e confezionamento delle caramelle. In fondo, i migliori clienti siamo noi stessi. Vedere da vicino dove lavorano il papà e la mamma è sicuramente stata una bella esperienza anche per i più piccoli. Il processo produttivo di un’azienda è tra le cose più interessanti da vivere. Ciò che sembra semplice è frutto di ingegno, idee, abnegazione e tanto lavoro. Da materie prime quali sciroppi zuccherini, aromi, coloranti naturali, zucchero, farina e gomma arabica, Gelco produce le sue caramelle colate, estruse, stampate, confettate e compresse. Il processo produttivo prevede la preparazione e la cottura dell’impasto e la successiva formatura

» Foto di Fabio Di Evangelista

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Alcuni momenti del Work & Family Day 2012 della Gelco

della caramella; a seconda della tipologia di prodotto segue una fase di stagionatura ed infine di lucidatura o zuccheratura. Gelco, sempre attenta alle esigenze dei propri consumatori, ha sviluppato linee di prodotti “gluten free” dedicate a celiaci, “sugar less” rivolte alle fasce di consumatori più attente al contenuto calorico; inoltre, per i mercati esteri, vengono prodotte caramelle prive di gelatina animale secondo quanto previsto dalle normative Halal e Kosher. Gelco è anche ricerca e sviluppo. La realizzazione di un laboratorio con impianti pilota, dotato di attrezzature all’avanguardia, ha reso l’azienda il punto di riferimento del gruppo Perfetti nella speri-

mentazione e realizzazione di prodotti colati ed estrusi. Gelco opera nel rispetto delle certificazioni di qualità volontarie come la UNI EN ISO 9001, gli standard BRC e IFS in materia di igiene e sicurezza alimentare, la Certificazione Doganale ed il Piano di Autocontrollo con metodica HACCP. Consapevole inoltre dell’influenza, anche indiretta, che le proprie attività possano avere sul benessere generale della collettività, promuove una strategia che permette di monitorare il proprio impatto ambientale attraverso l’attuazione di un sistema di Gestione Ambientale secondo i requisiti nella norma UNI EN ISO 14001 implementato con l’adozione del Regolamento EMAS.

«Il segreto del successo è lo spirito di sacrificio e di gruppo, fare squadra -afferma il direttore generale Salvatore Di Paolo- L’altro grande segreto è saper fare bene il proprio lavoro». Rapporto umano come fondamento per la crescita di un’azienda, dunque. Il futuro dello stabilimento è assicurato dalla capacità di modificare velocemente ed efficacemente il mix verso nuovi prodotti a più alto valore aggiunto e con caratteristiche tecniche, tecnologiche e di processo sempre più complesse in grado di soddisfare le richieste del mercato. Buone notizie dal mondo produttivo della nostra regione. Buone notizie da Gelco

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eventi » di Elena Prizzi

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lle Tenute del Barone di Valforte si provano i microfoni, si rischiarano le voci , si controllano le slide nel brusio della sala. Ecco si spengono le luci. L’occhio di bue si accende su un uomo, solo su un palco, tutti lo guardano e si aspettano qualcosa: chi è? Inizia il suo monologo, parla di emozioni, esperienze, aneddoti, di empatia con gli altri e con i valori che rappresenta, dell’importanza di credere nel futuro, nelle cose giuste e nella meritocrazia, di poter investire nel suo Paese, di poter vincere. “Credendoci sarà dura, non credendoci sarà impossibile!”. Ma chi è? Un attore? È un responsabile di uomini, la cui arte è dare speranza, far abbracciare le sfide, indurre al cambiamento, dare spazio ai giovani e far crescere per piacere: è l’emblema dell’HR (human resourches) delle nostre aziende, è nello specifico l’HR di Micron Semicondoctur Italia: Raffaele Credidio. Il direttore del personale è quindi come un attore su un palcoscenico? Il teatro è la sua impresa, e come un attore sprona a pensare, a riflettere, a migliorarsi, ad appassionarsi, creando un forte impatto emotivo, passando dalla sfera cognitiva a quella emotiva del suo pubblico, creando empatia, afflato, mettendosi in gioco con fantasia. Teatro e aziende si intersecano in connubi e parallelismi, entrambi insegnano la gestione de l cambiamento, a mettere in scena le attitudini di una squadra in tempi ristretti, sotto lo sguardo di un pubblico esigente ed alla ricerca, sempre, di nuove emozioni. Il teatro diventa così uno strumento per l’impresa, un mezzo di formazione e comunicazione, palestra di comportamenti in forma ironica e leggera, interpretazione e ristrutturazione della realtà. Perché allora come AIDP non ci affidiamo al teatro per spiegare l’azienda, lasciandosi coinvolgere dai corsi di Spell, specializzata dal 1997 in Teatro d’ Impresa, dove per un giorno Lorenza Magnetti e Nicola Grande trasformano i dirigenti in teatranti ed in pubblico i loro dipendenti? Il teatro come l’azienda non è finzione, è un narratore di storie, di emozioni, di speranze, di sogni e di immaginazione. Le trame da portare in scena le offre la realtà, il loro successo, invece, dipende dall’entusiasmo, dalla fiducia nel futuro e dalle capacità dell’azienda. Fuori dalle Tenute del Barone di Valforte il vento è cambiato, piove, è in arrivo una nuova stagione, è l’autunno 2012, ed anche per gli HR di AIDP è tempo di nuove imprese: basta crederci e salire sul palco!

Il gruppo deI partecIpantI al corso durante la vIsIta In cantIna

IL TEATRO SI FONDE CON L’IMPRESA È stato questo il tema al centro dell’ultimo evento di Aidp Abruzzo e Molise riservato ai direttori delle risorse umane

I partecIpantI durante alcunI esercIzI dI teatro d’Impresa

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eventi » di Valentina Faricelli

“NONNO ASCOLTAMI”: LA PREVENZIONE DIVENTA UNA GRANDE FESTA Il 7 ottobre controlli gratuiti dell’udito in occasione della festa dei nonni

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revenzione. Una parola importante per la salute e che finalmente comincia a piacere agli abruzzesi. Lo testimonia il successo con cui ogni anno si ripete l’appuntamento con “Nonno Ascoltami”, la campagna di prevenzione contro la sordità pensata però come una grande festa per tutti nonni. Domenica 7 ottobre, per l’intera giornata, tutti i nonni potranno effettuare controlli gratuiti dell’udito e una visita otoiatrica. Basterà fare una passeggiata nelle principali piazze di Abruzzo e Molise, presso strutture comunali o all’interno delle strutture mobili messe a disposizione dalla Misericordia o dalla Croce Rossa Italiana. Quest’anno, inoltre, l’iniziativa si amplia e vede coinvolti, oltre al Presidio Ospedaliero di Pescara, anche quelli di Chieti, Lanciano, L’Aquila, Giulianova, Termoli e Teramo. La sordità, purtroppo, soprattutto quando colpisce le persone anziane, non è solo un problema fisico, ma è soprattutto un problema sociale, perché accentua quella sensazione di isolamento, che è il maggiore nemico della terza età. E le statistiche parlano chiaro: dopo i 65 anni un anziano su tre ha deficit uditivi rilevabili audio metricamente e il 4% delle persone ha bisogno di una protesi acustica. Dati confermati dai risultati dello scorso anno: in più del 60 per cento dei nonni visitati si è riscontrato un disturbo uditivo. Ma il dato più preoccupante è che quasi la metà non ne era consapevole. Che fare, dunque? La parola d’ordine è sempre la stessa: prevenzione. Perchè se affrontata in tempo la sordità oggi è un nemico che è possibile sconfiggere. Proprio con questo obiettivo è nata e continua, anno dopo anno, la campagna “Nonno Ascoltami”, per sensibilizzare la popolazione sui problemi uditivi. Ed è importante che sia stata pensata come una festa, un momento di condivisione tra nonni e nipoti, uniti da un gesto semplice ma molto utile. «E’ importante sottolineare- spiega Mauro Menzietti, direttore dell’Istituto Acustico Maico di Pescara- che si tratta della prima iniziativa di questo genere sul territorio nazionale. Abbiamo volu-

to coinvolgere i nonni e richiamarli in piazza con i loro nipotini proprio per far comprendere la portata dei disturbi uditivi, che rappresenta un nemico subdolo per la serenità non solo di chi ne è colpito, ma anche dei familiari». Continua, dunque, e si accresce la sinergia tra le istituzioni, i reparti Orl, i medici e l’Istituto Acustico Maico, da sempre in prima linea nella promozione di una nuova cultura della salute e dell’udito in Abruzzo

la locandIna dell’evento

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eventi » a cura della redazione

la nuova classe a

BARBUSCIA INAUGURA LA NUOVA CLASSE A

La concessionaria più antica d’Abruzzo ha presentato in esclusiva, per i suoi clienti più affezionati, la nuova Mercedes Classe A. Ed è subito successo

