PIONews marzo 2012

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Autorizzazione Tribunale di Catania n° 43/2007 Proprietario ed editore: Via Toscana 12, 00187 Roma Direttore Responsabile: Filippo Bargelli

Coordinatore Redazionale: Francesco Longhitano

Grafica: Francesco Ameglio

Idee spericolate per incentivare la prudenza

Archivio foto redazionale: Michele Belmondo

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Intanto nel Mondo

A tre mesi dal primo evento formativo sull’educazione alla sicurezza stradale un giro tra alcuni gruppi Giovani dell’Italia che svolgono attività sull’educazione alla sicurezza stradale

Le mille sfide dell'area Servizio Nella Comunità Ottimo bilancio per l'are in tutte le campagne e attività. Svolto a Roma il convegno: “Disagio giovanile e devianze: come la C.R.I. interviene”

Flavia Pugliese

La redazione: Nicole Finesso

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Francesco Ameglio

Al via il “Progetto Migration 2.0”: i Giovani C.R.I. per l'integrazione.

Ilaria Forte Stefano Sauro Pio Artioli

Persone diverse… ma diverse da chi?

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La donna motore del cambiamento In tutta Italia, diverse le iniziative C.R.I. per celebrarne il ruolo nella società

Marco Di Bello Federica Sorrentino Veronica Di Biase Marco Bellezza Silvia Colantoni Giacomo Colantuono Ilaria Altavilla Valentina Forleo Valentina Pilot

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Luca Tomassoni

C.R.I. and You in Emergency Prevenzione alle pendici dell'Etna

Roberto Carella

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Luca Corti Stefano Corsini

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Informazioni in pillole dal Mondo di Croce Rossa Italiana

Un’IDEA appetitosa per te! I Giovani della C.R.I. di Alba Adriatica spiegano l’educazione alimentare ai bambini delle scuole elementari.

Chiuso in redazione il 31 Marzo 2012 alle 17.16 sommario < marzo 2012 <

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Giovani della C.R.I. crescono! Nasce il nuovo Progetto Associativo, per "stare al passo coi tempi, delle necessità del territorio, della C.R.I e dei suoi giovani"

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I Giovani C.R.I. nel carcere minorile All'interno dell'Istituto Penale Minorile Meucci di Firenze, un percorso formativo che spazia dal primo soccorso all'educazione alimentare, passando per la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili

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I Giovani della C.R.I. di Gioia Tauro puntano sull’ambiente Giornata all’insegna della formazione con il Climate in

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Nelle scuole per far conoscere la Croce Rossa 200 ragazzi hanno partecipato all'attività organizzata dai volontari del nuovissimo gruppo piemontese

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I Giovani C.R.I. di Cuneo e la disabilità Assistenti speciali nell'annuale evento cittadino a stretto contatto con i più vulnerabili

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> Marzo 2012 > sommario


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Idee spericolate per incentivare la prudenza A tre mesi dal primo evento formativo sull’educazione alla sicurezza stradale un giro tra alcuni gruppi Giovani dell’Italia che svolgono attività sull’educazione alla sicurezza stradale

Sicurezza stradale, idee spericolate per incentivare la prudenza A tre mesi dal primo evento formativo sull’educazione alla sicurezza stradale, un viaggio tra alcuni gruppi Giovani d’Italia che svolgono attività sull’educazione alla sicurezza stradale Pazze idee. Così le chiamano molte persone, spesso anche all’interno della stessa associazione, le idee dei Giovani della Croce Rossa Italiana. Pazze, perché crediamo fermamente che dei “giovani sani rendono il mondo sano”. Pazze, perché ci attacchiamo a dei progetti, che a volte sembrano utopici, ma che poi diventano una prassi nelle realtà locali. Pazze, perché ambiziose, ma non per questo poco credibili. Una di queste è iniziata tra le tante campagne della Croce Rossa Italiana, che veniva chiamata “Sicurezza Stradale”, ripresa da un progetto europeo. Lo slogan era “Hai una vita, sii prudente” e i Giovani C.R.I., interessati e motivati dal tema, capendo la necessità che c’era di diffondere tra i giovani loro pari delle buone pratiche, portavano in piazze e scuole principi validi alla sicurezza stradale. Progetti “fatti in casa”, senza alcuna linea guida, armati di informazioni nozionistiche fatte loro e pronte per essere propagate, che poi finivano lì. Ma la necessi-

tà di avere delle adeguate conoscenze, di fare rete con gli altri Giovani per uniformare le conoscenze e competenze riguardanti questa tematica, la voglia di contribuire all’attenuazione, magari una soluzione, degli incidenti stradali sempre più frequenti tra i giovani, ha dato uno slancio ed una motivazione per far partire presso la seconda Assemblea Nazionale dei Giovani del 2010 un Workshop sulla tematica dell’Educazione alla Sicurezza Stradale. Durante questo incontro è stata notata ancora di più la volontà dei Giovani di avere uno specifico percorso formativo per adeguare le conoscenze e competenze e portare nelle proprie realtà degli strumenti effettivi alla realizzazione di progetti, eventi ed attività sull’educazione alla Sicurezza Stradale: richiesta che poi è stata accolta e trasformata in un evento formativo durante il settimo campo nazionale dei Giovani della Croce Rossa Italiana, nel dicembre 2011. “Appena terminato il campo, quindi già da gennaio 2012, alcuni animatori dell’educazione alla Sicurezza Stradale hanno fatto partire delle giornate infoformative nelle loro realtà locali, in alcuni casi richieste proprio dal commissario di comitato per i volontari interessati – spiega la referente nazionale dell’educazione alla Sicurezza Stradale Eleonora Salvi – questo è stato un primo step per poi far partire delle attività di piazza e degli eventi nelle scuole. Molte approfondimento < marzo 2012 <

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attività sono richieste dalle scuole, per l’80% Da Quelle elementari, ma non mancano le richieste da parte delle scuole medie e delle scuole superiori. Il continuo contatto tra gli animatori, anche attraverso il gruppo nel social network Facebook, fa sì che questi volontari si scambino continuamente idee e progetti per migliorare le proprie attività e contribuire alla realizzazione di buoni eventi con un gran numero di contatti”. Volendo partire per un viaggio immaginario tra i gruppi d’Italia, con le cinture allacciate e l’auricolare del telefono cellulare all’orecchio, partiamo dalla terra siciliana, dove, a Gela, incontriamo Desirèe Damaschelli che ci racconta come procedono le sue attività a tre mesi dalla prima formazione: “Dopo la qualifica ottenuta al settimo campo nazionale, finalmente ho potuto continuare il mio percorso cominciato tanti anni addietro nella mia città sulla sicurezza stradale. Tornata dal campo piena di emozioni, sensazioni, ma soprattutto nozioni su una buona informazione da dare alla mia città, ho cominciato subito con una giornata informativa per i Giovani del mio comitato e tutti i volontari delle altre componenti. Insieme abbiamo visionato dei video che avevo montato e poi da lì ne è nato subito un bel dibattito che ha portato tante idee per le attività da svolgere successivamente. Il 2 febbraio abbiamo partecipato ad una manifestazione denominata "InformaGiovani", che si svolge annualmente a Gela, e lì ne ho approfittato per dare il via a quello che sarebbe stato il ciclo dei miei incontri in città sulla sicurezza stradale. Il posto era colmo di giovani ed insieme al mio gruppo abbiamo sottoposto i ragazzi a dei quiz molto divertenti ma soprattutto efficaci per capire fin dove arrivavano le loro conoscenze. È stato molto interessante anche per noi, perché abbiamo capito che molti giovani tengono di più all'essere “spavaldi” che alla loro vita. Soddisfazione grandissima, però, era vedere gli stessi giovani che parlavo in modo “snob” sull'uso del casco, andare via

indossandolo dopo la chiacchierata con noi. Successivamente mi sono subito messa alla ricerca di giovani che potevano, dopo il messaggio che gli avrei lanciato durante il nostro incontro, diventare dei buoni educatori alla sicurezza stradale, anche se non volontari di Croce Rossa. Allora ho deciso di incontrare la sezione Scout di Gela "Fabio Rampulla" - Reparto Brownsea del Gela 1. Ho deciso quindi prima di incontrare il gruppo, di chiacchierare un po’ con il responsabile, Giuseppe Vitale, per esporgli al meglio quello che avevo intenzione di fare insieme a loro. Il 9 Marzo l'incontro tanto aspettato: incontrare tanti giovani dai 12 ai 18 anni mi metteva un po’ paura, però mi hanno messo subito a mio agio e mi sono sentita a casa. Dopo una piccola presentazione di chi ero e del ruolo che ricoprivo lì in quel momento, ho presentato delle slide brevi e concrete che portavano al punto cardine: la sicurezza stradale, in tutte le sue forme. A seguire c’è stata la proiezione di un video, dove venivano rappresentati non solo incidenti stradali provocati dall'uso dell'alcool e della droga, ma anche molti causati dalla fretta, dallo stress e dalla non percezione del rischio. Finito il video si è aperta una discussione, nata dai dubbi e dalle domande dei ragazzi, con la quale siamo arrivati ad un punto dove abbiamo capito che è meglio aprire le menti per evitare le stragi”.

SAVE THE DATE!

