Viving News Aprile 2022

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VOLUME 13 - APRILE 2022

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CHI SIAMO Viving è un'associazione di promozione sociale fondata da un gruppo di giovani professionisti e amici con il desiderio di continuare il percorso di Virginia Chimenti che, a soli 26 anni, ha perso la vita, il 10 marzo 2019, in un incidente aereo, mentre si recava a Nairobi per una missione del WFP. Come Virginia ha fatto nella sua vita personale e professionale, ci dedichiamo a supportare lo sviluppo individuale dei ragazzi attraverso progetti che ne favoriscano l’evoluzione educativa.

MISSION Viving sviluppa progetti di contrasto alla povertà educativa per bambini e ragazzi fragili a Roma e a Nairobi in Kenya. Per raggiungere questo obiettivo promuoviamo lo sport come strumento educativo e di integrazione, sosteniamo gli studi secondari di ragazzi fragili grazie all’erogazione di borse di studio specialistiche e sensibilizziamo la cittadinanza con opere di volontariato attivo e riqualifica della nostra città.

LA NOSTRA COMUNITÀ La nostra comunità, o come ci piace chiamarci, i Vivers, è ricca di persone di ogni età accomunate dal desiderio di mettere le proprie capacità, il proprio tempo e le proprie risorse a servizio dello sviluppo di bambini e ragazzi meno fortunati. Siamo una squadra accogliente ed energica che si impegna a fare la differenza.


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HAI GIA’ VISITATO IL NOSTRO NUOVO SITO WEB? Scopri tutto di noi, dei nostri progetti e dei diversi modi per entrare a far parte della nostra comunità per cambiare il futuro di tanti bambini!

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indice 06

GRAZIE VIVING LEADERS

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Tutte le novità dal Kenya

VIVING PLAY 13

I Vivers diventano volontari nelle case famiglia

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Il primo anno di ginnastica artistica

VIVING ROME 17

Domenica 24 aprile, donazione del sangue

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Il potere

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L’inaugurazione della nuova Piazza Trasimeno

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APPROFONDIMENTI SOSTIENICI DIVENTA VOLONTARIO

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SEGUICI

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GRAZIE A TUTTI I SOSTENITORI CHE HANNO DECISO DI SUPPORTARCI ACQUISTANDO LE NOSTRE UOVA SOLIDALI

ABBIAMO SUPERATO I 300 ORDINI!! LA VOSTRA GENEROSITÀ E VICINANZA SONO LA FORZA CHE CI SPINGE A CONTINUARE A FARE E PROGETTARE, PUNTANDO SEMPRE PIÙ IN ALTO.

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VIVING LEADERS Il programma che porta i ragazzi a scuola

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Tutte le novità dal Kenya Grandi novità in tema Africa:

LA NUOVA SCUOLA La nuova Secondary School di Dandora, in memoria di Virginia, è pronta e operativa! Stiamo definendo in questi giorni i disegni da far realizzare sui muri esterni, in modo che diventi un luogo gioioso per le centinaia di bambini di Nairobi che la frequenteranno.

Il nostro obiettivo con queste borse di studio è ispirare sempre più giovani a dare il proprio meglio per inseguire i loro sogni e per crearsi nuove occasioni di riscatto e di un futuro migliore. Sarebbe fantastico individuare uno o più sostenitori che possano “adottare” il percorso scolastico dei ragazzi che ogni anno entreranno a far parte di questo iter accademico, supportandoli fino al raggiungimento del loro successo.

LE BORSE DI STUDIO A fine Aprile i quattro ragazzi/e che abbiamo selezionato tra coloro che frequentano le scuole di Alice for Children, e che si sono distinti per i migliori risultati e attitudine allo studio, inizieranno il nuovo percorso scolastico di secondo livello grazie alle 4 nuove borse di studio annuali che abbiamo stanziato, e che hanno l’obiettivo di portare i bambini più meritevoli delle scuole primarie di Dandora e Korogocho – Nairobi – in scuola secondaria (l’equivalente del nostro liceo) e poi all’università. Le scuole secondarie in Kenya sono molto care ed accedervi è molto difficile sia in termini di costi che di rendimenti scolastici. 09 |


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VIVING NEWS - VIVING LEADERS

I VIVING CAMP Nel 2022 finalmente inizieremo a tornare sempre più spesso in Kenya, organizzando viaggi con gruppi di volontari che potranno partecipare all’incredibile esperienza di qualche settimana a contatto con i bambini che sosteniamo e che sono quotidianamente accuditi da Alice for Children!!! I Viving Camp hanno la durata minima di 10 giorni durante i quali i volontari, accolti

