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Innovazione e tradizione

Bisceglie (BT)

“Case nel Verde” è un progetto che coniuga innovazione e tradizione in un nuovo concetto di villa urbana ripensata all’interno di un edificio in linea. Un edificio altamente sostenibile realizzato con blocchi di canapa e calce e con un sofisticato uso della ventilazione naturale Bisceglie, a seguito dell’espansione residenziale degli anni ‘80, un’area destinata ad attività manifatturiera, posta a ridosso di una ferrovia, venne dismessa con il decentramento dell’attività; con il conseguente abbandono, la zona subì un forte degrado, fino al recupero, attuato con un progetto di rigenerazione urbana di cui sono parte Case di Luce, costruito nel 2016 (vedi pag. 28-37), e Case nel Verde, oggetto di questo approfondimento. Il progetto si è caratterizzato per lo sviluppo di due temi di ricerca in ambito mediterraneo, il primo connesso alla sperimentazione degli apporti passivi bioclimatici nel periodo estivo attraverso una cross-ventilation all’interno dell’edificio, il secondo legato alla tipologia abitativa mediante l’applicazione di caratteri tipici delle ville con l’obiettivo di creare una nuova forma dell’abitare: “la villa urbana”. Quest’ultima, infatti, rappresenta una delle tre declinazioni delle residenze progettate che, assieme ad appartamenti e attici e ognuna con un diverso rapporto con lo spazio esterno, costituiscono le 26 unità del complesso di sette piani fuori terra e un livello interrato, completato da locali commerciali al piano terra. In fase progettuale, pertanto, è stata ripresa una soluzione tipica dell’architettura mediterranea, la villa a patio, ripensata e inserita all’interno di un edificio in linea, rispondendo alle nuove esigenze del mercato immobiliare che persegue l’idea di stili di vita contemporanei. Nasce così la “villa urbana”, un appartamento caratterizzato da una serra-giardino, che filtra l’ingresso della residenza dal pianerottolo, e sviluppato tutto attorno alle logge a doppia altezza che attraverso vetrate panoramiche definiscono un continuum visivo tra spazio interno ed esterno in perfetta simbiosi tra “Natura e Architettura”.

Pur avendo un’anima naturale, il fabbricato - il più grande complesso a uso abitativo costruito in canapa - reinterpreta gli stilemi estetici odierni secondo un linguaggio mediterraneo. La composizione architettonica è fatta per “sottrazioni” e il blocco puro dell’edificio è scavato dalle logge a doppia altezza costruendo un partito “pieno-vuoto” solo apparentemente casuale, ma ricucito dai marcapiani in sughero e dai frangisole, questi ultimi posizionati a una altezza calcolata tramite l’analisi dei diagrammi solari per consentire l’apporto del sole nei mesi invernali e la schermatura in quelli estivi. L’attacco sull’affaccio stradale resta pieno e unitario, risolvendo gli accessi dei locali al piano terra, filtrati dalla sede stradale grazie a piccole aiuole con piante grasse. Sul fronte interno l’edificio stabilisce un rapporto intimo con l’elemento naturale; l’architettura, infatti, da una parte viene scavata portando a nudo l’ossatura dei pilastri a doppia altezza e svelando il blocco musivo del piano terra, dall’altra si solleva per lasciare entrare al suo interno il giardino, sacrificando due piani a favore di zone relax per i condomini e di gioco per i bambini. Quest’area è caratterizzata da un sotto linguaggio architettonico scandito da un volume sospeso e da una composizione, con segno quasi kandinskiano, fatta da pavimentazioni, fioriere e panche.

Progetto architettonico arch.tti Pantaleo Pedone, Massimo Pedone, Eleonora Pedone, ing. Pietro Pedone – PS_Architetture

Strutture ing. Pietro Pedone

Direttore dei lavori arch. Massimo Pedone

Consulenti p.i. Carmine Scarciolla, ing. Giuseppe Dicorato - CFE Centro di Fisica Edile, Gravina di Puglia (BA)

Cross-ventilation

Innovazione e tradizione sono coniugate anche nei caratteri bioclimatici, usando una torre di ventilazione di araba memoria. Lo studio delle esposizioni solari, l’analisi dei venti dominanti e il controllo attraverso l’analisi fluidodinamica hanno portato alla sperimentazione di un sistema passivo estivo, ottenuto attraverso un articolato sistema di ventilazione interno all’edificio. I pianerottoli di distribuzione ai piani si trasformano in canali di ventilazione orizzontali, le scale in linea diventano deflettori, il cavedio verticale è una vera e propria torre di ventilazione interna con presa ai piani e tiraggio contrapposto al piano attico. Il sistema, quasi fosse un polmone, permette di ottenere, nell’area dei pianerottoli, un gradiente termico estivo mitigato, utile a ridurre la temperatura all’interno degli appartamenti tramite gli scambiatori.