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a concessionaria Barbuscia stavolta ha voluto stupire tutti con una preview esclusiva per la nuova vettura della casa di tedesca, la Mercedes classe A. La attessissima vettura è stata accolta dalla Barbuscia con un’anteprima a porte chiuse, ad una settimana dal lancio ufficiale per la sua clientela più affezionata, in una cornice insolita che è stata molto apprezzata dai numerosi curiosi, visto che l’officina della sede di Pescara è stata trasformata per l’occasione in un vero e proprio club dallo stile avveniristico grazie alla video arte di Otavio Luise e Simone Bellonio e alla collaborazione dello studio “Danilo Tracanna”. I Dj sospesi su una piattaforma aerea di dieci metri sovrastavano il pubblico che dalle 19.00 ha affollato la sala e, tra un bicchiere di Sciarr Rosè e un finger food targato Cicchelli Alimentari, è rimasto fino a tarda notte, mentre le proiezioni animavano tutta la sala e le cameriere vestite per l’occasione con le tute da meccanico passavano con i vassoi. «Oggi giorno è sempre più importante -ha commentato Francesco Barbuscia, ideatore della serata- offrire qualcosa di nuovo, diverso ed innovativo ai nostri clienti e potenziali tali. Visto il periodo che stiamo affrontando, chi non si evolve, non si adatta ai nuovi scenari di mercato, e soprattutto di clientela che ormai è cambinata, non ha futuro. Questa vettura rompe col passato ed è un punto d’inizio dal quale ripartire per creare delle nuove

» Foto concesse da Barbuscia spa

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opportunità». Ma protagonista assoluta di questa serata è stata la nuova Mercedes classe A che ha stupito tutti dato il netto cambiamento con la precedente versione. Molto determinata, è più bassa di 16 centimetri rispetto al vecchio modello, ha un carattere tutto teconologico e sportivo, sottolineato da tratti decisi ed “emozionanti”. Tutto sempre con una grande attenzione per l’ecologia, i nuovi motori consumano poco, sempre e comunque, il nuovo 180 CDI per esempio arriva a percorrere più di trenta chilometri con un litro a novanta orari e tra le più basse emissioni di categoria. I prezzi sono del tutto competitivi, si parte infatto da 22.900 euro a versione executive che prevede di serie già tutto ciò che un cliente mercedes si aspetta su una vettura con la stella

Francesco BarBuscIa, tItolare della concessIonarIa

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hanno collaborato

Luigi Carunchio

Filippo Paolini

Luca Pace

fisco | pag. 45

norme&leggi | pag. 57

sport management | pag. 73

Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Classe 1972, Luca Pace è Dottore commercialista e revisore contabile, docente universitario di “Diritto dei contratti nelle attività sportive”, consulente C.O.N.I., pubblicista, esperto della Scuola dello Sport C.O.N.I. Abruzzo e C.O.N.I. Veneto. Sposato, con una figlia di sette anni, è socio fondatore dello Studio Pace, con sede a Pescara (2001) e Roma (2007). Dopo studi umanistici e Laurea in Economia e Commercio si abilita alla professione di dottore commercialista e si specializza con Master in Luiss Business School e Scuola Nazionale dello Sport del C.O.N.I., pubblicando il “Progetto Nassa”, innovativo schema di gestione manageriale dedicato ai sodalizi sportivi. Da anni consulente del C.O.N.I., di Federazioni Sportive nazionali, di Enti di Promozione Sportiva, di Enti Pubblici, è considerato oggi uno dei maggiori esperti nella consulenza giuridico fiscale a società e associazioni sportive dilettantistiche.

Antonio Teti ict | pag. 48 È responsabile del supporto tecnico informatico

della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di ChietiPescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

Andrea Bonanni Caione lavoro in corso | pag. 61 Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “CarboniPaolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Alessio Pelusi Simone D’Alessandro creatività | pag. 53 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

messa in sicurezza | pag. 65

Chiara Strozzieri in cornice | pag. 123 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Dal 2010 fa parte della commissione inviti al Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.

Alessio Pelusi è nato a Chieti 32 anni fa, ha una Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione con indirizzo “Comunicazione istituzionale e d’impresa”, presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Si è laureato con una Tesi sperimentale sul Knowledge Management. Durante gli studi ha lavorato all’Ufficio Centrale Orientamento e Formazione Professionale dei Lavoratori (UCOPFL), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2005 è tornato a Chieti. Attualmente si occupa di Sicurezza e Qualità alla Edilmet Srl, azienda di edilizia metallica e frequenta il Master in prevenzione dei rischi e gestione della sicurezza del lavoro, presso l’Università di Modena e Reggio Emila.

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A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

» a cura di Denia Di Giacomo

111TRAPARENTESI NEWS IN PILLOLE 115SALUS, CIBO PER VIVERE MEGLIO LE DOMANDE DEI LETTORI

117TRAIN DE VIE

“CARPE DIEM” 119ARTE&CO. / INCORNICE LE SOLITUDINI DI VINCENZO BONANNI

131ARTE&CO. L’ARTE FIORENTINA IN MOSTRA A SANTO STEFANO DI SESSANIO

135ARTE&CO. L’ELOGIO DELL’ACQUA DI BRUNO ZENOBIO

139ARTE&CO. ALTOTENORE

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traparentesi CINEMA

UN ALTRO FILM IN ABRU ZZO È sta

ta a girare in Abruzzo la troupe del film “Stan ko”. Si tratta di un lungometraggio di genere Road Movie (let teralmente “film della strada”) diretto da Ra sto Boros e prodotto da lla AH Production S.r.o. di Bratislava (Slovac chia). Dal 13 al 28 Set tem bre la troupe si è mossa tra le località com prese nel Parco Naziona le del Gran Sasso - Monti della Laga; nella zona rossa de L’Aquila; di San Vito Chietino, rice Avezzano; Marina vendo il Patrocinio del Comune dell’Aquila e de Vito Chietino. Il lungome l Comune di San traggio si svolge a cav allo fra la Slovacchia e viaggio, i due persona l’Italia e tramite il ggi principali si incontra no nelle rispettive solitud corso della storia terren ini e creano nel o fer tile per una for te am icizia.

ARTE

A L’AQUILA “TRE STANZE ALTROVE”

seconSi terrà a L’Aquila, nella biblioteca provinciale, dal 20 al 25 ottobre, la si video i entazion rappres e teatro da edizione di “Tre stanze altrove”. Pittura, bile. imperdi uniranno in un evento La manifestazione, organizzata ancora una volta dall’associazione culturale à “EsSenza materia”, con il patrocinio della provincia de L’Aquila, si articoler sizione all’espo spazio darà prima La in tre fasi: la pittura, il teatro e il video. o ispirato ai fumetti e alla valodel “New Image Painting” di Ester Crocetta, una mostra di genere figurativ verbali, giochi di parole di perfinezze di ui, sproloq eccessi, di fatto rizzazione dell’inconscio. Il teatro sarà una realtà profanata. Sarà un ridersi sonaggi di raffinato umorismo, che appoggiano la loro esistenza su il teatro diretto da Antonio Crocetta. addosso, un riconoscersi, un interrogarsi, un accettarsi o rifiutarsi. Sarà in un grande sogno surreale. Pavese Cesare di o Infine il video consiste nella reinterpretazione del pensier Antonio Crocetta, Davide attori agli grazie re, spettato allo erà “La Vita, Il Vizio, L’Amore e la Morte” permett Giovanetti. Giovanetti, Simone Pica, di intrufolarsi nell’inconscio. La regia è di Fabrizio industriale di Bazzano. nucleo il presso co, Coperni Niccolò via in 18, alle terrà si razione L’inaugu

