Aprile 2013

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ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager • APRILE 2013 • NUMERO 76 • ANNO VIII • COPIA OMAGGIO | www.ABRUZZOIMPRESA.IT

NUMERO

76


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DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI DENIA DI GIACOMO, LAURA TINARI, MARCELLA PACE EDITORIALISTI MAURO DI PIETRO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, FILIPPO PAOLINI, LORENZO PIERFELICE, ANDREA BONANNI CAIONE, MARIANTONIETTA FIRMANI, NICOLA BOSCHETTI, PIETRO CAMPANARO, ANNA CUTILLI DI SILVESTRE, CHIARA STROZZIERI, LUCA PACE UFFICIO GRAFICO

VINCENZO SULPIZIO

UFFICIO FOTOGRAFICO

PIETRO FERRANTE

COORDINATORE WEB-TV

GIANLUIGI TIBERI

STAMPA

PRINTERGROUP ITALIA SRL - NA

EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS

Fabio De Vincentiis editore ABRUZZO IMPRESA

L’editore Fabio De Vincentiis ha progettato e curato personalmente il restyling grafico del mensile “Abruzzo Impresa” che in questo mese compie 7 anni di approfondimento per i suoi lettori. Ultima novità della rivista è la nuova sezione “Buono e Bello” totalmente rinnovata sia nei contenuti che nell’immagine.

ABRUZZO IMPRESA il mensile del manager

APRILE 2013 N°°76

ANNO VIII

NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE IL 15 APRILE 2013

IN COPERTINA Rocco Micucci foto di Denia Di Giacomo

SITO WEB

WWW.ABRUZZOIMPRESA.IT

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INDIRIZZO

GRUPPO IMPRESA SRL S. P. LUNGOFINO COMPLESSO IBISCO B 5/6 65013 CITTÀ S. ANGELO - PESCARA

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Abruzzo Impresa a è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2013 tutti i diritti riservati. GRUPPO IMPRESA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. GRUPPO IMPRESA S.r.l. P. IVA 01996590681 GRUPPO IMPRESA S.r.l. è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al n° 22296 e iscritta in sezione ordinaria del Registro delle Imprese di Pescara in data 13/01/2012 con il numero Repertorio Economico Amministrativo 145381

Abruzzo Impresa è il mensile del manager, nato nel maggio 2006, è edito da GRUPPO IMPRESA dell’editore Fabio De Vincentiis. Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage sulle azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista, diretta da Eleonora Lopes. Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazioni di alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad Abruzzo Impresa di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicati a innovazione, marketing, lavoro e sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano la sezione “Buono e Bello”, dove si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. Abruzzo Impresa tratta temi di strettissima attualità, incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenza del design e soprattutto ai contenuti. Il mensile Abruzzo Impresa viene distribuito attraverso la spedizione in Posta Target.

L’odierna, è una realtà piena di incertezze e di ostacoli ed è proprio in un periodo come questo che nasce la necessità di fare gruppo, per affrontare insieme un futuro che si prospetta sempre più competitivo. È con questo intento che nasce l’idea del meeting FARE IMPRESA, affinché il tessuto economico, politico e formativo regionale possa finalmente conoscersi, confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzato dalla redazione del mensile Abruzzo Impresa del Gruppo Impresa, ha come obiettivo quello di diventare un immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese. Nel corso della serata è stato consegnato il premio “Aquila Reale”, un riconoscimento al valore delle ultime copertine di Abruzzo Impresa. All’interno della sala meeting è stata allestita una galleria espositiva dove tutte le aziende partner dell’evento hanno avuto modo di farsi conoscere. Con il contatto diretto i rapporti si rafforzano diventando la base di mille progetti futuri.

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CAPITANO D’IMPRESA > > >

Rocco Micucci

Sport e tempo libero

Rocco Micucci grinta da vendere È un uomo che mette i rapporti umani al primo posto, che non ama fregiarsi di meriti, ma si compiace degli obiettivi raggiunti nel lavoro e nella vita. È un uomo che ha saputo lottare con tanto coraggio contro la più brutta della malattie sconfiggendola. Questo e molto altro è Rocco Micucci, da poco più di 3 anni presidente e artefice della rinascita della Finanziaria Regionale Abruzzese. Classe 1964, Micucci è nato a Rapino in provincia di Chieti. Dopo aver trascorso parte della sua infanzia e giovinezza a Pescara, dove consegue il diploma al Liceo Classico G. D’Annunzio, spinto dall’amore per il paese natale e per la montagna, torna a Rapino, dove oggi vive con la moglie Sabrina e la figlia Bianca. La sua è una formazione eclettica che è passata dalla maturità classica alla laurea in Scienze Manageriali, senza però trascurare la passione per la comunicazione e il marketing, diventando anche grafico pubblicitario. Accanto all’attività professionale di imprenditore, prima nel campo edile poi nelle forniture industriali, ha coltivato la passione per il proprio territorio con una partecipazione attiva alla vita politica del paese, diventando a soli 34 anni sindaco di Rapino e rimanendo in carica per ben dieci anni. Animato dal desiderio di far crescere la comunità, negli anni di amministrazione comunale ha messo in campo un imponente programma di opere pubbliche, di servizi per la cittadinanza, di manifestazioni ed eventi culturali di rilevanza regionale e di innovazioni nella pubblica amministrazione. Interventi che hanno ridisegnato definitivamente il volto della città, dando un impulso vitale al territorio e realizzando un “modello” amministrativo basato sull’innovazione e sull’efficienza, che ha catturato l’attenzione dei media e ottenuto premi e riconoscimenti nazionali. Ha rivestito le cariche di vicepresidente del Parco Nazionale della Majella e di vicepresidente dell’Ater (ex Iacp) di Chieti. Le sue capacità manageriali e di leadership gli hanno consentito nel 2009 di diventare presidente della Finanziaria Regionale Abruzzese, incarico ulteriormente rinnovato nel 2012 e che tuttora riveste. Con la presidenza Micucci, la Fira ha conosciuto e continua a conoscere un rilancio non solo dell’immagine, ma anche un rinnovamento delle attività e della propria mission. In particolare, la Fira oggi focalizza la propria attenzione in settori importanti quali la Green Economy, la progettazione europea e la finanza aziendale, con particolare riguardo alla misura dello Start up, diventando punto di riferimento per le imprese e per il rilancio economico regionale

Sono uno sportivo credente, ma poco praticante. Nel corso degli anni sono passato dallo sci al nuoto, dalla mountain bike al tennis, dal calcio alla pallavolo: il tanto che mi basta per restare più o meno in forma. Appena ho un po’ di tempo mi isolo nella mia palestra casalinga: musica alta, spinning e sacco da boxe mi aiutano a dare libero sfogo alle pressioni quotidiane. Amo molto il contatto con la natura e la mia montagna. E nelle giornate di bel tempo mi piace riscoprire paesaggi o praticare sentieri.

Passioni La mia passione più grande è lei: mia figlia Bianca. Insieme condividiamo tante cose: musica, cinema e arte o meglio canzoni disco, cartoni Disneys e creazioni stile art attack…Mi affascina il mondo tech: mi perdo nella scoperta di tutto ciò che è legato al mondo della comunicazione, di internet e dei computer. Apprezzo e gusto l’arte in tutte le sue forme, anche se l’aspetto grafico e il design sono quelli che più mi colpiscono quando visito mostre, musei o città d’arte. Infine il cibo per la mia mente: la lettura.

I miti Il mio mito per eccellenza: America. Ad oggi ho avuto solo un’occasione per visitare New York e mi piacerebbe poter ritornare e vivere questa terra incredibile che offre opportunità a chiunque abbia voglia di fare e crescere. Magari un viaggio coast to coast cavalcando una meravigliosa Harley Davidson, il prossimo sogno da realizzare. Intanto vivo il mito americano guidando una Jeep Wrangler. Amo il suo stile essenziale e ricercato allo stesso tempo duro ed elegante che mi porta ovunque, non importa dove.

La gente La parola “gente” per me è sinonimo di condivisione e crescita. È per questo che mi sono dedicato e impegnato tanto nell’associazionismo a fini culturali o sportivi quanto a livello politico. Il valore che attribuisco alle relazioni umane è al di sopra di ogni altra cosa e cerco di coltivarle direttamente o attraverso il mondo dei social network. Gli amici prima di ogni altra cosa! Gli amici di sempre, quelli veri, con cui scambiare quattro chiacchiere e condividere il piacere di un buon sigaro davanti ad un bicchiere di rum.

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sommario _ anno VIII n°76 _ aprile 2013

opinioni&rubriche finoaquituttobene editoriale ctrl s Il punto lavoro in corso sport management

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Domande e risposte Gocce d’inchiostro Tendenze, fatti persone La via dell’export Pienamente operativa la somministrazione di lavoro a-causale

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Società o Associazione Sportiva?

in primo piano 20 Ex Cofa, verso la riqualificazione Lavoro 24 L’oggi e il domani delle Relazioni Indutriali Ambiente 26 Ombrina Mare: il futuro dell’Abruzzo? in copertina

Infrastrutture

24

30 FIRA, con Micucci di nuovo fiducia nella crescita incarichi&carriere

FIRA

Carichieti/Fiba Confesercenti/ GI Abruzzo

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Mario Falconio / Giuseppe Susi / Riccardo D’Alessandro

Assoenologi/CISL/Agenti di Commercio

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Nicola Dragani / Paolo Sangermano /Bruno Rossi

Federcolori/“Donne del Vino”/Confindustria

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Luciano Biancone / Valentina Di Camillo Gennaro Tornincasa

Roma Capitale/Fedagri Abruzzo Sviluppo

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Salvatore Santangelo / Valentino Di Campli Riccardo Bertazzi

storie&persone New Generation Antonella Ballone

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Antonella Ballone

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tematiche d’impresa fisco ict creatività norme&leggi

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L’esclusione del socio nelle SRL Bella l’Agenda Digitale, ma solo se sei alfabetizzato! Un Polo d’Innovazione che va oltre il concetto di polo Crisi d’impresa, come gestirla

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141 76 7



sommario _ anno VIII n°76 _ aprile 2013

credito&finanza Banca dell’Adriatico BCC Valle del Trigno

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Banca dell’Adriatico: ad Ascoli Piceno nasce una nuova grande banca del territorio Grande successo per la terza edizione di “Orientati, Formati al Futuro”

focus 72 Costo del lavoro: scendiamo nel concreto Borsa Italiana 73 L’Abruzzo che cresce con le sue aziende d’ELITE multimediale, l’Operaviva di Cristina Napoleone Creatività 74 Design e Alessandro Leardi Teseo, Moda 76 Annalisa stilista green Fondazione Umberto Veronesi sbarca Volontariato 78 La in provincia di Teramo nuovo giardino Decoro urbano 81 Un per l’Aurum Fondazione ARIA 82 Razza Umana seminari&convegni Lavoro

Risorse umane

Territorio Territorio Motori

86 eventi 88 90 93

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AIDP: “La Crisi non si può progettare, la Crescita sì!”

Citra Vini spegne 40 candeline Le eccellenze imprenditoriali a Teramo che Lavora

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Presentazione Show per il nuovo CLA

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PERCORSI DI GUSTO, CULTURA, TURISMO E TRADIZIONE

segue a pagina

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a cura di Denia Di Giacomo

102 Valentini, l’artigiano del vino

111 Nicola Dragani, da Masterchef a Kifood Entertainment

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106 Verrigni, una favola di pasta 97 99 113 115 121 123

Buono e bello, un’altra storia comincia Traparentesi La dieta mediterranea patrimonio dell’unesco I profumi perduti... L’arte in sintonia con i problemi attuali Iacopo Pasqui, il fotografo scelto per documentare il Conclave

119 L’arte fotografica di Alessandro Falco

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Âť di Lorenzo Pierfelice

finoaquituttobene

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gocce d’inchiostro editoriale

Eleonora Lopes _ direttore

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l dragaggio é iniziato, ma la protesta della Marineria non si è arrestata. Ultima in ordine di tempo, l’occupazione di un tratto dell’asse attrezzato che ha paralizzato il traffico di Pescara per un giorno. I lavoratori del porto, oramai esausti, da un anno sono vittime di intoppi politici, burocratici ed amministrativi che impediscono loro di lavorare. Alla protesta è seguito un vertice in prefettura al quale ha preso parte il presidente della Caripe Pino Mauro, che a nome dell’ente si é detto pronto ad anticipare circa 600.000 euro, quota richiesta dai marittimi, previa l’imprescindibile delibera di stanziamento della somma da parte della Regione. Il Consiglio Regionale ha risposto stanziando 300 mila euro ai quali si andranno ad aggiungere anche i fondi della Camera di Commercio (100 mila euro), di Provincia e Comune di Pescara (100 mila euro in totale) per una somma complessiva di 500 mila euro. Per la questione relativa alla cassa integrazione la Regione si è impegnata a trovare un accordo con l’Inps. Non resta che attendere che queste promesse vengano mantenute.

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iù di 40.000 persone,

lo scorso 13 aprile, hanno preso parte alla manifestazione contro l’Ombrina Mare. Il popolo anti petrolio si è riversato per le strade di Pescara. Ambientalisti, cittadini, politici e imprenditori hanno protestato perché questa strategia petrolifera colpirebbe direttamente gli interessi economici e lavorativi di decine di migliaia di persone impegnate in settori vitali per la nostra regione quali quelli della pesca, del turismo, dell’artigianato, dei servizi e dell’agricoltura. La Medoilgas Italia (l’azienda del progetto Ombrina Mare) per contro ha risposto ai manifestanti che l’Ombrina produrrebbe centinaia di nuovi posti di lavoro, un indotto per le imprese del territorio, investimenti per oltre 250 milioni di euro e un gettito fiscale stimato di oltre 750 milioni di euro, il tutto senza emissioni dannose per la salute. Partendo dal principio che la salute dei cittadini non si baratta con il denaro, secondo WWF e Lega Ambiente, i rischi ambientali e non solo, sarebbero altissimi per questa regione che sostiene di voler puntare su un’economia incentrata su turismo e natura.

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ono oltre 15.000 le im-

prese italiane che dall’inizio della crisi alla fine del 2012 sono fallite a causa dei ritardi dei pagamenti: questa la stima della Cgia, associazione italiana piccoli artigiani, secondo cui “tra il 2008 ed il 2012 i fallimenti causati dai ritardi dei pagamenti siano aumentati più del doppio (+114%): nel 2008 erano 1.800, a fine 2012 hanno toccato quota 3.860: 60.000 i posti di lavoro persi”. E a fronte delle 15.000 imprese italiane che sono fallite, sono stati persi di conseguenza circa 60.000 posti di lavoro. Una risposta positiva a questo bollettino di guerra è giunta dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli in merito allo sblocco ed alla gestione dei fondi per rilanciare l’economia del paese. Si tratta di 40 miliardi di euro che verranno divisi tra i debiti verso le banche e quelli verso le imprese. A questo punto è necessario capire a quanto ammontano i crediti vantati dalle banche, auspicando che nella prima tranche dei finanziamenti 2013 la priorità venga data ai pagamenti delle piccole e medie imprese giunte oramai al collasso economico. direttore@abruzzoimpresa.it

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s PREMIO INTERNAZIONALE PER IL PROF. MASTROPASQUA Il prof. Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro di Eccellenza in Oftalmologia dell’Univer-

sità “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha ricevuto la Medaglia “Coscas” Retina 2013 massimo riconoscimento che una Commissione di esperti retinologi internazionali attribuisce ad un personaggio che si è distinto nella diagnostica e chirurgia della retina. La medaglia, conferita a Roma, nel corso nel Meeting Internazionale “Retina 2013”, è un riconoscimento per le innovazioni tecnologiche chirurgiche sulla retina che il professore della “d’Annunzio” ha apportato in questi ultimi anni, come la robotica laser nella chirurgia della retina. «Stiamo lavorando sulla robotica perché non vi sono dubbi che oggi l’alta tecnologia faccia la vera differenza nei risultati postchirurgia – ha dichiarato Mastropasqua - in particolare nella qualità della visione e nei tempi di recupero della stessa visione.Noi della d’Annunzio – conclude il prof. Mastropasqua - siamo stati pionieri in oculistica in Italia, avendo cominciato nel 2004. Oggi possiamo affermare che il chirurgo è fondamentale, ma la robotica rappresenta un valore aggiunto notevole. Il salto di mentalità è difficile ma indispensabile se si vuole essere proiettati in un futuro peraltro prossimo».

INTERPELLANZA DI SCELTA CIVICA CONTRO I RITARDI DEI PAGAMENTI ALLE IMPRESE “Iniziative urgenti per autorizzare in via straordinaria, gli enti locali a superare i vincoli del Patto di stabilità interno,

sbloccando immediatamente 11 miliardi di euro – di cui 9 miliardi dei Comuni e 2 miliardi delle Province - di risorse già disponibili in termini di cassa per pagare lavori realizzati ma oggi bloccati dal Patto di stabilità interno”. È questo l’obiettivo dell’interpellanza rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli, firmata dal deputato abruzzese di Scelta Civica Giulio Cesare Sottanelli. Nell’interrogazione si chiede inoltre di “assicurare, con apposito provvedimento, il passaggio immediato dall’avanzo al pareggio di bilancio per gli enti locali, adottando la regola stabile che comporti equilibrio di parte corrente e limite all’indebitamento, in modo da consentire una equilibrata politica di investimenti da parte degli enti locali”. «L’interpellanza vuole essere un’ulteriore elemento di spinta nei confronti del governo anche alla luce dei primi risultati ottenuti con l’Unione europea per lo sblocco degli arretrati alle imprese e per il via libera a nuovi investimenti» ha spiegato Sottanelli. L’interrogazione è stata promossa dall’onorevole Salvatore Matarrese e firmata, oltre che da Sottanelli, anche dai deputati Andrea Causin, Angelo D’Agostino, Gaetano Piepioli, Antimo Cesaro, Giovanni Monchiero e Enrico Zanetti.

LIONS, PESCARA OSPITERà LA CONFERENZA INTERNAZIONALE 2015 La città di Pescara ospiterà la Conferenza Internazionale dei Lions che si terrà a marzo del 2015 e che seguirà l’ap-

puntamento dell’anno prossimo a Tangeri, in Marocco. La candidatura è stata ufficializzata nel corso della Conferenza Internazionale che si è svolta a Lubiana dal 21 al 23 marzo, e che riunisce i 17 paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Alla conferenza slovena ha preso parte una delegazione del Lions Club Pescara Host, composta dal presidente dello storico Club, Giuseppe Pace, accompagnato dal vice presidente Luciano Mauriello, dal past governatore del distretto 108/A, Guglielmo Lancasteri, individuato anche quale coordinatore del Comitato organizzatore della Conferenza, e dai consiglieri del comitato, Antonino Travia, Aldo Di Cosmo e Alberto Siena. «Siamo orgogliosi di poter ospitare la diciottesima Conferenza Internazionale – ha dichiarato il presidente Pace-. Siamo convinti che quest’evento rappresenti un’occasione di coinvolgimento del mondo lionistico, ma anche del nostro intero territorio. Siamo inoltre fieri di godere del sostegno delle nostre autorità, dalla Regione, alla Provincia fino al Comune di Pescara. É per noi un onore ricevere questo attestato di stima e di fiducia che l’organizzazione internazionale ha riservato al nostro club e all’Italia tutta, accettando la nostra candidatura. Inizierà ora – ha concluso il presidente – una intensa fase organizzativa della Conferenza».

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tendenze fatti persone

INNOVAZIONE, OLTRE 600 MILA EURO PER LE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI PESCARA Sono oltre 600 mila euro i fondi messi a disposizione effetto di risparmi che si sono realizzati per altri bandi,

dalla Provincia di Pescara, con il bando PIT (Programma integrato territoriale). I fondi ripartiti lungo due assi verranno destinati alle imprese del territorio per progetti di innovazione tecnologica, organizzativa, di processo e di prodotto, di tutela ambientale e per la sicurezza dei luoghi di lavoro. Circa 410 mila euro verranno elargiti per linea A.1.1 “Sostegno a interventi di adeguamento tecnologico altamente innovativo”; circa 205 mila euro per linea B.1.1 “Sostegno alla realizzazione di progetti organici di investimento volti a promuovere l’eco-innovazione ed il miglioramento della sicurezza dei luoghi di lavoro”. «L’attuale dotazione finanziaria del bando – ha dichiarato il presidente Guerino Testa – sarà incrementata a breve di ulteriori 515 mila euro per

il che porterà a oltre 1 milione 130 mila euro l’impegno destinato alle PMI e a oltre 2 milioni di euro complessivamente attivati in innovazione». «Con questo bando la Provincia di Pescara porta a compimento un ciclo positivo. Già con il precedente Asse siamo riusciti a finanziare 50 imprese per quanto riguarda l’innovazione e 30 per lo sviluppo territoriale – ha spiegato l’assessore al Pit Andrea Faieta – questa volta le aziende potenzialmente interessate sono molte di più». Le domande che le imprese presenteranno su una sola delle due linee di intervento, per un contributo massimo che non può superare i 50% dei costi ammissibili del progetto, dovranno essere inviate alla Provincia di Pescara entro l’11 maggio 2013.

LUTTO NEL MONDI DEGLI IMPRENDITORI ADDIO A MASSIMO CARDONE, TITOLARE DELL’HOTEL SEA LION Aveva solo 38 anni, Massimo Cardone, il titolare

dell’hotel Sea Lion di Montesilvano ed ex consigliere comunale, trovato morto nel suo appartamento in via Cesare Battisti a Pescara. Cardone si è tolto la vita con un colpo di pistola. A dare l’allarme era stato il fratello che non riuscendo a mettersi in contatto con lui per un’intera giornata, era andato sotto casa del fratello, notando la macchina parcheggiata e sentendo il cellulare squillare a vuoto all’interno dell’appartamento. Solo con l’arrivo dei vigili del fuoco, la

tragica scoperta. Nessun biglietto a spiegare il gesto di Massimo Cardone, ma sulla sua bacheca Facebook, il giorno prima il giovane e brillante imprenditore scriveva: «Ricordo quel tempo che i profumi avevano un profumo, che i colori avevano un colore e dove i pomeriggi assolati terminavano con un arcobaleno e poi si spegnevano con un bagliore rosa dietro “la bella addormentata”…». Al cordoglio per la tragica scomparsa si è unita tutta la città di Montesilvano e il mondo imprenditoriale dell’intera provincia di Pescara.

L’AGRITURISMO CIGNALE AL FUORI SALONE DI MILANO È

un connubio dal sapore nuovo quello che l’Agriturismo Cignale di Penne è riuscito a creare con il Fuori Salone di Milano. L’azienda agricola situata sulle colline di Collemaggio a Penne, nata da un’idea di una coppia di talento abruzzese, Rita, una vita dedicata all’insegnamento, e Massimo, ex manager della finanza, che hanno deciso di costruire nei loro terreni, coltivati con metodi esclusivamente naturali, un’oasi di pace e rispetto dell’ambiente, sarà presente all’interno di CasaBio, il primo contenitore di iniziative che si fanno interpreti del vivere green, nell’ambito del Fuori Salone di Milano dal 9 al 14 aprile. All’interno di un loft innovativo situato nello spazio esclusivo

denominato “Green Stage” di via Savona 33, nel cuore dell’evento milanese, sarà possibile assaggiare l’olio dop abruzzese e le altre tipicità dell’Agriturismo Cignale, in un percorso esperienziale che coinvolge non solo il gusto, ma anche tutti gli altri quattro sensi. Filo rosso che lega la realtà abruzzese, ancorata alle tradizioni di una cultura antica e confluite in una vera e propria officina del buon vivere tra storia e natura, a CasaBio, il progetto nato dalla sinergia di aziende che operano nel design, nell’arredamento e nell’architettura e credono nella eco-sostenibilità, è l’attenzione al benessere dell’uomo che ruota attorno a quello che mangiamo, ma anche a dove viviamo e allo stile di vita che scegliamo.

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s “REGIONE IN AZIENDA”, CASTIGLIONE VISITA IL GRUPPO GRAVINA I

l vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, nell’ambito del programma di visite alle aziende abruzzesi, si è recato presso le aziende del Gruppo Gravina a Castel di Sangro. Con il presidente del Gruppo, Gabriele Gravina, Castiglione si è soffermato sulle opportunità che stanno nascendo grazie alla messa a sistema dei progetti che riguardano il comprensorio dell’alto Sangro. «Uno di quelli che è già in fase avanzata, - ha spiegato Castiglione - è la Cittadella dello Sport che riesce a coniugare natura, sviluppo, benessere e sport con cultura ed enogastronomia. Ho potuto verificare che quello che sostengo da anni, sulla necessità di presentare il prodotto turistico abruzzese come un unicum, sta avendo una realizzazione concreta anche grazie all’impegno del Gruppo Gravina». La Cittadella dello Sport, uno degli otto Contratti di Sviluppo nazionali a cui il Ministero per lo Sviluppo economico ha dato parere positivo, potrebbe favorire, in tempi ragionevolmente brevi, anche un incremento occupazionale nell’intero bacino dell’alto Sangro.

OLIO, SUL PODIO DEL PREMIO SIRENA D’ORO L’AZIENDA AGRICOLA TOMMASO MASCIANTONIO Sono stati annunciati a Roma i vincitori dell’undicesima edizione di Sirena d’Oro, il concorso nazionale dedicato agli oli

Dop - e da quest’anno anche Igp - promosso dalla Città di Sorrento in collaborazione con Unaprol e FederDop Olio. Dopo i riconoscimenti ricevuti dai nostri oli nell’ambito del Sol d’oro, l’Abruzzo incassa un altro prestigioso risultato con la Sirena d’Argento conquistato dall’Azienda agricola Tommaso Masciantonio con il suo DOP Colline Teatine nella categoria fruttato leggero (al primo posto l’Azienda Riva del Garda con il DOP Garda). Proprio nella medesima categoria, l’Azienda di Casoli aveva conquistato la prima piazza nel concorso di Verona nel mese di febbraio. Gli oli giudicati migliori nelle tre categorie del Premio - fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso - sono stati resi noti nel corso di un convegno che si è svolto a Roma, presso la Sala delle Mercede di Palazzo Marini (Camera dei deputati), alla presenza tra gli altri del presidente della commissione Agricoltura della Camera, On. Paolo Russo. Gli oli in gara in questa edizione sono stati 178, in rappresentanza di 37 aree Dop e Igp. Una giuria di 19 capi panel ha successivamente decretato i 9 oli vincitori. La consegna dei premi si tiene a Sorrento, in occasione della terza edizione della Borsa Valori del Territorio, kermesse enogastromica in programma dal 25 al 27 aprile, in cui gli oli dop e igp saranno protagonisti di percorsi enogastromici tra gusto, storia e tradizione.

LAVORO, SONO IRREGOLARI SEI AZIENDE SU DIECI Oltre il 60% delle aziende abruzzesi controllate dalla Direzione regionale del Lavoro risulta fuori norma per

contratti, appalti, orari e sicurezza. Un brutto quadro quello che emerge dai dati 2012. A ciò si aggiungono meno occupazione e minor qualità. Su 5.423 aziende ispezionate, 3.500 sono irregolari, un dato molto alto. In testa alla classifica ci sono commercio, ristorazione e turismo, ma è il terziario a registrare il numero maggiore di «invisibili», lavoratori in nero che la Direzione regionale del Lavoro stima in un rapporto di 1 a 10. Su 16 mila lavoratori censiti oltre mille sono risultati sconosciuti al Fisco (più 32 per cento dell’anno precedente). In più contro quella che è la normativa vigente in Abruzzo si lavora più ore del dovuto e nel settore degli autotrasporti le conseguenze ricadono sulla sicurezza stradale. «Abbiamo aumentato i nostri controlli -ha detto Giovanni De Paulis, direttore regionale del Lavoro-. I dati che abbiamo sul lavoro nero sono abbastanza preoccupanti nel senso che c’è un incremento del 30 per cento del lavoro nero accertato, maggiormente nel settore dei pubblici esercizi, terziario, a seguire l’edilizia. I nostri ispettori hanno accertato un’imponibile di evasione contributiva pari a 19mln di euro. In aumento anche le sanzioni riscosse con un più 4mln di euro».

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tendenze fatti persone

NUOVI TITOLI DI VIAGGIO PER I PENDOLARI I pendolari abruzzesi potranno contare su nuovi titoli utilizzabile solo cinque giorni alla settimana; il terzo di viaggio, grazie alle scelte di politica tariffaria introdotte dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra. Le novità, dopo quelle già operanti a tariffa agevolata per i possessori di ISEE e il blocco dell’aumento tariffario per gli over 65, riguardano tre nuovi titoli. Il primo è un titolo di viaggio nominativo annuale per le linee suburbane; il secondo extraubano, una sperimentazione fino al 31/12 sulle tratte tra 50 km e 150, denominato “abbonamento mensile lunedì-venerdì”, è

introduce il titolo di viaggio semestrale a valere sui soli servizi extraurbani. «Scopo di questa iniziativa - ha argomentato Morra- è incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico, ampliando l’offerta dei titoli di viaggio, perché siano il più possibile aderenti alle reali esigenze di mobilità dei lavoratori pendolari e ai loro problemi organizzativi. Il provvedimento è frutto di una campagna di ascolto delle associazioni di categoria e degli stessi pendolari che suggeriscono

ipotesi nuove».

CONFINDUSTRIA, PAGARE LE IMPRESE È NORMALE AMMINISTRAZIONE «Trovo poco edificante salutare in maniera straordinatali da mettere sul lastrico non solo un mare di imprese ria una pratica che in altri Paesi del mondo è normale amministrazione: il pagamento da parte dello Stato e degli enti locali delle forniture e dei lavori effettuati dalle Imprese in tempi da Paese civile e moderno». Ad affernarlo il presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, che interviene sul tema dei pagamenti da parte dello Stato alle imprese. «In questo Paese, oramai sull’orlo del fallimento, -continua- dovremmo occuparci di ben altro per recuperare in competitività e ammodernarlo come si addice alla sesta potenza mondiale. Invece siamo fermi ad esprimere soddisfazione per lo sblocco di parte dei pagamenti da parte dello Stato che ha raggiunto tempi biblici,

sane, ma da bloccare un intero sistema economico. Per non parlare delle fatture emesse a carico degli enti, che, una volta portate all’incasso, sistematicamente vengono rifiutate dall’intero sistema creditizio. Siamo al paradosso: le imprese finanziano lo Stato per “appena” 90 miliardi di euro, saranno solo questi o forse siamo di fronte alla solita contabilità omerica invece di finanziare la ricerca, lo sviluppo e gli investimenti. E poi dobbiamo sentirci la solita ramanzina che gli imprenditori italiani non investono e non patrimonializzano. Forse -conclude il presidente di Confindustria L’Aquila- aveva ragione Marco Tullio Cicerone “In tempo di guerra le leggi tacciono!”

