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INCROCI DI LUCE

Il linguaggio irriverente e poetico di Marcel Wanders Studio trova una nuova espressione in Skynest, l’ultimo progetto di illuminazione per Flos. Un'unione di eleganza formale e innovazione tecnica, Skynest presenta un'innovativa striscia LED, intrecciata con un elemento tubolare in tessuto per creare una forma a cesto che è artigianale quanto sofisticata. Seguendo l'approccio decorativo di Skygarden (un progetto che lo studio ha completato per Flos nel 2007, una cupola con al suo interno un decoro floreale a rilievo), Skynest porta il lavoro Marcel Wanders Studio verso nuovi orizzonti, arricchendo il suo approccio umanistico e poetico con un nuovo modo di fare innovazione, sostenibilità e tecnologia. Il Direttore Creativo dello studio, Gabriele Chiave, parla della duplice natura di Skynest e dell'esperienza di progettare con la luce.

FotografiadiAlessandroOliva

Intervista di Rosa Bertoli

ROSA BERTOLI Come nasce l'idea di Skynest?

GABRIELE CHIAVE Skynest è nata da una conversazione con Flos sulle nuove tecnologie di luce: quali elementi, quali nuove fonti di illuminazione LED possiamo esplorare, che novità ci sono a livello di luce in questo momento?

La luce è uno dei campi del design con la più rapida evoluzione, si dematerializza sempre di più. Prima l’hardware era molto più fisico, mentre ora la tecnologia ci porta ad avere una fonte luminosa che sparisce, facendola diventare sempre più magica ed eterea, sempre meno fisica.

Flos ci ha proposto questo “spaghetto di luce”: un filamento luminoso flessibile e morbido, lungo circa un metro, ed è da qui che abbiamo iniziato il processo che ha portato a Skynest.

ROSA BERTOLI Come avete lavorato attorno a questo “spaghetto”, e cosa vi ha ispirato in questo processo creativo?

GABRIELE CHIAVE Abbiamo pensato al filamento in se’: cosa si fa con un filamento di solito? Beh, si fanno tessuti, lo si intreccia. Skynest è essenzialmente un intreccio di luce, una rivisitazione degli intrecci artigianali, ma anche dei cesti in generale, delle matasse da pesca. Da queste prime ispirazioni è partito tutto, e abbiamo iniziato a giocare con queste composizioni.

ROSA BERTOLI È una lampada molto tecnologica ma con una forte espressione artigianale, è chiaro il riferimento a questi metodi antichi di lavorare i materiali, creati però con un materiale moderno. Quali tecniche di intreccio avete studiato e come siete arrivati al risultato finale?

GABRIELE CHIAVE Skynest nasce da un linguaggio artigianale tipico delle ceste, ma sofisticato in modo che diventasse una lampada contemporanea. Volevamo un oggetto che fosse Flos, che non fosse troppo rustico. Abbiamo fatto uno studio storico oltre che geografico di diversi tipi di intrecci: stecche di legno rigide, vimini, tessuti, cappelli, ceste giapponesi in bambù, che sono poi state il punto di partenza per creare l’intreccio di Skynest. Il risultato finale è un bilanciamento tra la tessitura artigianale e un decoro che fosse un po’ Marcel Wanders e un po’ Flos, sempre sofisticato e contemporaneo.

ROSA BERTOLI Come avete sviluppato la parte tecnica, per ottenere il massimo effetto dalla fonte luminosa?

GABRIELE CHIAVE Il filamento in origine dava troppa luce e da spento era giallognolo; aveva l’effetto di uno spaghetto scotto. Allora abbiamo sviluppato dei contenitori, come delle calze, che abbiamo prodotto usando plastica riciclata. In queste calze bicolore (per metà di un color bianco puro, per l’altra metà colorate) abbiamo infilato il filamento di luce. Questo processo ha arricchito la tecnologia. Da lì abbiamo intrecciato tutte le parti. Skynest da una luce a 360 gradi, la lampada non ha ombre, ma solo una luce perfetta e calibratissima. Il tessuto splende con un effetto di rifrangenza da una forte profondità pazzesca. un’esperienza di luce molto innovativa.

Il risultato è questa cesta di tessuto intrecciato che magicamente si illumina e l’origine della fonte luminosa non è ovvia.

ROSA BERTOLI Quali sono i punti di forza di Skynest?

GABRIELE CHIAVE La forza del progetto è l’essere riusciti a combinare l’aspetto super tecnologico e innovativo a quello più artigianale. Perché a prima vista è un oggetto artigianale, con un tocco umanistico, invece si tratta di una lampada super tecnologica, ci sono almeno dieci piccole invenzioni che la compongono, che la fanno funzionare come oggetto. La tecnologia è nascosta. È interamente riciclabile, ogni pezzo si stacca e si sfila, ogni braccio LED è attaccato con un attacco USB e un piccolo attacco elettrosaldato che si inserisce nel rosone centrale in alluminio. Se devi cambiare un filo, lo stacchi, lo rimpiazzi. Ed è leggerissima, il peso dei materiali è minimo, se la condensi sta tutta in mano, una piccola palla di tessuto e LED.

ROSA BERTOLI Questo è un punto su cui Flos sta lavorando sempre di più, per mano ai nomi del design contemporaneo, innovando all’interno del linguaggio del design.

GABRIELE CHIAVE Hanno una pazzia creativa che pochi hanno e anche un ingegno incredibile, e una visione dei valori molto forti. In Orobia si è vista l’ampiezza e l’impatto che Flos può avere nel contesto della luce e che tipo di partner è per un designer.