CULTURA

FESTIVAL DELL’ARMONIA MARENOSTRUM

TLa quarta edizione del Festival dell’Armonia a Fossacesia, si terrà dal 28 settembre al 2 ottobre. Il prestigioso festival, promosso dall’A ssociazione I.T.A.C.A in collaborazione con enti regionali, nazionali e internazionali, prese nta un cartellone di ecellenti eventi tra i quali il II° Concorso Internazionale di Composizio ne “marenostrum” Premio Città di Fossacesia 2012. Il concorso ha avuto un grande richiamo con partecipazioni internazionali di compositori di sette paesi: Italia, Germania, Gran Bretagna, (con Inghilterra e Scozia), Francia, Svezia, Argentina e gli Stati Uniti D’Am erica. La direzione artistica è affidata al Duo Europeo Commedia Nova di Gaby Bultm ann e Daniele Ruzzier, l’ideazione ed Organizzazione del progetto Festival dell’Armonia sono a cura dell’Associazione I.T.A.C.A di Fossacesia e del Duo Europeo Commedia Nova . www.festivaldellarmonia.it

PUBBLICAZIONI

IN LIBRERIA OSTERIE D’ITALIA 2013

Torna anche quest’anno la storica guida edita da Slow Food e dedicata a alle osterie d’Italia. Un prezioso vademecum che si distingue per l’estrem osterie le visitano atori collabor 400 attenzione e la cura con cui gli oltre la nelle varie regioni. Pilastri fondamentali di buone valutazioni restano e alle locali prodotti ai one l’attenzi italità, dell’osp e glienza dell’acco qualità guida di Slow Food, costruita tradizioni e il rapporto tra qualità e prezzo. Ma non solo: «Questa è la e critici enogastronomici, esperti solo scheda per scheda da un gruppo di lavoro che non include ni, curatori del voluSignoro Eugenio ed Bolasco ma fiduciari e soci buongustai» spiegano Marco to sugli arrosticini, ndimen approfo un più in e , Abruzzo in la Chioccio me. Sei i locali segnalati dalla , paranza la pizza dolce o i o rrustelle, consigliati anche i locali in cui gustare l’ottima frittura di ravioli di ricotta. Pagine 928 - Prezzo 22 euro

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traparentesi AT TUALITÀ

MONI” ello legato alla ITALIANI “MAM vedibili, tra questi c’è qu pre im o son i cris la iva ccanismi che att protezione familiare con

I me to la rete di che La crisi ha infatti attiva mma, una percentuale solidarietà famigliare. abita con la propria ma che ) rto po (31% i rap l ian da ital e gli erg un ter zo de E’ quanto em vani tra i 18 e i 29 anni. gio se i r che pe a to nzi cen de r evi pe 7 si 60, ale sale al ere meglio”, dal qu viv e, iem ins a ere ita viv ab isi: la madre che Coldiretti/Censis “Cr i, il 42,3% ha comunque ian ital gli ti de ren 31% pa il pri dre pro iani (54%) ha i coabita con la ma Inoltre la metà degli ital e. oion bis itaz o ab est Qu sua e. lla ion da nuti propria abitaz un massimo di trenta mi mezz’ora a piedi della il 26,4% mità, a un massimo di ssi pro con la madre il 60,7% e in ita nti ab ide (co ni res an tti 29 i stre e 18 i tra i bita, van coa gio non solo i più i 45 anni (il 25,3% gno di vicinanza riguarda età compresa tra i 30 e con i nd , il gra bita più coa i ,8% che ti), ma an i 64 anni (l’11 abita a meno di 30 minu età compresa tra i 45 e con ulti ad gli ra ittu dir ), e ad il 42,5% abita nei pressi tà). mi ssi pro in ita ab 58,5%

ARTISTI

UN ABRUZZESE A LONDRA Lo scorso 14 settembre a Londra, è stata dedicata una retrospettiva al filmaker abruzzese FLAVIO SCIOLE’. L’omaggio, dal titolo “Italian Artist Flavio Sciolè Anti-Videos”, è avvenuto all’interno della diciassettesima edizione del Portobello Film Festival. Per Sciolè è la decima partecipazione a PFF che negli anni si è rivelato uno dei più importanti festival d’Europa. Flavio Sciolè (Atri,1970), agisce come attore, regista e performer da oltre venti anni. Proiettato in tutto il mondo ad agosto gli è stata dedicata una retrospettiva all’interno dell’ Ar[t]cevia International Art Festival. Tra le partecipazioni più recenti c’è Kairos Interruptus (New York), (Con) fusioni (Lanciano), Alone In The Dark (Roma), e la selezione di ben 3 video per il programma Short Movies in onda su SKY.

CELEBRAZIONI

LA BATTAGLIA DI BOSCO MARTESE

Lo scorso 25 settembre l’Anpi (Ass ociazione nazionale partigiani) in collaborazione con la Provincia di Teramo e il Comune di Rocca Santa Maria, ha celebrato La Battaglia di Bosco Mar tese, la prima battaglia campale della Resistenza italiana, al centro delle celebrazioni promosse per il 69esimo annivers ario, il 25 settembre appunto, dall ’Anpi. «L’edizione di quest’anno – spiega il presiden te del Consiglio, Mauro Mar tino – si caratterizza per la consistente partecipazione degli stud enti delle scuole. Saranno presenti in rappresentanza delle scuole di circa 300 ragazzi tutto il territorio provinciale, dalla costa all’entroterra. Questo affinché Resistenza siano tramandati e tenu i valori della ti sempre vivi nelle nuove leve ed entr ino a far parte integrante della nost A Bosco Mar tese nel ’43 c’è stata ra cultura. una battaglia per la conquista della liber tà, della democrazia, valori fond nostra Repubblica e delle istituzion anti della i democratiche, di particolare attualità nel momento in cui una riforma sta do in discussione dei presidi di dem met tenocrazia, quali i consigli provinciali, trasformandoli da organi di eletti nominati». Il 69esimo anniversario a organi di è dedicato alla memoria del capitano dei carabinieri Ettore Bianco.

EVENTI

O E CULTURA LANCIANO TRA GUeST unale F. Fenaroli - P.za al 9 dicembre, presso il Teatro Com

Dal 30 settembr onale VIII edizione della Rassegna Internazi Plebiscito Lanciano, si svolgerà la aDom o cian ’Associazione Culturale “Lan Concerti di Gusto, organizzata dall , arte tra , vino e ica sottile legame tra mus ni”, un viaggio alla scoperta del un , rata integ a ffert un’o E’ . nostro territorio cultura, solidarietà e tradizione del ad erti-degustazione, vede la presenza conc suoi i con che, rale progetto cultu ica mus di li icisti nazionali ed internaziona ogni appuntamento di grandi mus tipiche vitivinicole e produttori di specialità nde azie primarie ti il cui men classica, jazz, vocale e strumentale, unta app nti orta certi di Gusto” prevede sette imp abruzzesi. L’edizione 2012 di “Con iano domani.it programma è disponibile sul sito Lanc

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EVENTI

PESCARA ORGANIZZA IL GRANDE EVENTO D’ANNUNZIANO Sono iniziati a grande ritmo a Pescara i lavori per organizzare l’evento in onore del centocinquantesimo anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, che si celebrerà nel 2013. Già resi noti i numerosi nomi, per il momento 70, del Comitato costituito da un gruppo di studiosi, personaggi pubblici, amministratori, che coordineranno le varie attività da sviluppare il prossimo anno. Si tratta di un comitato eterogeneo, dove non mancano volti noti come Vittorio Sgarbi o Bruno Vespa ma anche politici e amministratori appartenenti all’attuale amministrazione comunale di Pescara. Molti gli appuntamenti già fissati per le celebrazioni, ad oggi circa una cinquantina, sui quali Giordano Bruno Guerri ha anticipato: «il clou sarà un grande convegno su d’Annunzio che richiamerà studiosi da tutto il mondo, in programma il 12 marzo all’Aurum; poi una grande mostra Dal verde Abruzzo al Vittoriale e, inoltre, ovviamente nell’ambito del 150° è prevista la quarta edizione del D’Annunzio Festival che già quest’anno, pur con un budget dimezzato, si è rivelato un calendario di spessore e di successo».

