PREMIUM IN Magazine - 1/2012

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€ 3,00 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ -

IMPRONTE DI STILI. Alta velocità: MONTEZEMOLO e MORETTI, Valentina VEZZALI, Olimpiadi 2012, Aziende a CINQUE CERCHI,

Cervia la città DEL SALE.

SPECIAL DOME. architettura e interior design RIMINI: Sospesi sul mare,

RIVIERA: Arredare la spiaggia,

RECANATI: Guzzini da un secolo.

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Editoriale

EDITORIALE di Andrea Masotti

L’alta velocità, tecnologica e naturale, segna questo numero estivo di PREMIUM. Quella dei bolidi su rotaia Italo e Frecciarossa e quella degli atleti in partenza per le Olimpiadi di Londra. Ma andiamo con ordine: la rivista si apre con le news dal territorio emiliano-romagnolo e marchigiano, per proseguire con le tante, tradizionali rubriche. A partire da quelle dedicate a golf e nautica, nelle quali, rispettivamente, incontriamo Lamberto di Giacinto del Rimini Verucchio Golf Club e Max Sirena, skipper dell’America’s Cup. Dalla vela passiamo ai motori con la nascita di “The Riders’ land”, nuovo brand che identifica la passione per le due ruote dei romagnoli. Poi l’enologia, con il fascino “retrò” dell’Albana di Romagna, gli eventi estivi in programma a Cortina, e gli occhiali gioiello nati dall’eclettica creatività di Raffaella Lizambri Montalban. A seguire, la mostra ad Urbino dedicata alla Città Ideale e la musica, con un’intervista a Francesco Ernani, Sovrintendente del Comunale di Bologna. E poi l’ultimo romanzo di Riccardo Angiolani, “Sotto il cielo di Hale-Bopp”, presentato dallo stesso autore. Luca Cordero di Montezemolo e Mauro Moretti aprono la parte centrale della rivista, protagonisti di un derby tutto emiliano-romagnolo sull’alta velocità, giocato sulle rotaie dei super treni Italo e Frecciarossa. Valentina Vezzali, portabandiera della Nazionale italiana ai Giochi Olimpici 2012, fa da apripista al lungo articolo dedicato agli atleti emiliano-romagnoli e marchigiani in partenza per Londra. L’attenzione è focalizzata su alcuni nomi di spicco, che speriamo di vedere iscritti nel medagliere nazionale. A cominciare da quello di Josefa Idem, pronta a mettere in bacheca un record addirittura mondiale, e, sempre per la canoa, quello di Marcello Miani. Poi Filippo Magnini e Fabio Scozzoli per il nuoto, Sara Errani per il tennis, Daigoro Timoncini per la lotta, Jessica Rossi per il tiro a volo. Un pezzo di Romagna arriva sui campi londinesi anche sotto bandiere diverse: è il caso di Alberto Zaccheroni, ct della nazionale di calcio del Giappone, e di Marcello Dradi, allenatore della squadra indiana di tiro a volo. Una presenza olimpica da generazioni è anche il forlivese Bruno Grandi, presidente nazionale e mondiale della ginnastica, presidente del Coni, membro del Cio. E a cinque stelle sono anche aziende del territorio che a Londra portano tecnologia e stile, come Technogym e Barilla.

IMPRONTE DI STILI. Alta velocità: MONTEZEMOLO e MORETTI, Valentina VEZZALI, Olimpiadi 2012, Aziende a CINQUE CERCHI,

Cervia la città DEL SALE.

SPECIAL DOME. architettura e interior design RIMINI: Sospesi sul mare,

RIVIERA: Arredare la spiaggia,

RECANATI: Guzzini da un secolo.

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Dalla ribalta olimpica torniamo sul territorio, in un viaggio che ci porta alle Saline di Cervia e all’antico borgo in riva al mare che conserva ancora oggi tutto il suo antico fascino. È sempre il mare a far da sfondo allo speciale DOME, sezione dedicata ad architettura e interior design che si apre con la presentazione di un luminoso attico al sesto piano de “La Prua”, nella nuova darsena di Rimini, caratterizzato da affascinanti vedute sul porto. Si scende quindi sulla spiaggia, per visitare i bagni al mare più esclusivi dai lidi ravennati a quelli marchigiani, tra design e natura per strutture eco o tecno-chic. I primi cento anni di vita festeggiati dall’azienda Guzzini ci portano infine nel mondo del design più innovativo, divenuto negli anni icona dell’italian style.

Editoriale / 3


Sommario Premium

SOMMARIO - PREMIUM impronte di stili

Editoriale

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Accenti 10 Ever Green

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Blue Notes

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In pista

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Decantare 28 Dolomite 30 Fashionable 32 Creative Papers

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Accordi 36 Tra le righe 72

38 Montezemolo e Moretti

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derby emiliano-romagnolo sull’alta velocità.

Valentina Vezzali

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la regina del fioretto.

Olimpiadi 2012

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Gli atleti in partenza per Londra.

Aziende a cinque cerchi

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dall’Emilia Romagna alta tecnologia e stile.

Cervia, la città del sale l’identità dell’antico borgo in riva al mare.

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Sommario Premium

SOMMARIO - PREMIUM impronte di stili

SPECIAL DOME architettura e interior design

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“IN MAGAZINE PREMIUM” anno VI - n° 1 giugno 2012 Reg. al Tribunale di Forlì il 28/10/2005 n. 43

Sospesi sul mare

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Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: 47100 Forlì - Via Napoleone Bonaparte, 50 tel. 0543.798463 - fax. 0543.774044

un attico di vetro nella nuova darsena di Rimini.

Arredare la spiaggia

www.inmagazinepremium.it www.inmagazine.it www.menabo.com inmagazinepremium@menabo.com

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tra design e natura, per strutture eco o tecno-chic.

Guzzini da un secolo

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo.

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cento anni all’insegna dell’innovazione.

Direttore Responsabile: Andrea Masotti.

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Redazione centrale: Roberta Brunazzi, Serena Focaccia. Segreteria di redazione: Liza Vallicelli. Progetto grafico e impaginazione: Lisa Tagliaferri. Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Irena Coso, Laura De Paoli. Fotografi: Massimo Fiorentini, Riccardo Gallini, Claudia Presti, Giorgio Sabatini, Luca Toni, Gianmaria Zanotti. Collaboratori: Riccardo Angiolani, Roberta Bezzi, Simonetta Campanelli, Andrea Casadio, Andrea Cicchetti, Flavio Dell’Amore, Giorgia Gianni, Roberta Giurioli, Claudia Graziani, Federico Graziani, Lucia Lombardi, Andrea Manusia, Sabrina Marin, Valentina Minzoni, Enrico Pasini, Francesca Renzi, Aldo Savini, Manuel Spadazzi, Giulia Tardini, Ilaria Traditi. Controllo produzione: Isabella Fazioli, Maria Teresa Di Paola. Chiuso per la stampa il 15/06/2012

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Mimmo Paladino, le grandi ceramiche. Faenza - Un viaggio sperimentale dentro la materia attraverso un centinaio di opere, tra cui inediti realizzati ad hoc per questa mostra. È quanto regala la grande personale che il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza dedica a Mimmo Paladino, ponendo l’accento sul linguaggio dell’artista campano in un susseguirsi di segni, simboli e rimandi all’epos. Il percorso espositivo, allestito fino al 7 ottobre, si snoda lungo gli spazi museali con il coinvolgimento diretto del visitatore: sculture di grandi dimensioni, installazioni complesse accanto a produzioni minori testimoniano della colta e poliedrica personalità dell’artista. Lo stesso Paladino ha contribuito all’elaborazione del progetto espositivo con la scelta di opere che ripercorrono tutta la sua poetica: sculture dipinte

che assumono la forma di quadri tridimensionali, lastre nelle cui concavità sono celati oggetti dal forte impatto

Made in the UK.

Bologna - Fino al 12 luglio la galleria bolognese ONO arte di via Santa Margherita 10 presenta “Made in the UK: lo stile di strada dal Punk alla Thatcher”, grande monografica di Janette Beckman, fotografa documentarista londinese di nascita che vive e lavora a New York. Punk, Mod, Skinhead, 2 Tone, e Rockabilly vengono documentati dalla Beckman che comincia la sua carriera di fotografa per la famosa rivista musicale Melody Maker; il lavoro al settimanale le consente un

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emotivo, dischi e torri di dimensioni tali da rimandare alle ciclopiche fortificazioni micenee. www.micfaenza.org

Romagna Liberty in fotografia.

rapporto diretto con i più importanti artisti della scena dell’epoca tra cui i Clash, i Sex Pistols, i Jam, gli Undertones, gli Specials, i Ramones o Echo and the Bunnymen. Icone della cultura anglosassone a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, periodo buio e duro per la Gran Bretagna ma allo stesso tempo pieno di creatività. Negli scatti di Janette Beckman, questi movimenti sono presentati non tramite i loro protagonisti, ma attraverso la gente comune. www.culturaliart.com

Rimini - Il Liberty in Romagna si presenta in tutta la sua eleganza, nella mostra fotografica all’Archivio di Stato di Rimini, fino al 10 luglio 2012. Il percorso espositivo si apre con le fotografie di ville del primo Novecento situate in località balneari, Riccione, Rimini, Cesenatico, Cervia e Milano Marittima, proseguendo con una sezione dedicata ai progetti di fabbricati primo ‘900 contenuti presso l’Archivio di Stato riminese. La mostra porta la firma di Andrea Speziali, curatore della monografia “Romagna Liberty”, edita da Maggioli. L’intento è quello di analizzare e documentare la storia dell’architettura Liberty e dei suoi protagonisti, per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della conservazione e valorizzazione delle testimonianze di questo stile architettonico. Dopo Rimini, la mostra farà tappa all’Archivio di Stato di Cervia, dal 23 luglio al 12 agosto. L’evento s’inserisce nel contesto delle celebrazioni per i cento anni di Milano Marittima e i novanta di Riccione. www.romagnaliberty.it


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Palanti, pittore e urbanista. Cervia - Giuseppe Palanti (Milano 1881-1946) è l’artista che ebbe l’idea di trasformare l’ex zona di relitti marini, donata dal comune di Cervia a una ditta milanese perché la bonificasse, nella spiaggia dei milanesi, creando così Milano Marittima. A 100 anni dalla fondazione, il Comune di Cervia gli dedica la mostra “Giuseppe Palanti. Pittore, urbanista, illustratore”, retrospettiva con 160 opere che documentano la varietà delle arti praticate dall’artista eclettico, che in pittura

spazia dall’ultimo Romanticismo al tardo Impressionismo, dal Novecento agli anni Trenta, fino agli esiti degli anni Quaranta. L’esposizione, allestita ai Magazzini del sale di Cervia, rimane aperta fino al 30 agosto (fino al 15 giugno dal martedì alla domenica, ore 10 - 13 e 15,30 - 18,30; dal 16 giugno al 30 agosto dal martedì alla domenica, ore 17,30 - 23; sabato e domenica anche 9,30 - 12,30. Chiuso il lunedì). (A.S.)

Da Boccaccio a Flavio Biondo. Forlì - La centralissima piazza Saffi celebra i suoi 800 anni di vita con una serie di iniziative pubbliche e culturali. Tra queste la mostra “La fortuna di Giovanni Boccaccio e Flavio Biondo nel Cinquecento negli esemplari dei Fondi Antichi della Biblioteca Aurelio. Saffi”, esposta fino al 28 luglio nella Sala dei Corali della Biblioteca comunale. Curatrice dell’esposizione documentaria è Antonella Imolesi Pozzi, responsabile dell’Unità Fondi Antichi, Manoscritti e Raccolte Piancastelli. La mostra rappresenta un primo momento di riflessione sull’opera di Giovanni Boccaccio, di cui nel 2013 ricorre il settimo centenario della nascita. Questa celebrazione costituisce l’occasione per la Biblioteca forlivese per rivisitare il proprio patrimonio librario, per ricostruire i rapporti che Boccaccio e Biondo tennero con la Romagna e per esaminare la fortuna delle loro opere attraverso traduzioni e volgarizzamenti di epoca umanistica e rinascimentale. L’esposizione è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30; il sabato dalle 8,30 alle 13. Domenica chiuso.

Micromosaico, souvenir artistici in mostra. Ravenna - Le vedute e i paesaggi per i viaggiatori del Grand Tour protagonisti al MAR di Ravenna. Dal 30 giugno al 16 settembre, infatti, il museo ravennate ospita la mostra dal titolo “Ricordi in micromosaico”, curata da Chiara Stefani e Claudio Spadoni e realizzata grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Esposte diverse tipologie di opere in micromosaico, in gran parte inedite: parure di gioielli, tabacchiere, placchette, realizzate tra il XVIII e il XIX secolo e provenienti da importanti Collezioni private italiane e francesi, dal Museo Napoleonico e dai Musei Vaticani di Roma. La produzione di questi oggetti è strettamente legata al pubblico del

Grand Tour, compiuto dall’inizio del ‘700 in poi da viaggiatori e giovani aristocratici europei nei luoghi in cui si trovavano vive testimonianze dell’antichità. L’Italia diventa una delle mete preferite dai viaggiatori e a Roma si sviluppa la produzione di oggetti decorati con la tecnica del mosaico minuto o micromosaico. Con tessere anche inferiori al millimetro, artisti e artigiani realizzano miniature perfette dei soggetti più ricercati dai viaggiatori stranieri, da inserire su mobili o su oggetti di piccolo formato, quali spille, monili, tabacchiere. Oltre ad esporre splendidi oggetti d’arte, la mostra evidenzia anche come il micromosaico abbia inciso nella storia del gusto e nella percezione del paesaggio italiano. www.museocitta.ra.it

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Le Bain Hermès, sport-chic. Pesaro - Hermès ha scelto la boutique Ratti di Pesaro per il debutto della nuova collezione Le Bain, disegnata da Christophe Lemaire. Il 19 aprile scorso la storica boutique di via Rossini ha aperto le porte ai suoi ospiti per un cocktail a tema “beach-party”, che ha fatto da sfondo alla nuova linea di costumi da bagno, parei e abbigliamento per il mare. D’ispirazione sport-chic, la linea Le Bain Hermès per questa primavera-estate 2012 privilegia il comfort e la libertà di movimento per bikini e costumi interi dal taglio rigoroso e insieme femminile, che sottolineano la silhouette con dettagli

ricercati come i lacci in morbida corda che richiamano le cime nautiche. Quattro i temi di ispirazione per le fantasie dei costumi e dei parei coordinati: gli Uniti, i Grafici, gli imprimé “Thalassa” - un disegno di barche realizzato nel 1973 da Pierre Péron - e il motivo “Vent Portant”, con battelli a vele spiegate. Per la collezione Le Bain lo stilista Christophe Lemaire, che dall’autunno 2010 disegna la collezione prêt-à-porter donna Hermès, si è ispirato agli anni ’20, quando Hermès proponeva creazioni per le attività sportive allora in voga: l’equitazione, lo sci, il mare.

Tudor e Ducati, team vincente. Moda e motori. Riccione - Anteprima nazionale a Riccione per la GranCabrio Fendi di Maserati, il 2 giugno scorso da Gaudenzi boutique. Presentata al salone internazionale dell’automobile di Francoforte, la Maserati GranCabrio Fendi è il primo risultato della collaborazione di Maserati con la maison Fendi. L’unione tra i due marchi simbolo del made in Italy nasce dalla condivisione di valori comuni quali l’artigianato, la tecnologia, l’eccellenza e la tradizione. Ad unirli è, infatti, la tecnologia raffinata del motore V8 della storica azienda di Modena e la raffinatezza del cuoio romano della maison Fendi. Per realizzare i preziosi interni è stato scelto il pellame della linea più pregiata, la Selleria, che Fendi distribuisce nel mondo esclusivamente presso clienti selezionati. In questo connubio d’eccellenza si è posta Gaudenzi boutique di Riccione che nella sede di via Nevio 11 si è dimostrata una location perfetta per evidenziare come il mondo della moda si evolva ed accolga il gusto per il bello e il raffinato.

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Bologna - Un importante evento tenuto lo scorso 14 maggio ha sancito la partnership tra Tudor e Ducati, storici marchi accomunati dalla passione per la meccanica. Cinque rivenditori autorizzati, appassionati di motociclismo, hanno avuto l’opportunità di accompagnare i loro clienti lungo una giornata indimenticabile tra il circuito di Imola e la sede di Ducati, con la partecipazione al corso DRE ospitato nel circuito imolese, il pranzo, la visita alla fabbrica e al museo Ducati a Bologna. Tra i partecipanti all’evento anche la gioielleria Bartorelli di Pesaro, che assieme al gruppo del mattino ha partecipato al corso DRE con istruttori

qualificati. A seguire una visita allo stabilimento per vedere da vicino il processo di assemblaggio e collaudo delle moto, con visita guidata al Museo che raccoglie le testimonianze di oltre mezzo secolo di competizioni dell’azienda e una cospicua parte della sua storia a partire dalla fondazione, avvenuta nel 1926, anno di nascita anche del marchio Tudor. I partecipanti hanno avuto la possibilità di osservare l’evoluzione dei modelli fino alle moto attuali e di ammirare i più rappresentativi orologi Tudor Fastrider e GranTour, esposti nella parte centrale del Museo, a rafforzamento del legame dei marchi Tudor e Ducati.