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www.viving.it nelle strutture di Alice for Children, trascorrono le giornate con i bambini, nelle scuole e organizzando tornei sportivi e attività ludico creative. Il primo gruppo è in partenza ad inizio Giugno ed avrà anche il piacere di dipingere la nuova scuola dedicata a Virginia! Se sei interessato all’esperienza di volontario contattaci a veronicazompetta@viving.it

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VIVING PLAY Lo sport come strumento di socialità ed integrazione

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I Vivers diventano volontari presso le case famiglia del Protettorato di San Giuseppe L’amicizia con il Protettorato di San Giuseppe è sempre più forte. Dal dialogo e dalla conoscenza emergono sempre più informazioni ed insieme capiamo giorno per giorno dove poter portare il nostro contributo per fare quanto più bene ai bambini ospiti nelle 5 case famiglia che si trovano dentro la struttura del Protettorato e del centro diurno, che ospita alcuni ragazzi ogni pomeriggio. Negli ultimi mesi, grazie anche alle minori restrizioni Covid è emersa la necessità di supportare gli educatori delle case famiglia nelle consuete attività pomeridiane: dallo studio, al gioco, all’accompagno alle attività sportive o alle visite. Ci si è presentato così un nuovo modo di fare la nostra parte, e da subito i nostri volontari si sono attivati, iniziando l’iter di inserimento nelle strutture, è infatti fondamentale non sottovalutare l’importanza di un impegno

come questo, entrare a tu per tu con bambini e ragazzi con un trascorso più o meno difficile non va banalizzato. Consapevoli del grande cuore e animo dei nostri volontari però non ci siamo persi d’animo e già 10 volontarie sono state inserite nelle attività di supporto che tutti i pomeriggi tra le 15 e le 19 impegnano i ragazzi. I feedback sono stati fin da subito super entusiasti. Non possiamo che ringraziare i nostri cari volontari per aver risposto a questo importante appello con amore e per prendersi cura di tanti dolci bambini. Chiunque avesse piacere di partecipare può mettersi in contatto con Sara, referente per i volontari di questa attività: saramoscatelli@viving.it

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Il primo anno di ginnastica artistica per le bimbe delle case famiglia Grazie a Gabriella e alle sue figlie Alice e Denise, responsabili delle attività di ginnastica artistica della scuola Aldega 2000, quest’anno abbiamo potuto inserire quattro bambine tra i 6 e gli 11 anni nella scuola pomeridiana di ginnastica artistica.

Le bambine ospiti nelle case famiglia del Protettorato sono felicissime di questa opportunità e aspettano con ansia i giorni di allenamento.

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Questi alcuni dei messaggini delle bimbe che ci hanno inviato le educatrici:


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“Ginnastica artistica è molto bella, mi ha insegnato molte cose, tipo le capriole in avanti e dietro. Ho conosciuto e incontrato molte persone…Mi sto impegnando molto per le nazionali, ascolto molto le maestre e sono anche molto attenta. Avevo paura di fare il ponte ma le maestre mi hanno aiutata e alla fine non ho più paura. Sono tutti simpatici! Mi trovo bene e mi piace la ginnastica artistica.”

“Io faccio come sport ginnastica artistica, ci vado ogni venerdì, facciamo varie cose, per esempio il ponte. A me piace tanto questo sport e quando lo faccio mi sento libera. La cosa che preferisco sono le parallele e il trampolino, perché sono spericolate!” G.

E.

Leggere la loro gioia ci riempie il cuore. Sapere di poter offrire a bambine/i con una storia complicata un pò di “normalità” e spensieratezza per noi è davvero importante, nonché alla base del nostro modello di azione volto a favorire il loro sviluppo ed inserimento nel mondo. Con l’arrivo dell’estate torneranno i centri estivi e vorremmo poter accrescere, rispetto allo scorso anno, la quantità di bambini che parteciperanno. Come sempre vi terremo aggiornati!!

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VIVING ROME Progetti di promozione della cittadinanza attiva e di riqualificazione del territorio romano | 16


DOMENICA 24 APRILE IN COLLABORAZIONE CON IL GRUPPO DONATORI SANGUE ELENA BARUTI IL SUPPORTO DI EMATOS FIDAS E DELL’OSPEDALE FATEBENEFRATELLI SI TERRA’

UN NUOVO APPUNTAMENTO DI DONAZIONE DEL SANGUE PRESSO SANT’AGNESE FUORI LE MURA

ORE 8.30 - 11.30


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Il Potere di Federica Reale

“Il potere è la capacità di raggiungere ogni scopo. Il potere è la capacità di effettuare ogni cambiamento.”

