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Un posto in prima fila per la fine del mondo

Mala Tempora currunt di Waimer Perinelli

UN POSTO IN PRIMA FILA PER LA FINE DEL MONDO

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Era la fine degli anni Sessanta quando l'insegnante di lettere, anziano comunista convinto, disse: "Tutti i paesi devono avere la bomba atomica". Da poco più di vent'anni era terminata la Guerra Mondiale, finita anche quella di Corea mentre in Vietnam infuriava la battaglia. L'amico centenario Gios Bernardi, medico-radiologo co fondatore del Premio Pezcoller, intervistato da Laura Mansini in altra parte del giornale, ha detto: " Siamo fortunati, siamo vissuti in un'epoca d'oro". Per lui, nato nel 1923, la parentesi d'oro, era iniziata male e proseguita peggio, ma dobbiamo ammettere che dopo il 1945 pur essendoci una cinquantina di guerre qua e là, dal Canale di Suez al Sud America, dal Laos ai Balcani, almeno in Italia non ce la siamo passata male e soprattutto non abbiamo mai sospettato che potesse scoppiare una guerra mondiale. Tanto meno atomica. Ci voleva Putin, con il suo delirio di onnipotenza e le smanie di maggiore ricchezza di chi non riuscirà a spendere un miliardesimo dei propri soldi prima di morire, per gettare sul mondo il vero incubo di una guerra nucleare. Le parole del professor De Marco, erano per questo un ammonimento e profezia. Egli pensava che alle due potenze Stati Uniti e Unione Sovietica che l'atomica l'avevano e la prima pure già usata, si dovessero unire le altre nazioni, specialmente le più piccole, così che ognuna fosse capace di bloccare l'altra e l'atomica diventasse un deterrente contro la prepotenza dei grandi. Egli, essendo già anziano, certamente non sarà arrivato a gioire per l'avverarsi del suo progetto e leggere che Cina, Gran Bretagna, Francia, Israele, Pakistan, Corea del Nord , Sudafrica e India, si sono fatti il proprio arsenale atomico. La prima parte della sua profezia si è avverata e l'atomica ha funzionato da deterrente. Ma noi tutti non abbiamo calcolato un fattore umano preponderante: la follia. Solo chi ha perso la ragione può scherzare con la minaccia atomica: è noto che la bomba nucleare è democratica, non è razzista, non distingue buoni dai cattivi.... Una guerra atomica metterebbe fine per sempre alle schermaglie delle guerre convenzionali ma al prezzo di distruggere il pianeta o almeno la razza degli uomini "sapiens". Uno scenario inimmaginabile, terribile con un copione in corso d'opera e qualche squilibrato che lo sollecita. Mala tempora dunque e nel XVI secolo un altro profeta, William Shakespeare, nel dramma Re Laear ha scritto: Che tempi sono questi quando un pazzo guida dei ciechi. Il pazzo sceglietelo voi, i ciechi siamo purtroppo noi con un Posto in prima fila per vedere la fine del mondo.