Samba dell'Infinito

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AVVERTENZA

Questa non è la mia tesi.

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CA’ FOSCARI DI VENEZIA FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA DIPARTIMENTO DI FILOSOFIA E TEORIA DELLE SCIENZE DIPARTIMENTO DI STORIA DELLE ARTI E CONSERVAZIONE DEI BENI ARTISTICI “G. MAZZARIOL” in convenzione con

FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA in collaborazione con

FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA, TRIESTE E VERONA MASTER UNIVERSITARIO DI 1° LIVELLO IN COMUNICAZIONE E LINGUAGGI NON VERBALI: PSICOMOTRICITÀ MUSICOTERAPIA E PERFORMANCE

TESI DI DIPLOMA DI MASTER

LA DOCUMENTAZIONE VISIVA COME RÉCIT RACCONTO DI UN DÉPLACEMENT

RELATORE: IVANA PADOAN CORRELATORE: MARIO PAOLINI

DOTT. AYRES MARQUES PINTO MATRICOLA 961472

ANNO ACCADEMICO 2006 - 2007


Indice 1 - Dedica p. 4 2 - Avvertenza – Questa non è la mia tesi p. 7 3 - Mai prima di allora p. 10 4 - Nel mio zaino - La riscoperta della Fototerapia p. 15 5 - Il mio maestro è una donna p. 22 Alla ricerca della pentola concettuale (blog) 6 - I koan dei nomi p. 29 Noodle è Nudo Kosè un Koan? Trovarsi e non trovarsi Non mi trovo Mente sana in corpo rotto (blog) Non mi trovo (blog) Nomi trovo 7 - L’azione allo specchio p. 44 L’occhio e la mente – Il piede e il pallone (e-mail) 8 - La musica non esiste (blog) p. 51 Musicoterapia e Fototerapia (e-mail + forum) 9 - Mia cugina Chiara d’India p. 54 10- Samba dell’Infinìo p. 58 L’Infinito (blog) Viverlo voglio ogni vano momento (blog) Onde e dune (blog) Onde e dune (e-mails) Psicodramma, Moreno e la prepotenza adolescenziale (blog) Chaque homme dans sa nuit I tre tempi Prologo Performance o teatro??


11- Il metodo Vianello p. 80 Descrizione seduta musicoterapia 12- With a little help from my Master (and her friends’) p. 104 Raccontarsi Déplacement e récit di un’identità Il récit

Ringraziamento p. 112 Bibliografia p. 113




I tre tempi Sant’Agostino diceva che invece di parlare di presente, passato e futuro sarebbe più corretto dire: presente del passato (la memoria), presente del presente (l’intuizione diretta) e il futuro del presente (l’attesa). Il giorno 13 agosto 2007 è stato coniugato in questi tre tempi simultaneamente. Mentre aspettavo l’ora di andare a prendere Luca Rodella alla stazione di Ancona, sono finalmente riuscito a vedermi mentre facevo l’attore negli anni ’70. Era un brevissimo spezzone di Vila Sesamo, un programma per l’infanzia a cui ho partecipato all’età di 14 anni. È stato il mio ultimo lavoro. All’inizio non mi riconoscevo, perché mi aspettavo di vedermi bambino, invece ero già adolescente. Ero alto! È stata una grande emozione ritrovarmi nel Web. È un vero peccato che non ci siano registri in video delle novelas o dei programmi televisivi in cui sono apparso. Avevo già trovato dei registri scritti sulla mia carriera di attore che era iniziata quando avevo 4 anni e finita nell’adolescenza. Quei 10 anni hanno segnato me e la mia famiglia in modo indelebile. Dopo l’adolescenza però non ho più pensato a quel periodo, soltanto recentemente ho iniziato a cercare dei materiali che testimoniassero quella fase della mia vita. Se non fosse per questo brevissimo spezzone, non avrei nessun documento in movimento della mia attuazione in televisione. Al contrario del cinema, la televisione di quegli anni ha lasciato poche tracce. Per questo mi sento proprio fortunato di averne trovata una.

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Performance o teatro?? Luca e io ci trovavamo d’accordo su un punto: la differenza tra performance e teatro sta nel patto implicito che esiste tra attore e spettatore. Nel teatro vengono definiti i rapporti tra autore, attore, spettatore, luogo di rappresentazione e la realtà, come elementi ben differenziati. Nella performance la distinzione tra questi elementi viene attenuata o addirittura scompare. Alcuni elementi si fondono, si confondono, si alternano. Per Luca la performance è tutto e non è niente, perciò non è un concetto utile. Per lui la performance è semplicemente una modalità teatrale o comunque è così strettamente legata al teatro che non sarebbe necessario distinguerli nettamente. Per Luca il teatro è una lingua, mentre la performance è un dialetto. Io invece credo che esista, sì, una differenza tale da considerare il teatro e la performance come due lingue diverse, anche se originarie da un tronco comune. Abbiamo rivisto le foto e i filmati dei laboratori di performance del Master, senza aver trovato un accordo sui nostri punti di vista. E per questo abbiamo deciso di realizzare una serie di performances (secondo me) o improvvisazioni teatrali (secondo Luca), durante i 5 giorni che abbiamo trascorso insieme nelle Marche.

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