Aprile 2012

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Abruzzo Impresa il mensile del manager • APRILE 2012 • numero 65 • anno VII • www.abruzzoimpresa.it • Copia Omaggio

numero

65


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2° MEETING

FARE IMPRESA GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO

Premio Aquila Reale

IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA.

Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa

23 NOVEMBRE 2012

Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)

con il patrocinio con il patrocinio di di

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COMUNE DI MONTESILVANO

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2° MEETING 2° MEETING


FARE IMPRESA

il meeting degli operatori economici abruzzesi

Promosso dalla redazione di Abruzzo Impresa e coordinato da Assoimpresa. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 23 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.

un’immagine del meeting FARE IMPRESA 2011

L’EVENTO FARE IMPRESA

L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 5a edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.

IL PANORAMA ESPOSITIVO

All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.

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Entra anche tu in ASSOIMPRESA, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione ad ASSOIMPRESA dell’anno 2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Scopri tutti i vantaggio su www.assoimpresaitaliana.it.

LA LOCATION

Fare Impresa si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.

COME ARRIVARE

Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.


FARE IMPRESA PARTNERSHIP

L’evento prevede il supporto di due categorie di partner, la SILVER per dare visibilità alla vostra azienda e la GOLD per diventare parte dell’evento grazie ad un vostro desk point che potrete utilizzare a piacimento. Per informazioni e adesioni: tel. 085.9508164 _ email: info@assoimpresaitaliana.it

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Pubblicazione del logo aziendale sul backdrop delle interviste.

3

Proiezione della durata di 20 sec. (in Loop) del logo aziendale sul mega schermo posto sul palco durante l’evento.

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Stampa del logo aziendale sulla copertina del block notes distribuito durante l’evento Fare Impresa.

5

Partecipazione alla serata di Gala dell’evento Fare Impresa per 2 persone.

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numero

65

in copertina Fabio Di Tieri foto di Pietro Ferrante

APRILE 2012 n°65 anno VII numero chiuso in redazione il 30 APRILE 2012

direttore responsabile

Eleonora Lopes

redattori Denia Di Giacomo, Laura Tinari, MARCELLA PACE EDITORIALISTI Giuseppe Mauro, Mauro Di Pietro, Ernesto Petricca hanno collaborato a questo numero Luigi Carunchio, Simone D’Alessandro, Antonio Teti, massimiliano pian, pietro pastorelli, Filippo Paolini, Alessio Pelusi, alessandra vallera, laura sacchetti, ANDREA BONANNI, mauro di cola, valentina faricelli, martina luciani, Anna Cutilli Di Silvestre, Pietro campanaro, Nicola Boschetti, Chiara Strozzieri, Marco Sciame, Piero Vittoria, isabella marianacci

art director

Marcello Starinieri _ visualadv.it

ufficio grafico

Gianluigi Tiberi

ufficio fotografico

Pietro Ferrante

Coordinatore web-TV

Gianluigi Tiberi

stampa

D’AURIA PRINTING SPA - AP

editore

Fabio De Vincentiis _ f.devincentiis@gruppoimpresa.eu

sito WEB

www.abruzzoimpresa.it

e-mail:

redazione@abruzzoimpresa.it grafica@abruzzoimpresa.it commerciale@abruzzoimpresa.it

indirizzo

Gruppo Impresa srl Corso Vittorio Emanuele, 408 65121 Pescara

telefono

085 9508164

fax

085 9508157

servizio abbonamenti e servizio arretrati

Tel. 085 9508164 e-mail: abbonamenti@abruzzoimpresa.it e-mail: arretrati@abruzzoimpresa.it

Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Copyright© 2006/2012 tutti i diritti riservati. GRUPPO IMPRESA srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. GRUPPO IMPRESA S.r.l. Corso Vittorio Emanuele, 408 - 65121 Pescara

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capitano d’impresa

Fabio Di Tieri

Tempo libero

Il poco tempo libero lo dedico alla mia famiglia. Faccio sempre fatica a tornare a casa prima che mio figlio chiuda gli occhi, ma quando ci riesco vuol dire terminare la giornata nel migliore dei modi.

FABIO DI TIERI PASSIONE DA LEADER «Per me è un’emozione unica avervi vicini in questo momento di festa. Anche grazie a voi ho coronato questo sogno, solo una tappa del nostro cammino, che ci vedrà nei prossimi anni tra le prime agenzie d’Italia». Rotte da un filo di emozione, sono state queste le parole di Fabio Di Tieri, titolare della Probiz Srl, pronunciate durante l’inaugurazione della nuova sede Probiz presso l’Arca delle Professioni a Spoltore (Pe), svoltasi lo scorso 24 aprile. Un’emozione giustificata dal calore che gli hanno riservato i collaboratori, gli amici, le autorità, i partners della Vodafone e tutti i partecipanti alla festa che il giovane imprenditore ha voluto per l’inaugurazione della nuova sede Probiz, cui si aggiunge il commosso ricordo del padre, scomparso da pochissimo tempo, che Fabio Di Tieri avrebbe voluto al suo fianco per festeggiare questa nuova meta raggiunta. «Senza il vostro supporto - continua Fabio - e la vostra forza non avremmo mai potuto intraprendere un passo così importante che ci permette di dare ai nostri clienti una casa meravigliosa dove fare business sarà un piacere». Uomo di poche parole, Fabio Di Tieri punta tutto sul suo team di collaboratori e sulla cura dei clienti. Nato a Pescara 39 anni fa, sposato con Arianna Petraccia e padre di Alessandro, Fabio è laureato in Giurisprudenza con un Master in E-business Management a Milano. Amante delle nuove tecnologie e del mondo delle telecomunicazioni, da oltre 10 anni presente nel campo della telefonia aziendale, Fabio Di Tieri è noto all’imprenditoria abruzzese anche per aver partecipato alla cordata di imprenditori pescaresi che nel 2009 ha rilevato la Pescara Calcio dal fallimento, portandola poi a riconquistare la serie B e divenendone oggi stesso partner ufficiale. Da sempre legato ai colori biancoazzurri, grazie al rapporto di stima e collaborazione con il presidente Daniele Sebastiani, è proprio negli ex uffici della Delfino Pescara 1936 che ha stabilito la sua nuova sede. «Quello che ho sempre sognato - conclude il giovane imprenditore - è avere un ufficio nel quale respirare un’aria diversa da quella del mondo esterno, purtroppo carico di tensioni, stress e pessimismo». Ed è proprio serenità ed entusiasmo ciò che si respira nei nuovi uffici della Probiz, dove alla bellezza estetica della struttura si aggiunge una grande carica di adrenalina e ottimismo, dovuta ad uno staff giovane e propositivo. Già, perché lo staff di Probiz è composto da ragazzi coinvolti in un progetto lungimirante quanto emozionante: quello della crescita di un’azienda in cui i valori fondamentali sono la motivazione del suo team, la cura del cliente e sicuramente la partnership con Vodafone, un marchio leader mondiale nel campo della telefonia.

Passione

Massima passione per il mio lavoro, perché senza dedizione e amore per quello che fai quotidianamente non raggiungi nessun obiettivo. L’altra passione sono i colori biancoazzurri, ma questo era scontato!

Sport

Per tenermi in forma pratico da diversi anni, senza grandi risultati, lo spinning e, con la bella stagione, non possono mancare il running in riva al mare e il beach volley.

Viaggi

Amo viaggiare, soprattutto nel weekend, alla scoperta del nostro meraviglioso Abruzzo e delle altre regioni, sempre alla ricerca di bellezze artistiche, del paesaggio e soprattutto dove scoprire la bontà della cucina locale.

Amici

La mia casa e la mia vita sono sempre aperte agli amici, pochi ma buoni. A casa amo cucinare e condividere la mia vita con loro.

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sommario _ anno VII n°65_ aprile 2012

opinioni&rubriche editoriale

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Gocce d’inchiostro

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Tendenze fatti persone

Abruzzo che produce

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Una nuova Italia, un nuovo Abruzzo per uscire dalla crisi

nonsoloeconomia

21

I giovani, la vera leva per la cresicita

il punto

25

Condannati a restare piccoli

lavoro in corso

69

Riforme del lavoro a confronto: un ritorno all’articolo 8?

messa in sicurezza

75

Lo stress da lavoro

32

in primo piano giustizia

26

La libertà dietro le sbarre: «Perdonate voi stessi»

ricostruzione

30

A L’Aquila... il lavoro che non c’è

salute

32

Il cuore che tradisce

storie

35

“Ciao presidente ti sia lieve la terra”

46

in copertina probiz

36

La telefonia per le aziende

incarichi&carriere angelucci/di giacomo/di marzio

43

Confindustria/Bcc/Confartigianato

borgia/sora/ caramelli

45

Bcca/Tercas/Zooprofilattico

storie&persone francesco barbuscia

46

Barbuscia SpA

lerri e chiavaroli

48

Starbet

48

New generation

71

tematiche d’impresa fisco

51

A breve i conti con la famigerata IMU

ict

54

New Internet: la seconda vita

creatività& innova ione

57

Un premio alle imprese sostenibili

norme&leggi

60

Recupero della liquidità, è possibile

energia

62

Enea rapporto 2009-2010 su energia ed ambiente

gestione d’impresa

65

ERP per PMI? No, grazie

78

80 9


Sede di Castiglione M. Raimondo Viale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/9941 Fax. 0861/994215

Filiale di Rosciano Via Roscio da Montechiaro 65020 Rosciano (PE) Tel. 085/8509142 Fax. 085/8509853

Tesoreria di Città S.Angelo C.so Vittorio Emanuele II 65013 Città S.Angelo(TE) Tel. 085/969343 Fax. 085/9699748

Filiale di Pianella Piazza De’ Vestini 65019 Pianella (PE) Tel. 085/972626 Fax. 085/971456

Tesoreria di Villa Bozza Viale Risorgimento 64030 Montefino (TE) Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Filiale di Elice Contrada Sant’Agnello, 193/2 65010 Elice (PE) Tel. 085/9609006 Fax. 085/9609825

Filiale di Piane di Castiglione M. R. Fraz. Piane di Castiglione M. R.. 64034 Castiglione M.R. (TE) Tel. 0861/909150 Fax. 0861/909818

Filiale di Penne Circonvallazione A. Moro 65017 Penne (PE) Tel. 085/8278386 Fax. 085/8210200

Filiale di Marina Città Sant’Angelo Via Tito de Caesaris, 4 65013 Marina Città S. Angelo (PE) Tel. 085/9506431 Fax. 085/9506824

Filiale di Cerratina Via Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE) Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234 Filiale di Loreto Aprutino Via Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE) Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853 Filiale di Silvi Marina Via Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE) Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798 Filiale di Pineto SS. 16 - C. De Titta 64025 Pineto (TE) Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374


sommario _ anno VII n°65_ aprile 2012

credito&finan a banca dell’adriatico

79

Nuova intesa tra Confindustria L’Aquila e Banca dell’Adriatico

gi Confindustria Aq

73

PMI e credito, quale rapporto nel futuro?

ambiente

77

Fira Green Bank

territorio

78

Mettiamoci un po’ di S.A.L.E.

lavoro

80

Con generazione vincente si vince il MotoGP

lavoro

82

Torna in piazza Pescara Lavoro

polo arredamento

85

Palm la rinascita del mobile

fondazione aria

86

Premio territorio Abruzzo: parola alle scuole

pari opportunità

89

ApiD, le donne imprenditrici protagoniste del fare in Abruzzo

scuola

92

La frutta tra i banchi di scuola

imprese

95

Quelli che... la natura come impresa

95

109

seminari&convegni europa

105

Giovani, lavoro, imprese

normative

106

La sicurezza si fa strada

congressi

109

La sfida dei giovani commercialisti

finanza

112

Famiglie, impresa e finanza in un mondo che cambia

turismo

114

Il turismo targato Abruzzotravelling

salute

117

L’Abruzzo regione capofila nella lotta ai disturbi uditivi

eventi turismo

118

114

117

Boom di successi per Ecotour

web

120

Pescara capitale del web

edilizia

122

Expò edilizia, dall’Abruzzo parte la promozione dei poli d’innovazione

fiere

125

40 mila presenze alla51esima Fiera dell’Agricoltura

premi

126

“Teramo che lavora spegne” 10 candeline

territorio

128

Nasce a Pescara “Voglia d’Abruzzo”

solidarietà

130

Il ritorno a colori di Abdul Jeelani

editoria

133

The next Global Scenarios: un libro sulle sfide del ventunesimo secolo

editoria

135

“Danno all’ambiente e danno alla persona”

segue a pagina

137

la vita è bella

126

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editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

L

a stagione estiva è alle porte e il caldo di questi giorni ce lo attesta. In Abruzzo sono state confermate le 14 bandiere blu, il vessillo FEE ha certificato ancora una volta che le spiagge abruzzesi sono pulite e di qualità. La borsa internazionale del turismo Ecotour, che si è conclusa da poco, ha consacrato il turismo dei parchi che continua ad attrarre visitatori. Insomma, a leggere questi dati sembrerebbe dire che gli operatori sono pronti ad accogliere numerosi turisti e invece l’ultima ricerca del Codacons rileva il contrario. La crisi economica si farà sentire anche sulle prossime vacanze estive. Eccome! Quest’anno per il Codacons il 44% degli italiani non andrà in villeggiatura; rispetto allo scorso anno, aumenta di 2,5 milioni il numero di coloro che rimarranno a casa tra luglio e settembre. A pesare sulla rinuncia alle vacanze è la pesante crisi che sta investendo il nostro paese e le minori disponibilità economiche determinate dall’incremento delle tassazioni. Quest’anno più che mai, gli operatori abruzzesi dovranno dimostrare di essere coesi e compatti verso un’unica direzione, la crescita della nostra regione.

L’

agroalimentare pare invece essere l’unico settore in crescita nell’economia regionale e una prova è la massiccia partecipazione delle nostre aziende al salone internazionale del food dolce e salato “Cibus” a Parma. Le aziende, esattamente 41, sono state rappresentate da “Agire” il Polo di Innovazione Agroalimentare e dall’associazione regionale allevatori. La presenza abruzzese è stata coordinata dal Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo che ha allestito un’area espositiva di 360 metri quadrati. «L’agroalimentare abruzzese non conosce crisi in virtù della qualità e della forte identità territoriale dei nostri prodotti - ha detto Silvio Di Lorenzo, presidente del Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo - in un mix virtuoso di piccole aziende artigiane e industrie alimentari di eccellenza». A convalidare questa tendenza positiva, è stato giorni fa anche il Centro Studi di Confindustria Abruzzo, che nella consueta presentazione dei dati annuali, ha confermato che il settore trainante del momento è quello alimentare ponendosi ai vertici del comparto manifatturiero italiano.

C’

è una crisi che purtroppo non tende a diminuire, mi riferisco a quella occupazionale. Ma è da poco giunta una buona notizia dalla Regione Abruzzo che non risolve il problema, ma comunque lo attenua. Sono 4 i milioni di euro che la Regione metterà a disposizione per agevolare, attraverso il credito di imposta, le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati. Il beneficio consiste in un bonus fiscale spettante nella misura del 50% dei costi salariali, da utilizzare in compensazione. Le risorse reperite dal FSE saranno utilizzate nella riprogrammazione dei fondi strutturali comunitari disposta dal ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. «Regioni e Governo hanno l’obiettivo di favorire la difesa del lavoro nelle regioni del Sud. L’iniziativa del ministro Barca –ha dichiarato l’assessore Paolo Gatti- è in perfetta sintonia con le politiche attuate in Abruzzo in questi ultimi tre anni per favorire la crescita occupazionale». L’auspico è che si possa continuare ad incrementare l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e donne. direttore@abruzzoimpresa.it

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E’ DI CASOLI IL MIGLIOR OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA Viene dall’Abruzzo il miglior olio extra vergine di oliva italiano, nella categoria Fruttato Medio. A decretarlo, il Gambero Rosso, che ha assegnato il premio speciale, nella guida “Oli d’Italia 2012”, al “Trappeto di Caprafico”, azienda agricola di Casoli, nella provincia di Chieti. Il premio speciale è stato consegnato, in occasione del Vinitaly 2012, all’imprenditore Tommaso Masciantonio, dalla senatrice Colomba Mongiello. L’azienda abruzzese ha, inoltre, ricevuto la Gran Menzione come miglior olio extra vergine di oliva Fruttato Medio per l’olio DOP Bio Colline Teatine, al “Sol d’oro 2012”, il concorso internazionale degli oli extra vergini di oliva. Pluripremiato, l’olio del “Trappeto di Caprafico” ha ricevuto un riconoscimento anche nella guida “Gli extravergini 2012” di Slow Food e il primo premio nella categoria Fruttato Medio, nel concorso “L’Orciolo D’Oro”.

OSTELLO DELLA GIOVENTU’: “IL BOSSO” HA VINTO LA GARA La cooperativa “Il Bosso”, di Bussi sul Tirino, gestirà per cinque anni l’ostello della gioventù “Fiume Tirino”, in via Gramsci. La gara, promossa dalla Provincia di Pescara per l’affidamento in concessione d’uso della gestione dell’ostello di Bussi sul Tirino, è stata vinta dalla cooperativa che si occuperà della gestione e della manutenzione dell’ostello e della cura degli spazi verdi. La struttura si sviluppa su due piani da 190 metri quadri ognuno, con locale soggiorno e una zona notte, composta di sei camere con 24 posti letto, e ha a disposizione anche uno spazio verde. «Abbiamo iniziato un cammino che stiamo percorrendo in modo spedito attraverso il rilancio dell’area verde e turistica di Bussi sostiene l’assessore provinciale al Turismo Aurelio Cilli. L’obiettivo è mettere in rete tutte le eccellenze turistiche del territorio pescarese al fine di incentivare l’accoglienza e promuovere il territorio; la fabbrica del turismo rappresenta un volano che dobbiamo promuovere. L’auspicio è che la struttura di Bussi possa finalmente decollare, dopo una lunga serie di vicissitudini, e rappresentare - conclude Cilli uno strumento per far conoscere questa parte del nostro territorio ai giovani, che saranno i fruitori dell’ostello».

PRIMA RIUNIONE PER LA FEDEREVENTI IN ABRUZZO Nasce anche in Abruzzo, nella Provincia de L’Aquila, la Federeventi, importante organizzazione nazionale che si occupa di spettacolo, convegnistica, manifestazioni e grandi eventi. Ad ospitare la prima riunione, la Confcommercio di Avezzano. Obiettivo principale dell’organizzazione, presieduta da Alessia Di Matteo dell’associazione “Concert/azione eventi”, mirare a fare rete tra quelle imprese che in vario modo operano nel settore dello spettacolo, dello sport, della convegnistica e delle manifestazioni pubbliche. «Siamo particolarmente soddisfatti per questo nuovo positivo risultato sindacale - hanno dichiarato il presidente e il direttore provinciali Roberto Donatelli e Celso Cioni- e sosterremo gli sforzi organizzativi della Federeventi che ha come obiettivo centrale quello di capire come si può fare business facendo rete, in un settore in forte espansione ed i cui operatori hanno un notevole bagaglio professionale che merita di essere valorizzato». Fanno parte del consiglio direttivo, anche, Stefania Evandro, “Associazione culturale Teatro Lanciavicchio”; Carlo Frutti “Associazione Nazionale Difesa del Suolo”; Massimo Coccia “Associazione Harmonia Novissima”; Aureliano Giffi “Palestra Harmony”; Giuseppe Franceschini “Associazione Culturale Giano”.

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tenden e fatti persone

PREMIO SEMICONDUTTORE DELL’ANNO ALLA NAND DELLA MICRON-INTEL Sono la Micron di Avezzano e la Intel gli autori della tecnologia NAND da 20 nm, premiata come “Semiconduttore dell’anno”. L’importante premio è stato presentato da UBM TechInsights, nel decimo Annual Insight Awards, manifestazione tra le più stimate per l’innovazione tecnica che riconosce i risultati conseguiti nel settore dei semiconduttori e dell’elettronica. Il dispositivo Flash NAND da 20 nm con tecnologia di processo all’avanguardia fornisce una struttura di piccole dimensioni e ad alta densità per la memorizzazione di musica, video, e-book e ad altri dati su smarphone, tablet e soluzioni informatiche, quali le unità a stato solido. Il raggiungimento di tale traguardo di prestigio internazionale ha visto la decisiva collaborazione dei centri di progettazione della Micron, punto di eccellenza nello sviluppo di sofisticate soluzioni all’avanguardia per le memorie NAND Flash.

L’ABRUZZO CONQUISTA IL CIBUS DI PARMA Le produzioni abruzzesi piacciono a tutti: dall’Italia, all’Europa del Nord, fino al Giappone. E’ un grande successo quello portato a casa dalle imprese della nostra regione che hanno preso parte al Cibus di Parma, la più importante Fiera dedicata all’agroalimentare che si svolge in Italia. A coordinare, come sempre, la partecipazione abruzzese delle aziende in fiera, il Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo, il cui presidente Silvio Di Lorenzo ha dichiarato: «Abbiamo raccolto le impressioni dei nostri produttori che sono molto soddisfatti dei riscontri ottenuti, anche oltre le aspettative, a dimostrazione del fatto che nonostante la crisi, con le nostre produzioni di qualità, dalla pasta all’olio extravergine di oliva, dalle conserve ai prodotti dolci e salati da forno, dai salumi ai formaggi, possiamo essere altamente competitivi su tutti i mercati». Positivo anche il bilancio dei riconoscimenti conquistati dalle imprese regionali. L’azienda “La tua fattoria” di Serramonacesca, di Ennio di Francesco si è aggiudicata, con il suo pecorino, il secondo premio della prima edizione del concorso caseario “Alma Caseus”, che aveva visto in gara circa 200 formaggi provenienti da tutta Italia. Tra i 30 finalisti del concorso, cui l’Abruzzo ha partecipato con 14 caseifici, si è classificata anche “La Mascionara” di Rinaldo d’Alessio di Campotosto.

CONCLUSA A PESCARA LA PRIMA MEDIAZIONE PER LE CONTROVERSIE CONDOMINIALI Si è conclusa positivamente la prima mediazione per risolvere le controversie condominiali. L’incontro, condotto negli uffici dell’organismo “Mediazione ADR Pescara”, presso l’Ordine dei Dottori Commerciali e degli Esperti Contabili di Pescara, e iscritto al Registro degli organismi di mediazione istituito presso il Ministero della Giustizia, ha così evitato il ricorso alla giustizia ordinaria, permettendo un risparmio di tempo e denaro. A darne notizia sono stati il rappresentante legale, Domenico Di Michele e la responsabile dell’organismo, Maria Chiara Rapino. L’incontro tra le parti è stato condotto dal mediatore Luca Pelagatti, dottore commercialista in Pescara. Paolo Tracanna, presidente dell’Ordine dei Dottori Commerciali e degli Esperti Contabili di Pescara ha così commentato: «Il nostro ente è da tempo fortemente impegnato in una campagna di divulgazione del nuovo strumento conciliativo, nella certezza che le strade alternative alla giustizia ordinaria possono e devono essere praticate. La garanzia di successo, poi, è tutta nella competenza dei dottori commercialisti di Pescara, pronti ad affrontare le nuove sfide della nostra legislazione».

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LUTTO A CASOLI: SCOMPARE L’IMPRENDITORE BORRELLI Un lutto ha colpito ancora una volta l’imprenditoria chietina. Domenica 6 maggio è venuto a mancare Camillo Borrelli, socio dell’azienda di Casoli, T.A. Tecniche di Assemblaggio Srl, ditta appartenente al Consorzio C.I.S.I. I funerali si sono svolti lunedì 7 maggio 2012 alle ore 11.00 presso la Chiesa dei Santi Nicola e Clemente a Lama dei Peligni.

A MONTESILVANO UN CONVEGNO SUI LICENZIAMENTI Si è svolto l’11 e il 12 maggio, presso l’Hotel Sea Lion di Montesilvano, il Convegno Nazionale del Centro nazionale Studi di Diritto del Lavoro “D. Napoletano”. La due giorni è stata l’occasione di approfondire e discutere del “licenziamento individuale tra diritti fondamentali e flessibilità del lavoro”, tema sempre più attuale in conseguenza della crisi del debito del nostro paese. Grazie all’intervento di illustri relatori, il Centro Nazionale “Domenico Napoletano” ha approfondito i profili problematici della materia, analizzando la dialettica tra esigenze economiche e diritti fondamentali coinvolti nel licenziamento anche alla luce delle recenti innovazioni e con riferimento sia alla disciplina di diritto comparato sia al ruolo del sindacato e dell’autonomia collettiva. Dopo l’apertura ufficiale dei lavori, avvenuta venerdì 11 maggio, il convegno si è articolato in tre sessioni: la prima relativa a “Licenziamento, occupazione e tutela del lavoratore”; la seconda sui “licenziamenti individuali in Italia e in Europa” e infine la terza e conclusiva nella quale si è analizzato il ruolo del sindacato e dei contratti collettivi sul licenziamento.

PUBBLICATO IL PIANO SULLA RIMOZIONE DELLE MACERIE Il Comitato di Indirizzo ha approvato il “Piano di Gestione delle macerie e rocce e terre da scavo derivanti dagli interventi di prima emergenza e ricostruzione”. Le finalità del Piano sono: fornire gli strumenti tecnici e operativi per mettere in pratica la migliore gestione delle macerie derivanti da crolli e demolizioni; favorire, con la corretta rimozione e gestione di tali rifiuti, nella fase della ricostruzione, la possibilità di non perdere la memoria “scritta” negli edifici di interesse storico culturale; limitare il volume dei rifiuti recuperando i materiali che posso essere impiegati come nuova materia prima; individuare modalità e risorse da impiegare; definire gli obiettivi in termini di velocità di rimozione delle macerie indicando i tempi di completamento delle attività; mantenere gli impegni assunti dalle PA con le popolazioni che ricevono le macerie. Questo documento fornisce inoltre a tutti i Comuni del cratere gli strumenti utili per la definizione del proprio “piano comunale per la gestione delle macerie”.

I PROBLEMI DEL CREDITO NEL PATTO PER LO SVILUPPO Apertura del Patto per lo sviluppo nei confronti del problema dell’accesso al credito: la mancanza di liquidità per il sistema imprenditoriale è infatti visto come valore negativo in relazione alla ripresa del sistema economico abruzzese. Il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, ha spiegato «la volontà del Patto di raccogliere le vitali esigenze degli imprenditori, strangolati dalla crisi del credito, per aprire un confronto con l’Abi, allo scopo di valutare eventuali intese, pur conoscendo i vincoli imposti da Basilea 2 e 3». Passare dalle singole aziende d’eccellenza ad una rete d’imprese d’eccellenza, attraverso migliori condizioni di competitività, questo l’obiettivo dell’azione di governo regionale, così come espressa dal presidente Chiodi, che ha concluso «Questo ragionamento è anche in funzione di un miglioramento del rapporti con il mondo bancario, anche sulla strada della ricerca e dell’innovazione».

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tenden e fatti persone BANCA TERCAS, COMMISSARIATA DA BANKITALIA La Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo è in amministrazione straordinaria. C’è preoccupazione anche per i dipendenti. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, con decreto del 30 aprile 2012, ha disposto, su proposta della Banca d’Italia, lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Tercas - Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo Spa e la sottoposizione della stessa ad amministrazione straordinaria per gravi irregolarità e violazioni normative, ai sensi dell’art. 70, comma 1, lett. A), del Testo Unico Bancario connesse all’inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni nonché a gravi irregolarità operative. Bankitalia ha proposto il commissariamento “a seguito delle risultanze di accertamenti ispettivi di vigilanza disposti anche a seguito del coinvolgimento di Tercas in un procedimento penale della Procura di Roma, relativo al fallimento di un gruppo immobiliare”, si legge ancora nella nota di Bankitalia. “I predetti accertamenti, condotti nella più ampia collaborazione istituzionale con la Procura, hanno fatto emergere l’inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni nonchè‚ gravi irregolarità operative”.

SOLDI ALLE IMPRESE, LETTERA DEL PRESIDENTE DI GIUSEPPANTONIO AD ANTONIO TAJANI Il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha scritto al vice-presidente della Commissione Europa Antonio Tajani, anche commissario Industria e Imprenditoria, che ha da poco sollecitato ai 27 Paesi dell’UE l’adozione della Direttiva che impone l’obbligo a tutti gli Enti pubblici di pagare le Imprese entro 30 giorni e salvo limitate eccezioni a 60 giorni. «Un’iniziativa forte, che va nella direzione di superare quel “Patto di Stabilità” che troppo spesso si trasforma in un ostacolo quasi insormontabile alla realizzazione di un’opera pubblica e che genera inaccettabili e insostenibili ritardi nei pagamenti a favore delle imprese che forniscono beni e servizi alle PA -scrive il Di Giuseppantonio-. Vincoli di Legge e una burocrazia a volte spinta all’eccesso hanno messo in ginocchio interi comparti produttivi del nostro Paese, a cominciare dall’edilizia ed il relativo indotto con pesanti ricadute occupazionali, determinando la chiusura di tante piccole e medie imprese, ma anche l’impossibilità da parte degli Enti Pubblici di programmare i consueti interventi di manutenzione».

I PICCOLI CONFIDI FANNO APPELLO A NAPOLITANO Sedici confidi legati ad Apindustira, Casartigiani, Confartigianato e Confcommercio hanno inviato un ricorso al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per denunciare l’illegittimità costituzionale della riforma regionale che punta alla fusione delle strutture. Le associazioni chiedono a Napolitano di annullare, «previa sospensione», la delibera di Giunta regionale 947/2011 e disapplicare la legge regionale 37/2010 di riforma dei confidi. Il ricorso fa seguito al pronunciamento dell’Antitrust che ha censurato alcuni passaggi della riforma invitando la Regione a riformularli. «I 16 confidi -afferma Flaviano Cosimati, segretario Confartigianato Imprese Avezzanorappresentano 15.633 imprese socie, hanno prestato garanzie per finanziamenti pari a 86.867.973 solo nel 2011 e detengono un patrimonio netto di 34.531.179. Cifre non trascurabili soprattutto se si tiene conto dello stato di sofferenza delle imprese della nostra regione». L’assessore Alfredo Castiglione replica accusando di «irresponsabilità chi continua ad opporsi ostinatamente alla legge dimostrando di non tutelare gli interessi delle piccole e medie imprese».

“BREVETTI+”, DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO INCENTIVI PER I BREVETTI Una dotazione finanziaria pari a 30,5 milioni è stata destinata dal Ministero dello Sviluppo economico alle imprese di tutto il territorio nazionale per incentivare i brevetti. La misura, chiamata “Brevetti+” e gestita da Invitalia, vede nella valorizzazione dei brevetti una leva importante per sostenere la competitività delle imprese e potenziare il made in Italy in tutto il mondo. A presentarla a Pescara l’assessore allo Sviluppo economico, il Responsabile Ricerca e Innovazione di Invitalia e l’assessore allo Sviluppo territoriale della Provincia di Pescara che ha anche curato i quattro workshop dell’Innovation day’s dedicati ai temi: brevetti, pubblica amministrazione, green economy e cluster. La misura prende in considerazione due tipi di incentivi: i premi per la brevettazione e la registrazione di disegni e modelli e gli incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti, disegni e modelli. Per l’assessore allo Sviluppo economico «La ricerca di nuovi modelli per favorire la crescita passa necessariamente attraverso nuove stimolazioni del mercato. Comprendere la ineludibile necessità di innovazione vuol dire comprendere una via alternativa a questa crisi».

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l’Abru

o che produce

Ernesto Petricca direttore Api Pescara-Chieti

Una nuova Italia, un nuovo Abruzzo,

per uscire dalla crisi

U

scire dalla crisi è diventato l’imperativo che accompagna le nostre giornate. “Come” uscirne dà luogo invece ad una serie di ricette che ognuno nel suo campo cerca di proporre. Due sono gli aspetti su cui confrontarsi, aspetti sociali ed economici, ed è evidente che la politica tocchi trasversalmente entrambi. L’aspetto sociale riguarda innanzitutto la voglia di riappropriarsi della vera politica e del ruolo dei partiti. Questi, è bene ricordarlo, hanno la funzione di aggregazione degli interessi, cioè la combinazione delle diverse istanze in un quadro d’insieme coerente e congruente. Quindi la funzione di “sistema” è già nel concetto di politica e di partito, a patto che si voglia riconoscere questo ruolo. Bisogna però ridurre/eliminare i cosiddetti privilegi, che non sono diritti acquisiti se creano evidenti disuguaglianze sociali. Poi, la base, la gente, il “popolo”, sta passando da una fase di difficoltà ad una fase di povertà, ma quel che è peggio è che questo nuovo status obbliga necessariamente a cambiare stile di vita, spesso comporta la rinuncia alla normalità. Anche gli imprenditori, soprattutto quelli che guidano le piccole e medie imprese, non sono immuni da una crisi che li coinvolge in doppia veste, come persone e come proprietari di aziende. Meno fatturato, mancati pagamenti (dei privati e del “pubblico”), difficoltà a capire un mercato che ormai è preda di una globalizzazione che non ci vede più protagonisti, insieme ad capacità non sempre eccellente di gestire le dinamiche aziendali, creano un mix di fattori negativi che portano le aziende sull’orlo della chiusura, quando va

bene. Tre sono, le condizioni e i fattori su cui agire immediatamente. Più liquidità per le imprese, meno burocrazia, più formazione, anche per imprenditori e dirigenti. Il primo punto riguarda ovviamente l’annoso rapporto banche/imprese, che significa essere più coscienti che occorre liquidità nelle casse delle aziende, non regalando denaro, ma potenziando tutti quegli strumenti e quei prodotti alla base del rapporto con esse. Se i clienti privati, ma soprattutto pubblici, tardano i pagamenti alle aziende (che nel frattempo continuano a pagare tasse e dipendenti) occorre che queste abbiano più apertura negli anticipi, abbiano più capacità di ottenere apertura di credito, occorre che la loro soglia di merito creditizio sia più alta, altrimenti si crea un default che non riguarda solo le aziende, ma anche i lavoratori e le stesse banche. Meno burocrazia significa che gli attori pubblici (dirigenti e funzionari) siano più coscienti del loro ruolo e di quanto sia importante la loro efficienza in questo sistema. Meritocrazia è un termine che deve tornare ad essere il dominus nell’attività pubblica; se il posto pubblico è il “posto sicuro”, l’efficienza di un dirigente pubblico deve essere massima. Infine la formazione, non solo per le maestranze, ma anche i funzionari, i dirigenti e gli stessi imprenditori siano sottoposti a percorsi formativi, perché oggi la concorrenza internazionale si affronta soprattutto con una conoscenza approfondita, tecnica, gestionale e anche politica (con la formazione geopolitica un imprenditore che esporta quanto meno dovrebbe sapere che forma di governo ha quel paese e che tipo di economica vige)

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

I giovani,

la vera leva per la crescita

I

l presidente Monti nel corso del suo intervento in Parlamento ha indicato agli italiani un percorso basato su crescita, rigore ed equità. Un paese che non cresce sotto il profilo economico non è in grado di coniugare gli obiettivi del risanamento con quelli della coesione sociale. Si tratta di una indicazione di lavoro piuttosto importante e impegnativa che comporta un riallineamento della politica di fronte ai grandi mutamenti che si sono registrati nei processi economici. All’interno di questo schema, il messaggio sembra contenere due importanti implicazioni. La prima riflette il superamento della grande stagione keynesiana. Con la carenza di risorse e con l’elevato debito pubblico, il welfare dei decenni passati, pur innovativo e popolare nelle circostanze dell’epoca, appare oggi non più proponibile con le stesse modalità e con gli stessi contenuti. La spesa pubblica non può più essere concepita come una variabile indipendente oppure come un salvagente in caso di congiuntura sfavorevole o, ancora, come strumento per accrescere reddito e occupazione. Per converso, il liberalismo tout court produce disuguaglianze inaccettabili e polarizzazione dei redditi. Einaudi direbbe che il “mercato è un impassibile strumento economico che ignora giustizia, morale, valori umani. Sul mercato si soddisfano domande, non bisogni”. Oggi che i mezzi sono decisamente scarsi, soprattutto in una regione come l’Abruzzo che non può prescindere da una politica di spending review, ossia di monitorare le voci di spe-

sa della macchina amministrativa e burocratica, il criterio guida non può che essere quello di dare priorità agli interventi scegliendo, tra le varie alternative, quelle che conducono alla crescita economica e non alla protezione, quelli che riducono il legame tra interessi corporativi e sistema politico, oppure quelli che pongono al centro il merito e la capacità anziché l’appartenenza e il privilegio. Il richiamo di Mario Monti al ruolo dei giovani e delle donne nel sistema economico va in questa direzione. La loro attuale marginalità costituisce non solo un enorme spreco di risorse e di capitale umano, ma rappresenta una delle principali cause della mancata crescita. Le recenti crisi hanno reso ancora più difficile la condizione giovanile, da oltre un decennio penalizzata da un sistema chiuso che tende a proteggere soltanto gli inclusi, coloro stabilmente inseriti nel mercato del lavoro. In Abruzzo il tasso di disoccupazione giovanile, nella classe 15-24 anni, supera il 29% e anche se manifesta una intensità minore a quella del Mezzogiorno (38%), tuttavia si colloca su livelli più alti rispetto alla media italiana. Sono presenti nel mercato giovani “lasciati indietro”, vale a dire che non hanno terminato la scuola superiore e che non stanno seguendo nessun percorso formativo, e “giovani con difficoltà di integrazione”, che non trovano lavoro a tempo indeterminato e alternano contratti temporanei a periodi di disoccupazione. C’è una diffusa consapevolezza sul ruolo positivo che il capitale umano svolge sulla crescita economica. Gary