CONTROLLO DI GESTIONE: NE PARLA IN UN CONVEGNO LA SISTEMI SPA Il 5 Marzo si è tenuto presso la Confindustria di Pescara un evento sul controllo di gestione patrocinato dalla Sistemi SpA e dalla Confindustria di Pescara. Relatori dell’incontro sono stati Nicola Lucido (consulente Simpresa), Raffaele Marcello (IRDCEC) e Davide Vierzi (Divisione Simpresa di Sistemi SpA). Gli argomenti trattati hanno riguardato metodologie e tecniche del controllo di gestione secondo un approccio operativo attraverso case history. Si è inoltre approfondito il ruolo che il sistema informatico riveste in questo ambito. Sistemi Spa, che da tempo lavora nel coadiuva-

re le aziende nella sua attività di controllo di gestione, ha illustrato la piattaforma applicativa Sistema Impresa e i Modelli Simpresa. La piattaforma applicativa quale strumento per gestire i processi amministrativi e fiscali in modo efficiente e predisporre ‘a costo zero’ i dati utili al controllo di gestione. I Modelli Simpresa, predefiniti per tipologia di azienda, finalizzati alla realizzazione di un sistema di controllo perfettamente integrato nella struttura organizzativa dell’azienda. Per approfondire l’argomento è disponibile il sito tematico www.sistemaimpresa.com.

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Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


il punto

Mauro Di Pietro giornalista

La via

dell’export L

a crisi economico-finanziaria ci ha indicato una cosa con estrema precisone: la velocità con cui si evolvono gli scenari internazionali. Una rapidità a cui il nostro sistema economico non è riuscito a reagire con altrettanta tempestività, al punto che l’export rallenta a ogni trimestre. E’ interessante, proprio su questo aspetto, osservare cosa accade in casa nostra. Anche se quest’anno l’Abruzzo ha ricoperto nuovamente un ruolo da protagonista al Vinitaly, scopriamo che non bastano più vino, pasta e olio a sorreggere il sistema export dell’intero territorio regionale. Purtroppo il report curato dal Servizio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico è impietoso e fotografa una situazione in tutta la sua gravità. Più di un interrogativo si pone all’attenzione della politica regionale, che stenta a individuare strumenti per arginare la crisi e magari rilanciare l’azione delle pmi locali. Il settore alimentare è da record, con 120 milioni di fatturato, ma gli altri comparti sprofondano, con il sistema moda che fa registrare un export con un meno 25 per cento e quello legato all’innovazione tecnologica con il meno 12 per cento. Perfino il Montepulciano, dopo anni di successo, fa registrare un rallentamento, con le esportazioni incollate al volume del 2011, con 100milioni di Euro. Per cogliere appieno cosa stia accadendo basta dare uno sguardo ai dati Cerved sui fallimenti, dove si scopre, con amarezza, che

Teramo è la seconda provincia italiana per la più alta incidenza di fallimenti. E’ chiaro che il modello “piccolo, ma bello” degli anni ottanta, risente di una crisi strutturale causata anche dall’incapacità di autopromuoversi in termini di internazionalizzazione dei mercati, politiche di brand e azioni marketing. Occasioni perse che oggi esigono un prezzo da pagare. La politica regionale, che si appresta a chiudere il mandato di legislatura, ha mostrato non poche difficoltà nel promuovere le riforme e varare provvedimenti in grado non di assistere, ma di sostenere l’azione di rilancio proprio a favore dell’export. Assodato il fatto che era impossibile ricorrere alla svalutazione monetaria per recuperare competitività sulle piazze estere, su base territoriale si doveva lavorare rapidamente sul fronte del commercio estero. L’Abruzzo, su questo fronte, sta dimostrando una minore capacità di integrazione con le filiere globali, così come una scarsa propensione a sviluppare rapporti con i mercati emergenti. E’ chiaro che le piccole dimensioni delle aziende abruzzesi richiedono, proprio su questo versante, strumenti di ausilio per aggredire il commercio mondiale. Gli studi ci indicano una strada maestra: l’Abruzzo recupererà terreno solo attraverso l’export, ma per farlo la politica non aspetti tempo e corra al fianco dei piccoli operatori alla scoperta del mondo. Una sola avvertenza, magari in nome dell’austerity, viaggi mirati e mai in business-class

Per i vostri commenti scrivete pure a: maurodipietro65@gmail.com su Twitter: @maurodipietro

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» di Marcella Pace

Ex Cofa, verso la riqualificazione Tra polemiche e incontri, il lungo iter per il rilancio dell’ex mercato ortofrutticolo della riviera sud di Pescara

Un’immagine dell’ex mercato ortofrutticolo situato nella riviera sud di Pescara

A

rea espositiva permanente, area commerciale con negozi, banche, ristoranti e alberghi, strutture per il culto, per lo sport e per il tempo libero ed un costante collegamento con il mondo marino. Questo il progetto, previsto dall’accordo sottoscritto lo scorso 1 febbraio dal presidente della Regione

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Abruzzo Gianni Chiodi, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il sindaco del capoluogo adriatico, Luigi Albore Mascia, e dal presidente della Camera di Commercio, Daniele Becci, relativo alla riqualificazione dell’area ex Cofa, l’ex Mercato Ortofrutticolo sulla riviera sud di Pescara, sito di proprietà della Regione che do-


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veva essere venduto alla Camera di Commercio al prezzo di 11 milioni e 830 mila euro. «Un accordo storico - come era stato ribattezzato dal primo cittadino pescarese - fondamentale per dare avvio ad una serie di interventi di sviluppo della città, destinati a cambiare il volto di Pescara». «Un punto di partenza nuovo per la nostra città» concordava Becci che ha da sempre considerato l’area dell’ex Cofa, come strategica per il rilancio economico. In quell’occasione il Comune di Pescara si assunse l’impegno di sottoporre l’Accordo di Programma alla ratifica del Consiglio comunale entro trenta giorni. Appuntamento dunque ai primi di marzo. Ma è proprio in quella sede che il progetto ha subito una brusca battuta d’arresto. L’assise pescarese chiamata ad esprimersi sulla ratifica del protocollo, ha prodotto una fumata nera soprattutto per il voto contrario dell’opposizione di centrosinistra, per qualcuno un vero atto di ostruzionismo. Inevitabili le profonde polemiche sviluppatesi nei

giorni a seguire che hanno visto le ragioni del sì della maggioranza, con il sindaco in prima linea contrapporsi a quelle del no del centrosinistra che invocava maggiore trasparenza sul progetto. Al centro dell’infuocato scontro il presidente della Camera di Commercio Daniele Becci che due giorni dopo la mancata ratifica, rinunciò al progetto, svincolandosi dagli impegni sottoscritti nell’accordo. Ad un mese dal blocco in consiglio comunale, un nuovo incontro tra Comune, Provincia, Regione, e Camera di Commercio ha riaperto, lo scorso 3 aprile, le trattative sulla cessione dell’area ex Cofa. Nel corso del confronto, la Regione ha manifestato un interesse temporalmente limitato, di due o tre mesi, per definire il nuovo percorso per l’ex Cofa che dovrà essere obbligatoriamente oggetto di una cessione onerosa, ovvero di vendita per produrre un introito quale co-investimento dei fondi Fas. L’unica alternativa possibile potrebbe essere solo il bando pubblico.

Le reazioni Daniele Becci presidente Camera di Commercio di Pescara

«Dopo l’amarezza per il blocco di un lavoro condotto per tre anni per il bene della città, è necessario che si faccia un passo indietro. L’area dell’ex Cofa è di portata strategica per tutta la città. Di fronte al nuovo iter delineato nel corso del vertice convocato dal Comune di Pescara il 3 aprile, durante il quale la Regione ha confermato la volontà di vendere quell’area, l’auspicio dell’intero ente camerale è che quest’iniziativa sia condivisa da tutti. Nei prossimi giorni la giunta camerale si riunirà per le successive eventuali determinazioni, ma l’appello è rivolto a tutte le Forze del territorio. Affinché si faccia davvero il bene della città è necessaria coesione e condivisione su un progetto di tale rilevanza per la città tutta. Restare in questa conflittualità, soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, è solo un danno. Se si dovesse redigere il nuovo Piano particolareggiato 2 (Pp2) potrebbero riaprirsi i termini per le trattative».

Luigi Albore Mascia sindaco di Pescara

«Il vertice del 3 aprile convocato sul tema della riqualificazione dell’ex Cofa, a un mese dal blocco in Consiglio comunale dell’accordo di programma, ci ha permesso di verificare che tutti gli Enti coinvolti, ossia Comune, Provincia, Regione e Camera di Commercio, sono positivamente interessati al recupero di quell’area strategica per il rilancio e lo sviluppo della città e, quindi, a riaprire un dialogo costruttivo per riallacciare le fila del discorso interrotto. Un procedimento, purtroppo, fermato in Consiglio comunale dopo tre anni di lavoro, ma che pure non intendiamo abbandonare proprio perché siamo tutti ben consapevoli della sua importanza. Per tale ragione, smaltita la delusione, c’era la necessità di verificare l’interesse di

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Un’altra immagine del sito al centro di feroci polemiche

tutti gli Enti a riannodare le fila del discorso e a proseguire lungo la strada intrapresa individuando l’iter da perseguire. Il Comune di Pescara è più che mai convinto che il coinvolgimento dei quattro Enti pubblici sia un’occasione unica e un’opportunità storica per Pescara che potrà finalmente raggiungere un traguardo fondamentale lungamente inseguito. Per questo abbiamo proposto di tornare al Tavolo di confronto ripartendo, probabilmente, anche da una pianificazione complessiva del Piano Particolareggiato 2, e ovviamente c’è bisogno di fare una riflessione complessiva».

Maurizio Acerbo consigliere regionale e al Comune di Pescara di Rifondazione Comunista

«Il mio no in consiglio comunale nasce da un presupposto molto semplice. L’area ex Cofa rientra in nel Piano Particolareggiato 2 che implica la progettazione di un’area unitaria, ben più ampia, di portata strategica per l’intera città. Ricordo tra l’altro che il Piano Particolareggiato, per il quale il consiglio comunale si trova nella fase dell’esame delle osservazioni, è l’eredità lasciata dall’amministrazione precedente. Il che significa che mentre dovremmo stare a discutere del Pp2 con dibattiti pubblici e confronti aperti per garantire l’interesse pubblico e una maggiore qualità urbana, ci viene sottoposto un accordo contenente previsioni di destinazioni. Con una sorta di terrorismo allarmistico si cerca di imporre un’accelerazione che espropria la città della possibilità di determinare il futuro dell’area. Se abbiamo perso quattro anni la responsabilità è di questa amministrazione e l’opposizione ha il solo merito di aver evitato di far trovare la comunità dinnanzi ad un fatto compiuto. Se i politicanti della città di Pescara non fossero ossessionati dal fare bella figura con gli imprenditori di grossa portata della nostra regione, saprebbero far comprendere alla Regione che dovrebbe donare quell’area invece di imporre ultimatum assurdi sulla sua vendita»

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» di Denia Di Giacomo

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foto concesse da AIDP

L’oggi e il domani

delle Relazioni Indutriali Secondo approfondimento del percorso formativo “Relazioni Industriali” strutturato per affrontare un delicato quanto complesso argomento d’attualità. Riportiamo il parere di alcuni esperti in merito

T

orniamo a parlare di “Relazioni Industriali 2013 – per un rinnovato rapporto tra le parti sociali”, il Percorso Formativo strutturato da Elisa Antonioni di Sinergie Education e organizzato in collaborazione con Confindustria Pescara e le Organizzazioni Sindacali Regionali quali CIGL, CISL, UIL e UGL. Un itinerario formativo che risponde all’esigenza di formare sul quanto mai complesso sistema che si pone in essere in fase di contrattazioni e concertazioni nell’ambito delle relazioni industriali appunto. Leggiamo dunque un breve parere in merito a questo impegnativo argomento da parte di tre attori coinvolti nel percorso, Marco Lai, responsabile area diritto del lavoro del Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze, Nicola Petracca - avvocato giuslavorista, managing partner Studio Legale LabLaw e Francesco Donato Perillo, docente in Gestione delle Risorse Umane presso

l’Università di Suor Orsola Benincasa nonché moderatore del percorso.

La locandina delle evento del 12 aprile

Marco Lai responsabile area diritto del lavoro del Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze

«Oggi più che mai un percorso formativo che metta in relazione lavoratori e aziende, nonché le loro rispettive strutture di rappresentanza, è necessario, e in qualche modo innovativo. L’originalità consiste nel fatto che solitamente la formazione nell’ambito delle Relazioni Industriali, quando viene fatta, è promossa dalle singole organizzazioni per i propri aderenti; in questo percorso invece si è finalmente compresa l’importanza del dialogo tra tutti i protagonisti del vivere sociale, un dialogo reale non più basato su sterili antagonismi. La complessa situazione economica e politica richiede in tempi rapidi risposte concrete soprattutto sui temi del lavoro. Ciò necessità capacità di proposta innovativa e soluzioni condivise. Se ne può uscire infatti solo se ogni attore sociale farà la propria parte, con spirito collaborativo e innovativo, senza attendere risposte sul piano istituzionale. E’ una concezione che si sposa con un modello partecipativo di Relazioni Industriali che occorre definitivamente implementare».

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in primo piano

Nicola Petracca avvocato giuslavorista, managing partner Studio Legale LabLaw

«Le Relazioni Industriali sono di norma molto complesse da gestire, a livello giuridico, soprattutto in taluni contesti. Inoltre, in questi ultimi anni, la vicenda FIAT ha gettato una luce del tutto nuova su questo argomento. Una delle problematiche principali nasce dall’articolo 39 della Costituzione, che prevede la registrazione per tutti gli organi sindacali, registrazione in realtà mai avvenuta. Se i sindacati fossero stati registrati tutti gli accordi collettivi sarebbero stati applicati ad ogni categoria, a prescindere dall’iscrizione o meno del soggetto interessato, il punto focale della questione è proprio questo dunque, la efficacia soggettiva degli accordi sindacali e la loro applicazione a tutta la popolazione aziendale. Negli ultimi anni, a partire dagli accordi quadro del 2009 si è data particolare importanza alla contrattazione aziendale e territoriale in genere rispetto a quella di livello nazionale, soprattutto per gestire situazioni di crisi, in presenza delle quali si poteva andare in deroga alla contrattazione nazionale. Con la legge 148 del 2011 sui contratti di prossimità si può addirittura derogare alla legge su tutta una serie di tematiche, nel ricorrere dei presupposti di legge».

Francesco Donato Perillo docente in Gestione delle Risorse Umane presso l’Università di Suor Orsola Benincasa

«È di stretta attualità la presa di posizione del presidente Squinzi e dei segretari nazionali delle Organizzazioni sindacali per un rinnovato patto sociale che rimetta al centro della sensibilità politica il lavoro e le sue condizioni. Mai come in questa fase, le relazioni industriali hanno espresso così chiaramente l’orientamento al recupero di ogni possibile convergenza, superando una lunga storia di contrapposizioni conflittuali. Il percorso di formazione “Relazioni Industriali” si è mosso proprio in questa direzione. Un esperimento unico e coraggioso, che ha messo insieme nello stesso percorso di approfondimento dirigenti sindacali, datoriali e dei lavoratori, responsabili aziendali e del personale. Il confronto con esperti nazionali su temi che direttamente o indirettamente impegnano sul campo gli attori delle relazioni industriali, ha generato convergenze, consapevolezza del valore della cooperazione per la soluzione di problemi spesso drammatici che accomunano aziende in crisi e lavoratori a rischio occupazione. Perché, nonostante la globalizzazione dei mercati, la rarefazione dei rapporti sociali, il depotenziamento del potere contrattuale, le relazioni industriali hanno un futuro»

Relazioni industriali: convegno con ospiti d’eccezione Lo scorso 12 aprile presso la sede di Confindustria Pescara, nell’ambito del corso Relazioni Industriali, Sinergie Education in collaborazione con AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale – e il CSDN – Centro Nazionale Studi di Diritto del Lavoro- ha organizzato un interessante incontro “Relazioni Industriali nel terzo millennio. Lavoratori e imprese per governare il cambiamento”. Un convegno segnato da eccellenti testimonianze, come quella di Gustavo Bracco, senior advisor human resources del Gruppo Pirelli, con un’intervista condotta da Elisa Antonioni di Sinergie Education, Savino Pezzotta, segretario generale CISL, intervistato da Raffaele Credidio, presidente AIDP Abruzzo e Molise, nonché dall’intervento di numerosi altri ospiti di grande rilievo, che hanno saputo regalare enorme spessore e approfondimento alla giornata.

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» di Denia Di Giacomo

Ombrina Mare:

il futuro dell’Abruzzo? Proteste, manifestazioni e dati contrastanti, Ombrina Mare si o no? L’argomento è oggi un campo minato. Pubblichiamo per par condicio entrambe le posizioni, pro e contro la piattaforma della Medoilgas

In questa immagine l’impianto di estrazione Ombrina Mare in tre dimensioni

È

stata una manifestazione quasi da record per la nostra regione. Presenze stimate tra le 20mila e le 40mila,(tutto dipende dalla fonte!),comunque una mobilitazione senza precedenti, chiara dimostrazione di quanto sia forte la sensibilità del territorio sulle tematiche legate all’ambiente, allo sviluppo sostenibile e sul futuro economico regionale. Parliamo del corteo svoltosi lo scorso 13 aprile a Pescara contro la realizzazione di Ombrina Mare,

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l’ormai noto impianto per l’estrazione di idrocarburi dell’azienda Medoilgas, la cui installazione è prevista a circa sei chilometri di distanza dalla Costa dei Trabocchi. Le polemiche sono all’apice,tra chi come ambientalisti e numerosi politici (ma la questione riguarda anche la Conferenza Episcopale, la Confcommercio, il mondo delle cantine ecc.) preferirebbero adottare altre vie per lo sviluppo regionale e chi, in particolare Confindustria ritiene anacronistica


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questa presa di posizione, affermando che nel nostro territorio ormai da molto tempo esistono impianti di questo genere che non solo creano occupazione ma non escludono neppure altre formule di sviluppo.

Abbiamo posto le stesse domande a due fazioni contrapposte, rappresentate da Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo Onlus e dal dott. Teodoro Calabrese, vicedirettore di Confindustria Chieti.

I PARERI Angelo Di Matteo presidente Legambiente Abruzzo Onlus

 Qual è la vostra posizione in merito al progetto Ombrina Mare2? «Noi siamo assolutamente contrari. E’ un’operazione insensata e infruttuosa, che non apporta nessun beneficio né all’economia regionale né tantomeno, all’immagine dell’Abruzzo e quindi al futuro della nostra regione».  Quali dati concreti supportano la vostra idea? «Semplicemente l’analisi dei dati che abbiamo acquisito dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dello Sviluppo Economico e che sono pubblici. Sono dati estremamente dettagliati che ci parlano di un progetto – Ombrina mare ndr – privo di tutti quei risvolti economici e occupazionali che alcuni vogliono porre in

evidenza. Innanzitutto si tratterebbe dell’estrazione di petrolio di pessima qualità e in quantità irrisorie, sufficiente a coprire appena lo 0,2% del consumo annuale nazionale e di gas corrispondente ad appena lo 0,001% del consumo nazionale. Sono questi i miseri numeri che secondo la Strategia Energetica Nazionale, di recente approvazione, dovrebbero contribuire a ridurre la dipendenza dall’estero e ad “abbassare la bolletta” energetica. Se analizziamo poi le royalties per la regione Abruzzo, queste sono modeste ed offensive: il valore che la nostra regione ricaverebbe dal petrolio è quello di mezza tazzina di caffè all’anno per ogni cittadino abruzzese. Altrettanto irrisorio è il canone annuale del permesso di ricerca che la Medoilgas già paga allo Stato di appena 1400 euro circa all’anno».  Come possono convivere in modo trasparente due concetti così lontani come “Regione verde d’Europa” e petrolarizzazione?Attraverso quali compromessi? «La nostra regione non ha, ripeto, vocazione petrolifera (idrocarburi liquidi), ma nonostante questo, il futuro che ad oggi ci si prospetta dinnanzi, in considerazione di tutte le nuove richieste di concessioni, è quello. Un futuro dove noi saremo gli unici ad andare in controtendenza, mentre il mondo guarda e pratica la green economy, la Regione Abruzzo si pregerà di essere terra di conquista petrolifera. Un modo davvero poco saggio di progettare il futuro,

soprattutto in considerazione del fatto che sono risorse limitate, della durata di poco più di una decina di anni, cosa possono rappresentare poche decine di anni nella pianificazione dello sviluppo territoriale?»  Quali saranno i vantaggi per l’Abruzzo con la realizzazione di Ombrina Mare e quali gli svantaggi? «Nessun vantaggio, se non quello della simbolica mezza tazzina di caffè procapite. Di svantaggi ne avremo purtroppo moltissimi, tra i quali una bassissima ricaduta occupazionale, ingenti danni all’immagine regionale, forti impatti ambientali in quanto si tratta essenzialmente di estrazione di olio carico di zolfo che per l’alta tossicità comporta danni sia alla salute umana che a quella animale e vegetale. Aggiungo inoltre, che stiamo parlando di una realtà aziendale i cui dati, liberamente presi dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico, ci parlano di un’azienda, la Mediterranean Oil&Gas Plc con sede a Londra, e che in Italia opera attraverso le società Medoilgas Italia S.p.A e Medoilgas Civita ltd, che nel 2012 ha estratto in maniera diretta un quantitativo di gas pari a solo lo 0,0008% del fabbisogno nazionale annuale, e in in joint-ventures con altre società appena lo 0,3% del fabbisogno nazionale annuale. La Medoilgas nel 2012, infine, non ha versato royalties. Sono tutti elementi da valutare attentamente, per riuscire a capire davvero di cosa stiamo parlando e degli eventuali risvolti che se ne potranno ottenere»

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in primo piano Teodoro Calabrese vicedirettore di Confindustria Chieti

 Qual è la vostra posizione in me-

rito al progetto Ombrina Mare2? «Noi siamo favorevoli ad ogni progetto che, come Ombrina, sia realizzato secondo le migliori tecnologie, nel pieno rispetto di norme severissime di sicurezza e tutela ambientale, e con reali benefici occupazionali, economici e di ricadute fiscali; senza queste garanzie saremmo i primi ad opporci».  Quali dati concreti supportano la vostra idea? «La valutazione positiva rilasciata da parte del Comitato VIA Nazionale, composto da decine di autorevoli esperti; i livelli di emissioni controllate e ben inferiori ai limiti normativi; le tecnologie che saranno impiegate; il bassissimo impatto ambientale e visivo; i sistemi di sicurezza prescritti e comunque adottati

da tutte le compagnie; l’occupazione diretta e indiretta; il ritorno fiscale pari a circa 1 Miliardo di euro; la coerenza con la Strategia Energetica Nazionale…sono tutti elementi che fanno ritenere il progetto stesso sostenibile e assolutamente compatibile con le attività costiere. Su Ombrina, come su altri progetti, si dicono molte falsità, anche da parte di taluni pseudo scienziati».  Come possono convivere in modo trasparente due concetti così lontani come “Regione verde d’Europa” e petrolarizzazione? Attraverso quali compromessi? «Non condivido l’impostazione della domanda, che contiene già una risposta che non accetto. Non è vero che l’Abruzzo è “petrolizzato”. L’ area totale occupata da impianti estrattivi è di circa 1,5 kmq, pari allo 0,01% del territorio regionale! In Abruzzo impianti di produzione di idrocarburi da decenni convivono con agricoltura e turismo. E non hanno mai dato alcun segno negativo della propria presenza! Oggi sono 14 gli impianti offshore sulla costa abruzzese, su circa 120 dell’intero Adriatico. Non occorrono “compromessi”. Guai a contrapporre tra loro settori economici importanti come industria, agricoltura, pesca, turismo, artigianato. L’ OCSE,

nello studio presentato di recente a L’Aquila, individua nello sviluppo integrato la carta da giocare per l’uscita dalla crisi».  Quali saranno i vantaggi per l’Abruzzo con la realizzazione di Ombrina Mare e quali gli svantaggi? «Rispondo con una domanda: quale altro settore economico può portare investimenti di questi importi a breve termine? Si tratta di 250-300 milioni di euro, ma, secondo la Strategia Energetica Nazionale, gli investimenti attesi anche per altri progetti ammontano in Abruzzo a ben 1,5 miliardi di euro. Investimenti privati, senza alcun incentivo pubblico, e, sottolineo, senza alcun compromesso riguardo ambiente, sicurezza e salute. Parliamo di migliaia di nuovi posti di lavoro oltre quelli già attivi nelle decine di PMI locali che sulla spinta delle multinazionali sono cresciute e si sono affermate nel mercato nazionale ed internazionale per gli elevati standard di qualità tecnologica e delle proprie risorse umane; ma oggi esse scontano un pesante calo di commesse e rischiano la chiusura o la delocalizzazione. Il Porto di Ortona inoltre deve due terzi della sua attività agli settore idrocarburi, senza il quale il suo declino è certo»

Dichiarazione di Carlo Costantini capogruppo Idv in Consiglio Regionale

«Oltre due anni fa, ottenevo dal Consiglio regionale dell’Abruzzo l’approvazione di un mio disegno di legge, presentato ai sensi dell’art. 121, 2 comma della Costituzione, per introdurre il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in un mare, l’Adriatico, che ha caratteristiche assolutamente incompatibili con l’esercizio di queste attività, mentre l’intero governo regionale sembra cadere dalle nuvole sulla questione. E anzi per di più autorizza la piattaforma per poi manifestare contro chi ha rilasciato l’autorizzazione». Tuona così Carlo Costantini, capogruppo Idv in Consiglio Regionale, primo firmatario di una legge contro qualsiasi forma di perforazione sull’intero Adriatico, approvata dal Consiglio regionale il 2 novembre 2010, inviata ai consigli regionali di Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Molise e Puglia e poi chiusa in un cassetto del Parlamento dal 2010, contestando anche il governo Chiodi di «totale indifferenza».

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FIRA,

cover story

con Micucci di nuovo fiducia nella crescita » di Eleonora Lopes - foto concesse da Fira e di Denia Di Giacomo

Nuova immagine e nuova missione gestionale, sono questi i grandi cambiamenti che la Finanziaria Regionale Abruzzese ha voluto affrontare in questi 4 anni. Artefice di questo piano strategico, l’instancabile presidente Rocco Micucci

Rocco Micucci in compagnia del presidente della Regione Gianni Chiodi

L

a seconda vita della Fira. E’ quella che sta vivendo dal 2009, da quando è iniziata la presidenza targata Rocco Micucci, il quale insieme ad uno staff competente e capace è riuscito a far risorgere questo ente in decadenza. Cerchiamo di capire come. La FI.R.A. - Finanziaria Regionale Abruzzese, è una società per azioni con capitale misto pubblico privato di € 5.100.000, partecipata al 51% dalla Regione Abruzzo ed al 49% da banche operanti sul territorio. Svolge attività che nel corso degli anni hanno riguardato numerosi campi di azione della politica regionale, dalla gestione dei fondi strutturali europei a misure significative di interventi regionali, dal sostegno al credito agli interventi per l’ambiente e lo sviluppo sociale. La Società, in questi ultimi anni, sta operando un rinnovamento sia in termini di rilancio della propria immagine che in termini di “mission” gestionale, propria di una finanziaria regionale a capitale misto pubblico privato, tenendo conto dei nuovi scenari economici non solo regionali, ma soprattutto nazionali ed internazionali. Per la prima volta, la FIRA ha costituito un coordinamento con le altre cinque finanziarie regionali a capitale misto pubblico privato - Banca Impresa Lazio, Veneto Sviluppo, Fidi Toscana e Gepafin Umbria, nel quale la Finanziaria Abruzzese riveste un ruolo centrale. In tal senso, la Società sta cercando di ristrutturarsi su un terreno dove possa misurarsi direttamente con interventi a carattere finanziario e di sviluppo, partecipando a bandi sia regionali che comunitari; infatti nell’arco di appena tre anni sono stati prodotti importantissimi risultati che hanno contribuito a ridare dignità, operatività e slancio alla Società. Uno di questi è l’aggiudicazione di Fira SpA, in RTI con le banche socie (Tercas, Caripe, BLS, Carispaq e Carichieti), del bando di gara indetto dalla Regione Abruzzo relativo al Programma POR FERS 2007-2013 per la gestione della misura 1.2.2 “Aiuti alle Piccole Nuove Imprese Innovative” e

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la misura 1.2.4 “Azione per migliorare la capacità di accesso al credito delle PMI”, per un totale di circa 24 milioni di euro, ora diventati 32,5 milioni. Attraverso l’utilizzo dei fondi previsti per la misura 1.2.2., bando denominato “Start Up Start Hope”, la Fira potrà contribuire alla nascita di imprese innovative e al rafforzamento di quelle già esistenti, affiancando la Regione Abruzzo nel rilancio dello sviluppo economico del territorio abruzzese. La Finanziaria potrà sostenere gli imprenditori che si rinnovano e fanno crescere le idee innovative, così da favorire il rafforzamento della competitività e dell’innovazione del sistema produttivo regionale. Oltre a ridisegnare la mission aziendale, in questi anni il Consiglio di Amministrazione presieduto da Rocco Micucci, ha dovuto affrontare e trovare soluzione a gravosi problemi e difficoltà ereditate, che riguardano non solo le vicende ben note a tutti, ma la gestione della L.R. 16/02, del capitale di rischio e della situazione di Fira Servizi srl. Dal risanamento societario, a cui la struttura di Fira sta lavorando costantemente, si passa ad una ristrutturazione della Finanziaria, che oggi può finalmente iniziare a svolgere il naturale ruolo di “soggetto economico” e a rappresentare il punto di riferimento per le imprese e il credito regionale. In questo momento, è necessario dare risposte concrete ad un sistema economico e sociale gravemente affaticato e colpito dalla pressante

Il “Treno delle Idee” fa tappa alla stazione di Pescara

COMPAGINE SOCIALE

LE PRINCIPALI LEGGI GESTITE DALLA FIRA

AZIONISTA

%

LEGGE

REGIONE ABRUZZO

51,00

CARIPE SPA

19,60

Docup/PIT L.R. 16/02 Sostegno all’economia regionale

CARISPAQ SPA

9,80

Interreg III A

CARICHIETI SPA

9,60

L.R. 55/98; L.R. 143/96; L.R. 136/96

INTESA SANPAOLO SPA

2,83

BLS SPA

2,83

CREDITO COOP. ABRUZZO MOLISE SC. AR.L.

