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Bianco di pianura

Due differenti declinazioni di un medesimo paradigma progettuale danno luogo alle interpretazioni dei rispettivi progettisti nei confronti del territorio della pianura veronese

Il tema progettuale, nella ricerca professionale di un architetto, è sicuramente un momento di sintesi, manifestazione di esperienze e sensibilità che rappresentano nell’insieme il proprio vissuto lavorativo. Molti sono i fattori che concorrono alla definizione di questo racconto tridimensionale, che trova il suo finale nel costruito. Pur manifestandosi nella loro unicità, i due esempi proposti hanno alcuni punti di comunanza. Due ville, ovvero case unifamiliari di un certo agio, collocate in aree defilate della provincia, l’una a San Bonifacio, lungo la direttrice est verso Venezia, e l’altra a Cerea, nella cosiddetta Bassa veronese. Un primo elemento immediato di comunanza è decisamente il total white in un contesto, quello provinciale, che si caratterizza per un’architettura della tradizione, dove predominano i colori caldi del mattone faccia a vista o delle tinte ‘terre naturali’. Un secondo elemento è dato dal tratto pulito e dalle linee squadrate, quasi a volersi insinuare nel territorio con discrezione. Diversa, o per meglio dire strettamente individuale, la formazione e l’esperienza dei rispettivi progettisti, e le esigenze della committenza privata.

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L’esperienza professionale ultraventennale di Federico Cappellina lo ha visto impegnato in grandi studi, sia in Italia che all’estero, su tutti quello di Peter Eisenman a New York, dove capisce il significato del pensiero purista e l’importanza della rappresentazione bidimensionale, degli schizzi, dei dettagli costruttivi e quella del 3D e dei plastici, che consentono di dare forma all’idea progettuale. “L’armonia dei contrasti” è la sintesi di questo progetto, sostiene Cappellina. Costruita in nove mesi, questa dimora si insinua nel territorio con un segno volumetrico deciso, di forte temperamento. La geometria della pianta nasce dall’intersezione di due assi principali in un gioco di pieni e vuoti. Ne derivano due facciate opposte: da un lato un fronte austero, senza finestre, che separa lo spazio privato dal contesto urbano, dall’altro la facciata retrostante che incornicia gli spazi interni aprendosi direttamente sul giardino. Solidità e leggerezza, pieni e vuoti, dentro e fuori: i contrasti si compenetrano in un’unità formale volta a valorizzare non solo

MD Home l’impianto architettonico, ma soprattutto l’armonia compositiva degli spazi e dei dettagli, inquadrati dalle ampie finestre. I grandi infissi annientano il limite tra indoor e outdoor: delineano le ambientazioni che da fuori si percepiscono come contemporanei quadri di vita domestica.

01. Il fronte principale: veduta della villa dalla strada.

02. Ortofoto del lotto con l’intervento nel suo insieme.

03. Planimetria di progetto.

04. Il percorso che conduce all’ingresso dell’abitazione.

Le soluzioni interne definiscono lo stile della casa, rispondendo ai desideri e alle esigenze dei proprietari. L’ingresso, situato all’incrocio delle geometrie compositive, conduce all’ampio open space che all’interno del primo volume ospita il living e la cucina, affacciati sul giardino con la piscina e l’area relax prospiciente la grande vetrata. Il secondo volume è riservato alla zona notte: la camera padronale, con bagno privato e cabina armadio, contempla la vista sul giardino.

Anche gli interni vengono definiti a tavolino: l’estetica minimal non si contraddice con l’aspetto conviviale dell’area. Le soluzioni personalizzate e glamour contraddistinguono non solo gli spazi collettivi della casa – rovere per i pavimenti e resina alle pareti – ma anche quelli accessori, con soluzioni ricercate per ciascuno dei bagni.

