Io Come Autore

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numero

www.iocome.it

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Il soc i per laalnetwork ragg cultura

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ra!

Disegno di Eleonora Gramigna

i c u d r e V a ll e b a Is i d ia s e o p la : ” le o r a p i d li ta ● “ Pe ” e r a m i d l a M “ : s s e ● Virginia L i” h c o u c i e d e ip c in r p Il “ ta n e s e r p to in p s o r ● Ne Anno 3 N. 71 / maggio 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.


numero

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sommario

autori Virginia Less |

Mal di mare

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Isabella Verduci |

Petali di parole

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rubriche L’apprendista libraio |

Stefano Amato Medeo Strip |

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Eleonora Gramigna Speciale |

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Festival della Letteratura Milano Pennellate di parole |

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Il Romanzo Classico |

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Giovanna Vannini di Linda Bertasi

Informazione Letteraria |

di Indira Fassioni

L’angolo della poesia |

Marco Fortuna Eventi |

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a cura della redazione

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editoriale Cari lettori, il numero 71 di Io Come Autore porta molte novità: nuovi collaboratori sono arrivati qui portando tra le nostre pagine contenuti ancora più interessanti. Iniziamo dalle note ironiche che colorano le nostre prime pagine: L’Apprendista Libraio Stefano Amato ci riporta le (sur)reali esperienze di un commesso di una libreria siciliana, mentre Eleonora Gramigna dosa con parsimonia i colori nella Medeo Strip, accompagnandoci nel mondo di Medeo e dei suoi amici. Anche alcune rubriche consolidate si rinnovano: Marco Fortuna sta diventando una penna affezionata del nostro Angolo della Poesia, così come il Nerospinto di Indira Fassioni si sta guadagnando un meritato spazio con i suoi suggerimenti di Informazione Letteraria. E poi ci sono alcune delle nostre certezze, come Giovanna Vannini, le cui pennellate per questo numero sono particolarmente “virili” ma poetiche come sempre, o ancora Linda Bertasi, che ci accompagna con il cuore sempre palpitante tra i suoi classici preferiti. Non possono tuttavia mancare anche in questo numero le presentazioni di due autrici esordienti di editori indipendenti di prestigio come Virginia Less (Autodafé Edizioni) e Isabella Verduci (Il Ciliegio). Dite che può bastare? Ancora no: non dimenticate i suggerimenti degli Eventi per i 5 sensi, particolarmente interessanti per il mese di maggio. Buona lettura!

Daniela Villa

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o i a r b i l a t s i d n e l’appr Stefano Amato Stefano Amato ha pubblicato alcuni racconti e romanzi. Lavora in una libreria.

www.stefanoamato.com http://apprendistalibraio.blogspot.it/

medeo strip

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Il Genio


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Incontri ravvicinati con i clienti (e non solo) di una libreria di provincia Thriller Cliente: “Salve, mi hanno consigliato un thriller ma non ricordo né il titolo né l’autore. Se le racconto la trama, lei forse capisce qual era?” Io: “Vediamo.” Cliente: “C’è un poliziotto, no? E questo poliziotto indaga su un omicidio che riesce a risolvere solo alla fine. Le dice niente?” Io: “Non sa nient’altro?.” Cliente: “L’omicidio avviene con un colpo di pistola.”

http://apprendistalibraio.blogspot.it/2011/01/thriller.html

Eleonora Gramigna Ironica al punto giusto, spiritosa quanto basta e un pizzico sbadata, Eleonora adora viaggiare, l’arte e la musica rock. Un po’ sopra le righe, non le piace passare inosservata; ha avuto le più svariate esperienze lavorative, ma non ha mai smesso di disegnare, né di aspirare d’essere un’artista. https://www.facebook.com/disegni.porta.accanto

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e c i r t u A Cosa ti ha portato a scrivere? Alla scrittura sono arrivata per diletto: tardi, già pensionata. Trovo che sia un’attività piacevolmente impegnativa; posso parlare del mare, che prediligo, e scaricare - attraverso un approccio ironico - almeno parte delle mie frustrazioni di cittadina delusa. Ho scelto il genere giallo, gradito fin dall’adolescenza, perché richiede un certo esercizio mentale. L’autore deve infatti fornire, nel corso della storia, tutti gli elementi necessari alla soluzione, riuscendo comunque a sorprendere il lettore. È stato facile trovare un Editore, ti sei affidata ad un agente letterario? Ho trovato Autodafé nel web, per caso. Chiedeva testi che aiutassero la comprensione della nostra società e ha giudicato adatta la raccolta Mal di mare. I racconti costituiscono una sequenza narrativa, per via degli investigatori e dell’ambientazione prevalente, che ho ripreso in un romanzo, in attesa di pubblicazione. Gli spunti narrativi li ricavo quasi sempre da un problema, una situazione che mi interessa o preoccupa. Come ti descriveresti? Sono una tranquilla pensionata, prof. di storia e filosofia. Vivo in campagna, non lontano dal mare. Ho un marito capitano, cui debbo la pratica della vela, due figlie e due nipoti. Curo un blog dedicato alle nonne, il cui ruolo - anche a causa dei carenti servizi per l’infanzia - è impegnativo e complicato http://virginialess.wordpress.com Il tuo motto personale? Un motto? “Su ciò di cui non si può parlare è conveniente tacere” dal Tractatus di Wittgenstein. Vale per la logica, che ho studiato con interesse, e nella scrittura corrisponde, semplificando, al famoso “rem tene, verba sequentur”. Vivi per… Vivo per ... conoscere il possibile, credo.