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Carlo Cracco, artista del gusto. Cesenatico - Chef di fama internazionale, ora anche star televisiva grazie al programma di Sky “Master Chef”, protagonista di una serata evento a Cesenatico il 18 luglio all’Antico Casale, dimora tipica romagnola recentemente ristrutturata. Carlo Cracco è artista del gusto, creatore di piatti unici che lo hanno reso famoso in tutto il mondo (è nella graduatoria dei 50 migliori ristoranti al mondo).

Il suo ristorante milanese è meta di artisti, personaggi dello show biz e veri intenditori, che cercano nelle sue proposte un’esperienza sensoriale mai banale, chic e raffinata. Per Cracco la Riviera Romagnola è una novità assoluta: nel corso della serata all’Antico Casale lo chef darà prova della sua bravura esibendosi in uno dei suoi famosi “cooking show”, che, da soli, rappresentano un evento nell’evento.

Hotel ristorante Posillipo. Gabicce Monte - Panorama mozzafiato e un ambiente accogliente caratterizzano l’Hotel Ristorante Posillipo, nella sua splendida location sulle vette di Gabicce Monte. Tra le novità della stagione 2012 è l’arredamento, fresco e di design: sono scomparse le poltroncine di vimini e la moquette per far posto ad eleganti poltroncine in pelle, comode e confortevoli. Il pavimento è costituito da una moderna ceramica, con delicate tinte chiare-scure che si armonizzano alla naturale luminosità del locale e della circostante natura. La saletta interna, allestita su richiesta per meeting e riunioni, è arredata con nicchie a vetrina che espongono l’esclusiva collezione della famosa enoteca del Posillipo. Il tutto arricchito dai piatti che sanno di tradizione e dai raffinati sapori proposti da Antonio Arduini (nella foto).

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Premio alla cultura del cibo e del vino. Milano Marittina - Cinque nomi, cinque modi di essere protagonisti dell’enogastronomia dell’EmiliaRomagna. Sono i vincitori di “Dire, fare, sognare!”, premio alla cultura del cibo e del vino in Emilia-Romagna promosso da Partesa regionale e consegnato il 28 maggio alla Terrazza Bartolini di Milano Marittima. I vincitori sono Giacinto Rossetti, ideatore e anima del Trigabolo ad Argenta nel ferrarese; Max Bergami docente dell’ateneo bolognese e fondatore del master wine & food; Luciano Tona, direttore dell’Alma Scuola internazionale di Cucina di Parma; Alessandra Meldolesi, giornalista food writer tra le più originali del territorio; Valentino Bega, dirigente della Regione da 50 anni nel settore agroalimentare. Durante la serata sono stati premiati anche tre operatori di ogni provincia da Piacenza a Rimini, scelti tra ristoratori, baristi, enotecari e torrefattori, e cinque personaggi che si sono distinti nella promozione della cultura enogastronomica della regione.


De Stefani S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz ForlĂŹ, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011 Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611 www.destefani.net


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Sign a casa Dondup. Milano - “Sign, bath concept rooms” è il titolo dell’evento andato in scena il 19 aprile scorso a Casa Dondup, in via Sirtori 34 a Milano. Sign racconta una cultura domestica reinterpretandola, rivivendola, ridistribuendola negli spazi, portandola ai confini di un’idea inaspettata di fare arredamento per il bagno. Un design emozionale che incontra e seduce, sorprende e comunica con la forza tranquilla di un segno dei tempi e delle tendenze future. Un concetto trasversale in cui le concept rooms concentrano l’attenzione

sulla nuova linearità, le finiture di materiali e una nuova espressione di “matericità” formale, espressa attraverso forti abbinamenti materici e cromatici. Assieme ai padroni di casa - Massimo Berloni, presidente e AD Dondup, e Manuela Mariotti, direttrice creativa Dondup - alla serata sono intervenuti tanti amici, tra cui Alena Seredova, Fiammetta Cicogna, Francesca Fioretti, Omar Pedrini, Justine Mattera, Melissa Satta, Susanna Petrone, Guendalina Canessa, Bobo Vieri, Elenoire Casalegno, Laura Bariales e Federica Fontana. (S.C.)

Annual Award 2012 dell’Ecad a San Patrignano. Coriano - Importante riconoscimento per San Patrignano. Alla comunità antidroga più grande d’Europa è stato assegnato l’“Annual Award 2012” dell’Ecad, associazione Città europee contro la droga. Il riconoscimento è stato conferito perché “sin dal 1978 San Patrignano ha ricoperto il ruolo di modello per le comunità contro l’emarginazione sociale, senza alcuna discriminazione delle ideologie politiche, religiose e di qualsiasi tipo, ma con il deciso impegno di aiutare le persone in difficoltà”. Monica Luppi, responsabile delle relazioni internazionali per San Patrignano, il 13 maggio ha ritirato l’onorificenza a Killarney, Irlanda. Ecad da anni sostiene il modello rappresentato da San Patrignano attraverso la partecipazione alle tante iniziative d’informazione e prevenzione, come il WeFree Day, dove ad ogni edizione contribuisce con una propria delegazione.

Premio agli Amici di Luca. Bologna - Importante riconoscimento per l’associazione “Gli amici di Luca onlus” di Bologna promotore della Casa dei Risvegli Luca De Nigris, il centro pubblico innovativo del’Azienda Usl di Bologna rivolto a persone con esiti di coma e stato vegetativo. Tra 169 candidature, all’associazione è andato il primo premio “Marco Biagi Il Resto del Carlino” (ex aequo con altre otto associazioni), giunto alla sesta edizione. È stato il Ministro al Lavoro e Politiche Sociali Elsa Fornero a consegnare il riconoscimento a Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma. La cerimonia di consegna si è svolta il 16 marzo nella sala Biagi della Poligrafici Editoriale a Bologna,

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alla presenza, tra gli altri, dei Ministri Anna Maria Cancellieri e Piero Gnudi, di Marisa Monti Riffeser, presidente della Poligrafici Editoriale e di Marina Orlandi, moglie di

Marco Biagi. Il Premio Marco Biagi per la solidarietà sociale, promosso da “Il Resto del Carlino”, ha premiato 37 associazioni distribuendo la cifra di 75mila euro.


ravenna Via Cavour, 84/86 - Tel. 0544 213396 milano marittima Viale Matteotti, 16 - Tel. 0544 991055 forlĂŹ Corso della Repubblica, 151 - Tel. 0543 33442 forlĂŹ Centro Commerciale Puntadiferro - Tel. 0543 798679 cesena Via Cesare Battisti, 46 - Tel. 0547 25700 cesena Centro Commerciale Montefiore - Tel. 0547 631811

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UnSecret Sunday, party sulla spiaggia.

Rimini - Nuova edizione per UnSecret Sunday, serie di party che animeranno il Bagno Bulli 75 di Rimini fino al 2 settembre. La formula è semplice e punta a bissare il successo dello scorso anno, con una serie di eventi di domenica sera per mettere insieme amici, famiglie, grande musica e voglia divertirsi nel luogo più naturale della riviera romagnola, la spiaggia. A partire dal 10 giugno il Bagno Bulli

sarà sede di party che si ripeteranno per sette domeniche alternate. Alla consolle, ancora una volta e per tutte le serate, uno dei padri della disco music italiana, Dj Mozart, affiancato da un’altra pietra miliare del mondo della notte, Dj Rubens. Confermato anche Enrico Rosica come resident dj, che proporrà una selezione di deep house di altissima qualità. Non mancheranno dj guest ospitati, tra i quali Luca Travisi aka LTJ Xperience.

FrozenCube con Piccinelli. Riccione - Grande partecipazione e curiosità per l’evento lancio di FrozenCube, andato in scena al Green Bar di viale Ceccarini a Riccione lo scorso 30 aprile. Roberto Piccinelli, sociologo del piacere, intervistato dal sindaco e dall’assessore al turismo di Riccione ha spaziato sui temi principali del divertimento a Riccione dagli anni della sua fondazione fino ad oggi. In questo excursus storico e ludico è stato degustato in anteprima il FrozenCube dedicato al compleanno della città, creato con i colori dell’anniversario: arancione e bianco.

Novant’anni e non sentirli. Riccione - Un 2012 ricco di eventi quello del Comune di Riccione, che festeggia il suo 90esimo compleanno. Per celebrare l’importante traguardo è nato un progetto per raccontare la storia e le tante storie della Perla Verde dell’Adriatico. Si chiama Riccione 90 ed è un macro contenitore di eventi dedicati a moda, cultura, sport, design e spettacolo, scanditi dal ritmo delle stagioni. Partito in anteprima a Capodanno, il carosello d’iniziative prosegue fino ad autunno inoltrato, tra spettacoli, incontri con l’autore, musica, sport. Da segnalare, a giugno, la 14esima edizione del Campionato Mondiale Master FINA di nuoto e il World Ducati Week al Misano World Circuit - Marco Simoncelli; dal 24 al 29 luglio è invece la volta di Riccione Estate Danza. In settembre si tiene il Gran Premio Cinzano di San Marino e della Riviera

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di Rimini e la 21esima edizione del TTV Festival, dedicato al rapporto tra arte e nuove tecnologie. Villa Mussolini, a luglio, farà poi da cornice ad eventi

dedicati all’enogastronomia emiliano-romagnola e al Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi. www.riccione.it



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Ennio Morricone, inno alla Bellezza.

Rimini - Ennio Morricone protagonista a Rimini del grande concerto in programma per la serata di sabato 25 agosto. Nella cornice di piazzale Fellini il Maestro, premio Oscar alla carriera, si presenterà affiancato da 100 elementi dell’Orchestra Roma Sinfonietta e altrettanti elementi del Coro Lirico del Teatro Galli di Rimini. L’ensemble eseguirà alcuni dei pezzi più celebri tratti dal repertorio di colonne sonore da film composte dal Maestro, molti dei quali entrati nell’immaginario musicale e artistico in tutto il mondo.

Il titolo della serata, “La Bellezza ci salverà”, vuol essere incoraggiamento e sprone per l’uomo a ritrovare sé stesso e la fiducia nel futuro, attraverso la ricerca e la rivalutazione della semplicità dei piccoli gesti e delle cose che la natura offre. Lo scenario del piazzale Fellini, con il Grand Hotel sullo sfondo, ricreerà la magia del cinema d’autore felliniano, in un ideale abbraccio fra i due giganti della cinematografia mondiale che, in una sorta di “Amarcord” d’altri tempi, si accompagneranno l’un l’altro per tutta la serata.

La firma di Bocchini per il manifesto 2012. Rimini - La pagina ingiallita di un vecchio taccuino aperto con frammenti di oggetti e immagini, per comporre il nuovo manifesto balneare di Rimini. C’è la memoria fantastica nell’opera del pittore e scultore di Gambettola Francesco Bocchini, scelto dall’amministrazione comunale di Rimini per realizzare l’immagine testimonial dell’estate 2012. Dopo la pittura seducente di Milo Manara (2004), il pop di Jovanotti (2005), le atmosfere rarefatte di Luca Giovagnoli (2006), il “tribale” di Pablo Echaurren (2007), il vintage di Marco Morosini (2008), il gioco di parole di Alessandro Bergonzoni

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(2009), l’ironia di Francesca Ghermandi (2010) e il tramonto di Eron, quest’anno è il viaggio nel circo della memoria di Francesco Bocchini a caratterizzare la dedica che la città di Rimini fa a se stessa chiedendo, di anno in anno, ad un artista di interpretarla. Nato a Cesena 43 anni fa, Bocchini entra così a far parte della galleria di grandi personaggi che dal 2000 ad oggi hanno rappresentato Rimini, dando ideale proseguimento alla tradizione che, dagli anni Venti del XX secolo, ha visto susseguirsi in questo compito artisti come Marcello Dudovich, Adolfo Busi, Alberto Bianchi, Ugo Nespolo, Milton Glaser, René Gruau.

Remise en forme all’Excelsior. Pesaro - Yoga, pilates, stretching in riva al mare: tra i servizi a cinque stelle dell’Hotel Excelsior di Pesaro un personal trainer a disposizione dei clienti non solo all’interno dell’area fitness con vista mare ma anche sulla spiaggia. Accanto alla Spa, al secondo piano con tutte le cabine e la piscina coperta affacciate sul mare, l’area fitness è aperta gratuitamente ai clienti con classiche attrezzature tipo Tapis Roulant, Cardio Step Machine, Cyclette. L’Hotel Excelsior offre infine un servizio di noleggio gratuito di biciclette per escursioni in relax lungo la strada che corre parallelamente alla spiaggia amata dai patiti di jogging, ma anche sulla pista ciclabile che da Pesaro conduce a Fano. Fino al 30 settembre è valido il pacchetto Special Summer Offer: 150 euro per persona in Camera Comfort, colazione a buffet, cena, accesso alla spiaggia privata “Lido Excelsior” con uso gratuito di 1 ombrellone, 2 lettini con materassini, 4 teli mare, vasche idromassaggio e baby corner, oltre all’ingresso al centro benessere Spa Excelsior. Per informazioni: 0721 630011 info@excelsiorpesaro.it



Ever Green

Rimini Verucchio Golf Club il diciotto buche nel circuito International Golf Holding. a cura di Giorgia Gianni

Una nuova perla per una preziosa collezione. Dal 5 gennaio di quest’anno il Rimini Verucchio Golf Club è entrato a fare parte della famiglia di International Golf Holding, prima catena italiana di campi da golf, che ha già all’attivo gli impianti di Villa Paradiso, Jesolo, Salsomaggiore e Crema. Lo splendido diciotto buche riminese, spiega il direttore Lamberto Di Giacinto, a brevissima distanza dalla Riviera, rappresenta uno scenario emozionante con la sua natura dolce e avvolgente. Grazie a quali caratteristiche il Rimini Verucchio Golf Club è potuto entrare a fare parte di International Golf Corporation? “La peculiarità principale del Rimini Verucchio Golf Club è la bellezza del percorso di gioco. Se a questo aggiungiamo il contesto del parco della Valmarecchia, su cui il campo sorge, e la tradizione turistica del luogo, ecco i motivi che hanno portato International Golf a scegliere il campo di Villa

Verucchio. Grazie all’esperienza ventennale di International Golf, alle nuove applicazioni gestionali ed alla cortesia nella ricettività si apre per il circolo una nuova opportunità di rilancio”. Quali innovazioni e interventi sono stati realizzati nell’impianto riminese? “Gli interni della Club House sono stati ristrutturati e riarredati, in particolar modo gli spogliatoi e la sala bar. Sul percorso di gioco abbiamo provveduto alla rimessa in opera di molti drenaggi ed al rifacimento di alcuni bunker. E in autunno faremo opere di trasemina per migliorare il manto erboso”. Avete avviato collaborazioni con realtà del territorio? “Vogliamo diffondere la consapevolezza dell’opportunità che il golf può dare anche agli operatori del settore turistico. Gli enti istituzionali di Rimini, Riccione, Bellaria e San Marino si sono dimostrati molto interessati e disponibili a realizzare operazioni sinergiche”. Quali sono gli appuntamenti sportivi più importanti in calendario? “Quest’anno ci sono eventi sponsorizzati da tour operator che credono nella potenzialità del golf. E poi le gare della tradizione del Rimini Verucchio Golf come la Coppa San Marino, organizzata in collaborazione con la Federazione Sammarinese Golf”. Ci sono altri eventi in programma al Rimini Verucchio Golf Club? “International Golf è sinonimo di gestione a 360 gradi. Con la ristrutturazione dei locali la struttura si presta ora per l’organizzazione di meeting aziendali, oltre che ad eventi di carattere ludico. Sono in programma inoltre corsi di avviamento alla pratica del golf per adulti e bambini, progetto in cui crediamo fermamente”.

22 / Ever Green



Blue Notes

MAX SIRENA

la vela italiana in Coppa America. a cura di Andrea Manusia- foto Riccardo Gallini

Blu Marche 2013. Fano guarda al futuro.