MARZO – APRILE: Lazio - Incontri inerenti la sicurezza stradale in un locale di Guidonia con i giovani frequentatori. MARZO: Calabria: Giornata info-formativa presso il comitato locale di Lamezia Terme APRILE: Calabria: Attività di piazza con i bambini a cura del gruppo Giovani di Lamezia Terme 14 APRILE: Campania - Giornata informativa in una scuola media e presentazione del progetto “Educazione alla sicurezza stradale” in un’altra scuola media. 29 APRILE: Lombardia - Prova sull’educazione alla sicurezza stradale in piazza durante le gare regionali a Milano APRILE: Abruzzo – Giornata info-formativa regionale 5 >

> marzo 2012 > approfondimento


Continuando il nostro viaggio, passiamo per Alcamo (Trapani), dove il gruppo, grazie al progetto finanziato dallo start-up dell’Ispettorato Nazionale dei Giovani, ha potuto mettere in atto “Al volante con CRIterio”. La prima giornata di questo percorso è stata il 24 febbraio scorso, presso l’ITC “G. Caruso”. Durante l’assemblea d’istituto sono intervenuti l’animatrice dell’educazione alla sicurezza stradale Nadia Sabani, che ha illustrato fattori e rischi degli incidenti stradali, e i monitori di Primo Soccorso Claudio Gucciardo, Gloria Bonìe Fabio Ferrara sulle manovre corrette da fare nel caso di feriti da incidente stradale. Il 10 Marzo il gruppo di lavoro sull’educazione alla sicurezza stradale si è concentrata per una formazione interna: all'interno del Workshop "L'informazione a favore della formazione", Nadia Sabani ha tenuto una lezione teorica sui fattori che incidono maggiormente sugli incidenti stradali e sui rischi che si corrono mettendosi alla guida di un veicolo dopo aver assunto sostanze alcoliche e stupefacenti. È stato mostrato un video concesso dal programma televisivo “Le Iene” nel quale venivano mostrate varie situazioni in cui, guidatori fermati ai posti di blocco della Polizia Stradale, venivano trovati in evidente stato di ebbrezza. Inoltre è stato spiegato, sempre tramite filmato, il funzionamento di un autovelox automatico. Anche in questo caso c’è stato l’intervento dei monitori di Primo Soccorso Claudio Gucciardo e Gloria Bonì sulle manovre corrette da fare nel caso di feriti da incidente stradale. Nella stessa giornata, grazie ad alcuni bar e pub distri-

buiti per tutto il centro storico, che hanno messo a disposizione uno spazio, sono stati creati dei punti di informazione per tutti gli utenti curiosi di fare un test a risposta multipla. Agli utenti è stato regalato un gadget luminoso (braccialetto) da indossare e una consumazione analcolica da ritirare presso uno dei locali che hanno appoggiato l’iniziativa. Il Comando dei Vigili Urbani ha fornito un etilometro rendendo possibile la misurazione del proprio tasso alcolico per moltissimi utenti. L'affluenza è stata alta, sicuramente molti ragazzi sono stati attirati dal fatto che sarebbe stato regalato loro il braccialetto luminoso e la consumazione analcolica gratuita. Nel nostro immaginario percorso, ora passiamo per il Lazio, dove due animatori dell’educazione alla sicurezza stradale sono intervenuti a Fiumicino (Roma) in una scuola elementare, la “G.B. Grassi”, ed in una scuola media, “Porto Romano”. “Da tempo nel Lazio si organizzano eventi sia in piazza sia nelle scuola, soprattutto in quelle superiori con l’ASTRAL (ndr. vedi articolo in PIONews di febbraio 2012). Nel mese di febbraio siamo stati contattati dalla Fiumicino Tributi, che stava facendo un progetto nelle scuole elementari e medie con l’associazione delle vittime della strada – ci spiega Leonardo Durazzi, uno degli animatori partecipanti alle attività – così con un altro approfondimento < marzo 2012 <

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animatore, Roberto Auditori, ci siamo divisi il lavoro delle scuole. Io ho svolto la lezione alle scuole medie, dopo l’intervento di un volontario dell’associazione delle vittime sulla strada, con davanti centocinquanta ragazzi. Dopo un breve presentazione, ho fatto ragionare loro sui tre anelli “macchina – strada - guidatore”, facendoli riflettere su quale fosse l’elemento più debole e su quale, quindi, bisognasse migliorare. Dopo questa piccola attività, ho fatto vedere loro un video su quali fossero o meno i comportamenti da tenere sulla strada. Da questo è nato un piccolo de briefing, che ha riscontrato feedback positivi.” Nella scuola elementare, invece, dopo l’intervento del volontario dell’associazione per le vittime sulla strada, una volontaria partecipante alla giornata, Raffaella Majo, ha chiesto ai bambini cosa fosse per loro la Croce Rossa. Dopo le loro risposte, molte delle quali originali e bizzarre, Roberto ha illustrato loro un video che illustrava in maniera simpatica quali fossero i comportamenti corretti da tenere in strada e quali no. Dopo le risate dei bambini, ed alcune domande a riguardo, è stata descritta loro la prima attività pratica: corsa con i sacchi: a mo’ di staffetta, i bambini dovevano raggiungere dei contenitori dove c’erano dei pezzi di figure dei segnali stradali. Alla fine di questa prima attività, con i pezzi raccolti, avevano un cartellone su cui formare, in un tempo prestabilito e con le varie didascalie, i puzzle dei segnali stradali. Dopo sfide accorate e risate, allo scadere del tempo sono stati ritirati i cartelloni per fare un piccolo debriefing con i bambini, facendo spiegare alle due squadre il significato dei cartelli appena composti. Lasciato il Lazio, proseguiamo verso il Piemonte, precisamente in provincia di Biella, dove 210 bambini delle scuole elementari da tutta la provincia, si sono riuniti

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in “Biella Fiere”, situata a Gaglianico, per l’ultima tappa di un percorso formativo che va avanti da due anni insieme ad altri enti, dalla Polizia Municipale alla Protezione Civile, all’associazione Croce Bianca. “La Polizia Municipale insegna ai bambini le norme basilari sulla sicurezza stradale, come l’uso del casco, delle cinture di sicurezza e dei catarifrangenti in situazione di bassa visibilità. Noi della Croce Rossa, invece, ci siamo dedicati all’insegnamento della chiamata al 118 – spiega Davide Zanchetta, referente dell’attività sull’educazione alla sicurezza stradale di Biella – durante la manifestazione, invece, abbiamo fatto vedere ai bambini l’ambulanza pediatrica, dopodiché, a gruppi di 30, abbiamo fatto fare loro delle simulazioni con le nozioni apprese durante il percorso formativo. Questi gruppi erano divisi, a loro volta, in due gruppi da 15: uno veniva mandato sull’ambulanza pediatrica, l’altro faceva la chiamata al 118. Partiva così una simulazione, con l’aiuto dell’associazione della Croce


Bianca: alla fine veniva regalato loro un braccialetto con il motto “Saving lives, changing minds”, che i bambini portavano fieramente al polso”. È ad Udine che troviamo un’altra Giovane C.R.I., Alessandra Tonut, anch’essa animatrice dell’educazione alla sicurezza stradale, che si occupa di attività inerenti questo ambito già da prima di essere formata nel suo gruppo: “Già nello scorso mese di maggio in un centro commerciale è stata svolta l'attività di educazione alla sicurezza stradale con dei bimbi delle scuole elementari. I bambini impersonavano sia automobili sia bici e venivano accompagnati da noi Giovani attraverso un "quartiere", disegnato a terra. C'erano diverse vie con stop, dare precedenza, semafori ed attraversamenti pedonali e i bambini dovevano stare ben attenti a questi segnali. L'obiettivo era quello di insegnare la loro importanza, così far rispettare il Codice della Strada anche ai genitori. Lo scorso anno è nato, invece, lo scambio col Portogallo da un progetto creato da alcuni ragazzi del Friuli Venezia Giulia: la voglia di conoscere altre Società Nazionali e le loro attività ci ha portato ad un campo, il Cross the Border. L'inviato del Portogallo ci ha illustrato quali attività portano sul territorio e siamo rimasti molto incuriositi da una in particolare. Quando alcuni di noi andranno in Portogallo, potranno vedere come si svolge l'attività "Copos: Quem decide és tu.", incentrata sulla scelta che i giovani fanno quando alcool e guida si incontrano. Visto che vorremmo iniziare un progetto simile sul nostro territorio, speriamo di poter trovare degli appoggi e suggerimenti su come svolgere queste attività.”

nazionale dell’educazione alla sicurezza stradale per i Giovani C.R.I. – proprio perché sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati. Innanzitutto è stata vinta la sfida di unire i due gruppi che si sono formati al settimo campo nazionale in un unico gruppo virtuale: insieme sono una vera e propria squadra sinergica, con idee e consigli scambiati continuamente, come se non fossero mai stati divisi. Un’altra soddisfazione è stata che al ritorno gli animatori si sono subito messi al lavoro sul territorio, formando i volontari all’interno dei loro comitati che desideravano essere info-formati su questa tematica. Questo ha fatto sì che nei comitati si cominciasse a lavorare non per componenti ma bensì per persone che volessero portare avanti idee e progetti sull’educazione alla sicurezza stradale. Questo motore è sicuramente mosso dagli stessi animatori e dalla Croce Rossa Italiana tutta che ha preso seriamente a cuore questo impegno, che viene svolto da molto tempo seppur senza qualifiche fino a dicembre inesistenti”. Continuiamo quindi a guidare con la fantasia verso nuovi impegni e progetti che possano alleviare le sofferenze, ridurre incidenti e morti giovanili sulla strada ed essere di supporto ai giovani che sono utenti della strada, dalle elementari all’università. Con il metodo che da sempre ci contraddistingue, e cioè con la peereducation, cerchiamo di “contaminare” sempre di più i giovani a quelle che sono le buone norme da tenere e mantenere: salvare vite per cambiare mentalità, partendo da noi volontari per arrivare ai giovani. Veronica Di Biase Redazione PIONews

“Mi reputo soddisfatta del lavoro che stanno facendo gli animatori – spiega infine Eleonora Salvi, referente