2,83

BANCA DELLE MARCHE SPA

1,50

La presentazione del bando “Start Up Start Hope”

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crisi, attraverso misure ed interventi che vadano incontro alle reali esigenze di cittadini ed imprese. La FIRA può rappresentare il punto di mediazione e di interazione fattiva tra l’impresa, le banche e l’istituzione, al servizio di una auspicata rinascita dell’economia abruzzese. Proprio in quest’ottica, la Finanziaria sta organizzando per la fine di maggio un prestigioso focus sulla filiera del credito regionale, insieme con le banche del territorio e al The European House Ambrosetti. Sarà analizzato in particolare il ruolo della Finanziaria Abruzzese, un ruolo attivo e propositivo nelle politiche regionali in favore dello sviluppo e dell’innovazione delle PMI. Il seminario vedrà coinvolti i responsabili delle istituzioni creditizie abruzzesi, capi di grandi imprese, istituzioni economiche, università, camere di commercio, rappresentanti di governo locale e delle organizzazioni datoriali.

TOT. FONDI GESTITI

TOTALE BENEFICIARI

€ 232 MIL

6.627

€ 70 MIL

650

€ 115 MIL

183

€ 130 MIL

3.000

L.R. 25/01 – Prima casa

€ 26 MIL

1.574

L.R. 77/00 – Turismo

€ 56 MIL

438

L.R. 95/00 – Comunità Montane

€ 1.5 MIL

130

L.R. 22/04 – Pesca

€ 2 MIL

387

Energie alternative

€ 6 MIL

757

L.R. 121/97 – Centri Storici

€ 10 MIL

500

Microcredito

€ 10 MIL

16

Protocollo di Kyoto

€ 4 MIL

Istruttorie in corso

Progetto Comunitario RETEX

€ 15 MIL

1.000

Capitale di rischio

€ 6 MIL

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Imprenditoria femminile e giovanile

Fondo Rotativo POR-FESR MIS. 1.2.2. – 1.2.4. € 32.5 MIL

Il bando è in corso

TOTALE

15.301

€ 716 MIL


cover story

Il Cda di Fira, in alto da sinistra: Nicola Di Marco, Andrea Di Prinzio, Dario Pilla, Giuseppe Mauro, Raffaele Marola e Giordano Albanese. In basso da sinistra: Giacomo Agostinelli (vice presidente), Rocco Micucci e Tito Codagnone

LE DIFFICOLTÀ EREDITATE L.R. 16/2002 La L.R. 16/2002 – “Interventi a sostegno dell’economia” – aveva delle criticità intrinseche che, con il trascorrere degli anni, hanno determinato una notevole morosità da parte delle aziende beneficiarie. Il problema è stato affrontato con determinazione dall’attuale CDA che, al fine di monitorare costantemente la pesante situazione moratoria ed iniziare da subito a ridurre il forte indebitamento, ha costituito una task force che ha gestito un’importante operazione di rimodulazione dei mutui nei confronti di circa 40 aziende beneficiarie. Questa attività ha permesso di salvaguardare la Regione Abruzzo dal pericolo di dover attivare, in un momento particolarmente difficile, le garanzie poste a compensazione dei mutui sottoscritti dalla FIRA su mandato della stessa Regione, rischiando di creare una situazione di deficit non facilmente riparabile, trattandosi di un importo vicino ai 150 milioni di euro. Ma se non ci sarà un intervento legislativo apposito, la L.R. 16 continuerà ad essere un sistema che si avvita su se stesso generando debito. FIRA SERVIZI SRL La Fira Servizi srl è la società creata esclusivamente per la gestione dei pagamenti e il monitoraggio della spesa sanitaria, il cui contratto con la Regione Abruzzo era scaduto già nel 2008, quindi l’oggetto sociale raggiunto, ma inspiegabilmente la Società ha continuato a rimanere aperta, con considerevoli costi di gestione. Il Consiglio d’Amministrazione ha dovuto adottare urgenti provvedimenti per salvaguardare l’integrità del capitale sociale e quindi di contenere costi pubblici. Pertanto, al fine di evitare ulteriori perdite, ha attivato le procedure per la liquidazione della Società, ottenendo consistenti risparmi. Infatti, nel 2009 le perdite d’esercizio sono state di circa € 500.000 e nel 2010 di € 435.000; a seguito, invece, della messa in liquidazione, avvenuta nel dicembre 2010, si è registrata una significativa riduzione, azzerando quasi totalmente le perdite. CAPITALE DI RISCHIO La misura di capitale di rischio (programma di iniziative comunitarie PMI 1994-1996), che ha terminato la fase dell’erogazione dei fondi al 31.12.2000, è ancora oggi nella fase della dismissione delle quote di partecipazione e quindi di reintegro del capitale investito dalla FI.R.A. In questa delicata fase, la Finanziaria ha avviato una attenta ricognizione delle varie posizioni, sotto il profilo della gestione del rischio, attivando le procedure di cessione e liquidazione delle partecipazioni e, nei casi di contenzioso, gli arbitrati previsti nei patti parasociali a suo tempo stipulati con le società partecipate. Tutto ciò al fine di giungere in tempi brevi alla rapida rendicontazione della Misura. L’attività per questa misura è pertanto volta alla fase liquidatoria delle partecipazioni, al fine di portarla a rendiconto e ricostituire il fondo per la gestione di nuove iniziative a sostegno della formazione del capitale delle PMI.

L’ufficio amministrativo

Il presidente con la responsabile delle Gestioni Gabriella Pagano

il presidente con il responsabile Amministrativo Andrea Di Nizio

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a tu per tu con Rocco Micucci  Presidente, dal suo

insediamento nel 2009 ad oggi, come si è evoluta la Fira? Proviamo a tracciare il bilancio di questi 3 anni e mezzo... «Come tutti sanno ho ereditato un ente con problemi di ogni genere, da quelli connessi all’immagine - chi può dimenticare i giornali che titolavano “Scandalo Fira” – a quelli molto più concreti inerenti al dissesto economico e finanziario. Questo ente era totalmente da ricostruire. Siamo ripartiti dall’inizio, da una nuova, strategica e più economica sede in Via Ferrari (dietro la Stazione di Pescara) abbiamo puntato molto sull’immagine, sulla tecnologia e sull’innovazione restituendo alla Fira il ruolo che aveva perduto negli ultimi anni. Il tutto operando nella massima trasparenza. Venendo in questa nuova struttura, oltre ad avere spazi più adeguati al nostro lavoro, abbiamo avuto un abbattimento sostanziale dei costi fissi, primo passaggio fondamentale per ricominciare a costruire una nuova Fira e inoltre l’abbiamo resa un’entità riconoscibile e ben visibile a tutti i cittadini abruzzesi».  Quanto le è stata utile l’esperienza da sindaco di Rapino per la guida della Fira? «Fare il sindaco della città nella quale vivo e che amo è stata un’esperienza molto stimolante. Puoi vivere da vicino le reali esigenze delle persone, i loro problemi, le loro speranze e puoi concretamente sostenerle anche nelle piccole cose. In quei 10 anni ho potuto acquisire un ampio raggio di competenze nella pubblica amministrazione e questo oggi mi rende consapevole della direzione che Fira deve intraprendere».  Lei da subito ci ha tenuto ad informare che la Fira è una società vicina alle imprese, ma anche ai cittadini... «Si certo. Questo è uno dei grandi cambiamenti che ho voluto affrontare,

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cover story

aprire le porte non solo agli imprenditori, ma a tutti i cittadini abruzzesi. La Fira ha gestito fondi regionali e nazionali che sostengono le famiglie della regione nei loro progetti personali, proprio come cita il nostro claim, “Realizziamo insieme i nostri progetti”. Il ruolo che la Fira ricopre è proprio quello di interlocutore diretto con cittadini e imprese, diventando l’anello di congiunzione tra banche, istituzioni e università. E infatti abbiamo organizzato diversi incontri con la cittadinanza per promuovere il bando per la prima casa per il quale sono pervenuti più di 1600 progetti e di recente numerosi incontri presso le università per divulgare il bando “Start Up Start Hope”. Quello che ci proponiamo, è invitare i cittadini a partecipare in maniera attiva al cambiamento che sta interessando l’economia tutta».  Quali sono i settori sui quali la Fira sta operando? «La Fira si è impegnata in diversi progetti, dalla gestione dei fondi del protocollo di Kyoto per le energie rinnovabili, alla divulgazione dell’apertura del bando inerente la legge 77 sul turismo, e all’erogazione di contributi per l’acquisto della prima casa. Progetti importanti che sono stati in grado di modificare l’attuale panorama regionale, con la fiducia nella possibilità di tornare a crescere, coinvolgendo quanti più attori possibili. Ovviamente il credito è uno dei settori sui quali ci stiamo impegnando maggiormente, non dimentichiamo che il 49% del nostro capitale è partecipato dagli istituti di credito; l’obiettivo è quello di diventare il link tra le istituzioni e le banche. E ancora per sostenere l’economia abruzzese la Fira ha costituito un ufficio specifico che si occupa di intercettare e gestire i fondi comunitari».  Ci parli dell’iniziativa il Treno delle idee che ha riscosso molto successo all’interno del bando “Start Up Start Hope”...

«Il Treno delle idee, è stata un’iniziativa con cui la Fira, in collaborazione con la Sangritana, ha voluto lanciare in Abruzzo, in maniera molto originale, il bando “Start Up Start Hope”. Si tratta di 9 milioni di euro da investire nel capitale e nello start up di imprese innovative che potrebbero trasformare l’Abruzzo in una start up region, dove le nuove imprese possano trovare il terreno ideale. A bordo del treno un laboratorio mobile formato da tre vagoni, dove imprenditori ed aspiranti imprenditori hanno avuto modo di confrontarsi con investitori ed esperti del settore e ascoltare i consigli di chi ce l’ha fatta, viaggiando su e giù per la regione. Un’esperienza fantastica per i ragazzi, un modo per contaminarsi virtuosamente tra di loro. Il treno per un week end si è trasformato in un incubatore virtuale d’idee e in uno spazio di confronto tra persone talentuose e con voglia di fare».  Entriamo nello specifico del bando... «Si tratta di un bando che sostiene nuove imprese innovative operanti in Abruzzo, attraverso la partecipazione al capitale di rischio. Il fondo promuove l’incentivazione di investimenti aziendali volti alla ricerca applicata, allo sviluppo precompetitivo e allo start up di attività e processi innovativi, in particolare quelli ambientali e di efficienza energetica. Nello specifico, le modalità di investimento del fondo “Start Up Start Hope” prevedono che la partecipazione al capitale sociale delle piccole nuove imprese, costituite/ costituende sotto forma di società di capitali, sia minoritaria (non inferiore al 15% e non superiore al 45%) per un importo massimo di 1 milione 500 mila euro per impresa e per una durata massima di cinque anni. A valutare le idee presentate sarà una commissione di esperti che effettuerà lo screening della documentazione presentata analizzando il business plan, il grado di innovatività, il vantaggio competitivo, il team

proponente e dei criteri di premialità».  Lei presidente più volte in questa intervista ha utilizzato il termine “contaminare”, cosa intende nello specifico? «Se penso ad un sogno per la mia regione immagino di realizzare l’Ecosistema Abruzzo, un luogo dove poter mettere in rete tutti i nostri saperi, uno spazio dove le persone capaci si possono contaminare l’una l’altra per accrescere il proprio bagaglio culturale, umano e professionale. La contaminazione stimola la diffusione della cultura d’impresa e quindi favorisce la creazione di nuove idee imprenditoriali. In un contesto di forte crisi economica e difficoltà di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, “Start Up Start Hope” costituisce, come espresso nella sua stessa denominazione, una “speranza”, una valida contaminazione».  Cosa c’è nel futuro di Fira? «L’obiettivo è di diventare il fulcro dello sviluppo economico della nostra regione. Mi piacerebbe puntare sempre di più sulla green economy, la nostra regione avrebbe tutte le carte in regola per diventare la capitale italiana di questo settore nel quale oggi circa il 60% delle piccole e medie aziende sta già investendo. L’ultimo progetto che intendiamo presentare alla Regione è “Starting your Startup”, una serie di servizi complementari e innovativi per lo start up in Abruzzo in modo da affiancare e sostenere tutti coloro che intraprendono questo percorso. In particolare mi riferisco a 4 azioni: lo scouting, un’attività per far emergere nuove idee di business, il coworking, e cioè individuare nuovi spazi per condividere il proprio know how, il temporary manager, fare affidamento per un tempo determinato su un manager altamente qualificato, ed infine il networking e contamination, ovvero la creazione di un ecosistema “start up oriented”»

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incarichi&carriere

CARICHIETI, MARIO FALCONO È IL NUOVO PRESIDENTE

Mario Falconio è il nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Chieti. A nominare all’unanimità il neopresidente, l’assemblea del CdA, dopo le dimissioni per motivi di salute di Tito Codagnone. Falconio, 78 anni, ha collaborato fattivamente nel 1992 con l’allora ex presidente Dante Di Marzio per la riuscita del progetto di trasformazione dell’ex Cassa di Risparmio in Spa con Carialo spa di Milano. Dal 1976 al 1987, è stato sindaco revisore dei conti della Carichieti mentre nel 1983 è stato eletto socio vitalizio della banca per cui ha anche ricoperto il ruolo di consigliere d’amministrazione nel triennio 1987-1990 ed in quello successivo. Nel 2010 è stato rieletto presidente del collegio sindacale della Fondazione della banca per il triennio 2010-2013 e nel 2012 componente del comitato esecutivo della banca.

GIUSEPPE SUSI ELETTO PRESIDENTE REGIONALE FIBA CONFESERCENTI

La Fiba Confesercenti ha un nuovo presidente regionale. Si tratta di Giuseppe Susi, imprenditore balneare di Torino di Sangro. Susi subentra ad Antonio La Torre, che ha lasciato il testimone, della più rappresentativa associazione del settore, dopo una lunga guida. La Torre, al quale il vertice di Confesercenti ha espresso un sentito ringraziamento per il lavoro svolto, resta nella presidenza di Fiba, il massimo organismo della categoria nel quale sono stati eletti i rappresentanti dei principali Comuni costieri. Si tratta di Panfilo Tascione (Vasto-San Salvo), Maurizio Racciatti (Casalbordino), Domenico Della Penna (Fossacesia), Osvaldo Donatucci (Ortona), Fulvia Di Giuseppe (Francavilla), Fernando Berardinelli (Pescara sud), Bruno Ammazzalorso (Pescara nord), Elio Di Giuseppe (Montesilvano), Alberto Di Michele (Montesilvano), Antonio La Torre (Silvi), Michele Malatesta (Silvi), Giancarlo Alonzo (Pineto), Nino Bertoni (Giulianova), Carlo Iampieri (Tortoreto), Domenico Mari (Alba Adriatica), Andrea Di Pentima (Alba Adriatica).

GIOVANI IMPRENDITORI, D’ALESSANDRO PRESIDENTE REGIONALE

Riccardo D’Alessandro è stato eletto all’unanimità presidente regionale del Comitato Giovani Imprenditori di Confindustria Abruzzo, succedendo a Mauro Bernabei, giunto a scadenza del suo mandato. 34 anni, laureato in chimica e perfezionatosi in Ingegneria ambientale a Boston, D’Alessandro è membro del Comitato Ambiente-Energia-Infrastrutture dei Giovani Imprenditori di Confindustria nazionale e del consiglio direttivo dell’Ordine dei Chimici delle regioni Lazio-Umbria- Abruzzo-Molise. Membro del Consiglio direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti dal 2004 e presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Chieti da giugno 2010, è amministratore unico di Galeno Engineering Srl, società appartenente al Gruppo Galeno di Ortona, che offre consulenza direzionale nei settori dell’’ambiente, sicurezza, qualità e formazione. Promozione e diffusione di nuovi modelli di impresa, focus sui giovani, cultura della conoscenza, una particolare attenzione a L’Aquila e apertura all’innovazione saranno le linee portanti del suo mandato.

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incarichi&carriere

ASSOENOLOGI ABRUZZO E MOLISE, NICOLA DRAGANI CONFERMATO PRESIDENTE

L’enologo Nicola Dragani è stato riconfermato presidente dell’Associazione Enologi Italiani-Assoenologi, sezione Abruzzo e Molise. 53 anni, ortonese, enologo consulente, presidente dal 2007 e attuale consigliere nazionale di Assoenologi, Dragani si riconferma per il terzo mandato consecutivo 2013- 2016 affiancato dai vice-Presidenti, Gianni Pasquale (Abruzzo) ed Enrico Di Giulio (Molise), il segretario Carmine De Iure e i consiglieri, Palmiro Giacomucci, Nicola Paolucci, Alberto Di Muzio, Davide Dias, Franco Giandomenico, Vincenzo Marchioli e Antonio Circelli. «L’Assoenologi ha svolto in questo triennio attività notevoli e diversificate, a supporto degli associati, degli Enti e delle Istituzioni, come l’organizzazione di incontri a carattere legislativo e tecnico-scientifico – ha dichiarato il presidente-. Credo sia stata intrapresa una strada importante per l’enologia abruzzese mettendoci al servizio della filiera. L’obiettivo del nostro operato è la crescita professionale di tutto il settore e la valorizzazione del territorio abruzzese come terra di grandi vini».

CISL, SANGERMANO CONFERMATO ALLA PROVINCIA DE L’AQUILA

Paolo Sangermano, segretario uscente, è stato confermato per altri quattro anni alla guida della Cisl della provincia dell’Aquila. L’elezione è avvenuta nel corso del congresso provinciale della Cisl, un’occasione di analisi della situazione socio-economica della provincia aquilana, a partire da due grandi emergenze: ricostruzione post-terremoto e lavoro. «La grave crisi industriale che attanaglia L’Aquila e il suo comprensorio ha raggiunto l’apice dopo il sisma del 2009 -ha sottolineato Sangermano-. In una provincia dove la Valle Peligna lotta con un tasso di disoccupazione superiore al 20% dove la vertenza Micron sta minando la solidità del tessuto economico della Marsica, L’Aquila è la punta dell’iceberg, con decine di aziende aperte sul territorio. Proprio per questa assoluta necessità di dare respiro ad una provincia martoriata, non è più possibile procrastinare l’avvio dell’opera di ricostruzione dell’Aquila, quale motore di rilancio regionale».

AGENTI DI COMMERCIO, BRUNO ROSSI NEO PRESIDENTE

Nell’ambito del 19° congresso del sindacato interregionale Abruzzo e Molise Usarci-Larac, gli agenti di Commercio hanno rinnovato le cariche sociali. Bruno Rossi è stato eletto presidente, mentre a Vincenzo Verì e Oscar Frezza sono state assegnate le vicepresidenze. Il direttivo che resterà in carica per il biennio 2013-2014 è anche composto dal segretario Alessandro De Rosa, il tesoriere Vincenzo Troisi e i consiglieri Giovanni Di Simone, Dario Licinio Di Marco, Domenico Neri ed Elisabetta Olivieri. L’incontro è stato anche l’occasione di discutere del tema della trasformazione della figura dell’agente di commercio, sempre più in veste di consulente per affiancare il proprio cliente nelle scelte commerciali.

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incarichi&carriere

FEDERCOLORI CONFCOMMERCIO, LUCIANO BIANCONE NEL CONSIGLIO NAZIONALE

Luciano Biancone, noto imprenditore aquilano è stato eletto nel consiglio nazionale di Federcolori, il Sindacato dei Commercianti di vernici e colori che opera nei settori delle Belle Arti, Edilizia, Industria, Carrozzeria e dei rivestimenti murali, aderente alla Confcommercio. «E’ la prima volta che un imprenditore della Provincia dell’Aquila entra in Consiglio Nazionale Federcolori e ciò è motivo di soddisfazione e di orgoglio per la nostra Organizzazione Provinciale che mai ha avuto, nel suo glorioso passato, una così folta rappresentanza nelle varie Federazioni di settore. - ha dichiarato il presidente provinciale Confcommercio, Roberto Donatelli -. Ciò giunge anche come un meritato riconoscimento alle spiccate capacità imprenditoriali che Luciano Biancone ha sinora dimostrato e per il suo impegno sindacale».

VALENTINA DI CAMILLO AL VERTICE DELLE “DONNE DEL VINO”

Cambio al vertice per la compagine abruzzese dell’associazione nazionale ‘’Le donne del vino’’. Valentina Di Camillo succede a Katia Masci, dopo i suoi due mandati. Prima uscita ufficiale per la rinnovata delegazione sarà il Vinitaly 2013 alla fiera di Verona nell’ambito dell’inaugurazione della manifestazione che vedrà presenti anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, il presidente del Consorzio di Tutela Vini Abruzzo, Tonino Verna, e la sommelier Adua Villa. «Sia il vino sia la donna sono espressione di vita. Siamo accomunati da una forza generatrice che a nostro parere va valorizzata con gioia e sprint – ha spiegato Valentina Di Camillo -. E’ una filosofia che ha preso vigore anche con la presidenza di Elena Martusciello, di recente confermata nel suo incarico. Nel corrente 25esimo anniversario della fondazione dell’Associazione, siamo tutte pronte a continuare l’opera di rilancio dell’immagine del vino come elemento naturale, carico di simbolismi e di significati».

CONFINDUSTRIA, TORNINCASA PRESIDENTE REGIONALE SERVIZI INNOVATIVI

Gennaro Tornincasa, ricercatore e amministratore di Lynx Territorio Sociale srl, società con lo scopo di fornire servizi avanzati agli attori delle politiche di welfare locale e della società FB servizi srl e rappresentante della costituenda rete di imprese LAIK Europe, è stato eletto all’unanimità presidente regionale dei Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo nel corso della riunione della Consulta regionale. Tornincasa succede nella carica al Cesare Zippilli che termina il suo mandato per scadenza dei termini statutari. Alla riunione erano presenti i presidenti delle Sezioni provinciali dei Servizi Innovativi delle Associazioni ed Unioni Industriali di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. «La Consulta regionale dei Servizi Innovativi -ha commentato il neo presidente- deve contribuire e supportare il sistema Associativo Regionale, nelle proprie funzioni e nel proprio ruolo sollecitando iniziative volte all’innovazione del sistema produttivo e del contesto nel quale le imprese operano. È indispensabile inoltre, in un’ottica di sistema, sviluppare ed intensificare i rapporti tra Confindustria Servizi Innovativi e le altre Consulte e Comitati per area di attività di Confindustria Abruzzo (Turismo, Piccola Industria, Ance)».

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incarichi&carriere

Santangelo alla dirigenza di un dipartimento della Roma Capitale Investments Foundation

Salvatore Santangelo, aquilano, giornalista professionista e blogger, dopo aver maturato una lunga esperienza come responsabile nel settore marketing di importanti realtà sia nel settore profit che noprofit è stato chiamato a dirigere il dipartimento “Comunicazione e relazioni istituzionali” della Roma Capitale Investments Foundation (www.romacif.com). Questa Fondazione (che tra i suoi partner annovera realtà come Enea, Agenzia Spaziale Italiana e Poste Italiane) nasce per promuovere e realizzare - grazie alla sinergia tra pubblico e privato - progetti strategici che avranno un impatto duraturo su Roma e sull’intero Paese.

FEDAGRI, VALENTINO DI CAMPLI È IL NUOVO PRESIDENTE

Valentino Di Campli è il nuovo presidente della Fedagri-Confcooperative Abruzzo che associa 50 cooperative agricole per un fatturato di oltre 400 milioni di euro. Di Campli, 45 anni presidente del Consorzio vitivinicolo Citra, ha ringraziato Giorgio Mercuri, vice presidente Fedagri nazionale con delega al Mezzogiorno, che ha guidato per oltre 1 anno da Commissario la Fedagri Abruzzo «seguendo con impegno e dedizione le cooperative e cercando di dare sempre risposte ai loro problemi». A nominarlo è stata l’assemblea regionale a cui ha partecipato anche il presidente di Fedagri e di Confcooperative, Maurizio Gardini che ha dichiarato: «L’Abruzzo ha bisogno di agricoltura come anche tutta l’Italia. Vogliamo un settore in grado di produrre ricchezza che parta dalle proprie eccellenze e arrivi fino al mercato e per farlo occorre superare il problema della frammentazione e del sottodimensionamento, veri ostacoli alla competitività delle nostre imprese».

ABRUZZO SVILUPPO, RICCARDO BERTAZZI NUOVO DIRETTORE GENERALE

Abruzzo Sviluppo ha un nuovo direttore. Si tratta di Riccardo Bertazzo che succede così al dimissionario Nello Rapini. «Abruzzo Sviluppo ha davanti a sé uno scenario impegnativo e progetti complessi da portare avanti - ha dichiarato il neo direttore generale - con l’obiettivo di sostenere le nostre imprese nello sforzo di superare la terribile crisi economica, che ha connotati essenzialmente strutturali. L’attività futura si dovrà concentrare sulle strategie e sulle misure da mettere ulteriormente in campo per consentire alle Pmi di recuperare capacità competitiva, attraverso un rafforzamento dell’attenzione ai temi delle aggregazioni, dell’innovazione e della ricerca. Attraverso un deciso sostegno alle aggregazioni, alla ricerca ed all’innovazione si può puntare, dunque, all’obiettivo strategico di individuare e rafforzare i nuclei di sviluppo territoriale e settoriale, capaci di impattare significativamente sul territorio regionale, consentendo così un riposizionamento strategico dell’economia abruzzese sui mercati nazionali ed internazionali».

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» di Eleonora Lopes - foto concessa da Antonella Ballone

È

una di quelle imprenditrici innamorate della propria azienda. Lo si deduce dai suoi occhi che si illuminano quando parla della Baltour, ma anche della sua famiglia, e soprattutto di suo fratello Bruno, scomparso improvvisamente quasi 3 anni fa. Parliamo di Antonella Ballone vice presidente del Gruppo Baltour, azienda che opera da più di mezzo secolo nel settore del trasporto pubblico passeggeri

di lunga percorrenza e di trasporto locale in autobus. Classe 1981, laureata in Lingue e Letterature Straniere, oggi Antonella, dopo la classica gavetta in azienda dove si è occupata un pò di tutto, affianca il papà Agostino alla guida dell’azienda di famiglia che negli ultimi anni, in seguito a rilevanti acquisizioni, ha ottenuto una serie di successi e una crescita esponenziale.

Gruppo Baltour

I

l Gruppo Baltour da oltre 50 anni opera nel settore del trasporto pubblico passeggeri di media/lunga percorrenza e di trasporto pubblico locale. Del Gruppo Baltour fanno parte oltre alla capogruppo, due importanti aziende storiche del trasporto internazionale passeggeri Sena e Eurolines Italia. Ad oggi il Gruppo ha creato la più fitta ed estesa rete di servizi e linee in autobus in Italia e in Europa collegando ogni giorno 17 regioni italiane, 23 nazioni europei contando oltre 500 destinazioni servite e trasportando più di 4 milioni di passeggeri all’anno. Il Gruppo Baltour ha una organizzazione in Italia con sedi dirette

ed operative nei centri più strategici della rete delle linee servite come: Roma, Napoli, Bologna, Teramo, Pescara, Venezia, Milano e Torino. La presidenza e la direzione generale è ubicata a Teramo nella sede di Contrada Piano Delfico, realizzata su una superficie immersa nel verde di oltre 27.000 metri quadrati di cui 6.000 metri quadrati coperti per gli uffici, dotata delle più attuali attrezzature, officine, centro revisioni. Un’altra importante sede operativa è localizzata a Siena, parimenti dotata di uffici, officina ed impianti manutentivi. L’organizzazione interna è suddivisa in reparti operativi diretti da manager di grande esperienza e competen-

za. Alla guida del Gruppo c’è il presidente Agostino Ballone affiancato dalla giovane figlia Antonella. La politica commerciale del Gruppo è sempre orientata ad “affiancarsi” alle esigenze della clientela rendendo un servizio di alta qualità grazie al continuo rinnovo del parco rotabile. Ad oggi il Gruppo Baltour conta una rete vendita di oltre 4.500 agenzie di viaggio in Italia convenzionate e di oltre 40.000 ricevitorie Sisal nelle quali è possibile effettuare il pagamento e ritirare il biglietto per tutte le linee servite in Italia e in Europa. Sono circa 200 i dipendenti diretti e altrettanti impiegati in aziende sub-concessionarie.

Le parole di Antonella Ballone «In azienda credo che abbiamo raggiunto grandi traguardi, adesso possiamo migliorarci»

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«La leadership deve essere riconosciuta dagli altri, se c’è bisogno di rimarcarla spesso non la si ha»


New generation

storie&persone

Antonella Ballone

T

eramana doc, come lei stessa ama definirsi, Antonella Ballone è nata e vive a Teramo dove si trova l’azienda di famiglia, la Baltour, colosso del trasporto pubblico. Un’imprenditrice capace, umile e tosta come solo gli abruzzesi sanno essere, ma soprattutto dotata di una forza che forse neanche lei sapeva di possedere. Eh si, perchè quasi 3 anni fa, Antonella ha perso il suo amatissimo fratello Bruno, ma nonostante questo dolore incolmabile, con tenacia e tanta grinta è riuscita a trovare la forza per andare avanti. «Oggi più che mai –ci racconta- desidero insieme ai miei genitori che la Baltour raggiunga sempre ottimi risultati e obiettivi vincenti; è quello che avrebbe voluto Bruno e noi ce la mettiamo tutta anche per lui». L’attività è stata fondata dal nonno Antonio Ciarrocchi e oggi Antonella rappresenta la terza generazione. Ma è stato il papà Agostino, imprenditore dotato di un umiltà rara in questo mondo, a dare alla Baltour quella svolta decisiva che l’ha resa oggi un colosso del settore del trasporto, fiore all’occhiello della nostra regione. Dopo la laurea in Lingue e Letteratura straniera all’Università d’Annunzio, una specializzazione in Russo e diversi soggiorni all’estero che le hanno permesso di perfezionare la lingua, Antonella ha compiuto i primi passi nel ramo turistico della Baltour che è anche Tour Operator specializzato nell’incoming in Abruzzo, out-going per l’Egitto con la distribuzione di un catalogo proprio in tutte le agenzie d’Italia. Dal 2010 è impegnata nei centri direzionali dell’intero Gruppo curando i rapporti con i partner internazionali, quelli interni con la dirigenza aziendale e occupandosi del reparto commerciale con particolare attenzione alla rete vendita che conta oltre 4500 agenzie di viaggio in Italia e 40.000 punti di incasso Sisal, iniziativa, quest’ultima, da lei ideata. La Baltour negli ultimi anni ha effettuato importanti investimenti economici sulle nuove linee, su sistemi software sempre più innovativi, sulla qualità dei servizi, sulla comunicazione e formazione del personale e i successi ottenuti gli hanno dato ragione. E alla domanda, qual è l’insegnamento più importante che le ha trasmesso suo padre nel lavoro, la Ballone risponde: «L’impegno perché nulla viene dal cielo, mio padre mi ha insegnato che la leadership personale e di una azienda si conquista sul campo e che sono gli altri a doverla riconoscere». Antonella è anche impegnata con il gruppo dei giovani imprenditori di Confindustria Teramo e nazionale con il quale ha vissuto la splendida esperienza del G 20 a Città del Messico confrontandosi con industriali provenienti da tutto il pianeta. Nel poco tempo libero che le lascia l’azienda, ama viaggiare e stare con le persone più care, gli amici e i suoi affetti.

