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COLLOQUIUM_XLAM DOLOMITI - LEITZ

container e avere dei costi notevolmente più bassi». Come comunicate il vostro marchio, già conosciuto dall’altra parte del mondo? «Grazie al passaparola. Il cliente dello scorso anno ci ha sponsorizzato, sono stati ottenuti nuovi lavori attraverso il ritorno d'immagine che abbiamo avuto. L'anno scorso abbiamo avuto un calendario abbastanza serrato, un container al giorno per qualche mese e siamo riusciti senza problemi a rispettare tutte le date, pertanto quest'anno ci hanno rinnovato questo contratto per un altro edificio molto grande che dobbiamo fare in Australia». Pietro Ferrari chiede come si regolino dal punto di vista dell'approvvigionamento. «Abbiamo dei fornitori di tavolato essiccato certificato PEFC e in misura minore FSC. Noi acquistiamo principalmente dall'Austria e dalla Germania, ma quando abbiamo bisogno di materiale particolare andiamo verso la Scandinavia, dove l'Abete è compatto e senza nodi cadenti. Utilizziamo comunque solo Abete». Voi avete cavalcato l’onda della crescita del mercato delle costruzioni in legno o avete sottratto quote di mercato ai concorrenti? «Con i clienti italiani abbiamo preso quote di mercato ai nostri concorrenti d'Oltralpe, essendo molto più flessibili di loro. Ma la ‘chiave di

volta’ della nuova strategia imprenditoriale è stata quella di avere un ufficio di progettazione molto competente, che lavora in ambito BIM, in grado di dare un servizio importante ai nostri clienti. Questo ci ha dato un vantaggio soprattutto nella costruzione di grandi strutture». La posizione di XLAM Dolomiti – osservo io – sembra dare spazio a un’ulteriore possibilità di crescita! «Abbiamo disponibilità di spazio, perché lo stabilimento è di 8mila metri quadrati, però abbiamo 25mila metri quadrati di nostra proprietà. Attualmente il layout produttivo è completo, ma l'obiettivo è di arrivare a 30mila metri cubi, adesso siamo molti vicini ai venti». Abbiamo davanti la persona che ha messo il primo trave in un centro di lavoro? «Sì, sono testimone di questo “inizio”. Noi siamo


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