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> EUGENIO GERLI MAESTRO DEL DESIGN ITALIANO

A cura di LUCA MEDICI www.my-home.biz

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Il 15 luglio 1923 nasceva Eugenio Gerli, Architetto e Designer italo-inglese che ha saputo, nella sua lunga carriera, creare oggetti senza tempo esposti ancora oggi nei principali musei del mondo. Scomparso a Milano nell’ottobre 2013, ha lasciato un vuoto nel mondo del design, lui ha saputo creare oggetti destrutturati che hanno lasciato il segno, delle icone ancora oggi, come le sedie smontabili S82-S83 (1962) oppure la poltroncina Clamis (1966). Ricorre quest’anno il centenario della nascita di un grande Maestro, che ha saputo donare al mondo del design e dell’architettura una forte spinta innovativa, ma soprattutto idee semplici, ma geniali, attuali ancora oggi. La sua inventiva fantasiosa, la sua disciplina, ma soprattutto il suo pragmatismo britannico sono stati elementi essenziali nella creazione di oggetti che non hanno mai seguito le mode, ma le hanno create. Le opere di Gerli, di architettura, di restauro, di design, formano così un blocco isolato basato su mestiere e temperamento, in una continua logica di esattezza, di affidabilità e di ricerca. Il suo genio ha saputo mischiare materiali poveri, ma facilmente plasmabili, come il feltro e le resine plastiche creando collaborazioni durature con aziende del calibro di Arform, Rima e Tecno. Possiamo senza dubbio confermare che il suo best seller è stato Graphis (Tecno), un sistema modulare per l’ufficio basato sulla logica di un numero limitato di pezzi, molto versatili, che possono essere ripetuti e abbinati fra loro innumerevoli volte. La prestigiosa rivista americana Arts and Architecture ha onorato Eugenio Gerli con la recensione delle opere giovanili, oggi nella collezione permanente della Triennale.

Gli inizi, il Bar Jamaica, i colleghi Laureatosi in Architettura a Milano con Ponti e Portaluppi dopo un biennio ad Ingegneria, le primitive passioni per la musica (suonava bene il saxofono) e, soprattutto, per il Cinema, avevano portato Gerli a stringere sodalizi creativi con i fratelli Risi (i futuri registi Dino e Nelo) con Fabio Carpi, Flaminio Bollini, Giulio Confalonieri. Nasceva così un cortometraggio sperimentale che proponeva un mix di immagini volutamente contrastanti ed incoerenti, simile all’odierno “Blob” di Rai

3. Tutti questi amici rimarranno tali per la vita, così come Ettore Sottsass, legato a Gerli da reciproca ammirazione. Colleghi molto ammirati erano anche Giovanni Muzio (per la sua perfetta tecnica) Franco Albini e Luigi Caccia Dominioni, che considerava Gerli il suo miglior allievo. In ambito internazionale i suoi Maestri di riferimento erano Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto. Con quest’ultimo trascorse mitiche serate a discutere di architettura ad Helsinki. Ricordando il proprio originario legame con le Arti visive e nella riscoperta della più classica tradizione italiana, Gerli amava integrare l’essenzialità delle linee architettoniche con le magie degli artisti, collaborando con Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Pietro Cascella, Guido e Sandro Somarè, Blasco Mentor, conosciuti frequentando lo storico Bar Jamaica a Brera, la “Montmartre di Milano”. La riedizione dei modelli senza tempo di Eugenio Gerli riscopre oggi una modernità sensibile e potente, in equilibrio tra passato e futuro, sempre piena di insegnamenti e con le sue linee perfette. Questo equilibrio lo proietta nella sfera dell’attualità, dove il passato diventa ricerca, lo vogliamo ricordare così questo grande Maestro, artista poliedrico e designer illuminato.