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nonsoloeconomia

Becker, premio Nobel per l’economia, ha evidenziato molteplici effetti positivi, che coinvolgono la struttura produttiva, il pil, il benessere sociale, la sicurezza, la sanità e la coesione sociale. Inoltre, l’ingresso dei giovani nell’attività produttiva migliora la qualità della forza lavoro, l’efficienza e la produttività e determina esternalità positive che si trasmettono su tutti gli altri lavoratori. La valorizzazione del capitale umano e dei talenti locali costituisce dunque la risorsa più importante per innalzare il livello di competitività della regione, in particolare in un contesto di globalizzazione dove si richiedono qualità, innovazione ed elevate competenze. Una grande risorsa e non una sorta di esercito immobile incapace di creare sviluppo e ricchezza. La bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro costituisce l’altra faccia della stessa medaglia. Nel 2010 il tasso di inattività femminile è stato pari al 48,9%, 13 punti al di sopra della media dell’Europa a 27. Dopo Malta, l’Italia è il paese europeo con il più alto tasso di inattività, da non poter assolutamente reggere il confronto con gli altri paesi avanzati come la Danimarca (23,9%) o con la stessa Germania(29,2). L’Abruzzo ha una percentuale del 50,2% e si colloca al 13° posto tra le 271 regioni che presentano un elevato tasso di inattività. L’analisi sul tasso di occupazione non muta di molto. E’ pari al 46,1% per l’Italia, contro il 58,2% dell’Europa allargata, e al 44,1% per l’Abruzzo. Anche in questa circostanza, la nostra regione si differenzia dai bassi valori del Mezzogiorno, ma il suo posizionamento nel ranking europeo è piuttosto modesto: il 253° posto su 271 regioni. Questi valori sono abbastanza rappresentativi di una situazione di grande difficoltà sia per quanto riguarda il ritardo dai parametri di Lisbona fissati per il tasso di occupazione al 60% e sia per il notevole gap tra i livelli di occu-

pazione maschile e quelli femminili, pari a oltre 23 punti, nonostante le donne si presentino sul mercato del lavoro con un tasso di istruzione più elevato. E poiché la regione manifesta un tasso di natalità inferiore alla media nazionale si può affermare che, erroneamente a quanto si possa comunemente pensare, esiste il paradosso di una stretta relazione tra bassa partecipazione e bassa fecondità. E’ inutile nascondere che sul debole contributo delle donne alla vita economica e produttiva influiscono fattori che stanno a monte del problema. Il riferimento va alle politiche di flessibilità del mercato del lavoro, agli strumenti di conciliazione dei ruoli, al rafforzamento dei servizi sociali come condizione per accrescere l’offerta e incentivare la domanda. In questa sede occorre però sottolineare la forte connessione che esiste tra lavoro femminile e crescita economica. Per la Banca d’Italia, con una occupazione pari al 60%, il pil aumenterebbe del 7%; per l’ufficio studi di Confartigianato il Pil crescerebbe di un valore pari a quello accumulato dal 1998 al 2010. Ciò a seguito dell’aumento dei consumi e degli investimenti, dell’abbassamento del rischio povertà, della maggiore sicurezza e per l’esternalizzazione verso soggetti esterni di molti servizi che oggi vengono svolti all’interno del nucleo familiare. Ne consegue che la proposta avanzata per incentivare la domanda di lavoro femminile attraverso la riduzione del carico fiscale che grava sulle imprese non può che essere accolta positivamente. L’ingresso nel mercato del lavoro delle componenti giovanili e femminili può rappresentare una grande opportunità per riprendere il cammino dello sviluppo. Questo obiettivo deve essere considerato strategico per tutto il sistema regionale, non solo per l’assessore regionale al Lavoro che da diverso tempo opera con efficacia su tale importante questione

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

Condannati

a restare piccoli

C

on l’epilogo della Tercas si manda in soffitta, per il momento se non definitivamente, il sogno di un’unica Cassa di Risparmio regionale. Ma è anche vero che la Tercas e la Caripe rappresentano, indiscutibilmente, l’unico sistema bancario di una certa dimensione, a valenza regionale. Tutto il resto ha una dimensione troppo localistica, oppure, se anche ha il cuore dalle nostre parti, ha, sicuramente, la testa altrove. Ecco allora spiegato come l’intervento di Bankitalia, in realtà, sancisce tante cose. Quella più immediata e, se vogliamo, più semplice da leggere, è la parola fine a un sistema creditizio che ha retto, per oltre quarant’anni, le sorti della provincia di Teramo. Quella stessa governance che, per anni, ha custodito un patrimonio costruito sul localismo e che aveva eretto un muro impenetrabile, si è sfaldata davanti all’abilità e le mire espansionistiche di un giovane bancario. Un enfant terrible in grado di dissipare, in poche operazioni, la cautela e il rigore di una mentalità che si era consolidata nel tempo, nel nome della congiunzione tra la DC di Remo Gaspari, l’avvento della Seconda Repubblica con i suoi nuovi equilibri politici e il mondo finanziario. Un modello di centralità uscito indenne da rivoluzioni storiche e culturali, ma che si è schiantato sotto il peso dell’ambizione. Cose che capitano. Il commissariamento della Tercas, però, ha anche altre ripercussioni, e pesa sull’immagine dell’intera Regione. Ci riconsegna uno scenario desolante di un sistema culturale fragile, che dovrà fare i conti con il campanilismo delle banche di piccolissimo cabotaggio. L’Abruzzo, gira che ti rigira, alla fine presenta

limiti insormontabili. Appena ci si infervora su qualcosa e si punta in alto, ci si brucia come Icaro al sole. Tutto questo accade in un momento veramente delicato per il rapporto tra il mondo imprenditoriale locale e gli intermediari finanziari. Basilea 3 è alle porte e, con la sua entrata in vigore già dal gennaio 2013, sarà introdotta una serie di misure ancora più stringenti. Se le condizioni diventano più rigide è indubbio che la contiguità con il territorio si rende più necessaria. Così come la riforma dei Confidi, a questo punto, diventa una questione vitale per l’intero Abruzzo. Il sistema economico-industriale ha bisogno di un soggetto forte, in grado di assicurare adeguate garanzie e consentire un accesso al credito per rilanciare nuovi investimenti, specialmente per i soggetti più deboli (start-up - imprese giovanili). Ma anche su questo fronte, ci sarà bisogno di combattere contro l’atomizzazione delle realtà disseminate un po’ dovunque e puntare su una struttura adeguatamente patrimonializzata. Insomma, per il bene dell’economia regionale, ci sono da immolare poltrone e rendite di posizione. Un compito non facile e per alcuni versi impopolare, ma di grande valenza per la società che produce e che punta sull’apertura di nuovi cantieri, con relativi incrementi dei livelli occupazionali. Ascoltata Bankitalia, valutata la situazione generale, dobbiamo volare. Cercasi uomini coraggiosi, ma non spericolati, pronti a puntare in alto e, una volta per tutte, senza cadere. Non è scritto da nessuna parte che l’Abruzzo è condannato a restare piccolo, se non nella miopia di piccole menti che occupano posti nodali

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in primo piano

» di Martina Luciani

La libertà dietro le sbarre:

«Perdonate voi stessi» Visita alla casa circondariale di Lanciano, un punto di vista diverso sul ruolo del carcere e sulla figura del detenuto

L

asciate gli oggetti personali a casa, niente borse, telefoni o fotocamere. Presentate un documento di riconoscimento all’ingresso, aspettate che il cancello dietro di voi si sia definitivamente chiuso ed è proprio in quel momento che si aprirà quello che avete di fronte. Non potete più tornare indietro, si può solo andare avanti: benvenuti alla casa circondariale di Lanciano. Come ogni luogo “chiuso”, al riparo dai riflettori, un carcere genera spesso interesse e curiosità, sentimenti dati proprio da quell’alone di mistero in cui è avvolto. Non si possono fare né riprese, né foto. Romanzando un po’ la realtà, ci piace pensare che non sia solo per motivi di sicurezza, ma che ci sia anche una sorta Una veduta della casa circondariale di Lanciano

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di segretezza tesa a voler lasciare ancora molto all’immaginazione. Siamo abituati a vederli nei film i penitenziari, ed a immaginare i detenuti come omoni grossi, pieni di tatuaggi e cicatrici, segni indelebili di una vita vissuta fuori dalle regole. Ma una volta varcati quei cancelli, la nostra fantasia smette di viaggiare e si scontra bruscamente con una realtà meno cinematografica e più concreta. Nel cortile interno, colpiscono i disegni con gabbiani e frasi che inneggiano ad una forma di libertà interiore, l’unica che si può trovare dietro le sbarre. Già, le sbarre sono proprio come quelle dei film ed è attraverso quelle che si riescono ad intravedere i volti di chi quel


posto lo vive tutti i giorni, di chi ne ha fatto una casa, di chi conta mesi, giorni ed ore che sono lì a separarli dalla libertà vera. Ma andiamo oltre, oltrepassiamo quelle sbarre e ci ritroviamo nel passeggio, l’ora d’aria. È come stare in un acquario ma non si capisce bene quali siano i pesci e quali i visitatori. La curiosità è tangibile da entrambe le parti. Da un lato c’è chi non è più abituato a vedere così spesso facce nuove, e dall’altro ci siamo noi che allo stesso modo non abbiamo l’abitudine di dare un volto ad un crimine, se non in tv. L’occasione è quella della messa pasquale. Ad officiarla sarà il vescovo della Diocesi di Lanciano – Ortona, mons. Emidio Cipollone. La funzione si terrà nel teatro del penitenziario, ed anche lì salta all’occhio il nome della compagnia teatrale: panta rei. Tutto scorre. Un continuo riferimento alla speranza ed al futuro. Ed è proprio su questa speranza che si basa l’omelia del vescovo. mons. Cipollone non perde occasione per ricordare la misericordia di Cristo ed invita i presenti a non perdere la speranza, a cercare in se stessi la spinta per cambiare e non ricadere più negli stessi errori. «Se Cristo ha perdonato l’uomo, anche voi potete perdonare voi stessi» questo il messaggio di mons. Emidio. Ed a guardarli bene, i detenuti presenti alla messa, circuito alta sicurezza, non si sono ancora perdonati. Ed è dal gesto più semplice che possiamo renderci

conto del loro senso di inadeguatezza. Una mano tesa per lo scambio della pace fa illuminare lo sguardo, come se anche in quel piccolo cenno si possa vedere un futuro migliore. Chi ci guida, virtualmente, nel mondo carcere, è l’ispettore capo Pellegrino Gaeta, responsabile dell’ufficio servizi. Nella casa circondariale di Lanciano, terza della Regione Abruzzo, costruita nel 1992 ed in uso dal 1994, ci sono circa 350 detenuti, tutti uomini. E si parlava di sovraffollamento già quando erano “solo” 190. Il personale invece consta di 155 addetti e questi sono invece davvero pochi. Oltre al personale di Polizia Penitenziaria, nell’istituto ci sono direttori, educatori, psicologi, assistenti sociali, operatori del Ser.T. (servizio tossicodipendenze), volontari, cappellani, mediatori culturali ed insegnanti. Le celle, 9 metri quadri compresi i servizi, possono essere occupate anche da tre persone ciascuna. Ci sono tre sezioni diverse: criminalità comune, alta sicurezza e familiari di collaboratori di giustizia che stanno scontando a loro volta una pena, il cosiddetto “circuito zeta”. Il circuito della criminalità comune è quello in sovraffollamento. I detenuti sono circa 75. E non è facile tenere nella stessa cella persone con background culturali diversi, ma purtroppo ad oggi, le alternative non sono molte.

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Il circuito dell’alta sicurezza ospita invece chi ha legami con la criminalità organizzata. E come ci dice l’ispettore Gaeta, in questa sezione le cose sono un po’ diverse. Se nel reparto della criminalità comune possono verificarsi maggiori episodi di insubordinazione, nella sezione alta sicurezza prevale la pax. L’obiettivo è far passare il tempo in prigione più in fretta possibile. Qui perciò non ci sono ribelli, c’è grande collaborazione con il personale e rispetto delle regole. Nessuna redenzione però, si lavora solo per avere uno sconto di pena per buona condotta. I detenuti comuni che si distinguono per buon comportamento, nel tempo, hanno la possibilità di svolgere delle attività. La struttura penitenziaria offre il servizio scolastico obbligatorio, per chi non l’avesse già conseguito, ed anche la possibilità di frequentare un corso di studi superiore o universitario. Oltre a numeri e statistiche, dalla chiacchierata con l’ispettore capo Gaeta, vengono fuori importanti spunti di riflessione sulla funzione rieducativa del

carcere. L’articolo 27 della Costituzione Italiana recita infatti “le pene (…) devono tendere alla rieducazione del condannato”. La piena rieducazione, secondo l’ispettore, non può però essere pretesa dal solo carcere. Il personale infatti cerca di tirare fuori il meglio dal detenuto. Con rispetto, correttezza, dialogo e senza giudicare. Ma una volta scontata la pena, torna il semplice cittadino, e se la società civile non gli fornisce il suo sostegno, senza una rete di aiuto, non sarà così difficile tornare a delinquere. E allora tornano in mente le parole del Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach: “Il piccolo e anticonformista Gabbiano Jonathan riesce ad intravedere una nuova via da poter seguire, una via che allontana dalla banalità e dal vuoto del suo precedente stile di vita, e comprende che oltre che del cibo un gabbiano vive della luce e del calore del sole, vive del soffio del vento, delle onde spumeggianti del mare e della freschezza dell’aria”

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in primo piano

» di Laura Tinari

A L’Aquila... il lavoro che non c’è! Difficoltà nell’accesso al credito, inefficienza della Pubblica Amministrazione, lentezza del processo di ricostruzione, concorrenza sleale, mancanza di strategia nella politica economica, maggiore formazione nel settore dell’imprenditoria. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Santilli, Carlo Imperatore, Stefano Miconi e Antonella Di Nino

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uali sono oggi le preoccupazioni del mondo del lavoro in provincia di L’Aquila? Abbiamo chiesto ad imprenditori, associazioni di categoria, professionisti e politici di scattarci una fotografia delle maggiori difficoltà che il territorio vive in questo particolare momento storico di forte crisi mondiale, qui acuita dai problemi causati dal sisma. Problemi che rendono la situazione aquilana uno specchio amplificatore di quanto sta accadendo un po’ in tutta Italia. Nel voto delle appena passate elezioni amministrative queste difficoltà hanno pesato: se da un lato c’è voglia di cambiamento, dall’altro c’è disaffezione verso la politica e un senso di scoraggiamento nei confronti di un rinnovamento che non c’è stato, soprattutto nei centri maggiori della provincia. Un voto frammentato, che ha premiato i rapporti personali con i candidati in nome della volontà di ridare significato a parole come fiducia, etica, impegno, capacità di rappresentare interessi e professionalità. Ma cosa chiedono gli imprenditori alla politica? Semplicemente di stargli accanto!

LORENZO SANTILLI presidente Camera di Commercio di L’Aquila

«Le imprese sono messe all’angolo da una condizione economica generale complessa, da un carico fiscale enorme e costantemente in aumento, da una burocrazia sempre più soffocante, da un accesso al credito sempre più difficile, da una PA inefficiente e che non paga i creditori. Tutto ciò comporta che le aziende corrano seri rischi di perdere commesse e competitività, andando incontro a ristrutturazioni e ridimensionamenti, anche in termini di personale, che spesso sfociano nella chiusura. Di conseguenza la condizione dell’impresa oggi crea ulteriori difficoltà alla creazione di nuova occupazione. Io cerco di guardare con ottimismo al futuro e credo che nel nostro territorio arriveranno presto quei segnali positivi già indicati. Il riferimento è alle problema-

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tiche connesse alla ricostruzione, solo questa infatti potrà fare da volano e consentirci di superare la crisi senza soffrire ulteriormente».

STEFANO MICONI commercialista

«A L’Aquila manca una strategia di politica economica: la classe dirigente cittadina non riesce a tracciare una rotta che definisca la vocazione economica da dare alla Città nel post terremoto. I nostri amministratori dovrebbero affidarsi all’aiuto di veri esperti di politica economica, meglio se provenienti da fuori e dunque non legati alla tradizione e alle origini aquilane, che abbiano il coraggio di “ordinare” un cambio di rotta che definisca il nuovo volto economico della cittadina. A questo dovrà seguire necessariamente una maggiore formazione


culturale verso il settore imprenditoriale, che preveda in primis l’abbandono di quei retaggi legati al posto fisso (magari statale). Una formazione che dia le istruzioni per creare imprese solide in grado di produrre eccellenze sui mercati nazionali ed esteri. Per nostra esperienza L’Aquila ha le risorse umane e professionali per affrontare questa sfida, ma ad una sola condizione: una ritrovata capacità di networking e associativismo al fine di sviluppare intenti comuni. Quegli stessi intenti che nel Duecento si sono uniti al momento della sua fondazione».

CARLO IMPERATORE condirettore Confindustria L’Aquila

«La lentezza del processo di ricostruzione sta generando continue aspettative da parte delle imprese, che oggi continuano a lavorare tra tante difficoltà economiche e bancarie, che scatenano una reazione a catena non permettendo di soddisfare a sua volta le richieste dei fornitori. Parliamo di Imprese che per di più sono costrette a soffrire la concorrenza di altre aziende che arrivano sul territorio e possono fruire, per fortuna, degli incentivi riservati alle nuove iniziative imprenditoriali tra cui quelli previsti per le nuove assunzioni. Per evitare questa sorta di “dumping legale”, gli enti pubblici preposti dovrebbero riservare delle provvidenze o prevedere strumenti agevolativi, anche per le imprese che da anni, a fatica e nel rispetto della legalità, insistendo nella nostra provincia danno un minimo di stabilità all’occupazione. In generale, oltre a quelli che sono i problemi già noti e che le aziende vivono quotidianamente, bisogna tener conto anche della riforma degli ammortizzatori sociali e del mercato del lavoro, che non va incontro né agli imprenditori né ai giovani. Se da un lato si è costretti ad adeguare l’uscita dal mercato del lavoro alle aspettative di vita, innalzando l’età pensionabile, dall’altro si deve incentivare e sostenere

l’ingresso dei giovani e delle donne, soprattutto attraverso lo strumento degli sgravi fiscali e della formazione. La situazione di queste due categorie lavorative è oggi a L’Aquila particolarmente preoccupante».

ANTONELLA DI NINO assessore alle Attività produttive Provincia di L’Aquila

«Le idee ci sono, ma non si riescono a portare avanti perché c’è pochezza di vedute in quelli che dovrebbero essere i nostri partner. Di questo a farne le spese è solo il territorio. Nonostante ciò si continua a parlare di progettualità, senza voler però poi fare filiera per portare a casa risultati o addirittura denigrando le idee degli altri. Sappiamo bene che i soldi sono pochi e che quotidianamente si combatte per mantenere i posti di lavoro piuttosto che per crearli. Ricordiamo che la Provincia lavora con funzioni delegate dalla Regione, funzioni che vediamo cambiare in corso d’opera. Solo per fare alcuni esempi di impegni che abbiamo preso ma abbiamo dovuto poi lasciare. Stavamo lavorando per la creazione di uno Sportello Unico per le Attività Produttive, ma la normativa ci ha tolto le competenze perché già delle Camere di Commercio e non si volevano creare duplicati. Poi c’è l’acquisto del complesso di Aquila Sviluppo su cui stavamo operando insieme al Comune di L’Aquila per creare un incubatore di impresa: con la nuova direttiva sulle Province abbiamo dovuto devolvere la nostra quota di finanziamento della Legge Mancia al Comune. Ci resta la gestione per delega dei PIT, da un lato stiamo liquidando quelli per le PMI, dall’altro stiamo facendo nuovi accordi di partenariato per i comuni montani. Accordi che prevedono la presentazione di progetti da parte di enti pubblici e la messa a bando dei fondi residui per le nostre realtà imprenditoriali. I fondi sono pochi, ma certi e questo è meglio che il nulla».

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in primo piano

Il cuore » di Denia Di Giacomo

che tradisce

Sportivi in apparenza imbattibili che si accasciano sul campo di gioco, atleti alleatissimi il cui cuore ad un certo punto non regge. Parliamone con il professor Patrizio Ripari, dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti – Pescara

I

n Italia si stimano 60 mila morti all’anno per arresto cardiaco. Ebbene sì, un numero impressionante, soprattutto se pensiamo che le vittime sono spesso sportivi o persone in piena forma. Il giovane Piermario Morosini, centrocampista del Livorno morto a 25 anni durante una partita nello stadio di Pescara, è l’ultimo di una lunga lista, ma ricordiamo anche qualche altro sportivo come il giocatore di pallavolo Vigor Bovolenta, l’atleta giapponese Matsuda, il camerunense Foè, e molti ancora, tutti vittime di questo killer silenzioso.

Secondo il Journal of the American College of Cardiology, gli atleti che si esercitano per 3 o più ore al giorno hanno una maggiore probabilità di morire per arresto cardiaco,* nello specifico si stima che su un campione di 50 mila atleti, uno può morire durante l’attività fisica. Ma sembra comunque paradossale che un atleta possa subire un attacco cardiaco. Parliamone con chi conosce bene la materia, il professor Patrizio Ripari, responsabile della Sezione Cardiologica e Medico Sportiva del Centro Universitario di Medicina dello Sport dell’Università degli Studi di Chieti.

Intervista a Patrizio Ripari

responsabile della Sezione Cardiologica e Medico Sportiva del Centro Universitario di Medicina dello Sport dell’Università degli Studi di Chieti

Le tragedie in campo legate a crisi cardiaca sono evidenti e purtroppo numerose. Quali sono a suo avviso le motivazioni che negli ultimi anni hanno portato ad un aumento in percentuale di questi tristi avvenimenti?

«La morte cardiaca improvvisa di un atleta è un evento possibile, anche se ancora oggi le statistiche riferiscono una prevalenza non superiore all’1-2% del numero globale delle morti improvvise ( 0,7-1/100.000 soggetti/anno) ed ha un’incidenza pari a 2,3 casi ogni 100.000 atleti/anno, L’evento colpisce più frequentemente atleti

*fonti: Journal of the American College of Cardiology Vol 28, pp 428 – 431, 1996

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uomini e spesso sotto i 35 anni d’età. Sono maggiormente colpiti gli sportivi di più basso livello agonistico (dilettanti, amatoriali), più spesso durante competizioni piuttosto che in allenamento. Il recente incremento, almeno apparente, dei casi riguardanti atleti professionisti potrebbe, a mio avviso, correlarsi col crescente impegno a cui questi


sono chiamati, non solo sul piano fisico quanto nella componente neuro-sensoriale». Oggi la Medicina dello Sport è una delle più avanzate ed accurate, ma cosa si potrebbe aggiungere oltre ciò che viene fatto? «La Medicina dello Sport in Italia rappresenta un modello mondiale, non ancora adottato in nessun’ altra nazione, basti pensare che negli Stati Uniti il test d’idoneità è limitato esclusivamente alla raccolta dell’anamnesi ed all’esame obiettivo, che spesso vengono effettuati addirittura da personale infermieristico. Nel nostro Paese, a partire dal 1982 vige una specifica legge sulla tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche, che impone una visita obbligatoria annuale di idoneità, semestrale per alcune categorie di atleti professionisti. I controlli di tipo cardiologico richiesti sono numerosi ed articolati, anche se, a mio parere, l’ecocardiografia almeno alla prima visita e l’effettuazione di un vero test da sforzo in tutti gli sportivi ed a tutte le età, pur considerando alcune difficoltà logistiche, sarebbero auspicabili». Nel caso del calciatore Morosini si è parlato un ritardo nei soccorsi…Quanto conta la tempestività del soccorso in una crisi cardiaca? «La tempestività e l’efficacia del primo soccorso sono di fondamentale importanza nel determinismo dell’esito ”quoad vitam” e “quoad valetudinem” di un evento cardiaco improvviso in corso di sforzo fisico». Esistono dei farmaci o delle sostanze, magari generalmente utilizzate dagli sportivi, che con un uso prolungato, possono incidere sui problemi cardiaci? «Tutti i farmaci hanno effetti

secondari e molti di questi riguardano l’apparato cardio- circolatorio. Tra quelli di uso “lecito” più comune, non solo negli sportivi, si possono annoverare sostanze utilizzate per curare la patologia asmatica, alcuni antiinfiammatori, antidolorifici, sciroppi antitussigeni. Sono poi, purtroppo, da prendere in considerazione gli effetti deleteri e talora drammatici di farmaci assunti a scopo dopante, come steroidi anabolizzanti, stimolanti del sistema nervoso centrale, senza trascurare la diffusione, specialmente in ambito giovanile, di sostanze stupefacenti…». Come ci si accorge di trovarsi dinnanzi a qualcuno che sta subendo una crisi cardiaca? E quali sono le azioni immediate da porre in essere per aiutarlo? «Riconoscere una crisi cardiaca al primo impatto non è sempre agevole, in quanto talora il soggetto appare immediatamente in condizioni di evidente sofferenza, mentre in altri casi la manifestazione è un po’ sfumata… suggerirei, qualora ci si trovi al cospetto di un individuo che accusi un malore, di dare immediato inizio alla catena del soccorso, avvertendo o facendo avvertire il 118 e nel frattempo cercando, nei limiti delle proprie competenze, di attuare prime manovre quali disostruzione delle vie aeree e sorveglianza delle funzioni vitali». Lo sport è sempre stato considerato un amico della salute fisica e del cuore, ma la prevenzione è importante, quali consigli si sente di dare in ambito preventivo ad una persona apparentemente sana che svolge una normale e regolare attività fisica? «Farei un distinguo tra il significato di sport e attività fisica: il primo ha delle caratteristiche

peculiari che lo rendono accessibile ad un novero relativamente ristretto di persone, che sono predisposte ad accettarne tutti

i pro ed i contro, dal momento che la pratica sportiva agonistica non è scevra di rischi, in primis di tipo traumatico, ascrivibili ai sovraccarichi di tipo meccanico ed ai danni da “overuse”, nonché alla componente stressogena, che va a turbare l’equilibrio omeostatico dell’organismo. Per converso, l’attività fisica regolare, in sinergia con un regime alimentare sano ed equilibrato, rappresenta un elemento efficace ed insostituibile per il mantenimento di condizioni di salute psico- fisica ottimali, dal momento che è ormai acclarato che l’attività fisica può essere utilizzata alla stregua di un farmaco per la prevenzione primaria e secondaria delle patologie “del benessere”, quali ipertensione, soprappeso/ obesità, diabete, dismetabolismo, osteoporosi e persino depressione e cancro… ma, alla stessa stregua del farmaco è opportuno che l’attività fisica sia opportunamente prescritta e somministrata, per cui suggerirei, anche nella pratica di attività motoria libera, di sottoporsi preventivamente e periodicamente ad un controllo medico-sportivo e cardiologico, comprendente un test ergometrico ed un ecocardiogramma»

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in primo piano

» di Marcella Pace

“Ciao Presidente, ti sia lieve la terra” L’addio a Romano Malavolta jr, ex presidente del Teramo calcio

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n altro lutto ha colpito l’imprenditoria abruzzese. Un altro lutto ha colpito il mondo del calcio abruzzese. Aveva mille interessi, Romano Malavolta jr, ex presidente del Teramo calcio, scomparso il 24 aprile a soli 42 anni. Figlio di una famiglia originaria di Bellante e trasferitasi a Roma, dove era nato il 3 settembre del 1969, Romano Malavolta jr lascia la moglie Patrizia Verduci, due figli, il padre Aristide, imprenditore che ha gestito Foodinvest e Malavolta group, una delle maggiori industrie alimentari abruzzesi, e i fratelli Mario, Rita e Andrea. Romy, come lo chiamavano tutti, è morto al policlinico Gemelli di Roma, dopo una lunga malattia. Il suo cuore che ha battuto per undici anni all’unisono con il Teramo calcio, dal 1996 al 2008, ha ceduto. Proprio nel 1996 dopo il primo intervento chirurgico al cuore, Romy riceve in regalo dal padre, l’industriale Aristide Romano senior, la presidenza della squadra biancorossa. Ma quando nell’estate del 2008, è pronto al secondo intervento chirurgico al suo debole cuore, Romano jr è costretto a lasciare la sua squadra, ad un passo dalla serie B e al tempo stesso dal baratro del fallimento della società, dove c’è un buco di circa tre milioni e mezzo di euro. Romano Malavolta jr viene condannato in primo grado dal tribunale di Teramo a nove mesi e al pagamento di una multa. Lui è costretto a vendere attraverso una procura, i suoi beni immobili a Teramo, la casa in via del Castello e l’ufficio in via Delfico. Solo qualche giorno fa, il 16 aprile, arriva la bella notizia. In appello il giovane imprenditore viene

assolto e non più considerato colpevole perché il fatto non è previsto dalla legge come reato. E a nemmeno dieci giorni dall’assoluzione, Romy smette di lottare e spira a Roma. Tantissime le persone, del mondo del calcio e non, giunte nella cappella del Gemelli, per porgere l’ultimo saluto a Malavolta. Tra gli altri Gianluca De Angelis, ex giocatore del Teramo calcio, ma anche Tonino Tempestilli, dirigente della Roma calcio e Daniele Pradè, altro dirigente giallorosso ma anche ex dirigente del Teramo, proprio insieme a Malavolta. Non poteva mancare un’amica di famiglia, Rosella Sensi, la ex presidente della Roma. “Ciao Presidente, ti sia lieve la terra”, così il Teramo Calcio ha salutato il suo storico presidente, giocando con il lutto al braccio la partita di mercoledì 25 aprile, giorno dei funerali di Romano jr, nella chiesa di San Pietro e Paolo all’Eur di Roma, contro il Riccione. Ma soprattutto, dedicando proprio a lui la vittoria di quella sfida. A queste parole il presidente del Teramo calcio, Luciano Campitelli, ha affidato l’ultimo saluto al suo predecessore: «Se ne va un uomo di soli 42 anni con una moglie e due figli: lo sport è solo un angolo della vita, la morte di Malavolta è una tragedia a livello umano. Condoglianze alla famiglia Malavolta, perché la perdita di un uomo di 42 anni è inaccettabile. Credo che Romy sarà contento per la vittoria, che gli dedichiamo, perché da lassù ci guarda»

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in copertina Âť di Denia Di Giacomo

PROBIZ

LA TELEFONIA PER le aziende ProfessionalitĂ , passione, grinta e soprattutto cura della clientela. Questi, e non solo, i punti di forza della Probiz, agenzia Vodafone Business capitanata da Fabio Di Tieri, che mira a diventare un concreto punto di riferimento nazionale nel settore della telefonia aziendale

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Fabio Di Tieri, il primo da sinistra, con i suoi collaboratori

I miei consulenti non sono venditori mordi e fuggi, sanno di dover creare una relazione ottimale con i loro clienti perché solo seguendo questa strada possono riuscire a dare continuità al rapporto e a farsi conoscere positivamente dal mercato

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otivazione del team, cura del cliente e professionalità. Quelli che in altre aziende sono semplici principi, per la squadra di Fabio Di Tieri diventano veri e propri valori condivisi. Questo quanto traspare dal lavoro e dall’impegno quotidiano della Probiz, Agenzia Vodafone Business operante nel settore della telefonia aziendale. Capitanato dal giovane imprenditore Fabio Di Tieri, il team Probiz è costituito da uno staff giovane e dinamico, che abbiamo avuto il piacere di conoscere lo scorso gennaio, e che abbiamo ritrovato in questi giorni nella nuova sede di Spoltore (Pe), presso l’Arca delle Professioni, constatando con ammirazione che quelli che solo quattro mesi fa erano

» foto di Pietro Ferrante

obiettivi aziendali, oggi si sono trasformati in traguardi raggiunti con soddisfazione. Primo obiettivo e punto di riferimento della Probiz è il cliente, considerato come parte integrante del nucleo aziendale, la cui fiducia verso l’agenzia viene costantemente coltivata dai consulenti e dagli altri collaboratori che si occupano di gestire i rapporti con la clientela. «All’interno della mia azienda ho delle figure che si occupano di visitare il cliente ogni 60 giorni, mentre altre svolgono attività di customer care direttamente dalla nostra sede, sia tramite contatto telefonico che attraverso i canali Internet. – questo ci racconta Fabio Di Tieri, titolare della Probiz – Proprio in questo periodo siamo impegnati in

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in copertina Una parte del team Probiz con i responsabili Vodafone, Cristiano Bora e Maurizio Sedita, durante l’inaugurazione dei nuovi uffici a Spoltore

un progetto di implementazione di questi canali, in modo da poter rispondere in ogni momento alle esigenze della clientela. L’ultima figura inserita nel team si occuperà addirittura di supportare i consulenti nei rapporti con i clienti che attivano la rete fissa Vodafone, sia per quanto concerne l’aspetto tecnico sia per l’offerta, in fase di prevendita e postvendita». Un’altra parola chiave dell’agenzia di Fabio Di Tieri è sicuramente “originalità”. Entrando nei nuovi uffici dell’agenzia Probiz è infatti possibile respirare sin da subito un’atmosfera di grande serenità ed armonia, che esalta l’immagine di azienda giovane, dinamica e moderna, tesa alla

Gli uffici della Probiz presso L’Arca delle Professioni a Spoltore

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soddisfazione dei clienti con un’operatività che si proietta fuori dai soliti percorsi. A spingere l’agenzia verso nuovi traguardi è proprio il deciso spirito d’innovazione che anima l’intero team Probiz, accomunato dall’obiettivo di distinguersi come un’azienda all’avanguardia fuori dagli schemi e che cerca sempre di guardare avanti, oltre gli ostacoli e le banalità del quotidiano. Tra le ultime novità del marchio Probiz, figura il sito aziendale Probizsrl.it, pronto ad essere lanciato online dalla prima metà di giugno come progetto costruito a misura di utente. Il portale permetterà alla clientela potenziale, e ai clienti Probiz, di essere sempre aggiornati sulle ultime


Fabio Di Tieri con sua moglie e suo figlio (foto concessa da Probiz Srl)

LA PAROLA ALLO STAFF…

Per avere un’idea dello spirito che anima quest’azienda Anna (responsabile telemarketing) «Lavoro in Probiz da gennaio 2011, si può dire all’alba di questa straordinaria avventura. Devo tanto a questa azienda, ma soprattutto a Fabio che ha creduto in me e nelle mie potenzialità. Oggi sto crescendo professionalmente in un team affiatato e in continua ascesa. Sono felice perchè sicura che la Probiz possa regalarmi ancora tante altre soddisfazioni».

Chiara (responsabile marketing)

novità ed offerte del mondo Vodafone Business e, ancor di più, di accedere ad una sezione interamente dedicata ai preventivi online, dove il cliente potrà trovare il piano su misura per le proprie esigenze. Altra novità del sito web è la possibilità di avere assistenza gratuita in tempo reale durante tutta la giornata, per qualsiasi tipo di esigenza o necessità. «Quando ho pensato al sito Probiz ho voluto un portale che desse ai miei clienti la possibilità di mettersi in contatto con il proprio consulente di vendita o con l’agenzia, tramite smartphone o tablet, e soprattutto che potesse farlo in qualsiasi luogo e momento della giornata. Questa è un’ulteriore innovazione – sottolinea Fabio Di Tieri – perché oggi nel campo della telefonia sono tanti i venditori che una volta concluso il contratto si rendono indisponibili. I miei consulenti non sono venditori mordi e fuggi, sanno che devono creare una relazione ottimale con i nostri clienti perché solo seguendo questa strada possono riuscire a dare continuità al rapporto e a farsi conoscere positivamente dal mercato». Anche questo è un carattere distintivo della Probiz: creare delle figure di alto livello professionale tramite formazione interna, tenuta da coach professionisti, e tramite la formazione esterna, effettuata direttamente da professionisti Vodafone. «In questo momento di forte crisi del mondo del lavoro conclude Fabio - io ho deciso di investire sulla formazione dei miei collaboratori, perché solo così è possibile far crescere le organizzazioni e creare delle figure professionali che facciano la differenza nel mercato». Idee molto chiare, obiettivi da raggiungere ben definiti ed innovazione, sono questi i caratteri distintivi della Probiz che, grazie a Fabio Di Tieri, è pronta a puntare ancora più in alto e a salpare verso nuove mete.

«Nel mio lavoro c’è sempre bisogno di nuovi stimoli, obiettivi e soprattutto creatività. Proprio per questo mi ritengo fortunata, perché faccio parte di un team giovane, dinamico e sempre pronto ad affrontare nuove sfide con lo spirito necessario e l’armonia giusta per poter raggiungere insieme nuovi traguardi e grandi soddisfazioni».

Lamia (responsabile customer base) «È passato un anno da quando sono entrata a far parte del team Probiz e poco più di nove mesi da quando Fabio mi ha proposto di gestire i nostri clienti. Grazie alla collaborazione di tutto il team riesco a superare ogni difficoltà. Mi reputo fortunata perchè, grazie ad un lavoro che amo, ogni mattina ho un buon motivo per svegliarmi».

Marina (responsabile back office) «È da poco trascorso il mio primo anno in Probiz, è tanta la strada percorsa, piena di ostacoli, soddisfazioni e responsabilità. Il tutto grazie ad un team meraviglioso, di cui sono entrata a far parte quando l’azienda era ancora piccola piccola, e a Fabio che ha visto in me le qualità giuste».

Orazio (consulente di vendita) «Mi piace condividere la mia esperienza con un team giovane e motivato e lavorare in sinergia e affiatamento per avere le soddisfazioni e vivere le emozioni che solo i grandi obiettivi regalano».

PROBIZ srl Strada Statale 16bis, 86 c/o Arca delle Professioni 65010 Spoltore (PE) Tel. 085 8421386 - Fax 085 8421381 Numero Verde 800 120996 E-mail: info@probizsrl.it - www.probizsrl.it Probiz è anche su

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in copertina

a tu per tu con Fabio Di Tieri Ha una frase che ripete sempre ai suoi collaboratori? «Il bello del mio lavoro è che ogni mese abbiamo un traguardo da raggiungere e se non si rema con forza tutti nella stessa direzione non lo si raggiunge. La frase che ripeto sempre loro è che il sole nasce ogni mattina, quindi domani è un altro giorno e chi si sveglia prima ha una marcia in più». Perché un cliente dovrebbe

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scegliere Probiz per sottoscrivere un contratto aziendale di telefonia? «Sono vari i motivi validi, innanzitutto la storicità che mi lega a questo mondo e il fatto che i miei consulenti sono dei professionisti e non degli improvvisati. Inoltre la Probiz integra l’offerta e i servizi Vodafone per dare al cliente qualcosa di unico che non può trovare altrove: l’eccellenza». Quali sono i suoi prossimi

passi? «Sono abituato a guardare sempre avanti senza perdere l’ottica del quotidiano. In questo momento storico, nel quale molte aziende restringono i consumi, noi abbiamo avuto un 2011 entusiasmante, il che mi induce a guardare oltre i confini regionali e pianificare insieme a Vodafone un progetto di crescita per i prossimi anni, per entrare a far parte della Top Ten delle agenzie d’Italia».