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Virginia Less Virginia Savona Less è nata a Fondi nel 1943. Laureata in filosofia, ha insegnato nella provincia di Latina, dove tuttora vive, in campagna ma non lontano dal mare. Velista dilettante, è alla sua prima raccolta di racconti pubblicata.

Mal di mare

Titolo: Mal di mare Autore: Virginia Less Editore: Autodafé Edizioni Anno di pubblicazione: 2011 Pagine: 128 ISBN cartaceo: 9788897044130 Prezzo di copertina: € 13,00 ISBN eBook: 9788897044161 Prezzo di copertina eBook: € 9,00 Leggi l’estratto su Book Extracts: http://www.bookextracts.it/details_book.php?id=1104 Perché dovrei acquistare la tua opera? I miei racconti sono: gialli, marinareschi, ironici, politici. Ti sembra poco? Mal di mare comprende sette racconti. Protagonista è il capitano dei carabinieri Osvaldi, cuoco raffinato sempre a dieta e appassionato di storia (Nessun egittologo ha visto Ramsete, una citazione da Bloch, il suo mantra), il quale indaga su reati spesso curiosi collegati alle barche e al mare. E’ dotato di mente sveglia, volontà tenace ed etica rigorosa; l’ho reso un po’ buffo attribuendogli scarsa dimestichezza con l’acqua. Il suo mal di mare ha peraltro una valenza simbolica: il disagio degli onesti scoraggiati e “resistenti”. Il suo fidato collaboratore, il maresciallo Pellicciotta, pragmatico e polemico, ha mente acuta, unita a provinciale buon senso. ♥

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Virginia Less

Estratto da mal di mare

Nella cittadina immaginaria di Maraglia, icona non proprio felice del nostro Mezzogiorno, il capitano dei carabinieri Osvaldi svolge la sua opera di tutore della legge. Appassionato di storia e di cucina, ama ripetere a mo’ di mantra una citazione di Bloch e si rilassa preparando manicaretti che non può permettersi di mangiare. In collaborazione con il fido maresciallo Pellicciotta, Osvaldi affronta, in sette episodi, alcuni casi bizzarri o complicati, riuscendo anche a vincere la sua riluttanza per il mare. E proprio il mare, in particolare il mondo delle barche e dei velisti, è l’altro protagonista delle vicende, quasi tutte di ambientazione nautica. Con un pizzico d’ironia, una solida coscienza morale e una buona dose di cultura, Osvaldi non solo ci guida alla scoperta degli autori dei delitti, ma si premura di sottolineare con costanza, nel suo tenace investigare, la passione civile di osservatore privilegiato del malcostume italico, tratteggiato nei sapidi ritratti dei vari tipi umani, protagonisti e comprimari delle sette storie. Qui: http://www.autodafe-edizioni.com/catalogo/104-mal-di-mare sono riunite recensioni, commenti e interviste. È possibile leggere Barca d’epoca.

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Fatti leggere! Un voto tutto social per il concorso!

Nei Libri con Medeo, il primo concorso per tutti gli amanti della lettura. Leggete e votate le opere che preferite. Solo gli autori pi첫 votati arriveranno in finale e potranno essere pubblicati. I vincitori saranno pubblicati gratuitamente da Diamond Editrice.

Votazioni aperte fino al 30 giugno 2013. Regolamento sul sito www.medeo.it Con il patrocinio di

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In collaborazione con

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speciale

2°edizione o n a il M i d a r u t a r te t e L Festival della

Chi ce l’ha fatto fare Una delle cose più noiose continua ad essere quella di dover raccontare il perché. Che ci viene chiesto ancora, nonostante un’edizione già passata (novanta eventi di notevole qualità, quaranta luoghi diversi della città, quattrocento volontari, circa quattromila presenze nell’arco di cinque giorni, ecc ecc). Nonostante una volontà di partecipazione che da allora non ha fatto che crescere fino a conformare quella odierna - dal 5 al 9 Giugno - che raddoppierà in numeri e in contenuti quella iniziale. Fatta, per la seconda volta, senza un soldo di contributo pubblico. Senza l’appoggio di potenti fondazioni o di grandi gruppi editoriali. Quelli che impongono da sempre il bello e il cattivo tempo in un ambito nel quale si fatica sempre di più a distinguere il pubblico dal privato. Una domanda posta soprattutto da parte delle istituzioni, le più restie a capire un messaggio che invece si è pian piano fatto strada tra il sentire comune che pulsa al di fuori delle loro austere mura. L’idea che la cultura sia un patrimonio comune, alla stregua dell’acqua, o dell’aria che respiriamo. Che sia un nostro dovere batterci per preservarla. Per questo ci siamo messi in marcia, un giorno, quasi due anni fa. Un pugno di persone convinte che nelle ventate d’aria nuova che spazzavano finalmente i miasmi della città

