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Assistenza per l'anima

La forza terapica delle parole

L’assistenza spirituale contribuisce al processo di guarigione

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Qualcuno bussa dolcemente alla porta. “Posso entrare?” chiede una voce gentile. È l’assistente spirituale dell’ospedale. Sono persone con una formazione teologica ma non si tratta necessariamente di sacerdoti. Anche se l’Assistenza spirituale in Alto Adige ha un orientamento prettamente cristianocattolico, è aperta all'incontro con tutte le persone, indipendentemente dalla loro fede e visione del mondo. Gli/le assistenti spirituali cercano di essere presenti, di ascoltare e comprendere le domande e i bisogni dei pazienti, di dare sostegno, aiuto e consolazione anche dal punto di vista religioso - spirituale. Condividono momenti di disperazione e dolore come anche di gioia. L’attività dell’ATAA, soprattutto negli uffici delle diverse sedi, si avvicina per molti versi a quella dell’assistenza spirituale.

Insieme a tutti gli altri servizi ospedalieri, l’assistenza spirituale contribuisce al processo di guarigione. Al centro pone la persona nel suo complesso: la situazione che vive in quel preciso momento, la sua storia personale, le sue esperienze, il suo dolore, il lutto e la compassione, ma anche la sua vitalità, le sue speranze e i suoi desideri.

Christine Leiter in estate ha detto addio al suo ufficio di sede dell’ATAA a Dobbiaco per andare a lavorare all’ospedale di Brunico come assistente spirituale. Per otto anni e mezzo, due giorni la settimana, si è occupata dell'ufficio del circondario di Dobbiaco rispondendo al telefono e gestendo anche molti primi contatti. Il tutto senza mai smettere di inseguire il suo sogno di sempre: studiare teologia.

Capire quanto Christine Leiter sia empatica è facile, basta sentirla rispondere al telefono. È gentile, riservata, la sua voce dolce. Non le piace affatto stare sotto i riflettori. Quando ha intrapreso l'avventura di studiare teologia allo Studio Teologico Accademico di Bressanone, non sapeva se ce l'avrebbe fatta. Il carico di lavoro era pesante e lei era già impegnata due giorni la settimana. Andare a Bressanone tre volte la settimana è stato poi altrettanto impegnativo che imparare il latino, il greco e l'ebraico. Christine è riuscita a gestire entrambe le cose: una gestione ottimale del tempo e la capacità di concentrarsi sugli studi con la preparazione di 90 esami in 5 anni.

Fin da piccola i temi legati alla sfera della morte l'hanno preoccupata e affascinata. "Dopo aver passato la maturità, nel 1985, mi sarebbe piaciuto studiare religione comparata" dice. La sua vita però ha preso una strada diversa: un lavoro, un matrimonio e due figli. Ma il sogno è rimasto. È stato solo quando i due figli sono andati a studiare a Vienna e a Innsbruck che Christine lo ha ripescato cominciando a dargli forma e sostanza.

Ha completato gli studi nel 2019 nei tempi previsti. Passo dopo passo. Oggi ha 56 anni e non vede l'ora di intraprendere un nuovo cammino. "Quello che facciamo qui alla sede dell’Assistenza Tumori è anche una cura pastorale", dice Christine Leiter. "Diamo molti aiuti concreti, ma soprattutto parliamo molto con le persone colpite dalla malattia, interagiamo con loro, rispondiamo alle loro esigenze e preoccupazioni". E le conversazioni, ne è convinta, "sono importanti quanto tutto ciò che l’associazione fa per le persone colpite".

In questo senso, gli anni trascorsi dal febbraio 2014 nella segreteria di Dobbiaco sono stati preziosi anni di apprendistato che l'hanno preparata al suo nuovo lavoro da assistente spirituale. "All’ATAA ho imparato cosa significhi accompagnare le persone, esserci per loro". La Presidente del circondario Ida Schacher non è affatto contenta di perderla, ma lei e tutto il Consiglio le augurano il meglio per il suo nuovo percorso. Di lavoro e di vita. •

Christine Leiter