Sono abituato a guardare

sempre avanti

senza perdere l’ottica del quotidiano

Cosa vuol dire per lei innovare? «Innovare vuol dire creare qualcosa di unico. In Probiz puntiamo infatti sul mantenimento del cliente, perché nel settore della telefonia la gestione ottimale della clientela è un valore aggiunto che spesso non viene curato con la dovuta attenzione, perché tutti puntano sull’acquisizione ma nessuno sul mantenimento del pacchetto clienti, che sono il cuore

dell’azienda». Cosa le è rimasto dell’esperienza come socio del Delfino Pescara 1936? «E’ stata un’esperienza unica perché mi sono occupato del marketing e in particolare della campagna abbonamenti, che vide un’adesione eccezionale (circa 6.000 abbonati) da parte del popolo biancoazzurro. Vedere lo stadio Adriatico pieno in LegaPro è stato per me fonte di

orgoglio e di gratificazione per il lavoro svolto con tanta passione». A cosa non rinuncerebbe mai nella sua vita? «Ho avuto diverse esperienze di lavoro lontane da Pescara, ho quindi sofferto la lontananza dalla famiglia e dalla mia città. Chi è abituato a vivere in un posto di mare come il nostro, con la montagna a meno di un’ora, è davvero fortunato. Questi sono i privilegi a cui non rinuncerei mai»

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incarichi&carriere

MAURO ANGELUCCI Resta PRESIDENTE CONFINDUSTRIA ABRUZZO

Mauro Angelucci è stato rinominato presidente di Confindustria Abruzzo. La conferma, unanime, è avvenuta nel corso della Riunione della Giunta di Confindustria Abruzzo, tenutasi il 27 aprile, a Pescara. Mauro Angelucci, 48 anni, nato a Torre de’ Passeri e residente a Pescara, sposato con 4 figli, è socio della Oma Group, di cui è anche Marketing, Business & Development Manager, una delle più importanti realtà industriali abruzzesi.

PIER GIORGIO DI GIACOMO CONFERMATO PRESIDENTE DELLA BCC TEATINA

Vertici rieletti per il prossimo triennio alla Banca di Credito cooperativo Sangro Teatina. L’annuale assem-

blea dei soci svoltasi ad Atessa ha riconfermato presidente Pier Giorgio Di Giacomo. I consiglieri saranno Nicola Apilongo, Vincenzo Cinalli, Franco Di Nucci, Danilo Di Paolo, Nicola Giuliani, Alberto Paolini, Maria Teresa Santini, Alfonso Tambanella, Ida Campanella, Alfredo Iovacchini. Mentre il collegio sindacale sarà così composto: presidente Vincenzo Pachioli, sindaci effettivi Gabriele Bascelli e Remo Bello, sindaci supplenti Antonio Zinni e Carmine Di Federico. Collegio dei probiviri: probiviri effettivi Angelina Zeffiro e Alessandro Geniola, probiviri supplenti Annamaria D’Onofrio e Anna Rosa Moscatiello. L’assemblea è stata anche l’occasione di approvazione del bilancio 2011. Nel ricordare il sostegno a tante attività culturali e sociali, ma anche la nascita della Società di Mutuo Soccorso “Epimus” presieduta dal socio Bcc Franco Buonanno, il presidente Pier Giorgio Di Giacomo ha ribadito che “l’impegno profuso nei confronti della cooperazione, così come l’accoglienza di nuovi soci sono state attività che hanno rinsaldato l’importanza del ruolo della banca e delle sue sedici filiali dislocate sul territorio, a beneficio dell’economia locale”. “L’unione tra la nostra banca e la Bcc molisana – ha spiegato Fabrizio Di Marco, direttore generale - è stata fonte di grande ricchezza. Il Molise è un bellissimo territorio e oggi possiamo avvalerci di nuovi e preziosi collaboratori. La Bcc non ha mai chiuso i rubinetti del credito nemmeno in tempo di crisi; ha tuttavia razionalizzato le scelte di finanziamento dando poco a molti e non molto a pochi. La gestione oculata della banca - ha concluso Di Marco - ha permesso la realizzazione di iniziative a beneficio dei nostri giovani, come il progetto “Buona Impresa”, rivolto ai giovani del nostro territorio che intendono avviare un’attività imprenditoriale, e li sosterrà nella fase di start up e nei primi due anni di attività”.

Luciano DI MARZIO di nuovo PRESIDENTE CONFARTIGIANATO TERAMO

Luciano Di Marzio è stato rieletto presidente di Confartigianato Teramo. Alla vice presidenza resta Aldo

La Barbera come pure sono stati riconfermati componenti di giunta Ferdinando Malatesta, Marco Calabrese mentre il nuovo componente e’ Giacomo Proietto. Di Marzio come primo impegno, ha assunto di voler portare avanti la battaglia contro gli abusivi e il lavoro nero, “fenomeno che – ha dichiarato il presidente Di Marzio - soprattutto in questo particolare momento di crisi, sta penalizzando fortemente il nostro tessuto imprenditoriale”.

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incarichi&carriere

BCCA: RINNOVATO PER 3 ANNI IL MANDATO DI BORGIA E DEL CDA

L’Assemblea annuale dei soci della Banca di Credito Cooperativo Abruzzese di Cappelle sul Tavo ha

confermato la fiducia al presidente Michele Samuele Borgia e al Consiglio d’Amministrazione, conferendogli all’unanimità un mandato di altri tre anni. “La conferma della fiducia alla nostra squadra - ha dichiarato Borgia - è il segno tangibile della qualità del nostro lavoro che nell’arco del triennio ha portato a una crescita costante della Banca di Credito Cooperativo Abruzzese di Cappelle sul Tavo. Abbiamo tracciato le linee di sviluppo futuro della Bcca, a cominciare dal completamento della realizzazione della nuova sede centrale”.

BANCA TERCAS: RICCARDO SORA NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO

Vertici azzerati alla Banca Tercas. La decisione arriva direttamente dal ministero dell’Economia su proposta della Banca d’Italia a seguito di “gravi irregolarità” e violazioni normative- si legge in una nota- ai sensi dell’art. 70, comma 1, lett. a), del Testo Unico Bancario. Il ministero ha quindi disposto lo scioglimento degli organi amministrativi del principale istituto di credito teramano e la nomina degli organi straordinari. In particolare Riccardo Sora diventa commissario straordinario, mentre Antonio Blandini, Silvano Corbella e Alessandro Portolano sono stati indicati quali componenti del comitato di sorveglianza. Gli organi straordinari, operano sotto la supervisione della Banca d’Italia e adotteranno tutte le misure necessarie a garantire la regolarizzazione dell’attività aziendale e la piena tutela dei depositanti e di tutti i clienti di Tercas. “La proposta - prosegue il comunicato- è stata formulata a seguito delle risultanze di accertamenti ispettivi di vigilanza disposti anche a seguito del coinvolgimento di Tercas in un procedimento penale della Procura di Roma, relativo al fallimento di un gruppo immobiliare. I predetti accertamenti, condotti nella più ampia collaborazione istituzionale con la Procura, hanno fatto emergere l’inadeguatezza degli assetti di governance e dei controlli interni nonchè gravi irregolarità operative”.

MARIA CARAMELLI NUOVO DIRETTORE ZOOPROFILATTICO TERAMO

Maria Caramelli è stata nominata direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale per l’Abruzzo e il Molise di Teramo. La nomina è giunta dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, d’intesa con il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e il presidente della Regione Molise Michele Iorio. Si tratta, spiega una nota del ministero della Salute, di una nomina di altissimo livello scientifico. Caramelli e’ stata finora direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico èsperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Torino ed nota a livello internazionale per i suoi studi e l’attività di contrasto della Bse (encefalopatia spongiforme bovina), di cui è responsabile del Centro di referenza nazionale. Dal 2006 è membro dello European College of Veterinary Public Health. È autrice di 125 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali.

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storie&persone » di Eleonora Lopes

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New gener

G

iunta alla quarta generazione, Barbuscia SpA è la concessionaria più antica d’Abruzzo con più di 90 anni di storia alle spalle. L’azienda pescarese oggi è guidata con successo da Piero Barbuscia e dai suoi due giovani figli Luigi Jr e Francesco, insieme hanno fatto della professionalità, della qualità del servizio e dell’attenzione al cliente la loro mission

aziendale. Il più piccolo (si fa per dire, Francesco è alto 1 metro e 96) della famiglia è proprio Francesco che ha fatto il suo ingresso in azienda nel 2006. Dopo i primi anni nei quali si è impegnato nello sviluppo del marketing e della comunicazione della concessionaria, oggi è responsabile del settore vetture. «E’ quasi un secolo che la mia famiglia –racconta Francesco- sta nel settore dell’auto. Ci sono praticamente nato, ma questo è un mercato in continua evoluzione, e per affrontarlo oltre ad avvalermi dell’esperienza di mio padre, cerco sempre di aggiornarmi sia sui prodotti che commercializziamo, sia sulle strategie da adottare per contrastare la concorrenza che oggi è sempre più agguerrita».

Barbuscia Spa Qualità, garanzia del marchio e servizio completo per i clienti, sono le carte vincenti di questa storica azienda. Nel 1920 a Sant’Elpidio, nelle Marche, Graziano Barbuscia da avvio ad un’attività di commercializzazione di macchine agricole e industriali, veicoli industriali e automobili. Negli anni suo figlio Luigi prende le redini dell’azienda. A Luigi segue Piero, attuale capitano del colosso Barbuscia. Oggi la Barbuscia SpA conta circa 140 dipendenti, e 40 dipendenti per la consociata P&B per un fatturato annuo di circa 60 milioni di euro. Un team, quello targato Barbuscia, competente e professionale che mette al primo posto il cliente e la qualità del servizio. Oltre la classica vendita di automobili, veicoli industriali e carrelli elevatori dei migliori marchi in commercio, i servizi extra che eroga l’azienda sono: assistenza, noleggio, carrozzeria, vetture di sostituzione, assicurazione e finanziamenti. E in più, per le vetture Mercedes e Smart, la Barbuscia offre compresa nel prezzo 4 anni di garanzia a chilometraggio illimitato, rispetto ai 2 canonici della casa madre. Andiamo a conoscere i marchi che commercializza. Nel 1990 si apre il rapporto con Mercedes Benz con il mandato di vendita e assistenza dei veicoli industriali e commerciali per l’Abruzzo. Nel 1992 viene acquisito il mandato per le vetture Mercedes Benz per la provincia dell’Aquila e nel 1997 per quelle di Pescara e Chieti. Nel 1998 viene acquisito il mandato Smart. Nello stesso anno, nel settore carrelli elevatori, viene a cessare il mandato OM per essere sostituito con quello della Linde. Nel 2001 e 2002 vengono aperte rispettivamente le filiali di Lanciano ed Avezzano. Nel 2005 viene acquisito il mandato di vendita ed assistenza dei veicoli industriali DAF. Sempre nel 2005 nasce la P&B Auto SpA, partecipata dalla Barbuscia SpA, cui viene conferito un autonomo mandato di vendita ed assistenza vetture e veicoli commerciali Mercedes Benz. Nel 2010 nasce la collaborazione con la storica casa giapponese SUBARU acquisendo il mandato di vendita per l’Abruzzo.

le parole di Francesco Barbuscia «La mia esperienza pallanuotistica in serie A mi ha fatto crescere molto come persona e mi ha permesso di capire cosa vuol dire far parte di un gruppo che condivide gli stessi traguardi. Nel lavoro cerco sempre di condividere con i miei collaboratori idee e strategie, accettando positivamente critiche o suggerimenti, perchè credo che renderli partecipi di un progetto condiviso faccia emergere ancora di più le qualità dei singoli all’interno di un gruppo ben motivato».

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«Le aziende sono fatte di uomini, e non c’è procedura o direttiva che possa sostituire una persona fidelizzata e motivata nel suo lavoro. Non basta una persona qualificata per garantire il successo, ma sono le persone motivate che fanno la differenza. Il compito di un manager è di trovare le leve e gli stimoli per rendere una persona, un valido collaboratore che condivida appieno la mission aziendale e che trasmetta il suo entusiasmo ai colleghi».


Francesco Barbuscia Francesco è nato ad Atri il primo settembre 1981. Diplomatosi al Liceo Classico, nel 2005 si laurea in Economia e Management all’Università d’Annunzio di Pescara. «Dopo la laurea –racconta il giovane imprenditore- sono partito per l’Australia e per la prima volta ho vissuto senza l’aiuto di nessuno. Mi mantenevo giocando a pallanuoto, allenando i ragazzi e facendomi addirittura pagare gli studi dalla squadra per cui giocavo. È stata un esperienza magnifica che mi ha fatto capire cosa vuol dire vedere i problemi da altri punti di vista, mettersi in discussione, sapersela cavare potendo contare solo sulle proprie forze, e soprattutto il valore di far parte di un gruppo motivato e unito da uno scopo comune». Entrato in azienda sei anni fa, oggi è responsabile del settore vetture. Per arricchire la sua professionalità, nel 2010 Francesco segue alla Luiss Business School di Roma un corso di formazione in advanced dealer program. Generoso, compagnone, estroverso e con il pallino per i viaggi, Francesco è un po’ il pr della famiglia. Oltre a girare il mondo, un’altra sua grande passione (ereditata dal nonno Gigetto che è stato un noto alpinista a livello nazionale) è lo sport. Come tutti i componenti della famiglia Barbuscia, pratica tantissimi sport, ma il suo cuore batte per la pallanuoto, per la quale ha giocato per 8 anni in serie A vincendo anche lo scudetto e partecipando alla Coppa dei Campioni. «La condivisione di duri allenamenti –ci dice Francesco- con il resto della squadra, e l’unione che ne deriva, mi ha fatto capire quanto il valore del gioco di squadra prevalga sulla singola individualità». Amici, sport e viaggi sono tre cose di cui Francesco non può proprio fare a meno.

«L’esperienza che mi ha arricchito di più nella mia vita è stata vivere in Australia per un anno. E’ un paese che mi è rimasto nel cuore per cultura e per i forti legami di amicizia e stima che si sono instaurati con delle persone speciali. Vista l’elevata qualità di vita e il forte sviluppo di questo Paese, mi piace sognare di riuscire un giorno ad aprire un business lì, come tanti anni fa aveva fatto mio nonno». » foto di Andrea Straccini

«”Più indietro guardi, più avanti vedi” è la citazione di Winston Churchill che scrissi nel primo capitolo della mia tesi sulla creatività come elemento di successo nelle aziende. Credo che nella frenesia dei problemi quotidiani, ci dimentichiamo che tante risposte le potremmo trovare negli errori passati così da non dover perdere tempo e ripeterli. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una visione ottimistica del mondo e avere piena fiducia nel pensiero creativo dell’uomo e ritrovare una società unitaria che condivida obblighi morali comuni».

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storie&persone » di Denia Di Giacomo

ation

New gener

N

ew Generation di questo mese raccoglie due vulcani di idee, che non paghi di appartenere a realtà imprenditoriali solide e vincenti e mai stanchi dei loro mille impegni , hanno deciso di credere in un nuovo sogno chiamato Starbet. Parliamo di Luca Chiavaroli, giovane rappresentante del gruppo Chiavaroli Costruzioni, la nota azienda di Montesilvano (PE) impegnata nel settore immobiliare da oltre 20 anni e di Michele Lerri, anch’esso da molti anni inserito nella conduzione della Lerri Vetrine, storica azienda di famiglia nata nel settore della produzione e commercializzazione di manichini e ora anche nella vendita di arredamento per negozi, che vanta differenti sedi in Italia. Grintosi, ambiziosi e stacanovisti, questi i loro punti in comune e oggi con la Starbet mettono in campo nuovi progetti.

Starbet

Starbet è il marchio con il quale la Società Italiana Betting s.r.l. si presenta sul mercato italiano dei giochi pubblici on line. Questa giovane società, operante in virtù di regolare concessione rilasciata dai Monopoli di Stato, è presente in rete dal 2011, con il sito www.starbet.it . Il progetto nasce in collaborazione con il Bingo Orione di Montesilvano, società attiva ed operante nel settore dei giochi pubblici autorizzati da AAMS ormai da dieci anni. Prima realtà interamente abruzzese, con sede a Pescara, Società italiana betting s.r.l. è l’unica concessionaria di gioco on line presente nella nostra regione, inserita nell’elenco ufficiale dei Monopoli di Stato insieme ad altri 42 concessionari nazionali. “Un innegabile punto di forza” ribadiscono in coro Luca Chiavaroli e Michele Lerri, convinti che il gioco, quello legale e responsabile, possa essere a tutti gli effetti un sano divertimento purché il giocatore sia completamente tutelato e questo avviene solo se ci si affida a siti italiani autorizzati e per questo riconosciuti e sottoposti alle normative vigenti. Ma la vera svolta nella proposta di Starbet è la differenziazione dei giochi offerti. Infatti, grazie ad una nuova politica commerciale, Starbet sceglie solo i migliori giochi presenti sul mercato, sempre al top, sempre nuovi e fortemente differenziati, è anche l’unica ad usufruire di una multipiattaforma per il poker on line. Poker, casinò, scommesse, bingo e ben presto anche casinò live, per chi ama il brivido del gioco dal vivo, sono in dirittura d’arrivo persino i gratta e vinci e i giochi al totalizzatore, insomma Starbet propone un universo di adrenalina, dove perdersi nel divertimento, ma sempre con la giusta dose di responsabilità. Mission della Starbet è l’apertura a proprio marchio, di sale da gioco su tutto il territorio nazionale, un obiettivo che se raggiunto, porterebbe questa società made in Abruzzo ad essere annoverata tra i più importanti punti di riferimento nel settore dei giochi e delle scommesse. Ma per ora, basta un collegamento ad internet, una registrazione al sito e la buona stella farà il resto!

le parole di Luca Chiavaroli

«Credo che nel vivere la vita, così come negli affari, ci sia sempre bisogno di un pizzico di sana follia, senza la quale tutto risulterebbe piatto e scontato. Bisogna credere nei propri sogni e perseguirli anche con un po’ di rischio»

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«Provengo da una famiglia molto unita dove i valori importanti sono ispirati all’affetto e alla fiducia, per questo uno dei miei sogni più grandi è quello di avere un giorno una famiglia tutta mia, che sappia regalarmi le gioie più vere e profonde della vita»


Michele Lerri

Luca Chiavaroli

Non teme lo stress Michele Lerri, un uomo d’altri tempi, ma fortemente inserito nella modernità del contesto in cui viviamo. Grintoso, dinamico e sognatore, Michele lavora da sempre nella Lerri Vetrine “l’azienda che i miei hanno costruito con tanto tempo e sacrifici”, così la definisce, e oggi si divide tra una famiglia di tre figli e i suoi mille impegni quotidiani, sempre maggiori, sempre più complessi ora che c’è anche la Starbet. Essere imprenditori significa anche questo: raggiungere i propri obiettivi nella consapevolezza che la strada è in salita e “bisogna procedere step by step”, parole di Michele.

34 anni, simpatia da vendere e una marcia in più nel lavoro, ma soprattutto, per chi lo conosce bene, un grande cuore, questo è il ritratto stringato di Luca Chiavaroli. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Camerino, Luca non ha mai intrapreso la carriera dell’avvocato buttandosi sin da subito a capofitto nell’azienda di famiglia, la Chiavaroli Costruzioni, dove da 10 anni affianca la sua famiglia con impegno e dedizione, ma senza rinunciare ai mille progetti che colpiscono il suo spigliato spirito imprenditoriale, progetti che porta avanti con determinazione fino a farli diventare realtà.

le parole di Michele Lerri «Sono sempre stato convinto che non bisogna mai fermarsi, mai arrendersi o restare a guardare, nonostante gli ostacoli, nonostante le incertezze, è necessario sempre credere in se stessi e proseguire per la propria strada»

«La gioia più grande della mia vita sono i miei figli e mia moglie. È grazie a loro, ai miei genitori Vincenzo e Camilla e a mia sorella Vanna che ogni mattino mi sveglio con la grinta giusta per ricominciare e che ogni sera trovo un motivo in più per sorridere»

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fisco

» di Luigi Carunchio

A breve

i conti con la

famigerata

IMU

Tutte le novità dell’imposta municipale unica

A

meno di due mesi dalla prima scadenza, il pagamento dell’ormai celeberrima IMU (Imposta Municipale Unica), l’imposta che dal 2012 sostituirà la già rimpianta ICI, assomiglia sempre più ad un rebus di difficile soluzione, anche perché non sono ancora noti alcuni dei suoi elementi essenziali, tra cui le aliquote definitive per il 2012. La storia dell’IMU inizia con il decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 (cd. Federalismo Fiscale Municipale) che istituiva, con decorrenza dall’anno 2014, la nuova imposta sugli immobili che avrebbe inglo-

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fisco

bato, oltre all’ICI, anche l’Irpef e relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati ed avrebbe interessato solo gli immobili diversi dall’abitazione principale. Solo pochi mesi dopo, l’art. 13 del D. L. 201 del 6 dicembre 2011 anticipa, in via sperimentale, l’entrata in vigore dell’IMU e, soprattutto, ne estende il presupposto applicativo ricomprendendo anche le abitazioni principali e le relative pertinenze. Riguardo ai meccanismi di calcolo, l’Imposta Municipale Unica ricalca la base imponibile ICI data dalla rendita catastale rivalutata del 5% moltiplicata per un coefficiente che varia a seconda del tipo d’immobile; proprio tali coefficienti sono stati sensibilmente rivisti al rialzo. In riferimento ad un fabbricato classificato nel gruppo catastale A (salvo A/10), si registra un sensibile aumento del valore imponibile, poiché la percentuale applicata è pari al 160%, in luogo della precedente pari al 100%. In termini pratici ciò significa che per un immobile classificato nel gruppo catastale A/2 (abitazione di tipo civile), che presenta una rendita pari a 500 euro, l’importo a seguito di rivalutazione è pari a 525, e con le vecchie regole la base imponibile ICI era pari a 52.500, ma in base a quanto previsto dal D.L. n. 201/2011 la base di partenza per l’applicazione dell’aliquota è adesso di 84.000 euro (+ 60%). Il comma 6 della disposizione in commento, poi, stabilisce nella misura dello 0,76% l’aliquota base dell’IMU che i Comuni possono variare, in aumento o in diminuzione, fino a 0,3 punti percentuali. Tale aliquota potrà essere ridotta fino allo 0,4 per alcune categorie di immobili tra cui, ad esempio, quelli locati o quelli strumentali. É stabilita anche un’aliquota ridotta per l’abitazione principale e immobili assimilati pari allo 0,4%, anch’essa modificabile dai Comuni entro un range pari a 0,2 punti percentuali. Per l’abitazione principale è prevista una detrazione pari a 200 euro a cui si somma un’ulteriore detrazione pari

a 50 euro per ogni figlio convivente di età non superiore a 26 anni, anche non a carico, fino ad un massimo di 400 euro complessivi. Rispetto all’ICI, inoltre, scompaiono diverse agevolazioni; tra le più rilevanti, anche per la platea di contribuenti potenzialmente interessati, possiamo menzionare le agevolazioni previste per la concessione di immobili ad uso gratuito a parenti, per l’immobile non locato di anziani residenti in case di riposo o di cura e per gli immobili locati a canone concordato. Per alcuni di questi casi, tuttavia, le agevolazioni potrebbero essere reintrodotte dai singoli Comuni. In definitiva, quindi, per i contribuenti non è ancora possibile conoscere l’effettivo peso dell’IMU: i Comuni, infatti, hanno tempo fino al 30 settembre per deliberare le modifiche alle aliquote definite all’art. 13 e lo Stato potrebbe intervenire ancora fino al 10 dicembre (a pochi giorni dalla scadenza dell’ultima rata) per assicurare il gettito previsto. Tale incertezza si ripercuote in primo luogo sulla modalità di versamento. Intanto, in mancanza di aliquote definitive, è stato previsto un calcolo dell’acconto (in scadenza il 18 giugno) sulla base delle aliquote statali con un conguaglio in sede di saldo il 16 dicembre. In seguito ad un emendamento al decreto “semplificazione” è stata prevista la possibilità, a scelta del contribuente, di versare l’IMU in 2 o 3 rate (aggiungendosi così la scadenza del 17 settembre), facoltà poi limitata alla sola IMU afferente l’abitazione principale. Altra importante (e discutibile) novità è la previsione dell’onere in capo al contribuente di distinguere il proprio versamento nella quota destinata al Comune e in quella destinata allo Stato; a tal fine sono stati istituiti 2 distinti codici tributo da indicare nel modello F24 che è stato indicato come unica modalità di pagamento dell’IMU, almeno fino al 1 dicembre, momento da cui (è l’ultima modifica in ordine di tempo) sarà di nuovo possibile avvalersi del bollettino postale

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ict

» di Antonio Teti

New Internet: la seconda vita

È iniziata la fase Internet 2.0. L’Italia è tra i più grandi consumatori, a livello mondiale, di tecnologia mobile, ma resta il problema del digital divide…

I

l Financial Times, nel novembre del 2011, ha pubblicato un interessante report sull’utilizzo dei dispositivi per l’accesso alle applicazioni fruibili nel Cyberspazio. Le statistiche sull’utilizzo degli smartphone hanno confermato una crescita espo-

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nenziale sull’utilizzo dei dispositivi mobili, soprattutto per la fruizione dei servizi informativi finanziari offerti dal popolare quotidiano britannico che, contestualmente, ha annunciato di aver superato la soglia del milione di utenti.


È l’ennesima riprova dell’indiscutibile incremento, su base planetaria, delle informazioni lette e cercate tramite dispositivi mobili di nuova generazione. I dati contenuti nel report evidenziano un incremento da parte degli utenti, dell’utilizzo di dispositivi mobili soprattutto per la ricerca di informazioni economicofinanziare, che avverrebbe soprattutto nelle prime ore del mattino (dalle 6:00 alle 9:00) per poi fermarsi sensibilmente durante le ore lavorative. L’utilizzo elevato del dispositivo mobile, riprende dopo il lavoro, in particolare durante il tempo impiegato per tornare a casa o nelle ore dedicate al tempo libero. Lo smartphone ha assunto per l’individuo il ruolo dell’interfaccia digitale con il mondo virtuale e con tutto ciò che desideriamo ottenere o mostrare sul Cyberspazio. Rappresenta, per l’uomo del terzo millennio, il modo di percepire e di interagire con il mondo reale che lo circonda e che vive in simbiosi con quello virtuale. I dispositivi mobili rappresentano quindi la testimonianza della nostra presenza nella Cyber-Società, nuovo sistema cognitivo virtuale che ci fa sentire, peraltro, integrati nello sviluppo del futuro del paese. Always on, sempre connessi, questo è quanto emerge dalla ricerca “Digital Media” realizzata dall’osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano a marzo del 2012. Gli italiani sono primi in Europa a non voler rinunciare alla loro rete di contatti e di informazioni in Internet, e lo fanno sempre di più con i dispositivi mobili. Per quanto concerne l’utilizzo dei social network ci poniamo in testa alla classifica europea e mondiale, con una percentuale che sfiora il 90% sul totale della popolazione del Cyberspazio. Dopo di noi, nell’utilizzo dei “social”, seguono Stati Uniti, Brasile e Spagna. Su Facebook, l’Italia vanta una penetrazione dell’80% sul totale degli utenti Internet, a fronte del 50%-60% riscontrata nei principali stati europei. Nell’uso degli smartphone la tendenza italiana è in linea con la media europea (circa il 45% della popolazione con più di 13 anni), davanti alla Francia (41%) e alla Germania (38%). Prevedibilmente, diminuisce il divario con gli Stati Uniti, dove la diffusione degli smartphone si attesta al 43% della popolazione. Un anno fa negli Usa questi strumenti erano utilizzati dal 28% della popolazione, contro il nostro 36%. Lo smartphone, secondo il 24° Rapporto Italia di Eurispes, è posseduto da un italiano su due, di cui il 25,4% ne ha uno, il 14,5% ne ha due, il 5% arriva a quota tre e il 2,1% a quattro. Cresce anche l’utilizzo dei tablet: ne possiede uno o più il 16,9%, contro il 78,7% di chi non lo possiede. Per quanto riguarda i computer è invece il

47,2% ad averne uno in casa, seguito dal 27,2% di chi ne possiede due, dal 12,8% di coloro che dichiara di non averne, dal 7,3% di chi ne possiede tre e dal 4,2% che ne ha quattro o più. Sulla stessa diffusione non può basarsi il mercato dei canali satellitari e digitali a pagamento: tra questi esiste comunque un distacco, che vede il 27,8% degli intervistati pagare un canone di abbonamento per usufruire dei canali messi a disposizione dalla Tv satellitare e il 17,7% preferire (o avere in aggiunta) i canali digitali a pagamento. Da questi dati risulta più chiaro lo scenario che si sta delineando: gli utenti del Cyberspazio stiano transitando verso un nuovo modo di assumere le informazioni e la conoscenza, ma anche di stabilire nuove forme di gestione dei rapporti virtuali. Alcuni hanno già definito questo processo di trasformazione della metodologia di interazione con la Rete come “nuovo Internet”, sostanzialmente identico al precedente, ma diverso nelle modalità di interagire con i mezzi di comunicazione e con gli altri “attori” del mondo virtuale. Il cybernauta comincia a discostarsi, anche se solo parzialmente, dall’uso del personal computer, che peraltro in Italia ha sempre avuto una penetrazione piuttosto bassa (meno del 60% delle famiglie italiane possiede un personal computer), ma si sviluppa con nuovi è più comodi, versatili e meno ingombranti dispositivi, che sono particolarmente graditi soprattutto alle nuove generazioni: gli smartphone, i tablet e in un futuro prossimo, le connected tv. Il new Internet si pone come elemento di svolta nel meccanismo di comunicazione/informazione globalizzata, ma anche come insostituibile strumento di conoscenza individuale, che potrà fornire uno straordinario contributo per la crescita e lo sviluppo di ogni singolo Paese. Ma per realizzare ciò, si renderà indispensabile abbattere il famigerato digital divide, cioè il famigerato divario digitale che affligge in particolar modo l’Italia (meno del 55% delle famiglie ha accesso a Internet e meno del 50% può usufruire di una connessione a banda larga), e che rende inattuabile qualsiasi possibilità di riforma digitale del Paese. In un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica a febbraio 2012, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con delega all’Innovazione tecnologica, Francesco Profumo, ha dichiarato che “Per trasformare il Paese serve un’azione democratica. Tutti devono essere coinvolti, anche se le tecnologie non sono ottimali. E quindi va azzerato subito il digital divide che riguarda sei italiani su cento. E poi vanno privilegiati gli spazi pubblici”. Sarà la volta buona?

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

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n Abruzzo l’economia verde rappresenta un fattore strategico, in grado di rigenerare interi comparti del manifatturiero di punta e non solo. Un’impresa green lavora per l’ambiente e lo considera fondamentale per la riduzione dei costi e la competitività. Chi fa Green Economy applica, nei propri processi produttivi, un sistema di recupero, riutilizzo e riduzione di materiali, energia e acqua e lo fa con ingegno e creatività. Ogni giorno, in numerosi settori industriali, si investe in ricerca e sviluppo per progettare e realizzare prodotti che impattino il meno possibile sull’ambiente, o per ripensare i processi organizzativi, ovvero per rinnovare tipologie sostenibili di servizio e assistenza post-vendita al cliente. In questo importante processo molte piccole e medie imprese non intervengono nel processo ideativo, ma costituiscono sicuramente il tramite applicativo. In altri termini è grazie alla presenza del tessuto industriale nel suo complesso che numerose innovazioni “sostenibili” possono essere introdotte e, in molti casi, migliorate in corso d’opera. L’innovazione, infatti, non dipende semplicemente da coloro che inventano qualcosa di nuovo, ma anche da coloro che decidono di implementare l’innovazione, dando suggerimenti di tipo operativo, in alcuni casi declinando l’innovazione su altri comparti produttivi. Questi processi di applicazione e miglioramento dell’innovazione vengono spesso ignorati perché sono sommersi. Bisogna cercare di portarli alla luce valorizzando tutto il tessuto industriale – piccolo, medio e grande – che è in grado di costruire periodicamente, per tentativi ed errori, l’innovazione sostenibile italiana. Per fare questo ci vogliono iniziative che creino le condizioni perché le imprese green emergano e si conoscano fra loro. Una di queste iniziative nasce proprio in Abruzzo, si chiama Premio Confindustria Abruzzo Green e assegna un riconoscimento alle imprese del territorio che sono entrate nella logica della green economy anche per il solo fatto di aver applicato un sistema di gestione ambientale alla propria organizzazione. Confindustria Abruzzo e Legambiente Abruzzo, rispettivamente promotore e patrocinatore del Premio, vogliono creare un luogo strategico di incontro e confronto per costruire un Abruzzo sostenibile, competitivo, aperto al futuro. In una parola: migliore. Ma il Premio è solo la punta dell’iceberg di un percorso più importante: mettere assieme imprenditori, ricercatori, inventori ed esperti capaci di dar vita a una colla-

Un premio alle imprese sostenibili

Ideato da Confindustria Abruzzo Green, assegna un riconoscimento alle imprese del territorio che sono entrate nella logica della green economy

Nel portale di Confindustria Abruzzo, tutte le informazioni sul Premio

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creatività&innova ione

borazione mai sperimentata in precedenza. Le categorie per le quali le aziende possono presentare la propria candidatura sono: 1. Processo 2. Prodotto 3. Servizio. Nel caso in cui un’innovazione soddisfi contemporaneamente più di una categoria occorrerà specificare l’ambito prevalente. Il Premio dà diritto all’uso del logo Premio Confindustria Abruzzo Green 2012 per un anno per promuovere la propria immagine di azienda virtuosa. Le schede delle imprese ammesse al premio saranno pubblicate sul sito di Confindustria Abruzzo e raccolte in un libro intitolato: “Le Buone Prassi in Abruzzo per l’innovazione e la sostenibilità ambientale”. Il Premio si rivolge alle imprese che operano nel territorio abruzzese e la partecipazione è gratuita. La scadenza è fissata per il 30 giugno 2012. Tutte le informazioni e le modalità di partecipazione sono riportate sul sito www.confindustria.abruzzo.it. Il Premio Confindustria Green è, in realtà, più di un concorso, è una piramide di opportunità: è un momento di riflessione strategica; è un modo per condividere soluzioni e stringere alleanze; è un luogo di confronto imprenditoriale, politico e intellettuale; è la rete dell’imprenditorialità eccellente e ambientalmente sensibile; è l’inizio di un percorso in cui tutto ciò che è “Green” diventa conveniente per le imprese; è il simbolo della riaffermazione della centralità delle persone e del territorio in cui vivono. E allora, imprese che aspettate? Partecipate!

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norme&leggi » di Filippo Paolini

Recupero della liquidità, è possibile? L’imprenditore non soggetto alle procedure concorsuali potrà proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione del debito, anche prevedendo la cessione dei redditi futuri, con indicazione delle scadenze e delle modalità di saldo

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L’

imprenditore non soggetto alle procedure concorsuali potrà proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione del debito, anche prevedendo la cessione dei redditi futuri, con indicazione delle scadenze e delle modalità di saldo Anche gli imprenditori considerati piccoli, cioè quelli che fino ad oggi non avevano consistenza tale da renderli assoggettabili alle procedure previste dal diritto fallimentare, potranno avvalersi di uno strumento normativo per sottrarsi alla morsa dell’indebitamento eccessivo. Fino ad oggi, piccole e medie imprese che si fossero venute a trovare in gravi difficoltà con i pagamenti, magari anche a causa del mancato incasso di corrispettivi dovuti, non avevano alternative: o onoravano in qualche modo i propri debiti oppure finivano sotto la scure delle azioni giudiziarie, subendo inevitabilmente l’aggressione del loro patrimonio. Oggi, con la Legge 3/2012, è stata colmata questa grave ed ingiusta lacuna, plasmando una specie di “mini concordato preventivo” che garantirà un consistente lasso di tempo per “respirare”, vale a dire per recuperare liquidità e cercare di uscire dallo stato di “sovraindebitamento”. Ma vediamo in concreto di cosa si tratta. In presenza di un perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile e, quindi, della definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni, l’imprenditore non soggetto alle procedure concorsuali potrà proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione del debito, anche prevedendo la cessione dei redditi futuri, con indicazione delle scadenze e delle modalità di saldo, nonché delle eventuali garanzie per l’adempimento del piano e delle modalità per la liquidazione dei beni, e con possibilità di affidare il patrimonio ad un fiduciario ai fini della liquidazione. In ogni caso, dovrà essere garantito l’integrale pagamento dei titolari di crediti privilegiati ed il regolare pagamento dei creditori che non avranno sottoscritto l’accordo. Per questi, sarà possibile dilazionare il pagamento per un massimo di un anno, sempreché, in base al piano, ciò risulti verosimilmente possibile, non vengano colpiti crediti impignorabili ed il tutto si svolga tramite un liquidatore.

