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Medicina & Salute: l’influenza

Medicina & salute: perchè vaccinarsi?

L’INFLUENZA

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L’autunno si sa è tempo di raffreddori e malanni di stagione. C’è chi prende spremute d’arance, vitamina C e altri rimedi naturali e chi invece decide di fare il vaccino per scongiurare l’influenza, malattia provocata da virus che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni).

L’influenza infatti non è sempre un banale malanno e, oltre ad avere un elevato costo sociale colpendo fino al 20% della popolazione, in certi casi può avere conseguenze importanti. Secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie l’influenza causa in media 40.000 decessi prematuri in Europa, soprattutto fra le persone più fragili superiori ai 65 anni e affette già da altre patologie. Le complicanze vanno da polmoniti batteriche, disidratazione, peggioramento di malattie preesistenti (come diabete e malattie croniche), sinusiti, a otiti e anche le persone sane non sono esenti da rischi. Il Ministero della Salute in linea con le indicazioni dell’OMS raccomanda il vaccino, approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, offrendolo gratuitamente a particolari gruppi di persone come soggetti superiori ai 65 anni di età, soggetti con patologie per il rischio di complicanze da influenza, bambini con più di 6 mesi, donne fino al terzo mese di gravidanza, soggetti ricoverati in ospedale e familiari di soggetti ad alto rischio. Oltre a proteggere le persone più fragili le campagne di vaccinazione hanno l’obiettivo di garantire il corretto funzionamento dei servizi essenziali e quindi la profilassi è raccomandata a medici, personale sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco, allevatori, veterinari e chi ha a che fare con gli animali. L’influenza infatti si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie. È bene quindi seguire regole di precauzione come lavare frequentemente le mani (intervento preventivo di prima scelta), evitare luoghi affollati, aerare bene i locali e coprirsi naso e bocca quando si starnutisce e tossisce oltre a buttare via subito i fazzoletti. Ogni anno il Ministero dà indicazioni per la prevenzione individuando le categorie a rischio. Il vaccino vale per l’anno in corso in quanto tutti i virus influenzali cambiano nel tempo eludendo l’immunità acquisita nella stagione precedente e non si possono prevedere gli andamenti futuri. Il periodo indicato è quello autunnale a partire da metà ottobre fino a Natale. È gratuito per le categorie a rischio ed è adatto, acquistabile in farmacia, a chi vuole evitare l’influenza, ovviamente sentito il parere del medico. Un’iniezione intramuscolo che può essere somministrata dal medico di famiglia, in strutture sanitarie o al lavoro dal medico del lavoro. La protezione si sviluppa dopo due settimane e ha una durata di circa sei mesi per poi declinare. Il picco più alto di influenza si registra solitamente tra gennaio e febbraio. I farmaci antivirali usati per curare l’influenza, a differenza del vaccino antinfluenzale, non stimolano la produzione di anticorpi e dunque non danno protezione immunitaria. Il vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immune ad altri vaccini iniettabili purché somministrati in siti diversi e non contiene virus viventi, solo gli antigeni di superficie del virus influenzale, adatto quindi agli immunodepressi. La sua somministrazione è sicura, non induce malattie croniche ed eventuali effetti collaterali si registrano nei primi giorni come reazioni locali, arrossamenti e meno spesso febbre e dolori muscolari che scompaiono velocemente. Raramente i vaccini antinfluenzali possono causare reazioni allergiche come orticaria o asma dovute a ipersensibilizzazione nei confronti di determinati componenti del vaccino. Il consulto del medico rimane sempre la scelta preferibile.