«Una frase che mi è rimasta impressa è che bisogna puntare al cielo, al limite si prende l’aquila»

«In azienda come nella vita privata, si raggiungono gli obiettivi grazie all’impegno ed una grande forza di volontà anche se devo dire che talvolta la fortuna surclassa anche le migliori pianificazioni»

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» di Luigi Carunchio

fisco

L’esclusione del socio nelle SRL La procedura da seguire per l’esclusione e le modalità di rimborso della quota del socio escluso

L’

esclusione del socio nelle società a responsabilità limitata, è contemplata dall’articolo 2473 bis del Codice Civile il quale recita: “L’atto costitutivo può prevedere specifiche ipotesi di esclusione per giusta causa del socio. In tal caso di applicano le disposizioni del precedente articolo, esclusa la possibilità di rimborso delle partecipazioni mediante riduzione del capitale sociale”. L’applicazione della disciplina va combinata anche in base a quanto previsto dall’articolo 2466 del Codice Civile in riferimento alla mancata esecuzione dei conferimenti, il quale al comma 3 prevede che, se la vendita della quota non può aver luogo per mancanza di compratori, gli amministratori escludono il socio trattenendo le somme già conferite e procedendo alla riduzione del capitale in misura corrispondente. Analizzando insieme gli articoli sopra richiamati è chiaro che è data massima libertà all’autonomia statutaria e l’esclusione può avvenire ex legge solo nel caso in cui il socio sia moroso nell’effettuazione dei conferimenti. I limiti sono da interpretare nei termini SPECIFICHE e GIUSTA CAUSA. Riferimenti statutari che non indichino la specificità e la giusta causa sono da ritenersi invalidi, come le ipotesi generiche che rimandino ad un’interpretazione delle parti, ad esempio “il socio che ostacola l’attività sociale” o ancora “il socio che non adempie ai suoi doveri”. La determinazione delle procedure applicative è la-

sciata alla società e alle decisioni indicate nell’atto costitutivo. Pertanto gli argomenti che l’atto costitutivo dovrebbe disciplinare sono: • la determinazione del soggetto che può intraprendere la richiesta di esclusione; • l’organo che deve valutare il verificarsi dei presupposti dell’esclusione e decidere in merito; • le maggioranze previste per deliberare validamente la decisione di esclusione • le modalità di comunicazione di attivazione della procedura di esclusione al socio, con un congruo termine e le modalità di comunicazione dell’avvenuta esclusione; • le modalità di opposizione da parte del socio; • le modalità di rimborso delle partecipazioni; L’organo più adatto a prendere una decisione così importante per la vita sociale, è l’assemblea dei soci, con l’esclusione nel computo delle maggioranze del socio direttamente interessato dalla procedura; ma nulla vieta che tale organo possa essere un soggetto esterno, come ad esempio il Tribunale o un Ordine Professionale, terzo imparziale a cui affidare la procedura quando i soci siano solo due. Per le modalità di determinazione della quota e le modalità di rimborso della stessa, bisogna rifarsi a quanto previsto dall’articolo 2473 del codice civile, così come richiamato nell’ultima parte dell’arti-

La determinazione delle procedure applicative è lasciata alla società e alle decisioni indicate nell’atto costitutivo

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colo 2473 bis. Una volta determinato il valore della quota il rimborso può avvenire: mediante l’acquisizione da parte degli altri soci proporzionalmente alle loro partecipazioni; mediante l’acquisizione da parte di un terzo individuato dai soci e utilizzando le riserve disponibili. Non è prevista per l’esclusione, la possibilità di procedere alla riduzione del capitale sociale. Di conseguenza nel caso in cui la quota del socio escluso non sia acquistata dai soci o da un terzo e contemporaneamente non vi siano riserve disponibili da utilizzare, l’unica strada percorribile è la messa in liquidazione della società. Ed è proprio quest’ultima possibilità che spesso limita l’attivazione della procedura di esclusione, nel caso in cui non è individuabile a priori il rimborso in base ad una delle tre modalità previste. Nel caso in cui si proceda all’acquisto della quota da parte dei soci o da parte di un terzo, si rende indispensabile l’applicazione dell’articolo 2470 del Codice Civile. Difatti entrambe le fattispecie, si concretizzano con un atto di acquisto e quindi la redazione di un atto notarile. Nel caso in cui il rimborso avvenga mediante l’utilizzo delle riserve disponibili, la decisione può essere presa dall’assemblea, dove i soci all’unanimità delle

maggioranze previste dall’atto costitutivo e senza il computo nella maggioranza del socio interessato, decidono in merito all’esclusione del socio; al rimborso della partecipazione mediante l’utilizzo delle riserve disponibili e all’incremento proporzionale delle quote sociali degli altri soci. In merito ai profili fiscali, articolo 47 del TUIR, la restituzione di una somma che la società aveva conseguito a titolo di conferimento del socio deve ridurre il valore della partecipazione e non rappresenta materia imponibile per il socio, mentre le somme eccedenti il valore di acquisizione delle partecipazioni revocate costituiscono utile per il socio escluso, e concorrono alla formazione del reddito imponibile complessivo limitatamente al 40 per cento del loro ammontare, nel caso di persona fisica con partecipazione qualificata. L’Amministrazione finanziaria considera l’esclusione da una società di capitali come un’operazione che produce i suoi effetti direttamente, ed esclusivamente, nella sfera patrimoniale della società e nei rapporti fra i soci. In sostanza, considerando che l’attribuzione al socio escluso di una somma attiene all’anticipata liquidazione del valore della sua quota patrimoniale, viene affermato che la somma pagata non può rilevare ai fini della determinazione del reddito della società

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» di Antonio Teti

ict

Bella l’Agenda Digitale,

ma solo se sei alfabetizzato! L’Agenda Digitale Italiana (ADI) può realmente rappresentare una svolta in termini d’innovazione e ripresa economica del Paese, ma solo se si innalza il livello delle competenze digitali. Nel rapporto del World Literacy Foundation, l’Italia conquista il primo posto per analfabetismo funzionale nel settore delle tecnologie digitali, elemento che rende irrealizzabile l’attuazione dell’ADI

L’

Agenda Digitale Italiana (ADI) è stata istituita il primo marzo 2012 con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, il Ministro per la Coesione Territoriale, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Sono previste azioni nei settori dell’identità digitale, PA digitale/Open data, istruzione digitale, sanità digitale, divario digitale, pagamenti elettronici e giustizia digitale. Ma anche il decreto “Crescita 2.0”, che riporta molti articoli dell’Agenda Digitale, non risolve però il problema della carenza delle competenze digitali della popolazione italiana. Va, infatti, rilevato che nel decreto manca proprio un programma organico di alfabetizzazione digitale e

i tentativi di inserire, per emendamento, interventi che risolvessero, almeno in parte, il problema, non sono andati a buon fine. Sul termine “alfabetizzazione digitale”, è opportuno un chiarimento: non si tratta di semplice “alfabetizzazione informatica”, quindi del possesso delle capacità di utilizzo corretto del computer, ma di “competenze digitali”, e cioè di quelle capacità e conoscenze delle metodologie, degli strumenti e delle applicazioni che possono consentire di interagire, telematicamente, con l’Amministrazione Pubblica, come previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale, che da gennaio 2013, permette di partecipare alle consultazioni online con i diversi ministeri che stanno attivando iniziative di collaborazione società-istituzioni per costruire delle comunità intelligenti. L’intervento contro l’analfabetismo digitale è quindi un passaggio nevralgico. Lo è ancor di più se consideriamo che secondo il rapporto del World Literacy Foundation 2012, in cui troviamo una classifica delle nazioni con maggior tasso di analfabetismo digitale, l’Italia è al vertice della classifica, con una percentua-

L’intervento contro l’analfabetismo digitale è un passaggio nevralgico. Secondo il rapporto del World Literacy Foundation 2012, l’Italia è al vertice della classifica con maggior tasso di analfabetismo digitale

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ict

le pari al 47% della popolazione nazionale (seguita dall’Irlanda, con il 22,6%). A questo primato negativo se ne aggiunge un altro. In base ai dati ISTAT del dicembre 2011, il 39% della popolazione italiana non ha mai navigato su Internet (24% è la media UE27), pertanto la possibilità che gli obiettivi fissati dell’ADI possano essere raggiunti, assume semplicemente il valore di una chimera. In funzione di quanto evidenziato, diventa imprescindibile la realizzazione di un programma di acculturamento nazionale sull’utilizzo delle tecnologie digitali, di tipo multifunzionale e organico, che possa avvalersi di una poliedricità di strumenti e tecnologie in grado di raggiungere tutte le generazioni, le classi sociali e perfino le diverse etnie, che concorrono alla formazione della popolazione italiana. Occorre quindi stabilire un piano strategico di rinnovamento culturale a medio termine, attraverso piani di formazione erogabili con l’ausilio di tutti quegli strumenti capaci di educare ogni singolo individuo e di permettere in raggiungimento della valorizzazione della società italiana, prerequisito fondamentale per ogni paese che intende affrontare in maniera corretta le sfide del terzo millennio, sia in termini di innovazione che di competitività. Il piano di formazione e rinnovamento culturale, deve basarsi, come abbiamo detto, sull’utilizzo di tutti gli strumenti di comunicazione più diffusi e utilizzati dalla popolazione: i mass-media (programmi televisivi sulla formazione, giornali, news specifiche, lezioni e seminari formativi), le struttu-

re pubbliche e i luoghi di ritrovo (uffici istituzionali, biblioteche, centri anziani, circoli, palestre, alberghi, luoghi di ristoro, etc), la rete Internet (social network, e-learning, blog, associazionismo on-line, e-mail) ed infine scuole e università, i luoghi per eccellenza dedicati alla formazione e alla diffusione della cultura. Lo Stato deve comprendere che solo attraverso un’azione mirata e coordinata, aperta alla collaborazione tra organizzazioni, PA e aziende private, sarà possibile costruire uno strumento di crescita culturale e aggiornamento continuo dell’intero paese. In funzione di ciò, va posto l’accento sul fatto che il piano di alfabetizzazione digitale non deve tradursi unicamente nella mera attivazione e distribuzione di percorsi formativi e di campagne pubblicitarie sull’importanza dell’acculturamento tecnologico. La vera soluzione risiede nell’attivazione di un processo di rinnovamento culturale della popolazione, che preveda, oltre alla crescita delle competenze tecnologiche, anche il mantenimento delle stesse, unico elemento in grado di realizzare quel circolo virtuoso in grado di favorire lo sviluppo di tutte le attività sociali e professionali che utilizzano tecnologie digitali. Pertanto, senza l’attuazione di un vero programma nazionale di alfabetizzazione digitale, diventerà davvero impossibile conseguire gli obiettivi dell’ADI, e ciò non potrà che determinare l’ennesimo “naufragio italiano” di un progetto che da molti è visto come uno dei punti cardine su cui basare la ripresa del sistema economico nazionale

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» di Simone D’Alessandro

creatività

Un Polo

d’Innovazione che va oltre il concetto di polo Il Polo dei Servizi Avanzati che attualmente aggrega 80 imprese, sta cercando di trovare una sua connotazione che valorizzi il “terziario avanzato”

L

a Regione Abruzzo ha puntato molto sulla costituzione dei Poli d’Innovazione. Lo ha fatto non semplicemente per destinare delle risorse in modo alternativo rispetto al passato, ma per lavorare su un cambio di passo culturale basato su: collaborazione, condivisione delle conoscenze, trasferimento tecnologico, possibilità di creare nuove alleanze in grado di dar vita a reti d’imprese e a nuove filiere produttive. Il cammino è ancora lungo ed è iniziato in una delle stagioni meno felici dell’economia italiana. Molto probabilmente, in futuro, non tutti i Poli riusciranno a costruire questo spirito partecipativo, ma se non altro avranno provato. Ciò non è secondario in una regione che vanta imprenditori d’ingegno ma dalla scarsa capacità di delega e refrattari al concetto di alleanza, se non nelle forme canoniche del consorzio, dell’associazione temporanea d’impresa e (ma solo in pochi ambiti specifici) della cooperativa. Il Polo ha meccanismi complessi nelle dinamiche di

gestione, ma allo stesso tempo crea nuove forme di aggregazione che vanno al di là del Polo in sé. Sulla base di queste considerazioni, il Polo dei Servizi Avanzati (www.polosa.it; direttore Maria Ida Masci, coordinatore@polosa.it) che attualmente aggrega 80 imprese, sta cercando di trovare una sua connotazione particolare all’interno di una congiuntura economica che penalizza il “terziario avanzato”, erroneamente percepito come settore “sacrificabile perché di supporto” al primario e al secondario. Il Polo di Innovazione dei Servizi Avanzati ha, quindi, deciso di ragionare come “Meta-Polo”, luogo trasversale di confronto fra Poli, capace di stimolare l’innovazione e incoraggiare lo scambio di esperienze tra tutte le aggregazioni presenti nella nostra regione. Il Polo dei servizi avanzati è, inoltre, impegnato in una battaglia di “rovesciamento concettuale di alcuni stereotipi”: nel nuovo millennio le imprese dovranno considerare “essenziale” tutto ciò che ad oggi hanno considerato “aggiuntivo”. Sarà essenziale ragionare sulla gestione strategica del proprietà intellettuale; sarà decisivo costruire una piano di consulenza finanziaria; sarà vitale fornire elementi tecnologici per la commercializzazione o per i servizi alla persona, etc. Il problema è: in che modo individuare i soggetti migliori in grado di offrire questo e molto altro, cercando di non sedersi su modelli sorpassati? Il Polo S.A. lavora per riconfigurare l’intero settore dei servizi avanzati, per farlo “uscire dal panta-

Il Polo dei Servizi Avanzati può rappresentare una scommessa per il futuro, ma solo se ci sarà la volontà di costruire un nuovo modello di sviluppo basato sulla collaborazione

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creatività

no delle abitudini”. Il tema non è offrire formazione ovvero svolgere attività di consulenza. Il problema vero è cambiare modalità. Ad oggi il Polo si è dotato di una serie di gruppi di lavoro gestiti da persone che vogliono ripensare il settore in una logica intersettoriale e interdisciplinare, dando vita a una serie di ambiti operativi d’intervento, definiti moduli: • Modulo Centro Servizi&Pos. Ha l’obiettivo di realizzare una piattaforma relazionale web based (POS) e un Centro Servizi (CS) per la gestione del patrimonio informativo e dei servizi del polo, la valorizzazione delle relazioni tra i polisti, le imprese terze e gli stakeholder, italiani e stranieri, dell’innovazione. Referente: dario.agostinone@polosa.it • Modulo Traiettorie di Sviluppo. Ha il compito di recepire e interpretare le esigenze tecnologiche delle imprese sociali, allo scopo di indirizzare su specifici temi di rilevanza, le azioni regionali di sostegno alla ricerca e all’innovazione operando prevalentemente sulle seguenti aree: sviluppo locale, health care e servizi alla persona. Referente: danie-

le.dilaudo@polosa.it • Modulo Fabbrica della Conoscenza. Un luogo virtuale e reale che ha il compito di aggregare soggetti differenti, alimentando discussioni e iniziative su: a. creatività e organizzazione; b. green economy; c. orientamento; d. start-up. Referenti: marcello.bonitatibus@polosa.it; simone.dalessandro@carsa.it; www.fabbricadellaconoscenza.com • Modulo Business School che, partendo dalle analisi dei fabbisogni formativi, organizzerà percorsi di formazione tarati sulle esigenze delle aziende pubbliche e private, puntando in particolar modo su: innovazione organizzativa, gestionale, informativa e tecnologico-informatica. Referente: daniele.angiolelli@polosa.it Il Polo dei Servizi Avanzati può rappresentare una scommessa per il futuro, ma solo se ci sarà la volontà di costruire un nuovo modello di sviluppo basato sulla collaborazione. Il Polo busserà a tutte le porte del sistema, ma dovrà essere il sistema a decidere di volerle definitivamente aprire

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» di Filippo Paolini

norme&leggi

Crisi d’impresa, come gestirla Approfondiamo le modifiche apportate ai così detti “piani attestati di risanamento” e l’esonero da revocatoria fallimentare per i pagamenti “legalmente posti in essere” dopo il deposito del ricorso per concordato preventivo

N

ell’anno appena trascorso, diversi istituti di diritto fallimentare hanno subito consistenti modificazioni, in generale tese ad “agevolare” la gestione della crisi di impresa, offrendo possibilità di cercare di sopravvivere alle aziende in odore di insolvenza. In questo numero, addentrandoci nei meandri dei risvolti più pratici delle nuove norme (decreto sviluppo - DL 83/2012), parleremo di due aspetti: le modifiche apportate ai così detti “piani attestati di risanamento” e l’esonero da revocatoria fallimentare per i pagamenti “legalmente posti in essere” dopo il deposito del ricorso per concordato preventivo. L’art. 67 comma 3 lettera d) della Legge Fallimentare già prevedeva l’esclusione dalla scure della revocatoria fallimentare di quegli atti, pagamenti e garanzie concesse su beni del debitore a patto che fossero posti in essere in esecuzione di un piano idoneo a consentire il risanamento della esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della sua situazione finanziaria.

Con la recente modifica è stata in primis introdotta una più puntuale regolamentazione dei requisiti e dei compiti del cosi detto “professionista attestatore”. A tal riguardo si è stabilito che: a) l’attestatore deve essere scelto dal debitore (come da orientamento di molti Tribunali che rigettavano le richieste di nomina dell’esperto, ritenendole di pertinenza del debitore); b) l’attestatore non deve più “garantire” la ragionevolezza del piano, bensì la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità dello stesso; c) il professionista deve essere indipendente ed, in tale ottica, non deve avere legami professionali o personali con l’impresa o con chi ha interesse all’operazione di risanamento tali da comprometterne l’indipendenza di giudizio, deve possedere i requisiti previsti dal codice civile per l’elezione alla carica di sindaco ed, infine, negli ultimi cinque anni, non deve aver prestato lavoro subordinato o autonomo in favore del debitore, né deve aver partecipato ad organi di amministrazione o di controllo dell’impresa.

Con la recente modifica è stata in primis introdotta una più puntuale regolamentazione dei requisiti e dei compiti del cosi detto “professionista attestatore”

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norme&leggi

In secondo luogo, la novella ha previsto la possibilità di pubblicazione del piano nel registro delle imprese, su iniziativa del debitore il quale, attraverso questa forma di pubblicità, può godere di benefici fiscali in tema di esenzione da tassazione delle sopravvenienze attive. Passando al secondo degli argomenti, poniamo luce su un nuovo esonero dalla revocatoria fallimentare, vale a dire quello stabilito dall’art. 67 comma 3 lettera e) ultima parte: dallo scorso anno sono esonerati non solo gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in esecuzione del concordato preventivo, dell’amministrazione controllata o dell’accordo di ristrutturazione dei debiti omologato, ma anche quelli “legalmente posti in essere dopo il deposito del ricorso per concordato preventivo”. Questo breve inciso aggiunto alla norma sta ingenerando diversi dubbi interpretativi, anche alla luce delle sempre più frequenti istanze di ammissione a concordato preventivo con continuità aziendale. Il punto focale è: che cosa significa la dicitura “legalmente posti in essere”? Da questa corretta interpretazione, infatti, dipende la effettiva tutela dell’imprenditore che vada a fornire il soggetto che ha proposto domanda di concordato per l’eventuali-

tà che la stessa non vada a buon fine e si aprano le porte del fallimento. Sicuramente l’art. 161 comma 7 L.F. prevede che, dopo il deposito del ricorso per concordato, l’imprenditore possa eseguire autonomamente tutti gli atti di ordinaria amministrazione, mentre per quelli di straordinaria amministrazione deve essere espressamente autorizzato dal Tribunale. Bisogna allora capire - è qui si pone il problema - che cosa si intenda per atti di straordinaria amministrazione. A tal proposito, esistono già delle pronunce giurisprudenziali che individuano gli atti di straordinaria amministrazione come quelli nuovi, quelli cioè sorti nel corso della procedura, restando invece nella ordinarietà i contratti ed i rapporti giuridici pendenti, sulla considerazione che la prosecuzione di un contratto pendente non possa considerarsi atto eccedente l’ordinaria amministrazione, trattandosi di comportamento dovuto per l’imprenditore, che è comunque tenuto ad onorare gli impegni presi. In una prospettiva più ampia, si potrebbe invece fa riferimento all’art.167 della Legge Fallimentare (che però riguarda la fase successiva all’ammissione al concordato), laddove sono elencati una serie di atti di straordinaria amministrazione

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lavoro in corso

» di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)

Pienamente operativa la somministrazione

di lavoro a-causale

L’

art. 4 comma 1 del d.lgs. 2 marzo 2012 n. 24, in sede di recepimento della direttiva Ce n. 104/2008 sul lavoro tramite agenzia interinale, ha introdotto la possibilità per le aziende di fruire dello strumento della somministrazione di lavoro a tempo determinato, senza la necessità di individuare le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo e sostitutivo che ordinariamente sono necessarie per poter instaurare tali rapporti di lavoro. L’intervento riformatore ha enucleato un’ipotesi di a-causalità di natura soggettiva, consentendo la non specificazione della causale, qualora l’assunzione abbia ad oggetto i c.d. “lavoratori svantaggiati”. In applicazione dei principi stabiliti dal regolamento comunitario CE n. 800/2008, il D.M. 2 marzo 2013 ha definito tale categoria di lavoratori, individuandoli in coloro che: a) non hanno un impiego retribuito da almeno sei mesi ovvero coloro che negli ultimi sei mesi, non hanno prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno sei mesi ovvero coloro che, negli ultimi sei mesi, hanno svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo personale escluso da imposizione; b)non possiedano un diploma di scuola media superiore o professionale (ISCED 3), ovvero coloro che non abbiano conseguito un titolo di studio di istruzione secondaria superiore, rientrante nel livello terzo della classi-

ficazione internazionale sui livelli d’istruzione; c) siano occupati in uno dei settori economici dove c’è un tasso di disparità uomo-donna che supera di almeno il 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici italiani e appartengano al genere sottorappresentato. Con l’emanazione di tale provvedimento si va, pertanto, a delineare un quadro complessivo piuttosto ampio, che trova la sua disciplina non solo nel d.lgs. n. 24/2012, volto a valorizzare l’utilizzo più certo di uno strumento – la somministrazione di lavoro – dalle innegabili potenzialità occupazionali. Non si dimentichino infatti le possibilità che già offriva la Legge n. 191/2009, in merito alla a-causalità del contratto per l’assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, e quelle introdotte recentemente dalla Riforma Fornero, qualora si sottoscriva il primo contratto di lavoro. Quote di flessibilità pura che risultano di fondamentale importanza per la corretta gestione delle risorse umane in azienda, tutte accomunate dalla necessaria sussistenza di presupposti di carattere soggettivo, legati al singolo lavoratore da impiegare. Ciò in attesa che maturino le condizioni per la individuazione di causali di carattere oggettivo (quali ad esempio la gestione di crisi d’impresa o lo sviluppo di nuove tecnologie), la cui concreta operatività è per ora rimessa alla positiva stipula di contratti collettivi di secondo livello

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» di Luca Pace *Dottore commercialista, docente universitario, consulente C.O.N.I., pubblicista

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“Il buon manager, sportivo o d’azienda, deve mirare alla massimizzazione delle entrate ed alla minimizzazione delle uscite, nel rispetto della legalità”

Questa la prima domanda che dovrebbe porsi un manager sportivo

L’

Società o Associazione Sportiva?

attività sportiva dilettantistica può essere gestita, fruendo delle numerose agevolazioni previste dal Legislatore, sia attraverso un’associazione che attraverso una società sportiva dilettantistica. E’ opportuno fare un po’ di chiarezza perché non sempre il management sportivo è consapevole di questa possibilità e tantomeno ha chiare le opportunità che ha a disposizione nel momento in cui è chiamato a prendere questa decisione. Le associazioni sportive dilettantistiche (A.S.D.) sono innanzi tutto associazioni, e cioè enti nati dall’accordo di due o più persone (più correttamente ‘parti’) che, in vista di uno scopo comune, uniscono forze e risorse (tempo, mezzi, beni, denaro, ecc.). Un’associazione può nascere o con una scrittura privata registrata, o con una scrittura privata autenticata o con atto pubblico; le ultime due modalità, che prevedono a differenza della prima anche l’intervento del Notaio, sono necessarie nel caso in cui si volesse dotare la costituenda associazione di personalità giuridica1 (per la disciplina delle associazioni dotate di personalità giuridica e di quelle prive di personalità giuridica si rimanda, rispettivamente, agli art. 14 e seguenti del Codice civile e agli art. 36 e seguenti del Codice civile). Perché poi un’associazione possa dirsi a tutti gli effetti sportiva è necessario ottenere il riconoscimento ai fini sportivi. Ad oggi l’unico ente istituzionalmente abilitato a rilasciare questo ‘patentino di sportività’ è il Comitato Olimpico nazionale Italiano (C.O.N.I.) ed il riconoscimento opera a partire dall’iscrizione dell’associazione, o della società2, nel Registro Nazionale delle società e asso-

ciazioni sportive dilettantistiche. A fini di completezza dell’informazione c’è da dire che i sodalizi sportivi non possono chiedere l’iscrizione nel Registro direttamente, ma è necessario aver prima proceduto ad affiliarsi ad una Federazione Sportiva Nazionale (F.S.N.) o ad un Ente di Promozione Sportiva (E.P.S.). Come dicevamo, però, l’attività sportiva può essere organizzata e gestita anche attraverso la veste societaria (S.S.D.), limitatamente alle forme di società per azioni, società a responsabilità limitata e società cooperativa. La disciplina applicabile è quella prevista dal codice civile per le rispettive forme giuridiche ma ci sono alcuni obblighi cui per legge ci si deve attenere sia in fase di costituzione3 che in fase di gestione dell’attività, dal momento è necessario ‘temperare’ la natura di società di capitali con quella di società senza scopo di lucro, richiesta per questi sodalizi. A differenza delle associazioni le società sportive non possono non avere la personalità giuridica e la partecipazione del management è regolata per quote o azioni, mentre i partecipanti all’attività sportiva non sono soci, come nelle A.S.D., ma semplici utenti; con tutte le semplificazioni che ciò comporta in materia di adempimenti obbligatori da un punto di vista civilistico piuttosto che fiscale. Ai fini del riconoscimento sportivo, infine, le regole sono uguali a quelle previste per le associazioni (v. nota 2). La scelta della veste giuridica attraverso la quale gestire l’attività sportiva, dunque, è un momento importante che può condizionare le scelte future, e pertanto, in considerazione che non esiste un abito per tutte le stagioni, è necessario valutare bene come vestirsi prima di uscire

1. La personalità giuridica rende autonomo il patrimonio dell’ente da quello dei suoi legali rappresentanti: delle obbligazioni sociali, cioè, può essere chiamato a rispondere solo l’ente con il suo patrimonio e non anche, in via sussidiaria e illimitata, chi lo rappresenta. 2. Il meccanismo per il riconoscimento ai fini sportivi è, infatti, identico sia per le associazioni che per le società. 3. Relativamente al contenuto delle clausole da inserire in Statuto. Inviate commenti o quesiti all’indirizzo lucapace@studiopace.net

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» a cura della redazione - foto concessa da Banca dell’Adriatico

credito&finanza

Banca dell’Adriatico: ad Ascoli Piceno nasce una nuova grande banca del territorio Sarà la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo nelle Marche, Abruzzo e Molise

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arisap e Banca dell’Adriatico si sono unite per dar vita ad un’unica nuova realtà creditizia che opererà con oltre 260 sportelli lungo la dorsale adriatica nelle regioni Marche, Abruzzo e Molise come unica banca del territorio del Gruppo Intesa Sanpaolo. L’operazione si concretizza attraverso la fusione per incorporazione di Banca dell’Adriatico in Carisap. La nuova realtà prende da oggi il nome di Banca dell’Adriatico e ha sede e direzione generale ad Ascoli Piceno, nel palazzo di corso Mazzini già sede di Carisap. Lo storico evento è stato presentato in una conferenza da Giuseppe Castagna, dg e responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, e da Adriano Maestri, direttore regionale per Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, insieme ai nuovi vertici della banca: il presidente Giandomenico Di Sante, il vice presidente Domenico Malavolta e il direttore generale Roberto Dal Mas. La nuova realtà creditizia ha masse intermediate per complessivi 15,8 miliardi, di cui 9,1 miliardi sono le attività finanziarie della clientela e 6,7 miliardi i finanziamenti in corso ad imprese e famiglie. Il patrimonio netto ammonta a 445 milioni. Servirà

375.000 clienti, di cui oltre 45.000 imprese, attraverso i 267 sportelli diffusi capillarmente su tutti i territori di operatività, di cui 18 specializzati dedicati alle imprese, con una quota

nanza al territorio. Per razionalizzare la presenza sul territorio ed evitare inutili sovrapposizioni sulla stessa piazza, alcune filiali nei prossimi mesi saranno accorpate.