La procedura si svolge sotto il controllo del Tribunale competente in relazione alla sede dell’impresa e con il ruolo determinante degli “organismi di composizione della crisi”, organismi che potranno essere istituiti dagli enti pubblici e tra i quali figureranno di diritto gli ordini professionali di notai, avvocati e commercialisti. Una volta presentata la proposta, viene fissata un’udienza dove si verificano i primi effetti positivi: infatti, sempreché non si riscontrino atti in frode ai creditori e ad eccezione dei crediti impignorabili, il giudice dispone il blocco di ogni azione esecutiva per centoventi giorni. L’accordo verrà omologato se raggiungerà il consenso da parte dei creditori che rappresentano almeno il 70% dei crediti; ovviamente, gli stessi creditori, destinatari di apposito avviso, avranno potuto esprimere la loro decisione comunicandola all’organismo di composizione della crisi per telegramma, lettera raccomandata, telefax o posta elettronica certificata. Se l’accordo è raggiunto, l’organismo di composizione della crisi lo trasmette a tutti i creditori, che entro dieci giorni possono sollevare contestazioni, dopodichè l’organismo trasmette al giudice una relazione, con le contestazioni ricevute ed una definitiva attestazione in merito alla fattibilità del piano. Di qui, il giudice potrà procedere all’omologazione dell’accordo che produrrà un effetto molto rilevante: per un periodo massimo di un anno nessun creditore potrà aggredire esecutivamente il debitore. Sulla successiva fase dell’esecuzione del piano, avranno un ruolo predominante gli stessi organismi di composizione della crisi che risolveranno le problematiche insorte e vigileranno sull’esatto adempimento, comunicando ai creditori ogni eventuale irregolarità. Peraltro, è possibile che in questa fase agisca anche un liquidatore, laddove sia previsto dall’accordo oppure obbligatoriamente se per la soddisfazione dei crediti sono utilizzati beni sottoposti a pignoramento. Per gli imprenditori che intendono cercare di superare lo stato di crisi, si tratta evidentemente di una concreta opportunità, per cogliere la quale, tuttavia, andranno ovviamente sostenuti dei costi iniziali che potrebbero costituire un ostacolo non secondario

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energia » di Pietro Pastorelli

Enea rapporto 2009-2010

su energia ed ambiente Alcune considerazioni sugli argomenti trattati durante la presentazione e la tavola rotonda a Roma

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ENEA ha presentato lo scorso 18 aprile 2012 il suo Rapporto Energia e Ambiente alla presenza del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati. Il sottotitolo (Efficienza energetica, fonti rinnovabili e sviluppo delle reti per un’Italia che vuole crescere) da’ subito un’idea degli argomenti affrontati e della complessità degli stessi per le ricadute sociali ed economiche sul futuro del Paese. Partiamo subito da una considerazione fatta dal sottosegretario Tullio Fanelli che, per le sue esperienze

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in posizioni chiave all’interno dell’autorità per l’energia e dell’Enea, può essere considerato un grande conoscitore del settore: le scelte di politica energetica vanno fatte solo avendo una grande conoscenza delle tecnologie presenti nel settore. Il mondo dell’energia, in particolare quella elettrica, vive perché in ogni istante sistemi di gestione particolarmente complessi e sconosciuti ai più, assicurano il perfetto equilibrio tra domanda e offerta. Per questo motivo ogni intervento legislativo, centrale o periferico, deve essere preparato ed elaborato da chi ne conosce bene le caratteristiche: l’Enea può rappresentare, dal


punto di vista scientifico e tecnologico, un attore di grande importanza. Nella tavola rotonda che è seguita sono emerse alcune considerazioni che cercherò di sintetizzare. Si è investito troppo poco nell’efficienza energetica: l’Italia ha le competenze e le tecnologie per investire di più in questo settore. È quanto ha sempre detto Confindustria autorevolmente rappresentata alla tavola rotonda da Massimo Beccarello. Si è fatto molto per le fonti rinnovabili ma senza una adeguata politica industriale. Inoltre l’eccessiva incentivazione ha fatto crescere il loro apporto alla produzione nazionale di energia creando non pochi problemi alla gestione della rete elettrica. Si legge infatti nel Compendio del rapporto ( pag.19): “Per l’energia elettrica, l’accesso alla rete di flussi crescenti di elettricità prodotta da rinnovabili non programmabili, ma spesso privilegiate nel dispacciamento, rende necessario un adeguamento del sistema elettrico a vari livelli. In particolare emergono: la necessità di aumentare la capacità di generazione convenzionale o quella di accumulo di energia elettrica come backup a una maggiore capacità da rinnovabili e il bisogno di rendere la rete di trasmissione più forte, più flessibile e in grado di gestire situazioni di instabilità e variazioni repentine dei flussi elettrici.” Urgono investimenti immediati sulla rete che tuttavia potrebbero rendere il sistema complessivamente meno costoso e capace di sfruttare meglio risorse energetiche interne, garantendo l’incontro di domanda e offerta in termini di tempi, qualità e quantità. Le fatture delle PMI devono essere al più presto scaricate del costo delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico per non pesare sulla loro competitività. Bisogna, inoltre, ripensare la bolletta elettrica per scaricarla di alcuni contenuti e per renderla più chiara e comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Per quanto riguarda la ricerca nel settore “l’Italia mostra ancora una significativa debolezza nell’investimento pubblico in ricerca e una struttura relativamente arretrata del sistema industriale, con un’intensità tecnologica come minimo tre volte inferiore a quella dei paesi più avanzati (inclusa la Germania). Il perseguimento di una politica energetica di sviluppo delle rinnovabili in Italia dovrà perciò accompagnarsi ad un maggiore slancio della spesa pubblica in ricerca energetica e a politiche industriali volte a orientare la specializzazione produttiva del sistema industriale verso

settori a maggiore intensità tecnologica, così come (invece) avvenuto nei paesi europei più avanzati.” La tecnologia può migliorare la gestione e l’uso dell’energia con importanti ricadute economiche. Per questo in futuro bisognerà parlare di ambiente, energia ed industria come entità molto strettamente collegate. Vanno rivisti, alla luce delle considerazioni fatte, tutti i programmi e le politiche energetiche dei vari enti locali a partire dai piani energetici regionali e dalle procedure per nuove iniziative energetiche riducendo lacci e lacciuoli che impediscono le nuove infrastrutture energetiche e lo sfruttamento delle fonti di energia presenti nel Paese. Siamo nella stessa situazione di Pinocchio: dopo aver mangiato la polpa delle pere dobbiamo prendere seriamente in considerazione le bucce per poter sopravvivere. Più volte su queste pagine abbiamo fatto presente gli argomenti sopra trattati: se la crisi ci costringerà a trovare delle nuove tecnologie che rendano più competitive le nostre industrie, avremo guadagnato qualcosa dai tanti sacrifici a cui siamo e saremo chiamati

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gestione d’impresa » di Massimiliano Pian

ERP per PMI? No, grazie… Riflessioni sulle difficoltà di espansione dei sistemi gestionali ERP (Enterprise Resource Planning) nelle PMI

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l mercato dell’Information Technology sta anch’esso attraversando un periodo, se non di crisi conclamata, almeno di stagnazione. Dal 2009 il mercato è in continuo calo ed anche il 2011 conferma il trend: le stime di chiusura dell’anno oscillano tra l’1,2 e il 2,8% in meno rispetto al 2010 (fonte Assinform). In questo contesto non decolla il mercato dei sistemi ERP per le PMI, nonostante le previsioni di crescita e sviluppo che gli operatori del settore formulano ad ogni inizio anno: è indubbio che oggi sia elevata la carenza di informatizzazione delle PMI e che le ne-

cessità e gli spazi per una crescita significativa siano ampiamente giustificabili e, per certi versi, anche auspicabili. Mentre ormai le grandi imprese si trovano a gestire i processi di evoluzione e sviluppo dei sistemi ERP avviati nell’ultima decade, le PMI stentano ad avventurarsi in progetti di sviluppo per l’implementazione di un sistema informativo integrato. Conoscere i vantaggi di un sistema ERP è, ormai, abbastanza di dominio comune: integrazione dei dati, qualità dei dati, tempestività nelle analisi ,efficienza del processo, controllo e sicurezza.

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gestione d’impresa

Ma per ottenere questi benefici l’impresa non deve fare solo un investimento in tecnologia (cosa, peraltro, sempre di minor rilevanza viste le opportunità sempre più ampie di accesso a servizi SaaS - Software as a Service - su architetture “cloud” che riducono, quasi azzerano, gli investimenti in hardware e software). Un progetto ERP per avere successo parte da elementi non informatici. Caratteristica principale di un sistema ERP è quella dell’integrazione: le diverse attività operative svolte da funzioni diverse utilizzano gli stessi dati, garantendo coerenza e qualità alle informazioni, che diventano patrimonio dell’impresa; ma l’integrazione è un concetto che va al di là degli aspetti di software applicativo, è più un modo di essere una filosofia di lavoro, uno stile che coinvolge prima di tutto le persone e la loro organizzazione (intesa come modalità di comunicazione e scambio di informazioni, come, cioè si svolgono i processi dell’impresa). Le persone, la loro propensione al cambiamento, la loro voglia di mettersi in gioco e provare a cambiare regole e comportamenti fino a quel momento dati per scontati sono le vere leve sulle quali l’imprenditore deve agire se vuole ottenere benefici tangibili per il proprio business. Non è lo strumento, il prodotto software in sé la chiave del successo o del fallimento di un progetto di avvio di un ERP, ma la scarsa attenzione dedicata agli

aspetti culturali ed organizzativi. Di questo il mercato se ne sta accorgendo: SAP, in occasione dell’ultimo SMAU, ha indetto una sorta di concorso per “regalare” i sistemi ERP e CRM (Customer relationship management) alle PMI più meritevoli, l’offerta di prodotti ERP in open-source è in crescita e la loro qualità ed affidabilità sta superando scetticismi e timori di qualche anno fa: non si vende più un prodotto, ma un progetto. Superando, quindi, la visione del tema ERP come semplice offerta di un prodotto software, è opportuno considerare quali altri elementi possano incidere sull’orientamento di una PMI ad un progetto ERP: valutazione delle proprie caratteristiche organizzative e culturali e della propria capacità di sostenere un cambiamento; predisposiz ione ad un modello organizzativo per processo, anziché gerarchico-funzionale; chiarezza nella definizione dei requisiti informativi per il supporto alle decisioni aziendali, sia di tipo operativo che di controllo strategico. E’ necessario, perciò, che l’imprenditore sia in grado di capire quanto la sua impresa sia pronta ad adottare un ERP, qualunque esso sia, ed individuare quelle azioni preliminari che determineranno il successo del progetto e il pieno raggiungimento degli obiettivi (efficienza interna, capacità di controllo e governo, efficacia sul mercato, riduzione costi). Allora, in questo caso, investire diventa più semplice e più sicuro

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lavoro in corso

» di Andrea Bonanni Caione*

Riforme del lavoro a confronto: un ritorno all’art. 8? Un insieme di regole certe, possibilmente negoziate con il sereno confronto tra le parti sociali, che consentano all’azienda di restare competitiva sul mercato (anche) tramite una gestione flessibile delle risorse umane. Credo che sia questo, in estrema sintesi, ciò che il sistema impresa si aspetta dalla riforma del lavoro. Il provvedimento in discussione pare tuttavia inadeguato a perseguire l’obiettivo. Il presupposto dal quale muove l’impianto della proposta normativa è che ad una maggiore flessibilità in uscita, possa e debba corrispondere una minore flessibilità in entrata. Concetto, questo, non errato in sé, ma che sino ad ora non pare essere stato tradotto in un articolato realmente in linea con tale obiettivo. Infatti, se da un lato le misure volte a ridurre l’utilizzo degli strumenti negoziali di flessibilità in entrata paiono sicuramente efficaci, nulla sembra essere realmente cambiato sul fronte della c.d. flessibilità in uscita. Sotto il profilo della certezza delle regole il disegno di legge del Governo Monti non regala alle imprese alcuno strumento realmente efficace e, al di là di affermazioni di principio, conferma la c.d. “reintegra” quale strumento principale di governo della eventuale fase patologica del licenziamento individuale. Fa da contraltare a questa constatazione il sicuro ridimensionamento del ruolo del contratto a termine, i cui effetti distorsivi anche su un maggiore sviluppo della somministrazione di lavoro sono colposamente sottovalutati, con la conseguenza che, a fronte di un mercato sempre più incerto, alle aziende vengono sostanzialmente sottratti i necessari strumenti ne-

goziali per la gestione flessibile delle risorse umane. Il vizio che affligge la discussa riforma è insito nella scelta di ottenere, a tutti i costi, il consenso di tutte parti sociali, per il tramite di un meccanismo di contrattazione che l’esperienza storica ci ricorda essere fallimentare. In questa ottica, occorre forse prendere definitivamente atto della impossibilità, da parte di un livello troppo alto di negoziazione – anche se promosso per il tramite di un governo tecnico e non politico – di disegnare confini del rapporto di lavoro coerenti con le mutate esigenze economiche. È necessario rivalutare un più incidente utilizzo delle potenzialità concesse dagli strumenti di contrattazione di secondo livello esistenti (art. 8 del D.L. n. 138/2011 in primis, ma anche l’accordo interconfederale del 28 giugno 2011), raccogliendo la sfida di sviluppare, a livello territoriale ed aziendale, un coerente sistema di flexsecurity capace di preservare un valore – quello della piccola e media impresa italiana- che i recenti scenari di crisi rischiano di cancellare per sempre. Un utilizzo attento degli strumenti di contrattazione di secondo livello, da esercitarsi a livello territoriale e con il coinvolgimento di organizzazioni sindacali realmente rappresentative delle istanze del territorio, il quale veda nelle emanazioni provinciali di Confindustria la sua sede naturale di negoziazione, può forse condurre a compimento un percorso che metta al centro l’impresa quale valore comune per la sua duplice attitudine a generare utili, da un lato e salari, dall’altro. Con ciò ponendo le fondamenta di quel nuovo diritto del lavoro la cui nascita non può più essere ritardata

*Avvocato - managing partner LabLaw

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credito&finan a » di Marcella Pace

Nuova intesa tra Confindustria L’Aquila e Banca dell’Adriatico

In arrivo 600 milioni di euro per le PMI, per agevolare crescita occupazionale, sviluppo dimensionale e investimenti ecosostenibili

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biettivo crescita. Non chiediamo altro». Così Guido Cantalini, presidente della Piccola Industria di Confindustria L’Aquila, ha commentato la firma di un nuovo accordo con Banca dell’Adriatico. L’intesa, fortemente caldeggiata da Pierluigi Panunzi, presidente dei Giovani Industriali di Confindustria L’Aquila, e siglata da Cantalini e da Salvatore Immordino, direttore generale di Banca dell’Adriatico, prevede un investimento di 600 milioni di euro per lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese. I punti di innovazione dell’accordo, terza fase di un percorso avviato nel 2009 dall’associazione industriale del capoluogo d’Abruzzo e dal Gruppo Intesa Sanpaolo, per garantire la liquidità necessaria alle imprese colpite dalla crisi, sono sostanzialmente tre: la valorizzazione del capitale umano, mediante un sostegno alla formazione dei dipendenti, al welfare aziendale e allo sviluppo occupazionale; lo sviluppo dimensionale con operazioni di finanza straordinaria e di razionalizzazione organizzativa, il Lean Management; il potenziamen-

Da sinistra: Salvatore Immordino, Guido Cantalini e Pierluigi Panunzi

to dell’efficienza energetica e dell’eco-sostenibilità dell’azienda, attraverso un’attività di consulenza e un piano di investimenti messi a disposizione direttamente dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che solo nel 2010 ha erogato oltre 3,3 miliardi di euro di finanziamenti “verdi”. «L’accordo siglato va in questa direzione:- ha specificato Cantalini - rinnova un rapporto di partnership già avviato, ma rafforza gli interventi per la crescita, puntando su soluzioni in grado di supportare le imprese e favorirne investimenti, crescita, patrimonializzazione e sviluppo». Con questa nuova intesa si intende rinsaldare ulteriormente il patto per lo sviluppo tra impresa, banca e territorio, valorizzando tutte le potenzialità di crescita delle Pmi italiane.

L’impegno comune è di sostenere gli imprenditori in settori strategici come la costituzione delle reti d’impresa e la realizzazione di altre forme di alleanza, l’innovazione, la ricerca e l’internazionalizzazione. «Il momento è difficile, - ha commentato Salvatore Immordino - ma le nostre imprese hanno qualità e capacità imprenditoriale indiscusse e intatte e noi faremo fino in fondo la nostra parte, mettendo loro a disposizione credito, conoscenza e vicinanza. Con Confindustria L’Aquila, siamo una squadra che ha trasformato l’emergenza in occasione di crescita. Se guardiamo alla realtà di ogni singola azienda possono emergere opportunità di crescita inesplorate, nuovi mercati su cui affacciarsi, progetti da realizzare, possibili alleanze»

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credito&finan a » di Laura Tinari

PMI e Credito, quale rapporto nel futuro?

L’attuale e difficile clima in cui si inserisce il rapporto tra PMI e istituti di credito, insieme a termini ormai di uso comune come credit crunch, stress test e funding, sono stati al centro di un workshop organizzato dal Gruppo giovani imprenditori di Confindustria L’Aquila

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l presiente dei Giovani Imprenditori Confindustria L’Aquila, Pierluigi Panunzi, ha dapprima delineato lo scenario per il 2012, riportando dati sempre anticipati dal segno meno e riferendo una recessione che dovrebbe attestarsi intorno al -1% di Pil, per poi fare la propria richiesta «Chiediamo alle banche -ha detto- di restare banche delle famiglie e delle imprese e di indicarci le modalità con cui vogliono restarci vicino poiché in questo momento la distanza tra credito e aziende si sta sempre più ampliando». Con l’organizzazione del workshop “PMI e Credito” sono stati ancora una volta i giovani a creare un importante momento di analisi sulla situazione del credito in provincia, riaffermando il ruolo di Confindustria nel saper avere il polso aggiornato della situazione e affiancare gli imprenditori nel prendere decisioni fondamentali. Dopo gli interventi introduttivi di Panunzi e dei co-organizzatori Guido Cantalini, presidente del Comitato piccola Industria, e Maria Assunta Tricarico, vice-presidente Ital Confidi, sono saliti sul tavolo dei relatori i rappresentanti dei cinque Istituti con maggiore presenza nella provincia aquilana invi-

Il presiente dei Giovani Imprenditori Confindustria L’Aquila, Pierluigi Panunzi

tati a confrontarsi: Roberto Omeletti, direttore Corporate Banca dell’Adriatico, Enrico Coppa, direttore commerciale Carispaq, Mauro Pastore, direttore generale BCC Roma, Mario Fiumara, direzione network Marche Abruzzo Sardegna e Molise Unicredit, Giuseppe Picca, responsabile commerciale Corporate Abruzzo-Lazio sud BNL, Ernesto Fico, responsabile Direzione Territoriali Mercato L’Aquila MPS. A moderare il dibattito è stato Stefano Bozzi, professore associato di Finanza aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. «Mi aspetto -ha continuato Panunzi- che le banche qui presenti anche perché diverse tra loro possano offrire ad un’assetata platea di imprenditori più di una possibilità con op-

portunità anche per i giovani e le loro imprese under 35, con strumenti veloci e flessibili che non debbono essere forniti solo da imprenditori lungimiranti, da Business Angels o da banche etiche». E riferendosi all’altro importante tema per gli impreditori «ancora aspettiamo con ansia che il Governo, come promesso, dia alle banche un ruolo importante per favorire lo sblocco dei pagamenti da parte della PA e dei rimborsi Iva». Il workshop è stato concluso da una serie di interesanti e accesi interventi degli imprenditori presenti sui programmi relativi alla concessione e il rinnovo di credito, al ruolo dei rating interni nel processo di concessione e gestione del credito, alle formule idonee a finanziare le imprese, come i fondi di investimento e i Confidi

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messa in sicure

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» di Alessio Pelusi

Lo stress da lavoro

Valutazione del rischio da stress lavoro-correlato: perché non sottovalutarla e quali gli strumenti a disposizione

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ue i motivi per i quali fare la valutazione del rischio da stress: è obbligatoria, come vedremo, ed è utile. L’INAIL descrive lo stress lavoro-correlato con le seguenti parole: “Produce effetti negativi sull’azienda in termini di impegno del lavoratore, prestazione e produttività del personale, incidenti causati da errore umano, turnover del personale ed abbandono precoce, tassi di presenza, soddisfazione per il lavoro, potenziali implicazioni legali”. Di qui l’importanza di presidiare anche questo aspetto della propria organizzazione. L’Art. 28 del D. Lgs. 28/2008 parla chiaro, vanno valutati tutti i rischi: tra cui quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo europeo dell’ 8 ottobre 2004. Innanzitutto, definiamo cosa è lo stress: “È uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed è conseguenza dal fatto che le persone non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro”. Tale definizione è presa dell’Accordo Europeo del 2004, recepito in Italia nel 2010 dalla Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato. Con la Circolare del novembre 2010 la Commissione fornisce importanti indica-

zioni su come effettuare la valutazione, che diventa obbligatoria proprio dal primo agosto dello stesso anno. Il documento indica un percorso metodologico, che rappresenta il livello minimo di attuazione dell’obbligo e ribadisce alcuni concetti fondamentali. Per esempio, che la valutazione dello stress lavoro-correlato è parte integrante della valutazione dei rischi in azienda, viene effettuata dal datore di lavoro con l’aiuto del RSPP, del medico competente, se nominato, e previa consultazione del RLS. Le indicazioni metodologiche della Circolare dividono in due la valutazione. Così abbiamo una fase preliminare obbligatoria, che riguarda la rilevazione di indicatori oggettivi di eventi sentinella, fattori di contesto e fattori di contenuto. Poi una seconda valutazione, eventuale, da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlato e le misure adottate dal datore di lavoro, in seguito alla stessa, si rivelino inefficaci. Essa prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori sulle stesse famiglie di fattori/indicatori. Nel 2011, infine, l’INAIL pubblica sul proprio portale un manuale ad uso delle aziende, che in base alla precedente logica d’indagine, offre gli strumenti per la valutazione dello stress

pelusi.alessio@gmail.com

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» a cura della redazione

Fira Green Bank

Le parole d’ordine presso le Istituzioni europee sono diventate sostenibilità, green economy e crescita verde, è per questo che nasce Fira Green Bank, un nuovo modello di sviluppo a disposizione degli abruzzesi

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e vogliamo mettere le finanze su una rotta luppo di settori alternativi. sostenibile dobbiamo sviluppare un nuovo La Finanziaria Abruzzese sostiene questa nuova “filosofia di merapproccio verde: usare le tecnologie verdi e cato” e lo fa anche in maniera tangibile attraverso azioni ad l’innovazione sostenibile per rilanciare l’ecoimpatto diretto, mettendo a disposizione dei dipendenti bicicletnomia”. Sono queste le parole usate dal ministro dell’ambiente te e mezzi elettrici per la mobilità, utilizzando carta e materiale danese, Ida Auken, in occasione della presentazione del proecologico, facendo attenzione al consumo e all’efficientamento gramma della nuova presidenza UE. energetico; ma, in particolare, l’obiettivo è Solo attraverso un maggiore sfruttamento di mettere in campo le cosiddette azioni ad delle opportunità fornite da una conversioimpatto indiretto, che saranno perseguite ne verde dell’economia si può sperare di cercando di canalizzare tutti i finanziauscire da una crisi economica ed ambienmenti che si possono reperire tra Regione, tale senza precedenti. La Finanziaria ReStato e Comunità Europea destinati alle gionale Abruzzese recepisce questo input, energie rinnovabili per uso domestico o si rinnova e accetta la sfida: ed ecco che aziendale. La prima occasione è stata già nasce Fira Green Bank, un settore dedicato attivata attraverso il Fondo di Kyoto, un all’economia sostenibile. fondo rotativo destinato al finanziamento «Chi meglio di noi poteva credere ed indelle misure di riduzione delle emissioni vestire in questa opportunità» – spiega dei gas a effetto serra, attraverso l’erogaRocco Micucci, presidente della FIRA, che zione di finanziamenti ad un tasso agevoinsieme al Consiglio di Amministrazione ha lato dello 0,50% annuo. La percentuale di Rocco Micucci fondato Fira Green Bank. – «La nostra è agevolazione è pari al 90% de costi ampresidente della FIRA una società partecipata al 51% dalla Remissibili nel caso di soggetti pubblici, pari gione Abruzzo e al 49% dalle maggiori al 70% dei costi ammissibili per tutti gli banche locali, gli attori principali dell’ecoaltri soggetti. Il fondo è stato aperto il 16 nomia del territorio, e rappresenta il trait d’union con le imprese. marzo, ma sarà possibile continuare a presentare istanza fino Elementi unici che ci contraddistinguono da altre istituzioni e che al 14 luglio 2012. vogliamo utilizzare per dare un sostegno concreto alla ripresa Conclude Micucci: «L’Abruzzo è la regione verde d’Europa, ma economica della nostra regione». per essere davvero degna di questo appellativo, dobbiamo auIn questo storico momento di crisi globale dei mercati, la green mentare il nostro impegno rispetto all’ambiente; il concetto di economy potrebbe rappresentare l’unica rivoluzione per consengreen deve entrare a far parte della nostra cultura e della nostra tire alle economie occidentali di creare milioni di nuovi posti di quotidianità. Per quanto ci riguarda, l’impegno è pieno e conlavoro. Nonostante l’Italia sia ancora indietro soprattutto rispetto tinuerà a crescere, perché siamo intenzionati a diventare una ad altre realtà, qualcosa si sta muovendo grazie ad un processo Finanziaria verde, che sostiene lo sviluppo del territorio nell’ottica di bottom up guidato da 6 milioni di imprese e fondato sullo svidell’eco-sostenibilità»

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» di Martina Luciani

I componenti dell’associazione S.a.l.e.

Mettiamoci un po’ di S.A.L.E. Il nuovo “incubatore di idee” in prima linea per contribuire allo sviluppo ed al futuro della Regione Abruzzo

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ogliamo costruire un nuovo progetto di sviluppo regionale insieme a tutti quelli che hanno voglia di mettersi in gioco insieme a noi», è questo il fine ambizioso della neonata associazione S.A.L.E. (Sviluppo, Ambiente, Lavoro, Etica). Ed a illustrarcelo con grande enfasi è il suo presidente, il dott. Filiberto Mastrangelo, chirurgo dentale e produttore vinicolo, nato nel vastese, ma con sede operativa di lavoro a Pescara.

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E preferisce chiamare S.A.L.E. incubatore di idee, piuttosto che associazione. Nasce infatti da un progetto di rinnovamento delle coscienze, dal comune sentire della società civile della nostra Regione. «Questo pensatoio sarà il modo per provare a creare l’Abruzzo che vorremmo. Per costruire il futuro della nostra Regione, per noi e per le nuove generazioni. - continua Mastrangelo oggi ci troviamo di fronte ed un pericoloso scollamento tra società e classe dirigente, tra giovani e meno giovani, tra le varie classi


sociali, tra datori di lavoro e lavoratori, tra imprese e sindacati. Beh, noi ci poniamo come punto di incontro tra tutti questi settori, per trovare accordi comuni che possano far tornare il nostro Abruzzo a volare alto». Progetto ambizioso? Forse sì. Ma la forza di S.A.L.E. sta nella sua base regionale e non strettamente localistica. I soci fondatori vengono infatti da ogni parte della regione e rappresentano le diverse anime della società civile e del mondo del lavoro. Oltre al presidente Filiberto Mastrangelo, ci sono infatti Raimondo Quaresima, professore dell’Università dell’Aquila; Luigi Carunchio, commercialista; Bruno Scrivani, imprenditore nel settore turismo ed assicuratore; Massimo De Liberato, direttore dell’associazione costruttori della Provincia di Chieti; Mauro De Marco, imprenditore, cura la comunicazione per grandi multinazionali; Manuela Cornelii, insegnante e sommelier; Vito Pocetti, imprenditore e Antonello Antonelli, giornalista professionista. Ognuno portatore di eccellenza nel proprio campo, i soci promettono che metteranno la stessa eccellenza anche in questo nuovo progetto. Ma come ha intenzione di muoversi S.A.L.E.? Le idee sono già molte, ma la prima è interamente dedicata ai giovani. «Abbiamo in mente di coinvolgere i giovani e farli essere davvero protagonisti dell’evento. Un dibattito in cui saranno loro a parlare. In cui potranno porre le domande a politici ed economisti per vederci un po’ più chiaro sul loro futuro». È così che il presidente Mastrangelo vuole far incontrare giovani e politici, in un dialogo che sia alla pari ed in cui si risponda, finalmente, anche a domande un po’ scomode. «Dobbiamo scoprire l’importanza di pensare a cose nuove, attraverso un nuovo modello di sviluppo basato su intelligenza, tecnologia, design e prodotti made in Italy» ha continuato Mastrangelo. Ed è proprio sul made in Italy, in particolare sul made in Abruzzo, che S.A.L.E. si propone di dare il meglio. La promozione dei prodotti è uno dei punti cardine del programma dell’associazione. «Abbiamo migliori pastifici del mondo e non riusciamo a valorizzarli al 100%. Ci piacerebbe organizzare una specie di Euro Pasta, in cui promuovere una delle nostre eccellenze e far diventare l’appuntamento, l’Eurochocolate d’Abruzzo». Importante non tralasciare la questione turismo. Essenziale infatti sarà riuscire a valorizzare il turismo regionale, sia esso religioso, enogastronomico, di mare o montagna. Anche su questo aspetto Mastrangelo non ha dubbi «il turismo è solo una delle tante dimostrazioni del fatto che manca un progetto di sviluppo globale. Sono 15 anni che la Regione si muove random. Siamo alla frutta

» Foto concessa da Associazione S.A.L.E.

della progettualità minima e lasciamo passare altro tempo, potrebbe diventare troppo tardi per dare una sterzata rinvigorente». Il primissimo passo con cui però S.A.L.E. si propone di irrompere nella vita abruzzese sarà una campagna comunicativa giovane ed efficace. È prevista a breve la messa online del sito internet www.sale.it da cui poter monitorare ed essere aggiornati in tempo reale su tutte le iniziative in cantiere. A seguire il giornale d’informazione online saledabruzzo.it e l’irruzione sui maggiori social network per favorire un dibattito libero e quotidiano sui maggiori temi d’interesse. Le linee programmatiche per la costruzione di un progetto comune legate a crescita, sviluppo, lavoro, opportunità e benessere ci sono tutte, ora non resta che trasformarle in azioni concrete e di ampio raggio

Filiberto Mastrangelo presidente di S.a.l.e.

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» a cura della redazione

Con Generazione Vincente

si vince il MotoGP Generazione Vincente organizza un concorso per i suoi dipendenti in somministrazione, in palio la partecipazione al Motomondiale direttamente dalle aree del Paddock! Tra le aziende partecipanti la Honda Italia, intervista al suo Vicepresidente Silvio Di Lorenzo

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i chiama, “Lavora con Generazione vincente e vinci il MotoGP”, il nuovo concorso a premi a cui dal 16 aprile al 27 agosto 2012 potranno partecipare tutti i dipendenti assunti con contratto di somministrazione di generazione vincente S.p.A. Agenzia per il lavoro. A colloquio con Sonia Palmeri, human resources manager della società, per capire le modalità operative di questo progetto di fidelizzazione.

Intervista a Sonia Palmeri HR manager di generazione vincente S.p.A.

 Dr.ssa Palmeri ci spieghi meglio i termini e l’idea di questo concorso. «L’idea nasce dal desiderio di condividere le emozioni che si provano nelle aree del Paddock con le persone “a cui teniamo davvero”, da qui i lavoratori che riteniamo i nostri veri talenti, che ci danno fiducia, che confidano in noi e che inviamo in missione presso le aziende clienti. Sono già 3 anni che rinnoviamo la sponsorizzazione con il Team San Carlo Gresini Racing perché riteniamo che i valori aggreganti dello sport siano fondamentali per una sana crescita dell’individuo e legati ad

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una significativa responsabilità sociale dell’azienda»  Quali sono le modalità per partecipare a “Lavora con Generazione vincente e vinci il MotoGP”. «Potranno partecipare al concorso tutti i nostri dipendenti, moltissimi gli abruzzesi, che dal 16 aprile al 27 agosto 2012 saranno in forza a Generazione Vincente S.p.A. in virtù di un contratto di lavoro in somministrazione. Chiaramente la partecipazione al concorso è gratuita e subordinata alla compilazione di una cartolina di adesione che ciascun dipendente sarà invitato a compilare e a imbucare personalmente in un’urna presente in tutte le filiali di generazione vincente S.p.A. In Abruzzo, potranno recarsi presso le nostre sedi di Atessa, Chieti, Teramo e Vasto. Tra tutte le cartoline presenti nelle urne, correttamente compilate, sarà effettuata l’estrazione dei premi messi in palio. L’estrazione verrà effettuata il 4 settembre

2012. Sarà la fortuna a decretare i vincitori».  Parliamo ora dei premi. Abbiamo detto che si “vince il MotoGP” ma nello specifico, di cosa si tratta? «I premi messi in palio consistono in 3 fantastici Week-end per Misano Adriatico in occasione della gara ufficiale di MotoGP in calendario per il giorno 16 settembre 2012. Il premio comprende il soggiorno di due notti (venerdì 14 e sabato 15 settembre 2012) in hotel 4 stelle con trattamento di pernottamento e prima colazione più spostamenti da e per il circuito di Misano Adriatico. Il premio prevede, inoltre, l’ingresso al Paddock con accesso privilegiato alle aree di box e loro relativa visita, sia nella giornata di sabato che in quella di domenica, accesso alla Tribuna del Paddock per assistere alle prove ufficiali e alle gare Moto3, Moto2 e MotoGP».  Le aziende vostre clienti come


Niccolò Antonelli Pilota Team San Carlo Gresini Moto3

saranno coinvolte all’evento e inoltre, come hanno accolto questa vostra iniziativa? «Le dico che i referenti delle nostre aziende clienti sono entusiasti dell’operazione messa in campo. Molte ci hanno richiesto spontaneamente di poter affiggere presso le proprie bacheche aziendali le locandine informative da noi predisposte. C’è inoltre da aggiungere che negli ultimi tre anni abbiamo invitato molti dei nostri clienti a vivere le emozioni dei due MotoGP che si corrono in Italia, ovvero quello di Misano Adriatico e del Mugello. In tal

modo condividiamo insieme ai nostri principali stakeholders i valori che ruotano intorno al mondo dello sport, ovvero della sfida, del lavoro di squadra, della lealtà, della sana competizione, dell’innovazione. Aggiungo anche che quest’anno siamo vicini al Team San Carlo Gresini Racing attraverso la sponsorizzazione di un giovane talento che debutta nel campionato Moto3, si chiama Niccolò Antonelli, ha solo 16 anni ma ha all’attivo un palmares di tutto rispetto. Anche nelle nostre scelte di sponsorship scommettiamo sul futuro dei giovani».

Tra le aziende clienti abruzzesi di Generazione Vincente S.p.A. c’è anche la Honda Italia Industriale S.p.A. dello stabilimento di Atessa. Abbiamo rivolto qualche domanda al vicepresidente l’ing. Silvio Di Lorenzo.

Intervista a Silvio Di Lorenzo vicepresidente Honda Italia

 Ing. Di Lorenzo, cosa pensa di questa iniziativa? «L’iniziativa è sicuramente molto positiva soprattutto per una fabbrica che produce motocicli e scooter. Inoltre, per un giorno saranno insieme dipendenti diretti e somministrati e questo connubio per la cultura Honda significa prima di tutto uguaglianza, con gli stessi diritti e doveri. Ci si ritrova così a crescere nello stesso ambiente lavorativo avente lo stesso obbiettivo comune». Tra i fortunati vincitori potrebbero esserci anche i dipendenti della Honda Italia. Per lei, che nel paddock MOTOGP è di casa, qual è l’aspetto

» Foto concesse da Generazione Vincente

più emozionante da vivere? «La Moto GP ed in generale il mondo delle corse, creano una emozione particolare sia se vissuto all’interno del paddock che direttamente dalla TV. Si ha la sensazione di vivere insieme un momento emozionante da parte degli addetti ai lavori e non solo poiché grande è la percezione che tutte le tecniche applicate in anteprima saranno poi riversate sulla produzione di serie per migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti. In aggiunta, la possibilità di incontrare i piloti faccia a faccia è una esperienza unica che lascia un ricordo indelebile. Il team San Carlo Gresini Racing è particolarmente ospitale. Si può accedere al paddock delle varie classi di Gran Premio sia il sabato durante le prove, che la domenica mattina dopo il warm-up. Sarò particolarmente felice di accompagnare i vostri ragazzi e sarà mia cura mostrare loro tutte le novità tecniche apportate alle moto»

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» di Marcella Pace

Torna in piazza

Pescara Lavoro Terza edizione per il Job Village, promosso dall’assessorato provinciale al Lavoro e Formazione

Job Village, padiglione Provincia, sportello accoglienza

Pescara Lavoro, un momento della conferenza stampa di inaugurazione

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ome compilare un curriculum vitae. Come elaborare un business plan efficace ed efficiente. Come comportarsi durante un colloquio di lavoro. Sono solo alcuni dei consigli offerti dalle professionalità dell’assessorato al Lavoro della Provincia di Pescara che anche quest’anno ha riproposto il suo job village. Tre stand allestiti nel pieno centro di Pescara, in piazza della Rinascita, hanno attratto migliaia di visitatori per tre giorni, «giornate – ha dichiarato l’assessore provinciale al Lavoro, Antonio Martorella – per tradizione dedicate al dibattito sul lavoro e che noi abbiamo scelto proprio per riportare il tema dell’occupazione anche fisicamente nel centro della città». Ad inaugurare la terza edizione di “Pescara Lavoro: la Provincia in piazza con i servizi per l’impiego”, è stata la cerimonia di

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consegna, svoltasi lo scorso 1 maggio, del premio del “Lavoratore Ideale” a 66 lavoratori della provincia distintisi nel corso della propria attività e segnalati da CGIL, CISL, UIL e UGL. Ma il vero job village ha aperto i battenti il 2 maggio, con le sue tre tensostrutture allestite ad hoc per ospitare le attività più rappresentative dell’Assessorato al Lavoro della Provincia di Pescara: servizi, sportelli informativi, formazione, career day, workshop e attività di laboratorio. In un padiglione lo spazio è stato dedicato alla riflessione, con convegni e conferenze per presentare tutte le ultimissime novità dei corsi offerti dal Centro per l’Impiego di Pescara. Nella seconda area sono stati riproposti sportelli, servizi e uffici operativi della sede di via Passolanciano. 2500 tra giovani, iscritti ai CPI, disoccupati, studenti delle scuole superiori e universitari hanno


potuto avvicinare così esperti del Fondo Sociale Europeo per avere informazioni sui bandi in corso o appena avviati dalla Provincia. Molti ragazzi si sono avvicinati per la prima volta al servizio di “Preselezione”, che mette a contatto le aziende con coloro che si candidano agli annunci di lavoro mentre, soprattutto gli studenti, hanno conosciuto il servizio di “Orientamento”, con il quale psicologi del lavoro aiutano gli utenti nell’orientamento alla ricerca della professione più vicina alla propria formazione e ai propri interessi. 1.000 utenti hanno usufruito, inoltre, dei servizi portati in piazza dall’Assessorato al Lavoro, a cominciare dagli sportelli amministrativi dei CPI e passando per i nuovi

ragazzi sono stati selezionati tra 210 per il “Web Talent Show”, organizzato da Assoweb Italia, per contendersi il premio finale consistente in 100.000 euro di investimenti per lo start up d’impresa. Grande interesse hanno suscitato i laboratori pratici messi in campo dagli insegnanti e dagli allievi dei corsi di formazione per acconciatore e parrucchiere in svolgimento nella sede dell’Agenzia Formativa Provinciale: i cittadini hanno potuto toccare con mano la professionalità dei docenti e l’entusiasmo degli allievi, prossimi operatori nel campo dell’estetica e del benessere. La tre giorni è stata anche l’occasione per presentare tutti i nuo-

Job village, area dedicata alle aziende

Antonio Martorella, assessore provinciale Lavoro e Formazione

sportelli “Consulenza del lavoro”, “Assistenti familiari”, “Autoimprenditoria”, “Linguaggio dei Segni”, “Silus”. Infine, grandi protagoniste della terza area sono state le aziende. 16 Organismi Formativi, due associazioni (Assoweb Italia e Crealavorogiovani) e otto imprese (Di Tieri, Kimberly-Clark, Chiusa Grande, CRMP, Main Adv, Biomasse Refeel, Axa Assicurazioni, New Way) che operano sul territorio nazionale e regionale nel campo delle telecomunicazioni, della green economy, della produzione e dei servizi alle imprese, hanno incontrato centinaia di persone. In particolare, sono stati 275 i colloqui monitorati dagli uffici dei CPI per la selezione di personale da inserire in azienda. Il tutto mentre, nell’area JOB Meeting, si sono svolti 12 laboratori, cui si sono iscritte complessivamente 342 persone mentre molte altre hanno seguito le lezioni offerte da specialisti sulle tecniche per la ricerca del lavoro. E sempre nel padiglione delle aziende, 30

vi bandi, corsi e voucher formativi promossi da Pescara Lavoro. Si va dai corsi dedicati alle donne, a quelli per apprendere lavori tradizionali come il pizzaiolo e l’operatore di pastificio-panificio fino ai corsi di potenziamento delle nuove professionalità, come l’esperto di social media marketing e lo sviluppatore di App. «Quello che vogliamo dimostrare con il nostro job village e con il nostro impegno quotidiano – ha spiegato l’assessore Martorella – è che la Provincia non è solo un ente che svolge attività burocratico-amministrativa, ma un ente realmente prossimo al cittadino. Vogliamo dimostrare che la Provincia di Pescara c’è di fronte alla crisi, dotando i nostri utenti di una vera “cassetta degli attrezzi” per far fronte all’emergenza del settore dell’occupazione. L’antidoto più efficace a questa crisi – ha concluso Martorella – è senza dubbio la formazione. Ed è è per questo che ogni giorno promuoviamo corsi sempre più specifici»

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» a cura della redazione

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are sistema e accrescere il potenziale del settore arredo, legno, mobile in Abruzzo e oltre i confini regionali. Sono gli obiettivi della neo costituita società consortile P.A.L.M. (acronimo di Polo Arredamento Legno Mobile), nata per promuovere l’innovazione e le opportunità di sviluppo del comparto attraverso la creazione di una rete tra le imprese e gli operatori. Della società consortile fanno parte imprese con sedi in Abruzzo operanti nel settore del legno, affini e dell’indotto e associazioni di categoria. Sono inoltre in corso contatti con Centri di Ricerca ed Università per un progetto di aggregazione. Obiettivo principale della società – nata per volontà di un gruppo di imprenditori teramani - è quello di conseguire il riconoscimento di Polo d’innovazione, secondo la definizione che ne dà la Commissione europea. I Poli, infatti, sono raggruppamenti di imprese indipendenti, attive in un particolare settore o in una regione e destinate a stimolare l’attività innovativa attraverso azioni mirate. La Società consortile punta in particolare al trasferimento di tecnologie e alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese che vi fanno parte. In fase di costituzione, i soci hanno eletto presidente del CdA Primo Pompili (azienda Arcadia Srl) e consiglieri di amministrazione: Marcello Pedicone (Las Mobili Srl), Cleto Pallini (Mas Legno Srl), Valter Amante (Full Mobili Srl), Licia Rastelli (Aran Cucine Srl), Carlo Orsini (Fenix Sas), Bernardo Sofia (Nuova SMA Srl). Il presidente Pompili auspica che possano aderire al progetto altre aziende con sedi nel territorio regionale. «Siamo soddisfatti – dichiara - di aver posto solide basi per lo sviluppo di un’iniziativa che, ne siamo convinti, potrà essere di aiuto alle aziende in questa delicata fase della nostra economia. Fare sistema è l’unico modo per superare le difficoltà e favorire la crescita e l’innovazione in un settore che è sempre stato il fiore all’occhiello del sistema produttivo abruzzese»

Palm,

la rinascita del mobile Il neonato Polo Arredamento Legno Mobile punta al riconoscimento di Polo d’innovazione

Il CdA di PALM

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» a cura della redazione / In collaborazione con Fondazione ARIA

PREMIO TERRITORIO ABRUZZO: PAROLA ALLE SCUOLE Il liceo “G.Marconi” di Pescara

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ella sua specificità il Liceo Marconi è propedeutico al mondo del lavoro come si configura nella società attuale, non più legato alla fissità di un ruolo unico per tutta la vita, aperto alla pluralità linguistica e all’attenzione nei confronti del sociale e dei media. L’offerta formativa della scuola, oltre a curare la preparazione curriculare, è rivolta a evidenziare e sviluppare i talenti innati degli adolescenti affinché non restino nascosti per pudore o, peggio, per rassegnazione. Il Progetto della Fondazione ARIA si qualifica come esempio di interazione tra l’imprenditoria locale e la scuola, per questo il liceo Marconi ha aderito al “Premio territorio Abruzzo” con la consapevolezza di creare un’ulteriore opportunità di apprendimento per i propri allievi in ambito non strettamente curriculare. L’incontro con il fotografo Oliviero Toscani e il critico d’arte Achille Bonito Oliva è valso a evidenziare la sua dimensione nazionale, l’intendimento di avviare i partecipanti alla conoscenza - attraverso immagini create da loro - del proprio territorio nelle sue specificità di arte, tradizioni, mestieri, la possibilità offerta

ai partecipanti stessi di frequentare stage formativi. Elemento questo particolarmente interessante e innovativo, non premi in denaro, ma opportunità di specializzazione, di formazione e di esperienza lavorativa. L’alunna Martina Villani si è così espressa: “la proposta di partecipare al concorso organizzato dalla Fondazione Aria è stata accolta con grande entusiasmo dagli studenti. La notizia del concorso è stata diffusa anche attraverso internet, nelle pagine facebook della scuola e sul sito stesso, suscitando notevole interesse”.

