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ARCO K

L'icona di Achille & Pier Giacomo

Castiglioni viene celebrata con un'edizione limitata di 2022 pezzi, con base in cristallo

L'icona del design compie 60 anni: capolavoro di ingegnosità concepito nel 1962, la storia di Arco segue l'evoluzione degli interni domestici. Achille & Pier Giacomo Castiglioni inventarono una nuova tipologia di lampada come risposta alla vita moderna. “Il design di Arco combina tutto ciò che un buon prodotto di design dovrebbe avere: funzionalità accuratamente concepita e un'estetica forte che convergono in un'icona", afferma Fabio Calvi, curatore del design Flos con Paolo Brambilla.

La creazione di Arco segue la traiettoria del design illuminotecnico contemporaneo. Partendo dal lampadario a bracci, con le candele che illuminavano il centro di una stanza, il concetto di illuminazione di uno spazio si è evoluto nella singola lampadina, alimentata dall'elettricità e appesa al centro del soffitto sopra un tavolo. Ispirandosi ai lampioni, i Castiglioni hanno liberato la luce dal centro del soffitto, permettendole di muoversi all'interno della stanza. ‘Hanno liberato la fonte di luce, rispondendo alla necessità di creare una nuova disposizione dei mobili all'interno di una stanza, come risultato dell'evoluzione degli interni contemporanei.’

Nel tipico stile Castiglioni, ogni aspetto funzionale del progetto è stato accuratamente considerato con pragmatismo e un pizzico di umorismo: lo stelo telescopico proietta elegantemente il paralume a cupola (la cui superficie è forata per evitare di intrappolare il calore della lampadina). Questo “movimento” è saldamente sostenuto da una base di marmo, anch'essa concepita con dettagli funzionali essenziali: angoli cesellati per evitare che il materiale si rompa e un unico foro che attraversa il marmo. L'idea era che, inserendo un manico di scopa, due persone potessero facilmente spostarla o ruotarla per illuminare qualsiasi area di una stanza.

‘Poi, Arco è diventata un'icona, uno status symbol', continua Calvi. ‘Avere Arco in casa significava aver fatto una scelta moderna, aver scelto un oggetto eccentrico, che rifletteva il futuro.’

Nel 2022, Arco è stato celebrato da Flos con un'edizione limitata di 2022 pezzi che rendono omaggio al design di Castiglioni, mettendo in primo piano la silhouette della lampada. ‘Arco nasce da una delle intuizioni più felici della storia del design ed è universalmente riconosciuta come ambasciatrice del Made in Italy nel mondo’, afferma Brambilla. ‘L'anniversario diventa un'occasione per ripensare la lampada e valorizzare il gesto progettuale dei fratelli Castiglioni: l'arco stesso, vera essenza del progetto.’

Per l'edizione celebrativa, la base della lampada scompare, sostituita dalla stessa forma ora realizzata in cristallo. ‘Nel 1962, quando la lampada è stata concepita, il marmo era uno dei materiali più economici, durevoli e pesanti disponibili', spiega Calvi. ‘Ma nel corso degli anni l'aspetto iconico del marmo ha messo in ombra alcune delle scelte stilistiche più importanti fatte dai designer.’ Nel tempo, il marmo è diventato sinonimo di lusso, cosa che non faceva parte dell'idea dei Castiglioni per questo progetto. Scomparendo nel materiale trasparente, la base permette al design della lampada di emergere, facendo risplendere la sua espressione gestuale originale.

Aggiunge Brambilla: ‘La scelta è caduta su un materiale che 60 anni fa non sarebbe stato disponibile: uno specifico cristallo senza piombo che, grazie alla sua trasparenza, rivela la meccanica della lampada.’ Il materiale scelto è pesante, raffinato, tecnico e riciclabile. Utilizzato comunemente per i prismi ottici nei laboratori e per i generatori laser, per produrlo in questa scala Flos ha impiegato una macchina appositamente costruita che mantiene la stessa elevata precisione.

Arco K diventa una celebrazione di un design iconico e della sua storia. ‘C'è tutta una storia da raccontare dal 1962 a oggi', commenta Giovanna Castiglioni. ‘La cosa bella è che tutti questi progetti hanno storie interessanti alle spalle, e ora c'è una nuova versione che ha espresso l'essenza del movimento di Arco. Per questa celebrazione, Arco diventa davvero essenziale.’

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ISSUE SIX: OUTLINES

Durante il Fuorisalone 2022, Flos ha occupato gli spazi industriali dismessi di Orobia 15: per diverse settimane, e per la prima volta, le collezioni decorativa, architetturale, outdoor e custom, sono state esposte insieme sotto lo stesso tetto, dimostrando l'ampiezza e la profondità del loro pensiero creativo e l'approccio innovativo all'illuminazione a tutti i livelli - dalle soluzioni portatili all'installazione luminosa. L'esposizione ha dimostrato come Flos sia un contenitore di luce e di idee, un profilo dell'illuminazione contemporanea. Il fotografo Piotr Niepsuj è stato invitato a documentare lo spazio e i suoi ospiti: scorrazzando per 3 giorni tra le sue stanze, Piotr ha fornito una candida panoramica della capacità di Flos di essere un aggregatore (di design, persone e strane creature). Il suo portfolio di 35 pagine è una testimonianza del potenziale di Flos e del suo impatto sul design. Ogni lampada presentata in queste pagine è il profilo raffinato di un'idea, una cornice di luce. Come Arco K, un omaggio all'ultima icona del design di Achille & Pier Giacomo Castiglioni: la sua base è realizzata in cristallo trasparente, senza piombo, in modo da far risplendere l'ingegnosa silhouette del braccio curvo. Oppure To-Tie, il debutto illuminotecnico di Guglielmo Poletti, che cinge la luce all'interno del vetro. Nel frattempo, il contenitore intrecciato di Skynest incornicia la luce con un linguaggio tra artigianato e tecnologia, mentre Bellhop di Barber & Osgerby ritorna in un'edizione nera opaca, il cui risultato è una silhouette liscia e discreta. e in colori vivaci, nella nuova edizione Wall Up. 265 di Paolo Rizzatto, un gesto meccanico ispirato all'architettura, viene affiancata da un'interpretazione più piccola della sua struttura rigorosamente concepita. Altre forme di luce includono anche Luce Orizzontale di Ronan & Erwan Bouroullec, una composizione di tubi di vetro a forma di goccia, e Belt, una linea minimalista presente nello spazio (quest'ultima premiata quest'anno con il Compasso d'Oro). Gustave di Vincent Van Duysen (al suo debutto come luce portatile) integra perfettamente l'estetica con la tecnologia nella forma più essenziale. ‘Flos ha una follia creativa che pochi hanno, ma anche un'incredibile ingegnosità, una visione e dei valori molto forti’, ci ha detto Gabriele Chiave, direttore creativo di Marcel Wanders Studio. ‘Con Orobia abbiamo visto l'ampiezza e l'impatto che Flos può avere nel contesto della luce e che tipo di partner è per un designer.’