Da sinistra:a Roberto Dal Mas, direttore generale Banca dell’Adriatico, Adriano Maestri, direttore regionale Intesa Sanpaolo, Giandomenico Di Sante, presidente Banca Adriatico, Giuseppe Castagna, direttore generale Intesa Sanpaolo

di mercato di oltre il 13% e con 1.840 dipendenti. La nuova Banca dell’Adriatico ha una presenza sempre più capillare con 143 sportelli nelle Marche, 99 filiali in Abruzzo (42 in provincia di Teramo, 22 a Pescara, 19 a Chieti e 16 a L’Aquila), 24 sportelli in Molise (18 in provincia di Campobasso e 6 ad Isernia) e 1 filiale nel Lazio (Rieti) e ha inoltre la direzione generale ad Ascoli e due sedi operative della direzione a Pesaro e Pescara per garantire la miglior attenzione e vici-

«La nuova banca – ha dichiarato Di Sante –punterà a rafforzare il ruolo che Carisap e Banca dell’Adriatico già oggi svolgono come banche del territorio, consolidando e rendendo più capillare il radicamento nelle tre regioni e mantenendo la stretta vicinanza alle famiglie, al mondo delle imprese, soprattutto quelle mediopiccole, agli enti locali ed alle associazioni, forte anche degli strumenti operativi e finanziari di un grande gruppo bancario internazionale come Intesa Sanpaolo»

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» a cura della redazione - foto concesse da Comma srl

credito&finanza

Grande successo per la terza edizione di

“Orientati, Formati al Futuro” 500 ragazzi al Palace Hotel per l’evento organizzato dalla BCC della Valle del Trigno

Il presidente della BCC Valle del Trigno Nicola Valentini

È

giunto alla terza edizione l’evento di Orientamento post diploma organizzato dalla BCC della Valle del Trigno per le scuole superiori del territorio. Diciotto le scuole di Abruzzo e Molise coinvolte con la partecipazione di 500 ragazzi che hanno animato il business center del Palace Hotel a Vasto. Due le aree attrezzate: una dedicata alle esposizioni ed una dedicata ai workshop. L’area espositiva divisa a sua volta in una sala dedicata all’orientamento universitario ed una dedicata all’orientamento al lavoro e all’avvio di impresa. Nella sala orientamento universitario presenti numerosi rappresentanti di Atenei di tutta Italia che hanno colloquiato in modo diretto con i ragazzi fornendo loro tutte le informazioni sull’offerta formativa delle varie Università. Nella sala Orientamento al lavoro e all’avvio di impresa presenti le

I numerosi studenti che hanno preso parte all’evento svoltosi a Vasto

associazioni di categoria del territorio, le agenzie per il lavoro, lo sportello Informagiovani e la Provincia di Chieti con lo sportello Europe Direct. Relatori nei workshop il presidente della BCC Nicola Valentini ed il direttore della BCC Gabriele Puglielli che hanno presentato l’evento, la dottoressa Margherita Barone, psicoterapeuta, che ha risposto alle moltissime domande dei ragazzi sulla consapevolezza di sé, la motivazione e la focalizzazione delle proprie attitudini, Annalisa Michetti dello sportello Europe Direct della Provincia di Chieti che ha illustrato ai ragazzi le molteplici opportunità che presenta l’Europa. Testimonial d’eccezione per questa edizione Marco Santarelli, esperto in analisi delle reti, Fellow del Polo Analisi delle Reti dell’Università G. D’Annunzio di Chieti e Pescara e associato di ricerca presso diversi enti internazionali, che è riuscito attraverso il percorso di studi e la

forte volontà a raggiungere importanti traguardi professionali, lavorando fianco a fianco con Margherita Hack. Il presidente della BCC ha esordito chiedendo scusa ai ragazzi. «La nostra generazione – ha detto – non è riuscita a lasciarvi un mondo migliore di questo. Da qui l’esigenza di investire nel proprio futuro effettuando delle scelte di vita che possano dare delle opportunità concrete di realizzazione personale e lavorativa. In quest’ottica si inserisce questo evento, nato dalla volontà di fornire ai ragazzi delle classi quinte alcuni strumenti utili per decidere in maniera più consapevole e serena che strada prendere per costruire il proprio futuro. Perché – conclude Valentini dobbiamo pensare che il futuro non è ancora del tutto perduto». E’ partito un grande applauso dei giovani presenti a testimonianza che veramente esiste la speranza di un domani ancora tutto da costruire

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» di Denia Di Giacomo

Costo del lavoro:

scendiamo nel concreto Secondo l’Ocse il costo del lavoro in Italia è nuovamente salito. Di questo problema si parla spesso e rappresenta uno dei maggiori pesi sulle spalle di aziende e lavoratori. Vediamo concretamente quali sono questi costi con delle semplici simulazioni che ci aiutano a comprendere meglio

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dispetto della tragica congiuntura economica mondiale, la nostra regione sembra attraversare un momento positivo titolato come “Miracolo in Abruzzo” da parte del settimanale Panorama * . Questo miracolo è attribuito al taglio di Irpef e Irap nelle buste paga degli abruzzesi, a partire dal mese di gennaio 2013. In linea generale si tratta di una manovra da 40 milioni di euro che restituisce ai cittadini e alle imprese il risultato economico- finanziario del risanamento sanitario posto in essere dopo 4 lunghissimi anni di sacrifici e austerità. Il giornalista Gianluca Ferraris - di Panorama, nrd evidenzia come l’Abruzzo “che era 4 anni fa sull’orlo del fallimento” è riuscito nel “miracolo” di ridurre il cuneo fiscale”. “Non abbiamo messo in atto alcune ricetta straordinaria - spiega il presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi - ma soltanto anticipato i tempi di quella revisione della spesa di cui parlano tutti”. A dispetto di questo positivo traguardo di casa nostra ecco però giungere pessime notizie dall’OCSE – l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – secondo la quale nel quarto trimestre del 2012 la crescita del costo del lavoro per unità (Ulcs) nell’area Ocse è stata dello 0,6% nel quarto trimestre del 2012, in aumento rispetto al +0,2% del terzo trimestre e * Panorama del 25 gennaio 2013

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l’Italia, relativamente a questo triste primato, è seconda solo alla Germania. Sembra infatti che dall’inizio della crisi il costo del lavoro della zona euro è aumentato di circa il 10%, 3 punti percentuali in più rispetto alla media Ocse. Continua il riequilibrio di alcuni tra i paesi della zona euro: se l’aumento del costo del lavoro in Germania nel quarto trimestre del 2012 è stato dell’1,3%, la crescita è stata più bassa in Italia (+1,0%), Francia e Portogallo (+0,6%), ed è diminuito in Spagna (-3,1%). In quest’ultimo caso la riduzione riflette tagli salariali significativi, in combinazione con l’aumento della produttività. L’annosa questione del costo del lavoro è un problema che spesso viene discusso senza la dovuta pragmaticità, con il rischio di allontanare i “non addetti ai lavori” dal concreta comprensione del problema, ecco il perché, avvalendoci della preziosa collaborazione di consulenti esperti in materia, abbiamo deciso di porre in evidenza in modo tangibile quali sono i costi a cui una realtà aziendale di vario genere va incontro nel sostenere l’assunzione di alcuni dipendenti. Gli esempi presentati sono tre: una caffetteria che assume due bariste part-time, uno studio professionale che assume un impiegato a tempo pieno e indeterminato e una impresa artigiana che assume una segretaria part-time


focus Esempio A Settore: Pubblici Esercizi - “ BAR E CAFFE’” ditta individuale in cui lavorano: titolare e 2 ragazze part time per 20 ore a settimana dal lunedì al venerdì (una lavora di mattina e una di pomeriggio). - una ragazza possiede la qualifica di BARMAN mentre l’altra di AIUTO BARISTA - stipendi netti: Barista circa € 600,00 Aiuto Barista circa € 560,00 Mensilmente l’azienda paga circa € 490,00 di contributi di cui € 370,00 carico azienda ed e 120,00 carico lavoratrici. IPOTESI DI BUSTA PAGA DELLA BARISTA STIPENDIO LORDO previsto dal CCNL applicato “Pubblici Esercizi” in base al livello attribuito € 660,00 dei quali € 60,65 CONTRIBUTI INPS carico lavoratore (vengono trattenuti

dall’azienda e versati all’INPS) € 0,00 RITENUTE FISCALI (reddito complessivo sui 8.000,00 annui - le detrazioni per lavoro dipendente coprono le ritenute fiscali) NETTO IN BUSTA € 600,00 RESOCONTO Il costo totale mensile dell’azienda tra stipendio e contributi per entrambe le ragazze è di € 1650,00, da moltiplicare per 14 mensilità annue come previsto dal CCNL di riferimento e a cui aggiungere l’accantonamento del tfr di circa € 1.300,00 (per entrambe) e i contributi assistenziali Inail da regolarizzare a febbraio di ogni anno in unica soluzione o in 4 rate di circa € 300,00 COSTO TOTALE SOSTENUTO DALL’AZIENDA PER ENTRAMBE € 2.4700,00

Esempio B Settore: STUDIO PROFESSIONALE ASSUNZIONE N. 1 IMPIEGATA TEMPO PIENO INDETERMINATO SENZA AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE C.C.N.L. applicato: STUDI PROFESSIONALI Qualifica di assunzione: IMPIEGATA Livello di inquadramento: 2 (Impiegata di concetto) Tipologia contrattuale: Tempo Pieno Orario settimanale: 40 ORE Numero mensilità: 14 Ferie Annuali: 26 gg Permessi Retribuiti: 40 ore annuli Settore inquadramento INPS: COMMERCIO (se il titolare è iscritto alla gestione commercianti) Aliquota Contributiva INPS: 38,17% di cui 9,19 carico lavoratore Aliquota Contributiva INAIL: 4 per mille

IPOTESI BUSTA PAGA Retribuzione lorda mensile per 1 lavoratore a tempo pieno € 1.650,00 Retribuzione Lorda Mensile € 1.650,00 Ritenute Inps carico dip. € 151,00 Ritenute Irpef € 199,00 Netto in Busta € 1.300,00 F24 mensile - Contributi INPS carico dipendente € 151,00 - Ritenute IRPEF € 199,00 Contributi INPS carico ditta € 479,00 TOTALE F24 € 829,00 TOTALE DEL COSTO MENSILE A CARICO DELL’AZIENDA COMPRENSIVO DI STIPENDIO E CONTRIBUTI € 2.129,00 Contributi INAIL € 100,00 L’ANNO Accantonamento T.F.R. € 1.700,00 L’ANNO TOTALE COSTO ANNUALE A CARICO DELL’AZIENDA € 31.606,00

Esempio C SETTORE: “IMPRESA EDILE ARTIGIANA” - S.R.L UNIPERSONALE ARTIGIANA con 1 impiegata part time per 20 ore a settimana - residente comune di Montesilvano Stipendio lordo € 965,00 Contributi c/dip. € 89,00 Ritenute fiscali € 68,00 Addiz. Reg rata € 19,00 Add. com. rata € 6,00 Netto busta € 783,00

Mensilmente l’azienda paga € 450,00 di cui € 265,00 contributi inps carico azienda ed € 185,00 ( ritenute sociali / fiscali / addizionali trattenute alla lavoratrice e versati all’inps/ erario/regioni/comune) TOTALE DEL COSTO MENSILE A CARICO DELL’AZIENDA COMPRENSIVO DI STIPENDIO E CONTRIBUTI € 1.233,00 CONTRIBUTI ASSISTENZIALI INAIL € 70,00 L’ANNO ACCANTONAMENTO TFR € 1.000,75 L’ANNO TOTALE COSTO ANNUALE A CARICO DELL’AZIENDA COMPRENSIVO DI N. 14 MENSILITÀ, INAIL E TFR € 18.332,75

Si ringrazia per la gentile collaborazione e i dati forniti per la simulazione delle assunzioni lo Studio Di Felice di Montesilvano.

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» a cura della redazione - foto concessa da Elite

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L’Abruzzo che cresce con le sue aziende d’ELITE

Al progetto creato da Borsa Italiana, hanno già aderito due aziende del territorio: la Elco e la IMM Hydrauulics

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i chiama ELITE il progetto che Borsa Italiana ha creato per aiutare le piccole medie imprese italiane e, tra quelle già selezionate, due sono abruzzesi: Elco e IMM Hydraulics. Lanciato lo scorso aprile grazie anche al sostegno del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di Abi e Confindustria, ELITE offre una piattaforma di servizi integrati e permette alle imprese che ne fanno parte di ottenere le giuste competenze industriali, finanziarie, organizzative per arrivare preparati sui mercati finanziari. Una volta selezionate, infatti, le aziende iniziano un vero e proprio percorso suddiviso in tre fasi: preparandosi nella prima fase al cambiamento culturale e organizzativo in vista di crescita e internazionalizzazione attraverso giornate in aula con docenti di SDA Bocconi e Academy, sono poi chiamate a mettere in pratica le competenze acquisite, accompagnate da un team di professionisti. Le aziende che si sono distinte “per eccellenza” ricevono un vero e proprio certificato di qualità; inoltre, entrando in contatto con investitori, esperti e imprese internazionali, possono beneficiare di nuove opportunità di business e reperimento di risorse finanziarie per realizzare i propri obiettivi. Pronte a aprire il proprio capitale potranno anche, se lo desiderano, intraprendere una serie di attività volte alla crescita quali la quotazione in Borsa, l’apertura del capitale al private equity, l’emissione di bond, e così via. Ad oggi 63 società appartenenti a diversi settori hanno iniziato il loro percorso di crescita; altre entreranno a farne parte con la terza edizione di aprile. Per Elco, società di Carsoli che opera nel distretto tecnologico, ELITE può essere “il futuro”: nata nel ‘70, è riuscita a trasformarsi da micro impresa familiare in una realtà manageriale che vuole migliorarsi e internazionalizzarsi. Le idee innovative, le strategie e la tecnologia sono diventati punti di forza che ben si combineranno

Barbara Lunghi, responsabile delle Piccole Medie Imprese di Borsa Italiana

ai vantaggi derivanti dal percorso ELITE, iniziato ad aprile 2012. IMM Hydraulics, con sede ad Atessa, è in ELITE da ottobre 2012. Nata nell’87 da una piccola unità produttiva, è ora un Gruppo che opera nel settore dell’ingegneria industriale: produzione centralizzata, personale giovane e rete di vendita e distribuzione mondiale sono la base dei giusti requisiti di crescita e della voglia di migliorare e consolidarsi. Crescita è dunque la parola chiave perché, nonostante l’attuale situazione economica, le imprese italiane hanno ancora grandi progetti e capacità per svilupparsi e superare le difficoltà: ciò che serve è spesso solo un aiuto, quell’aiuto che ELITE vuole offrire loro per affermarsi e trovare le risorse per raggiungere i propri obiettivi. Elco e IMM sono solo due delle promettenti realtà aziendali presenti anche in Abruzzo e i vantaggi di ELITE sono rivolti a ogni altra società volesse cogliere l’opportunità di migliorare, avvicinarsi a nuovi investitori e trovare le risorse di cui ha bisogno. È una sorta di vetrina che Borsa Italiana vuole offrire alle PMI italiane, unito a un reale percorso formativo che le vede protagoniste in sviluppo e perfezionamento, fino a diventare vere e proprie società d’ELITE

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» di Marcella Pace - foto concesse da Operaviva

Cristina Napoleone e Alessandro Leardi nel loro studio

Design multimediale, l’Operaviva di Cristina Napoleone e Alessandro Leardi Dallo studio creativo al progetto Loghificio, tutte le idee e i sogni di due giovani abruzzesi impegnati nella comunicazione sociale e culturale

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lasse 1983 lei, di due anni più grande lui. Loro sono Cristina Napoleone e Alessandro Leardi, coppia nella vita e nel lavoro, ideatori e titolari di Operaviva, uno studio creativo dedicato al mondo del design grafico multimediale. Già leggendo i curricula di questi due giovani e intraprendenti abruzzesi, si comprende che si ha a che fare con due professionisti con la P maiuscola. Laureata in Design della Comunicazione presso il Politecnico di Milano, Cristina si specializza a Parigi, presso L’Ecole D’Art Maryse Eloy, mentre Alessandro, conseguita la laurea in Informatica presso l’Università di Bologna, frequenta un master in web design presso la Scuola Politecnica di Design di Milano. Dopo un’esperienza lavorativa di un anno a Parigi e una brevissima parentesi a Londra, al ritorno a Milano le loro strade professionali si incanalano nel mondo del design culturale ed educativo. Dal 2008 al 2012 Alessandro lavora presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, in qualità di digital

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designer e developer, occupandosi della sezione web del Museo, delle applicazioni multimediali presenti all’interno del Museo stesso e dei progetti ad esso collegati. Cristina invece lavora nella direzione creativa e comunicativa di Europa Risorse, una società attiva in progetti di sviluppo immobiliare e di riqualificazione urbana e nel frattempo si dedica al campo che la attrae maggiormente, la comunicazione sociale, partecipando ad importanti corsi e workshop. Collabora per 4 anni con il Politecnico di Milano per il corso di laurea in Design della Comunicazione e nel 2001 svolge il ruolo di tutor del workshop “Aiap Design Per Musei” tenuto da Franklin Desclouds / Des Signes. Sin da subito inizia a collezionare una serie di riconoscimenti ed inviti di prestigio, come la Medaglia d’Argento nella categoria professionisti in occasione della terza edizione del Design Virtual Biennale di Praga o la partecipazione alla mostra “30 Manifesti per Antonino”. Nel 2012 questi due ragazzi decidono di tornare nel loro Abruzzo. «Un po’ per far crescere nostro figlio vi-


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cino al mare e nella nostra terra, un po’ per il desiderio di mettere a frutto quanto avevamo appreso nelle esperienze fuori – racconta Cristina – abbiamo deciso di rientrare a Pescara. Qui a metà dell’anno scorso abbiamo fondato Operaviva, uno studio di design grafico multimediale, specializzato nella comunicazione sociale e culturale, così da coniugare le nostre due anime, fondendo l’aspetto creativo con le tecnologie. Il nome indica la parte sommersa di una barca, che ne influenza il comportamento, ma allo stesso tempo rimanda a tematiche culturali, attraverso termini facilmente comprensibili anche all’estero. Attualmente i nostri grandi clienti sono fuori regione. Tra l’Italia, come il Museo della Scienza di Milano e l’estero, come l’Am Stram Gram, teatro di Ginevra per l’infanzia o Le Preau, un teatro della Normandia, che promuove progetti in tutta la Francia». Parallelamente, Alessandro e Cristina hanno dato vita al progetto Loghificio. «Ci sono tantissime realtà imprenditoriali, di medie o piccole dimensioni, che spesso hanno bisogno di progetti di identity o web design non di grande entità, con budget a disposizione limitati – spiega ancora Cristina-. Proprio per rivolgerci a loro, offrendo allo stesso tempo professionalità e buon gusto, abbiamo deciso di ideare Loghificio al quale ben presto si è affiancato un blog, che è al tempo stesso una vetrina per il progetto e una “palestra” di design. Partendo dall’insegnamento del designer Leonardo Sonnoli secondo il quale “Il graphic design è come lo sport. Non basta il talento, ci vuole tanto allenamento”, ho deciso

Alcuni loghi-notizia pubblicati sul blog Loghificio.com

di “costruire” una specie di palestra per esercitarmi nella creazione e produzione di loghi». Una palestra di successo, che ha attirato l’attenzione della stampa del mondo, anche quella oltreoceano in America e addirit-

«Il nostro sogno sarebbe quello di poter valorizzare il patrimonio culturale abruzzese, magari collaborando con gli enti locali, le istituzioni e promuovendo gli eventi legati al territorio o alle località turistiche»

Il sito internet del Teatro Am Stram Gram di Ginevra, sviluppato da Operaviva, fruibile su diverse piattaforme multimediali

tura in Argentina. Cristina e Alessandro hanno infatti affiancato al progetto un blog, nel quale realizzano un logo legato alla notizia del giorno, della quale si discute maggiormente. Insomma dall’abbandono del soglio pontificio di Benedetto XVI alla fumata bianca per l’elezione del nuovo Papa. Dalla notizia della gravidanza di Kate Middleton alla vittoria di Errani e Vinci al torneo di tennis “Australia Open”. I fatti più popolari vengono riassunti nella creatività di un logo. «Ovviamente è anche un’operazione di marketing che ci ha consentito di ottenere una bella visibilità. Grazie a questi loghi siamo riusciti ad acquisire nuovi clienti. Ora stiamo lavorando per uno studio fotografico di Bergamo, un nuovo progetto per la città di Bologna e un social network sulla cucina». Ma il progetto ideale per questi giovani professionisti è legato proprio alla loro terra. «Il nostro sogno sarebbe quello di poter valorizzare il patrimonio culturale abruzzese, magari collaborando con gli enti locali, le istituzioni e promuovendo gli eventi legati al territorio o alle località turistiche»

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» di Marcella Pace - foto concesse da Annalisa Teseo

Annalisa Teseo, nel backstage di una delle sfilate delle sue collezioni

Annalisa Teseo, stilista green Gli esordi di una stilista emergente abruzzese che con “Purity” ha realizzato la sua prima collezione ecologica

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l sorriso sul volto di Annalisa Teseo è un misto tra l’entusiasmo e la voglia di mettercela tutta per sfondare nel suo campo e l’incredulità dei risultati raggiunti in poco tempo. La semplicità nei suoi modi di fare diventa estrema raffinatezza e gusto di alta classe in ogni sua creazione. Lei è una giovane stilista emergente pescarese, con studi scientifici alle spalle. Un vero e proprio cambio di rotta nella vita di questa trentatreenne. Dopo il Liceo Scientifico Annalisa si iscrive alla facoltà di Scienze Naturali. «E’ stata una scelta fatta in automatico. Ero portata per le materie scientifiche e quella mi sembrava la strada più naturale. Sono andata così a Perugia dove mi sono laureata alla Triennale con una tesi sperimentale in Mineralogia. Ma nel frattempo continuavo a coltivare la passione che non ho mai abbandonato. Passione ereditata da mia nonna. Era una sarta ed io fin da bambina cucivo insieme a lei. Mi divertivo ad ideare modelli per le mie Barbie che poi confezionavo con la sua macchina da cucire a pedali. Sono sempre stata educata “all’imma-

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gine”. Con mia mamma, che faceva la maestra, ci divertivamo a fare collage o disegni. È senz’altro da loro che ho ereditato la manualità e la creatività». Nel tempo libero, anche durante i suoi studi, Annalisa continua a creare e cucire. «Alla fiera del cioccolato di Perugia esponevo in un piccolo stand alcuni cappellini che realizzavo all’uncinetto. Un po’ come fece Coco Chanel agli esordi – ricorda ridendo Annalisa, facendo riferimento alla celebre stilista francese che iniziò la sua carriera proprio realizzando cappellini-. Poi una volta tornata a Pescara, ho trovato un lavoro distante dai miei studi. A quel punto ho deciso di lanciarmi e fare qualcosa per assecondare la mia vera inclinazione. Mi sono iscritta all’istituto di Moda Burgo e dopo poco ho partecipato al concorso nazionale “Moda all’ombra del Vesuvio”, con un abito di alta moda disegnato e cucito interamente da me». Il suo abito plissettato di confezione sartoriale, con cuciture rifinite, in chiffon, le consegna la vittoria di uno stage di sei mesi presso l’Atelier romano di abiti da sposa di Miriam Pieralisi. Lì entra nel laboratorio di sartoria di questa Maison di antica


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La stilista durante una sfilata alla Nave di Cascella a Pescara

tradizione, dove vi rimane anche dopo la conclusione del periodo di stage. «È stata un’esperienza meravigliosa, che si è conclusa a maggio dell’anno scorso, durante la quale ho avuto modo di imparare tantissimo. Ho “rubato” con gli occhi quanto più possibile e sperimentato moltissimo. E sicuramente è stato il momento di sblocco. Ho preso più consapevolezza nelle mie capacità e mi sono lanciata in creazioni tutte mie». In poco tempo Annalisa ha creato la sua prima vera collezione, “Purity”, una serie di abiti dalle linee pulite, dai tagli definiti, senza fronzoli, realizzati tutti nella purezza del colore bianco, ideati e cuciti interamente da lei e che hanno già sfilato su diverse passerelle. Si tratta anche di una collezione ecologica «che si collega in qualche modo – come spiega questa stilista emergente dal “taglio green” – ai miei studi passati», interamente realizzata utilizzando tessuti naturali come il lino, la seta, il cotone, la juta e la madreperla. C’è tanto studio dietro ogni modello creato da Annalisa Teseo che per realizzare i suoi abiti parte prima da un attento lavoro di ricerca delle immagini, che vanno dai paesaggi ai dettagli architettonici fino agli oggetti più comuni, per passare poi alla scelta dei tessuti e dei colori. Creata questa cartella di tessuti e colori inizia la fase operativa, con il disegno dei modelli, la produzione di prototipi e la confezione dell’abito. «Solo in questo modo riesco a creare un filo conduttore che riesce a connettere tessuti, colori e tagli e rappresenta il tema di quella determinata collezione». E mentre prosegue con diverse collaborazioni con alcuni stilisti del territorio abruzzese, Annalisa già pensa alla sua prossima collezione e

a lavorare duramente per realizzare il sogno di aprire un atelier tutto suo dove poter seguire passo per passo il processo di creazione e produzione delle sue idee, con l’aiuto di un team qualificato. «La soddisfazione più

«La soddisfazione più grande è vedere le persone innamorarsi dei miei abiti. Vorrei poter realizzare degli abiti originali, particolari e belli, di confezione sartoriale ma indossabili da tutti, sia da un punto di vista economico che di portabilità» grande è vedere le persone innamorarsi dei miei abiti. Sono molto distante da quel tipo di moda che crea abiti/scultura, difficilmente collocabili sul mercato. Vorrei poter realizzare degli abiti originali, particolari e belli, di confezione sartoriale ma indossabili da tutti, sia da un punto di vista economico che di portabilità»

L’abito vincitore del concorso Moda all’Ombra del Vesuvio

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» di Eleonora Lopes - foto concesse dalla Fondazione

Un momento della serata di presentazione a Teramo

La Fondazione

Umberto Veronesi sbarca

in provincia di Teramo Grazie alla determinazione di Anna Maria Ressa Camerino la Fondazione ha già riunito circa 50 delegati. Due gli obiettivi principali: divulgazione scientifica e sostegno alla ricerca

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rano più di 300 le persone che hanno partecipato, lo scorso novembre, alla presentazione ufficiale svoltasi a Teramo della Fondazione Umberto Veronesi. Ospite d’onore naturalmente lui, il professor Umberto Veronesi accompagnato dai colleghi Giuseppe Ferraro e Marco Annoni. L’incontro è stato l’occasione per presentare alla città e non solo, la delegazione locale nata grazie all’attività della vulcanica Anna Maria Ressa Camerino, moglie dell’ex prefetto Francesco Camerino. E’ stata lei a coinvolgere e a mettere insieme circa 50 delegati che sono già al lavoro per sostenere con iniziative ed eventi sul territorio teramano i due obiettivi principali della Fondazione, ovvero la divulgazione scientifica e il sostegno alla ricerca. La Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 proprio con lo scopo di sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di

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ricerca per medici e ricercatori e il sostegno a progetti di altissimo profilo. All’evento ha preso parte, nella doppia veste di sindaco e di senologo, anche Maurizio Brucchi, che collabora in campo scientifico con la Fondazione. Protagonista della serata di presentazione è stato il professor Veronesi, che ha elogiato la delegazione teramana per l’impegno e l’entusiasmo e ha parlato al pubblico delle motivazioni che lo hanno spinto a fare ricerca, delle difficoltà e dei campi nei quali attualmente si stanno concentrando gli sforzi della Fondazione, in particolare rispetto alle nanotecnologie. La presidente Anna Maria Ressa Camerino ha invece illustrato gli obiettivi della delegazione locale che è già all’opera su diversi progetti, anche grazie all’impegno delle tre vicepresidenti Francesca Menaguale, responsabile degli eventi, Paola Elefante, responsabile dei rapporti esterni, e Loredana


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Di Giampaolo per la didattica. «Io sono entrata nella delegazione romana -ha spiegato la presidente- due anni fa proprio in coincidenza con il pensionamento di mio marito e il rientro a Roma. Le delegazioni stanno sorgendo in tutte le regioni italiane e il professore, sapendo dei miei legami con Teramo, mi ha chiesto di promuoverla qui. I progetti che intendiamo realizzare sono molti e sono convinta che questa provincia saprà dare il giusto sostegno». Ultima iniziativa realizzata dalla Fondazione, il con-

vegno “I virus nemici invisibili - la scuola incontra gli scienziati” a conclusione di un percorso didattico che ha coinvolto gli studenti di numerosi istituti superiori della provincia di Teramo. Tra gli eventi in programma c’è il pranzo di Gala che si terrà il prossimo 19 maggio presso il ristorante Sayonara a Tortoreto. I fondi raccolti saranno destinati all’erogazione di borse di ricerca per giovani medici e ricercatori. Per maggiori informazioni: info.teramo@ fondazioneveronesi.it

Il prof. Veronesi con Anna Maria Ressa Camerino, presidente della Fondazione Provincia di Teramo

Il pubblico che ha prtecipato all’incontro

La Fondazione Umberto Veronesi Da sette anni la Fondazione Veronesi dedica tutte le proprie energie alla realizzazione di progetti che abbiano al centro la vita. La ricerca scientifica è la risorsa più importante della scienza per migliorare la qualità e le prospettive di vita. Per questo è una delle aree di intervento più importanti della Fondazione, nella quale sono impegnati quotidianamente scienziati, sostenitori e amici che condividono questo obiettivo. Anche la consapevolezza e la responsabilità collettiva e personale nei confronti della salute sono indispensabili per garantirsi una vita più sana e longeva. La Fondazione infatti s’impegna, attraverso la divulgazione scientifica a rendere sempre più semplici e fruibili i temi di scienza e medicina che coinvolgono tutti da vicino. Ricerca e divulgazione, per la Fondazione Umberto Veronesi, non sono solo parole perché la scienza non consente interruzioni, non deve fermarsi mai: solo così è possibile garantire, insieme al progresso delle scienze, anche il progresso della vita. Le principali attività della Fondazione nel campo della ricerca scientifica sono: • Erogazione di borse di studio tramite bandi pubblici, per ricercatori italiani e stranieri • Erogazione di fondi, tramite bandi pubblici, per progetti di ricerca scientifica in campo oncologico e cardiologico • Sostegno a SEMM (Scuola Europea di Medicina Molecolare) che promuove la formazione e la ricerca nei settori emergenti della biomedicina • L’impegno nel campo della diagnosi precoce e dell’educazione alla prevenzione specialmente nell’ambito del tumore al seno e al polmone Le principali attività della Fondazione nel campo della divulgazione scientifica sono: • La presenza sul Web attraverso il portale della Fondazione e il sito di Sportello Cancro • La Conferenza e i Gruppi di Lavoro di Science for Peace • La Conferenza Mondiale The Future of Science • Iniziative di educazione e informazione su temi riguardanti scienza, salute e stili di vita, rivolte agli studenti delle scuole primarie e secondarie e alle loro famiglie • Le iniziative nel settore editoriale, attraverso la pubblicazione di testi di divulgazione scientifica alla portata di tutti.