Il pensiero dei soci

Giovanna Dello Iacono “Gli obiettivi della Fondazione: contaminare i giovani con l’arte e condividere un obiettivo socioeconomico che usi la cultura come volano per una visibilità internazionale del territorio e delle eccellenze abruzzesi”

Ester Crocetta Il mio titolo sull’arte odierna: “BARBIE E IL COMPLESSO RESIDENZIALE”; con la Fondazione aggiungo “nuova ARIA da annusare”

Alcuni fotografi FIAF partner ARIA

Maria Franca De Cecco “L’originalità della Fondazione Aria sta nell’aver coinvolto l’imprenditorialità regionale, in un progetto di produzione e divulgazione della cultura e del patrimonio territoriale, rivolto ai giovani che saranno gli uomini di domani e a cui spetterà il compito di portare avanti al meglio l’immagine del nostro Abruzzo”

Luigi Schips “un team di Professionisti al servizio del Prossimo!!!”

Ottavio Perpetua “La partecipazione al premio mi sta facendo rivivere momenti indimenticabili trascorsi con gli alunni (sono un docente in pensione da 6 anni) e mi procura una gioia ulteriore: la condivisione della stessa passione”

Laboratori per le scuole: il bilancio dei fotografi FIAF

Enzo Dossi De Gregoris “Partecipo al premio con grande interesse, in quanto mi occupo di formazione nel campo della cultura visuale dal 1996”

Bilancio positivo per il concorso fotografico “Premio Territorio Abruzzo”, promosso dalla Fondazione ARIA per le classi quarte e quinte degli Istituti Secondari della regione. «I ragazzi del Tito Acerbo di Pescara si sono appassionati soprattutto agli aspetti più pratici e coinvolgenti della fotografia, come quelli riguardanti il soggetto, la luce, l’inquadratura» ha affermato Federico Deidda, uno dei 21 fotografi professionisti della FIAF che hanno tenuto i laboratori di fotografia nelle scuole, «la classe ha poi lavorato per gruppi in modo da realizzare uno scatto finale come risultato di squadra». Anche per il Liceo Scientifico di Francavilla «il laboratorio si è concluso con successo- dichiara Ottavio Perpetuasono stati eseguiti degli ottimi ritratti, seguendo precisi parametri tenendo soprattutto conto dello studio sulla luce riflessa, il tutto realizzato in aula multimediale con più di 70 ragazzi». Piero Cocco, assegnato al Liceo Classico “Cotugno” e all’Istituto d’Arte “Muzi” de L’Aquila sostiene che «la partecipazione entusiastica e motivata degli allievi lascia ben sperare in un ottimo sviluppo dell’intero progetto». «I ragazzi sono molto interessati. Fa impressione vedere calare il silenzio quando si inizia a parlare e a proiettare le immagini. Ci si accorge dell’interesse dei ragazzi anche dagli sguardi attenti e dalle frequenti domande. Il merito di ciò deriva anche dalla competenza e dall’entusiasmo dei tanti docenti FIAF che hanno dato la loro disponibilità» ha precisato Enrico Maddalena. «Classe quasi al completo per l’Istituto Tecnico “Argoli”di Tagliacozzo che ha manifestato interesse, entusiasmo e molte domande anche per il dopo, come, quando...le mostre» racconta Bruno Colalongo, impegnato anche presso l’I.P.S.S.A.R.F. De Cecco di Pescara dove ha riscontrato altrettanta partecipazione. Dunque tanta voglia di fare, imparare e crescere nel linguaggio fotografico nelle 6 ore di corso dedicate ad un laboratorio «di sicuro spessore»come ha sottolineato Enzo Dossi de Gregoris.

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Incontriamo Nereo Dell’Aventino, titolare dell’azienda omonima  Qual è l’ambito produttivo principale della sua azienda? Dell’Aventino Mangimi si occupa da quasi 50 anni di produrre e vendere alimenti zootecnici di qualità e nel rispetto della fisiologia dell’animale.  Ci racconta come ha iniziato questa impresa? L’intuizione imprenditoriale nasce da “Nonno Nereo” che, accompagnato dai figli maschi, intorno al 1960, quando la provincia di Chieti e l’intero Abruzzo era una regione prevalentemente agricola, l’allevamento degli animali da autoconsumo era prassi diffusa in tutte le famiglie che abitavano in campagna e cominciavano a nascere i primi allevamenti industriali, ha avuto la visione di trasformare l’attività da commercio (di grano e uova) ad industria mangimistica. Inoltre, erano gli anni del boom economico e sociale e l’esigenza di potersi nutrire con proteine animali a costi contenuti era una necessità di “tutti gli italiani”. Il primo stabilimento nasce a Paglieta nel 1963 e l’anno successivo inizia ad operare espandendosi rapidamente anche nelle regioni limitrofe (Molise e Lazio in primis).  Quali servizi erano forniti agli utenti all’inizio della vostra attività? I primi anni di attività il mangime veniva venduto prevalentemente in sacchi piccoli (5 kg.) e non era richiesta dal mercato l’ampiezza e la profondità di gamma oggi, invece, indispensabile.  In che modo si è evoluto il servizio offerto dalla sua azienda nel tempo ovvero con quali tecnologie, investimenti, ecc.? A parte la tecnologia produttiva che nel nostro settore è considerata matura, nel senso che negli ultimi 30 anni non ci sono stati salti tecnologici, gli investimenti realizzati sono stati effettuati prima con l’intento di ampliare la capacità produttiva (impianto di Fossacesia nel 1989) mentre quelli seguenti hanno avuto come ispiratore sia la sicurezza alimentare (per esempio abbiamo un laboratorio interno, abbiamo in piedi un sistema di completa tracciabilità dei prodotti) che la flessibilità produttiva. Ovviamente la tecnologia ci ha aiutato a rendere completamente automatizzato il processo produttiva.

 Quali sono i servizi offerti ora? Oggi il nostro servizio si gioca sul campo della capacità di fornire non solo alimenti idonei a produrre reddito per gli allevatori ma anche a razionalizzare i costi dell’allevamento (non solo quelli alimentari). In questo senso, la Dell’Aventino ha diverse risorse “di campo” e sparse nelle varie regioni di operatività (Centro-Sud Italia) con specifica vocazione ad assistere quotidianamente l’allevatore.  Quali sono i parametri che individuano la qualità del servizio da lei offerto? Il paramento fondamentale è l’assistenza tecnica qualificata e la capacità di risolvere i problemi (che inevitabilmente sorgono negli allevamenti).  Volendo definire una scaletta di valore sulla qualità del servizio, la sua azienda come si pone nel panorama regionale e nazionale? La Dell’Aventino Mangimi oggi è leader di mercato in Campania, in Abruzzo e Molise. Nelle altre regioni è un concorrente qualificato con il quale le azienda referenziate devono competere.  Quali sono i suoi partner principali nel ciclo di produzione? Non esistono partnership particolari nel processo produttivo. Ci sono rapporti consolidati e di lunga durata con aziende che ci forniscono materie prime selezionate (es. De Cecco ci fornisce i sottoprodotti della lavorazione del grano che sono particolarmente indicati nell’alimentazione zootecnica). Alcune sono cooperative del Veneto che ci forniscono mais (che è la nostra principale materia prima).  Quanti posti di lavoro produce la sua azienda in maniera diretta e come indotto? I dipendenti sono 35 mentre gli agenti di commercio sono 38. E’ difficile da stimare in quanto non ci sono aziende che lavorano in esclusiva per noi. Credo di poter affermare che altre 20/25 unità in qualche modo sono facilmente collegabili a Dell’Aventino.  E i suoi clienti principali da quale gruppo sociale è rappresentato? I nostri clienti principali sono allevatori e rivenditori di prodotti zootecnici che lavorano in proprio

TERRITORIO ABRUZZO

Premio Fondazione Industriali Adriatica Tema edizione 2011/2012 Razza Abruzzo 1001 Lavori Direzione artistica Achille Bonito Oliva Autore internazionale 2011/2012 Oliviero Toscani Giuria artistica Mario Botta Elio Fiorucci Silvia Evangelisti (Arte Fiera Bologna) Anna Mattirolo (Maxxi Roma) Marisa Galbiati (Politecnico Milano) Carmen Andriani (Università Pescara)

Patrocinio

Partner

Sponsor Tecnici

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Media Partner

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Le nostre proposte immobiliari residence Panorama - via Della Torre, (Silvi)

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I principali cantieri attivi capannone 10.000 mq coperti (Chieti)

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» di Mauro Di Cola

ApiD, le donne imprenditrici protagoniste del “fare” in Abruzzo Il gruppo ApiD Pescara-Chieti, presieduto da Francesca Laureti, opera a supporto delle piccole e medie imprenditrici di Pescara e Chieti

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Francesca Laureti

» Foto concessa da ApiD

eterminate, “toste”, volitive. Ecco la fotografia delle imprenditrici di ApiD, ovvero le piccole e medie imprese in “rosa” aderenti ad Api Pescara-Chieti. Il comitato direttivo, presieduto da Francesca Laureti, annovera donne imprenditrici di assoluto “livello” come Stefania Bosco, Luisa Carota, Marina Cvetic, Francesca D’annibale, Chiara De Amicis, Morena De Medio, Francesca Di Donato. «Dato il riscontro di interesse davvero molto importante avuto in queste settimane, stiamo provvedendo ad ampliare la compagine delle componenti della “cabina di regia” al fine di seguire al meglio tutte le varie aspettative che le nostre imprenditrici associate ci chiedono», rimarca con soddisfazione la presidente, Francesca Laureti. L’ApiD in quanto gruppo territoriale dell’Api Pescara-Chieti, facente parte della Confapi, si pone come scopo principale la promozione, lo sviluppo e la rappresentanza delle donne imprenditrici aderenti a livello territoriale alla ConfapiD Imprenditorialità Donna. “Le imprese a titolarità femminile attualmente iscritte all’Api Pescara-Chieti sono circa quaranta, ricorda la presidente, -associata Api Pescara-Chieti sin dal 200 -, tutte provenienti da settori merceologici differenti, è per tale motivo che alla luce delle esperienze associative pregresse si rende necessario procedere ad un sistema di rilevamento delle necessità aziendali, moni-

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torando ed analizzando le specifiche problematiche imprenditoriali”. Da tale analisi si potranno intraprendere azioni e iniziative di comune interesse, in modo da sviluppare un programma consono alle aziende partecipanti. «Ad esempio, in merito alla personale esperienza maturata sia come donna imprenditrice che donna impegnata da alcuni anni in un contesto associativo, stiamo proponendo un percorso di rafforzamento delle competenze di ciascuna di noi, mediante incontri, momenti di riflessione e collaborazione con professionisti di settore, affrontando i vari aspetti e le tematiche attinenti la vita dell’impresa ponendo in essere le seguenti fasi in/formative su temi come autodiagnosi, valutazione delle performances aziendali, sul marketing e la comunicazione come strumenti per lo sviluppo competitivo dell’azienda, in merito ai principali contratti commerciali ed internazionali, allo sviluppo dei mercati esteri, sui contratti di lavoro – nuove forme di assunzione, sulla sicurezza sul lavoro orientata al genere femminile, incentivi Inps, sull’accesso al credito (bandi regionali ed europei) e finanziamenti per l’impresa femminile (incentivi CCIAA Pescara-Chieti). «E’ certamente di prioritaria importanza attivare un sistema di collaborazione sinergica con le istituzioni politiche, gli enti pubblici e privati mediante iniziative come dibattiti, divulgazioni, ricerche di settore di vario genere. La presenza costante nei principali tavoli di lavoro, soprattutto nei diversi ambiti pubblici quali Camera di Commercio, Regione, Provincia, Comune, Inps e Inail, può consentire di dare voce alle esigenze specifiche delle imprese a titolarità femminile», sottolinea un’altra componente “storica” del gruppo, Luisa Carota. Occorre sviluppare rapporti con gruppi ed associazioni territoriali di donne imprenditrici in modo tale da fare rete e unire le forze per il conseguimento dei comuni obiettivi. La valorizzazione del ruolo e dello sviluppo delle PMI nasce anche dal collegamento con le Organizzazioni Nazionali di analoga ispirazione. Oggi nonostante si stia facendo molto per la “divulgazione e promozione”, è ancora molto attuale in questa direzione il tema delle “pari opportunità di genere” soprattutto nel mondo delle piccole realtà industriali, poiché nelle PMI le politiche di pari opportunità non sono diffuse né tantomeno applicate. «Occorre promuovere opportune politiche di gestione delle risorse umane e del mercato del lavoro, sia in merito alla parità di trattamento economico, che per la formazione, l’accesso al lavoro, le opportunità di carriera e mediante l’individuazione di forme alternative di organizzazione del lavoro, come la conciliazione dei tempi e dei metodi di lavoro. Incentivare lo sviluppo e la qualificazione della presenza femminile nel mondo dell’imprenditoria, può certamente aiutare quel lento processo di rimozione delle discriminazioni legate a stereotipi duri a morire. E noi, -assicura la presidente Francesca Laureti- ci stiamo lavorando costantemente e quotidianamente, proprio all’interno di ApiD»

Luisa Carota

IL CONSIGLIO DRETTIVO DI APID Le componenti del Consiglio Direttivo ApiD: presidente, Francesca Laureti (Tecnologie e Impianti) Stefania Bosco (Bosco Nestore vini) Marina Cvetic (Masciarelli vini) Francesca D’annibale (ditta D’annibale Andrea) Chiara De Amicis (Soc. Agr. Giardini Di Giulio) Morena De Medio (De.Ga ascensori) Francesca Di Donato (Area Legno) Luisa Carota (Feredil 2001)

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» di Laura Sacchetti

La frutta tra i banchi di scuola È l’idea guida del progetto comunitario riproposto per il terzo anno consecutivo nelle scuole primarie italiane L’azienda Orogel Fresco, ha vinto la gara annuale per la gestione della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli anche in Abruzzo

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rutta e ortaggi tra i banchi di scuola al posto di merendine e snack. Una sfida impossibile? Non proprio a giudicare dal successo del progetto comunitario “Frutta a scuola”, riproposto per il terzo anno consecutivo nelle scuole primarie italiane. Il Ministero delle politiche agricole, in collaborazione con i Ministeri dell’Istruzione e della Salute, dopo avere investito in un triennio quasi 100 milioni di Euro, di fonte comunitaria e nazionale, si appresta a finanziare il progetto per il nuovo anno scolastico 2012/13. L’iniziativa nasce all’interno di una più generale riforma comunitaria del settore ortofrutticolo, attraversato da una crisi di consumi. La frutta e la verdura piacciono sempre meno, in particolare preoccupa l’avversione delle nuove generazioni. Al danno di una dieta sempre più povera di fibre, beta carotene, vitamine e minerali, di cui i prodotti ortofrutticoli sono una fonte preziosa, si associa infatti tra i giovanissimi una tendenza a trascorrere sempre più tempo al chiuso, in occupazioni sedentarie come studio, videogiochi, tv e computer. La conseguenza, come rivela un recente studio promosso dal Ministero della sanità (Okkio alla salute), è la crescita percentuale di casi di sovrappeso (23%) e obesità (11%) infantile.

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I bambini, oggi, risultano già esposti a malattie come ipertensione, iperinsulismo, diabete tipo 2 e steatosi, e hanno più probabilità di essere obesi in età adulta: nel periodo della crescita infatti un eccesso di apporto calorico rispetto al dispendio energetico, soprattutto se associato a sedentarietà, determina un aumento quantitativo, e non solo di volume, delle cellule adipose. Di qui l’idea di coinvolgere le scuole in un programma continuativo di educazione alimentare (Reg. 13/2009). Un’idea non nuova: iniziative simili sono già state prese negli ultimi anni, tutte consultabili sul sito del MIUR, a dimostrazione di come il problema sia sentito: “Scuola e cibo”, “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, “Mangia bene, Cresci meglio”, “Food 4U”, “Marinando”, “Buone pratiche per l’alimentazione” ecc., oltre progetti di iniziativa regionale. Il programma “Frutta a scuola” (www.fruttascuola.gov.it), nell’affiancarsi e integrare queste esperienze, si caratterizza per la sua concretezza: non più spiegazioni teoriche sui principi nutritivi di frutta e ortaggi, non più competizioni artistiche, letterarie o scientifiche sul tema, bensì prodotti da consumare in classe insieme a compagni e, perché no?, insegnanti. «Se i docenti si mostrano disponibili a condividere il momento della merenda con i propri


Giuseppe Maldini della Orogel Fresco

alunni si ottengono i risultati maggiori, a quest’età i bambini si fanno molto influenzare dai comportamenti degli adulti» – afferma Giuseppe Maldini presidente della società cooperativa Orogel Fresco, che raggruppa più di mille produttori associati sul territorio nazionale. L’azienda romagnola ha vinto la gara annuale per la gestione della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli in cinque regioni del Centro-sud, tra cui la nostra. «Come produttori – continua Maldini – siamo convinti della bontà del progetto, il nostro interesse affinché si consumi più ortofrutta si coniuga con l’esigenza sociale di abitudini alimentari più sane. Il progetto è in evoluzione e noi stessi siamo coinvolti in un’attività di costante monitoraggio. Sono emerse criticità, ma anche punti di forza. Il bilancio finora è positivo: l’UE ha deciso di investire risorse almeno fino al 2020 e le richieste delle scuole sono aumentate, nonostante la diminuzione dei fondi». I plessi scolastici abruzzesi serviti dall’azienda quest’anno sono ben 161, per un totale di poco più di 20.000 alunni, la metà dell’anno scorso, ma tanti in più rispetto agli esordi. Le scuole vengono rifornite in base ad un calendario prestabilito: in Abruzzo la Orogel ha fissato 33 distribuzioni annuali di 13 diversi tipi di frutta e ortaggi nel rispetto degli standard richiesti nel

bando. Innanzitutto la qualità: si chiedono prodotti di qualità certificata Biologici, D.O.P o I.G.P e/o ottenuti con metodi di produzione integrata; fondamentale è anche il rispetto della stagionalità della produzione che conserva maggiori qualità. «Per noi produttori che investiamo in un’iniziativa costosa in termini di distribuzione – precisa Maldini - è importante il successo delle proposte. A tal scopo abbiamo somministrato dei test per individuare le varietà di ortofrutta più gradite ai bambini. Il criterio della vicinanza geografica non è l’unico cui ci atteniamo». Altro discorso che è andato incontro a qualche criticità è quello delle modalità di distribuzione: «La frutta – spiega l’imprenditore – viene distribuita in contenitori biodegradabili monodose, sia per motivi igienici che pratici (si garantisce una quantità minima a tutti). A parte le spremute, dare ai ragazzi un frutto affettato e già “pronto all’uso” può favorire atteggiamenti snob verso i prodotti della terra, è meglio che si abituino a lavare e tagliare la frutta». Il progetto prevede anche un 10% di misure accompagnatorie: visite a fattorie didattiche, kit per la creazione di orti, gadget; nella direzione di appassionare i ragazzi ai prodotti della terra va anche il concorso “La scuola che… frutta” che la Orogel Fresco proprio quest’anno ha lanciato nelle scuole di sua pertinenza

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» di Neda Accili

Quelli che...

la natura come impresa Vincitrice del concorso nazionale Oscar Green, vi presentiamo Ciucolandia, un’azienda che crea innovazione nel pieno rispetto della natura e attraverso la valorizzazione di uno degli animali più antichi e noti al mondo: l’asino

Cristian Merlo titolare di Ciucolandia

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er ricevere il primo premio del concorso nazionale “Oscar green” promosso dalla Coldiretti Giovani Impresa, vuol dire che Ciucolandia, la società fondata da Cristian Merlo, risponde appieno a criteri di innovazione in agricoltura attraverso progetti competitivi e sostenibili. Sorprende che il socio fondatore o sognatore, come ama definirsi, non provenga dal mondo agricolo ma dal settore ittico. «E’ stato l’amore per la natura e il desiderio di ritrovare e valorizzare le tradizioni della mia terra a farmi nascere l’idea dell’asineria» spiega Cristian.

» Foto concesse da Ciucolandia

Un’azienda certificata biologica, una realtà dedicata agli asini, animali presenti da sempre nella storia della nostra regione, ma poi quasi del tutto scomparsi, animali tranquilli, sensibili, fedeli, affidabili, testimoni di un mondo antico in cui il tempo scorreva a ritmo lento. Ciucolandia nasce quindi nel 2007 a Capestrano, nei pressi del Tirino, in provincia dell’Aquila, paese di origine di Cristian, ma anche di Damiano, Alessandra- veterinaria e asinaia, accompagnatrice di bambini- Emmanuel e Dario. Partendo da pochi esemplari reperiti nelle fattorie circostan-

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ti, l’azienda conta oggi 140 capi, e una superficie di circa 70 ettari di cui 50 dedicati alla coltivazione di prodotti biologici. Il sisma del 2009 ha inferto un duro colpo alle attività dell’asineria ma …. “con la testardaggine tipica dell’asino, ho continuato caparbiamente a portare avanti l’azienda, puntando soprattutto sulla produzione e trasformazione del latte, yogurt, gelati, dolci, cosmetici”. Oggi i prodotti di Ciucolandia si possono trovare presso il mercato di Campagna Amica a Pescara, in via Paolucci a un passo d’asino da Capestrano (più chilometro zero di così…). Fra gli obiettivi futuri dei giovani imprenditori di Capestrano c’è l’incremento della produzione e diffusione del latte d’asina, un alimento prezioso le cui caratteristiche organolettiche lo rendono assimilabile a quello materno e rappresentano una valida alternativa ai bambini con problemi di intolleranza al latte di mucca. Del resto le sue qualità erano ben note già nell’antico Egitto dove veniva utilizzato nell’alimentazione e nella cura del corpo. Si racconta che Cleopatra usasse concedersi

lunghi bagni nel latte d’asina per conservare la giovinezza e lo splendore della sua pelle. Tutta una serie di cosmetici è prodotta nell’azienda abruzzese, dai saponi alla menta e alla lavanda ai bagnoschiuma per pelli sensibili, alle creme nutrienti e idratanti, agli shampoo per capelli fragili, alla crema mani sfruttando le particolari caratteristiche emollienti e vellutanti del prezioso latte d’asina. Le escursioni alla scoperta del territorio attraverso percorsi naturalistici e archeologici costituiscono una ulteriore offerta per i visitatori amanti della natura, una vacanza diversa in uno scenario fantastico. Si tratta di trekking someggiato, nel senso che il viaggio viene fatto a piedi mentre gli asini trasportano la soma, cioè viveri e abbigliamento, per permettere ad adulti e bambini di ammirare il paesaggio. «Il premio “Oscar green” ci ha permesso di far conoscere la nostra attività a livello nazionale -conclude Merlo- mi auguro che serva anche da stimolo ai giovani imprenditori abruzzesi». Per saperne di più www.ciucolandia.it

“Si racconta che Cleopatra usasse concedersi lunghi bagni nel latte d’asina per conservare la giovinezza e lo splendore della sua pelle”

Cristian con in mano il premio “Oscar green”

Alcuni prodotti realizzati da Ciucolandia

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orazione con CREAEVENT

» redazionale in collab

CREAEVENTI, MAGIC MOMENTS!

Un’azienda nata con l’intento di rendere speciale ogni occasione d’incontro, cene aziendali, coffe break e molto altro ancora, servizio e professionalità firmate da un team di professionisti che da anni opera nel settore dell’alta ristorazione

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a comunicazione e l’immagine aziendale passano anche attraverso gli eventi, bigliettino da visita sempre più in voga per stringere alleanze e conoscenze. In queste occasioni CreaEventi può diventare il partner ideale. Nato sulla scia della grande e nota esperienza del ristorante La Bandiera di Civitella Casanova, inserito tra gli “stellati” della nota Guida Michelin, CreaEventi è una società specializzata nei servizi di catering e banqueting. Proponendosi sul mercato con un concept di ristorazione alternativo ed originale, CreaEventi unisce all’indiscutibile qualità dei prodotti, l’eleganza del servizio e la cura dei dettagli, cogliendo sempre nel segno, con un servizio impeccabile sia su piccoli che grandi numeri.

La Pina di RadioDeeJay, Rocco Cardone uno dei soci della CreaEventi e Paola Barale, durante l’inaugurazione di un nuovo locale a Roseto

Cena di fine anno organizzata per la BCC

Fonte: Claudia Ficcaglia - Foto concesse da CreaEventi

CreaEventi offre la migliore selezione di vini, i menù più ricercati, nati da un armonico connubio tra tradizione e innovazione culinaria, gli scenari più suggestivi, ma soprattutto un altissimo livello di professionalità, che renderanno unica qualsiasi occasione. Tra i numerosi servizi offerti CreaEventi organizza matrimoni, congressi, ricevimenti, cene aziendali, cene di gala, lunch e cene buffet, coffee break e chef a domicilio, anche fuori dal territorio regionale. Un ventaglio completo di altissima qualità adattabile a qualsiasi esigenza. Quando un’azienda propone un evento si aspetta solo il meglio per i propri ospiti, CreaEventi non tradisce mai queste aspettative, trasformando ogni occasione in un momento indimenticabile•

Allestimento al Porto Turistico per la cena di Natale della Pescara Calcio

Sala Consigliare del Comune di Pescara, evento organizzato in occasione della candidatura di Pescara città dello Sport

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Srl

Da sinistra: Gianluca Di Cicco responsabile tecnico, Pietro Di Foglio direttore amministrativo, Andrea Di Foglio direttore marketing, Andrea Napolitano ingegnere edile e Antonio Moretta ingegnere ambientale

GREEN BUSINESS, FOTOVOLTAICO CHE VINCE Green Business srl, nata con l’intento di fornire tutti i servizi tecnici commerciali e finanziari dedicati allo sviluppo delle energie rinnovabili, brevetta e vince con il suo “All In System”, 1° sistema di supporto per tetti piani “tutto in uno” ovvero già incorporato nel pannello fotovoltaico

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n Italia il settore delle energie rinnovabili è in forte crescita e tra i protagonisti di questa espansione in Abruzzo c’è Green Business, una delle realtà aziendali più solide e concrete del settore, grazie soprattutto alla professionalità del team di cui è composta. Oggi si può ufficialmente asserire che le energie rinnovabili rappresentano il nostro futuro e la Green Business ci affiancherà in questa crescita. Un’impresa giovane e dinamica in grado di fornire tutti i servizi tecnici commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di razionalizzazione energetica da fonti

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rinnovabili spaziando in tutti i campi delle “energie verdi” con particolare dedizione al fotovoltaico. Green Business accompagna il cliente dalla fase progettuale all’ottenimento dell’incentivo in conto energia fornendogli “chiavi in mano” un impianto completo. Ove necessario Green Business può fornire soluzioni integrate attraverso la realizzazione su richiesta di tetti termoventilati, tettoie e box fotovoltaici in legno lamellare. Con costante dedizione Green Business persegue l’obiettivo di un ottimo rapporto qualità-prezzo, utilizzando solo prodotti di alta qualità e della tecnologia più avanzata, sen-


INESS Srl orazione con GREEN BUS

» redazionale in collab

I SERVIZI DELLA GREEN BUSINESS

Pannello chiuso

Pannello aperto con inclinazione a 5 gradi

Pannello aperto con inclinazione a 25 gradi

za per questo gravare sul costo finale sostenuto dal cliente e anzi seguendolo anche nelle fasi successive all’istallazione, attraverso continui monitoraggi e precisi interventi di manutenzione programmati e mirati a dare al cliente tutte le certezze legate ad un sicuro investimento ed ad un rapido rientro economico• Green Business Srl Tel. 0873 510092 - www.greenbusiness.it

Grazie ad uno staff di grande competenza tecnica e di comprovata professionalità, Green Business srl è in grado di offrire svariati servizi tra i quali: consulenza e assistenza rivolta sia ad enti pubblici che privati comprensiva di sopralluogo con verifica di fattibilità e studio delle necessità del cliente, preventivo gratuito, progettazione, costruzione, installazione e collaudo dell’impianto, inoltre disbrigo delle pratiche amministrativo-burocratiche anche verso il gestore di rete e il GSE per l’ottenimento dell’incentivo; altro servizio è legato alla consulenza per le tecniche di risparmio energetico con illuminazione led, climatizzazione e certificazioni energetiche sugli edifici. Ogni servizio viene adattato alle reali e stringenti esigenze del cliente e seguito step by step dai consulenti Green Business.

GRANDI IDEE IN CASA GREEN BUSINESS Credere e investire nelle energie rinnovabili significa vedere il mondo sotto prospettive diverse ed è grazie a questo approccio e ad un settore di ricerca e innovazione sempre in moto che la Green Business ha brevettato il primo e funzionale sistema di supporto per pannelli fotovoltaici. Si tratta della ALL-IN System, una struttura semplice e veloce che funge da sostegno per pannelli fotovoltaici installati su tetti piani, applicabile su moduli Fv sia in modalità orizzontale che verticale. Rispetto ai materiali di supporto utilizzati fino ad oggi, questa struttura unica nel suo genere, presenta notevoli peculiarità, innanzitutto è il primo sistema di montaggio adattabile a qualsiasi modulo con cornice in alluminio, inoltre l’obiettivo principale è quello di semplificare e velocizzare la posa in opera dei moduli, questo accade grazie alla grande elasticità di questo sistema che permette di realizzare qualsiasi inclinazione, potendo scegliere e variare l’angolo di tilt da 0° a 45°. Il grande vantaggio competitivo è la straordinaria riduzione dei costi legati alla manodopera per la posa. Si ottimizzano inoltre le tempistiche di approvvigionamento, poiché in unico trasporto si ingloba sia il pannello che la struttura di sostegno, con conseguente abbattimento delle emissioni di CO2 e riduzione degli scarti rifiuti di cantiere.

