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Pelo… e contropelo

L'OPINIONE

Chi l’avrebbe mai detto?

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Pelo e… contropelo di Sergio Pellissier Facebook-Square @Pellissier.Sergio

Già: chi l’avrebbe mai detto? Io, Sergio Pellissier, ‘ingaggiato’ come opinionista sulle pagine di una rivista di sport! Se qualcuno me l’avesse ipotizzato qualche settimana fa gli avrei dato del pazzo. E invece le situazioni cambiano velocemente e… eccomi qua! Quando il direttore Alberto Cristani mi ha contattato credevo scherzasse: “Sergio, ti andrebbe di scrivere su SportdiPiù magazine? Una rubrica tutta tua dove raccontare, analizzare, commentare ciò che accade nel mondo dello sport. Senza ‘peli sulla lingua’, come da tuo stile. Che dici?”. Subito ho risposto che scrivere non è il mio lavoro, ma Alberto ha insistito e alla fine per il rapporto di stima che ci lega (e perché mi piacciono le sfide…) ho accettato. Ci siamo visti qualche giorno più tardi a casa mia e, con una stretta di mano, abbiamo ufficializzato la collaborazione. Alberto ha deciso di chiamare la mia rubrica Pelo e contropelo e devo dire che calza a pennello: un riferimento al mio soprannome ma soprattutto una indicazione di come cercherò di ‘sfruttare’ al meglio questa pagina. Parlerò di calcio - il mio grande amore, la mia vita - ma in generale di tutto lo sport e delle tematiche ad esso legate. Qualcuno si starà chiedendo come sto vivendo questo momento da ‘ex calciatore’ e dopo che si è concluso il mio rapporto di collaborazione con il ChievoVerona. Dispiace sicuramente lasciare una società dopo oltre vent’anni ma l’attuale Chievo, purtroppo, è completamente diverso dal ‘mio’ Chievo. Al Veronello e al Bottagisio non c’era più spazio per me e quindi, a malincuore, ho dovuto salutare. Ora mi prendo un momento per riordinare le idee e per valutare eventuali proposte (qualcuna mi è già arrivata) per rimettermi in gioco. La voglia di mettere a disposizione la mia esperienza e la mia passione c’è, purché il progetto sia chiaro e stimolante. Cosa mi manca del calcio? Semplice: andare al campo, incontrare i compagni, gli amici, i collaboratori. Condividere gioie e arrabbiature, festeggiare vittorie, maledire sconfitte. Mangiare insieme, scherzare, ridere, mandarsi anche a quel paese. Insomma del calcio giocato mi manca tutto! La vita, però, va avanti e il giusto compromesso che ho trovato, una volta appese le scarpe al fatidico chiodo, è stato quello di reinventarmi come direttore sportivo. Perché, va bene non giocare più, ma io nel ‘mondo calcio’ ci voglio restare e l’erba del campo la voglio ancora calpestare. Il ChievoVerona mi ha dato l’opportunità di iniziare ma non di dimostrare fino in fondo le mie capacità e, soprattutto, non mi ha permesso di capire se questa è davvero la mia strada per il futuro. Cercherò quindi risposte e stimoli nuovi altrove, non appena il Covid-19 ce lo ripermetterà. A proposito di Covid-19, in conclusione, vorrei esprimere il mio pensiero. Premetto che, come tutti, sono molto colpito dai decessi e dai numerosi ricoveri in ospedale a causa di questo virus. Detto ciò sono per convinto che, rispettando le regole, dobbiamo reagire e non dobbiamo abbatterci. La vita va avanti e noi abbiamo l’obbligo di viverla, facendo tutto quello che ci è concesso fare. Non possiamo, non dobbiamo farci sopraffare dal Covid. Auguro quindi a tutti i lettori di SportdiPiù magazine di trascorrere un periodo natalizio, seppur limitato da restrizioni, insieme alle persone più care e vicino, col cuore, anche a chi non potremo stringere tra le braccia. L’amore unisce e fortifica nonostante le difficoltà. E quando questo periodo sarà finito, sono convinto che potremo affrontare con più fiducia e grinta tutte le future difficoltà, e più ‘banali’, difficoltà. Perché la partita contro il Covid, a fatica, la vinceremo noi!