Ha appena vinto a metà aprile con Luna Rossa le World Series di Napoli, al suo debutto ufficiale da skipper di America’s Cup. Un sogno divenuto realtà per il riminese Max Sirena. Quarant’anni lo scorso dicembre, sposato con Tatiana e con un figlio, Lorenzo, di 4 anni, Sirena chiude il cerchio di una grande carriera e rappresenterà la vela italiana alla prossima avventura di Coppa America, in programma dall’ottobre del 2013 nella baia di San Francisco. “So di avere una grande responsabilità sulle spalle”, racconta Max. “Voglio comunque vivere questa esperienza al massimo, senza stress, con una grande carica di energia. Ho avuto il privilegio di selezionare gli uomini del mio gruppo, stiamo lavorando sodo, anche perché essendo partiti in ritardo rispetto agli altri team dobbiamo bruciare un po’ le tappe”. Coppa nuova, barche nuove. Dai classici monoscafi classe AC ai trimarani di Valencia 2010 si è passati agli AC72, potenti catamarani di nuova generazione. “A Napoli - aggiunge Sirena - con gli AC45, barche molto tecniche, ce la siamo cavata più che bene. Il nostro obbiettivo principale è ora preparare al meglio l’AC72 Luna Rossa, i cui scafi sono stati costruiti da un cantiere italiano e che vareremo ad Auckland il prossimo ottobre”. Sono già dieci i team iscritti alla trentaquattresima edizione dell’America’s Cup, quella organizzata dai detentori Oracle dei fenomeni Coutts, Spithill e l’armatore-magnate Larry Ellison. “Dovremo studiare nuove soluzioni tecniche, la strada ancora è lunga, ma c’è tanta voglia di fare bene”. In bocca al lupo e buon vento Max!

24 / Blue Notes

Fano - Chiusa l’ottava edizione del Fano Yacht Festival, salone della nautica italiana andato in scena dal 10 al 13 maggio, gli organizzatori guardano già al futuro. Che per il 2013 ha il nome di “Blu Marche”. “Siamo soddisfatti - dichiara Roberto Marchetti di Adriatic Festival - di aver realizzato anche quest’anno la manifestazione. Andiamo fieri, in particolare, dell’interesse ottenuto dai convegni, che hanno animato il dibattito sulle prospettive future del settore. È emersa con chiarezza l’esigenza di fare sistema, unendo risorse ed energie da parte di tutti i settori che riguardano la Blue Economy: un’esigenza che finalmente troverà risposta con Blu Marche 2013”. Sui prossimi scenari interviene anche il presidente del Consorzio Navale Marchigiano Gianluca Fenucci: “Siamo di fronte ad un mercato sempre più esigente e competitivo che non può prescindere dallo scenario internazionale. Per poterlo intercettare dovremo essere uniti nello sforzo, rilanciando il Distretto del Mare, passando dalla ‘convivenza’ alla ‘collaborazione’. Il cambiamento deve passare per due livelli: industriale e di marketing. Dobbiamo creare un marchio di settore, ed in questo Blu Marche 2013 rappresenta un progetto strategico. Il nostro futuro dipende da noi”.


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In pista

The Riders’ land la terra dei motori, targata Romagna. a cura di Andrea Cicchetti

Un nuovo brand identifica la passione per le due ruote dei romagnoli. Con l’obiettivo di promuovere il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, in programma dal 14 al 16 settembre al Misano World Circuit. I testimonial sono Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, Alex De Angelis, Mattia Pasini e Niccolò Antonelli.

Avete mai provato a fare una passeggiata nel paddock del campionato del mondo di MotoGP? Pensate che la lingua ufficiale sia l’inglese? Ma neanche per sogno. Nei quattro giorni di gran premio piuttosto che in giro per il mondo, sembra di essere sdraiati su una brandina in spiaggia a Rimini. Eh sì, perché il dialetto romagnolo o quello slang tipicamente della riviera del paganello è un marchio di fabbrica che rispecchia l’anima della manifestazione motoristica più importante al mondo che riguarda lo sport a due ruote. La Romagna, i romagnoli, Rimini, la Riviera di Rimini, San Marino, i sammarinesi. Piloti, tecnici, meccanici, manager, addetti stampa. Non c’è un team in ognuna delle tre classi che non abbia un componente che provenga dalle nostre parti. Ecco perché siamo considerati nel mondo la terra dei piloti e la Riviera di Rimini e San Marino, nello specifico, la terra dei motori. Da questo presupposto è proprio nato un brand che si chiama “The Riders’ land”. Un veicolo di promo-commercializzazione del territorio che sta girando alcune tappe europee del mondiale di MotoGP. Nato per veicolare il pubblico al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini di MotoGP che si tiene dal 14 al 16 settembre al Misano World Circuit - Marco Simoncelli è stato voluto dai tre promotori del Gran Premio, affiancato dall’aeroporto Federico Fellini di Rimini - San Marino e dagli operatori turistici della Riviera e di San Marino. Protagonisti del progetto sono stati i piloti, testimonial nei week end dei Gran Premi di Le Mans, Silverstone, Assen e Brno che hanno intrattenuto migliaia di persone firmando autografi e facendosi immortalare dal pubblico. Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, Alex De Angelis, Mattia Pasini e Niccolò Antonelli sono stati i portatori del San Marino e Riviera di Rimini Style. Un biglietto da visita unico per il Gran Premio che quest’anno festeggia il suo sesto compleanno.

26 / In pista

In alto, la presentazione del marchio. Sotto, super vip nel paddock: Filippo Magnini e Nina Senicar fotografati da Federica Pellegrini.


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Decantare

Quel vino da bere nell’oro

il fascino “retrò” dell’Albana di Romagna in tre diverse espressioni enologiche. a cura di Federico Graziani

Bertinoro deve il suo nome a Galla Placidia e all’Albana, antico vitigno romagnolo a cui la principessa si riferisce quando ne indica il miglior modo di consumo. Sorprende ancor oggi sapere che il primo vino bianco ad ottenere la D.O.C.G. in Italia stenti ad avere un mercato decoroso. La buona notizia è che finalmente vi sono esempi concreti a confermare l’indiscutibile personalità di un vitigno unico al mondo. Gli stimoli a migliorare e i progressi tecnologici che hanno consentito a tutte le regioni italiane di ottenere vini raffinati e di grande piacevolezza sono arrivati anche qui e la Romagna, dopo anni di studi e sperimentazioni, presenta i propri onorevoli ambasciatori. Partiamo dunque da Bertinoro, dove un’azienda tradizionale nello stile come la cantina Celli, vinifica l’Albana cercando di mantenere fragrante la freschezza e vivo il contatto con la terra d’origine. Emergono in questa versione le sfumature uniche di questa varietà che dal paglierino volgono all’oro. Ai profumi si caratterizza per le sensazioni floreali e il palato delicatamente astringente, chiude con una sensazione di erbe aromatiche. “I Croppi”, questo il nome dato all’Albana di Romagna dall’azienda Celli si può abbinare bene ad un rombo alla griglia, profumato con maggiorana e menta. Il secondo dei nostri alfieri proviene da Santa Lucia, a pochi passi da Faenza, dove il vulcanico Leone Conti prosegue nelle sue peculiari sperimentazioni. In un mix d’interpretazione e tipicità, l’Albana Progetto 1 rappresenta uno degli esempi più invidiabili di questa varietà nella tipologia secco. La dolcezza dell’aroma coinvolge e promette un gusto poi negato, a dispetto di profondità aromatica e persistenza che ne suggerisce l’abbinamento con pesce bianco crudo o marinato. L’utilizzo della tecnologia consente, infatti, di mantenere ricchi e fragranti i profumi e importante il palato, che giustifica la celebre frase pronunciata dalla figlia di Teodosio. Chiudiamo con Vigna d’Oro dei Tenimenti di San Martino in Monte, una vendemmia tardiva prodotta in alta collina. Insieme al classico Albana Passito, sono oggi le più diffuse e prevedono un appassimento delle uve sui graticci o sulla pianta, per rendere giusto equilibrio e ricchezza al nobile vitigno. Il profumo si concentra nella frutta e nei fiori di tiglio e sambuco. Albicocca e cedri canditi rafforzati da nuance esotiche preparano ad un trionfo di sapore. È oro verde. Mai un colore sarà più vicino al prezioso metallo.

28 / Decantare


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Dolomite

L’estate che punta in alto

il Lavaredo Ultra Trail apre la stagione di eventi a Cortina d’Ampezzo. a cura di Roberta Brunazzi

Cortina punta sempre più in alto, dritta verso i passi e le vette che le fanno da corona. E proprio sulle creste dolomitiche correrà la sesta edizione di The North Face Lavaredo Ultra Trail, in calendario venerdì 29 e sabato 30 giugno. Nuova mise per uno degli appuntamenti europei più attesi dagli amanti del trail running: prima volta per Cortina, scelta come location della manifestazione e prima volta per la “Cortina Trail”, versione breve (50 chilometri) della corsa. I numeri parlano chiaro: gli atleti percorreranno 120 chilometri per un dislivello totale di 6.000 metri. Il percorso si snoda alla “conquista” di alcuni luoghi storici dell’alpinismo internazionale, come le Tre Cime di Lavaredo, le Tofane, le 5 Torri e il Cristallo. Sport, brividi e avventura non si esauriranno però con l’evento. Per tutta l’estate la Regina delle Dolomiti si prepara ad accogliere chi vorrà trascorrere una vacanza “movimentata” all’insegna della natura e dello sport, grazie alle offerte hiking e trekking disseminate in oltre 400 chilometri, tra sentieri segnalati con tanto di tracce GPS, gite ad anello di grande interesse paesaggistico, escursioni in quota. E ancora brevi percorsi all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo o visite ai laghi alpini. Hiking Hotel e rifugi garantiscono comfort e benessere (dalla fornitura di bastoncini a tisane naturali), programmi di escursioni e attività, un’alimentazione equilibrata senza dimenticare i sapori della tradizione. Tanti anche i tour personalizzati da affrontare in compagnia dei professionisti della montagna. Con Climbe&Ride, l’originale combinazione arrampicata e mountain-bike, gli appassionati di ruote grasse potranno dedicarsi agli sport verticali e scendere a valle in sella alla propria mbt. E non mancano le proposte per i bambini, con il Family Resort che ha in serbo sport, giochi e avventura, miniclub nella natura fino alle escursioni tra dinosauri e fossili. www.ultratrail.it - cortina.dolomiti.org

30 / Dolomite

Montagne di gusto. Con l’estate Cortina decide di prendere tutti per la gola. Seguendo la filosofia slow, alla scoperta della cultura e delle tradizioni. In luglio i protagonisti della tavola saranno i prati di montagna, con menù degustazione alle erbe selvatiche. In agosto, invece, piatti speciali al rifugio Piezza da Aurelio, con ricette della tradizione reinterpretate. Per i più romantici sabato 11 agosto il ristorante La Baita organizza una cena sotto le stelle e sempre l’11 agosto degustazione verticale, con vino e sommelier che arriveranno a 2.225 metri di altezza accogliendo i visitatori che, accompagnati da una guida, si cimenteranno in una scalata sulla palestra di roccia delle 5 Torri.



Fashionable

Raffaella Lizambri Montalban zaffiri e diamanti per occhiali gioiello, frutto di un’eclettica creatività. a cura di Giorgia Gianni

Quarzi, granati, topazi, zaffiri d’acqua, giade, perle naturali, diamanti bianchi e neri. Sono le pietre preziose che compongono e impreziosiscono gli occhiali gioiello di Raffaella Lizambri Montalban, lanciati nel 2010 con il marchio Raffaella di Montalban Luxury Frame e subito affermatisi come una delle idee più originali che il mondo dell’accessorio moda abbia saputo proporre negli ultimi anni. Preceduta nel 2005 da Doubleice, occhiali per uomo fashion e di classe sempre creati da lei. Architetto e designer, Raffaella Lizambri Montalban è nata a Pesaro, ha studiato al liceo scientifico Serpieri di Rimini e proseguito gli studi universitari a Venezia, alla Facoltà di Architettura. Dopo la laurea è partita per l’America, dove ha lavorato per aziende che costruivano in tutto il mondo. Oggi vive e lavora in Veneto ma rimane legata a Rimini, dove conserva tuttora i genitori e tanti amici d’infanzia. L’innovazione sta nella destrutturazione dell’occhiale: sostituire le aste con pendenti preziosi che permettano, grazie ad un calibrato sistema di pesi, di aderire perfettamente al volto di chi li indossa. Ogni pezzo è numerato al laser e realizzato a mano, secondo la migliore tradizione italiana. Architetto con una solida esperienza nel design. Cosa l’ha spinta a concentrare la sua ricerca su un oggetto come gli occhiali? “Nel design ho spaziato in diversi ambiti, ma una tradizione della famiglia di mio marito nella componentistica dell’occhiale mi ha fornito una grande esperienza su questo oggetto. Da qui la voglia di creare qualcosa di nuovo sia in termini di concept, come per Doubleice, fino ad una trasformazione quasi onirica dell’occhiale come non si era mai vista prima per Raffaella di Montalban Luxury Frame”. Chi considera i suoi maestri e modelli di ispirazione? “Prendo ispirazione dalle mie esperienze multiculturali ma anche dal background come architetto, non solo per lo studio delle forme ma anche per la statica, che si può ben calare nella progettazione di un occhiale senza aste”. Quali esigenze e valutazioni, ma anche sogni e passioni, l’hanno portata alla creazione del marchio Raffaella di Montalban Luxury frame? “Il background universitario, la passione per i viaggi e le esperienze lavorative in America, Asia, Africa hanno dato origine al progetto Raffaella di Montalban Luxury Frame, che si caratterizza per il fatto di essere totalmente fatto in Italia e di interessare più settori produttivi, quello dell’occhiale e quello del gioiello. Chi acquista un nostro occhiale ha qualcosa in più di un oggetto: acquista una storia, che attinge alle nostre radici affondate nel gusto e nella bellezza. Questo è ben compreso anche all’estero, dove siamo apprezzati proprio per questa peculiarità”. Quali altre iniziative ha in cantiere? “Ho molti progetti e non solo in termini di design, ma anche d’iniziative di solidarietà. E spero di mantenere la capacità propria dei bambini di essere ‘visionaria’, di smontare e rimontare il reale senza la banalità irrigidita degli adulti”.

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Creative Papers

L’utopia della Città Ideale la celebre tavola al centro della mostra a Palazzo Ducale di Urbino. a cura di Sabrina Marin - foto Luca Toni

La tavola dipinta con la Città ideale nella Galleria Nazionale delle Marche costituisce uno dei più affascinanti enigmi del Rinascimento italiano. Non se ne conoscono né la funzione né l’autore, eppure essa appare come un compendio di arte, scienza e speculazione filosofica, uno dei più alti raggiungimenti della civiltà fiorita ad Urbino nella seconda metà del Quattrocento, alla corte del Duca Federico da Montefeltro, il più dotto ed illuminato fra i signori del suo tempo. Nella mostra allestita nel Palazzo Ducale di Urbino fino all’8 luglio, a cura di Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi, si può finalmente ammirare la tavola di Urbino insieme ad un’altra “città ideale”, di analoga impostazione, conservata nella Walters Art Gallery di Baltimora (una terza conservata a Berlino non può purtroppo viaggiare per le sue pessime condizioni conservative).

Un’occasione unica per approfondire la conoscenza di opere così singolari e misteriose, per esplorare il significato dell’idea di città che si riflette in quelle architetture dipinte, per cogliere il senso delle utopie che vi sono rappresentate. Accanto alle due tavole sono esposti in mostra oltre 50 tra dipinti, sculture, tarsie, disegni, medaglie, codici miniati e trattati di architettura che illustrano a tutto campo la felicissima stagione vissuta dalla piccola capitale, stretta tra i monti e le colline del Montefeltro, cerniera fra le terre di Toscana, Umbria, Marche e Romagna. Sono presenti opere di Piero della Francesca, Luca Signorelli, Fra’ Carnevale, Domenico Veneziano, Sassetta, Mantegna, Perugino, Bramante, Jacopo de’ Barbari, e infine Raffaello, che, formatosi pienamente nella cultura urbinate, diverrà uno dei grandi “architetti” del Cinquecento. Raffaello è presente in mostra con un disegno e con la predella della Pala Oddi, eccezionalmente concessa dai Musei Vaticani. Contenitore e nello stesso tempo elemento costitutivo della mostra è la splendida architettura del Palazzo Ducale di Urbino, alla cui realizzazione parteciparono gli architetti da cui nacque il linguaggio rinascimentale quali Leon Battista Alberti, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini, tutti e tre ritenuti possibili autori della tavola urbinate. La mostra è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dal Comune di Urbino, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e dall’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” e da Banca Marche. www.mostracittaideale.it

34 / Creative Papers

Cervia Città Giardino Giunta alla 40° edizione, quella cervese è ormai diventata la mostra di allestimenti floreali più importante d’Italia. L’edizione di quest’anno, ad ingresso gratuito e aperta fino al 30 settembre, è dedicata al centenario di Milano Marittima e alla Belle Epoque. Migliaia le piante e i fiori che ogni anno vengono utilizzati per dar vita alla mostra a cielo aperto di aiuole e giardini realizzati da architetti del verde di ogni parte del mondo. Fino a settembre i giardini potranno essere ammirati in ogni ora del giorno e della notte, passeggiando per la città. L’evento è anche occasione di confronto e interscambio di tecniche, modalità di intervento, metodi e novità nella gestione del verde pubblico e privato. www.comunecervia.it



Accordi

Francesco Ernani sovrintendente del Comunale di Bologna. a cura di Francesca Renzi - foto R. Casaluci 2011

Il 2013 sarà un anno cruciale per lo storico Teatro del capoluogo, fitto di celebrazioni, appuntamenti e obiettivi da raggiungere. Puntando sull’opera lirica, forma d’arte per antonomasia propria della cultura italiana.

