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Orsi, lupi, uomo: convivenza solo con regole precise e rispettate

di Ezio Valenti - Vicepresidente Coop. Latte Trento

Una domanda agli animalisti sul futuro della montagna peggi, sono i primi animalisti ambientalisti che ci sono sul territorio ed evitano tantissimi eventi molto pericolosi che succedono in tante altre parti d’Italia dove la montagna è stata abbandonata.

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Perciò facciamo alcune considerazioni, prima di tutto vogliamo essere vicini alla famiglia di Andrea, colpita da questa assurda tragedia.

Fin dall’inizio del secolo scorso l’orso era considerato un predatore pericoloso, nocivo, con difficile convivenza con l’uomo. Il nostro Trentino, la nostra valle sono, fortunatamente, frequentati fino in alta quota, per questo la presenza eccessiva di orsi crea problemi oltre che tanta diffidenza e paura, al punto che tante persone sentono di non potersi muovere liberamente e rinunciano alla frequentazione della montagna.

Poi la presenza degli orsi è aumentata tantissimo se si pensa che negli ultimi venticinque anni siamo passati da zero a più di cento esemplari, in que- sto senso l’allontanamento di alcuni di questi ritenuti pericolosi penso non sia una questione che fa la differenza. Considerato che anche nei protocolli (Pacobace) l’introduzione di questa specie era prevista con un numero massimo per un fattore di convivenza possibile in base alla densità del nostro territorio, così come era prevista la rimozione di esemplari pericolosi.

Faccio quindi una domanda agli animalisti e ambientalisti. Che montagna vogliamo? Visto il periodo, vogliamo che i nostri allevatori inizino la stagione del pascolo dei prati di bassa quota, vogliamo che comincino l’importantissima pratica degli alpeggi delle tante e bellissime malghe della nostra valle, vogliamo che diano avvio allo sfalcio dei prati, cosa non scontata vista la conformità della nostra valle, e tutto questo per renderla sicura e bella per tutti quelli che la frequentano. Abbiamo speso risorse per far si che i turisti possano venire da noi, ma visti gli ultimi eventi ho grandi dubbi che ancora frequentino la nostra valle con le proprie famiglie…

In conclusione, affermo che i primi ambientalisti e animalisti sono i contadini, gli allevatori, quelli che vivono in montagna 365 giorni all’anno, quelli che accudiscono i propri animali di qualsiasi specie essi siano. Con questo, lasciamo perdere le prese di posizione estreme e lasciamo che le nostre istituzioni, la Provincia, la Comunità di Valle, i Comuni, facciano informazione e formazione, e quando serve anche prendano, per il bene di tutti, la decisione di allontanare gli esemplari ritenuti pericolosi, senza che per questo vi siano manifestazioni e affermazioni assurde.

In primis la nostra gente, il nostro territorio, le nostre montagne… Il nostro bel Trentino.

Un noto scrittore diceva che “la montagna è come la mamma, va amata e rispettata”. Ecco, in questo semplice ma profondo pensiero si riassume quello che ho scritto in questo articolo.