RIZA Grandi guide: Le combinazioni alimentari

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LE COMBINAZIONI ALIMENTARI

Saper abbinare i cibi è la chiave per digerire bene, dimagrire, vincere gastrite e reflusso

I VANTAGGI

• Se ne va la pesantezza

• Riattivi il metabolismo

• Elimini subito i gonfiori

• Eviti le intolleranze

ABBINARE I “SUPERCIBI”

COME USARE IN CUCINA SPIRULINA, BACCHE DI GOJI, ZENZERO E AVOCADO

I MENU QUOTIDIANI PIATTI UNICI, INSALATONE

E TANTE RICETTE CON GLI INGREDIENTI GIUSTI

RIZA RIZA PERDI PESO PIÙ FACILMENTE LE ACCOPPIATE VINCENTI CHE BRUCIANO I GRASSI, RIDUCONO IL GIROVITA E VINCONO LA RITENZIONE
NO SÌ
4 SOMMARIO Abbina bene i cibi e ritrovi linea e salute 06 Scopri se fai unioni sbagliate nel piatto 10 Le prime regole già nelle religioni 12 Lo stomaco suggerisce come unire i cibi 14 Ecco le sostanze che devi combinare 16 Così favorisci l’azione degli enzimi digestivi 18 Valuta i pro e contro delle tue scelte a tavola 20 LE BASI DELLE COMBINAZIONI ALIMENTARI Le accoppiate contro la digestione difficile 22 Così puoi risolvere gastrite e reflusso 26 GLI ABBINAMENTI UTILI ALL’APPARATO DIGERENTE
alimentari Giù il colesterolo con le coppie giuste 32 Cosa fare per tenere bassa la pressione 36 Allontana il diabete unendo questi cibi 40 I piatti per contrastare stanchezza e anemia 44 Le combinazioni per smaltire i chili in più 48 Con l’alga spirulina il metabolismo vola 54 Gli abbinamenti per eliminare i gonfiori 56 Cibi che fermentano? Puoi neutralizzarli così 60 Con lo zenzero, restringi il girovita 62 I piatti per eliminare la ritenzione idrica 66 Via i liquidi in eccesso con le bacche di goji 70 Le combinazioni che spengono la fame 72 Mangia l’avocado per saziarti a lungo 74 LE COMBINAZIONI PER LA SALUTE LE ASSOCIAZIONI BRUCIAGRASSI I PIATTI CHE RIDUCONO LE FERMENTAZIONI LE ACCOPPIATE ANTI-RISTAGNI COSA MANGIARE PER PLACARE L’APPETITO
Le combinazioni

RIZA GRANDI GUIDE

Supplemento a Dimagrire n. 191

Marzo 2018

Direttore responsabile: Raffaele Morelli

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 463 del 5-09-2001

ISSN 1594-719X

EDIZIONI RIZA s.p.A

Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it

Immagini: Fotolia, 123rf, Shutterstock

Stampato in Italia da: Caleidograf s.r.l. Via Milano 45, 23899 Robbiate (LC)

Distribuzione per l’Italia: So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

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5 Assimili più minerali con queste alleanze 76 Le sinergie per fare scorta di vitamine 80 COME OTTENERE IL MEGLIO DAL CIBO Impara ad abbinare anche le bevande 84 I mix giusti da unire nella centrifuga 88 Le miscele d’erbe che aiutano a digerire 90 COSA E COME BERE Il piatto unico: è la formula ideale 94 Le abbinate leggere per l’insalatona 96 Come comporre il panino perfetto 100 Impara a correggere i piatti di ogni giorno 102 Ad associare i cibi ti aiuta l’orologio 108 COME FARE IN PRATICA COME INSAPORIRE I PIATTI GLI AIUTI VERDI DA ABBINARE Spezie e aromi: ecco le unioni più efficaci 110 Gli oli: sai abbinarli nel modo corretto? 114 I rimedi naturali ai disturbi digestivi 118

Le prime regole già nelle religioni

Anche se nati per motivi diversi da quello della salute, alcuni consigli e divieti appartenenti a Ebraismo, Cristianesimo e Islam si sono rivelati coerenti con quelli suggeriti dalla scienza per digerire bene

L’abbinamento tra carne e latticini

è escluso dalla dieta kashèr

LE BASI DELLE COMBINAZIONI ALIMENTARI

messi sono detti kashèr, che significa “appropriato”. Con tale termine sono indicati ristoranti, prodotti e stabilimenti industriali che rispettano le regole alimentari della religione ebraica.