L’Arena di Verona e il “Carlo Felice” di Genova, il Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro dell’Opera di Roma: non è l’elenco dei più famosi teatri d’Italia ma una sintesi dei luoghi in cui ha prestato servizio Francesco Ernani, Sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna dal 2011. Nato ad Ancona, si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna ed ha iniziato la sua carriera come impiegato al Comune di Verona e come dirigente, in seguito a concorso pubblico, ai Comuni di Saronno e Legnago. Passato poi a dirigere i più grandi teatri italiani è oggi anche Honorary Artista Advisor alla Japan Art Society di Tokio, è stato Presidente dell’Associazione Internazionale dei Teatri Lirici e dell’Associazione Eurolyrica. “Il Teatro Comunale di Bologna va considerato come testimone e scuola sul piano nazionale e internazionale nelle sue diverse espressioni”, esordisce il Sovrintendente, che al suo arrivo al Comunale ha trovato uno squilibrio - prosegue - sul piano finanziario. Questo squilibrio, però, “non deve essere visto come ricerca di finanziamenti di un deficit, bensì come chiara affermazione del Teatro - sostiene Ernani - al fine di ottenere le necessarie risorse da fonti pubbliche e private”. I progetti del Comunale per il 2013 non possono prescindere dalle celebrazioni in onore del 200° anniversario dalla nascita di Verdi e Wagner, che all’ombra delle due torri s’intrecciano con le celebrazioni per il 250° anniversario dall’apertura del Teatro, inaugurato il 4 maggio 1763. Una stagione cruciale quindi la prossima, caratterizzata anche dalla decisa volontà di riportare equilibrio “nella gestione con il controllo dei conti sia sul piano economico che su quello finanziario - prosegue il Sovrintendente - in una cornice di relazioni sindacali improntata sui criteri di efficienza e salvaguardia dell’occupazione artistica e tecnica”. L’organizzazione è uno dei punti chiave per il futuro: “Il nostro Paese - prosegue - nel campo dell’opera e della danza ha saputo far crescere i propri Teatri come centri di produzione artistica. Oggi dobbiamo organizzare meglio il settore, per riconfermare il carattere di servizio pubblico della musica, affinché tutti i cittadini possano usufruirne”. Perseguendo sempre le finalità istituzionali del Teatro, Ernani sostiene inoltre che l’opera lirica debba essere considerata, anche nel XXI secolo, patrimonio nazionale e una delle più avanzate forme d’arte. “Nella cultura italiana, grandissima in ogni campo, c’è il passato e il futuro. Dobbiamo, però, riuscire a superare l’incerto presente”, chiosa.

36 / Accordi



Tra le Righe

TRAGI-COMICA PROVINCIA

l’autore racconta il suo romanzo, ambientato in un’eccentrica Ancona. a cura di Riccardo Angiolani

È il 1997, è primavera e siamo ad Ancona, città così tranquilla che le locandine del quotidiano locale riportano a caratteri cubitali: “Il PM indaga sul killer dei gatti”. Nell’alto del cielo siderale, forse portatrice di sventure o forse semplice astro celeste, la cometa di Hale-Bopp sfreccia luminosa. Una luogo qualunque, una provincia come altre. Almeno finché tre giovani - il dj/scrittore Joe Delirio, il delinquentello Pascal e il travestito Berto/Berta - decidono di intrufolarsi, nottetempo, nell’appartamento dell’anziana Zenaide Mustacci, mettendo in moto un vortice di eventi tragici e comici, romantici e sanguinolenti. E così, all’improvviso, Ancona si scopre città di inseguimenti in auto, di insensate risse fra giovani, di palazzi antichi e poco rassicuranti, di famiglie legate a strani riti e credenze; un luogo di amori perduti, di equivoci insanabili, di incerti scrittori ed eccentrici editori. Era il 1997, e tu avevi lasciato Roma da pochi anni ed eri rientrato ad Ancona. E ti era bastata una manciata di mesi per buttar giù la prima stesura di “Sotto il cielo di Hale-Bopp”. La storia stava lì, chiara nella tua testa, e tutti i personaggi sapevano bene cosa dovevano fare, cosa dovevano dire: a te era chiesto solo di guardarli, ascoltarli, raccontarli. Niente di eroico, insomma. Ma te le ricordi ancora le pareti della stanza tappezzate di appunti e fogli con gli alberi genealogici dei protagonisti, vero? E poi c’erano la carta topografica d’Ancona, la piantina dell’appartamento con tutte le suppellettili, gli arredi… Alla fine, chissà perché, il romanzo l’avevi abbandonato in un cassetto; anzi no: in un hard disk. Certo, di tanto tanto lo rileggevi, facevi tagli, aggiungevi scene, portavi a lucido qualche frase, avendo molta cura che suonasse bene anche ad alta voce (è sempre stato un tuo vezzo, questo). Nel frattempo, scrivevi racconti, leggevi Carver e Calvino, lavoravi come autista dei bus, ti inventavi dj, e poi cambiavi nuovamente città (Milano), lavoro (redattore), mettevi su una band new wave (Stardom) e pubblicavi persino un cd (“Soviet della moda”). Ma le storie sono circolari e le coincidenze, come in “Hale-Bopp”, possono essere davvero sorprendenti, nel bene e nel male. Ed è là, dove meno te lo aspetti - in discoteca, dopo un live con la tua band e un dj set -, che incontri una scrittrice e le parli del tuo romanzo; che nel tempo, grazie alla tecnologia, si è clonato su chiavetta usb e questa usb te la porti sempre in tasca, agganciata al portachiavi assieme alle chiavi di casa, della bici, dello scooter, della sala prove, della Punto blu e a un ridicolo minipeluche che ti ha regalato una morosa non sai più neppure quando e perché lo tieni ancora lì, adesso che vivi con la tua compagna da almeno sette anni e sei padre di due bimbe. E allora guardi la scrittrice e, superando il frastuono della musica che pompa dai woofer, dici: “Vuoi leggerlo, Barbara?” E lei dice, scettica, ma gentile: “Ok. Mandamelo per mail. Ci becchiamo su facebook e ti lascio il mio indirizzo”. Ma tu estrai dalla tasca quell’ammasso di ferro con il minipeluche impiccato e stacchi la tua usb e la posi, con fare fintamente disinvolto, nella mano della scrittrice, sempre gentile, scettica e adesso anche stupita. E sarà proprio lei, Barbara Baraldi, la scrittrice incontrata per caso una notte in discoteca, a telefonarti qualche settimana dopo per dirti che quel romanzo è ora che esca dal cassetto, anzi no: dall’hard disk. E se te lo dice una scrittrice gentile…

38 / Tra le Righe

Chi è Riccardo Angiolani Sono nato ad Ancona nel 1965 e dal 2004 vivo a Milano, dove lavoro come redattore del mensile Vogue Italia. Del 1990 è il libello di poesie Discordia, autoprodotto. Nel 1993 partecipo con alcune poesie all’antologia L.A.R.P., per i Millelire di Stampa Alternativa (edizione speciale). Nel 1997 due miei racconti vengono pubblicati nell’antologia Seimila raudi, duemila paranoie, curata da Sergio Rotino per Transeuropa; sempre nel 1997 pubblico con Transeuropa il romanzo Profezia di Palazzo. Nel novembre dello stesso anno pubblico il racconto Julio Iglesias e le ginestre nell’antologia autoprodotta Salti di scimmia (Ancona). Miei racconti sono apparsi su molte riviste di letteratura. Nel 1999 partecipo a Ricercare ’99 con i racconti Cubana, E se poi arrivasse gente, A Torino sarà anche peggio. Del 2012 è il romanzo Sotto il cielo di Hale-Bopp, pubblicato da Foschi. Altre attività: sono un dj e lavoro in locali milanesi e dell’Italia centrale; il mio genere preferito è new wave, punk e rock. Attualmente sono il cantante degli Stardom, band milanese con la quale nel 2010 ho pubblicato l’album dal titolo “Soviet della moda” per l’etichetta Danze Moderne.


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Sapori tra terra e cielo terzo anno di attività nell’ambito della struttura congressuale SGr

Qualità, passione e alta cucina in un ambiente elegante e versatile, che regala agli ospiti una delle più suggestive viste dall’alto sulla città di rimini. Mare e collina, terra e cielo, tradizione e ricercatezza si incontrano al Quartopiano Suite restaurant, che si prepara a festeggiare in luglio il terzo anno di attività nell’ambito della struttura congressuale Sgr. tre anni di successi e di apprezzamento crescente da parte di una clientela qualificata che spazia dal segmento business e congressuale a volti noti dello spettacolo e dello sport. “la poliedricità del ristorante, la cornice esclusiva, il menù firmato dallo chef Silver Succi unito alla carta internazionale dei vini selezionati dal sommelier e direttore di sala Fabrizio Timpanaro, danno vita ad un ambiente che sa essere di volta in volta ideale per una cena romantica o per un banchetto da cerimonia, per un pranzo aziendale a buffet o per un cocktail informale in terrazza - spiega il manager di Quartopiano Suite restaurant,

Andrea Tani -. proprio la terrazza ospiterà, dalla fine di giugno e per tutta l’estate 2012, una serie di originali serate a tema in cui Silver cucinerà “a quattro mani” con alcuni dei colleghi italiani più rinomati”. Un’occasione unica per scoprire nuovi accostamenti e preparazioni ideate dallo chef del Quartopiano, la cui carriera conta esperienze di formazione con nomi del calibro di Gualtiero Marchesi, Gianfranco Vissani e Mauro Uliassi, e che vanta fra i maestri “di scuola e di vita professionale” aniello di lieto, Gino angelini e Vincenzo cammerucci. “la cucina di Silver segue i principi della stagionalità rielaborando in chiave ricercata e artistica i piatti della tradizione - conclude tani -, in un sapiente e mai banale equilibrio di sapori e ingredienti. ad accompagnare il menù, una carta dei vini di alto livello, espressiva di differenti terroir e dei più importanti canoni vitivinicoli, dalla romagna alle eccellenze internazionali”.

RIMINI | Via Chiabrera, 34/C | Tel. 0541.393238 | www.quartopianoristorante.com


Montezemolo e Moretti

Montezemolo e Moretti

derby emiliano-romagnolo sull’alta velocità. testo Manuel Spadazzi - foto Archivi Ntv e Trenitalia

Italo e Frecciarossa, una sfida che si gioca sui binari italiani a 300 chilometri all’ora. Trasporti super rapidi per viaggiatori coccolati da servizi all’avanguardia. Con la Romagna che per il momento rimane a guardare.

Tre ore e trentuno minuti per andare da Milano a Roma, passando per Bologna e Firenze. Ma se prendete il “diretto” (senza tappe intermedie), Italo vi porta dalla Madonnina al Colosseo in appena tre ore e dieci minuti. Bello, silenzioso, elegante, dichiaratamente low-cost: è il nuovo bolide su rotaia inaugurato il 28 aprile scorso da Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori spa, la società fondata da Montezemolo e Diego Della Valle che ha rotto il monopolio dell’alta velocità, divenendo competitore di Trenitalia. “Puntiamo a raggiungere il 20-25% del mercato entro il 2014”, ha dichiarato baldanzoso il “presidentissimo” Luca Cordero di Montezemolo al taglio del nastro di Italo. Dichiarazioni che non devono essere piaciute troppo a Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Le cifre snocciolate da Montezemolo sono impressionanti: un miliardo di investimenti, quasi mille persone già assunte “con contratto a tempo indeterminato, con un’età media di 32 anni. Questa è crescita”, ha dichiarato durante la cerimonia inaugurale. Una crescita che al momento, però, guarda solo verso Venezia nel suo piano di espansione, senza spingersi più sotto. Nessuno dei 25 treni che Ntv ha acquistato dalla Alstom (la compagnia francese che ha stabilito con i suoi vettori il record

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di velocità su rotaia: 575 km all’ora) passerà per la Romagna, per ora. Italo e Frecciarossa, una sfida che si gioca a oltre 300 km all’ora. Se volete anche un “derby”, tra il bolognese Montezemolo e il riminese Moretti. Peccato che nel derby emiliano-romagnolo la Romagna per ora resti fuori dai giochi. Esclusa dall’alta velocità che tanto farebbe gola alla Riviera, per evitare ai turisti che partono dal nord Italia di farsi anche quattro o cinque ore in macchina per godersi un weekend o una settimana al mare. Nella partita sull’alta velocità la Romagna resta per ora in panchina. Colpita dai tagli di Trenitalia che poco sono piaciuti al governatore dell’EmiliaRomagna Vasco Errani e che hanno trovato l’opposizione anche del presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. Il quale, in più di un’occasione, ha lanciato un accorato allarme: “Di questo passo Rimini resterà completamente isolata, senza collegamenti ferroviari adeguati al nostro turismo”. “L’alta velocità - gli fa eco Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio di Rimini - una volta arrivata a Bologna, ha preso la via del Tirreno e siamo rimasti tagliati fuori. Ma non dobbiamo rassegnarci: dobbiamo insistere, perché per noi è fondamentale, anche per tutti gli investimenti fatti in questi anni, dalla Fiera ai Palacongressi”. Non è un caso che la Provincia di Rimini abbia preso carta e penna e scritto a Giuseppe Sciarrone, l’amministratore delegato di Ntv, all’inizio di marzo. “Come le Ferrovie hanno unito l’Italia, così ora l’alta velocità può unire il vecchio continente. Ma non tutto il paese partecipa di questa opportunità. La dorsale adriatica - lamenta Vincenzo Mirra, assessore provinciale alla Mobilità, nella lettera inviata a Sciarrone - è attualmente sprovvista di questi collegamenti, con ripercussioni dal punto di vista economico e sociale per il nostro territorio, che rappresenta l’eccellenza internazionale per i servizi turistici che offre”. Ecco perché l’amministrazione provinciale riminese ha proposto a Ntv di “far proseguire Italo fino ad Ancona, con sosta a Rimini ed eventualmente in alcune altre località turistiche. Non si tratta di infrastrutturare la linea da Bologna verso Rimini e poi Ancona, ma di far transitare i treni ad alta velocità oltre il nodo di Bologna”. Semplice? Mica tanto. Però Rimini e tutta la Romagna ci sperano, e i contatti con Ntv sono già avviati. Di più: il nuovo

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Sopra, Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. In apertura, Luca Cordero di Montezemolo, fondatore di Ntv assieme a Diego Della Valle.

L’alta velocità che viaggia low cost. La guerra tra Italo e Frecciarossa si gioca soprattutto sui prezzi. Sul nuovo vettore di Ntv sono tre le classi: la Smart (la più economica, equivalente alla seconda classe del Frecciarossa), la Prima e infine la Club, la più esclusiva. Non sempre Italo è più conveniente. Un esempio: il Milano-Bologna su Italo costa 20 euro in classe Smart, mentre sul Frecciarossa viene venduto a partire da 9 euro in seconda classe. Se poi si sale di classe, la differenza è più marcata: 29 euro sul Frecciarossa, 43 su Italo. Trenitalia risponde a Italo con le sue tariffe mini, per fare concorrenza ai prezzi di Ntv applicati in classe Smart. Che sono davvero bassi: 30 per il Milano-Roma (25 per il Bologna-Roma, 20 se si parte da Firenze), 20 per il Milano-Napoli.

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A fianco, la carrozza cinema di Italo. Sotto, Mauro Moretti e il Frecciarossa.

vettore di Montezemolo e Della Valle ha già messo il collegamento a Rimini tra i prossimi obiettivi, e la tratta da Bologna a Rimini pare sia già stata autorizzata. “Ma difficilmente si riuscirà a realizzare qualcosa di concreto prima del 2013”, ammettono dalla Provincia. “Perché prima Ntv deve avviare il programma delle tratte già programmate”. Dal canto suo il riminese Moretti non pare al momento intenzionato a portare l’alta velocità di Trenitalia verso la Romagna. Sul tavolo c’è la valutazione del rapporto costi e benefici, per capire se sull’asse BolognaRimini-Marche possa esserci un’utenza tale da giustificare l’investimento. Con l’aiuto della Regione, però, c’è ancora la speranza di poter “strappare” una coppia di Frecciarossa che corrano sulla dorsale adriatica nella stagione estiva, almeno al sabato e alla domenica. “Sarebbero molto utili. Anche nei weekend di maggio - sottolinea il dirigente alla Mobilità della Provincia di Rimini, Alberto Rossini - i treni da e per Rimini viaggiavano stracarichi. Tutti stretti come sardine”. Non proprio il massimo per chi ha scelto di evitare l’auto per andare in vacanza. Anche l’estate scorsa, in più di un’occasione, la polizia ferroviaria e i capistazione sono dovuti intervenire per far scendere alcuni passeggeri dai treni in partenza da Rimini, stipati fino all’inverosimile. Situazioni spiacevoli che non rendono giustizia ai servizi turistici locali. La Romagna spera di poter viaggiare più comoda e veloce. E sogna l’alta velocità.

