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Verso una lenta “normalità”

sulla redditività e sulla situazione economica dell’azienda sono attualmente ancora positivi, anche se in prospettiva evidenziano un peggioramento, soprattutto per via degli scenari di guerra in corso. Ciò che sta diventando rapidamente evidente è che le aziende di tutte le tipologie, e in generale tutte le professioni, hanno la necessità di trovare nuovi modi per fare le vecchie cose, o nuovi modi per fare nuove cose. Le imprese stanno riconoscendo l’importanza di stare al passo con le esigenze tecnologiche e di competenze in continua evoluzione. Man mano che la tecnologia continua ad evolversi, le abilità che sono state storicamente preziose, diventano obsolete e sorge la necessità di un appren- dimento rivisto. La riqualificazione professionale è un passo importante per tutte le organizzazioni per aumentare la loro produttività, migliorare i profitti e stare al passo con gli ultimi sviluppi nei rispettivi campi. Pensando ai più giovani, oggi i bambini imparano prima a usare un tablet che a scrivere, questo implica la presa in carico da parte della scuola nell’introduzione al digitale che si configura come nuovo linguaggio, un’attività che non può essere demandata alle famiglie e contempla anche un aggiornamento costante dei programmi didattici nell’ambito dell’istruzione di ogni ordine e grado, incluso il mondo universitario e dell’alta formazione. La sfida è saper gestire la transizione tra istruzione e mondo del lavoro, favorendone la sovrapposizione lungo tutto l’arco della vita. Il futuro dei due mondi è destinato a fondersi più che mai. Robot, capitale umano e apprendimento digitale sono le basi su cui educatori e datori di lavoro modelleranno l’apprendimento e il lavoro. Una grande opportunità per le imprese cooperative, da quelle più grandi alle microimprese, è proprio quella di investire nell’ambito della conoscenza e dell’innovazione tecnologica anche attraverso la collaborazione con i nostri centri di ricerca, primo fra tutti la Fondazione Bruno Kessler e la Fon- dazione Edmund Mach. Il movimento cooperativo dovrà operare per rendere la transizione digitale, ormai imprescindibile per lo sviluppo, un processo sostenibile e inclusivo affinché non sia lasciato indietro nessuno, nel pieno rispetto del principio mutualistico che anima la cooperazione. Una opportunità anche per trovare nuova linfa proprio in ambito digitale. Il modello dell’impresa cooperativa, rinnovato e adattato ai nuovi scenari tecnologici, potrà consentire di intercettare un mercato di beni e servizi in profonda trasformazione senza al contempo aumentare le disuguaglianze economiche e sociali, anzi riducendole.

Una grande festa alla riscoperta dell’arte panificatoria. Profumo di festa, di pane e di casa. A Storo, il 2 aprile, si è celebrato l’alimento che più è ritenuto indispensabile per la sopravvivenza della popolazione: il pane. Pane per tutti i denti e per tutti i sensi: da guardare, assaggiare, comprare ed ascoltare.

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Dopo il successo della prima edizione, la Cooperativa Agri 90 ha voluto fortemente organizzare la seconda edizione dell’iniziativa nata con il fine di valorizzare i prodotti della terra, in particolare il pane e i prodotti da forno realizzati con la farina di frumento e la farina di granoturco di Storo.

Un evento volto a mettere i risalto un settore delicato in collaborazione e con il fondamentale sostegno di una serie di realtà del territorio tra cui il Consorzio Bim del Chiese, l’Apt Madonna di Campiglio, il Comune di Storo, la Federazione italiana della Cooperazione, gli Istituti Alberghieri di Tione e Rovereto e i numerosi produttori di tutto il Trentino. La manifestazione dedicata ai prodotti dell’arte bianca si è svolta nello stabilimento di Agri 90, in località Sorino, dove sono accorsi molti visitatori locali e non, omaggiati di un pacco di farina bianca a testa e di una confezione di mele, che tra le varie casette degli espositori presenti hanno degustato ma anche acquistato