COMMITTENTE Privato

PROGETTO ARCHITETTONICO

E DIREZIONE LAVORI arch. Federico Cappellina

CONSULENTI ing. Stefano Tosadori (progetto energetico e impianti) ing. Riccardo Sinicato (strutture)

IMPRESE E FORNITORI

Ambrosi costruzioni (opere edili), Arduin (impianti elettrici), Cunico (impianti idraulici), D&V (infissi), EXRG (impianti), Maffi Legno, FPL Arreda, Mario Dall’Ava (giardino)

CRONOLOGIA

Progetto e Realizzazione: 2016-2017

Gli architetti Luigi Merlin – socio fondatore – e Filippo Zago (seconda generazione, figlio dello storico socio geometra Daniele Zago), laureatisi l’uno presso lo IUAV di Venezia e l’altro al Politecnico di Milano, portano avanti l’esperienza dello Studio Tecnico Bomer, fondato a Cerea nel 1976. Proprio a Cerea si trova l’edificio residenziale che presentiamo, posto nella quiete del paesaggio agrario ma al contempo vicinissimo ai servizi del cen- tro abitato. La tipologia residenza unifamiliare si sviluppa orizzontalmente su un unico piano fuori terra, grazie alle ampie dimensioni dell’area di pertinenza, circa 11.000 mq.

La peculiarità di questo progetto si manifesta nella pulizia delle linee e dei volumi: una grande L rovesciata definisce, assieme a un volume più piccolo a servizio della piscina e dell’outdoor, una forma introversa nei confronti del paesaggio, una sorta di fortezza moderna per la privacy dei suoi abitanti. Un impianto apparentemente semplice, ma com- plesso nella tecnica costruttiva soprattutto per le ampie luci interne prive di pilastrature e setti, che avrebbero interrotto la continuità degli spazi, e nello studio degli impianti, completamente mascherati dai ribassamenti che ne danno una visione d’insieme. Linee semplici, pulite, asettiche e acromatiche, quasi a voler raggiungere uno stato di purezza. L’insieme suggerisce un’idea di silenzio e riflessione: la casa diventa un ‘porto sicuro’, un luogo di tranquillità e protezione rispetto alla frenesia del quotidiano che sta al di fuori di quelle mura. Non a caso le pareti perimetrali verso la strada sono per lo più continue, con pochi tagli sul fronte, a definire in modo ineluttabile l’intimità familiare. Grandi vetrate guardano, invece, verso lo spazio interno del giardino.

La villa planimetricamente è ben articolata, ma minimale nella definizione degli alzati, chiusi orizzontalmente da tetti piani con importanti sporti di gronda. L’orientamento del fabbricato sul lotto, non del tutto canonico, è dettato appunto dalla volontà di creare una zona intima molto privata, quella attorno alla piscina, grazie all’incrocio dei due volumi

COMMITTENTE Privato

PROGETTO ARCHITETTONICO E DIREZIONE LAVORI studio Bomer, arch. Luigi Merlin, arch. Filippo Zago

CONSULENTI ing. Franco Barbieri (progetto energetico e impianti) ing. Alex Merotto (strutture)

IMPRESE E FORNITORI

Lazzari Vittorio, Mebo (opere edili), Elettroimpianti Passarin, Dimensione Bagno (impianti), Carminati (serramenti)m Se.fin, Altea Smart Distribution

CRONOLOGIA

Progetto e Realizzazione: 2017-2019 che vi si protendono e che chiudono la parte più interna alla vista dalla via pubblica. Verso quest’area, il fabbricato si propone con una prevalenza di vuoti su pieni: le ampie vetrate aprono lo spazio interno verso il giardino, la piscina e il parco retrostante. Il lotto, che prima guardava alla campagna rurale coltivata, subisce una trasformazione sostanziale: è piantumato a bosco con essenze di medio e alto fusto lungo i lati nord e ovest.

Grande attenzione ha la componente energetica: dalla scelta dei materiali da costruzione alla progettazione fino alla realizzazione degli impianti. La struttura portante è interamente realizzata in legno con pannelli X-LAM. •

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