Mai piu vittima

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RIZA

Come scegliere l’uomo giusto ed evitare quelli sbagliati

Riconosci subito gli stalker e difenditi

Mai più vittima

Questo libro analizza le ragioni storiche, sociali e psicologiche per le quali le donne soffrono per amore; inoltre spiega come “disinnescare” i miti e i falsi ideali che creano legami “malati”, causa di sofferenza, infelicità e disagi. In più elenca i consigli per imparare ad ascoltare la guida interiore, che sa condurci al nostro vero bene.

Mai più vittima Non farti sottomettere dal partner

RIZA

Troppo spesso ancora oggi molte donne rimangono vittima di relazioni con partner “sbagliati”. Ogni donna ha in sé le doti innate per capire se l’uomo che ha incontrato è quello “giusto” per un rapporto felice, ma può cadere in trappole sentimentali come il “complesso dell’infermiera” o la ricerca del Principe azzurro che poi si trasforma in un aguzzino.

ANDREA NERVETTI

ANDREA NERVETTI

Fatti valere con i prepotenti Frequenta solo chi ti fa star bene

RIZA



ANDREA NERVETTI

Mai più vittima Come scegliere l’uomo giusto ed evitare quelli sbagliati

RIZA


Mai più vittima Testi di Andrea Nervetti Editing: Giuseppe Maffeis Copertina: Roberta Marcante Immagine di copertina: Alberto Ruggieri © 2014 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Andrea Nervetti Psicologo e psicoterapeuta, collabora dal 2001 con l’Istituto Riza di Medicina psicosomatica di Milano ed è docente presso la Scuola di specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico dell’Istituto stesso. Ha scritto per le riviste: Riza psicosomatica, Figli felici, Salute Naturale e Dimagrire.


SOMMARIO

• Introduzione Le trappole amorose che fanno solo soffrire

• Capitolo 1 Il tuo intuito sa sempre chi fa per te

• Capitolo 2 Perché le donne soffrono di più per amore?

• Capitolo 3 Ecco quali sono gli uomini da “evitare”

• Capitolo 4 Il “complesso dell’infermiera” ti imprigiona

• Capitolo 5 L’uomo perfetto che si trasforma in un persecutore

• Capitolo 6 La paura della solitudine ci fa sbagliare

• Capitolo 7 Le doti innate che ogni donna possiede in sé

• Conclusione Le 5 regole per evitare amori “malati”

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INTRODUZIONE

Le trappole amorose che fanno solo soffrire

Q

uando ho cominciato a pensare di scrivere questo libro erano i giorni in cui i quotidiani, la televisione e Internet raccontavano quasi ogni giorno casi di donne rimaste vittima della violenza maschile: picchiate, ferite e anche uccise. Nella cronaca nera purtroppo ricorrono spesso episodi simili, tanto che è stato coniato un neologismo, “femminicidio”, per identificare e denunciare un tipo di reato particolare, di cui solo le donne sono vittime. In questi ultimi anni poi un altro inquietante fenomeno è diventato più frequente: lo stalking. Questa particolare forma di molestia, che la legge italiana ha definito come reato specifico attraverso una modifica del Codice Penale nel 2009, colpisce soprattutto le donne. I casi più eclatanti di stalking, sfociati nella violenza fisica, finiscono sui giornali, ma la maggior parte delle storie di donne che soffrono a causa di uomini “sbagliati” rimane inevitabilmente sconosciuta. Anche se queste 6