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ci dovesse essere la nostra spalla, a dar man forte a una stagione che si preannunciava diversa. E lo abbiamo fatto seguendo, quasi inconsapevolmente, una parola d’ordine che s’era messa in moto tra tutti coloro che quell’aria nuova recepivano con sollievo. “La speranza è un dovere”, diceva Borges. “Alle volte arduo, ma sempre un dovere”. In occasione di una cena di autofinanziamento, durante la campagna elettorale, qualcuno aveva regalato al futuro sindaco Giuliano Pisapia il libro Indignatevi, di Stephen Hessel, che spopolava allora tra le sinistre di mezza Europa. Pisapia disse allora: “Condivido, ma io preferisco un altro termine: partecipate”. Ecco perché, noi, che oltre a tante altre cose, siamo gente di paro-


la, abbiamo messo mano all’opera. Ecco perché è nato il Festival della Letteratura di Milano. Ecco perché continua a nascere nonostante gli ostacoli: l’elitismo (aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, anche quando si traveste da radicalchic), la proverbiale sordità delle istituzioni, l’ostilità dei burocrati che vedono come una minaccia alla stabilità della propria poltrona la capacità di auto gestione dei cittadini, la diffidenza generale degli uni e degli altri verso un fenomeno senza bandiere di appartenenza che rischia di palesare la loro nudità, la crisi internazionale, i buchi di bilancio… Per fortuna o per arte, per una di quelle magie con cui la società civile ogni tanto decide di sorprenderci, nuove energie si sono aggiunte alle precedenti: parlo del Settore Biblioteche del Comune di Milano, della Società Umanitaria, dei circoli Arci, e tanti altri. Con la cultura non si mangia, diceva qualcuno. Abbiamo imparato strada facendo - noi, per i quali quella frase costituisce una baggianata – che è comunque un ottimo modo di mantenere la linea. In questi giorni stiamo chiudendo – idealmente - un calendario che di sicuro continuerà a crescere e ad arricchirsi. La mole di lavoro

nella gestione di centoquaranta eventi (tanti sono quelli finora programmati) rischia di sopraffarci. Quest’ultimo anno di lavoro senza sosta comincia a lasciare i segni. Al punto che ogni tanto ce la facciamo anche noi quella domanda: chi ce l’ha fatto fare? Dura un attimo. Poi ci guardiamo intorno, o usciamo per strada, oppure leggiamo la scheda dell’ultimo autore che ci propone una presentazione del suo libro e ci diciamo che, dopotutto, il gioco continua a valere la candela. Che la Cultura che auspichiamo, in cui crediamo, è fatta anche di questo. Del rispetto verso la parola data, verso le promesse fatte, verso gli impegni presi. In questi giorni stiamo anche studiando diversi mezzi di autofinanziamento. Non per pagare gettoni di presenza di diecimila euro all’autore di punta, com’è d’uso nelle kermesse letterarie che imperversano in lungo e in largo nel paese, ma per poter rimborsare almeno il biglietto ferroviario a degli scrittori, o degli artisti, che in ogni modo hanno confermato la loro presenza. Per poter invitare altri, che quel biglietto non sono in grado di pagarselo, e che rappresentano spesso il meglio che la propria generazione

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speciale ha prodotto in materia letteraria. Ci è stato da sempre qualcosa di folle in quest’avventura. Mi capita anche di provare del rimorso verso le persone che ho coinvolto, e che da allora non vivono che per questo. Ma credo fosse Calvino che diceva che la letteratura può vivere soltanto se si pone degli obbiettivi smisurati. Per quanto mi riguarda, e nonostante le difficoltà (la fatica, i rimorsi), vado orgoglioso di questa nostra capacità di resistere alle avversità. Di non farci prendere per fame, come forse in molti si sono auspicati. Di continuare ad essere caparbi e creativi, in attesa che cambi il vento. In questo stiamo. Milton Fernàndez

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Secondo Festival della Letteratura a Milano dal 5 al 9 giugno 2013 Centoquaranta eventi in cinque giorni per un Festival della Letteratura aperto agli autori ed editori di tutto il territorio nazionale. La Letteratura come incontro, dialogo, discussione, riflessione, incanto, come “sintesi organica dell’anima e del pensiero d’un popolo”, conformato da tanti popoli. Un contenitore nel quale ospitare incontri, chiacchiere, inquietudini, sensazioni. Incrociando conoscenze, lingue, storie, percorsi personali e collettivi, passioni, desideri, idee. Saranno coinvolte biblioteche, auditorium, teatri, cooperative, circoli, bar, strade e piazze, con modalità partecipative che puntano a essere virali e che nascono dall’intento strutturale di scoprire la vera voce di una CittàMondo come Milano, che continua a modificare la sua veste, giorno dopo giorno e a ingrandirsi a colpi di umanità. Sempre più variegata, multiforme, variopinta. Cinque giorni in cui la città, come nella passata edizione, si riempirà di incontri, dibattiti, parole, suoni, voci, corpi che danzeranno a un ritmo diverso da quello con cui ogni giorno assediamo le strade, o siamo da loro assediati. Cinque giorni per trasformare la città da bere, in una città da leggere. Il programma è già online su www.festivaletteraturamilano.it