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Giovani della C.R.I. crescono! Nasce il nuovo Progetto Associativo, per "stare al passo coi tempi, delle necessità del territorio, della C.R.I e dei suoi giovani"

Come abbiamo sentito vociferare negli ultimi due, tre mesi, sembrerebbe che ci sia in atto un significativo cambiamento di quello che è il documento ufficiale dei Giovani della Croce Rossa Italiana. Questa revisione si è resa necessaria sia per permettere a noi Giovani di portare avanti un'azione sempre più efficace e mirata a cercare di soddisfare i bisogni dei collettivi vulnerabili, sia per recepire e condividere pienamente la nuova Youth Policy della Federazione Internazionale del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che è stata approvata durante la XVIII Assemblea Generale che si è tenuta a Ginevra lo scorso Novembre. La Youth Policy ha lo scopo di informare, guidare e incrementare la partecipazione dei giovani quali innova9 >

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tori, “pionieri” nell’uso di nuovi mezzi di comunicazione, fautori dell’inclusione sociale, ambasciatori interculturali, sostenitori dei vulnerabili. “Il nuovo Progetto Associativo dei Giovani CRI è divento così lo strumento di politica giovanile della C.R.I. commenta l’Ispettore Nazionale, Rosario Valastro l’intenzione di rivisitare il Progetto implica il fatto che noi giovani abbiamo la maturità di analizzarlo continuativamente cercando di metterlo al passo con i tempi e le necessità del territorio, nazionale e internazionale, della CRI e dei suoi giovani” Fra le novità più evidenti che ritroviamo, vi è l'introduzione della sesta area: la PartecipAzione. Citando il Progetto Associativo, “le aree di intervento


costituiscono la caratterizzazione del nostro impegno e ci consentono giornalmente di tradurre in Azioni l’Idea del fondatore il quale [...] immaginava un’associazione che fosse in grado di tutelare e proteggere la salute e la vita, combattere ogni discriminazione e proteggere chi non ha alcuna protezione, agire e migliorare la realtà che la circonda, stringere amicizia con l’estero ed intervenire dove necessario in quanto componenti di un grande Movimento, conquistare e mantenere la fiducia nel suo operato utilizzando al meglio le nuove tecnologie, contare su un numero di aderenti consapevoli della loro responsabilità di decidere su come intervenire al meglio.” Per quanto riguarda l’area PartecipAzione, possiamo dire che il suo compito sarà quello di stimolare i Giovani e di renderli consapevoli di quanto sia importante prendere parte alla vita associativa e a tutti i processi decisionali. Solo in questo modo, noi Giovani potremo essere veramente degli “agenti di cambiamento”. Questo processo di cambiamento si può attuare realmente solo se noi Giovani ci rendiamo conto che la nostra Associazione non ha solo bisogno del nostro apporto materiale ma anche del nostro pensiero, del nostro contributo in termini di idee, creatività, inventiva, confronto ed innovazione.

cessari per rinnovare in prima persona l’Associazione, favorendo il confronto alla pari fra tutti i volontari e con le altre associazioni di volontariato, avvicinando i diversi livelli territoriali (per garantire un’azione sinergica, cercando di non sprecare le nostre preziose risorse umane) e, soprattutto, ricordandoci sempre che la Formazione, aperta ovviamente a tutti i soci, è un requisito fondamentale per portare la nostra azione sul territorio. “Non si partecipa perchè si deve - continua Rosario - si partecipa perchè se vogliamo accettare la sfida di Dunant oggi dobbiamo avere il coraggio di cambiare. E quindi di dare il nostro contributo a 360 gradi, ed ovviamente, di ascoltare quello degli altri”. “Questo è il mio augurio”. Concludo con uno slogan che mi colpisce molto ogni volta che lo vedo scritto su qualche maglietta o poster di Croce Rossa. “se vuoi andare veloce, vai da solo; se vuoi andare lontano, vai con gli altri”. L’articolo è stato scritto in collaborazione con Carlo Alberto Bergamini Valentina Pilot Redazione PIONews

Questo cambiamento della nostra mentalità nei confronti della Croce Rossa Italiana si può attuare solamente se forniamo a ogni volontario gli strumenti ne-

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Le mille sfide dell'area Servizio Nella Comunità Ottimo bilancio per l'are in tutte le campagne e attività. Svolto a Roma il convegno: “Disagio giovanile e devianze: come la C.R.I. interviene”

“Potremmo riassumere questi tre anni come l’insieme dei passi percorsi al fine di donare una nuova veste all’area nel progetto associativo”. Così inizia il suo discorso Arianna Marchetti, Delegato Tecnico Nazionale Giovani CRI area Servizio Nella Comunità. Ciò che ha dato il via al lavoro è stata la volontà di non considerare più singoli settori, di non fare più riferimento a sigle che rimandano a compartimenti stagni (quali Attività Per la Gioventù, Attività Socio Assistenziali, o altro) ma l’interesse nel dare a tutto questo una visione totalmente differente, dedicando l'attenzione alla Comunità nel suo insieme. Il concetto di area ha cominciato dunque ad essere considerato come il raccoglitore di varie attività e non più come un insieme di settorializzazioni di ciascuna di esse, ma focalizzando l'attenzione alle diverse vulnerabilità che l'ambiente sociale in cui viviamo ci pone davanti, come sfida! Si è cercato di comunicare come lo scopo delle attività svolte dai Giovani CRI sia quello di migliorare le condizioni dei vulnerabili partendo dalle risorse che ci sono nella persona stessa, per migliorare la qualità della vita ed il benessere sociale. Tutto questo sorpassa il semplice concetto di assistenzialismo e dà piuttosto un effettivo slancio nella collettività al fine di portare un effettivo cambiamento laddove incontriamo condizioni di vulnerabilità e di bisogno sociale. 11 >

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Il Delegato Arianna Marchetti ci racconta di come lei stessa, vivendo in prima persona il terremoto de L’Aquila del 2009, si sia ritrovata a provare sulla propria pelle cosa volesse dire essere vulnerabili e sperimentare così da vicino le modalità di risposta all'emergenza della nostra associazione. A conclusione del progetto “la città che vorrei” svoltosi all’interno del Campo C.R.I. di Cagnano Amiterno, i ragazzi partecipanti al progetto, insieme ai Giovani C.R.I. del gruppo di L’Aquila, hanno appreso le nozioni di base di ar-


chitettura, sviluppando anche idee finalizzate al cambiamento del loro paese e alla ricostruzione dell’ambiente di vita. Il risultato è stato la costruzione di un plastico che riflettesse l’idea e il desiderio di ricostruzione del proprio paese. Quello che Arianna ci sottolinea è come anche una "piccola" attività del genere potesse servire, in quelle circostanze ambientali reatesi a seguito dell'evento traumatico, non solamente ad impegnare i ragazzi nella fase estiva dell’emergenza ma anche come potesse in un certo senso far esprimere i ragazzi in merito alla ricostruzione del paese, contribuendo alla creazione del senso di fiducia verso il futuro. Sono delle attività queste, inse-

rite nel sociale, che servono per il supporto della popolazione e non solo per semplice assistenzialismo.

Si è svolto nella giornata di sabato 17 marzo a Roma presso la sala Palasciano del comitato Centrale di C.R.I. il convegno intitolato “Disagio giovanile e devianze: come la C.R.I. interviene”. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di voler capire e far comprendere le modalità con le quali la Croce Rossa generalmente affronta il problema del disagio minorile e alla devianza che può scaturirne.

anza il disagio aumenta, ci si sente ancor di più fuori la società, e all’esterno appare evidente la necessità di ricorrere a un sostegno.

Per ogni ragazzo si sa, l’adolescenza è un periodo critico. Si affrontano cambiamenti fisici, si cresce, c’è la paura che questi cambiamenti non vengano accettati. Si fanno nuove esperienze, si scoprono nuove cose, e molto spesso si entra a contatto con nuove realtà che non sempre si è in grado di gestire nel migliore dei modi. Quando a tutti questi fattori si aggiunge poi la devi-

Sono cento mila i ragazzi con i genitori in carcere, e di questi non è possibile conoscere le loro prospettive. E’ questa la riflessione con la quale ha avuto inizio il convegno e che ha coinvolto un centinaio di Giovani C.R.I. provenienti da numerose regioni.

Dunque risulta evidente già da questo esempio il nuovo fine delle attività dell'area servizio nella comunità, che vuole impegnare le persone verso il superamento delle problematiche legate alla vulnerabilità e creare degli strumenti che non siano per forza legati all’assistenzialismo, ma abbiano come scopo quello di far ritrovare la forza per superare la condizione di vulnerabilità. Partendo da questo presupposto si è arrivati a progettare nuovi percorsi formativi tra cui quello riguardante il disagio e la devianza, in modo da arrivare a concepire le attività per i giovani come una risposta al disagio giovanile, indirizzando le attività alla prevenzione, dal punto di vista interno all'Associazione questo è uno stimolo ad un cambiamento di mentalità. Si è tentato di portare le attività per i Giovani nei luoghi dov’è presente disagio giovanile o in contesti delicati come le case famiglia e le comunità alloggio, fondando l'azione verso la trasmissione dei Principi e valori positivi della CRI. In tal modo si dona al giovane in condizione di vulnerabilità la possibilità di sperimentare una strada alternativa a quella della devianza, favorendo i meccanismi di prevenzione. Per quanto concerne i giovani che hanno purtroppo fatto il loro ingresso nel circuito penale, l'impegno dei Giovani della CRI vuole essere quello di dare occasione di sperimentare una vita di Gruppo, fatta di principi e regole non imposte dall'alto, ma

In Italia esiste una fitta rete di servizi appositamente predisposti, di questa rete fa parte la C.R.I. che mira a fornire un valido supporto in ambito di prevenzione primaria, secondaria, e terziaria.

