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GLAUCOMA OCULARE

Forse non tutti sanno che tra le cause della perdita della vista vi è il glaucoma, una patologia cronica degenerativa degli occhi, di cui soffrono circa 64 milioni di persone nel mondo. In Italia, secondo le stime, le persone affette da questa patologia sono circa un milione, ma metà di loro non sa di averlo. In occasione della settimana internazionale del glaucoma (12-18 marzo) Zeiss Vision Care - leader mondiale nel settore ottico e optoelettronico - ha ricordato l’importanza della prevenzione, con il supporto del Direttore dell’U.O. di Oculistica dell’Ospedale di Chiari ASST Franciacorta Franco Spedale. Il glaucoma si manifesta principalmente con uno o più sintomi: un aumento della pressione degli occhi superiore a 20 mmHg, l’alterazione del campo visivo e la lesione del nervo ottico. Si altera il deflusso dell’umore acqueo dell’occhio, il liquido quindi si accumula e la pressione dell’occhio aumenta. Questa patologia si può manifestare in due modalità: acuta o cronica. Il glaucoma cronico, che rappresenta la maggior parte dei casi, si manifesta solitamente dopo i 40 anni, senza dare avvisaglie. Per questo motivo diventa fondamentale la prevenzione. Come si previene. È importante, secondo il Dott. Spedale, effettuare una visita oculistica almeno una volta all’anno per poter procedere alla valutazione della pressione dell’occhio e del nervo ottico. A questo primo check up può seguire, a discrezione dell’oculista, l’esame del campo visivo e OCT: un test non invasivo che indaga la testa del nervo ottico. Come si cura. Prendersi cura dei propri occhi non significa soltanto effettuare esami di controllo a cadenza regolare, ma implica un vero e proprio cambio: uno stile di vita sano può contribuire a migliorare il benessere globale del nostro organismo e, di conseguenza, anche la salute dei nostri occhi. «Dal glaucomaessendo di fatto una patologia degenerativa - non si guarisce, ma può essere curato e controllato grazie all’utilizzo di colliri specifici “salva-vista” - spiega il dott. Spedale -. Inoltre, in base allo stato di evoluzione della malattia, qualora non fossero più sufficienti i colliri, l’oculista potrebbe suggerire un intervento chirurgico, che comprende sia soluzioni mini-invasive che operazioni più complesse, sempre con l’obiettivo di diminuire la pressione intraoculare». Poiché il rischio di glaucoma è sei volte più elevato oltre i sessant’anni d’età e aumenta in presenza di altre malattie (come diabete mellito o uveite), è bene recarsi da uno specialista ogni volta che si nota qualche variazione nella visione: se si avvertono fastidi o fenomeni inusuali, come lampi o mosche volanti, oppure variazioni dell’acuità visiva o restringimenti del campo visivo è bene non aspettare un anno per una visita di controllo, ma recarsi immediatamente da un medico oftalmologo per individuare la causa e la soluzione per prevenire eventuali danni ai nostri occhi.

Crescere è una cosa meravigliosa, ma anche impegnativa. Per un bimbo che nasce, alcuni processi del proprio sviluppo possono risultare fastidiosi, come la formazione della boccuccia. La dentizione dei bambini è un processo lungo e complesso che inizia durante il loro primo anno di vita: i primi a spuntare saranno i due incisivi inferiori centrali, cui seguiranno gli incisivi superiori, i due laterali inferiori e i due laterali superiori. Per arrivare al completamento della dentizione da latte, invece, bisognerà aspettare almeno i 30 mesi, quando, con i molari e i 4 canini si arriverà ai 20 denti da latte che saranno poi sostituiti dai denti permanenti tra i 6 e i 14 anni. La prima fase della dentizione, che inizia intorno ai 6-8 mesi di vita, rappresenta spesso un momento di notevole stress per i neonati e non sempre chi li circonda è in grado di rendersene conto tempestivamente, in modo da alleviare dolori e fastidi. Ci sono, tuttavia, una serie di segnali che possono indicare l’inizio del processo ed è importante tenerne conto: gengive gonfie e arrossate; aumento della salivazione (che porta il neonato a sbavare molto di più); tendenza a mettere le manine in bocca anche in modo compulsivo; perdita dell’appetito; umore irritabile; difficoltà ad addormentarsi e sonno disturbato; presenza di feci più morbide (causate dalla maggior salivazione). La presenza di alcuni o tutti questi comportamenti indica che il neonato è ormai en- trato nella prima fase della dentizione ed è perciò necessario adottare alcuni accorgimenti che, oltre a favorire l’uscita del dentino, potranno aiutare il piccolo ad alleggerire il dolore o il prurito sulla gengiva e a rasserenarsi. In particolare, i massaggiagengive sono “giocattolini” da dentizione che possono rivelarsi un vero toccasana per il nostro piccolo, alleviando il dolore e il prurito causato dall’uscita dei primi dentini da latte. Il neonato afferra questo piccolo, utile attrezzo e lo strofina contro le gengive, lo mordicchia e così prova un immediato sollievo. Conosciuto anche con il nome di “dentaruolo”, il massaggiagengive allevia il dolore e il prurito causato dall’uscita dei primi dentini da latte, divenendo uno strumento imprescindibile a partire dai 2-3 mesi di età. Chicco, Suavinex, Dr. Brown’s, MAM: in farmacia o negozi specializzati in prodotti per la

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