RICONOSCIMENTI

IL VITTORIALE E’ IL PARCO PIÙ BELLO D’ITALIA

È il parco più bello d’Italia. Stiamo parlando del parco e dei giardini del Vittoriale degli Italiani, la nota dimora di D’Annunzio, a cui è stato assegnato l’import ante riconoscimento di “Parco Più Bello d’Italia 2012”. La giuria dell’ormai famoso Premio di Parchi e Giardini, giunto quest’ anno alla decima edizione, si è infatti riunita e ha eletto il Parco del Vittoriale degli Italiani vincitore dell’edizione 2012 del concorso. Lo scorso 23 settembre al Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia) il presidente Giordano Bruno Guerri ha celebrato la consegna del premio con una grande festa che ha avuto come protago nisti giardini, fontane, terrazze e frutteti. Il concorso è organizzato con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero del Turismo, del Ministero dell’Ambiente, e con l’adesio ne del Fai (Fondo Ambiente Italiano), e dell’Aiapp (Associazione Italiana di Architet tura del Paesaggio).

AMBIENTE

PESCARA TRA LE PIÙ INQUINATE D’EUROPA

L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha presentato il rapporto 2012 sulla qualità dell’aria in Europa. I dati contenuti nella relazione sono estremamente preoccupanti per l’Italia, che risulta agli ultimi posti in Europa, per qualità dell’aria. Ma la questione riguarda da vicino anche l’Abruzzo e in particolare Pescara e tutta la Val Pescara, che risulta tra le città dell’Europa occidentale con la peggiore qualità dell’aria per quanto riguarda PM10 e biossido d’azoto. Nel rapporto dell’Agenzia si può leggere una breve descrizione delle ictus, asma. Il Wwf conseguenze sanitarie dell’esposizione agli inquinanti. Si parla di cancro al polmone, infarti, ioni alle emissioautorizzaz rilasciare a continuato hanno anni questi in che enti degli ili chiede ai responsab ilità dei vari responsab la capire ni – come Arta, Asl e Regione Abruzzo - di svolgere un’inchiesta interna «per funzionari».

AMBIENTE

BIOMASSE: FEDERALBERGHI SI PREOCCUPA

La Regione parla chiaro: «il proget to biometano è in linea con gli obiettivi regionali di sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso l’impiego di tecnologie pulite che, nel caso delle biomasse utilizzate per la digestione anaerobica, preser vano anche dall’in cremento di particolato immesso in atmosfera per combustione. Lo svilupp o della produzione di biogas e biometano è pertanto particolarmente indica to per il territorio abruzzese e rappresenta una oppor tunità da tenere in particolare considerazione». Una linea che preoccupa però Federalberghi, allertata dalla possib ilità che i proget ti di centrali in Val Vibrata abbiano conseguenze sul turismo del territorio. L’assoc iazione non dice no alle energie rinnovabili, ma chiede maggiore chiarezza. In questo ambito, lo scorso settembre si è anche svolto un incontro alla presenza di partners internazionali provenienti da Francia, Germania, Austria, Belgio , Slovenia, Regno Unito, Belgio, Ungheria, Croazia, Danimarca e Svezia. Il meeting rientra nel Proget to Biomethane Regions, nell’ambito del Programma Intelligent Energy Europe, di cui la Region e Abruzzo è partner.

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

LE DOMANDE DEI LETTORI nche in questo numero riporto alcune risposte su argomenti di interesse comune tra le tante domande che mi sono state poste dai lettori di Abruzzo Impresa alla email info@fitomedicina.it . Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che spendono qualche minuto per leggere gli articoli pubblicati nella rubrica che curo e li invito a continuare a porre domande a cui come mio solito rispondo personalmente.

Cambio di stagione e depressione D. Salve dottore, sono una donna in menopausa da anni e risento molto il cambio di stagione, specie il passaggio dall’estate all’autunno-inverno. Quando la temperatura si abbassa e le giornate si accorciano comincia a prendermi una sensazione di malinconia e irrequietezza e spesso mi sento giù di umore, depressa. Esiste qualche rimedio naturale che possa aiutarmi a migliorare questo stato? La ringrazio. Giovanna R. Salve Giovanna, i suoi sintomi sono abbastanza comuni nel periodo autunnaleinvernale. La luce solare gioca un ruolo fondamentale sullo stato dell’umore favorendo la produzione di serotonina (un ormone antidepressivo), quando i raggi del sole scaldano meno e la durata della luce diurna diminuisce la produzione di tale ormone cala ed è più facile andare incontro alla depressione. Sicuramente non deve abbattersi, deve reagire a questi stati di umore negativo impegnando la sua mente ed il suo corpo in cose che la distolgano dalla malinconia e dalla depressione (lettura, attività fisica, passeggiate, ecc.). Alcuni rimedi naturali che possono aiutarla a migliorare questo stato sono il magnesio e l’Iperico (o Erba di S. Giovanni) che contiene sostanze naturali che aumentano la produzione di serotonina. Attenzione a non assumerne grossi quantitativi (dosaggio giusto 600mg al giorno) o in associazione con

altri farmaci ansiolitici o antidepressivi se non sotto consulto medico. Saluti Terapie alternative per dolori reumatici D. Egregio dottore, le faccio i complimenti per la rubrica che cura che trovo molto interessante e innovativa. Ho alcuni problemi di salute e prendo già diverse medicine (per la pressione, per il colesterolo e per la bronchite cronica). Leggo molte riviste sulla salute e sono sempre in cerca di terapie alternative ai medicinali che sono costretto a prendere. Le chiedo un consiglio su un problema ricorrente che ho: quando ritorna il freddo i miei dolori reumatici si riacutizzano molto al punto che mi devo imbottire di farmaci antidolorifici e antinfiammatori che a loro volta mi creano altri problemi a stomaco e intestino. Che cosa posso prendere per alleviare i miei dolori al posto delle medicine? Tanti saluti. Giacomo R. Salve Giacomo, la ringrazio per i complimenti che sono sempre graditi. Capisco che lei, così come tante altre persone, cerchi delle alternative alle terapie classiche perché può essere stanco di queste, ma faccia molta attenzione a fare cambiamenti o sostituzioni di medicinali da solo senza aver interpellato il medico; potrebbe essere pericoloso. Non mi stanco mai di ripetere che le erbe e le piante pur se vegetali contengono sostanze che hanno effetti proprio come i farmaci. Detto questo sicuramente un buon consiglio penso

di poterglielo dare. Sta avendo molti riscontri positivi per le problematiche reumatiche l’Artiglio del Diavolo o Arpagofito che si comporta come un farmaco antinfiammatorio-antidolorifico ma con scarsissimi effetti collaterali. Il dosaggio giusto è di 400mg da assumere tre volte al giorno dopo i pasti principali. Faccia molta attenzione a non associarlo con altri farmaci antinfiammatori o antiaggreganti. Saluti Gonfiore addominale D. Salve dottore, avrei una domanda da porre nella speranza che mi possa aiutare. Soffro molto spesso di gonfiore addominale specie quando mi arrabbio o sono in ansia. Il mio dottore mi ha prescritto delle medicine a base di antispastici ed ansiolitici ma a me non va di prenderle. Esiste qualcosa per migliorare questa situazione senza ricorrere alle medicine? La ringrazio in anticipo. Sonia R. Salve Sonia, uno dei classici rimedi naturali per il gonfiore addominale è la tisana di semi di anice, ancora meglio se insieme alla camomilla (si trovano in commercio tisane già pronte con ambedue le piante). L’azione antigas dei semi di anice combinata con l’azione spasmolitica della camomilla e con l’effetto rilassante per l’intestino della bevanda calda, sicuramente ti daranno giovamento per questo disturbo oltre che un piacevole momento di relax contro ansie e arrabbiature. Saluti

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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traindevie » di Carolina Pierfelice

“CARPE DIEM”

