Indice
Premessa
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Capitolo I La virtÚ ............................................................................................................ pag. 9 Capitolo II La misura ...................................................................................................... pag. 29 Capitolo III La sapienza ................................................................................................. pag. 45 Capitolo IV L’amore ............................................................................................................. pag. 65 Capitolo V La vita pubblica
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pag. 81
Capitolo VI La natura ...................................................................................................... pag. 95 Capitolo VII La satira ......................................................................................................... pag. 115 Capitolo VIII La saggezza ................................................................................................. pag. 135 Autori
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Premessa
Frasi antiche per illuminare il presente
U
na vena di sapienza attraversa l’intera storia dell’uomo, una miniera inesauribile a cui potersi sempre affidare. Perché non sfruttarla? Perché rinunciare a secoli di saggezza? Non si tratta di coltivare il culto del passato, ma semplicemente di attingere liberamente a quelle fonti che continuano a far zampillare la loro forza dirompente, oggi come allora. Esistono infatti frasi che si possono paragonare a lettere speciali e preziose: arrivano da molto lontano e portano buone notizie. E cosa esiste di meglio di una buona notizia? Alcune di esse attendono da centinaia di anni: a ogni nuova lettura, si sprigiona immutata tutta la loro saggezza. La loro particolarità è che non cessano mai di dire ciò che hanno da dire. Leggerle significa ricrearci, osservare le cose con uno sguardo diverso, ritrovare forze dimenticate, scoprire nuovi talenti, risvegliare potenzialità sopite, vivere bene la quotidianità. A volte basta una piccola frase, un minuto del nostro tempo, per far fiorire in noi qualcosa di significativo. In questo volume abbiamo raccolto frasi del mondo antico, in prevalenza greco-latino, senza dimenticare le civiltà orientali. Per la comodità del lettore le abbiamo divise per argomento, intervallandole con i motti e le sentenze latine, tanto curiose quanto utili. Ci piace immaginarlo come uno scrigno da cui estrarre di tanto in tanto una perla con cui adornare la nostra giornata. Perché in ogni giorno c’è bellezza, per chi la sa scorgere. 7
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Capitolo I
La virtù bd Il latino virtus, che significa letteralmente virilità, deriva a sua volta da vir, ossia uomo: consiste nell’essere pienamente se stessi, nel tirare fuori tutti i talenti che contraddistinguono ciascuna persona, nell’essere all’altezza della propria condizione di uomo. In greco si usava invece la parola areté, che ha la stessa radice di àristos, superlativo di agathòs che si traduce con buono ed era anche usato come sinonimo di nobile, prode e valente. Per Platone le virtù costituiscono gli strumenti prediletti dall’anima per la sua realizzazione: nella Repubblica ne indica quattro (temperanza, saggezza, coraggio, giustizia), poi riprese da Sant’Ambrogio con la celebre definizione di virtù cardinali, ossia principali.
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La virtù
N
on dalla ricchezza nasce la virtù, ma dalla virtù deriva, piuttosto, ogni ricchezza e ogni bene, per l’individuo come per gli stati.
Platone
A
nche una vita breve è abbastanza lunga per vivere con virtù e onore.
Cicerone
La superbia è peggiore delle fiamme di un
violento incendio e più delle fiamme di un violento incendio va immediatamente spenta.
Eraclito
La necessità muove anche i pigri ad agire.
Curzio
Sopporta e non accusare ciò che non si può
cambiare da quello che è.
Publilio Siro
Il rimedio per i torti è di dimenticarli.
Publilio Siro
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Capitolo I
Quando esci di casa, chiediti che cosa devi fare; quando rientri, chiediti che cosa hai fatto.
Cleobulo
Non fare mai le cose che solitamente
rimproveri agli altri: è vergognoso venire sconfessati dalle proprie stesse colpe.
Ha tanti beni chi non ha nessun male.
Catone
Cicerone
La fama delle ricchezze e della bellezza è fugace e fragile, mentre la virtù è considerata illustre ed eterna.
Sallustio
Per il saggio il silenzio vale una risposta.
Euripide
È segno di animo elevato sopportare con indulgenza gli eccessi altrui.
Democrito
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Capitolo VIII
La saggezza bd Socrate fu definito dall’oracolo di Delfi il più saggio degli uomini, proprio lui che affermava di sapere di non sapere. Ciò la dice lunga sull’umiltà che caratterizzava i saggi del mondo passato. Nella saggezza antica c’è la capacità di scegliere la cosa giusta, discernere e cogliere le sfumature, rigettare i luoghi comuni, attribuire il giusto peso alle situazioni, scorgere il filo rosso del destino, diffidare delle banalità, comprendere il punto di vista altrui, vivere con pienezza e, come sosteneva Aristotele, trovare la via per la felicità.
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La saggezza
I
n tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto.
Antifonte
U
omo che ami parlare molto: ascolta e diventerai simile al saggio. L’inizio della saggezza è il silenzio.
Pitagora
N
essun piacere è di per sé un male, ma i mezzi con cui gli uomini si procurano certi piaceri portano più dolore che gioie.
Epicuro
Ogni giorno fa sempre imparare qualcosa di nuovo.
Euripide
Di fronte a ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà?
Epicuro
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Capitolo VIII
È di gran sollievo pensare che il male
che ti è accaduto, tutti prima di te lo hanno sofferto, e tutti lo soffriranno.
Seneca
Nella sicurezza dell’animo sta riposta la vita
tranquilla.
Cicerone
Facile è la discesa agli inferni.
Ma risalire i gradini, e ritornare a vedere il cielo, qui sta il valore, qui la fatica.
Virgilio
S
pesso è inutile e vana la volontà non di chi intraprende cose facili, ma di chi vuole che siano facili le cose che ha intrapreso.
Seneca
S
e è vero che chi gioca a palla impara contemporaneamente a lanciarla e a riceverla, nell’uso della parola invece il saperla accogliere bene precede il saperla pronunciare bene.
Plutarco
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