“non cuocere il capretto nel latte Di sua maDre”

Le norme da seguire in ambito alimentare sono numerose e complesse, e affondano le loro radici nella Bibbia. Ce n’è una in particolare che sottolinea la necessità di combinare adeguatamente gli alimenti: proibisce di abbinare la carne (e i cibi carnei) a latte e derivati. La legge si rifà a un versetto dell’Esodo e del Deuteronomio, che vieta di cuocere “il capretto nel latte di sua madre”. I due generi alimentari per questo non vengono cucinati o conservati insieme, né serviti nello stesso pasto. Gli ebrei ortodossi usano stoviglie o anche cucine diverse per la carne e per il latte, e se hanno mangiato uno dei due cibi attendono almeno sei ore prima di consumare l’altro.

Dalla bibbia i Divieti seguiti

tutt’ora Dagli ebrei

Il divieto di mangiare nello stesso pasto cibi carnei e lattei viene osservato dagli ebrei da oltre tremila anni. Oggi sono soprattutto i più ortodossi ad applicare la legge in modo ferreo. Circa un sesto degli ebrei americani (la comunità più numerosa al mondo fuori da Israele) segue l’alimentazione kashèr. Per facilitare l’osservanza del divieto di combinare cibi carnei e lattei, non è raro trovare nei supermercati prodotti a marchio kashèr, garanzia del fatto che il prodotto rispetta tutte le norme religiose. L’indicazione è particolarmente utile nei formaggi, il cui caglio di norma si estrae dallo stomaco dei vitellini. La certificazione kashèr assicura l’utilizzo del caglio microbico o vegetale, e quindi l’assenza di contatto tra carne e latte. I prodotti marchiati con una U in un cerchio, invece, indicano gli alimenti pareve, cioè che non includono né carne né latticini.

e inDicazioni Dell’islam:

la frutta insieme alla buccia

Che nella buccia di molti frutti risiedano numerose proprietà nutritive è cosa nota. E forse già diversi secoli fa gli esseri umani avevano intuito il valore di questo involucro. Nella tradizione islamica, infatti, si vieta di sbucciare la frutta che è possibile mangiare con la buccia. Un consiglio che molti nutrizionisti danno anche oggi. n

Pane la mattina, carne la sera: persino Mosè separava le portate

Persino l’idea di separare carboidrati e proteine ha un antenato molto antico. Si tratta del concetto alla base della dieta dissociata, che, facendo appunto riferimento al differente processo digestivo richiesto da ciascun alimento, prescrive di non abbinare nello stesso pasto grandi quantità di proteine e grandi quantità di carboidrati. Per fare un esempio pratico, ciò significa mangiare a pranzo un primo, magari un piatto di pasta al pomodoro con del pane, e a cena un secondo, come una bistecca alla piastra con verdure. Curiosamente esiste qualcosa di simile già nella Bibbia, nel libro dell’Esodo, quando Mosè guida gli Israeliti fuori dall’Egitto. Questi, quando si trovano nel deserto, a corto di provviste, mormorano: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà!». Provvidenzialmente Dio risponde facendo piovere la manna (cioè il pane) dal cielo ogni mattina e radunando un grande numero di quaglie ogni sera, ma spiega a Mosè che le due cose non vanno mangiate contemporaneamente: «Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane». In effetti la legge divina ha un suo fondamento nutrizionale, a ben vedere: mangiare carboidrati al mattino significa fare scorta di energia in vista della marcia nel deserto, mentre consumare proteine dopo lo sforzo aiuta a rimpolpare e nutrire i muscoli stanchi.

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Il menu che contrasta l’ipertensione arteriosa

Vediamo

ora come potrebbe essere il menu di una giornata con combinazioni alimentari adatte per coloro che vogliono tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Frutta e verdura non devono mai mancare, non solo perché si abbinano bene a ogni cibo senza aumentare la quota di grassi e sale del pasto, ma anche perché, come ha dimostrato uno studio pubblicato sull’International Journal of Hypertension, l’elevata concentrazione di nitrati inorganici contenuti nelle verdure come lattuga, bietola, rucola, spinaci e soprattutto barbabietole rosse favorisce l’abbassamento della pressione arteriosa, già con l’assunzione di una porzione al giorno. n

Da fare ogni giorno

Ecco alcuni consigli per rendere ancora più efficace il potere ipotensivo dei tuoi abbinamenti:

• Condisci le pietanze con succo di limone e aceto: ti aiuta a ridurre ulteriormente l’utilizzo del sale.