Il segreto per vivere al meglio è nascosto nella celebre locuzione di Orazio a traduzione letterale è “cogli l’attimo”, ma sarebbe più appropriato tradurre: “vivi il presente”, considerato che il seguito del verso oraziano è “quam minimum credula postero”, che significa: “confidando il meno possibile nel domani”. Si tratta di una delle più celebri orazioni della latinità, ma anche di una delle filosofie di vita più influenti della storia, nonché di una delle più fraintese; la «filosofia» oraziana del carpe diem si fonda sulla considerazione che all’uomo non è dato di conoscere il futuro, né tantomeno di determinarlo. Solo sul presente l’uomo può intervenire e solo sul presente, quindi, devono concentrarsi le sue azioni; egli deve sempre cercare di cogliere le occasioni, le opportunità, le gioie che si presentano oggi, senza alcun condizionamento derivante da speranze o timori per il futuro. Orazio, con il suo pensiero, volle infondere una serena dignità all’uomo in modo da dare valore alla sua esistenza sfidando l’usura del tempo e il suo status effimero. Lungi quindi dall’essere un crasso e materialista invito al piacere senza turbamento, “carpe diem” esprime l’imprevedibilità del futuro, la gioia dignitosa della vita e il coraggio della morte. A livello professionale il “carpe diem” suscita il mio interesse perché si tratta di una impostazione che pone in primo piano la libertà dell’uomo nel gestire la propria vita e invita, quindi, a essere responsabili del proprio tempo. Esiste una branca della Psicologia che è detta “Psicologia del benessere” che non si occupa della patologia ma di quegli strumenti utili e pratici che aiutano le persone a migliorare il proprio info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

stato di benessere in assenza di problematiche psicologiche. In particolare le abilità di comunicare efficacemente, ridurre il proprio livello di stress e definire e raggiungere obiettivi sono le cose più richieste da coloro che non lamentano problemi o patologie di rilievo, ma desiderano intervenire sullo stile di vita per migliorarne la qualità. Tra le varie abilità che sono utili alle persone per vivere meglio una, se non la prima, è quella di saper gestire il proprio tempo; sempre più spesso le persone hanno la sensazione di “perdere il proprio tempo” o di non avere abbastanza tempo per dedicarsi ai propri progetti. Una proficua gestione del tempo richiede la capacità di trovare equilibrio tra passato, presente e futuro. In effetti uno sguardo al passato pieno di rimpianti diventa devastante non solo per la mente ma anche per il sistema immunitario e ormonale che, con il tempo si indeboliscono, ma anche proiettare la vita sul futuro può comportare un eccesso di ansia. Del resto, vivere in nome del “qui e ora” può portare al rifiuto di qualsiasi impegno. Allora? Qual è il segreto per vivere al meglio? E’ necessario mettere nella giusta prospettiva passato, presente e futuro: il passato è l’esperienza, quello che siamo stati, il futuro ci dà la possibilità di porci degli obiettivi, permettendoci così di attivare le risorse che vengono dal passato e di dare una propulsione al presente. Attivare le risorse: ritengo che sia la chiave per riuscire a stare bene. Se riusciamo ad attivare le nostre risorse nel qui ed ora, ponendoci piccoli obiettivi raggiungibili, in modo da non incorrere nell’errore di costruire castelli in aria, riusciremo a mettere insieme i tre tempi e a trovare l’equilibrio che ci farà stare bene. Così la nostra vita sarà un viaggio in cui partenza e arrivo segneranno gli estremi di un percorso da costruire hic et nunc e del quale godere appieno

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arte&co.

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» di Chiara Strozzieri

LE SOLITUDINI DI VINCENZO BONANNI Viaggio attraverso gli ultimi progetti del giovane artista aquilano 1

» Foto concesse dall’artista

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Componenti per l’automazione industriale

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arte&co.

stato il primo artista a esporre a L’Aquila nel 2009 dopo il terremoto, portando al Palazzo dell’Emiciclo della Regione una mostra dal titolo suggestivo Kyrie Eleison (Signore Pietà), come la preghiera della liturgia cristiana. Oggi Vincenzo Bonanni ha invertito la rotta del suo percorso, che per anni l’ha portato fuori dalla sua città natale per far parte soprattutto dell’ambiente culturale romano, ed è tornato alle sue radici, stabilendo a L’Aquila il suo studio. Le profonde osservazioni sul suo tempo e l’interesse vivo per qualsiasi forma d’arte sono state le premesse per un nuovo progetto artistico, documentato da una mostra e un’elegante pubblicazione per le Edizioni Libreria Colacchi. Solitudini racconta non solo la drammaticità di uno stato di abbandono, ma anche la condizione necessaria all’artista per maturare l’idea creativa. Le opere che vanno ad approfondire questo duplice tema sono da una parte quelle che desiderano omaggiare grandi personaggi che a vari livelli hanno vissuto la solitudine (Beethoven, Pasolini, Alda Merini), dall’altra tavole molto pensate e particolarmente elaborate, che dichiarano esplicitamente di essere frutto di un lungo periodo di studio. Tra queste Maternità crocifissa, molto interessante dal punto di vista compositivo e capace di riportare il sentimento della perdita da parte di Maria del Figlio, rendendo

/ incornice

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allo stesso tempo attuale quello struggimento attraverso le parole di Fabrizio De Andrè, la cui Buona novella è scritta serratamente sul fondo del quadro. È comprensibile il ruolo che l’arte ha per Bonanni, uno spirito giovane che concentra tutto il processo catartico del dipingere in poche ore di lavoro concitate, che gli bastano a trovare la chiave di lettura di un’idea metabolizzata lungamente attraverso la ricerca, i viaggi, la scoperta dei documenti. L’artista si sta dedicando a un nuovo progetto concepito tra l’Italia e la Palestina, che sarà presto esposto e costituirà un approfondimento del problema esistenziale. Ancora segreta la sede espositiva del-

la mostra, Vincenzo Bonanni ne svela in anteprima il titolo: Anamnesi. La pietra, la carne e lo spirito. Ai nostri lettori le prime riflessioni.

4 1 - Ai poveri il pane, ai poeti la pace 2 - Sonata n.14 3 - Maternitá crocifissa 2

4 - Il teatro della mente

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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre

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L’ARTE CHE TRASCINA

Annamaria Di Marco esprime nell’arte sempre nuove risposte al suo sentire, raccontiamola

i ritiene che l’artista debba la sua produzione o a un moto spontaneo che gli si origina dal fondo dell’anima, o a un’azione di contaminazione fra tendenze già affermate, oppure, e forse è la prassi più diffusa, all’ispirazione ad una modalità ben nota. Quest’ultimo caso, di solito, è quello auspicato dai critici d’arte. Essi ritengono che sia utile per l’artista, trascorsa la fase della ricerca, caratterizzarsi in maniera precisa sia perché ciò agevola il perfezionamento e sia perché l’individuazione dello stile contribuisce alla notorietà dell’autore. Eppure si possono registrare eccezioni, ad esempio il pittore tedesco Gerhard Richter che ha dipinto quadri figurativi, astratti, monocromi, e

poi gestuali ma anche quelli con pochissima manualità; e ancora mischiando più tecniche ma anche quadri solo istintivi. Pur nel suo persistente eclettismo, egli ha avuto tanto successo: tra l’altro nel 2012 una mostra al Nationalgalerie di Berlino ed una mostra al Centre Pompidou di Parigi. L’artista Annamaria Di Marco, affascinata dall’espressione pittorica, ne va sperimentando i segreti e si impegna in un coscienzioso lavoro di ricerca. Ella si ispira all’arte del XX° secolo. Si avverte un suo interesse per il Futurismo nelle opere Furore (2010), dove la rappresentazione è netta, i contorni decisi e i cromatismi forti; in GP F1 The Champion (2011), la visione caleidoscopica e squillante

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dell’insieme non riesce a nascondere la sagoma del casco del corridore. In Rosso Ferrari (2010) la forza sensitiva del colore è utilizzata anche per rendere il dinamismo della modernità. In Rosso tropicale (2004) si possono cogliere sfumature surrealiste determinate dallo spaesamento creato dagli occhi stralunati della donna dai lineamenti stilizzati. Efficacemente espressivo è tutto l’insieme: domina il rosso del sangue versato a Cuba per la rivoluzione e su cui trionfava Che Guevara. Più in alto la grossa macchia rossa e i due raggi ad indicare il fervore politico che

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caratterizzava la promessa cubana. Annamaria Di Marco poi si è lasciata conquistare anche da quella forma d’arte creata da Braque nel 1912, il collage. Successivamente questa tecnica fu utilizzata da Mimmo Rotella con intento politico per protestare contro l’inerzia della società. Invece la nostra artista nelle opere La lotta (2009) e La fuga (2009), in collage e tempera, mette da parte le idee di sessantottina e sbriglia la sua fantasia in un mondo irreale creando delicati mostri variopinti che si aggrediscono. La lotta può esprimere il contrasto tra l’impulso immediato dell’anima dell’artista e il controllo spietato, crudele del suo raziocinio che la porta ad intervenire con mano delicata e infinitamente metodica. Ne viene fuori un lavoro particolare: minuto, raffinato,