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Film, wi-fi e salame. A bordo con Italo. Niente vagone ristorante, ma tante specialità tipiche per “piatti leggeri e gustosi”. Una delle caratteristiche più innovative di Italo è proprio la ristorazione. Si pranza e si cena direttamente al proprio posto, con menù di carne o pesce accompagnati da acqua, vini doc e dolci artigianali. Nella classe Smart è invece presente un distributore di bevande e snack. In tutte e tre le classi ci si può collegare a internet con il wi-fi gratuito, nella Smart c’è una carrozza cinema mentre i viaggiatori della Club hanno ciascuno la propria tivù personale.



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VALENTINA VEZZALI la regina del fioretto. testo Ilaria Traditi - foto GettyImages

È l’atleta italiana con il palmares più ricco della storia. E la prima al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie olimpiche consecutive. Una vera icona dello sport a cui spetta l’onore di essere la portabandiera nazionale per i Giochi Olimpici 2012.

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Valentina Vezzali

È apparsa dimagrita, superallenata, raggiante per l’emozione di ricevere, il prossimo 22 giugno, la bandiera con cui rappresenterà l’Italia ai Giochi Olimpici, che le sarà consegnata direttamente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Valentina Vezzali, fuoriclasse di fioretto jesina, classe 1974, porterà anche le sue Marche a Londra e ne sarà ancora una volta ambasciatrice. “Questo è un periodo particolarmente intenso per tutti”, ha dichiarato nei giorni scorsi a Portonovo, provincia di Ancona, dove ha partecipato alla serata organizzata dal Coni e dalla Regione Marche per salutare gli atleti in partenza. “Ringrazio la mia terra e il maestro Triccoli, che non dimenticherò mai. Essere la portabandiera è per me un grande onore, il sogno di ogni atleta”. Saranno 15 i marchigiani a disputare i giochi olimpici dal 27 luglio al 12 agosto, guidati proprio dalla campionessa di fioretto da poco rientrata da San Pietroburgo. Nella tappa di Coppa del Mondo in Russia, la nazionale femminile con Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e appunto Vezzali ha fatto l’en plein con tutte e tre le schermitrici sul podio nella gara individuale e poi in quella a squadre. La storia olimpica marchigiana è stata celebrata in questi mesi attraverso il libro “Le Marche a 5 cerchi” scritto dal giornalista Andrea Carloni, e l’omonima mostra itinerante partita da Jesi che ha toccato tutte le province per concludersi ad Ancona. “Piccole ma tenaci - ha dichiarato il presidente della Regionale Marche Gian Mario Spacca - le Marche sono pronte per Londra. Siamo una regione d’eccellenza in numerosi campi, compreso quello sportivo. Nel carattere della nostra gente c’è la voglia di migliorarsi, di competere, di vincere le sfide più difficili”. Sono 50 le medaglie che i marchigiani hanno conquistato, negli anni, nelle varie discipline olimpiche, alle quali hanno già partecipato cento atleti (di cui dodici paralimpici) nelle varie edizioni del più grande e atteso appuntamento sportivo mondiale. “Valentina Vezzali - ha proseguito Spacca - è la sintesi perfetta di tutto quanto le Marche sanno dare allo sport nazionale”. Campionessa olimpica nella prova individuale a Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008, Vezzali ha ammesso che “portare la bandiera ai Giochi è un ruolo di grande responsabilità. Lo sport è un momento per tornare a sognare, per avere qualcosa in cui credere”. Sposata con il

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Miranda Cicognani da Forlì, prima donna portabandiera.

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calciatore Domenico Giugliano e mamma di Pietro, nato nel 2005, Valentina Vezzali dal 1999 è in forza al gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato. È la prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche consecutive e vincitrice anche di sei titoli mondiali e di cinque titoli europei (individuali). In carriera ha vinto 11 volte la Coppa del mondo (76 prove vinte) e 14 volte il titolo nazionale assoluto individuale, a cui si aggiungono i 12 conquistati a squadre. Il debutto olimpico è avvenuto nel 1996 ai Giochi di Atlanta dove ha ottenuto la medaglia d’argento nella prova individuale di fioretto, perdendo in finale contro la romena Laura Badea. Si rifarà assieme alle compagne nella prova di squadra, vincendo l’oro proprio contro la Romania. Nell’edizione seguente, Sydney 2000, Valentina conquista l’oro individuale sulla tedesca Rita König e vince quello a squadre assieme alle compagne di squadra Giovanna Trillini e Diana Bianchedi, dopo aver battuto in finale la Polonia. Ad Atene 2004, nonostante il fioretto femminile a squadre sia stato tolto dal programma olimpico per un criterio di rotazione, riesce a ripetere la vittoria olimpica di Sydney, sconfiggendo in finale la concittadina Giovanna Trillini. Infine a Pechino, nel 2008, trionfa battendo 6-5 nella finale individuale la coreana Nam HyunHee. Diventa così l’atleta italiana con il palmares più ricco della storia. Ma c’è da scommetterci che non finisce qui: nuove vittorie l’attendono, quindi “God save the Queen”, la regina del fioretto.

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Sono trascorsi 60 anni da quando, per la prima volta ai Giochi estivi, la portabandiera italiana fu una donna e, per di più, una romagnola: la ginnasta forlivese Miranda Cicognani (nella foto, come portabandiera di un’altra competizione internazionale). Ad Helsinki, nel 1952, il privilegio toccò ad una ragazzina che i 16 anni necessari per potere prendere parte alle Olimpiadi li avrebbe addirittura compiuti solo qualche mese dopo, a settembre, e che per essere iscritta dalla Federazione italiana si fece truccare la carta d’identità. Miranda Cicognani parteciperà anche ai Giochi di Melbourne 1956 e Roma 1960 (oltre a sei edizioni da giurata internazionale), ma nella storia dello sport azzurro resterà la “pioniera”. Certo, in assoluto la prima donna portabandiera fu Maria Grazia Marchelli alle Olimpiadi invernali di Oslo dello stesso anno, ma toccò alla forlivese aprire una strada sulla quale, poi, in poche hanno avuto la fortuna d’incamminarsi: prima di Londra 2012 solo Sara Simeoni nel 1984 a Los Angeles e Giovanna Trillini ad Atlanta nel 1996. Il ricordo più nitido che la ginnasta della Polisportiva Edera ha di quel giorno, oltre all’emozione provata, è la fatica: “Pioveva - rammenta - e tirava un vento fortissimo che dovevo sempre cercare di contrastare per non far brutta figura. Non fu semplice per me, ma quell’onore lo sento ancora dentro”. (Enrico Pasini)



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Olimpiadi 2012 gli atleti in partenza per Londra.

Nuoto, canoa, tennis. E poi ginnastica, scherma, tiro a volo... La pattuglia di atleti in partenza per Londra è piena di gioielli che promettono di brillare alla luce di metalli preziosi. Pronti a tenere alta la bandiera regionale di Emilia-Romagna e Marche. Storie diverse che s’intrecciano in gara e nel villaggio olimpico. Ne raccontiamo alcune, cominciando dalla veterana assoluta, pronta a strappare un record mondiale.

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Josefa Idem

l’inaffondabile signora della canoa. testo Valentina Minzoni - foto Massimo Fiorentini

Marcello Miani dal doppio al quattro senza. testo Valentina Minzoni

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Josefa Idem, una delle più grandi atlete della storia dello sport italiano e mondiale, ha indiscutibilmente dimostrato che per lei tutto è possibile. È salita sui gradini del podio olimpico ben 5 volte, vincendo 1 Oro, 2 Argenti e 2 Bronzi. Ha partecipato a 7 Olimpiadi ed ora, a 47 anni compiuti, è pronta per partire per i Giochi Olimpici di Londra 2012, diventando così la prima donna al mondo a partecipare all’ottava Olimpiade. Hai vinto tutto quello che si può vincere e ora ti stai preparando ad un’altra sfida che è anche un record. Ne senti più l’orgoglio o il peso? “Solo quando avrò fatto la prima pagaiata a Londra sarà davvero un record. Ora ci sto lavorando, ma sono andata di proposito dietro a questo obiettivo con molta tenacia, determinazione, e molte rinunce. Quest’anno ho dovuto per esempio trascorrere quattro mesi in Spagna per allenamenti e i figli si sono dovuti un po’ arrangiare”. Dopo Londra cosa farai? “Avevo provato a smettere già nel 2006, ma non era il momento giusto e infatti ho poi ottenuto un secondo posto a Pechino. Ora sento che è il momento di fermarmi, di fare altro. Ho maturato una grande esperienza come atleta e vorrei trasmettere tutte le cose che ho imparato dallo sport. Già faccio interventi nelle aziende sul team building, mi occupo di promozione dello sport per bambini. Spero però di non prendere subito troppi impegni...”. Josefa, perché vai in canoa? Come hai capito che era la tua strada? “È stato un procedere naturale che ho seguito per piccoli passi, ogni momento è stato una scelta. La canoa mi piace, è diventato un lavoro e io detesto i lavori fatti male, non volevo far male nemmeno questo. Ed ho un’inesauribile curiosità di scoprire i miei limiti”.

Oltre a Josefa Idem, il bacino remiero di Eton attende anche le presentazioni di un altro ravennate, Marcello Miani, protagonista del quarto senza, pesi leggeri. Dopo la quarta piazza ottenuta a Pechino nel doppio pesi leggeri ci riprova con un’altra imbarcazione che lo ha visto conquistare l’argento mondiale e l’oro europeo lo scorso anno. Dieci titoli italiani in dieci anni, campione d’Europa in carica e vicecampione del Mondo nel 2011, a soli 27 anni vanta un curriculum degno dei più grandi. “L’equipaggio del doppio si è sciolto - racconta - e si è deciso di formare l’equipaggio a quattro, con Martino Goretti, il capovoga, Andrea Caianiello, il numero tre, e Daniele Danesin, il prodiere. L’anno scorso siamo andati bene, siamo affiatati e a Londra andiamo per vincere una medaglia. Su circa 18 equipaggi siamo in 17 a una manciata di decimi di secondo l’uno dall’altro, quindi ci giocheremo tutto in gara”. Cosa è cambiato e come sei cambiato tu rispetto alla scorsa Olimpiade? Pechino è stata la prima Olimpiade per me, e il quarto posto è stato un buon piazzamento. Ma ora sono più maturo, a livello fisico, tecnico e mentale”. Oltre al tuo impegno come canoista sei anche attivo in campo sociale. Cosa ti ha insegnato lo sport? “Se ho il carattere che ho, impostato, quadrato e determinato, è certamente dovuto allo sport. La canoa, come tutti gli sport in genere, ti insegna il rispetto delle regole, il senso di responsabilità e la costanza nel perseguimento degli obiettivi”.



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FILIPPO MAGNINI lo stile libero in vasca.

testo Roberta Brunazzi - foto Laura De Paoli

Il sogno di una medaglia a cinque cerchi accomuna una ricca pattuglia di atleti. Ma mai come quest’anno i più accreditati a farne incetta sono i campioni in vasca. L’Italia del nuoto si scopre squadrone dopo aver fatto incetta di medaglie agli Europei di Debrecen, e tra i protagonisti spiccano i nomi, e le bracciate, di atleti del calibro di Filippo Magnini, 30 anni, pesarese, e del romagnolo Fabio Scozzoli, 23 anni. Magnini è il miglior stileliberista italiano di sempre nelle distanze brevi dello stile, principalmente i 100 m in cui è stato due volte campione mondiale, nel 2005 e nel 2007. Ha vinto anche due titoli mondiali in vasca corta e complessivamente quindici ori europei. E da quando si è fidanzato con la “collega” Federica Pellegrini, circa un anno fa, a parlare di lui sono anche tante riviste di gossip, oltre che quelle riviste sportive. “Il matrimonio? Per ora è più facile una medaglia...”, ironizza il campione, con chi gli chiede informazioni sulla vita privata. D’altronde la super coppia acquatica, sempre più sulla cresta dell’onda, ha ora obiettivi importanti e a breve termine da rispettare: “A Londra portiamo una staffetta veloce 4 x 100 molto competitiva, che può sicuramente far bene. E io, come individuale, mi concentro sui 100 metri, specialità che mi ha già dato tante soddisfazioni”. Una soddisfazione enorme è arrivata proprio agli Europei di Debrecen, dove il Re Magno è andato a prendersi la medaglia d’oro nella gara regina, i 100 m stile libero, nuotando in 48”77 e mettendosi dietro il francese Alain Bernard (48”95) ed il romeno Trandafir (49”13). Una medaglia pesantissima arrivata dopo quattro anni di digiuno, ottimo auspicio in vista di Londra 2012.

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Fabio Scozzoli la rana di Romagna. testo Enrico Pasini

Dallo stile libero alla rana con Fabio Scozzoli, atleta sul quale si concentrano le speranze olimpiche di tutta la Romagna. O almeno di tre province. Nato a Lugo ma forlivese a tutti gli effetti, per fare il salto di qualità agonistico si è da anni trasferito all’Imolanuoto venendo “adottato” da tutta la comunità imolese. Gareggerà nella staffetta 4x100 mista e nei 100 metri rana, di cui detiene il primato nazionale e il titolo di vice campione mondiale in carica. E arriva all’appuntamento fresco di titolo europeo, quello vinto lo scorso 22 maggio a Debrecen in Ungheria col tempo di 1’00”55. Ottimo viatico per l’Olimpiade. “Le aspettative dei romagnoli e degli italiani - dice - sono anche le mie e non mi incutono timore, anzi mi danno entusiasmo, orgoglio. Londra è il sogno di una vita, un sogno che si avvera. Non si può sprecare con tormenti psicologici”. A contendergli una medaglia sarà una nutritissima schiera di campioni, tra i quali, però, non ci sarà il rivale norvegese Alexander Dale Oen, tragicamente scomparso lo scorso 1° luglio. A lui Scozzoli ha dedicato l’oro di Debrecen. “Alexander mi manca e mi mancherà ancor di più in vasca. Non era un rivale - ammette Fabio - ma l’immagine della Rana nel mondo, un compagno che ho avuto al fianco in tutti i miei successi. Ora l’oro ce lo giocheremo in tanti, almeno in cinque, e penso che il favorito sia il giapponese Kosuke Kitajima perché lo ha già vinto nei 100 e nei 200 sia ad Atene che a Pechino. Sa come si trionfa nei grandi appuntamenti e quest’anno è già sceso sotto il minuto”.

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Sara Errani tra singolo e doppio.

testo Claudia Graziani foto Mai Techaphan / Shutterstock.com

Daigoro Timoncini il faentino della Lotta.

testo Valentina Minzoni foto Diego Barbieri / Shutterstock.com

L’exploit del Roland Garros (prima nel doppio con Roberta Vinci e seconda nel singolo, dietro ad una perfetta Maria Sharapova) l’ha catapultata nella top ten mondiale. E così la piccola Sara Errani, 25 anni, nata a Bologna ma cresciuta a Massa Lombarda, provincia di Ravenna, è divenuta un’icona del tennis nazionale. Tenace, grintosa, sempre pronta a cambiare il ritmo e a sorprendere le avversarie sotto rete. Un “donnino romagnolo dagli occhi profondi”, come l’ha definita Massimo Gramellini, capace di far sognare i tifosi del tennis e non solo. Sull’erba non proprio amica di Wimbledon proverà a fare meglio di Pechino, quando al primo turno si dovette inchinare all’australiana Stosur, allora sconosciuta. “Fino ad ora - dice - ho avuto un anno che mai mi sarei aspettata. Sto bene, anche se sono un po’ stanca visti gli impegni così ravvicinati. La cosa che più mi dispiace è che non ho il tempo di fermarmi a festeggiare ed assaporare come vorrei ogni vittoria”. Cosa ti aspetti dalle Olimpiadi di Londra? “È difficile fare previsioni perché è un torneo secco, chi perde esce. Quindi basta davvero poco: un sorteggio non favorevole, una giornata storta e sei fuori. Spero di essere il più in forma possibile, anche se l’erba non è il terreno più adatto a me. Comunque nella squadra italiana siamo in quattro e spero che possiamo fare bene”. Negli ultimi mesi hai ottenuto vittorie importanti e sei un’atleta che ha avuto una costante progressione, senza mai “retrocessioni”. “È vero, sono sempre migliorata. Non ho avuto alti e bassi ed è un fatto che mi dà sicurezza. Psicologicamente aiuta nella fatica quotidiana degli allenamenti”. E quest’anno davvero sembra andarle tutto bene.