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» a cura della redazione - foto concesse dall’Aurum

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Un nuovo giardino

per l’Aurum

Sarà realizzato e sponsorizzato dalla società cooperativa “Val Mavone”. Il progetto intende riqualificare l’area attraverso la realizzazione di un giardino che si armonizzi con l’ambiente circostante

L’

Aurum è il luogo identitario per eccellenza della Città di Pescara che affonda le radici nel passato ma che sempre più negli ultimi anni ha assunto il ruolo di polo culturale della città stessa. L’edificio si colloca all’interno della zona della grande Pineta dannunziana recentemente oggetto di interventi di valorizzazione ambientale. Nel corso degli ultimi anni tutto è stato oggetto di opere di restauro e di riqualificazione delle varie sale di cui si compone la struttura, mancava solo il giardino di ingresso dell’Aurum. L’intervento di sistemazione sarà realizzato dalla società cooperativa “Val Mavone” che con un contratto di sponsorizzazione, ha sposato la proposta della direttrice dell’Aurum Annarita Della Penna. Il progetto mira a riqualificare l’area attraverso la realizzazione di un giardino che si armonizzi con l’ambiente circostante ma soprattutto faccia risaltare le raffinate forme dell’edificio. La “Val Movone” opera con successo dal 1994 nel campo della qualità urbana e ambientale. Al centro della propria missione aziendale, vi è la fortuna dei servizi efficienti che possano rispondere ad una concezione moderna della qualità urbana ed extra urbana in tutti i suoi aspetti. La progettazione ha trovato sintonia con le prescrizioni della Sovrintendenza regionale ai beni paesaggistici e ambientali, del Corpo forestale dello Stato e degli organi tecnici del Comune. Il progetto si sviluppa su due linee di intervento. Il primo di tipo conservativo che tende a mantenere l’impianto generale così come pensato al momento della realizzazione del Kursaal. Il secondo di tipo migliorativo con l’introduzione di essenze botaniche quali Chamerops humilis, Chamerops excelsa e Phormium in grado di innalzare il livello paesaggistico dell’intervento ma nel contempo creare i migliori presupposti per una regolare gestione e manutenzione delle opere realizzate. Base di tutto questo sarà un prato composto da una miscela di festuca, poa e loietto. Questa seconda linea di indirizzo ha lo scopo di mantenere inalterato lo stato vegetativo dell’area e il controllo delle forme vegetali per interagire con la funzionalità delle attività che all’Aurum si svolgono

durante tutto l’anno. La formula della sponsorizzazione prevede oltre alla realizzazione anche la manutenzione per tre anni dell’opera quale garanzia della conservabilità dell’intervento. L’amministrazione comunale di Pescara ha

I disegni del progetto del nuovo giardino dell’Aurum

ringraziato la cooperativa “Val Mavone”, durante una conferenza stampa tenuta dal sindaco Luigi Albore Mascia e nello specifico il presidente dell’azienda Giuseppe Farina, Gabriele Odorisio curatore dell’intervento e progettista insieme a Vinicio di Marco, il geom. Nicola D’Antonio che seguirà le fasi di realizzazione dell’opera e Chiara Druda per la parte grafica. «Un particolare ringraziamento –ha dichiarato il sindaco- va ad Annarita Della Penna, direttrice dell’Aurum, che ha voluto fortemente la realizzazione di questa iniziativa ed è stata instancabile sostenitrice del progetto». L’inizio dei lavori è previsto al termine del mese di marzo

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» a cura della redazione / In collaborazione con Fondazione ARIA

RAZZA UMANA Di Oliviero Toscani

Dopo 3 mesi in Piazza Salotto a Pescara e 3 mesi presso l’Aeroporto internazionale d’Abruzzo, la mostra Razza Umana di Oliviero Toscani, realizzata in occasione del lancio del premio di fotografia Premio Fondazione ARIA, www.fondazionearia.it, è ora presso il campus universitario di Pescara, grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti/Pescara. Come tutte le grandi opere d’arte, Razza Umana non lascia indifferenti, suscitando azioni, reazioni e riflessioni profonde sull’identità dell’uomo contemporaneo. Tutti sono rimasti colpiti di come questa mostra Razza Umana, per tre mesi nello spazio pubblico ed aperto della piazza, non abbia subito atti di vandalismo che tutti ci aspettavamo, mentre qualche alterazione è stata subita dai totem in aree recintate. È forse che l’uomo comune raccontato nelle foto di Toscani suscita empatia e solidarietà? È forse che davvero l’85 % delle persone è ispirato da sentimenti di onestà e rispetto per lo spazio pubblico, e che invece solo il 15 % delle persone è dedita alla violenza e per lo più sono le classi dominanti che “abusano” dei media per indurre paura e solitudine così da tenere lontano i cittadini dalla realtà e dalla possibilità di auto costruzione serena della propria vita. lo diceva Popper nel ‘65. Le domande come le risposte sono moltissime, soprattutto sono un prezioso luogo di discussione per riaccendere la passione sociale, da condividere con cittadini personaggi della cultura e della società. La conoscenza della storia, ci insegna che le “opere d’arte” che diventano immortali, sono solo quelle che con un piccolo gesto estetico cristallizzano valori universali urgenti nello spazio tempo di percezione dell’artista. Rileggendo oggi il dialogo fatto con Toscani e Marramao nella Raccolta 2007 di Parallelo42 contemporary art, ci si accorge di come l’intuito di Toscani precorre i tempi, generando la condivisione reale che è alla base del successo dei lavori di Oliviero Toscani. “Il consumismo ha, pian piano, preso il posto della tensione morale e dell’impegno al progresso sociale, così oggi siamo a un punto in cui si preferisce percorrere strade già battute, nessuno ha più il coraggio di intraprendere nuove soluzioni. Perché si pensa che ciò che è sperimentato, anche se non è interessante, funziona meglio, ma la realtà è che esso può solo essere controllato meglio. Oggi si preferisce essere sicuri nella mediocrità, piuttosto che insicuri nell’eccellenza. La creatività è il contrario esatto della sicurezza, perché la sensazione di sicurezza è trasmessa solo da qualcosa che già si conosce e dunque non è possibile creare il nuovo senza rischiare l’ignoto. […] Chi gestisce il potere economico, tende a risparmiare, e si vanta di averlo fatto, anche se magari ha risparmiato sulla cultura e sulla qualità. […] Molte grandi aziende vivono di rendita e cercano di far alzare i titoli in borsa. In altre parole, oggi le aziende non vivono del “progetto” ma di finanza, di movimenti di capitali, di soldi che fanno soldi. Il piacere di produrre cose, di creare nuove realtà, non esiste più. A conti fatti, il nostro è un modello di sviluppo che ha preso la strada della difesa delle lobby del potere economico, invece io penso che il futuro dell’economia sia nel recupero dell’artigianalità”. L’opera di Toscani è un messaggio dell’universale attraverso la lettura del particolare. Nella lettura storica dell’opera dell’artista, Razza Umana è forse lo stato di avanzamento di una riflessione artistica che nasce con la denuncia della ingiustificabilità oggettiva della distinzione razziale dei popoli, iniziata negli anni ottanta con le campagne pubblicitarie di Benetton, e che approda alla riflessione tanto universale quanto inaccessibile ai più che la Razza Umana è una sola. Quella degli Uomini appunto!

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focus

INFORMAZIONI SULL’AUTORE Oliviero Toscani è conosciuto in tutto il mondo come pubblicitario creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie per i più famosi marchi del mondo: Esprit, Chanel, Fiorucci, Prénatal. Fotografo di moda per i giornali: Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern. Autore delle celeberrime campagne socio/pubblicitari della Benetton fino al 2000. Fondatore della rivista Colors, e di Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna, la cui sede è stata progettata dall’architetto giapponese Tadao Ando, e fucina di progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre ed esposizioni per: ONU – Alto Commissariato Nazioni Unite per i Rifugiati e le testate tele giornalistiche: Repubblica, Arte, Mtv, Rai, Mediaset, e film.. Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, e nei musei più prestigiosi del mondo, tra cui quelli di: San Paolo del Brasile, Mexico City, Helsinky, Roma, Lausanne, Francoforte, ecc. Docente di comunicazione visiva in due università, ha scritto tre libri sulla comunicazione, e ha ricevuto numerosi premi al merito del suo lavoro: quattro Leone d’Oro al Festival internazionale della pubblicità di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, l’Infinity Awards per la Applied Photography del 1992, e numerosi premi degli Art Directors Club di New York, Tokyo e Milano. La sua ultima ricerca artistica “Razza Umana”, che è un viaggio fotografico con cui Toscani attraversa i paesi della nostra penisola per documentare le facce degli italiani e di chi risiede in Italia cogliendone differenze e somiglianze. Tre studi mobili ed una squadra di fotografi capitanata da Toscani, percorrerà paesi, città e piazze italiane per catturare caratteristiche morfologiche e sociali di un paese che sta cambiando, dando vita ad un reportage sui visi della gente. Le fotografie ed i video raccolti durante gli shooting entreranno a far parte di un archivio multimediale e saranno inserite in una serie di esposizioni itineranti

PARTNER - RAZZA UMANA Pescara: www.almacis.it; www.ecogassrl.it; www.marramiero.it; www.valagro.it; www.polimi.it; www.fiaf.it; www.caldora.it; www.comune.pescara.it; www.fondazionepescarabruzzo.it; www.liscianigiochi.it; www.martintype.it; www.hvillamaria.it; www.bpls.it; www.hiteco.it; www.soalca.it; www.dellaventino.it; www.zeccaonline.it; www.neveroil.it; www.carichieti.it; www.bancacaripe.it; www.bancadellardiatico.it; www.realemutua.it; www.immedil.it; www.publigrafika.it; www.buccella.it; www.abruzzoimpresa.it; www.marteditrice.it; www.parallelo42.it; www.ilcentro.geocal.it; www.unich.it

» foto concesse da Fondazione ARIA

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L’ingegner Antonio Bruno _ amministratore unico della Branmedia Srl

BRANMEDIA,

L’ARTE DELLA CREATIVITA’ Produzioni multimediali, soluzioni innovative nel packaging e molto altro ancora, Branmedia ha un’idea per ogni azienda e la sua creatività è anche ecologica!

“L’

arte vera non è quel che sembra, bensì l’effetto che ha su di noi”. Così lo scultore e fotografo del 900’ Roy Adzak definiva la capacità l’arte, sottolineando come la creatività vera non è tanto nell’oggetto prodotto ma nella relazione tra il creativo e gli altri e nella comunicazione empatica delle emozioni. Questa è in parte la filosofia perseguita da Branmedia, quando attraverso le sue creazioni intende intensificare al massimo il potenziale espressivo del prodotto offerto al cliente, facendo in modo che l’oggetto non

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trasmetta semplicemente la funzione pragmatica per la quale è stato creato, ma porti con sé tutto un insieme di significati, simboli e legami che lo rendono unico, legandolo indissolubilmente all’immagine del cliente che ne ha fatto richiesta. Branmedia, azienda con sede a San Demetrio Nei Vestini (AQ), si occupa di produzioni multimediali, quali dischi (CD e DVD), pen drive, soluzioni cartotecniche per il packaging dei prodotti e tanto altro ancora, con una spiccata propensione al market oriented che oggi le permette di creare soluzioni multimediali on demand. Forte della sua esperienza, di uno staff flessibile e preparato


» redazionale in collaborazione con branmedia

Una USB biodegradabile

Una USB sagomata

e di soluzioni personalizzate, Branmedia riesce ad affiancare il cliente nel percorso di individuazione delle strategie comunicative più adeguate alle sue esigenze, per un prodotto finale di sicuro successo. “Ad ogni cliente la propria idea, per ogni idea una soluzione originale ed efficace”, questo è lo slogan di Branmedia, una promessa che riesce a mantenere grazie alla professionalità della sua consulenza, per risultati che si raccontano da soli. Tra gli esempi più riusciti dei concept Branmedia si trovano senza dubbio le USB sagomate, come la pen drive prodotta per l’ASD Cuneo Minibasket, ricavata dal disegno della mascotte dell’associazione, oppure la partecipazione all’ideazione di una originale degustazione di vini della Cantina Chiusa Grande, la quale, omaggiando un disco ai suoi migliori clienti, ha accostato ad ogni suo prodotto un diverso brano musicale in grado di esaltarne i flavour, in un meccanismo di arricchimento dei sensi dell’udito e del gusto •

Undermotion Gallery Il Progetto Eon

Diwine Jazz

Altri esempi di USB

Green Digital®, CREATIVITÀ ECOLOGICA «Attraverso una collaborazione di filiera, ottimizzando i processi per creare una nuova divisione di prodotti insieme ai nostri fornitori e ai clienti più sensibili, concordiamo sull’importanza dell’eco-sostenibilità come componente chiave di un packaging innovativo, nella convinzione che “tecnologia” significhi anche “più pulito”». Queste sono le parole dell’ingegner Antonio Bruno, amministratore della Branmedia Srl, che anticipano la filosofia del marchio Green Digital®, cui è valsa una menzione speciale al Premio Green organizzato da Confindustria Abruzzo. Green Digital®,è una linea di packaging per dischi, prodotta con materie prime biodegradabili o riciclate (con materiali certificati dai fornitori) e ottenute senza additivi inquinanti, impiegando sfridi da riciclo o semplicemente da fibre e cellulose certificate, coltivate nel rispetto dei cicli naturali. Le confezioni Green Digital® sono i DVD case biodegradabili al 100% o il digifile in carta ecologica. La stessa linea include le pen drive biodegradabili fornite in confezioni di cartoncino riciclato. Le soluzioni proposte da Branmedia, sempre attente alle più recenti tendenze del mercato della comunicazione e soprattutto cucite su misura per ogni esigenza, rappresentano lo stadio più recente di una continua evoluzione, frutto dell’instancabile lavoro dell’ingegner Bruno, che forte di un’esperienza ormai ventennale nel settore, continua a saper cogliere i nuovi bisogni legati alle strategie comunicative attuali, rispondendo con proposte efficaci che possano soddisfare un parco clienti diversificato e dalle esigenze più disparate.

Il Prezzo dell’Amore

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» a cura di AIPD - foto concesse da AIDP

AIDP: “La Crisi non si può progettare,

Da sinistra: Lorenzo Minotti, Raffaele Credidio e Fabio Cola

la Crescita sì!”

L’esperienza di Lorenzo Minotti, protagonista del Parma Calcio durante il crack finanziario della Parmalat del 2003, che sintetizza nella parola “appartenenza” l’incantesimo per il successo calcistico di quella squadra

A

lohomora… è l’incantesimo che il presidente Raffaele Credidio ha pronunciato davanti ai soci AIDP Abruzzo e Molise, girando tra le dita una bacchetta magica. Alohomora è ciò che sussurra il mago che vuol aprire le porte inaccessibili, rievocando il potere del saluto hawaiano Aloha (addio) e la causa dei suoi patimenti: i mora (gli ostacoli). Per superare le difficoltà oggi sembra servi un alohomora che ci apra la porta del mondo uscito

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dalla crisi, dalle situazioni apparentemente insuperabili. Ma un mago non è un mago nel suo settore se non ha la capacità di capire quale magia fare e quale incantesimo utilizzare. Studio, osservazione, ascolto, confronto e complicità con altri maghi creano la formula magica per l’incantesimo necessario. Ripetere energicamente ciò in cui si crede, con audacia e fiducia nei risultati, scrutando l’ignoto e buttando il cuore in avanti, fanno delle proprie capacità il vero incantesimo per dire Addio

agli ostacoli! Le nostre scelte, il nostro coraggio, la nostra voglia di credere in un progetto di vita creano le basi di una nuova realtà. E con l’augurio di progettare la crescita ed il cambiamento, Raffaele Credidio presenta chi ha fatto delle sue scelte il suo incantesimo vincente: Lorenzo Minotti. Calciatore e dirigente sportivo, protagonista del Parma calcio, nei momenti concitati e incerti del crack finanziario della Parmalat del 2003, sintetizza nella parola “appartenenza”


seminari&convegni

l’incantesimo per il successo calcistico di quella squadra. Sentirsi parte di un gruppo, perché valorizzati come individui, seguiti nella crescita come persone e spronati come sportivi, ha reso i membri del Parma di allora, una schiera compatta fuori e dentro il campo. Alla base di quel risultato c’è stato il lavoro sinergico di professionisti come Arrigo Sacchi e Cesare Prandelli, che insieme a tutto il team sportivo han creato una magia, un’energia che andava al di là della voglia di guadagnare, di essere un’icona del calcio,

perchè si basava su un senso identitario da tutelare, su un gruppo da sostenere dopo aver imparato al suo interno cosa significassero l’autostima, l’autoanalisi, l’equilibrio tra fama e frustrazione,la fiducia ed il senso di responsabilità. Quella squadra ha vinto perché i suoi membri si sono identificati nella visione, nel progetto sportivo dei suoi dirigenti e giocatori, condividendo un modo di essere e di crescere insieme. Questo l’Alohomora che ha aperto al Parma la porta del successo, andando oltre gli ostacoli

Raffaele Credidio presidente AIDP

Elisa Antonioni vice presidente AIDP

PROFILO DEL PRESIDENTE DI FAMECCANICA, L’ING. CARLO BIANCO Un manager, un uomo, un ingegnere. Empatico, spontaneo, pragmatico, esempio di una managerialità integra e solida. Così l’Ing. Carlo Bianco, presidente di Fameccanica, ha catturato l’attenzione della platea, raccontando come nasce l’idea imprenditoriale, come cresce nei suoi 38 anni di attività, espandendosi poi in Cina, in Brasile, negli Stati Uniti. Ecco alcuni tratti dell’intervista. Tutto ha inizio in Fater, essendo il nostro ospite il primo ingegnere assunto, nel 1969. La ricerca di un prodotto più efficiente lo spinge a cercare un’ innovazione che renda i prodotti per l’assorbenza più pratici e confortevoli. Solo 3 anni dopo il suo ingresso nel Gruppo Angelini si avvia una vera e propria produzione delle macchine in Fater. Fameccanica nasce nel 1975, con l’obiettivo di affrontare la competizione internazionale e costruire le macchine per tutto il mercato mondiale. Un obiettivo supportato dai numeri di un Il presidente di Fameccanica, l’ingegnere Carlo Bianco mercato importante, in espansione, con ampi margini di innovazione di prodotto, anche se è più facile da valutare col senno di poi! Da uno studio della Mc Kinsey, Fameccanica viene classificata tra le prime 10 aziende italiane per innovazione tecnologica e prima per capacità di creazione di valore, era il 2002. Per stimolare il mercato cinese, che non aveva ancora conosciuto i prodotti femminili per l’assorbenza, l’intuizione dell’ing. Carlo Bianco è geniale: regalare al Ministero per lo Sviluppo Economico cinese una macchina per la produzione dei lines a basso valore tecnologico, ovvero “superata” per Fameccanica, innovativa per la Cina. E così, col proliferare di aziende cinesi che erano riuscite a copiare quel modello, Fameccanica apre un suo stabilimento a Shangai, proponendo un prodotto migliore, conquistando il mercato. Altri aneddoti hanno caratterizzato l’intervento denso di contenuti, di strategia, di leadership, per poi elevarsi ad un livello più ampio: qual è la leadership espressa e suggerita dall’ing. Carlo Bianco? Quali valori, quale vision, quale capacità di analisi economica di settore sono indispensabili per progettare la crescita di un’azienda? E così ognuno di noi si è portato a casa un’ idea, un’ emozione, la voglia di essere in Aidp... “I was here”.

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» di Eleonora Lopes - foto di Tiziano Polidoro

I relatori intervenuti al convegno ad Ortona

Citra Vini spegne 40 candeline Festeggiamenti in pompa magna per la cantina più grande d’Abruzzo che per l’occasione ha presentato il nuovo marchio aziendale

L

a forza di una grande azienda unita alla qualità dei piccoli viticoltori. Questo è il segreto di un successo che dura 40 anni ed è destinato a una crescita continua in Italia e all’estero. Eh si perchè Citra Vini, la cantina più grande d’Abruzzo, ha appena spento 40 candeline e lo ha fatto in grande stile, con un evento a cui hanno partecipato 500 persone. 9 cantine associate, 3000 soci vignaioli, 6000 ettari di vigneti che coprono quasi tutta la provincia di Chieti, pari a un terzo dei vitigni abruzzesi: questi i numeri di Citra Vini, consorzio fondato nel 1973, che ha festeggiato i primi 40 anni di attività. Citra è la prima azienda d’Abruzzo per export ed è presente in 45 Paesi in 4 continenti, in cui realizza il 65% del fatturato. Riviste come Slow Wine e Wine Spectator annoverano Citra tra le migliori cantine italiane grazie al rapporto

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qualità-prezzo. Ma torniamo all’evento. Prima di entrare nel cuore del convegno c’è stata la suggestiva performance di sand art dell’artista abruzzese Erika Abelardo che ha raccontato la storia della cantina attraverso tavole di sabbia. Poi è stata la volta della tavola rotonda dal titolo “Citra insieme da 40 anni, insieme per il futuro dei vini d’Abruzzo”. Al dibattito, moderato da Alessandro Bocchetti del Gambero Rosso, sono intervenuti: Valentino di Campli e Carlo d’Agostino, rispettivamente presidente e vicepresidente del Consorzio Citra, Angelo Cichelli, docente universitario ed esperto dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Parigi), Emidio Cipollone, arcivescovo Diocesi Lanciano-Ortona, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, Mike Petteruti, di Palm Bay International, principale importatore statunitense dei vini Citra e Claudio Bonasia, esperto in comunicazione e


eventi

La numerosa platea presente all’evento

senior partner di Increase People Value che ha presentato il nuovo marchio aziendale “Codice Citra”. «La vasta gamma di vini DOP e IGP, -ha spiegato il presidente Di Campli-. che proponiamo e la garanzia di un vino sempre di alta qualità ci permette di produrre il Montepulciano più versato nel mondo. Le tre risorse Citra sono: i soci, il territorio e l’organizzazione. Infatti, in questa giornata di gioia e di festa per il consorzio, ci tengo a ringraziare i 3000 soci, i collaboratori, i dipendenti e tutti coloro che contribuiscono al successo di Citra, perchè il nostro segreto è la forza di questo splendido gruppo». Non poteva mancare anche una parentesi sull’Ombrina Mare, argomento toccato dal sindaco di Ortona Vincenzo D’Ottavio che nel suo saluto ha dichiarato con vigore: «Il nostro oro nero non è il petrolio, bensì il vino su cui dobbiamo scommettere ancora di più. Buon Compleanno Citra, una realtà importantissima, il fiore all’occhiello del nostro territorio». «Il mio pensiero –ha detto D’Agostino- in questo giorno di festa, va all’enologo, Carmine Festa, che per primo capì che bisognava costituire il consorzio Citra nel lontano 1973. Con la nascita di questa bellissima realtà è stato dato uno sbocco lavorativo a tanti produttori di vino in Abruzzo». Petteruti nel suo intervento ha spiegato che negli USA Citra è all’ottavo posto tra i brand di vino italiano a volume, in Canada è la prima azienda italiana a essere stata insignita del riconoscimento “Collaborative Planning Supplier”, seguono Germania, Belgio, Giappone, Cina e Messico. Sempre negli USA e in Canada Citra ha un ottimo posizionamento nella ristorazione attestandosi come eccellenza del made in Italy. «Nonostante i consumi- ha detto Gardini- siano in calo, Citra è l’esempio come la realtà delle cooperative, può raggiungere traguardi importanti anche in questi momenti di crisi». Ultimo intervento è stato quello di Bonasia che ha ufficialmente presentato il restalyng del nuovo marchio aziendale che unisce la storia all’innovazione.

Il brindisi finale in bottaia al termine della cena

Prima della visita dello stabilimento c’è stato il brindisi con la magnum di spumante stappata dal presidente di Campli e dal direttore Filippo D’Alleva che hanno dedicato il brindisi a tutto il gruppo Citra. All’interno dello stabilimento, è stato creato per l’occasione un museo che ripercorre attraverso le bottiglie, le tappe più significative di questa cantina. Ricordiamo che nella sede di Ortona, si trova la cantina di trasformazione di Citra, che con una capacità di 8 mila ettolitri è la bottaia più grande d’Abruzzo e tra le prime del centro-sud Italia. Qui, da un milione di ettolitri di vino conferito dalle associate, Citra seleziona la qualità migliore e produce 18 milioni di bottiglie l’anno. Al termine della visita gli ospiti si sono trasferiti in bottaia per un elegante buffet, che ha puntato a valorizzare l’abbinamento enogastronomico con i migliori vini di Citra. Il percorso, organizzato in collaborazione con l’Antica Scuola dei Cuochi di Villa Santa Maria, prevedeva piatti tipici della cucina popolare abruzzese. Tra le barrique della Barilaia un concerto acustico ha accompagnato gli ospiti fino alla conclusione della serata. Con l’immancabile brindisi di ringraziamento e tra la soddisfazione di tutti i presenti, si è conclusa questo splendido compleanno

Il presidente del Consorzio Valentino Di Campli

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Teramo che Lavora

Da sinistra: Luciano D’Amico, Giandomenico Di Sante, Veronica Maya, Amedeo Goria Gianni Chiodi e Nicola Di Giovannantonio

Le eccellenze imprenditoriali

a Teramo che Lavora

Grande successo per l’undicesima edizione dell’Oscar dell’Imprenditoria ideato dal patron Patrizio Panichi

E

nnesimo successo per il Premio Teramo Che Lavora, patrimonio umano, cioè la nostra vera risorsa non clonabile l’Oscar dell’Imprenditoria ideato e organizzato con e non delocalizzabile». A condurre la serata, la frizzante tanta passione dal patron Patrizio Panichi è giunto coppia composta dal giornalista di Rai Uno Amedeo Goria e all’undicesima edizione. la presentatrice di Rai Uno Veronica Maya. Presenti anche Quest’anno l’evento si è svolto nella splendida cornice del diverse personalità illustri del mondo cattolico, politico, ristorante Sayonara sul lungomare di Tortoreto. Una serata, militare e associazionistico quali: l’arcivescovo di Salerno come di consueto, ricca di spettacoli e Monsignor Nunzio Scarano, il presidente ospiti che hanno intrattenuto il numeroso della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, pubblico presente. «Teramo che lavora –ha il prefetto di Teramo Walter Crudo, il dichiarato Panichi- è un premio che mette presidente di Confcommercio Abruzzo in risalto i veri valori umani, industriali e Cav. Giandomenico Di Sante, il magnifico sociali. L’economia è il motore di tutto ciò rettore dell’Università di Teramo, Luciano che ci sostiene e senza la quale non solo D’Amico e il direttore di Confindustria i redditi, ma neppure i diritti sarebbero Teramo Nicola Di Giovannantonio. Inoltre possibili. In un sistema liberale, sono gli hanno allietato la serata: Franco Guzzo imprenditori che mettono in campo idee, noto cabarettista, Sandro Giacobbe denaro ed anche la vita per scavare, cantautore, Silvana Giacobini giornalista Il patron della serata Patrizio Panichi insieme al cantante Sandro G iacobbe con l’ausilio dei lavoratori, il pozzo del e opinionista televisiva, Dimitri il mago e profitto comune nel deserto della povertà e disoccupazione illusionista, Lory Del Santo soubrette e infine lo spettacolo dilagante. Certo comunque una cosa la dobbiamo riconofigurativo di Sabbia sulle Note. L’evento è stato patrocinato scere ai nostri imprenditori, loro sono uno straordinario da: Ministero dello Sviluppo Economico, Roma Capitale,

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eventi

L a guardia di Finanza di Giulianova riceve il Premio

Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Università degli Studi di Teramo, Confcommercio, Federalberghi, Confindustria Teramo, Abruzzo Impresa il mensile del manager, Banca Picena Truentina, Comune di Teramo, Comune di Castelli, Comune di Pietracamela, Comune di Sant’Omero, Comune di Alba Adriatica e Banca dell’Adriatico. Al termine della cena anche il consueto spazio dedicato alla beneficenza. I ricavati sono stati devoluti alla Fondazione Umberto Veronesi che da qualche mese ha la sua delegazione anche in provincia di Teramo. Grazie alla grande sensibilità del patron Panichi, per i temi sociali, nella mattinata si

Veronica Maya insieme a Lory Del Santo e Silvana Giacobini

è svolto un incontro – dibattito con le 15 scuole Vibratiane al Palazzetto dello Sport di Alba Adriatica, per trattare il problema sull’uso di sostanze stupefacenti. Hanno partecipato all’iniziativa ospiti del mondo dello spettacolo e della televisione ed esperti del tema sul recupero delle tossicodipendenze giovanili. Presente anche la Guardia di Finanza accompagnata dai cani antidroga che ha offerto agli oltre 1000 ragazzi presenti un saggio di come vengono addestrati e lavorano. Nello stesso contesto, sono stati premiati gli alunni più meritevoli di ogni scuola della Val Vibrata scelti dai presidi degli Istituti

I premiati di Teramo che Lavora 2013 • Enrico e Giuliano Vallese della Edilizia Vallese, azienda di Alba Adriatica che oggi vanta eccezionali lavori in Russia, Telaviv e Svizzera • Azienda Agricola Valle Martello che si estende su 40 ettari di vigneto a Villamagna in provincia di Chieti, è guidata dalla famiglia Masci • Coenergy, fondato da Fabrizio Biondi, il gruppo è specializzato nella realizzazione di impianti tecnologici, in breve tempo si afferma come il più importante nel centro Italia • Italgrond dei fratelli Michele e Gianluca Lupi, con 60 anni di felice esistenza, oggi è presente anche in Germania, Bulgaria e Kazakistana • Alluminio Val Vibrata, azienda di Sant’Omero fondata da Vittorio Di Emidio ed oggi gestita dal giovane figlio Stefano • Caffè Mokambo, azienda di successo fondata a Chieti dai fratelli Enzo e Camillo Di Nisio nel 1970 • Panichi Costruzioni Srl, impresa edile ascolana che mette al centro la qualità e la sicurezza del lavoro, gestita dai fratelli Simone e Stefano Panichi • Fronte Mare, azienda di Alba Adriatica, leader nella ristorazione a base di pesce da asporto, capitanata da Michele Cavallo • Impero Couture azienda del casertano di alta moda fondata dallo stilista Luigi Auletta • Guardia di Finanza, Unità Cinofila di Giulianova. E’ stato premiato il cane Obla dell’antidroga con il brigadiere Mauro Di Festa • Il dottor Amerigo Iaconielli dell’Università Cattolica di Roma del policlinico “Gemelli” • Il professor Rocco Pollice insegna psichiatria all’Università dell’Aquila e dirige il I° livello di psichiatria al centro salute mentale di Chieti. Attualmente è responsabile del Centro ”SMILE” de L’Aquila, struttura volta ad aiutare tutti quei giovani che manifestano un disagio psicologico o un disturbo psichiatrico • Il dottor Riccardo De Gregoris di Nereto, pioniere dell’odontoiatria laser assistita • Cooperativa Sociale “La Sirena” di Tortoreto, presta assistenza completa ai disabili nei dodici comuni della Val Vibrata • Il giornale Capoluogo.it diretto da Roberta Galeotti, annovera oltre 20 mila visite giornaliere

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» a cura della redazione - foto concesse da Barbuscia SpA

L a nuova classe CLA

eventi

Lo spettacolo dell’Inferno dantesco degli Artefatti

Presentazione Show per il nuovo CLA Più di 500 persone hanno partecipato alla “serata infernale” della Barbuscia SpA

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asce il nuovo CLA coupè a quattro porte, carattele dotazioni tecnologiche futuristiche, possono accontentare rizzato da un design d’avanguardia e dettagli fuori tutte le esigenze». dall’ordinario. Quattro grintose ed efficienti motorizQuesta nuova nata in casa zazioni con iniezione diretta, cambio Mercedes colpisce al primo sguardo. automatico 7 rapporti con doppia Con il coefficiente aerodinamico più frizione di ultima generazione e numebasso della sua categoria, il nuovo rosi sistemi di sicurezza e assistenza CLA segna l’inizio di un segmento tutto alla guida di livello superiore fanno si nuovo nel panorama automobilistico che questa vettura emerga nettamente mondiale, sottolineando come la creatidalla massa. vità e l’inventiva della casa tedesca non Tanti i partecipanti all’evento che hansono mai state così floride e fuori dal no affollato la sede di Pescara della comune. Barbuscia SpA trasformata in un infer«Non potevamo non rimarcare -ha detto Francesco Barbuscia, a destra, insieme no dantesco, grazie alla collaborazione al sindaco di Pescara Luigi Albore M ascia Francesco Barbuscia, responsabile dello Studio Tracanna, e degli Artefatti, marketing della Barbuscia SpA- questa gruppo teatrale Romano che ha stupito strepitosa vettura con un evento esacon le loro trasformazioni studiate apgerato e sopra le righe come si addice posta per l’occasione, le coreografie e a questa importante novità. Già con i giochi di fuoco. Nick Mallo, dalla sua l’avvento della nuova classe A abbiamo recente apparizione nel noto programassistito all’inizio di una vera e propria ma Masterchef ha arricchito con i suoi rivoluzione di design in casa Mercedes collaboratori il banchetto preparato e oggi festeggiamo questa meraviper la serata, accompagnato dal vino gliosa vettura che merita un ruolo da Sciarr dell’Azienda Agricola D’Alesio, L a folla che ha partecipato all’evento protagonista nel mercato. Il prezzo mentre la DJ Giuditta De Angelis faced’attacco, estremamente accattivante, solo 29.900 euro, e va ballare i più di 500 ospiti della serata fino a tarda notte

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Auto: il nuovo arrivo

Arredo urbano in movimento Stile o sportivitĂ ? perchĂŠ scegliere quando puoi avere entrambi. Il go-kart feeling incontra una nuova audace interpretazione di una icona del design. Non fermarti ad ammirarla.