Impianti

Smartenia S.r.l., Bari; Energy3 S.a.s., Bisceglie (BT)

Appaltatore Pedone Working S.r.l, Bisceglie (BT)

Lavori

2019/2022

Superficie utile

3.020 m2

Trasmittanza media pareti esterne

0,168 W/m2K

Trasmittanza media solaio verso locali commerciali

0,26 W/m2K

Trasmittanza media copertura

0,12 W/m2K

Trasmittanza media superfici trasparenti

1,00 W/m2K; con infissi 1,20 W/m2K

Prestazione energetica globale media

11,75 kWh/m2anno

L’idea progettuale di Case nel verde ha integrato all’interno di un edificio in linea il nuovo concetto di “villa urbana”, assieme ad appartamenti e attici. Il verde è inoltre parte fondamentale del concept, entrando di fatto negli spazi abitativi e articolando il volume.

L’involucro opaco

Nella costruzione di Case nel Verde si è posta grande attenzione all’etica ambientale, con una riduzione della CO 2 già a partire dalla tecnica costruttiva. L’usuale metodo di costruzione con consumo di risorse primarie, che si è trasformato in questo edificio in criterio di costruzione con consumo di piante annuali, passando così dalla “città cratere” alla “città foresta”. L’involucro è realizzato con mattoni di canapa, costituiti da un biocomposito naturale di legno di canapa e calce dalle elevate caratteristiche termo-igrometriche, ecocompatibile, riciclabile e a bilancio negativo di emissioni di anidride carbonica, unendo alte proprietà di isolamento e massa termica con la regolazione igroscopica. Questa tecnologia costruttiva naturale, caratterizzata da un unico materiale omogeneo, assolve contemporaneamente alla funzione di involucro e di isolamento, realizzando una muratura perfettamente permeabile al vapore acqueo che, associata ad un’impiantistica ottimizzata, consente di mantenere negli ambienti interni livelli di umidità costanti e assicurare così l’assenza di muffe e di agenti patogeni.

L’elevato isolamento, la correzione dei ponti termici primari e secondari, la buona tenuta all’aria hanno determinato un bassissimo fabbisogno energetico in Case nel Verde: il complesso residenziale è stato certificato in classe A4 nZEB e ha inoltre ottenuto il Certificato di Sostenibilità ambientale - Protocollo Itaca Puglia 2017 con il ragguardevole punteggio di 3,7.

Solaio interpiano (A), dall’estradosso

- pavimento

- massetto ripartitore carichi

- tappetino acustico

- massetto di canapa

- struttura in c.a. antisismica con tecnologia REP

- intonaco di canapa e calce

Parete esterna (B), dall’interno

- intonaco di canapa e calce

- mattone in biocomposito in canapa e calce (40 cm)

- intonaco di canapa e calce

3 4 5 6 7 8

1 cassonetto coibentato e a tenuta all’aria

2 infisso

3 sughero

4 piastra di aggancio in acciaio

5 montante in alluminio anodizzato titanio

6 doghe frangisole (8x4 cm)

7 doghe frangisole (16x4 cm)

8 soglia in pietra

Solaio balcone (C), dall’esterno

- pavimento

- sistema impermeabilizzante

- massetto cementizio

- isolamento in XPS

- struttura in c.a. antisismica con tecnologia REP

- isolamento in XPS

Nelle immagini di cantiere alcune fasi della costruzione della struttura opaca e delle logge.

L’involucro è stato realizzato con muratura in biomattone in canapa e calce dello spessore di 40 cm, isolato con pannelli di canapa e finito internamente e all’esterno con intonaci in calce e canapa. Come in Case di luce, anche qui si è utilizzato il sughero bruno espanso che evidenzia e sottolinea le logge che si aprono nelle ville e negli appartamenti. I frangisole sono realizzati in bio-wpc, un materiale composto principalmente da cloruro di polivinile – riciclato e recuperato da scarti e da trucioli di scarto ottenuti da un processo di fabbricazione in cui viene utilizzato il 60% di energia rinnovabile –, lolla di riso e calcare.

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