Come ha detto Enrico Girmenia, uno psicoterapeuta, esistono dei campanelli d’allarme che possono far comprendere l’esistenza di devianze giovanili. Tra i segnali, quello più ovvio e frequente è in primis la trasgressione che in alcuni casi può arrivare a sfociare in fenomeni di bullismo, partecipazione a baby gang, discriminazione, violenza ed illegalità. In risposta a questo, vi è stato l’intervento di Santa Sicali, giovane C.R.I. psicoterapeuta, che in base alle proprie esperienze all’interno dell’associazione ed in base a quanto è stato realizzato dalla Croce Rossa dal 2006 ad oggi, arriva ad evidenziare come il disagio giovanile abbia origine laddove il ragazzo abbia difficoltà a trovare una sua collocazione nella società in cui vive.

approfondimento < marzo 2012 <

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La realtà viene dunque vista come fonte di disorientazione per il ragazzo, che in mancanza di una guida, può non saper rispondere nel giusto modo. E’ stata Serenella Pesarin, direttore generale per l’attenuazione di provvedimenti generali, invece, a voler sottolineare come ogni azione o iniziativa all’interno della società possa avere risvolti positivi o negativi. Il 30% di chi abusa lo fa perchè ha subito un abuso sessuale, e sicuramente non si può solo pensare alla riduzione del danno, quando al voler affrontare il tutto a livello sociale. Generalmente si tende a considerare protagonisti di questi eventi i giovani extracomunitari ed a pensare che la devianza giovanile sia in aumento. In realtà non è vera nessuna delle due affermazioni. Pierluigi Rossetti, funzionario del Servizio Politiche di welfare del Comune di Forlì, ha condiviso tre casi pratici avvenuti nel comitato Locale della Croce Rossa di Forlì per i quali i Giovani della Croce Rossa si sono impegnati ad integrare la persona assegnatagli al pari degli altri volontari nel pieno rispetto dei principi di Croce Rossa. A concludere gli interventi è stata Arianna Marchetti, delegato tecnico Nazionale Area Servizio nella Comunità, che ha proposto una panoramica delle attività e delle iniziative svolte dai Giovani della Croce Rossa Italiana sul territorio, lanciando la sfida per lavorare di meglio ed ottenere un maggiore impatto. I giovani trovano difficoltoso superare la fase adolescenziale a causa di questo malessere generalizzato; diventa dunque difficoltoso riuscire a superare questa fase critica ed arrivare verso l’età adulta senza incorrere in situazioni di rischio. E’ proprio questo il punto. Provare a superare questa fase e magari affrontare il rischio senza contare su riferimenti stabili, senza relazioni solide fondate su principi e valori positivi, può comportare l’istaurarsi di comportamenti devianti dovuti proprio all’inequilibrio e alla difficoltà poi di trarsene fuori. Tutte quelle persone che vivono in condizioni di marginalità sociale, perchè istituzionalizzati o colpevoli di reati penali, inseriti poi in programmi di “messa alla prova”, trovano difficile il percorso di reinserimento nel tessuto sociale. Per questi ultimi la Croce Rossa rappresenta una vera e propria possibilità di cambiamento, o meglio, rappresenta una seconda possibilità per tornare a vivere. Già nel corso della seconda Assemblea Nazionale si era arrivati al punto di voler promuovere un maggiore impegno della C.R.I. attraverso un miglioramento delle attività di prevenzione e reazione alle attuali problematiche giovanili, sollecitando la collaborazione con Enti ed Istituzioni del servizio sociale principalmente finalizzate al recupero dei minori. L’evento ha voluto anche a tracciare un “report” del servizio reso a seguito della firma del protocollo d’intesa con il Dipartimento della giustizia Minorile nonchè della formazione avviata in questi anni. 13 >

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Proprio in riferimento a quest’accordo di cooperazione strategica il convegno vuole essere l’iniziativa volta a capire come la nostra associazione possa agire concretamente di fronte alla tematica. L’occasione, che ha costituito momento di dibattito e confronto, si è proposta di favorire un’azione coerente con gli obiettivi strategici della Croce Rossa Italiana e, tramite la sensibilizzazione dei volontari, come un momento di confronto con esperti del settore, ovvero con rappresentanti delle Istituzioni e servizi terrioriale. La Croce Rossa rappresenta dunque per queste persone un’opportunità, un’occasione per il soggetto interessato di potersi rimettere in gioco rendendosi utile per la collettività alleviando le sofferenze dei vulnerabili. In occasione dell’evento è stata consegnata da Andrea Gradella, Vice Ispettore nazionale dei Giovani C.R.I., la medaglia di bronzo al Pioniere Santa Sicali quale riconoscimento per la realizzazione del progetto “la città che vorrei”.


condivise da ogni membro che, in tal modo, costruisce una piccola società. In questo contesto, i ragazzi affidati alla CRI per il percorso di "messa alla prova" possono così essere aiutati e favoriti nel processo di reinserimento sociale. Su questi argomenti si è dibattuto durante il Convegno "Disagio giovanile e devianze" che si è svolto il 17 marzo 2012 e non solo, in tale occasione ci siamo confrontati direttamente con le Istituzioni che si occupano di Giustizia Minorile, dando disponibilità di collaborazione che si prospetta avrà ottimi risvolti nel futuro. Un altro progetto è stato quello che ha visto l’impegno dei nostri volontari in seguito al catastrofico sisma che ha colpito l’isola di Haiti. Era infatti stato attivato un progetto di accoglienza di sei mesi per alcuni bambini affetti da patologie croniche difficilmente gestibili nel contesto di elevata emergenza dell’Isola. I Giovani CRI, coinvolti sin dalle fasi di trasferimento in Italia degli utenti haitiani, hanno costruito momenti di attività ludico-educative mirate al miglioramento delle condizioni di trauma da stress che hanno dato modo a queste persone vulnerabili di ritrovare un contesto quotidiano e più a misura di bambino. Ciò in cui dobbiamo credere è che se è vero che una persona in difficoltà ha bisogno di essere assistita, dare sostegno materiale non basta, bisogna anche provare a migliorare la sua situazione partendo dalle capacità residue della persona stessa. Un esempio di questo concetto può ritrovarsi negli esiti del Workshop su "Le nuove povertà" che si è svolto durante la II Assemblea azionale, dove sono stati analizzati i diversi tipi di povertà del mondo di oggi, distinguendo tra coloro che vivono per strada e le categorie dei nuovi poveri (come i giovani disoccupati, le famiglie di seconda generazione di immigrati, etc.). Il fattore che ci spinge a riflettere su questo argomento è che tutte queste sono categorie che non sempre trovano giusta collocazione nella redistribuzione delle risorse da parte dell’assistenza sociale. Sarebbe opportuno tenere presente il mondo dove viviamo oggi dove l'urbanizzazzione ha preso il sopravvento, dove esiste sempre meno la parola solidarietà in quanto non esiste più il senso di Comunità. Dove in un momento di debolezza ognuno di noi potrebbe ritrovarsi da solo, essere vulnerabile perchè incapace in un determinato momento di affrontare la sfida dell'urbanizzazione. Bisognerebbe

far attenzione alle esigenze dei nuovi poveri e rispondere con l’organizzazione di servizi dedicati, eventi di studio e sensibilizzazione, azioni concrete verso le categorie degli "invisibili". Quello che è cambiato dunque, è il nuovo modo di fare l’analisi della realtà, di considerare e rispondere alle esigenze della comunità, e tutto questo può avere un risvolto positivo prendendo in considerazione e porgendo attenzione verso i fenomeni di vita di strada, di vita dei senza fissa dimora, così da prestare assistenza nel modo più opportuno e migliorare la vita delle persone. Quest’anno è "Anno Internazionale dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”: nell'ultima Commissione nazionale sono nati dei progetti per favorire una maggior inclusione delle persone anziane come soggetti attivi nella società e per migliorare le condizioni di accesso ai sistemi sanitari. Dinuovo una sfida al cambiamento: considerare le persone anziane, non come soggetti da assistere, ma membri attivi della comunità e che hanno bisogno di essere valorizzati per quel che ancora possono e devono dare. Concludo con un accenno a quello che è stato il progetto principale dell'area S.N.C.: il Climate in Action, pubblicato a settembre 2010, come raccolta della sfida lanciata dalla FICR riguardo le azioni da intraprendere per le Sociatà Nazionali di CR e MR riguardo agli effetti dei cambiamenti climatici. Il progetto ha riscosso abbastanza entusiasmo nei gruppi, i quali hanno poi dato vita alle attività promosse in occasione della Campagna sul risparmio energetico “M’illumino di meno” 2011 e 2012 ed alla campagna “Cresce il caldo, cresce la prevenzione”, campagna contro effetti ondate di calore, con una fase di sperimentazione nel 2010 e l’esordio nel 2011 con decine e decine di attività su tutto il territorio nazionale. Per ogni attività e progetto raccontati in questa intervista devo ringraziare un diverso compagno di viaggio, formatori ed operatori/animatori che hanno collaborato attivamente con me in quanto Delegato Nazionale SNC e quindi, permettetemi di rubare queste ultime righe dell’intervista per ringraziarli di vero cuore per la loro disponibilità e collaborazione: Grazie! Ilaria Forte Redazione PIONews

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Persone diverse… ma diverse da chi? Al via il “Progetto Migration 2.0”: i Giovani C.R.I. per l'integrazione.