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lieve che, nonostante la natura del soggetto, ci crea una parentesi di sogno. È stato detto che nel pensiero greco c’è il seme di tutto lo sviluppo occidentale. Così per l’arte: ogni artista degno di tal nome deve esplorare tutta la gamma dell’animo umano

1. GP F1 The Champion. Tempera, cm 100x100 2. La lotta. Pannello in legno, cm 120x60t 3. Trabucco. Tecnica mista, cm 120x60 4. Made in Japan. Collages su legno, cm 50x70 5. Omaggio a Michelangelo. Collage a tempera, cm 100x70 6. Furore. Tempera, cm 100x100

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA Abruzzese di origine, Annamaria Di Marco ha seguito diversi corsi nell’Università Luiss di Roma. Successivamente ha frequentato il Centro di Comunicazione Audiovisiva dell’Università Gregoriana a Roma, ambiente che Annamaria ha trovato ideale perché multirazziale e cosmopolita, stimolante laboratorio di idee. Nel campo artistico Annamaria sperimenta una varietà di materiali e tecniche, sempre protesa verso un divenire ancora da scoprire, talvolta impervio e controcorrente. Ha esposto le sue opere in diverse mostre a Roma ove ora risiede. E-mail dimarco.ann@tiscali.it Cell. 366.1066660

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arte&co. » di Marco Sciame

UN’ESTATE DA RITRATTISTA Tutto ciò che racchiude il ritratto, un’arte forse troppo spesso dimenticata dagli artisti contemporanei…

olti pittori in passato si sono confrontati con il ritratto. Oggi la fotografia, i programmi di foto ritocco hanno acquisito un ruolo primario, ma gli stessi artisti hanno mancato nel tralasciare la rappresentazione del volto dal vivo. A dire il vero il costume ha oramai assunto al ritratto il ruolo di attrazione turistica, emarginando ad artigiani, a disegnatori di strada la dote di tale compimento. Non mi ero mai ritenuto un ritrattista, ma il caso di questa estate rimarrà nei miei ricordi. In eventi occasionali di mostra delle mie opere, m’invento tale ruolo come attrazione e gioco con il pubblico ed ecco un mondo aprirsi. Cosa succeda nell’esecuzione di un ritratto è un vero luogo di emozioni, scambi, letture.. C’è chi arriva spavaldo o divertito, chi seccato o indolente, chi felice e sorpreso, chi imbarazzato. Ma tutti sono costretti al silenzio e si avvera l’azzeramento delle emozioni fino a trascinare tutto in un piano malinconico e confidenziale. Converso con piacere con il mio cliente o novità o semplicemente individuo. Chiedo e raccontano di sé, chiedo anche loro di tenere fisso il loro sguardo nei miei occhi. A buon ragione non sono permesse distrazioni, non ci si volta o ci si ferma. Quindici minuti di occhi negli occhi ed io scopro zigomi, labbra, capelli sempre diversi, sempre unici. Parlo e loro parlano, a volte chiedo il silenzio se il loro accenno di sorriso è ora per me indispensabile. Sembrano performance artistiche dove guardi e sei osservato in tutti i tuoi pregi e difetti. Ma il loro sguardo fisso su di me non va mai perso e l’umore muta nello scambio, nel concedersi, nell’offrirsi. Sono uno sconosciuto eppure assumo a pagamento un ruolo odiato. Chi amerebbe essere fissato per quindici minuti? Che imbarazzo, che fastidio. Domando e apro con sorriso, umiltà e calore la conversazione. Il lavoro, il luogo dove si vive e si finisce per parlare di aspirazioni, dubbi, speranze.. E siamo in strada, gente che passa, sconosciuti che guardano altri sconosciuti, a volte persone intorno a me. Commenti. Non esiste niente se non quel volto, quella persona che mi sta davanti, e lui lo sa. Lo sguardo ras-

sicura, mai nessun imbarazzo al mio carpire ogni lineamento, sono un dottore, un chirurgo plastico o anche un confessore dell’apparenza. Non immaginavo tutto questo. Vero che arrivo dalla mia maturità di pittore di gallerie d’arte, dai miei studi accademici, dalla mia

La locandina del Centro Teatro Studi di Pescara

conoscenza del mercato artistico. Vero anche che arrivo da ideatore di performance artistiche e non posso che cercare oltre quel viso. Scopro che non so ritrarre se non conosco l’umanità del soggetto, se non mostra anche il suo invisibile pensiero

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della vita. Supero la leggerezza dell’aspetto e trovo la linea della dolcezza, della determinazione, delle paure e delle sconfitte. Nessuno mai si è alzato da quella sedia se non con l’umore cambiato. Non hai più nulla da dichiarare, da mostrare se riacquisti il ruolo di quello che sei, ti alzi e vivi il tuo rientro in te stesso. L’artista che torna in strada. Amici artisti, dimenticate la vostra boria o superbia, non siete nulla se non tornate dalla gente. Per antonomasia l’artista presenta spiccati aspetti egocentrici, è il loro lavoro. Tornare a rendere il prossimo protagonista adoperando il proprio dono, segna un ritorno pieno a quello che è il proprio ruolo, descrivere cioè il nostro tempo. I nostri uomini e donne, i nostri bambini, vivendo nelle strade, lavorare con una risposta economica da artigiano e non da ideatore di opere da grosse cifre.. Fare il ritrattista è così come non dimenticare e non essere dimenticato. Il tuo lavoro la testimonianza di una congiunzione che è stata, colta chi da più e chi da meno. Due esseri umani a colloquio, in scambio di osservazioni, di evoluzione da leggerez-

La locandina della mostra di Grottaglie

za in cui si occupa quella sedia a ricchezza di umanità. La cosa più sorprendente è vedere le decine di persone che si sono rialzate nel parlarmi e salutarmi, senza osservare realmente il disegno, senza commenti o vero interesse. Per loro

Due ritratti di Marco Sciame

le ultime parole scambiate con me formavano il loro principale interesse, oltre il ritratto. Il loro principale interesse. Che apertura. Che scoperta. Da alcuni stabilimenti balneari a Città S.Angelo, ad Elice, Montesilvano, Montebello di Bertona, Tollo, Francavilla ed altri posti. Persone, forse che vogliono essere viste per quelle che sono e solo un estraneo aperto a ricevere, può domandare che raccontino di sé. Non c’è parte del corpo che racconti più del proprio viso. Quindici minuti ed l ritratto è pronto. Quindici minuti di tutto, lettura, visione, silenzio e parole sincere. Non si mente ad uno straniero che ti osserva e che osservi. Quanto parla quel viso e quanto mi parla quella persona. Un’estate da ritrattista. A conclusione vi segnalo due eventi importanti. Il primo riguarda un corso di Teatro a Pescara, un’opportunità formativa , ma anche un percorso di crescita individuale lungo il sentiero delle arti sceniche: il CTS (Centro Teatro Studi), Accademia Professionale di Recitazione. Il corso biennale di pedagogia teatrale – al termine del quale verrà rilasciato un diploma riconosciuto istituzionalmente – è aperto a tutti, senza limiti di età. Gli allievi saranno seguiti con passione e professionalità dagli insegnanti Paolo Diodato e Omar Marchionno (diplomati all’ Accademia Internazionale di Teatro a Roma) e Cristina Baldassarre (psicologa e formatrice di Teatro dell’ Oppresso). Completano il corpo docente Tracy Caputo (attrice diplomata al Lee Strasberg Theatre and Film Institute di New York) e Federica Nico (insegnante di dizione ed arti fotografiche). Il secondo evento che vi segnalo è la II Biennale internazionale “Le forme della luce” dal 29 settembre all’ 8 dicembre a Grottaglie (TA), con opere anche di alcuni artisti abruzzesi. Buona visione

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arte&co. » a cura della redazione

