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Andrea Pietrangeli Contemplazione

Storia di paura e coraggio

Andrea Pietrangeli

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Contemplazione

© 2019 Andrea Pietrangeli

© 2023 Spazio Interiore

Edizioni Spazio Interiore

Via Vincenzo Coronelli 46 • 00176 Roma www.spaziointeriore.com redazione@spaziointeriore.com editing Francesca Aliperta copertina

Andrea Pietrangeli progetto grafico

Fabrizio Crollari

I edizione: febbraio 2023

ISBN 979-12-80002-52-5

Finito di stampare nel febbraio 2023 presso Lineagrafica srl, Città di Castello (pg)

Tutti i diritti sono riservati.

PREFAZIONE ALL’EDIZIONE DEL 2023

Caro/a lettore/lettrice, quella che hai tra le mani è l’edizione riveduta e corretta del mio libro preferito: Contemplazione. Storia di paura e coraggio. Ti ringrazio davvero per essere qui a leggermi. Questo libro è molto intimo e personale, talmente personale e sincero che in profondità ci ritroverai molte parti di te, perché nel profondo siamo connessi, io e te.

Grazie davvero. Io tempo fa non ci credevo alle connessioni... poi la vita mi ha fatto ricredere, a suo modo. Quando vuole, la bastarda sa essere molto convincente. Non sai che gioia essere qui! Tu neanche lo immagini quanto sono affezionato a questo libro. Rivedere la mia vita come se mi scorresse davanti non ha prezzo. Quando ho scritto queste pagine – tra il 2018 e il 2019 sull’isola di Fuerteventura – è stato come compiere un nuovo viaggio dentro me stesso che mi ha riconnesso con tutte le prove che ho passato nel passato, stando però presente nel presente per immaginare un nuovo futuro da vivere al futuro nel presente senza più passato. (Questa, se l’hai capita, stai molto più avanti di ciò che credi.)

Questo libro fu per me l’occasione di rivivere sotto forma di parole le tante avventure e vicissitudini escogitate chirurgicamente da un me stesso molto piccolo, e in alcuni casi molto stupido, che incarnava con forza una resistenza continua all’Amore. Avrei potuto sceglierlo in ogni momento, ma mi rifiutavo di accoglierlo e continuavo a preferire il dramma, la paura, il controllo, la colpa, la vergogna e il conflitto.

Oggi, con il dovuto distacco, provo immensa gratitudine per il mio passato e moltissimo Amore per quel ragazzo cocciuto e per le sue storie, ma quando quel passato era presente, ero tutt’altro che sereno. Ho preso certe bastonate emozionali... non mi è stato risparmiato nulla, anzi! Non mi accorgevo che mi capitava quello che mi capitava perché il cuore era chiuso e serrato a doppia mandata. Facevo tutto da solo! La fregatura è che te ne accorgi sempre dopo... e a volte anche molto, molto dopo.

Ho vissuto attimi di paura e momenti di coraggio veramente tosti, come potrai leggere tra breve, ma senza accorgermi che tutto nasceva dalla resistenza all’accettarmi e a volermi più bene. Guidato dall’insoddisfazione giovanile, alla frenetica caccia del nulla, le mie erano solo fughe mascherate dal “volere di più”. Manipolato da un’irrequietezza costante, schiavo della ricerca di attenzioni e affamato di sensazioni irresponsabili, sono arrivato fin qui. Oggi sono molto più pacato e centrato, ma se non ci fossero state quelle prove sul mio percorso non avrei potuto aprire il cuore e accettare finalmente l’altro me.

Sono state avventure splendide e irripetibili, al limite del reale, ma pur con tutta la loro pienezza e vitalità ero come un cane che si mordeva la coda, finché non mi sono accorto della fregatura infernale: continuavo a fuggire dalla mia grandezza. Ebbene, oggi lo posso dire: quel me di prima è stato molto coraggioso nella sua stupidità. Vivendo il suo microcosmo mi ha fatto scoprire con sorpresa che in me c’era anche un macrocosmo strabiliante, completo, immenso. Questa sì, è davvero la bella notizia di oggi: sono un capolavoro! (Di come abbia scoperto di essere un capolavoro e del mio processo di autoguarigione profonda ne parlo in un altro libro, scritto dopo quello che hai tra le mani. Si intitola Sticazzi. La suprema via della leggerezza e invita a cavalcare una visione zen e taoista dell’esistenza per salvarsi dai doveri, dalle responsabilità, dalla coerenza, dalle recite e da tutta quella robaccia che gli adulti, gli stitici di vita e i rigidi di carattere si ostinano a volerci appiccicare addosso.)

Sono un capolavoro, stavo dicendo, un’anima piccola e insignificante, che non sa niente, sperduta in un angolo di multiverso. Sono un bambino innocente che vive secondo i dettami del suo sentire. Sempre più lontano dalle educazioni, dalle lezioni, dai consigli, dai sistemi, dalle società, dalle regole e dalle masse catalogate, perfettamente allineate in-formazione, pilotate dagli schermi, dai soldi e dalle dipendenze. Ho imparato a non guardare più lì, dove non mi piace. Non correggo, non salvo nessuno, non consiglio, non indico. Chi sono io per dire cosa deve fare un altro essere umano? A malapena riesco a dirmi cosa fare io... Funziona così: mi guardo solamente vivere e riesco anche con sorpresa a godere di queste ondate veloci e insignificanti nel nulla cosmico. Vado su, vado giù ed è un divertimento senza precedenti! Altro che giostre o altalena... questa è la mia vera contemplazione. Contemplazione è bearsi e godere di tutto quello che c’è, pronti a lasciar andare tutto, in ogni istante. Contemplazione è gratitudine per tutto ciò che si vive e si sperimenta, nel bene e nel male, nella paura e nel coraggio. Contempl-Azione è contemplare la propria azione. Non si tratta di una meditazione o di un’osservazione statica, ma di un’azione consapevole di presenza e apprezzamento totale nei confronti della vita. Detto più semplicemente: «Finché hai un corpo, hai un culo. Muovilo!» Questo è quello che sento: il miglior modo per vivere una vita è viverla il più pienamente possibile, finché c’è. Contempla tutto, lascia andare e prosegui oltre. Non so davvero se questa sia vera Contemplazione (ma poi chi lo decide?), sicuramente so che il sentirmi una gigante nullità attraverso cui passa tutto l’universo, visibile e invisibile, mi fa sentire davvero bene.

Ho perso la gioia per strada.

«Se vuoi ritrovarla, fai la strada al contrario! La ritroverai proprio nel punto esatto in cui l’hai persa!»

Ma... non me l’ha rubata qualcuno? «Impossibile, non esiste nessuno oltre te!»

Allora tu chi sei?

«Sono la tua gioia!»

Gioia – A. Pietrangeli (2018)