E’ una società dinamica ed in continuo mutamento quella che ci troviamo a vivere ed i cui i confini ogni giorno si modificano, cambiando al contempo il volto di quelli che sono vecchi retaggi o meri pregiudizi nei confronti dei migranti. Al giorno d'oggi i flussi migratori rappresentano una tematica di grande attualità, che merita di certo attenzione ed è per questo motivo che il Movimento Internazionale ha scelto di considerare come prioritarie le attività legate a questo ambito. Con un interesse crescente - che richiede un supporto ed una considerazione sempre maggiore, non solo per quanto riguarda il viaggio stesso dei migranti, ma anche e soprattutto la loro successiva integrazione e la percezione che di loro si ha - i Giovani della C.R.I. hanno ribadito l’impegno preso durante la II Assemblea Nazionale del Novembre 2011, facendosi promotori del Progetto Migration 2.0.. Primario non è infatti solo l’aspetto assistenziale, ma soprattutto l’opera di advocacy riguardo la loro figura, ossia il farsi promotore e patrocinare attivamente la loro causa: è questo il compito più arduo che gli animatori specializzati in Migration hanno scelto di conseguire e di cui hanno accettato la sfida, scegliendo di fare la differenza ed operando per sensibilizzare riguardo le vulnerabilità che il migrante può trovarsi o si trova a 15 >

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vivere. I fenomeni migratori possono avere molteplici cause all’origine, cambiamenti climatici come spirito di sopravvivenza, riconoscimento dei diritti o scelta consapevole, tuttavia spesso vi è il problema dell’accoglienza prima e dell’inclusione sociale poi, ragione ne sono anche i mass media che ne danno talvolta immagini distorte, lasciando alla società una percezione errata e relegando il migrante a capro espiatorio per la comunità. I Giovani di Croce Rossa Italiana con l’intervento di favorire il cambio di mentalità ed eredi di “Positive Images”, un progetto originariamente creato dalla Croce Rossa Britannica - riguardo la figura del migrante, strutturato sotto forma di toolkit e ricco di attività interattive e di confronto - hanno deciso di promuovere attitudini positive nei confronti dei migranti vulnerabili, con l’intento di renderli parte della realtà che viviamo ed attivi all’interno di essa. Grande prospettiva è quella di lavorare per il cambiamento, i giovani possono e devono infatti esserne concreti agenti e impegnarsi affinché le migrazioni siano viste come una sfida umanitaria collettiva, in grado di coinvolgere dinamicamente tutti; proprio per questo a prescindere dalle qualifiche dei volontari che vi dedicheranno il proprio tempo ed entusiasmo, si lavorerà in rete utilizzando e facendo fruttare le esperienze conseguite in C.R.I. o personali.

Gli animatori Migration, formati durante il 7 Campo Nazionale Pionieri, sono già a lavoro con questa finalità, organizzando workshop all’interno dei Comitati ed a seguire nelle scuole; ciò costituisce solo l’inizio di un grande percorso che vedrà impegnata la Croce Rossa tutta da qui sino a Febbraio 2013, quando, al termine dell’anno di sperimentazione, sapremo l’impatto ed i risultati che chi ha accettato la sfida è stato in grado di portare a termine. Infine il “Progetto Migration 2.0” che ha come destinatari ragazzi a partire dai 12 anni, mira a incentivare il loro spirito critico, affinché siano capaci di un effetto moltiplicatore fra i giovani, rendendoli consapevoli di quella che è la realtà dei flussi migratori ed in grado di agire per essa ed all’interno di essa. E tu? E voi? Avete accettato la sfida? Scrutate dentro voi stessi, osservate la realtà che vi circonda, andate oltre le facili apparenze ed i vecchi pregiudizi e solo ad allora, con mente e cuore aperti, scoprirete che “la loro storia è la nostra storia”! Silvia Colantoni Redazione PIONews

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La donna motore del cambiamento In tutta Italia, diverse le iniziative C.R.I. per celebrarne il ruolo nella società

In occasione della Giornata Internazionale della donna, tante sono state le iniziative realizzate dalla Croce Rossa Italiana durante la settimana della ricorrenza; sia al nord che al sud infatti si è inteso celebrare la figura femminile e riflettere circa il suo ruolo all’interno della società, organizzando eventi ad hoc. Il giorno 7 Marzo si è tenuto presso la Sala Palasciano del Comitato Centrale di Roma un workshop dal titolo “Generi diversi, vittime uguali”, con il tentativo di far scaturire riflessioni profonde sulla violenza come possibile conseguenza della disuguaglianza di genere, partendo da considerazioni sul contesto internazionale e su quella del nostro paese. L’evento ha rappresentato un momento di confronto con la Federazione Internazionale delle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, sono infatti intervenuti anche relatori di questa, con il tentativo di portare avanti quanto già avviato attraverso precedenti incontri organizzati in ambito internazionale riguardo il gender equality e la cultura della non violenza e della pace, ai quali la Croce Rossa Italiana aveva già preso parte come membro della Federazione. Una parte del workshop è stata dedicata in maniera specifica alla presentazione delle attività della C.R.I. mirate alla prevenzione della violenza e a sostegno delle vittime, con interventi e testimonianze di rappresentanti dell’Associazione stessa; a concludere i lavori ha presenziato lo stesso Francesco Rocca, Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana. 17 >

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Come affermato da Cristiana Mei - vice commissario del Comitato Provinciale C.R.I. di Roma – “la giornata non è stata solo l’occasione per discutere circa il ruolo della donna e le violenze di cui può essere oggetto, ma di tutte quelle situazioni di discriminazione rispetto all’orientamento sessuale che possono verificarsi nella nostra realtà”. Una vulnerabilità dunque di cui si deve necessariamente prendere consapevolezza e a cui i volontari devono prestare attenzione, agendo su due fronti simultaneamente: sia con un’attività di prevenzione che mira al cambiamento culturale per diffondere tramite programmi specifici nelle scuole ed altri ambienti questa tematica, sia a monte tramite una struttura capillare come quella di cui siamo dotati e dove presenti con centri antiviolenza. Spesso non si ha la percezione della discriminazione che si sta subendo e come sostenuto anche da Giulia Bongiorno presidente della Commissione Giustizia della Camera - che ha partecipato ai lavori del workshop:-“le leggi non risolvono questo tipo di problema, il problema è di tipo culturale”, e proprio su questo l’azione della Croce Rossa Italiana ha scelto di puntare, lavorare per il cambiamento di mentalità e supportare questa nuova fragilità. Con uno spirito diverso, ma un eguale intento di riflessione, a Castiglione delle Stiviere si è data la possibilità alle donne per la giornata dell’8 marzo di visitare gratuitamente il Museo Internazionale della Croce Rossa, meditando insieme circa "l’idea della Croce Rossa e la sua femminilità"; non tut-


ti infatti sanno che l’embrione che ha contribuito a formulare l’idea della Croce Rossa sia di stampo femminile, come sostenuto da Henry Dunant nel suo libro “Un ricordo di Solferino. Ruolo chiave infatti è stato quello svolto dalle donne di Castiglione, che senza distinzione alcuna e con grande slancio umanitario hanno soccorso i feriti sui campi di battaglia sino al celeberrimo “Tutti fratelli”. Il Museo Internazionale della Croce Rossa ha pertanto deciso di aderire all’invito del Ministero dei Beni Culturali ed aprire le porte a tutte le donne nella giornata a loro dedicata, regalando loro anche come omaggio floreale un mazzolino di mimosa ed incentivando l’attenzione sul ruolo focale dell’ azione femminile nei soccorsi che sono seguiti alla battaglia di Solferino e San Martino del 1859. Una giornata diversa è stata anche l’8 Marzo per i bambini di “strada”, organizzata dai Giovani della Croce Rossa di Cosenza, cercando di regalare loro un sorriso con un piccolo gesto. Hanno infatti distribuito tutti i giocattoli raccolti presso il Centro Commerciale Metropolis di Rende, che ha notevolmente supportato l’ iniziativa a circa cinquanta bambini rom dai 3 ai 12 anni, che li hanno accolti nel loro villaggio formato da centinaia di baracche, ammassate proprio accanto le sponde del fiume Crati. Una vita di certo difficile la loro, costretti seppur a pochi anni di età a presidiare i semafori delle città, ad accoglierci agli ingressi delle chiese e dei supermercati e che invece sono capaci di tanta gratitudine ed entusiamo. “I piccoli racconta Antonio Blefari dei Giovani C.R.I. di Cosenza - si accalcavano infatti per ricevere i doni, accarezzando le maglie rosse dei Giovani della C.R.I.”, cercando forse qualcosa in più di un giocattolo, quanto attenzione e sguardi di supporto, in un chiaro messaggio di speranza che sono riusciti a dare.

me: fiori, spade ed animali dai festosi colori, capaci di intrattenere quei piccoli dai volti provati ma dagli occhi pieni di luce e dal coinvolgente entusiasmo. Ancora una volta i Giovani della Croce Rossa Italiana sono stati promotori di un’ iniziativa a favore dei più vulnerabili, troppo spesso discriminati ed esclusi dalla società, attuando in concreto quel fondamentale connubio tra solidarietà e fratellanza e trascorrendo così una visita al campo rom “tra mimose e giocattoli”. Ed infine anche in Puglia, sabato 10 marzo all'interno dell'Auditorium della parrocchia San Domenico ha avuto luogo la conferenza "8 Marzo: la prevenzione è donna", organizzata dal gruppo dei Giovani della Croce Rossa Italiana di Molfetta e rivolta a tutti gli istituti superiori del territorio. Relatrice della giornata è stata la dottoressa Valeria Pansini, specializzata in ginecologia ed affiancata da Morena de Gennaro e Antonella de Gennaro, animatrici per le attività di educazione alla sessualità e alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La prima è intervenuta riguardo il ciclo mestruale e la prevenzione del Papilloma Virus, le animatrici circa invece i possibili metodi contraccettivi. Raccontano le giovani :- "Nella settimana in cui si celebra in tanti modi la festa della donna in quanto volontari della Croce Rossa Italiana abbiamo voluto dare una nostra chiave di lettura a questa giornata". È stata dunque una settimana ricca di iniziative, ma ancor più di spunti di riflessione, che ci hanno regalato un’immagine nuova di donna, come stimolo per l’azione, forte del cambio di mentalità ed attenta all’umanità sin dall’origine, ma soprattutto motore del cambiamento, nel prendere coscienza e consapevolezza di un ruolo che oggi la vede artefice e non più personaggio secondario nella società. Silvia Colantoni

