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La resilienza delle femmes fatales

CURIOSAR(T)E

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Dario Ferreri

Nel riquadro Dario Ferreri; al centro Brian Viveros, OCTOPUSSY III

la resilienza delle femmes fatales di brian viveros

Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell'arte contemporanea

«La sensualità è la presenza del valore nel sensibile» Nicolás Gómez Dávila

Immaginazione selvaggia ed energia creativa: lui è Brian Viveros; nato e cresciuto in California, è un artista ormai noto in tutto il mondo; autodidatta, si è formato studiando i maestri del fumetto, delle belle arti e del cinema. La sua vivida apertura mentale alla fantasia e l'educazione ispanica hanno modellato il suo universo creativo di riferimento: già in tenera età disegnava molto, leggeva e creava cartoon, ideava e realizzava film splatter con gli amici del vicinato; anche il padre era appassionato di disegno, in particolare anatomico e dei

personaggi di Conan il Barbaro; molte delle sue passioni e riferimenti artistici fanciulleschi si sono tradotti in componenti estetiche del suo mondo visivo. Ex fumatore incallito è da un pò di anni passato all'occasionale fumo di sigari 'Arturo Fuente', spesso presenti nelle sue opere e confezionati da un'azienda di cari amici. La carriera artistica Di Brian Viveros è letteralmente esplosa nel 1997, allorquando, grazie alla partecipazione dei suoi iconografici dipinti di femmes fatales alla mostra "The Art of Porn" a Losanna, in Svizzera, al Musée d'art

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Contemporain Pornographique, a cura di Les Barany (agente di H.R. Giger) ha iniziato il suo percorso di ascesa nei gusti e nelle fiere d'arte di tutto il mondo. I suoi lavori rappresentano la sintesi in chiave "pop surreal " degli elementi della comunicazione non verbale seduttiva femminile: labbra carnose umide e dischiuse, pupille dilatate, sguardo languido con occhi socchiusi, allusivi sigaro o sigaretta, rose che si aprono e chi più ne vede più ne dica. Acrilico, olio, grafite, carboncino ed aerografo nelle sue mani danno vita a dettagliati, saturi, profondied esteticamente accattivanti e luminosi ritratti di donne belle e pericolose, guerriere che escono da mille e più battaglie e che, oltre al fascino,lasciano trasparire dolore, sfida, fame, desiderio e la quiete dopo la tempesta. Le sue sono donne forti, non prive di elementi pulp e ciber punk, che hanno combattuto bene e continuano a combat-

tere, sono donne potenti che diventano pugile, lottatore, torero, samurai, soldato, ecc; è sottinteso nei suoi dipinti un messaggio universale di speranza per la sopravvivenza individuale e di testimonianza della radicata resilienza collettiva del genere umano: tutti sanguiniamo e prendiamo colpi, ma ci dobbiamo rialzare e ci alziamo, l'invito è a

spazzare via dalla nostra vita negatività, problemi ed inquietudini ed andare avanti e restare in alto, come i suoi dipinti, esprimendo il nostro rifiuto al vittimismo. Le sue composizioni neosurrealiste sono struggenti e semplici: l'enfasi dell'artista tende a concentrarsi su punti focali come gli occhi, le labbra e la pelle. La par-

ticolare texture ed i soggetti delle sue opere le rendono estremamente apprezzate per la customizzazione di capi di abbigliamento ed accessori, oggetti d'arte e di altra natura ed all'uso nel tattoo (sui social impazzano tatuaggi che riproducono, parzialmente o integralmente, sue opere). L'artista ha esposto ed espone negli Stati Uniti ed in Europa ed in numerose fiere d'arte internazionali; la sua galleria di riferimento principale è da tanti anni la Thinkspace Gallery,

le sue opere sono apparse in riviste come Juxtapoz, Secret Magazine, In the Flesh, Skin Two, Drawing Blood, Darks Art, Joia Magazine, Tattoo Extreme, XFUNS Magazine, Let’s Motive, Truce, Digital Temple, Riviera Magazine, Uce Magazine, Ego Magazine, Real Detroit Weekly, .ISM Quarterly, Tattoo Society, Dark Art’s Parlour Magazine, Revolution Art, Iniciativa Colectiva, Fetish Magazine, ecc. Di recente una sua opera è stata acquisita dall'Urban Nation, il Museo per l'ar-

te urbana contemporanea di Berlino. Nel 2005, Brian Viveros ha debuttato nella regia cinematografica con il film surreale Dislandia ed è questo un hobby che continua a coltivare (tra gli altri titoli ricordo Lesser Eleusinian Mysteries, Tercio De Muerte, Southern, Inlandia, Maggot, Aramaic, ecc). Tra i suoi film preferiti: Viva La Muerte, Holy Mountain, Meshes of the Afternoon, Un Chien Andalou, ecc. Suo numero fortunato: il 33. Colleziona caschi ed oggetti de Los Dias

de la Muerte. Il suo sogno ricorrente: "solo onde di rosso-rosso di onde". La musica di ouverture e fine della sua vita: la Marcia Imperiale di Darth Vader. Ha quasi 240.000 follower su Facebook (https://www.facebook.com/Brian-M-Viveros- 50794676197/); la sua web page è http://brianmviveros.com/. Quando l'artista descrive il mondo del suo recente libro monografico, "The Dirtyland: The Art Brian M. Viveros" del 2017 afferma

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