Rigenera la mente e non invecchi mai

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SOMMARIO

INTRODUZIONE

L’età più bella della vita

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è quella che hai

IL NOSTRO PERCORSO

Il tempo fa maturare i nostri talenti e il carattere

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LA CRISI DI MEZZA ETÀ

Non si accetta il trascorrere degli anni

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Lo psicologo in tasca

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RESTARE IN FORMA

Mantenere la salute e un corpo efficiente

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UNA MENTE SEMPRE ATTIVA

Conservare giovane il cervello

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L’AMORE CONTINUA

Tenere accesi i rapporti di coppia

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CONCLUSIONI

Non è mai troppo tardi per...

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Rigenera la mente e non invecchi mai

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INTRODUZIONE

L’età più bella della vita è quella che hai

«L’

età più bella della vita è quella che hai» era lo slogan di un movimento di “Pantere grigie” negli

Stati Uniti, un gruppo di anziani che voleva ribadire che la capacità di vivere pienamente e felicemente la propria vita non dipende certo dall’età anagrafica. Questa considerazione è valida a ogni età, ma merita di essere ribadita per la vecchiaia, vista la scarsa considerazione di cui questo periodo della vita sembra godere ai nostri tempi. Gli atteggiamenti abituali nei confronti della vecchiaia sono due: o si nega facendo finta che non debba arrivare mai, oppure la si svaluta completamente, come del tutto negativa. Non si tiene conto del fatto che negli ultimi decenni la vita media si è Rigenera la mente e non invecchi mai

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INTRODUZIONE

allungata di molto e che le condizioni fisiche sono migliorate notevolmente. Una persona all’età della pensione è ancora in possesso di tutte le proprie capacità e ha davanti a sé la possibilità di trascorrere molti anni di una vita piena e attiva. Nonostante questo, nella pubblicità, nella moda e negli organi di informazione che creano i modelli collettivi impera ancora un esasperato “giovanilismo” per cui il mondo è rappresentato come se esistessero solo persone con meno di 50 anni.

La paura dell’età che avanza impoverisce la vita È un atteggiamento perfettamente in linea con l’orientamento materialistico della nostra società. Il nostro mondo è concentrato sulla forma, sull’aspetto esteriore, sui ruoli sociali; la vecchiaia è vista come una perdita rispetto a queste caratteristiche e quindi una svalutazione. Questo modo di vedere si è radicato profondamente nella maggioranza delle persone, in tutti coloro che ritengono che il procedere degli anni provochi solo un inesorabile impoverimento progressivo e che la qualità della vita tenderà solo a peggiorare. Ma sono proprio queste convinzioni del tutto infondate che portano a vivere male non solo la vecchiaia ma anche gli anni che la precedono. L’atteggiamento negativo di chi si attende solo il peggio dal passare degli anni 8

Lo psicologo in tasca


provoca un progressivo impoverirsi della vita, la perdita di senso e di entusiasmo che colpisce molte persone già a 50 anni, intesi quasi come un giro di boa, come la “fine dei giochi”… La crisi di mezza età e la depressione ad essa collegata, che molti individui sperimentano, derivano proprio da questo modo errato di concepire la vita e le sue stagioni, da questo atteggiamento che ostacola la nostra crescita.

Invecchiare bene vuol dire maturare Lo sbaglio fondamentale sta nel fatto che si parla tanto di invecchiamento, ma poco o nulla di maturazione. Stiamo molto attenti al rischio di decadimento fisico, a conservare l’aspetto esteriore e quelle che consideriamo le condizioni di salute ottimali, ma prestiamo pochissima attenzione a quello che accade nella nostra interiorità man mano che passano gli anni. Invece è proprio questo processo di maturazione interiore quello che ci può portare a una situazione di vero benessere e di felicità. Invecchiare bene non significa solo arrivare a 60 anni dimostrandone 45, ma portare a compimento, a maturazione, le nostre potenzialità individuali e il nostro carattere, ossia diventare via via ciò che davvero siamo destinati a essere. Il nostro carattere, come dice il grande psicanalista Rigenera la mente e non invecchi mai

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INTRODUZIONE

James Hillman, matura solo da anziani, ecco perché noi tutti dobbiamo invecchiare: non per morire ma per portare a compimento la nostra missione fino in fondo. Maturare vuole dire armonizzare contrasti e asperità, abbandonare la lotta interiore a favore della pacifica accettazione ed espressione di quel che siamo. Invecchiare è un bisogno dell’anima, dettato dalla necessità di esplorare altri ritmi, altri sapori, altre visioni, che ci sono possibili solo con il trascorrere degli anni. Ma perché questo accada deve cambiare il nostro modo di pensare, di vedere le cose; dobbiamo acquisire uno sguardo più profondo su ciò che ci circonda. La vecchiaia, come ben avevano compreso gli antichi è la stagione del raccolto, è il momento in cui il frutto raggiunge il culmine del suo sviluppo, e quindi acquista il suo sapore più pieno, più rotondo.