L’ARTE FIORENTINA IN MOSTRA A SANTO STEFANO DI SESSANIO Grande successo per la mostra di opere d’arte della Galleria degli Uffizi “Paesi, pastori e viandanti”

er la seconda volta a Santo Stefano di Sessanio è stato possibile ammirare le opere d’arte della Galleria degli Uffizi protagoniste della mostra “Paesi, pastori e viandanti”. Punto di forza di questa seconda rassegna è il recupero dell’antico legame che, in pieno Rinascimento, ha unito per oltre 170 anni Santo Stefano di Sessanio a Firenze, testimoniato da uno dei simboli architettonici lasciati in eredità dalla Famiglia de’ Medici agli abruzzesi: la Torre medicea, andata purtroppo distrutta con il terremoto del 2009. Un evento che consolida il sodalizio culturale nato lo scorso anno con la mostra “Condivisione di Affetti”, con l’intento di affiancare al momento della “ricostruzione”,

tema dominante della prima edizione, la riscoperta dei legami storici e commerciali e delle reciproche influenze culturali tra Abruzzo e Toscana, così come spiega Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi. «Le recenti relazioni culturali instauratesi tra la Galleria fiorentina e il comune abruzzese hanno reso possibile che venisse allestita una nuova esposizione in questa terra aspra e bella, un tempo strettamente connessa a Firenze. Fin dal 1579 infatti Francesco de’ Medici, granduca di Toscana, acquisì quei possedimenti di cui Santo Stefano di Sessanio era parte e che rimasero proprietà del casato fiorentino fino al 1743; appena due anni dopo, sarebbero nati gli Uffizi, il

Alcune opere della mostra

» Foto concessa da Carsa

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suo museo di sogni preziosi. Se dunque i rapporti fra la città toscana e i paesi d’Abruzzo nacquero in virtù di ragioni mercantili e politiche, oggi quegli stessi rapporti si possono celebrare esibendo – e per la seconda volta in due anni – opere d’arte che pertengono alla Galleria fiorentina». “Paesi, pastori e viandanti” si articolata in tre ambiti, ciascuno dei quali illustrava aspetti importanti della realtà rurale: il paesaggio, i mestieri legati alla vita montana e quelli della vita contadina. Una rassegna inedita composta di opere che, essendo conservate nelle stanze della riserva degli Uffizi o in luoghi fuori dell’ordinaria frequentazione, sono poco conosciute o addirittura ignote. Numerosi e ragguardevoli sono, nelle raccolte degli Uffizi, i dipinti che ritraggono paesaggi lussureggianti, vivida testimonianza di quell’attività pittorica che andò a intensificarsi a Firenze come a Roma soprattutto a partire dal Seicento, secolo per eccellenza della pittura del paesaggio. E furono soprattutto i pittori stranieri, venuti d’oltralpe, a essere suggestionati dalla poesia della natura mediterranea. Le tele di pittori fiamminghi, olandesi e francesi, che sono state in mostra nel borgo abruzzese, hanno restituito un affresco paesaggistico lussureggiante dove è la natura a primeggiare, mentre l’uomo si adatta docile a ruolo di comparsa. Accanto ai quadri, preziosi marmi romani che avevano il compito di illustrare i sentimenti degli antichi nei riguardi di quegli stessi temi esibiti nei quadri. Ventinove le opere esposte, provenienti dal patrimonio del Museo fiorentino, che hanno impreziosito la sede del Municipio e alcuni suggestivi e caratteristici locali distribuiti nel centro storico del borgo – Le Carceri e le Botteghe dell’artigianato domestico, dei decotti e dei fermentati – riproponendo la formula itinerante che la scorsa

edizione aveva riscosso un ottimo consenso. Un’occasione per offrire un percorso di visita più ampio e dettagliato del borgo di Santo Stefano di Sessanio e consentire di ammirare le magnifiche testimonianze architettoniche lasciate in eredità dall’illustre famiglia fiorentina, tra cui spicca lo stemma de’ Medici nella maestosa porta di ingresso. La scelta delle opere celebra l’integrità paesaggistica caratteristica della montagna abruzzese e in particolare di questo piccolo borgo montano che da circa un decennio si distingue, nel panorama italiano, per un progetto inedito di tutela del territorio e del patrimonio storico, realizzato grazie a una sinergia straordinaria tra l’Amministrazione comunale, il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, la Regione Abruzzo, privati imprenditori e gli stessi abitanti del borgo. Un significativo esempio di sviluppo per tanti borghi storici abbandonati o spopolati, che ha fatto di Santo Stefano di Sessanio uno dei luoghi più famosi d’Italia e apprezzato a livello internazionale, promuovendo l’ormai noto “modello di Albergo Diffuso”

L’on. Gianni Letta insieme al direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali

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arte&co. » di Raffaella Cordisco

L’ELOGIO DELL’ACQUA DI BRUNO ZENOBIO La fontana dell’artista è una vasca semicircolare di 12 metri, rivestita da policrome tessere di mosaico e dotata di un impianto idraulico di ricircolo delle acque l rapporto di committenza tra artista e privato da sempre è stato un centro di dibattito utile all’indagine sulle relazioni tra arte e società, sulla figura dell’artista, sulla situazione sociale, sul tipo di pubblico e di mercato. Spesso i prodotti delle committenze sono considerati beni di lusso e, in quanto tali, conferiscono al committente la propria distinzione sociale. Il mecenatismo è una forma di consumo, ma anche di investimento,

con una prevalenza negli ultimi anni dell’elemento finanziario. Nel rapporto artista-committente il caso del Maestro Bruno Zenobio è significativo. Zenobio, noto per la ricchezza cromatica dei suoi mosaici, un unicum nell’attuale panorama dell’arte contemporanea, è stato l’eccellente interprete del programma iconografico commissionato da un privato, per la realizzazione di una fontana. Si tratta di una vasca semicircolare di 12

Un’immagine della fontana

» Foto di Raffaella Cordisco

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metri, rivestita da policrome tessere di mosaico e dotata di un impianto idraulico di ricircolo delle acque. Al centro della fonte è stata predisposta l’illuminazione per valorizzare l’opera anche durante le ore notturne. La fontana domina l’incantevole panorama delle colline teramane, dialoga idealmente con l’azzurro del mare e con un mosaico pavimentale in precedenza realizzato da Zenobio, che conferisce pregio all’ingresso dell’edifico. La natura in tutte le sue meravigliose forme è protagonista dell’opera musiva, costituita da sfumature tra il grigio e l’azzurro del granito di Patagonia, quasi a ricordare i fondali dei paesaggi tropicali. L’opera di Zenobio è frutto di una sapiente combinazione ad intarsio e decorazione musiva, con l’utilizzo di preziosi smalti e L’artista insieme ad Isa Ponzio

ori veneziani, questi ultimi in particolare realizzati dalla storica fabbrica degli Orsoni, ma anche da resti delle fornaci di Murano e dal vivace vetro in Dalles (dal francese Dalles de Verre, lastra di vetro), caratteristico per la trasparenza e la varietà cromatica. L’intaglio delle tessere è una delle fasi di esecuzione dell’opera, un intervento alquanto delicato ed eseguito tramite Waterjet (Cerquitelli), un utensile che taglia il granito e tutti i tipi di marmo con un filo d’acqua a getto ad altissima pressione. Una delle particolarità dell’arte di Zenobio è proprio quella di lavorare molto sullo scarto casuale derivato dai tagli, sulla dimensione imperfetta, sulla singolarità di forme casualmente realizzate. Tuttavia, questa committenza ha seguito un lungo lavoro di progettazione fatto di disegni preparatori per le forme e la combinazione dei colori, tenendo conto di come la natura si manifesta attraverso le proprie sfumature. La fontana di Zenobio è un vibrante spettacolo cromatico, l’artista fornisce allo spettatore un immediato senso di vivacità. L’opera è un perfetto connubio tra tradizione e innovazione, un ponte tra l’antica pratica del mosaico e il contemporaneo, mirabilmente realizzato da Bruno Zenobio, fedele custode di un antico sapere”

IL PROFILO DELL’ARTISTA Bruno Zenobio realizza grandi opere in mosaico dal 1970, unisce ad un’arte antica, quella del mosaico, tecniche di lavorazione moderne cercando i più importanti riferimenti nella storia dell’arte. Sono numerose le opere eseguite nella lunga e brillante carriera artistica del Maestro. Si pensi al monumentale mosaico “Via Crucis” conservato nella Chiesa del Sacro Cuore a Roseto, ma anche all’abside della parrocchia di S. Berardo a Teramo, ricco di metafore e riferimenti alla religione cristiana. La creatività di Bruno Zenobio ha dato vita anche a coloratissime opere di arredo urbano, nel caso dei Totem musivi che percorrono il Lungomare di Roseto degli Abruzzi. Diverse opere del Maestro sono presenti nelle collezioni dei più importanti centri specializzati nell’arte del mosaico come Ravenna, Venezia, Mosca e Bruxelles.