Nuova Mini Paceman. Design di carattere

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PERCORSI DI GUSTO, CULTURA, TURISMO E TRADIZIONE

a cura di Denia Di Giacomo

102 Valentini, l’artigiano del vino

111 Nicola Dragani, da Masterchef a Kifood Entertainment

106 Verrigni, una favola di pasta 97 99 113 115 121 123

Buono e bello, un’altra storia comincia Traparentesi La dieta mediterranea patrimonio dell’unesco I profumi perduti... L’arte in sintonia con i problemi attuali Iacopo Pasqui, il fotografo scelto per documentare il Conclave

119 L’arte fotografica di Alessandro Falco



PAPILLE

BUONO E BELLO, UN’ALTRA STORIA COMINCIA

» di Denia Di Giacomo

“Buono e Bello” una casa in cui parlare finalmente di se stessi all’insegna dell’idea che il nostro territorio va tutelato

A

bruzzo Impresa cambia veste e saluta con affetto lo spazio “La Vita è bella”, sostituendolo con una sezione più ampia e rinnovata sia nella grafica che nei contenuti: “Buono e Bello”. Il fil rouge di “Buono e Bello” rimane lo stesso, valorizzare le eccellenze territoriali catturando l’attenzione con rubriche, approfondimenti e tematiche legate all’enogastronomia, all’arte, alla cultura e agli eventi della nostra straordinaria regione. Le produzioni regionali, i nostri vini, le tipicità gastronomiche, le peculiarità territoriali, i grandi maestri e in generale la cultura che ci contraddistingue, troveranno in “Buono e Bello” una casa in cui parlare finalmente di se stessi all’insegna dell’idea che il nostro territorio va tutelato e per farlo è necessario prima di tutto conoscerlo, è questo il solo modo per essere finalmente partecipi e protagonisti attivi del futuro. Sin da questo primo numero della “sezione in fuxia” troviamo

dunque numerosi spunti di riflessione, primi fra tutti gli articoli dedicati a Francesco Valentini dell’azienda Agricola Valentini di Loreto Aprutino e Francesca Petrei Castelli dello storico pastifico Verrigni di Roseto, ben noti rappresentanti di due fra le migliori realtà aziendali abruzzesi, sinonimo di qualità ed esperienza, che insieme hanno ideato, prodotto e promosso uno dei progetti più interessanti del momento per rilanciare il vero made in Italy. La sezione prosegue con il giovane Nicola Dragani reduce dal programma “Masterchef” che ci racconta i suoi sogni, ma non mancano le storiche rubriche che riescono sempre a stupirci con le loro riflessioni, parentesi sempreverdi che rimangono per “Buono e Bello” dei piccoli pilastri che andranno a reggere una struttura completamente rivista e ci auguriamo saprà piacervi e catturarvi. Lasciatevi dunque trasportare dalle pagine in fuxia e buona lettura!

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TRAPARENTESI CONVEGNI

“Economia e valori – stimoli dalla regola di San Benedetto” Ci sarà anche padre Notker Wolf, abate primate dell’Ordine dei Benedettini, al convegno “Economia e valori – stimoli dalla regola di San Benedetto” in programma nell’auditorium del rettorato dell’università “G. D’Annunzio” di Chieti sabato 25 maggio alle ore 9. Il convegno, moderato dal vice-direttore di Radio 24 Sebastiano Barisoni, è organizzato dall’associazione culturale San Benedetto e punta a far conoscere i principi della Regola benedettina, valori che possono ispirare efficacemente le attività di organizzazione aziendale e favorire l’eccellenza nei processi produttivi, relazionali ed organizzativi.

AMBIENTE

PROGETTO PARIDE: L’UNICO IN ITALIA “Progetto pilota per l’Europa, l’unico in Italia. E’ stato scelto perché è il solo che è riuscito a mettere insieme tanti Comuni e verrà costantemente monitorato dalla Commissione che attraverso Paride ed altre nove esperienze simili nel resto d’Europa sta cercando di mettere a punto modelli replicabili” così ha commentato Adrien Bullier; supervisore del progetto “PARIDE” presso l’EACI, l’agenzia Europea per l’energia intelligente, arrivato a Teramo per partecipare al seminario organizzato dalla Provincia che ha vinto il bando Europeo per l’Energia intelligente con un progetto che consentirà – in 36 mesi – di convertire l’illuminazione pubblica, oltre 60 mila impianti luce, di 34 Comuni con sistemi “verdi e intelligenti”. Per gestire Paride la Provincia ha costituito tre Associazioni temporanee di scopo “Paride Costa Blu Nord”, “Paride Costa Blu Sud” e “Paride Gran Sasso”: è previsto un investimento di circa 18 milioni di euro che saranno reperiti sul mercato attraverso le ESCO - Società di servizi energetici – che in sede di presentazione del progetto erano rappresentati da Confindustria, Assoesco e Federesco.

LETTERATURA

DANIELA MUSINI RACCONTA D’ANNUNZIO “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà” è questo il titolo del volume scritto dall’abruzzese Daniela Musini e che racconta di un vivere inimitabile e di un grande Poeta. Parole e lettere che dalla A alla Z restituiscono affascinante la figura di Gabriele d’Annunzio. Il tutto è racchiuso ne “I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà”. Al volume della Musini è andato il “Premio Speciale Golden Selection” del Pegasus Literary Awards, Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica, definito dalla stampa “L’oscar della letteratura italiana”, la cui Giuria è presieduta da Giuseppe Benelli, già presidente del celeberrimo Premio Bancarella.

gastronomia

Cibo e musica binomio vincente Per una sera Pescara come New York. Eh si perchè nel ristorante Ponte Vecchio di Pescara, avrà luogo una serata che mette al centro le eccellenze abruzzesi con la vastese Rosanna Di Michele e la musica di Assunta Menna e Massimiliano Coclite che regaleranno perle di bossa nova, standard jazz e musica italiana. Il tutto in un’atmosfera che per una sola notte farà vivere la sensazione di stare in un locale della Grande Mela. Rosanna, presidente dell’Associazione Abruzzo in Tavola, ha come mission promuovere il Made in Abruzzo negli Stati Uniti d’America e durante l’evento preparerà live i suoi piatti forti di cui gli americani vanno matti. La cuoca di Vasto ha dedicato il suo amore e la sua creatività per la cucina e per i prodotti tipici del suo Abruzzo, in quella che lei chiama “cucina armonica”. L’intuizione vincente è stata di portare la sua cucina a New York, unita ad alcuni prodotti delle eccellenze alimentari abruzzesi. Successo a prima vista, tanto da interessare i media newyorchesi del settore FOOD&WINE. L’evento si svolgerà il prossimo 28 aprile alle 19.30. Per info e prenotazione, 084 4511302.

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ATTUALITA’

La sfida a Ruzzle parte dall’Italia Si chiama MAYDAY! Atterraggio d’Emergenza ed è in testa alle classifiche di tutto il mondo. E l’app più scaricata, che vince la sfida contro mostri sacri come Ruzzle e Angry Birds, è tutta italiana. Sono ben 36 i paesi in cui il gioco è entrato nella top ten, compresi gli Stati Uniti, dove sono state ottenute le performance più eclatanti. MAYDAY! è infatti balzato al primo posto dei giochi più scaricati, totalizzando in un solo week-end oltre mezzo milione di download. Questo piccolo grande miracolo è frutto dell’intenso lavoro di un piccolo studio di sviluppo di Verona con un importante background: il suo fondatore è si chiama Antonio Farina.

GASTRONOMIA

UN PANETTONE ABRUZZESE CONQUISTA IL GIAPPONE È l’ultimo ritrovato della pasticceria italiana: è il panettone all’olio agrumato che, nato in Abruzzo, dopo aver fatto impazzire lo chef Wakuda Tetsuya, sta conquistando il Giappone. Il panettone all’agrumato è un prodotto dolciario dell’azienda agroalimentare Esperidia, che ha sede a Lanciano. «Ufficialmente – spiega Francesco Ricci, presidente di Esperidia Srl – la produzione è partita nel Natale dello scorso anno. E, immediatamente dopo, a Singapore, c’è stata l’occasione per presentarlo a livello internazionale. E’ subito piaciuto». Tetsuya, tra i primi 10 chef al mondo (www.tetsuya.com), dopo averlo apprezzato e letteralmente ‘divorato’, ha deciso di “adottarlo”. «Con lui – afferma Ricci - collaboriamo da anni per la fornitura di oli agrumati che utilizza nei suoi rinomati ristoranti – da Sidney a Singapore -. Ha trovato sorprendente questo panettone, che rappresenta una novità assoluta». Per il sapore, gli aromi e gli ingredienti.

ATTUALITA’

RINASCE IL CORSO DI BENI CULTURALI Lo scorso 26 marzo il Senato accademico ha definito i tre corsi di laurea triennali che dall’anno accademico 2013/2014 completeranno l’offerta didattica del nuovo Dipartimento di Lettere, arti e scienze sociali (Dilass) dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti che, come previsto dai recenti provvedimenti di legge, succederà a quella che oggi è conosciuta come Facoltà di Lettere e Filosofia. Dall’autunno 2013 l’offerta didattica del DILASS sarà perciò ripartita in tre corsi di laurea triennale e altrettante lauree magistrali corrispondenti. I tre corsi triennali saranno: Lettere; Beni culturali; Servizio sociale. Le corrispondenti lauree magistrali saranno Filologia, linguistica e tradizioni letterarie; Beni archeologici e storico-artistici; e Politiche e management per il welfare. Il corso triennale in Lettere sarà diviso, dall’a.a. 2013/14, nei seguenti indirizzi: Lettere classiche, Lettere moderne, Storia, Linguaggi della musica e dello spettacolo. Il corso triennale in Beni culturali negli indirizzi: archeologico e storico-artistico.

MOSTRE

RAZZA UMANA DI TOSCANI SBARCA ALL’UNIVERSITA’ Per chi non avesse avuto ancora modo di osservare con stupore le grandi foto scattate da Oliviero Toscani a “semplici” persone di strada diventate soggetti fotografici per l’occasione, può ancora farlo. Dopo 3 mesi in Piazza Salotto a Pescara e 3 mesi presso l’Aeroporto internazionale d’Abruzzo, la mostra Razza Umana di Oliviero Toscani, realizzata in occasione del lancio del premio di fotografia Premio Fondazione ARIA, è ora presso il campus universitario di Pescara, grazie alla collaborazione dell’Università degli Studi G. D’Annunzio Chieti/Pescara.

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TRAPARENTESI SOCIETA’

Disabili, nuovo sistema di collocamento Dopo un anno di sperimentazione, in Provincia di Teramo, va a regime il nuovo metodo per il collocamento dei disabili nel mondo del lavoro: si chiama “ICF”(Classificazione della salute, del funzionamento e della disabilità così come messo a punto dall’Organizzazione mondiale della Sanità) e si propone di superare quei limiti che hanno spesso ostacolato l’avvio e soprattutto la permanenza del disabile nei luoghi di lavoro. L’adozione di questa nuova metodologia consente il passaggio dagli accertamenti di tipo medico-sanitari dell’invalidità a quelli di tipo bio-psico-sociale; l’ICF “capovolge” l’approccio alla valutazione della disabilità: da misurazione dello svantaggio a individuazione dei fattori che possono migliorare l’integrazione sociale delle persone. L’intervento sperimentale è stato promosso da Italia Lavoro e ha coinvolto le Province di Teramo, Taranto, Torino e Cuneo. In questo ultimo anno, nelle quattro province, sono stati formati 1500 operatori della cosiddetta filiera territoriale dell’inserimento” (Centri per l’impiego, Commissioni mediche, ecc.), ed è stata messa a punto di una comune “check list lavoro” (il documento che elenca le condizioni fisiche, ambientali e sociali che costituiscono la condizione di disabilità, applicato all’inserimento lavorativo) con il coinvolgimento di 176 persone con disabilità.

ATTUALITA’

IL GIaRDINO DEI TALENTI A SAN VALENTINO IN A. C. L’Amministrazione Comunale di S. Valentino in A. C. ha promosso una iniziativa davvero interessante, di cui si è occupato anche il quotidiano nazionale “Il Sole 24 Ore”, parliamo de «i Giardini dei Talenti». Si tratta in pratica della realizzazione di un’aula attrezzata con postazioni pc, connessione veloce, un’aula per la formazione e una serie di spazi per mettere in mostra creazioni, idee e progetti sviluppati dai giovani talenti locali. «La realizzazione di alcuni spazi attrezzati, all’interno dell’ex convento di Largo San Nicola consentirà ai giovani di esprimere le proprie idee e sviluppare progetti evitando di spostarsi forzatamente verso l’area metropolitana», racconta Angelo D’Ottavio, sindaco di San Valentino. Info: www.comune.sanvalentino.gov.it.

gastronomia

Tutto pronto per IL 3°Concorso Gastronomico “Le Virtù” Il concorso Gastronomico “Le Virtù” è intitolato alla memoria di Giovanna Lamolinara, sommelier ed esperta di enogastronomia scomparsa nel 2010. Tema del concorso è appunto il piatto tipico teramano “Le Virtù”. Il Concorso, organizzato dall’ ”Associazione Giovanna Lamolinara”, avendo lo scopo di riscoprire e valorizzare antiche e fedeli ricette della tradizione, premierà i piatti realmente tipici privi di contaminazioni moderne estranee al territorio di riferimento. A giudicare le pietanze, una giuria di esperti di enogastronomia. Chiunque può partecipare al concorso ad eccezione di cuochi o chef. Il concorso alla sua terza edizione, si svolgerà il prossimo 3 maggio 2013 alle ore 19:00, presso i locali dell’Hotel Abruzzi Ristorante I Tigli a Teramo. Per informazioni contattare: Associazione Culturale Giovanna Lamolinara, via P. Gammelli, 8 - 64100 Teramo (Te). Antonietta Mazzeo tel. 320.3460557 e-mail antoniettamazzeo@virgilio.it Peppino Forcella tel. +39 347-2461373 e-mail peppino.forcella@alice.it.

FORMAZIONE’

UN CORSO PER CAKE DESIGN È l’arte del momento, dove non ci sono limiti di età, essere fantasiosi e meticolosi sono doti fondamentali e soprattutto è necessario avere tanta passione! Parliamo del cake designer, un hobby o un vero e proprio lavoro che ultimamente sta andando alla grande e che già da tempo, almeno nelle città maggiori è mestiere di successo. Grazie all’associazione L’Aquila siamo noi ora c’è la possibilità di frequentare anche un corso per il cake design, addirittura strutturato in due differenti livelli, quello per principianti e il corso avanzato. Grazie ad una docente esperta in materia, Valentina Ronsisvalle, il corso si avventurerà nelle affascinanti tecniche della decorazione di delle torte, cercando di far uscire il cake designer che c’è in ognuno di noi. Il corso base si terrà l’11 maggio mentre quello avanzato il giorno successivo. Per info www.laquilasiamonoi.it oppure formazione. laquilasiamonoi@gmail.com.

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Valentini, L’ARTIGIANO

DEL VINO Incontro con Francesco Paolo Valentini, della storica azienda agricola omonima di Loreto Aprutino. Scopriamo cosa pensa il produttore del Trebbiano d’Abruzzo premiato nel 2012 tra i 50 vini migliori d’Italia » di Denia Di Giacomo » foto concesse da Azienda Agricola Valentini

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on siamo più abituati alla semplicità delle cose. Per molti di noi il successo è spesso determinato da una complessa serie di elementi. Ci risulta sempre più difficile pensare che un’azienda nota e vincente, nel 2013, possa ancora fare a meno del sito internet, oppure è davvero strano constatare che il titolare di quest’azienda non abbia il tempo di andare a ritirare uno dei riconoscimenti più importanti d’Italia perché deve concludere la vendemmia nella sua campagna – parlo del Best Italian Wine Awards, per il quale il Trebbiano d’Abruzzo 2007 dell’azienda Valentini risulta essere tra i 50 vini migliori d’Italia. Mi riferisco a Francesco Paolo Valentini, e alla sua azienda agricola di Loreto Aprutino (Pe), comprendendo nel discorso anche tutte le persone a lui care, moglie, figlio, collaboratori stretti, che della sua straordinaria personalità assorbono la genuinità e l’onestà d’animo. Alcune volte parlare di Francesco Valentini è un po’ come menzionare un guru del vino, ma a lui queste esaltazioni parossistiche non piacciono, esattamente

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come non gradisce il vino mistificato, forzato nel percorso che invece dovrebbe essere naturale. Biologico? Biodinamico? No grazie, non ci tiene a queste catalogazioni. «Io sono un artigiano del vino – afferma con estrema franchezza. Essere tale significa semplicemente basare tutto il proprio lavoro sulla materia prima, in questo caso l’uva, e poiché l’uva nasce in vigna l’80%-90% del lavoro si svolge lì, questo per limitare il più possibile gli interventi in cantina». Ma come riesce a tirar fuori prodotti di così grande qualità? Dove risiede il suo segreto? Forse in molti se lo chiedono, ma in molti rimarrebbero quasi delusi dalle sue risposte, proprio perché limpide, nessuna alchimia, se non quella che la natura stessa riesce a creare da sempre, secondo Valentini basta rispettarla, assecondarla e riconoscerne i limiti cercando con il proprio lavoro di ammorbidirli. Francesco Valentini ha una particolare sensibilità, quella che appunto gli trasmette l’amore per la natura e vuole condividerla, ne sente la necessità: «Vivendo a stretto contatto con la campagna ho la possibilità di osservare molto i cambiamenti climatici e


STORIE&SAPORI

purtroppo sento dentro di me la forte responsabilità di avvisare che qualcosa sta cambiando, la natura non ha più gli stessi ritmi, le uve sono cambiate, i colori sono diversi. Osservo che la maturazione zuccherina avviene con largo anticipo rispetto a quella fenolica, che lo zucchero è molto concentrato a fronte di vinaccioli ancora verdi, che c’è un innalzamento del ph e molto altro ancora. Io non filtro i miei vini e quindi non facendolo ho la possibilità di verificare tutto questo con maggiore immediatezza. Sono davvero preoccupato e dovremmo esserlo tutti, sento il dovere morale di comunicare quello che vedo nel mondo naturale, perché tutto quello che facciamo alla terra prima o poi ricadrà su noi stessi». Questa volta non sono roboanti allarmismi di uno scienziato, ma chiari messaggi di un “uomo di campagna” che vede nel vino non solo un alimento, ma anche un chiaro indicatore naturale dei mutamenti che stanno coinvolgendo la terra. Molto attento al mondo che lo circonda dunque, perché è dal mondo che trae i frutti del suo lavoro: dalla vite, dal tanto caro ulivo, (di cui è particolarmente fie-

ro), dal grano, e i suoi pensieri riesce a trasmetterli in molti modi, anche inaspettati, come il prezioso rapporto epistolare – quasi d’altri tempi -che intrattiene con un caro amico giapponese, il Maestro Zen Shokaku Hirano Yoshiaki, con il quale scrive del mondo e dei suoi mutamenti...”Se gli uomini danneggiano il creato, primo o poi subiranno loro stessi le conseguenze, perché sono costituiti dalla stessa essenza. E’ quello che io definisco la follia razionale dell’uomo, in cui, pur di riuscire ad avere un utile materiale (ricchezza, potere, ecc..), si è disposti a distruggere e, se necessario, uccidere i propri simili, credendo magari di trarre anche dei benefici dalla propria fine… Mi viene in mente quella frase di mio padre:«L’unico essere vivente che potrebbe sparire dalla faccia della terra senza che la terra ne risenta minimamente è l’uomo»…questo dovrebbe far riflettere su quanto grandi siano i limiti della nostra intelligenza”. Questo è solo un brevissimo estratto di una delle missive tra Valentini e il Maestro Shokaku, tanto per assaporare cosa muove l’animo di persone tanto distanti geograficamente ma così vicine nello spirito.

«SALVIAMO IL VERO MADE IN ITALY» Lungi dall’essere un pessimista cosmico che vede nell’uomo il problema del mondo, Francesco Valentini porta con sé tutta la caparbietà e la forza d’animo di chi desidera fortemente reagire cercando una concreta soluzione al problema, ecco perché comincia con le “piccole”cose legate alla qualità della vita. Parlo della creazione della pasta made in Italy Verrigni-Valentini, che ormai da due anni ha riportato in auge

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STORIE&SAPORI

ze e forse anche del superamento della crisi. - per fortuna – l’assopita discussione della veridicità del made in Italy. «Per me esistono due tipologie di vino: artigianale e industriale…. Entrambe le realtà AZIENDA VALENTINI: sono meritevoli di esistere, ma è necessario riconoscerTRA LE PIÙ ANTICHE D’ITALIA ne le enormi differenze ed essere onesti nei confronti L’Azienda Agricola Valentini di Loreto Aprutino ha alle del consumatore, che deve avere la possibilità di scesue spalle una lunga storia, è stata infatti premiata gliere sulla base di informazioni chiare e veritiere, la come una delle 150 aziende più antiche d’Italia e stessa cosa può dirsi per gli altri prodotti». Questa è la tra le 15 nel settore agricolo. Alcuni tra i documenti filosofia di Francesco Valentini in merito al mercato che storici più antichi custoditi nella splendida dimora al il nostro sistema ci propone, ed è da questa onestà incentro storico di Loreto, risalgono addirittura al 1650. tellettuale che nasce il progetto in collaborazione con 200 ettari di terra, di cui 65 a vigneto e tutto il il pastificio rosetano Verrigni. restante a ulivi, grano e bosco, uno staff contenuto «Oltre alla vite e agli ulivi io coltivo anche il grano, di persone di fiducia, una ventina di operai, il fidato ma purtroppo il nostro mercato costringe i produttoragioniere e poi lui stesso, sua moglie Elena Guzman ri locali a svendere i propri Garcia e il loro giovane figlio prodotti a causa di una forte Gabriele.Una famiglia molto e sleale concorrenza da parsemplice e unita, alle redini te dei mercati esteri. Quedi un piccolo gioiello della sto accade anche per l’olio, nostra enologia. «Il mio venduto a quattro soldi in obiettivo è quello di seguiconfezioni che richiamano tare a fare ciò che con mio l’Italia, mentre sul retro padre abbiamo sempre fatdell’etichetta in minuscolo to, ovvero del buon vino», c’è scritto che si tratta di questo dichiara con umiltà miscela di oli comunitari. Francesco Valentini. E chi produce sul territorio La storia moderna dell’azien» Una delle vigne di Valentini a Loreto Aprutino (PE) non riesce a vendere il proda Valentini comincia con prio prodotto perché non è possibile farlo ad un prezCamillo Valentini, nonno paterno di Francesco, noto zo remunerativo. Ecco da cosa nasce il progetto con il avvocato penalista e giornalista, poi, con la crescita pastifico Verrigni. Avevo dell’ottimo grano che non ho di suo figlio Edoardo - padre di Francesco ndr - e l’avvoluto svendere e dalla straordinaria disponibilità di vicendarsi dei ruoli aziendali, ecco venir fuori quella Gaetano e Francesca Verrigni è venuta fuori l’idea di straordinaria personalità di Edorado che ha regalacreare un prodotto completamente e realmente made to ai prodotti e all’azienda Valentini il grande passo in Italy, la cui produzione fosse condizionata alla in avanti che ha meritato. Francesco racconta che ciclicità del raccolto, alle materie prime utilizzate e suo padre Edoardo aveva carpito alcuni segreti delsoprattutto che fosse davvero fatta tutta nel nostro la vinificazione anche suo nonno materno, Leonardo territorio a differenza di quello che oggi accade per Palladini,ingegnere appassionato di vino che possedela maggior parte del made in Italy, che solitamente va una piccola cantina più che altro per uso privato. di italiano ha soltanto le ultime fasi di lavorazione, Un rapporto importante per Edoardo Valentini, che ha mentre sia le materie prime che molto altro vengono saputo poi riportare anche il know how di suo suocero dall’estero. Queste sono le leggi del mercato libero, ma trasformandolo e sapendolo arricchire al fine di procosì il made in Italy non potrà mai essere competitivo, durre quei vini che oggi noi tutti apprezziamo. il consumatore deve sapere e deve poter scegliere». Poi la storia e la bravura hanno fatto il resto, lasciando Francesco Valentini nei confronti di questo argomento nelle mani e nella testa di Francesco tutta la sensibilità è un vero vulcano, fortemente convinto che la tracciache solo un vero artigiano riesce ad avere e grazie alla bilità, l’utilizzo di materie prime nazionali e la valorizquale, nei suoi vini, possiamo ogni volta cogliere un zazione delle nostre produzioni, possano essere i primi po’ di quel mondo naturale che pur non rendendocene concreti passi verso la reale tutela delle nostre ricchezconto rischia davvero di scomparire

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» Francesca nel coloratissimo salone all’interno dell’azienda Verrigni, antico pastificio Rosetano dal 1898

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radizione unita alla tecnologia, condita con un pizzico d’amore. Sono questi gli ingredienti segreti della Pasta Verrigni. Ce li racconta o meglio ce li trasmette in questa intervista, Francesca Petrei Castelli, titolare dell’antico pastifico insieme al marito Gaetano Verrigni. Lui sta in produzione, lei si occupa della parte commerciale e del

marketing, sposati da 17 anni, hanno una figlia di 14 anni. Da cinque anni, grazie a questa dinamica coppia, lo storico pastificio ha percorso un cammino in continua ascesa ed oggi la pasta di Roseto degli Abruzzi è diventata la pasta cult nelle cucine dell’alta ristorazione. Scopriamo come dalle parole di Francesca, imprenditrice frizzante, capace e determinata.