M. L. King, attivista

Ci sono persone che sembrano chiavi; chiavi che aprono porte sbarrate. Una di questa è la Professoressa Jori, che negli incontri al Liceo “Giulio Cesare”, ha raccontato la storia di Virginia e l’esperienza di Viving, associazione che la commemora. Da quella piccola scintilla, ho percepito da vicino come un vissuto possa accendere altri cuori – quello degli studenti - come una miccia. Abbiamo portato nelle classi, non la nostra verità, bensì un concetto assoluto, ossia: un sogno che appartiene a un singolo, resta tale; ma uno “condiviso” diventa patrimonio comune. Alcuni studenti ci conoscevano già; altri si sono aggiunti, incuriositi. Nuove proposte, nuovi obiettivi sono stati lanciati proprio da questi ultimi. Qualcuno si è informato sulle attività di volontariato in seno all’associazione.Ad altri, invece, la storia di Virginia ha permesso di raccontare se stessi attraverso un aneddoto, o una esperienza più cocente.

Cos’è allora il vero successo? Forse la capacità di rendere reali i nostri sogni, contagiando altre persone. Questo pensiero mi ha accompagnato durante un incontro, mentre ero seduta “di nuovo” tra i banchi per imparare una lezione diversa dal solito. E allora ho cercato anch’io delle risposte. In fondo, sono queste il punto di approdo di ogni riflessione, no? Non risposte perfette, ma “adatte”. Offriamo agli altri il meglio di noi, ho pensato. Ecco il vero scopo dell’Educazione. Educare per eccellere, un “tandem” vincente come ha ribadito la Professoressa Jori. Dopotutto – se ci pensate – “succedere” significa proprio questo: far accadere le cose... le cose belle! Ed è semplicemente questo che Viving fa ogni giorno.

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L’inaugurazione della nuova Piazza Trasimeno Lo scorso 7 Febbraio ci siamo presi un momento tutto nostro e formalmente abbiamo inaugurato Piazza Trasimeno. La riqualificazione della piazza è un progetto cui teniamo molto, tanto da esserci impegnati per tre anni ad effettuare interventi settimanali di pulizia del verde. Il nostro progetto prevede nuove piantumazioni: già oltre 50 nuove piantine sono state inserite e nei prossimi giorni verrà istallata una grande aiuola a forma circolare. Chi percorre Corso Trieste ormai può notare una netta differenza tra lo stato di abbandono in cui si trova il verde di gran parte del quartiere Trieste Salario e la Piazza di cui con | 20

tanta cura ci prendiamo cura grazie al supporto operativo di Ridaje. I ragazzi del liceo Giulio Cesare e della scuola media Settembrini, ma anche gli abitanti del quartiere, possono finalmente godere di uno spazio decoroso e pulito. Abbiamo ricevuto molti messaggi di ringraziamento da parte degli abitanti della zona, è stato estremamente soddisfacente sapere che alcuni di loro si sono sentiti ispirati dal nostro impegno. Insieme si può fare la differenza!


VIVING NEWS - VIVING ROME

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Tra le conseguenza della povertà educativa: l’abbandono scolastico. Approfondimento a cura di Milena D’Acunzo

Possiamo riferirci alla dispersione scolastica come alla mancata, incompleta o irregolare fruizione dei servizi dell’istruzione da parte dei giovani in età scolare. Tuttavia si tratta di un fenomeno complesso e sfaccettato, con cause ed effetti anche lontani nel tempo e difficilmente misurabili nella loro interezza: la dispersione può avvenire a diversi stadi del percorso scolastico e può consistere nell’abbandono, nell’uscita precoce dal sistema formativo, nell’assenteismo, nella frequenza passiva o nell’accumulo di lacune che possono inficiare le prospettive di crescita culturale e professionale. Il dato sugli abbandoni scolastici precoci è parte di una fotografia più ampia, dominata da un fenomeno ormai palese: il blocco del cosiddetto ascensore sociale, cioè la speranza, per le nuove generazione, di avere condizioni economiche e di vita migliori delle precedenti.

