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e vacanze di lusso a Capri

Un truffatore professionista seriale, capace di non farsi il minimo scrupolo nell'approfittare di famiglie e piccoli imprenditori piegati dalla crisi economica scatenata dalla pandemia Tra il 2017 e il 2021, secondo gli investigatori, ha fatto almeno 500 vittime da Nord a Sud del Paese, accumulando un ingente patrimonio illecito sottratto al Fisco per un ammontare complessivo i ben 650mila euro. Il re delle truffe è un 50enne di Ravenna, amante di un tenore di vita molto agiato: viaggi, ristoranti e costosi alberghi a Capri, che si garantiva proprio grazie a un effi- mento, artigiani e negozianti che, soprattutto durante i mesi delle chiusure imposte dai decreti, hanno rischiato il tracollo do che si trattava di un passaggio necessario per avviare la pratica e ottenere così il finanziamento richiesto Quando gli imprenditori cominciavano a contattarlo lamentandosi per il mancato accredito delle somme richieste, non faceva altro per prendere tempo spedendo false comunicazioni da parte di fantomatici organismi dell'Ue, con tanto di loghi falsi ma abilmente riprodotti, che attestavano l'accoglimento della domanda e l'arrivo imminente del denaro cace sistema ideato e poi consolidato durante gli anni dell'emergenza Covid

Il giro del 50enne si è allargato a macchia d'olio La ricostruzione degli investigatori delle Fiamme Gialle restituisce il quadro di un uomo senza scrupoli e disposto a tutto. Si presentava come rappresentante o addirittura presidente di vari organismi con nomi simili a quelli di note associazioni di categoria o centri studi realmente esistenti e operativi al livello nazionale, millantava frequentazioni con politici di primo piano e così, apparentemente con tutte le carte in regola, riusciva a carpire la fiducia della vittima di turno a cui proponeva finanziamenti a fondo perduto o comunque con tassi agevolati erogati dall'Unione Europea, che facevano gola a molti.

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A carico del ravennate è scattata per ora una denuncia per truffa aggravata e falsità materiale, mentre gli accertamenti bancari e finanziari hanno consentito di ricondurre a tassazione la ricchezza accumulata dall'indagato per 650mila euro.

Tutto è nato da due denunce presentate nel 2021 ai finanzieri di Faenza che, avviando le indagini, hanno scoperto uno scenario ben più ampio e grave Nella rete del finto consulente sono infatti caduti centinaia di padri di famiglia o ignari imprenditori che avevano bisogno urgente di liquidità Più di 500, secondo i finanzieri di Ravenna, in Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Molise, Campania e Lazio. Si tratta appunto di piccoli imprenditori in crisi, ristoratori sull'orlo del falli-

L'accordo prevedeva però di versare in modo anticipato un importo compreso di solito tra i 600 e i 1 200 euro a seconda dell'importo di finanziamento richiesto, considerato come compenso per l'attività di consulenza prestata e come costo per l'istruttoria delle pratiche. Nulla però veniva in realtà avviato.

Per dare maggiore credibilità alla proposta poi, il 50enne presentava perfino un formale atto di incarico per consulenza da firmare, spiegan-