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COSTRUIAMO IL SUCCESSO DEI NOSTRI CLIENTI

Formazione

Finanza d’Impresa

Qualità e Ambiente

Sicurezza e Igiene nei Luoghi di Lavoro

Direzione d’Impresa

Sistemi Informatici Aziendali

Un’impresa vincente deve produrre qualità per soddisfare i clienti e generare valore per la sua proprietà, controllando i propri impatti ambientali, gestendo l’efficienza e l’efficacia delle sua attività, rispettando i diritti umani, per governare “il rischio imprenditoriale” e proporsi al mercato e al sistema creditizio come un brand impegnato nello sviluppo sostenibile, garanzia di continuità del business. Un modello organizzativo competitivo, ma anche agile e flessibile, deve controllare sistematicamente le proprie prestazioni, nella consapevolezza che il controllo genera attenzione e quindi pone le condizioni per incrementare il coinvolgimento e l’efficienza, in altri termini, garantire il successo della propria azienda. Profili Aziendali, partner delle imprese nel loro sviluppo, assiste i suoi clienti nel raggiungimento di questi obiettivi, mettendo a loro disposizione un gruppo di tecnici altamente qualificati in grado di implementare sistemi di gestione conformi ai più elevati standard internazionali. I numerosi interventi di successo già realizzati, sono la garanzia della nostra professionalità e competenza, che hanno guidato le nostre aziende clienti verso la certificazione, stabilendo precisi obiettivi temporali ed economici. La profonda conoscenza degli standard internazionali da parte dei propri tecnici, permette alla PROFILI AZIENDALI di realizzare sistemi integrati inerenti le diverse normative di riferimento, offrendo l’opportunità alle aziende di raggiungere i più elevati livelli di eccellenza. Servizi Offerti UNI EN ISO 9001:2008

UNI EN ISO 22000:2005

SA 8000:2001

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ECOLABEL

Regolamento EMAS

OHSAS 18001

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UNI 10939:2001

Sede legale e Uffici: via Ungaretti, 4 - 64013 Corropoli (TE) Tel.: +39 0861 855809 - Fax: +39 0861 807035 E-mail: info@profiliaziendali.it Web: www.profiliaziendali.it


OTA

orazione con EFFETTOQU

» redazionale in collab

Il questa pagina immagini dall’alto realizzate da EffettoQuota

EFFETTOQUOTA, VERTIGINI DI BELLEZZA Parliamo di un’azienda nata a Tortoreto dai risvolti tecnologici di grandissimo respiro. EffettoQuota di Glauco Citati, riprese e foto aeree effettuate con alcune tra le tecnologie più avanzate del momento

N

ella terminologia medica l’effetto quota è quell’insieme di elementi che influenzano il nostro corpo quando ci si trova ad affrontare ascensioni in montagna o voli in alta quota. Ma a Tortoreto Lido (Te) EffettoQuota è sinonimo di un’azienda originale e innovativa, che ha puntato il proprio business su un settore del tutto particolare: affascinanti riprese video e fotografiche da una prospettiva aerea. Ebbene sì, la vista del mare dall’alto, una costruzione ripresa dal cielo, un territorio in veduta, e mille altri diversi punti di vista, un modo entusiasmante quanto utile soprattutto in alcune occasioni, per poter visionare il mondo o un suo particolare, guardandolo dalle nuvole. EffettoQuota di Glauco Citati è formata da un equipe di professionisti che vanta un’esperienza pluriennale sia nell’ambito delle tecniche di ripresa aerea sia nella costruzione di droni multi rotore, cosa sono i droni? Se si cerca su Wikipedia alla parola drone si ottiene questo risultato “Un drone (termine di origine anglosassone) è un robot con limitate capacità decisionali ma che può anche essere comandato a distanza come ad esempio i cosiddetti APR (Aeromobile a pilotaggio remoto), velivoli senza pilota utilizzati dalla coalizione di forze tra USA, UK e altri Paesi in Iraq e Afghanistan. ... I droni possono essere pilotati a

Foto concesse da EffettoQuota

Tecnici di EffettoQuota a lavoro

distanza o programmati per l’esecuzione di missioni di tipo semplice”. Metodi di una tecnologia molto avanzata dunque, che necessita di personale altamente qualificato, ecco perché EffettoQuota si avvale anche della collaborazione con progettisti ed ingegneri con esperienze nel campo aereospaziale, e con piloti esperti e coscienziosi, per portare a termine progetti e servizi al massimo livello possibile. Grazie ai loro avanzati sistemi di ripresa aerea i tecnici di EffettoQuota riescono dunque ad offrire delle visuali del tutto originali e con la massima risoluzione, risultati da mozzare il fiato. Tra i servizi offerti vi sono: cinematografia, eventi, spot, video aziendali, video pubblicitari, archeologia, geologia, urbanistica, sicurezza, rilevamenti sul territorio, promozione immobiliare e turistica. EffettoQuota è nata grazie alla consulenza della Profili Aziendali srl, azienda leader nel settore dei finanziamenti agevolati alle imprese, la quale ha seguito la realizzazione del Business Plan e l’intero iter di presentazione del progetto alla Regione Abruzzo per la sua finanziabilità. Ciò ha consentito ad EffettoQuota di ottenere un contributo a fondo perduto indispensabile a far “decollare” l’iniziativa•

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seminari&convegni » a cura della redazione

Giovani, lavoro, imprese Queste le tematiche trattate dal convegno “Europeday” organizzato dai giovani imprenditori di Confindustria Pescara

Il presidente dei GI di Confindustria Pescara Alessandro Addari

O

ltre 400 partecipanti hanno preso parte al primo convegno nazionale EuropeDay, “Giovani, lavoro, imprese”, svoltosi presso l’auditorium De Cecco, in piazza Unione a Pescara. Grande soddisfazione è stata espressa da Alessandro Addari, promotore dell’iniziativa e presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Pescara, che ha affermato: «EuropeDay ha l’obiettivo di disseminare le opportunità offerte dall’Europa ai giovani e alle imprese, in un momento particolarmente complesso della sua storia, è fondamentale riprendere il sogno dei padri costituenti e realizzare una Europa

» Foto concessa da Confindustria Pescara

Un momento del convegno

forte e coesa in cui lo spirito solidale emerga con decisione sulle spinte localistiche». Tra i temi affrontati dai relatori del convegno: turismo multimediale telematico con la sponda europea dell’altra parte dell’Adriatico e come opportunità di lavoro e sviluppo territoriale; programmi di mobilità; tirocini e lavoro in Europa; sfide poste in questo secolo da globalizzazione e invecchiamento della popolazione; condizione dei giovani italiani; mediazione; approccio culturale; tematiche relative al mercato del lavoro in particolare nell’Europa dell’Est, Russia e Turchia; progetti di international mobility; fondi diretti per le imprese

o anche di quelli per i giovani; ruoli del dottore commercialista nella prospettiva europea; progetto erasmus per i Giovani Imprenditori. «Il sistema Europa – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano- non deve essere considerato più come uno sportello bancomat dal quale prelevare fondi secondo le disponibilità. Oggi, a differenza dell’opinione diffusa, l’Unione Europea premia la progettualità migliore e le idee innovative, che mirano a valorizzare il territorio». All’evento ha anche partecipato una delegazione di imprenditori Turchi, interessati a progetti di interscambio con imprese Italiane

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seminari&convegni » di Denia Di Giacomo

LA SICUREZZA SI FA STRADA

Ottimi riscontri per il convegno organizzato da CVP GROUP all’Hotel Miramare di Città Sant’Angelo. Sicurezza, qualità e ambiente, questo il cuore delle tematiche affrontate, tra i relatori intervenuti anche Nicoletta Verì consigliere regionale Abruzzo e presidente V Commissione Consiliare Affari sociali e Tutela della salute

“L

o stato della s ic u r e z z a ,del l a qualità e dell’ambiente in Italia, alla luce delle novità del 2012”. Nel titolo è racchiuso il cuore di un interessante quanto utile convegno, svoltosi lo scorso 18 aprile, presso l’Hotel Miramare di Città Sant’Angelo, dove la sicurezza è stata nuovamente protagonista, in un periodo in cui, nonostante la normativa sempre più stringente, gli infortuni sul lavoro, purtroppo, continuano ad essere una triste consuetudine. L’evento è stato organizzato da CVP GROUP, una realtà tutta abruzzese nata nell’ambito dei servizi alle aziende e oggi in forte espansione grazie anche alla divisione interamente dedicata alla sicurezza e salute sul lavoro. Il convegno al Miramare rientra nell’ambito di un Road Show 2012 di livello nazionale, promosso da SQE Association, FIRAS-SPP e dalla Federfor-

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matori, con il coinvolgimento diretto della CVP GROUP per il Coordinamento Regione Abruzzo di FIRAS-SPP e di EBAFoS Ente Bilaterale. Il Road Show prevede ben 10 tappe in Italia, delle quali la prima si è svolta il 3 aprile a Roma, sono seguite Napoli, Torino e Pescara con la CVP GROUP, mentre le restanti 6 vedranno protagoniste le città di Genova, Cagliari, Catania, Padova e Milano. L’intento a livello nazionale è quello di supportare l’avvio della ripresa economica italiana effettuando un’operazione che coinvolga le imprese di ogni settore e scala di grandezza, tentando la corretta interpretazione dei sistemi di gestione aziendale tramite lo studio tecnico e approfondito delle tematiche inerenti la sicurezza, la qualità ambientale, la formazione etc… una sorta di aggiornamento sia culturale che aziendale, che permetta al nostro tessuto economico di rendersi competitivo con il sistema

globale con il quale si è comunque costretti ad interagire. In questo ambito CVP GOUP si è prodigato per curare nei minimi dettagli in incontro che ha dato risultati egregi, in una sala gremita e coinvolta infatti, l’evento si è svolto con grande interesse da parte dei circa 160 partecipanti intervenuti, tutti regolarmente registrati, e ai quali sono stati rilasciati dei crediti formativi gratuiti per l’aggiornamento  obbligatorio (per R.S.P.P. ed A.S.P.P.) in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i relatori intervenuti si annoverano: Giancarlo D’Andrea e Martina Onori, rispettivamente coordinatore e segreteria nazionale della FederFormatori, Angelo Freni della SQE Association, Nicoletta Verì consigliere regionale Abruzzo e presidente V Commissione Consiliare Affari sociali e tutela della salute, Anthony Vitali presidente EBAFOS, Vivietta Bellagamba segretario generale


I relatori del convegno, da sinistra Federica D’Alonzo, Giancarlo D’Andrea, Vivietta Bellagamba e Marco Belfiglio

FIRASSPP, Sante Gileno della Workopp S.p.A., Matteo Fiocco della FIROTEK ed infine, ma non per importanza, l’architetto Domenico Savino, coordinatore provinciale di Pescara di EBAFos, Marco D’Ettorre della CVP GROUP e Marco Belfiglio, direttore generale CVP GROUP e coordinatore regionale FIRASSPP ed EBASFos. Una nota di colore è stata l’omaggio floreale offerto al neo eletto segretario generale FIRAS-SPP D.ssa Vivietta Bellagamba, come FIRAS Abruzzo, in rappresentanza di tutte le donne che seguono come professioniste la sicurezza sul lavoro, un piccolo dono per

auspicare che sempre più donne si possano affacciare con professionalità in questo settore. «E’ stato un evento ben riuscito e partecipato – commenta Marco Belfiglio, direttore generale CVP GROUP – siamo molto soddisfatti sia dell’interesse dimostrato da parte degli iscritti che della grande professionalità e competenza dei relatori, che ringrazio tutti e che hanno saputo riassumere in modo sostanziale un argomento dalle sfaccettature sconfinate». Già, perché quando si parla di sicurezza, di qualità e di ambiente non ci sono territori circoscritti entro i quali limitarsi a discu-

La gremita sala del convegno presso l’Hotel Miramare di Città Sant’Angelo

tere, ma aree di confronto talmente vaste che si rischia di perdersi. «L’intenzione da parte di CVP GROUP è quella di organizzare almeno 2 eventi l’anno nella nostra regione - prosegue Marco Belfiglio - che consentano di divulgare la cultura della sicurezza, così come previsto dallo Statuto di FIRAS-SPP, facendo nel contempo conoscere anche l’Abruzzo». Si ringraziano anche gli sponsor che hanno consentito la buona riuscita tra i quali DOCEO Sicurezza Srl, SADG dell’architetto Domenico Savino, CVP GROUP S.c.p.A. ed ISEO SERRATURE

Il consigliere regionale Nicoletta Verì durante il suo intervento

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seminari&convegni » di Laura Tinari

Iil presidente deil’Unione Giovani commercialisti di L’Aquila, Ettore Perrotti

La sfida dei giovani

commercialisti

1375 giovani e meno giovani si sono ritrovati a L’Aquila per parlare delle strategie per il rilancio della professione del commercialista. A fare da sfondo al 50° Congresso nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti e Revisori Contabili è stata, a fine marzo scorso, la Caserma della Guardia di Finanza

L’area espositiva allestita nella palestra della Caserma

L’

Aquila, il simbolo di un’Italia che vuole voltare pagina”, con questa frase i Giovani Commercialisti hanno voluto aprire e accompagnare il 50° Congresso nazionale dell’Unione, lanciando da L’aquila un messaggio forte e chiaro «siamo una parte fondamentale di questo sistema, vogliamo mettere le nostre potenzialità e le nostre energie al servizio di un’Italia diversa, di un’idea di Paese nuova». “I Dottori Commercialisti quale risorsa per gli Enti Locali: la sfida dei giovani” è il titolo scelto per un evento che ha messo i giovani, la loro grinta ed energia al centro del cambiamento. Giovani pronti, con idee, competenze, passione e capacità tali da poterli rendere un supporto prezioso all’economia del Paese. Di qui la sfida del giovane commercialista: «la costante evoluzione della professione -ha detto il presidente aquilano, Ettore Perrotti- consente solo a professionisti giovani e dinamici di essere sempre aggiornati e in grado di affrontare tutte le sfide che quotidianamente si propongono sul mercato». Perrotti ha giocato con le metafore, paragonando la città di L’Aquila ad un campo di rugby, «L’Aquila ha subito uno di quei placcaggi mozzafiato, che costringono ad abbandonare il campo, ma che certamente non precludono la voglia di rimettersi le scarpette e giocare di nuovo la partita -ha detto, sottolineando poiL’Aquila, pertanto, vuole e deve essere il laboratorio di nuove soluzioni, dell’Italia che cambia, dell’Italia coesa, dell’Italia che lavora, innova, che aggrega, che non polemizza, ma

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seminari&convegni

La prima tavola rotonda

anzi costruisce e raggiunge con determinazione la propria meta: quella della ricostruzione». È partito quindi dal capoluogo abruzzese l’impegno di questi professionisti che si sono dati il compito di contribuire alla ricostruzione delle solide basi del modello Italia «che evidentemente -ha concluso il presidente- non è più in grado di garantirci lavoro, futuro, stabilità e un adeguato sistema previdenziale». Quattro tavole rotonde per portare l’attenzione sulla riforma del Federalismo fiscale, sul fare sistema, sull’accountability nella PA e soprattutto sulle nuove norme che ridisegnano i rapporti tra il commercialista e la PA. Un confronto che ha visto relazionare rappresentan-

Il presidente aquilano, Ettore Perrotti, e Christian Graziani, segretario nazionale dell’Unione nazionale Giovani Commercialisti

ti sindacali, ordini e casse di previdenza di tutto il sistema delle professioni. «Importante è rilanciare il ruolo sociale della professione da questa città, che deve rinascere come l’Italia. -Ha detto il teramano Christian Graziani, segretario nazionale dell’Unione- Lo faremo supportando gli enti locali a 360°, dall’utilizzo dei fondi comunitari alla lotta alla corru-

zione». La presidente nazionale UGDC, Eleonora Di Vona, ha invece fatto un appello all’unità dei giovani in occasione delle elezioni per il rinnovo dei vertici della Cassa dottori e del Consiglio, «Abbiamo un grande sindacato di categoria -ha detto- è radicato sul territorio, ma bisogna uscire da questo Congresso con una mozione nella quale chiediamo ai candidati di farsi promotori di un vero ricambio generazionale». Al Congresso è stato dato anche uno sfondo sociale: dalla vendita di alcune magliette sono stati, infatti, ricavati circa 5mila euro da destinare all’associazione onlus “L’Aquila per vita” e indirizzati ad una borsa di studio per un nutrizionista che studierà la dieta per i malati oncologici

La seconda tavola rotonda

La terza tavola rotonda

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seminari&convegni » a cura della redazione

Famiglie, impresa e finanza in un mondo che cambia Questi gli argomenti al centro dell’incontro promosso dal Lions Club di Guardiagrele e patrocinato da Confindustria Chieti, Banca Fideuram e Incaconsult

Pietro Rosica durante il suo intervento insieme a Orietta Di Giuseppe

N

ella splendida cornice di una Guardiagrele primaverile si è svolto l’incontro promosso dal Lions Club di Guardiagrele e patrocinato da Confindustria Chieti, Banca Fideuram e Incaconsult su “Famiglia, Impresa e Finanza in un mondo che cambia”. Pubblico di eccezione quello che ha assistito, presso il prestigioso Palazzo dell’Ente Mostra, in pieno centro storico, alla breve cerimonia lionistica di introduzione che ha visto

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protagonista il vice governatore distrettuale Lello Di Vito, il sindaco di Guardiagrele Sandro Salvi e il presidente del Club Giacinto Tenaglia. Carenza cronica delle infrastrutture (quali la mancanza di un porto commerciale in Abruzzo), burocrazia e tempi biblici della giustizia e dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, più che il costo elevato della mano d’opera, sono stati al centro dell’intervento del presidente di Confindustria Chieti Paolo Primavera quali

veri impedimenti allo sviluppo delle imprese della zona. A seguire Pietro Rosica, presidente del Comitato piccola industria, ha riportato in un contesto più internazionale le problematiche relative alla disoccupazione e contrazione economica causa della sfiducia generale di imprese e famiglie, riconducendo tutto lo scenario involutivo alla ‘’falsa aggregazione’’ dei paesi UE uniti da un’unica moneta a fronte di tassi molto differenziati fra loro quali espressione di ra-


ting, pil e debiti nazionali molto diversi tra loro. Unica positività, la diversificazione dei creditori del nostro debito che ci permette sonni relativamente più tranquilli rispetto a nazioni come quella greca. In un contesto di crescenti problematiche, i relatori successivi si sono concentrati sui risvolti di natura fiscale. Fabio D’Angelo della Incaconsult srl ha reso

nanziario di Banca Fideuram, la quale ha portato avanti la stessa disamina fiscale dal punto di vista degli investimenti finanziari e dell’impatto sul risparmiatore - ancora ignaro dei costi aggiuntivi che si troverà a sostenere a fronte di quella che risulterà essere una vera e propria patrimoniale (cfr “decreto salvaitalia” ….) con le motivazioni che hanno

darsi ad un professionista. Il concetto di tutela del risparmiatore e di tranquillità negli investimenti nei momenti tempestosi è stato affrontato da Lucio D’Alessandro consulente finanziario di Banca Fideuram che ha sottolineato la validità delle normative vigenti (MIFID) e la necessità di una diversificazione sempre più ampia dei portafogli ad evitare

Paolo Primavera

noto l’effetto del decreto Monti sulle tasche dei cittadini. In particolare si è soffermato sulla tanto sentita riforma IMU e il notevole impatto sugli esborsi soprattutto per gli immobili concessi in locazione. D’Angelo ha concluso poi l’intervento con l’argomento ‘’liberalizzazioni e misure a sostegno delle imprese’’ commentando “Quanto poco possano ‘’a sensazione’’ incidere queste misure a favore dell’impresa Italia”. Poi è stato il turno di Orietta Di Giuseppe, consulente fi-

» Foto concessa dall’organizzazione

portato all’adozione di questi provvedimenti. La delicatezza del periodo che ha portato per la prima volta i risparmiatori tradizionali ad impattare con la volatilità estrema dei loro portafogli è stato l’argomento della seconda parte dell’intervento. La ricerca di soluzioni per il risparmiatore atte ad affrontare una situazione mai verificata prima - competenza del consulente finanziario- è stata introdotta quale miglior investimento che un risparmiatore debba fare oggi, l’affi-

nefaste conseguenze in periodi di crisi dovute alla concentrazione su un unico paese o ente emittente. Quello che poteva sembrare pessimismo estremo alla fine è diventato nell’intervento conclusivo di Giacinto Tenaglia, consapevolezza, accettazione del periodo e presa di coscienza, sensazioni che aiutano comunque ad avere una visione più chiara e a predisporre strumenti adatti per affrontare anche questi periodi difficili

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seminari&convegni » a cura della redazione

I soci del consorzio Abruzzotravelling durante l’assemblea

Il turismo targato Abruzzotravelling Il consorzio guidato dall’albergatore Emilio Schirato, è oramai giunto al settimo anno. Web marketing e formazione, le leve per la crescita…

«F

ormazione, aggiornamento, efficienza e lungimiranza. Queste sono le carte vincenti che hanno permesso in questi anni la crescita e lo sviluppo di Abruzzotravelling. Ma si può fare sempre di più puntando sul web marketing e auspicando maggiore partecipazione da parte dei consorziati». Questa la considerazione di Emilio Schirato durante la consueta assemblea di Abruz-

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zotravelling, il consorzio di cui è presidente. Presenti all’assemblea, che questa volta si è svolta a Silvi, oltre ai soci del consorzio, anche: Giammarco Giovannelli vice presidente e Claudio Ucci responsabile marketing. Abruzzotravelling, è nato 7 anni fa con l’obiettivo di valorizzare e migliorare l’offerta turistica nel territorio abruzzese. Attualmente è composto da 97 soci tra strutture ricettive e

società di servizi per il turismo, una realtà in continua espansione che sotto la guida del presidente Schirato, attraverso l’attento monitoraggio di risultati e obiettivi, sta vivendo una proficua crescita sia nell’ambito dell’organizzazione e della qualità dei servizi offerti che in quello dello sviluppo dell’immagine dell’Abruzzo in Italia e all’estero. Nel corso dell’incontro sono stati analizzati i dati in possesso

» Foto concessa da Abruzzotravelling


relativi all’andamento di questo ultimo anno e sono state presentate le ultime iniziative. Il consorzio, già da tempo promuove la formazione di club attraverso materiale divulgativo-promozionale, basti pensare all’attivazione dei Club Bike, Golf e Business. Riconfermato anche “Abruzzo Day”, prendendo spunto da manifestazioni organizzate su altri territori per il rilancio della destinazione, il consorzio organizzerà (come ha fatto già lo scrso anno) un’azione di revenue, istituendo un weekend promozionale a prezzi ribassati concordati per tipologia di struttura. «Oltre al prezzo ribassato –spiega Claudio Ucci- per l’ospitalità intendiamo mettere in rete una serie di attrattive e di servizi quali visite a cantine, agriturismi, musei, centri culturali, mostre, raccordando anche l’offerta enogastronomica nei ristoranti

e offrendo menù e pietanze tipiche abruzzesi. L’evento è stato studiato per essere ripetibile in diversi momenti nell’arco dell’anno e prevede ad oggi circa 4 appuntamenti». Tra le novità, durante l’incontro, il presidente Schirato ha annunciato che anche Abruzzotravelling prenderà parte ai due importanti appuntamenti a Tortoreto e Francavilla al Mare chiamati “Infoday” e dedicati alla creazione delle nuove “Compagnie per il turismo” in Abruzzo, alle opportunità di accesso alle risorse FAS, allo start up e alle attività delle DMC (Destination Management Company) e delle PMC (Product Management Company); all’incontro sarà presente anche l’assessore regionale al Turismo Mauro Di Dalmazio. Entrambi gli appuntamenti sono organizzati dal Polo regionale di Innovazione per il turismo “Innovatur” guidato da Dario Colecchi, in collaborazio-

ne con l’assessorato regionale. Nel corso degli appuntamenti informativi, riservati a tutti gli operatori coinvolti nella creazione dell’offerta turistica abruzzese, saranno presentate e approfondite: le nuove linee regionali per la creazione delle “Compagnie di Destinazione” e delle “Compagnie di Prodotto regionali”, la modalità per predisporre e presentare progetti di sviluppo, altri importanti aspetti connessi al sistema della governance multi livello per la creazione di offerta turistica locale e regionale, per territori e per linee di prodotto, nonché alla e successiva promozione e commercializzazione. «Gli operatori turistici abruzzesi –ha concluso Schirato– dovranno essere pronti a fare sistema fra loro per lo sviluppo del settore e il nostro consorzio che oramai è giunto al settimo anno deve costituire un valido mezzo per intraprendere questo percorso»

Il presidente di Abruzzotravelling Emilio Schirato

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seminari&convegni » di Valentina Faricelli

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er l’Abruzzo una conferma. Quella di aver conquistato il ruolo di apripista, di aver sollevato il velo del silenzio e di aver posto le basi per promuovere una vera e propria rivoluzione culturale. L’unica vera arma per affrontare un problema sottovalutato, ma non per questo meno grave, come quello dei disturbi uditivi. Contro la sordità, nuove frontiere terapeutiche. E’ stato questo il tema al centro del terzo Forum Abruzzese sulla sordità, un appuntamento giunto ormai alla terza edizione che si è svolto all’Università G. d’Annunzio a Chieti. Un evento unico nel panorama regionale, fortemente voluto da due dei massimi esperti nel settore: il professor Carlo Giordano, direttore della I° cattedra Orl dell’Università degli Studi di Torino e il professor Adelchi Croce, primario Orl della Clinica universitaria dell’ospedale di Chieti, e reso possibile grazie alla sensibilità di un’azienda locale, la Maico, impegnata da sempre in una vera e propria sfida di prevenzione e di informazione nella lotta ai disturbi uditivi. I dati, del resto, parlano chiaro: oltre 6 milioni di persone

Alcune immagini del convegno

» Foto concessa da Maico

al livello nazionale sono colpite da ipoacusia, e, dato ancor più allarmante: il 37% non è consapevole. Cifre che devono far riflettere e che dimostrano chiaramente come il problema di disturbi uditivi e delle sue gravi implicazioni, specie in termini di costi sociali ed economici, sia del tutto sottovalutato. Di qui la consapevolezza che occorre un approccio nuovo, fatto di sinergie e di collaborazione tra tutte le professionalità coinvolte. E così medici, audioprotesisti, logopedisti, giornalisti, insieme hanno fatto il punto sui progressi e sui risultati raggiunti nella lotta alla sordità, una malattia subdola e purtroppo ancora trascurata che sta assumendo però le proporzioni di una vera e propria epidemia sociale. Tanti i temi affrontati. Dopo l’introduzione, affidata al professor Carlo Giordano, la mattinata è proseguita in un confronto senza sosta. Dalle ipoacusie infantili a quelle in età adulta. E ancora, un tema di cui si parla poco: le ipoacusie di tipo professionale, con l’intervento del responsabile regionale del Contarp-Inail, Eugenio Siciliano e ancora “best practice” in audioprotesi, spiegate dal segretario nazionale della Fia, Fede-

L’Abruzzo regione capofila nella lotta ai disturbi uditivi

Massimi esperti a confronto in occasione del Terzo Forum sulla Sordità, organizzato a Pescara dalla Maico razione italiana audioprotesisti, Corrado Canovi. A tracciare un bilancio della situazione abruzzese è stato Mauro Menzietti, direttore della Maico di Pescara e direttore dell’unica rivista tecnico-scientifica dedicata all’udito, “L’Audioprotesista”. Infine la presentazione del Manifesto Abruzzese di prevenzione, un documento fondamentale per illustrare aggiornamenti e prospettive sul tema

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eventi

» di Marcella Pace

Boom di successi per Ecotur Secondo la XXII Borsa Internazionale del Turismo guidata da Enzo Giammarino i giovani e le famiglie scelgono il turismo verdeblu

Il tavolo dei relatori il giorno dell’inaugurazione

E

tà compresa tra i 16 e i 30 anni. Nel 50% dei casi una laurea in tasca e una capacità di spesa media del 37%. E’ questo l’identikit del turista verdeblu, delineato dal IX Rapporto Ecotur, l’indagine scientifica nazionale redatta dall’Osservatorio Ecotur costituito da Istat, Enit e Università dell’Aquila, presentato durante la XXII Borsa Internazionale del Turismo. Anche quest’anno, dal 13 al 15 aprile, il centro espositivo della Camera di Commercio di Chieti ha aperto le sue porte a Ecotur e a quello che il suo presidente, Enzo Giammarino, ha definito «un grande patrimonio di creatività e di passione». 150 espositori italiani, imprenditori del settore ricettivo provenienti da 18 regioni, 50 centri storici accolti nel club Anci dei Borghi più belli d’Italia; 13 Paesi europei con alcuni tour operator in rappresentanza. Questi sono solo alcuni dei confortanti numeri di una fiera «che fa dell’Abruzzo un apripista» - ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio. «Gli anni che stiamo vivendo sono decisivi per il futuro del turismo. Ci sono progetti importanti che vanno portati avanti con determinazione, ma per

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raggiungere risultati è necessario che si lavori con la massima sinergia possibile», ha concluso l’assessore. Negli anni della crisi del turismo internazionale, il turismo natura ha dimostrato una freschezza e una dinamicità che confermano l’aumento della quota di mercato di un settore non più di nicchia, che nell’ultimo anno di rilevamento, il 2010, ha visto le presenze giungere a 99.035.394, con una crescita dello 0,46% rispetto all’anno precedente. Questi numeri consentono al fatturato di salire dello 0,24%, e giungere a 10,67 miliardi di euro. «Il turismo natura continua a crescere prevalentemente per due ragioni- ha spiegato Giammarino- la prima è che il prodotto ha mantenuto una sua forte identità e ha saputo al tempo stesso rinnovarsi e aprirsi a innesti preziosi come i Borghi, l’enogastronomia di qualità, la sostenibilità. La seconda è il suo forte rapporto con il territorio, dove resta il 90% del fatturato, e che fa sì che venga costruito un rapporto solido con gli abitanti e con i turisti che, a causa anche della forte crisi, scelgono sempre di più di dedicarsi alle vacanze a chilometro zero». Ben il 52,7% dei


visitatori, infatti, arriva dalla stessa regione. Ma se la quota della provenienza nazionale precipita di quasi 10 punti percentuali, resta, invece, salda al 17,6% l’internazionalizzazione. E proprio i soggiorni a chilometro zero sono stati, insieme all’enogastronomia, le grandi novità di questa XXII edizione della borsa del turismo verdeblu. I tre padiglioni di Chieti Scalo hanno ospitato, infatti, oltre trenta cantine provenienti da Abruzzo, Marche e Molise, che grazie ad una collaborazione con l’associazione Origini, nell’ambito dell’Ecotur Wine Festival, hanno offerto ai visitatori percorsi degustativi fra sapori e cultura. Secondo quanto rilevato dal Rapporto Ecotur, i segmenti più rappresentativi del settore sono stati i parchi e le riserve con una quota di mercato superiore al 35%, seguiti dalla montagna, al 22%, dal turismo rurale, dal turismo lacuale, dalle riserve marine e dall’agriturismo. Il 2010 è stato un anno positivo per il prodotto “Borghi” che ha realizzato un fatturato di 1.058,8 miliardi di euro, registrando un aumento di 79,3 milioni rispetto al 2009, con un indice d’internazionalizzazione arrivato al 35,9% fra le quote più alte dei segmenti turistici italiani. Il Rapporto Ecotur indica inoltre le strutture ricettive scelte dai turisti: gli alberghi sono al 23,5%, in stabilità rispetto al 2009, calano i b&b dello 0,6% e gli agriturismi dello 0,8, mentre tornano a crescere le case private all’11,8%, i campeggi con un aumento dello 0,3 e i camper. Se il 50,2% dei turisti resta un giorno, i weekend rappresentano ormai il 19,5%, quelli lunghi da 3 giorni si attestano sul 13 mentre la settimana si ferma al 12. Solo il 5,3% resta più tempo. Insomma dati sempre più positivi per il turismo natura. Per il 2012, infatti, le cifre del Rapporto Ecotur dicono che per il 70% dei tour operator il turismo verdeblu crescerà ulteriormente. Questo fa sì che il fatturato quest’anno dovrebbe avvicinarsi agli 11 miliardi di euro. Segno positivo anche per il bilancio della XXII edizione di Ecotur, che per il 2012 ha registrato una partecipazione del grande pubblico fra le più numerose nei 22 anni di storia. «Questa edizione- ha spiegato Giammarino- dimostra ancora di più che fra i consumatori italiani cresce la richiesta di un turismo a portata di mano, riconoscente nei confronti dei tesori naturali e di come l’uomo ha saputo valorizzarli senza stravolgerli. Il turismo natura è cresciuto e Ecotur 2012, con una straordinaria partecipazione nazionale degli operatori, degli espositori e del pubblico di visitatori, è un segnale incoraggiante per il settore. Nei tre giorni di manifestazione- continua ancora il patron della Borsa Internazionale del Turismo- abbiamo potuto toccare con mano quanto questo risultato sia davvero raggiungibile, perché c’è un interesse attorno al turismo natura che ormai attraversa tutte le generazioni e diverse categorie sociali. Ora la professionalità degli operatori farà sì che quanto seminato in questi tre giorni diventi un ottimo raccolto»

» foto concesse da Ecotur

Il pubblico intervenuto

Due immagini dei workshop

La Compagnia Abate durante la sua esibizione

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eventi » di Martina Luciani

Pescara

capitale del web All’Aurum di Pescara, 3 giorni interamente dedicati al mondo del web e dell’innovazione

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irca 3mila le persone che hanno affollato le sale dell’Aurum, più di 15mila hanno cliccato sulla diretta web, oltre 1000 gli invitati, oltre 50 microeventi, 6 multitalk, 30 workshop, 4 conferenze, 20 espositori, più di 150 speakers, 14 incontri internazionali, 60 partecipanti al primo web talent show ed un red carpet finale con le 100 eccellenze che negli ultimi 10 anni hanno fatto la storia delle “arti digitali”: questi i numeri del WebFest 2012, la tre giorni (9, 10 e 11 maggio) dedicata ai nomi ed alle agenzie più importanti del mondo digitale, nata in occasione dei 10 anni del Premio Web Italia. Un evento sull’innovazione, sponsorizzato in primis dall’assessorato del Comune di Pescara, nella persona di Eugenio Seccia. Nella conferenza stampa di presentazione, con lui c’erano il direttore

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della Cna nonché vicepresidente vicario della Camera di Commercio Carmine Salce (entrambi gli enti sono partner del progetto), il direttore artistico dell’evento e presidente dell’Asso Web Italia Onlus Roberto Bonu e Filippo Spezia, web designer curatore della parte internazionale del Festival. Ed il 9 maggio, a tagliare il nastro che ha ufficialmente dato inizio al WebFest 2012, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che con grande orgoglio ha ribadito l’importanza dell’evento per i giovani e per l’intera comunità regionale. La tre giorni del WebFest rientra nel più ampio progetto WiLab-il laboratorio del web italiano che ha esordito proprio nella città adriatica dove protagonisti sono stati i 60 giovani, tra i 18 anni e 30 anni, talenti del mondo on line, selezionati tra i 1200 candidati


che hanno superato le selezioni delle nove tappe (svoltesi in tutta Italia) del Web Talent Show. Selezione che si è chiusa il 2 e 3 maggio in occasione di PescaraLavoro. L’obiettivo è stato quello di creare un laboratorio creativo con lo scopo di insegnare loro un mestiere e di farli incontrare con i numeri uno del mondo del digitale. Sono dunque stati 3 giorni tematici, per toccare tutti i temi e approfondirli in workshop e talk show. La prima giornata, quella del 9 maggio, è stata senza dubbio la più istituzionale. Aperta con una provocazione, lanciata attraverso il multitalk “L’Italia è una Repubblica fondata sul web” per capire a che punto siamo in Italia con il digital divide, l’e-governement nonché sulle occasioni ormai perdute e quelle invece da cogliere al volo per il futuro del web. Dopo uno spassosissimo video su come saremmo in seguito ad un improvviso black out tecnologico totale, gli ospiti, tra cui l’assessore al lavoro del Comune di Pescara Antonio Martorella, il magnifico rettore di UNIDAV Fabio Capani, si sono interrogati sul tema. La seconda giornata, invece, è stata interamente dedicata a quello che è stato definito “Social Fest”, ovverosia tutto quello che si deve sapere sui social network. A parlarne sono stati direttamente i numeri uno del settore: sono infatti arrivati da Londra i rappresentanti di Google. Sono intervenuti inoltre i rappresentanti di YouTube e Facebook per spiegare come questi mezzi non siano un semplice passatempo, ma importantissimi strumenti per le imprese e la politica. L’ultima giornata, per finire, è stata interamente dedicata ai giovani ed allo Start Up. I testimonial delle giovani imprese e di quelle ormai consolidate hanno raccontato le loro esperienze e dato piccoli consigli su come fare del proprio marchio, un brand di successo. I pomeriggi delle tre giornate del Festival sono state interamente dedicate agli ospiti internazionali ed in particolare alla British Invasion, le web agency inglesi che hanno conquistato il mondo di internet e all’evento OFFF- Let’s feed the future per la prima volta in Italia. Festival di cultura post-digitale, approdato a Pescara, dopo aver toccato città come Barcellona, Lisbona, New York e Parigi, con sei tra le agenzie creative più importanti del panorama mondiale. I visitatori hanno infatti avuto l’irripetibile opportunità di incontrare registi, sviluppatori e teorici del web di Hello Monday, Vasava, Firstborn, Ars Thanea e Physalia Studio. Agenzie che vantano tra i loro clienti brand come Disney, Nike, Coca Cola e Diesel. Il tutto si è concluso con l’attesissimo red carpet: le 100 eccellenze degli ultimi 10 anni che hanno primeggiato nel mondo del digitale, hanno ricevuto il PWI (Premio Web Italia alla carriera) nel corso di una serata di Gala pensata proprio per loro. Ma il WebFest, volendo anche un po’ guardare al nostro piccolo orticello, è stata soprattutto l’occasione per far crescere le nostre imprese abruzzesi. A loro è stata infatti dedicata un’area B2B dove aziende, agenzie web, potenziali clienti e semplici curiosi, hanno avuto la possibilità di incontrarsi in questa importante vetrina

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eventi » di Mauro Di Cola

Un momento del convegno

Expoedilizia

dall’Abruzzo parte la promozione dei Poli di Innovazione L’accordo sarà siglato entro l’estate a Pescara. Trenta imprese hanno incontrato nello stand dell’Expò, Università e Centri di Ricerca

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ostituire la rete nazionale dei Poli di Innovazione dell’Edilizia, per lavorare in modo trasversale su piattaforme comuni, fare massa critica per partecipare ai bandi promossi dalle Regioni italiane e a quelli comunitari, promuovere azioni di lobby per attivare processi di semplificazione normativa a livello nazionale e regionale. Sono state queste, in sintesi, le richieste che il Polo di Innovazione dell’Edilizia Sostenibile “poloedilizia.it” ha avanzato ai rappresentanti degli altri Poli di Innovazione italiani, che hanno perso parte al convegno dal titolo “Verso una nuova cultura delle Costruzioni, il contributo dei Poli di Innovazione”, che si è svolto lo scorso 23 marzo, all’interno di Expo Edilizia di Roma, la prin-

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cipale fiera del centro-sud Italia. Il convegno, promosso dal Polo abruzzese, è stato il primo momento di confronto tra alcuni dei principali Poli di Innovazione (Piemonte, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna, Puglia) che operano nel settore delle costruzioni, per valutare sinergie ed azioni comuni da intraprendere per mettere a punto concrete possibilità di collaborazione. Il protocollo di intesa tra tutti i Poli italiani sarà siglato a Pescara entro l’estate, in occasione di un evento internazionale sui Poli di Innovazione, al quale il Polo abruzzese sta lavorando per portare in Abruzzo le migliori esperienze italiane e comunitarie sul tema delle reti di imprese.