situazioni non arrivano alla sopraffazione fisica vera e propria, la sofferenza psicologica che esse provocano è un argomento spesso sottovalutato. Molte donne sono invischiate in rapporti dolorosi che le fanno soffrire e rendono la loro vita un vero calvario, come ho potuto constatare nella professione di psicoterapeuta. Donne imprigionate in “trappole” sentimentali per cui si sentono legate a uomini che in realtà non sono adatti a loro e con i quali non potranno mai avere una relazione felice e costruttiva. Molte donne resistono mesi o anni nell’inferno di matrimoni o relazioni tormentate, perché in qualche modo sperano che il loro compagno prima o poi cambi e diventi (o ridiventi) l’uomo che vorrebbero. Illudendosi che il loro partner possa modificare il proprio atteggiamento, e che in fondo lui sia migliore di quello che sta mostrando di essere, si sacrificano e consumano la propria vita. Accettano di subire umiliazioni e sopraffazioni pur di non dover cancellare l’idea dell’amore perfetto che avevano costruito nella propria mente. Così si spiega la strana “complicità” dimostrata da molte donne verso gli uomini che le tormentano, con i quali pure continuano a vivere. Questi atteggiamenti hanno una serie di motivazioni, che nel libro cercheremo di analizzare. Le ragioni sono storiche, culturali, ma anche fisiologiche e psicologiche. Millenni di supremazia dei maschi sulle femmine hanno lasciato tracce che non si possono cancellare in pochi anni. Queste eredità culturali e sociali 7


hanno ancora un grosso peso nel modo in cui una donna concepisce e vive il suo rapporto con l’uomo. Allo stesso modo hanno una grossa influenza le caratteristiche fisiologiche e psicologiche della femminilità. Il fatto di essere madre e di occuparsi della prole ha creato nella mentalità femminile dei bisogni e degli istinti particolari, che emergono anche al momento della scelta del partner. Queste esigenze, in parte innate e in parte costruite dalla cultura e dai ruoli sociali, spingono la donna verso tipi di uomini o ideali di rapporti amorosi che talvolta si rivelano del tutto inadatti a renderle felici. Nel libro analizzeremo alcune di queste tipologie “pericolose”: il “principe azzurro”, il “bambino bisognoso”, l’uomo che sollecita il “complesso dell’infermiera”. Le relazioni sbagliate nascono perché i possibili partner non vengono guardati con lucidità, così come essi sono davvero, ma attraverso i filtri colorati delle proprie attese, delle convenzioni, delle illusioni. Le femmine più dei maschi pongono fortissime aspettative nella ricerca di quello che dovrebbe essere l’uomo della loro vita. Inconsapevolmente si espongono così al pericolo di cadere in abbagli che avrebbero conseguenze negative. La soluzione è dunque quella di correre ai ripari fin dall’inizio, cioè evitare scelte sbagliate che poi invischiano in situazioni dalle quali è difficile uscire. Per questo è utile sapere quali sono i propri “punti deboli” che espongono a questo rischio, ma anche i “punti forti” che permettono in ogni caso alle donne di evitarlo. 8


Sulla base dei miei studi e dell’esperienza come psicoterapeuta mi sono sempre più convinto che ogni donna abbia a disposizione tutti gli strumenti per evitare i rapporti sentimentali “malati” già in partenza, che non potranno produrre nulla di buono. Se c’è una parte della psicologia femminile che può essere tratta in inganno dalle apparenze, c’è comunque in ogni donna un’essenza profonda, un’energia interiore che sa sempre qual è il suo bene vero. Questa forza ci parla. Si esprime attraverso le intuizioni, le percezioni istintive e anche con il linguaggio dei malesseri fisici, che segnalano un disturbo interiore. Ascoltando questa voce ed evitando tutte le “interferenze” esterne, ogni donna può fare le scelte più giuste per il proprio benessere e la propria realizzazione. Le storie di donne che raccontiamo nel libro lo dimostrano: molte relazioni sbagliate e dolorose si potrebbero evitare dando retta al proprio corpo e al proprio intuito. A conclusione del volume, due capitoli riassumono quali sono i “punti di forza” di ogni donna e quali sono le regole da seguire per instaurare rapporti sentimentali costruttivi, appaganti e sereni. Affinché nessuna donna debba soffrire e sacrificarsi in nome di un amore “nato male”.

