Oscar della Stampa 2017 - Book premiati

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L’elemento più importante delle aziende sono le persone Intervista a Francesco Celante Presidente di Rotas

Scorrendo la vostra storia lunga 50 anni si vede che avete nel DNA la ricerca di soluzioni che prima non c’erano, la volontà di trovare applicazioni e tecniche innovative che prevengano le richieste dei clienti e soddisfino nuove esigenze. Può raccontarci come è cresciuta in voi questa caratteristica non comune a molte aziende? Rotas di per se è un nome magico, deriva dal quadrato magico, un enigma che dura da 2000 anni. Trovato a Pompei, un enigma mai completamente risolto pieno di segni e di significati. Non credo esista al mondo un’altra azienda che si è costruita la macchina da stampa, rotativa, solo per uso interno, cioè non per rivenderla e questo nel 1966. Le rotative da stampa erano nate più di cento anni prima, ma mi risulta che le etichette adesive fossero allora stampate in piano, almeno in Europa occidentale. Questo comportava l’applicazione a mano, un’operazione per il cliente lenta e difficilmente automatizzabile. Inoltre acquistare una macchina all’estero all’epoca era sinonimo di assistenza lenta e difficile. Io in realtà non ho mai lavorato. Durante gli studi, l’Università mi offre una permanenza in USA: eravamo 12 italiani su 1.400 studenti. La tecnologia conosciuta nasceva là. E là erano ben lieti di assumerti, darti valore. Da questo mi è sorto il radicato concetto che l’elemento più importante delle aziende sono le persone, non le macchine. E i giovani sono le persone più adatte a innovare, creare nuovi posti di lavoro.

che era la prima volta che un’azienda rinunciava a un contributo di ricerca, perciò senza obblighi, già erogato. Insomma applicazioni e tecniche innovative devono avere presupposti diversi da quelli puramente e commercialmente logici. Sviluppiamo etichette di alta tecnologia e abbiamo potenzialmente più di 65.000 combinazioni di anticontraffazione.

Il settore enologico rimane determinante nella vostra attività. Quali sono le dinamiche di questo comparto negli ultimi anni e cosa vi aspettate per il prossimo futuro? Se l’etichetta è bella e sofisticata, allora la stessa cura sarà stata posta anche nella produzione del vino. Perfino un sommelier esperto, nel degustare un vino resta influenzato dalla sua etichetta. La comunicazione visiva resta una componente fondamentale dell’economia del vino. Un gruppo di appassionati giovani ingegneri continua a ricercare modi nuovi di comunicare emozioni, assieme a stampatori esperti che traducono in forme queste tecnologie, combinando tutti i sistemi di stampa possibili, come un pittore usa diversi pennelli per dipingere un quadro. A loro si uniscono tutte le persone che cercano di comunicare, scambiandole col cliente, le molteplici offerte di un centro di ricerca che cerca, attraverso quello che semplicemente chiamiamo etichetta (ma che per noi è mondo sconfinato di novità e di passione) di dare valore ai loro prodotti. Il vino in particolare, da noi gode grande simpatia.

Un altro elemento è la passione, che deriva dal credere nelle proprie capacità confortate dalla perseveranza, dal cercare obiettivi sfidanti che una volta chiaramente definiti sono raggiungibili nel tempo. Altro elemento è: mai lavorare esclusivamente per denaro! Il denaro è necessario ma non sanamente motivante. Questo elemento sembra difficile da dimostrare. Perciò abbiamo rinunciato a un finanziamento di 2 milioni erogati da Bruxelles. Gli uffici di Bruxelles ci hanno detto

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