È stato possibile coinvolgere anche una parte dei bimbi in giochi di gruppo con palloncini da scultura dalle diverse for-

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C.R.I. and You in Emergency Prevenzione alle pendici dell'Etna

CATANIA - Si è tenuta domenica 26 febbraio l’inaugurazione del progetto “C.R.I. and You in Emergency” proposto e sviluppato dai gruppi Giovani di Acicatena, Viagrande e Tremestieri, appartenenti al Comitato Locale di Catania Hinterland. “Il progetto C.R.I. You and Emergency nasce dall'analisi dei bisogni territoriali di una realtà come quella in cui vivo, ovvero quella di un piccolo paesino di provincia alle pendici dell'Etna, soggetto alle "bizzarrie" di un vulcano che proprio calmo non vuol stare. Così con l'inaugurazione del progetto presso la sede dei servizi sociali di Viagrande, abbiamo dato inizio ad una serie di eventi che coinvolgeranno sia le popolazioni dei territori interessati, sia i volontari che saranno all'opera in progetti di sensibilizzazione ed educazione con esercitazioni pratiche”. Questa la testimonianza di Luigi Pistarà, Responsabile del gruppo Giovani di Viagrande, che poi aggiunge: “Personalmente sono molto contento di questo start up poiché ho visto molta partecipazione ed interesse da parte dei Giovani coinvolti (me compreso) che, grazie alla lezione tenuta dai Vigili del Fuoco della Compagnia di Acireale, hanno appreso quelle nozioni mancanti e necessarie per portare avanti questo tipo di progetto ed essere qualificati per gli step successivi. In conclusione non posso che essere felice e fiero di quello che stiamo facendo e ringraziare l'Ispettorato Nazionale per l'occasione che ci è stata concessa.” “Il progetto ha partecipato al bando nazionale Sostegno allo start up di Giovani protagonisti attivi dello sviluppo - racconta Salvatore Arena, Giovane di Acicatena

e referente del progetto C.R.I. and You in Emergency l'obiettivo generale è stato quello di ridurre il rischio della comunità di fronte ad eventuali emergenze, educare la popolazione ai comportamenti adeguati da tenere in caso d’emergenza ed al contenimento degli effetti della calamità, migliorare la preparazione alla risposta, tentando infine di ridurre l’impatto dell’eventuale disastro. L’esigenza del progetto C.R.I. and You in Emergency è nata da un accurato screening territoriale, portato avanti dai nostri Giovani, attraverso la somministrazione in contemporanea di questionari appositi sui tre comuni di Acicatena, Tremestieri Etneo e Viagrande, volti a misurare il livello d’informazione in materia di sicurezza d’emergenza e di conoscenza dei comportamenti adeguati. L’analisi eseguita a posteriori dei risultati ottenuti registrava preoccupanti percentuali di disinformazione della popolazione: sui vari campioni di fasce d’età delle persone intervistate solo il 25% era adeguatamente informata circa le misure di sicurezza in casi d'emergenza. L’interpretazione dei dati apparve ancor più preoccupante se contestualizzati in una realtà, come quella dell’Hinterland, collocata ai piedi del vulcano Etna e di conseguenza soggetta alla presenza di frequenti scosse telluriche e ad un elevato rischio sismico. Seguendo un principio di appartenenza legato allo specifico ambito affrontato, fruitore del progetto non è stato solo il mondo giovanile, il raggio d'azione è stato esteso anche a tutte le altre fasce d’età presenti nel territorio proprio perché appartenenti al collettivo vulnerabile ipoteticamente vittima di una catastrofe naturale. In relazione all’ambiziosa scelta dell’ampio target di destinatari, il progetto è stato articolato su cinque diversi aree d’intervento, uno per ogni fascia/ campione di popolazione definita, ottenendo attività diversificate: sul rischio di black-out in un’attività commerciale locale, sul rischio di incendi (rivolta ad un gruppo scout locale A.G.E.S.C.I.), sul rischio di crollo in una chiesa, sul rischio sismico (che verrà eseguita in una scuola materna, una elementare e una media) e sul rischio di fuga di gas in un condominio. Il progetto tuttavia non è stato creato solo per sensibilizzare la popolazione bensì anche per migliorare il grado di preparazione e formazione di noi vo-

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lontari grazie agli incontri preparativi con il corpo dei Vigili del Fuoco, abbiamo così tentato di imparare quanto più possibile anche dalla loro collaborazione sul campo avviando una sinergica e fertile cooperazione fra i due enti per migliorare la risposta durante le emergenze.

In ultimo, ma non meno importante, questo progetto testimonia ancora una volta la presenza attiva della Croce Rossa nel territorio, non limitata solo al soccorso sanitario ma impegnata quotidianamente nell’alleviare le sofferenze e prevenirle con tutti i mezzi in nostro possesso.” Ed è appunto ricordandoci e ricordando agli altri che la Croce Rossa è anche, e talvolta soprattutto, prevenzione attiva sul territorio che i Giovani del Comitato Locale di Catania Hinterland si sono messi in gioco e stanno sviluppando questo grande progetto che porterà sicuri benefici alla popolazione locale, soprattutto trattandosi di un'area così delicata, perché è sempre meglio prevenire per evitare di intervenire o per ridurre i possibili danni che restare fermi a guardare. Valentina Forleo Redazione PIONews

Un’IDEA appetitosa per te! I Giovani della C.R.I. di Alba Adriatica spiegano l’educazione alimentare ai bambini delle scuole elementari. ALBA ADRIATICA (TE) - “Un’IDEA appetitosa per te!”, questo il nome che i Giovani della Croce Rossa Italiana di Alba Adriatica hanno dato all’attività sull’educazione alimentare che hanno portato nelle scuole elementari della cittadina. Il 25 febbraio ed il 3 e 10 marzo, infatti, i volontari del gruppo Giovani hanno coinvolto i bambini dai 6 agli 8 anni di 8 classi dell’Istituto Comprensivo in un’attività che voleva trasmettere ai più piccoli la conoscenza dei cibi sani e di quelli non sani.

con i bambini parlando e spiegando la piramide dell’attività fisica e quella dell’alimentazione. Fatto questo, si chiedeva agli alunni di collocare i cibi trattati nella prima parte dell’attività, all’interno della piramide dell’alimentazione.

All’interno delle classi, 4 volontari, tra cui animatori IDEA (Igiene Dieta Educazione all’Alimentazione) ed ApG (Attività per i Giovani), dividevano i bambini in due squadre e ponevano sulla lavagna un cartellone con due colonne: quella dei “cibi sani” e quella dei “cibi non sani”, in cui venivano apposte le figure degli alimenti che i bambini dovevano indovinare attraverso filastrocche, indovinelli, anagrammi o scenette mimate. Terminata la divisione in cibi sani e cibi non sani, l’animatore IDEA interagiva nelle regioni < marzo 2012 <

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“Posso dire che questa è stata una delle più belle attività del gruppo a cui io abbia partecipato. Dico questo perché ho riscontrato un grandissimo interesse da parte dei bambini (abbiamo interagito con alunni di prima e seconda elementare), i quali rispondevano divertiti ai nostri quesiti posti sottoforma di filastrocche o indovinelli”, ci ha raccontato Alessia Perullo, Giovane C.R.I. responsabile dell’attività, che poi ha continuato: “Al termine di questa attività sono state spiegate sia la piramide alimentare sia quella dell’attività fisica e uno dei segnali più belli, che mi hanno fatto capire che questa attività è stata capita ed apprezzata dai bambini, è stato quello di vedere alcuni di loro giocare il pomeriggio stesso al parco, dopo che è stato spiegato loro anche l’importanza dell’attività fisica affiancata ad una corretta alimentazione, di quanto sia meglio quindi approfittare di una bella

giornata per andare a giocare al parco piuttosto che passare tutto il pomeriggio davanti alla tv o giocare con videogames.” Mentre Alex Cicalè, Ispettore del gruppo Giovani C.R.I. di Alba Addriatica, soddisfatto ci ha detto: " E' stata davvero una bella esperienza, la prima per noi per quanto riguarda la campagna IDEA nelle scuole, e abbiamo ottenuto risposte positive da parte delle maestre, del dirigente scolastico e dai bambini stessi. Quest'ultimi, infatti, si sono mostrati attenti e partecipi ad ogni iniziativa proposta: cosa che ha premiato la creatività e l'impegno dei Giovani C.R.I. che hanno proposto e realizzato il progetto. Visto il successo dell'attività, l'istituto scolastico ha richiesto nuove collaborazioni con il nostro gruppo. In sintesi: attività da riproporre assolutamente!" Luca Corti Redazione PIONews

