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CARO ZODIACO

L’oroscopo che ti giudica, ma che alla fine ti vuole bene

di Simone Lisi - illustrazioni di Paolo Metaldi

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Ariete

(21 marzo-19 aprile)

Caro Ariete aprile è il tuo mese. Forse sarà la volta buona che riuscirai a fare quella cosa semplicissima (una cosa davvero minuscola, sottilissima, da niente) che pure da molto tempo rimandi di fare. È passato talmente tanto tempo che quasi hai dimenticato cos’è che dovevi fare, ma a forza di trascinarla nel tuo subconscio è diventata una specie di palla enorme che s’innalza all’orizzonte e getta un’ombra scura su tutto. Dai, Ariete, ci siamo capiti, fallo per tutti noi.

CANCRO (21 giugno-22 luglio)

Caro Cancro il conflitto non sembra parte del tuo vocabolario, ma tutti intorno a te lo comprendono bene. Eppure ho come la sensazione, caro Cancro, che anche se tu dichiari di non conoscere questo idioma (forse) ogni tua metafora è l’equivalente, nella nostra lingua, di una piccola bestemmia.

BILANCIA (23 settembre-22 ottobre)

Cara Bilancia gli organi che vi rappresentano sono quelli filtranti (vescica, fegato, pancreas, reni e cistifellea). Capisco che per voi sentir parlare di questa roba non è molto chic, ma questo filtro che ponete tra voi e gli altri è per così dire un filtro al quadrato. Quindi? Niente, era così per farvelo notare.

CAPRICORNO (22 dicembre-19 gennaio)

Caro Capricorno da un lato c’è il culto dell’efficienza, dall’altro la solitudine. Te a volte sei come catapultato nei tuoi undici anni, una festa scolastica, un gioco da tavolo. Stringi la tua Fanta tra le mani e devi far girare la piccola ruota di cartone che indicherà una strada oppure l’opposta.

Caro Leone vorrei incontrarti mentre faccio la spesa al supermarket, tra i corridoi illuminati al neon freddo e bianco, vorrei vedere cosa compri, sapere come ti nutri. Mi piacerebbe camminare davanti al bancone dei surgelati e spiarti, nel riflesso del settore delle pizze con glutine, che non prenderò.

SCORPIONE (23 ottobre-21 novembre)

Caro Scorpione sotto camera tua c’è una stanza sotterranea grande come un hangar d’aereo, vi si accede da una piccolissima porticina posta dietro al letto. Dentro questa enorme stanza a volte andate a vedere: è tenebrosa, ma il punto non è cosa c’è o non c’è, ma che quella stanza esista.

ACQUARIO (20 gennaio-19 febbraio)

Caro Acquario stamattina ti sei svegliato bene, hai aperto la finestra di casa e hai gridato con tutto il fiato che avevi nei polmoni: “No all’egooooo”. Poi ti sei sentito subito meglio, e quindi che ti devo dire, hai fatto bene. Certo non so quanto gioverà al tuo rapporto col vicinato.

Caro Toro eppure io mi ricordo che tu eri anche un segno della seduzione. Non la seduzione dell’ultimo periodo, quella non vale, non quella esplicita, ma una seduzione stranissima, super silenziosa, fatta di cose minuscole, quasi per nulla taurine. Eppure è così, me lo ricordo.

GEMELLI (21 maggio-20 giugno)

Caro Gemelli riparare un mobiletto, preparare una torta paplova per domenica, fare una lunghissima passeggiata in campagna. Sono cose che potresti valutare di fare, non tanto come atto psico-magico, ma perché sono cose che sai fare bene, anzi nemmeno per quello: perché ti fanno stare bene.

VERGINE (24 agosto-22 settembre)

Cara Vergine sei fragile, sei profonda e sei esplicita. Di queste tre caratteristiche quella più vera è la profondità, quella più misteriosa è l’essere esplicita. Sulla fragilità non c’è molto da dire, ma spero che questo aprile tua sia forte, fortissima, e penso che lo sarai.

SAGITTARIO (22 novembre-21 dicembre)

Caro Sagittario vabbè, allora sai tutto te. E malgrado questo vuoi pure risultarmi simpatico, e la cosa veramente più incredibile di tutte è che mi sei effettivamente simpatico. Il punto è che non te ne accorgi nemmeno, o forse non ci fai caso, insomma Sagittario, lasciamelo dire, sei esasperante.

PESCI (20 febbraio-20 marzo)

Caro Pesci cosa c’era prima che tu nascessi? Intendo dire, proprio nello spazio che occupi tu. Probabilmente la risposta che daresti tu, una risposta poco chiara, ma bella, è che prima che tu nascessi c’era del liquido, anzi al plurale, c’erano dei liquidi. Io ti guarderò senza capire, ma tra noi è sempre così.