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DI ROSSO

come Cavi – spiega Pulici – ci posizioniamo proprio qui, tra il trasportatore e il mercato di distribuzione. Perché insieme al veicolo, possiamo fornire anche il carburante, il pagamento dei pedaggi, la richiesta dei rimborsi iva all’estero e tutti gli altri servizi incorporati nella carta Shell. La nostra strategia, quindi, è propria questa: capitalizzare le nostre competenze storiche e quelle del gruppo di cui siamo parte per marcare una netta differenza con un qualunque altro dealer».

Un approccio innovativo che in Trentino-Alto Adige trova terreno fertile, perché qui non soltanto ci sono grandi realtà aziendali, meglio attrezzate per gestire la transizione e che Pulici spera di poter conquistare anche tramite il supporto di casa madre, ma ci sono anche municipalità che dispongono di parchi veicolari elettrici e con cui Cavi ha già stabilito un rapporto assistenziale. Per tutte le piccole e medie imprese di autotrasporto, invece, «costruiamo un servizio – spiega Pulici – basato su vicinanza e rapporti personali, perché il cliente retail ha leve più umane e ha bisogno di sentirsi protetto soprattutto quando entra nei centri di assistenza». Ma questo territorio è anche una direttrice di transito decisivo, è la porta che conduce verso il Brennero e che imbocca il 50% delle esportazioni italiane e il 70% dei flussi import/export dell’Italia con l’UE. «E se vendi veicoli – sottolinea Sirolli – e non hai un’assistenza importante lungo l’asse del Brennero, finisci per essere sempre frenato». Adesso che questo freno si sblocca entrambi i partner si pongono l’obiettivo di conquistare una quota di mercato del 10%, allineata a quella raggiunta da Renault Trucks a livello nazionale.

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A tale scopo serve impegno, ammette Pulici, ma servono anche spazi adeguati, «tanto che stiamo già cercando un’altra struttura più grande, mentre in tempi brevi apriremo un’altra sede a Trento, in modo da conquistare capillarità sul territorio e prossimità con la clientela. Ma non ci fermiamo qui: entro il 2023 abbiamo in animo di tagliare un altro nastro. Ne riparleremo a breve».

Metti Quattro T High Nella Flotta Transbozen

L’azienda altoatesina, attiva nel trasporto a temperatura controllata, distribuisce alimenti ai centri di distribuzione Lidl di 14 Paesi europei. Ognuno dei suoi 70 veicoli percorre in media circa 150 mila km/anno. E consumare tra i 3,3 e i 3,7 km/l, come è emerso dai test e ettuati con il turbo Compound, aiuta a contenere i costi.

Pochi minuti dopo aver inaugurato la nuova concessionaria, Cavi Diesel ha consegnato i primi veicoli con il marchio della losanga sulla calandra, per la precisione quattro Renault T High 480 turbo Compound acquistati dalla Transbozen Logistik, azienda altoatesina con sede a Chiusa (BZ), attiva nei trasporti a temperatura controllata. Andranno a dare manforte a una flotta composta da 70 trattori (di cui 60 Renault Trucks), 120 semirimorchi frigo, utilizzati per trasportare prodotti alimentari per conto della Lidl in Italia e in ben 14 paesi europei e supportati a livello logistico da alcuni magazzini refrigerati tra Chiusa, Verona e l’Austria, che complessivamente raggiungono i 28 mila mq. In più in un settore così impegnativo serve l’apporto di tanta tecnologia, necessaria per controllare costantemente da remoto la temperatura interna dei veicoli e per fornire ai clienti tutta la documentazione relativa.

«Ogni anno i nostri veicoli percorrono 140150 mila chilometri, in media 12-13 mila al mese – spiega Franz Hofer, titolare e fondatore della società, affiancato in azienda da tre figli maschi e una donna – e quindi il consumo di gasolio, con i prezzi dello scorso anno, sta diventando un serio problema». La decisione di acquistare i nuovi Renault T va giustificata proprio in quest’ottica: «Abbiamo avuto la possibilità di testarne cinque in Repubblica Ceca e abbiamo registrato consumi tra i 27 e i 30 litri per 100 km, come a dire che non siamo scesi mai sotto i 3,3 km/l, con punte fino ai 3,7, sempre viaggiando a pieno carico».

Il rapporto con Renault Trucks è di lunga data, iniziato all’inizio degli anni Novanta e oggi, con l’inaugurazione di Cavi Diesel, compie un passo in avanti migliorativo, perché – racconta Hofer –«fino a ieri dovevamo andare a Verona e invece adesso, con l’apertura a Bolzano, possiamo fare molti meno chilometri».

D’altra parte, Transbozen organizza 500 viaggi a settimana con ritmi molto impegnativi, perché – scherza Hofer –«nel mondo alimentare se un cliente ti chiede un servizio per domani non ti puoi permettere di farlo dopodomani». Per questo contenere al massimo i fermi macchina è una condizione essenziale per riuscire a fatturare 80 milioni di euro, come la società bolzanina ha fatto nel 2022. «Negli ultimi anni siamo andati sempre crescendo, anche nei momenti più critici del mercato, perché – sorride –le persone devono pur sempre mangiare».