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pennellate di parole L’essenza Quando lo conobbi, il suo tempo rimasto era segnato, la sua fama nell’ambiente immutata. Al giornale in cui lavoravo da due anni, fece richiesta esplicita di me, gli erano giunte cose buone sul mio conto, anche in fatto di donne, forse per questo mi volle. “Ad ogni alba e tramonto non so quanti dell’una e dell’altro me ne rimarranno e mai cosa ricorderò domani. Del mio passaggio terreno non resterà nulla, se non quelle pellicole che la gente e la critica amano tanto, ma che per me sono state solo un mezzo per vivere da privilegiato. La mia essenza sta nelle donne che ho amato” - tutto questo mi disse non appena feci ingresso in casa sua. Ci sedemmo poi al tavolo di noce scuro del salotto buono, o meglio io mi sedetti, lui lo era già sulla sua sedia con ruote, unica presenza femminile rimastagli accanto. “Le ho amate tutte” - disse d’un fiato tra un sorso di whisky e uno d’acqua per meglio inumidire la bocca che svelta si prosciugava – “Tutte le ho amate, cercando la madre fuggita, la moglie mai sposata, la figlia coccolata solo a mente. Di ognuna negli anni ho tenuto qualcosa, nulla di materiale, solo memoria di odori, di curve del corpo, di sensazioni di seni tenuti nella mano. Con straziante amore le ho abbandonate tutte, lasciando il peggior esempio che dell’uomo si possa dare. Nessuna di loro dopo essersi illusa di poter abnegare in quell’amore, ha avuto la forza, il coraggio, per affrontarne uno nuovo, solo maschi da una notte, solo storie mozzicate al bisogno”.

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.


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71 Giovanna Vannini

Prendevo appunti su di un quaderno a quadretti. Non aveva voluto che mi avvalessi di un registratore, per non permettere alla sua voce in preda alla malattia, di restare nel dopo. Mi raccontò aneddoti di notti d’amore così dettagliati, che faticai a non avere un’erezione. Quando nel congedarsi mi strinse come poteva la mano, negli occhi gli passò il volto, la pelle, l’aroma, l’essenza dell’amore.

René Magritte, Le bouquet tout fait, 1956, Olio su tela, Collezione privata

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o c i s s a l c o z n a il rom Il cavaliere d’inverno Ricordo ancora il giorno in cui scorsi la copertina azzurra, il dorso sui cui scintillava il titolo. Da appassionata di letteratura russa non potevo chiedere di meglio nell’imbattermi in una storia d’amore sofferta circondata dalla cornice romantica e straziante di Leningrado. Ma “Il cavaliere d’inverno” racchiude ben più di una storia d’amore indimenticabile, lo si intuisce dalle prime parole impresse sulle pagine, entrando nella stanza di Tatiana e scoprendo una giovane fanciulla ingenua e sognatrice. “La luce del mattino entrò dalla finestra ed inondò la stanza. Tatiana Metanova dormiva il sonno dell’innocenza, della gioia irrequieta, delle calde notti bianche di Leningrado, del Giugno profumato di gelsomino. Ebbra di vita, dormiva il sonno dell’intrepida giovinezza.” Ti ritrovi a percorrere con lei la strada a sud di Leningrado per raggiungere la Kirov, la fabbrica specializzata nella produzione di argenteria dove Tatiana lavora, sospiri assieme a lei quando i suoi occhi si posano sul bel mili-

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Linda Bertasi vive nella provincia di Ferrara. Appassionata di storia e letteratura, pubblica il suo primo romanzo “Destino di un amore” nel 2010 a cui fa seguito “ Il rifugio” nel 2011 che le è valso il secondo premio al XXIII premio letterario Valle Senio 2012. Per conoscerla meglio www.lindabertasi.it


tare che la fissa dall’altra parte della strada. Il cuore ti batte nello stesso identico modo del suo quando sfiora per la prima volta le mani dell’ufficiale di fronte al lavello di casa sua, di nascosto dalla sorella Dasha. E non puoi non sentire la luna carezzarti la pelle nello splendore delle notti bianche. Il tuo insignificante piatto di pasta acquisterà un significato immane pensando a Tatia e Daha costrette a preparare una zuppa di patate e colla pur di sfamarsi durante l’assedio. Una scrittura possente, trascinante, irresistibile. Una storia d’amore che nasce e cresce tra l’orrore della guerra che avanza inarrestabile, gettando un’ombra sinistra sulle spalle dei due innamorati. Il punto di forza di questo romanzo non sta solo nella narrazione e nella storia narrata ma nella magistrale sapienza dell’autrice, nel suo reale vissuto. Paullina Simons ha incrociato la guerra, è scappata dalla guerra e la verità trasuda da ogni pagina dell’autrice, è presente in ogni scena.

