3 minute read

Presentazione della mostra

Azzardo: non chiamiamolo gioco

Presentazione della mostra

14.03.2015 • Area Poster Interviene: Simone Feder, psicologo coordinatore dell’Area giovani e dipendenze della “Comunità Casa del Giovane” (Pavia) Introduce: Rosanna Lallone, componente del comitato scientifico del csv “San Nicola” (Bari).

Rosanna Lallone

Momento importante del Meeting è la presentazione della mostra, realizzata da una serie di associazioni di cui vi parlerà il nostro relatore Simone Feder. Sono vignette sul tema del gioco d’azzardo. Il tema è drammatico, ma lo strumento è volutamente lieve, soft: la vignetta. La vignetta è lo strumento attraverso il quale vengono veicolati messaggi importanti in maniera leggera e quindi possono far scaturire l’attenzione, in particolare dei giovani, e quindi essere più immediati e più diretti.

Presenta questa mostra il dottor Simone Feder, psicologo coordinatore dell’Area giovani e dipendenze della “Comunità Casa del Giovane” di Pavia, impegnato da anni nelle scuole con migliaia di giovani per contrastare questo fenomeno.

Simone Feder

Buongiorno a tutti e grazie di essere qui presenti. Mi piace presentare questa mostra raccontandovi un po’ come è nata. Una cosa che faccio spesso quando entro nelle scuole è scrivere alla lavagna «azzardo = gioco»; i ragazzi mi guardano stupiti e mi rispondono che l’azzardo non è un gioco! Allora chiedo: «Facciamo brainstorming: che cosa è per voi azzardo? Che cosa è per voi gioco?». Ora vi leggo ciò che alcuni ragazzi hanno scritto in una classe. «Azzardo: rischio, pericolo, soldi, problema, rovina, dipendenza, malattia. Gioco: divertimento, svago, educazione, passatempo, creatività, collaborazione, inventiva, compagnia.» Quindi azzardo non è uguale a gioco. Però, purtroppo, in Italia sta capitando proprio il contrario: gli spot pubblicitari ci dicono «Gioca con moderazione». Ma come? Se gioco è compagnia, se gioco è voglia di divertirsi, se gioco è stare insieme, qui c’è qualcosa che non va, c’è qualcosa di strano.

Un giorno mi trovavo in compagnia di Franco Taverna della Fondazione

27 27

Exodus, con cui la “Casa del Giovane” collabora, e insieme a lui c’era il vignettista Giovanni Beduschi: a lui chiediamo di darci una mano a raccontare l’azzardo ai giovani in maniera diversa, catturando la loro attenzione con delle immagini, perché spesso le lezioni frontali li annoiano. Beduschi, dopo aver contattato altri trentasette vignettisti con una mailing list, ci spedisce queste sessanta vignette. Così, insieme a Franco, alla Fondazione Exodus, alla “Comunità Casa del Giovane”, al movimento “No Slot” (un’associazione nata in Lombardia, ma è presente anche in altre parti d’Italia), insieme all’anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani), insieme all’unilab (un’associazione di universitari), abbiamo pensato di fare qualcosa e proviamo a portare questa campagna di contrasto all’azzardo all’interno delle scuole. Così è nata questa mostra itinerante, gratuita, da far girare nelle scuole di tutta Italia. Siamo stati a Tricarico quindici giorni fa, tra venti giorni saremo a Matera con un progetto concepito insieme a circa 1.200 giovani della città.

Quando guardate una vignetta, pensate a tutto ciò che vi può raccontare. È certo che la cosa che si deduce in primo luogo è che l’azzardo non è un gioco. Questo è ciò che i giovani stessi continuano a dirci. Sul sito www. vignettenoslot.it troverete tutte le vignette (qui ce ne sono solo trentotto) e saranno pubblicate anche le foto dell’allestimento di oggi. Abbiamo dato il via alla mostra il 26 giugno 2013, e abbiamo scelto questa data perché è la Giornata mondiale contro le droghe. Starete pensando: cosa c’entra l’azzardo con le droghe? L’azzardo è una dipendenza da non sostanza, e soprattutto è una dipendenza che sempre più ci preoccupa. La nostra intenzione è di pubblicare proprio il 26 giugno 2015 un libricino con il prodotto di tutte le mostre itineranti effettuate. L’intento è quello di creare una cultura di sensibilizzazione e di senso critico, perché l’unica nostra arma è l’educazione alla cultura ed entrare nelle scuole è fondamentale. Questo perché le lobby dell’azzardo avvicinano i giovani con dei progetti di “gioco responsabile”. Capite bene che è necessario presidiare il terreno dei nostri giovani e questa per noi è diventata una missione. Vorremmo che quello che vedete qui oggi lo portaste ai vostri amici, nelle vostre classi, nei vostri territori: è un dramma che non può lasciarci indifferenti. Nel convegno che seguirà leggerò qualche testimonianza di ragazzi che ci scrivono, che chiedono aiuto. Il nostro impegno di contrasto all’azzardo è nato proprio grazie a un ragazzino che mi portò suo padre. Nel lontano 2004 stava cominciando a prendere piede il mondo delle scommesse: i giovani ne sono catturati, a cominciare dalle scommesse sportive e altre forme sempre più accattivanti. Pensate che in Italia si scommette ogni tre minuti, e su qualsiasi cosa, anche sui cavalli, che non sono cavalli veri ma cavalli virtuali. Grazie.

28