Arrivata quasi in extremis la qualificazione di Daigoro Timoncini per la Lotta Greco Romana, categoria 96 kg. Faentino classe ’85, Timoncini ha conquistato l’accesso ai Giochi raggiungendo a fine aprile la finale del penultimo torneo di qualificazione olimpica a Taiyuan, in Cina. Un traguardo che a Faenza, terra di lottatori dei calibro di Maenza e Minguzzi, significa molto: “È certamente una bella responsabilità”, afferma l’atleta, già presente a Pechino, dove si classificò decimo. “In tutti questi anni però l’ansia è superata, andrò a Londra pronto a fare il meglio. La lotta è uno sport particolare, di situazione, in poco tempo ci si gioca la preparazione di anni e non è detto che vinca sempre il più forte, tante cause concorrono al momento. L’importante è che sia riuscito a qualificarmi, ora andiamo avanti un passo per volta”. Come ti senti rispetto a quattro anni fa? Che prospettive hai per questi Giochi? “Credo di essere più maturo rispetto a Pechino, fisicamente e anche di testa. Non sono abituato a fare pronostici, saranno i fatti a contare. Vorrei solo avere almeno due giorni buoni all’anno. Per ora ne ho avuto uno, durante le qualificazioni, il secondo spero arrivi a Londra...”.

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Jessica Rossi tiratrice di precisione. testo Valentina Minzoni

Vincitrice dei Mondiali e degli Europei nel 2009, quando aveva solo 17 anni. Jessica Rossi è stata tra le prime atlete a staccare il pass olimpico per Londra, e dopo Mondiali, Europei e Coppa del Mondo cercherà di completare il grande slam con l’alloro olimpico. La giovane tiratrice delle Fiamme Oro, nata e cresciuta a Crevalcore in forza al Circolo Tav di Conselice (Ra) il 24 maggio agli Europei ha vinto la medaglia d’argento e l’ha subito dedicata alle famiglie dei terremotati emiliani; stesso gesto nobile compiuto anche dal nuotatore Fabio Scozzoli, che ha devoluto i premi del meeting Settecolli ai terremotati. Con questo nuovo successo di Jessica Rossi l’Italia della Fossa Olimpica Femminile si dimostra regina in questa disciplina, dalla quale ci si aspettano medaglie pesanti. Con lei vanno a Londra per il tiro a volo anche Alessandra Perilli, della Repubblica di San Marino, e Massimo Fabbrizi, marchigiano di San Benedetto del Tronto.

Biglietto per Londra. Nel contingente dei nuotatori in partenza c’è Ilaria Bianchi di Castel San Pietro, con lei Marco Orsi di Budrio, il ferrarese Mirco Di Tora e Gregorio Paltrineri di Carpi, la bolognese Martina Grimaldi per il nuoto di fondo e il tuffatore parmense Michele Benedetti. Per la canoa arrivano da Bologna Pietro Camporesi e Stefano Cipressi, per la pallanuoto Aleksandra Cotti di San Giovanni in Persiceto. Un posto a Londra per il modenese Davide Uccellari nel triathlon e per i ciclisti Giorgia Bronzini di Piacenza e Michele Scarponi di Iesi. Il beach volley vede in campo la ravennate Marta Menegatti, per il volley è convocata la schiacciatrice ravennate Serena Ortolani, mentre da Ancona arrivano Samuele Papi, Emanuele Birarelli e Andrea Bari. Le Marche sono presenti nella vela con Filippo Maria Baldassarri di Chiaravalle e Michele Regolo di Ascoli Piceno, nella scherma con la iesina Elisa Di Francisca. Da Fermo sale in pedana il ginnasta Paolo Ottavi e per la ginnastica ritmica Julieta Cantaluppi della società S.G. Fabriano. Sono ancora in attesa di un pass per Londra al momento in cui scriviamo (5 giugno) l’imolese Carlotta Zofkova nel nuoto, nell’atletica Luca Galletti di Lugo (staffetta 4 x 400) e Giulio Ciotti di Riccione (salto in alto), Manuel Belletti e Alan Marangoni per il ciclismo, per la vela Jacopo Plazzi e Umberto Molineris.

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Un pezzo di Romagna arriva sui campi londinesi anche sotto diverse bandiere. È il caso di Alberto Zaccheroni, CT della nazionale di calcio giapponese, e Marcello Dradi, allenatore della squadra indiana di tiro a volo.

Alberto Zaccheroni il Ct del Sol Levante.

testo Roberta Brunazzi - foto Gianmaria Zanotti

Marcello Dradi con gli indiani del tiro a volo. testo Roberta Bezzi

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Italia paese di poeti, santi, navigatori e commissari tecnici. Nel calcio e non solo. La Romagna, in particolare, di ct alle Olimpiadi di Londra ne porta almeno un paio. Il primo è Alberto Zaccheroni, allenatore della nazionale di calcio giapponese. La vittoria della sua squadra sul Bahrein (2-0) messa a segno a metà aprile gli è valsa la qualificazione per Londra 2012, come primi classificati del girone C. Un traguardo importante per i nipponici, che con l’amatissimo Zac - ct dei “blue samurai” da ormai due anni - hanno sviluppato un forte rapporto di fiducia, divenuto sempre più stretto. Il mister di Cesenatico, infatti, nel Sol Levante continua a fare il pieno di onorificenze, non solo per la Coppa d’Asia conquistata poco più di un anno fa, per queste Olimpiadi londinesi e per la qualificazione ai mondiali brasiliani che ha tra i suoi obiettivi, ma soprattutto per l’identità di vedute sullo spirito di sacrificio e sul lavoro comune.

Da Cesenatico ad Alfonsine il passo non è poi così lungo. La distanza si amplia però se si considerano le squadre di appartenenza. Viene da Alfonsine, provincia di Ravenna, Marcello Dradi, ct che alle Olimpiadi di Londra porta la squadra indiana di tiro a volo. “Il nostro Paese - dice il ct romagnolo - è sempre stato ai vertici di questo sport. Anche se l’ultima medaglia d’oro alle Olimpiadi risale al ‘94, nel complesso abbiamo un bottino di oltre 30 medaglie olimpiche. I giovani promettenti non mancano a cominciare da quella che è, a mio avviso, la migliore atleta femminile in Italia, Jessica Rossi”. Dradi è di casa a Nuova Dehli, dove dirige l’Accademia del Tiro. È anche un viaggiatore instancabile con tappa fissa in Italia, dove allena gli atleti all’impianto olimpionico di tiro a volo di Conselice, progettato dal fratello architetto Fedele Dradi. Una storia legata da sempre allo sport la sua, dal tennis al double track in fossa olimpica. Con questo sport mette a segno anche due record mondiali, nel 1983 in Spagna con uno score di 200/2000 in fossa universale e nell’89 in Germania, con 197/200 in fossa olimpica. Il sogno però sfuma quando è già un probabile olimpionico per Barcellona, a causa di un incidente. Decolla allora la sua carriera di allenatore. “Fino al 1990 - spiega - il tiro a volo era praticato più che altro da cacciatori. Così ho applicato gli schemi di allenamento mirato che avevo appreso nel tennis. Se si lavora sulla tecnica si arriva più sicuri in gara, e il fattore emotivo diventa marginale”. Ennio Falco, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, è stato uno degli allievi più riusciti.



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Non solo atleti arrivano dal territorio sulla ribalta londinese. Una presenza olimpica da generazioni è Bruno Grandi, presidente nazionale e mondiale della ginnastica, presidente del Coni, membro del Cio. Un successo internazionale, il suo, frutto dell’intelligenza e di una romagnola perseveranza.

Bruno Grandi presidente Made in Forlì.

testo Flavio Dell’Amore - foto Foto Ruffilli s.n.c.

Nell’universo della ginnastica mondiale è conosciuto come “la leggenda italiana”. Prima ginnasta di buon livello, poi allenatore coi fiocchi. Da dirigente, infine, Bruno Grandi mette insieme un palmares di livello planetario: per 23 anni presidente della Federazione Italiana Ginnastica, dal 1996 presidente della Federazione Internazionale Ginnastica, tra il 1998 e 1999 presidente reggente del Coni. Nel 2000 è membro dell’élite mondiale dei dirigenti sportivi: il Comitato Internazionale Olimpico (Cio). Come Presidente della ginnastica nazionale e di quella mondiale, quali sono i risultati che ricorda con più orgoglio? “L’aver cambiato radicalmente i regolamenti della ginnastica, e le modalità di qualificazione olimpica. E sono anche felice di aver istituito una fondazione che interviene a favore degli atleti più sfortunati”. Ha partecipato alle Olimpiadi in vari ruoli. Quali sono gli episodi vissuti più intensamente? “Il mio primo incontro con le Olimpiadi coincise con una brutta esperienza. Nel 1972 arrivammo in una Monaco blindata per l’attacco dei terroristi, e tutto andò storto. Un atleta s’infortunò e la squadra non funzionò. Arrivarono tempi migliori: dopo Seoul 1988 iniziammo a raccogliere medaglie e nel 1996 ad Atlanta l’oro olimpico di Jury Chechi fu un tripudio. Poi abbiamo vinto 5 mondiali, 3 europei, e abbiamo trionfato ai Giochi di Buffalo”. E alle Olimpiadi di Londra, l’Italia cosa vincerà? “Per un Presidente internazionale di una disciplina è difficile conoscere bene le altre... Penso però che gli sport meno conosciuti ci aiuteranno a fare bottino. Nel tiro a segno abbiamo buoni elementi, e mi aspetto molto dal nuoto. Nel ciclismo non si può far pronostici, potrebbero arrivare medaglie dal pugilato, nella ginnastica ritmica la medaglia è possibile. Non so cosa aspettarmi dall’atletica... Nei tuffi, nella pallanuoto, nella pallavolo femminile, nel canottaggio, e dal nostro serbatoio storico, che è la scherma, sicuramente qualcosa arriverà”.

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Sopra, Bruno Grandi (al centro) assieme ai ginnasti Iuri Chechi, Igor Cassina e Vanessa Ferrari.


ed è subito festa!

Bianco, brillante, protagonista in tutte le occasioni. Il Mitico è... raffinato e disinvolto, il Mitico è... un mondo di emozioni, il Mitico è... La Pandolfa.

La pandolfa una magia senza tempo.

Via Pandolfa, 35 - Fiumana di Predappio (FC) - Tel. 0543 940073 - www.pandolfa.it - Facebook: pandolfa.it


Olimpiadi 2012

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Aziende a cinque cerchi

Aziende a cinque cerchi dall’Emilia-Romagna alta tecnologia e stile. testo Enrico Pasini

Technogym fornitore esclusivo per le palestre del villaggio olimpico, Barilla sponsor delle Paralimpiadi, con una sua squadra composta da Alex Zanardi, Vittorio Podestà e Fabrizio Macchi. Mentre ARPA Emilia-Romagna si prepara per i Giochi invernali.

L’oro della tecnologia, dell’efficienza, dello stile, ma anche quello del coraggio e della volontà. Queste medaglie l’Emilia-Romagna le ha già vinte ancor prima che i giochi olimpici abbiano inizio. Le ha conquistate grazie alle proprie aziende leader e agenzie, che a Londra 2012 saranno assolute protagoniste. LE OLIMPIADI DEL WELLNESS. Ai Giochi della XXX Olimpiade sono solo due le multinazionali italiane scelte dal comitato organizzatore in qualità di fornitore esclusivo: la Mondo (che ha realizzato la pista d’atletica dello stadio olimpico) e la cesenate Technogym. Il Gruppo fondato e presieduto dal 50enne Nerio Alessandri (nella foto a fianco) inanella così il suo “quinto cerchio” dopo le esperienze del 2000, 2004, 2006 e 2008. Per l’evento londinese allestirà completamente con le proprie attrezzature 20 palestre: da quella principale del villaggio olimpico ai centri di preparazione atletica dislocati nei singoli impianti di gara. In pratica, non ci sarà atleta di qualsivoglia nazione che non si allenerà su un supporto targato Technogym. D’altronde per chi ha coniato e imposto a livello globale il termine Wellness e il concetto di benessere come opportunità sociale, il matrimonio con Londra 2012 era scritto nelle stelle. E non perché il Regno Unito è il maggior mercato di riferimento per il Gruppo cesenate, che vi concentra il 15% di un fatturato arrivato nel 2011 ai 400 milioni di euro. Quelle britanniche, infatti, saranno o vogliono essere le prime “Olimpiadi del benessere”, quelle nelle quali l’attenzione non sarà esclusivamente posta sui risultati sportivi ma anche su un programma di educazione della popolazione allo sport e all’attività fisica, diffuso attraverso lo slogan Make a pledge, join a movement. Ossia “Prendi un impegno, inizia a muoverti”. “Questo risultato importantissimo rappresenta una vittoria non solo per la nostra azienda, ma per tutto il sistema Italia”, afferma con doveroso orgoglio Nerio Alessandri. BARILLA PARALIMPICA. Altro marchio emiliano-romagnolo ormai simbolo dell’italianità in tutti i continenti è Barilla. A Londra il gruppo parmense leader globale delle produzioni alimentari (con i suoi 43 siti produttivi, di cui 30 all’estero, un fatturato superiore ai 4 milioni di euro e un mercato che lo vede presente in 100 Paesi) sarà presente in qualità di sponsor e in seconda battuta, ovvero dal 29 agosto al 9 settembre, quando si svolgerà la 14esima edizione dei Giochi paralimpici

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Aziende a cinque cerchi

Missione Londra con le Charlie’s Angels Non sono solo sport ma anche e soprattutto un grande spettacolo. Sky, televisione ufficiale delle Olimpiadi 2012, manda a Londra tre ragazze - una conduttrice, una giornalista sportiva e una comica - per svolgere la missione di scoprire i segreti della città alla vigilia delle Olimpiadi. Sono Brenda Lodigiani, Lucilla Andreucci e Gioia Marzocchi, insieme per vedere tutto quello che succede prima, dopo e durante le Olimpiadi. Il programma, in onda ogni sabato dall’inizio di giugno, è liberamente ispirato alla serie Tv anni ‘70 “Charlie’s Angels” in cui tre “angeli” vengono inviati nella capitale inglese per un reportage a tutto tondo sulla città. La voce del capo, il mitico Charlie che le guida via telefono, è affidata a Massimiliano Rossi (nella foto), forlivese di nascita, milanese di adozione e bertinorese per passione. Voce ufficiale di Sky e Cielo, Massi Rossi è una delle voci più contese dalla pubblicità per il suo speciale mix di fisicità e sonorità con cui si rivolge agli ascoltatori, trasmettendo positività alle parole pronunciate dalla sua voce. (R.G.) Ph. Risan / Shutterstock.com

estivi. Barilla ci sarà semplicemente per passione, quella in virtù della quale da decenni sostiene lo sport sposandone i suoi valori fondativi: l’impegno, la forza di volontà, il coraggio, la spinta verso il superamento dei limiti. Si chiama proprio “Barilla Blu Team” la squadra che concorrerà per conquistare il podio olimpico grazie al talento di tre campioni quali il bolognese Alex Zanardi (nella foto in alto), il ligure (di Chiavari) Vittorio Podestà e il varesino Fabrizio Macchi. Atleti, persone alle quali la parola “abilità” si cuce addosso più e meglio che a qualsiasi uomo normalmente dotato. L’azienda emiliana ha deciso di seguirli e spronarli nella loro rincorsa al sogno olimpico, sia nei mesi scorsi sia durante l’avventura a cinque cerchi: Zanardi e Podestà (argento nel 2008 a Pechino) saranno in gara a Londra con le loro handbike, mentre Macchi, alla sua quarta Olimpiade e con alle spalle già un bronzo ad Atene 2004, lo sarà nella prova di ciclismo. ARPA “SUONA” A SOCHI. Non sarà a Londra quest’estate, avrà però un posto di primo piano per il prossimo evento olimpico, i Giochi invernali di Sochi 2014. È l’Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente dell’Emilia-Romagna (ARPA), che con il proprio Servizio Idro-MeteoClima (il Simc) è partner di un progetto internazionale coordinato dall’organizzazione meteorologica mondiale, per fornire previsioni del tempo a supporto delle Olimpiadi in Russia. Per il 2014 Arpa opererà con un sistema di previsione denominato Cosmo-Leps (Limited Area Ensemble Prediction System), già sviluppato in regione da una decina di anni.

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Cervia, la città del sale l’identità dell’antico borgo in riva al mare. testo Andrea Casadio - foto Claudia Presti

È cresciuto attorno all’“oro bianco” l’antico abitato cervese, sorto in mezzo al lago salmastro delle saline. Una storia proseguita, alla fine del ’600, con la ricostruzione ex novo della città sulla spiaggia, circondata da una natura riconosciuta oggi come eccellenza unica.

