L’invito al viaggio Sorella mia, mio bene,
che ai sentori dell’ambra
avvolgono i calanti
che dolce noi due insieme,
mischiano i loro odori,
soli canali e campi
pensa, vivere là!
i soffitti sontuosi,
e l’intera città
Amare a sazietà,
le profonde specchiere, l’orientale
il mondo trova pace
amare e morire
splendore, tutto là
in una calda luce.
nel paese che tanto ti somiglia!
con segreta dolcezza
I soli infradiciati
al cuore parlerà
Là non c’è nulla che non sia beltà
di quei cieli imbronciati
la sua lingua natale.
ordine e lusso, calma e voluttà.
hanno per il mio cuore
il misterioso incanto
Là non c’è nulla che non sia beltà,
Baudelaire, Charles - “Invito al viaggio”
dei tuoi occhi insidiosi
ordine e lusso, calma e voluttà.
da I fiori del male, 1857
che brillano nel pianto.
Vedi su quei canali
Là non c’è nulla che non sia beltà,
dormire bastimenti
ordine e lusso, calma e voluttà.
d’animo vagabondo,
Mobili luccicanti
qui a soddisfare i minimi
che gli anni han levigato
tuoi desideri accorsi
orneranno la stanza;
dai confini del mondo.
i più rari tra i fiori
- Nel giacinto e nell’oro