» Un momento della lavorazione della pasta

» La celebre trafila in oro


STORIE&SAPORI

VERRIGNI, UNA FAVOLA DI PASTA Quella di Verrigni è una storia che inizia nel 1898, intessuta di passione, di artigianalità, di tradizione ma anche di innovazione. Oggi l’antico pastificio di Roseto degli Abruzzi è gestito da Gaetano Verrigni e dalla moglie Francesca i quali utilizzando ingredienti 100% italiani, producono una pasta eccellente » di Eleonora Lopes » foto concesse da Pastificio Verrigni e di Denia Di Giacomo

» La pasta realizzata in partnership con l’Azienda Agricola Valentini

intervista a Francesca Petrei Castelli ¬Partiamo dalla storia... «In origine il piccolo pastificio, nato nel 1898, era situato a Roseto degli Abruzzi, la pasta veniva prodotta negli scantinati, si essiccava all’aria e al sole, poi nei camerini, con ventilatori a corrente e fonti di calore che permettevano la produzione anche durante l’inverno. Poi si trasferì nella zona industriale dove l’azienda si trova tuttora. Circa cinque anni fa io e Gaetano stabiliamo di dare una svolta decisiva al pastificio puntando alla massima qualità e al mantenimento costante di questa nel tempo. Abbiamo così rilevato le quote aziendali e deciso di produrre una pasta 100% italiana scegliendo di utilizzare solo grano duro di provenienza italiana, parte proveniente dalla mia azienda agri-

cola di Pineto, e parte dall’Umbria, Toscana e Puglia, l’acqua è quella pura del Gran Sasso». ¬Qual è il valore aggiunto della vostra pasta? «Senza dubbio il rispetto per la materia prima. L’utilizzo di semole speciali, ottenute da grani duri selezionati e miscelati fra loro secondo

Con Francesco Valentini ci accomuna l’amore e il rispetto per la nostra terra, la vocazione alla qualità più elevata, ottenuta senza compromessi antiche tecniche, l’impasto con l’acqua delle limpide sorgenti del Gran Sasso, l’utilizzo di trafile in bronzo ed in oro ed infine l’essiccazione a “bassa temperatura” (45°-50°) che

avviene in maniera graduale e in tempi molto lenti, per non alterare la struttura amidacea della semola; sono tutte queste le caratteristiche vincenti della pasta Verrigni. Ancora oggi la nostra pasta si contraddistingue, oltre che per la qualità delle materie prime italiane, per l’utilizzo di tecniche artigianali che consentono alla pasta di conservare un sapore straordinario, unico e riconoscibile». ¬Il vostro quindi è realmente un prodotto Made in Italy? «Certamente, è questa la nostra mission aziendale! La scelta di utilizzare solo grano duro italiano contribuisce ad offrire al consumatore attento ed esigente la genuina caratteristica della buona pasta di una volta. Da circa 2 anni insieme a Francesco Valentini e sua moglie, con i

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COSTRUIAMO IL SUCCESSO DEI NOSTRI CLIENTI

Formazione

Finanza d’Impresa

Qualità e Ambiente

Sicurezza e Igiene nei Luoghi di Lavoro

Direzione d’Impresa

Sistemi Informatici Aziendali

Un’impresa vincente deve produrre qualità per soddisfare i clienti e generare valore per la sua proprietà, controllando i propri impatti ambientali, gestendo l’efficienza e l’efficacia delle sua attività, rispettando i diritti umani, per governare “il rischio imprenditoriale” e proporsi al mercato e al sistema creditizio come un brand impegnato nello sviluppo sostenibile, garanzia di continuità del business. Un modello organizzativo competitivo, ma anche agile e flessibile, deve controllare sistematicamente le proprie prestazioni, nella consapevolezza che il controllo genera attenzione e quindi pone le condizioni per incrementare il coinvolgimento e l’efficienza, in altri termini, garantire il successo della propria azienda. Profili Aziendali, partner delle imprese nel loro sviluppo, assiste i suoi clienti nel raggiungimento di questi obiettivi, mettendo a loro disposizione un gruppo di tecnici altamente qualificati in grado di implementare sistemi di gestione conformi ai più elevati standard internazionali. I numerosi interventi di successo già realizzati, sono la garanzia della nostra professionalità e competenza, che hanno guidato le nostre aziende clienti verso la certificazione, stabilendo precisi obiettivi temporali ed economici. La profonda conoscenza degli standard internazionali da parte dei propri tecnici, permette alla PROFILI AZIENDALI di realizzare sistemi integrati inerenti le diverse normative di riferimento, offrendo l’opportunità alle aziende di raggiungere i più elevati livelli di eccellenza. Servizi Offerti UNI EN ISO 9001:2008

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Sede legale e Uffici: via Ungaretti, 4 - 64013 Corropoli (TE) Tel.: +39 0861 855809 - Fax: +39 0861 807035 E-mail: info@profiliaziendali.it Web: www.profiliaziendali.it


STORIE&SAPORI

quali ci lega una forte amicizia e stima, abbiamo deciso di produrre una linea di pasta 100% abruzzese, la consideriamo una sorta di manifesto affinchè il consumatore possa rintracciare la provenienza dei prodotti utilizzati, senza contraffazioni o diciture ingannevoli. L’azienda Agricola Valentini di Loreto Aprutino, ci fornisce appunto, un grano di elevata qualità e tracciabilità con il quale realizziamo una linea di pasta con un pack che evidenzia la garanzia della provenienza italiana, anzi abruzzese dei prodotti utilizzati. Con Valentini ci accomuna l’amore e il rispetto per la nostra terra, la vocazione alla qualità più elevata, ottenuta senza compromessi». ¬Come è nata invece l’idea della trafila in oro? «È stata un’idea di Gaetano che ama sperimentare nuove tecniche di lavorazione dell’impasto. Si è fatto realizzare dall’artigiano orafo Sandro Seccia un prototipo con la trafila in oro per provare la produzione con un altro metallo. Abbiamo notato, anche grazie al riscontro di alcuni chef che l’hanno testata, che la trafilatura in oro conferiva alla pasta una consistenza diversa, capace di esaltare il gusto dei sughi e salse. In virtù del minore “stress” che l’impasto subisce a contatto con l’oro, i formati presentano una nuova ruvidezza e una maggiore duttilità. Così sono nati gli spaghettoro e fusilloro ottenuti utilizzando per la prima volta in assoluto la trafilatura in oro, che sono diventati i nostri prodotti di punta. In masticazione la consistenza è più duratura e nella mantecatura i nostri chef hanno riscontrato spaghettoro e fusilloro essere assolutamente diversi e li utilizzano per particolari preparazioni». ¬La vostra pasta oggi è cucinata

da chef stellati... «Abbiamo fatto un buon lavoro in questi 5 anni e con orgoglio posso affermare che oggi la pasta Verrigni ha conquistato nuovi mercati all’estero e mediante la creazione di una rete vendita in Italia sta raggiungendo le varie regioni del nostro Paese. Ma sopratutto posso dire che chef stellati e gourmet di tutto il mondo, hanno scelto la pasta Verrigni, sono loro il nostro migliore veicolo di comunicazione. Oggi Verrigni, con i profumi e i sapori eleganti e decisi, tipici della terra abruzzese, è sinonimo di eccellenza in tutta Italia e non solo. Considerate che circa il 70% del nostro fatturato proviene dall’estero, commercializziamo in Usa, Giappone, Russia, Inghilterra,

sinergie con altre aziende. Ed è quello che stiamo facendo con alcune imprese italiane che producono pasta all’uovo, con l’obiettivo di realizzare con loro nuovi prodotti in co-marchio. E poi ci piacerebbe promuovere e divulgare maggiormente le linee biologiche che già produciamo da anni, con un attenzione particolare verso il bio dinamico»

La nostra pasta si contraddistingue, oltre che per la qualità delle materie prime italiane, per l’utilizzo di tecniche artigianali che consentono alla pasta di conservare un sapore straordinario, unico e riconoscibile Germania e Nord Europa». ¬Quanti formati di pasta producete? «Circa ottanta formati di pasta, dalle tipologie tradizionali ai formati giganti, tra i quali il fusilloro che come dicevo è divenuto un po’ il simbolo dell’azienda. Tra le diverse tipologie di farine utilizzate ci sono: semola integrale, kamut, senatore cappelli e farro. Abbiamo scelto di posizionarci in un mercato ben specifico, e la nostra pasta è possibile acquistarla solo presso i negozi gourmet, le enoteche e le boutique alimentari». ¬Progetti per il futuro? «Specie in questo momento difficile, credo che sia fondamentale creare

» Francesca Petrei Castelli e Gaetano Verrigni

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STORIE&SAPORI

Nicola Dragani,

da Masterchef a Kifood Entertainment Dopo l’esperienza televisiva, tutti i progetti per lo chef pescarese, col passato da dj, che sogna un ristorante tutto suo » di Marcella Pace _ foto concesse da Nicola Dragani

D

ai piatti che ama far girare sulla consolle da dj a quelli che prepara con un’attenzione al dettaglio che investe tutti i sensi, il passaggio per Nicola Dragani è stato più che naturale. Dopo anni trascorsi immerso nella musica house/elettronica, il quarantunenne pescarese, decide di dedicarsi all’altra sua grande passione. La cucina. Partendo per umiltà dal gradino più basso, «perché mi sembrava giusto così», come racconta lui stesso, inizia a fare il lavapiatti al Caffè delle Merci, noto locale della movida nel pieno centro di Pescara, spiando i segreti degli chef. È poi la compagna a spingere questo talento dei fornelli, amante di una cucina leggera, fatta spesso di accostamenti di frutta e pesci crudi, ad iscriversi alla seconda edizione di Masterchef Italia, il programma targato Sky. La sua tartare di tonno pinna gialla, presentata agli chef della produzione, diventa il lascia passare per questo timido e solitamente ermetico ragazzo, ma talvolta ingenuo nello svelare alcuni retroscena della sua esperienza, per la prima vera selezione di fronte ai tre “terribili” giudici del talent show culinario, Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri, che si stupiscono di fronte all’anguria piccante con scampi crudi al lime, portando Nicola tra i 18 concorrenti del talent. Inizia così l’avventura televisiva di Nicola Dragani, fatta di mistery box, invention test, sfide esterne e pressure test. «E’ stata una bellissima esperienza, ma durissima - racconta-. Non mi sarei mai aspettato di arrivare fino a quel punto. Le soddisfazioni sono state

tantissime, ma i ritmi erano davvero insostenibili. E poi la mancanza di casa iniziava a farsi sentire. Sono contento di essere uscito a quel punto. Non ce l’avrei fatta a proseguire oltre. E sono stato molto orgoglioso anche di sentirmi dire da Cracco che sono un cuoco valido e che riuscirò a raggiungere ottimi risultati». E se di tv non vuole proprio più sentirne parlare, i progetti culinari di Nicola sono numerosi. «In questi mesi ho deciso di frequentare degli stage in alcuni ristoranti prestigiosi di Milano. Nel frattempo ho avviato, insieme al mio amico Fabrizio Sacco, un nuovo brand alimentare “Kifood Entertainment”che si occupa di servizi di catering, chef a domicilio, eventi aziendali e banqueting. Era un progetto di Fabrizio di circa 5-6 anni fa messo in un cassetto per diversi motivi. Ora i tempi sembrano quelli giusti. E i primi risultati ottenuti ci stanno dando ragione». Nel frattempo Nicola coltiva sempre la sua passione per la musica, cavalcando anche l’onda del successo che l’esperienza di Masterchef gli ha consegnato. «Mi piacerebbe molto pubblicare un libro di ricette fresche, di mare che hanno da sempre caratterizzato la mia cucina e in questo senso ho già preso dei contatti. E poi chissà anche un secondo libro, molto particolare. Ma su questo non voglio anticipare nulla. Ma il vero grande sogno è quello di aprire un ristorante tutto mio nel centro di Pescara». Insomma una pentola, quella di Nicola Dragani, piena di idee che, alimentate dal fuoco del successo, non tarderanno a cucinarsi a puntino

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

» di Pietro Campanaro

Frutto di tradizioni millenarie e di uno stile di vita tipico di una determinata area territoriale, la famosa dieta mediterranea è patrimonio dell’Unesco, ma rischia di essere abbandonata dalle nuove generazioni “Chist’è o paes d’o sol, chist’è o paes d’o mar” sono i versi di una bellissima e famosissima canzone napoletana che ben identificano le caratteristiche di buona parte del territorio italiano; sole, mare, terra e aria buona sono elementi fondamentali per ottenere degli ottimi alimenti che sono i cardini della dieta mediterranea. Pomodori e altri ortaggi, frutta fresca e secca, olio extravergine di oliva, cereali e legumi, latte e latticini tra cui la rinomata mozzarella di bufala, pesce azzurro, carni magre e vino sono solo alcuni dei cibi previsti nella dieta mediterranea che è un modello di alimentazione esportato in tutto il mondo tanto da essere riconosciuta nel 2010 “Patrimonio immateriale dell’umanità” da parte dell’UNESCO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) con la seguente motivazione: “La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) promuove l’interazione

salus, il cibo per vivere meglio

LA DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO DELL’UNESCO sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo. Le donne svolgono un ruolo indispensabile nella trasmissione delle competenze, così come della conoscenza di riti, gesti tradizionali e celebrazioni, e nella salvaguardia delle tecniche.” Ritengo che sia una definizione “azzeccatissima” che unisce cibi, territorio e culture e forse proprio questo è il suo segreto, non una semplice lista di alimenti da consumare per stare bene ma tutto un insieme di cose che fanno stare bene. Per noi mediterranei è sempre venuto spontaneo e naturale consumare determinati cibi ma per altre culture non è stato così, per cui qualche decennio fa qualcuno si è chiesto come mai alcune popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo vivessero più a lungo e godessero di maggior salute rispetto ad altre e dai tanti studi clinici portati avanti, in particolare dal ricercatore americano Ancel Keys, si scoprì che era proprio il modello di dieta mediterranea a garantire

tutto ciò. Purtroppo negli anni più recenti si è assistito ad un curioso e pericoloso cambiamento, la nostra cultura alimentare mediterranea ha subito l’attacco del modello fast-food americano con tutta una serie di conseguenze negative per la salute specie nelle nuove generazioni. Sarebbe molto utile per la nostra salute tornare un po’ alle origini, alla bella pasta al sugo di pomodoro o alle minestre con i legumi, alle belle insalate condite con olio extravergine di oliva o alle tante verdure cucinate in mille modi, alle zuppe di pesce o alle grigliate di pesce azzurro, alle gustosissime frittate o a pane e prosciutto o salsiccia o formaggio accompagnati da un buon bicchiere di vino e sarebbe molto utile avvicinare le nuove generazioni a questi cibi piuttosto che a sterili hamburger oppure hotdog conditi con salse ipercaloriche con contorno di patatine fritte precotte e surgelate il tutto accompagnato con bevande zuccherine e gassate

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divino&nonsolo

» di Nicola Boschetti

I profumi perduti... l mio lavoro mi porta continuamente a girare luoghi di ristoro, quali ristoranti, caffetterie etc…ma una cosa che mi colpisce e mi lascia impotente nel varcare la soglia di molti locali, quasi tutti a dire il vero, è la mancanza assoluta di profumi… Entrare in una caffetteria alle 7 di mattina, strapiena di gente intenta ad iniziare la giornata con un buon caffè e magari un cornetto, e non percepire all’olfatto un minimo segnale di caffè tostato, o ancor peggio la fragranza dei cornetti caldi, è a dir poco triste e innaturale. Lo stesso discorso vale per le asettiche pizzerie in pieno servizio o per i lugubri ristoranti e trattorie alle 10 di mattina, orario perfetto in base alla tradizione di cucina, secondo la quale a quell’ora le pentole che bollono dovrebbero ben far presagire il gustoso menù del giorno. Niente, i profumi dei nostri cibi, che per decenni hanno accompagnato le nostre cucine e i nostri piccoli piaceri quotidiani sono spariti, a favore di un cibo anomalo, quasi di plastica, che per nulla ci fa capire se ci troviamo in una cucina o di fronte ad uno scaffale di un grande supermarket. Tutti dicono che questa nuova tendenza sia colpa della crisi, e ti pareva, adesso è diventata un’abitudine nascondere la scarsa professionalità e i pessimi prodotti che continuamente i nostri pubblici esercizi ci continuano a propinare, dietro la parola crisi. Tutti alla ricerca del prezzo più basso, visto che giustamente la crisi, quella vera, ha abbassato le entrate, ma gli addetti al settore non vogliono assolutamente abbassare la loro redditività, alta negli anni d’oro, forse troppo alta in base ai prodotti che si stravendevano, ma in quegli anni, che non torneranno mai più, nessuno ci badava. Non possiamo pretendere di pagare un litro di olio extravergine italiano sotto i 5 euro, quando nei motori delle nostre auto ne spendiamo quattro volte tanto, e se permettete il nostro corpo vale molto di più. La qualità costa il giusto, per dare sapore e profumi ci vogliono materie prime buone, la gestione aziendale è una cosa seria, ma anche somministrare cibo è una cosa molto seria e soprattutto rischiosa per la salute, e quindi forse dovremmo pensare meno all’immagine e più alla sostanza, se vogliamo tornare a sentire i nostri clienti che entrando nei nostri locali tornino a dire: che bel profumo si sente, che stai preparando? Possiamo e dobbiamo farcela, per noi e per i nostri figli, altrimenti tra pochi anni non saranno solo i profumi ad essere scomparsi, ma tutti quei prodotti che continuano a copiarci e contraffarci nel mondo… ma forse la colpa è solo nostra

Friuli, non solo vino Se pensiamo al Friuli Venezia Giulia subito il nostro pensiero viaggia verso quei bei bianchi aromatici che ognuno di noi ha bevuto nella sua vita. Pinot grigio, sauvignon, ribolla etc…sono solo alcuni di quei tanti vitigni bianchi che solo una regione come il Friuli può esprimere. Ma per gli amanti della birra, in queste terre meravigliose nasce il Birrificio Aosta, un piccolo gioiellino, vero per tradizione, fuori dalle mode e dagli scaffali della GDO. Nord, Sud, Ovest ed Est, sono i quattro prodotti realizzati dalla casa, quattro versioni totalmente differenti tra loro, per struttura e sapori. Queste birre sono realizzate in maniera artigianale, di produzione stagionale e non sempre reperibili sul mercato, la loro pulizia e la loro eleganza nella beva, ben sposano tutti i vari tipi di cucina, dall’aperitivo al dessert. Un motivo in più per amare il Friuli. Costo indicativo 12 Euro la bottiglia da 75 cl. (In enoteca/ristorante) Distribuito in Abruzzo da Geldi SPA. 0871893227

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MERAVIGLIE D’ABRUZZO

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110 Riserva Montepulciano d’Abruzzo: creato per celebrare i primi 110 anni di attività, il 110 è un elogio ad oltre un secolo di cultura e passione di vino rosso che rispecchia la lunga tradizione di raffinata genuinità, per continuare a donare emozioni.

2 Linea Tradizionale Cerasuolo d’Abruzzo Superiore: dalle uve selezionate di Montepulciano d’Abruzzo un vino poliedrico che può stupire per la sua capicità di abbinamento.

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Pan Montepulciano d’Abruzzo: identificato dalla mitologica figura del dio PAN ritratto dal grande Pietro Cascella appositamente per la Famiglia Bosco, questo è un vino di grande struttura e persistenza.

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CANTINA BOSCO Nata nel 1897 per mano del fondatore Giovanni Bosco, oggi la cantina, tra le più antiche d’Abruzzo, è seguita dai due fratelli Nestore e Stefania che hanno ereditato dal papà Giovanni, primo imprenditore della famiglia, serietà, professionalità e passione per questo lavoro

Il Grappolo: un vino rosso giovane ed accattivante, da bere fresco nelle serate d’estate dai profumi esuberanti di rose e frutta rossa.

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arte&co

» di Chiara Strozzieri _ foto concesse dall’artista

L’ARTE FOTOGRAFICA DI ALESSANDRO FALCO Un giovane talento abruzzese si pone all’attenzione della critica internazionale

» Fish eye

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a mostra fotografica di Alessandro Falco presso l’Appartamento LAGO a Pescara, che si è appena conclusa con grande riscontro di pubblico e critica, è stata un progetto nel progetto: l’idea di far conoscere in Italia il lavoro di un giovane talento scoperto all’estero grazie al Renaissance Photography Prize di Londra (concorso internazionale di fotografia per supportare donne malate di cancro al seno), vinto nel 2012, si è mischiata con l’esperimento abitativo dell’azienda di design LAGO. Si tratta di otto appartamenti sparsi in tutta Italia e uno in Spagna, ad Alicante, concepiti come spazi espositivi e gestiti da menti fresche e lungimiranti, come l’abruzzese Sabrina Zimei, architetto e curatrice di eventi d’arte contemporanea. La scelta dell’estro creativo su cui puntare è caduta sul conterraneo Falco, impegnato nel campo della fotografia da pochi anni, eppure già entrato a far parte di una delle agenzie di riferimento per immagini commerciali, la londinese EW agency, che tra le altre cose ha curato alcune campagne per la Nike. Lavorare in pubblicità non ha impedito ad Alessandro Falco di sviluppare un occhio artistico particolare, di cui ha dato un assaggio nella mostra di Pescara sia con la serie Teardrops, dove gestisce immagini liquide che svelano la vicinanza all’elemento acqua e la laurea conseguita in Patologia delle specie acquatiche, sia attraverso degli scatti che indagano il rapporto tra l’uomo e la natura. Non è ancora possibile vederli sul sito dell’artista (www.alessandrofalco.com), perché fanno parte di un progetto a lungo termine che lo ha coinvolto e lo coinvolgerà nei prossimi anni, nato dal desiderio di seguire le vicende di un giovane ragazzo che si è ritirato a vita eremitica nei boschi abruzzesi. Sporadiche ma intense le incursioni del fotografo, che ha cercato di cogliere col suo obiettivo la totale integrazione del giovane con la natura, fino a renderlo una presenza appena percepita all’interno di bellissime fotografie di ambienti. In questi scatti si sente davvero pulsare la vita: un grande polmone verde respira al ritmo dell’uomo e viceversa, mentre la scelta radicale del ragazzo appare semplicemente come un ritorno alle origini della propria natura. Per studiare l’evolversi di questo progetto bisognerà seguire l’intensa attività espositiva di Alessandro Falco, che certamente lo condurrà verso nuovi, importanti traguardi, come successo recentemente con l’acquisizione di una sua fotografia da parte della Biblioteca Nazionale di Francia. E sarà il trionfo dell’arte e di tutti quanti i suoi splendidi strumenti

» Vengeans

» Fish eye

» A different child

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arte&co

» di Anna Cutilli di Silvestre _ foto concesse dall’artista

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pessi, rugosi, graffiati e opachi gli sfondi bianco calce su cui campeggiano varie e piccole le macchie cromatiche. E, tra la diversità di tinte - giallo, marrone, rosso, azzurro e verde - brandelli di tele, frammenti di reti, ritagli di giornali, pezzetti di vetro. Il tutto reso quasi angosciante da scolature scure come sanguinanti. Sono le ultime produzioni artistiche di Luciano Astolfi che superando qualsiasi allusione narrativa, ha ormai rinunciato ad una produzione decorativistica. Da qualche anno ha imboccato la strada dell’informale senza più nessun cedimento al figurativo. La poetica dell’informale resiste ancora dalla forma storica degli anni Sessanta, forse perché libera l’autore da condizionamenti esterni offrendogli l’opportunità da una parte, di scoprire le possibilità artistiche della materia per meglio servirsene, e dall’altra, di esprimere liberamente il suo bisogno di esternare. Gli dà la libertà di ripiegarsi dentro per tirare fuori i grumi del suo animo. Astolfi offre agli osservatori le sue emozioni che possono entrare in sintonia con il sentire di chi osserva. Il suo operare è quindi una ricerca artistica che guarda alla materia pittorica come strumento di constatazione dei suoi sentimenti intimi che vengono lasciati all’osservatore interpretare. E pur nella sfera dello sperimentalismo pittorico, le opere di Astolfi sono ricche anche di valenze poetiche. Lo si rileva persino dai titoli apposti alle opere: “Il percorso dell’anima”, “ E’ l’ora di chiudere in silenzio”. Essi esprimono l’anima vibrante e fantasiosa dell’autore. Astolfi, profondamente cristiano, è stato amico del poeta Vincenzo Filippone Thaulero di Roseto recentemente scomparso, ed il nostro artista era in sintonia con il poeta per il suo atteggiamento di ricerca continua

della pace spirituale. Una manifestazione dell’interesse civile di Astolfi può essere considerato il quadro “ Frammenti di storia” in cui tra nervature candide, collage di giornali, strisce di tessuto sgualcito, parti scure e diversi getti di vernice nera scolante, si crea il senso della tragedia del terremoto de L’Aquila evocando il sangue degli studenti morti sotto le macerie. Ma nell’opera è applicato un ornamentale centro-tavolo realizzato ad uncinetto -caratteristico della tradizione artigianale abruzzese– che con la sua forma circolare e stellata ricorda i rosoni delle chiese medioevali de L’Aquila e quindi evoca una forza che continua nonostante le tragedie. Esempi di partecipazione ai problemi sociali Astolfi ne ha dati anche alcuni anni addietro quando si manifestò critico nei riguardi della società attuale che è pervasa da edonismo ed è rattristata da atteggiamenti familiari privi di senso del dovere verso i figli, il che non può che aumentare le condizioni di solitudine e incertezza dei figli. Alcune di queste opere sono: “Con Mamma e papà”, “L’intruso”. In quegli anni il suo stile era diverso. Astolfi concedeva spazio alla figurazione per di più su una fantasmagoria di colori brillanti, come ad esempio, in “Jazz caffè”. E in quelle opere la vivacità dei colori stesi con ampie campiture, fa tornare alla mente Baudelaire che inneggiava alla magia dei colori che egli paragonava agli arpeggi che, più o meno melodiosi, costituiscono una sinfonia. Ma in quest’ultimo ciclo di opere, l’adesione all’arte informale da parte di Astolfi, artista affermato, è più completa quindi bando a ogni forma di gradevolezza per soffermarsi sugli aspetti preoccupanti della società attuale, che lo fanno soffrire. Ecco quindi il bisogno di svegliare il senso critico anche negli osservatori

L’arte in sintonia con i problemi attuali Opera di Luciano Astolfi, noto artista abruzzese dalla variegata sensibilità contemporanea

» Luciano Astolfi

» Ricordi Vari - olio su tela cm 50x70

» Presto scende il meriggio - olio su tela cm 80x120 www.lucianoastolfi.com

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ARTE&CO

Iacopo Pasqui,

il fotografo scelto per documentare il Conclave Dal libro di Storia della Fotografia in Italia all’incarico per la Treccani » di Marcella Pace _ foto concesse da Iacopo Pasqui

» L’Aquila, una delle foto di Supermarqet - 2011 » Iacopo Pasqui

S

e un’Istituzione culturale storica come la Treccani sceglie un giovane fotografo di 29 anni, per documentare il recentissimo conclave che ha portato all’elezione dell’argentino, Papa Francesco, vuol dire che il suo talento si tocca con mano. È quanto accaduto a Iacopo Pasqui, nato a Firenze, da anni residente a Pescara, vincitore della prima edizione del concorso fotografico Leica Talent 24x36 2011/2012. «Tutto inizia grazie alla foto “Supermarqet”, pubblicata sul libro “Storia della Fotografia in Italia” edito dalla Einaudi, tratta da un lavoro sviluppato insieme all’Università di Teramo, che feci a L’Aquila, a due anni dal sisma – racconta Iacopo-. La Treccani, un vero tempio della cultura, ha visto e apprezzato quella foto e così mi ha contattato». Pasqui ha quindi documentato, in pellicola, il mondo che dopo l’ultimo Angelus di Benedetto XVI si è aperto fino al primo discorso del Papa neoeletto, ritraendo pellegrini, Cardinali, prelati, il commercio religioso legato all’evento, la fase di allestimento in Cappella Sistina e gli storici Musei Vaticani. «E’ stata un’esperienza meravigliosa, poiché mi ha permesso di entrare in contatto con un mondo che fino ad ora non avevo nemmeno mai sfiorato. E la gratificazio-

» Barbiere, dal progetto INTRANSITO - Abruzzo, 2011

ne più grande è stata poter constatare la soddisfazione del committente». Iacopo incontra il mondo della fotografia nel 2008, dopo aver frequentato per tre anni la facoltà di Giurisprudenza. «Non credo di aver mai attraversato una fase amatoriale nella fotografia. Era un mezzo che mi aveva sempre affascinato ma sul quale non mi ero mai soffermato. Poi ad un certo punto è scattata la scintilla. Ho capito che c’era qualcosa che non andava nel mio modo di relazionarmi con l’esterno e dovevo trovare un canale nuovo». In pochissimo tempo Iacopo realizza alcuni studi sociali tra Nepal, Libano e Africa. «Man mano che ho preso dimestichezza con il mezzo ho iniziato a sentirlo mio. Da lì la mia foto è divenuta molto intimista. Lenta, meditativa. In ogni scatto si materializza tutto quello che ho elaborato fino a quel momento. Per me è una reale necessità, un flusso istintivo che devo assecondare e che si riversa in ogni foto. Ultimamente ad esempio ho prodotto un lavoro molto personale. Si chiama “Leben” che in tedesco indica il termine “vita”. Sono tutte foto scattate con il telefonino, un mezzo secondo me potentissimo perché riesce a riprodurre fedelmente ogni singolo istante. E ora vorrei pubblicarlo in tre volumi»

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Informazione

Comunicazione

Matching

La copertina numero 76 di ABRUZZO IMPRESA con Rocco Micucci presidente della Finanziaria Regionale Abruzzese. La serata di gala di FARE IMPRESA. I matching durante il meeting di FARE IMPRESA

LA SOLUZIONE AL REBUS DEL MANAGER Gruppo Impresa opera attraverso i suoi canali: ABRUZZO IMPRESA, il mensile dell’informazione dedicato alle realtà economiche regionali e il meeting “FARE IMPRESA” ideato per favorire nuove e proficue relazioni


ABRUZZO COOL

Abruzzo Cool _ con i ritratti di: “ Teramo che Lavora”, Citra Vini 40 anni insieme

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hanno collaborato Luigi Carunchio fisco | pag. 49

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 61

Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’inizio nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economica e lavoro con la delega per il fisco e la giustizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fondatori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

GRUPPO IMPRESA S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 65013 Città S. Angelo - Pescara Tel. 085 9508161 - Fax 085 9508157 Abruzzo Impresa a il mensile del manager Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara 1a pubblicazione mensile: maggio 2006.

Andrea Bonanni Caione

ABBONAMENTI E SERVIZIO SPEDIZIONE

Antonio Teti ict | pag. 53 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, private e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. E’ Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e partecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Simone D’Alessandro

lavoro in corso | pag. 65

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “Carboni-Paolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Nicola Boschetti

Di vino e non solo | pag. 107 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

creatività | pag. 53

Chiara Strozzieri

È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Dal 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.

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In cornice | pag. 111

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ABRUZZO IMPRESA APRILE 2013 N째76 ANNO VIII IN COPERTINA ROCCO MICUCCI

SETTANTASEI VOLTE ABRUZZO IMPRESA DA MAGGIO 2006 IL MENSILE DEL MANAGER


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NINO GERMANO prima della consegna del PREMIO “AQUILA REALE” Riconoscimento alle ultime copertine del mensile Abruzzo Impresa

2 La TORTA del SECONDO MEETING “FARE IMPRESA” Gli IMPRENDITORI e MANAGER che hanno ricevuto

3 il PREMIO “AQUILA REALE”

GIGLI DELLA EDIMAC 4 ALEX INSIEME AI DIRIGENTI DELL’AQUILA CALCIO

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Il presidente della Regione Gianni Chiodi con il prof. Nicola Mattoscio e il presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci

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i tavoli della serata di gala del meeting “fare Impresa”

In primo piano Michele Amoroso amministratore delegato di Generazione Vincente SpA


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Le dichiarazioni dell’associato ingegner Mario Tasso

TORRICELLA ETTORINO srl Via S. Pertini Zona Comm. c/o Centro Lainet 66050 San Salvo (CH) tel. 0873.54154 - fax 0873.341887 info@torricellaettorino.it www.torricellaettorino.it

«La cultura nel mattone esiste ancora in Italia e gli italiani sanno bene che questo genere di investimento non tradisce mai nel tempo. Io sono un costruttore e posso sembrare di parte ma il mattone non perde mai valore, questo è abbastanza palese. Ecco perché spingo all’acquisto in questo specifico momento, questa crisi in alcuni casi è più nella testa che nella realtà e spesso anche i media contribuiscono ad esasperare questa situazione»

ASSOIMPRESA è l’associazione che favorisce l’incontro, la condivisione e le nuove opportunità da sviluppare fra associati.



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