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Cervia, la città del sale

Pochi di quelli che, sfrecciando lungo la Cervese, attraversano le saline attratti dal richiamo del mare ormai vicino, sanno che in quella sorta di isola nel mezzo dello specchio di acqua salmastra che attualmente ospita l’hotel Ficocle sorgeva un tempo la città di Cervia. Eppure, prima di essere inglobata nell’omogeneizzazione turistico-balneare che nell’ultimo secolo ha accomunato il destino e l’immagine di tutti i centri rivieraschi della Romagna, essa era stata per secoli la “città del sale” per antonomasia. Una caratteristica che, negli ultimi tempi, è stata opportunamente rivalutata, nella consapevolezza che il retaggio della storia e il recupero dell’identità sono, oltre che un valore in sé, anche una carta in più da giocare sul tavolo della valorizzazione turistica intesa in senso moderno. Nel rapporto con le saline sta, infatti, il senso profondo e la stessa ragion d’essere della storia di Cervia. A parte il precedente periodo tardoantico di Ficocle, sulla quale sappiamo ben poco, l’esistenza di Cervia e delle saline è attestata quasi contemporaneamente, a partire dal IX-X secolo. Per molto tempo la città visse con i piedi piantati nel mezzo del suo lago salmastro, finché, alla fine del ’600, la costruzione del nuovo abitato su quella che era allora la riva del mare aprì una nuova fase nella storia della città. L’urbanizzazione dell’ultimo secolo rende difficile la lettura del nuovo nucleo urbano seicentesco: un impianto di ispirazione militare, con pianta rettangolare e quattro bastioni ai lati, e una griglia di strade intersecate ad angolo retto attorno alla piazza centrale, sulla quale si fronteggiavano i palazzi del potere civile (il Comune) e religioso (la cattedrale). Se gli isolati centrali erano riservati ai palazzi dei notabili, quelli esterni erano destinati ai ceti popolari, ossia ai salinari, così come le nuove borgate costruite alla fine del ’700 appena fuori la porta verso Cesenatico. Per secoli, dunque, ai viaggiatori che giungevano dalla Romea o che veleggiavano nell’Adriatico, Cervia apparve come una sorta di fortezza isolata nella solitudine della spiaggia. Oggi bisogna percorrere le vie del centro storico alla ricerca delle vecchie “case dei salinari”, o seguirne con occhio attento la struttura esterna lungo i viali di circonvallazione, per identificare la forma della Cervia di fondazione settecentesca. Usciti dalla porta orientale (l’unica superstite delle tre originarie) e imboccata per un breve tratto via Roma, è alla Torre di San Michele e ai vicini Magazzini del sale, attualmente sede del Museo del Sale, che si trova un’altra testimonianza della Cervia antica. In questo caso, in realtà, ancora precedente alla costruzione della città, dal momento che i magazzini furono edificati dal tesoriere generale (ossia l’appaltatore delle saline) Michelangelo Maffei nel 1691, in quella che all’epoca era la linea della spiaggia alla foce del canale delle saline. Nel sito dove sorgeva la Cervia antica l’unica traccia sopravvissuta è la chiesetta sconsacrata della Madonna della Neve, eretta all’inizio del ’600. Lo spostamento dell’abitato fu decretato dal pontefice Innocenzo XII nel 1697, accogliendo le richieste degli abitanti. A questo punto bisogna risalire il corso del canale stesso, magari imbarcandosi idealmente su una

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Cervia, la città del sale

Ph. Archivio APT Servizi

Il Museo del Sale. Il Museo del Sale di Cervia è ospitato in un’ala del seicentesco Magazzino del sale, appena fuori il nucleo storico della Cervia “nuova” e a pochi passi dalla Torre di San Michele. Un percorso guidato illustra il significato economico e culturale dell’“oro bianco” dei secoli passati e ricostruisce i motivi che hanno caratterizzato la storia di Cervia e della sua salina. Per illustrare e semplificare questi temi sono disponibili audiovisivi, pannelli, immagini e plastici. Non manca una sala con gli strumenti utilizzati in passato per la produzione del sale col tradizionale sistema a “raccolta multipla”. Qui è possibile anche ammirare la burchiella, la barca in metallo a fondo piatto capace di contenere fino a 80 quintali di sale.

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Cervia, la città del sale

A fianco, una tradizionale burchiella, con i magazzini del sale sullo sfondo. Sotto, alcune specie protette che popolano la riserva naturale.

Ph. Archivio APT Servizi

delle “burchielle” che all’epoca della rimessa facevano la spola fra i magazzini e il luogo di produzione dell’“oro bianco”, per giungere finalmente alle saline. Queste si estendono su una superficie di 827 ettari a 1600 metri di distanza dal mare, sono circondate da un canale perimetrale e percorse al loro interno da una rete di vari altri canali. Divise un tempo in 144 piccoli appezzamenti di proprietà privata, “coltivati” ognuno da un salinaro in un rapporto contrattuale simile a quello mezzadrile, nel 1959 passarono sotto la gestione dello Stato e furono riconvertite in un sistema di lavorazione industriale a raccolta unica. Dopo un breve periodo di inattività (dal 1999 al 2002), e dopo il passaggio alla Società Parco della Salina di Cervia, nell’estate del 2003 si è ripresa la produzione che ora si attesta sui 50.000 quintali annui. Si tratta di un sale speciale, “dolce”, per la purezza del cloruro di sodio e l’assenza di altri sali, più amari, contenuti normalmente nell’acqua di mare. Presidio Slow food dal 2004, il sale cervese è oggi valorizzato come un bene tipico e tradizionale, utilizzato in cucina e nella cosmesi. Accanto alla produzione industriale vi è poi quella, di altissima qualità, effettuata nella Salina Camillone dai volontari del Gruppo Culturale Civiltà Salinara secondo i metodi tradizionali. L’aspetto “produttivo” non è però l’unico a conferire un alto valore economico e storico-ambientale alla Salina di Cervia. Porta di accesso a sud e stazione del parco regionale del Delta del Po, nonché riserva naturale di popolamento animale, essa è considerata un ambiente di elevatissimo interesse naturalistico e paesaggistico. Dal punto di vista avifaunistico e botanico, l’ambiente delle saline è di straordinaria bellezza e suggestione: popolato da specie rare come i fenicotteri, i cavalieri d’Italia, le avocette e altre specie protette, possiede caratteristiche che selezionano e specializzano una flora e una fauna adattate a sopravvivere in condizioni estreme, senza eguali come estensione nell’alto Adriatico, perfettamente inserite in un unico ecosistema. Tutti aspetti di cui il visitatore può avere un’esperienza diretta attraverso il Centro Visite e i suoi percorsi storico-naturalistici nella salina. Al termine dei quali, chiudendo il cerchio di questo viaggio nella storia di Cervia, un passaggio nell’“isola” in mezzo alla distesa salmastra, di fronte alla ex chiesetta della Madonna della Neve, riporterà il viandante a quando, in quella landa ormai deserta, si dipanava la vita della città medievale scomparsa per sempre.

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SCENOGRAFIE DI STILI. Il mare fa da naturale sfondo all’edizione estiva di DOME. Lo speciale di architettura ed interior design si apre con la presentazione di un luminoso attico al sesto piano de “La Prua” di Rimini, complesso che ha riqualificato la nuova darsena della città aggiudicandosi anche il prestigioso premio Gyproc Saint-Gobain. L’attico regala affascinanti vedute sul porto grazie alle vetrate che sostituiscono le pareti, creando un ambiente aperto eppure protetto, silenzioso e privo di confini. Dal sesto piano si scende quindi sulla spiaggia, per visitare i bagni al mare più esclusivi della riviera. Dai lidi ravennati a quelli marchigiani tra design e natura, con soluzioni innovative pensate per strutture eco o tecno-chic. Il primo secolo di vita dell’azienda dei Fratelli Guzzini ci porta infine nel mondo del design, attraverso cento anni vissuti all’insegna dell’innovazione che hanno portato il marchio a divenire icona dell’italian style nel mondo.

RIMINI: Sospesi sul mare, RIVIERA: Arredare la spiaggia, RECANATI: Guzzini da un secolo.


Accenti

Art Kitchen Collection.

Milano - Arte e design al Fuori Salone 2012 tenuto in aprile a Milano. Qui Enrico Coveri ha presentato la sua nuova kitchen collection Enrico Coveri Living, nata dalla collaborazione con il brand Aster Cucine e l’artista forlivese Massimo Sansavini. Un’inedita liaison stilistica e produttiva tra due marchi icona del design made in Italy. Tra le texture 2012 Enrico Coveri Living c’è la linea POP

HEART (nella foto), risultato della ricerca stilistica di Francesco Martini Coveri, designer di Enrico Coveri, e di Massimo Sansavini, maestro del colore e della pittura-scultura basata sulla cinetica cromatica e sull’espressionismo pop. Una visione unica del cuore come elemento pittorico riprodotto in diversi colori, dimensioni ed angolazioni, moltiplicato all’infinito.

Il “Maximum” dell’innovazione . Castellarano (RE) - Premio Best Company Award per GranitiFiandre, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in gres porcellanato di alta gamma alternative ai marmi e graniti di cava. Il premio nella categoria “Best Innovative Product” è stato assegnato alla serie “Maximum”, quale riconoscimento concreto che il settore della distribuzione ha voluto conferire al prodotto più innovativo dell’anno. Promosso dalla Editoriale Duesse, il premio nasce infatti per individuare le aziende che si sono distinte in nove categorie, dall’innovazione e design del prodotto ai servizi di fornitura, fino agli strumenti di comunicazione e diffusione del brand. “Maximum” è un materiale che unisce alle caratteristiche consolidate e classiche della gamma del gres porcellanato Fiandre, un formato innovativo (300x150 cm, pari a 4,5 mq), il più grande mai realizzato in ceramica tecnica, e maggiori performance in termini di resistenza, leggerezza, flessibilità e duttilità.

Green Week, Abitare Ecosostenibile. Milano - trecinquezeroLuce e Oltremateria hanno inaugurato “Green Week. Abitare Ecosostenibile”, settimana dedicata alla sostenibilità ed ai materiali eco-compatibili. Dall’11 al 15 giugno nello showroom di piazza Sant’Ambrogio è stato possibile vedere, e toccare, le superfici continue prodotte da Oltremateria. trecinquezeroLuce, brand italiano del lighting design basato sulla alta tecnologia LED, ha aperto così una collaborazione con Oltremateria, leader nella produzione di Ecomalte e

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materiali sostenibili con sede a San Giovanni in Marignano. Due realtà che si incontrano per ribadire il proprio impegno nel rispetto delle fonti rinnovabili, e per richiamare l’attenzione sulla necessità di ricercare soluzioni innovative per l’abitare eco-compatibile. Mercoledì 13 giugno Loris Casalboni, direttore generale di Oltremateria, e Vera Camozzi, marketing manager trecinquezeroLuce, sono stati protagonisti di un incontro aperto a tutti, presentando le nuove frontiere della ricerca “green”.


INTERIOR : EMANUELE SVETTI ARCHITETTO

SHOW ROOM FORLÌ Via Costanzo II, 1 - tel. 0543.720605 fax 0543.751161 CESENA Via C. Cattaneo, 477 - tel. / fax 0547.608328 www.venerom.it info@venerom.it

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FOTO: ANDREA BARTOLOZZI


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Sospesi sul mare

Sospesi sul mare

un attico di vetro nella nuova darsena di Rimini. testo Giulia Tardini - foto Riccardo Gallini

Un attico al sesto piano de “La Prua” regala affascinanti vedute sul porto. Grazie alle vetrate che sostituiscono integralmente le pareti, creando un ambiente aperto eppure protetto, silenzioso e privo di confini.

Spazi fluidi, ambienti luminosissimi, orizzonti liberi e il mare che su tutti i lati disegna il panorama. Sono questi i tratti forti che contraddistinguono l’attico voluto dal noto dermatologo Stefano Bianchini e da sua moglie Carla: “Desideravamo una casa in comunione con il mare, uno spazio dove lo sguardo potesse correre, senza limiti”. L’appartamento si trova a Rimini, al sesto piano de “La Prua”, il complesso che ha riqualificato la nuova darsena della città. Camminando tra i ristoranti e i locali della passeggiata che affianca le barche ormeggiate si entra nell’atrio dell’edificio: un ascensore privato ci conduce direttamente dentro casa. L’architetto Massimo Morandi, incaricato del progetto degli interni, l’ha subito trovato “una sfida estremamente affascinante: cimentarsi nella realizzazione di spazi che annullassero il confine tra interno ed esterno”. Il risultato è grandioso: un involucro che vibra di luce, cielo e mare. Non ci sono muri esterni. Il perimetro è disegnato da grandi vetrate che scorrono mostrando il terrazzo che circonda tutta la casa, pavimentato con un decking continuo. Le aperture della zona giorno sono orientate a nord e incorniciano la darsena e le imbarcazioni, come una quinta che ci segue ovunque si giri lo sguardo. Candidi divani in pelle di Baxter e Flexform arredano il living, un grande spazio aperto caratterizzato da un unico forte segno: una boiserie continua in rovere sbiancato e spazzolato. È una curva morbida pensata dall’architetto per accogliere il visitatore e portarlo a rivolgersi naturalmente verso il panorama. È anche la sola parete presente nell’ambiente, per il resto non ci sono muri: il progettista ha utilizzato solo pannellature in legno, disegnando un ambiente completamente su misura. Il rimando alle cabine e agli arredi delle barche è immediato, per l’analogo effetto di unicità e raffinatezza. La boiserie corre come un nastro continuo che riveste le porte delle altre stanze, gli armadi, la dispensa e perfino la cucina. Nella sommità e nella zoccolatura dei pannelli sono nascoste delle strisce di led che di sera illuminano tutta la zona giorno in modo inaspettato, con tagli di luce continua. A soffitto la stessa discrezione si ritrova nelle velette di cartongesso che seguono la geometria dell’appartamento e nascondono altri led. L’effetto finale è una luminosità

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Sospesi sul mare

A fianco, Stefano Bianchini, proprietario dell’attico con la moglie Carla. Sotto, la camera padronale, protetta da preziose tende di lino. Nella pagina a fianco, l’ampia terrazza affacciata sul porto.

uniforme ed elegante. La tonalità dolce del legno e la sua cromia lattiginosa sono la cifra stilistica che qui esalta perfettamente l’azzurro del cielo e dell’acqua. A terra il parquet, sempre in rovere sbiancato, mostra tutte le sfumature del materiale reinterpretato in una morbida tonalità burro. “Quando siamo in casa è difficile trovare la voglia di uscire” raccontano i proprietari. “Non se ne avverte l’esigenza: viviamo in un interno che è già un esterno”. La mutevolezza del panorama durante la giornata invita a sfruttare ogni angolo della casa in modo particolare. Così risulta spontaneo “bere il caffè sul terrazzo la mattina presto, guardando i pescatori rientrare”, come piace a Carla, oppure ricevere ospiti e condividere momenti di relax. Dal tavolo da pranzo a cavallo tra il soggiorno e la cucina, mentre si cena, si guardano le luci del porto che al tramonto si illuminano. Le tende non sono necessarie: la posizione privilegiata e l’altezza isolano perfettamente lo spazio. Ci si trova in un ambiente aperto eppure protetto, silenzioso pur essendo privo di confini precisi. Ai lati del soggiorno scorrono diametralmente opposte due pannellature mobili in vetro, unica concessione alle diverse esigenze di privacy di chi vive questi spazi. Sono diaframmi mobili e incassati nella boiserie che all’occorrenza delineano l’ambito della cucina e quello di un secondo salotto più piccolo. Il tutto avviene sempre nel nome della leggerezza e della trasparenza: niente cornici nè telai. L’amore dei proprietari per i dettagli di pregio ha trovato espressione nell’arredo su misura, disegnato e pensato apposta per essere collocato in questi spazi. La realizzazione, curata dalla ditta Sailing di Pesaro, rivela sapienza nell’uso dei colori e porta ad un esito finale di lusso sottile, mai ostentato. Dietro ad una delle porte della boiserie si cela la camera padronale: un piccolo scrigno dove l’intimità degli spazi è racchiusa da preziose tende doppiate in lino. Qui le sfumature del rovere si accostano alle calde tonalità di blu appena accennate della biancheria e degli arredi. Il letto guarda il mare e la testata, anch’essa disegnata, ospita i cassetti del comò reinterpetandolo con classe e semplicità. L’ampio armadio sempre in rovere è l’unico diaframma che divide la camera dal bagno, dove la doccia senza schermature è rivestita sia a parete che a pavimento da un piacevole mosaico cangiante. Gli spazi comodi, la sobrietà del disegno e le tonalità calde rendono questa casa unica e speciale, un rifugio in cui accomodarsi volentieri ma dove rinchiudersi è impossibile, perché da ogni prospettiva si ha sempre e comunque la sensazione di volare leggeri sul mare.