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arte&co. » a cura della redazione

LA “THUNUPA MUSIC”

ARRIVA A BRUXELLES E PARIGI Un sax, un iPhone e una valigia piena di idee. Intervista con il sassofonista abruzzese Piero Delle Monache, musicista dal profilo cosmopolita Ricordiamo che il disco Thunupa è stato pubblicato dall’etichetta ontinuano i concerti di presentazione di Thunupa, in solo Parco Della Musica Records sita nel famoso Auditorium di Renzo sax e...iPhone. Dopo i live estivi tenutisi su palcoscenici imPiano a Roma e che a gestire i rapporti con la produzione è stata portanti come quello della 30esima Edizione dello Spoltore Federica Fusco, direttrice organizzativa e comunicazione dell’AEnsemble e quello di Estatica/Concerti Sotto Le Stelle del Porgenzia Altotenore. Anche lei come to Turistico di Pescara, Piero Delle Piero è abruzzese di origine, ma Monache, il giovane e talentuoso cosmopolita nel cuore, e nel profilo sassofonista abruzzese, esporta la accademico e professionale seguirà sua “Thunupa Music” oltralpe, prei prossimi appuntamenti dell’artista cisamente a Bruxelles e Parigi. come tour manager. «Suonare in apertura del concerto «Lavorare con la musica è un priviledi Fabrizio Bosso con i Trem Azul gio - conclude Piero Delle Monache e Stefano Cocco Cantini - afferma - mi permette di esprimere le mie Delle Monache - è stato un’autentica emozioni e condividerle con gli altri soddisfazione. L’arena del Porto Tuin modo intimo ma anche discreto. ristico era piena e le persone hanno reagito nel modo più diverso. Alcu- Il sassofonista Piero Delle Monache - foto di Mario Sabatini Certo, non ho orari né giorni di ferie. La musica è un flusso continuo, ma in cambio non sento mai ne erano proprio affascinate dal taglio avanguardistico del mio la stanchezza. Inoltre, sapere che sto contribuendo a rendere viva progetto, altre sembravano smarrite nell’ascoltare un sassofonista la cultura Made in Italy mi fa sentire nella direzione giusta». così jazz e al tempo stesso tecnologico. Anche salire sul palco “La musica è la miglior medicina dell’anima”, parola di Platone… dello Spoltore dopo un grande maestro come Moni Ovadia è stato un bel banco di prova... Vedremo come reagiranno ad ottobre nel Nord Europa». Questa volta il pacchetto internazionale prevede una prima tappa il 24 ottobre nell’emittente radiofonica RTBF, sorella francofona della nostra Rai, per un’intervista in diretta. Poi una presentazione presso la Piola Libri, una sorta di quartier generale degli italiani a Bruxelles; si tratta di una libreria caffè sita proprio a due passi dalla Commissione che il 26 ottobre ospiterà Piero Delle Monache con il giornalista Marco Zatterin, già inviato speciale per La Stampa nonché, casualità, figlio del primo direttore de il quotidiano Il Centro. Sabato 27 sarà la volta di un concerto in trio con Tito Mangialajo al basso e Alessandro Marzi alla batteria (due dei tre musicisti che hanno registrato Thunupa con Piero Delle Monache), mentre il terzo è il pianista Claudio Filippini, attualmente impegnato nel tour con Mario Biondi. Il concerto si terrà presso lo storico Sounds Jazz Club in Rue de la Tulipe. Il 29 l’avventura continua all’Istituto La copertina dell’ultimo CD di Piero Delle Monache “Thunupa” Italiano di Cultura a Parigi.

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musicamania » di Piero Vittoria

“PRIVATEERING”

“ELYSIUM”

Folk, country e blues nel nuovo doppio album di Mark Knopfler

Torna l’inconfondibile marchio di fabbrica dei Pet Shop Boys

“Privateering” segna il grande ritorno sul mercato di Mark Knopfler. È un doppio album che rende evidente la svolta musicale dell’ex leader dei Dire Straits, ancora più che nei suoi precedenti lavori. Dimenticatevi le sonorità della storica band inglese: spazio al folk irlandese, country e blues, con qualche minimo tocco di rock. È un disco che esalta la creatività di Knopfler: ammaliante, questo è forse il giusto aggettivo per definire questo riuscito mix di generi che porta l’ascoltatore a compiere un lungo viaggio nell’anima più americana di un songwriter che non ha perso lo smalto di un tempo. A qualcuno l’album potrebbe suonare “antico”, quasi fin troppo intimo e personale, a tratti anche malinconico, ma sta proprio in questo la sua bellezza, nella purezza di certi suoni, distanti anni luce da tutto ciò che oggi ci propina il mercato. Si passa da brani alla Dylan, come l’iniziale Redbud Tree, alle blueseggianti atmosfere di Don’t forget your hat, a delicate ballate come Go, love, alla splendida Seattle, ed ancora alle tinte irlandesi di Haul Away e Kingdom of gold. Qualche accenno al rock non manca: si ascolti Corned Beef City, che in alcuni tratti ricorda The bug, vecchio brano dei Dire Straits. La chitarra di Knopfler è ovviamente grande protagonista in ogni canzone: esaltanti in proposito le parti strumentali in Blood and water e nell’incantevole Dream of the Drowned Submariner. Il mondo musicale di Mark Knopfler è unico: volutamente fugge da ogni logica commerciale per dare libero sfogo ad una libertà artistica che sa regalare emozioni come solo un grande maestro come lui può fare. “Privateering” sembra quasi riassumere tutte la passioni musicali di un chitarrista autore che cala in queste venti canzoni tutta la sua capacità espressiva. Questo è proprio un gran disco, che potremo assaporare anche dal vivo nell’estate 2013 quando Knopfler sarà in Italia per ben sette date.

I Pet Shop Boys hanno sempre avuto un’impronta musicale ben riconoscibile: il loro percorso artistico è stato caratterizzato, in tanti anni di carriera, da un pop elettronico inconfondibile raffinato ed elegante. Non si smentisce l’undicesimo lavoro in studio del duo inglese, “Elysium”: siamo di fronte ad un album che mi piace definire “Behaviour part two” perché sembra quasi essere l’ideale seguito di uno dei dischi più amati dai loro fans. Certe atmosfere soft, in bilico fra poesia ed introspettività, lo ricordano infatti molto da vicino. Potrebbe esserci quasi un manierismo quasi studiato in questo, una voglia di compiacersi o autocelebrarsi, ma siamo altrettanto certi che ai fans di vecchia data questo cd piacerà molto. Il loro è un suono che resiste al tempo, non strizza l’occhio alle mode del momento che sa ancora toccare i tasti giusti. L’album è prodotto da Andrew Dawson che ha già lavorato con Kanye West, è composto da dodici tracce ed è il primo interamente realizzato dai Pet Shop Boys negli Stati Uniti. È stato presentato in anteprima assoluta con un concerto all’Hebbel am Ufer di Berlino. Il singolo Winner (uscito lo scorso agosto anche in versione EP contenente anche la cover dei Bee Gees I started a joke) non tradisce le aspettative. Le ballate Invisible e Breathing Space rappresentano gli episodi più delicati, mentre tutta l’energia pop di un tempo domina la scena in Face Like That o Ego Music. Belle anche Memory Of The Future e la conclusiva Requiem in Denim and Leopardskin. Manca la sperimentazione in questa serie di nuove canzoni? Non è un male visto che ci troviamo di fronte ad un prodotto di qualità assoluta che non sfigura certo al cospetto dei capolavori del glorioso passato dei Pet Shop Boys.

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abru

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Alcuni momenti conviviali al ristorante Il baco da seta a L’Aquila

Alcune immagini dell’evento “L’Europa è in Abruzzo” svoltosi a Pescara

La serata di presentazione della nuova classe A alla concessionaria Barbuscia

(foto concesse da Barbuscia Spa)

FOTO CONCESSE DA MARIO MARRONE TOP DEE JAY

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