3 minute read

Natale con i tuoi, ma ama anche gli altri

Un Natale diverso di Gabriele Biancardi

NATALE CON I TUOI MA AMA ANCHE GLI ALTRI

Advertisement

Che bello! Dicembre, il mese del Natale, dove tutti siamo ovviamente più buoni, più umani più... tutto. Ovviamente viene scongelato Michael Bublè con la solita strenna natalizia e siamo tutti contenti. Ci saranno i black friday, giorni in cui compreremo a tonnellate convinti di fare gli affari del secolo. Riunioni familiari in cui anche i cugini che non vedi per 364 giorni saranno generosi di baci e abbracci. Insomma Natale. Mi sono sempre piaciuti gli “storti”, quelli magari da non frequentare, insomma i “diversi”. Prima categoria, la mia. Da ex grande obeso ho ricordi netti di quello che vuol dire subire battute sul peso, sul cibo che non avanza se sei nei dintorni e quell'atteggiamento di finta comprensione che non fa altro che innervosirti allo stremo. Nessuno capisce che il cibo diventa un rifugio, un luogo sicuro dove solo quello che hai nel piatto di fronte è tuo amico. Nessuno capisce che non si tratta solo di golosità. Dietro questo c'è una richiesta di aiuto nemmeno tanto velata. Essere grassi a Natale. Forse per questo mi è sempre piaciuto il prima, i giorni precedenti con quell'atmosfera fantastica. La tavolata con sopra di ogni da una parte era ipnotica, dall'altra sapevo che avrei dovuto pagare il prezzo degli scherzi e delle cattiverie. Sì, lo sono, perché chi le fa non sa se le spalle di chi le riceve sono abbastanza grosse da sopportarle. Non siete simpatici, ma nemmeno un poco. Ad ogni frecciata cerchi rifugio e l'unico è il cibo. Non puoi vincere. Avete mai notato che non sono mai quelli grassi che fanno battute su altri come loro? Chissà perché... Ma noi diversamente magri siamo alla luce del sole, essere grassi non puoi nasconderlo, si vede. Punto. Ma tra i “diversi” ci sono coloro che celano una seconda vita. Il Natale è anche quel momento in cui si tirano le fila di un anno di vita. “Ma la fidanzata? Ancora niente? Passano gli anni eh..” non c'è nessuna fidanzata e non ci sarà nemmeno in futuro. Hai ventuno anni e ancora non sei riuscito a dire alla tua famiglia che sei gay. Già proprio questo. Tuo cugino Andrea ha presentato la futura moglie proprio quel giorno. Tu no. Eppure sei innamorato, eppure stai vivendo una bellissima storia. Ma le storie che leggi sul giornale sono spesso diverse. Bullismo, pestaggi, omicidio quando si rasenta il fondo. Tutto questo perché non ami secondo una certa società. Oggi crediamo che non ci siano più sacche di violenza, che i gaypride abbiano messo a posto tutto. Ma non è così. Le cronache sono impietose in questo. Siamo ancora indietro anni luce confronto ad altri Stati dove hanno capito che l'amore non ha contorni regole o limiti. La diversità fa ancora tanta paura. Quando magari da genitore dovresti solo preoccuparti della felicità di tuo figlio o figlia. Certo che se poi sei obeso e gay hai fatto bingo! Natale può e dovrebbe essere un momento di felice condivisione, di complicità e contentezza. Non è così per tutti. Il giorno di Natale da tempo immemorabile mi metto in palinsesto radio. Adoro pensare che per qualcuno quel giorno vorrebbe che fosse normale, addirittura feriale e quindi sentire in diretta chi di solito fa quel turno. Mi piace pensare a tutti quelli che lavorano il 25 dicembre e sono tantissimi. Buon Natale a tutti, di cuore. Ovviamente con Bublè in sottofondo! Il noto discografico, 75 milioni di dischi venduti, canadese con nonno trevisano, farà sicuramente un grande Natale.