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Sospesi sul mare

Il premio Gyproc Saint-Gobain al progetto La Prua Nello storico palazzo Mezzanotte a Milano, sede della ex Borsa, lo scorso marzo erano in gara i migliori progetti completati in Italia nel 2010 e 2011. Nella categoria “Complessi polifunzionali” l’ha spuntata il progetto riminese La Prua, che s’è aggiudicato il prestigioso premio promosso dalla multinazionale Saint-Gobain, scelto da una giuria prestigiosa composta da tecnici e architetti. Gecos Spa è orgogliosa per il riconoscimento e condivide la soddisfazione con i progettisti, gli architetti Pietro Pezzi, Carlo Gandolfi, Pier Vittorio Morri e l’architetto Marino Bonizzato, progettista, coordinatore e direttore dei lavori. Si tratta di un progetto moderno che racchiude soluzioni innovative dal punto di vista architettonico e tecnologico, portando anche un contributo alla riqualificazione di un’area preziosa della città come quella della nuova darsena. La Prua, assieme agli altri cantieri premiati nei rispettivi ambiti, ha rappresentato l’Italia alle fasi finali all’International Trophy che il Gruppo Saint-Gobain promuove nel mondo, conclusosi l’8 giugno con la cerimonia finale a Londra.

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Nome Cognome

ARREDARE LA SPIAGGIA tra design e natura, per strutture eco o tecno-chic. testo Lucia Lombardi

Tende in canapa e lino, pavè lignei, grandi letti a baldacchino caratterizzano gli arenili piÚ esclusivi della riviera romagnola e marchigiana. Salotti vista mare perfettamente integrati nel paesaggio circostante.

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Arredare la spiaggia

Un tour “stellato” all’insegna dello charme e dell’avanguardia on the beach, da Marina di Ravenna a Pesaro, alla ricerca delle location più esclusive, e originali, in riva al mare. Marina di Ravenna, Singita. Il “miracolo” dell’estate si avvera nell’oasi etno-chic del Singita. Inaugurato nel 2009, propone uno style africano avvolgente e chic, dato da materiali naturali quali paglia, legno e teli bianchi, inserendosi perfettamente nell’ambiente marino circostante, senza invasioni visive. Candele, lanterne, cuscini e grandi letti a baldacchino fungono da perfetto corredo. Il benessere degli ospiti è al centro degli interessi di questo stabilimento, che ha anche un’area relax rialzata con vista mare in cui vengono organizzati corsi di yoga. Un particolare saluto al tramonto viene scandito dal gong tibetano, con aperitivo segnato da sonorità ambient e atmosfere etnico-esotiche. Da quest’anno c’è anche il bar Tiki direttamente sulla spiaggia, che durante il giorno funge da vera e propria frutteria mentre la sera propone bevande e distillati del tutto naturali. Lido Adriano, Cala Celeste. Celestiale l’ambiente che incornicia il Cala Celeste, suggestivo stabilimento balneare tra dune e pini marittimi che profumano l’aria. Per accogliere gli ospiti, a mo’ di tappeto rosso, c’è una grande pedana di legno che nasconde la linea dell’orizzonte, così da creare suspance in chi entra rendendo

Valverde, la “Spiaggia delle Tamerici”. Per chi ama la spiaggia libera e green, a Valverde di Cesenatico è nata la “Spiaggia Vegetale”, un’oasi di benessere naturale, primo esempio in Italia di arenile rinaturalizzato. L’intervento, la cui ideazione e progettazione tecnica è della Angelo Grassi Design di Gambettola, persegue l’obiettivo di attuare un modello di turismo balneare sostenibile ed accessibile. L’intervento è caratterizzato dall’impiego di materiali semplici e rispettosi dell’ambiente. Tra questi spicca la tamerice, in due principali declinazioni, siepe ed albero. L’albero, a cui è stata data la forma del classico ombrellone, ha un ruolo preponderante nella creazione di questa oasi verde ed è collocato in spiaggia con il vaso completamente interrato ed è dotato di struttura in acciaio sulla quale si svilupperà la chioma. Le cabine spogliatoio e tutte le strutture di servizio sono realizzate in pali di castagno privati della loro corteccia con copertura permeabile. L’acqua tiepida delle docce sarà fornita da tubi interrati 15 cm, così da sfruttare il surriscaldamento del suolo. Altra scelta importante è l’utilizzo di “ripietra” per i camminamenti, la prima pietra composta interamente in materiale di recupero.

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Sopra, la terrazza del Cala Celeste. Nella pagina a fianco, il bagno Singita. In apertura, la spiaggia del Mare e Pineta.

la vista del paesaggio graduale, come se si aprisse innanzi un sipario sulla natura. La struttura total white è affiancata da una veranda, mentre da una meravigliosa terrazza, che ospita uno dei due solarium, è possibile godersi il panorama da un punto di vista elevato e farsi cullare dalle brezze marine stemperate dalla pineta. L’altro solarium è allestito direttamente sulla spiaggia. Il ristorante, con menù di carne e pesce, offre la possibilità di collocarsi in veranda o all’interno del locale. La spiaggia ospita 100 ombrelloni, nonché grandi lettoni e morbidi lettini bianchi, su cui riposarsi dopo aver giocato a beach tennis in uno dei 4 campi o a beach volley. Il complesso restituisce un’eleganza senza tempo, unendo tra loro differenti forme preesistenti ed elementi d’arredo per nulla impattanti. E si rivolge a differenti target di clientela, grazie ai molteplici servizi offerti nel rispetto dell’ambiente in cui si inserisce. Non mancano gli aperitivi al calar del sole in collaborazione col Pineta by Visionnaire, che qui porta i dj’s più cool del panorama internazionale. Milano Marittima, Mare e Pineta Sono due le date che fissano la storia di Milano Marittima: il 1912, anno di fondazione ufficiale della città, e il 1927, quando venne inaugurato l’Hotel Mare Pineta. Per quasi un secolo l’Hotel ha accolto personaggi del mondo della cultura, dell’industria, della politica e dello spettacolo, attratti dai grandi spazi verdi che circondano la struttura, dai dieci campi da tennis e dall’ampia spiaggia privata. Alti standard che la proprietà, Salaroli S.p.A, ha voluto mantenere e potenziare. Di qui la

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A fianco, la piscina sulla spiaggia del Vistamare. Sotto, la terrazza del Marè.

Bellaria, tecnologia sotto l’ombrellone.

decisione di dare avvio ad importanti opere di restauro dell’immobile e degli spazi annessi, per trasformare l’Hotel Mare Pineta, gestito da Select Hotels Collection di Antonio Batani, in un vero e proprio cinque stelle. Il progetto delle modifiche è stato affidato al prestigioso Studio Lissoni Associati di Milano: lo scorso anno i progettisti hanno completato la prima fase della spiaggia con un pergolato con servizio bar e ristorante, un’area lounge e una vasta spiaggia privata con circa 400 lettini oltre a beach cabanas e gazebo; quest’anno è stato invece ultimato il ridisegno delle aree pubbliche al piano terra, con lobby, cocktail bar, pasticceria, aree lounge e dedicate al business. L’ampliamento della reception, realizzato come un padiglione in vetro e acciaio con patio interno, funge da cerniera con la parte storica. Un nuovo edificio su tre piani si aggiungerà, dall’anno prossimo, alla casa madre e ospiterà al piano terra il ristorante con vineria e show kitchen, 12 camere e 4 suite ai piani superiori. I lavori, effettuati da settembre ad aprile per non pregiudicare l’apertura dell’Hotel, saranno conclusi entro il 2014. Lido di Savio, Vistamare La stessa raffinatezza del Cafè della Rotonda di Lido di Savio (Milano Marittima Nord), tra i meeting point più cool di Milano Marittima, viene proposta in spiaggia al Vistamare, con una moderna struttura caratterizzata da un arredamento di ricercato design. Tende di canapa e lino proteggono l’area da sguardi indiscreti, una corsia preferenziale in mare segna l’iter per poter accedere anche

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Primo progetto di Tecnospiaggia nel lido di Bellaria-Igea Marina, all’avanguardia per la tecnologica ecosostenibile. Tutti al mare dunque, ma riparati sotto ombrelloni fotovoltaici gestiti da remoto, su lettini dotati di connettività wifi e con un sistema di videosorveglianza per la prevenzione dei furti e dal telesoccorso per il salvataggio. Per i bagnanti anche totem interattivi in grado di inviare foto e cartoline elettroniche, fornire informazioni turistiche, ricaricare la bici elettrica o il motorino. Il progetto è stato sviluppato da Telecom Italia e Umpi: attraverso la piattaforma Nuvola Italiana Telecom e grazie alla tecnologia Plc (Power Line Communication) sviluppata da Umpi, permette la gestione di servizi da remoto, ottimizzando costi e prestazioni. L’iniziativa, rivolta ai 12mila stabilimenti balneari italiani, punta in alto, per porsi all’avanguardia a livello mondiale. (V.M.)

Ph. Riccardo Gallini


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dalle imbarcazioni private. Una scenografica piscina sulla spiaggia, trattata con sale dolce delle Saline di Cervia, regala qualcosa in più alla struttura, dotata anche di un’area Beauty e Wellness e con la possibilità di allenarsi assieme a personal trainer nell’attrezzatissima zona Fitness. Tra i servizi offerti la “Biosauna vistamare”, realizzata con una cabina a vetrate, cuscini e kilim berberi su cui sdraiarsi illuminati dalle lanterne marocchine durante l’aperitivo, e i 40 esclusivi “King Bed”, lettini con materassini a tre piazze per un relax da sogno. Cesenatico, Maré Il Maré, locale di Luca Zaccheroni, figlio del noto allenatore di calcio, è un vero e proprio salotto sul mare di Cesenatico, nel tratto di spiaggia adiacente il molo di Levante. Lo stabilimento si divide tra il piano terra e la terrazza, che si affaccia a belvedere panoramico sulla spiaggia. Colori tenui, ombrelloni distanti tra loro e tende versiliesi completano la zona relax. Da quest’anno è possibile usufruire del servizio bar direttamente sulla spiaggia. Tra le proposte dello stabilimento cene romantiche a lume di candela accompagnate da musica soffusa (sono previsti concerti dal vivo). Sessanta i tavoli predisposti al piano terra e sulla terrazza panoramica per circa 200 posti, il tutto in un’atmosfera soft. Per quello che concerne i menù, che spaziano dalla cucina locale a quella greca, da quella spagnola a quella nordafricana, il tema ricorrente è “a spasso per il Mediterraneo”. Il pesce fresco è a chilometro zero, accompagnato da verdura e tanta frutta.

Sotto, giovani bagnanti a Le Palme beach, spiaggia privata dell’Hotel Lungomare di Riccione.

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Riccione, Le Palme Beach 88/89 Le Palme Beach è la spiaggia privata dell’Hotel Lungomare di Riccione. Uno spazio polifunzionale pensato come le grandi spiagge americane, in cui potersi rilassare, fare attività sportiva, organizzare party nonché cerimonie e team building. Seimila metri quadrati sull’arenile, calibrati e progettati fondendo lo stile adriatico con quello atlantico. Color champagne e tabacco gli arredi, con 150 ombre rese da lussuose tende suite in perfetto stile riccionese, sotto cui si celano comodi salotti imbottiti. Vari gli spazi relax, dati da comodi gazebo. Cabine in legno, old style, ospitano vari servizi, anche per mamme e bambini. Due ampie piscine ampliano l’offerta del luogo, integrata quest’anno da vasche idromassaggio. Pesaro, Excelsior il Lido Una qualità “Excelsior” per il Lido del raffinato Hotel. Un luogo calmo, rinnovato per accogliere gli ospiti come in una dimora degli hamptons. Nello stabilimento balneare anche i piccoli possono trovare i loro spazi, giochi e libertà di espressione, coadiuvati dai tutor. Le terrazze ristoro a livello della sabbia, per colazioni e pasti, sono dominate da colori pastello e materiali naturali, pavè lignei su cui i salotti, vista mare, in cotone naturale e paglia, si adagiano; ampio lo spazio lasciato tra gli ombrelloni, così da creare una assoluta privacy. Bianche cabine anni ‘30 e palme ombreggianti creano una scenografia balneare perfetta. Gli ospiti possono usufruire di piscine en plein air dotate di idromassaggio dalla forma sinuosa e avvolgente, posizionate su piattaforme di legno rialzate, da cui si domina l’orizzonte del mare.

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Sotto, il lido dell’Hotel Excelsior di Pesaro.


cell. 393.4558660


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Guzzini da un secolo

Guzzini da un secolo cento anni all’insegna dell’innovazione.

testo Ilaria Traditi - foto Archivio Guzzini

Il futuro ha un cuore antico: con i suoi cento anni di storia l’azienda Fratelli Guzzini è oggi una delle più rappresentative nel settore degli oggetti di design per la casa. Divenuti icone dell’italian style nel mondo.

Un centenario all’insegna della creatività quello dell’azienda Fratelli Guzzini, che a febbraio ha presentato al Macef di Milano il progetto Arca per inaugurare la stagione dei festeggiamenti. Si tratta di una serie di strumenti comunicativi tra cui una mostra storica e un’esposizione sul meglio del progetto Foodesign per raccontare un secolo di ricerca e innovazione a partire dal lontano 1912 quando Enrico Guzzini, facendo tesoro delle esperienze all’estero, si specializzò nella creazione di raffinati oggetti in corno di bue. In cento anni l’azienda marchigiana, con sede a Recanati, ne ha fatta di strada, a partire dall’utilizzo già dal dopoguerra dell’innovativo plexiglass fino alla pionieristica epoca industriale caratterizzata dal brevetto della tecnologia bicolore, che ha cambiato la storia del design italiano. I festeggiamenti dal Macef si sono spostati poi alla fiera Ambiente di Francoforte, dove il centenario ha avuto respiro internazionale. E poi a Recanati, con la pubblicazione di un volume curato dal concept desinger Moreno Gentili, edito da Skira. Ad omaggiare la Fratelli Guzzini anche il giovane maestro Domenico Tordo, orafo calabrese, che ha realizzato una targa speciale, mentre le cene di gala hanno visto protagonista sulla tavola un’eccellenza dell’enogastronomia marchigiana, il tartufo di Acqualagna. “Il futuro ha un cuore antico”, si potrebbe dire nel caso di Fratelli Guzzini, che è oggi una delle aziende più dinamiche e rappresentative nel settore degli oggetti di design per la

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Guzzini da un secolo

A fianco, Adolfo Guzzini (a sinistra) e Domenico Guzzini (a destra). Sotto, l’originale vassoio Frutta Under Pin (designer Jeongtae Kang/Foodesign made in Korea). In apertura, set di ciotole bicolore.

casa, una realtà industriale che ha costruito in cento anni una singolare storia d’oggetti d’uso per la cucina e la tavola. Da anni ormai collabora con scuole locali e istituti d’arte, come quello di Macerata, con lo Ied di Milano e con il Royal College of Art di Londra. Tutto parte dalla famiglia e da quei valori ad essa legati, che hanno permesso all’impresa di diventare icona dello stile italiano in tutto il mondo. “I valori, l’impegno, la responsabilità sociale, l’etica ci hanno permesso di superare tante difficoltà, e di affrontare con successo il delicato passaggio generazionale condividendo una visione strategica del Gruppo”. Parole di Adolfo Guzzini, Amministratore Delegato dell’azienda, affiancato da Domenico Guzzini, Presidente e Direttore Marketing. Adolfo Guzzini ripercorre le tappe salienti dei primi cento anni dell’azienda, dall’introduzione del plexiglass intorno al 1940 per oggetti di uso domestico al passaggio dalla trasparenza al bicolore grazie alla tecnologia del doppiato, che porterà a depositarne il brevetto internazionale nel 1958. Negli anni ‘60 si stringono le prime prestigiose collaborazioni con le grandi firme del design italiano e l’azienda passa da realtà artigianale a vera e propria industria facendo dell’innovazione l’asse portante dello sviluppo futuro, proseguendo nella sua missione di “educare al bello”. Gli anni ’80 sono caratterizzati da un altro importante passaggio, la realizzazione di un’intera collezione coordinata per la cucina, mentre a partire dal nuovo millennio si avvia un processo di internazionalizzazione ad alto tasso di tecnologia. Negli scorsi anni è anche nato il progetto culturale Foodesign Guzzini, per valorizzare la cultura enogastronomica Made in Italy. Quattro generazioni di Guzzini hanno lasciato la loro traccia indelebile insieme a centinaia di collaboratori spinti dallo stesso motore: la passione, la visione, la creatività. “La nostra parola d’ordine resta Innovazione - prosegue Guzzini - perché senza essa non c’è sviluppo e senza sviluppo non c’è futuro”. Circa il 50% del lavoro si svolge oggi all’estero, tra Nord America, Europa, Estremo Oriente e Cina, grazie alla capacità dell’azienda di adeguarsi al processo di globalizzazione, che apre a mercati sempre più vasti e competitivi.

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€ 3,00 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ -

IMPRONTE DI STILI. Alta velocità: MONTEZEMOLO e MORETTI, Valentina VEZZALI, Olimpiadi 2012, Aziende a CINQUE CERCHI,

Cervia la città DEL SALE.

SPECIAL DOME. architettura e interior design RIMINI: Sospesi sul mare,

RIVIERA: Arredare la spiaggia,

RECANATI: Guzzini da un secolo.

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