Oscar de Bertoldi DE MORRA - Tesi di laurea 2003-2004

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La categorie proposte da Caillois sono solo quattro (De Sanctis Ricciardone le definisce “ludemi”65) strutture elementari irriducibili, principi di base che caratterizzano tanto i giochi quanto la disposizione, la tensione del giocatore: sono l’agon o competizione, l’alea o caso, la mimicry o rappresentazione, l’ilinx o vertigine66. L’agon comprende tutta una serie di giochi di competizione, individuali o a squadre. Presupposto di questo ludema è che venga creata artificialmente l’uguaglianza delle probabilità di successo affinché gli antagonisti si affrontino in condizioni ideali, tali da attribuire un valore preciso e incontestabile al trionfo del vincitore. È il caso degli sport, dei cruciverba, degli scacchi, delle sfide tra bambini come delle lotte dei pavoni selvatici. Nell’alea (dai “dadi”, in latino) questa creazione artificiale di uguaglianza pone gli sfidanti “di fronte al cieco verdetto della sorte”67. Esempi tipici sono forniti dai dadi, la roulette, testa o croce, pari e dispari, ecc. Agon e alea esprimono atteggiamenti opposti e simmetrici, ma obbediscono di fatto alla stessa legge: “la creazione artificiale, fra i giocatori, di condizioni di assoluta uguaglianza che la realtà nega invece agli uomini”68. Se nell’agon il giocatore è l’unico artefice della propria vittoria, nell’alea il giocatore è totalmente passivo e si abbandona al destino: in tale situazione cioè il ruolo del merito e del caso risultano indiscutibili. Nell’uno e nell’altro modo, si evade dal mondo “facendolo altro”, ma si può evaderne anche “facendosi altro”: a questo bisogno risponde la mimicry.

Come li definisce De Sanctis Ricciardone (1994: 69). a conclusioni simili era giunto nello stesso periodo, ma autonomamente, anche il filosofo e sociologo tedesco Friedrich Georg Jünger (1953: 33-103) che nel suo Saggio sul gioco classifica i giochi in base alla loro origine (“le motivazioni del loro prodursi”) distinguendo tre categorie: i giochi di fortuna, i giochi di abilità e i giochi che si basano sulla mimesi; è evidente che essi corrispondono rispettivamente alle categorie cailloisiane di alea, agon e mimicry, mentre non viene considerata la categoria dell’ilinx, la vertigine. 67 Caillois 1958: 35. 68 ibid.: 36. 65

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