Il saggio che è dentro ciascuno di noi Gli antichi hanno sempre associato la vecchiaia alla saggezza, alla lungimiranza, all’equilibrio, a una visione profonda e interiore. I vecchi, lungi dall’essere considerati creature deboli e dipendenti, erano invece rispettati come i custodi e i depositari di un sapere antico quanto l’uomo. Ecco perché in tutti i miti e le fiabe il Mago, il Re, il Sacerdote, il Maestro, il Guaritore, sono rappre10

Lo psicologo in tasca


di rivelare la Verità. Sta a lui

«La vecchiaia è la più inattesa tra tutte le cose che possono capitare ad un uomo».

dare al giovane forte, ma ine-

Lev Tolstoj

sentati da un uomo anziano e benevolo cui spetta il compito

sperto, lo strumento (una spada, una chiave, una parola magica...) per superare le prove che lo attendono, per sconfiggere mostri e arrivare al tesoro. Il vecchio saggio è simbolo dell’indispensabile scambio di nozioni tra generazioni, che nella nostra cultura giovanilista a oltranza si è perso. Tutte le volte che cercano di farci credere che con la vecchiaia ci aspetta solo un inevitabile decadimento, ricordiamoci che quello che sta maturando dentro di noi non è un individuo debole e incapace, ma il Saggio che conosce i segreti della vita. Invecchiare non è dunque una parabola involutiva che dobbiamo cercare di bloccare, ma è il proseguimento di un percorso di crescita; la nostra forza vitale non si esaurisce, cambia solo direzione: dall’esterno all’interno. Per questo è essenziale nutrire la nostra anima, la nostra essenza interiore; essa sarà sempre più, man mano che passa il tempo, la custode della nostra salute e della possibilità di goderci la vita con una pienezza e una gioia insospettabili. Rigenera la mente e non invecchi mai

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IL NOSTRO PERCORSO

Prima di tutto liberiamoci da un’idea sbagliata Per poter affrontare l’invecchiamento nella maniera più naturale e fisiologica possibile, ossia maturando, occorre partire dalla testa, dalle idee che ostacolano questo processo. Dobbiamo ristrutturare il nostro modo di interpretare il passare del tempo perché, come dice il grande psicanalista James Hillman «la patologia principale della vecchiaia è l’idea che ne abbiamo, non la vecchiaia in se stessa». Cambiamo dunque il modo di pensare ad essa, per riprendere il timone della nostra crescita.

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Lo psicologo in tasca


PRIMO PASSO

Non è un decadimento ma una trasformazione

O

ccorre fare quella che Hillman chiama “terapia delle idee” e prendere coscienza che invecchiare non

è un decadimento ma una trasformazione, un mutamento invisibile e interiore, che viene occultato da quello esteriore, che invece è visibile ma meno importante. Se davvero vogliamo conservare la freschezza e arrivare fino a tarda età nel pieno possesso delle nostre facoltà, non è solo alla cura del corpo che dobbiamo dedicarci, ma è altrettanto necessario nutrire il cervello, accrescere la nostra consapevolezza, affinare la nostra intelligenza. Questo in termini pratici vuol dire continuare ad apprendere, acquisire sulle cose uno sguardo d’insieme che va oltre le apparenze, affinare l’intuito, andare davvero alla radice delle cose. E tutto questo possiamo farlo solo se impariamo a uscire dall’atteggiamento di depressione, dalla costante rassegnazione e dall’ostinazione di dover lottare per forza contro il tempo. La posta in gioco è quello che gli antichi chiamavano saggezza, un frutto che ha bisogno del suo tempo per maturare e che solamente in questa stagione ci è dato raccogliere. Rigenera la mente e non invecchi mai

