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Uno spiraglio di «voci»

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LE ASSOCIA ZIONI

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uno spiraglio di «voci»

di Roberto Cauz

Il 26 dicembre del 2021 si è tenuto nella chiesa parrocchiale di Santa Lucia il tradizionale concerto del Collis Chorus, dopo che l’edizione del 2020 non ha potuto avere luogo a causa della pandemia e sebbene l’emergenza non fosse (e non è...) ancora finita.

Cantare o non cantare in un momento ancora così «particolare» e delicato? Ce lo siamo chiesti mille volte ed abbiamo avuto mille dubbi, fino alla mattina stessa di quel giorno: ma troppa era la nostra voglia di ripartire, di vedere uno spiraglio di «luce» , o meglio di «voci» in fondo al tunnel e «ricominciare» per sentirsi ancora vivi!

A Santa Lucia era già stata programmata l’esibizione del 2020, anche per ricordare i vent’anni dalla morte di Don Nillo Carniel. Per questo, insieme alle nostre voci e grazie ai virtuosismi dell’amico Francesco Cardelli, giovane promettente organista, abbiamo potuto riascoltare l’organo in tutte le sue particolari sonorità.

E da dove avevamo interrotto siamo ripartiti, proponendo, per quanto ci è stato possibile, un progetto, iniziamente più ampio, che doveva essere realizzato con il gruppo corale giovanile studentesco SingIN di Pordenone, con l’augurio di poter ancora condividere l’esperienza non appena ciò sarà possibile.

È con un’emozione diversa dal solito che abbiamo cantato: – perché fino all’ultimo momento questo evento è stato «appeso ad un filo» per colpa di un «nemico invisibile» , che ha limitato la nostra libertà. Eravamo abituati ad affrontare i problemi, ma solo quelli dipendenti dalla nostra volontà, non quelli «indipendenti» dalla stessa. E... non è la stessa cosa! – perché eravamo abituati a prepararci ai concerti in una sede «nostra» , alla quale ormai eravamo affezionati. E invece da due anni abbiamo dovuto fruire di altri spazi più idonei e dettati dalle regole. E cambiare ed adattarsi di volta in volta... non è la stessa cosa! – perché proponevamo repertori diversi, ma abbiamo fatto «di necessità virtù» , anche se... non è la stessa cosa! – perché ci siamo esibiti dopo 2 anni, durante i quali il virus ci ha fatto perdere «forzosamente» il contatto con il pubblico. E poter risentire i «suoi» applausi... non è stata la stessa cosa! – perché, anche se nel mese di settembre del 2021 abbiamo avuto l’onore di cantare a Trieste in occasione di un evento a ricordo dei quarant’anni dell’USCI regionale, insieme ad altri gruppi, quel tardo pomeriggio eravamo solo noi, e... non è stata la stessa cosa! – perché le regole ci hanno imposto di mantenere le distanze durante il canto. Rispetto ad essere «spalla a spalla» con il compagno di sezione come eravamo abituati,... non è stata la stessa cosa! – perché eravamo soliti esibirci in una ventina di coristi, mentre quel giorno abbiamo cantato in nove ed abbiamo pensato a tutti i nostri compagni che non erano presenti, complice il virus, per forza o per scelta: e... non è la stessa cosa!

Ma una cosa, di sicuro, è rimasta la stessa: la voglia di cantare, di ricavare, nonostante tutto, un momento per emozionarsi ed emozionare: se ci siamo riusciti il merito va al nostro direttore Roberto De Luca, sempre presente, disponibile, comprensivo e costruttivo. Noi coristi «sopravvissuti» , la disponibilità, la voglia, l’impegno e il cuore ce lo abbiamo messo, con l’augurio di riabbracciare chi riprenderà l’avventura dopo la «pausa forzata» e sperando che altre voci vogliano unirsi alle nostre per guardare al futuro. Passate parola!

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