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di Linda Bertasi

“Ho voluto raccontare la storia di un grande amore e di grandi sacrifici, del trionfo del coraggio sulla tragedia, e dell’oscurità che ha avvolto la Russia per gran parte del ventesimo secolo”. Questi gli ingredienti de “Il cavaliere d’inverno”: una nazione devastata dalla guerra, un amore destinato a trionfare sulle avversità, un’ideologia schiacciante che non può distruggere l’amore. Questo romanzo epico sui sentimenti, l’onore e il tradimento fa arrabbiare, innamorare, sognare. L’autrice mescola sapientemente guerra, amore, desiderio, sesso, orrore e speranze. Un romanzo che non dimenticherete facilmente. Un personaggio maschile come ce ne sono pochi. Un romanzo che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero assaporare pagina dopo pagina. ●

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o c i s s a l manzo c

il ro

di Linda Bertasi

Sinossi Leningrado, 1941. Il conflitto che sconvolge l’Europa sembra lontanissimo da questa maestosa città ormai in decadenza, dove gli splendidi palazzi e i grandiosi boulevard testimoniano un passato glorioso. Ma le sorelle Tatiana e Dasha Metanova dividono un’unica stanza con i genitori, i nonni e il fratello... questa è la dura realtà della Russia di Stalin. Realtà che, tuttavia, sembrerà bella come un sogno non appena Hitler invade la nazione e comincia a stringere d’assedio la città. In questo scenario - che la guerra rende precario e privo di certezze - si incontrano la giovane Tatiana e Alexander, un ufficiale dell’Armata Rossa ben diverso dalla maggior parte degli uomini russi: sicuro di sé al punto da sembrare sfrontato, e con uno strano accento che nasconde forse un passato misterioso. Mentre un implacabile inverno e l’esercito tedesco riducono giorno dopo giorno Leningrado in ginocchio, i Metanov sono costretti ad adottare misure sempre più disperate per sopravvivere. Tra un bombardamento e l’altro, con il cibo che scarseggia fino a diventare un ricordo cui aggrapparsi per placare i morsi della fame, Tatiana e Alexander sono inesorabilmente attratti l’una verso l’altro. Ma il loro è un amore impossibile, che porterebbe la disperazione nella famiglia di lei e rischierebbe di rivelare l’inconfessabile segreto di Alexander, un segreto che potrebbe distruggerlo...

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Alzò gli occhi dal gelato e vide un soldato che la fissava dall’altra parte della strada. ... lo fissò e nell’attimo in cui lo guardò, sentì qualcosa muoversi dentro di lei ... era come se il cuore le pompasse il doppio del normale, inondando tutto il suo corpo ... il respiro accelerò, mentre l’immagine del soldato si scioglieva sul marciapiede sotto il sole giallo pallido


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a i r a r e t t e l e n o i z a inform

Il Rinascimento è servito: un libro e un principe dei cuochi Vi siete mai chiesti come si presenterebbe la vostra tavola se foste in pieno Rinascimento e a preparare le vostre pietanze fosse un maestro dell’arte gastronomica di quell’epoca? Come apparirebbe, se per vostra fortuna, l’affascinante convivio avesse luogo in una delle sontuosissime corti italiane post medievali? A portarci indietro in un passato molto lontano, ci pensa Maria Cristiana Magni, affermata scrittrice brianzola con la passione per il romanzo storico medievale. Lo fa attraverso le vicende di Martino da Como, meglio conosciuto come Maestro Martino. Personaggio realmente esistito, Maestro Martino è il Leonardo da Vinci della cucina del Rinascimento, un genio

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Inchiostro sfrontato, un nero provocatorio è il colore che contraddistingue la personalità forte e decisa del Magazine Nerospinto, figlio del progetto eclettico Rosaspinto. Nerospinto è il frutto della collaborazione tra diverse sensibilità professionali, umane e generazionali accumunate da una precisa ambizione etica di libertà espressiva e sensibilizzazione artistica. Un Nero sfrontato e senza peli sulla lingua. È Nero a colori. È Nerospinto. della gastronomia dell’epoca al quale si deve la stesura del “De Arte Coquinaria”, caposaldo della letteratura gastronomica del tempo, nonché testimonianza dell’evoluzione culinaria medievale fino ad arrivare alle raffinatezze rinascimentali. Cosciotto di maiale spalmato di agliata, capriolo coperto di peperata gialla, rane accompagnate da salsa verde. Il suo è un periodo in cui la tavola delle migliori casate raggiunge il culmine dell’elaborazione e si presenta ricca di apparati e messinscena senza eguali, fastosa ed elegante e dai sapori ricercati. Veniva curata nei minimi dettagli da degli addetti professionisti che si avvalevano di figure tra le più rinomate in circolazione, di talentuosi artisti e contesi artigiani. In un contesto in cui l’Italia vantava i cuochi tra i più abili e creativi d’Europa, spicca il nome di Maestro Martino, l’unico che riuscì ad appagare i palati di nobili mai contenti e uomini di Chiesa dalle impossibili