• Limita l’uso di condimenti contenenti sodio, come il dado da brodo, il ketchup, la salsa di soia e la senape.

• Quando è necessario usare il sale, scegli quello a basso contenuto di sodio, oppure il sale marino integrale, più ricco di sali minerali e con una bassa percentuale di sodio.

• Evita questi cibi: caffè, liquirizia, salumi e carni lavorate (ricchi di grassi), cibi in scatola (spesso molto salati).

le combinazioni per la salute

La giornata perfetta per riportare i valori nella norma

Colazione tè verde, fette biscottate e marmellata - Alle fette biscottate integrali si possono alternare il pane integrale e i biscotti, sempre integrali. Il tè è particolarmente indicato perché stimola la diuresi.

Spuntino Frullato di frutta e noci - Scegli un frutto drenante (melone o arancia) e uniscilo alle noci, ricche di sali minerali.

pranzo Pennette integrali con i broccoli - La pasta integrale con i broccoli è fra le combinazioni ideali per tenere sotto controllo la pressione: le penne integrali sono ricche di fibre, i broccoli di potassio. Per quanto riguarda il sale, una sola presa è concessa per l’acqua della pasta, mentre per insaporire i broccoli si usano l’aglio, il prezzemolo e i pomodorini.

Gli ingredienti (per 4 persone): 320 g di penne rigate, 500 g di broccoli, 1 spicchio d’aglio, 4 pomodorini, olio extravergine, prezzemolo. La preparazione: lessa le cimette dei broccoli in abbondante acqua per 10 minuti. Nel frattempo in una padella fai cuocere per qualche minuto i pomodorini divisi a metà con l’aglio e 2 cucchiai di olio. Scola bene i broccoli e passali nella padella con i pomodorini. Fai cuocere la pasta nell’acqua con una puntina di sale e scolala al dente. Infine condisci la pasta con i broccoli, aggiungendo anche un po’ di prezzemolo tritato. Se hai problemi digestivi, elimina i pomodorini, che servono solo a insaporire i broccoli.

Spuntino Banana e mandorleLa banana è una miniera di potassio, così come le mandorle che sono anche ricche di grassi “buoni”. Insieme rappresentano il mix perfetto per il controllo della pressione.

Cena trancio di tonno con fagiolini e oliveIl tonno fresco è ricco di Omega 3, avversari dell’ipertensione. Un trancio fresco soddisfa la dieta dal punto di vista alimentare e del controllo della pressione; il contorno di fagiolini asseconda il sapore del tonno senza sovrastarlo e offre al piatto un contributo di fibre e minerali.

Gli ingredienti (per 4 persone): 4 tranci di tonno fresco, 400 g di fagiolini, 200 g di olive verdi, olio extravergine d’oliva, origano, pepe. La preparazione: fai lessare i fagiolini in abbondante acqua e scolali bene una volta pronti. Lasciali raffreddare e poi condiscili con origano, pepe nero e le olive tagliate a rondelle, mescolando bene per insaporire. Per cuocere il tonno puoi usare la padella o la piastra, l’unica accortezza è girarlo più volte durante la cottura e non farlo seccare. La carne del tonno deve infatti rimanere consistente ma morbida. Completa con l’olio versato a filo e servi in tavola il trancio di tonno ben caldo insieme ai fagiolini.

L’alternativa: zucchine alla noce moscataAccanto a un semplice petto di pollo si possono preparare le zucchine alla noce moscata, un contorno dal gusto tutto particolare che compensa l’assenza del sale. Le zucchine, con il loro sapore delicato, si prestano bene a essere insaporite dalle spezie e legano in particolare con la noce moscata, che ha un gusto intenso e dominante.

Gli ingredienti (per 4 persone): 300 g di zucchine, 1 cucchiaio raso di noce moscata, un pizzico di menta in polvere, olio extravergine. La preparazione: taglia le zucchine a rondelle e falle rosolare in una padella antiaderente con poco olio, girandole spesso. A fine cottura condisci con la noce moscata, mescola e fai cuocere ancora per qualche secondo. Prima di servire cospargi con la menta in polvere, per profumare il piatto.