Il direttore del polo Elisabetta Palumbo

Al convegno di Roma hanno preso parte come relatori Teresa Bagnoli, coordinatrice Piattaforma Costruzioni Aster Emilia Romagna, Thomas Brown, consulente del Polo Solare della Regione Lazio, Davide Damosso, direttore POLIGHT Piemonte, Elisabetta Palumbo, direttore generale Polo Edilizia Abruzzo, Graziano Tassinato, responsabile Ricerca e Sviluppo di VEGA - Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, e in collegamento in videoconferenza da Bari, Orazio Manni, vice-presidente Distretto Edilizia Sostenibile Puglia. Il Polo dell’edilizia, inoltre, ha partecipato ad Expoedilizia con un proprio stand, all’interno del quale oltre alle imprese aderenti al Polo, erano presenti i rappresentanti delle Università e dei Centri di Ricerca afferenti al Consorzio di imprese costituito in Abruzzo, che hanno incontrato i trenta imprenditori abruzzesi per illustrare tematiche tecniche di specifico interesse. Il calendario degli incontri è stato costruito in modo da organizzare degli incontri B2B, trasferendo ai professionisti le indicazioni emerse durante la fase di audit delle imprese, avviata a gennaio dal direttore generale del Polo Elisabetta Palumbo. «I Poli di Innovazione che sono intervenuti al nostro convegno romano -afferma il direttore generale del Polo, Elisabetta Palumbo- sono riusciti a dare vita in pochi anni ad una rete funzionale e operativa tra le imprese, i centri di ricerca, e i partner sul territorio di competenza. L’occasione di confronto con quelle che a ragion veduta possono essere definite delle eccellenze a livello nazionale, è ulteriormente rafforzata dal fatto che gli stand dei Poli sono stati collocati nella stessa area fieristica». «Vogliamo farci promotori di una rete nazionale dei Poli di inno-

» foto concesse da Poloedilizia.it

Il presidente del polo, Domenico Tronca

vazione, -ha sottolineato il presidente del polo, Domenico Tronca-, perché in questo momento di crisi economica devono essere sviluppate idee innovative, e sostenere sinergie con strutture di eccellenza italiane ed europee. I temi in agenda, dalla semplificazione normativa fino alla qualità della progettazione ed alla innovazione tecnologica, sono trasversali a tutti i Poli italiani. Sarà opportuno creare una sinergia operativa anche tra tutti i poli di innovazione costituitisi in Abruzzo, per sostenere lo sviluppo di questo strumento. Il Polo è uno strumento straordinario, -continua ancora il presidente del Polo, Domenico Tronca- perché consente di costruire una filiera forte, che investe sulla innovazione tecnologica e dei materiali. Al centro del nostro progetto ci sono tutte le imprese, senza nessuna “preclusione”. Per la prima volta credo che sia stato realizzato qualcosa di utile ed importante per l’Abruzzo». E i frutti, non a caso, cominciano a vedersi

Lo stand del Polo

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eventi » di Marcella Pace

40 mila presenze alla 51esima Fiera dell’Agricoltura Il presidente Ferrante: «Risultati ben oltre le aspettative»

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umeri da capogiro per la 51esima “Fiera dell’Agricoltura”, ospitata dal 22 al 25 aprile, come sempre nei padiglioni di Lancianofiera. Estremamente soddisfatto, il presidente del Consorzio frentano, Franco Ferrante ha così commentato la grande affluenza di visitatori registrata in tutte e quattro le giornate: «I risultati sono andati anche oltre le nostre aspettative, soprattutto se consideriamo il momento non facile che ha colpito vari settori, compreso l’agricoltura, ma questa fiera ha ancora una volta dimostrato tutta la sua efficacia con le 40 mila presenze, gli oltre 270 espositori molti dei quali hanno concluso contratti e stabilito contatti costruttivi. I numeri sono migliori dello scorso anno e questo è un dato non confutabile». Dopo un’inaugurazione presa quasi “d’assalto” dalle migliaia di visitatori giunti a Lanciano per conoscere gli oltre 300 espositori che hanno messo in mostra tutte le ultimissime novità in tema di agricoltura, l’affluenza ha retto anche nelle giornate successive. Complice il collaudatissimo binomio tra la parte espositiva e quella convegnistica, rivelatosi «vincente anche in questa edizione» ha aggiunto Ferrante. Molti gli argomenti approfonditi dai seminari di località Iconicella: dalla sicurezza delle macchine agricole alle coltivazioni biologiche; dal settore oleario a quello della vitivinicoltura. «Ringrazio i circa 300 espositori che ancora una volta hanno scelto la Fiera di Lanciano – torna a sottolineare il presidente dell’Ente Franco Ferrante – e questo è un segnale importante che ci spinge ad andare avanti con maggior fiducia, certo ci aspettano impegni che non possono essere più rinviati come il piano di rilancio da studiare ed elaborare insieme agli altri soci. Un punto questo sul quale concordano tutti». Proprio la necessità di una programmazione lungimirante per restituire alla Fiera di Lanciano il ruolo leader che ha guadagnato in 51 anni di attività e di esperienza è stata ribadita nel corso dell’inaugurazione dal sindaco Mario Pupillo, dall’assessore regionale

Mauro Febbo, dal presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, dal presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo. A sancire la chiusura della 51esima edizione, l’ex ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, oggi presidente della commissione europea agricoltura e sviluppo rurale, intervenuto nell’ultimo giorno della kermesse. «La presenza dell’on. Paolo De Castro – ha commentato il presidente Ferrante - ha ulteriormente qualificato la fiera dell’agricoltura». «Il settore agricolo ha superato quello meccanico e delle automotive che ha raggiunto 28 miliardi di esportazioni– ha evidenziato nel suo articolato intervento l’ex ministro – ma c’è bisogno di organizzazione e di nuove strategie per mantenere il mercato. E’ il momento di rimboccarci le maniche- ha proseguito l’ex ministro davanti agli operatori del settore - anche in momenti di crisi il comparto agricolo e alimentare ha dimostrato di essere il primo nelle esportazioni in Italia: solo nel 2011 le esportazioni manifatturiere hanno superato i 30miliardi di euro»

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eventi » di Eleonora Lopes

Una foto di gruppo con tutti i premiati e gli artisti della serata

Il presidente di Confindustria Teramo Salvatore Di Paolo durante il suo saluto

“Teramo che Lavora” spegne 10 candeline Il premio, organizzato dall’omonima associazione, guidata dall’imprenditore Patrizio Panichi, è giunto alla sua decima edizione

La premiazione di Gelindo Di Luca con Matilde Brandi ed Amedeo Goria

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Il patron del Premio Patrizio Panichi con Veronica Maya Amedeo Goria


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Oscar dell’imprenditoria abruzzese, il “Premio Teramo che Lavora” ha spento dieci candeline. Organizzato dall’associazione “Teramo che Lavora” presieduta da Patrizio Panichi, è diventato negli anni un evento di grande richiamo. L’edizione 2012 si è svolta presso l’Hotel Panoramic di Tortoreto ed era patrocinata da: Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Università degli Studi di Teramo, Unione dei Comuni, Confcommercio, Confindustria Teramo, Federalberghi Teramo, Comune di Sant’Omero, Comune di Castelli, Poliservice e Banca dell’Adriatico. Come di consueto l’iniziativa premia aziende e suoi protagonisti che hanno segnato nel corso degli anni le tappe dei successi economici delle province abruzzesi. «La situazione economica che stiamo vivendo - ha dichiarato il patron Panichi - sta mettendo in ginocchio anche le realtà che una volta erano sane e solide. Noi comunque fieri di appartenere a una terra definita “forte e gentile” non molliamo ed è con questo spirito che rivolgiamo il nostro sguardo e la nostra gratitudine a quanti possiamo definire costruttori di benessere e progresso affinché con la loro intraprendenza riescano a tirare fuori il Paese dalle fauci della crisi». Ma passiamo al cuore dell’evento. Durante la serata sono stati premiati Gianfranco Di Pancrazio e Roberto Cascioli dell’Allegro Palcoscenico, una compagnia teatrale di Tortoreto; Matteo Ciarpella e Armando Coccia dell’azienda “Fronte Mare” di Alba Adriatica che si occupa di gastronomia ittica, diventata negli anni punto di riferimento della cucina d’asporto; l’ing. Bruno Randi, della Pap Ristorazione di Sant’Atto che da oltre 30 anni si occupa di ristorazione collettiva. E ancora Filiberto Cioti dell’azienda agricola Fratelli Cioti di Paterno di Campli, che ripropongono

Panici con Katia Ricciarelli e il tenore Francesco Zingariello

» foto concesse da Teramo che Lavora

nei loro vini le rare uve di vitigni autoctoni (durante la cena, gli ospiti hanno degustato proprio i loro vini); Franco Marini del ricamificio Marini di Giulianova presente dal 1986 nel settore dell’abbigliamento, ed in particolare nel settore del ricamo, etichette ed accessori per prodotti di lusso e Gelindo Di Luca Management di Teramo, un’agenzia di spettacolo che opera sul territorio nazionale da circa 30 anni. Tante le novità di questa edizione che l’organizzatore Panichi ha definito “Una delle più riuscite di questi 10 anni!”. La serata infatti è stata presentata da Amedeo Goria, (che ha sostituito Massimo Giletti) noto giornalista sportivo della Rai, e Veronica Maya conduttrice di Rai Uno del programma televisivo “Verdetto Finale”. Ospite d’onore del premio la cantante lirica Katia Ricciarelli che ha presentato i suoi concerti accompagnata dal tenore Francesco Zingariello. Madrina della serata Matilde Brandi, showgirl delle reti televisive Rai e Mediaset. Franco Guzzo, volto noto de “Il Maresciallo d’Italia” e “La Sai L’ultima” di Canale 5 e Angelo Carestia cabarettista vibratiano, hanno movimento la cena, a base di pesce, con risate e barzellette. Ma non è finita qui, gli ospiti presenti, più di 300, hanno anche assistito ad un spettacolo canoro “Sabbia sulle Note” con un artista che ha intrattenuto il pubblico con effetti speciali sulla sabbia. L’evento ha dedicato un prezioso momento anche alla solidarietà. «Com’è nel nostro stile, quest’anno abbiamo spento le dieci candeline con il pensiero rivolto a quelle persone che sono fuori dal mondo lavorativo -ha commentato Panichi- tanto che l’associazione ha pensato di mettere a disposizione di un circolo ricreativo una tensostruttura per consentire loro momenti di svago collettivo». Un’edizione speciale, degna della ricorrenza

La premiazione di Roberto Cascioli, Gianfranco Di Pancrazio

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eventi

» di Marcella Pace

Le fondatrici dell’associazione “Voglia d’Abruzzo” (da sinistra) Anna Laura Cassano e Laura De Massis

Nasce a Pescara “Voglia d’Abruzzo” Presentata ad Ekk l’associazione per la promozione del territorio fondata dalle giovanissime Laura De Massis ed Anna Laura Cassano

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uando due ragazze sono giovani, appassionate e determinate, non c’è dubbio che riescano a raggiungere i loro obiettivi. Laura De Massis ed Anna Laura Cassano hanno tutte queste caratteristiche e in più sono innamorate della regione dove sono nate e cresciute. Il nostro Abruzzo. E’ proprio grazie alla loro inventiva e alla passione per le

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vicende del proprio territorio che è nata l’idea di “Voglia d’Abruzzo”. L’associazione, con sede a Pescara, si prefigge lo scopo di avvicinare giovani e adulti alle bellezze abruzzesi in una logica di scoperta del territorio regionale e di consapevolezza dei molteplici elementi che lo caratterizzano, così da valorizzare una regione meravigliosa, ma ancora sconosciuta a molti dei suoi


stessi abitanti. Attraverso l’associazione, le due socie fondatrici hanno deciso di rappresentare a livello nazionale e internazionale le attuali vocazioni ed attrattive del territorio offrendo professionalità e servizi avanzati quali l’organizzazione di itinerari artistici-culturali, enogastronomici, religiosi, sportivi, nonché un valido supporto organizzativo e gestione dell’ospitalità aziendale, esclusivamente all’interno della regione. Proprio partendo dalla profonda conoscenza delle potenzialità abruzzesi, delle ricchezze di tradizioni, delle sue bellezze naturali e delle sue aree di forte interesse artistico, culturale ed ambientale, queste due intraprendenti imprenditrici si propongono come mediatrici tra la fitta rete di servizi e le strutture ricettive locali e i turisti della regione verde d’Europa. “Voglia d’Abruzzo” si propone l’obiettivo di garantire alle aziende, enti ed istituzioni in convenzione, un partenariato che ha come base un lavoro continuativo in modo da poter creare una rete abruzzese di collaboratori. Per sancire l’avvio ufficiale della loro attività di promozione, lo scorso 29 aprile, Laura De Massis ed Anna Laura Cassano hanno scelto la gustosissima cornice di Ekk, il mercato tipico d’Abruzzo con sede a Città Sant’Angelo. Circondate da prodotti tipici della cultura enogastronomica locale ed ascoltando antichi canti popolari abruzzesi, le due giovani imprenditrici hanno sancito il fischio d’inizio per la loro promozione territoriale, con il tintinnio di calici tipicamente abruzzesi. “Voglia d’Abruzzo” vuol far accostare ai valori, ai luoghi e ad una cultura regionale, un pubblico locale offrendogli servizi avanzati

» immagini concesse da Voglia d’Abruzzo

Un momento dell’inaugurazione

e professionali. In modo particolare intende proporre corsi di intrattenimento e di formazione, organizzare “giornate a tema”, piccole escursioni ed itinerari turistici e infine offrire servizi di ospitalità aziendale. Ma non solo, l’associazione si propone anche di creare attrattive per un pubblico tutt’altro che locale, per far sì che anche dai territori esterni ai confini regionali possa nascere e svilupparsi il desiderio di conoscere il grande patrimonio naturale, culturale e artistico di questa regione. Per divulgare tutte le iniziative dell’organizzazione, è disponibile il sito internet www.vogliadabruzzo.it dove è anche possibile iscriversi alla newsletter

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eventi » di Eleonora Lopes

Simone Santi con alcuni bimbi presso uno dei centri Colors nella periferia di Roma

Rom,

Il ritorno a colori

di Abdul Jeelani L’imprenditore romano Simone Santi, ha presentato a Sulmona il suo libro sulla storia del campione di basket Jeelani. Durante l’evento, l’autore ha anche illustrato “Progetto Colors”

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o sport ed in particolare il basket, come valore per la rinascita sociale. Partendo da questa considerazione che i Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila hanno ospitato a Sulmona la presentazione del libro “Abdul Jeelani. Ritorno a Colori” (Edizioni Il Molo), che ripercorre la storia dell’ex campione di basket, integrandola in un contesto di vicende che descrivono il nostro Paese e la sua situazione socioeconomica. Ospite d’onore dell’evento organizzato dalla vice presidente di Confinsustria L’Aquila, Incoronata D’Amico, Simone Santi, autore del libro il cui ricavato è a favore del “Progetto Colors”. Inoltre, hanno partecipato all’incontro, i presidenti dei Giovani Imprenditori Abruzzo Mauro Bernabei e L’Aquila Pierluigi Panunzi, la presidente di Fabbricacultura Anna Berghella, il procuratore sportivo Puccio La Penna e il preside del Liceo Fermi di Sulmo-

na Massimo Di Paolo. Dopo un acceso e sentito dibattito sull’importanza dello sport come valore per la collettività, Simone ha raccontato la storia di Abdul Jelani, giocatore di basket degli anni ’80. Un eroe nero, legato all’Italia dagli anni nella Lazio Basket e nella Libertas Livorno. Un seguito fatto dal ritiro dallo sport, e soprattutto da una vita che gli volta le spalle, fino all’emarginazione più estrema in una struttura per senzatetto negli Stati Uniti. Poi la storia viene scoperta proprio da Simone Santi. “Abdul Jeelani. Ritorno a colori” diventa così un libro che ripercorre una storia che ha emozionato milioni di spettatori e che è stata raccontata in prima serata su Italia 1 dalla trasmissione “Invincibili”. Per approfondire “Progetto Colors”, abbiamo posto qualche domanda al suo fondatore Simone Santi.

Intervista a Simone Santi autore del libro Abdul Jeelani. Ritorno a colori

 Simone, come è nata l’idea di Progetto Colors? «Contribuire ad un paese più tollerante,

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restituire ai bambini la fortuna che ho avuto nella vita, spingere l’acceleratore su valori positivi, finché è possibile. Sono questi

i valori alla base del Progetto Colors, reso possibile dal sostegno e dall’entusiasmo di amici, appassionati e professionisti,


che come me e con me continuano a credere che i sogni –di integrazione, di conoscenza, di crescita- siano fatti per essere realizzati. C’è un episodio che mi piace ricordare e che ho anche raccontato nel libro scritto anche per testimoniare le innumerevoli storie che ormai ci legano al Progetto Colors. Un giorno ero a Metundo, paradiso mozambicano nell’arcipelago delle Quirimbas. Guardavo Zaccaria, che aveva appena terminato di pulire l’ultimo cocco. Vive da sempre sull’isola, e non conosce la sua data di nascita. “Zaccaria, ricordi l’ultimo sogno che hai fatto?” non so perché glielo chiesi, e subito dopo quasi provai vergogna. Ma lui sorrise, paziente “Non lo so, un sogno lo dimentico… appena capisco che non vale la pena stargli dietro perché… è solo un sogno”. Vorrei dirgli, un giorno, che non è più così».

 Perché avete scelto proprio la pallacanestro per lo sviluppo di questo progetto? «Vengo da una famiglia dove il basket è sempre stato “di casa”, quattro generazioni con 22 tesserati. Ancora oggi mi diverto a giocare con una squadra amatoriale. Quando si è trattato di recuperare la Lazio Basket dopo un periodo di dissesto, mi è sembrato naturale privilegiare la dimensione del sociale, ripartire dai più giovani e dalle periferie. Lo sport come elemento di recupero ed integrazione sociale dei bambini delle periferie disagiate è ora un modello che la Lazio Basket applica in numerose realtà in Italia, dove il Progetto Colors, avviato 4 anni fa, conta oggi 12 centri di avviamento gratuito alla pratica della pallacanestro, in diverse aree ad alto rischio di emarginazione di Roma e provincia, coinvolgendo centinaia bambini di 27 nazionalità differenti. Visto l’impegno della mia società di supporto all’internazionalizzazione in Mozambico (Paese dove ho vissuto subito dopo l’università, e di cui mi sono innamorato, ricambiato, tanto che dal 2009 sono stato nominato Console Onorario del Mozambico a Milano), l’estensione a Maputo del

» foto concesse da Progetto Colors

Progetto è stata quindi un passo naturale, tanto più che il Paese vanta una tradizione piuttosto consolidata nel basket, soprattutto a livello femminile. Oggi 109 bambine di un orfanotrofio di Zimpeto (periferia di Maputo) giocano con la maglia della Lazio Basket, e soprattutto imparano ad affrontare la vita a testa alta.

 Quali progetti avete in serbo per il futuro? «Stiamo lavorando per estendere il Progetto Colors in diverse realtà italiane, in collaborazione con altre società di basket che prestano particolare attenzione all’aspetto del sociale. A Milano abbiamo già svolto un’iniziativa in collaborazione con il Sanga Basket (che svolge un lavoro preziosissimo soprattutto nella zona di Via Padova) e sicuramente rafforzeremo la nostra alleanza. Sia in Italia che in Mozambico vorremmo poi dotare il nostro Progetto di infrastrutture adeguate. A Roma stiamo lavorando all’ipotesi di una “House of Colors”, un centro che possa diventare un punto di coordinamento per tutti i nostri centri, con attività che possono spaziare dalla parte educativa fino all’ospitalità di ragazzi in condizioni di particolare disagio. In Mozambico la sfida è sollecitare la sensibilità e la visione di possibili partner e sostenitori per realizzare un palazzetto nell’area dove si trova l’orfanotrofio delle

nostre piccole giocatrici. Si tratterebbe del primo campo coperto in una zona periferica della capitale Maputo, assumendo quindi uno straordinario valore di integrazione anche per le comunità circostanti. Numerosi amici ci stanno sostenendo in questo sforzo, ma nuovi progetti richiedono nuovi sostenitori. In questo periodo di dichiarazioni dei redditi, voglio quindi ricordare che il modo più immediato, e senza alcun costo, per sostenere il progetto Colors consiste nel devolvere il 5 per mille, mettendo la propria firma ed il codice fiscale 97467450587 nello spazio riservato alle associazioni dilettantistiche sportive. Un gesto semplice, ma spesso dimenticato da molti contribuenti»

Alcuni degli ospiti intervenuti alla presentazione del libro a Sulmona

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eventi » a cura della redazione

The Next Global Scenarios: un libro sulle sfide del ventunesimo secolo Il volume curato da tre studiosi italiani, Serena Affuso, Simone D’Alessandro e Giulio Marini, raccoglie una serie di saggi di ricercatori che applicano il paradigma sistemico in settori disciplinari differenti

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he Next Global Scenarios. The Systemic Approach and the 21th Century Challenges, è uno degli ultimi libri pubblicati dalla casa editrice Aracne. Il volume, edito in inglese, referato a livello internazionale e curato da tre studiosi italiani - Serena Affuso, Simone D’Alessandro e Giulio Marini - raccoglie una serie di saggi di ricercatori, provenienti da varie parti del mondo, che applicano il paradigma sistemico in settori disciplinari differenti, in particolare: sociologia, economia e psicologia. Inseguendo gli scenari possibili del ventunesimo secolo, il volume mostra in che modo la teoria dei sistemi può coniugarsi con le scienze sociali e raccogliere le sfide del no-

stro tempo: dallo sviluppo del modello economico cinese al traffico aereo; dal fenomeno della nuova immigrazione alla malavita organizzata; dai metodi classici dell’organizzazione produttiva alle nuove forme di innovazione e trasferimento tecnologico. La prospettiva interdisciplinare è necessaria per comprendere i fenomeni emergenti, in particolare quelli collegati alla diffusione delle innovazioni. I saggi proposti pongono l’accento sia sulla dimensione teorica, sia su quella applicativa, fornendo modelli e casi studio. I lavori di ricerca intendono cogliere le dinamiche di cambiamento attualmente presenti nei sistemi sociali e nelle organizzazioni economiche

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eventi » Mauro Di Cola

Eva Leccese

“Danno all’ambiente e danno alla persona”

Questo il tema trattato nel libro della professoressa Eva Leccese

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a recente introduzione del Codice ambientale, che ha realizzato l’adeguamento della disciplina interna alla legislazione comunitaria, è lo stimolo primario alle riflessioni in tema di ambiente, poste in essere dall’autore, la professoressa Eva Leccese, che in questo volume va ad arricchire la “Collana di Studi Aziendali Applicati” diretta dal prof. Giuseppe Paolone. L’indagine muove dal convincimento che per il singolo sia insufficiente una tutela solo pubblicistica del bene ambiente; convincimento maturato alla luce delle affermazioni della Corte costituzionale la quale indica nell’ambiente un elemento determinativo della qualità della vita, che va salvaguardato quale “diritto fondamentale della persona ed interesse fondamentale della collettività”. Il rapporto tra individuo e collettività, apre ad una prospettiva anche “individuale” di studio del problema ambiente che conduce a riscontrare nella disciplina del danno all’ambiente, riletta alla luce degli orientamenti della giurisprudenza costituzionale e di legittimità, un nodo da sciogliere: la risarcibilità al singolo. Il Codice ambientale infatti, prevede differenti formule di responsabilità e ricostruisce il rapporto danneggiante-danneggiato in

maniera più favorevole al danneggiato quando a causare il danno sia l’impresa: ciò in attuazione del principio “chi inquina paga”; resta irrisolto il problema della risarcibilità del danno all’ambiente come diritto fondamentale della persona. La ricerca, allora, affronta i problematici profili della riconduzione dell’interesse all’ambiente nel sistema risarcitorio della persona ed approda ad una prima conclusione: nel danno all’ambiente è ravvisabile un danno alla collettività e, al tempo stesso, un danno non patrimoniale alla persona come danno alla qualità della vita, con la conseguenza che appare ipotizzabile un sistema risarcitorio differentemente articolato. Il primo andrà risarcito dallo Stato, in quanto ente esponenziale della collettività, con le modalità e secondo i principi previsti dalla legislazione speciale, il secondo con le tecniche risarcitorie previste per il danno alla persona. Eva Leccese è professore associato di Diritto provato nell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara ed insegna Istituzioni di diritto e Diritto privato dell’Unione europea nel Corso di Laurea in Economia e management della Facoltà di Scienze Manageriali

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hanno collaborato Ernesto Petricca

Andrea Bonanni Caione

creatività&innovazione | pag. 57

lavoro in corso | pag. 69

Ernesto Petricca, 40 anni, laureato in Scienze Politiche a Bologna - indirizzo politico/amministrativo. Dopo la laurea, si occupa, come responsabile commerciale, organizzativo e coordinatore di alcune società bolognesi, di Ricerca e Sviluppo in ambito ambiente, energia e utilities soprattutto in sinergia con società miste pubblico/private di Emilia Romana, Toscana e Marche. Ha effettuato, sempre nel periodo di vita bolognese, anche un visiting presso il Viktoria institute di Goteborg (Svezia) per approfondire le tematiche relative all’information technology e le organizzazioni. Neopapà da pochi mesi di Stefano, è da sette anni direttore di Api Pescara-Chieti.

È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “Carboni-Paolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giuslavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 21 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Luigi Carunchio fisco | pag. 51 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Antonio Teti ict | pag. 54 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

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Simone D’Alessandro

Abruzzo che produce | pag. 19

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 60 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Pietro Pastorelli

energia | pag. 62

Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Massimiliano Pian gestione d’impresa | pag. 65 È laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano nel 1989, ha lavorato per 20 anni in Accenture, società leader nei servizi di consulenza manageriale, tecnologica e organizzativa, ricoprendo il ruolo di Client Partner per importanti società multinazionali, nonchè di Responsabile della consulenza strategica in ambito “finance” per il settore dell’energia. Dottore Commercialista e Revisore Contabile dal 1992, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Pescara. Dalla metà del 2009 opera come libero professionista, collabora con lo studio N&CA- Nicolini Commercialisti Associati, con particolare attenzione alla consulenza gestionale e strategica per le medie imprese.

Alessio Pelusi messa in sicurezza | pag. 75 Alessio Pelusi è nato a Chieti 32 anni fa, ha una Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione con indirizzo “Comunicazione istituzionale e d’impresa”, presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Si è laureato con una Tesi sperimentale sul Knowledge Management. Durante gli studi ha lavorato all’Ufficio Centrale Orientamento e Formazione Professionale dei Lavoratori (UCOPFL), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel 2005 è tornato a Chieti. Attualmente si occupa di Sicurezza e Qualità alla Edilmet Srl, azienda di edilizia metallica e frequenta il Master in prevenzione dei rischi e gestione della sicurezza del lavoro, presso l’Università di Modena e Reggio Emila.

Nicola Boschetti Di vino e non solo | pag. 145 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

Chiara Strozzieri In cornice | pag. 160 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.


A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

» a cura di Denia Di Giacomo

158Arte&CO.

L’eclettico Antonio Zimei

139traparentesi News in pillole 145divinoenonsolo Vinitaly: cronaca di una fine annunciata 149train de vie La ricchezza dei contrasti 155Arte&co. Borrello in china 163Tempo rubato “Donne. Una porta aperta sull’anima del mondo” 165Musicamania Sapessi dire no L’altra metà del cielo

143itinerari d’Abruzzo LA CASA DELL’ABETE BIANco

147salus, cibo per vivere meglio 151Arte&co. / IN CORNICE ZEFIRO TORNA E ‘L BEL ALFREDO CELLI: FARE TEMPO RIMENA... DI PITTURA OGGETTO

160Arte&co. Musei d’arte nati nei laboratori

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traparentesi

Tà D’ESPRESSIONE ER B LI IO H C IS R A IA AL IT L’

EUROPA

ha diritto dichiara «Ogni individuo ione della Nazioni unite raz o per la tat hia les Dic mo lla de ere 19 ess lo n L’ar tico incluso il diritto di no ne sio res esp di raverso e att ne e azioni e ide alla libertà di opinio vere e dif fondere inform rice e, car cer occudi pre ello lla qu de e e esto principio propria opinione frontiere». E’ in virtù di qu a nenti rdo po ua rig com za ovi sen nu i e de ogni mezzo za nelle nomine ren spa tra re nca ma ssa l nostro paese Stafpazione che in Italia po ropa potrebbe inviare ne l’Eu che i), on sce azi nic mu occupante che ci inseri r le Garanzie nelle Co llore. Una richiesta pre tro dell’Agcom (Autorità pe con di te ves in , eri retario agli Est fan de Mistura, sot toseg i dalla Nazioni Unite. di espressione segnalat rtà libe hio tra Paesi a risc

NATURA EVENTI

A PESCARA MEGA CONCERTO DI PIANOFORTI Domenica 10 giugno 2012 Pescara sarà protagonista di un evento mai pensato prima: un concerto per pianofor te a 4 mani e orchestra di 40 pia-

noforti. L’evento met terà per la prima volt a insieme decine di pianisti provenienti da tutta Itali a, grazie anche alla collaborazione dei tre Conservator i abruzzesi (Pescara, Teramo e L’Aquila), dell’Accademia Musicale Pescarese, dell’Ente Manifestazioni Pescares i e delle Istituzioni Civiche di Musica della regione Abru zzo. L’idea nasce per rendere omaggio ad Angelo Fabb rini, che da più di cinquant’anni è impegnato a servire i migliori professionisti in ambito nazionale ed internaziona le met tendo a disposizione eccellenti pianofor ti da studio e da concerto, portando così il nome di Pescara nel mondo. INFO: www.fabbrini.it - divertim entomacle@lachertfoundation.eu.

ON UNA SULL A MAJELLA CAL DILIGENZA A CAV LO! sofia del

Nell’ambito della filo NazioTurismo Slow, il Parco tte in me a nale della Majell santi. res inte ve iati campo iniz itare vis bile ssi po tti Sarà infa caa bordo di una diligenza l’area protet ta anche a che tipo l de nestoga”, ovvero vallo. Il mezzo è un “co est l’ov re ista qu con cani per usavano i pionieri ameri il are ers rav att r pe le pa princi del paese. Il percorso cosco Pe l Parco, andrà da suggestivo territorio de anico di Palena fino a Caram ne stanzo o dalla Stazio rile(da ia em Euf nt’ ico di Sa Terme e al giardino botan di ne zio sta a chi vec la o uistat vare che il Parco ha acq a are stin o altri immobili da de Palena ed ha attrezzat scopo turistico ricettivo). apotrà anche essere org “Un lungo tracciato che con -, zi Iez ato cis pre ha e nizzato in due tratte - com cipare modo ai turisti di parte r da r pe te sos e ers div ndo i sta gu de promozionali, ad apposite iniziative lici”. bo sim i gh luo i e visitarne prodotti tipici del Parco zio rvi “se ovo nu un che e an Inoltre sarà a disposizion s. au enti fino al Blockh navet ta” per i collegam jella.it ma rco .pa INFO: http://w ww

O l Libro in internazionale de RI A TORoIN IB L I E D izione del Salone O ed Z a cultura Z im lla U es de R 25 zo B la uz A L’ est’anno l’Abr Conclusa a Torin qu e ch An . gio ag 14 m ose novità e

CULTURA

al ontese con numer programma dal 10 Fieto nella cit tà piem va ro rit è si 8 S41 al Lingotto ia or e dell’edit lione 3 - Stand R3 dig ha Pa o l zz ne ru to Ab ca llo ne lla Regio molto fermento. Co ti rato alla Cultura de at so inf es ss no ll’a so si da o, tito fitt itoriali molto re, lo stand alles ed ni zio ta a en all es o pr nt dario di enti. Acca proposto un calen case editrici pres 38 di ri ti, lib en di am ni nt entazio nti appu alternate 58 pres ganizzare importa ra è riuscito ad or ltu e di comunicazioCu a rm fo all e to ov ra nu so ria abruzzese e ruzzese, l’asses ito ab ia “Ed or to “Mirabilia su dit a ll’e nd pr to de vetrina tazione del oget n la tavola ro en co es pr gio ag ale m tu 12 es to nt ba eccellenze abruzi e con la co come quello di sa alla natura e alle trice Dacia Marain te, rit sc ’ar all lla i uzzo. at de dic za de en Android atro stabile d’Abr ne” con la pres zione per Apple e enti dal vivo del Te ca ev pli e ap du e i ist le ev rta pr po e d’Abruzzo”, aggio sono invec meriggio dell’11 m zesi. Nel tardo po

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traparentesi

EVENTI

CHIETI IN JAZZ

ieti in Jazz, iniziativa l’ot tava edizione di Ch via il e nd pre 12 20 ricana) nel capoluogo Gioved ì 27 set tembre di Musicologia Afro-Ame a ian Ital tà cie (So MA sce con l’idea di affian promossa dalla SId l jazz. Chieti in Jazz na de si dio uti stu e ten isti no sic an mu sar z teatino e rivolta a gia e Giornalismo Jaz iche. I corsi di Musicolo e Composizione nto me gia an care più attività didatt Arr di si galini mentre i cor Bra a Luc e so e Roberto i ma nn Ze Tom o no da Stefan anno tenuti da Bru sar ale str he orc ne al pubblico degli ape il Corso di formazio z 2012 si propone anche Jaz in ieti The Ch ri, ina sem esecuzione assoluta di Spadoni. Oltre ai bre 2012, si terrà la prima z tem Jaz set 29 MA to SId l ba da Sa ite ti, due concer maso ed esegu Tom no Bru da e ett passionati del jazz con dir e con poste di Fine Corso ano, con musiche com il tradizionale Concerto Warrior from Capestr sione dei lavori, ci sarà clu con Jazz Orchestra, a MA 12, 20 SId re lla ob da MA Jazz Combo e SId l Combo. Domenica 21 ott da ite gu ese z Jaz ri di Chieti in ad ingresso libero. gli appuntamenti sono le musiche dei composito bi ram Ent ni. do Spa rto so e Robe diretti da Bruno Tomma . a.it idm w.s INFO: ww

EVENTI

BANDE MUSICALI DA TUTTO IL MONDO A GIULIANOVA Il Festival Internazionale delle Bande Musicali di Giulianova terrà quest’an no la sua XIII edizione. L’importante rassegna è stata fissata dal 30 maggio al 3 giugno e anche in questa edizione promette grandi numeri con quattro giornate all’insegno del ritmo e dell’allegria. Le bande in gara arrivano da tutto il mondo, Stati Uniti, Romania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Portoga llo, Caraibi e Francia con un esclusiva assoluta per l’Italia le Major Girl. Nutrito anche il gruppo delle bande italiane con Agrigento ed Ispica (RG) con carretto siciliano, Rignano Flaminio e Pomezia della provincia di Roma, “La Marchig iana” di Grottammare. La banda che si aggiudicherà la prima posizione sarà premiata con la medaglia del Presidente della Repubblica. Inoltre, sono stati conferm ati i patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Cultura, dell’ Unione Europea, della Rai, della Regione Abruzzo, del Comune di Giulianova e della Provincia di Teramo.Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

Blu Si torna al mare: le nostre Bandiere mo, 6 a Chieti e 1 a L’Aqui-

MARE

Sette bandiere alla provincia di Tera bocciata, è questo il resola. Costa pescarese nuovamente zzo. Bandiere Blu preAbru conto 2012 delle Bandiere Blu in rispetto al 2011, e per più in 13 ne, mia ben 246 spiagge italia curo, Alba Adriatica, Torl’Abruzzo tutte riconferme: Mar tinsi zzi, Pineto, Silvi (Teramo); toreto, Giulianova, Roseto degli Abru Giovanni, Fossacesia, San Ortona, San Vito Chietino, Rocca . uila) (L’Aq no San Salvo (Chieti); Scan Vasto-Punta Penna/San Tommaso, Un riconoscimento ”. “blu più le tra a erm Teramo si conf Anche quest’anno la provincia di linea il presidente mare e della costa e che, come sotto europeo che certifica la qualità del devono scegliere che ro biglietto da visita per tutti colo Catarra «Rappresenta un ottimo ne a tutta quella azio ecip part ra nost a la validità della una destinazione turistica e conferm enibilità ambientale: come il patto dei Sindaci, sulla sost programmazione a lungo termine, al mare! competizione fra territori». Allora tutti vera carta vincente, quest’ultima, nella

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MOSTRE

D’ANNUNZIO ACCOGLIE MASCIOLI Dal 19 maggio al 10 giugno la Casa Natale di Gabriele D’Annunzio sarà testimone di una delle mostre più interessanti di Pescara, “Vita Illustrata” di Fernando Mascioli, a cura di Chiara Strozzieri. L’inaugurazione si è tenuta in occasione della Notte dei Musei che ha visto la Casa Natale del Vate aperta fino alle 2, un evento davvero particolare, a cui ha partecipato anche Lucia Arbace, soprintendente BSAE dell’Abruzzo. Oltre alla mostra di Mascioli che si tiene nelle sale del piano terra, sarà comunque possibile visitare l’intera Casa natale di Gabriele d’Annunzio, nonché due opere in temporaneo deposito dal Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila: “I morticelli”, capolavoro di Francesco Paolo Michetti, e la Madonna di Pietranico, scultura in terracotta sottoposta a un complesso restauro dopo il sisma del 2009. INFO: TEL 085 60391

CINEMA

Corto italiano in finale al Broo klyn Film Festival

“I viaggiatori della luna”, questo è il titolo del cortometraggio della giov ane registra teramana Mariangela Fasciocco, girato tra le vallate del Vomano, l’uni co corto italiano in finale al Brooklyn Film Fest ival (BFF) 2012. La regista partirà per gli States a fine mese per partecipare alla proi ezione della sua pellicola, tradotta in “The travelers of the moon”, tra le finaliste nella sezione corti narrativi al pres tigioso BFF, specializzato nella promozione di produzioni indipendenti internaziona li, che si terrà nella città di New York dal primo al 10 giugno prossimi. L’opera, realizzata in lingua romanì, con la fotografia di Gianni Chiarini e l’attore Beppe Chierici nel cast, è ta prodotta dall’associazione “Offi stacin Art” in collaborazione con il Cine forum di Teramo, la FederArte Rom Federazione Rom e Sinti, è in conc , la orso al premio David di Donatello 2012, è stata selezionata da Ettore per il Bif&st 2012 ed è tra le finaliste Scola al Capua Cine Festival 2012 e al Sarn o Film Festival.

MANGIARE bus”, il Salone InterCIBUS, L’ARTE DEL di Parma ha ospitato “Ci ggio il centro fieristico lte le aziende

FIERE

Dal 7 al 10 ma sima edizione. Mo ione, giunto alla sua 16e gusto, 41 rappresennazionale dell’Alimentaz bile appuntamento col nca ma im o est qu in ti tare e dall’Associazione abruzzesi presen Innovazione Agroalimen di lo Po ire Ag nd. Tra le zio sor tate dal con presenti con propri sta aziende e almeno 20 re alt e , che ha ori rzia vat Nu alle elle ale Sor region duzione dolciaria pro di a cas tica l’an che tti, molte novità a base aziende presenti an suoi tradizionali prodo ai e oltr do mer tan sen pre cesso di Washington DC, il Sum riscosso un notevole suc iosa fiera internazionale rd stig No pre l la de r pe nto nti eve e pro del più grand di cioccolato. “Ora siamo Sorelle Nurzia. Si tratta di tici ver i o an eg spi , Fancy Food Shoow” gno 2012). d & Beverage (17-19 giu America dedicato al Foo

PROMOZIONE DEL TERRITORIO

“AbruzzoèAppennino”

L’Appennino è il cuore della nost ra regione, lo dice il territorio, ce lo raccontano le antiche popolazioni e la nostra storia e da oggi lo afferma con chia rezza anche “AbruzzoèAppennino”. Si tratt a di un progetto di comunicazione integrata che guarda con attenzione ai territori dell’ Appennino abruzzese. “AbruzzoèAp è stato presentato al Salone del Libro pennino” di Torino nel corso della tavola roto nda sul futuro dell’editoria abruzzese. Promosso dall’assesso rato agli Enti locali e Bilancio e dalle Comunità montane “Peligna” e “Alto Sangro”, il progetto è stato fina nziato con i fondi della legge sulla montagna e ha come obiettivo principale quello della promozione delle ricchezze e peculiarità dell’App ennino abruzzese con la possibilità da parte degli utenti, sia turis ti italiani che stranieri, di poter inter agire tra di loro attraverso un forum, e quindi con la possibilità concreta di riempire di contenuti il progetto stesso, parola d’ordine partecipare! INFO: www.abruzzoeappennino.com

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itinerari d’Abru

o

» di Alessandra Vallera

LA CASA DELL’ABETE BIANco

Custodisce alcuni degli alberi più alti e antichi d’Italia, in essa dimorano maestosi aceri, tassi e superbi abeti bianchi. Parliamo della Riserva Naturale Regionale Abetina di Rosello, un grande tesoro tra l’Abruzzo e il Molise

un motivo in più_

L’ARTE PAZIENTE DEL BIRDWATCHING Gli appassionati di ornitologia, pazienti e curiosi, potranno trascorrere in questa riserva lunghe e piacevoli giornate, infatti, nella zona è stata accertata la nidificazione di più di novanta specie, così tra i rapaci più particolari sarà possibile intravedere volteggiare nel cielo il nibbio reale, il biancone ed il falco pecchiaiolo. non ci resta che augurarvi buona visione!