pretese di tutta la penisola italiana. Fu il primo a trasformare la cucina in una vera e propria arte in grado di soddisfare i palati più severi, senza tralasciare la ricerca del bello. Il romanzo è un viaggio nel tempo fatto di ingredienti sopraffini, colori sgargianti e musiche polifoniche che inebriano la mente del lettore con i sapori e i misteri di un’epoca remota. Il filo della storia è animato dai grandi signori delle case rinascimentali: dalla famiglia Gonzaga, ai Medici, dagli Sforza ai Papi. Il protagonista è uno spirito libero alla continua ricerca gastronomica; Maestro Martino prepara ricercate leccornie nelle cucine più esclusive d’Italia. Dalla corte degli Sforza a Milano, fino ad accattivarsi il favore e la benevolenza di casate prestigiose quali quella del ‘’cardinal Lucullo’’ di Roma o quella del Patriarca di Aquile-

ia, si ingegna tra i più sfarzosi banchetti che dovevano essere sfoggio impeccabile di assoluta ricchezza e fastosità. Un libro delizioso condito da un ingrediente inevitabile che irrompe nella vita di questo instancabile chef e scopritore. A rendere il tutto decisamente più speziato, un amore impossibile che si mescola con la passione per il cibo e un talento da vero principe della cucina. A coronare il romanzo, un regalo per tutti i lettori appassionati della gastronomia: dieci ricette originali di Maestro Martino, ripetibili in una cucina moderna, con le quali potrete stupire i vostri invitati. Noi di Nerospinto l’abbiamo gustato tutto d’un fiato. Indira Fassioni

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ria a r e t t e l e n informazio

www.nerospinto.it

‘’Il principe dei cuochi’’ Autore: Maria Cristiana Magni Prefazione di Gualtiero Marchesi Editore: Cairo Editore - Anno: 2011 ISBN: 9788860523976 Pagine: 208 - Prezzo: € 14 Prefazione di Gualtiero Marchesi La scrittrice ci regala una singolare poltrona di prima fila per assistere in un teatro immaginario ad una commedia che fa rivivere scorci di vita quattrocentesca in ogni minimo dettaglio, senza trascurare opportunamente il lato gastronomico. Sono mille diorama che formano gustose sequenze animate dal protagonista, il saggio e intrigante Martino amante perduto del suo lavoro e sempre in cerca di nuove creazioni che soddisfino le volubili attese delle ricche corti dell’epoca, dedite alla buona tavola e ad aristocratici divertimenti. I personaggi che ruotano attorno al grande cuoco Martino da Como sono presentati con moderna vivezza ed escono dalle pagine del libro più vivi che mai, così appropriatamente situati nel loro periodo storico e nei loro ben disegnati caratteri. Fa capolino da dietro le quinte, la bella figura del Platina, l’amico fraterno traduttore dal volgare dei manoscritti di Martino, stampati poi per la prima volta con i tipi della modernissima invenzione. Notizie storiche rigorosamente documentate sono offerte con la leggerezza di una maliziosa indiscrezione, ed acute ricostruzioni degli ambienti in cui viveva la nobiltà del ‘400, arricchiscono un prezioso testo da leggere d’un solo fiato. Buona lettura.

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e c i r t u A Petali di parole Ho iniziato a comporre poesie all’età di dodici anni: da bambina raccontavo ciò che mi circondava, la natura, il rapporto con le persone a me care... infatti scrivevo soltanto per quest’ultime e per me stessa, come se custodissi i versi in un diario personale quotidiano dove imprimevo emozioni e sentimenti. Durante l’adolescenza insieme a un’amica ho stampato un racconto e l’ho fatto rilegare, ma ancora non pensavo di poter condividere con altri la scrittura. In seguito le mie poesie sono state pubblicate su riviste, ma niente di più. Quasi due anni fa una persona a me cara legge le poesie ed essendole piaciute, mi propone di farle pubblicare da una casa editrice in cui lavora una redazione giovane e pronta a lanciare nuovi talenti con serietà ed entusiasmo. Accetto, anche se intimidita: mi metto in contatto con Laura Capone Editore che mi accompagna in questo cammino sconosciuto. Legge le poesie, mi dà consigli per “pulire” la forma, per scriverne ancora... C’è uno stop di alcuni mesi per motivi diversi... poi l’estate scorsa, un’amica d’infanzia mi propone di organizzare una mostra insieme: io osserverò i suoi quadri e creerò una poesia a tema.

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L’evento ha successo, pittura e poesia unite sotto lo stesso cielo. Forse anche quell’esperienza mi aiuta a rimettermi in gioco: io e Laura ci risentiamo ed il progetto prende vita. Nasce così ‘Petali di parole’, una silloge poetica. Come è nato questo libro? Ho raccolto pensieri, esperienze di quasi trenta anni di vita... certo, non le ho trascritte tutte, ho fatto una cernita, ma sono figlie del mio vissuto. Il mio motto da sempre è la CONDIVISIONE. Infatti ho creato questo progetto insieme a Kathia Licciardi, amica da sempre, che ha illustrato la copertina del mio libro. Sono una persona che ama circondarsi di persone sincere e non è sempre facile, mi piace chi mi offre stimoli, chi è semplice, chi si presenta con un sorriso e simpatia. L’amicizia è molto importante per me e lo si evince dal libro, come gli affetti famigliari, l’amore per mio figlio Emanuele. Cerco di esserci sempre per le persone alle quali voglio bene. A volte sono troppo disincantata, esageratamente sensibile, come dice mio marito; vorrei essere più decisa... ed un sano egoismo a piccole dosi non farebbe male, non per nuocere gli altri, ma per volersi bene un po’ di più... piano piano imparerò... sono ancora una ragazzina... no?