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CAPITOLO 1

Il tuo intuito sa sempre chi fa per te Esistono strumenti e risorse interiori alle quali le donne possono affidarsi per evitare di cadere vittime di personaggi sbagliati, o peggio ancora di partner destinati a portare loro soltanto dolore e sofferenza


Tutti abbiamo bisogno d’amore

T

utti gli esseri umani, senza alcuna distinzione, hanno bisogno d’amore. Hanno necessità di amare e di essere amati. Ad ogni le età, in qualsiasi ambiente, in qualunque condizione sociale, uomini e donne desiderano dare e avere affetto, vicinanza, protezione, attenzione, considerazione. Siamo “animali relazionali” e pertanto nessuno di noi è fatto per la solitudine (anche se la solitudine scelta e voluta in alcuni momenti è strumento di crescita). La ricerca d’amore è costante in tutta la vita. Questo vale per i neonati bisognosi di cure, per i bambini e le loro piccole grandi amicizie, per gli adolescenti alle prese con i primi innamoramenti, per i giovani alla ricerca del partner “giusto”, per gli adulti che vivono la pienezza della propria vita, per gli anziani che sentono ancora il bisogno di dare e ricevere calore. Insomma, l’amore è davvero una necessità universale. In alcune fasi della vita (in particolar modo nei primi e negli ultimi anni della nostra esistenza) si cercano forme d’amore che consistono principalmente nel ricevere accudimento e protezione. Ma a partire dalla prima giovinezza quello che desideriamo tutti e più di tutto è trovare qualcuno che 12


ci stia accanto. Soprattutto le donne lo hanno ben chiaro, forse più degli uomini, probabilmente a causa dell’istinto materno che le “abita”. La ricerca di un partner (e non necessariamente di un partner per tutta la vita…) è una caratteristica radicata in tutti noi. Esistono anche forme sublimate d’amore (l’amore del credente per il suo Dio, l’amore per l’arte o per la conoscenza…), nelle quali “trasferiamo” il desiderio e l’attrazione verso un “oggetto d’amore” che è diverso da un compagno o da una compagna. Ma si tratta appunto della trasformazione di qualcosa che, in natura, avrebbe come bersaglio un altro essere umano.

Non significa solo riprodurre la specie Perché esiste questa tensione istintuale, questa spinta innata all’amore? La risposta sembrerebbe fin troppo ovvia: perché l’amore ha come fine ultimo la riproduzione, allo scopo di garantire la sopravvivenza della specie. Verissimo, ma c’è anche altro. La sessualità umana è nello stesso tempo un aspetto che ci rende simili agli altri animali del nostro gruppo (ci accoppiamo e ci riproduciamo come gli altri mammiferi) e insieme anche quello che maggiormente ci differenzia da loro. Gli esseri umani infatti non vivono l’eros a scopi unicamente riproduttivi e le nostre relazioni amorose non vengono costruite con il solo fine di replicare noi 13


stessi nei figli e di custodire la prole. L’amore è anche una potente forza evolutiva: attraverso l’amore possiamo crescere, conoscerci meglio, prendere coscienza di quello che davvero vogliamo nella vita. Nell’eros incontriamo l’altro ma incontriamo soprattutto noi stessi, quello che siamo profondamente, il nostro modo di “sentire”, al massimo livello possibile. Nella condivisione di esperienze con un’altra persona maturiamo e affiniamo via via il nostro modo di vedere il mondo, di vedere la vita. Però non bisogna mai dimenticare o trascurare la propria dimensione individuale; l’ultima cosa da desiderare è che le persone perdano se stesse all’interno di una coppia: i risultati sono sempre negativi. Anche se non ce ne rendiamo sempre conto, la ricerca dell’amore, la “costruzione” dell’amore, e la protezione dell’amore condizionano i nostri pensieri, le nostre speranze e quindi i nostri atti concreti di tutti i giorni della vita. Le donne lo sanno bene, mentre gli uomini spesso fanno finta che non sia vero; preferiscono sottolineare l’aspetto sessuale dell’amore (specialmente da giovani, ma non solo), rimarcando a parole la centralità del sesso, parlandone come se fosse svincolato dagli aspetti relazionali e affettivi; ma si tratta per lo più di una recita. Quando fanno “i duri” e parlano solo di sesso, in fondo gli uomini dimostrano di essere intimoriti da alcuni aspetti del rapporto amoroso; in 14