39 il
modello da Seguire

Via i liquidi in eccesso con le bacche di goji

La composizione di questi piccoli frutti di origine cinese è tale da metterci a disposizione una buona quantità di carotenoidi, vitamine (soprattutto la E e la C) minerali e polisaccaridi, come i Lycium barbaricum polysaccharides, che combattono la stasi dei liquidi tipica della cellulite. Le bacche di goji rivitalizzano la circolazione e sono l’alimento perfetto per creare abbinamenti alimentari dal grande potere depurativo e drenante.

migliorano l’effiCienZa di tutti gli organi emuntori

Recenti studi condotti al dipartimento di Farmacia dell’Università di Sidney confermano che il goji contiene un cocktail eccellente di cromo, zinco, vitamina C, luteina, betacarotene e polisaccaridi: tutte sostanze che, agendo in sinergia, sostengono l’attività degli gli organi emuntori, cioè quelli deputati all’eliminazione di tossine e scorie (fegato, reni, intestino e pelle), liberando

rHanno un forte potere sfiammante

rLe bacche di goji sono ormai molto diffuse grazie alle loro proprietà benefiche per l’organismo, tra cui quella di ridurre l’infiammazione dei tessuti e quindi anche contrastare la cellulite.

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LE ACCOPPIATE ANTI-RISTAGNI

l’organismo dai ristagni. In più, il goji contiene tutti gli 8 aminoacidi essenziali, lo zinco, il germanio, il selenio, le vitamine del gruppo B, la vitamina E e l’acido linoleico: un bagaglio prezioso per il buon funzionamento del sistema cardiocircolatorio. Per potenziare l’azione anti-cellulite delle bacche di goji, puoi mescolarle con le erbe e gli alimenti che ne amplificano gli effetti antiossidanti. Ecco le combinazioni più utili, considerando i problemi più frequenti legati alla ritenzione idrica e alla pelle a buccia d’arancia.

Con Yogurt di soia e polvere di baobab riduCi il sovrappeso

Il sovrappeso è certamente un fattore che favorisce l’insorgere della cellulite perché predispone allo stato infiammatorio dei tessuti. È importante quindi regolarsi a tavola, evitando di ingerire più calorie del necessario, che ci portano a ingrassare. Per ridurre il senso di fame durante la giornata, è utile mangiare a colazione uno yogurt di soia con un cucchiaio di bacche di goji e un cucchiaino di polvere di baobab: è un eccezionale mix di fibre, vitamine e proteine che placano l’appetito fuori pasto per tutto il giorno.

assieme all’anguria

stimoli il drenaggio e la funZionalitÀ renale

L’anguria è una generosa fonte di acqua, potassio e vitamina A, indispensabili per stimolare l’attività dei reni e accelerare il ricircolo dei liquidi nell’organismo. Frulla una fetta di anguria con 2 cucchiai di bacche di goji e del ghiac-

SI utIlIZZa CoSÌ

Come bacche, infuso o succo

Il frullato che sfiamma

Il potere antiossidante delle bacche di goji contribuisce a ridurre l’infiammazione alla base della cellulite. Per aumentarne l’azione tonificante abbina il goji ad altri frutti dall’effetto antinfiammatorio. Prepara un frullato versando nel bicchiere del mixer 3 cucchiai di succo puro di goji, aggiungi del succo di mela biologico senza zucchero, una manciata di mirtilli freschi e una di lamponi. Frulla il tutto per un paio di minuti fino a ottenere un composto omogeneo e bevi a colazione.

cio tritato; bevi 2 volte al giorno, tra i pasti principali. È un ottimo metodo per contrastare la ritenzione idrica.

Con il suCCo di noni rinvigorisCi i vasi sanguigni

Le bacche di goji contengono cyperone, una principio attivo che tonifica il cuore e dà una sferzata energizzante al sistema circolatorio. Al mattino, frulla un bicchierino di succo di noni (fonte di scopoletina, sostanza che mantiene bassa la pressione) con un cucchiaio di bacche di goji e bevi subito. n

Le bacche disidratate di goji si sgranocchiano al naturale o, dopo averle ammollate in acqua, si frullano con acqua, latte o altri frutti. Puoi anche aggiungerle allo yogurt o al muesli del mattino. Per l’infuso, basta un cucchiaio colmo di frutti per tazza d’acqua, da bollire per 5 minuti. Infine il goji esiste anche sotto forma di succo (1-2 misurini al giorno) e in compresse: prendine 1-2 la mattina con un bicchiere d’acqua, per un mese.

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il tessuto adiposo

Abbina rosmarino e ficus se il problema è il fegato

i medicinali lo appeSantiScono Anche l’assunzione prolungata di farmaci è problematica per il fegato. Una ricerca statunitense, per esempio, ha messo in luce che l’uso di antinfiammatori a cadenza mensile “inquina” la funzionalità epatica fino al 15%. I medicinali che possono appesantire la ghiandola epatica sono gli antibiotici, gli anticoncezionali a base di estroprogestinici, gli psicofarmaci, i cortisonici e gli antipertensivi. Sono farmaci molti utilizzati quindi è importante sapere che influiscono sulla funzionalità del fegato e conoscere i rimedi “verdi” che contrastano l’insorgere di disturbi.

