Tecniche di guida - 3 - le note in PS cap.2

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LE “NOTE” IN PROVA SPECIALE (capitolo 2) Ora, cercherò di rendere visivo quanto scritto nel capitolo precedente in merito allo sviluppo della strada, cioè come interpretare le congiunzioni e le preposizioni tra una curva e l’altra: S D (con medesima numerazione) Es. Sinistra Destra 3

S per D (con numerazione diversa) Es. Sinistra 3 per Destra 2

S e D (indipendentemente dalla numerazione)

S in D (indipendentemente dalla numerazione)

D0 D3 0 (zero) 3 (indipendentemente dalla numerazione)

D con S (in bivio) - (indipendentemente dalla numerazione)

TD Tornante Destra


Inoltre, ecco un prospetto grafico per dare anche un valore con i gradi alle numerazioni delle curve: 180° 5

4 3 2 90°

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Le curve non sono sempre regolari nel loro sviluppo. Quindi le note, oltre alla direzione della strada e alla relativa numerazione, hanno spesso bisogno di alcune informazioni aggiuntive per meglio chiarire la percorrenza di curva e permettere al pilota di fare le giuste traiettorie. In questi casi è necessario integrare la nota con alcune indicazioni debitamente abbreviate o indicate con dei simboli, come: < chiude > apre L lunga LL molto lunga diventa dosso SC scivola R ritarda (aspettare a stringere verso l’interno curva) ! attenzione Ecco un esempio di una nota complessa: S4 L 3 su

! SC

A volte la descrizione della curva, seppur completa, non basta. Il pilota ha bisogno di avere ulteriori riferimenti, visivi, per meglio comprendere dove l’indicazione aggiuntiva ha “effetto”.


Per esempio, nel caso di una D3 L< è importante sapere il punto esatto dove la curva “chiude”, quindi è opportuno aggiungere altri segni convenzionali come: C cippo cc

cippi

mu

muretto

MU

muro

RA

rail

Po

ponte

IIII

paletti casa cappelletta - chiesa albero – alberi cartello – cartelli zebra

Roc

roccia - pietre cespuglio

><

strettoia

Esempio: D3LL a MU <2 Nel caso di note complesse e complete come sopra, risulta molto importante la corretta sequenza delle indicazioni. Personalmente, dopo l’indicazione della D3LL, preferisco ricevere come indicato sopra, prima il riferimento visivo (a MU) e poi ciò che arriverà dopo (<2). Così, la mia attenzione si focalizza subito sulla ricerca del riferimento senza pensare immediatamente alla “chiusura della curva” che, se dettata prima del riferimento potrebbe indurmi a rallentamenti anticipati… a scapito della precisione di guida, della velocità di percorrenza curva a tutto svantaggio del tempo in prova speciale. Detto questo, la stessa nota può anche essere scritta D3LL <2 a MU. A volte, i riferimenti possono essere diversi e molti. Quali considerare? E’ fondamentale, durante le ricognizioni, che il pilota prenda come riferimento la prima cosa che vede, in modo naturale alla guida, senza cercare ciò che è più colorato, grande, apparentemente più significativo o altro, perché altrimenti in p.s. faticherà a trovarli a scapito della concentrazione necessaria in tali frangenti. Mi auguro quanto scritto (a completamento del primo capitolo) utile e interessante agli amici del A 112 Abarth Club e ai visitatori del relativo sito. Giorgio Bozzi


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