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IL NOSTRO PERCORSO

A invecchiare bene si comincia da giovani Questo libro è rivolto a tutti. A coloro che sono ancora giovani ma vogliono prepararsi a vivere pienamente tutte le fasi della vita. A coloro che sono angosciati dal tempo che passa e a coloro che avendo superato gli “anta” si trovano ad affrontare la vita più con smarrimento che con curiosità. Ma come si fa ad accettare serenamente di invecchiare, a riuscire a godersi anche una fase della vita irta di limiti e di difficoltà? Dobbiamo cambiare il nostro sguardo sulle cose e di conseguenza il nostro stile di vita, fin da giovani. Le trasformazioni rivoluzionarie, prima ancora che dai fatti, traggono forza dal nostro modo di interpretarli. Se impariamo a sventare i condizionamenti e i falsi miti cui tutti siamo esposti, lo scorrere del tempo non sarà visto come un deperimento del corpo e un appannarsi della mente. La prima parte di questo libro sarà dedicata a mettere a fuoco il nostro rapporto col tempo che passa, le nostre paure e i pregiudizi che ci predispongono a chiuderci e a spegnerci progressivamente, arrendendoci alle false convinzioni. E chi ormai si è già fatto prendere dal vortice dell’ansia di invecchiare? Affronteremo il tema della crisi di mezza età e il modo per superarla senza compromettere il nostro equilibrio interiore. 16

Lo psicologo in tasca


SECONDO PASSO

Lasciar maturare il nostro seme

N

ella seconda parte di questo manuale prenderemo in considerazione i diversi ambiti in cui è più forte

il rischio di intendere l’invecchiamento come declino, e vedremo come fare per mantenere vivi e attivi il cervello, il corpo, le relazioni affettive, di coppia e familiari, gli interessi e le curiosità, il rapporto con noi stessi. Si tratta di semplici esercizi da attuare ogni giorno proprio per realizzare quel cambiamento di sguardo e di abitudini che ci aiuterà a stare nel nostro tempo e nella nostra stagione, sfruttandone meglio le potenzialità di sviluppo e di arricchimento. La parola chiave non è mantenere una giovinezza artificiale ma trasformarsi e crescere: possiamo stare bene nella nostra pelle e nella nostra vita soltanto se mutiamo insieme ad esse, altrimenti vivere diventa una lotta contro il tempo, destinata a una bruciante sconfitta. Nessuno di noi, per quanto si sforzi, potrà mai rimanere un ventenne e se anche questo avvenisse non sarebbe un successo ma un aborto del nostro progetto evolutivo. L’obiettivo è vivere quanto più intensamente possibile una fase della vita dalla quale c’è da trarre un tesoro, invisibile, ignorato, svalutato. Rigenera la mente e non invecchi mai

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UNA MENTE SEMPRE ATTIVA

Impariamo a usare le capacità cerebrali Proprio nell’epoca in cui la medicina ha fatto i maggiori progressi e le persone hanno a disposizione in abbondanza cure, nutrimento e stimoli per il proprio cervello, si assiste a un forte aumento delle demenze e delle malattie che colpiscono il sistema nervoso. Non è dovuto solo alla crescita della popolazione anziana, ma anche al fatto che ancora non sfruttiamo bene tutte le potenzialità e le capacità di autocura del cervello. Nuovi collegamenti neuronali si sviluppano a ogni età e il cervello sa cambiare e adattarsi, ma noi non abbiamo imparato a farlo...

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Lo psicologo in tasca


Il cervello sa come curarsi

P

erché le malattie neurodegenerative sono in aumento proprio nei Paesi in cui ci sono più cibi, più cure,

più stimoli culturali e istruzione? È colpa del nostro stile di vita che non tiene conto dei veri bisogni fisiologici? Nonostante la scienza e le ricerche, il cervello è l’organo meno sfruttato e meno conosciuto, in poche parole è il più trascurato. Lo facciamo invecchiare prima del necessario, mentre per sua natura sarebbe quello più longevo. Di fatto il gerontologo più esperto, il maestro più bravo in tema di prevenzione e salute è proprio il cervello. Lui sa cosa fare. Le scoperte più sensazionali in tema di cervello, infatti, non riguardano molecole miracolose scoperte dall’uomo, ma processi di autoriparazione messi in atto del tutto spontaneamente dalle cellule cerebrali. La scienza potrà solo scoprire risorse che abbiamo già e semmai potenziarle. Sta a noi sfruttare adeguatamente tali capacità, una su tutte, che è esemplare per noi: la plasticità, cioè la capacità di adattarsi alle varie situazione ed esigenze che si presentano man mano. Abbiamo imparato che le varie parti del cervello hanno una loro specifica funzione, ma molti non sanno che, se serve, si adattano a svolgere anche funzioni diverse. Lo stesso dovremmo Rigenera la mente e non invecchi mai

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UNA MENTE SEMPRE ATTIVA

imparare a fare anche noi, senza fossilizzarci su atteggiamenti e modi di pensare acquisiti, ma adattandoci a fare quello che serve nel momento in cui stiamo vivendo, qui e ora.