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Isabella Verduci Buongiorno a tutti... mi chiamo Isabella Verduci, ho quarantatrĂŠ anni e sono nata a Chiavari, in provincia di Genova.

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Autrice Isabella Verduci Mi piace la compagnia, ridere e organizzare eventi, di qualsiasi tipo essi siano basta che ci sia creatività e fantasia come base.

Petali di parole Petali di parole è un avvicinarsi al mondo della scrittura in punta di piedi. In queste pagine vi sono esperienze vissute dall’autrice o da chi si ritroverà in esse; poesie dedicate alla natura, alla propria terra, la Liguria bagnata dall’amato mare, spesso protagonista di queste pagine. Si parla dell’amore materno (diversi versi dedicati al figlio Emanuele ed ai bambini in generale, i figli delle amiche dell’autrice) e di quello che genera passione, dolore, speranza. I bambini si diletteranno con qualche filastrocca o ninna nanna, i più grandi a leggerla alla parte più ‘ bambina’ che noi stessi abbiamo dentro. Per saperne di più, esiste una pagina su Facebook sulla quale ci si può scambiare un’opinione, una critica o un complimento, ma anche lasciare soltanto un saluto, venitemi a trovare!

Vivo per... vivere l’appagamento di ciò che mi circonda. Non sono tendenzialmente una persona che vede il bicchiere mezzo pieno, ma amo così tanto la vita che se posso sdrammatizzo, altrimenti cerco di rifugiarmi nella scrittura, nella fotografia, nelle risate del mio bimbo, nelle parole scambiate con chi stimo e che mi ama e accetta come sono. Negli ultimi anni, ho avuto bisogno anche del silenzio da condividere con la natura... e quante poesie sono nate in riva al mare! Perché scegliere la mia opera? Perché è leggibile da tutti, anche dai bambini: perché tratta temi che sono condivisibili da ognuno scritti in modo che il lettore si possa trovare tra le righe di una poesia, almeno, questo è ciò che mi auguro. Perché parla delle sensazioni provate da una ragazzina, da una giovane donna, da una moglie, una madre che ora a quarantatré anni ha deciso di esprimere pubblicamente la propria vulnerabilità, il mio modo di vedere e di descrivere la vita. ♥

Titolo: Petali di parole Autore: Isabella Verduci Editore: Laura Capone Editore Anno: 2013 - Pagine: 130 ISBN: 9788897226260 - Prezzo di copertina: € 10,00 Leggi l’estratto su Book Extracts: http://www.bookextracts.it/details_book.php?id=1083

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l’angolo della poesia

Abbracciami Abbracciami angelo mio abbracciami nel pianto e nella tristezza abbracciami e insieme andremo nel mare senza limiti nuoteremo il canto delle balene ci cullerà e in un sogno rigeneratore non avremo finalmente bisogno di nulla.

Marco Fortuna Sono nato e vivo nelle Marche, da molti anni coltivo la mia passione per la poesia. La poesia è la voce del cuore, ogni poeta nasce con una grande fame. Noi poeti siamo gli ultimi cannibali, divoriamo il nostro mondo e noi stessi, divoriamo il cuore degli altri e il nostro per poi rinascere mille volte. Parole, suoni, armonie, immagini, colori fanno parte del nostro profondo, emozioni dolci, strazianti, portando in vita universi sempre diversi, sempre nuovi. Noi siamo un divenire grazie proprio a lei, la poesia ci pervade... è lei che sempre ci trova, le sue parole sono nell’aria. www.marcofortuna.it - marco@marcofortuna.it

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I nostri eventi per Tocca! XXVI SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO Lingotto Fiere - Torino Dal 16 al 20 maggio 2013 Sarà dedicata ai temi della Creatività e della Cultura del progetto la 26esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il Salone è la più grande libreria della comunità italofona e dell’intera area culturale del Mediterraneo. Una vetrina dove gli editori piccoli e medi hanno la stessa visibilità dei grandi marchi e dove anche l’editoria locale può farsi conoscere oltre i confini del proprio territorio. Un immenso scaffale nel quale il grande pubblico può incontrare il libro in tutte le sue forme. I titoli più belli e curiosi, i volumi introvabili e le ultime novità, e-book, audiolibri, libri antichi, fumetti, multimedia. Paese Ospite d’onore è il Cile. Gli altri Paesi presenti al Salone: Albania, Arabia Saudita, Finlandia, Guinea, Lituania, Perù, Romania. Orari: gio-do-lu 10-22 - ve-sa 10-23. Biglietto intero 10.00 €, ridotto 8.00 €. Per informazioni: www.salonelibro.it