realtà spesso temono la sofferenza dell’abbandono o la supposta privazione della propria libertà; perciò si difendono da questo timore in modo aggressivo. A volte lo fanno anche le donne; quando parlano di sesso come se fosse la cosa più importante, in quel momento stanno indossando una maschera per difendersi. Cercano talvolta di sminuire il significato del rapporto amoroso, ma dentro di loro tutte le donne danno una grandissima importanza alla ricerca del partner che ritengono migliore per sé. Non è vero che le donne amano “troppo” come spesso si sente dire; è vero che sanno darsi completamente all’altro, senza alcun risparmio. Il modo “femminile” di amare è una potente forza evolutiva e influisce direttamente sullo stato di salute, sull’aspetto fisico, sull’energia vitale: non a caso si dice comunemente che, quando una donna si innamora, “glielo si legge in faccia”. Non solo: l’innamoramento è una condizione di benessere che aumenta la capacità creativa, stabilizza l’umore, migliora le capacità lavorative, rende le donne più in sintonia con il mondo che le circonda e quindi più aperte nelle relazioni sociali. Fino a quando le cose funzionano, questo sentimento eleva dalla routine quotidiana per regalare armonia e benessere a piene mani. L’innamoramento al femminile (più di quello maschile, maggiormente ancorato al desiderio erotico) è la condizione psicologica più affine alla felicità autentica ed è un sentimento che 15


riguarda la donna nella sua totalità di mente e corpo. Di conseguenza, anche il godimento erotico delle donne aumenta sensibilmente se fanno l’amore con qualcuno che amano profondamente, mentre nei maschi esiste in ogni caso una componente “meccanica” che rende sempre possibile l’orgasmo, ma allo stesso tempo non permette loro di raggiungere quell’appagamento assoluto che è prerogativa dell’eros femminile. Purtroppo c’è un’altra faccia della medaglia: lo stesso appagamento si trasforma in un vero e proprio tormento quando le “cose dell’amore” non vanno per il verso giusto. Proprio per la sua caratteristica di sentimento assoluto, l’innamoramento femminile “sano” regala salute e benessere, mentre quello malato getta troppo spesso le donne in una sofferenza molto acuta.

Perché le donne fanno scelte sbagliate? Così arriviamo al cuore del nostro tema: perché le donne, pur dando tanto rilievo alla ricerca di un partner che possa essere l’uomo davvero “giusto”, finiscono poi spesso per sceglierne uno “sbagliato”? E cosa possono fare per evitarlo? Esistono strumenti e risorse interiori alle quali possono affidarsi per evitare di cadere vittime di personaggi sbagliati o peggio di partner destinati a portare loro soltanto dolore e sofferenza? Anticipiamo subito una risposta: tutte le donne possiedono le capacità di scel16


ta e di autodifesa, perché fanno parte del lato profondo e istintuale di ognuno di noi. Se l’amore è un bisogno innato, una necessità primordiale di sopravvivenza della specie, anche le risorse per trovare quello più adatto appartengono per forza alle radici primitive di ogni donna e di ogni uomo, al “territorio” degli istinti e non a quello della ragione. Come l’istinto di sopravvivenza si attiva spontaneamente per segnalare la presenza di un pericolo, allo stesso modo in ogni donna un segnale d’allarme istintivo è pronto a scattare quando ha a che fare con un uomo che non fa per lei. Il problema centrale è che spesso la donna non dà retta a questo segnale. Questo accade per varie ragioni e soprattutto perché oggi viviamo immersi in una cultura e in una civiltà che tendono a reprimere la nostra natura animale e istintiva, privilegiando la razionalità e i riti del vivere secondo le consuetudini. In particolare proprio l’istintualità femminile è stata duramente repressa e inibita nel corso dei secoli, allo scopo di plasmare la donna secondo le regole imposte dalla prevalenza sociale dell’uomo. Il cosiddetto “progresso” del vivere civile è stato soprattutto un processo di repressione degli impulsi e dell’istinto per affidarsi alla logica razionale, temendo l’eventuale scatenarsi al nostro interno di energie primordiali che la mente non è in grado di controllare. La via della ragione è sembrata l’unica strada per con17


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