Informare Ottobre 2011

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Anno 7° - Numero 102 - OTTOBRE 2011

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” GA.SA

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Discarica La Selva in fiamme ed abusiva, speciale incendi > > > pag. 2-3

Demolizione Parco Saraceno e squallore all’ex centro sportivo > > > pag. 5

Contro il Consorzio di bonifica

> > > pag. 8

Là-Bas, il dramma di Castel Volturno sbaraglia Venezia > > > pag. 7

Quanto costa la raccolta rifiuti

> > > pag. 6

L’inchiesta Cassiopea è finita sepolta negli archivi giudiziari nazionali con il titolo definitivo: “Prescritta”. Così va a farsi benedire una delle più grandi inchieste sui reati ambientali in Italia legate al ciclo dei rifiuti, resa ancora più importante per aver portato a galla un sistema di smaltimento clandestino di rifiuti tossici industriali. Qualcuno, nelle verdi pianure del Nord Italia, produceva i suoi prodotti Made in Italy ad alto valore aggiunto e poi, per abbattere i costi, si girava intorno per trovare una destinazione agli scarti. Troppo cari gli specialisti del settore, che tutelano la natura ed hanno processi di qualità certificati a livello europeo. Meglio trovare altre soluzioni. Così s’inventarono il SUD PATTUMIERA D’ITALIA e decine di acri di terreni in Provincia di Caserta divennero

facili cimiteri per il loro “business” milionario. Fare una cronistoria è difficile, mi basta citare lo sdegno dello scrittore Roberto Saviano alla notizia della prescrizione ed il commento del Procuratore Donato Ceglie, magistrato artefice dell’inchiesta Cassiopea: «Non è stato tutto inutile, i treni che portavano i rifiuti dal Nord al Sud c’erano davvero, ora grazie a quest’indagine il traffico si è interrotto, la discarica d’Italia ha chiuso». Se il traffico dei rifiuti si è interrotto (come ebbi modo di scrivere a quel tempo, l’inchiesta partì nel 2003, ma ancora nel 2007 ogni tanto comparivano, anche nei luoghi di Castel Volturno, le balle di rifiuti non identificati) grazie all’attenzione espressa dalle Forze

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dell’Ordine e dalla Magistratura, un torto a questa terra è stato fatto. Le eventuali contravvenzioni, comminate agli imprenditori poco rispettosi dell’ambiente e poco attenti nel selezionare i propri fornitori di servizi smaltimento, non potranno colmare la sensazione di presa in giro. I rifiuti sottoterra ci rimarranno ancora per un bel po’, in certi casi (dove non è stata ancora rintracciata la discarica) forse ci rimarranno per sempre. E tutti porteranno conseguenze alla salute dei cittadini di Caserta e di tutti gli altri luoghi vittime di queste “leggerezze”. I rifiuti li avevano seppelliti loro, ora con la prescrizione ci si è messa una bella pietra su (sigh!). el.rom.


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