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In Italia, quindi, chi nasce povero molto probabilmente morirà povero. E viceversa. Le disuguaglianze sono ereditarie. Non a caso, la percentuale più alta di abbandoni scolastici si registra nelle famiglie con redditi bassi e in cui gli stessi genitori non sono andati oltre la terza media. Molto accentuato anche il divario tra minori italiani e stranieri, con questi ultimi cha sono colpiti dal fenomeno della dispersione scolastica in modo molto più forte (soprattutto se nati all'estero, mentre va leggermente meglio per le cosiddette seconde generazioni). Considerazioni analoghe si possono fare a livello geografico: i ragazzi del sud fanno più fatica ad andare avanti. La situazione descritta fino ad ora, e cristallizzata dalle statistiche, ha un costo molto elevato per il paese. Si stima che, per ogni ragazzo che lascia la scuola, lo Stato spenda fino a 2 milioni di euro. Azzerare il fenomeno significherebbe recuperare fino a quasi 7 punti percentuali di PIL.


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Una delle caratteristiche del nostro paese per quando riguarda l'abbandono scolastico è quella di avere ampi divari al proprio interno. Osservando i dati a livello regionale si può notare uno squilibrio tra sud e centro-nord. Ai primi 5 posti della classifica troviamo infatti le 5 maggiori regioni del mezzogiorno. Al primo posto troviamo la Sicilia con un tasso di abbandono pari al 19,4%. Seguono Campania (17,3%) e Calabria (16,6%). Queste regioni, a cui si aggiunge anche la Puglia (15,6%), si trovano al di sopra della media nazionale. Dall’altro lato invece Abruzzo, FriuliVenezia Giulia, Molise, Emilia Romagna e Marche si trovano al di sotto dell’obiettivo Ue del 10%.Ci sono anche alunni che a scuola ci vanno, ma non imparano. Oppure imparano male, poco, o in modo irregolare. Anche se questi giovani non fanno numero nelle principali statistiche sulla dispersione scolastica esplicita, possiamo in un certo senso includerli tra i dispersi. Anche quando riescono a ottenere un titolo di studio, infatti, questi giovani si trovano ad affrontare la vita adulta senza avere le competenze minime necessarie per esercitare la cittadinanza attiva, proseguire gli studi, o intraprendere un percorso professionale. Possiamo definire questo tipo di dispersione come implicita. Secondo i dati Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), si stima che la dispersione scolastica totale, implicita

ed esplicita, superi il 20% a livello nazionale e che il 14,4% degli allievi esca dalla terza media con livelli di competenze inadeguati in matematica, italiano e inglese. Sempre secondo le rilevazioni, inoltre, la scuola italiana è meno equa nelle aree più disagiate del paese, dove i risultati sono molto diversi tra scuola e scuola, o tra classe e classe. Ciò significa che gli alunni più deboli economicamente e culturalmente tendono a raggrupparsi in alcune scuole, creando un una sorta di “ghetto educativo” da cui discendono dinamiche a cascata: l’apprendimento degli alunni sarà influenzato dal livello generale dei compagni più che dalle caratteristiche personali, mentre gli insegnanti saranno portati a ricalibrare programmi e metodi sulla base delle contingenze, penalizzando così gli studenti di livello potenzialmente più alto. Il territorio di appartenenza conta, quindi, ma conta anche l’ambiente sociale, economico e culturale di provenienza. In tutte le materie testate da Invalsi emerge che il punteggio cresce al crescere dello status sociale, con scarti maggiori tra i punteggi bassi e medio-bassi rispetto a quelli alti. Lo status influisce anche sulla scelta della scuola superiore: a parità di risultati scolastici, coloro che vengono da contesti più agiati sono più propensi a orientarsi verso i licei rispetto a coloro che vengono da famiglie modeste. Anche la cittadinanza incide sui risultati scolastici, soprattutto a svantaggio degli stranieri nati all’estero.

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Foto di Dids da Pexels


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Molto interessante è anche l’influenza del genere sui risultati scolastici. Il gender gap, infatti, è comune a tutti i paesi Ocse nonostante le profonde differenze economiche, sociali e culturali. In particolare, nella comprensione della lettura le femmine hanno ovunque un punteggio superiore a quello dei maschi; in matematica invece sono i maschi ad ottenere un punteggio più alto. È opportuno cercare di arginare questa problematica attuando delle misure di contrasto adeguate. La letteratura scientifica ci suggerisce che le strade più efficaci sono la prevenzione, l’intervento e la compensazione. La prevenzione dell’abbandono scolastico include quelle iniziative che riguardano il miglioramento dell’insegnamento e della cura già nella prima infanzia e successivamente l’orientamento scolastico e professionale. Le misure di intervento per contrastare l’abbandono scolastico si focalizzano perlopiù sul sostegno individuale agli studenti più svantaggiati. Le misure di compensazione per ridurre l’abbandono scolastico mirano a riportare all’interno di percorsi di istruzione e formazione coloro che li hanno abbandonati precocemente, con l’obiettivo di far acquisire loro competenze fondamentali e completare l’istruzione di base.

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