I Giovani C.R.I. nel carcere minorile All'interno dell'Istituto Penale Minorile Meucci di Firenze, un percorso formativo che spazia dal primo soccorso all'educazione alimentare, passando per la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili. FIRENZE - E’ ormai da circa sei anni che il Gruppo Giovani del Comitato Locale di Firenze è impegnato in attività educative presso l’Istituto Penale Minorile “Meucci” di Firenze. Vengono ospitati fino ad un massimo di 22 ragazzi a cui viene data la possibilità di frequentare la scuola interna dell’istituto gestita da personale esterno, per lo più operatori comunali, così da poter conseguire la licenza media inferiore da privatisti oltre ai laboratori artistici, laboratori di riparazione di biciclette e ad un laboratorio di gelateria. Tutto questo ha l’obiettivo di offrire un percorso di studi o lavorativo per poter dar loro una possibilità di riscatto e una nuo21 >

va vita volta alla legalità, una volta scontata la loro pena. Anna Salvini, Giovane del Gruppo di Firenze delegata di comitato per l’attività , spiega che inizialmente non è stato semplice far partire questa attività a causa delle difficoltà organizzative,ma con il tempo e la grande voglia dei Giovani di realizzare questo percorso formativo all’interno dell’I.P.M. tutto si è reso possibile. Per i volontari C.R.I. riuscire a farsi accettare dagli ospiti dell’istituto non è stato semplice ma, dopo anni di servizio e alle attività ludiche svolte insieme sono riusciti trasmette agli ospiti dell’I.P.M. la correttezza verso il prossimo, l’educazione, la lealtà e informare/formare su materie inerenti il primo soccorso e

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Con “SALUTANDO”, uno studio a tutto tondo sulle patologie mediche Valutare l’incidenza delle patologie sul territorio e rispondere in maniera adeguata ad esse. E’ stato questo lo scopo delle due giornate che hanno avuto luogo alle scuole elementari di Palombara Sabina (RM) nelle giornate del 17 e 18 marzo. La manifestazione è stata chiamata “Salutando” ed ha riscosso un gran successo per il secondo anno consecutivo. L’obiettivo è stato sì quello di controllare e prevenire malattie attraverso screening gratuiti alla popolazione con dei medici specialistici, ma anche quello di raccogliere dati per scoprire l’incidenza e le malattie più diffuse sul territorio. Questa raccolta è stata possibile grazie alle interviste generali realizzate nella fase di accettazione e di registrazione di ciascuna persona, le informazioni sono poi state rese accessibili ai medici di base, e saranno poi messe al servizio delle istituzioni, dove verranno studiate per migliorare il servizio cittadino. A partecipare sono state circa 350 persone. Le visite effettuate sono state: screening della prostata e prelievo per patologie prostatiche, odontoiatria, misurazione della vista, screening aneurisma addominale, breath test, MOC, valutazione patologia artrosica, cardiologo, audiometrista, nutrizionista, pediatra, esame spirometrico, screening melanoma e podologo. E’ un punto d’inizio che dovrebbe permettere ai medici e alle istituzioni di considerare gli effettivi problemi presenti e la situazione territoriale, di agire conseguentemente ai dati raccolti, e rispondere dunque alle esigenze della popolazione.


l’educazione alimentare. Elisa ci racconta : “Il mio approccio con i ragazzi dell’I.P.M si è svolto in due incontri. Il primo è stato attraverso un test a quiz sul primo soccorso e l’educazione sanitaria. E’ stato molto stimolante per i ragazzi, anche perché l’hanno presa come una vera e propria competizione a chi rispondeva correttamente a più domande possibili. Non mi aspettavo un tale interesse e invece, tra una battuta e l’altra, siamo riusciti a parlare e confrontarci insieme su tematiche come Le Malattie Sessualmente Trasmissibili, le droghe ed il BLS (Basic Life Support). Nel secondo incontro gli ho consegnato una mini-dispensa illustrata in cui ho raccolto le informazioni più utili relative al primo soccorso”. Invece Federica, volontaria che presta servizio presso l’I.P.M. da ormai 4 anni, dopo essere diventata animatrice IDEA (Igene Dieta Educazione Alimentare), insieme alla delegata dell’attività, ha proposto di provare a proporre ai ragazzi un incontro basato sui temi principali della campagna. La prima lezione si è svolta prima delle vacanza di Natale e sono stati coinvolti una decina di ragazzi in una illustrazione e discussione sulla sana e corretta alimentazione, di ciò che è bene mangiare quotidianamente e di ciò che invece sarebbe meglio evitare. Oltre alla parte teorica, è stato proposto ai ragazzi di fare un’attività pratica: di costruire la “piramide alimentare” utilizzando un cartoncino e le immagini cartacee delle varie tipologie di alimenti, tutti preparati per l’occasione. Vista l’ottima riuscita dell’attività, è stato pensato di riproporre le lezioni IDEA con una cadenza di una lezione ogni tre mesi, proponendo nuovi temi e valutando anche l’apprendimento sulle lezioni effettuate in precedenza. Jacopo ha spiegato le manovre salva vita, nello specifico come comportarsi in caso di svenimenti, arresto cardiorespiratorio e ostruzione da corpo estraneo. “Ho lavorato con circa una decina di ragazzi che si sono dimostrati molto interessati e nonostante un’iniziale distanza nei miei confronti – spiega Jacopo – causata

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dalla mia poca assiduità nel prestare servizio presso l’IPM, si sono lasciati guidare nell’insegnamento di queste manovre salvavita. La seconda parte delle attività, grazie alle capacità di Anna e Giulia nel rapportarsi con i ragazzi, abbiamo creato un momento di confronto in cui ogni partecipante raccontava una propria esperienza di soccorso in strada analizzando ogni comportamento, spiegando la differenza tra comportamento corretto e non. Infine, su richiesta dei ragazzi, abbiamo trattato il comportamento del soccorritore occasionale durante un incidente stradale, con i confronti tra varie culture e nazioni; ad esempio i ragazzi rumeni, già a conoscenza delle nozioni di primo soccorso perché trattato in preparazione dell’esame di guida, ci hanno spiegato che ogni cittadino viene “addestrato” fin da bambino al primo soccorso a causa della grande distanza tra i villaggi e le poche ambulanze a disposizione”. Vista la grande partecipazione dei ragazzi, l’interesse verso gli argomenti trattati questo programma formativo verrà riproposto anche nell’anno 2012-2013. Federica Sorrentino Redazione PIONews

I Giovani della C.R.I. di Gioia Tauro puntano sull’ambiente Giornata all’insegna della formazione con il Climate in Action GIOIA TAURO (RC) - Il rispetto per l’ambiente, le regole e le cautele minime indispensabili da adottare, per agire da “ospiti” rispettosi di questo nostro meraviglioso mondo, sono state alla base della giornata informativa provinciale “Climate in Action”, tenutasi domenica 4 Marzo, presso la sede del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana di Gioia Tauro ed organizzata dal gruppo Giovani della C.R.I. di Gioiese, presieduto dal commissario Angela Spanti, in collaborazione con l’ispettorato provinciale, facente capo all’ispettore Maria Vadalà. L’iniziativa, aperta a tutte le componenti C.R.I. della

provincia reggina ed abbondantemente partecipata, è stata concepita con l’obiettivo di sensibilizzare i volontari sulla tematica ambientale, fornendo loro utili cognizioni sulle più elementari azioni che quotidianamente si possono compiere per mitigare il problema dei cambiamenti climatici. La giornata è stata soltanto la prima parte di un più ampio percorso che, attraverso la formazione dei volontari, si propone, per il loro tramite, di avviare una massiccia campagna di sensibilizzazione rivolta alla ponelle regioni < marzo 2012 <

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polazione, affinché attraverso l’applicazione di nuove e finalmente sane prassi comportamentali possa preservare la salubrità del nostro pianeta. La giornata, ha avuto inizio con i saluti del commissario del comitato locale Fabio Serpico, cui ha fatto seguito un “rompighiaccio” a tema, per favorire la socializzazione tra i presenti ed introdurli con leggerezza alla problematica. I momenti formativi ed informativi si sono svolti in un clima prevalentemente ludico e vivace, consono a veicolare le informazioni tra i giovani, mantenendo alta la soglia della loro attenzione. Si è affrontato, con adeguato approfondimento, il tema dei cambiamenti climatici determinati da fattori antropici ed ambientali, trasmettendo informazioni e consigli concreti affinché anche nella nostra quotidianità si possa agire nel rispetto dell’ambiente, prevenendo il perpetrarsi di pras-

si massicciamente diffuse, che rendono ognuno di noi un inc onsapevole “deturpatore” dell’habitat esterno. E’ stato questo in sintesi il compito degli operatori climate in action, Elena Tomaino ed Emanuele Chidichimo e del delegato tecnico provinciale dell’Area Servizio nella Comunità, Daniela Cogliandro che, a conclusione della giornata hanno distribuito il decalogo del buon consumatore “energetico”, un mini manuale comportamentale per ridurre il dispendio energetico ed i suoi effetti negativi sul contesto ambientale. La giornata informativa, è stata organizzata in vista del prossimo evento globale “60+ Earth Hour” che vedrà protagonisti i Giovani C.R.I. di Gioia Tauro, il 31 Marzo prossimo presso il centro commerciale “Il Porto degli Ulivi”, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul tema del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente. Angela Spanti Gruppo Giovani C.R.I. Gioia Tauro g.gioiatauro@pio.cri.it

Nelle scuole per far conoscere la Croce Rossa 200 ragazzi hanno partecipato all'attività organizzata dai volontari del nuovissimo gruppo piemontese MOROZZO (CN) - Sabato 11 febbraio scorso dalle 10.30 alle 13, il neonato gruppo Giovani della Croce Rossa Italiana di Morozzo ha finalmente realizzato ciò che aveva teorizzato in una lontana sera di giugno scorso ad una festa paesana della zona. Il progetto era molto ardito, anche considerando che è nato basato su 3-4 persone, ovvero i giovani volontari che erano presenti sul terri23 >

torio all’epoca, e si articolava su un percorso di stand per i vari argomenti, alcuni più teorici, altri più dimostrativi, altri ancora più interattivi, infine altri più multimediali. Il panorama si fece più roseo con l’ingresso di nuovi volontari e la formazione ufficiale del Gruppo, il 100esimo del Piemonte. Si diede così il via alla programmazione del’attività pensata.