Prendiamoci cura della nostra mente Per prima cosa assumiamoci la responsabilità della cura della nostra lucidità mentale. Così come stiamo attenti a evitare movimenti bruschi o sforzi prolungati per non forzare la schiena o curiamo l’alimentazione per prevenire l’osteoporosi, altrettanto scrupolosi dovremo essere nel proteggere e nutrire le nostre facoltà mentali. Scordiamoci farmaci e integratori però, il cervello non sa che farsene dei protocolli medici, lui si cautela vivendo. Il più intensamente e felicemente possibile. Oltretutto puntare sul cervello vuol dire garantire giovinezza e salute all’intero organismo. Da un cervello attivo, infatti, dipendono un buon equilibrio ormonale e uno stabile tono dell’umore, ma anche l’efficienza dei meccanismi di autoriparazione che il nostro corpo è programmato a compiere. Per prima cosa dunque sgombriamo la mente dai luoghi comuni che ci fanno assumere un atteggiamento vittimistico e passivo, quello che ci fa cadere in depressione e che ci spinge a lasciare il cervello nell’inattività che lo rovina. 82

Lo psicologo in tasca


Attenzione: non è vero che… Siamo tutti destinati alla demenza Oltre che una falsa convinzione, questo è un tipico esempio di profezia che si auto-avvera: l’aspettativa di un declino inesorabile induce a far sì che lo diamo per scontato e lo favoriamo; togliamo al cervello stimoli vitali pensando di alleggerirlo da un peso. Invece, questa privazione accelererà il decadimento, favorendo le demenze. Finiremo così, paradossalmente, col confermare l’ipotesi di partenza, cioè che con l’età si perdono inevitabilmente colpi. Cosa assolutamente non vera.

Invecchiando abbiamo bisogno di riposo e tranquillità Che cosa succederebbe a un ginocchio sano se venisse immobilizzato, allo scopo di difenderlo dall’usura? Andrebbe incontro a seri danni. Così come nessuno di noi ha l’insana idea di ingessare un’articolazione per prevenirne l’artrosi, allo stesso modo non dovremmo mai sottoporre a un riposo forzato il cervello per prevenire la demenza: la mancanza di stimoli, di problemi da risolvere, di cambiamenti da affrontare, di emozioni, fa sclerotizzare il cervello, che si mantiene sano solo finché “in movimento”. Quindi non risparmiamoci! Rigenera la mente e non invecchi mai

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UNA MENTE SEMPRE ATTIVA

Perdiamo molti neuroni in vecchiaia La perdita di neuroni, che è indicata comunemente come la ragione fisiologica del declino delle facoltà mentali, in realtà avviene durante tutto l’arco della vita ed è trascurabile rispetto alla quantità totale di neuroni. Inoltre il cervello è programmato per ristrutturarsi continuamente e modificare con il passare del tempo la sua configurazione neurochimica e sinaptica. Le più recenti scoperte hanno anche messo in luce che in realtà continuiamo a produrre nuovi neuroni per tutta la vita. Dobbiamo quindi imparare a sostenere le capacità “costruttive” del cervello: sono l’unico vero antidoto all’invecchiamento e possiamo aiutarle.

Si salvano solo gli intellettuali Non è affatto vero: a spegnere cento candeline con intatte capacità mentali arrivano la casalinga, il pastore e l’operaio, così come il poeta e lo scienziato; al cervello non serve l’accumulo di nozioni, né l’esercizio del pensiero teorico, ma un atteggiamento naturale e concreto nei confronti della realtà, che si trova spesso nelle persone prive di sovrastrutture ideologiche e cognitive. Gli intellettuali che arrivano lucidi alla fine della vita sono coloro che mantengono col mondo un rapporto vivo e un forte interesse per ciò che accade intorno. 84

Lo psicologo in tasca


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