La Riserva Naturale Regionale Abetina di Rosello, a confine tra l’Abruzzo ed il Molise, nel medio Sangro, si estende per più di duecento ettari, custodendo una flora ed una fauna particolarmente rare. L’area, situata a circa mille metri sul livello del mare, fu istituita riserva naturale nel 1997 anche se già dal 1992 fu riconosciuta come Oasi del Wwf Italia. Il nome di questa riserva è dato dal rarissimo abete bianco che ne è simbolo indiscusso e che in essa ha trovato habitat perfetto. Numerose sono comunque le rare associazioni vegetali presenti in questa riserva senza tralasciare specie di alberi tra le più alte di tutta Italia, come l’abete ed il tasso che rispettivamente superano i cinquanta ed i venti metri. L’intera flora costituisce così una meraviglia per l’intera regione, infatti, si passa dalla cerreta alla faggeta, dagli abeti bianchi al bosco misto mesofilo. Di quest’ultimo possiamo ammirare ben sei specie di aceri, oltre agli altrettanto belli tigli, olmi montani, carpini bianchi e frassini maggiori. Ma numerose sono le particolari specie dell’intera riserva, particolarmente interessanti per la loro rarità, che in questo territorio appaiono rigogliose ed abbondanti come il ribes multifloro, l’acero di Lobel, l’iperico arbustivo, il pungitopo maggiore, la fusaggine a foglie larghe, l’agrifoglio, il baccaro, la dafne laurella, il tasso, il ribes multifloro e l’edera. La vastità di quest’area permette, nei numerosi e piccoli ambienti umidi, la presenza di altre rare specie come ad esempio l’enula campana. Ma in un ambiente tanto ricco di flora non poteva mancare anche una fauna caratteristica che vanta più di quaranta specie di mammiferi, tra queste possiamo annoverare l’orso bruno marsicano, la puzzola ed il lupo, oltre alle centotrenta specie di uccelli, ai rettili e agli anfibi, e più di trecento variopinte farfalle

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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti

VINITALY : CRONACA DI UNA FINE ANNUNCIATA rmai non ci sono più dubbi o scuse che tengano: la famosa fiera italiana dedicata al mondo del vino è giunta al capolinea. Sono consapevole del fatto che sia la politica che i numeri dicono il contrario, ma chi come me bazzica Verona da oltre 25 anni ha notato, con sguardo clinico e esperienza che tutto ciò che saltava agli occhi nel girare tra i vari stand non era altro che falsa verità. La giornata del lunedì era stata presentata come un evento di prestigio, riservato ai professionisti del settore (ristoranti, enoteche, sommelier), e ci si aspettava veramente tanto.

La cosa che più mi ha meravigliato è stato il modo di gestire questi incontri sia da parte degli espositori, sia da parte dei professionisti. Un popolo di under 25, da ambo le parti, che ostentano vissuta esperienza, stanchezza fisica e mentale, ma soprattutto una vanità sfrontata e ingiustificata nel proporre o nel giudicare il complesso mondo del vino. Fortunatamente non tutti si comportano in questo modo a dir poco arrogante, e sebbene io sia consapevole del fatto che siamo dinanzi ad un cambio generazionale, allo stesso tempo rimpiango un po’ quegli anni in cui si ascoltava a bocca aperta le esperienze di produttori o compratori cinquantenni, che tra strette di mano e pacche sulle spalle si salutavano, rinsal-

dando ogni volta quel rapporto di fiducia costruito in tanti anni con onestà e rispetto reciproco. Non voglio sembrare un moralista, ma giro una domanda a chi pensa che io sia fuori dagli schemi attuali; come mai a Verona si vedono sempre meno stranieri o ristoratori? E soprattutto come mai fiere considerate meno importanti sino a pochi anni fa, adesso sono sempre più visitate? (es. la fiera di Germania, Merano wine festival ecc.). Si fa subito a dare colpa alla crisi, ma la crisi si combatte anche con umiltà e professionalità, due doti, che solo il tempo e il sacrificio possono creare ad entrambi le parti, ovvero a chi produce e a chi acquista e promuove. Fare tutti un passo indietro e ripartire no?

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO PAN 2006 Parliamo di una delle aziende storiche abruzzesi, che merita un plauso per l’umiltà e la qualità costante nel proporre i propri prodotti di anno in anno. Il Pan 2006 si presenta alla vista con un rosso rubino carico, denso e fitto. Il naso comincia ad acquisire eleganza e giusto dosaggio nelle sensazioni di amarena, liquirizia, cuoio e frutta sotto spirito. In bocca è sorprendente per l’equilibrio fra il tannino, la dolcezza e la persistenza finale molto lunga, sapida e leggermente amarognola. Vini così vanno conservati a lungo, e secondo me il 2006 darà il meglio di se tra 5/6 anni. Abbinatelo con grandi carni rosse alla brace, o con nobili formaggi stagionati. Prezzo medio Euro 25,00.

info_ VENDITA DIRETTA E VISITE SU PRENOTAZIONE (STEFANIA BOSCO) AZIENDA BOSCO, C.DA CASALI 147, 65010 NOCCIANO PE TEL. 085847345 WWW.NESTOREBOSCO.COM

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

I

«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

FARNESE vini s.r.l. Castello Caldora - 66026 Ortona (Ch) tel. 085 9067388 - fax 085 9067389 - www.farnese-vini.com


Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

ZEFIRO TORNA E ‘L BEL TEMPO RIMENA...

MA ANCHE LE ALLERGIE Piccola guida su come prevenirle e migliorarle con l’alimentazione

on le belle giornate di primavera spesso ripenso ai versi di un sonetto del Petrarca studiato al liceo: “Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena/ e i fiori e l’erbe, sua dolce famiglia...”, che esprime in tutta la sua forza il ritorno della primavera e il risveglio prorompente della natura! Purtroppo contestualmente anche il risveglio delle allergie disturbano non poco chi ne soffre, parietaria, fioriture varie, pollini e chi più ne ha più ne metta. Vediamo allora come si può attraverso l’alimentazione aiutare a il nostro organismo a prevenirle o migliorarne la sintomatologia. Se l’allergia per definizione è una reazione abnorme del sistema immunitario agli allergeni (sostanze di varia natura che vengono a contatto con il nostro corpo provocando la reazione allergica), aiutando lo stesso riusciremo a controllare meglio i fastidiosi sintomi delle allergie. Fondamentali sono gli alimenti ricchi di vitamina A contenuta per esempio in spinaci, broccoli e uova, mentre bisogna fare attenzione a carote e kiwi per chi soffre di allergie ai pollini perché abbassano le difese immunitarie e per chi soffre di allergia alle graminacee attenzione a mandorle, frutta secca e cereali. Per chi ha allergie respiratorie come l’asma è molto importante la vitamina C, via libera quindi ad agrumi, pomodori crudi, peperoni gialli, piselli e germogli di soia, che dilatano i polmoni ma attenzione a formaggi fermentati (per es. emmenthal,

parmigiano e gorgonzola) e bevande alcoliche che liberano istamina e peggiorano la sintomatologia allergico-asmatica. Altra categoria importante è quella dei minerali che potenziano il sistema immunitario come selenio, zinco e rame dei quali sono ricchi lenticchie, grano, broccoli e miele. Importante il consumo di verdura fresca o cotta ad azione detossicante come cicoria, carciofi (ottime le puntarelle di cicoria o i cuori di carciofo crudi), indivia, ecc. che aiutano il fegato e reni a “ripulirsi” favorendo l’assimilazione delle vitamine. Altro buon consiglio è quello di ridurre al massimo il consumo di cibi confezionati come merendine, cibi in scatola, ecc. che favoriscono le allergie per via dei conservanti contenuti oppure assicurarsi che non ne contengano. Il sistema immunitario si “stressa” di meno e quindi ha reazioni meno violente agli allergeni se si ha un buon riposo notturno che può essere favorito da comportamenti alimentari giusti quali cene non particolarmente abbondanti specie sui carboidrati (pasta, pane), cibi molto grassi e moderando il consumo di bevande zuccherine o alcoliche. Alimenti che aiutano il sonno sono quelli che favoriscono la produzione di melatonina ovvero quelli ricchi di vitamina B6, magnesio e triptofano come latte e yogurt, verdura a foglia verde e cavoli, frumento integrale, avena, orzo e cioccolato. E via a tutta primavera senza troppi... etcì!

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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traindevie » di Carolina Pierfelice

l periodo che stiamo vivendo è, per molti, davvero difficile. La recessione ci sta portando ad essere più pessimisti rispetto al futuro, timorosi nel fare scelte, attenti nelle spese, diffidenti verso chi, con proposte più o meno valide e credibili, ci vorrebbe spillare denaro in nome di un investimento o un risparmio sicuri… Di contro, come ho già rimarcato in altre occasioni, la difficoltà ci sta portando ad aprire gli occhi su tanti aspetti della nostra vita di uomini occidentali abituati al comfort, agli agi e al superfluo, per farci rendere conto che non apprezziamo mai abbastanza ciò che è scontato, ciò che c’è a priori e non è sudato; cominciamo a rendercene conto adesso, perché temiamo di stare per perderlo, e allora lo guardiamo con occhi diversi scoprendone tutta la bellezza che, nei lunghi anni in cui ne abbiamo goduto, non avevamo colto. In effetti è soprattutto per contrasto che proviamo felicità e siamo in grado di percepire il giusto valore delle cose della vita. E’ la sete a farci capire il valore dell’acqua; è la pioggia insistente a farci apprezzare la calda presenza del sole che finalmente ritorna; è la separazione a farci assaporare l’incomparabile piacere del ritrovarsi; è il litigio o l’allontanamento a permetterci di sperimentare la dimensione costruttiva della riconciliazione; è il fallimento a regalare al successo tutto il suo peso. Sono gli abissi della sofferenza, infine, ad accompagnarci sul cammino di ascesa che conduce alle vette della gioia. Joseph Kessel fa giustamente notare che “l’oasi nel deserto è più verde di tutto il verde di un mondo zampillante di acqua”. Ora l’oasi che per noi è stata scontata e ci ha regalato giorni di piaceri non abbastanza apprezzati e, spesso, neanche considerati, si sta inaridendo e rischia di diventare un miraggio, così tutto ciò che ruota attorno ad essa acquista nuova luce, nuovo valore e nuovo colore. Oserei dire che questa fase di transizione è il momento migliore

La ricchezza dei contrasti E’ nei momenti più difficili che si riesce ad apprezzare fino in fondo la bellezza che ci circonda, anche se la vita meriterebbe di essere sempre vissuta al massimo

per apprezzare ciò che abbiamo e per goderne appieno, perché da una parte cominciamo ad accorgerci che nulla è più scontato e, quindi, deve essere apprezzato, dall’altra, tutto sommato, facendo qualche piccola rettifica al nostro stile di vita, possiamo ancora godere del benessere acquisito. Questo principio ritengo vada applicato a tutti gli ambiti della vita, primo fra tutti quello affettivo. Troppo spesso accade che, per via del lavoro o del tran tran quotidiano dal quale ci lasciamo risucchiare, trascuriamo di prenderci cura delle relazioni con persone importanti. A volte ci si trova con i figli grandi senza neanche accorgersene, se non per la fatica fatta nel gestirli assieme al ménage lavorativo! Allora anche qui, apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, prima che certi momenti della nostra vita fuggano via lasciandoci pieni di nostalgia e di rimpianti. Impariamo a godere appieno di ciò che abbiamo, con la consapevolezza che, quando non lo avremo più, saremo felici di poter dire che non abbiamo sprecato le nostre opportunità. La vita è fatta di contrasti e alternanze, per questo quel che ci è donato di vivere è forte, intenso e merita di essere vissuto

…è il fallimento a regalare al successo tutto il suo peso

info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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arte&co.

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» di Chiara Strozzieri

ALFREDO CELLI: FARE DI PITTURA OGGETTO Il lungo percorso dell’artista abruzzese tra architettura, scultura e pittura

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» foto concesse dall’artista

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Niente rompicapi, afdati alla nostra esperienza.

Strada Vecchia Fontanelle, 84/6 · 65129 Pescara Uff. Amm.: Tel. 085.4465554 · Fax 085.4409935 Uff. Traff.: Tel. 085.4462666 · Fax 085.4464075 e-mail: amministrazione@mazzocchettitrasporti.it

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arte&co.

uardando le pitture-oggetto di Alfredo Celli e sapendo della sua formazione presso Castelli, si può intuire l’importanza che la ceramica ha avuto per il bravo artista di Tortoreto. È dalla prima metà degli anni ’70 che iniziano i copiosi riconoscimenti per il lavoro di maiolicaio, uno fra tutti il Premio Internazionale di Faenza. Questo periodo di sperimentazioni plastiche ha contribuito a dare solidità al suo lavoro, che oggi può articolarsi in forme audaci al limite della giustezza compositiva, le cui parti sono sapientemente dosate per la resa di un unicum armonico. Il passaggio dalla scultura a questo tipo di pittura ha previsto un intenso studio nel campo dell’architettura, una passione forte che per Celli si è trasformata in un mestiere. Ammirando il retro dei suoi quadri è possibile osservare le complesse impalcature che sono alla base della sua nuova ricerca: si tratta di scheletri a cassettoni che lui stesso realizza, previa analisi di una serie di schizzi e bozzetti, che lo occupa in un’intensa fase progettuale. In corso di realizzazione di un’opera l’autore attraversa il lavoro di una vita, ricoprendo via via i ruoli di architetto, scultore e pittore. L’ultima fase lo impegna proprio nella pittura, che viene stesa in un’unica campitura cromatica su superficie ruvida, così da creare intensi giochi di luce al momento dell’esposizione. La scelta delle tinte è fondamentale e si riduce a tutta una serie di toni del grigio, qualche rosso e bianco sporco, come bene si confà a un’arte minimale che non ha bisogno di un vocabolario troppo nutrito. L’accostamento alla Minimal Art è puramente formale, basta fare una carrellata sui lavori dell’ultimo anno per trovare caratteristiche comuni: semplificazione delle forme, serialità, imitazione dei processi di produzione industriale, geometrismo. Diversi sono i moti che hanno spinto verso queste formule personaggi come Carl Andre e Donald Judd negli anni ’60, rispetto a quelli che hanno sollecitato Alfredo Celli. La chiave di lettura della sua evoluzione stilistica sta nel titolo della prima opera dichiaratamente minimale, datata 2009: La gabbia della solitudine. Ecco che i successivi squarci nel legno, i frammenti unghiati che si lanciano nello spazio, appaiono come rotture di una prigione interiore che mai più riuscirà ad opprimerlo. Questa sua liberazione ha aperto i confini delle pitture-oggetto e contemporaneamente spalancato la mente a una sconfinata creatività. Il percorso di Celli sta andando in direzione opposta a qualsiasi forma di illusionismo: la scoperta delle proprie potenzialità lo lega concretamente alla materia e ci dà in mano un oggetto nuovo, affidandolo alle nostre capacità critiche di concepire l’arte contemporanea

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1. Anno 2009 - La gabbia della solitudine - Tecnica mista su tavola cm.80x80 2. Anno 2010 - Immagine 2R4 - Tecnica mista su mdf - cm. 50x32 3. Anno 2010 - Immagine BK - Tecnica mista su mdf. - cm. 80x80 4. Anno 2010 - Immagine CT4 - Tecnica mista su mdf - cm. 50x32 5. Anno 2010 - Immagine OL4 - Tecnica mista su mdf. - cm. 26x44

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arte&co. » di Argentino D’Auro

e risorse ambientali costituiscono un sicuro volano di sviluppo delle economie locali. Questo dato diventa una certezza per quel che riguarda la Riserva regionale delle Cascate del Verde di Borrello, sito incluso nel sistema integrato delle aree protette dell’Abruzzo. Le cascate in questione, come è noto, sono famose per essere le più alte dell’Appennino, in ragione dei suoi salti che danno luogo ad un dislivello di circa duecento metri. Lo scorso 17 dicembre, a Borrello, si è tenuto un seminario dal titolo “Le aree protette: risorsa di un territorio”, nel corso del quale sono stati illustrati una serie di dati concernenti gli aspetti salienti del turismo che ha caratterizzato la Riserva nel corso del 2011. Da una lettura sistematica dei dati raccolti attraverso la somministrazione di un apposito questionario sono emerse prospettive incoraggianti per il 2012. Nel 2011, si sono registrate all’incirca 15mila presenze che, a fronte del costo del biglietto di ingresso di 1,5 euro, hanno consentito al Comune di introitare una somma di circa 12mila euro, importante per le casse dell’ente, soprattutto in una fase di scarsità di mezzi finanziari che caratterizza la finanza comunale. La Riserva ha permesso di incrementare il numero delle presenze di coloro che hanno soggiornato almeno un giorno nelle strutture recettive presenti a Borrello. Sono comunque emerse anche delle criticità legate alla segnaletica, sia stradale che interna alla Riserva, ritenuta insufficiente e poco chiara. Una esigua percentuale di visitatori auspica aree attrezzate all’interno della Riserva e una migliore organizzazione delle visite, considerate più utili se guidate. I visitatori, infatti, non si mostrano pregiudizialmente contrari al pagamento di un ticket di ingresso, a condizione che questo sia destinato ad un miglioramento della fruibilità della Riserva, visitata da turisti provenienti 14 regioni italiane, principalmente del Centro-Sud. Proprio allo scopo di promuovere l’immagine turistica di Borrello e delle sue cascate, la celebrazione del decennale è stata una ghiotta occasione per riproporre il consolidato connubio instauratosi da qualche anno tra Zagor, noto personaggio del fumetto, e Borrello. L’eroe di Darkwood, nelle estati del 2009 e del 2010, ha animato due interessanti manifestazioni fumettistiche denominate, rispettivamente, Zagor a Borrello e Borrello comics con Zagor, che si sono concluse con la pubblicazione di due singolari albetti curati dall’associazione culturale “La Fonte”, tesi a perseguire l’ambizioso obiettivo di valorizzare le risorse ambientali locali tramite questo famoso character delle nuvole parlanti. Questo obiettivo ha inaugurato un percorso di marketing territoriale, atteso che le storie di Zagor sono collocate nella suggestiva foresta di Darkwood, ambiente selvaggio ed incontaminato, per molti versi simile a quello presente a Borrello, in particolare nella Riserva regionale del Verde che ospita le omonime cascate.

» foto concesse da Argentino D’Auro

BORRELLO IN CHINA Nel decennale della sua istituzione la Riserva Regionale delle Cascate del Verde di Borrello festeggia con un ospite d’eccezione ormai diventato cittadino onorario, il grande Zagor…e Borrello ridiventa fumetto!

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arte&co.

L’inviolato ed integro ecosistema circostante, costituito dal fiume, dai boschi e da una fauna rara e pregiata di gamberi di fiume, trote fario e lontre, contribuiscono a rendere nell’immaginario collettivo ancor più selvaggi e carichi di fascino questi luoghi, caratterizzati da forre, dirupi, torrioni rocciosi e fitti boschi, spesso difficilmente accessibili, al pari della stessa foresta di Dakwood. Per le celebrazioni del decennale Mauro Laurenti, affermato autore zagoriano, ha disegnato uno speciale annullo filatelico realizzato da Poste Italiane in collaborazione con l’associazione collezionisti abruzzesi e alcune originali cartoline edite per l’occasione. Gli albetti e l’annullo filatelico assumono una particolare valenza perché hanno concorso anche ai festeggiamenti svoltisi nel 2011 per il cinquantesimo anniversario dello Spirito con la scure. In particolare, la realizzazione dell’annullo filatelico contribuisce alla diffusione della conoscenza del territorio di Borrello e delle sue peculiarità storico-ambientali, di cui le cascate del Verde costituiscono un importante simbolo identitario. Zagor si propone come il personaggio più idoneo a pubblicizzare questa ricchezza che la natura ha donato a Borrello ed al suo incontaminato territorio

In alto: Black Axe sbarra il passo a Zagor diretto alla Riserva Regionale “Cascate del Verde”. Qui sopra: Zagor scende al volo dal “Torrione” che si erge al lato del Verde (disegni di Mauro Laurenti). A lato: Le cascate del Borrello.

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arte&co. » di Anna Cutilli Di Silvestre

l’eclettico

Antonio Zimei

Raccolta in una apprezzata mostra all’Aurum di Pescara l’opera pittorica di Antonio Zimei, un percorso artistico che dai moderni giunge alla ricerca dei classici greci

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na festa di colori i dipinti di Antonio Zimei esposti nelle splendide sale dell’Aurum a Pescara in occasione della mostra “CROMATISMO NELL’ANIMO”, 17 – 31 marzo 2012. Un cromatismo vivace, aggressivo nelle forme geometriche picassiane, uno stridio di colori e tonalità, una volontà di deformazione che oltre ai corpi riguarda anche la psiche. Il tutto attrae e incuriosisce l’osservatore. Le linee volutamente aspre e sintetiche, il cromatismo non naturalistico annientano ogni forma di cedimento al gusto decorativo e rivelano la volontà dell’auto-

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» foto concesse dall’artista


arte&co.

re di sperimentarsi nelle modalità delle avanguardie del primo Novecento. La forza dei colori primari – rosso, giallo, verde, azzurro – e la dinamica vibrazione della luce creano le condizioni di una psicogeometria per cui, come indicato nel titolo della mostra, l’autore rende gli stati d’animo delle figure rappresentate. E per addentrarsi negli altri linguaggi del primo Novecento , oltre alla modalità picassiana che trasforma 2 gli aspetti visibili delle cose, Antonio Zimei sperimenta anche il modo di esprimersi di De Chirico, fondato non sull’apparenza dell’oggetto, ma sul suo significato ed in particolar modo l’artista abruzzese rimane affascinato dal tema dei manichini per sottolineare che l’uomo di oggi è un uomo-automa senza volto. Quanto agli stati d’animo che traspaiono dai suoi dipinti, appunto, si nota sempre in essi la psicologia del profondo. E i ritratti dei figli hanno una dimensione affettiva e un’ interiore liricità: rendono bene la serenità dei rapporti col padre. Le guance rotonde, gli occhioni neri e le labbra che stanno per schiudersi al sorriso, in Sabrina 1991 trasmettono la spensieratezza della bambina. In Katia e Pasquale 1991 la bambina investita della responsabilità del fratellino che ha in braccio, interroga sull’opportunità del suo operato. E’ sorprendente poi il passaggio dagli omaggi ai grandi pittori contemporanei a forme antiche dell’arte classica: è come la differenza tra i frutti massicci e succulenti dell’estate e i tenui petali di primavera. Sembra di assistere a una primavera ellenica di marmi candidi delineati con la grazia che solamente gli antichi greci sapevano onorare

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1. untitled 1991, acrilico su tela 70x100 2. untitled 113, acrilico su tela 60x120 3. untitled 35, 1995, acrilico su tela 50x70 4 - metafisica 1990, acrilico su tela 50x70 5. violino e musica 1990, acrilico su tela 70x100

BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA Antonio Zimei sviluppa la sua vita tra il 1930 e il 2001. Diplomatosi geometra, emigra in Venezuela dove si afferma come architetto arrivando a progettare e realizzare la cattedrale di Barquisimeto e la Residenza del Presidente di Caracas. Tornato in Italia si afferma come imprenditore e intuisce l’opportunità di creare una zona alberghiera a Montesilvano, vicino al mare costruendo il Grand Hotel Adriatico. Tra gli anni 1975 – 78 si fa apprezzare per le sue teorie riguardanti i sismi e gli smottamenti dei territori. Tra il 1977 – 82 è Presidente di Abruzzo Turismo. Nel 1986 inizia a dedicarsi all’arte come autodidatta. Nel 2003 il Comune di Montesilvano inaugura una strada dedicata ad Antonio Zimei.

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arte&co. » di Marco Sciame

usei. Ma anche laboratori e studi di pittura e scultura. Atelier d’arte. Quando si visita un museo non si pensa da dove l’opera abbia avuto origine e creazione. Pensate ai tempi dell’impressionismo francese quando i grandi artisti, tutti insieme dibattevano negli atelier, si mostravano quadri che oggi farebbero la fortuna di qualunque museo. Lo studio dell’arte nasce in periodi oramai lontani, dove il titolo di bottega primeggiava ed identifica un luogo creativo, ma anche commerciale, in cui il committente incontrava il maestro ed i suoi allievi, o aiutanti. La bottega produceva quadri, sculture, affreschi e oggetti preziosi, commissionati e realizzati come un qualsiasi prodotto di commercio e artigianato. Fiorenti erano tali laboratori e molti giovani talenti nascevano e si educavano all’arte come in una sorta di accademia pratica dell’uso dei materiali d’arte. Dunque la bottega era un laboratorio dove si vendeva anche e si richiedevano lavori. Il passo successivo fu l’atelier, l’artista trova una sua indipendenza e luogo di pensiero ed esecuzione. Gli atelier caratteristici con cavalletti, colori, tele bianche e quadri finiti, appesi o lasciati in giro. Terminati, abbozzati o semplicemente disegnati. L’atelier ha sempre un suo fascino perché cattura e rimanda la vena creativa dell’artista. I lavori non invadono solo le pareti, ma le librerie, le sedie, i tavoli. Tutto sembra parlare di creatività. Anche la luce che subentra produce colori che alterano e arricchiscono il luogo. Ma l’atelier ha pur sempre un respiro romantico. Fa pensare alla melanconia, ai turbamenti della fantasia, al vivere emotivo. Si dipingeva come per sfida e bisogno, come necessità sociale e ribellione d’intelligenza. Le gallerie creavano il luogo per filtrare, ma erano solo atelier collettivi, ripuliti e selezionati da un solo responsabile. Forse un genio del commercio o un uomo di collegamento tra il genio creativo ed un pubblico esigente. Certo il talento non chiede permesso a chi osserva, va e dirompente subentra come un nuovo luogo mai visto, un linguaggio mai letto o ascoltato. Sconcerta. Lo studio d’arte assume così un compito più moderno, dove l’ospite che viene ad osservare si sente maggiormente accolto in un ambiente asettico, curato anche per accettare e ricevere. Ho visitato studi di pittori dove la sala celava una stanza attigua piena di opere finite, disposte come tele bianche in un negozio. Accatastate e prive di una esibizione. Catalogate. Studi dove un cavalletto è scena, così come pennelli e colori. Un divano ed un tavolino di vetro primeggiano a opere deposte nel buio d’un magazzino. Non si può vendere la propria arte se per primi non la si ama. Se per primi non si è proprio collezionista e critico. Così lo studio cerca una sopravvivenza, a volte, al mondo moderno che divora atelier con affitti e pagamenti. Il commercio

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Musei d’arte nati nei

laboratori Dalla bottega all’atelier, spazi concepiti per creare ed esporre, ma con quali logiche?

Qui sopra: “Atelier di pittore”.


cerca sempre il predominio sulla creatività, poiché proprio lo sfruttamento di essa produce profitti. Ma stranamente se tutte le battaglie sono vinte dal consumismo, la guerra già da tempo è vinta dall’arte. Altrimenti non si spiegherebbe mai come una tela di pochi euro e qualche colore ed un pennello, possa dar origine ad un manufatto d’inestimabile valore. Si diceva della galleria. Una sorta d’intermediazione privata. Tale operazione se resa pubblica ed amministrata da un ente statale, si chiama museo. I luoghi espositivi producono la forza del benessere, ma spesso infiltrata e rotta dai giudizi. Un museo che espone, trova a monte individui che non sono mai degli artisti. Non ci sono musei diretti da artisti o commissioni di artisti che scelgono, approvano e dirigono mostre. Neanche la loro consultazione è presa in considerazione. Sembra un paradosso ma chi promuove arte in maggior modo non ha mai preso un colore o visto il bianco d’una tela trasformarsi nella finestra di un mondo interiore e fantastico. Così il museo è una sorta di studio senza il magazzino. Se l’atelier era solo un meraviglioso e ricco magazzino d’idee, le sole pareti restano, l’involucro senza memoria diventa museo. Certo un museo vale diecimila volte di più di un centro commerciale. E’ il cuore di una città. La differenza che rivaluta la cultura d’un luogo. Ma non dimentichiamo mai che spirito e fantasia, origine e libertà sono solo nella creatività degli artisti. Quando presi a lavorare con Tonino Caputo, a Roma Trastevere, si parlava di studio dove produrre e promuovere le proprie attività. Nel corso degli anni, il percorrere un mio cammino personale di pittura, ha reso il posto uno studio “associato”. Ho amato molto il momento quando il maestro Caputo mi disse che avevamo formato una bottega d’arte. Una bottega oggi è un laboratorio atelier con studio, un insieme di cose dove l’ospite non trova salotti o divani ripuliti, ma anzi poltrone e tavoli dove sono poggiate opere. Per sedersi è spesso necessario scostare disegni ed elaborazioni, poggiare il proprio telefonino su un tavolo è possibile, ma controllare sempre che quella macchia di colore su di esso non sia fresca. Il committente o cliente entra nella mente del creativo, direi quasi in una stanza che trasfigura un’enorme tela dipinta e mai finita. Diffidare di chi non ha un tavolo da lavoro sporco o un proprio laboratorio se pur pulito, non confuso. Il vero creativo si fa divorare dalla propria essenza geniale. Non ne può fare a meno. Come un’esultanza dopo un esame, un grido alla vetta d’un monte, una verità enunciata di sano sapere. Ho ascoltato molte parole nell’ambiente artistico. Opinioni, giudizi, gradimenti. Ma solo chi è servo della fantasia trova risposte nel silenzio. Signori, il colore e la materia parla da sé, tutto il resto è cornice e pareti

» foto concesse dal Marco Sciame

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» a cura della redazione

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Olympe De Gouges / Websterpress

“Donne. Una porta aperta sull’anima del mondo” Il saggio d’esordio di Olympe De Gouges, edito dalla Websterpress editore presenta una pletora di pregi. Innanzitutto è ricco di significati, già a partire dal titolo. Parrà scontato, invece non lo è affatto: viviamo in tempi di pensieri masticati e banalità elargite a chi sostiene che “ogni tanto bisogna pur staccare il cervello” ma senza dimenticare di premere il tasto on e rimanere scollegati un’intera vita! Il contrasto consequenziale fra “anima” e “mondo”, fra ciò che vaga e ciò che è mutevole, simboleggia magnificamente il fluttuare dell’esistenza. Difficile non identificarsi in uno dei due, o magari in entrambi, giacchè la nostra realtà è spesso contrassegnata da fasi di stallo, nelle quali tutto ci appare in movimento. In questa visione della donna a trecentosessanta gradi, quel che rimane è il senso dell’essenza femminile. L’altro tema è rappresentato dall’abulia e dall’inazione dell’uomo sulle tematiche femminili. In tal senso è la voce femminile a conquistare la scena. Perfettamente rappresentato è il disagio esistenziale di questa fragile creatura che è la donna, come una sorta di Penelope perennemente in attesa, che qualcosa cambi. A fare da collante tra le parti troviamo le problematiche di ogni paese, dall’occidente all’oriente. In queste felici riflessioni risiede forse il pregio più grande di “Donne una porta aperta sull’anima del mondo” opera prima dall’innegabile fascinazione, e che in quanto tale merita di essere conosciuta e conservata. Giacchè ci ricorda la scrittrice le donne possono realizzare il presente, sono la porta aperta sull’anima del mondo. Mi auguro allora che questo libro sia “vissuto” in modo che lettore e saggio si possiedano vicendevolmente.

le prime trenta righe_ I valori negati Ottobre 2009. Se per caso vi capitasse di incontrarmi vi apparirei disinvolta e sicura di me, ma la realtà è ben diversa. Seduta in quella enorme poltrona di pelle antica, mi sentivo terrorizzata all’idea di dover affrontare il mio primo colloquio di lavoro. Ma nessuno fece caso alla mia ansia, grazie al rossetto rosso Chanel che scintillava sulle mie labbra e all’anello talismano che era appartenuto a mia nonna, e, che mi faceva sentire protetta, dicono che assomiglio a lei per l’ostinazione. L’uomo che si apprestava a giudicarmi e a condannarmi come una strega al rogo si tormentava la cravatta in un impeto quasi isterico. Mi si presentava come un signore di mezza età d’accento napoletano, in una sorta di inedita versione di Totò. «Lei è sposata? ha intenzione di fare figli?» gli faccio notare che le donne non dovrebbero essere costrette a scegliere tra famiglia e carriera. «Non sono una donna, quindi sono un cattivo giudice in materia!». Nel corso degli anni ci sono stati cambia-

menti, ma la donna non ha ancora assunto pieni diritti. Ho sentito di dover superare delle resistenze, così ho deciso di dare una mia personale lettura dell’animo femminile. Una narrazione che spero risvegli sentimenti ed emozioni. Certo l’argomento è ostico e non è nuovo. Il problema femminile evidenzia che l’uomo non ha coscienza della donna. Ma come sono le donne di oggi? Emancipate, libere di decidere della propria vita, brave ad amare il proprio uomo e a dividersi come mamme, mogli e lavoratrici, ma capaci anche a stare da sole. Nel nostro paese le donne sono ancora concepite come madri e come oggetti sessuali e inserite marginalmente in ogni campo. Siamo all’ultimo posto tra gli stati europei nella classifica mondiale sulla parità tra uomini e donne. Si parla molto in questo periodo di sessismo, parole già ascoltate tante volte, parole che volano via. Se applicata in maniera astratta, la legge non è in grado di fornire una reale parità di sessi. Nulla è garantito alla donna.

l’autore_ Erika Cecamore nasce il 30/09/78 a Pescara, scrive con lo pseudonimo di Olympe De Gouges. Si è laureata in “Conservazione dei Beni Culturali” a Napoli, ha conseguito un master in “Curatrice d’arte” a Roma, un corso di “Comunicazione e giornalismo”, un corso di “Donne politica ed istituzioni”. Oltre che per passione, scrive per horror vacui, la paura di cadere nel buco nero della vuotezza, nell’assoluta certezza di scavare un solco profondo in tutti coloro che sfoglieranno le sue pagine.

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musicamania » Piero Vittoria

Biagio Antonacci SAPESSI DIRE NO

L’ALTRA METÀ DEL CIELO

Il convincente ritorno di Biagio Antonacci

Vasco Rossi incontra la musica classica

“Sapessi dire no” è il nuovo album di inediti di Biagio Antonacci: finalmente ci restituisce un interprete in ottima forma, dopo un paio di prove discografiche un po’ sottotono. Sonorità dal taglio più internazionale, echi di Coldplay, una raccolta perfetta di tanti potenziali singoli, l’Antonacci versione 2012 è decisamente ispirato ed estrae dal cilindro uno dei migliori lavori italiani degli ultimi anni. Ogni canzone è una storia a sé: c’è sì l’amore, ma anche spazio per le riflessioni personali, sulla situazione politica attuale o sull’ingombranza della fama che può arrivare a cambiare le persone. È un disco che affianca il “Biagio tradizionale” a quello del suo nuovo corso, che lo vede, con nostra grande gioia, tornare ad essere in grado ancora di stupire. Si comincia con “Insieme finire”, un molto “british style”, per poi passare al primo singolo “Ti dedico tutto” e “L’evento”, arricchito dal suono degli archi e dai cori che strizzano l’occhio ai Coldplay. Non mancano ballad classiche come “Dimenticarti è poco” e la delicatissima “Sono stato innamorato”, uno dei migliori momenti del cd. Spazio anche ad un sorprendente ritorno al rock con la politicizzante “Con infinito onore” e il prepotente drumming di “Senza un nome”. Di grande effetto la descrizione della personalità di una donna fatale in “Sola mai”. “Dormi nel cuore” è introdotta da un sensuale sax e riporta all’Antonacci del primo periodo. Non convince appieno la pizzica “Non vivo più senza te”, forse l’unico episodio trascurabile dell’album. Toccante la dedica nel cd al suo grande amico Lucio Dalla definito “Maestro di musica e di poesia. Se fosse nato pittore sarebbe diventato come Chagall”. Da segnalare la splendida copertina disegnata da Milo Manara.

Il Vasco Rossi che non ti aspetti: chi l’avrebbe mai detto che un giorno avremmo ascoltato alcune delle sue migliori canzoni in versione orchestrale? Operazione azzardata o ben riuscita? Propendiamo per la seconda ipotesi: “L’altra metà del cielo” è un album sorprendente, ma soprattutto emozionante. Vasco si sveste dei suoi panni da rocker e diventa un interprete che rilegge i suoi brani in maniera toccante, con arrangiamenti classici curati dal maestro Celso Valli, pensati ad hoc per l’omonimo balletto portato in scena alla Scala di Milano. La canzoni presenti sono interamente dedicate all’universo femminile: si analizzano le varie fasi della vita delle donne, dall’adolescenza, alla maturità, fino ai possibili momenti tristi legati ad un distacco dalla persona amata. Meravigliose in particolare “Alba chiara”, “Sally” ed “Un senso”. Destabilizzanti “Delusa”, “Brava” e “Brava Giulia”, tre dei pezzi più rock dell’intera carriera di Vasco, ma basta fare un po’ l’orecchio a questo insolito incontro fra classica e rock per capire quanto invece sia affascinante il senso dell’intera operazione. “Incredibile romantica” racconta l’amore in maniera ancora più delicata della sua versione originale. La voce si erge a grande protagonista: commovente in gran parte di questo lavoro, graffiante in altri, si adatta splendidamente a questa nuova ed inedita situazione. “L’altra metà del cielo” rappresenta un episodio assolutamente unico e fuori dagli schemi nella carriera di Vasco: incontra le sue donne, ma in una maniera che nessuno si sarebbe aspettato, lui che mette per una volta il suo piglio rock al servizio della classica e lo fa con la discrezione e la curiosità di chi sa di avvicinarsi ad un mondo non suo. Una sfida decisamente vinta.

VOTO 9

Vasco Rossi

VOTO 8

165


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1 Adelia Colanero e Bruno Bottini

8 Paolo Neri e Laura Lamelleto - Nettuno

2 Caffe Letterario - Tabacchi jazz

9 4 Vele

3 4 Vele

10 Alessandro D’Alonso e Paolo Neri junior

4 4 Vele

11 Inicola Peluso, Angiolina Michelena Rodriguez, Juliöan Isaiöas Rodrçguez, Maria Antonietta

5 Enriquez Romero, Amelia Frasca 6 Caffè Letterario - Tabacchi Jazz 7 4 Vele

166

7

12 Nuttuno Beach 13 4 Vele

foto concesse da Mario Marrone Top Dee Jay


Abruzzo impresa Aprile 2012 n째65 anno VII in copertina Fabio Di Tieri

SesSANTAcinque volte abruzzo impresa da maggio 2006 il mensile del manager


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