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i vostri 5 sensi 71 Guarda! FESTA DEL CINEMA Italia Dal 9 al 13 maggio 2013 È Michele Placido il primo ambasciatore della Festa del Cinema, che si celebrerà dal 9 al 16 maggio 2013 in tutta Italia, promossa e sostenuta dall’industria cinematografica. Durante la Festa del Cinema, il biglietto per l’ingresso nelle sale cinematografiche italiane sarà a prezzo ridotto: 3 euro per i film in 2D e 5 euro per quelli in 3D. L’iniziativa è promossa e sostenuta dalle associazioni dell’industria cinematografica ANEC, ANEM, ANICA, insieme a ACEC e FICE, sulla scia del successo che ha in Francia la giunta alla 28esima edizione. La Festa del Cinema vuole favorire, attraverso una riduzione del prezzo del biglietto, l’aumento dell’afflusso di pubblico nelle sale cinematografiche per far apprezzare la vera bellezza e il fascino del grande schermo. Per informazioni: www.festadelcinema.it

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I nostri eventi per Annusa! ORTICOLA 2013 VIII Mostra Mercato di Fiori e Piante Giardini Pubblici Indro Montanelli Milano Dal 10 al 12 maggio 2013 La mostra che fa della diffusione della cultura del verde il proprio obiettivo quest’anno offre qualcosa in più: vuole dedicare una particolare attenzione al giardino e ai tanti modi con cui le piante possono disegnare, arredare, animare ogni spazio verde o angolo di terra! Tre vivai storici offrono e mettono in scena tre piccoli “grandi” giardini a tema. Da sempre impegnati nella ricerca di nuove varietà, nella conservazione e nella divulgazione di piante rare e antiche o nella coltivazione di piante per amatori, alcuni vivaisti di Orticola quest’anno diventano guide e suggeritori per l’affezionato pubblico della mostra – mercato, indicando come inventare nuove idee per piccoli spazi! Undici vivaisti mostrano come associare tra loro piante e fiori in modo da comporre un’aiuola che diventi spunto e ispirazione per i vostri giardini e terrazzi. Per informazioni: www.orticola.org

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i vostri 5 sensi 71 Gusta! SLOW FISH 2013 Porto Antico Genova Dal 9 al 12 maggio 2013 “Il mare di tutti” è il tema al centro della sesta edizione, organizzata da Slow Food e Regione, che quest’anno si apre alla città con un evento a ingresso libero allestito sulle banchine che si affacciano sul mare, per far conoscere al grande pubblico l’ambiente marino e le risorse ittiche. Per creare una maggiore consapevolezza sull’importanza delle nostre scelte nel determinare lo stato di salute dei mari, quest’anno Slow Fish punta su uno dei progetti cardine per l’associazione della chiocciola: l’esperienza diretta e il coinvolgimento dei visitatori. Partecipando ai percorsi didattici, studenti, bambini e adulti imparano a riconoscere le specie meno note e i trucchi per scegliere i pesci giusti in pescheria, mentre imbarcandosi su un peschereccio condividono con gli stessi pescatori i segreti per conservare al meglio il frutto della loro pesca. Inoltre, grazie alla preziosa esperienza dei cuochi e docenti Master of Food, ognuno può far pratica di sfilettatura e brodetti di pesce, non sbagliare una frittura e insaporire ogni preparazione in una vera e propria Scuola di cucina.

Per informazioni: http://slowfish.slowfood.it

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I nostri eventi! 71 Ascolta! RADIO ITALIA LIVE Piazza Duomo Milano Sabato 11 maggio 2013 È solo il primo dei tre grandi concerti previsti nel programma degli Expo Days, che accompagneranno il maggio milanese. A partire dalle ore 20, sul palco allestito in piazza del Duomo si esibiranno Eros Ramazzotti, Zucchero, Antonello Venditti, i Negramaro, Raf, Cesare Cremonini, Alessandra Amoroso, gli Stadio, Fabri Fibra, Nek e il vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, Marco Mengoni. Durante la notte di sabato 11, così come durante tutti i fine settimana, il servizio di trasporto pubblico non si fermerà. Saranno quindici le linee in servizio ventiquattro ore su ventiquattro. Oltre alle linee di superficie, resteranno sempre attive la circolare 90/91 e tutte le linee metropolitane grazie ai bus sostitutivi. Il concerto è a ingresso libero. Per informazioni: www.radioitalia.it

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Disegno di Eleonora Gramigna Io come Autore

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Io Come Autore È una rivista di Ebookservice Srl Redazione-Amministrazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Approfondimenti: Daniela Villa Grafica: Daniele Vimborsati Art Director: L@simo Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 redazione@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it Si ringrazia per la collaborazione: Stefano Amato Linda Bertasi Indira Fassioni Marco Fortuna Giorgio Ginelli Eleonora Gramigna Virginia Less Giovanna Vannini Isabella Verduci

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tenuto degli articoli che resta a carico degli autori, i quali lo inviano a titolo gratuito senza ricevere alcuna ricompensa in merito. In caso di pubblicazioni parziali del testo, resta l’impegno della Redazione di non modificare i dati o distorcerne il significato. Ebookservice Srl sarà libera di non pubblicare testi in contrasto con le leggi italiane vigenti.

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