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Questo mese diamo il benvenuto… Al nuovo gruppo dei Giovani della Croce Rossa Italiana di Popoli, in provincia di Pescara; a quello di San Demetrio ne' Vestini, in provincia de L’Aquila; al nuovo gruppo Giovani C.R.I. di Zungri, in provincia di Vibo Valentia, e infine a quello della Val Bormida astigiana. Un grande in bocca al lupo a tutti!

Continua il successo dell’attività di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili: crescono i contatti anche nel mese di marzo Dopo il positivissimo mese di Febbraio, l'attività di prevenzione circa le malattie sessualmente trasmissibili dei Giovani della Croce Rossa Italiana, continua nel migliore dei modi. I contatti sono davvero molti e si sperimentano nuove modalità di interazione con i giovani. A riguardo, segnaliamo il gruppo Giovani C.R.I. di Molfetta, che ha pensato di tenere una conferenza sul tema a delegazioni di ragazze provenienti da diverse scuole superiori della città. In totale, tra attività in piazza, nei locali e nella scuole superiori, sono stati registrati circa 725 contatti tra i comitati di Parma, Bergamo, Teramo e Molfetta (Ba). Avanti così!

Workshop sull’universalità La Croce Rossa Italiana di Scarlino, con il Commissario Meozzi, ha ospitato presso la propria sede alcuni giovani provenienti da tutta la Regione Toscana. L'incontro - coordinato dal Delegato Regionale Ivana Foti e dall'Ispettore Regionale dei Giovani C.R.I. Lorenzo Lorè - è stato incentrato sul tema dell'Universalità, uno dei sette Principi Fondamentali dell'Associazione che accomunano l'operato di circa 100 milioni di volontari di tutto il mondo.


scuola media del paese dove ad attenderli c’erano 110 ragazzi. In questa occasione, ogni 10 minuti si alternavano i gruppetti di 5-6 persone: ogni stand proponeva un attività abbastanza pesante ma, per alcuni ragazzi, l’esperienza lì ha cambiati veramente tanto da “pedinare” i Giovani C.R.I. per domandare, chiedere informazioni riguardo a corsi ed iniziative. “Un’esperienza sicuramente da ripetere, anche se non presto, per lasciar passare queste generazioni; non spariremo comunque dal panorama dell’offerta alternativa ai giovani” hanno affermato con entusiasmo i giovani volontari.

La prima tappa è stata alla scuola media di Castelletto Stura (CN) dove una novantina di ragazzi attendeva gli operatori C.R.I. i quali hanno proposto sei tappe: i gruppetti formati da una dozzina di ragazzi hanno iniziato il percorso di sensibilizzazione al volontariato e all’attività dei Giovani in Croce Rossa. Insieme ai monitori di primo soccorso ed agli altri volontari si è parlato della storia della Croce Rossa, è stata fatta “visitare” l’ambulanza, si è parlato dei Giovani C.R.I., chi sono e qual è il loro ruolo all’interno dell’associazione. E’ stato poi spiegato ai ragazzi come effettuare una corretta chiamata al 118 e successivamente essi hanno potuto “provare” ad indossare il materiale sanitario in uso sulle ambulanze. Infine è stato spiegato il primo soccorso ad una persona che soffre di crisi epilettiche, ad uno svenimento o in caso di ferite.

I Giovani della Croce Rossa hanno partecipato attivamente ad entrambe le attività, 12 persone a Castelletto Stura e 17 a Morozzo, hanno quasi raggiunto il totale dei volontari afferenti al gruppo che conta 19 Giovani C.R.I.. Il prossimo appuntamento è per la festa del volontariato di maggio dove le 19 associazioni di volontariato presenti a Morozzo, paese che conta poco più di 2100 abitanti, si riuniranno per il secondo anno consecutivo per presentare alla popolazione le rispettive attività. Lì, i Giovani C.R.I. hanno in mente di offrire ai ragazzi del paese una delle campagne di prevenzione proposte dalla Croce Rossa Italiana, punto di forza a livello nazionale. Francesco Ameglio Redazione PIONews

“Erano ragazzi molto interessati: facevano domande – racconta marco Dompè, il responsabile del Gruppo Giovani C.R.I. di Morozzo – ci riteniamo molto soddisfatti del lavoro compiuto anche perché il nostro gruppo è stato costituito da pochissimi mesi e già siamo riusciti a svolgere attività di fund raising e la campagna di igiene, dieta ed educazione alimentare. “Quanta fatica, e che bagno di “folla” – raccontano i Giovani del Gruppo - però l’esperienza è stata utilissima, infatti ha preparato anche i più introversi, formandoli e temprandoli per l’ancora più stancante pomeriggio a Morozzo”. Il 1 marzo infatti dalle 14 alle 17 gli operatori della Croce Rossa hanno svolto la medesima attività nella nelle regioni < marzo 2012 <

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I Giovani C.R.I. di Cuneo e la disabilità Assistenti speciali nell'annuale evento cittadino a stretto contatto con i più vulnerabili Per il tredicesimo anno consecutivo si è tenuto a Cuneo, presso il Palatennis GIS del capoluogo, il consueto appuntamento con il “NEC Wheelchair tennis tour”, noto a tutti come “Tennis in carrozzina”, un torneo internazionale riservato agli atleti diversamente abili ospitato in tutto il mondo da ben 24 paesi. E anche quest’anno, dal 22 al 25 marzo, la Croce Rossa Italiana ha nuovamente preso parte all’evento; i Giovani, in particolare, hanno fornito parte dell'assistenza logistica portando in campo bibite ed alimenti all'inizio di ogni incontro, aiutando nella sistemazione degli atleti nei diversi hotel e favorendo gli spostamenti dei medesimi giocatori dagli alberghi al luogo dei match. Guardandoli giocare, osservano alcuni ragazzi dei Giovani della Croce Rossa di Cuneo, ci si rende conto di quanta forza d’animo sia racchiusa in loro e con quale coraggio abbiano deciso di accettare la propria condizione e andare avanti, scegliendo di praticare questo sport. Gli atleti inoltre, chi più simpatico e disponibile, chi invece un po’ più burbero nelle richieste, erano completamente autonomi: "Quando abbiamo scaricato i bagagli, loro si sono avvicinati e si sono caricati ognuno le proprie cose sulle gambe, dopo sono andati via spingendosi con la carrozzina" affermano alcuni Giovani C.R.I. presenti. Un altro aspetto che li ha molto colpiti è stata la “Regola

La Croce Rossa Italiana si è mobilitata in sostegno della popolazione siriana vittima, in questi mesi, di continue violenze e lo fa con una raccolta fondi in sostegno dei civili. Le donazioni saranno utilizzate per finanziare programmi di soccorso e cooperazione allo sviluppo in collaborazione con la Mezzaluna Rossa siriana (SARC) e il Comitato Internazionale della Croce Rossa.

dell’Aiuto”, ovvero la volontà di avvalersi dell’aiuto degli altri solo ed esclusivamente se richiesto dagli stessi atleti. I giovani volontari si sono ritenuti entusiasti per aver avuto la possibilità anche quest’anno di partecipare ad un’esperienza di questo calibro e poter quindi far tesoro di quanto appreso; ogni anno infatti la Croce Rossa di Cuneo si impegna a fondo affinché il suo ruolo nell'organizzazione sia sempre più attivo e vissuto con la giusta consapevolezza fondamentale per il buon funzionamento dell’attività. Ciò che rimane impressa è sicuramente la grande lezione di vita che questi sportivi infondono a noi tutti, come ai loro familiari, pronti a fare il tifo e agli organizzatori dell’evento. Ci fanno capire come la vita di ognuno di noi sia così importante e allo stesso tempo fragile, libera di spezzarsi ad ogni minuto e di come possiamo ritenerci fortunati noi invece, che a volte disprezziamo tutto questo, senza rendercene conto. La Croce Rossa si è anche occupata dell'assistenza sanitaria durante tutto l'evento nonché dei transfert degli atleti dagli hotel ai campi da gioco. L’articolo è stato scritto in collaborazione con cristina delfino, noemi bafumo e miriana dalmasso Francesco Ameglio Redazione PIONews

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Emergenza popolazione siriana

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Area Pace ed Area cooperazione Internazionale, ottimi risultati per la giornata regionale in Emilia Romagna A Bologna si è svolta una giornata regionale dell'Area Pace e dell'Area Cooperazione Internazionale per volontari non formati, organizzata dai rispettivi Delegati Tecnici Regionali. I partecipanti, divisi per area d'interesse, hanno approfondito le loro conoscenze, lavorando sul testo del Progetto Associativo, per poi pianificare insieme un'attività, con l'obiettivo di applicarla sul territorio locale. Ai ragazzi è stato dato il compito di contattare le persone formate a seguito dell'incontro, per poter contestualizzare e adattare alla propria realtà l'attività pianificata. "La necessità di attuare questa tipologia di incontro - dice Serena Ghidorsi, D.T.R. dell'Area Pace deriva dal parere, purtroppo comune, che solamente le figure formate possano approcciarsi alle due aree in questione. Coinvolgere anche persone nuove ci aiuta ad avere più contributi e ad avvicinare a queste attività sempre più volontari, che un domani potranno poi formarsi e continuare un percorso nell’area. Tutto questo quindi non sminuisce l'importanza della formazione, su cui continuiamo ad investire tanto”. I partecipanti hanno descritto la giornata come interessante e utile poiché hanno potuto conoscere meglio le due aree e, progettando, hanno compreso di poter essere agenti di cambiamento in prima persona.



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