ROSA BERTOLI Quale ruolo ha la tecnologia nel design?

GABRIELE CHIAVE La tecnologia è sempre davanti a noi, ogni giorno di più. Il bello del design invece è che ci piace nascondere la tecnologia. Usiamo la tecnologia per diventare maghi, la nascondiamo dietro la poetica, creiamo stupore.

Questo è un tema sempre più presente in architettura e nell’interior design: la luce è come il pennello sulla tela, come se fosse pittura. Nel caso di Skynest, essendo nascosta dentro a un tessuto, il tessuto si illumina e dà una profondità incredibile all’oggetto. Quindi è poetica, ma è anche disegno industriale. È artigianato ma anche tecnologia, è sostenibilità elegante, è un sacco di cose insieme.

ROSA BERTOLI Com'è cambiato il lavoro del designer rispetto alla luce, e la luce stessa rispetto agli oggetti e all’ esperienza nello spazio?

GABRIELE CHIAVE Il mondo dell’illuminazione è cambiato radicalmente, e sta ancora cambiando. Negli ultimi 20 anni l’evoluzione è stata continua: dagli OLED ai LED, a tutte le nuove tecnologie di diffusione, di risparmio energetico, e di qualità della luce. La luce ha un’importanza enorme: penso alla luce naturale, al sole e alla luna che determinano i cicli della vita, da cui parte tutto. Luce naturale e artificiale sono un tutt’uno; con la luce artificiale cerchiamo di replicare quello che vediamo in natura; quindi, anche il lavoro di chi disegna la luce ha questa evoluzione. Prima l’oggetto era molto più importante, era più meccanico, serviva una struttura che sostenesse la lampadina, una cosa molto elementare, e così è stato per molti anni. Più di recente, con l’introduzione dei LED c'è stata una grande rivoluzione a livello di disegno industriale e progettazione.

La bellezza degli oggetti è cercare di renderli magici, usare la luce in maniera poetica, nascondere la tecnologia celebrando l’oggetto e la luce. Per un designer è un processo fantastico: prima il nostro lavoro era molto più scultoreo, adesso è guidato dalla tecnologia.

ROSA BERTOLI La lampada si declina in diverse versioni: mi spieghi come è stata sviluppata la sua presenza nello spazio?

GABRIELE CHIAVE All’inizio del progetto, avevo un prototipo in mano, ed era leggerissimo: data la sua leggerezza, abbiamo pensato di organizzare questa cesta in vari modi. Con una sola forma, siamo quindi riusciti a fare tutte le tipologie tipiche dell’illuminazione, ma anche tipiche di Flos. Quindi abbiamo fatto un Arco, con un tubo calandrato e curvato, una Parentesi, che va su e giù su fili d’acciaio e puoi girare a 360 gradi, e poi anche plafoniere a muro e a soffitto. Skynest è così diventata una collezione completa, sia come variante di colore che di tipologia.

ROSA BERTOLI Come si è evoluto, e in che direzione sta andando il lavoro del vostro studio riguardo ai progetti di illuminazione?

GABRIELE CHIAVE Marcel Wanders Studio è sempre stato attento al romanticismo nel design, a una poetica che si distacca da un linguaggio di design Scandinavo e Modernista: guardando Skygarden si capisce di cosa parlo. Per Marcel è importante progettare dando alle persone delle emozioni che andassero al di là della pura funzione dell'oggetto; gli oggetti diventano così portatori di memoria, emozioni e poetica. Lo studio si è evoluto in quel senso, e adesso siamo arrivati a Skynest, che rappresenta il culmine degli ul- timi anni, oltre che un grande lavoro di squadra tra il nostro team e il team di Flos. Non è più solo un lavoro artistico, è un lavoro di team dove ognuno è riuscito a portare la sua esperienza per rendere al massimo l’idea di design, tecnologia, artigianato e poetica. Skynest è inoltre un’espressione di sostenibilità, di qualità della luce, artigianato e memoria collettiva: la sua ricchezza sta in una serie di elementi molto pertinenti nel mo- mento attuale.

ROSA BERTOLI In quali spazi ti piace immaginarla, come speri di vederla vissuta in un ambiente?

GABRIELE CHIAVE È stato molto bello vederla per la pri- ma volta in Orobia, in tutte le sue versioni, per dimo- strarne la versatilità. Lo spazio intorno era perfetto: industriale, un po’ grezzo, muri bianchi - c'è stato un lavoro molto adeguato per far sì che le lampade ren- dessero al meglio e lo spazio ha celebrato molto bene il progetto. In futuro la immagino in composizioni, ad esempio con otto elementi su un muro di una lobby di un hotel, per un effetto molto forte. E sicuramente anche in spazi molto architettonici, dove con la sua leggerezza ed eleganza riesca ad esprimere una perso- nalità di un certo tipo, perché è una lampada discreta, ha una presenza-non presenza. Una presenza delicata, fatta di trasparenza, ma che non puoi non notare.

A PROVA DI FUTURO

Il tessuto utilizzato per Skynest proviene da poliestere riciclato ed è completamente riciclabile. I microconnettori consentono la sostituzione di ogni singola sorgente luminosa.

Progettata Per La Sostenibilit

La lampada può essere completamente smontata per eventuali riparazioni sostituzioni e per un corretto riciclaggio alla fine della suavita utile.

Per saperne di più flos.com/sustainability