Iproblemi

digestivi cronici potrebbero essere dovuti anche a un’inefficienza del fegato. La ghiandola epatica infatti ha un ruolo importante nel processo digestivo perché produce la bile, un liquido indispensabile per il buon funzionamento dell’apparato gastrointestinale: facilita la digestione, favorisce l’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili, regola le secrezioni acide dello stomaco, previene le fermentazioni e aiuta la regolarità intestinale. Va da sé, quindi, che favorire la funzionalità epatica abbia conseguenze positive anche sul benessere gastrico.

con roSmarino e ficuS

SoStieni l’attività epatica

Un valido aiuto per agevolare l’attività del fegato e risolvere i problemi digestivi è l’abbinamento del macerato glicerico di rosmarino (Rosmarinus officinalis) e dell’estratto di Ficus carica. Il primo è un rimedio utile se, oltre a difficoltà digestive, accusi spesso fitte all’altezza del fegato, stanchezza, malessere e difficoltà a concentrarti. Il ficus carica, invece, è efficace in caso di disturbi digestivi cronici. Puoi assumere 50 gocce di macerato glicerico di Rosmarinus offi-

Dopo il filetto prendi la fumaria

L’uso della fumaria (Fumaria officinalis) è considerato, fin dall’antichità, un toccasana per il fegato, grazie all’azione disintossicante, che interessa anche la cistifellea. Con il suo contenuto di alcaloidi, acidi fenolici, acidi alifatici, flavonoidi, infatti, la fumaria depura la ghiandola epatica, regola il flusso biliare, è antispasmodica, ipotensiva e antinfiammatoria: una vera panacea per i disturbi gastrointestinali legati a un rallentamento del fegato, che spesso si manifestano con una difficoltà nel digerire la carne rossa. Si assume sotto forma di tintura madre, nella dose di 30 gocce, 2 volte al giorno prima dei pasti, diluite in poca acqua, per 2 mesi.

gli aiuti verdi da abbinare

cinalis in poca acqua prima di colazione e 50 gocce di macerato glicerico di Ficus carica, in poca acqua, prima di pranzo e cena. Prosegui per 20 giorni. Dopo 10 giorni di pausa, puoi ripetere il ciclo per 2-3 mesi consecutivi. Ficus carica, che deriva dalle gemme del fico, completa l’azione del rosmarino perché riduce l’acidità di stomaco e i disordini gastrointestinali (anche quelli legati ad ansia e stress). Consulta un me dico per assicurarti che i rimedi siano compati bili con il tuo stato di salute ed eventuali altri farmaci che stai assumendo.

uniSci l’eStratto di fra per eliminare tutte le Le gemme di frassino (Fraxinus excelsior), oltre a essere note per la loro capacità di stimolare la diuresi, risolvono gli ingorghi biliari ed epatici e riattivano la secrezione della bile, aiutando a ri pulire il sangue da acidi urici e dall’eccesso di grassi e di colesterolo, sostanze che possono pro venire dall’alimentazione o essere direttamente prodotte dal fegato. Esse sono particolarmente utili per togliere l’infiammazione in caso di ac cumulo di grassi (steatosi), e la loro associazione all’estratto di rosmarino potenzia l’azione di en trambi, aumentandone i benefici. La dose è di 30-50 gocce di ciascun rimedio (da usare alter nati) 2-3 volte al giorno in mezzo bicchiere d’ac qua prima dei pasti.

Ogni mattina, bevi il succo di aloe vera

Il succo puro condensato di aloe è ottenuto prevalentemente dai tabuli esterni, situati al di sotto dell’epidermide della foglia. Oltre a essere un toccasana per l’intestino grazie alle sue proprietà lassative, il succo di aloe vera svolge un’ottima azione depurativa sul fegato, aiutandolo a migliorare le sue funzioni digestive. La dose da bere consigliata, come riportato sulle confezioni, è di 20 ml (un misurino) per 2/3 volte al giorno che corrisponde circa a un bicchierino da amaro. Aumentare troppo la dose invece, se non in casi particolari e sotto consiglio di un esperto, può dare non pochi problemi primo tra tutti un senso di nausea e acidità. Il trattamento può essere proseguito per 2-3 mesi.

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